QUALI SONO I TRATTAMENTI EFFETTUABILI CON I LASER

QUALI SONO I TRATTAMENTI EFFETTUABILI CON I LASER VASCOLARI?
Angioma piano . Sono voglie congenite che variano di colorazione dal rosa debole al viola
scuro. Localizzate primariamente sul viso e sul collo, possono coprire anche bracci, gambe e
tronco normalmente unilateralmente. L'incidennza riportata e' 0.3%. La lesione e' inizialmente
piana, ma negli adulti dalla terza decade di vita puo' presentare lo sviluppo di nodularita'. La
risposta al trattamento varia col colore, eta', profondita' e nodularita' della lesione.
Granuloma piogenico Sono emangiomi capillari solitari spesso associati a trauma od irritazione
locale. Si presentano sia sulla cute che sulla mucosa. Appaiono inizialmente come papule rosse
che si ingrandiscono ed assumono forma peduncolata o diventano infetti ed ulcerati. I granulomi
sanguinano rapidamente e sono usualmente dolorosi per il paziente.
Rosacea Un arrossamento cronico della regione centrale del viso spesso associato a
telangiectasie, episodi acuti di edema, papule e pustole (acne rosacea).
Angioma aracniforme (Spider) La caratteristica papula centrale ed i rami che da essa dipartono
distinguono questa lesione da altre lesioni lineari tipiche di altre forme telangiectasiche.
Comunemente diffuso nei bambini in eta' scolare e prescolare. Striae (smagliature) Una linea
rosa-biancastra o grigiastra o una banda elevata al di sopra o depressa sotto i tessuti circostanti.
Telangiectasie Sono dilatazioni permanenti dei capillari acquisite o congenite demarcate da vasi
superficiali di colore rosso-violaceo. Molto frequenti sul naso, sulle guance e sul mento,
possono localizzarsi anche nelle estremita' inferiori. Una delle lesioni vascolari piu' frequenti
con un'incidenza riportata del 30% nella popolazione generale.
Laghi venosi Un fascio di venule dilatate come a lago nel derma superiore piane o leggermente
rilevate. Queste lesioni sono morbide, da blu scuro a viola, in media da 2 a 10mm di diametro e
possono sanguinare se traumatizzate. Comuni sulle labbra dei pazienti piu' anziani.
Verruche Rappresentano tumori benigni di cellule epidermiche indotti dal virus papilloma
umano. Hanno una frequenza del 10% circa negli adulti e bambini. A causa della
neovascolarizzazione nelle verruche proliferanti, la vaporizzazione laser e' estremamente
efficace poiche' bersaglia specificatamente l'afflusso del sangue.
VARICI E MALATTIA DELLA SAFENA
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Per eliminare le varici bisogna sempre togliere (o comunque trattare) la safena?
No, solamente quando la safena è malata (reflusso) ed agendo selettivamente sul segmento
di safena malato (valutazione clinica ed ecocolordoppler). In altri casi, le varici conseguono
ad una causa diversa (ad esempio malattia primaria della vena varicosa o di vene perforanti)
ed in tali situazioni la safena non va ovviamente toccata. Ci sono infine le varici recidive in
presenza delle quali la safena non c’è più o comunque è stata già trattata. In quel caso
bisogna valutare clinicamente e con ecocolordoppler la strategia più adeguata di trattamento.
Nel trattamento della malattia varicosa di origine safenica i risultati migliori si
ottengono dopo safenectomia chirurgica o dopo laser (EVLT)?
Le più recenti revisioni dei risultati pubblicate sulle riviste scientifiche internazionali più
prestigiose hanno dimostrato come i risultati migliori conseguano al trattamento di tipo laser
endovasale. Tale procedura risulta altresì estremamente vantaggiosa per quel che riguarda il
trauma chirurgico e l’aspetto estetico; inoltre, permette una ripresa rapida dell’attività
quotidiana.
Si può sempre fare il trattamento laser (EVLT) in alternativa alla safenectomia?
Si, se chi si accinge ad eseguire il trattamento laser possiede la dovuta esperienza specifica
tale da capire dove e come effettuare la procedura endovasale.
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La scleroterpia può essere utilizzata anche nel trattamento della safena?
Si, utilizzando la tecnica della ecoendosclerosi con schiuma (mousse). Bisogna tuttavia ben
sapere che tale soluzione terapeutica ha una incidenza di fallimento del 20% circa; i
vantaggi sono invece rappresentati dalla minima invasività, dalla ripetibilità e dal basso
costo.
Nel trattamento delle singole varici la sclerosi rappresenta sempre un’alternativa alle
miniflebectomie chirurgiche?
Nella sostanza si, anche se esistono ovviamente situazioni diverse in presenza delle quali
l’un tipo di trattamento può essere preferibile all’altro.
Le singole varici di gamba si possono trattare con il laser?
In linea teorica si, anche se tale tipo di trattamento il più delle volte non è conveniente
rispetto alle miniflebectomie ed alla sclerosi. Ben diverso, come detto, è il caso del
trattamento della safena (EVLT).
Dopo trattamento della safena (chirurgico, laser o sclerosante che sia) bisogna portare
un bendaggio compressivo?
Se non obbligatoria, la compressione è sicuramente utile dopo trattamento della safena. In
alternativa al classico bendaggio, spesso scomodo da gestire in quanto poco stabile, io
prescrivo l’uso di una calza elastica lunga del tipo monocollant 1° o 2° classe di
compressione da mantenere per 2-4 giorni continuativamente e per altri 20-30 giorni solo
nelle ore diurne. Tale presidio consente di evitare l’edema postoperatorio, di limitare le
possibili ecchimosi, di ridurre il rischio di ematoma post-intervento, di controllare la
naturale infiammazione della safena dopo laser o scleroterapia. E’ importante, altresì,
indossare la calza elastica la mattina prima di alzarsi dal letto e rimuoverla quando si va a
dormire.
CAPILLARI VISIBILI E ANGIOMI
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Per un efficace trattamento dei capillari degli arti inferiori è preferibile la
scleroterapia o il laser?
E’ importante sottolineare che la scleroterapia ed il laser non sono alternativi ed in
competizione l’uno e l’altro, ma complementari. Molti gruppi di capillari sono infatti
sostenuti da piccole vene malate definite “nutrici”, il trattamento ottimale delle quali è di
tipo scleroterapico. Una volta chiuse le nutrici, è possibile trattare direttamente con il laser i
capillari che peraltro, abolito il rifornimento da parte delle nutrici, tenderanno già
spontaneamente a ridursi di diametro e ad “impallidire”. In presenza di capillari rossi fini, il
laser rappresenta di fatto l’unica soluzione. Ancora dei dubbi su quale sia la soluzione
terapeutica migliore esistono invece sul trattamento dei grossi capillari blu (si rimanda, per
questo aspetto del problema, alle sezioni specifiche del sito); ultimamente, io tendo a
discriminare per ogni singolo caso il trattamento con il laser o con la scleroterapia.
Dopo la sclerosi o il laser, i capillari scompaiono subito?
No, quasi mai. Solo occasionalmente si osserva la scomparsa quasi immediata di gruppi di
capillari rossi fini dopo una sclerosi particolarmente fortunata della vena nutrice. Nella
maggior parte dei casi, invece, i capillari trattati con sclerosi tenderanno ad essere addirittura
più evidenti alcuni giorni dopo la sclerosi (soprattutto quelli blu), per poi attenuarsi sino a
scomparire in un arco di tempo variabile tra alcune settimane (il caso più frequente) ed
alcuni mesi. Difatti, dopo il trattamento, nella maggioranza dei casi, il vaso si oblitera per
coagulazione endovasale successiva alla sclerosi (infiammazione) della parete vasale. Dopo
trattamento laser, e a 2-3 giorni da questo, compariranno lungo il decorso dei capillari delle
piccole crosticine che non andranno rimosse e che cadranno da sole in 20-30 giorni.
E’ in genere sufficiente un unico trattamento laser dei capillari?
Assolutamente no. Cadute le crosticine, alcuni capillari non saranno più visibili, alcuni
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appariranno come interrotti in più punti o “spezzettati”, altri ancora saranno apparentemente
uguali a prima; dopo il primo trattamento, ci si aspetta la scomparsa o la significativa
riduzione in estensione del 50% circa dei capillari. Un unico passaggio non è quindi mai
sufficiente; per ottenere la scomparsa dell’80% circa dei capillari sono quindi sempre
necessari 2 passaggi (che potrebbero anche essere sufficienti quando i capillari da trattare
sono pochi e ben separati l’uno dall’altro), frequentemente 3, occasionalmente (soprattutto
quando i capillari da trattare sono tanti e compattati tra loro) 4 o più. Ovviamente, il secondo
passaggio ed ancor di più gli eventuali passaggi successivi saranno più rapidi del primo. Tra
un passaggio ed il successivo eseguito sui medesimi capillari bisogna lasciar passare un
mese. Molti dei capillari ancora visibili al termine e del trattamento tenderanno altresì a
scomparire nei mesi successivi.
Chiunque può sottoporsi a trattamento laser dei capillari?
Esiste sostanzialmente un’unica vera controindicazione: l’eccessivo tasso di melanina della
pelle. Non vanno quindi trattate con laser le persone molto abbronzate o addirittura di
colore. I laser utilizzati a questo scopo interagiscono, infatti, anche con la melanina oltre che
con l’emoglobina contenuta nel sangue; ne consegue che il trattamento effettuato su una
persona con pelle scura risulterebbe meno efficace sui capillari e danneggerebbe
l’epidermide determinando la comparsa di strie biancastre. .
Dopo quanto tempo dal trattamento ci si può esporre al sole?
Possibilmente almeno un mese dopo la fine del trattamento (sclerosante, laser o misto che
sia), ad evitare l’infiammazione locale e la comparsa di possibili iperpigmentazioni. Una
eventuale, breve esposizione al sole è occasionalmente possibile a condizione che il paziente
si protegga con una crema a filtro totale.
Ci si può sempre sottoporre a trattamento sclerosante/laser dei capillari?
In linea teorica si. Nella pratica, tuttavia, è consigliabile evitare i mesi estivi e quelli
comunque a ridosso dell’estate, in quanto assai probabili sono le occasioni di esporsi al sole
(gite al mare ed in montagna, bagni in piscina, ecc.). Chiaramente, se il paziente è sicuro di
passare l’estate in città e di non andare al mare sino ad ottobre, può sottoporsi al trattamento
anche a luglio, purchè sia consapevole di indossare le calze elastiche!
Il mio ovvio consiglio è quello di iniziare a pensare ai capillari delle proprie gambe o del
viso durante l’estate quando il paziente stesso più frequentemente si osserva, per poi iniziare
il trattamento a settembre o ad ottobre quando l’abbronzatura inizia a svanire: non ci saranno
così problemi di sole, si potrà eseguire il lavoro con calma e senza fretta, si potranno più
agevolmente scegliere i giorni e gli orari migliori non essendoci ancora il tipico sovraaffollamento di pazienti che si verifica a primavera.
Ci sono delle precauzioni da adottare e delle terapie complementari da assumere dopo
trattamento sclerosante/laser dei capillari?
L’unica vera precauzione è, come detto, quella di non esporsi al sole o a raggi UVA; è
invece possibile l’uso di prodotti autoabbronzanti (ovvero coloranti, non foto
sensibilizzanti!). Durante un ciclo di scleroterapia, alcuni Colleghi consigliano l’uso di
creme che ostacolino il formarsi di piccoli ematomi o di ecchimosi (efficacia quantomeno
dubbia a meno che il paziente non abbia un problema di coagulazione): io prescrivo
solitamente l’uso di creme a base di arnica (alla concentrazione del 20-30%) nei casi in cui
preveda la possibile comparsa di iperpigmentazioni e l’uso regolare di una buona crema
idratante da applicare mattina e sera nella fase delle crosticine post laser.
Un trattamento laser dei capillari è fattibile in gravidanza?
In linea assolutamente teorica si (trattandosi di un trattamento fisico esclusivamente locale),
in pratica no. I motivi principali per cui io lo sconsiglio sono sostanzialmente due: a) durante
la gravidanza esiste uno squilibrio ormonale che renderebbe assai meno efficace il
trattamento; b) molti capillari che compaiono nel periodo gravidico scompaiono
naturalmente dopo la gravidanza, rendendo quindi il trattamento eseguito assolutamente
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inutile. Consiglio quindi alle pazienti gravide di farsi rivedere a distanza di 2-3 mesi dal
parto per iniziare solo allora il trattamento dei problemi funzionali e/o dei semplici
inestetismi che dovessero residuare.
Dopo trattamento sclerosante/laser dei capillari è necessario l’uso di una calza
elastica?
La risposta è si, dopo scleroterapia, per 24-72 ore. La compressione elastica delle gambe è
sempre utile per favorire un migliore risultato. Dopo trattamento laser, io mi limito ad
applicare una calza elastica da tenere 24 ore. L’elastocompressione si prolunga per 7 giorni
dopo sclerosi di voluminosi capillari blu o di perforanti insufficienti (causa del rosone di
capillari), o di nutrici molto superficiali.
Il trattamento laser dei capillari è doloroso?
Non può definirsi propriamente doloroso, pur sapendo che la soglia del dolore è variabile tra
paziente e paziente; sicuramente è fastidioso, ma sopportabilissimo. Nella pratica clinica,
non mi è mai capitato che un paziente interrompesse il trattamento per il problema dolore;
certamente, nei pazienti con soglia al dolore più bassa, sono necessari da parte
dell’operatore una certa pazienza, la capacità di tranquillizzare il paziente, un utilizzo il più
possibile soft dello strumento.
Quali sono le possibili complicanze della terapia sclerosante e del laser nel trattamento
dei capillari?
Complicanze vere e proprie, comunque gravi, non ne esistono se si fa un uso corretto del
prodotto chimico e/o del laser. Esistono tuttavia dei possibili effetti collaterali, degli esiti
non ottimali e delle complicanze minori per le quali si rimanda al testo del consenso
riportato nel sito.
Anche i capillari del viso si possono trattare con il laser?
Assolutamente si; non solo, quelli del viso, spesso partecipi della cosidetta couperose, sono i
capillari meno resistenti all’azione del laser. Non infrequentemente, due soli passaggi
possono essere sufficienti a cancellarli.
Esiste un trattamento particolare e comunque valido per la rosacea?
E’ questa una situazione in cui alla couperose classica si associano manifestazioni pustolose
simil-acneiche (con la differenza che nelle pustole della rosacea non sono presenti i
comedoni). La soluzione terapeutica migliore è rappresentata dal laser 532nm (frzionato e
non) e la luce pulsata (IPL) utilizzata con lunghezze d’onda dell’ordine dei 550nm circa.
Laser o IPL favoriscono la riduzione del rossore di base e delle formazioni pustolose che
tendono progressivamente ad “asciugarsi”. Di norma, sono necessarie 5-6 sedute ad
intervalli di 15 gg circa tra l’una e l’altra. Variabile è il tempo trascorso il quale le
manifestazioni pustolose tendono a ripresentarsi; sono comunque da prevedersi sedute di
richiamo.
Gli angiomi del corpo e del viso si possono trattare con il laser?
Assolutamente si; il laser rappresenta solitamente il trattamento di scelta, in casi particolari
(es. laghi venosi) in alternativa o in associazione con la sclerosi. Vanno impiegati laser e
parametri di assetto diversi a seconda del tipo di angioma.
Si possono prevenire le cicatrici?
No. La tendenza del chirurgo è di effettuare il più piccolo taglio (incisione) ma non si può
prevedere, anche nella piccola incisione, quale sarà la reazione della cute nella fase di
cicatrizzazione/riparazione.
Si possono trattare con Laser le cicatrici?
Si. Il trattamento con laser pùò ridurre l'ipertrofia, l'indurimento e l'eritematosita' delle
cicatrici ma la completa scomparsa della cicatrice è improbabile.
Cosa è una lesione vascolare?
Una lesione vascolare è costituita da un accumulo o un aumento di vasi sanguigni
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direttamente sulla superfice della pelle. Questi vasi possono essere visibili e danno allora un
aspetto rosso al viso o altre parti del corpo.
Cosa è una lesione pigmentata?
La melanina è un pigmento presente nella pelle e viene prodotta dai melanociti. Le lesioni
pigmentate appaiono quando un eccesso di melanociti sono presenti nella pelle. Quando i
pigmenti scuri si moltiplicano formano le taches de vieillesse.
Ci sono altre informazioni di cui si deve essere a conoscenza per i trattamenti con
Laser?
I risultati ottimali verranno raggiunti sulle pelli non abbronzate. Si raccomanda di evitare
l'esposizione al sole dopo il trattamento o di applicare uno schermo solare approvato dal
medico. Dato che il pigmento è spesso più vicino alla superficie della pelle di quanto non lo
siano i capillari o le vene di una lesione, molto pigmento, come nel caso di una pelle
abbronzata, può agire da barriera, rendendo più difficile alla luce laser il raggiungimento
della lesione. Per questo motivo il laser è efficace soprattutto su pelli chiare. I pazienti con
pelli abbronzate o particolarmente scure otterranno risultati meno soddisfacenti da
trattamenti di questo tipo.
Ci sono effetti collaterali?
A differenza di altri metodi di trattamento, il laser riduce enormemente il rischio di cicatrici
o di cambiamenti della pelle. Con l'impiego dei laser, si potrà presentare comunque una
decolorazione intorno alla zona trattata se la cute trattata ha un fototipo scuro. Questa
decolorazione blu-grigiastra si chiama porpora. La porpora durerà tra i 7 e i 14 giorni, a
seconda del fototipo, della zona e dell'ampiezza della zona trattata. Alcuni pazienti possono
anche osservare la formazione di una decolorazione di colore marrone temporanea per
alcuni mesi dopo il trattamento. È importante seguire le raccomandazioni post-trattamento
del proprio medico.
Si devono prendere particolari precauzioni dopo il trattamento?
Immediatamente dopo il trattamento, alcuni pazienti traggono beneficio dall'applicazione di
sacche di ghiaccio sull'area trattata. In alcuni casi sarà necessaria l'applicazione di una crema
topica antibiotica o di unguento. Inoltre, durante i primi giorni dopo il trattamento occorrerà
evitare l'utilizzo di detergenti abrasivi e non si dovrà grattare o graffiare la parte. Il
bendaggio può essere utile per evitare l'abrasione della parte trattata.
Come si svolge il trattamento?
Il trattamento varia secondo le caratteristiche di ogni paziente e la zona da trattare.
Il medico utilizzerà un manipolo che conduce il fascio Laser verso la zona da trattare (il
Laser emette un bip a ogni impulso emesso). Vi sarà chiesto di portare degli occhialini
protettivi speciali per proteggere gli occhi dalla luce intensa del Laser. Rari sono i casi dove
l'anestesia si rende necessaria. Qualche paziente può avere l'impressione di un leggero
pizzicore durante il trattamento, seguito da un rossore che sparirà generalmente nelle 24-48
ore seguenti. Un edema superficiale si può formare e durare uno o due giorni. Si formeranno
delle crosticine che durano anche 15gg. o possibili depigmentazioni post operatorie.
Alla fine della seduta può essere applicata una crema per qualche giorno ed è indispensabile
proteggersi dal sole durante la cicatrizzazione.
Alcune lesioni, come le telangectasie, richiederanno solo pochi impulsi, mentre altre lesioni,
come gli angiomi, ne richiederanno un numero maggiore. Le lesioni più ampie
necessiteranno di più trattamenti, in successive sessioni.
Durante questo periodo si possono praticare normalmente tutte le attività quotidiane con un
leggero rossore sulla zona trattata.
Il trattamento con il laser è doloroso?
Il laser non è doloroso ma fastidioso, comunque sopportabile, e richiede un tempo di
guarigione più breve rispetto ad altri metodi di trattamento. La maggior parte degli adulti
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tollera il trattamento senza l'utilizzo di anestesia, anche se il trattamento delle lesioni più
ampie può essere più fastidioso. I bambini, in particolare, possono avere una soglia del
dolore più bassa e per loro può essere necessaria una terapia sedativa o l'anestesia affinché
tollerino il trattamento. Tali scelte vanno discusse con il proprio medico.
Perché il trattamento con il laser è sicuro ed efficace?
Il laser è sicuro ed efficace grazie alla sua unica capacità di trattare in modo selettivo i
capillari di una lesione vascolare senza arrecare danni ai tessuti circostanti. In questo modo,
il trattamento eliminerà molte lesioni lasciando la pelle circostante intatta. Infatti il laser è
così sicuro che lo si raccomanda per i trattamento di bimbi anche di poche settimane di età.
Che tipo di lesioni vascolari vengono trattate con il laser?
I nomi clinici delle lesioni più comunemente trattate sono: telangectasie, macchie di vino,
angiomi, verruche, cicatrici rosse o ipertrofiche, emangiomi. Tali lesioni hanno in comune il
fatto di essere formate da capillari anomali nella pelle. Variano di gravità, per esempio, le
telangectasie normalmente coinvolgono una sola vena e spesso non sono dannose. Le
macchie di vino, invece, tendono a crescere con il paziente, si scuriscono e non vanno via se
non vengono trattate. Gli emangiomi crescono molto velocemente dopo la nascita ma spesso
spariscono con il tempo. Alcuni in ogni caso possono indebolire la funzione di un altro
organo e devono essere trattate prima che possano raggiungere questo stadio.
La couperose del Viso può essere eliminata?
La cosiddetta couperose è una malattia caratterizzata da dilatazioni dei piccoli vasi
sanguigni del volto. Esistono numerosi laser in grado di trattare questo inestetismo con
notevoli risultati. La scelta di quale strumento utilizzare è in relazione al suo tipo di pelle ed
alla profondità e dimensione dei capillari da eliminare. Il costo varia naturalmente in
relazione al tipo di apparecchiatura utilizzata ed all'estensione del problema
PATOLOGIA ARTERIOSA
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Come avviene solitamente il trattamento chirurgico di un aneurisma dell’aorta
addominale sottorenale (AAA)?
L’intervento tradizionale prevede un accesso chirurgico all’aorta addominale, l’isolamento
dell’aneurisma e la sostituzione di questo (ovvero del settore di aorta sede dell’aneurisma
stesso) con una protesi sintetica (in genere di dacron). E’ questo un intervento importante
che si giustifica, tuttavia, con la pericolosità della patologia che si intende trattare. Se
eseguito da un operatore esperto, l’intervento testè descritto ha una morbilità ed una
mortalità assai contenute ed i risultati sono pressoché definitivi nel tempo.
Esiste un’altra possibilità di trattamento meno invasiva?
Si, si tratta dell’intervento eseguito con tecnica endovascolare (ovvero “da dentro”, senza
dover accedere chirurgicamente all’aorta). I vantaggi teorici di tale approccio sono ovvi ed
innegabili. Innegabili e numerosi sono, tuttavia, anche i problemi che si incontrano
nell’eseguire tale intervento e quelli che si manifestano nel breve e nel lungo periodo. Sta di
fatto che, al momento attuale, il trattamento degli aneurismi per via endovascolare viene in
genere riservato a pazienti molto anziani o con rischio chirurgico particolarmente elevato nei
quali non è possibile eseguire l’intervento tradizionale (che rimane quindi quello di prima
scelta).
L’angioplastica (“con palloncino”) ha soppiantato il classico by-pass nel trattamento
delle ostruzioni delle arterie degli arti?
Assolutamente no. L’angioplastica percutanea rappresenta sicuramente una soluzione valida
che ha arricchito il bagaglio di opzioni terapeutiche di cui dispone il chirurgo vascolare. Il
classico by-pass, così come la tromboendoarteriectomia (la “pulizia” del lume arterioso),
rimane comunque il trattamento di prima scelta nella maggior parte delle situazioni, pur
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esistendo, come sempre, le solite eccezioni. Importante è, peraltro, il ruolo che
l’angioplastica intraoperatoria ha quale atto terapeutico aggiuntivo per il trattamento di
stenosi arteriose coinvolgenti vasi posti a monte o a valle del by-pass.
Come vengono trattate le stenosi della carotide extracranica?
L’intervento classico è rappresentato dalla tromboendoarteriectomia; l’intervento è delicato,
ma assai poco traumatico ed eseguibile anche in anestesia locale. Quando l’indicazione è
corretta, i risultati immediati ed a distanza sono sicuramente buoni.
In tempi relativamente recenti, anche in questo campo della chirurgia arteriosa è stata
cercata una via mini-invasiva di tipo endovascolare ed è stata proposta l’angioplastica
percutanea completata dal posizionamento di uno stent a livello del segmento dilatato. Tale
approccio non ha dato tuttavia i risultati sperati, essendo gravato da una incidenza di
complicanze superiore a quella propria della chirurgia.
EMORROIDI
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Perché eseguire un trattamento indiretto delle emorroidi (dearterializzazione
emorroidaria mediante laser) invece che asportarle direttamente?
Per un insieme di motivi che vado qui di seguito ad elencare. a) anestesia non necessaria
(solo sedazione in casi selezionati); b) assenza di dolore postoperatorio; c) sanguinamento
postoperatorio estremamente ridotto; d) trattamento ambulatoriale; e) ripresa pressoché
immediata delle normali attività; f) risultati a distanza non significativamente diversi da
quelli ottenibili con i trattamenti chirurgici tradizionali.
La dearterializzazione emorroidaria è eseguibile in tutti i pazienti?
In linea di massima si. Al momento attuale (2010), tuttavia, si ritiene di riservare tale tipo di
trattamento ai pazienti con emorroidi di 1°. 2° e 3° grado iniziale, preferendosi un intervento
chirurgico tradizionale nelle emorroidi di 3° grado con prolasso mucoso voluminoso ed in
quelle di 4° grado.
Un unico trattamento è sufficiente?
In genere si. Occasionalmente, soprattutto nei pazienti con prolasso mucoso relativamente
importante, può rendersi necessario un secondo trattamento a distanza di 3 mesi circa dal
primo; ciò, a favorire una maggiore retrazione della mucosa e quindi dei residui emorroidari.
L’intervento di dearterializzazione emorroidaria da risultati definitivi?
Non esistono ancora, oggi (2010), pazienti operati da più di 2 anni; è quindi impossibile, per
il momento, fare previsioni in tal senso.
EPILAZIONE DEFINITIVA
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L’epilazione laser (o con IPL) si può sempre eseguire?
No; non è consigliabile, in quanto poco efficace, nei pazienti con peli bianchi, biondi o
castano chiaro. Il laser agisce infatti sulla melanina presente nel bulbo, e quindi è tanto più
efficace quanta più melanina è presente (ovvero, quanto più scuro è il pelo).
La epilazione eseguita con laser (o con IPL) è realmente da considerarsi definitiva?
Si, ma con una precisazione. L’esecuzione di un ciclo numericamente appropriato di
trattamenti determina la scomparsa dell’80% od anche più di peli. Col tempo, alcuni peli
generati da bulbi che sono stati danneggiati ma non distrutti possono tuttavia ricrescere,
anche se più lentamente e con meno forza dei peli originari; per tale motivo, è quindi
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consigliabile eseguire una volta all’anno, dopo il primo ciclo, 1 o 2 trattamenti che
potremmo definire “di consolidamento”.
Quante sedute sono in genere necessarie? Il costo è elevato?
Dalle 6 alle 10 sedute, a seconda della sede, del tipo di pelo, della sua forza e del suo colore,
intervallate da un periodo di 30 giorni circa (quindi una seduta al mese). Limitarsi ad un
numero inferiore di sedute (3 o 4), come fanno alcuni, rappresenta una errore, in quanto
l’apparente successo ottenuto non è duraturo nel tempo.
Il costo di un trattamento eseguito correttamente, quindi con un numero adeguato di sedute,
è solo apparentemente elevato se si confronta con il costo di ripetute sedute di ceretta o di
altro tipo di depilazione tradizionale eseguite per molti anni; se si fanno due conti, si capirà
come l’epilazione laser definitiva, oltre a risolvere il problema…alla radice, sia molto più
conveniente dell’epilazione tradizionale.