La seconda guerra mondiale - Archivio materiali didattici

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La seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale vede l'immane lotta tra il nazifascismo e le altre concezioni politiche (liberalismo e comunismo). Con le sue decine
di milioni di morti, è il conflitto più sanguinoso di tutti i tempi. Il suo esisto sancisce la fine dell'eurocentrismo e la nascita di un nuovo ordine
mondiale, dominato da nuove potenze: Stati Uniti e Unione Sovietica.
SCHEDA La seconda guerra mondiale I dati essenziali
Il problema delle responsabilità nello scoppio della seconda guerra mondiale è meno controverso, agli occhi degli storici,
rispetto a quello relativo alla Grande guerra. Il conflitto venne provocato soprattutto dalla politica di aggressione e conquista della Germania nazista, anche se le altre potenze non furono immuni da colpe.
La guerra iniza il 1° settembre del 1939 con l’aggressione della Polonia da parte della Germania e, dopo una fase di sette
mesi di stallo (“drole de guerre”), riprende con l’attacco ai paesi del Nord.
I primi due anni, dei sette complessivi in cui si estende il conflitto (1939-45), sono segnati dalla prevalenza della Germania e della Russia. Ma, a partire dal 1941 - con la rottura dell’alleanza tra la Germania e la Russia e l’ingresso in guerra
degli Usa, dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor - si verifica una svolta che vedrà il dilatarsi del conflitto (le operazioni militari si estenderanno nel Pacifico, dove la guerra avrà un carattere essenzialmente aeronavale, combattuta sulle
portaerei, di isola in isola e di arcipelago in arcipelago) e il prevalere delle potenze ostili alla Germania.
Con lo sbarco in Sicilia degli alleati (10 luglio 1943) e con il successivo sbarco in Normandia (6 giugno 1944), ha inizio
la fase finale del conflitto, che porterà alla capitolazione della Germania il 7 maggio del 1945 e del Giappone, il 6 agosto
del 1945, con il lancio della bomba atomica.
La fine del conflitto segna la nascita di un nuovo assetto bipolare del mondo.
1939 - 1940
I primi due anni favorevoli alla Germania e alla Russia
1941
L’anno della svolta: rottura dell’alleanza URSSGermania ed entrata in guerra di Usa e Giappone
1942 - 1943 – 1944 - 1945
Verso la vittoria degli Alleati
Lezione 1
1.
I precedenti del conflitto
annessione dell’Austria, marzo 1938
conferenza di Monaco, settembre ‘38 (politica dell’appeasement verso Hitler, cessione dei Sudeti)
-
2.
3.
4.
occupazione della Cecoslovacchia, marzo ‘39
-
le mire hitleriane sul corridoio polacco (che divideva la Germania) determinano un nuovo atteggiamento anglo-francese,
che si alleano con la Polonia e sono disposte ora ad affrontare la guerra
-
il radicalizzarsi della contrapposizione tra Germania e anglo-francesi toglie spazio di manovra all’Italia che decide di
trasformare l’Asse Roma-Berlino in un vero patto di alleanza militare (patto d’acciaio) ipotizzando una rapida vittoria
tedesca
-
le diffidenze reciproche tra la Russia e le potenze occidentali portano quest’ultima ad allearsi con Hitler: patto russo-tedesco (Molotov-Ribbentrop, 1939)
L’inizio del conflitto (1° settembre 1939)
-
1° settembre 1939: attacco tedesco alla Polonia; impiego di aviazione e forze corazzate, che rendono possibile la guerra
lampo. La Polonia viene occupata e spartita tra i tedeschi e i russi (massacro di Katyn, maggio ’40)
-
entrata in guerra di Inghilterra e Francia; ma per sette mesi la guerra sul fronte occidentale resta sospesa (“drole de
guerre”); il fronte si sposta in Finlandia
-
ad aprile 1940 vengono attaccate Danimarca e Norvegia; subito dopo inizia l’attacco sul fronte occidentale violando la
neutralità del Belgio (analogia con il 1914) e invadendo anche Olanda e Lussemburgo; nel giugno 1940 viene attaccata la
Francia (errori strategici dei francesi, legati a una concezione statica e difensiva della guerra)
-
occupazione tedesca della Francia settentrionale e creazione della repubblica di Vichy a sud (governo collaborazionista
guidato da Pétain); il generale De Gaulle dopo l’armistizio si rifugia a Londra, da dove guiderà la resistenza
all’occupazione nazista
-
1939: non belligeranza italiana giustificata con l’impreparazione ad affrontare una guerra che si profilava di lunga durata; il crollo repentino della Francia spingerà ben presto Mussolini a rompere gli indugi e ad entrare in guerra
Il dilagare del conflitto
intervento italiano (10 giugno 1940): “guerra parallela”
a) offensiva sulle Alpi contro la Francia già stremata
b) offensiva sul Mediterraneo contro le basi inglesi; ma l’Italia riceve due sconfitte (in Calabria e a Creta),
mentre l’attacco alle basi inglesi in Egitto si arresta per mancan za di mezzi e perché si rifiuta l’aiuto tedesco ostinandosi a condurre la guerra parallela; successivamente Mussolini sarà costretto ad accettare l’aiuto
della Germania su questo fronte
c) attacco alla Grecia; anche questo si risolve in fallimento e Mussolini deve accettare l’aiuto della Germania
-
Patto tripartito o Asse Roma-Berlino-Tokio (1940) fra Italia, Germania e Giappone per la spartizione del mondo e la creazione di un ‘nuovo ordine’ in Europa e in Asia
-
L’Inghilterra, rimasta sola a combattere contro le potenze fasciste, realizza la prima battuta d’arresto per la Germania
(battaglia d’Inghilterra, settembre 1940)
Il rovesciamento delle alleanze (1941)
-
Stalin pensava che Hitler non avrebbe mai rotto l’alleanza prima di aver piegato l’Inghilterra, ma così non fu e
l’attacco alla Russia colse quest’ultima impreparata. Non ci furono immediati risultati e – per la resistenza dei russi
e anche a causa del maltempo – la guerra si trasformò in guerra di usura
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entrata in guerra del Giappone e degli Usa: il Giappone – già impegnato nel suo progetto di espansione in Asia – approfittando del crollo della Francia, che controllava l’Indocina, invade l’Indocina. Per rappresaglia, USA e Gran Bretagna
sospendono tutte le esportazioni, petrolio compreso, verso il Giappone (blocco economico). Il bisogno di materie prime
porta il Giappone ad attaccare la flotta americana a Pearl Harbor (dicembre ‘41), scatenando la guerra.
-
Gli Usa, che già sostenevano l’Inghilterra con la legge Affitti e prestiti (rifornimenti di materiale da guerra) e che
avevano suggellato il loro impegno per il trionfo della democrazia nella Carta Atlantica (incontro Churchill-Roosevelt,
Terranova, agosto 1941; la Carta riprendeva i Quattordici punti di Wilson del 1918), entrano di fatto in guerra;
l’entrata in guerra di Usa e Giappone estende i fronti di guerra al Pacifico e il conflitto diventa aeron avale
-
Intanto, nelle zone occupate, Giappone e Germania cercano di costituire il “nuovo ordine” fondato sulla supremazia della
“nazione eletta”:
a) semischiavitù per gli slavi: l’Europa orientale sarebbe dovuta diventare un colonia agricola del Grande Reich
b) persecuzione degli ebrei (ghettizzazione, insurrezione di Varsavia, ’43; lager; soluzione finale)
c) collaborazionismo
d) resistenza, che si accentua dopo il ’41 e coinvolge i comunisti contro il nazismo; vengono però guardati con
sospetto dagli anglo-americani, timorosi che essi siano al servizio dei piani egemonici dell’Urss ( scheda
sulla Resistenza europea)
Lezione 2
5.
6.
La svolta nella guerra: le vittorie alleate del 1942-43
-
importanti vittorie americane nel Pacifico che arrestano l’espansione giapponese: battaglia del Mare dei coralli e
battaglia di Midway (1942)
-
successi nell’Atlantico, dove le forze alleate si difendono dalla guerra sottomarina tedesca che mirava a distruggere i loro convogli (radar, bombe di profondità)
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la seconda campagna di Russia (1942): epica battaglia di Stalingrado, sconfitta per i tedeschi
-
vittoria alleata ad El Alamein in Egitto (il generale inglese Montgomery vince contro gli italo-tedeschi comandati
da Rommel) e poi seguirà la vittoria in Algeria e Marocco.
-
Per elaborare una strategia comune, le forze in guerra contro il Tripartito (Usa-Urss-Gran Bretagna, oltre ad altri
paesi, tra cui molti di quelli occupati dai tedeschi) si riuniscono a Washington; decidono poi nella conferenza di
Casablanca lo sbarco in Sicilia, dunque nel sud dell’Europa, nonostante Stalin preferirebbe uno sbarco nell’Europa
del Nord per alleggerire la pressione tedesca sull’Urss.
Ci sono dunque dei contrasti tra gli alleati, che lottano contro un comune nemico, ma che hanno interessi ideologici
e strategici differenti. Stalin sospetta che gli Alleati non vogliano accontentarlo per concludere una pace separata, a suo svantaggio, con la Germania. Ci si accorda perciò sul principio della “resa incondizionata” da imporre agli avversari, senza armistizi o paci separate: nessuno uscirà dalla guerra dopo aver conseguito i propri obiettivi
e aspetterà che si consegua una vittoria totale che garantisca gli interessi di tutti.
Gli alleati in Italia: dalla caduta del fascismo alla Resistenza
Dalla caduta del fascismo all’armistizio
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10 luglio ‘43: sbarco alleato in Sicilia e caduta del fascismo (25 luglio), preceduta da scioperi dovuti al malcontento per gli insuccessi militari e da una congiura interna che mirava a portare il Paese fuori dalla guerra ormai
perduta
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Il 25 luglio è la data in cui il re fa arrestare Mussolini e viene affidato il governo al maresciallo Badoglio
Il caos e le due Italie dopo l’armistizio
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L’8 settembre viene diffusa la notizia che è stato firmato l’armistizio con le forze alleate; l’esercito italiano,
lasciato dai vertici senza ordini, si sbanda; i tedeschi, ora nemici, occupano il Nord della Penisola
-
Nel Sud, territorio dove sono sbarcati gli alleati e non occupato dai tedeschi, si forma il Regno del Sud, con centro a Brindisi, dove si è trasferita la monarchia dopo l’armistizio
-
Nel Nord risorge il fascismo con la RSI (Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò), governo fantoccio subordinato ai tedeschi (Mussolini è stato liberato da Hitler, dopo l’arresto, ed il fascismo è rinato nella RSI); caratteristiche pseudorivoluzionarie e socialisteggianti della RSI; antisemitismo e repressione del movimento part igiano
-
Contro l’occupazione tedesca cominciano i primi episodi di Resistenza da parte della popolazione (es., le quattro
giornate di Napoli) o di nuclei di reparti militari sbandati, all’indomani dell’armistizio.
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Grandi episodi della Resistenza:
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Scontri di Porta San Paolo a Roma, primo episodio della Resistenza (10 settembre ’43): militari e partigiani
cercarono di fermare i tedeschi
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Le quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943): la popolazione insorge insieme ai soldati fedeli al Regno del Sud e libera la città dai tedeschi
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Episodi di Cefalonia e Corfù, in Grecia (settembre ’43): i soldati tedeschi uccidono quelli italiani dopo la
notizia dell’armistizio
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Cattura e fucilazione dei sette fratelli Cervi (dicembre ’43)
-
Rappresaglia di Sant’Anna di Stazzema (Lucca, agosto ‘44)
-
Rappresaglia di Marzabotto (Bologna, 29 settembre ’44, 770 vittime)
-
Eccidio delle Fosse Ardeatine (Roma, marzo ’44, 335 morti)
-
Le principali formazioni partigiane: Brigate Garibaldi (comunisti); Giustizia e Libertà (azionisti);
Brigate Matteotti (socialisti)
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Caratteri della resistenza italiana e principali problemi interpretativi:
1) fu un fenomeno di massa o espressione di una minoranza?
2) ebbe realmente peso nella liberazione?
3) le intenzioni dei partigiani erano solo quelle di liberazione o anche di lotta di classe
(cioè rivoluzionarie: abbattere il nazifascismo per realizzare il socialismo)?
 La tesi dello storico C. Pavone (che vede nella Resistenza l’intrecciarsi di tre tipi di lotta:
guerra civile, patriottica e di classe).
-
Rinascono i partiti sciolti dal fascismo e il 9 settembre si forma a Roma il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), un insieme di sei partiti, che ha lo scopo di coordinare la lotta contro i tedeschi e i fascisti; nell’Italia
del nord, occupata dai tedeschi, a dirigere la lotta partigiana si forma il CLNAI (CLN Alta Italia).
-
Il CLN, in forte contrasto con la monarchia e con il governo Badoglio , ne chiede la sostituzione e vuole dare un
nuovo assetto politico al Paese. Ma il leader del PCI, Palmiro Togliatti, tornato dall’esilio in URSS, invita le
forze politiche a rimandare ogni discussione sul futuro politico del Paese (scelta tra monarchia e repubblica) alla
fine della guerra. E’la cosiddetta svolta di Salerno(1944)operata da Togliatti, grazie alla quale nasce il primo go-
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verno di unità nazionale1 (governo Parri); quanto al re Vittorio Emanuele III, compromesso con il fascismo, si decide che cessi di esercitare le proprie funzioni di sovrano e le trasferisca al figlio, Umberto di Savoia (nominato
luogotenente del regno).
7.
8.
-
Intanto la Resistenza, guidata dal CLNAI, si rafforza e si dà un comando unificato; alcune città del Nord vengono
perciò liberate dai partigiani (es. Firenze) e si formano le repubbliche partigiane (entità provvisorie, libere
dall’occupazione tedesca, create dai partigiani).
-
Tutto questo avviene nonostante i tentativi di repressione tedesca (ad es., l’episodio di Marzabotto) e la diffidenza degli alleati, che sono impauriti dalla piega rivoluzionaria che la Resistenza può assumere: in effetti, viene
diffuso il proclama del generale Alexander. Alexander era il generale che comandava le truppe alleate in Italia, e
con questo proclama intimava ai resistenti di fermare le operazioni su vasta scala perché temeva che la Resistenza
avrebbe potuto prendere una piega rivoluzionaria.
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Dopo lo sbarco in Normandia (6 giungo ‘44), riprende l’azione degli alleati in Italia, che il 25 aprile 1945 liberano Genova e Milano, già insorta.
-
Il 28 aprile Mussolini, che stava tentando la fuga in Svizzera, viene catturato e ucciso dai partigiani.
Le vittorie sovietiche e lo sbarco in Normandia (6 giugno ‘44)
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Mentre gli alleati sono impegnati in Italia, la Russia avanza da Est e arriva a Berlino; le sue vittorie accresceranno molto il suo potere contrattuale in seno alla “grande alleanza” contro il nazifascismo.
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Nella conferenza di Teheran si decide lo sbarco in Normandia; dopo due mesi, gli anglo-americani e le armate di De
Gaulle entrano a Parigi, già liberata dai partigiani.
La resa di Germania e Giappone (1945)
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Bombardamenti (Dresda) e resistenza di Hitler
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1945: conferenza di Jalta (Crimea) e conferenza di Potsdam (Berlino): si stabilisce la divisione politica e territoriale del dopoguerra in sfere d’influenza; si decide la divisione della Germania e lo sgancio della bomba atomica
-
avanzata russa da Est
-
dopo lo sbarco in Normandia (6 giungo ‘44), riprende in Italia l’azione degli alleati, che il 25 aprile 1945 liberano Genova e Milano, già insorta.
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resa della Germania (7 maggio 1945)
-
resistenza giapponese (kamikaze), bomba atomica e resa del Giappone (6 agosto 1945)
1
Un governo di unità nazionale è un governo che nasce mettendo da parte le classiche divisioni tra le parti (maggioranza e opposizione), che normalmente sono
alla base della vita politica di un Paese, in modo che tutti possano convergere verso il conseguimento di un unico obiettivo di grande importanza, dettato dal
particolare momento storico che si sta vivendo, come, ad esempio, in quel momento era la lotta al nazifascismo e la liberazione dall’occupazione tedesca.
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SCHEDA
La Resistenza in Europa
La Resistenza è il fenomeno della lotta armata popolare contro il nazismo e il fascismo che si sviluppò – seppure in forme e dimensioni diverse – in
quasi tutti i paesi europei coinvolti nella seconda guerra mondiale.
La Resistenza gettò le basi dei futuri regimi politici dei paesi in cui avvenne e inoltre fece balenare l’idea di una riconciliazione ed unificazione continentali. Fu proprio nel 1944, durante i mesi difficili della lotta partigiana, che venne pubblicato lo scritto Per un’Europa libera e unita. Progetto di un
manifesto¸ in cui erano esposte le idee degli antifascisti italiani Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi su un’Europa libera e unita.
Paese
Particolarità
Nor vegia, Danimarca, Belgio, Francia,
Italia, Cecoslovacchia
In Francia, ad esempio, il maquis par tigiano (maquis = letteralme nte “macchia”, “terreno coperto di rovi”, termine col quale
si indica il movimento resistenziale francese) nasce dopo la disfatta dell’esercito regolare di fronte alle armate tedesche; in
Italia, la lotta partigiana comincia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
URSS
Fu la sola Resistenza che non si costituì dopo la scomparsa del proprio esercito nazionale sconfitto.
La Resistenza si sviluppa in tutti i paesi occupati dopo la dissoluzione dell’esercito regolare.
Si sviluppò infatti dal 1941 (anno dell’aggressione nazista all’URSS) fino al 1945, come forma di lotta parallela a quella
dell’esercito regolare.
Jugoslavia
Rappresenta un altro caso par ticolare in quanto quella jugoslava fu la sola forma di resistenza che non sia stata condotta da
diverse forze politiche – come avvenne in tutti gli altri paesi – ma dal solo partito comunista e diede vita, dopo la vittoria
finale, ad un tipo di società del tutto conforme a quella che era stata progettata e voluta dai resistenti. Anche questo fece
della Jugoslavia un caso eccezionale: essa fu l’unico stato comunista in grado di opporsi con successo allo stalinismo sovietico.
Grecia
Caso opposto alla Jugoslavia: in Grecia la resistenza (realizzata da diverse forze politiche, ma sostanzialmente egemonizzata
dai comunisti) fu fortemente condizionata dalle potenze esterne, la GB e l’URSS.
Avendo quest’ultima rinunciato a far rientrare la Grecia nella sua zona d’influenza, la GB si sentì autorizzata a reprimere il
movimento partigiano accusato di voler trasformare la lotta di liberazione nazionale in una rivoluzione comunista.
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Scheda
La situazione italiana: La fine della guerra, la Resistenza e la Costituzione
(dal 10 luglio ‘43 al ‘48)
A. Dallo sbarco alleato (10 luglio ’43) alla liberazione (25 aprile 1945)
1. Sbarco alleato in Sicilia, 10 luglio
2. I “quarantacinque giorni” (25 luglio-8 settembre 1943)
E’ il periodo confuso che va dalla caduta di Mussolini (25 luglio 1943) all’annuncio dell’armistizio (8 settembre
1943)
3. Un anno e mezzo di caos (circa 19 mesi, dall’8 settembre 1943 al 25 aprile del 1945; il paese è
diviso: la RSI e i nazisti, al Nord, e il Regno del Sud
Sono 19 mesi decisivi per il Paese. Mentre il re si rifugia a Brindisi (nella parte d’Italia dove era già cominciata
l’avanzata degli alleati e la liberazione dal nazismo) e vi crea il Regno del Sud, a nord sorge la Repubblica Sociale Italiana, formalmente governata da Mussolini, ma in realtà sotto la tutela nazista. Gli alleati continuano nel
loro tentativo di liberare la penisola, mentre i nazisti oppongono resistenza.
Per capire le complesse vicende che si svolgono in questo periodo, occorre tenere presente – come afferma lo storico
Pavone – che la penisola diventa teatro di tre guerre che s’intrecciano tra loro:
1.
una guerra patriottica (degli italiani contro i tedeschi)
2.
una guerra civile (degli italiani fascisti contro gli antifascisti)
3.
una guerra di classe (volta ad affermare il comunismo)
a)
Il 9 settembre nasce il CLN, un insieme di sei partiti, che incita la popolazione “alla
lotta e alla resistenza per riconquistare all’Italia il posto che le compete nel consesso
delle libere nazioni”:
DC, Democrazia cristiana  De Gasperi
1.
a)
Grande forza di massa; partito nato nel ‘42, si richiama a Don Sturzo
2.
PCI, Partito comunista  Togliatti
Seconda grande forza di massa
3.
PSIUP, Partito socialista  Nenni
Il partito socialista, sempre diviso tra riformismo
e rivoluzione
4.
PdA, Partito d’Azione  Parri
Raccoglie molti antifascisti ma non ha una base di
massa ed è diviso tra un’ala socialista e un’ala
liberal-democratica
5.
PLI, Partito liberale  B. Croce, L. Einaudi
Raccoglieva gran parte della classe dirigente prefascista
6.
PDL, Partito democratico del lavoro  Bonomi
Fondato da Bonomi nel ‘43, era un partito di ispirazione democratica e riformista
Comincia la Resistenza contro il nazi-fascismo, i cui episodi salienti saranno i seguenti
-
Scontri di Porta San Paolo a Roma, primo episodio della Resistenza (10 settembre ’43) : militari e partigiani cercarono di fermare i tedeschi
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Le quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943)
-
Episodio di Cefalonia, in Grecia (settembre ’43)
-
Cattura e fucilazione dei sette fratelli Cervi (dicembre ’43)
-
Rappresaglia di Sant’Anna di Stazzema (Lucca, agosto ‘44)
-
Rappresaglia di Marzabotto (Bologna, 29 settembre ’44, 770 vittime)
-
Eccidio delle Fosse Ardeatine (Roma, marzo ’44, 335 morti)
Al nord, molte città vengono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati (es. Firenze); in alcune zone si formano delle “repubbliche partigiane”
Problemi che si presentano nello studio della Resistenza italiana:
b)
Il CLN è in forte contrasto col governo Badoglio e ne chiede la sostituzione. Ma la svolta
di Salerno(1944)operata da Togliatti al suo ritorno da Mosca, blocca questo contrasto. Nasce il primo governo di unità nazionale; Vittorio Emanuele III abdica.
c)
Successivamente, con la liberazione alleata di Roma (1944), il governo viene affidato a
Bonomi, emanazione diretta del CLN.
d)
Dopo lo sbarco in Normandia (6 giungo ‘44), riprende l’azione degli alleati, che il 25 aprile 1945 liberano Genova e Milano, già insorta.
B. dal primo governo del dopoguerra (Parri, 1945) all’entrata in vigore della Costituzione
(1 gennaio 1948)
4. Dal “vento del Nord” e dal governo Parri alle elezioni del 1948
Il vento del Nord è il vento della Resistenza. E’ il nome che si dà alla volontà politica di rinnovamento che dopo
l’insurrezione di Milano dovrà spazzare via dall’Italia ogni compromesso e trasformarne profondamente le strutture.
Si ha così la breve esperienza del governo Parri, uomo e leader della Resistenza (è il primo governo del dopoguerra:
giugno 1945). Ad esso succedono i quattro governi De Gasperi che danno il via all’esperienza del centrismo.
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-
Il paese uscito dalla guerra presenta numerosi problemi: fame, mancanza di alloggi, disoccupazione. Cominciano lotte sociali e al Centro-Sud vengono occupate le terre dai contadini. E’ evidente la disgregazione morale del paese e la frattura tra il Nord e il Sud che
avevano seguito vicende molto differenti dopo l’8 settembre.
-
Le forze in campo sono le seguenti:
-
Il governo Parri, primo governo del dopoguerra (giugno 1945), affronta il problema
dell’epurazione (poi risolta con l’amnistia di Togliatti) e colpisce le grandi imprese;
per questo cade lasciando spazio a De Gasperi.
-
Referendum istituzionale nel 1946: esilio per Umberto II; alla Costituente si impongono
anzitutto la DC, seguita da PCI e PSIUP
-
Elezione come presidente provvisorio della repubblica di Enrico De Nicola e coabitazione
forzata della DC con le forze di sinistra, coabitazione che termina con la scissione di
palazzo Barberini (divisioni tra i socialisti), lasciando più ampio spazio alla DC nella
scena politica: cattolici al potere e sinistre all’opposizione.
-
Vi sono essenzialmente due problemi da affrontare: a) il trattato di pace; b) il varo della Costituzione
-
La costituzione avrà queste caratteristiche:
-
I partiti che si sono affermati durante la resistenza (ai sei del CLN va aggiunto
il PRI),
-
i gruppi neofascisti e monarchici, che confluiscono in DC e PLI in assenza di formazioni politiche proprie che possano rappresentarli
-
il partito dell’Uomo qualunque.
-
È di tipo parlamentare
-
Presenta tre problemi:
1-
Molte norme rimangono inattuate perché la Costituente non era stata investita
di poteri legislativi ordinari (es. istituzione delle regioni)
2-
Inattuati anche alcuni contenuti sociali, frutto della convergenza tra DC e
forze di sinistra: diritto al lavoro, limitazione della proprietà
3-
Il ruolo affidato ai partiti attraverso il modello parlamentare ed il sistema
proporzionale (per paura che si ripresenti l’autoritarismo fascista) ha creato
problemi negli anni successivi
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