01 la tua salute, la nostra priorità Gennaio-Febbraio 2015 Malanni del freddo Trattare le infezioni respiratorie 6> L’aiuto che dà l’eucalipto 22> Salute e bellezza Per una pelle giovane vale lo stile di vita 16> COD. 313292 Salute a tavola Come tenere a bada il colesterolo 10 > C’È FERMENTO... SANGERMINA ORO SANDOZ® è un integratore alimentare di fermenti utile per riequilibrare la flora intestinale in caso di alterazioni dovute a terapie antibiotiche, stress, cambio di abitudini alimentari (es. viaggi all’estero). AROMA Fragola Panna 10 bustine orosolubili 1 bustina al dì utilizzabile senza acqua 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 645 254 364 102 053 157 985 347 624 031 249 027 NP4 number: IT1403183008 ...E FERMENTO In questo numero la tua salute, la nostra priorità 4 6 16 SALUTE DA... Informazioni di attualità SALUTE E BELLEZZA Pelle giovane? Dipende molto dallo stile di vita SALUTE IN FAMIGLIA Combattere i malanni che il freddo favorisce Schivare i rischi e la mortalità per le più comuni forme di tumore, in Italia, si è drasticamente abbassata negli ultimi anni è anche grazie alla crescente diffusione dei programmi di screening: l’offerta di esami semplici e gratuiti con cui ottenere una diagnosi precoce di eventuali lesioni cancerose consente sempre più spesso - ne parleremo in questo numero di Alphega Farmacia Magazine nel dossier dedicato alla prevenzione - di attuare terapie che risultano in molti casi risolutive. Un’altra forma efficace di prevenzione - in questo caso nei confronti delle malattie cardiovascolari, che restano la prima causa di morte - è quella che si può attuare con un controllo dei livelli di colesterolo circolante. Come vedremo, si può far leva innanzitutto sull’alimentazione, ma occorre sfatare alcuni luoghi comuni. Per esempio: quelli che vanno limitati non sono tanto i cibi contenenti essi stessi colesterolo, quanto quelli ricchi di grassi saturi, che ancora di più influiscono sulle concentrazioni di questa sostanza nel sangue, perché intervengono sulla quota, preponderante, che viene prodotta dal nostro stesso organismo. La dieta è importante per molti aspetti che riguardano la salute. Anche la pelle si avvantaggia di una corretta alimentazione, che costituisce - è l’argomento dello spazio dedicato alla bellezza - uno dei fattori su cui puntare per mantenere giovane l’aspetto, senza troppi segni dell’età. Intanto l’inverno fa il suo mestiere, che è anche quello di favorire le infezioni respiratorie, influenza in testa. Esamineremo i modi in cui far fronte a questi malanni di stagione, e nella rubrica sulla fitoterapia ci occuperemo di una pianta, l’eucalipto, le cui proprietà sono preziose proprio in casi del genere. Poi c’è anche la possibilità di trattare queste piccole patologie con l’omeopatia, un metodo che può coadiuvare in situazioni come queste, anche se non va utilizzato indiscriminatamente. Buona lettura. S 8 10 12 PATOLOGIE CRONICHE 21 IL FARMACISTA CONSIGLIA Omeopatia la terapia dolce Convivere bene con la psoriasi SALUTE A TAVOLA Se volete bene al cuore occhio al colesterolo DOSSIER Si scrive screening si legge salvezza 22 DI SANA PIANTA Eucalipto, amico delle vie respiratorie Anno XI, numero 1 (Gennaio-Febbraio 2015) Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005 Periodico bimestrale di Alliance Healthcare Italia Distribuzione SpA Via Tiburtina, 1310 - Roma Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega Direttore responsabile Angelo Cambié [email protected] Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali, via A. 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Alphega Farmacia magazine •3 Attualità in breve BOSTON SALUTE DA… NUTHETAL La sede dell’Istituto tedesco per la nutrizione umana Favorisce lo sviluppo del tumore al colon-retto lo stile di vita ‘viziato’, tipico dei paesi industrializzati: sedentarietà, sovrappeso, fumo, cibi non salutari e oltre un bicchiere di alcolici al giorno per le donne e due per gli uomini risultano, insieme, responsabili del 16% dei nuovi casi di questo cancro. Lo dimostra un’analisi su quasi 350 mila europei dai 25 ai 70 anni, seguiti per 12 anni dall’Istituto tedesco di nutrizione umana di Nuthetal, in Germania. E secondo un’altra ricerca, condotta su 5 milioni di britannici dalla London School of Hygiene, il peso in eccesso aumenta il rischio di 10 tipi di tumore, innanzitutto all’utero e a vescica, rene e tiroide. Per quello alla prostata il sovrappeso pare avere, al contrario, un lieve effetto protettivo. ANN ARBOR • È più a rischio la salute degli anziani che non accettano di invecchiare: sono più al sicuro quelli consapevoli degli anni che passano, perché non tendono a trascurare i controlli medici preventivi di routine, le analisi del sangue, le verifiche periodiche di colon, prostata e mammella, e adottano stili di vita più sani. Lo evidenzia uno studio condotto dalla University of Michigan, ad Ann Arbor, su quasi 6200 persone, sottoposte a una serie di domande dalle cui risposte è emerso che quanti si dicono soddisfatti anche con l’avanzare dell’età adottano, più di coloro che rifiutano di invecchiare, corretti stili di vita, sottoponendosi inoltre a indagini mediche preventive: atteggiamenti che favoriscono la loro salute. TRONDHEIM • Bisognerà nuovo parametro che longevità. L’età meno: dopo invecchia, imparare a tenere conto anche della ‘età fitness’, dice quanto si è in forma e predice la biologica, legata alla data di nascita, conta sempre l’età cronologica, che tiene conto di come l’ambiente ci è la volta di quella che i ricercatori della Norvegian University of Science and technology propongono di stabilire in base alla misura delle capacità aerobiche, ossia del volume massimo di ossigeno durante la contrazione muscolare. Questa età, al contrario della cronologica, oltre che maggiore di quella biologica può pure risultare inferiore: a 50 anni si possono avere da 30 a 75 anni di età fitness. BALTIMORA Oltre i 40 anni, soffrire di pressione alta può ‘consumare’ il cervello: aumenta, infatti, il rischio di declino mentale e di perdita di funzioni cognitive negli anni a venire. Lo rivela uno studio condotto dalla University School of Medicine di Baltimora su 13.500 soggetti che avevano da 45 a 4 • Alphega Farmacia magazine 64 anni all’inizio dello studio, e sono stati seguiti per circa 20 anni. Gli esperti sono giunti a questa conclusione correlando i dati della pressione arteriosa alle capacità intellettive dei partecipanti, e facendo anche la ‘tara’ di altri fattori noti che possono favorire il declino mentale. Un antiossidante presente in broccoli, cavoli, cime di rapa e cavolfiore può migliorare alcuni sintomi dell’autismo e di sindromi correlate. Il sulforafano è stato somministrato per alcune settimane, nel Massachusetts General Hospital for Children di Boston, a una parte di un gruppo di pazienti dai 13 ai 27 anni con autismo da moderato a grave, mentre il resto dei volontari assumevano una sostanza senza efficacia (placebo). I pazienti trattati hanno dimostrato apprezzabili miglioramenti del comportamento e dell’interazione sociale, scomparsi in buona parte qualche settimana dopo la sospensione della terapia: segno che era stato proprio il sulforafano a produrli. QUANDO HAI LA GOLA INFIAMMATA... PUOI PROVARE a nactiv Gol Be TEA M Il suo principio attivo calma il dolore perché agisce proprio sull’infiammazione e riduce il gonfiore per darti un rapido sollievo, che dura nel tempo. Sono medicinali a base di flurbiprofene che possono avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 26/04/2013 Salute in famiglia I rimedi contro l’influenza e le infezioni simili Combattere i malanni che il freddo favorisce Non esiste una terapia in Non sarà allergia? Più importante che riconoscere l’influenza rispetto alle altre sindromi simili è capire se si tratta, piuttosto, di allergia, che va curata in maniera diversa: possono indurla pollini che già circolano in inverno, acari, polveri. Non provoca mai febbre né dolori, e si fa individuare anche dal prurito agli occhi. 6 grado di risolvere le malattie tipiche dell’inverno: in attesa della guarigione, spontanea, si mira ai sintomi, anche con farmaci di libera vendita. Malessere generalizzato, brividi, debolezza, febbre con temperatura superiore a 38°C, mal di gola, tosse, mal di testa, naso che cola: è difficile, di fronte a questi sintomi individuare con certezza se si tratti di influenza vera e propria, quella provocata da virus influenzali di tipo A o B, o di una sindrome parainfluenzale, il cui agente è invece uno tra gli oltre duecento • Alphega Farmacia magazine diversi tipi di virus (adenovirus, virus parainfluenzali, metapneumovirus, eccetera) che circolano abbondantemente nel periodo invernale, favoriti dalle basse temperature. Per sapere quale virus provoca l’infezione occorrerebbe fare una coltura virale, un metodo laborioso che richiede 3 giorni di tempo; esistono peraltro anche test più rapidi, ma non sono ancora del tutto affidabili. In fondo, però, poco importa fugare questo dubbio: in tutti i casi si tratta di malattie virali, che, a meno di complicanze, guariscono spontaneamente nel giro di alcuni giorni - il tempo necessario all’organismo per debellare l’attacco dei virus - e sono in definitiva trattabili solo con un intervento sui sintomi, visto che medicinali con funzione curativa, efficaci e tali da poter essere utilizzati senza inconvenienti, non esistono: quelli che vale la pena impiegare sono allora farmaci che riducano l’intensità e durata dei disturbi più fastidiosi (riquadri nella pagina successiva). Nelle persone in buona salute e al di sotto dei 65 anni di età l’influenza in genere non comporta pericoli, e può anche essere trattata senza il ricorso al medico: con il riposo innanzitutto - che mette l’organismo in condizione di difendersi più efficacemente - e con l’impiego di farmaci di automedicazione per contrastare i sintomi. Il medico andrebbe invece consultato per gli anziani, per le persone che abbiano già problemi di salute, e anche per i bambini: è bene sentire il pediatra almeno per telefono, tenendosi pronti a descrivere i sintomi (durata e intensità della febbre, comportamento generale del piccolo, gola arrossata, eventuale dolore alle orecchie, eccetera). Raccolte queste informazioni il pediatra stabilirà se è opportuno visitare il bambino, e in ogni caso deciderà come procedere: se abbassare o meno la febbre, quali altri sintomi combattere, se attuare una copertura antibiotica contro le complicanze. Che fare quando il naso cola Contro la congestione nasale, disturbo tipico delle malattie da raffreddamento e responsabile tra l’altro, a causa della forzata respirazione per bocca che determina, anche della secchezza in gola, risulta efficace l’uso di prodotti a base di principi attivi come fenilefrina, xilometazolina, pseudoefedrina, ossimetazolina, nafazolina, che, determinando un restringimento dei piccoli vasi sanguigni presenti nello spessore della mucosa, riducono l’afflusso di sangue e, di conseguenza, la congestione; questa regredisce in maniera rapida ed evidentissima, producendo un immediato sollievo, consentendo il ripristino della respirazione attraverso il naso e inducendo tra l’altro la disostruzione degli orifizi dei seni paranasali e delle tube uditive, tanto da permettere il deflusso del muco contenuto al loro interno. Questi farmaci producono però, al termine dell’azione, non solo un ritorno della congestione, ma anche un suo aumento: un fenomeno di entità minima nei primi 3-4 giorni di impiego del prodotto, ma sempre più pronunciato con il passare del tempo, fino a poter determinare un gonfiore permanente della mucosa che tende a far poi impiegare il prodotto in maniera praticamente ininterrotta. Questo inconveniente rende necessarie alcune precauzioni nell’uso dei decongestionanti soprattutto quelli da applicare localmente - per evitare che si inneschi un circolo vizioso dal quale è poi faticoso uscire: • seguire le indicazioni riportate sulla confezione per quanto riguarda la frequenza delle somministrazioni; • ridurre l’uso del farmaco ai 2-3 giorni in cui il naso chiuso risulta particolarmente fastidioso; • associare l’uso di un prodotto per uso locale (di giorno) e uno per bocca, da assumere la sera per la notte. I decongestionanti nasali - specie quelli per bocca - non vanno assunti, se non prescritti dal medico, da chi abbia diabete, ipertiroidismo, angina pectoris, ipertensione, né dai bambini. LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Quali sono i farmaci più efficaci contro l’influenza? Nell’adulto, contro la febbre e il dolore si consiglia di usare paracetamolo, oppure acido acetilsalicilico, ibuprofene, diclofenac e altri della stessa categoria, quella dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che riducono anche l’infiammazione delle vie respiratorie. Sono tutti efficaci; in più, essendo in commercio da molti anni, sono stati sperimentati da milioni di persone e i loro possibili effetti collaterali sono ben conosciuti. Prima di prenderli però è bene consultare il medico di famiglia o il farmacista, anche per vedere se si rientra in qualche caso particolare. Per esempio se si hanno problemi cardiovascolari, considerato che alcuni farmaci di questa categoria aumentano il rischio di infarto o ictus, potrà essere suggerito in alternativa il naprossene, che da questo punto di vista è più sicuro. Oppure, se si fa già uso di acido acetilsalicilico a basse dosi per la circolazione, potrà essere consigliato di aumentare la quantità di questo principio attivo. Per il trattamento di altri sintomi si possono utilizzare farmaci specifici, come i decongestionanti del naso (riquadro a fianco), quelli della gola, i sedativi della tosse, i mucolitici per facilitare l’espulsione del catarro. Per i bambini si usano gli stessi medicinali? In età pediatrica sono spesso più indicati il paracetamolo e l’ibuprofene - in formulazioni che consentono il dosaggio del farmaco in base al peso corporeo - dell’acido acetilsalicilico, che nei piccoli può scatenare la sindrome di Reye, una malattia alquanto rara ma grave, pericolosa per il fegato e il cervello. Si possono utilizzare gli antibiotici? Gli antibiotici agiscono contro i batteri, mentre non hanno alcun effetto nei confronti dei virus (e sono questi a provocare l’influenza e le sindromi simili). A meno che il medico, del quale è necessaria la prescrizione, non intenda combattere complicanze batteriche, curarsi con questi farmaci è dunque inutile; e può essere anche dannoso, non solo perché ci si espone agli effetti collaterali di questi farmaci, ma anche perché si rischia di favorire lo sviluppo di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, che divengono un’insidia non solo per chi li ospita ma anche per le altre persone. Vanno invece impiegati gli antivirali? Questi farmaci sono specifici contro i virus influenzali di tipo A e B, ma gli studi clinici hanno dimostrato una scarsa efficacia: riducono le giornate di febbre di un giorno e mezzo nell’adulto e di un giorno nel bambino, e solo se assunti all’esordio dei sintomi. Quindi nel caso di normale influenza, anche per via dei loro possibili effetti collaterali, se ne consiglia l’uso solo in situazioni particolari (per esempio per anziani non vaccinati che vivono in comunità). Inoltre questi antivirali sono inutili se l’infezione è causata da uno degli oltre duecento altri tipi di virus responsabili delle sindromi parainfluenzali. Alphega Farmacia magazine •7 Patologie croniche Una malattia della pelle mai contagiosa Convivere con la psoriasi Si stima che 2-3 persone ogni cento, in Italia, siano affette da psoriasi, una malattia cronica della pelle che produce, in alcune zone, arrossamento e desquamazione. Queste alterazioni in genere compaiono su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e zona lombare della schiena, ma possono essere estese anche a tutto il corpo. La gravità della malattia e l’estensione delle placche varia Meccanismo inceppato PELLE SANA strati di cheratina superficie cutanea PELLE PSORIASICA squama placca superficie cutanea infiammata da persona a persona: per alcuni la psoriasi costituisce poco più che un fastidio, per altri compromette seriamente la qualità di vita. In circa il 10% dei casi vengono colpite anche le articolazioni: in tal caso si parla di artrite psoriasica. La malattia è cronica, ma si possono alternare periodi in cui la sintomatologia si attenua o scompare del tutto ad altri in cui i disturbi diventano più severi. In ogni caso la psoriasi non è in alcun modo contagiosa. La malattia può presentarsi a qualsiasi età, anche se il picco di insorgenza si registra tra i 20 e i 40 anni: spesso compare in seguito a fattori scatenanti, come traumi, assunzione di alcolici, fumo, stress, cambiamenti ormonali (specie nelle donne), assunzione di alcuni farmaci, infezioni anche banali (come quelle da streptococco che colpiscono la gola), patologie del sistema immunitario. È probabile che esista una predisposizione genetica alla malattia, le cui cause non sono ben note anche se coinvolgono di sicuro il sistema immunitario: non a caso una persona su tre, tra quelle affette da psoriasi, ha un parente con la malattia. A oggi non esiste una cura risolutiva; sono però possibili vari livelli di trattamenti, finalizzati a tenere quanto più possibile sotto controllo la malattia (riquadro in basso). I vari trattamenti possibili follicolo pilifero Terapia locale, con creme o unguenti a base di epidermide derma epidermide ispessita accumulo di cellule immature La psoriasi è dovuta a un ricambio troppo veloce delle cellule cutanee. La pelle produce in continuazione nuove cellule negli strati più profondi, e queste gradualmente si muovono verso l’alto finché non raggiungono la superficie. Nel frattempo, le cellule che in precedenza occupavano gli strati più esterni muoiono e sono eliminate attraverso un meccanismo fisiologico di desquamazione. L’intero processo in una persona sana avviene in 3-4 settimane. In caso di psoriasi questo ricambio è molto più rapido (3-7 giorni). In tal modo raggiungono la superficie della pelle cellule che non sono completamente mature, il che causa le tipiche placche della malattia. 8 • Alphega Farmacia magazine corticosteroidi, analoghi della vitamina D e sostanze emollienti: è in genere impiegata per le forme più lievi. Fototerapia: la luce, che può migliorare i sintomi della psoriasi, viene impiegata per metodi di cura da attuare in strutture mediche qualificate; le persone che si sottopongono a frequenti sedute devono però eseguire controlli periodici per la diagnosi precoce dei tumori della pelle. Terapie sistemiche: nei casi di psoriasi più severa, o qualora i trattamenti locali e la fototerapia non abbiano sortito effetti, è necessario ricorrere all’assunzione di farmaci per bocca o con iniezioni, che offrono un buon controllo della malattia anche se possono avere importanti effetti collaterali. I più comuni sono: • metotressato: riduce la produzione di cellule della pelle e sopprime l’infiammazione; • ciclosporine: limitano la risposta immunitaria e quindi l’aggressione alle cellule della pelle; • acitretina: rallenta la produzione di cellule cutanee; • farmaci biologici: circoscrivono l’infiammazione colpendo selettivamente le cellule del sistema immunitario troppo attive. Salute a tavola Si può fare molto con dieta e stile di vita Se volete bene al cuore occhio al colesterolo Si può ridurre il rischio LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Per tenere sotto controllo il colesterolo si possono usare anche i farmaci? Si, ma solo se lo stile di vita non basta. Esistono diverse categorie di medicinali utili: • statine: rallentano la produzione di colesterolo LDL e stimolano il fegato a eliminare quello già in circolo; • sequestranti della bile acida: si legano con il colesterolo LDL della bile nell’intestino e vengono eliminati con le feci; • niacina, o vitamina PP: abbassa i livelli di colesterolo totale (e soprattutto di quello LDL) e di trigliceridi; • fibrati: riducono i trigliceridi e, in misura minore, aumentano il colesterolo HDL. Questi farmaci possono avere effetti collaterali, e devono quindi essere prescritti dal medico. Può risultare utile, ma non sostitutivo di una dieta corretta, assumere integratori con sostanze come gli acidi grassi omega-3 e omega-6, la lecitina o le proteine della soia e altre in grado di ridurre colesterolo e trigliceridi. 10 cardiovascolare scegliendo i cibi da assumere, ma senza cedere ai luoghi comuni e considerando quelli veramente dannosi. Le malattie cardiovascolari costituiscono le patologie più diffuse tra gli adulti e la prima causa di morte oltre i 40 anni di età, in Italia come in tutti i paesi industrializzati. Eppure la prevenzione, su questo versante, è efficace e facile da attuare: in particolare esistono prove scientifiche relative alla validità di un mantenimento entro i corretti valori della concentrazione sanguigna di colesterolo, sostanza preziosa per l’organismo ma responsabile anche, quando presente in eccesso, della formazione di placche che restringono internamente i vasi sanguigni. Questo si può ottenere in casi particolari anche con il ricorso ai farmaci (riquadro a sinistra), ma va perseguito innanzitutto con lo stile di vita: • mantenere controllato il peso corporeo; • fare attività fisica in modo regolare; • evitare il fumo. • Alphega Farmacia magazine E poi molto si può fare con la dieta: sane abitudini alimentari, tra l’altro, possono aiutare a ridurre non solo il fattore di rischio legato all’eccesso di colesterolo, ma anche altri due altrettanto importanti come l’ipertensione e l’obesità. Il colesterolo da tenere a bada è in particolare quello che nel sangue ‘viaggia’ legato alle proteine a bassa densità, in un complesso noto con la sigla LDL, spesso denominato ‘colesterolo cattivo’: ciò che Anche elevate concentrazioni di trigliceridi sono considerate un fattore di rischio coronarico, che diviene particolarmente critico se associato a una insufficiente presenza di colesterolo HDL. Per questi motivi sono necessarie alcune accortezze. Limitare il consumo di trigliceridi saturi, che favoriscono l’innalzamento dei livelli di colesterolo LDL: questi grassi non dovrebbero apportare con la dieta più del 10% delle calorie totali (o del 7% nei soggetti con alti livelli di colesterolo LDL e/o con malattie cardiovascolari in atto); occhio quindi al consumo di alimenti che ne sono ricchi (tabella nella pagina successiva). Ridurre al minimo l’apporto di acidi grassi trans: è stato infatti dimostrato più viene considerato importante è il rapporto con quello legato alle proteine ad alta densità (HDL), o ‘colesterolo buono’: la quantità di colesterolo totale, divisa per quella dell’HDL, non deve essere superiore a 5 per gli uomini e 4,5 per le donne. che questi aumentano i livelli di colesterolo LDL e riducono quelli del colesterolo HDL. Limitare dunque il più possibile le fonti di queste sostanze, che sono presenti principalmente nei grassi idrogenati (come molti tipi di margarina). Limitare l’assunzione di alimenti ricchi di colesterolo, che ovviamente aumentano i livelli di questa sostanza nel sangue, anche se - può stupire in modo meno significativo rispetto a quanto fanno i grassi saturi: gran parte del colesterolo circolante è infatti prodotto dallo stesso organismo, ed è quindi normale che i grassi saturi, intervenendo su questo processo, abbiano più peso dello stesso colesterolo di origine alimentare. Normalmente gli alimenti ricchi di grassi saturi lo sono anche di colesterolo, quindi la strategia dietetica è praticamente la stessa per entrambi: limitando il consumo di alimenti di origine animale e privilegiando verdure e frutta, per Giornata tipo PESO (grammi) ALIMENTI Colazione 150 200 Pane integrale 50 50 Miele 5 15 Latte p. screm. Spuntino 125 Yogurt magro 125 Pranzo 80 120 Piselli 60 80 Verdura 200 200 Pasta o riso Pane integrale 50 50 Frutta 150 150 Frutta Merenda 150 150 Cena Pesce 180 200 Verdura Pane integrale Frutta 400 100 150 400 100 150 Condimenti 30 40 Olio di oliva Parmigiano Kcalorie 5 10 1600 2000 esempio, si raggiunge normalmente il doppio obiettivo di ridurre l’apporto di colesterolo e di grassi saturi. Ci sono però alcune eccezioni, rappresentate per esempio dal tuorlo dell’uovo e in misura minore dai molluschi entrambi ricchi di colesterolo e relativamente poveri di acidi grassi saturi - che hanno tuttavia un effetto di innalzamento del colesterolo circolante ridotto rispetto agli alimenti che associano i due componenti. Un idoneo apporto alimentare di colesterolo dovrebbe essere inferiore ai 300 mg al giorno (ai 200 mg nel caso di persone con alti livelli di colesterolo circolante, con diabete e/o con malattie cardiovascolari). Includere nella dieta alimenti ricchi di grassi monoinsaturi e polinsaturi, quali quelli contenuti negli oli vegetali, privilegiando tra tutti l’olio extra vergine di oliva: questo contiene in particolare l’acido oleico (monoinsaturo), che presenta due vantaggi: fa diminuire nel sangue il colesterolo ‘cattivo’ e non modifica, o addirittura fa aumentare, quello ‘buono’. Numerosi studi hanno anche evidenziato il ruolo benefico dei grassi polinsaturi omega-3 e omega-6. È consigliato un consumo settimanale di due-tre porzioni di pesce. Il salmone, oltre ai grassi polinsaturi omega-3, contiene, come il tonno, anche elevate quantità di vitamina B12, che risulta utile (così come la vitamina B6 e l’acido folico, che si trovano tra l’altro in cereali, frutta e verdura) per contenere i livelli di omocisteina, un aminoacido il cui eccesso favorisce la formazione di placche nei vasi sanguigni. Regolarsi con le analisi TIPO DI LIPIDI Colesterolo totale Colesterolo LDL Colesterolo HDL Trigliceridi VALORI VALUTAZIONE meno di 200 desiderabile 200-239 moderatamente alto 240 o più alto meno di 100 desiderabile 100-129 quasi ottimale 130-159 moderatamente alto 160-189 alto 190 o più molto alto meno di 40 basso 40-59 normale 60 o più desiderabile meno di 150 desiderabile 150-199 al limite 200-499 alto 500 o più molto alto I cibi che più influiscono GRASSI ALIMENTI CHE LI CONTENGONO Colesterolo Tuorlo dell'uovo (l’albume ne è privo), molluschi, crostacei, burro, formaggi grassi, salumi, frattaglie, carni rosse. Frutta e verdura non ne contengono. Trigliceridi saturi Burro, formaggio, carni grasse (salumi, selvaggina, hamburger), latte e yogurt intero, torte, dolciumi, lardo, sugo d'arrosto, margarine solide e grassi per prodotti da forno, olio di cocco e palma. Trigliceridi con acidi grassi trans Alcuni grassi per frittura e cottura in forno (per esempio oli vegetali idrogenati) impiegati in biscotti, torte e dolciumi; latticini, carne grassa bovina e ovina. Oliva, colza, noci, pistacchi, mandorle, Trigliceridi nocciole, macadamia, acajù, pecan, monoinsaturi arachidi, avocado e relativi oli. Trigliceridi polinsaturi omega-3 Salmone, sgombro, aringa, trota, noci, colza, semi di soia, semi di lino e loro oli. Trigliceridi polinsaturi omega-6 Semi di girasole, germe di grano, sesamo, noci, seme di soia, mais e loro oli, alcune margarine (leggere l’etichetta). Alphega Farmacia magazine • 11 Dossier prevenzione I programmi di accertamenti periodici che le aziende sanitarie offrono ai cittadini hanno già ridotto drasticamente la mortalità per le forme tumorali più frequenti. L’adesione è volontaria, gli esami sono semplici e non invasivi. 12 Si scrive screening si legge salvezza Diagnosi precoce per bloccare i tumori più diffusi • Alphega Farmacia magazine Sono due le strategie principali con cui combattere i tumori: da un lato cercare di evitare la loro comparsa, per lo più adottando uno stile di vita sano (la cosiddetta prevenzione primaria), dall’altro diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima ancora che si manifesti a livello clinico, in una fase quindi in cui risulta più efficace e potenzialmente risolutiva la terapia (prevenzione secondaria). Proprio a questo mirano esami come quelli che la sanità pubblica propone a larghe fasce di popolazione nei programmi di screening: consentono di individuare in fase iniziale specifici tumori - i più diffusi - in persone che non ne presentano alcun sintomo. Nei programmi di screening - che si stanno sempre più diffondendo in Italia, tanto che si superano ormai i 5 milioni di esami all’anno - le aziende sanitarie offrono gratuitamente i test ed eventuali approfondimenti a intere fasce di popolazione ritenute a rischio di sviluppare un certo tumore. L’adesione al programma è del tutto volontaria. I programmi di screening nei confronti dei tumori più diffusi si sono dimostrati capaci di ridurre drasticamente la mortalità per queste forme di cancro. In diversi casi lo screening riesce a evitare del tutto lo sviluppo della malattia, e quando questo non è possibile la diagnosi precoce consente in ogni caso di attuare trattamenti efficaci e non invasivi. In Italia il ministero della Salute da diversi anni promuove la pianificazione degli screening per Il tumore della mammella è quello più frequente nelle donne, tra le quali un cancro su quattro è di questo tipo. Negli ultimi decenni c’è stato un costante aumento dei casi, accompagnato però da una riduzione della mortalità. Ciò è stato reso possibile anche dalla sempre più ampia diffusione della diagnosi precoce, che ha permesso di aumentare la quota di tumori identificati ai primi stadi, quando il trattamento ha maggiori possibilità di essere efficace e poco invasivo. La mammografia. È l’esame base dello screening; consiste in una radiografia della mammella che consente di identificare pure i noduli di piccole dimensioni, non ancora percepibili al tatto (un test di diagnosi si attua anche con la palpazione). L’esame viene eseguito con visualizzazioni della mammella sia dall’alto verso il basso sia lateralmente. Una maggiore accuratezza nella diagnosi viene ottenuta dalla valutazione della mammografia compiuta separatamente da due radiologi. Ulteriori accertamenti diagnostici. In caso di positività alla mammografia sono previste nel percorso di screening una seconda mammografia, un’ecografia e una visita clinica, a cui può far seguito una biopsia per valutare le caratteristiche delle eventuali cellule tumorali. Al completamento di questo percorso viene elaborata una diagnosi definitiva e, in caso di positività, si dà il via all’iter terapeutico. Il trattamento. Viene proposto se gli approfondimenti confermano la presenza di lesioni tumorali maligne: è “ ” In diversi casi la diagnosi precoce consente di evitare lo sviluppo della malattia o, quanto meno, di attuare trattamenti efficaci e non invasivi. la prevenzione del cancro della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Gli esami che si utilizzano sono strettamente connesso al tipo di tumore diagnosticato e al suo stadio. Nella quasi totalità dei casi si procede a un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati. Negli ultimi anni, nei casi in cui il cancro sia circoscritto a un’area ristretta, si ricorre alla chirurgia conservativa, che consente di asportare soltanto la parte del seno in cui si trova la lesione (si parla in questo caso di quadrantectomia). Gli interventi, tuttavia, possono se necessario essere più invasivi. Inoltre, spesso si procede all’asportazione dei linfonodi dell’ascella, che costituiscono la via principale attraverso cui il tumore si diffonde al resto dell’organismo. Il trattamento può prevedere pure il ricorso alla radioterapia e alla chemioterapia, oltre che a specifici trattamenti farmacologici. Possibili inconvenienti, ma soprattutto vantaggi. Esiste il rischio che la donna si sottoponga, con questo percorso, ad approfondimenti diagnostici anche invasivi dopo la mammografia, e perfino a qualche trattamento, per lesioni che non si sarebbero mai trasformate in un tumore invasivo. Tuttavia, i vantaggi che si ottengono rendono accettabile questi eventuali inconvenienti: un ampio studio sui programmi di screening per il cancro al seno attivi in Europa ha mostrato che ogni 1.000 donne di età tra i 50 e i 69 anni sottoposte regolarmente ai controlli e seguite fino a 79 anni di età, vengono salvate tra 7 e 9 vite, mentre i casi di possibile diagnosi eccessivamente prudente sono solo 4. Complessivamente la mortalità si riduce del 25% per le donne che si sottopongono ai controlli. Combattere il tumore al seno Alphega Farmacia magazine • 13 Dossier prevenzione scelti perché risultino: sicuri: la maggior parte delle persone che si sottopongono ai test è sana, perciò è fondamentale che i test abbiano il più basso livello possibile di effetti collaterali e rischi; accettabili: una persona che ritiene di essere sana difficilmente si sottopone a esami fastidiosi o complessi; per questo, vengono scelti test che non siano rifiutati dai cittadini; attendibili: devono permettere di identificare le persone malate con la maggiore precisione possibile, e non devono diagnosticare erroneamente una malattia in chi non ne è affetto. Gli screening, che si rivolgono Il cancro della cervice uterina (o collo dell’utero) è per frequenza il secondo tumore nella popolazione femminile. È causato da un’infezione persistente da papillomavirus umano (HPV), che si trasmette per via sessuale ed è molto frequente soprattutto nelle persone giovani. Di solito l’infezione regredisce spontaneamente; quando invece persiste nel tempo si formano lesioni nel tessuto del collo dell’utero che possono evolversi in cancro. L’infezione è necessaria per lo sviluppo del tumore, ma vi sono anche altri fattori che contribuiscono, quali il fumo di sigaretta, le abitudini sessuali, la presenza in famiglia di parenti strette con questo tumore, una dieta povera di frutta e verdura, l’obesità. Il lasso di tempo tra infezione e sviluppo del tumore è lungo abbastanza da rendere possibile individuare e trattare le lesioni prima che degenerino. Dato che sia le infezioni sia le lesioni possono non dare segni clinici, è necessario eseguire alcuni esami specifici per identificarle. Il Pap-test. È l’esame impiegato nello screening: si preleva una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero strofinando sulle pareti una spatolina e un tampone. Le cellule prelevate, dopo essere state sottoposte a un particolare processo chimico, vengono analizzate al microscopio: si valuta così se sono presenti alterazioni, che possono essere indice di una tendenza alla trasformazione in cellule tumorali. Sistemi che permettono di identificare direttamente la presenza di infezione da HPV potrebbero in futuro sostituire il Pap-test tradizionale nei programmi di screening. Gli esami di approfondimento. Qualora il Pap-test risultasse positivo, in primo luogo la donna è invitata a eseguire una colposcopia, esame che, attraverso l’utilizzo di un apposito strumento (il colposcopio) permette una visione ingrandita della cervice uterina, grazie alla quale il medico è in grado di verificare la presenza di lesioni pretumorali o tumorali e valutarne l’estensione. Se permangono dubbi, può essere eseguita anche una biopsia, cioè il prelievo di una piccola porzione di tessuto anomalo da sottoporre a un’analisi che stabilisca definitivamente le caratteristiche esatte della sospetta lesione. Il trattamento. L’adesione puntuale ai programmi di screening (in particolare il rispetto degli intervalli previsti) aumenta notevolmente le probabilità di individuare lesioni a uno stadio di sviluppo molto precoce. Ciò consente il più delle volte di evitare lo sviluppo di un tumore avanzato. L’approccio terapeutico, che nei programmi di screening è rigidamente codificato in base a prove di efficacia, è diverso a seconda della natura della lesione: questa viene considerata tanto più grave quanto più si è estesa in profondità nella parete del collo dell’utero. • Nel caso di lesioni che hanno alte probabilità di regredire spontaneamente si preferisce attendere e valutare nuovamente la situazione dopo un nuovo ciclo di screening; • in casi di gravità intermedia le lesioni vengono rimosse con piccoli interventi chirurgici, eseguiti in ambulatorio e in anestesia locale. • nei casi più gravi, che sono molto rari e riguardano soprattutto le persone che non hanno mai eseguito esami di screening, è previsto un iter terapeutico più complesso, che tiene conto dell’esatta natura e dell’estensione della lesione. I vantaggi. Proprio grazie allo screening e al trattamento precoce l’incidenza dei tumori della cervice uterina in Italia, negli ultimi dieci anni, è diminuita di quasi un quarto. Proteggere il collo dell’utero 14 • Alphega Farmacia magazine alle fasce di popolazione a maggior rischio di sviluppare una determinata patologia, prevedono test da eseguire a intervalli regolari, secondo l’arco di tempo in cui: • la malattia ha maggiori probabilità di svilupparsi; • un eventuale intervento terapeutico dia effettivi vantaggi in termini di guadagno di tempo e/o qualità di vita rispetto a uno attuato quando la malattia si manifesta clinicamente. Gli esami su cui si basano gli screening sono articolati in più livelli: una eventuale positività al primo test non equivale a una diagnosi certa di malattia, e per questo, se emerge un sospetto, sono previsti specifici esami di approfondimento che conducano a una diagnosi definitiva; inoltre, in caso di ulteriore conferma, è previsto un iter terapeutico che consenta le migliori possibilità di debellare il tumore. Tutti questi passaggi sono condotti secondo le più aggiornate indicazioni della ricerca scientifica. AGENDA Le modalità dei programmi Seno Con modalità previste dal programma locale, le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni riceveranno una lettera di invito dalla Asl di appartenenza per concordare le modalità e la data di esecuzione della mammografia, da ripetere ogni due anni. In alcune Regioni (tra cui l’Emilia Romagna) si sta sperimentando lo screening in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni, con una periodicità annuale nelle donne sotto ai 50 anni. Colon Le persone tra i 50 e i 74 anni riceveranno ogni due anni una lettera di invito per l’esecuzione del test del sangue occulto nelle feci. Esistono diverse modalità per il ritiro delle provette in cui fare la raccolta delle feci: saranno gli operatori a indicare quella impiegata nella Asl di appartenenza. Una piccola parte dei programmi di screening (in particolare in Piemonte) utilizza una sola volta, all’età di 58-60 anni, la rettosigmoidoscopia. Le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni potranno ricevere una lettera di invito o una telefonata dalla Asl di appartenenza per concordare le modalità e la data di esecuzione del Pap test, che va eseguito ogni tre anni. È questo infatti l’intervallo di tempo che rende massimi i benefici dello screening e riduce al minimo i costi e le visite richieste: l’intervallo è sufficientemente breve per Cervice rendere poco probabile tra un test e l’altro lo sviluppo uterina di un tumore, mentre non è così corto da consentire di individuare lesioni che regredirebbero in maniera spontanea, e quindi da indurre ad attuare un trattamento che non sarebbe necessario. Il Pap-test effettuato nell’ambito dei programmi di screening organizzati è soggetto a controlli di qualità che lo rendono altamente affidabile. Così si difende il colon Circa 19.500 casi nelle donne e 29.000 negli uomini, ogni anno in Italia. Il cancro del colon-retto (cioè la parte finale dell’intestino) è per diffusione il secondo tumore per le donne e il terzo per gli uomini. Spesso costituisce una evoluzione di lesioni benigne (quali i polipi adenomatosi) nella mucosa dell’intestino, che impiegano un periodo molto lungo (dai 7 ai 15 anni) per trasformarsi in tumori maligni, e danno quindi tempo per essere trattate. Il test del sangue occulto nelle feci. È l’esame più utilizzato nei programmi di screening. In un piccolo campione di feci (che va raccolto a casa e consegnato in un apposito contenitore) si ricercano in laboratorio tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Queste sono infatti un indizio della presenza di polipi che possono, in futuro, degenerare in forme tumorali maligne. Sono possibili falsi risultati positivi, perché la presenza di sangue può essere dovuta anche a ragioni diverse dai polipi, per esempio alla presenza di emorroidi o a lesioni da stitichezza. La rettosigmoidoscopia. È un altro esame di screening, sostitutivo del precedente: consiste nella visualizzazione diretta, tramite una sottile sonda flessibile dotata di telecamera, dell’ultima parte dell’intestino (il sigma e il retto): è qui che si sviluppa infatti il 70% dei tumori del colon. La colonscopia. È l’esame ulteriore che si esegue nel caso di positività a uno dei due test di screening: è molto simile alla rettosigmoidoscopia, da cui si distingue perché raggiunge l’intero colon retto. Oltre a essere efficace per la diagnosi lo è anche per la terapia: i polipi eventualmente individuati possono essere infatti rimossi nella stessa seduta. Il trattamento. Il materiale asportato viene successivamente analizzato e, in base al numero dei polipi, alle loro dimensioni e alle caratteristiche delle loro cellule, vengono avviati percorsi terapeutici e di controllo definiti caso per caso. I vantaggi. Grazie ai programmi di screening, oggi il 55-75% delle persone che sviluppano tumore o polipi precancerosi al colon è in vita dopo 5 anni. Alphega Farmacia magazine • 15 Salute e bellezza Sottrarsi ai fattori che segnano il viso Pelle giovane? Dipende molto dallo stile di vita Una corretta dieta, niente LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA In quali periodi dell’anno occorre proteggersi dai raggi ultravioletti? Sempre. Le radiazioni UV colpiscono anche d’inverno: il 40% dell’esposizione annua avviene al di fuori dei mesi estivi. Queste radiazioni possono passare attraverso il vetro e superare per l’80% una leggera coltre nuvolosa. Giorno dopo giorno, questa esposizione può accelerare i segni di invecchiamento della pelle, ma l’uso efficace di una protezione ad ampio spettro può ridurre l’esposizione ai raggi UV anche del 90% durante la vita. Come si attua la protezione solare nei periodi non estivi? Si possono applicare creme da giorno antietà - protettive o riparatrici - formulate per assicurare un adeguato riparo: contengono infatti una miscela di filtri solari, che trattengono un ampio spettro di raggi ultravioletti e impediscono a questi di raggiungere gli strati profondi della pelle. 16 fumo e alcolici, protezione solare, poco stress, un adeguato riposo notturno: sono tutti fattori che influiscono sui processi di invecchiamento della pelle, rallentandoli. È già dai 25-30 anni che la pelle incomincia a mostrare segni di invecchiamento, con rughette sottili che man mano si trasformano in rughe vere e proprie, oltre che con una perdita di volume e di densità che divengono via via più visibili. Le rughe compaiono in diverse zone: le prime, piccole e poco profonde, si evidenziano soprattutto nella parte esterna degli occhi e sulle guance. Alcune sono causate dalle espressioni del viso, altre hanno origine diversa (riquadro nella pagina successiva); in ogni caso tendono a diventare sempre più profonde. Un altro effetto dell’invecchiamento è la perdita di volume o rilassamento cutaneo, che modifica l’aspetto del viso, rendendo triste o stressato lo stato d’animo • Alphega Farmacia magazine che si comunica. C’è poi la perdita di densità, che si manifesta con un indebolimento e assottigliamento della pelle. I motivi per cui la cute invecchia sono diversi, e solo alcuni sono inevitabili: sugli altri si può invece intervenire. Tra i primi rientrano: • l’età biologica: causa cambiamenti nella struttura della pelle e nei processi biologici che si svolgono nelle sue cellule; inoltre con l’avanzare degli anni la circolazione sanguigna nella cute rallenta, il che rende insufficiente l’apporto di sostanze nutritive e di ossigeno: conseguenza è una perdita di tono e di colorito; • la predisposizione genetica: per esempio una pelle sensibile e chiara è più soggetta alle rughe precoci. I fattori su cui invece si può intervenire con uno stile di vita che ne riduca gli effetti sono quelli esogeni, tutti legati a NOVITA’ R I N G I O VA N I S C I L A T U A P E L L E Aiuta il suo lavoro mentre dormi Mentre dormiamo la nostra pelle ha il tempo per riprendersi dersi dopo gli stress e le aggressioni subite durante il giorno. Sappiamo che il processo di rinnovamento avviene in maniera naturale, ma senza la giusta idratazione ed il giusto nutrimento non si possono ottenere risultati ottimali. La grande innovazione dell’Olio Attivo Notte SERUM 7 risiede nella sua ricca formulazione composta da ingredienti attivi e oli naturali che apportano un nutrimento extra alla tua pelle. Aiuta la tua pelle a ringiovanire mentre dormi, per risvegliarsi più liscia e luminosa. DOLHEXAL 1% gel 50 g Trat tamento locale di stati dolorosi e flogistici (infiammatori) di natura reumatica o traumatica delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini e dei legamenti. È un medicinale a base di Diclofenac sodico che può avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Questo è un medicinale di AUTOMEDICAZIONE che può essere usato per curare disturbi lievi e transitori facilmente riconoscibili e risolvibili senza ricorrere all’aiuto del medico. Per maggiori informazioni e consigli rivolgersi al farmacista. Consultare il medico se il disturbo non si risolve dopo un breve periodo di trattamento. Autorizzazione del 09/05/2014 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 247 541 349 210 650 497 357 493 103 843 654 111 NP4 number: IT1403183136 Liberi di muoversi Salute e bellezza un medesimo processo, lo stress ossidativo che provoca la formazione di radicali liberi (riquadro a destra). I principali: • i raggi ultravioletti (responsabili non solo dell’invecchiamento ma anche della pigmentazione irregolare della pelle); • l’inquinamento atmosferico; • il fumo; • sostanze chimiche ossidanti cui si è esposti per vari motivi; • gli alcolici e alcuni alimenti (per esempio quelli ricchi di grassi e carboidrati, e in particolare latticini, affettati, carni rosse, olio di palma; e poi i cibi grigliati o affumicati). Considerato tutto ciò, può aiutare a mantenere giovane la pelle uno stile di vita che riduca l’incidenza di questi fattori. Quindi: • niente fumo; • pochi alcolici; IL TEST Qual è la vostra età cutanea? Qual è il colore della vostra pelle non abbronzata? 1 bianco latte, rossastra pallida chiara ma tendente a scura olivastra molto scura Quanto siete esposti al sole durante l’anno? 2 molto abbastanza poco per niente Proteggete la pelle dal sole con prodotti adeguati? 3 no molto per niente molto un po’ per niente Siete in menopausa? 6 sì no Siete sottoposti a stress? 7 molto un po’ per niente Siete esposti all’inquinamento atmosferico? 8 sì no Come definireste le vostre abitudini alimentari? 9 sregolate corrette Fate attività fisica? 10 per niente un po’ regolarmente Vi sottoponete a trattamenti dermocosmetici? 11 mai raramente a volte sistematicamente Quanto aggiungere o sottrarre all’età anagrafica per ottenere quella che viene dimostrata dalla pelle: +4 I radicali liberi sono molecole molto instabili, che tendono a reagire facilmente con altre sostanze, ossidandole e quindi alterandole. In questo modo creano un danno biologico, che nelle cellule cutanee determina non solo invecchiamento ma anche tendenza a sviluppare tumori. I diversi tipi di rughe un po’ Consumate alcolici? 5 L’azione dei radicali sì Fumate? 4 • una dieta equilibrata, non eccessivamente calorica, ricca di frutta e verdura, con la quale garantire un sufficiente apporto di sostanze antiossidanti,che contrastano i radicali liberi; • un’esposizione al sole limitata, e protetta da prodotti schermanti. E poi risultano utili anche: • un costante esercizio fisico; • una vita senza troppe tensioni e con un riposo notturno adeguato. Un ruolo determinante ha inoltre la cura della pelle, basata su: • corretta detersione (che rimuova anche le sostanze ossidanti dell’inquinamento); • trattamenti dermocosmetici che potenzino la struttura della pelle, aiutino a prevenire i danni causati dai radicali liberi, stimolino il rinnovamento cellulare cutaneo. • protezione solare (colonnino nella pagina precedente). +3 +2 +1 0 -1 -2 -3 Rughe di espressione. Sono le prime a comparire e si accentuano con l’età. Si formano sul volto a causa delle trazioni esercitate dai muscoli facciali, e risultano più evidenti in chi ha una mimica pronunciata. Rughe da sonno. Sono pieghe indotte dalla pressione del viso sul cuscino, e compaiono per lo più dalla parte dalla quale preferibilmente si dorme. Generalmente si localizzano sulla fronte nell’uomo e sulle guance nella donna. Inizialmente sono reversibili, e scompaiono se si varia la posizione; in seguito tendono a divenire progressivamente permanenti. Rughe attiniche. Sottili e diffuse, conferiscono alla pelle un aspetto corrugato. Sono dovute al danno che la radiazione solare produce sulle fibre elastiche e sul collagene. Compaiono precocemente nei soggetti con pelle chiara che si sono esposti ripetutamente e prolungatamente alle radiazioni ultraviolette naturali o artificiali. Rughe gravitazionali. Si formano quando gli elementi strutturali della pelle non sono più in grado di controbilanciare la forza di gravità. Alphega Farmacia magazine • 19 MAL DI SCHIENA? puoi provare PER TORNARE IN AZIONE. re oppu ovare puoi pr Sono medicinali a base di diclofenac che possono avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione ministeriale del 14/08/2013. Il consiglio del vostro farmacista Curarsi con la medicina alternativa Omeopatia, la terapia dolce Similia cum similibus curantur. Il motto latino dell’omeopatia - il simile si cura con il simile riassume i fondamenti su cui si basa questa terapia alternativa che viene sempre più spesso utilizzata, soprattutto per i disturbi minori: secondo la teoria formulata alla fine del 1700 dal medico tedesco Samuel Hahnemann, per curare una certa malattia può essere efficace somministrare dosi minime di un farmaco capace di provocare gli stessi sintomi di quella patologia. I rimedi omeopatici vengono preparati da sostanze minerali, vegetali o animali, da succhi organici e perfino da secrezioni di tessuti malati, e ottenuti attraverso diluizioni ripetute nelle quali, secondo la teoria omeopatica, la sostanza trasferisce la propria attività al liquido in cui viene sciolta. 1. Se si pensa di curarsi con una terapia alternativa parlarne sempre con il medico curante. 2. Non abbandonare in nessun caso le terapie convenzionali senza averne discusso con il medico. 3. Non affidarsi a presunti ricercatori o esperti, al sentito dire, al fai-da-te o ai consigli di amici e conoscenti. Ricorrere all’automedicazione solo per disturbi minori o piccole patologie, in ogni caso di breve durata; parlarne sempre con il farmacista o con il medico. 4. Non assumere prodotti a composizione sconosciuta, privi di etichetta, o senza consiglio di un esperto. Non assumere, se non prescritti, rimedi alternativi in gravidanza o durante l’allattamento. Non raccogliere erbe spontanee per farne preparati a uso medicinale. 5. Diffidare di canali distributivi come Internet o delle vendite domiciliari prive delle dovute garanzie. Diffidare della pubblicità di terapie o rimedi miracolosi. I prodotti omeopatici - la cui efficacia è da molti sostenuta con convinzione - hanno il vantaggio di essere praticamente privi di effetti collaterali. Il ricorso all’omeopatia, in ogni modo, deve essere attuato secondo i principi che l’Istituto superiore di sanità indica in generale per le terapie alternative, in accordo con varie associazioni di operatori che le praticano (riquadro in basso). Per saperne di più Istituto Superiore di Sanità: telefono 06 49901. Società italiana di omeopatia e medicina integrata: sito web www.siomi.it. 6. Informarsi sempre sui reali vantaggi di ogni terapia e sulle garanzie di sicurezza ed efficacia, in particolare quando una cura sia proposta come sostitutiva di una convenzionale. 7. Consultare sempre medico o farmacista quando si somministra un rimedio alternativo a un bambino o a un anziano, anche se sani, e a maggior ragione se ammalati o in terapia con altri farmaci. 8. Per una terapia complementare o non convenzionale affidarsi sempre a un medico esperto. 9. Conservare i rimedi alternativi come si fa con i farmaci: nella loro confezione di origine, lontano dalla portata dei bambini, all’asciutto, al riparo da fonti di luce o di calore. 10. Segnalare sempre a medico o farmacista ogni sospetta reazione avversa a un rimedio alternativo. Denunciare all’Ordine dei medici o a quello dei farmacisti chiunque prescriva o pratichi terapie alternative senza avere i requisiti professionali. Il decalogo per non sbagliare Alphega Farmacia magazine • 21 Di sana pianta Ha azione balsamica, espettorante e antisettica L’eucalipto, albero sempreverde dalla caratteristica corteccia liscia, ha vari tipi di foglie: quelle dei rami più giovani sono ovali, quelle dei rami adulti lunghe e a forma di falce. Eucalipto, amico delle vie respiratorie Con la sua mole imponente è una caratteristica quasi più paesaggistica che botanica di molti litorali italiani. Eppure l’eucalipto, nel nostro paese, è arrivato solo attorno al 1860, importato perché, avido com’è di acqua, fu in qualche modo incaricato di prosciugare i terreni acquitrinosi nelle zone paludose, e non è un caso allora che la sua presenza sia particolarmente abbondante in zone come quella Pontina, a Sud di Roma, e altre bonificate nei primi decenni del secolo scorso. In Australia, dove cresce spontaneo, arriva anche a 150 metri di altezza e tre metri di diametro del tronco, in Italia raggiunge al massimo 25 metri: abbastanza, in ogni modo, perché si siano sfruttate, nelle piantumazioni, anche le sue proprietà ‘antivento’. Ma l’eucalipto è caratteristico La carta d’identità NOME BOTANICO: Eucalyptus globulus e altre specie dello stesso genere. FAMIGLIA: Mirtacee. DOVE CRESCE: originario del continente australiano, è coltivato in vari paesi; in Italia è presente in due terzi delle regioni, soprattutto lungo le coste. QUALI PARTI SI USANO: le foglie, raccolte in estate-autunno, seccate all’ombra e conservate al riparo dalla luce. CHE COSA CONTIENE: un olio essenziale composto tra l’altro da eucaliptolo e polifenoli antiossidanti. 22 • Alphega Farmacia magazine anche per l’odore che emanano le foglie, piacevole per noi ma sgradito agli insetti, che repelle. Ed è su questo che si basa uno degli impieghi sanitari di una pianta che risulta preziosa d’estate, quando il suo olio essenziale, applicato sulla pelle, può aiutare a tenere lontane le zanzare. PREZIOSO D’INVERNO Ma il principale utilizzo è piuttosto tipico dell’inverno, in caso di infezioni alle vie respiratorie: le foglie di questa pianta aiutano infatti a respirare meglio quando si è raffreddati (con la loro azione balsamica ammorbidiscono e leniscono le mucose infiammate) e favoriscono l’espulsione del catarro, che fluidificano, oltre a incrementare la quantità di aria che può essere contenuta nei polmoni. Hanno inoltre un forte potere antibatterico, con il quale riescono a contrastare i microbi che attaccano gola, bronchi e polmoni, ma anche l’apparato urogenitale e quello gastrointestinale. La capacità di uccidere i germi o di impedirne la replicazione è stata dimostrata su parecchi batteri (stafilococchi, pneumococchi, proteus, coliformi) e su funghi come la candida. Qualunque sia la via di somministrazione, l’olio essenziale viene eliminato in gran parte per via polmonare, giustificando il suo impiego nelle infezioni respiratorie. Utili contro queste pure le proprietà febbrifughe; ma l’eucalipto è anche prezioso nel diabete, per la sua capacità di abbassare la concentrazione di glucosio nel sangue. E per uso esterno è utilizzato, oltre che come antisettico, quale antireumatico e cicatrizzante. Non bisogna però eccedere con le dosi, soprattutto per bocca: se si superano quelle consigliate possono insorgere nausea, vomito, difficoltà a respirare. Come si utilizza Si impiegano le foglie allo stato naturale (per la preparazione di infusi, in capsule e altre formulazioni) oppure l’olio essenziale, che entra nella composizione di soluzioni, sciroppi, supposte, pasticche, liquidi per aerosol, pomate. Per bocca l’olio essenziale può essere assunto in dosi di 0,06-0,2 ml. Farmaci equivalenti: il principio è lo stesso, ti puoi fidare! Sandoz, società del gruppo Novartis, è leader nella produzione e commercializzazione di medicinali equi-valenti. Con oltre 120 anni di storia, è un partner fidato, riconosciuto per la sua qualità. Presente in oltre 160 paesi, Sandoz offre un ampio portafoglio di farmaci equi-valenti a un prezzo contenuto e si contraddistingue grazie alla sua abilità nello sviluppare e produrre prodotti complessi a valore aggiunto. Questo portafoglio differenziato è il risultato dell’attenzione nei confronti dei pazienti, ma soprattutto della capacità di anticipare le esigenze in continua evoluzione di un sistema sanitario sostenibile. Le tecnologie all’avanguardia, l’esperienza secolare e i rigorosi standard di controllo e sicurezza del gruppo, garantiscono la qualità accessibile a tutti.