CORSO RESIDENZIALE DI FOMARZIONE IN MEDICINA MANUALE E NEUROKINESIOLOGIA VALUTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO DEI SINTOMI E FUNZIONE IN PAZIENTI CON SINDROME DA CONFLITTO DELLA CUFFIA DEI ROTATORI TRATTATI CON TERAPIA MANUALE SECONDO IL CONCETTO NEURO-ANATOMICO BOURDIOL-BORTOLIN COMBINATA CON ESERCIZI Tesi di: GIACOBO FLAVIO LUIZ Treviso 2010 3 RIASSUNTO La sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori è la causa più frequente di dolore e disabilità della spalla. La sintomatologia è dovuta all’attrito dei tendini della cuffia dei rotatori e della borsa sotto-acromiale contro la superficie inferiore del tetto coraco-acromiale. I sintomi tipici sono dolore, perdita de movimento e debolezza. Diverse sono le cause che provocano questa patologia: artrosi dell’articolazione acromio-clavicolare, calcificazione del legamento acromiocoracoideo, anomalie strutturali dell’acromion, sovraccarico funzionale dovuto a movimenti ripetuti nel tempo e disequilibrio muscolare. Nella maggior parte dei casi il trattamento conservativo è sufficiente per risolvere il problema. E soprattutto, con il trattamento fisioterapico, che si basa sulla terapia manuale, che si ottengono dei risultati eccellenti nelle manifestazioni algiche, nel recupero funzionale e della forza muscolare. Questo studio mira a valutare il miglioramento dei sintomi e delle funzioni in pazienti con sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori, trattati con le tecniche della Terapia Manuale secondo il concetto N-A Bourdiol-Bortolin, combinata con esercizi di rinforzo muscolare e rieducazione. Lo studio è stato svolto nel periodo tra gennaio e giugno 2010, presso il Centro di Fisiokinesioterapia di Treviso (TV). Sono stati trattati 12 pazienti (12 spalle) con diagnosi da conflitto della cuffia dei rotatori. La situazione clinica funzionale del paziente si riconosce attraverso i dati che emergono dall’esame clinico, dall’anamnesi e dalle indagini strumentali. Dopo il consenso formale dei pazienti ad essere inseriti nello studio sono stati somministrati, pre e post trattamento il questionario SPADI di valutazione del dolore e della difficoltà nella conduzione delle normali attività fisiche, assunto come indicatore del miglioramento dei sintomi e funzione. Il protocollo terapeutico adottato ha previsto: l’applicazione delle tecniche della Terapia Manuale secondo il concetto N-A Bourdiol-Bortolin, nel trattamento delle patologie della spalla. esercizi di rinforzo muscolare. esercizi di auto rieducazione. Sono state eseguite giornalmente per due settimane 10 sedute di terapia. Lo studio ha dimostrato attraverso l’analisi dei dati delle tabelle 2, 3 e 4 il conseguimento di ottimi e significativi risultati. Possiamo affermare con ogni evidenza che le due settimane (10 sedute) di trattamento con la Terapia Manuale secondo il concetto N.A. Bourdiol-Bortolin, combinata con esercizi di rinforzo muscolare, hanno contribuito efficacemente ad attenuare l’intensità del dolore e migliorare il grado di difficoltà nel condurre le normali attività fisiche nei pazienti con sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori. PAROLE CHIAVE: Conflitto della cuffia dei rotatori, Terapia manuale, Protocollo terapeutico. 4 ABSTRACT The rotator cuff syndrome is the most frequent cause of pain and disability in the shoulder. The symptoms are due to the friction of the rotator cuff tendons and the sub acromial bursa against the lower surface of the coracoid process and the acromion. The most common symptoms are pain, movement loss and weakness. There are many reasons for this pathology: acromioclavicular arthrosis, coraco-acromial ligament calcification, acromion abnormal structure, functional overload due to repeated movements and muscular instability. In most of the cases the conservative treatment is enough to solve the problem. Especially with the physiotherapic treatments that are based in manual techniques obtaining excellent results in the algic manifestations in the healing of muscular strength. The purpose of this article is to evaluate the improvements of the symptoms and functions in patients with the rotator cuff syndrome, treated with manual techniques according with the concept N-A Bourdinol-Bortolin, combined with muscular reinforcement and re-education exercises. This study was develop in the period between January and June 2010 inside “Centro di Fisiokinesiterapia di Teviso (TV)”. Were recovered 12 patients (shoulder problems) with the rotator cuff syndrome diagnosis . The clinical functional situation of the patient is recognized through clinical exam data, anamnesis and instrumental survey . After the formal patient’s consensus being inserted in the article we applied a pre and post treatment SPADI questionnaire valuating the pain and difficult conducing normal physical activity, assuming as an improving indicator of symptoms and function. The therapeutics protocol adopted foreseen: Application of manual techniques according the concept N-A Bourdiol-Bartolin, in treatments of shoulder pathologies. Muscular reinforcement exercises Auto re-education exercises It was applied 10 sessions of therapies for 2 weeks in daily frequencies. The study demonstrates through data analysis of chart 2, 3 and 4 the achievements of good and significant results. We can therefore affirm with every single evidence that those 2 weeks (10 sessions) treatment with manual techniques according the concept N.A Bourdiol-Bortolin, combined with muscular reinforcement, contributed effectively to reduce pain intensity and improving the difficult grade in conducing normal physical activities in patients with the rotator cuff syndrome. KEY WORDS: rotator cuff syndrome, manual therapy, therapeutic protocol. 5 OBIETTIVO Obiettivo dello studio è di valutare il miglioramento dei sintomi e della funzione in un gruppo di pazienti affetti da sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori nella spalla, trattati con Terapia Manuale secondo il concetto neuro-anatomico Bourdiol-Bortolin, combinata con esercizi di rinforzo muscolare e rieducazione. METODOLOGIA Un campione di pazienti (N° = 12), 5 uomini e 7 donne. L’età massima è di 79 anni, la minima di 51 (media 64), cui è stato diagnosticato sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori in fase subacuta o cronica. I pazienti hanno ricevuto il trattamento prestabilito per 10 volte, in un periodo di due settimane, di Terapia Manuale secondo il concetto neuro-anatomico Bourdiol-Bortolin, combinata con esercizi di rieducazione e recupero muscolare presso il Centro di Fisiokinesioterapia di Treviso (TV). Come indicatori dell’efficacia della terapia sono stati somministrati, pre e post trattamento, il questionario SPADI. INTRODUZIONE La sindrome da conflitto dei rotatori è una patologia che colpisce la spalla ed è molto frequente nella pratica clinica. Il conflitto della testa omerale e dei tendini della cuffia dei rotatori contro la superficie inferiore dell’acromion venne riportata in letteratura circa 150 anni fa (R Adamas, 1852). Dopo la classificazione della sindrome da conflitto subacromiale effettuata da Neer nel 1972 (Neer, 1972) si riuscì a stabilire la diagnosi di sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori. La sintomatologia è dovuta all’attrito della testa omerale, dei tendini della cuffia dei rotatori e della borsa sierosa sottoacromiale contro la superficie inferiore del tetto coraco-acromiale. I sintomi tipici sono dolore, perdita de movimento e debolezza. Diverse sono le cause che provocano questa patologia: sovraccarico funzionale dovuto a movimenti ripetuti nel tempo e/o come conseguenza di posture scorrette mantenute a lungo, disequilibrio muscolare, artrosi dell’articolazione acromio-clavicolare, calcificazione del legamento acromio-coracoideo e anomalie strutturali dell’acromion. Il termine cuffia dei rotatori s’intendi l’insieme dei tendini di quattro muscoli: sottoscapolare, sopraspinato, sottospinato e piccolo rotondo. Questi quattro tendini confluiscono insieme e formano una vera e propria “cuffia” che avvolge la testa dell’omero. In generale nell’ambito della patologia si verifica l’infiammazione dei tendini e guaine tendinee di muscoli e fasce muscolari e dei nervi periferici. Avremo quindi quadri di tendinite, tenosinovite, borsite, fasciiti, capsuliti e sindromi da compressione periferica dei nervi e se trascurata l’infiammazione, può portare alla rottura del tendine. 6 Per comprendere meglio quali sono le cause che generano questo conflitto occorre conoscere le principale strutture anatomiche della spalla. EZIOLOGIA DELLA DISFUNZIONE DELLA CUFFIA DEI ROTATORI. Lo spazio sub-acromiale, definito anche come “defilé del sopraspinato” è lo spazio compreso tra la porzione anteriore dell’acromion, il legamento coraco-acromiale e l’articolazione acromio-clavicolare (fig. 5). Figura 5: Spazio sub-acromiale o “defilé del sopraspinoso” e legamento coraco-acromiale. Questo spazio viene riempito dal tendine del muscolo sopraspinato, dal capo lungo del bicipite e della borsa sub-acromiale. Nel caso questo spazio, per qualsiasi motivo, venga ridotto creerà il cosi detto conflitto sub-acromiale. Le possibili cause che possono ridurre lo spazio di questa zona sono diverse: Alterazione delle strutture Variazione nella forma dell’acromion Morrison e Bigliani nel 1976 Acromion piatto o tipo I° 68% descrissero le varianti morfologiche dell’acromion correlandole percentualmente al rischio di lesione Acromion curvo o tipo II° 28% a carico della sottostante cuffia dei rotatori (fig.6). Acromion uncinato o tipo III° 3% Figura 6: Variazione nella forma dell’acromion con percentuale al rischio di lesione Variazione dell’inclinazione 7 Un angolo di inclinazione inferiore dell’acromion più piatto si trovano associati la presenza di speroni nella porzione anteriore dell’acromion ed una riduzione dello spazio sub-acromiale (M Aoki, 1986) (fig.7). Figura 7: Variazione dell’angolo di inclinazione dell’acromion Presenza di speroni all’inserimento del legamento coraco-acromiale. Questi speroni, provocati probabilmente dall’impatto cronico della testa omerale contro il legamento, possono restringere lo spazio sub-acromiale (fig. 7). Figura 7: Speroni all’inserimento del legamento-coraco-acromiale Un’articolazione acromio-claveare prominente (fig.8) o con presenza di osteofiti da artrosi (fig. 9). Figura 8 Figura 9 8 Ispessimento tendineo dovuto a calcificazione o a esiti chirurgici o a trauma della cuffia dei rotatori (Brotzmann SB, 1998) Aumentata proeminenza della grande tuberosità dovuta ad anomalie congenite o a vizi di consolidamento (Brotzmann SB, 1998) Alterazione fisiopatologiche Per quanto riguarda la scapola - Posizione scapolare atipica dovuta a cifosi toracica. L’eccessive cifosi dorsale può condizionare la meccanica della spalla, può dare una significativa diminuzione del ROM e della forza muscolare (M. Kebaetse, 1999). - Movimento scapolare alterato dovuto o a paralisi del trapezio/gran dentato. - Instabilità scapolo-toracica da ipotonotrofia muscolare. - Scapola alata dovuto l’ipotonia delle fibre medie del gran dentato (Bourdiol R.J., Bortolin G. 2009). Una eccessiva traslazione della testa dell’omero sulla glenoide in pazienti con instabilità glenoomerale può condurre ad una sindrome da conflitto (JB Ticket, 1995). L’infiammazione della borsa subacromiale e del tendine del muscolo sopraspinato (CS Neer, 1972). Per quanto riguarda la capsula - Rigidità della capsula posteriore viene a determinare una translazione antero-superiore della testa omerale nella flessione di spalla (F.A. Matsen III, 1996). - Lassità capsulare. Per quanto riguarda i muscoli della cuffia dei rotatori - L’affaticamento dei muscoli depressori della testa omerale contribuisce ad aumentare la traslazione superiore della testa omerale (Allegrucci, 1994) - La perdita dei biomeccanismi di depressione della testa omerale nella radiculopatia C5C6, la paralisi del nervo sopra scapolare, la lesione completa o parziale della cuffia dei rotatori, la rottura del capo lungo del bicipite. Una rottura dei legamenti acromio-claveari Non consente una rotazione sufficiente della scapola durante l’elevazione del braccio, dando come risultato il conflitto della grande tuberosità contro l’acromion (CS Neer, 1990). Diminuzione della forza del muscolo gran dentato Rottura del capo lungo del bicipite Aumento dell’attività del trapezio superiore ed inferiore (compenso alla diminuzione di forza del gran dentato) (Ludewig, 2000). Contratture e/ o tendinite del muscolo piccolo pettorale Questo muscolo viene descritto perché anch’esso, per cause diverse, frequentemente costituisce lo starter delle scapulopatie (Bourdiol R.J., Bortolin G. 2009). 9 Il muscolo piccolo pettorale contratto può limitare la flessione della spalla ostacolandone la rotazione scapolare ed impedendo alla cavità glenoidea di raggiungere l’orientamento craniale necessario a completare la flessione dell’articolazione (Kendall FP, 1995). Le turbe propriocettive del piccolo pettorale e la sua tendinite sono una delle patologie più frequenti e nello stesso tempo più sconosciute alla base delle patologie della spalla. Le sue contratture e/o le tendinite frequentemente creano una pressione sul fascio vasculo-nervoso contro il costato, cause frequente delle turbe sia a carico del plesso brachiale che a carico del distretto vascolare (acroparestesie e acrocianosi) e linfatico. CLASSIFICAZIONE DELLA SINDROME DA CONFLITTO DEI ROTATORI La più classica è quella definita da Neer (1972), il quale suddivide la sindrome da conflitto in tre stadi: 1° Stadio. E’ caratterizzato da edema ed infiammazione. L’età tipica del paziente è meno di 25 anni, ma può manifestarsi ad ogni età. Ed è causato da una lesione di sovraccarico, traumatiche. 2° Stadio. I pazienti di età tipica compresa tra 25-40 anni sono maggiormente soggetti a sindrome da conflitto sub-acromiale. Dal punto di vista patologico è presente fibrosi e tendinite delle strutture sub-acromiali (borsa-tendini). 3° Stadio. Età tipica al di sopra dei 40 anni. È caratterizzato dalla tendinosi dei tendini della cuffia, osteofiti, artrosi. I soggetti hanno spesso una rottura della cuffia dei rotatori. STANDARD E SCALE DI VALUTAZIONE E stato adottato il questionario SPADI “Shoulder pain and disability indes” Lo sviluppo di un dolore di spalla ed indice di incapacità (Development of a shoulder pain and disability index) (Roach et al. 1991). http://www.tac.vic.gov.au/upload/SPI.pdf Il questionario SPADI è suddiviso in due parti; nella prima parte è chiesto al paziente di pensare al dolore accusato in corrispondenza della spalla affetta da patologia durante l’ultima settimana pre trattamento. Vi è una scala numerica lineare da 0 a 10, come riportato di seguito. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Dove: 0 = nessun dolore e 10 = il peggiore dolore immaginabile. Il paziente deve fornire le risposte alle varie domande segnalando un numero fra 0 e 10, indicando in tal modo l’intensità del dolore provata nell’ultima settimana pre trattamento. Gli item relativi al dolore sono cinque riferiti tutti alla seguente domanda: “Quanto è intenso il suo dolore….”? 1. Nel momento peggiore 2. Quando deve toccarsi la nuca 10 3. Quando è coricato sul lato che le fa male 4. Quando deve prendere qualcosa su uno scaffale in alto 5. Quando deve spingere con il braccio che le fa male. La seconda parte del questionario SPADI indaga invece la difficoltà nella conduzione delle normali attività fisiche. “Viene chiesto al paziente di pensare alla difficoltà che ha riscontrato nella conduzione delle seguenti attività fisiche quotidiane imputabile al dolore in corrispondenza della sua spalla durante l’ultima settimana pre trattamento”. Anche qui vi è una scala numerica lineare da 0 a 10, come riportato di seguito. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Dove: 0 = nessuna difficoltà e 10 = difficoltà tale da chiedere aiuto. Il paziente deve segnalare un numero fra 0 e 10 in corrispondenza del grado di difficoltà che presenta nello svolgere ciascuna delle attività indicate. Gli item relativi al grado di difficoltà sono otto riferiti tutti alla seguente domanda: “Qual è il grado di difficoltà che avverte nel….”? 1. Lavarsi o pettinarsi i capelli 2. Lavarsi la schiena o allacciare il reggiseno 3. Infilarsi o togliersi una maglietta o maglione 4. Mettersi una camicia che abbottona davanti 5. Mettersi i pantaloni o una gonna 6. Depositare un oggetto su uno scaffale in alto 7. Portare la spesa o un oggetto che pesa circa 4.5 Kg. 8. Prendere qualcosa dalla tasca posteriore TEMPI E PROTOCOLLO TERAPEUTICO Il gruppo oggetto dello studio è costituito da 12 pazienti di cui 7 femmine e 5 maschi. L’età massima è di 79 anni, la minima di 51 (media 64) (tabella 1). Tabella 1: Statistiche descrittive generali N° CASI ETà SESSO 12 Media 64 Minima 51 Massima 79 Maschi 5 Femmine 7 11 Prima di iniziare il trattamento, si riconosce, attraverso i dati che emergono dall’esame clinico, dall’anamnesi e dalle indagini strumentali, la situazione clinica funzionale del paziente assistito. Ai pazienti, dopo il consenso formale ad essere inseriti nello studio, sono stati somministrati il questionario di valutazione, assunti come indicatori di efficacia del trattamento. Tutti i pazienti sono stati in seguito sottoposti giornalmente per 2 settimane (10 sedute) ad un protocollo terapeutico che ha previsto: 1- L’applicazione delle tecniche della Terapia Manuale secondo il concetto N-A BourdiolBortolin, nel trattamento delle patologie della spalla. 2- Esercizi di rinforzo muscolare. 3- Esercizi d’autorieducazione. Il successo riabilitativo dipende de un corretto approccio rieducativo. Bisogna saper programmare esercizi di mobilizzazione, esercizi di rinforzo muscolare e d’autorieducazione e il programma deve essere adattato a ciascun paziente. La regola è di progredire nell’intensità, nella resistenza e nel numero degli esercizi, “senza mai fare male”. Protocollo terapeutico Terapia Manuale Secondo il concetto N.A. Bourdiol-Bortolin. Rieducazione del gran dentato – con la tecnica “mano sulla spalla”, eseguita secondo una triplice angolazione del braccio. Il point-ressort del piccolo pettorale – tecnica per decontratturare il muscolo quando presente la contrattura. Rieducazione del muscolo romboide- con la tecnica di manipolazione della “bandoliera”. Il “ rilancio” del gran dentato – attraverso la manovra specifica di recupero del segmento vertebrale C4. Esercizi di rinforzo muscolare (mediante l’utilizzo di elastici e pesi) Incremento e rinforzo dei muscoli della cuffia e del cingolo scapolare per ristabilire un corretto rapporto della scapola con il torace e dell’omero con la scapola. Esercizi d’autorieducazione per il muscolo “gran dentato” Nei casi di “scollamento” scapolare - Spinta contro il muro Spinta sulla sedia: Sollevare il corpo dalla sedia utilizzando solo le braccia. Dopo l’ultima seduta terapeutica sono stati nuovamente somministrati il questionario di valutazione. 12 ANALISI DEI RESULTATI Nella tabella 2 sono riportati i dati pre e post trattamento relativi alla scala di valutazione SPADI del dolore. Gli indicatori relativi al dolore sono cinque e consentono di ottenere dal paziente delle risposte riguardo all’intensità del dolore avvertito in cinque diverse condizioni. Analizzando i dati della tabella, dal raffronto tra i valori pre e quelli post terapia, possiamo notare che i pazienti hanno attestato con le loro risposte un significativo miglioramento riguardo i cinque indicatori del test. Possiamo quindi con ogni evidenza affermare che le due settimane (10 sedute) di trattamento con la Terapia Manuale secondo il concetto N.A. Bourdiol-Bortolin, combinata con esercizi di rinforzo muscolare, hanno contribuito efficacemente ad attenuare l’intensità del dolore di spalla dei pazienti affetti dalla sindrome da conflitto dei rotatori. Tabella 2: Scala di valutazione SPADI del dolore totale individuale. Risposte alla DOMANDA: “Quanto è Miglioramento % Dolore Totale % il braccio che le fa male Quando deve spingere con in alto qualcosa su uno scaffale Quando deve prendere che le fa male Quando è coricato sul lato nuca Nel momento peggiore Quando deve toccarsi la intenso il suo dolore?” Pazienti Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post GM 8 7 6 6 9 9 8 6 6 4 74% 64% 13,52% DD 9 8 8 7 9 7 9 8 10 7 90% 74% 17,78% FP 9 7 3 2 6 3 9 7 7 7 68% 52% 23,53% SG 8 3 7 2 9 4 7 2 5 2 72% 26% 63,89% BA 9 7 2 1 8 6 8 7 6 5 66% 52% 21,22% GS 10 8 9 7 10 7 9 6 9 8 94% 72% 23,41% RG 10 0 5 0 3 0 5 1 6 0 58% 2% 96,55% SL 7 5 0 0 5 3 8 4 7 4 54% 32% 40,75% MG 5 3 5 3 8 5 5 3 5 3 56% 34% 39,29% TL 8 7 0 0 5 3 5 4 1 1 38% 30% 21,06% TC 8 5 0 0 8 7 6 5 8 6 60% 46% 23,34% ZG 5 2 2 1 3 2 1 0 0 0 22% 10% 54,55% 62,66% 41,16% 34,32% Media 13 Representazione Grafica della Tabella 2 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Pre Post ia M ed ZG TC G M SL R G G S BA SG FP D D G M Miglioramento Pazienti Ovviamente il miglioramento relativo al dolore fisico provato ha delle ripercussione positive sullo stato di salute generale del paziente, sul suo stato emotivo e sulla sua capacità di condurre le attività quotidiane. Nella seconda parte del questionario SPADI. Gli item di questa parte del questionario mirano ad attendere informazioni circa il grado di difficoltà (la limitazione) che il paziente avverte, a causa delle condizioni della sua spalla, nello svolgimento di una serie di attività che normalmente svolgiamo nella vita quotidiana. I risultati del confronto tra la situazione pre-terapia e quella post-terapia sono illustrati nella tabella 3. Anche in questo caso, come per i dati relativi al questionario SPADI - dolore, i riscontri sono tutti ampiamente positivi e significativi. Infatti, in ciascuna delle otto voci relative al grado di difficoltà avvertito nel condurre le normali attività fisiche, si può riscontrare un netto miglioramento tra la situazione precedente e quella post Terapia Manuale, combinata con esercizi di rinforzo muscolare. 14 Tabella 3: Scala di valutazione SPADI della difficoltà nella conduzione delle normali attività fisiche. Risposte Paz. Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Post Pre Miglioramento % Totale % Grado di Difficoltà posteriore Prendere qualcosa dalla tasca che pesa circa 4.5 Kg Portare la spesa o un oggetto scaffale in alto Depositare un oggetto su uno gonna Mettersi i pantaloni o una abbottona davanti Mettersi una camicia che maglietta o maglione Infilarsi o togliersi una il reggiseno Lavarsi o pettinarsi i capelli Lavarsi la schiena o allacciare alla DOMANDA: “Qual è il grado di difficoltà che avverte?” Post GM 6 6 8 6 9 7 9 6 5 5 9 7 9 9 7 5 77,5 DD 8 7 9 8 7 6 7 3 6 5 9 8 9 6 8 7 78,75 62,5 20,64 FP 3 1 8 2 4 3 4 3 5 3 8 6 6 5 6 3 55,0 32,5 40,91 SG 8 3 10 5 9 3 7 1 5 3 7 4 5 2 9 4 75,0 31,25 58,34 BA 2 1 9 8 9 7 5 3 2 1 8 7 5 3 6 4 57,5 42,5 GS 10 6 10 8 10 6 10 6 9 6 9 5 10 7 10 7 97,5 63,75 34,62 RG 2 0 3 0 4 0 0 0 0 0 5 1 5 2 2 0 26,25 3,75 SL 0 0 4 1 8 4 0 0 0 0 8 2 8 4 0 0 35,0 MG 5 3 5 3 5 3 5 3 8 6 5 3 5 3 7 5 56,25 36,25 35,56 TL 0 0 3 3 4 3 1 1 2 1 1 1 5 4 6 4 27,5 21,25 22,73 TC 5 4 5 4 3 1 4 3 3 2 6 5 8 7 6 4 50,0 37,5 ZG 1 0 3 2 3 2 2 1 0 0 1 0 0 0 3 1 16,25 7,5 Media 63,75 17,75 26,09 85,72 13,75 39,28 25,0 53,85 54,38 34,60 36,38 Per spiegare invece il mancato miglioramento relativo ad alcuni dei parametri, occorre considerare che nel nostro studio, necessariamente, vi è un intervallo temporale di sole due settimane tra la prima e la seconda somministrazione del questionario SPADI. Questo può essere un periodo troppo breve perché possano manifestarsi risultati sgnificativi. 15 Representazione Grafica della Tabela 3 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Pre Post ia M ed ZG TC TL M G SL R G S G BA SG FP D D G M Miglioramento Pazienti Tabella 4: scala di valutazione SPADI TOTALE, intensità del dolore totale individuale e grado di difficoltà. SPADI Totale Individuale Post % Miglioramento Totale 63,84% 16,17% Iniziali Pazienti GM Pre 76,15% DD 83,07% 66,92% 19,45% FP 60,0% 40,0% 33,34% SG 73,84% 29,23% 60,42% BA 60,76% 46,15% 24,05% GS 96,15% 66,92% 30,41% RG 38,46% 3,07% 92,02% SL 42,30% 20,76% 50,93% MG 56,15% 35,38% 37,0% TL 31,53% 24,61% 21,95% TC 53,84% 40,76% 24,30% ZG 18,46% 8,46% 54,18% Media 57,55% 37,17% 35,40% 16 Representazione Grafica della Tabela 4 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Pre Post ia M ed ZG TC TL G M SL R G G S BA SG FP D D G M Miglioramento Pazienti CONCLUSIONE Esaminando in dettaglio, sia pure qui sinteticamente, i diversi indicatori delle due scale di valutazione dal questionario SPADI, possiamo definire i risultati ottenuti: 1. Nella prima parte dal questionario è valutato, con una serie di domande, il dolore accusato dal paziente in corrispondenza della spalla affetta dalla sindrome da conflitto dei rotatori. Da tutti i cinque indicatori del questionario emerge un significativo miglioramento attestato dal paziente dopo la terapia rispetto alla situazione iniziale. 2. Nella seconda parte del questionario è valutata la difficoltà manifestata dal paziente nella conduzione delle normali attività fisiche della vita quotidiana. In questo caso, da tutti gli otto indicatori, i risultati ottenuti attestano un significativo miglioramento nella capacità di compiere quest’attività che si traduce in un miglioramento dell’articolarità della spalla, a testimonianza del benefico effetto della Terapia Manuale secondo il concetto N.A. Bourdiol-Bortolin, combinata con esercizi di rinforzo muscolare 3. Possiamo quindi concludere questa parte, dedicata all’analisi dei risultati ottenuti su un gruppo di pazienti affetti da “sindrome da conflitto della cuffia dei rotatori”, evidenziando che gli obiettivi caratterizzanti il nostro lavoro, vale a dire dimostrare l’efficacia del trattamento usato è stato raggiunto. 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