La pelle 1 Derma Epidermide Strati della pelle Tessuto sottocutaneo 2 L’epidermide È formato da cheratine (proteine fibrose presenti anche nelle unghie, nei peli, nelle corna degli animali…), costituisce la parte più esterna della pelle di un animale e rappresenta approssimatamene l’1% dell’intero spessore della pelle. Può essere suddiviso in vari strati: lo strato di Malpighi (a sua volta suddiviso in strato Corneo e strato Basale o Germinativo) – è il più vicino al derma, ed è formato da cellule che danno origine a tutte le altre cellule dell’epidermide lo strato Granulare – è caratterizzato dal fatto che le sue cellule contengono nel protoplasma grani intensamente colorati lo strato Lucido – è formato da cellule piatte e lucide, contenenti una sostanza, la elaidina, derivata dalla parziale trasformazione della cheratoialina dello strato Granulare sottostante lo strato Corneo – è il più esterno dell’epidermide ed è formato da cellule piatte costituite per lo più da cheratine molli 3 Il derma (o corio) Il derma, situato nella parte centrale della pelle tra l’epidermide ed il tessuto sottocutaneo, costituisce circa l’85% dell’intero spessore. Composto essenzialmente da collagene, è costituito da due differenti strati: lo strato superiore detto papillare o fiore, e quello inferiore detto reticolare o carne. Lo strato papillare (fiore): le fibre collageniche che lo costituiscono hanno un diametro variabile tra i 5 ed i 10 micron e sono molto intrecciate tra di loro, in maniera chiusa e compatta, all’incirca verticalmente rispetto alla superficie della pelle. Questo strato è quello che determina l’aspetto del cuoio finito. La disposizione delle papille tattili e dei bulbi piliferi creano infatti, un disegno caratteristico, diverso per ogni animale, il quale prende il nome di Fiore. Lo strato reticolare: è costituito da spesse fibre di collagene con un diametro di circa 100 micron. Tali fibre formano tra loro un angolo maggiore di quello formato da quelle dello strato papillare e mano a mano che ci si avvicina allo strato più interno si orientano in modo orizzontale. 4 Il tessuto sottocutaneo È lo strato di giunzione tra la pelle ed il corpo dell’animale ed è essenzialmente composto da grassi e fibre collageniche in forma più o meno degradata. Vi si trovano numerosi vasi sanguigni e nervi. Questo strato viene rimosso in gran parte durante la scuoiatura, e viene completamente eliminato durante il processo conciario (nella fase di rinverdimento, ma soprattutto nella operazione meccanica di scarnatura) 5 Lavorazione delle diverse pelli Vitellini Pelli ovocaprine Lavorate intere Pelli suine Pelli esotiche Interi fino a conciato, in mezzine nelle fasi successive Vitelli Pelli bovine adulte Intere per lavorazioni di superficie (arredamento); 6 sezionate sul grezzo Utilizzi delle varie parti delle pelli bovine In genere le pelli di vitello vengono lavorate intere almeno fino al conciato, e successivamente vengono suddivise in mezzine per favorire la loro lavorabilità. Le pelli di vitellino invece, date le loro dimensioni ridotte vengono lavorate intere fino al prodotto finito. Tutto questo sia per la concia al cromo che per quella al vegetale. Dalla “gropponatura” di pellami bovini adulti si ottengono i “gropponi”, impiegati per la produzione di cuoio suola, mentre le spalle ed i fianchi vengono anch’esse lavorate, seppur per una articolistica più limitata. Vi sono poi le “croste”, ottenute dalla spaccatura in sezione di una pelle intera, in genere dopo l’operazione di concia. Esse sono per la stragrande maggioranza al cromo e si impiegano per articoli da calzatura e da abbigliamento. Croste al vegetale si utilizzano per la produzione di soletti. Le croste da spaccatura in trippa hanno un minor valore commerciale e provengono essenzialmente dalla lavorazione di pellami destinati ad arredamento e perciò non sezionati in grezzo. 7 Suddivisione pelli bovine adulte E A Groppone B Spalla C + D E B B1 B2 D E D Rifilature varie C A1 + C C A A + C Culatta B + D Avancorpo D A1 Zampa anteriore A2 A1 A2 E E Mezzina D B1 E Fianco C Mezzo groppone o groppone per cuoio Mezzo fianco Utilizzi delle varie parti delle pelli bovine adulte Le spalle si lavorano in genere al vegetale ma anche al cromo, per articoli da calzatura e pelletteria. L’articolo finale ottenuto è in genere più “sportivo” che quello ottenuto su vitelli interi. . I fianchi, essendo di dimensioni minori e di forma piuttosto stretta, si lavorano sia al cromo che al vegetale per piccola pelletteria e calzatura per bambino. Per quanto riguarda il cuoio da suola, dato che deve essere estremamente compatto e rigido, si preferisce lavorare solo le parti strutturalmente più compatte e piene. Infatti si utilizzano solo i gropponi. 9 Suddivisione pelli bovine adulte Fianchi Rifilature Spalla Groppone 10 Suddivisione pelli bovine adulte Fianchi Rifilature Groppone Avancorpo Testa Fianchi 11 Metodi di conservazione della pelle La salatura E’ sicuramente il sistema di conservazione più largamente usato, poichè non ha costi elevati ed è facilmente realizzabile. Si può applicare su ogni tipo di pellame, indipendentemente dall’animale e dalla superficie. Con la salatura, secondo il meccanismo della pressione osmotica, si ottiene la deidratazione delle pelli. Infatti, le cellule, sono in una soluzione meno concentrata e perciò tendono a perdere acqua, la quale va a diluire la soluzione esterna ricca di sale. In genere si usa sale marino, più puro del sale di miniera, in quantità corrispondenti al minimo il 40% del peso delle pelli. Il sale, oltre a provocare parziale deidratazione della pelle, ha anche leggera azione batteriostatica. Tale capacità viene esaltata notevolmente dall’aggiunta di prodotti come carbonato di sodio (2/3%). 12 Metodi di conservazione della pelle Salatura a secco: viene utilizzata generalmente su pellame pesante, spargendo il sale dalla parte della carne. Pelli così conservate possono resistere alla putrefazione per periodi piuttosto lunghi. Salatura in salamoia: viene utilizzata soprattutto negli Stati Uniti, dove si preferisce scarnare le pelli subito dopo la macellazione. Il pellame viene immerso per circa 24 ore in salamoia, dopodiché, se non vengono lavorate in tempi brevi, vengono salate di nuovo dal lato carne. Salatura ed essiccamento: le pelli sono per prima cosa immerse in soluzioni saline concentrate e poi inchiodate e fatte asciugare in zone non esposte al sole. Differentemente dal solo essiccamento, questo metodo garantisce anche una buona reidratazione delle fibre, date le proprietà igroscopiche del sale che contengono. 13 Metodi di conservazione della pelle L’essiccamento È uno dei metodi più antichi di conservazione e viene impiegato in genere per pelli piccole (pelli caprine, ovine piccole e rettili) e per pelli da pellicceria. Sono conservate per essiccamento la maggior parte dei grezzi provenienti dalle zone tropicali dell’America Centrale. Del Sud America, dell’Africa e dell’Asia. La tecnica di essiccamento può variare a seconda di diversi fattori (clima, operatore, prodotti ausiliari, tecnologia…), comunque in genere le pelli sono stese su telai evitando zone esposte al sole. È importante che l’essiccamento non sia troppo lento, per impedire l’accentuarsi della putrefazione prima che l’umidità si sia ridotta al punto da rendere inattivi i batteri. Nello stesso modo la conservazione per essiccamento non deve avvenire troppo velocemente, con il rischio di avere indurimento della pelle in superficie e disomogeneità nella disidratazione. 14 Metodi di conservazione della pelle La refrigerazione Le pelli vengono conservate a temperature vicine a 0°C, senza sottoporle a variazioni eccessive di temperatura. Come metodo di conservazione sarebbe perfetto, in quanto le pelli non perdono troppo la loro naturalezza e sono facilmente lavorabili, i problemi vengono dai costi eccessivi di immagazzinaggio e trasporto. Un “freddo” non eccessivo (6-10°C) e naturalmente anche molto meno costoso aiuta la conservazione di pelli salate, poiché viene inibita l’attività microbica. 15