Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Milanofiori
Strada 4 - Palazzo Q8
20089 Rozzano (MI)
Tel. (02) 892590.1 - Fax (02) 57510607
Web: www.assica.it - E-Mail: [email protected]
Ufficio di Roma
Viale Pasteur, 10
00144 Roma
Tel. (06) 5915041 - Fax (06) 5915044
ALLE AZIENDE ASSOCIATE
LORO SEDI
CIRCOLARE N. 79/MI
Prot.: TIS/AR/79
Milanofiori, 28 aprile 2009
INFLUENZA MESSICANA:
AGGIORNAMENTI
Preg.mo associato,
facendo seguito alla circolare 78 del 27 aprile, informiamo che nel pomeriggio di ieri si è
tenuta la riunione della cellula di crisi alla presenza del Prof. Giorgio Poli, Docente di microbiologia
e immunologia veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e membro
della Commissione Nazionale per la Sicurezza Alimentare.
In una prima sintesi, il Prof. Poli ha sviluppato i seguenti concetti:
1. Non vi è alcuna prova che l’attuale “influenza messicana”, che si trasmette da uomo a uomo,
abbia avuto origine dal suino: attualmente non sono segnalati casi di influenza del suino in
Messico e il virus incriminato non è mai stato isolato dagli animali.
2. Il termine influenza suina, anche a parere dell’OIE, massima autorità mondiale in materia di sanità
animale, è improprio, in quanto il virus incriminato non è mai stato isolato da suini. In effetti il
termine è stato attribuito mediaticamente dal momento che i ceppi virali, attualmente isolati
dall’uomo, contengono anche geni di derivazione animale. Pertanto sarebbe più corretto
denominare questa infezione con riferimento all’origine geografica, come si è sempre fatto in
passato per le influenze che hanno colpito l’uomo, e quindi chiamarla “influenza messicana” o
“influenza nordamericana”.
3. Ulteriore garanzia di sicurezza al consumo di prodotti di origine suina (carne fresca e prodotti
derivati) è rappresentata dal fatto che le carni suine sono sempre e comunque indenni dai virus
influenzali.
4. Anche alla luce dei dati scientifici riportati non vi è pertanto alcun motivo che i consumatori
cambino le proprie abitudini alimentari: carne suina e prodotti derivati nulla hanno a che
vedere con l’attuale epidemia di “influenza messicana”, che è sostanzialmente un problema
dell’uomo e non dei suini.
Nei prossimi giorni verrà redatta dallo stesso prof. Poli una scheda di approfondimento sul tema, che
verrà prontamente inviato a tutti gli associati. Di seguito riportiamo le posizioni delle istituzioni
sanitarie mondiali di riferimento.
Aderente alla CONFINDUSTRIA
Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Segue 2
L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ANIMALE (OIE):
IL NOME “INFLUENZA SUINA” È INAPPROPRIATO
Le considerazioni del prof. Poli sono confermate dall’OIE, Organizzazione mondiale della sanità
animale, secondo cui nessuna delle informazioni disponibili mette in relazione i casi umani di
influenza con alcun caso animale, compresi i suini. Il virus infatti non è mai stato isolato dagli
animali. Pertanto, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale, non è corretto dare a
questa malattia il nome di “influenza suina”. Le epidemie di influenza umana, anche se di origine
animale, sono state sempre denominate a partire dalla loro origine geografica come, ad esempio, nel
caso dell'influenza spagnola o dell’influenza asiatica. Quindi sarebbe logico che questa malattia fosse
chiamata “influenza nordamericana”.
La dichiarazione, allegata alla presente circolare, può essere letta all’indirizzo
http://www.oie.int/eng/press/en_090427.htm
Ricordiamo inoltre che tutte le istituzioni sanitarie mondiali hanno confermato
l’assoluta sicurezza nel consumo di carne suina e di prodotti derivati.
Organizzazione Mondiale della Sanità
L’Influenza suina non è trasmissibile alle persone consumando carne suina e prodotti a base
di carne di maiale.
http://www.who.int/csr/swine_flu/swine_flu_faq_26april.pdf
Ministero della Salute
I virus dell'influenza suina non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre l'influenza suina
mangiando carne di maiale o prodotti a base di carne di maiale.
http://www.ministerosalute.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=238&sub=1&lang=it
Centers for Disease Control and Prevention (US)
Non è possibile contrarre l'influenza suina mangiando carne di maiale o di prodotti di carne di
maiale.
http://www.cdc.gov/swineflu/
I CONTATTI CON LE ISTITUZIONI
E L’ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE
Nella giornata di ieri ASS.I.CA. ha reiterato i contatti con i principali Ministeri interessati
(Salute, Agricoltura) sia attraverso una serie di appuntamenti per discutere personalmente della
gravità della situazione sia inviando al Presidente del Consiglio e ai Ministri interessati un apposito
telegramma (allegato) per segnalare i rischi che corre la filiera.
Infine, l’Ufficio Stampa di ASS.I.CA. ha inviato un secondo Comunicato Stampa (allegato) volto a
sottolineare l’estraneità della filiera suinicola rispetto a questo problema sanitario e sta continuando a
sensibilizzare i media a i livelli istituzionali affinché i mezzi di comunicazione diffondano
informazioni corrette sulla sicurezza della carne suina e dei suoi derivati, evitando di creare un
gravissimo danno per una delle principali filiere dell’agroalimentare italiano.
Aderente alla CONFINDUSTRIA
Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Segue 3
Sono inoltre state realizzate diverse interviste con alcune testate giornalistiche e radiofoniche (ADN
Kronos, Ansa, APCom, Sole24Ore, Repubblica, Radio24, Radio 101, Salumi&Consumi), ed è stato
preso contatto con i contenitori di approfondimento delle principali reti televisive nazionali.
In tale chiave si ricorda l’opportunità per tutti gli associati di fare capo agli uffici di ASSICA
nell’eventualità di contatti con giornalisti al fine di uniformare il tono e lo stile della
comunicazione. A tal proposito si elencano qui di seguito i contatti della struttura ASSICA a cui si
prega voler fare riferimento per le richieste dei giornalisti:
Dott. Aldo Radice
Dott.ssa Monica Malavasi
Dott.ssa Tiziana Formisano
Dott.ssa Loredana Biscione
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
cell. 329.9264402
tel. 02 8925901
tel. 02 8925901
tel. 02 8925901
Cordiali saluti
Il Direttore
Dr. Gianni Gorreri
Aderente alla CONFINDUSTRIA
Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Segue 4
PosteitaIiane
telegramma
Destinatario Nome e Cognome
Ragione Sociale
Indirizzo
C.A.P.
ILL.MO ON.LE SILVIO BERLUSCONI
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
PALAZO CHIGI – PIAZZA COLONNA 370
00186
Città
ROMA
Stato **
Testo
ILL.MO ON.LE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO,
IN RIFERIMENTO ALL’ALLARME LEGATO ALL’EPIDEMIA INFLUENZALE SCOPPIATA IN
MESSICO, ASS.I.CA., CHE RAPPRESENTA A LIVELLO CONFINDUSTRIALE LE IMPRESE CHE
OPERANO NELLA MACELLAZIONE E LAVORAZIONE DELLA CARNE SUINA, RICHIAMA LA
SUA ATTENZIONE SUI GRAVI DANNI CHE SI STANNO PRODUCENDO PER LA FILIERA
SUINICOLA NAZIONALE.
PAURE INGIUSTIFICATE DERIVANTI DA UNA COMUNICAZIONE ALLARMISTICA,
VEICOLATA IN MANIERA NON CORRETTA, STANNO INGENERANDO NEI CITTADINI UNA
PSICOSI CHE POTREBBE COSTARE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO E MILIONI DI EURO AL
SISTEMA PRODUTTIVO, COME GIÀ AVVENUTO IN OCCASIONE DI ALTRE CRISI, COME
L’AVIARIA, CHE HANNO COLPITO IN MANIERA INGIUSTIFICATA AZIENDE E LAVORATORI.
COME HANNO RIBADITO L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ, IL MINISTERO
DELLA SALUTE ITALIANO, L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, LE CARNI SUINE NON SONO
Aderente alla CONFINDUSTRIA
Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Segue 5
IN GRADO DI VEICOLARE L’INFLUENZA.
ASS.I.CA. AUSPICA UN SUO AUTOREVOLE INTERVENTO AFFINCHÉ I MEZZI DI
COMUNICAZIONE DIFFONDANO INFORMAZIONI CORRETTE SULLA SICUREZZA DELLA
CARNE SUINA E DEI SUOI DERIVATI, EVITANDO DI CREARE UN DANNO IRREPARABILE
PER UNA DELLE PRINCIPALI FILIERE DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO.
RINGRAZIANDOLA PER L’ATTENZIONE, PORGO DEFERENTI SALUTI.
Firma:
FRANCESCO PIZZAGALLI
PRESIDENTE
ASS.I.CA. – ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DELLE CARNI
Aderente alla CONFINDUSTRIA
Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Segue 6
INFLUENZA MESSICANA: “I SUINI NON
C’ENTRANO” DICE L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ ANIMALE (OIE)
L’OIE: fino ad oggi il virus non è stato isolato in animali. Pertanto,
sarebbe logico chiamare questa malattia influenza nordamericana.
Giorgio Poli (Università di Milano): Perché colpevolizzare un innocente?
La carne suina è sempre sicura.
Milano, 27 febbraio 2009. Mangiare carne suina è sicuro, non solo perché la malattia si
trasmette esclusivamente per via respiratoria e non per via alimentare come hanno
confermato tutte le autorità sanitarie mondiali, ma anche perché, secondo l’OIE, nessuna
delle informazioni disponibili mette in relazione i casi umani di influenza con alcun
caso animale, compresi i suini.
Il virus infatti non è mai stato isolato dagli animali. Pertanto, secondo l’Organizzazione
Mondiale della Sanità Animale, non è corretto dare a questa malattia il nome di
“influenza suina”. Le epidemie di influenza umana, anche se di origine animale, sono state
sempre denominate a partire dalla loro origine geografica come, ad esempio, nel caso
dell'influenza spagnola o dell’influenza asiatica. Quindi sarebbe logico che questa malattia
fosse chiamata “influenza nordamericana”. La dichiarazione, allegata, può essere letta
all’indirizzo http://www.oie.int/
Giorgio Poli, Professore di microbiologia e immunologia veterinaria della Facoltà di
Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e membro della Commissione Nazionale per
la Sicurezza Alimentare, a tal proposito ha dichiarato: “Alla luce dei dati scientifici riportati
non vi è alcun motivo che i consumatori cambino le proprie abitudini alimentari: carne suina
e prodotti derivati nulla hanno a che vedere con l’attuale epidemia di “influenza
messicana”, che è sostanzialmente un problema dell’uomo e non dei suini. In ogni
caso, a ulteriore garanzia di sicurezza al consumo di prodotti di origine suina è rappresentata
dal fatto che le carni suine sono sempre e comunque indenni dai virus influenzali”.
Secondo il Prof. Poli, inoltre, “non vi è nemmeno alcuna prova che l’attuale “influenza
messicana”, che si trasmette da uomo a uomo, abbia avuto origine dal suino: attualmente
non sono infatti segnalati casi di influenza del suino in Messico e il virus incriminato non è
mai stato isolato dagli animali. Il termine influenza suina è stato attribuito
mediaticamente dal momento che i ceppi virali, attualmente isolati dall’uomo, contengono
anche geni di derivazione animale. Per questo sarebbe più corretto denominare questa
infezione “influenza messicana” o “influenza nordamericana”.
ASS.I.CA. - Associazione Industriali delle Carni
L’ASS.I.CA., Associazione Industriali delle Carni, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria,
rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività
dell’ASS.I.CA. copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di
assistenza ai 200 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza,
attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a
livello nazionale che comunitario. Infatti sin dalla sua costituzione, nel 1946, l’ASS.I.CA. si è sempre contraddistinta per il forte
spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di
Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che
raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.
Aderente alla CONFINDUSTRIA
Associazione Industriali
delle Carni - ASS.I.CA.
Segue 7
The World Organisation for Animal Health (OIE)
http://www.oie.int/
A/H1N1 influenza like human illness in Mexico and the USA:
OIE statement
http://www.oie.int/
Paris, April 27 - 2009 - A virus circulating in Mexico and the USA and involving person to person transmission
appears to cause in some cases severe affections in certain people infected by this virus. There is no evidence
that this virus is transmitted by food.
It is not a classical human influenza virus called seasonal influenza, which causes every year millions of human
cases of influenza worldwide but a virus which includes in its characteristics swine, avian and human virus
components.
Any current information in influenza like animal disease in Mexico or the USA could support a link between human
cases and possible animal cases including swine. The virus has not been isolated in animals to date. Therefore, it
is not justified to name this disease swine influenza. In the past, many human influenza epidemics with animal
origin have been named after their geographic origin, eg Spanish influenza or Asiatic influenza, thus it would be
logical to call this disease “North-American influenza”.
Urgent scientific research must be started in order to know the susceptibility of animals to this new virus, and if
relevant to implement biosecurity measures including possible vaccination to protect susceptible animals. If this
virus would be shown to cause disease in animals, virus circulation could worsen the regional and global situation
for public health.
Currently, only findings related to the circulation of this virus in pigs in zones of countries having human cases
would justify trade measures on the importation of pigs from these countries. The OIE will continue its alert
function and will publish in relation with its Members, Reference Laboratories and Collaborating Centres all
appropriate information in real time.
OIE and FAO underline the great value of the influenza veterinary laboratory network called OFFLU, in charge of
the surveillance of the evolution of influenza viruses in animals. There is a strong need to reinforce this network
whose members are urged to put immediately in the public domain any genetic sequence of influenza virus they
obtain.
This influenza event underlines in all countries the crucial importance of maintaining worldwide veterinary services
able to implement in animals early detection of relevant emerging pathogens with a potential public health impact.
This capacity is fully linked with veterinary services good governance and their compliance with OIE international
standards of quality.
April 2009
Aderente alla CONFINDUSTRIA