Le Soleil 24 DIM Heures pag.1 Dinan, 6 marzo 1348 Le Soleil 24 DIM Heures Quotidiano di informazione politica fondato nel 1248 INTERVISTA A JEAN II LE BON A tu per tu con il re di Francia Abbiamo avuto l'onore di essere invitati nel maestoso castello di Dinan, dove Giovanni II è solito trascorrere le vacanze. L'intervista si è svolta in una delle 300 sale, dove si tenne a suo tempo, l'inaugurazione del castello presieduta da Filippo il Bello. Proponiamo quindi ai nostri lettori l'intervista del candidato al trono francese Giovanni II, figlio del re Filippo VI e Giovanna di Borgogna. Il ventinovenne, già duca di Aquitania, è soprannominato “il Buono” per il suo carattere sensibile e generoso, ma anche coraggioso e valoroso nelle guerre. Come ci si sente ad essere il candidato più quotato al trono francese? Eh bella domanda! Non è facile vista la situazione politica che la Francia sta attraversando in questo periodo. Sicuramente la sconfitta subita dapprima nel 1340 a Gand e quella di Crécy nel 1346 con la conseguente conquista inglese del porto di Calais ci hanno messo in ginocchio. Penso che il ruolo del sovrano in questa circostanza sia determinante per mantenere calmo il popolo che, vedendo così numerose le sconfitte, potrebbe organizzare alcune sommosse. Sono comunque fiducioso sulle scelte che prenderà il sovrano affinché la Francia non cada definitivamente nel baratro e che quindi il suo successore non si trovi troppo in difficoltà a risollevare le sorti dello stato. Che cosa ne pensa delle strategie dei rivali inglesi attuate nel corso della guerra? Sicuramente ci siamo trovati a dover affrontare avversari militarmente ben preparati, sapevamo che sarebbero stati difficili da sconfiggere ma mai avremmo pensato di doverci scontrare con un esercito così distruttivo. Ho visto con i miei occhi cavalieri cadere dal loro cavallo uno dietro l'altro colpiti dalle frecce scoccate dagli archi lunghi inglesi senza riuscire in alcun modo a reagire e ad attuare la prima fase d'attacco che prevedeva lo scontro fisico tra il cavallo e la prima linea avversaria. Ho visto gli arcieri in grosse difficoltà a ricaricare le balestre e quindi decimati rapidamente dall'avanzata degli Inglesi ma ciò che ha straziato definitivamente la fanteria è stato l'utilizzo delle bombarde da parte degli avversari. Dunque la strategia inglese è stata efficace in quanto capace di reprimere ogni nostra strategia. Finora la Francia ha collezionato solo vergognose sconfitte, secondo lei quale sarebbe la strategia vincente da attuare per dare una svolta all'andamento della guerra? Come detto prima la “ carta vincente” degli inglesi è stata la rapidità d'attacco e l'utilizzo di armi innovative e devastanti. Penso che bisognerebbe riorganizzare l'esercito e in particolare le modalità d'attacco, affinché la nostra offensiva sia inaspettata, incisiva e quindi pronta alla vittoria. Essendo i mercenari i protagonisti della guerra, la loro efficacia è strettamente legata alla loro motivazione che è data dal loro salario. Un metodo per rabbonirli, Le Soleil 24 DIM Heures pag.2 sarebbe appunto quello di aumentare il loro stipendio, ma ciò comporterebbe un aumento delle tasse che in questo momento i cittadini francesi non sono in grado di sostenere; si potrebbe dunque assicurare ai nostri soldati un premio che consiste nella donazione di piccoli appezzamenti di terreno conquistati alla fine della guerra. buoni rapporti con la famiglia dei Visconti di Milano che in un futuro potrebbero venire in nostro aiuto e perché no con un matrimonio! Quindi in sintesi sono tre le strategie per risanare la situazione politica, sociale, economica della Francia: il miglioramento delle tecniche di battaglia con l'introduzione di armi innovative più efficaci; una stretta alleanza matrimoniale con Milano ed infine un'accurata attenzione nei riguardi del popolo che è il primo finanziatore dello stato. Se fosse già il sovrano, quale strategia attuerebbe per risollevare il suo Paese? Sono favorevole alla politica matrimoniale in quanto permette alleanze con stati più ricchi che potrebbero risollevare l'economia francese in crisi a causa delle ingenti spese dovute alla guerra intrapresa. Sono in Dinan, 6 marzo 1348 comunque cercheremo di fare in modo che la situazione si ribalti. Come ho già detto le idee da parte dello stato francese sono molte, innovative, volte a portare dei miglioramenti. Certo non mi sento di assicurare la vittoria ai francesi o comunque delineare un aspetto completamente positivo ma posso affermare con estrema sicurezza che la Francia non si lascerà sconfiggere e non lascerà dunque vita facile ai suoi avversari. D'altronde “Les Français n'aiment pas perdre”. Al momento, che previsioni si sente di fare sulla guerra? Visto l'andamento della guerra fino ad ora sembrerebbe che la fortuna non sia dalla nostra parte, F. Ferrari e G. Scopelliti. La Bottega di nonna Jeanne. Tosse, mal di gola, febbre, acciacchi? Niente di meglio che un ottimo salasso od elettuario alla Bottega di nonna Jeanne . Qui troverete le migliori sanguisughe della Francia e barbieri esperti in ogni intervento chirurgico. Trovere inoltre ottimi preparati a basso costo e prezzi speciali per coloro che professano la magia nera. La bottega è aperta dall'alba al tramonto tutti i giorni. Venite a trovarci alla Bottega di nonna Jeanne, la migliore bottega di Dinan e dintorni, esattamente di fronte alla chiesa di Saint Saveur. Le Soleil 24 DIM Heures pag.3 Dinan, 6 marzo 1348 DOPO LUDOVICO IL BAVARO CHE COSA FARA' L'IMPERATORE CARLO IV DI BOEMIA? Sono passati solo due anni dalla morte di Ludovico IV il Bavaro, che con il suo imperato ha stravolto l'Europa. Con la sua politica aggressiva ha fatto piegare al suo volere il papa Giovanni XXII lasciando al giovane Carlo IV, suo successore, una situazione critica. Ma per capire meglio ciò che Carlo IV ha dovuto e dovrà ancora affrontare, facciamo un passo indietro. Ci troviamo nel 1322 quando Ludovico IV ebbe la meglio sul suo rivale diventando imperatore. Due anni dopo venne scomunicato dal papa Giovanni XXII, ma non si diede per vinto. Scese in Italia nel 1328 e si fece incoronare imperatore a Roma dal cardinale Sciarra Colonna. Ve lo ricordate? Sciarra fu alleato, venticinque anni prima, con il re di Francia e protagonista del sequestro di Bonifacio VIII nel celebre “schiaffo di Anagni”. Questa fu la prima azione che suscitò molto scalpore in quanto Ludovico non si fece incoronare dal papa. L'imperatore non contento dei disordini già creati all'Europa raggiunse l'apice della follia il16 luglio 1338 con la Dichiarazione di Rhens . Con tale atto tutti i principi tedeschi, ad eccezione di Giovanni di Boemia, decisero che il re di Germania, al tempo Ludovico IV, eletto dalla totalità o dalla maggioranza dei principi elettori, veniva automaticamente nominato imperatore senza alcuna nomina, approvazione, conferma o autorizzazione da parte del papa. Dunque la vittoria di Ludovico fu parziale perché, se da una parte fu esclusa la partecipazione del papa all'elezione imperiale, dall'altra esclude anche la concezione universalistica imperiale. Con queste azione Ludovico IV sconvolse completamente la stabilità dell'impero lasciando a Carlo IV, suo successore dal 1346, una situazione difficile da gestire e risolvere. Sorge spontanea la domanda: “Che cosa farà il nuovo imperatore per riportare stabilità all'Impero?”. Certo inizialmente l'imperatore non ha avuto vita facile, essendosi trovato a dover risollevare le sorte di un impero completamente stravolto dal suo predecessore, fino ad ora possiamo dire che si è dimostrato meritevole della fiducia che gli è stata data dimostrandosi equilibrato. Ci aspettiamo grandi cose da questo imperatore, soprattutto nel campo dell'elezione affinché la crisi universalistica possa dichiararsi conclusa. Ci aspettiamo che principi laici e ecclesiastici siano corresponsabili delle sorti dell'impero ma soprattutto ci aspettiamo che la natura germanica di questo stato sia riconosciuta, così come noi francesi ci sentiamo fedeli sudditi del nostro re. F. Ferrari e G. Scopelliti. Le Soleil 24 DIM Heures pag.4 Dinan, 6 marzo 1348 MORS ATRA La lotta contro le streghe e gli deicidi. La grande moria ha colpito ormai gran parte dell’Europa. È partita dall’Estremo Oriente, è giunta sino a noi e non pare esserci alcuna cura. La colpa è da attribuire, senza ombra di dubbio, alle streghe nere e agli ebrei. È risaputo infatti che le streghe nere siano donne malefiche, che portano morte e disgrazie ovunque vadano; minacciano i poteri dei preti ed umiliano anche i medici più stimati con i loro sortilegi oscuri, con cui diffondono questa grande pestilenza. Queste inviate del demonio però non sono le uniche colpevoli: è da ricordare ciò che accadde nel 1321, quando un gruppo di lebbrosi sparse polveri e veleno nelle fontane, nei fiumi, nei pozzi delle città. Allora il papa prese provvedimenti e i colpevoli, che portano su di sé i segni del peccato, dopo aver confessato, vennero arsi sul rogo. La causa di tutto ciò sono però gli ebrei, deicidi, che con l'aiuto del demonio ripetono perversamente l'uccisione di Cristo. Il popolo si sta già mobilitando per fermare il loro operato: nella notte tra il 13 e il 14 aprile di quest'anno, 1348, il ghetto di Tolone è stato invaso, le case saccheggiate e circa quaranta ebrei sono stati uccisi nel sonno, puniti per in loro crimini contro l'umanità. A Barcellona, il diciassettesimo giorno di maggio, un funerale è degenerato nel massacro di alcuni ebrei. Non vi è comunque da stupirsi di ciò: essi sono condannati alla dannazione eterna, senza alcuna speranza di salvezza, colpevoli di aver portato sulla croce Gesù Cristo, colpevoli di idolatria, cannibalismo, incesto e pratiche demoniache e perciò al pari di eretici e streghe devono essere arsi vivi. Sono uomini senza fede: hanno peccato contro Dio e contro la Chiesa ed è necessario punirli. A. Guida Dal nostro inviato a Parigi, ritratto in tempo reale della morte di una strega. Le Soleil 24 DIM Heures pag.5 Dinan, 6 marzo 1348 PESTILENZA E FINE DEL MONDO? Colpa delle costellazioni. Le autorità della chiesa, nonostante il pensiero popolare, hanno decretato che la pestilenza non è causata dagli ebrei: essi infatti sono colpiti al pari degli altri. Il pontefice attuale, Clemente VI, ha espresso la sua posizione ufficiale, secondo cui questa piaga non è effetto dell'azione di uomini, bensì dipende semplicemente da cause “naturali”. Quali sono però queste cause “naturali”? Grazie ad un nostro inviato siamo venuti a conoscenza del fatto che il nostro sovrano Filippo VI ha domandato hai dottori dell'università di Parigi la natura di questa malattia: secondo loro si tratterebbe di una costellazione celeste, causa di una corruzione dell'aria, spiegata con le esalazioni (miasmi) la cui origine e composizione non è tuttavia certa. Nello stesso modo dell'aria, alcuni cibi facili alla putrefazione, come ad esempio del pesce andato a male, possono infettare stomaco e intestino. Un clima afoso e umido, così come i temuti venti del sud, sono considerati dai medici particolarmente pericolosi, addirittura la fonte "classica" di pericolo. Allo stesso modo l'aria al di sopra delle acque stagnanti e degli acquitrini può favorire la diffusione dei miasmi. Temute dai dottori anche le esalazioni, in particolar modo il respiro di coloro che già hanno contratto la malattia poiché si ritengono essere estremamente infettive. Così sostiene anche Gabriele de Mussis nella sua Istoria de morbo sive mortalite que fuit, di cui purtroppo non possiamo mostrare lo stralcio per volontà dell'autore. Inoltre, i disturbi alla salute significano anche una cattiva discrasìa (mescolanza) dei quattro umori, sangue, flemma, bile gialla e bile nera. Se c'è una prevalenza della melaina cholé (bile nera), fredda e secca, essa predispone ad un'eccedenza di sangue, umore caldoumido, che sta ad indicare il pericolo di putrefazione degli organi interni, cioè il vero e proprio processo della peste. Si pensava che questa putrefazione entrasse nell'organismo attraverso l'aria o il cibo. Ad Avignone il papa ha adottato diverse precauzioni: si è isolato nel palazzo ed ha ordinato di accendere fuochi purificatori tutto intorno; sempre nella città della nuova sede della curia i chierici sono costretti ad impartire assoluzioni generali, poiché non vi sono più abbastanza sacerdoti per somministrare l'estrema unzione. Le vittime aumentano, sono ogni giorno sempre di più: lo spazio nei cimiteri è esaurito e i corpi vengono gettati nei fiumi, mentre si cercano di scavare camposanti di emergenza. Nella sola capitale Parigi in pochi mesi è morta quasi la metà della sua popolazione. A Narbona, situata a sudovest del regno, si è intanto scatenata una caccia all'untore: alcuni uomini sono stati colti in possesso di una polvere sospetta e, accusati di essere sabotatori al soldo degli inglesi, sono stati torturati con pinze, fatti a pezzi e infine messi al rogo. Come salvarsi da questa piaga? Siccome si ritiene che la peste sia causata da qualche tipo di olezzo fetido nell'aria si Le Soleil 24 DIM Heures pag.6 consiglia a tutti di fare dei falò, sparare con i cannoni e far muovere l'aria in maniera sana, anche con l'ausilio di campane ed uccelli. I medici consigliano inoltre salassi, evacuazioni ed elettuari. I salassi sono una pratica medica diffusa, consistente nel prelevare quantità spesso considerevoli di sangue attraverso l'utilizzo di sanguisughe o semplicemente tagliarsi al fine di far fuoriuscire una quantità consistente di liquidi dal corpo. È consigliabile concludere le sessioni di salassi solo quando si inizia a perdere coscienza. L'elettuario è un antico preparato farmaceutico composto da una densa miscela di polveri, parti ed estratti vegetali impastati con dolcificanti come miele o sciroppi. Il composto molle deve essere assunto sotto forma di decotto o di infuso. Con questi metodi si dovrebbe riuscire a prevenire Dinan, 6 marzo 1348 o curare la malattia. Per quanto riguarda gli ascessi esterni bisogna portarli a maturazione con fichi e cipolle cotte, tritate e mescolate con lievito e burro; dopo questo devono essere incisi e trattati per la cura delle ulcere. Nel prossimo numero cercheremo di dire di più riguardo questi metodi per prevenire e curare la moria. A. Guida Studio del dott. R. Lemaire. Lo studio del dott. R. Lemaire si trova in via Le Meunier ed è aperto da mezzodì sino al tramonto. Si effettuano salassi e visite a prezzi variabili. Per informazioni rivolgersi alla segretaria del dottor Lemaire, presente nello studio da mezzodì sino alle tre. Le Soleil 24 DIM Heures pag.7 Dinan, 6 marzo 1348 TERREMOTI E GUERRE. La fine del mondo? Il 25 gennaio di quest'anno un tempo di dire tre Pater abbattuto il piano superiore a terremoto ha colpito la zona (Padre nostro) e tre Ave (Ave causa degli ingenti danni. centro-orientale Maria). Anche la Torre dei Conti è Germanico e lo Stato della A Villaco non è rimasta in stata Chiesa, causando la morte di piedi alcuna abitazione, sono danneggiata, tanto da essere circa ventimila persone. crollati molti edifici, tra cui inabitabile e lo stesso anche In Venezia, tutti i conventi ed il Duomo. per la basilica dei Santi colpita nel primo pomeriggio, Nel contado più di sessanta, Apostoli. ci sono stati centinaia di tra castelli e ville, sono stati Le case di legno, inoltre, vittime e la distruzione di completamente rasi al suolo. crollando sui focolari sempre numerosi edifici, mentre a Nei pressi di Udine è crollato accesi, Gemona, più a nord, sono il innumerevoli crollate più della metà delle patriarcale e vi sono stati particolare il Palazzo degli abitazioni. Carinzia, a gravi danni al Duomo. A Anziani ad Ancona è stato nord-est, la città di Villaco è Flagogna invece è crollato un abbandonato ed il montastero stata distrutta da una frana. castello, di Monte Maria ha rischiato Tutt'ora la zona in questione è famiglia che vi risiedeva. di subire la medesima sorte: è atrraversata da forti scosse. In Carnia si contano più di stato Fonti affermano che ci sono mille vittime e danni ingenti. incendi. Nello Stato della Chiesa ed in Sappiamo inoltre che la stessa particolare pestilenza particolare In dell'Impero a state tre scosse: la prima debole, la seconda più forte e la terza rovinosa; queste ultime due molto ravvicinate. La durata delle due scosse più forti è stata valutata uguale al castello, il palazzo uccidendo nella città la di pesantemente hanno provocato incendi. sconvolto ha da ridotto In due il Roma, il sisma ha provocato numero di monaci a solo danni alla Basilica di Santa quattro presenze e che molti Maria Maggioe. Nella Torre hanno delle Milizie invece è stato abbandonare il monastero. ritenuto necessario Le Soleil 24 DIM Heures pag.8 Nonostante tutto la struttura santi rimarrà aperta, anche da lontano. Il senso di della grazie all'intervento del Santo morte domina ormai in ogni sappiamo nulla di più. Padre, anche se di fatto non si momento Intanto sa quotidiana e nessuno sembra Giovanni II ha annunciato la vedere nascita di sua figlia, Isabella comunque con certezza inizieranno i quando lavori di più Dinan, 6 marzo 1348 famosi, portate della uno vita spiraglio di l'importante porto a nord-est Francia, il ma nostro non sovrano ristrutturazione a causa della salvezza. di Valois, con la speranza che grande moria. Intanto oltre i confini del l'ultima figlia del re non Si pensa poi che questi nostro regno, grazie ad un rimanga terremoti siano il preludio di nostro inviato, siamo venuti a pestilenza e che questa grande eventi conoscenza moria cessi il più presto più catastrofici.Nel della resa di Vangelo la stessa fine del Siviglia , città nel sud-ovest possibile. mondo è preannunciata da della Spagna, dopo quindici Purtroppo, profezie mesi di assedio da parte di impossibile Ferdinando III, con truppe certezza. apocalittiche direttamente collegate e conseguenti a sconvolgimenti castigliane, tellurici. granadiane, ed a seguito della L'apocalisse è quindi vicina? distruzione Le alluvioni e le inondazioni musulmana che difendeva il frequenti fiume Guadalquivir da parte destano preoccupazione fra gli leonesi della dell'ammiraglio flotta castigliano Raimondo Bonifaz. vere proprie si crede esistano La pestilenza quindi non è le città dei morti, un mondo l'unica piaga: dal 1337 è in reale, manifestazione della corso una guerra tra il nostro punizione divina, che verrà paese e l'Inghilterra. Dopo la inflitta nostra sconfitta a Crecy due uomini nell'avvicinarsi della fine. anni I momenti di sventura sono dell'epidemia, tutto sembra determinati essersi fermato. in realtà fa voci ora, a causa dall'inquietudine dei morti, la Le quale può essere placata solo affermano che gli inglesi per mezzo delle reliquie dei hanno già che preso per della ora, dirlo è con e individui. Accanto alle città agli vittima circolano Calais, A.Guida Le Soleil 24 DIM Heures pag.9 Dinan, 6 marzo 1348 LA LOTTA ALLA CORRUZIONE Storie di vita di chi vuole ribellarsi alla società Mentre l’epidemia di Peste Nera si espande di città in città, colpendo, il più delle volte, la povera gente, la situazione politica sta subendo un grave tracollo: le autorità non riescono più a mantenere il controllo e gli abitanti dei piccoli borghi stanno organizzando manifestazioni di protesta nelle piazze cittadine, creando agitazione e scompiglio. Le famiglie nobili delle grandi città si sono rinchiuse nelle loro case in religioso silenzio, probabilmente per evitare il contagio della mortale malattia, senza voler rilasciare dichiarazioni ai nostri colleghi giornalisti. Il terrore di un’immediata morte, propria o dei propri cari, sta portando il popolo a compiere gesti impulsivi: le cronache attuali riportano numerosi episodi di servitori che, vedendo il proprio padrone malato di Peste Bubbonica, abbandonano la casa in cui lavorano da anni per cercarsi un nuovo luogo di lavoro. Spesso però, privi di forze o stremati loro stessi dalla malattia, questi servi non giungono alla tanto sognata nuova destinazione: sono numerosi, infatti, i cadaveri pervenuti dai monatti nelle campagne, che verranno successivamente trasportati nei lazzaretti per poi essere bruciati. A causa della mancanza di figure di riferimento, si sta diffondendo sempre più il fenomeno della corruzione, in particolare a livello politico, religioso e militare. A contrasto con questo vizio, stanno quindi nascendo movimenti religiosi basati sulla povertà e la vita eremitica, di uomini definiti monaci. La principale figura di riferimento per questi ordini religiosi è quella di San Benedetto da Norcia, con la sua Regula “Ora et labora”, ovvero “Prega e lavora”.Tutti i monasteri hanno la caratteristica di costituire una piccola forma di “economia autonoma”, in cui i suoi abitanti provvedono a procurarsi da sé tutto ciò che è loro necessario, dedicandosi al duro lavoro nei campi, alla silvicoltura, alla pescicoltura, all'apicoltura e allo studio di nuove cure con rare erbe medicinali. Il loro lavoro è sostenuto anche da alcune donazioni che le famiglie più ricche delle città vicine talvolta offrono al monastero, somme che verranno donate in soccorso alle famiglie più povere. Queste scelte di vita che molti uomini e molte donne hanno deciso di compiere dovrebbero essere prese a modello da tutti noi, soprattutto in momenti come questo, in cui la nostra società sta subendo una grave crisi. I monasteri sono nati inizialmente in luoghi isolati, per evitare di venire a contatto con il lusso delle città, fino a diventare un vero e proprio rifugio per i viandanti che, stremati dal viaggio, si affidano alle esperte cure dei monaci. Purtroppo, però, a causa della loro posizione appartata, sono spesso vittime di bande di predoni che derubano le abbazie anche di quelle poche ricchezze di cui i suoi abitanti dispongono. Nell'ultimo periodo, si stanno sviluppando anche diversi Le Soleil 24 DIM Heures pag.10 monasteri femminili, luoghi di preghiera e meditazione affidati ad una Badessa a scopo di offrire un futuro, all'interno dell'ambiente ecclesiastico, a giovani fanciulle, dove le novizie hanno la possibilità di compiere approfonditi studi che, altrimenti, sarebbero stati negati loro. Quando le autorità non sanno più come mantenere l'ordine e come svolgere le loro mansioni, sono inevitabili le rivolte popolari, situazioni che, però, non fanno che creare ancora più scompiglio. Non sarà con una rivoluzione che porremo fine a tutto questo. Non sarà l'inevitabile ricerca di un colpevole a cui attribuire la Dinan, 6 marzo 1348 diffusione della Peste a liberarci da essa. Nemmeno diventando tutti monaci risolveremmo completamente la nostra attuale situazione, certo, ma, di sicuro, una manifestazione in meno e una preghiera in più non farebbero male a nessuno. Sara Rigolio Il culto della Morte Danze e riti macabri per prevenire e curare la peste Siete stanchi dei soliti rimedi naturali per provare a mantenervi in buona salute? Non credete di aver speso troppo tempo e denaro in amuleti e vari unguenti dai quali non avete ottenuto alcun risultato? Lasciate perdere vecchie streghe e mercanti imbroglioni che si approfittano soltanto della vostra buona fede e accorrete numerosi al nostro gruppo di ballo “Mors, noli me tangere”. Apprendendo con pochi e semplici passi l'arte della danza macabra, con la protezione della luna piena, allontanerete per sempre da voi e dalla vostra famiglia la minaccia del contagio. Gli incontri si svolgeranno nel cimitero del Borgo al calar del sole, con cadenza settimanale, a partire dal prossimo sabato, per un totale di 17 lezioni. Per il corretto svolgimento del corso, saranno necessari abbigliamento e accessori che sono a carico degli organizzatori, gatto nero compreso. Le Soleil 24 DIM Heures pag.11 LA PESTE NERA Dove sono i responsabili? “inconcepibili”, in quanto l’epidemia infuria anche laddove non ci sono ebrei. Egli invita il clero a porre gli ebrei sotto la sua protezione e vieta di ucciderli e saccheggiare le loro case senza un regolare e giusto processo. Ricordiamo inoltre che queste violenze popolari sono esplose a causa del panico e della paura per il morbo. E’ quindi giusto ciò che stiamo facendo? Cogliamo l’occasione in queste righe per illustrare la situazione corrente riguardo a fatti degni della nostra attenzione; in particolare esponiamo il problema delle persecuzioni in seguito alla terribile peste nera che ha devastato le nostre vite. Infatti noi cittadini terrorizzati dall’epidemia incolpiamo, senza vere prove, gli ebrei di aver causato questa terribile piaga. Si dice infatti nel borgo che essi siano stregoni, untori e che spargano polveri e unguenti nei pozzi… Sono realmente loro i colpevoli? E dobbiamo credere che esistano effettivamente dei responsabili che hanno causato tanta sofferenza? Noi non abbiamo le risposte, ma riteniamo che colpevoli o meno, essi non siano degni di tanta violenza ed emarginazione da parte nostra. Basti pensare a fatti correnti anche al di fuori del nostro borgo, come i massacri di aprile verificatisi a Tolone, dove il quartiere ebraico è stato saccheggiato e sono stati massacrati 40 ebrei nelle loro case. Questo noi crediamo sia inconcepibile nonostante essi siano o meno responsabili. La maggior parte delle persone è convinta di ciò, ma molti li difendono, tra cui il nostro papa Clemente VI, che definisce queste accuse Ma le persecuzioni purtroppo non finiscono qui. Come dimenticare infatti il fenomeno corrente della diffusione delle cosiddette “streghe”. Possiamo paragonare questo fenomeno con quello precedente di cui abbiamo accennato poco fa. Esse sono donne accusate di compiere sortilegi, malefici, fatture o legamenti o di intrattenere rapporti oscuri o infernali dalle quali ricevono poteri affichè danneggino gli uomini. Dipinto di donna rapita da Satana. Sono quindi loro la causa della peste? Ancora una volta, Dinan, 6 marzo 1348 non abbiamo alcuna certezza. Riflettiamo però sul fatto che anche le streghe sono nate dal panico e dal terrore per questa grande piaga e c'è di più: esse vengono accusate di minacciare i poteri degli ecclesiastici e di umiliare i medici ufficiali. Sono davvero una minaccia vera e propria? Ed è per questo che meritano di essere condannate al rogo e a terribili torture? A questo proposito la Chiesa non prende le difese di queste donne, ma insiste nel voler eliminare con cerimonie e riti religiosi la forza maligna che le perseguita. Come reagire a questi avvenimenti? Tante domande, e nemmeno l'ombra di una risposta. Evelina De Ciechi Le Soleil 24 DIM Heures pag.12 UNA NUOVA REALTÀ ricerche da noi compiute, possiamo affermare che essa sia stata fondata da un giovane monaco il cui scopo era quello di raggiungere uno stato di totale felicità, che sembra venga chiamato “Nirvana”. I riti da lui utilizzati sono a noi ancora sconosciuti, ma sappiamo che sono fondati principalmente su una vita priva di ricchezze materiali. Il confronto con altre culture Scultura di Gengis Khan pervenutaci da un mercante orientale. Stiamo vivendo in un periodo ricco di cambiamenti e novità che tutti dovrebbero conoscere. Quella più degna della nostra attenzione è l'enorme estensione di un nuovo impero, quello mongolo. Alla scomparsa del suo comandante più noto, Gengis Khan, avvenuta nel 1227, l'impero era enorme e dovette essere quindi suddiviso in diverse regioni chiamate khanati; avvenimento essenziale, che scatenò una serie di conseguenze delle quali tuttora possiamo renderci conto. Questa suddivisione infatti, permise ad ogni khanato di abbracciare diverse religioni e culture. In particolare l'area con capitale Pechino, si convertì al buddismo, religione a noi quasi completamente sconosciuta. Tuttavia, grazie a diverse Attualmente colpisce maggiormente il fatto che molte regioni dell'impero mongolo non abbraccino alcun tipo di religione, permettendo quindi diverse spedizioni missionarie tra le quali ricordiamo quella di Giovanni da Montecorvino, giovane francescano che, nel 1294, fondò il primo vescovato latino in questo nuovo impero. Questo avvenimento ha spinto e spinge ancora oggi numerosi giovani frati a prendere l'iniziativa di compiere nuove spedizioni nei territori orientali, allo scopo di diffondere la nostra religione. Siamo di fronte ad una nuova realtà nella quale possiamo confrontarci con culture differenti dalla nostra, che potrebbero diventare dei buoni punti di riferimento per le generazioni future e non, solamente, fonti di scontri e conflitti. La nostra sta diventando una società sempre più evoluta e noi, in quanto suoi membri, dovremmo iniziare a collaborare affinchè questo cambiamento diventi un esempio per confrontarsi ed Dinan, 6 marzo 1348 accettare modi di vita, costumi e tradizioni differenti dai nostri. Tipica posizione di meditazione buddhista ricavata dalle nostre ricerche. Evelina De Ciechi e Sara Rigolio Le Soleil 24 DIM Heures “DECAMERON” E GIOVANNI BOCCACCIO, UN’OPERA E UNO SCRITTORE CHE PASSERANNO ALLA STORIA! È proprio così, Giovanni Boccaccio, un fiorentino che secondo l’opinione di critici quali Francesco Petrarca, diventerà conosciuto e apprezzato a livello europeo. Ha infatti già composto molte opere celebri tra cui “Elegia di Madonna Fiammetta”. Attualmente ci rivela che sta componendo un’opera intitolata “Decameron” scritta in volgare italiano. «Comincia il libro chiamato Decameron, cognominato Prencipe Galeotto, nel quale si contengono cento novelle in dieci dì dette da sette donne e da tre giovani uomini». Questo è il famoso incipit con il quale inizia il libro. Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che trattenendosi fuori città per quattordici giorni (il titolo indica i dieci giorni in cui si raccontano le novelle e non i quattro in cui ci si riposa), per sfuggire alla peste nera, che imperversava in quel periodo a Firenze, raccontano a turno delle novelle di taglio spesso umoristico e con frequenti richiami all'erotismo bucolico del tempo. pag.13 L'abilità di Giovanni Boccaccio, consiste nel descriverci nell'introduzione quale sia la situazione sociale nei nostri giorni. Descrive infatti la pestilenza apparsa nella città di Firenze da Marzo a Settembre come molto dolorosa. Gli abitanti delle città hanno attribuito a questa pestilenza due ipotesi: 1- maligno influsso degli astri e dei corpi celesti; 2- castigo di Dio La pestilenza sta coinvolgendo tutti gli equilibri preesistenti, comportando un ribaltamento dei valori, infatti si verificano fatti scandalosi per l'attuale mentalità. La gente si divide in gruppi di diversa opinione: alcuni sono convinti di scampare alla pestilenza vivendo moderatamente e in completo isolamento cibandosi di delicatissimi cibi e ottimi vini; di diversa opinione sono altri che si danno quindi a tutti i divertimenti possibili tenendosi comunque lontani dagli ammalati. Approfittando della morte di molte persone i sopravvissuti, non avendo più freni inibitori, prendono le proprietà altrui senza che nessuno dica niente. La città, infatti, è caduta nell'anarchia, essendo morta la maggior parte dei funzionari pubblici, e le leggi non sono più rispettate. Vi proponiamo qui una piccola sintesi della quinta Dinan, 6 marzo 1348 novella molto accattivante: La quinta novella è dedicata alla tragica storia di Lisabetta da Messina. Questa giovane viveva nella città dello Stretto insieme ai fratelli, ricchi mercanti, al cui servizio vi era Lorenzo, un giovane pisano di bell'aspetto ma di condizione modesta. Di lui si innamorò perdutamente Lisabetta. La storia andò avanti con furtivi incontri ma i fratelli se ne accorsero e per porre fine a quello che per loro era un disonore attirarono il giovane in un luogo solitario e lo uccisero. Lisabetta, disperata per la scomparsa dell'amato, una notte se lo vide comparire in sogno e indicarle il luogo dell'assassinio. Insieme a un'amica si recò sul posto e, disseppellito Lorenzo, gli tagliò il capo e lo portò a casa avvolto in un asciugamano. Rinchiusa nella sua stanza Lisabetta pianse a lungo e tra Le Soleil 24 DIM Heures pag.14 le lacrime, preso un vaso di terracotta vi mise "fasciata in un bel drappo" la testa dell'amato insieme a della terra e piantine di basilico. La povera ragazza passava così giornate a piangere e a dialogare col vaso. La storia raggiunse il suo tragico culmine quando i crudeli fratelli le sottrassero persino il prezioso e macabro oggetto. Come avete potuto notare, l’Italiano ha una grande abilità nello scrivere e nel creare un’atmosfera di curiosità, inoltre sa descrivere contemporaneamente quale sia il tempo in cui viviamo. Mangiaguadagni”, un goloso che amava sperperare i propri averi per comprarne cibo. Alla base della torre è presente un unico blocco di tufo, molto resistente ed elastico, su cui poggia e si innalza il fusto in mattoni. La torre, oltre che sul tufo, poggia anche sulle strutture circostanti del Palazzo del Comune. La snella sagoma di mattoni in cotto a base quadrata si erge per quasi 70 metri, spezzata da una sottile cornice scura, da cui si eleva il primo coronamento in travertino bianco, composto da mensoloni a piramide rovesciata che sorreggono gli archi. Questo primo coronamento termina con la tipica merlatura dei nostri giorni, sotto cui sono posti due stemmi del Comune ed un leone rampante, oltre alle lupe-sgocciolatoio negli angoli. I quattro lati sono perfettamente orientati a coppie secondo le direzioni Nord-Sud ed Est-Ovest. È situata accanto a Palazzo Pubblico dove potete anche dedicare una visita al famoso affresco di Ambrogio Lorenzetti intitolato “Effetti del Buon e del Cattivo Governo nella città e nella campagna”. Quest'opera descrive infatti le attuali condizioni sociali. Lorenzetti è in grado di rappresentare con un affresco e numerose tecniche gli effetti dei due tipi di governo: nell'allegoria del Buon Governo ad esempio utilizza la prospettiva e la luce per mostrare serenamente la città fino in profondità, mentre la Giorgio Alfano ARTE E NATURA Le bellezze di Siena Se politicamente Francia e Italia sono realtà completamente diverse, dal punto di vista della cultura, dell'arte e della buona cucina, anche noi francesi possiamo sentirci a casa nella lontana Italia. Dove andare? Per chi come noi è di Dinan, consigliamo Siena, una città circondata da colline, grandi distese di prati e campi di fiori. Proprio qui possiamo avere la possibilità di visitare numerosi monumenti e architetture, gustare piatti prelibati e magari rilassarci in una delle piscine d'acque termali delle vicinanze. È stata infatti appena terminata la costruzione della Torre del Mangia. Questa prende il nome dal suo primo custode, tale “Duccio Dinan, 6 marzo 1348 scura città del Cattivo Governo dà subito una sensazione di disarmonia con tetri edifici che bloccano la visuale. Giorgio Alfano Le Soleil 24 DIM Heures pag.15 LE SPEZIE: UN ELEMENTO CHE NON PUÒ MANCARE NELLA CUCINA DI OGGI! caso questo termine deriva dal latino “species” con il quale si indica una merce speciale, di valore, che si differenzia dalle altre. L’uso delle spezie ha una vastissima applicazione che va dal campo farmaceutico a quello alimentare passando da quello sacro- rituale e simbolico, non tralasciando quello sociale. Inoltre, non sono compresi in questa definizione solo sostanze vegetali quali semi, bacche, foglie e cortecce, come accade oggi, ma anche animali e minerali. Queste sono le spezie: qualcosa di profumato, raro e Poche cose, riscuotono tanta fortuna come le spezie. Non a Dinan, 6 marzo 1348 costoso, terapeutico e miracoloso, sacro e immorale, proveniente da terre avvolte nella leggenda conosciute con il generico nome di Indie. LA RICETTA DELLO CHEF! Vi proponiamo un a ricetta che potete fare con questi ingredienti: l'Ippocrasso. Le dosi sono per ogni litro di vino rosso o bianco secco e si calcolano per 8-10 persone. Scaldare un paio di bicchieri di vino in un pentolino per facilitare così che si sciolgano 100 grammi di miele o di zucchero (la quantità di zucchero può arrivare anche a 150-200 grammi se piace più dolce) e versare il vino addolcito col restante vino in una capiente pentola. In un mortaio (si sconsigliano le spezie in polvere perché il prodotto secco è più fragrante) mettere: 6-8 grammi di cannella, 6-8 grammi di zenzero + 6-8 grammi di galanga 6-8 chiodi di garofano 6-8 baccelli di cardamomo pestare in un mortaio fino a sminuzzare finemente le spezie, se invece le spezie sono state reperite in polvere vanno mischiate bene insieme. Mettere la polvere in una garza sterile, chiuderla bene e lasciarla sul fondo della pentola per circa 3 ore. Questa operazione permette di evitare i successivi filtraggi: infatti se si mescolano le spezie direttamente nel vino occorre poi filtrarlo con una garza in doppio strato finchè non risulti limpido. E’ preferibile far riposare il vino imbottigliato e in luogo fresco qualche settimana. Buon appetito! Giorgio Alfano Le Soleil 24 DIM Heures pag.16 Dinan, 6 marzo 1348 VIAGGI E VACANZE AVIGNONE: (Stefano Aubert) Venite a visitare questa bellissima città situata nella zona meridionale della Francia. Ora che la sede papale è qui ad Avignone approfittatene per visitare il Palazzo dei Papi e comprare, in una delle botteghe presenti nel centro, numerosi gadget. Inoltre potete passeggiare sul magnifico Ponte SaintBénezet gustando le migliori specialità avignonesi come le bruschette papali, i dolci ecclesiastici e i vini della Chiesa. Visitare Avignone può essere un’esperienza fantastica, non a caso il nostro Papa ha deciso di trasferirsi in questa città. Proprio grazie alla presenza del pontefice potete vantare di numerosi privilegi come l’autografo sulla Bibbia. Per l'occasione le camere delle botteghe saaranno offerte a prezzo dimezzato. Abbiamo intervistato nella giornata di ieri il cardinale Stefano Aubert della diocesi di Limoges; nel riquadro a fianco le sue parole. Crupi Alberto “ Avignone è una destinazione che può essere presa in considerazione da tutti. In qusta città è possibile compiere un vero e proprio pellegrinaggio per avvicinarsi al nostro Singore. Se a Gerusalemme potete visitare la Chiesa dell'Anastasis, pregare sul luogo della resurrezione di Cristo, e a Santiago di Compostela ammirare la tomba dell'apostolo Giacomo, qui ad Avignone è possibile disporre di indulgenze, ed accedere in Paradiso per l'eternità in cambio di una modesta somma di denaro. Inoltre questa città offre molti punti di ristorazione e intrattenimenti che sicuramente non vi faranno annoiare. Quindi passerete una vacanza piena di fede, grazie al pellegrinaggio nel nostro Palazzo del Papa, e piena di divertimento grazie agli intrattenimenti presenti nelle piazze e botteghe del centro.” Stefano Aubert Le Soleil 24 DIM Heures VIAGGIO IN ITALIA L'Italia è una penisola bellissima, le città da visitare sono molte e tutte magnifiche. Le destinazioni che vi proponiamo riguardano le città di Genova e Venezia. GENOVA Vecchia repubblica marinara, Genova è famosa principalmente per il suo porto, dove è possibile ammirare magnifiche imbarcazioni. Inoltre in questa città è possibile rilassarsi grazie alle notevoli osterie che sfruttano il suono del mare come sottofondo sonoro per le giornate.Dopo il successo nella battaglia della Meloria, Genova si ritrova più ricca e popolata.L'albergo della famiglia Doria è sicuramente il più bello e costoso, per questo è punto di attrazione da parte di molti visitatori. VENEZIA Oltre al porto Venezia offre ai visitatori molti punti di attrazione una su tutti è la Basilica di San Marco, che con la sua maestosità accoglie moltissimi turisti quotidianamente. Questa è una città che si differenzia molto dalle altre non solo per essere praticamente a livello del mare, ma la sua superiorità è data dall'eleganza delle botteghe che portano il miglior vino e numerose delizie culinarie. Crupi Alberto pag.17 Dinan, 6 marzo 1348 Le Soleil 24 DIM Heures pag.18 LO SPORT SFIDA LA PESTE Cari cittadini di Dinan, oggi 'Les Soleil 24 DIM Heures' si vanta di aver intercettato un articolo di un cronista fiorentino. Buona lettura. “Durante questi mesi avrete certamente sentito parlare della diffusione dell'epidemia della peste, e vi sarà sicuramente giunta notizia che molte famiglie stanno cercando di trasferirsi in altre parti d'Italia lasciando i loro luoghi d'origine e separandosi, forse per sempre, dai loro cari, o che molte città, come la nostra Firenze, fino a questi anni molto fiorenti e privilegiate, si stanno spopolando a causa del morbo. E, purtroppo, molti artisti che lavoravano presso le corti di illustri signori stanno viaggiando per trovare fortuna in altre città. Questo è un secolo molto difficile per l'economia e la Chiesa, nonché per i borghi, che stanno subendo un forte calo demografico a causa della malattia mortale e dell'emigrazione. Molte attività sono state sospese, ma nonostante tutte queste difficoltà la città di Firenze, in collaborazione con i villaggi e le cittadine nelle campagne circostanti, non ha rinunciato ad organizzare un torneo nel quale si svolgeranno gare cavalleresche, per la gioia di tutti. Non potete perdervi le Fiorenziadi, che si svolgeranno il 14 febbraio nel romanticissimo parco della Villa Medicea Del Castello. Quale migliore location per svolgere sfide e prendere una boccata d'aria fresca e incontaminata? Lasciate dunque da parte le preoccupazioni e, dimenticando per un attimo la peste, godetevi la vita, che è una sola!! Come gli anni scorsi, anche quest'anno la cerimonia di inaugurazione comprenderà l'amatissima Quintana, che vedrà sfidarsi Ippolito ed Alessandro dei Medici. Evento unico e imperdibile. Dopo il pranzo, invece, si terrà una battuta di caccia col falcone, a cui parteciperà l'imbattibile coppia araba Moamyn e Abu Zayd. Sono aperte scommesse sulla vittoria. Ricordiamo, tuttavia, che quello che stiamo vivendo è un periodo difficile dal punto di vista economico, quindi invitiamo a non esagerare con questa pratica. Portate con voi le vostre meravigliose mogli e fidanzate, perchè alle prime sfumature del tramonto si apriranno le danze al ritmo delle note del flauto magico del sassone Hamelin, vicino alla meravigliosa aiuola delle rose bianche e rosa, sulla terrazza ovest della villa, dalla quale, secondo quanto dicono i servitori, si può ammirare Firenze e il suo paesaggio, su cui troneggia l'imponente cupola di Santa Reparata. Informiamo, inoltre, che coloro i quali non abitano in città, avranno la possibilità di tornare in paese con un mezzo di trasporto innovativo, il cosiddetto carro a 20 ruote. Per chi non lo Dinan, 6 marzo 1348 conoscesse, esso è come un carro normale, ma dotato di molte ruote in più e trainato da zebre e cammelli, che gli atleti arabi hanno portato in dono ai Medici, per ringraziarli dell'ospitalità da essi ricevuta. Il secondo giorno si aprirà all'insegna del divertimento: festeggeremo tutti insieme Carnevale con le frittelle della panettiera più golosaa di Firenze. Chi non la conosce? I milanesi impazziscono per lei. Stiamo parlando, ovviamente, di nonna Curzia, quella che ha la bottega sotto il Ponte Vecchio. I dottori raccomandano di non esagerare con queste prelibate squisitezze perché, sembra, danneggiano la pelle, rendendola asciutta e secca. In tal caso, tuttavia, ricordatevi di 'Zuccona', una crema miracolosa a base di fiori di zucca che farà tornare il viso delle vostre signore roseo e liscio come un tempo. Per la felicità estrema dei Senesi, anche noi Fiorentini in questa edizione dei giochi organizzeremo un emozionante palio; è stata allestita per l'occasione, infatti, nell'ala est della villa, una monumentale arena, progettata dall'architetto Francesco Talenti, che ricordiamo, per i più ignoranti, essere il progettista del Duomo di Orvieto. L'orario in cui questa sfida avrà luogo, però, è piuttosto antipatico. Il tutto, infatti, inizierà alle 4.30 del mattino, quindi ben 2 ore prima dell'alba, perché, secondo l'opinione dei fantini, i cavalli Le Soleil 24 DIM Heures dopo le 7 sono stanchi e hanno bisogno di un riposino ristoratore e di carote. In seguito, all'incirca alle 8 dello stesso mattino, comincerà la gara più attesa, quella a cui, ritengono i critici, parteciperanno circa 4000 cittadini. È, ovviamente, la 'Ciaccia'. Nelle diverse ore che questa occuperà, potrete assistere anche voi, signore, ad una vera simulazione di guerra e vivere ciò che vivono i vostri maritini in primavera e in estate, mentre voi solete bere un buon tè con le amiche in veranda. Portate inoltre uno scudo e un elmo, dal momento che in ogni istante potreste essere colpite da vere frecce. E badate che non è uno scherzo. Per la cronaca, specifichiamo che la vittoria consisterà nella cattura di un avversario e nell'assedio del territorio nemico. È importante sottolineare che questo torneo è anche un modo per mettere in mostra i più talentuosi giovani appassionati al mestiere delle armi. Durante la serata, infatti, coloro i quali si sono dimostrati davvero meritevoli di poter far parte di un vero esercito, saranno nominati da Piero dei Medici in persona nuovi cavalieri difensori della città in una sontuosa cerimonia di vestizione nella sala capitolare. La parte migliore di questo pag.19 gioco è, a nostro parere, il premio: a tutti i vincitori sarà offerto un chilo di 'cenci', preparati, questa volta, dalla pasticceria Donati, celebre anche per i canditi, esportati in tutto il mondo e, soprattutto, in Lombardia, dove vengono impiegati per la creazione dei cosiddetti 'panettoni', e in Sicilia, dove sono amalgamati con la ricotta e lo zucchero per la farcitura dei loro squisiti 'cannoli'. Come di consuetudine, dopo Ecco 3 giorni di giochi e divertimento, il torneo si concluderà con una solenne funzione, presieduta da Angelo Acciaiuoli, il nostro amato vescovo. Questa si terrà nella basilica di San Marco, dopo una processione serale con fiaccole e mantelli rossi. Raccomandiamo di disporsi in modo ordinato: -nelle prime file i componenti della famiglia dei Medici e dei Lorena; -a seguire cavalieri, scudieri e altri giocatori; -in terza posizione i chierichetti col vescovo e la statua della Madonna; -in coda gli spettatori. Alla fine della cerimonia saranno comunicati i nomi dei vincitori delle sfide dei primi due giorni, che verranno premiati dal vescovo con trofei in oro prodotti dall'eccellente orafo della gioielleria Torrini. Dinan, 6 marzo 1348 Attendendo l'evento, noi della redazione di 'Firenze Oggi' auguriamo buona fortuna a tutti gli atleti e buon divertimento a tutti gli spettatori.” Prendiamo spunto anche noi francesi dai fiorentini, per rafforzare l'unità della nostra nazione anche in questo periodo di guerra. Buona giornata a tutti dalla redazione del vostro quotidiano preferito. G.Scaglioni C.Brocchetto