........E DOPO LA DIMISSIONE? a Gori arto a Bassa Carica Microbica to di Ematologia e Oncologia Medica «L. & A. Seragnòli» Seragnòli» gna OLTI PAZIENTI RIMANGONO IMMUNOCOMPROMESSI PER OLTRE 2 ANNI DOPO IL TRAPIANTO, SPECIALMENT GGETTI CON GRAFT-VERSUS-HOST DISEASE CRONICA (cGVHD cGVHD), PER I QUALI LE INFEZIONI RIMANGONO LA P PORTANTE CAUSA DI MORBIDITA’ E MORTALITA’ “Guideline for Preventing Infectious Complications among Hematopoietic Cell Transplantation Recipients: A Global Perspective” Marcie Tomblyn et al. - Biol Blood Marrow Transplant – 2009 ASBMT TOMEGALOVIRUS (CMV) «Cytomegalovirus Cytomegalovirus disease after hematopoietic stem cell transplantation: A mini r Ella J. Ariza-Heredia et al. – Cancer Letters- 2013 THOMAS’ HEMATOPOIETIC CELL TRANSPLANTATION – fourth edition ARTENENTE ALLA FAMIGLIA DEGLI HERPERSVIRUS, SOTTOFAMIGLIA BETA-HERPERSVIRUS PO LA CONTRAZIONE DELL’INFEZIONE (PERLOPIU’ ASINTOMATICA), IL VIRUS RIMANE SILENTE O INATTIVO, MA TTIVARSI IN CASO DI DEFICIT DEL SISTEMA IMMUNITARIO N GRADO DI INFETTARE DIVERSI TIPI DI CELLULE (ENDOTELIALI, EPITELIALI, RETINICHE, DEL MUSCOLO LISCIO, FIBROB COCITI E CELLULE DENDRITICHE) TRASMISSIONE AVVIENE TRAMITE CONTATTO DIRETTO (SECREZIONI-LIQUIDI (SECREZIONI CORPOREI, LATTE MATERNO, EMODE GANI) L’INIZIO DELL’ERA DEL TCSE, IL CMV E’ STATO UN PROBLEMA CHE HA LIMITITATO IL SUCCESSO DELLA PROCEDURA RIMO CASO DESCRITTO DI CMV-ASSOCIATED DISEASE IN HSCT RISALE AL 1970 E SI TRATTA DI POLMONITE INTERSTIZ TRODUZIONE NEL 1980 DEGLI AGENTI ANTIVIRALI NE HA CAMBIATO RADICALMENTE L’EPIDEMIOLOGIA CIDENZA DI RIATTIVAZIONI (ENDOGENE) E’ DEL 60-70% OGENESI ESTREMAMENTE COMPLESSA, CON DIVERSE INTERAZIONI TRA IL VIRUS E IL SISTEMA IMMUNITARIO. D UMENTATO RISCHIO DI INFEZIONI SECONDARIE (BATTERICHE E FUNGINE) NEI SOGGETTI INFETTI, COSI’ SOCIAZIONE TRA INFEZIONE CYTOMEGALICA E GVHD (ACUTA E /O CRONICA), PUO’ CAUSARE DIVERSE MALATT GANI BERSAGLIO (POLMONE, GI, SNC, RETINA); LA POLMONITE E’ TIPICA DEGLI HSCT TATO RIPETUTAMENTE ASSOCIATO A GVHD DOPO HSCT E A RIGETTO NEL TRAPIANTO DI ORGANO SOLIDO QUENTI SONO INFEZIONI FUNGINE E/O BATTERICHE SECONDARIE NSIDERATO, NEGLI HSCT, A INSORGENZA PRECOCE SE NEI PRIMI 3 MESI O TARDIVA OLTRE I 3 MESI OMEGALOVIRUS (CMV) «Cytomegalovirus Cytomegalovirus disease after hematopoietic stem cell transplantation: A mini r Ella J. Ariza-Heredia et al. – Cancer Letters- 2013 FATTORI DI RISCHIO DIAGNOSI DISTINGUERE TRA INFE (ISOLAMENTO NEL SANG MALATTIA MONITORAGGIO SIEROLO SETTIMANALMENTE FIN GIORNO +100 (CMV CMV DNA PCR) TOMEGALOVIRUS (CMV) A ANCHE CISITITI, MIOCARDITI, SINDROME FAGOCITICA. COMPLICANZE DELLA TERAPIA NEUTROPENIA, TOSSICITA’ RENALE «Cytomegalovirus Cytomegalovirus disease after hematopoietic stem cell transplantation: A mini r Ella J. Ariza-Heredia et al. – Cancer Letters- 2013 MANIFESTAZIONI EPSTEIN-BARR BARR VIRUS (EBV) IGLIA HERPESVIRUS SOTTOFAMIGLIA GAMMAHERPESVIRUS TRASMESSO ATTRAVERSO LA SALIVA FEZIONE PRIMARIA E’ SPESSO ASINTOMATICA, A VOLTE O’ ESSERE ASSOCIATA ALLA SINDROME DELLA NONUCLEOSI INFETTIVA ATTERISTICA PECULIARE DI QUESTA FAMIGLIA DI VIRUS E’ POSSIBILITA’ DI LATENTIZZARE ,IN SEGUITO ALL’INFEZIONE MARIA, ALL’INTERNO DEI LINFOCITI B TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE E’ USA DI UNA COMPLICANZA RARA, MA POTENZIALMENTE ALE, DETTA PTLD (EBV-ASSOCIATED POST-TRANSPLANT PHOPROLIFEERATIVE DISEASE), CHE ORIGINA NERALMENTE DAI LINFOCITI B DEL DONOR PTLD SI PRESENTA NEI PRIMI 6 MESI POST TRAPIANTO, ED EGATA ALLA RIPRESA DEL SISTEMA IMMUNITARIO THOMAS’ HEMATOPOIETIC CELL TRANSPLANTATION – fourth edition «Epstein-Barr virus reactivation in allogeneic stem cell transplantation is highly re cytomegalovitus reactivation» Zallio F et al – Clin. Transplant - 2013 EBV--PTLD FATTORI DI RISCHIO RADO DI MISMATCH TRA DONOR E RECIPIENT ORGENTE DELLE CSE URATA DELL’IMMUNOSOPPRESSIONE DEPLEZIONE INCIDENZA 1-30% ELEVATA MORTALITA’ MANIFESTAZIONI DIAGNOSI ALUTAZIONE SIEROLOGICA EBV-DNA ETTIMANALE NEI PAZIENTI AD ALTO RISCHIO) OPSIA DELLE LESIONI THOMAS’ HEMATOPOIETIC CELL TRANSPLANTATION – fourth edition n-Barr virus reactivation in allogeneic stem cell transplantation is highly related to cytomegalovitus reactivation» Zallio F et al – Clin. Transplant - 2013 SI MANIFESTA PRECOCEMENTE E IN MANIER DISSEMINATA. FEBBRE, LINFOADENOPATIA GENERALIZZAT COMPROMISSIONE RESPIRATORIA, AUMENT DELLE TRANSAMINASI ASSOCIATE PROGRESSIVA MOF E DECESSO. I CASI CHE SI MANIFESTANO TARDIVAMENT (>1 AA DAL TCSE) SONO PIU’ SPESS LOCALIZZATI E CON DECORSO INDOLENTE RICELLA-ZOSTER VIRUS (VZV) FAMIGLIA HERPESVIRUS SOTTOGRUPPI ALFAALFA HERPESVIRUS EZIONE PRIMARIA SI MANIFESTA CON LA VARICELLA ED E’ SEGUITA DA UN ODO DI LATENZA NELLE CELLULE DEI GANGLI NERVOSI DORSALI IATTIVAZIONE DEL VZV ENDOGENO CAUSA L’HERPES ZOSTER, CHE SI PRESENTA ERUZIONI VESCICOLARI LOCALIZZATE EZIONE DA VZV RESTA LA PIU’ COMUNE INFEZIONE VIRALE NEL PERIODO DIVO POST-TRAPIANTO, CON UN’INCIDENZA DEL 17-50% IATTIVAZIONE NEL POST TRAPIANTO AVVIENE TARDIVAMENTE (MEDIANA DI 5 I POST TMO) ’ PRESENTARSI COME INFEZIONE PRIMARIA, MA NELLA MAGGIOR PARTE SI TA DI RIATTIVAZIONE DI VIRUS LATENTE ERALMENTE L’INFEZIONE RESTA LOCALIZZATA ALLA CUTE, ANCHE SE SI PUO’ ENTARE DISSEMINAZIONE VISCERALE (ASSOCIATA AD ALTA MORTALITA’) THOMAS’ HEMATOPOIETIC CELL TRANSPLANTA fourth edition «Varicella-zoster infection after allogeneic bone transplantation: incidence, risk factors and preven low dose aciclovir and ganciclovir» CB Steer et al. – Bone Marrow Transplantation RICELLA-ZOSTER VIRUS (VZV) MANIFESTAZIONE THOMAS’ HEMATOPOIETIC CELL TRANSPLANTATI fourth edition «Varicella-zoster infection after allogeneic bone m transplantation: incidence, risk factors and preventi low dose aciclovir and ganciclovir» CB Steer et al. – Bone Marrow Transplantation 2 ERPES ZOSTER LOCALIZZATO E’ LA MANIFESTAZIONE CLINICA PIU’ FREQUENTE NEL PAZIENTE TRAPIANTATO SIEROPO MOMENTO DEL TMO. ASH E’ DI SOLITO PRECEDUTO DA DOLORE E PARESTESIA DEL DERMATOMERO COINVOLTO NTOMI POSSONO INIZIARE 5 GIORNI PRIMA DELL’ERUZIONE ED AVERE AMPIA VARIABILITA’ SEDE PIU’ FREQUENTE E’ IL TORACE (41-47%) (NERVI CRANICI 16%) ESIONI APPAIONO COME UN CLUSTER DI VESCICOLE SIMIL-VARICELLA SIMIL GLI HSCT LE LESIONI POSSONO DIVENTARE MOLTO ESTESE ED EMORRAGICHE, E AVERE DURATA MOLTO LUNGA ANDO LE LESIONI INTERESSANO I NERVI CRANICI, POSSONO ESSERCI ESITI NEUROLOGICI INVALIDANTI ZIENTI IMMUNOCOMPROMESSI SONO AD ALTO RISCHIO DI SVILUPPARE NEVRALGIA POST-HERPETICA EZIONI BATTERICHE SECONDARIE E CICATRICI LOCALI SONO COMPLICANZE COMUNI SSONO PRESENTARSI FORME CUTANE DISSEMINATE (17-24% % DEI CASI) O VISCERALI MMUNOSOPPRESSIONE PREDISPONE ANCHE A INFEZIONE DEL SNC FATTORI DI RISCHIO RADO DI MISMATCH TRA DONOR E RECIPIENT ESENZA DI GVHD ACUTA O CRONICA THOMAS’ HEMATOPOIETIC CELL TRANSPLANTATION – fourth edition NGHI INFEZIONI FUNGINE INVASIVE (IFIs) SONO RICONOSCIUTE COME LA PRIMA AUSA DI MORTE DOPO L’HSCT SECONDO GRANDE PICCO DI IFIs E’ INDIVIDUATO TRA I GIORNI +60 E +136 AL TCSE IN ASSOCIAZIONE A GVHD E TERAPIA STEROIDE FATTORI DI RISCHIO CMV POSITIVITA’ STEROIDE SISTEMICO PROLUNGATA NEUTROPENIA GRADO DI COMPATIBILITA’ TRA DONOR E RICEVENTE REGIME DI CONDIZIONAMENTO GVHD ACUTA DI GRADO ELEVATO O GVHD CRONICA ESTESA STORIA DI IFI PRE-TRAPIANTO ideline for Preventing Infectious Complications among matopoietic Cell Transplantation Recipients: A Global Perspective” e Tomblyn et al. - Biol Blood Marrow Transplant – 2009 ASBMT I PAZIENTI SOTTOPOSTI A TCSE E LE PERSONE CHE SI PRENDONO CU LORO DOVREBBERO ESSERE EDUCATI SULLE STRATEGIE DA ADOTTAR EVITARE ESPOSIZIONE AMBIENTALE A PATOGENI OPPORTUNISTI (AII) I PAZIENTI DOVREBBERO ESEGUIRE UN’ADEGUATA E FREQUENTE IG DELLE MANI (AII) EVITARE LO STRETTO CONTATTO CON PERSONE CHE PRESEN PATOLOGIE RESPIRATORIE (BIII) ESEGUIRE ACCURATA IGIENE DELLE MANI QUANDO CI SI TROVA IN AFFOLLATE (CENTRI COMMERCIALI, ASCENSORI,..) DOVE LO STR CONTATTO CON PERSONE CON MALATTIE RESPIRATORIE E’ PIU’ FA SPECIALMENTE DURANTE I MESI AUTUNNALI/INVERNALI (AII) DURANTE I PRIMI 6 MESI E NEI PERIODI DI CONSIST IMMUNOSOPPRESSIONE I PAZIENTI DOVREBBERO EVITARE GIARDINAGGIO E IL CONTATTO DIRETTO CON TERRA, PIANTE E L AEROSOL (BIII) ideline for Preventing Infectious Complications among matopoietic Cell Transplantation Recipients: A Global Perspective” e Tomblyn et al. - Biol Blood Marrow Transplant – 2009 ASBMT I PAZIENTI SESSUALMENTE ATTIVI, CHE NON SI TROVANO IN CONDIZIONE DI RELAZIONE STABILE, DOVREBBERO USARE IL CON DURANTE IL CONTATTO SESSUALE (AII) I PAZIENTI FORTEMENTE IMMUNODEPRESSI DOVREBBERO EVITARE TUTTO ATTIVITA’ SESSUALI NON PROTETTE (CIII) I PAZIENTI DOVREBBERO ESSERE ATTENTI ALLA SALUTE DEI PR ANIMALI (BIII) E A GARANTIRE L’AGGIORNAMENTO DELLE VACCINA RACCOMANDATE (BIII) I PAZIENTI DOVREBBERO EVITARE IL CONTATTO CON ESCREM ANIMALI (BIII), O INDOSSARE GUANTI MONOUSO DURANTE ATTIVITA’ E LAVARE ACCURATAMENTE LE MANI IN SEGUITO (BIII) ALIMENTARE L’ANIMALE CON CIBO COMMERCIALE DI ALTA QUA RIDUCE LA POSSIBILITA’ DI MALATTIE CAUSATE DA CIBO AVARIATO. U POLLAME O CARNE DEVONO ESSERE BEN COTTI E IL LATTE PASTORIZ (BIII) I PAZIENTI DOVREBBERO EVITARE IL CONTATTO CON RETTILI ANATROCCOLI O PULCINI (BIII) REOCCUPAZIONE DERIVANTE DALL’IDENTIFICAZIONE DI POTENZIALI PATOGENI NEL CIBO NON E’ STATA SUPPORTAT ENZE DOCUMENTATE RIGUARDO I PAZIENTI IMMUNODEPRESSI. IMMUNODEPRESSI IL POTENZIALE BENEFICIO DELLE RACCOMANDA ESSERE VALUTATO IN RAPPORTO AL LORO VALORE INCERTO E ALLA LORO CAPACITA’ DI INFLUENZARE NEGATIVAM ORTO NUTRIZIONALE E/O LA QOL deline for Preventing Infectious Complications Hematopoietic Cell Transplantation Recipients: A Global Perspective” e Tomblyn et al. - Biol Blood Marrow Transplant – 2009 ASBMT I PAZIENTI DOVREBBERO CONSUMARE SOLO CARNE BEN COTTA QUANDO POSSONO AVERE IL CONTROLLO SULLA PREPARAZIONE DEL CIBO (AI) GLI HOT DOG E I PIATTI DA ROSTICCERIA DOVREBBERO ESSERE EVITATI A MENO NON VENGANO SCALDATI FINO A RENDERLI «FUMANTI» (AII) UOVA CRUDE O POCO COTTE E CIBI CHE LE POSSONO CONTENERE E FRUTTI DI M CRUDI O POCO COTTI NON DOVREBBERO ESSERE CONSUMATI (EII). «IF YOU CAN’T PEEL OR WASH IT, DON’T EAT IT» IL LAVAGGIO DI FRUTTA E VERDURA SOTTO L’ACQUA DEL RUBINETTO E’ CONSIGLI ANCHE PER I PRODOTTI CON PELLE/CROSTA E PER QUELLI ETICHETTATI C PRELAVATI (BIII) DA EVITARE I FRUTTI DI BOSCO E I GERMOGLI VEGETALI CRUDI (EII) DA EVITARE NOCCIOLINE NON TOSTATE, LATTICINI NON PASTORIZZATI, FORM CONTENENTI MUFFE O VEGETALI CRUDI (EII) NON CI SONO EVIDENZE CHE DIMOSTRINO CHE E’ MAGGIORE IL RISCHI INFEZIONE MANGIANDO NEI FAST-FOOD PIUTTOSTO CHE NEI RISTORANTI. POSS ESSERE FATTI MOLTI PASSI PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI (AIII) I PAZIENTI SOTTOPOSTI A TCSE NON DOVREBBERO PIANIFICARE VIAGGI VERSO PAESI IN V SVILUPPO SENZA AVER CONSULTATO IL LORO MEDICO (EIII) E NON DOVREBBERO INTRAPREN UN VIAGGIO SIMILE FINO ALLA RISOLUZIONE DEL PERIODO DI IMMUNOSOPPRESSIONE. IN DI MASSIMA GLI ALLO HSCT DOVREBBERO EVITARLI PER I PRIMI 6-12 MESI POST TRAPIANTO eline for Preventing Infectious Complications among atopoietic Cell Transplantation Recipients: A Global Perspective” Tomblyn et al. - Biol Blood Marrow Transplant – 2009 ASBMT I PAZIENTI DOVREBBERO PROCURARSI UN AGGIORNAMENTO DETTAG DELLE INFORMAZIONI SANITARIE DALLE ORGANIZZAZIONI DI COMPET (AIII) I VIAGGI IN AEREO SONO GENERALMENTE SICURI, SEBBENE RARAM ASSOCIATI A PATOLOGIE RESPIRATORIE. ACCORGIMENTI: LAVAGGIO M DISTANZA DA PASSEGGERI CON SINTOMI RESPIRATORI (BIII) L’IGIENE ALIMENTARE E’ FONDAMENTALE DURANTE I VIAGGI IN PAESI IN DI SVILUPPO LE NAVI DA CROCIERA SONO GENERALMENTE SICURE, ANCHE SE POSS ESSERE ASSOCIATE A TRASMISSIONE DI INFEZIONI GI. ACCORGIME LAVAGGIO MANI (AII) RECENTEMENTE, E’ STATO IDEATO UN ISOLATORE PER I PAZ CHIAMATO “LIFE ISLAND”, CHE RIDUCE L’ESPOSIZIONE DEI PAZIE CONTAMINAZIONI MICROBICHE AMBIENTALI. Studies of a Patient Isolator Unit and Prophylactic Antibiotics in C Chemoth Gerald P. Bodey et al. REVENIRE LE INFEZIONI, I PAZIENTI SONO SEMPRE STATI POSTI IN UN «AMBIENTE PROTETTIVO» MIGLIORARE LA QOL E RIDURRE I COSTI, SI E’ SA MOLTO L’ «HOME CARE», LA CUI PRINCIPALE CAZIONE SI E’ VISTA NELLE CURE PALLIATIVE DEI NTI ONCOLOGICI E NEI PAZIENTI GERIATRICI. ULTIMI ANNI L’ «HOME CARE» TATO APPLICATA ANCHE AI NTI SOTTOPOSTI AD AUTO TCSE. 992 RUSSEL JA E COLLEGHI DESCRIVONO LA ESPERIENZA DI TRAPIANTO ALLOGENICO A ISOLAMENTO PROTETTIVO……………… «NOI ABBIAMO USATO UN ALTRO APPROCCIO PER GLI ALLO HSCT….AI HSCT PAZIENTI E’STATA DATA L’OPPORTUNITA’ DI ESSERE TRATTATI A CASA……» «Is it safe to treat allogeneic stem cell transplant recipients at home during the pancytopenic phase? A pil B--M Svahn et al. – Bone Marrow Transplantation 2000 DA MARZO 1998 A TUTTI I PAZIENTI (11 ARRUOLATI) RESIDENTI AD UN’ORA DI VIAGGIO DALL’OSPEDALE E GIUDICATI ELEGGIBILI DAL TEAM VENIVA PROPOSTA L’«HOME CARE» DAL GIORNO DEL TRAPIANTO O NECESSARI REQUISITI PRESTABILITI: UN CAREGIVER PRESENTE, APPROVAZIONE DELLA TTURA DAL DIPARTIMENTO CONTROLLO INFEZIONI (NO PIANTE O FIORI IN VASO, NO MALI, CAMBIO LENZUOLA 3T/W, PULIZIA CASA 1T/W DOPO L’INFUSIONE DELLE CELLULE STAMINALI IL PAZIENTE POTEVA ANDARE A CASA UN INFERMIERE ESPERTO VISITAVA IL PAZIENTE 1/2 VOLTE AL GIORNO IL MEDICO CONTATTAVA IL PAZIENTE TUTTI I GIORNI DOPO LA VISIONE DEGLI ESAMI ZIENTE DOVEVA CONTROLLARE SPESSO LA TEMPERATURA E RECARSI IN OSPEDALE SE >38,5 SAMI CULTURALI ED RX UPPO DI CONTROLLO OSPEDALIERO (11 PTS) ERANO TRATTATI IN AMBIENTE PROTETTIVO; PARENTE/AMICO POTEVA STARE NELLA STANZA, E IL PAZIENTE POTEVA USCIRE A EGGIARE FUORI DURANTE IL WE O DOPO LE 18 «Is it safe to treat allogeneic stem cell transplant recipients at home during the pancytopenic phase? A pil B--M Svahn et al. – Bone Marrow Transplantation 2000 < BATTERIEMIE < GIORNI DI TPN < TRASFUSIONI DI ERITROCITI < GIORNI DI TRP ANTIBIOTICA E ANALGESICA I PAZIENTI A CASA SONO PIU’ ATTIVI, HANNO PIU’ APPETITO E SONO PIU’ MOTIVATI A MANGIARE «Is it safe to treat allogeneic stem cell transplant recipients at home during the pancytopenic phase? A pil B--M Svahn et al. – Bone Marrow Transplantation 2000 ZIENTE TRATTATO A CASA, CHE PUO’ PASSEGGIARE QUANDO VUOLE, REBBE ESSERE ESPOSTO A MAGGIOR RISCHIO DI INFEZIONI DA RGILLO. UN PAZIENTE HA CONTRATTO QUESTO TIPO DI INFEZIONE, CHE E’ TOSTO RARA NEI NOSTRI PAZIENTI, PROBABILMENTE PER IL CLIMA DDO. EGGIARE ALL’ARIA APERTA HA SVARIATI EFFETTI POSITIVI APPETITO E SULLA MUSCOLATURA IL FOLLOW-UP A LUNGO TERMINE D «HOME CARE» MOSTRA UN RIDO RISCHIO DI GVHD ACUTA E TRM, MIN GIORNI DI TPN E DI FEBBRE. IL PAZIENTE A CASA E’ MOLTO PIU’ ATT PIUTTOSTO CHE NELLA STANZA ISOLAMENTO IN OSPEDALE «A HOME CAN BE THE BEST PLACE FOR CARE BECAUSE THE FAMILIAR SURROUNDINGS SUPPORT THE MAINTENANCE OF DAILY ACTIVITIES AND PRESERVE DIGNITY» (Holmberg Holmberg – 2012) [email protected] [email protected]