Influenza: domande e risposte più frequenti
Che cos’è l’influenza?
È una malattia infettiva causata dai virus influenzali: la definizione dell'OMS è quella di una
affezione respiratoria acuta ad esordio brusco e improvviso con febbre >38° C, accompagnata da
almeno uno tra i seguenti sintomi generali:
cefalea, malessere generalizzato, sensazione di febbre (sudorazione, brividi), astenia
e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori:
tosse, mal di gola, congestione nasale.
Quali sono i virus influenzali?
I virus influenzali sono classificati in tre tipi: A, B e C, quest’ultimo con scarso rilievo
epidemiologico per l’uomo, poiché causa solo raramente casi sporadici ed epidemie. I virus
influenzali di tipo A possono essere suddivisi in sottotipi sulla base delle loro proteine di superficie
– emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). Si conoscono 16 sottotipi. Mentre tutti i sottotipi
possono circolare fra gli uccelli, è noto che solo tre sottotipi di antigene H (H1, H2 ed H3) e due
sottotipi di antigene N (N1 ed N2) hanno circolato o circolano (fino ad ora) anche nell’uomo. Il
virus influenzale di tipo A può causare infezioni severe in alcune specie animali, inclusi uccelli,
maiali, cavalli, delfini e balene.
Che differenza c’è tra influenza aviaria e pandemia influenzale?
L'influenza aviaria è l'infezione sostenuta da virus dell'influenza che colpisce volatili e talvolta
anche altri animali e che, in particolari condizioni di contatto, può trasmettersi da uccelli infetti
all'uomo.
La pandemia influenzale è un’epidemia globale di influenza causata da un nuovo virus influenzale
che ha acquisito la capacità di trasmettersi rapidamente da uomo a uomo, causando la malattia in
tutto il mondo.
Ci sono già state in passato pandemie influenzali?
Negli ultimi 300 anni si sono sviluppate 10 pandemie influenzali umane.
Nel XX secolo ci sono state tre pandemie. Tutte si sono diffuse nel mondo entro un anno dal loro
esordio. Sono:
1918-19, “Spagnola”, da virus A(H1N1), causò il più alto numero noto di morti: da 20 a 50 milioni
di persone potrebbero essere morte in tutto il mondo a causa di questa influenza. Molte persone
morirono nei primi giorni dopo l’infezione ed altri in seguito a causa delle complicanze. Quasi la
metà di questi erano giovani adulti sani.
1957-58, “Asiatica”, da virus A(H2N2), causò circa 70.000 morti negli Stati Uniti. Dalla prima
identificazione avvenuta in Cina, alla fine del febbraio 1957, il virus si diffuse fino agli Stati Uniti
nel giugno 1957.
1968-69 “Hong Kong” da virus A(H3N2), causò approssimativamente 34.000 decessi negli Stati
Uniti. Questo virus era stato identificato in Hong Kong all’inizio del 1968 e si diffuse negli Stati
Uniti entro un anno. Il virus A(H3N2) circola ancora oggi, provocando epidemie stagionali, per le
quali è ora possibile una prevenzione con il vaccino.
E’ utile la vaccinazione antinfluenzale?
Sì, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per tutte le persone che appartengono alle
categorie a rischio indicate dal Ministero nella Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza”.
(link categorie a rischio).
Da chi si possono avere informazioni al riguardo della campagna di vaccinazione
antinfluenzale?
Informazioni a questo riguardo si possono avere dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica, Distretti
Socio-Sanitari, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta.
Dove e come ci si può vaccinare?
La vaccinazione antinfluenzale viene somministrata gratuitamente presso gli ambulatori dei Medici
di Medicina Generale e i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica ai soggetti appartenenti alle categorie a
rischio (persone di età pari o superiore a 65 anni, malati affetti da patologie croniche, personale
sanitario, addetti a servizi di pubblica utilità e soggetti professionalmente esposti a contatti con
animali potenzialmente fonti di virus influenzali).
Le persone non appartenenti alle suddette categorie a rischio che liberamente scelgono di vaccinarsi
possono acquistare il vaccino in farmacia o vaccinarsi presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica
del territorio previo pagamento del ticket.
Si può somministrare insieme ad altri vaccini?
Si, è tuttavia consigliabile la somministrazione in arti differenti. La somministrazione
contemporanea di più vaccini può comunque intensificare le reazioni avverse.
Dove si possono vaccinare i bambini e chi deve essere vaccinato?
La vaccinazione antinfluenzale viene somministrata gratuitamente presso i Servizi di Igiene e Sanità
Pubblica o in alternativa presso i Pediatri di famiglia, limitatamente alle ULLSS che hanno con loro
concordato un piano di intervento.
I soggetti da vaccinare sono quelli appartenenti alle categorie a rischio di età superiore ai 6
mesi in particolare affetti da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio inclusa l’asma, la
displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica; il diabete mellito, le malattie metaboliche e renali con
insufficienza renale, le cardiopatie, le malattie del sangue, quelle che comportano deficit
immunologici o immunosoppressione indotta, i malassorbimenti intestinali, i nati pretermine e di
basso peso alla nascita che abbiano cronologicamente compiuto il 6°mese e infine i contatti
conviventi con soggetti ad alto rischio.
(vedi elenco più estensivo nel link “categorie a rischio”).
Al di fuori di queste categorie per le quali la vaccinazione è fortemente raccomandata la scelta di tal
procedura diventa discrezionale.
Dove si possono vaccinare i bambini delle ULSS che non hanno concordato programmi di
vaccinazione diretta da parte dei pediatri?
Gratuitamente presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica; in via eccezionale presso il Pediatra di
famiglia a tariffa libero professionale , previo accordo della famiglia col Pediatra stesso,
procurandosi in questo caso il vaccino antinfluenzale.
Cosa succede se una famiglia si rivolge direttamente al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica
con la richiesta di vaccinare il figlio ?
Se è un soggetto rientrante nelle categorie a rischio secondo la circolare ministeriale viene vaccinato
direttamente e gratuitamente con mezza dose sotto i tre anni, in doppia somministrazione a distanza
di 1 mese fino agli 8 anni compiuti, se è la prima volta che viene vaccinato. Nel caso sia stato
vaccinato negli anni precedenti o comunque sopra i 9 anni si usa una sola dose.
Se non è un soggetto a rischio viene demandato alla richiesta del medico curante previo la quale
sarà vaccinato con il pagamento del ticket di 10 €.
Come si procede in soggetti allergici all’uovo senza precedenti di anafilassi o comunque di
gravi e documentate reazioni a tale alimento?
Si procede regolarmente alla vaccinazione con il vaccino antinfluenzale disponibile.
È stata modificata la campagna vaccinale contro l’influenza?
Le dosi a disposizione sono state aumentate rispetto allo scorso anno: quest’anno è dedicata
particolare attenzione al personale dei servizi di pubblica utilità, insegnanti compresi, ai bambini
considerati a rischio, ai veterinari e agli allevatori di volatili.
Vaccinarsi contro l’influenza “normale” mette al riparo da una possibile infezione da
influenza aviaria?
Assolutamente no: sono due malattie diverse. È utile vaccinarsi perché in questo modo si può
limitare la diffusione dell’influenza umana. Inoltre il virus aviario muta più facilmente se infetta
persone già infettate da ceppi virali umani.
E’ disponibile un vaccino efficace contro il virus dell’influenza aviaria H5N1?
No. Al momento attuale non sono disponibili vaccini, per uso umano, contro il ceppo H5N1.
L’OMS, con i laboratori facenti parte della rete globale di sorveglianza dell’influenza, sta lavorando
per produrre un virus prototipo che costituirà la base per l’allestimento di un vaccino specifico.
In previsione di una pandemia scatenata dal virus aviario è sensato vaccinare la popolazione
non compresa nelle specifiche categorie a rischio?
No, non c’è alcun motivo per estendere la vaccinazione al di là delle categorie già identificate
chiaramente anche nella Circolare del Ministero della Salute.
Perché non ci vacciniamo contro l’influenza aviaria?
Perché si tratta di una malattia del pollame che finora ha contagiato solo poche decine di persone
che lavoravano a stretto contatto con gli animali infetti. Anche in questi casi la trasmissione fra
persone umane è stata rarissima e solo per contatti molto stretti.
Inoltre non sappiamo se e quando questo virus acquisterà la capacità di trasmettersi rapidamente da
uomo a uomo.
C’è rischio per i cacciatori?
Il rischio potenziale esiste in quanto sono presenti sul nostro territorio uccelli migratori (anatre e
oche selvatiche) che potrebbero provenire da aree infette. In realtà il cacciatore viene a contatto con
l'animale ucciso, che è meno contagioso dell’animale vivo.