TORRE DEL LAGO – Via Pisoni-Stenico
TORRE DEL LAGO m 2657
Parete S - Via Pisoni Stenico
relazione di Saverio D’Eredità - salita del 28/07/2012
Elegante colonna dai colori giallo-grigi, la Torre del Lago si
specchia nel bucolico contesto del lago Scotoni in un ambiente
di rara bellezza. La sua verticale parete sud, caratterizzata da un
grande diedro giallo è percorsa da questa impegnativa via
aperta dalla cordata Pisoni-Stenico che sfrutta con grande logica
un sistema di camini nella parte inferiore per poi vincere
direttamente il lungo diedro della parte superiore. Arrampicata dal sapore di alpinismo
classico, globalmente impegnativa sia per il tipo di salita (in cui si dovrà rispolverare la
tecnica di incastro e opposizione) che per la roccia, nel complesso buona ma in alcuni
tratti delicata e che richiede una buona dose di esperienza. Il tiro chiave del diedro anche
se in buona parte ben chiodato, è piuttosto sostenuto e atletico. Soste quasi tutte
attrezzate, anche se lungo il percorso la chiodatura non è abbondante: utili dunque friend
medi e grandi per proteggere le larghe fessure che caratterizzano la via.
Primi salitori:
Sviluppo:
Difficoltà:
Tempo previsto:
Roccia:
Materiale:
Punti d’appoggio:
Cartine:
G. Pisoni, M. Stenico, 26 agosto 1943
450 m
TD
max: 6°
6 ore
abbastanza buona nel complesso ma con alcuni tratti friabili
friend di varie misure (anche molto grandi) e dadi; un paio di chiodi
(soste quasi tutte attrezzate).
via di accesso dalla strada, Rifugio Scotoni
Tabacco foglio 03 (Cortina d’Ampezzo Dolomiti Ampezzane) scala
1:25.000
Accesso:
Come per il Diedro Dall’Oglio (Dolomiti Orientali 1, Itin. 022). Giunti sotto la Torre si
risale per tracce un piccolo ghiaione portandosi alla base delle rocce, sulla verticale di un
profondo camino costituito da una grande quinta rocciosa sbarrata da un tetto e addossata
alla parete.
Salita:
1) Ci si innalza per una fessura bianca inclinata a dx (4°+) poi per una fessurina gialla
friabile (4°+) ci si porta sotto il grande tetto ch e delimita a dx il camino. Imboccare il
camino su buona roccia scura (5°, 1C) penetrando al suo interno. Una strettoia viene
faticosamente vinta con passaggio ad incastro (5°+, 1C), oltre la quale il camino si
allarga e permette una arrampicata più fluida sui bordi (5°) Sotto l’ultima strettoia
(1C) è preferibile uscire a dx su rocce esposte ma articolate (4°+) raggiungendo una
comoda terrazza dove si sosta (sosta attrezzata per calata). 55 m; 4°+, 5°, p.5°+;
3C, 2CF.
2) Traversando qualche metro a dx si aggira la difficile paretina soprastante la sosta. Si
sale pochi metri per rocce facili per rientrare sulla verticale della sosta traversando a
sx. Superare un salto di roccia non molto salda (4°+) oltre il quale si imbocca un
canale-camino di roccia levigata che si sale più facilmente (3°+) fino ad un pulpitino
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alla base di uno stretto camino che si apre a sx. Si sosta su spuntone alla base del
camino (ometto). 50 m; 4°+, poi 3°+.
3) Salire il camino (4°) e dopo circa 30 m uscire a sx all’altezza di una terrazza
portandosi sotto un successivo camino. Salirlo con arrampicata divertente (4°+, 1C)
sostando su un terrazzino alla base di una strozzatura su spuntone. 50 m; 4°, 4°+;
1C.
4) Superare la strozzatura (4°+) uscendo a sx su fa cili roccette che si salgono fino alla
base di una successiva serie di caminetti e fessure inclinate verso sx. Si ignora una
sosta a sx (2C con cordone) per salire il sistema di camini e fessure (3°, 4°) fin quasi
sotto la cengia mediana del monte che si raggiunge superando una fessurina di
rocce un po’sporche (4°+). La sosta si trova un po’ spostata verso dx alla base di una
fessura di roccia rossastra sotto una sequenza di piccoli tetti (ignorare 1AF spostato
molto a sx sulla cengia). 60 mt; 4°+, poi 4°; 2C appaiati, 2CF .
5) Salire fessura soprastante e aggirare a sx il primo tetto (4°+, 1C) e sormontarlo
traversando a dx sopra di esso. Seguire una fessura-camino su buona roccia,
superando a metà un passaggio non facile (5°, 1C) e giunti sotto uno strapiombo
uscire a dx per belle rocce articolate che si rimontano fino ad un punto di sosta in
vista del diedro che caratterizza la parte alta della via. 45 m; 4°, 4°+, .p 5°; 2C, 2CF.
6) Si sale per una decina di metri un po’ a dx per rocce fessurate per portarsi
progressivamente verso sx sul fondo del diedro (4°, 4°+). Rimontarlo con bella
arrampicata sui bordi (5°-, 1CL). Giunti su un terr azzino con erba uscire a dx (1C
vecchio poco visibile) per vincere una bella placca esposta di ottima roccia chiara
(1C con cordino, 5°+; NB: anche possibile salire lungo la fessura sul fondo del
diedro, 5° meno bello ). Riportarsi sul fondo del diedro in direzione di una visibile
nicchia sotto uno strapiombo dove si sosta. 40 m; 4°+, 5°, p. 5°+; 2C, 2CF .
7) Superare con passaggio delicato l’incombente strapiombo (5°+, 1C alla base) poi con
bella arrampicata seguendo la fessura sul fondo del diedro fino ad una comoda sosta
sotto uno strapiombo giallastro. 25 m; 5°, p. 5°+; 1C, 2CF.
8) Portarsi sotto lo strapiombo (qualche scaglia instabile) e superarlo a sx (5°-, 1FR
incastrato sul fondo della fessura) poi un po’ più facilmente si risale il diedro (4°+, 1C)
qui molto aperto portandosi alla base della parte finale, gialla e strapiombante dove
si sosta comodamente su un terrazzino con terra. 30 m; 5°-, poi 4°+; 1C, 1CL+2CF.
9) Tiro chiave: si entra nel diedro con primo difficile passaggio (6° o A0, 1CL). Lo risale
con arrampicata faticosa ma ben protetta (6°, 3C) f in sotto lo strapiombo che lo
chiude. Si traversa a sx uscendo sullo spigolo (5°, 1C). Si risale pochi metri con
cautela le rocce dello spigolo (friabile meglio stare un po’ a sx) riportandosi verso il
fondo della fessura (5°, 1C) che si supera con pass aggio ostico (5 m, 6°, 1C in alto,
possibile proteggersi con friend grandi) oltre il quale si sosta comodamente sul
fondo. 25 m; 6°; 6C, 1CL, 2CF.
NB: è possibile evitare il primo tratto del diedro: dal cordone si traversa in
esposizione a sx (cordino) raggiungendo lo spigolo alcuni metri più in basso.
Probabilmente più facile ma più esposto e roccia dubbia.
10) Si sale faticosamente la profonda fessura con tecnica di incastro (5°); quando si
stringe si esce sui bordi esterni su roccia da valutare (1C). Si risalgono gli ultimi metri
(4°+) abbandonando la fessura all’altezza di un mas so incastrato sotto uno
strapiombo. Si obliqua a sx su rocce articolate mirando all’uscita in cresta. 40 m; 5°
poi 4°, 4°+; sosta da attrezzare.
11) Per facile roccette si raggiunge la vetta.
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Discesa
Dalla cima seguire una traccia verso N che si abbassa fino all’uscita del Diedro
Dall’Oglio. Seguire le tracce ed ometti che scendono ripidamente un pendio inclinato di
roccette e ghiaino. Ci si sposta verso dx (direzione Cima Scotoni) fin sopra un camino
verticale (2 soste di calata su clessidra attrezzate). Con una doppia da 25 m si scende al
pendio sottostante. Per tracce si raggiunge la Forcella del Lago da cui per facile sentiero si
rientra all’attacco. Meno di un’ora.
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