Aspetti di Igiene e Sicurezza nell’esercizio di Centri di Estetica Incontro formativo per gli operatori professionali Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Paolo Zanichelli – ARPA Reggio Emilia 1 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici 100 nm 280 nm Ra ggi X UVA UVB 1018 1016 VISIBILE 1014 Ra dia zioni Ottic he Infra rosso - Visibile - Ultra violetto 1012 Ra dioe missioni Te le visive 30 - 900 MHz Ra dioe missioni AM-FM 0.1 - 110 MHz Ca mpi Fre que nza industria le 50 Hz Ca mpi Sta tic i 0 Hz 2 4 108 106 104 102 0 Fre que nza (Hz) Tele fonia Mobile 900 - 980 MHz 1800 - 1900 MHz 400 nm 800 nm IRA 1010 Tra smissioni Sa tellita ri Ra da r, Ponti Ra dio 10 - 100 Ghz 315 nm 1400 nm IRB Ra ggi Ga mma 1020 3000 nm IRC Fotone UVC Reggio Emilia 13 Settembre 2004 1 mm AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: sorgenti bassa pressione IRRADIANZA SPETTRALE (W/m² nm) 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 280 290 300 310 320 330 340 350 LUNGHEZZA D'ONDA (nm) 3 360 370 380 390 400 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: sorgenti alta pressione 50 IRRADIANZA SPETTRALE (W/m² nm) 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 280 290 300 310 320 330 340 350 LUNGHEZZA D'ONDA (nm) 4 360 370 380 390 400 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Fototipi 5 Fototipo Sensibilitá al sole Suscettibilitá eritemigena Capacitá di abbronzarsi Classi di individui I Molto sensibile Si ustiona sempre ( ‹2 SED) Nessuna abbronzatura Melanocompromessi II Moderatamente sensibile Alta (2-3 SED) Abbronzatura leggera Melanocompromessi III Moderatamente non sensibile Moderata (3-5 SED) Abbronzatura media Melano-competenti IV Moderatamente resistente Bassa (5-7 SED) Abbronzatura notevole Melano-competenti V Resistente Molto bassa (7-10 SED) Pelle naturalmente bruna Melano-protetti VI Molto resistente Estremamente bassa (›10 SED) Pelle naturalmente nera Melano-protetti Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa di riferimento Norma Italiana TITOLO CEI EN 60335-2-27 Classificazione CEI: 61-184 Data pubblicazione: marzo 1998 Edizione: terza Sicurezza degli apparecchi elettrici d’uso domestico e similare Parte 2: Norme particolari per apparecchi per il trattamento della pelle con raggi ultravioletti ed infrarossi per uso domestico e similare SOMMARIO Si applica agli apparecchi per il trattamento della pelle muniti di emettitori di raggi ultravioletti o infrarossi o loro combinazione, per uso domestico e similare. Non si applica agli apparecchi elettromedicali. 6 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Campo d’applicazione Gli apparecchi non destinati al normale uso domestico, ma che ciononostante potrebbero rappresentare una sorgente di pericolo per il pubblico, come gli apparecchi destinati ad essere utilizzati nei centri per l’abbronzatura, i saloni di bellezza e strutture similari, rientrano nel campo di applicazione della presente norma. 7 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Classificazione Gli apparecchi devono essere uno dei seguenti tipi, a seconda del tipo di radiazione ultravioletta: • apparecchio UV tipo 1; • apparecchio UV tipo 2; • apparecchio UV tipo 3; • apparecchio UV tipo 4. Gli apparecchi UV tipo 1 e gli apparecchi UV tipo 2 sono destinati ai centri di abbronzatura, ai saloni di bellezza e a strutture similari, sotto la supervisione di persone adeguatamente addestrate. Gli apparecchi UV tipo 3 potrebbero essere utilizzati da persone non specializzate. Gli apparecchi i UV tipo 4 sono destinati ad essere utilizzati dietro consiglio medico. 8 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Classificazione 9 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Marcatura Gli apparecchi UV devono essere marcati con il numero del tipo UV appropriato nella seguente forma: UV tipo x dove x è sostituito dal numero appropriato Gli apparecchi UV forniti di emettitori UV sostituibili devono essere marcati con il riferimento al tipo di emettitori raccomandati per l'uso. Gli apparecchi UV tipo 4 devono essere marcati con il seguente avvertimento: ATTENZIONE - Da usare solo su consiglio medico. Gli apparecchi UV devono essere marcati con il seguente avvertimento: ATTENZIONE - La radiazione ultravioletta potrebbe causare danni agli occhi e alla pelle, come invecchiamento della pelle e in ultimo la neoplasia (cancro) della pelle. Leggere attentamente le istruzioni. Indossare gli occhiali protettivi forniti. Alcuni medicinali e cosmetici potrebbero accrescerne la sensibilità. Per gli apparecchi UV destinati solo all'utilizzo nei centri di abbronzatura, nei saloni di bellezza e nelle strutture similari, questo avvertimento potrebbe essere applicato su una targa permanente fissata su una parete adiacente all'apparecchio UV. La frase Leggere attentamente le istruzioni potrebbe essere sostituita con "Consultare il personale per ulteriori informazioni”. 10 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Marcatura Gli apparecchi UV con una luminanza superiore a 100000 cd/m2 devono essere marcati con il seguente avvertimento: ATTENZIONE - Luce intensa. Non fissare l'emettitore. 11 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Istruzioni 1 Le istruzioni d'uso degli apparecchi forniti di emettitori UV devono comprendere quanto segue: 9 una dichiarazione che gli apparecchi UV non devono essere utilizzati da persone che si bruciano senza abbronzarsi quando sì espongono al sole, da persone che soffrono di eritema solare dovute al sole, da bambini o da persone che soffrono di o hanno precedentemente sofferto di neoplasia cutanea o che sono predisposte a neoplasia cutanea; 12 9 le informazioni riguardanti la distanza dell'esposizione, a meno che non sia controllata dalla costruzione dell'apparecchio UV; 9 un programma di esposizione raccomandato, che specifichi la durata e gli intervalli tenendo conto delle caratteristiche dell'emettitore UV, delle distanze e della sensibilità cutanea. Il tempo di esposizione raccomandato per la prima seduta per una cute non abbronzata non deve essere inferiore a 1 min. Deve corrispondere a una dose che non superi i 100 J/m2, ponderata secondo lo spettro di azione UV di Fig. 101, oppure al risultato di una prova su una piccola porzione di cute. AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Istruzioni 2 9 il numero raccomandato di esposizioni che non dovrebbe essere superato in un anno; Il numero raccomandato delle esposizioni per ogni parte del corpo deve essere basato su una dose massima annuale di 15 kJ/m2 pesato secondo lo spettro di azione UV della Fig. 101 e considerando il programma consigliato di esposizione. 9 una dichiarazione che l'apparecchio non deve temporizzatore è difettoso o il filtro è rotto o rimosso; essere utilizzato se il 9 l'identificazione dei componenti alternativi che possono influenzare la radiazione ultravioletta, come i filtri e i riflettori; 9 l'identificazione degli emettitori UV sostituibili e una dichiarazione che questi ultimi devono essere sostituiti solo mediante i tipi marcati sull'apparecchio, o un foglio di istruzioni che dichiari che la sostituzione delle lampade deve essere effettuata solo dopo aver chiesto consiglio al personale di servizio autorizzato. 13 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Informazioni e Precauzioni 1 Le istruzioni per l'utilizzo degli apparecchi UV devono comprendere le seguenti informazioni e le precauzioni da prendere: ¾ le radiazioni ultraviolette solari o gli apparecchi UV possono causare danni alla pelle o agli occhi. Questi effetti biologici dipendono dalla qualità e dalla quantità delle radiazioni così come dalla sensibilità cutanea e oculare dell'individuo; ¾ la cute potrebbe sviluppare eritema solare dovuto al sole dopo un'eccessiva esposizione. Esposizioni eccessivamente ripetute alle radiazioni ultraviolette solari o degli apparecchi UV potrebbero portare a un invecchiamento prematuro della cute così come all'aumento del rischio di sviluppo di neoplasie cutanee; ¾ l'occhio non protetto potrebbe sviluppare un'infiammazione superficiale, e, in alcuni casi, dopo un intervento di cataratta per esempio, potrebbe verificarsi un danno alla retina dopo un'eccessiva esposizione. Le cataratte potrebbero svilupparsi dopo molte esposizioni ripetute; ¾ è necessaria un'attenzione speciale nei casi di pronunciata sensibilità individuale alle radiazioni ultraviolette e nei casi in cui siano impiegati alcuni medicinali o cosmetici. 14 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Informazioni e Precauzioni 2 Pertanto, devono essere prese le seguenti precauzioni: ¾ utilizzare sempre gli occhiali protettivi forniti; ¾ rimuovere bene i prodotti cosmetici prima dell'esposizione e non applicare nessuna crema protettiva per il sole; ¾ non sottoporsi ad esposizione mentre si assumono farmaci che accrescono la sensibilità alle radiazioni ultraviolette. Se in dubbio, farsi consigliare dal medico; ¾ fare passare almeno 48 ore tra le prime due esposizioni; ¾ non prendere il sole e utilizzare l'apparecchio nello stesso giorno; ¾ seguire le raccomandazioni riguardanti la durata delle esposizioni, gli intervalli delle esposizioni e le distanze dalla lampada; ¾ chiedere il consiglio medico se si sviluppano sulla cute persistenti protuberanze o irritazioni, oppure se si verificano modifiche nei pigmenti. 15 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Radiazione, Tossicità e pericoli analoghi Gli apparecchi UV non devono emettere radiazioni in quantità rischiose e la loro irradiazione efficace deve essere conforme ai valori specificati nella Tab. 101. 16 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Radiazione, Tossicità e pericoli analoghi Gli apparecchi UV devono essere forniti con almeno 2 paia di occhiali protettivi che assicurino una adeguata protezione degli occhi. La trasmissione della radiazione non deve superare i valori specificati nella tabella 102. 17 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: normativa CEI EN 60335-2-27 Radiazione, Tossicità e pericoli analoghi 18 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Raccomandazioni ICNIRP La Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP) è un prestigioso organismo internazionale la cui autorevolezza nel campo della protezione dalle radiazioni non ionizzanti è ampiamente riconosciuta. Il documento "Health Issues of Ultraviolet Tanning Appliances used for Cosmetic Purposes", pubblicato nel 2003, rappresenta la sintesi aggiornata dell'attività svolta dalla ICNIRP in questo importante settore della protezione. Il predetto documento, tradotto in italiano con il titolo "Problemi sanitari connessi con l'uso di apparecchiature abbronzanti per scopi cosmetici", è disponibile nel sito del Istituto Superiore di Sanità (http://www.iss.it/sitp/sole/index.html). 19 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Raccomandazioni ICNIRP 2003 Conclusioni e Raccomandazioni 1 L'analisi della letteratura scientifica mostra che la RUV solare è un fattore causale per i carcinomi della pelle (carcinoma squamoso e basocellulare) e per il melanoma cutaneo, provoca l'invecchiamento precoce della pelle ed altri effetti nocivi per la salute. Considerata la forte evidenza statistica degli effetti nocivi alla salute prodotti dalla RUV, la ICNIRP (Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti) esprime il parere che in ogni caso l'uso di apparecchiature abbronzanti possa comportare un maggiore rischio di tumore, anche se manca l'evidenza diretta e conclusiva che l'esposizione ai lettini solari sia causa di tumori della pelle. Il rischio è particolarmente elevato per i soggetti di fototipo I e II e per i bambini e i ragazzi. Pertanto l'ICNIRP sconsiglia l'uso di apparecchiature “W-emitting” nell'abbronzatura della pelle o per altri scopi di natura non medica. Sono particolarmente a rischio di effetti nocivi per la loro salute e perciò sono particolarmente sconsigliati dall'utilizzare apparecchiature abbronzanti tutti coloro che appartengono alle seguenti categorie: 20 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Raccomandazioni ICNIRP 2003 Conclusioni e Raccomandazioni 2 Soggetti di fototipo I o II; Bambini e ragazzi di età inferiore a 18 anni; Soggetti con un elevato numero di nevi (nei); Soggetti che tendono a produrre lentiggini; Individui con una storia personale di frequenti ustioni solari in età infantile e nell'adolescenza; Soggetti con lesioni cutanee premaligne o maligne; Soggetti con la pelle danneggiata dal sole; Coloro che utilizzano cosmetici. Questi prodotti possono aumentare la fotosensibilità individuale nell'esposizione alla RUV; Persone che assumono farmaci. In questo caso, si dovrebbe chiedere il parere del medico curante per appurare se essi possano aumentare la propria fotosensibilità agli UV. 21 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Raccomandazioni ICNIRP 2003 Conclusioni e Raccomandazioni 3 Se però, in contrasto con le predette raccomandazioni, una persona decide comunque di utilizzare le apparecchiature abbronzanti, allora bisogna che siano adottate le misure idonee a ridurre il rischio ai livelli più bassi possibili. Non si devono vantare effetti sanitari benefici. Qualsiasi impiego di apparecchiature abbronzanti con finalità terapeutiche deve avvenire unicamente in strutture sanitarie; Le apparecchiature abbronzanti devono essere conformi ai requisiti dello standard della norma tecnica IEC (1995) e devono appartenere soltanto ai tipi 1, 2, o 3 definiti in detta norma; Il cliente deve essere adeguatamente informato sui rischi sanitari derivanti dall'esposizione; Occhiali protettivi con caratteristiche idonee devono essere messi a disposizione dei clienti per la loro utilizzazione durante le sedute abbronzanti; Gli operatori addetti devono ricevere un'istruzione adeguata e certificata da un attestato; E' responsabilità degli operatori professionali fornire al cliente informazioni e istruzioni su come usare in modo sicuro le apparecchiature abbronzanti; Ridurre al minimo il numero delle sedute. Ad esempio, il regolamento francese (J.O. République Française, Annexe 2, 1997) richiede normalmente che l'esposizione nei soggetti di fototipo III e IV, quelli con pelle melano-competente, non debba eccedere due sedute la settimana, per un massimo di 30 sedute nel corso dell'anno (esposizione eritemigena efficace di 500 J/m2 per seduta). Si consiglia di interrompere saltuariamente il ciclo regolare delle esposizioni; 22 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Raccomandazioni ICNIRP 2003 Conclusioni e Raccomandazioni 4 Le ditte costruttrici e i rivenditori devono fornire le tabelle sui tempi di esposizione basate sulle caratteristiche delle lampade delle apparecchiature abbronzanti; Poiché la fotosensibilità degli individui varia considerevolmente, è consigliabile limitare la durata della prima seduta a circa la metà di quella di una seduta regolare al fine di valutare la risposta della pelle. Se dopo la prima seduta si manifesta qualche reazione cutanea anomala, un ulteriore uso del lettino solare è sconsigliato; Non si devono utilizzare prodotti che abbiano lo scopo di aumentare o accelerare l'abbronzatura; Qualsiasi modifica tecnica, come, ad esempio, la sostituzione di lampade, filtri o riflettori non deve cambiare la classificazione IEC dell' apparecchio. Le apparecchiature abbronzanti devono essere munite di un interruttore programmabile a tempo; Le apparecchiature abbronzanti collocate in alberghi o in centri ricreativi devono essere sottoposte agli stessi controlli (esattamente come per ogni esercizio commerciale); Al fine di evitare possibili errori nel loro uso, non si devono utilizzare apparecchiature abbronzanti incustodite o con funzionamento a gettone; Considerata la tipologia del loro impiego, le lampade solari utilizzate a domicilio non sono sottoposte allo stesso livello di controlli di quelle utilizzate con una adeguata supervisione negli esercizi commerciali; pertanto il venditore o il fornitore dell'attrezzatura deve fornire ulteriori informazioni sulla sicurezza. Nella fattispecie, devono essere utilizzate solo apparecchiature abbronzanti IEC di tipo 3. Pur riconoscendo che le modalità per adempiere e conformarsi a queste raccomandazioni possono variare da Paese a Paese, le apparecchiature abbronzanti devono essere comunque conformi a queste raccomandazioni, e tale conformità, quando ciò sia possibile, deve essere verificata dalle autorità nazionali competenti. 23 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Risultati indagine 1994 Apparecchi esaminati 24 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Risultati indagine 1994 Mancate Conformità e Classificazione 9 P.to Norma CEI 8 % non conformi 7.1 7.12 32.102 UV Tipo Avvertimento 100 100 Istruzioni e precauzioni 100 Occhiali di protezione 93 N° APPARECCHI 7 6 5 4 3 2 1 0 1 2 3 TIPO UV 25 4 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature per l’abbronzatura artificiale: Risultati indagine 1994 Dosi UV Prima Esposizione e Conclusioni Conclusioni Quanto evidenziato dall'indagine induce a considerare con maggiore attenzione gli aspetti di protezione connessi all'impiego delle apparecchiature per l'abbronzatura artificiale. Tale attenzione dovrebbe essere rivolta a sensibilizzare i costruttori nell'adeguare le loro apparecchiature alle norme di buona tecnica e a promuovere una più ampia azione d'informazione rivolta sia agli operatori del settore che ai fruitori del trattamento. In particolare, questi ultimi dovrebbero essere messi a conoscenza dei rischi a cui sono soggetti, mentre gli operatori dovrebbero essere istruiti sulle modalità di applicazione del trattamento abbronzante, sui criteri di scelta, manutenzione e sostituzione delle lampade e delle apparecchiature. 26 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature Laser per Epilazione: Tipi di laser 27 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature Laser per Epilazione: Seduta del Consiglio Superiore di Sanità 25.10.2000 Considerato che: a. b. c. d. e. f. le osservazioni epidemiologiche, cliniche e sperimentali hanno definitivamente accertato che i laser per epilazione, anche se usati correttamente, possono causare effetti dannosi sulla cute. Tali effetti comprendono: Azione infiammatoria, eritemigena ed edemigena, perifollicolare Danni all'epidermide con formazione di lesioni bollose e crostose Esiti pigmentari (in particolare iperpigmentazione) di solito transitori e, raramente, permanenti Danni ai piccoli vasi della cute con formazione di lesioni purpuriche Possibilità di indurre la recidiva o il peggioramento di infezioni cutanee, in particolare virali L'uso non corretto dei laser per epilazione può poi portare ad esiti cicatriziali permanenti a livello della cute e a danni oculari importanti per la ricchezza in melanina della retina. RIBADISCE ¾ che l'uso dei laser debba essere riservato a personale medico, dotato di conoscenza specifica teorica e pratica delle indicazioni d'uso, modalità d'impiego, rischi e norme di sicurezza relative ¾ che la definizione “laser estetico" utilizzata nella Legge 1 del 4/1/90 debba essere eliminata: tale definizione è incongrua e non trova riscontro nella letteratura scientifica nazionale ed internazionale, nel cui ambito, anche i laser per epilazione rientrano tra i laser utilizzati in regime chirurgico e la finalità estetica della loro applicazione rimane comunque di stretta pertinenza della medicina. 28 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 Apparecchiature Laser per Epilazione: Normativa Tecnica 29 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Apparecchiature Laser per Epilazione: Interazione e Penetrazione della radiazione Laser 30 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Norma CEI EN 60825-1: Classificazione dei Laser Classe 1: Laser che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, compreso l'impiego di strumenti ottici per visione diretta del fascio. Appartengono a questa classe tutti quei laser i cui livelli di emissione non possono in alcun modo superare le EMP (laser intrinsecamente sicuri). Laser con emissioni superiori alle EMP possono rientrare in questa classe solo se i criteri progettuali e realizzativi sono tali da impedire in qualunque circostanza esposizioni superiori alle EMP. Classe 1M: Laser che emettono radiazione nell'intervallo di lunghezze d'onda tra 302,5 nm e 4000 nm, che sono sicuri nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, ma che possono essere pericolosi se l'utilizzatore impiega ottiche all'interno del fascio. Si applicano due condizioni: a) per fasci divergenti, se l'utilizzatore pone i componenti ottici entro 100 mm dalla sorgente per concentrare (collimare) il fascio, oppure b) per un fascio collimato con un diametro superiore a quello specificato nella Tab. 10 per le misure dell'irradiamento e dell'esposizione energetica. 31 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Norma CEI EN 60825-1: Classificazione dei Laser Classe 2: Laser che emettono radiazione visibile nell'intervallo di lunghezze d'onda tra 400 nm e 700 nm, in cui la protezione dell'occhio è normalmente assicurata dalle reazioni di difesa compreso il riflesso palpebrale. Questa reazione può essere prevista per fornire una protezione adeguata nelle condizioni di funzionamento ragionevolmente prevedibili, compreso l'impiego di strumenti ottici per visione diretta dei fascio. La potenza o l’energia emessa è limitata ai LEA della classe 1 per durate di esposizione fino a 0.25 sec. Per durate superiori, il limite è 1 mW. Classe 2M: Laser che emettono radiazione visibile nell'intervallo di lunghezze d'onda compreso tra 400 nm e 700 nm, in cui la protezione dell'occhio è normalmente assicurata dalle reazioni di difesa compreso il riflesso palpebrale. Tuttavia l'osservazione dell'emissione può risultare più pericolosa se, all'interno del fascio, l'utilizzatore impiega ottiche. Si applicano due condizioni: a) per fasci divergenti, se l'utilizzatore pone i componenti ottici entro 100 mm dalla sorgente per concentrare (collimare) il fascio, oppure b) per un fascio collimato con un diametro superiore a quello specificato nella Tab.10 per le misure dell'irradiamento e dell'esposizione energetica. 32 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Norma CEI EN 60825-1: Classificazione dei Laser Classe 3R: Laser che emettono nell'intervallo di lunghezze d'onda compreso tra 302,5 nm e 1 mm, in cui la visione diretta del fascio é potenzialmente pericolosa, ma il rischio é inferiore a quello dei laser di Classe 3B e si applicano prescrizioni costruttive e misure di controllo per l'utilizzatore minori rispetto ai laser della Classe 3B. Il limite di emissione accessibile è compreso entro cinque volte il LEA della Classe 2 nell'intervallo di lunghezze d'onda tra 400 nm e 700 nm e cinque volte il LEA della Classe 1 per le altre lunghezze d'onda. Classe 3B: Laser che sono normalmente pericolosi in caso di visione diretta del fascio. Le riflessioni diffuse sono normalmente sicure. Per laser con emissione continua il LEA è pari a 0.5 W nell’intervallo 315 nm ÷ 1 mm Classe 4: appartengono a questa classe tutti i dispositivi di alta potenza che superano i LEA della classe 3B. I laser con emissione continua e con potenze d’uscita superiori a 0.5 W per lunghezze d’onda superiori a 315 nm appartengono a questa classe. La visione nel fascio ed anche di riflessioni diffuse è sempre pericolosa. Possono causare lesioni anche alla pelle e dare origine ad incendi. Il loro uso richiede un'estrema cautela. 33 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Fascicolo CEI 5928: Guida all’uso degli apparecchi Laser in medicina 3. - Procedure Amministrative 3.1 – Addetto alla Sicurezza Laser (ASL) Per installazioni in cui vengono utilizzati apparecchi di classe 3B o 4, l’Organismo Responsabile deve indicare un ADDETTO ALLA SICUREZZA LASER (ASL), e definirne le responsabilità. E’ compito dell’ASL supportare e consigliare l’Organismo Responsabile per quanto riguarda l’uso sicuro delle apparecchiature Laser e le misure di protezione. 34 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Fascicolo CEI 5928: Guida all’uso degli apparecchi Laser in medicina 3. - Procedure Amministrative 3.2 – Supervisione medica (sorveglianza Oftalmica) In assenza di regolamentazioni nazionali, si dovrebbero tenere in considerazione le seguenti raccomandazioni: ¾ il valore della sorveglianza medica degli operatori laser è un problema fondamentale e ancora non risolto nella professione medica. Se vengono intrapresi degli esami oftalmici questi dovrebbe essere effettuati da specialisti qualificati e dovrebbero essere limitati a operatori che utilizzano laser di classe 3B e 4; ¾ si dovrebbe effettuare un esame medico da parte di uno specialista subito dopo (cioè entro 24 h) una evidente o presunta esposizione dannosa oculare. Tale esame dovrebbe essere supportato da un'analisi biofisica completa delle circostanze in cui l'infortunio è avvenuto; ¾ gli esami oftalmici prima durante e dopo l'utilizzo di un laser per operatori di apparecchi di classe 3B e 4 hanno valore a fini medico-legali e non fanno necessariamente parte di un programma di sicurezza. 35 Esposizione a Radiazioni Ottiche UV e Laser nell’esercizio di Centri Estetici Reggio Emilia 13 Settembre 2004 AZIENDA U N I T À SANITARIA LOCALE REGGIO EMILIA Fascicolo CEI 5928: Guida all’uso degli apparecchi Laser in medicina Allegato D – Addestramento alla Sicurezza Laser 36 Il seguente compendio viene raccomandato per l'addestramento alla sicurezza laser. Esso dovrebbe essere modificato in estensione e contenuto dall'addetto alla sicurezza laser in modo da adeguarsi all'apparecchio laser da utilizzare e al ruolo delle persone interessate. ¾ Caratteristiche della radiazione laser emessa da diversi tipi di laser ¾ Generazione della radiazione laser e pericoli ¾ Principi di assicurazione qualità ¾ Gestione dell'apparecchio ¾ Interazioni laser-tessuto ¾ Effetti dell'esposizione dell'occhio e della pelle alla radiazione laser ¾ Gestione della sicurezza laser, ruolo dell'addetto alla sicurezza e analisi dei casi sospetti di esposizione accidentale ¾ Zona laser controllata, limiti, segnaletica di avvertimento, controllo dell'accesso ¾ Dispositivi di protezione individuale ¾ Pericoli provocati dalla riflessione o dall'assorbimento del fascio laser rispetto agli strumenti e ad altre sostanze e ai pericoli associati alle miscele anestetiche. ¾ Precauzioni per assicurare che l'esposizione della pelle non protetta e degli occhi dei presenti sia inferiore ai livelli massimi permessi ¾ Pericoli per il paziente associati alle procedure di trattamento laser e metodi di riduzione dei rischio ¾ Pericoli accidentali come pericoli elettrici, rischio di incendio e di esplosione, liquidi criogenici, contaminazione atmosferica fumi e frammentazione dei tessuti ¾ Pubblicazioni IEC corrispondenti e linee guida (più regolamentazioni nazionali come appropriato) ¾ Principi si valutazione del rischio e gestione