Le Waffen SS
L'idea di dedicare un articolo alla nascita e allo sviluppo delle Waffen SS, c’è stata data dal crescente numero di quesiti, concernenti
questo particolare argomento, inviatici dai nostri lettori. Rispondere a tutte le domande sarebbe stato troppo complesso, se non addirittura
impossibile, ed allora abbiamo deciso di impostare questo studio per venire incontro, speriamo nel miglior modo possibile, al maggior
numero di richieste.
La bibliografia sulla II Guerra Mondiale è vastissima; non altrettanto invece si può dire per quanto riguarda le Waffen SS che rimangono,
salvo rare eccezioni avvolte quasi in un alone di mistero.
Su di loro sono stati scritti alcuni libri, pochi realmente validi e difficilmente rintracciabili, altri scarsamente attendibili. Esistono inoltre
numerosi articoli che affrontano lo stesso argomento, ma la maggior parte di questi sfrutta il macabro interesse per gli orrendi crimini
perpetrati dalle SS, relegando in secondo piano il loro impiego bellico ci limiteremo ad esaminare questa parte, ricordando però che a
differenza di quanto affermato nel dopoguerra da numerosi ex appartenenti, i reparti delle Waffen SS furono impegnati, senza
distinzione, in numerosi compiti che di bellico avevano ben poco.
Dato che nel corso dell'articolo vengono nominati gradi e reparti nella denominazione ufficiale propria delle SS, riteniamo necessario, a
questo punto, elencare la traduzione di tali voci:
-
Schutze = soldato
Oberschutze = soldato scelto
Sturmann = caporale
Rottenfuhrer = caporalmaggiore
Unterscharfuhrer = sergente
Scharfuhrer = sergente maggiore
Oberscharfuhrer = maresciallo
Hauptscharfuhrer = maresciallo capo
Sturmscharfuhrer = maresciallo maggiore
Untersturmfuhrer = sottotenente
Obersturmfuhrer = tenente
Hauptsturmfuhrer = capitano
Sturmbannfuhrer = maggiore
Obersturmbannfuhrer = tenente colonnello
Standartenfuhrer = colonnello
Oberfuhrer = colonnello con I. S.
Brigadefuhrer = generale di brigata
Gruppenfuhrer = generale di divisione
Obergruppenfuhrer di corpo d’Armata
Oberstgruppenfuhrer = generale d’Armata
Reichsfuhrer = comandante supremo
Per quanto riguarda i reparti, negli specchi
riepilogativi abbiamo usato le seguenti abbreviazioni:
-
Frw = Freiwilligen = volontario
W = Waffen = combattente
Gr = Grenadier = granatiere
Pz = Panzer = corazzato
Geb = Gebirgsjager = cacciatori alpini
Kav = Kavallerie = cavalleria
Art = Artillerie = artiglieria
Pol = Polizei = polizia
Abt = Abtailung = reparto
Le reclute della SS Panzerdivision HITLER JUGEND
prestano giuramento sulla spada di un Untersturmfuhrer.
Le stesse abbreviazioni sono state usate anche per indicare parole composte, esempio: PzGr Panzergrenadier.
Ufficialmente le Schutz Staffeln (Squadre di Protezione) nacquero il 9 novembre 1925 a Monaco, con il preciso intento di
fornire un nuovo tipo di guardie del corpo ad Adolf Hitler, il quale, dopo il fallimento del 'opuscoli'' di Monaco e l'anno trascorso in
carcere, si ripresentava sulla scena politica tedesca.
Posti al comando di un ex ufficiale della riserva, Julius Schreck, i militi delle SS erano in numero estremamente esiguo, e tali rimasero
per alcuni anni passando in secondo piano rispetto all'organizzazione primaria del partito nazionalsocialista, le Sturm Abteilungen (ripartì
d'assalto) o SA.
A mutare radicalmente questo stato di cose provvide un perito agrario bavarese di nome Heinrich Himmler, il quale, dopo essere stato
nominato comandante delle SS nei primi giorni del gennaio 1929, si impegnò in tutti i modi per ristrutturare e ampliare gli organici del
piccolo corpo alle sue dipendenze. Himmler, che aveva ricevuto da Hitler il grado di "Reichsfuhrer", si trovò a capo di un esercito di soli
280 uomini, ma la sua ambizione, e soprattutto l'accondiscendenza di Hitler, gli permisero, in breve tempo, di raggiungere un posto di
primo piano all'interno del partito.
Il largo afflusso di volontari, scelti in base a ferree leggi che dovevano assicurare una pura discendenza ariana (le future esigenze belliche
avrebbero però riservato numerose sorprese a chi aveva promulgato tali leggi), permise, ben presto, la costituzione di numerose unità,
mentre contemporaneamente nuovi orizzonti si aprivano a questo corpo. Fra questi, di indubbia importanza fu il controllo della polizia
tedesca e la formazione di nuclei speciali, chiamati Totenkopfverbande, ai quali fu affidata la gestione dei campi di concentramento e
successivamente anche di quelli di sterminio.
Contemporaneamente allo sviluppo delle SS, Himmler si dedicò ad eliminare tutti quegli ostacoli che avrebbero potuto intralciare i suoi
piani e, in particolare modo, le concorrenti SA, che rimanevano pur sempre la più forte espressione armata del partito.
La prima tappa dello sviluppo delle SS può essere fatta risalire al 1932, data di creazione della scuola per ufficiali di Bad Tolz, o forse
meglio al 17 marzo 1933, quando fu costituito il Leibstandarte ADOLF HITLER, ovvero il reggimento destinato a fungere da guardia
del corpo del Führer. Tale unità, comandata da Josep ("Sepp") Dietrich, fu armata ed equipaggiata con materiali dell'esercito e fu l'unica
delle SS ad essere motorizzata sin dalla sua costituzione.
Agli uomini che la
componevano, Himmler
affidò il gravoso compito
di liquidare l’organizzazione delle SA, compito
che culminò la notte del
30 giugno 1934 conl’eliminazione fisica di Rohm
e di numerose altre personalità delle Sturm
Abteilungen. Da questo
momento la strada per
Himmler e per le sue SS
era spianata, e queste
ultime si accingevano,
lentamente ma inesorabilmente, ad acquistare
una importanza sempre
maggiore nella Germania
nazista, sino a trasformarsi
in un vero e proprio
secondo esercito.
Unità della NORD in azione nella Carelia
LA PRIMA FASE DI SVILUPPO
Le prime unità operative ad essere costituite furono il reggimento DEUTSCHLAND di base a Monaco, al comando di Felix Steiner, il
reggimento GERMANIA di base ad Amburgo, al comando di Karl Demelhuber, e il battaglione pionieri, ovvero il Pioniersturmbann.
L'anno successivo una nuova scuola per ufficiali, quella di Braunschweig, si affiancò a quella di Bad Tolz, che nel frattempo era stata
ristrutturata ed ampliata, mentre venne costituito il Nachrichtensturmbann, ovvero il battaglione informazioni.
Contemporaneamente a queste unità, nascevano cinque reggimenti Totenkopf che, posti al comando di Theodor Eicke, assunsero le
denominazioni di OBERBAYERN, ELBE, SACHSEN, OSTRFRIESLAND e BRANDEBURG. Nel 1937, però, una ristrutturazione rese
necessario contrarre gli organici e i tre reggimenti superstiti ricevettero i nomi di BRANDEBURG, OBERNBAYERN e THURINL’annessione dell'Austria portò alla costituzione di due nuovi reggimenti: il DER FUHRER basato inizialmente a Vienna e poi a
Klagenfurt, al comando di Georg Keppler, e il Totenkopf OSTMARK (che furono i primi reparti di Volksdeutscher cioè di Tedeschi non
nati sul territorio originale del Reich), mentre sorgeva l'Inspection der SS Verfugungtruppe cioè il centro d'ispezione delle truppe
d'impiego.
L'occupazione dei Sudeti e della Cecoslovacchia diede un nuovo impulso alle SS e, in vista della costituzione di una grande unità a
livello divisionale, sorsero un reggimento di artiglieria (SS - Artillerienstandarte) oltre a due battaglioni autonomi, il GOTZE e lo
HEIMWEHR DANZIG, mentre parallelamente i reggimenti Totenkopf furono portati a dodici.
IL BATTESIMO DELFUOCO
Lo scoppio della guerra con la Polonia vide il primo impiego bellico di massa delle unità SS. Circa 18.000 uomini, appartenenti sia alle
unità operative che ai reggimenti Totenkopf, furono mobilitati ma, nonostante i desideri di Himmler, ben pochi di questi operarono
autonomamente. Infatti il DEUTSCHLAND, il reggimento di artiglieria e unità dei servizi furono riuniti, assieme a un reggimento di
carri armati, in una divisione di formazione della Wehrmacht posta al comando del generale Kempff; il battaglione HEIMWHER
DANZIG, invece, fu assegnato, quale rinforzo, ad una divisione di fanteria, mentre sorte analoga subivano numerose altre unità minori.
Solo il GERMANIA e il Leibstandarte non furono aggregati ad altre divisioni, ma dovettero però operare alle dirette dipendenze di due
Corpi d'Armata, rispettivamente L'VIII e il XIII.
In complesso il battesimo del fuoco dei reparti delle SS fu tutt'altro che esaltante: non si trattava più di fare la guardia a prigionieri
politici o effettuare rastrellamenti alla ricerca degli stessi, ci si trovava invece innanzi ad un nemico in armi, deciso a difendersi. Le
riserve che buona parte degli alti ufficiali della Wehrmacht avevano espresso sulla preparazione bellica e sull'addestramento vero e
proprio di questi reparti, si dimostrarono esatte e le perdite molto gravi, in una percentuale enorme se paragonate a quelle. dell'esercito,
ne furono la prova più lampante.
Al termine della campagna di Polonia, Himmler, scosso per gli insuccessi dei suoi uomini, vide momentaneamente compromessi i
progetti per il futuro, in quanto l'opposizione della Wehrmacht, sempre più decisa dopo l'infelice parentesi bellica, fece sentire il suo peso
sulle decisioni di Hitler, che non autorizzò un ulteriore aumento organico delle Waffen SS.
Deciso a proseguire ad ogni costo, Himmler sfruttò la nuova campagna sul fronte occidentale per tentare di recuperare credibilità agli
occhi del Fuhrer, ed a tale scopo ristrutturò i reparti alle sue dipendenze, creando nuove unità a livello divisionale. In tal modo si liberò
dal controllo della Wehrmacht e, disponendo di grosse unità autosufficienti, poté far svolgere loro pesanti cieli addestrativi che
migliorarono notevolmente l'efficienza bellica dei reparti.
1 reggimenti GERMANIA, DEUTSCHLAND e DER FUHRER furono riuniti assieme all’Artillerienstandarte in una divisione
denominata VERFUEGUNGDIVISION, posta al comando del generale Paul Hausser, mentre i reggimenti Totenkopf Lo, 2.o e 1o
confluirono nella divisione TOTENKOPF, comandata dal generale Theodor Eicke. Nei territori della Polonia occupata sorsero intanto
otto nuovi reggimenti Totenkopf, mentre diverse migliaia di poliziotti che avevano superato un certo limite di età confluirono nella
divisione SS POLIZEI, che fu posta al comando del generale Karl Pfeffer-Wildenbruch.
Queste unità non erano considerate combattenti e quindi non incontrarono il veto di Hitler per la costituzione, ma nei, piani di Himmler,
oltre allo scopo immediato di garantire la sicurezza nei territori occupati, esse servirono quali basi di preparazione per i quadri gerarchici
delle future divisioni.
Il Leibstandarte, che aveva assunto una struttura di unità corazzata e aveva potuto contare sull'assegnazione dei nuovi carri Pz.IV, puntò
su Rotterdam e successivamente piegò verso sud di direzione di Boulogne, per concentrarsi al termine delle operazioni a Metz. La
VERFUEGUNDIVISION operò in Olanda, occupando con il DER FUIIRER la città di Utrecht e con gli altri due reggimenti Lovanio,
mentre la TOTENKOPF entrata nel Belgio, ebbe alcuni duri combattimenti con reparti inglesi sul canale La Bassée, e qui commise uno
dei primi massacri che la resero tristemente nota per tutto il resto del conflitto. I risultati ottenuti nel corso della campagna di Francia
furono nettamente migliori di quelli relativi alla Polonia. Se non altro i reparti delle SS dimostrarono di aver trovato una certa coesione
operativa e le perdite subite si erano ridotte a dei valori più che accettabili.
Nonostante questi risultati, Hitler continuò ad opporsi ad un ampliamento, degli organici, che era sempre caparbiamente osteggiato da
tutto lo stato maggiore della Wehrmacht, ma Himmler non desistette e il tempo giocò in suo favore.
La pericolosa avventura conosciuta con il nome di operazione BARBAROSSA e i suoi risultati, insoddisfacenti dopo i primi successi
estivi, crearono una frattura tra Hitler e i responsabili della Wehrmacht, frattura che con il passare degli anni divenne sempre più marcata
e incolmabile. )a tutto ciò trasse particolare vantaggio Himmler che, sfruttando adeguatamente la sua organizzazione informativa, giocò a
mettere in cattiva luce ì nomi più prestigiosi dell'esercito tedesco, convincendo man mano Hitler della loro incapacità e in seguito
dell'avversione al regime.
Con pazienza e machiavellica costanza, il Reichsfuhrer delle SS vide quindi crescere progressivamente il suo potere e la sua influenza su
Hitler, che all'indomani dell'attentato del 20 luglio 1944, lo nominò capo supremo dell'esercito di riserva.
Con questa carica, quasi tutto il meglio della potenzialità bellico industriale della Germania, fu nelle mani di Himmler, che poté attingervi
senza limiti per organizzare sempre nuove unità del suo esercito personale. Per seguire meglio l'evoluzione organica delle Waffen SS è
necessario dividere, a questo punto, le stesso in quattro ceppi principali: le SS tedesche, quelle centro e nord europee, le SS dell'est o
russe, e quelle del Sud Europa. Solo in tal modo sarà possibile seguire con un certo criterio il loro sviluppo e la proliferazione dei reparti,
che altrimenti risulterebbe caotica e dispersiva, senza dare una chiara visione della potenza delle Waffen SS.
LE SS TEDESCHE
Come abbiamo avuto modo
di vedere, al termine della
campagna di Francia le SS
potevano disporre di tre
unità divisionali, una unità
in evoluzione organica (la
Leibstandarte), destinata
anch'essa nel giro di pochi
mesi a trasformarsi in
divisione, oltre a un buon
numero di reggimenti
Totenkopf .
Le esigenze connesse con l'invasione dell'Unione Sovietica
imposero nuove modifiche ai reparti già esistenti e videro
la progressiva costituzione dì nuove unità. La
VERFUEGUNGDIVISION venne a perdere il reggimento
GERMANIA, che fu in seguito sostituito nei suoi organici
dall'1 Lo Totenkopf, mentre all'intera divisione fu cambiato
il nome e assegnato quello di DEUTSCIILAND. Ben
presto però la confusione creata fra questa divisione e una
omonima della Wehrmacht, impose l’adozione di una
denominazione provvisoria e cioè REICH, che
successivamente si trasformò nel definitivo DAS REICH.
La SS POLIZEI, che aveva avuto modo nel frattempo di
farsi una pessima fama nei territori della Polonia occupata,
venne distolta dai suoi compiti di presidio e trasformata
progressivamente in una comune divisione di fanteria.
Rimanevano ancora i reggimenti Totenkopf, che sino a
questo momento avevano operato autonomamente; con
alcuni di questi furono costituite due brigate di fanteria e
un"Kampfgruppe, cioè un gruppo da combattimento.
Questo, denominato NORD, fu formato dai reggimenti 6.o
e 7.o e fu posto al comando del Brigadefuhrer Richard
Hermann, ma prima dell'inizio delle ostilità con l'Unione
Sovietica a tale reparto fu aggregato ancora un reggimento,
il 9.o, mentre
vennero rese disponibili aliquote delle specialità e dei
servizi che consentirono di trasformare l'unità in una
divisione: la 6.a SS Gebirgsdivision NORD.
Soldati delle
NORD
Sovietici catturati da
elementi delle NORD
Soldati appartenenti alla FLORIAN GEYER
Contemporaneamente l'8.o e il 1.o reggimento Totenkopf andarono a costituire la brigatamotorizzata, mentre il 4.o e il 5.o
costituirono la 2.a Infine le varie unità di cavalleria furono ampliate sì da formare due reggimenti, che assunsero la
numerazione di 1.o e 2.o. Chiaramente questa ristrutturazione delle forze combattenti rese necessaria la creazione, in
Germania, di un complesso apparato logistico, svincolato in ogni senso da quello della Wehrmacht, che ebbe i suoi punti di
forza nelle numerose scuole per le varie specialità che sorsero tra il 1940 ed il 1941 in diverse località tedesche.
Quando tutto era ormai pronto per l'inizio delle operazioni verso est, vi fu il "contrattempo" della guerra nei Balcani. Dalla Lorena e dalla
Borgogna, ove stavano completando la loro preparazione, la REICH e la Leibstandarte (ancora a livello di brigata) raggiunsero
rispettivamente la Romania e la Bulgaria.
La prima fu all'avanguardia di tutta l'offensiva, battendosi a Nis e occupando Belgrado, mentre la seconda, con una marcia continua, dopo
essere penetrata in Jugoslavia ed aver travolto le deboli unità che si opponevano al suo attacco, puntò sulla Grecia raggiungendo, dopo
numerosi combattimenti, il canale di Corinto e poi Atene. Terminata la parentesi balcanica, il 22 giugno 1941 le armate tedesche
iniziarono l'invasione dell'Unione Sovietica e le unità delle SS furono fra le prime a passare i confini lanciate, secondo le direttive di
Himmler, a conquistarsi onori e glorie per assicurarsì un ruolo primario fra i combattenti di quel fronte.
Un ponte in costruzione sul fiume Welikaja protetto da
una postazione contraerea costituita da una mitragliera
Mauser da 20/55 mm manovrata da personale delle
Waffen SS
Un “grenadier” equipaggiato con
mitragliatrice MG 34
Nella prima parte della
campagna di Russia, le
divisioni delle SS diedero
una discreta prova dì
efficienza:
la
Leffistandarte marciò dalla
Polonia a Kherson sul Mar
Nero e da qui raggiunse
nel novembre Rostov, ove
si distinse in modo
particolare resistendo per
una settimana
a
un
improvviso
contrattacco russo che
minacciava il settore dì
sua
competenza.
Successivamente,
perdurando
l'iniziativa
sovietica,
la
L.A.H.
(denominazione con la
quale era abitualmente
conosciuta
questa
divisione)
ripiegò,
attestandosi sul fiume
Mius. Su questa linea
sostenne durissimi scontri,
condotti al limite del
fanatismo,
che
le
provocarono perdite paurose, tanto da costringere Himmler a ritirarla dal fronte e inviarla in Francia, nel giugno 1942, per ricostruirla. La
DAS REICH, che era entrata sul suolo russo assieme al Gruppo di Armate Centrale, ebbe modo di distinguersi nella battaglia di Yalnya,
nei pressi di Smolensk, e in tempi successivi nella battaglia di Kiev, assieme al Panzergruppe di Guderian. Trasferita a nord con l'armata
di Model, partecipò alla battaglia di Mosca uscendone duramente provata, tanto che nel mese di marzo anch'essa fu ritirata dal fronte
russo e inviata in Francia per un periodo di riorganizzazione.
La TOTENKOPF operò nel settore settentrionale nei dintorni di Leningrado rimanendo, nel corso dei combattimenti invernah, tagliata
fuori dallo schieramento tedesco nel ridotto del Valdai. Rimase sul fronte russo sino all'autunno del 1942, senza prendere però parte a
combattimenti molto impegnativi, e nel mese di ottobre anch'essa venne ritirata in Francia, ma, a differenza delle altre divisioni, solo per
un normale ciclo di avvicendamento.
La SS POLIZE combatté anch'essa nel settore settentrionale, senza però aver modo di distinguersi particolarmente, limitandosi a cingere
d'assedio, assieme a numerose altre unità, l'importantissima città di Leningrado.
L'ultima nata fra le divisioni, la NORD, fu quella che maggiormente deluse. Inviata in Finlandia, e più precisamente in Lapponia, la
divisione non tardò a dimostrare la sua impreparazione e nel combattimento di Salla, dopo aver subito gravissime per
dite, i superstiti dei suoi reparti si sbandarono. Ritirata nell'autunno in Austria, fu ricostituita, ricevendo quattro battaglioni di cacciatori
alpini e numerose batterie da montagna, che diedero a questa unità, oltre che una nuova solidità, anche una più marcata caratteristica
alpina.
Delle altre unità di SS vi è poco da dire: le due brigate motorizzate, dopo i compiti iniziali connessi con lo sfondamento del fronte, si
limitarono a rastrellare le varie sacche di prigionieri e, in tempi successivi, furono impegnate nell'eliminazione delle prime formazioni
partigiane nate nelle retrovie tedesche.
Analoghi compiti furono affidati alla cavalleria e i due reggimenti riuniti nel mese di agosto del 41 nella Kavalleriebrigade, alternarono
periodi di prima linea con periodi destinati a garantire la sicurezza nelle zone occupate e principalmente lungo le paludi del Pripet. Nella
primavera del 1942, la brigata fu trasferita a sud e prese parte all'avanzata verso il Caucaso, mentre nel mese di agosto fu presa la
decisione di ampliare i suoi organici e di trasformarla in divisione: divenne l'8.a SS Kavalleriedivision FLORIAN GEYER, che al
comando del Brigadfuhrer Willi Bittrich fu inviata in Jugoslavia per svolgervi compiti d contro guerriglia.
Nell'autunno 1942, le prime tre divisioni delle SS, che come abbiamo già avuto modo di vede re erano state ritirate dal front russo, furono
trasformate in divisioni corazzate: per l'occasione assunsero rispettivamente la denominazione di La SS Panzerdivision DAS REICH, 2.
ADOLF HITLER, e 3.a TOTEN KOPF. Tutte e tre furono riunite nel I Panzerkorps der SS, comandato da Hausser, il qual aveva lasciato
il comando della DAS REICH a Bittrich, sostituito a sua volta nell'8.a division da Hermann Fegelein.
Non appena costituito, il I Panzerkorps, all'inizio del 1943 fu inviato nuovamente nell'Unione Sovietica e qui Hausser ebbe il modo di
dimostrarsi uno de migliori (e pochi) generali usciti dalle file delle Waffen SS. Dimostrò inoltre una certa coerenza e capacità tattica che
applicò ne corso della battaglia di Charkov contravvenendo agli ordini d Hitler che gli proibivano di abbandonare la località.
Egli, invece, resosi conto che l'offensiva sovietica era destinata ad arrestarsi da sola, ordinò : ripiegamento, salvando così dalla
distruzione numerose unità, Quando i Sovietici rallentarono la pressione e i combattimenti scemarono d'intensità, passò immediatamente
al contrattacco riconquistando Charkov e infliggendo al nemico gravissime perdite, nell'ultima vittoriosa offensiva tedesca in Russia.
All'inizio dell'estate, la relativa calma su quel fronte permise il ritiro dell'ormai esausta SS POLIZEI che, dissanguatasi nell'assedio di
Leningrado, poté essere inviata in Polonia e in Boemia per ricostituirsi, assolvendo nel contempo compiti di presidio.
Contemporaneamente la NORD, al comando del Brigadefuehrer - Kleinheisterkamp, ritornò sul fronte finnico, dando prova, questa volta,
di una maggiore combattività.
Nei primi mesi del 1943, con la caduto di Stalingrado, la necessità di disporre di nuove unità e il valoroso comportamento del I SS
Panzerkorps, vennero a cadere i numerosi pregiudizi di Hitler sulle SS ed egli autorizzò la costituzione di tre nuove divisioni corazzate.
Queste furono la 9.a HOHENSTAUFEN, la 10.a KARL DER GROSSE e la 12.a HITLERJUGEND. Le prime due (inizialmente
Strutturate come Panzergrenadierdivision), erano costituite da diciottenni non ancora soggetti alla coscrizione, e andarono a formare il 2.o
Panzerkorps der SS, operando assieme per quasi tutto il corso del conflitto.
Al comando della prima venne chiamato Willi Bittrich, che passò in tal modo al terzo comando nel giro di pochi mesi, mentre la seconda
divisione, che aveva quasi subito mutato il suo nome in FRUNDSBERG, fu assegnata al Brigadefuhrer Karl von Treuenfeld.
La terza unità, invece, era formata da diciassettenni della Gioventù Hitleriana, inquadrati da ufficiali e sottufficiali veterani della ADOLF
HITLER, dalla quale proveniva pure il comandante, Brigadefuhrer Franz Witt.
Nel mese di luglio iniziò la terribile battaglia di Orel, nella quale il Lo Panzerkorps si coprì di gloria in furiosissimi combattimenti. Al
termine della grandiosa battaglia (che viene ricordata come la maggiore fra mezzi corazzati di tutto il secondo conflitto mondiale), la
ADOLF HITLER venne inviata in Italia, mentre le altre due divisioni continuarono a combattere, ripiegando verso il Dnjepr.
Alla data dell'8 settembre, la L.A.H., stanziata nei dintorni di Modena, fu impegnata nel disarmare alcune unità dell'Esercito Italiano e a
svolgere le prime azioni contro le nascenti formazioni partigiane.
Sempre alla data dell'armistizio è rintracciabile, in Corsica, una nuova brigata di SS, la REICHSFUHRER. Di questa unità non si
conoscono né la data di costituzione, né alcun altro dato indicativo; sembra che essa fosse derivata dal battaglione di guardie del corpo di
Himmler, con l'aggiunta di elementi provenienti dalla polizia.
La brigata sostenne alcuni combattimenti con reparti italiani che presidiavano la Corsica e, vista la mala parata, dopo i primi scontri,
ripiegò sul continente.
La resa dell'Italia aveva creato uno squilibrio di forze nei
Balcani e in particolare modo in Jugoslavia, ove i partigiani
comunisti di Tito erano riusciti ad assicurarsi il controllo di
buona parte del territorio. Per riprendere in mano la situazione,
i Tedeschi vi fecero affluire numerose unità, fra le quali la
ADOLF HITLER e la REICHSFUHRER dall'Italia, la
FLORIAN GFYFR dalla Grecia e la 4.a POLIZEI
dalla Boemia. Di fronte a questo massiccio impiego di reparti,
appoggiati dalle altre unità della Wehrmacht già presenti nel
settore, gli ambiziosi sogni di Tito furono almeno per il
momento stroncati, e le sue unità partigiane subirono perdite
valutabili a circa duemila uomini nell'Istria e lungo il litorale,
mentre per i combattimenti svoltisi in Slovenia non esistono
cifre ufficiali, ma si può ritenere che queste fossero altissime.
Nel tardo 1943 venne emanato l'ultimo ordinamento per le
Waffen SS, che videro i propri reparti ancora una volta
rinumerati progressivamente. In base a questo ordinamento, la
REICHSFUHRER venne elevata al rango divisionale,
divenendo la 16.a Panzergrenadierdivision e dislocandosi in
Slovenia, ove continuò a svolgere per un certo tempo compiti di
contro guerriglia.
La ADOLF HITLER, invece, dopo essere stata inviata a
Vienna, fu fatta nuovamente affluire sul fronte orientale, ma
appena entrata in azione rimase accerchiata a Skala, subendo
sanguinosissime perdite. Contemporaneamente anche la DAS
REICH venne semidistrutta nella zona si Zitomir e la sola
TOTENKOPF continuò a combattere in Polonia. Ritirata dal
fronte orientale la L.A.H. fu inviata nel Belgio, mentre l'altra
divisione si portò a Tolosa.
Nel mese di aprile del 1944, le avanzanti armate russe
riuscirono a compiere un ennesimo accerchiamento. Nel
Il primo comandante delle Hitler Jugend
tentativo di romperlo venne lanciato nella zona di Tarnopol
Brigadefuhrer Witt (a destra), caduto in Francia
l'intero 2.o Panzerkorps che, oltre alla HOHENSTAUFEN e
alla FRUNDSBERG, poteva contare sulla 367.a IFD e sulla
nell’estate del 1944
100.a Jagerdivision. Con una brillante manovra il Panzerkorps
riuscì ad aprire una breccia nello schieramento nemico, permettendo in tal modo il ripiegamento di numerose unità.
Al termine di questa operazione, le due divisioni vennero richiamate urgentemente in Francia, ove si profilava la minaccia di uno sbarco
alleato.
Con il crollo del regime ungherese, la FLORIAN GEYER e parte della REICHSFUHRER furono fatte affluire verso quel settore, mentre
il resto della 16.a Panzergrenadierdivision venne impiegato in Italia per contrastare la testa di ponte alleata di Anzio.
Il 6 giugno 1944 gli Anglo Americani sbarcarono in Normandia e, per fronteggiare l'apertura del secondo fronte, furono impiegate le
cinque divisioni corazzate delle Waffen SS. Per circa due mesi esse combatterono egregiamente a Caen, Carentan e Avranches, sino a
che la cecità di Hitler, che ormai da molto tempo non ascoltava più consigli e suggerimenti dei suoi migliori generali, non le chiuse nella
sacca di Falaise.
1 resti di queste divisioni furono concentrati ad Aachen, mentre il 2.o Panzerkorps andò a ricostruirsi in Olanda, nei pressi di Arnheim.
Rimarrà per sempre, nella storia, il dubbio se tale località fosse stata scelta a caso o dì proposito. In ogni modo, quando le migliori unità
paracadutiste alleate furono fatte scendere in Olanda, nel corso della più grande azione aviotrasportata di tutto il conflitto, queste si
trovarono di fronte alle divisioni FRUNDSBERG e HOHENSTAUFEN, che seppur incomplete avevano raggiunto già un discreto livello
di efficienza, e furono annientate.
Nel dicembre del 1944, l'ultima ambiziosa offensiva tedesca si arenò contro i paracadutisti americani a Bastogne: a questa gigantesca
azione, che consumò le residue energie di una Germania ormai in agonia, presero parte tutte le principali divisioni riunite nella 6.a
Panzerarmee di Dietrich. Nonostante il valore con il quale le Waffen SS combatterono, ben presto dovettero soccombere alla strapotenza
alleata in ogni campo e specificatamente in quello aereo.
I resti della 6.a Panzerarmee, con una decisione inspiegabile,
che può essere solo presa a prova della demenza di Hitler e
della sua incapacità quale comandante supremo delle forze
tedesche, vennero inviati in Ungheria. In tal modo, gravitando
le migliori forze corazzate nel settore ungherese,
importantissimo ma non essenziale ai fini di bloccare l'avanzata
sovietica, la strada per Berlino rimase pressoché indifesa,
consentendo ai Russi di puntare direttamente al cuore dei
Reich. Anche la REICHSFUHRER, che per tutto il corso del
1944 era stata impiegata in Italia a trattenere l'avanzata alleata,
o a compiere azioni contro i partigiani, raggiunse l'Ungheria
giusto in tempo per prendere parte alla battaglia dei lago
Balaton, che vide il quasi totale annientamento del nerbo delle
forze corazzate delle Waffen SS.
I superstiti di queste divisioni ripiegarono verso l'Austria, nel
tentativo di arrendersi agli Anglo-Americani: a Styer si arrese
la L.A.H., che in quel momento contava circa 1.600 uomini e
una quindicina di carri; nella stessa zona cedettero le armi la
HOHENSTAUFEN e la HITLERJUGEND, ridotta a poco più
di 500 effettivi e un carro. La DAS REICH si arrese in Boemia,
la REICHSFUHRER a Klagenfurt; la sola
Panzergrenadier della Hitler Jugend
FRUNDSBERG, che non era riuscita a sganciarsi, si arrese ai russi a Schonau.
L'unica grande unità corazzata, non ancora elencata, è la TOTENKOPF; questa divisione non lasciò mai il fronte orientale, combatté a
Varsavia trasferendosi successivamente in Ungheria con il 4.o Panzerkorps (comprendente anche la WIKING) e qui fu praticamente
distrutta nei combattimenti con l'Armata Rossa.
La NORD, che avevamo lasciato sul fronte finlandese, continuò a combattere sino alla resa della Finlandia, riducendosi, per mancanza di
complementi, a poco più di un gruppo operativo; rimpatriata attraverso la Norvegia e la Danimarca, giunse nel dicembre 1944 in
Germania, giusto in tempo per prendere parte all'offensiva delle Ardenne. Al termine di questa, continuò a combattere contrastando
l'avanzata alleata nella Saar e in Baviera, ove si arrese nel mese di aprile. La FLORIAN GEYER, che entro la fine del 1943 poté contare
su quattro reggimenti di cavalleria, cedette all'inizio dell'anno successivo il 17.o Rgt. alla neocostituita 22.a
Freiwillingenkavalleriedivision. Nell'autunno dello stesso anno fu fatta anch'essa affluire in Ungheria e posta alle dipendenze del IX
Corpo d'Armata, con il quale rimase accerchiata á Budapest, venendo totalmente annientata nel mese di dicembre.
Ultima divisione da esaminare, la 4.a POLIZEI, la quale, dopo aver svolto per tutto il 1944 azioni di contro guerriglia i Jugoslavia e in
Grecia, ben guardandosi dallo smentire la sua triste fama, anzi peggiorandola con i massacri compiuti a Larissa, venne richiamata in
Germania e schierata nel settore Stettino Danzica, ove in pratica finì con lo sfaldarsi ai primi combattimenti con le avanzanti truppe
sovietiche. Insieme a queste unità, la cui vita operativa durò alcuni anni, sono rintracciabili molte altre divisioni la cui esistenza si limitò
agli ultimi mesi (o giorni) di guerra, se non fu solo parto della fantasia malata di Hitler. La prima di queste unità fu la 32°
Freiwillingengrenadierdivision 30 JANUAR: si trattava di un'unità formata con i resti di altri reparti delle Waffen SS e da allievi delle
varie scuole di guerra. Essa vide la luce nel gennaio 1945 nel settore di Kurmark come Kampfgruppe e ciò può dare già l'idea
dell'efficienza organica dì queste unità. Nei mesi successivi, suoi reparti combatterono sull'Oder, mentre i resti della divisione presero
parte alla battaglia di Berlino, agli ordini dello Standartenfuhrer Kempin.
Altra unità di questo genere fu la 35.a Polizeigrenadierdivision,
comandata Oberfuhrer Wirth e formata da istruttori e allievi
della scuola di polizia di Dresda. L'unico reparto efficiente di
questa unità fu l'ex 14.o Rgt. di polizia SS, il quale aveva avuto
modo di farsi una reale esperienza bellica operando per quasi
due anni nel Banato, in Croazia e in Slovenia. Il reggimento fu
infatti l'unico reparto divisionale ad entrare in azione nel mese
di maggio a Halbe, ove fu praticamente annientato, mentre la
fine del resto della divisione si perde nei caotici combattimenti
degli ultimi giorni di guerra.
La 36.a Waffengrenadierdivision rappresenta invece un caso
del tutto particolare; se è possibile stendere una graduatoria di
Josef “Sepp” Dietrich
demerito fra le unità delle Waffen SS per i crimini commessi,
Oberstgruppenfuhrer della
certamente questa unità può essere definita la più ignobile.
Adolf Hitler e l’ufficiale delle
Nata originalmente come gruppo autonomo (Wilddieb
Waffen SS di grado più elevato
Kommando ORIANENBURG) di carcerati, comandati dal Dr.
alla fine della guerra
Dirlewanger (uno psicopatico protetto da pezzi grossi del
regime), essa vide i suoi organici man mano ampliarsi,
Panzergrenadier della
includendovi SS punite per reati gravissimi e condannati a
Hitler Jugend
morte graziati. Passata da livelli di battaglione a quelli
reggimentali e infine a brigata, cambiando denominazione
numerose volte, la 36., ebbe poco a spartire con le similari unità combattenti, in quanto fu utilizzata quasi esclusivamente in operazioni di
sterminio. I massacri compiuti da questa, unità (che verso gli ultimi messi di guerra venne ad inquadrare anche effettivi non Tedeschi) sia
in Russia che in Polonia e specificatamente a Varsavia, non si possono enumerare. Il suo impiego operativo si risolse al solo mese di
aprile del 1945, quando la carenza dì effettivi impose i suo utilizzo per tentare di arrestare l'avanzata sovietica. Arresisi per la maggior
parte ai Russi e solo in minoranza agli Americani, i pochi superstiti ebbero sorte comune: non appena riconosciuta la loro appartenenza
ad una tale sinistra unità, essi vennero
immediatamente uccisi dai Sovietici, oppure
sottoposti a processo e successivamente
impiccati dagli Alleati. L'ultima divisione
delle Waffen SS a portare il numero
distintivo fu la 38.a Panzergrenadierdivision
NIBELUNGEN, costituita il 27 marzo 1945
con istruttori ed allievi della Junkerschule di
Bad Tolz, ai quali furono aggregati reparti
russi e un battaglione della guardia del corpo
di Himmler. Questa divisione, fra i cui
comandanti è rintracciabile il Gruppenfuhrer
Heinz Lammerding, non poté chiaramente
mai entrare in azione, e i suoi effettivi, dopo
brevi combattimenti, si arresero agli
Americani, in Baviera, nei primi giorni di
maggio.
Terminate le unità divisionali, passiamo ora
ai reparti autonomi: fra le unità a livelli
minori, formate da Tedeschi, troviamo la
49.a Waffengrenadierbrigade e la 51.a
Panzergrenadierbrigade: di loro si sa ben
poco, ad eccezione del fatto che vennero
inviate in Normandia a contrastare lo sbarco
alleato, e che furono praticamente
annientate. I loro resti confluirono nella 18.a
Frewillingenpanzergrenadierdivision
HORST WESSEL.
Esisteva inoltre il 500.o Fallschirmjagerbattalion dell'Hauptsturmfuhrer Rybka, che traeva le sue origini da una unità di disciplina. Il
battaglione, dopo uno specifico addestramento, fu incaricato di prendere d'assalto il quartier generale di Tito, nei monti della Bosnia, nel
quadro di una operazione che avrebbe dovuto portare all'eliminazione dei principali nuclei di resistenza partigiana in Yugoslavia.
L'operazione, che fallì per la mancanza di coordinamento fra le truppe paracadutate e quelle di terra, costò all'unità perdite molto pesanti.
Ricostituito, il battaglione fornì alcuni elementi all'unità speciale di Skorzeny che operò all'epoca dell'offensiva nelle Ardenne, mentre il
resto del reparto venne successivamente impegnato sull'Oder a contrastare le avanzanti truppe sovietiche.
Come appena ricordato, Skorzeny organizzò una unità speciale, denominata 150.a Panzerbrigade, armata ed equipaggiata con materiali
alleati di preda bellica. La brigata, che aveva il compito di infiltrarsi tra le linee americane e gettare scompiglio nelle retrovie, riuscì,
almeno inizialmente, nel suo compito. Una volta accertata la sua presenza, gli Americani organizzarono un severo e capillare servizio di
controllo che finì con l'imbrigliare parte degli effettivi. I superstiti di questa originale operazione, che avrebbe potuto causare danni
gravissimi alle forze alleate, furono ritirati e l'unità disciolta.
Va inoltre ricordare che le Waffen SS disponevano di numerosi altri reparti delle varie specialità, quali ad esempio cinque reparti di
artiglieria pesante motorizzata, tre gruppi di carri armati pesanti (oltre a numerosi reparti minori aggregati alle varie Panzerdivision) dite
reparti
di
semoventi
controcarro,
sei
gruppi
NEBELWERFER,
oltre
a
numerose
unità
contraeree.
Per concludere, ricorderemo che al momento della resa erano in costituzione altre diverse divisioni che non ebbero però il tempo di
raggiungere una seppur minima capacità operativa. Queste erano: la Panzerdivision REICHSMARSCHALL, le Panzergrenadierdivision
FELDERNHALLE e WALLENSTEIN, la Gebirgsdivision ANDREAS HOFER e la Grenadierdivision Niedersachsen
Riepilogo delle divisioni
I SS Panzerdivision ADOLF HITLER
1° Pz – 1° PzGr – 2° PzGr – 1° Art.
10.a SS Panzerdivision FRUNDSBERG
1O.o Pz - 2 Lo PzGr.- 22.o PzGr 10.o Art.
2.a SS Panzerdivision DAS REICH
2.o Pz - 3.o PzGr - 4.o PzGr - 2.o Art.
12.a SS Panzerdivision HITLER JUGEND
12.o Pz - 25.o PzGr - 26.o PzGr 12.o Art.
I SS Panzerdivision TOTENKOPF
3.o Pz - 5.o PzGr - 6.o PzGr - 1o Art.
16.a SS Panzergrenadierdivision REICHSFUHRER
16.o PzAbt - 35.o PzGr - 36.o PzGr - 16.o Art.
4.a SS Panzergrenadierdivision POLIZEI
4.o Pz Abt - 7.o PzGr - 8.o PzGr - 4.o Art.
32.a SS Freiwillingengrenadierdivision 30 JANUAR
86.o FrwGr - 87.o FrwGr - 88.o FrwGr - 32.o Art.
6.a Gebirgsdivision NORD
1 Lo Geb - 12.o Geb - 6.o Art.
35.a SS Panzergrenadierdivision POLIZEI Il
89.o PolGr - 90.o PolGr - 91.o PolGr - 35.o Art.
8.a SS Kavalleriedivision FLORIAN GEYER
15.o Kav - 16.o Kav - 18.o Kav 8.o Art.
36.a SS Waffengrenadierdivision DIRLEWANGER
- reparti sconosciuti
9.a SS Panzerdivision HOHENSTAUFEN
9.o Pz - 19.o PzGr - 2.o PzGr 9.o Art.
38.a SS Panzergrenadierdivision NIBELUNGEN
- reparti sconosciuti.
LE SS CENTRO E
NORD EUROPEE
La campagna condotta dall'esercito tedesco nel nord Europa era appena terminata, che già un buon numero di volontari danesi e
norvegesi fecero richiesta di entrare a far parte delle Waffen SS.
Di fronte a questo fenomeno, Himmler, preoccupato come sempre di aumentare le file del suo esercito, ritenne di poter aggirare il divieto
impostogli da Hitler, offrendogli la possibilità di disporre di un buon numero di volontari stranieri.
Ricevuta l'autorizzazione, il "Reichsfuhrer" costituì due reggimenti, il NORDLAND formato da Danesi, Norvegesi e anche da qualche
Svedese, e il WESTLAND formato da Olandesi e Fiamminghi, mentre, almeno per il momento, non gli riuscì di organizzare unità con
volontari francesi e valloni, i quali affluirono nei reparti della Wehrmacht.
Alla fine del 1940, i due reggimenti appena costituiti assieme al GERMANIA, formarono una divisione che, posta al comando di Felix
Steiner (il quale raggiunse in seguito il grado di Gruppenfuhrer), assunse il nome dì GERMANIA, sostituito però ben presto con quello di
WIKING.
Agli inizi di aprile del 1941, quella che avrebbe dovuto dimostrarsi una delle migliori divisioni delle Waffen SS, e senza alcun dubbio la
migliore delle unità straniere, era pronta. Inviata a combattere sul fronte russo, iniziò le operazioni nel settore meridionale, partecipando
poi, durante l'inverno, alla terribile battaglia sul fiume Mius assieme alla ADOLF HITLER e, nell'estate successiva, rinforzata dal
battaglione finlandese NORDOST, all'avanzata sul Caucaso.
In Germania intanto sorgevano nuovi reparti: con Belgi di madrelingua tedesca fu formato il reggimento NORDWEST, che combatté per
lungo tempo sul fronte russo prima dì finire aggregato alla 34.a Waffengrenadierdivision. Contemporaneamente, ad Amburgo, si formava
.il
FREIKORPS
DANMARK
composto da volontari danesi al
comando di Kryssing, al quale, nel giro
di pochi mesi, succedettero altri tre
comandanti, l'ultimo dei quali fu Knud
Bdrge Martinsen.
Questa unità, nei primi mesi del 1942,
fu inviata in Russia e assegnata, quale
rinforzo, alla 3.a Panzerdivision,
dissanguata nel Rialto del Valdai.
Il 29 luglio 1941 sorse a Kiel la "Den
Norske Legion", più comunemente
conosciuta
con
il
nome
di
NORWEGEN, che, al comando di
Jorgen Bakke, fu inviata anch'essa sul
fronte orientale e aggregata alla La
brigata
motorizzata.
Similmente,
numerosi volontari olandesi furono
inquadrati nella Freiwilligenlegion
NIEDERLANDE mentre belgi del
gruppo etnico fiammingo furono riuniti
nella Freiwilligenlegion FLANDERN;
entrambe le unità furono inviate a
operare autonomamente in Russia.
Punto comune a tutte queste unità era
il fatto di essere composte da volontari
stranieri inquadrati, però, da ufficiali e
sottufficiali Tedeschi. Le difficoltà di
comprensione, dovute alla diversità di
lingua, non tardarono a farsi sentire e
venne quindi presa la decisione di
ritirare
gli
effettivi
Tedeschi,
sostituendo i quadri di comando con
personale della stessa nazionalità della
truppa.
Nel agosto del 1943 le forze straniere
delle Waffen SS furono riorganizzate:
in un primo tempo venne presa la
decisione di riunire tutti i reparti
stranieri in una divisione, che avrebbe
dovuto assumere il nome di
WARAGER. L'ostilità del capo del
partito nazista olandese, Mussert, che
voleva vedere tutti i suoi compatrioti
riuniti in un unico reparto a
caratteristiche nazionali, modificò però
tali piani. Nacque così la 4.a
Freiwilligenpanzergrenadierbrigade
NIEDERLAND, su due reggimenti,
mentre le legioni danesi, norvegesi e il
reggimento NORDLAND della 5 Gli
sforzi di Himmler per ampliare le
Waffen SS iniziarono a dare i loro
frutti; spinto dalla necessità di
ricercare nuovo materiale umano.a
La bandiera del FREIKORPS DANMARK
Il comandante della WIKING, Gruppenfuherer Felix Steiner (nella
Panzergrenadierdivision
WIKING
vettura) trasmette ordini ai comandanti dei reggimenti GERMANIA,
furono concentrati nella 1 La
WESTLAND e NORDLAND.
Freiwilligenpanzergrenadierdivìsion
NORDLAND.
Gli sforzi di Himmler per ampliare le Waffen SS iniziarono a dare i loro frutti; spinto dalla necessità di ricercare nuovo materiale umano
da inserire nei loro ranghi, il "Reichsfuhrer" riuscì a svincolare, dal controllo della Wehrmacht il personale francese e vallone.
I Valloni costituirono la 5.aFreiwilligensturmbrigade WALLONIE (o WALLONEN) e la 6.a Freiwilligensturmbrigade LANGEMARK
(alla cui formazione contribuì la disciolta legione FLANDERN) mentre i Francesi confluirono nel “Franzosiches”
Freiwil1igengrenadieregiment.
Giuramento di volontari valloni, in primo piano lo
stendardo con i due bastoni di Borgogna
Schieramento di volontari danesi. L’ufficiale in primo
piano è lo Sturmbanfuehrer Borge Martinsen
Volontari fiamminghi delle SS con la loro bandiera
Tutte queste unità erano formate da veterani e quindi non
necessitarono di un lungo periodo di addestramento; entro il
mese di settembre la NORDLAND e la NIEDERLAND si
trasferirono in Croazia, mentre la LANGEMARK, la
WALLONIE e il reggimento francese furono trasferiti nel
settore meridionale del fronte russo. Intanto la veterana
WIKING, dopo aver combattuto egregiamente per tutto l'anno,
ricevette alle sue dipendenze nuove unità quali il battaglione
estone NARWA e il 5.o SS Panzerregiment, trasformandosi
nella 5.a Panzerdivision.
Il fronte orientale, che ormai sì apprestava a divenire la tomba
dell'intero esercito tedesco, segnò il tragico destino di quasi
tutte queste unità. Già nel gennaio 1944 la LANGEMARK era
praticamente distrutta a Zitomir, mentre la WIKING e la
WALLONIE, il mese successivo, erano accerchiate a
Cherkassy. Ricostituite il più rapidamente possibile, le brigate
furono assegnate al III Panzerkorps, dal quale già dipendevano
la NORDLAND e la NIEDERLAND, che in pratica fu
annientato nella grande battaglia di Narwa, sul fronte nord.
La NIEDERLAND, provatissima, poté essere ritirata prima che
la sacca si chiudesse attorno a lei, cosi pure la WALLONIE,
mentre le altre unità rimasero imprigionate in Curlandia. Nel
frattempo era sorta un'altra divisione formata da volontari
stranieri: la 17. Panzergrenadierdivision GOT VON
BERLICHINGEN comandata dal Brigadefuhrer Ostendorff.
Questa, costituita nel tardo 1943 con una parte t effettivi
Tedeschi, e un buon numero di volontari belgi di madre lingua
tedesca, fu impegnata a contrastare le forze alleate sbarcate in
Normandia. Dopo aver preso parte ai combattimenti di Carentan e Avranches, a differenza delle altre unità presenti nel settore riuscì ad
evitai l'accerchiamento nella zona di Falaise e poté essere quasi interamente ricostituita a Metz, nel corso dell'inverno, utilizzando resti di
due brigate autonome delle Waffen SS, la 49.a e 51.a. Sempre nel corso dell'inverno, i resti di quelle che erano state alcune delle migliori
briga di volontari stranieri, con il concorso di altri nuclei di varie nazionalità, si trasformarono in divisioni, senza poter però raggiungere
gli organici previsti originariamente. Nacquero così la 23 Freiwi1ligenpanzergrenadier division NEDERLAND comandata dal
Brigadefuhrer Wagner la 27.a Freiwilligengrenadier division LANGEMARCK e 28.a WALLONIE, mentre i volontari francesi vennero
accentrati nella Freiwilligensturmbrigade CHARLEMAGNE comandata dall'Oberfuhrer Puaud.
Vediamo ora la fine di queste unità: la LANGEMARK, dopo i durissimi combattimenti di Zachan, Stargard e Altdamm, nel
mese di maggio del 1945 si arrese nel Meckleburgo; la WIKING combatté a Varsavia per passare poi in Ungheria
.
Consegna della croce di ferro a volontari scandinavi della
divisione NORDLAND.
Lo Sturmbannfuhrer Leon Degrelle, capo del movimento
Rexista e comandante della brigata d’assalto WALLONIE.
distinguendosi nei furiosi scontri intorno a Budapest, ed
arrendendosi l'8 maggio agli alleati in Cecoslovacchia. La
NORDLAND, o meglio i suoi resti, furono ritirati via mare
dalla sacca della Curlandia e portati a Danzica, prendendo poi
parte nel mese di aprile alla battaglia di Berlino, agli ordini del
Brigadefuhrer Krukenberg, per arrendersi nel maggio
all'Armata Rossa.
La GOTZ VON BERLICHINGEN continuò a combattere sul
fronte occidentale, prendendo parte all'offensiva nelle Ardenne
e alle successive battaglie di contrasto dell'avanzata alleata fino
al maggio del 1945, quando cedette le armi ad Achensee. La
NEDERLAND combatté in Lituania e qui fu circondata dai
Sovietici; alcune unità furono ritirate via mare, subendo però
pesanti perdite in questa operazione, e portate a Danzica. Dopo
aver operato nella zona di Stettino e in Pomerania, i resti della
divisione furono annientati durante la disperata difesa di
Berlino. La WALLONIE, nella quale erano confluiti altri
volontari belgi oltre ai resti del corpo di spedizione spagnolo,
sostenne durissimi combattimenti a Stettino e i pochi superstiti
in parte si arresero ai Russi e in parte riuscirono a portarsi in
Danimarca ove furono catturati dagli Alleati.
La CHARLEMAGNE (per la quale era stato proposto anche il
nome di JEANNE D'ARC) era stata trasformata, nel frattempo,
in divisione e aveva assunto la denominazione di 33.a
Waffengrenadierdivision.
Volontari fiamminghi della divisione LANGEMARCK
.in azione
.
Dopo aver contrastato i Russi nella zona di Stettino, la divisione ripiegò verso Berlino e qui prese parte alla difesa della capitale tedesca,
distinguendosi per l'ostinatezza con la quale combatté. Per le esigenze del momento rimase divisa in un gruppo da combattimento
principale, comandato dallo Standartenfuhrer Zimmermann, che fu annientato a Berlino, e in alcuni gruppi minori che furono assegnati
ad altre divisioni fra le quali la NORDLAND. 1 pochi superstiti che riuscirono a ripiegare si portarono a Moosburg ove sì arresero agli
Anglo-Arnericani.
Rimane ancora da esaminare una divisione: la 34.a Waffengrenadierdivision LANDSTORM NEDERLAND, ma per questa è necessario
un breve discorso introduttivo. Oltre alle Waffen SS esistevano numerosissimi reggimenti autonomi di Polizei SS, non inquadrati in
alcuna unità di livello maggiore, e costituiti da collaborazionisti dei più svariati paesi.
Queste unità, che non furono quasi mai impegnate nei fronti veri e propri, avevano il compito di mantenere l'ordine interno nei paesi
occupati.
La stragrande maggioranza di queste unità operò in Russia o in Jugoslavia contro le formazioni partigiane locali, ma anche in quasi tutti
gli altri paesi occupati esistevano formazioni del genere.
Riunendo alcuni di questi reggimenti, fu creata in Olanda nella primavera del 1943 una unità denominata "Landwacht Niederlande", la
quale ebbe compiti connessi con il mantenimento dell'ordine interno nei Paesi Bassi, combattendo i partigiani locali e presidiando le
principali vie di comunicazione oltre ai più importanti obiettivi militari.
Nel settembre del 1944, data la necessità di disporre di nuove forze, i suoi effettivi passarono alle Waffen SS e la divisione rinforzata dal
Panzerabteilung NORDWEST mutò denominazione, assumendo il numero distintivo 34. All'inizio del 1945, da Arnheim ove era
concentrata, fu trasferita in Germania ma, date le sue scarse caratteristiche belliche, non fu quasi mai impegnata e finì con l'arrendersi
agli Anglo-Americani nel maggio del 1945.
I paesi europei concorsero a formare anche altre unità, fra le quali vanno ricordati il Freiwilligenregiment Ski NORGE costituito da
sciatori norvegesi, il quale fu aggregato alla NORD in Finlandia e combatté sempre con quella divisione, e il Freiwilligenbattalion
KALEVALA formato da volontari finlandesi, ancora in costituzione al termine delle ostilità.
Alcune fonti riportano, inoltre, l'esistenza di un battaglione svizzero di cacciatori da montagna. E' certo che alcuni Svizzeri prestarono
servizio nelle Waffen SS, ma l'esistenza di un tale battaglione autonomo, con caratteristiche nazionali, non è confermata. Con buone
probabilità si trattava di una unità di formazione, nella quale furono riuniti i volontari svizzeri per il necessario periodo di addestramento.
Terminato questo periodo, il battaglione fu sciolto e i suoi effettivi avviati alle varie divisioni che necessitavano di complementi.
In questa miscellanea di reparti, non possiamo dimenticare il “BritischesFreikorps", unità formata da prigionieri di guerra inglesi in
numero imprecisato che, a seconda delle fonti, varia da una quindicina a circa sessanta. Questa unità, denominata anche
Freiwilligenlegion ST. GEORG, fu impiegata esclusivamente in opere di propaganda, nel tentativo di "catechizzare" al nazismo i
prigionieri di guerra. A simili attività sarebbe stata destinata una fantomatica Freiwilligenlegion GEORGE WASHINGTON, formata da
Americani, della quale non si conosce praticamente nulla.
La fine delle ostilità trovò in allestimento ancora una divisione formata da stranieri: si trattava della Waffengrenadierdivision
WARAGER costituita da volontari danesi, estoni, norvegesi e olandesi, la quale, non avendo raggiunto che una minima consistenza di
effettivi, non fu mai impiegata organicamente.
LE SS DELL'EST EUROPEO
Il fenomeno dell'arruolamento di volontari stranieri, già cospicuo nel nord Europa, raggiunse le sue punte massime in Russia. Questo e
alla Wehrmacht in generale un grandissimo numero di combattenti.
Non è certamente una follia il ritenere che una politica più intelligente verso i popoli dell'Unione
Sovietica sarebbe stata di certo utilissima per Hitler, ma il perseverare nella convinzione che i
immenso paese, con la moltitudine di razze e genti che lo rendono etnicamente uno dei più
complessi, fornì alle Waffen SS in particolare tentativo per renderli fedeli alleati. Ciò avvenne
anche presso quelle popolazioni che per i più svariati motivi, vuoi ideologici, di tradizione o
storici, provavano risentimento per i Bolscevichi.
Nonostante questo assurdo comportamento, in particolar modo nei primi anni di guerra un gran
numero di prigionieri chiesero di essere arruolati nella Wehrmacht e, nonostante le iniziali riserve
di Hitler, ben presto numerosi battaglioni furono inquadrati nelle divisioni che Russi fossero una
specie di 11sottouomini" finì con il rendere impossibile ogni presidiavano l'Europa occupata. Il
fenomeno aumentò notevolmente con l'arrivo al fronte delle truppe asiatiche: numerosi furono i
reparti turkestani, tartari o calmucchi, buttati gli uni dopo gli altri contro le avanzanti truppe
tedesche, che disertarono dopo le spaventose perdite subite. Himmler, il quale sembrò aver
Il primo comandante del
dimenticato le sue leggi sulla razza eletta dei combattenti, non disdegnò questi uomini e favorì la
corpo volontario
costituzione di numerose unità. I migliori reparti furono forniti; senza ombra di dubbio, dalle
DANMARK
minoranze etniche del Baltico. Fin dai primi giorni di guerra vennero formati battaglioni di polizia
Obersturbannfuhrer
lituana, estone o lettone, ma solo all'inizio del 1943 venne presa la decisione di portare al fronte le
unità più preparate. Sorsero così, oltre al battaglione NARWA che abbiamo già visto operare con
Christian Fiederick von
la WIKING, due legioni, una lettone e l'altra estone. Contemporaneamente altri volontari
Schalburg
lettoni confluirono nella 2.a brigata motorizzata che ben presto assunse il
nome di 2.a Freiwilligeninfanteriebrigade LETTISCHE.
Durante l'estate, mediante nuovi arruolamenti, la legione estone divenne
brigata assumendo la denominazione di 3.a Freiwilligéninfanteriebrigade
ESTNISCHE. Entrambe entrarono in azione in autunno nella zona di
Nevel, dimostrando subito il loro valore.
Di fronte a questi fatti, Himmler decise la costituzione di tre divisioni: dalla
legione lettone sorse la 15.A Waffengrenadierdivision der SS LETTISCHE
N.o 1 al comando del Brigadefuhrer Hansen; dalla 2.a brigata sorse la 19.a
Waffengrenadierdivision der SS LETTISCHE No. 2 comandata dal
Brigadefuhrer Heinrich Schuldt, mentre la 3.a brigata diede vita alla 20.a
Waffengrenadierdivision ESTNISCHE N.o 1 il cui comando fu affidato al
Brigadefuhrer Augsberger.
In un primo tempo tutte queste unità furono assegnate al III Panzerkorps di
Steiner, ma in seguito la 19.a e la 20.a formarono il VI "Lettisches"
Freiwilligenarmeekorps der SS. Tutte queste unità presero parte alla
battaglia di Narwa, dimostrando ancora una volta la loro efficienza bellica e
la carica combattiva, ma al termine di quella operazione le loro strade si
separarono: la 19.a fu inviata in Curtandia ove rimase accerchiata pur
continuando a combattere, con la forza della disperazione, sino al maggio
del 1945; la 15 a ' anch'essa chiusa nella sacca della Curlandia, fu però
evacuata e trasferita in Pomerania. Il combattere fuori dalle proprie terre di
origine attenuò lo spirito combattivo dei Lettoni e la divisione venne
annientata nella battaglia per Danzica. Al contrario delle due divisioni
lettoni, la 20.a estone riuscì ad evitare l'accerchiamento e poté ripiegare
nella Prussia Orientale, continuando a combattere nella regione sino a
quando non fu trasferita nella Slesia ove nel mese di maggio si arrese nei
pressi di Melnick.
Non altrettanto positive furono le prove delle altre divisioni provenienti
dall'est europeo. La prima ad essere costituita fu la 14.a
Waffengrenadierdivision der SS GALIZISCHE No. 1 (conosciuta anche
con il nome Ai CALIZIEN o WEISSRUTENIEN), la quale fu formata da
volontari, in massima parte ucraini, che avevano risposto al primo bando di
arruolamento. Dei 100.000 uomini che si offrirono, solo un terzo furono
scelti per la sua costituzione, gli altri confluirono in numerosissimi
reggimenti di SS Polizei.
E' interessante far rilevare che tanto fu lungo l'addestramento di questa
unità, quanto fu breve la sua vita operativa: entrata in azione sul fronte
ucraino nel maggio 1944 (dopo ben tredici mesi destinati a dare una certa
coesione ai suoi reparti), la GALIZIEN, al comando del Brigadefuhrer
Schimana, rimase accerchiata nella sacca dì Tarnow, assieme a tutto il XIV
CdA, perdendo quasi tutti i suoi effettivi. 1 circa tremila superstiti furono
trasferiti inizialmente in Polonia, poi in Austria per ricostituire l'unità, ed
infine in Jugoslavia per un ciclo operativo. Qui giunti, e destinati ad essere
Cosacchi appartenenti all’Armata di
impiegati contro le formazioni di Tito, i Russi evitarono con cura
liberazione del Gen Wlasow
particolare ogni scontro con i partigiani, dando prova di scarsa affidabilità,
specie nelle operazioni di rastrellamento effettuate in Slovenia,
tanto che nel marzo del 1945 furono disarmati dai paracadutisti della 10.a Fallschirnljagerdivision.
Gli effettivi della 14.a continuarono a vagare fra Austria e Jugoslavia, arrendendosi finalmente a Rastadt agli Inglesi nel mese di maggio.
Ancora più particolari furono le storie delle altre unità russe, la 29.a Waffengrenadierdivision der SS RUSSISCHE N.o 1 e la 30.a
RUSSISCHE N.o 2. La prima unità contende alla DIRLEWANGER la fama di più sinistra unità delle Waffen SS e con molte probabilità,
visti i massacri e gli eccidi dì cui sì macchiò, nessun altro reparto analogo le può contrastare un così triste primato.
ssa nacque come brigata nel 1943, agli ordini dei rinnegato russo Bratislav Kaminski, e fu assegnata alle dirette dipendenze
dell'Obergruppenfuhrer von dem Bach Zelewski, responsabile della lotta anti partigiana nelle zone occupate del fronte orientale. Per un
certo periodo operò nelle retrovie del Gruppo d'Armate centro, finché non venne ritirata in Polonia per essere trasformata in divisione.
La fama che si era conquistata sul suolo russo la seguì anche a Varsavia e crebbe quando fu impegnata nella repressione dei moti
insurrezionali scoppiati nella capitale polacca. Le atrocità che commise furono tali e tante che anche alcuni responsabili dei comandi
locali delle SS protestarono, e ciò permise a Guderian di porre agli arresti i principali colpevoli. Kaminski fu fucilato, alcuni ufficiali
scomparvero e parte degli effettivi avviati ai campi di concentramento, mentre l'unità venne cancellata dai ruoli delle Waffen SS, tanto
che il suo numero distintivo fu assegnato ad altra unità.
La seconda divisione ebbe invece vicende costitutive simili a quelle della divisione olandese, essendo stata formata da numerosi
battaglioni di sicurezza e di polizia.
Il primo dei suoi quattro reggimenti risultò infatti composto dai battaglioni di sicurezza 657.o, 660.o, 661.o e da reparti del Comando di
polizia di Minsk, il secondo dai battaglioni 662.o, 663.o, 664.o oltre a reparti del Comando di polizia di Lida; nel terzo confluirono i
reparti di polizia di Slusk, Vileika e Baranowitschi, mentre il quarto fu formato dalle unità di polizia operanti nelle paludi del Pripet. Altri
reparti essere 668.o e 650.o, assieme ad aliquote varie, fornirono la componente di cavalleria e artiglieria.
dei battaglioni. Nell'agosto del 1944, la divisione, i cui reggimenti di fanteria erano stati contratti a tre e il cui comandante risultava
Mitraglieri fiamminghi con MG 34
Giuramento di volontari fiamminghi
Esercitazione di genieri di una divisione SS. In primo
piano volontari olandesi
Obersturmbannfuhrer Siegling, fu inviata in Francia per
compiere operazioni di contro guerriglia.
I Tedeschi, però, non avevano tenuto conto di un particolare
importantissimo: questi uomini, che si erano arruolati nelle
Waffen SS per combattere il comunismo, avevano dato prova di
una certa efficienza sino a quando avevano combattuto sul
fronte russo. Allontanati dalla loro terra natia e privati dello
scopo per il quale si erano arruolati, non provarono alcun
interesse per la guerra tedesca e, fin dalle prime azioni contro i
“maquis” numerosi furono i casi di diserzione.
La fine dell'unità fu provocata dai primi combattimenti con le
avanguardie alleate e i pochi superstiti furono assegnati ai
reparti dell'armata di Vlassov. Nel 1944, Himmler, divenuto
capo dell'esercito della riserva, riuscì ad ottenere il controllo di
buona parte delle unità russe che sino a quel momento avevano
combattuto per la Wehrmacht.
Sorsero in tal modo numerosi reparti fra i quali la
Waffengebirgsbrigade TARTARISCHE No. 1, formata da nove
battaglioni di Tartari della Crimea, o la Waffenverbande KAUKASISCHE, formata da quattro battaglioni di volontari provenienti dalle
regioni caucasiche.
Vi erano inoltre due battaglioni georgiani, due armeni e sei battaglioni di volontari turchi; questi ultimi furono riuniti nella
Waffenverbande OSTTURKISCHE, per la quale alcuni testi riportano il nome di HAROUN EL RASHID. Tutte queste unità, il cui grado
di efficienza bellica è estremamente difficile da stimare, furono impegnate sul fronte russo; mancano però notizie sulle azioni cui presero
parte e sulla fine che toccò agli uomini che le componevano. Numerosissimi furono gli altri reparti che non passarono direttamente sotto
il controllo delle Waffen SS o delle SS Polizei ma che pur operarono ai loro ordini. Un elenco di tali unità sarebbe lunghissimo, ma anche
quasi impossibile da fare in quanto mancano fonti attendibili sulle quali basarsi per uno studio più approfondito. Una eccezione sì può
fare per le unità cosacche di cavalleria, che operarono inizialmente nei ranghi della Wehrmacht e solo nel corso dei 1944 entrarono a far
parte del XV SS Kavalleriearmeekorps.
La data di costituzione di queste unità è incerta; inizialmente operarono sul fronte russo alcuni reggimenti autonomi che in seguito furono
ritirati nelle retrovie ed inviati in Polonia, per essere riuniti in una divisione. La 1.a divisione di cavalleria cosacca fu costituita
probabilmente nel 1943, e nell'autunno dello stesso anno dalla Polonia fu fatta affluire in Jugoslavia, stanziandosi in Serbia nella regione
dello Srem.
Il comandante generale delle SS Himmler stringe la
mano al Gen. Wlasow
Il Gen. Wlasow ispeziona reparti dell’armata russa di
liberazione
I Balcani, nei quali il fenomeno della lotta partigiana andava assumendo un carattere sempre più virulento, richiedevano un numero
crescente di reparti, non soltanto presidierai, e i Cosacchi, per la loro combattività e l'esperienza già acquisita in operazione di
controguerriglia, si dimostrarono particolarmente adatti ad operare nel settore.
Dopo alcuni mesi passati in Serbia, agli inizi del 1944 la divisione di cavalleria si trasferì in Croazia, stanziando il suo comando nei
dintorni di Zagabria. A quell'epoca la 1.a Cosacca risultava composta da ben sei reggimenti di cavalleria, e più precisamente il 1.o e il 5.o
del Don, il 2.o e il 6.o del Terek e il 3.o e il 4.o del Kuban.
Nel mese di febbraio, due di questi reggimenti, riuniti nella 2.a Brigata, furono inviati nella Bosnia Erzegovina, mentre il resto dei reparti
ebbe il compito di assicurare la percorribilità delle principali vie di comunicazione fra Zagabria e i confini austriaco e ungherese. Tali
strade erano essenziali per permettere l'afflusso di uomini, mezzi e materiali verso il fronte orientale, e la presenza di formazioni
partigiane rischiava di mettere in crisi il regolare movimento dei convogli. Nell'autunno 1944, la divisione fu fatta affluire nella regione
di Banja Luka, mentre i suoi organici furono ridotti a quattro reggimenti, essendo gli altri due confluiti, con molta probabilità, nella
neocostituita 2.a divisione. Le due unità cosacche furono riunite nel XV Kavalleriearmeekorps der SS ed operarono assieme fino al
termine delle ostilità.
Gli ultimi mesi di guerra le videro impegnate nel tentativo di arginare l'avanzata dell'Armata Rossa e delle unità dell'esercito di
liberazione jugoslavo verso il cuore della Croazia. Nell'aprile 1945, i Cosacchi, che combattevano con la forza di chi sa di non aver più
nulla da perdere, riuscirono ad ottenere ancora qualche successo locale, come ad esempio nello scontro di Bjelovar ove inflissero
pesantissime perdite ad una divisione partigiana.
Negli ultimi giorni di guerra, alcune fonti riportano la dipendenza di tre divisioni cosacche dal XV C.d.A. Non è ben certo se la terza
unità fosse ancora in formazione o se piuttosto non si trattasse della 7.a divisione cosacca, che da diversi mesi agiva tra Udine e Gorizia
contro le formazioni partigiane italo-iugoslave operanti lungo la valle dell'Isonzo.
La fine di questi reparti è abbastanza incerta: di sicuro si sa che i superstiti, sopravvissuti ai duri scontri delle ultime giornate di lotta e
arresisi agli Jugoslavi o agli Inglesi, furono, nel primo dopoguerra, riconsegnati ai Sovietici.
Riepilogo delloe divisioni
5.a SS Panzerdivision W1KING: 5.o Pz - 9.o PzGr - 10.o PzGr - 5.o Art
11.a SS Freiwilligenpanzergrenadierdivìsion NORDLAND: 11o Pz Abt - 23.o PzGr - 24.o PzGr – 11o Art
17.a SS Panzergrenadierdividivision GOTZ VON BERLICHINGEN: 17.o Pz Abt -37.o PzGr - 38.o PzGr - 17.o Art
23.a SS Freiwilligenpanzerdivision - NEDERLAND: 23.o Pz Abt - 48.o PzGr - 49.o PzGr - 54.o Art
27.a SS Freiwillingengrenadierdivision LANGEMARCK: 66.o FrwGr - 67.o FrwGr - 68.o FrwGr - 27.o Art
28.a SS Freiwillingengrenadierdivision WALLONIE: 69.o FrwGr - 70.o FrwGr - 71.o FrwGr - 28.o Art
33.a SS Waffengrenadierdivision CHARLEMAGNE: 57.o WGr - 58.o WGr - 33.o Art 34.a SS Waffengrenadierdivision LANDSTORM NEDERLAND: 83.o FrwGr - 84.o FrwGr - 34.o Art
14.a SS Waffengrenadierdivision GALIZISCHE: 29.o FrwGr - 30.o FrwGr - 31.o FrwGr - 14.o Art
15.a SS Waffengrenadierdivision LETTISCHE N.o 1: 32.o WGr - 33.o WGr - 34.o WGr - 15.o Art
19.a SS Waffengrenadierdivision LETTISCHE N.o 2: 42.o WGr - 43.o WGr - 44.o WGr - 19.o Art
20.a SS Waffengrenadierdivision ESTNISCHE N.o 1: 45.o FrwGr - 46.o FrwGr –47.o FrwGr - 20.o Art
29.a SS Waffengrenadierdivision RUSSISCHE N.o 1: 72.o WGr - 73.o WGr - 74.o WGr - 29.o Art (*)
30.a SS Waffengrenadierdivision RUSSISCHE N.o 2: 75.o WGr - 76.o WG5 - 77.o WGr - 30.o Art
Soldati delle Waffen SS in una cittadine della Francia
settentrionale nel settembre del 1944
Due volontari indiani della Indische Freiwilligenlegion
d
Il nucleo più consistente di questo quarto gruppo è certamente
rappresentato dalle unità costituite dai "Volksdeutschen", cioè
le minoranze etniche di lingua tedesca presenti in
numerosissimi paesi europei. La più importante fra queste
divisioni fu sicuramente la 7.a Freiwilligengebirgsdivision
PRINZ EUGEN, formata nel marzo 1942 con tedeschi del Banato, della Slovenia e della Romania.
L'unità, comandata dal Brigadefuhrer Artur Phleps (una strana figura di capitano di ventura del nostro secolo, passato dall'esercito
imperiale austriaco a quello ungherese del primo dopoguerra, poi a quello rumeno ed infine a quello tedesco), dopo un periodo di
addestramento nel Banato, fu inviata in Jugoslavia con funzioni antipartigiane.
Dotata di un equipaggiamento abbastanza eterogeneo, quasi tutto di preda bellica, la 7.a divisione prese parte a tutte le principali
offensive antipartigiane, svolgendo, quasi sempre, un ruolo primario nella offensiva stessa. Nonostante avesse come organico due soli
reggimenti di fanteria alpina, i suoi effettivi erano larghissimi variando da un minimo di 22.000 uomini ad un massimo di 30.000. Ciò era
dovuto al fatto che fungeva da deposito per alcuni reggimenti di SS Polizei e numerosi battaglioni di sicurezza, specializzati nella lotta
contro i partigiani In questo particolare tipo di guerra, la PRINZ EUGEN ebbe modo di distinguersi, come pure di crearsi una triste
nomea presso la popolazione civile, causa le atrocità commesse durante i rastrellamenti.
Suoi reparti, fra i quali il 1113.o, presero parte al disarmo delle unità italiane dopo l'8 settembre, ed ancora una volta la PRINZ EUGEN
si abbandonò a rappresaglie e fucilazioni, in particolar modo fra gli effettivi della divisione BERGAMO e del VI C.d.A.
Dopo aver preso parte a numerose altre operazioni contro i partigiani nel cuore della Bosnia e al fallito tentativo di catturare vivo Tito nel
suo quartier generale, la divisione fu fatta affluire nella zona di Belgrado per proteggere il ripiegamento delle unità tedesche davanti
all'incalzare dell'Armata Rossa e delle unità jugoslave.
Lo scontro con queste unità provocò un momentaneo sbandamento fra le sue fila: vi furono alcuni casi di diserzione specie in quei reparti
che, adatti alle operazioni di controguerriglia, si trovarono improvvisamente a fronteggiare unità regolari. Le perdite subite furono pesanti
e alla fine del 1944 fu necessario rinsanguare i suoi organici inserendovi i resti della SKANDERBEG e nuclei di marinai Tedeschi ritirati
dalle basi in Grecia.
Gli ultimi combattimenti di una certa importanza la videro impegnata nella zona di Vukovar all'inizio del 1945, dopodiché i suoi resti
ripiegarono combattendo, continuamente incalzati dalle unità dell'esercito di liberazione jugoslavo, fino al 10 maggio, quando si arresero
nei pressi di Ceìje in Slovenia.
Le altre divisioni costituite prevalentemente con “Volksdeutscher” furono la 18.a Freiwilligenpanzergrenadierdivìsion HORST WESSEL
e la 22.a Freiwillingenkavalleriedivision MARIA THERESA.
La prima era stata ottenuta dalla trasformazione della La brigata motorizzata, mentre la seconda traeva origini dal SS Kavallerie
Regiment 3, già appartenuto alla divisione FLORIAN GEYER.
La HORST WESSEL, comandata dall'Oberfuhrer Trabandt, continuò a svolgere l'attività antipartigiana già condotta dalla La brigata
motorizzata, operando prevalentemente in Polonia e in Slovacchia; entrata in Ungheria, combatté contro i Russi per arrendersi a questi
ultimi in Slesia, nel maggio del 1945.
La 22.a divisione, comandata dal Brigadefuhrer Zeliender, fu costituita appena nell’estate del 1944, aggiungendo al reggimento reso
disponibile dall'8.a divisione altri due reggimenti costituiti con Ungheresi di madrelingua tedesca. Dopo aver preso parte ai
combattimenti di Debreczen, nei quali ebbe il battesimo del fuoco, l'unità entrò a far parte, assieme alla FLORIAN GEYER, del IX
C.d.A. delle SS, rimanendo con questo accerchiata a Budapest, ove fu praticamente annientata nel febbraio 1945. Con i suoi resti e con
quelli di altre divisioni ungheresi, fra le quali la HONVED, fu costituita nel marzo dello stesso anno la 37.a
Freiwillingenkavalleriedivision LUTZOW, comandata dallo Standartenfuhrer Gesele, che fu impegnata nei dintorni di Vienna, prima di
arrendersi alle truppe alleate.
Un pezzo controcarro da 50 mm PAK 38 appartenente ad
un’unità SS in postazione nei pressi di Bjelgorod
Ultima unità costituita con minoranze etniche tedesche fu la 31.a
Freiwillingengrenadierdivision BOHMEN UND MAHREN, sorta
alla fine del 1944. A costituirla furono i resti di tre divisioni della
Wehrmacht distrutte in Ungheria (l'8.a Panzerdivision, la 1.a
Gebirgsdivision e la 31.a Infanteriedivision), inquadrati da ufficiali
e sottufficiali provenienti dalla disciolta divisione KAMA, oltre ad
un certo numero di volontari Ungheresi e Cechi inquadrati da istruttori di varie scuole delle SS. L’Unità, subito dopo la sua costituzione
avvenuta nel mese di dicembre, fu inviata in Jugoslavia, stanziandosi in Slovenia nella zona di Celje, ove ebbe rare occasioni di prendere
parte a combattimenti contro le formazioni partigiane locali. Entro la fine del febbraio 1945, la divisione fu ritirata e inviata a presidiare
la periferia meridionale di Vienna. La 31.a, il cui comandante era il Brigadefuhrer Lombard, non ebbe mai il tempo di raggiungere una
discreta efficienza bellica, e la sua forza rimase sempre pari a quella di un gruppo da combattimento. Finì per arrendersi ai Russi, nel
maggio del 1945, dopo durissimi combattimenti.
Senza tema di smentite, si può affermare che ogni paese europeo diede il suo contributo alla costituzione di qualche unità delle Waffen
SS o delle SS Polizei. E' questo ad esempio il caso dell'Albania, anche se il suo apporto può definirsi veramente particolare.
Nell'estate dei 1944 venne presa la decisione di reclutare un certo numero di volontari nelle province del Kossovo e in Albania e, con gli
oltre 7.000 uomini presentatisi, si poté dar vita alla 21.a Waffengebirgsdivision der SS SKANDERBEG, comandata
dall'Oberfuhrer Schimhuber. Con molte probabilità, se i responsabili Tedeschi si fossero giovati delle esperienze altrui (vedi la cattiva
prova data dai reparti albanesi aggregati alle unità italiane nei primi mesi della campagna di Grecia), avrebbero evitato di trovarsi, dopo
solo un mese di operazioni antipartigiane, con ben 537 effettivi ancora presenti, avendo tutti gli altri disertato. La prova non certo
lusinghiera delle unità albanesi impedì la costituzione di altri reparti, e il gruppo da combattimento SKANDERBEG, formato con i
superstiti della divisione, fu inizialmente aggregato alla PRINZ EUGEN quale terzo reggimento distinto dal N.o 21 (successivamente
assorbito nel 14.o), mentre qualche altra unità di formazione minore fu assegnata alla neocostituita 32.a Freiwillingengrenadierdivision, e
con essa annientata sull'Oder.
Militari appartenenti ad un reparto della 7.a Divisione SS
PRINZ EUGEN in azione in una zona montuosa della
Bosnia
Veniamo ora ad esaminare le SS italiane che confluirono principalmente in due divisioni: il nucleo originale della prima unità fu la SS
Karstwehrkompanie, costituita a Dachau nel luglio 1942 con altoatesini inquadrati da ufficiali Tedeschi.
Già nel mese di novembre l'unità crebbe a livello di battaglione, trasferendosi successivamente in Carinzia da dove, nel settembre 1943,
si portò in Italia. Alla data dell'armistizio, il battaglione, dopo aver disarmato la guarnigione di Tarvisio, si stanziò a Gradisca, dove iniziò
subito ad agire contro i partigiani che operavano nella zona di confine fra Italia e Jugoslavia. L’Unità, comandata dallo Standartenfuhrer
Brands, vide ben presto i suoi organici ampliarsi con l'afflusso di volontari altoatesini, friulani e giuliani, tanto da raggiungere ben presto
livelli di brigata.
La necessità di disporre di nuovi reparti da usare nella lotta antipartigiana impose la sua trasformazione in divisione: nacque così la 24.a
Waffengebirgsdivision KARSTJAGER (Cacciatori del Carso) che, oltre al nucleo principale di origine italiana, contò anche su elementi
francesi, spagnoli e Tedeschi. L’Unità, che non raggiunse mai la piena efficienza bellica, operò nella zona di Gorizia e lungo il corso
dell'Isonzo, spingendosi a volte all'interno della Slovenia. Nei suoi cicli d'impiego ebbe modo di combattere sia contro i partigiani
jugoslavi che contro l'8.a Armata britannica e, nel maggio 1945, dopo essersi ridotta a poco più di un gruppo da combattimento che aveva
assunto il nome di HARMEL, si arrese agli Alleati nei dintorni di Udine.
La seconda unità trasse origini dal bando di arruolamento emesso dopo l'armistizio dalle
autorità tedesche e che fornì circa 15.000 volontari. Nel tardo autunno del 1943, con i primi
battaglioni costituiti, ancora carenti di armi ed equipaggiamenti, fu formata la 1.a
“Italienische" Freiwilligenverbande MILIZIA ARMATA, comandata dallo Standartenfuhrer
Lombard, che fu inviata in Italia con compiti di controguerriglia. Le unità di fanteria e
l'artiglieria si dislocarono nei dintorni di Torino, il gruppo anticarro si stanziò a Lecco, mentre
altre unità minori furono fatte affluire nel cremonese e nel ferrarese
Inizialmente i compiti assegnati a questi reparti furono quelli di mantenere l'ordine interno e di
contrastare il fenomeno partigiano, mentre si cercava in tutti i modi di portare a termine
l'addestramento forzatamente interrotto nei campi d'istruzione in Germania..L’Unità, che nel
mese di aprile ricevette la denominazione di 1.a “Italienische" Freiwilligensturmbrigade
passando agli ordini del Brigadefuhrer Hansen, fu equipaggiata con materiale del
Regio Esercito, particolarmente per quello che riguardava le armi pesanti.
Sempre nel mese di aprile, il II battaglione del Lo reggimento fu inviato ad operare autonomamente sul fronte di Nettuno, rimanendo in
linea per oltre due mesi e subendo perdite valutabili a circa la metà degli effettivi. Contemporaneamente il resto della brigata fu
impegnato in un ciclo di rastrellamenti che interessarono le valli di Lanzo e Stura, e che furono seguiti nel mese di luglio da altri
rastrellamenti in Val Chisone e in Val di Susa, per eliminare le bande partigiane che minacciavano le retrovie dello schieramento
italotedesco sul fronte alpino occidentale.
Nel mese di settembre venne presa la decisione di creare una divisione con i volontari italiani e a questa fu assegnato il numero distintivo
29, lasciato libero dopo lo scioglimento della famigerata "Kaminski". Denominata quindi 29.a Waffengrenadierdivision der SS
ITALIENISCHE N.o 1, la divisione fu così strutturata:
- Quartier Generale
- Compagnia Amministrazione - Compagnia Rifornimenti
- Battaglione Fucilieri
(su quattro compagnie, con funzioni di gruppo esplorante)
- Gruppo Misto Anticarro (su cinque batterie, rispettivamente
da 20 mm - 47/32 - 75/18 - 75142 - 75/48)
- Compagnia Pionieri
- Compagnia Collegamenti
- Battaglione Complementi
- Battaglione Ufficiali
(con funzioni di Scuola e Riserva Ufficiali)
- Due Reggimenti di Fanteria
(su tre battaglioni con cinque compagnie ciascuno)
- Un reggimento di Artiglieria (su tre gruppi di tre batterie)
SS italiane della divisione ITALIA, che conservano
L'unità così costituita prese parte a numerosissime azioni contro le
forze partigiane nella vai di Lanzo, in Valsassina e in vai Taleggio,
armi, uniformi ed equipaggiamenti italiani
riuscendo ad ottenere alcuni successi locali.
La divisione, nei primi mesi del 1945, costituì un gruppo da combattimento comandato dallo Standartenfuhrer Binz, che fu incaricato di
svolgere compiti di polizia nelle retrovie del fronte sud, e particolarmente nella provincia di Piacenza. Il gruppo, che ebbe occasione di
prendere parte a numerosi combattimenti nella Val Trebbia, si arrese agli angloamericani il 30 aprile 1945, mentre il resto della divisione,
che negli ultimi mesi di guerra era passata al comando dello Standartenfuhrer von Heldmann, aveva ceduto le armi il 27 aprile.
Fra le unità costituite da italiani, avrebbe dovuto pure esserci la Waffengrenadierdivision ADRIATISCHE KUSTENLAND, alla cui
costituzione avrebbe dovuto presiedere il comando della 24.a divisione.
Radunati un certo numero di ufficiali e sottufficiali, questi furono concentrati a Moggio Udinese, che divenne perciò sede del comando
della nuova unità. 1 suoi effettivi avrebbero dovuto provenire dalle province del Litorale Adriatico, annesso al Reich dopo l'8 settembre,
ma, per numerose ragioni, non si riuscì ad arruolare un numero sufficiente di uomini per costituire una nuova divisione e i volontari
presentatisi confluirono, come complementi, nelle unità già esistenti.
Fra le unità costituite da Italiani vanno, probabilmente, enumerati i battaglioni di SS Polizei TRIEST e GORZ operanti, come dice il loro
stesso nome, nelle province di Trieste e Gorizia.
Esisteva, inoltre, un altro battaglione denominato FIUME, tracce del quale si trovano in alcune fonti jugoslave, che lo riportano come
operante, nell'omonima città, negli ultimi mesi di guerra. Sia questo reparto che i due sopra citati erano, probabilmente, reparti autonomi
di SS Polizei, posti alle dirette dipendenze dei comandi locali, con compiti essenzialmente connessi alle operazioni di controguerriglia.
Per quanto riguardava gli effettivi che li componevano, è lecito supporre che non si trattasse esclusivamente di Italiani; questi ultimi
rappresentavano solo una percentuale, mentre il grosso era formato da Austriaci e Tedeschi.
Ultima unità ad essere costituita, almeno in parte, da Italiani, fu la brigata alpina ALPENVORLAND, che traeva il suo nome dalla
denominazione assegnata ai territori del Trentino Alto Adige dopo l'annessione al Reich, avvenuta nel tardo 1943.
Su questa unità si hanno poche notizie e del suo impiego bellico si trovano tracce agli inizi del 1945 in Slovenia. La brigata, composta da
Austriaci e da volontari altoatesini, ebbe occasione di prendere parte a numerosi combattimenti contro i partigiani jugoslavi, lungo il
vecchio confine italo-jugoslavo e, particolarmente nel mese di marzo, nella provincia di Gorizia.
L'Ungheria, oltre alle già citate unità di cavalleria, fornì altre tre divisioni, la cui vita operativa, però, è estremamente nebulosa. La prima
di queste vide la luce il 1 maggio 1944 a Budapest con il nome di 25.a Waffengrenadierdivision der SS HUNYADI o UNGARISCHE
N.o 1, ed operò inizialmente sul fronte orientale contrastando l'avanzata sovietica. Dopo aver subìto perdite pesantissime nei
combattimenti con l'Armata Rossa, i resti della divisione, al cui comando era il Brigadefuhrer Grassy, ripiegarono nel tentativo, riuscito,
di arrendersi agli angloamericani. L'altra unità fu la 26.a Waffengrenadierdivision der SS GOMBOS o UNGARISCHE N.o 2, costituita
nel marzo 1945, la cui vita operativa fu estremamente breve in quanto fu annientata dai Russi durante la loro avanzata in Ungheria.
Una terza divisione denominata, probabilmente, 33.a Waffenkavalleriedivision der SS UNGARISCHE N.o 3 sorse nei primi mesi del
1945 con reparti ungheresi di cavalleria sfusi, inquadrati da ufficiali tedeschi. Di questa unità non si conosce praticamente nulla e solo
alcune fonti riportano il suo utilizzo nella difesa di Budapest,' ove fu annientata nel mese di febbraio.
Rimangono ancora da esaminare le unità reclutate in Jugoslavia. La prima di queste fu la 13.a Waffengebirgsdivision der SS
HANDSCHAR, conosciuta anche come KROATISCHE N.o 1, costituita nel luglio 1943 con quadri della 7.a divisione che inquadrarono
volontari musulmani bosniaci. Stanziata a Le Puy, nella Francia Meridionale, per la fase di addestramento iniziale, l'unità, allora
semplicemente conosciuta con il nome di "B.H." (iniziali indicanti la sua provenienza e cioè Bosnia-Herzegovina), iniziò la sua carriera
nei ranghi delle Waffen SS con un ammutinamento. Risoltosi positivamente questo intoppo, grazie all'intervento del Gran, Muftì di
Gerusalemme, capo spirituale dei musulmani, la divisione riprese il suo ciclo addestrativo rientrando in Jugoslavia nel febbraio del 1944.
Forte di circa 20.000 uomini, la divisione, al cui comando era il Brigadefuhrer Sauberzweig, era organizzata su due reggimenti di fanteria
e uno di artiglieria, e poteva contare inoltre su cinque battaglioni e alcune compagnie autonomi, specializzati nella lotta antipartigiana,
oltre a due squadroni di cavalleria che avevano funzioni di gruppo esplorante. Gli scontri a cui prese parte dimostrarono la scarsa capacità
bellica di buona parte dei suoi effettivi, che si distinsero solo per la ferocia verso le popolazioni civili serbe di fede cristiana.
Un SS fotografato a Carcov nei primi mesi del 1943
Volontari mussulmani bosniaci appartenenti alla 13.a divisione SS HANDSCHAR
Dopo aver subìto pesanti perdite in numerosi scontri con i partigiani, la divisione nel luglio 1944 fu inviata a difendere la città di TuzIa,
minacciata di accerchiamento da due Corpi dell'Armata di liberazione jugoslava. Provata per i combatti menti sostenuti e per le diserzioni
che avevano ridotto di numero i suoi effettivi, la 13.a divisione combattè con accanimento per due mesi nella zona di Tuzla, e fu
praticamente annientata con la presa della città.
Nell'ottobre 1944, la divisione fu sciolta e i pochi Tedeschi che la componevano, assieme ad aliquote minori di marinai e aviatori,
costituirono il gruppo da combattimento HANKE (conosciuto anche come 13.o Gebirgsregiment HANDSCHAR), che fu inviato a
combattere in Ungheria e quivi annientato.
La seconda divisione reclutata in Jugoslavia fu la 23.a Waffengebirgsdivision KAMA o KROATISCHE N.o 2. Costituita nell'estate del
1944, la divisione, posta al comando dello Standartenfuhrer Hellmut Raithel, era composta da volontari Serbi e Croati, inquadrati da
personale tedesco. La vita operativa di questa unità fu brevissima ed in pratica terminò al primo contatto con le forze dell'Armata Rossa. I
pochi superstiti confluirono nel gruppo da combattimento HANKE assieme a quelli della consorella HANDSCHAR.
La Jugoslavia merita un cenno particolare per quanto riguarda le unità di SS Polizei, dato che l'asprezza della guerra e la vastità del
movimento di insurrezione popolare costrinsero le unità germaniche e concentrarvi un numero elevatissimo di questi reparti.
A parte tre reggimenti (Lo 2.o - 3.o) di polizia ausiliaria serba stanziati a Nis, Belgrado e Kra1jevo, esistevano cinque reggimenti formati
da Croati (numerati progressivamente dal Lo al S.o) operanti in Slavonia, oltre al S.o reggimento di polizia motorizzato, stanziato a
Kragujevac. Con minoranze locali furono formati il reggimento NAGEL operante a Sarajevo, il reggimento MIHAEL RAISER nel
Banato, i cui effettivi, dopo le perdite subite, furono incorporati nella PRINZ EUGEN, e il reggimento UNTERSTAJERMARK su ben 28
compagnie, operante in Siovenia. Esisteva inoltre la Legione KREMPLER, costituita da oltre 4000 musulmani del Sangiaccato, che dopo
le perdite subite (e soprattutto le continue diserzioni) fu contratta- nel Reggimento Volontari del Sangìaccato.
Fra le unità che appartenevano alle SS Polizei o che finirono con il dipendere da queste, si possono ancora enumerare il Lo Reggimento
autonomo del Montenegro e i tre battaglioni formati dalle minoranze etniche di lingua tedesca della Siovenia e della Croazia, denominati
GENERAL LAUDON, LUDWIG VON BADEN e MAXIMILIAN EMANUEL VON BAYERN.
Oltre a queste unità, operarono in Slovenia i reggimenti di SS Polizei 12.o 13.o - 14.o - 17.o - 19.o - 22.o - 25.o - 27.o - e 28.o; in Istria e
lungo il veccliio confine italo-jugoslavo i reggimenti 9.o, 10.o e 15.o, mentre in Serbia furono impiegati il 16.o e il 18.o.
Esisteva, inoltre, il Serbische" Freiwilligenkorps formato da cinque reggimenti di volontaVi serbi, che operò in tutta la Jugoslavia e che
per un certo periodo fu stanziato a Postumia alle dirette dipendenze del responsabile della sicurezza nei territori del Litorale Adriatico,
Obergruppenfuhrer Odilo Globocnick.
Fra le unità minori costituite da altri paesi europei troviamo, inoltre, il Lo "Bulgarische" Waffengrenadierregiment e il Lo e 2.o
"Rumanische" Waffengrenadierregiment, costituiti rispettivamente da volontari bulgari e rumeni.
Anche se non appartenevano ad un paese europeo, non vanno dimenticati, infine, i volontari indiani che, reclutati fra i prigionieri di
guerra, andarono a costituire la "Indische" Freiwillingenlegion.
RIEPILOGO DELLE DIVISIONI
7.a SS FreiwiWgengebirgsdivision PRINZ EUGEN
13.o FrwGeb - 14.o FrwGeb - 7.o Art
25.a SS Waffengrenadierdivision HUNYADI
6 Lo WGr - 62.o WGr - 63.o WGr - 25.o Art
13.a SS Waffengebirgsdivision HANDSCHAR
27.o FrwGeb - 28.o FrwGeb - 13.o Art
26.a SS Waffengrenadierdivision GOMBOS
64 o WGr - 65.o WGr - 85.o WGr - 26.o Art
18.a SS FreiwiWgenpanzergrenadierdivision HORST WESSEL
18.o Pz Abt - 39.o PzGr 40.o PzGr - 18.o Art
29.a SS Waffengrenadierdivision ITALIENISCHE
8 Lo WGr - 82.o WGr - 29.o Art
21.a SS Waffengebirgsdivision SKANDERBEG
50.o WGeb - 51.o WGeb 21.o Art
3 La SS Freiwilligengrenadierdivision BOHMEN UND
MAHREN
78.o FrwGr - 79.o FrwGr 80.o FrwGr - 31.o Art (*)
22.a SS FreiwiWgenkavalleriedivision MARIA THERESA
52.o Kav - 53.o Kay - 54.o Kav - 22.o Art
23.a SS Waffengebirgsdivision KAMA
55.o WGeb - 56.o WGeb 23.o Art
24.a SS Waffengebirgsdivision KARSTJAGER
59.o Geb - 60.o Geb - 24.o Art
33.a SS Waffenkavalleriedivision UNGARISCHE N.o 3
reparti sconosciuti
37.a SS Freiwilligenkavalleriedivision LUTZOW
92.o Kav - 93.o Kav - 37.o Art
(*) Composizione organica incerta
Furono creati inoltre sette reggimenti corazzati (1o - 2.o - 1o - 5.o - 9.o - 10.o 12.o) che portavano il numero distintivo delle divisioni cui
furono assegnati). Per le Panzergrenadierdivision furono invece creati cinque reparti corazzati di livello inferiore denominati
Panzerabteilung (11o - 16.o - 17.o 18.b - 23.o), recanti anch'essi il numero distintivo divisionale; di questi l’ 11.o portava il nome di
HERMANN VON SALZA.
Questi furono i principali reparti organici costituiti dalle WAFFEN SS o dalle SS POLIZEI, reparti i cui effettivi, in tutto il corso della
guerra, si aggirarono sul milione e mezzo di uomini.
Il nostro studio si chiude qui, senza un discorso conclusivo, impossibile da farsi, se non tenendo conto di un numero incredibile di fattori
che debbono essere sviscerati ad uno ad uno, per avere una visione reale del problema.
Molte cose sono rimaste ancora, volutamente, oscure, altre emergono lentamente con il passare degli anni suscitando, quasi sempre,
vivaci reazioni presso l'opinione pubblica. Le SS infatti, retaggio di una Europa sconvolta dalla follia di un conflitto mondiale,
rappresentano pur sempre un momento storico di questa. In esso si fondono elementi fra i più diversi, che vanno dal fanatismo
all’interesse, dalla crociata politico-religiosa all'imposizione di una supremazia razziale, dalla ricerca di privilegi all'odio di popoli, razze
e genti, dall'eroismo alla criminalità più efferata. Il tutto a dimostrazione della bestialità che può essere scatenata in ogni essere umano
quando, per diversi motivi, vengono a cadere quei vincoli morali e materiali che dovrebbero essere il fondamento della nostra civiltà.
RIEPILOGO DELLE UNITA' REGGIMENTALI COSTITUITE
RIEGGIMENTI
1.o SS Panzergrenadier
2.o SS Panzergrenadier
3.o SS Panzergrenadier DEUTSCHLAND
4.o SS Panzergrenadier DER FUHRER
5.o SS Panzergrenadier THULE
6.o SS Panzergrenadier THEODOR EICKE
7.o SS Panzergrenadier (ex Lo Gr ex Lo Poi)
4.a
8.o SS Panzergrenadier (ex 2.o Gr ex 2.o Poi)
9.o SS Panzergrenadier GERMANIA
10.o SS Panzergrenadier WESTLAND
11.o SS Gebirgsjager REINHARD HEYDRICH
12.o SS Gebirgsjager MICHAEL GAISSMAR
13.o SS FreiwiWgengebirgsjager ARTHUR PHLEPS (ex Lo Geb)
14.o SS FreiwiWgengebirgsjager (ex 2.o Geb)
15.o SS Kavallerie (ex Lo Kav ex Lo Reíter)
16.o SS Kavallerie (ex 2.o Kav ex 2.o Reíter)
17.o SS Kavallerie (ex 1o Kav ex 1o Reiter)
18.o SS Kavallerie (ex 4.o Kav)
19.o SS Panzergrenadier
20.o SS Panzergrenadier
1.a
1.a
2.a
2.a
3.a
3.a
4.a
5.a
5.a
6.a
6.a
7.a
7.a
8.a
8.a
8.a
8.a
9.a
9.a
21.o SS Panzergrenadier
22.o SS Panzergrenadier
23.o SS Panzergrenadier NORGE (ex 2.o Gr)
24.o SS Panzergrenadier DANMARK (ex Lo Gr)
25.o SS Panzergrenadier
26.o SS Panzergrenadier
27.o SS FreiwiWgengebirgsjager (ex Kroatisches FrwGeb N.o 1)
28.o SS FreiwíWgengebirgsjager (ex Kroatisches FrwGeb N.o 2)
29.o SS FreiwíWgengrenadier (ex Lo Frw)
30.o SS FreiwiWgengrenadier (ex 2.o Frw)
3 Lo SS Freiwilligengrenadier (ex 3.o Frw)
32.o SS Waffengrenadier (ex Lettisches N.o 3)
33.o SS Waffengrenadier (ex Lettisches N.o 4)
34.o SS Waffengrenadier (ex Lettisches N. 5)
35.o SSPanzergrenadier
36.o SS Panzergrenadier
37.o SS Panzergrenadier
38.o SS Panzergrenadier
39.o SS Panzergrenadier (ex 8.o SS Infanterie)
40.o SS Panzergrenadíer (ex 10.o SS Infanterie)
41.o non risulta traccia dell'esistenza di questa unità
42.o SS Waffengrenadier VOLDEMARS VEISS (ex Lettisches N.o 1)
43.o SS Waffengrenadier HINRICH SCHULDT (ex Lettisches N.o 2)
44.o SS Waffengrenadier (ex Lettisches N.o 6)
45.o SS Freiwilligengrenadier ESTLAND (ex 42.o FrwGr)
46.o SS Freiwilligengrenadier (ex 43.o FrwGr)
47.o SS FreiwiWgengrenadier
48.o SS FreiwiWgenpanzergrenadier GENERALSEYFFARDT
49.o SS Freiwilligenpanzergrenadier DE RUYTER
50.o SS Waffengebirgsjager (ex Albanisches N.o 1)
5 Lo SS Waffengebirgsjager (ex Albanisches N.o 2)
52.o SS Kavallerie
53.o SS Kavallerie
54.o SS Kavallerie (ex 17.o KAVALLERIE)
55.o SS Waffengebirgsjager (ex Kroatisches FrwGeb N.o 3)
56.o SS Waffengebirgsjager (ex Kroatisches FrwGeb N.o 4)
57.o SS Waffengrenadier (ex Franzosisches N.o 1)
58.o SS Waffengrenadier (ex Franzosisches N.o 1)
59.o SS Waffengebirgsjager
60.o SS Vlaffengebirgsjager
61.o SS Waffengrenadier
62.o SS Waffengrenadier
63.o SS Waffengrenadier
64.o SS Waffengrenadier
65.o SS Waffengrenadier
66.o SS Freiwilligengrenadier
67.o SS FreiwiWgengrenadier
68.o SS FreiwiWgengrenadier
69.o SS FreiwiWgengrenadier
70.o SS FreiwiWgengrenadier
71.o SS Freiwilligengrenadier
72.o SS Waffengrenadier
73.o SS Waffengrenadier
74.o SS Waffengrenadier
75.o SS Waffengrenadier
76.o SS Waffengrenadier
77.o SS Waffengrenadier
78.o SS Freíwilligengrenadier
79.o SS Freíwilligengrenadier
80.o SS FreíwiWgengrenadier
81.o SS Waffengrenadier (ex Italienisches N.o 1)
82.o SS Waffengrenadier (ex Italionisches N.o 2)
10.a
10.a
11.a
11.a
12.a
12.a
13.a
13.a
14.a
14.a
14.a
15.a
15.a
15.a
16.a
16.a
17.a
17.a
18.a
18.a
19.a
19.a
19.a
19.a
20.a
20.a
20.a
23.a
23.a
21.a
21.a
22.a
22.a
22.a
23.a
23.a
33.a
33.a
24.a
24.a
25.a
25.a
25.a
26.a
26.a
27.a
27.a
27.a
28.a
28.a
28.a
29.a
29.a
29.a
30.a
30.a
30.a
31.a
31.a
31.a
29.a
29.a
83.o SS FreiWgengrenadier
84.o SS Freiwjlligengrenadier
85.o SS Waffengrenadier
86.o SS FreiwiWgengrenadíer
87.o SS FreiwiWgengrenadier
88.o SS FreiwiWgengrenadier
89.o SS Polizeigrenadier (ex 29.o Poi ex Lo Poi)
90.o SS Polizeigrenadier (ex 30.o Poi ex 2.o Poi)
9 Lo SS Polizeigrenadier (ex 14.o Poi ex 3.o Poi)
92.o SS Kavallerie
93.o SS Kavallerie
34.a
34.a
26.a
32.a
32.a
32.a
35.a
35.a
35.a
37.a
37.a