INFLUENZA AVIARIE (H5N1) e INFLUENZA H1N1 Come proteggere me stesso, la mia famiglia e la collettività Lunedì 5 ottobre 2009, ore 9,00 – 13,00 AULA MAGNA Azienda Ospedaliera – Polo Universitario “Ospedale Luigi Sacco” Via GB Grassi, 74 Milano Management del Rischio Biologico e Diagnosi di Laboratorio. Dr. Giuseppe GIULIANI RSS Diagnostica Emergenze Infettivologiche e BSL4 Laboratorio di Microbiologia e Virologia Azienda Ospedaliera – Polo Universitario “Ospedale Luigi Sacco” Milano Influenza A H1N1: Management del Rischio Biologico. Influenza A H1N1: Percezione del Rischio Biologico e Rischio della Percezione. 1) Perché si diffonde paura tra la gente? 3) Trattiamo la questione come un altro FALSO ALLARME? 2) Osserviamo e monitoriamo la situazione? Influenza A H1N1: Percezione del Rischio Biologico e Rischio della Percezione. 1) Dread ATTENZIONE PERCHE’ LA PERCEZIONE 2) Control 7) Publicity DEL RISCHIO BIOLOGICO GIOCA UN RUOLO CHIAVE SULLA BONTA’ DELLA VALUTAZIONE 6) Novelty E DELLA GESTIONE DEL v man-made 3) Natural RISCHIO BIOLOGICO. 5) Children 4) Choise Cosa si intende per RISCHIO BIOLOGICO? Per rischio biologico s’intende quello di contrarre una malattia infettiva, ossia una forma morbosa, determinata da un agente biologico capace di penetrare, moltiplicarsi e produrre effetti dannosi in un organismo vivente, e che successivamente è in grado di allontanarsi da esso e di penetrare in altri organismi. Tra le malattie infettive si distinguono quelle molto diffusive, che hanno tendenza a propagarsi molto rapidamente tra la collettività e quelle poco diffusive che restano circoscritte di solito al soggetto colpito. Cosa si intende per CONTAMINAZIONE? Con il termine contaminazione s’intende la presenza di microrganismi patogeni in una determinata area e il loro contatto con le superfici corporee. L’infezione è la penetrazione degli agenti patogeni nell'organismo. Lo stato di malattia segue l'infezione dopo un tempo variabile, che prende il nome di periodo d’incubazione. Contaminazione → infezione → incubazione → malattia. Cosa si intende per MATERIALE BIOLOGICO? I materiali biologici sono costituiti da liquidi organici da sottoporre ad analisi (sangue, urine, feci, escreati, liquidi cavitari, essudati), colture batteriche, colture cellulari in virologia. Tutti questi materiali sono una fonte invisibile di rischio perché possono contenere agenti biologici di dimensioni microscopiche (funghi, batteri, virus, rickettsie). Sorgenti d’infezione Un CONTAGIO può avvenire o per TRASMISSIONE DIRETTA (passaggio dal soggetto — uomo o animale — malato o portatore all’individuo sano), o per TRASMISSIONE INDIRETTA (tramite veicoli o vettori). I VEICOLI sono costituiti da substrati inerti, quali acqua, alimenti, aria, oggetti di uso comune, come biancheria, stoviglie, posate, ferri chirurgici e materiale da lavoro che vengono a contatto con il soggetto malato. I VETTORI sono organismi pluricellulari che possono aver assunto i parassiti sia da secreti ed escreti infetti sia direttamente mediante puntura del malato, e sono in grado di trasportarli fino a farli pervenire agli individui sani. Classificazione degli AGENTI BIOLOGICI Per MICRORGANISMO, s’intende qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico ad un altro essere vivente; come coltura cellulare si definisce il risultato della crescita in vitro di batteri o di cellule derivate da organismi superiori. Per AGENTE BIOLOGICO, invece, si intende qualsiasi microganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni (D.Lgs 81/2008). Classificazione degli AGENTI BIOLOGICI In accordo con il D.L. 81 /2008 e sulla base delle indicazioni fornite dal National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) degli USA, gli agenti che costituiscono una fonte di rischio biologico sono stati suddivisi in 4 classi a seconda del rischio di infezione: Agenti Biologici di Classe 1 Agenti Biologici di Classe 3 Agenti Biologici di Classe 2 Agenti Biologici di Classe 4 Classificazione degli Agenti Biologici Agenti Biologici di Classe 1, 2 , 3 e 4 Rischio per l’individuo Rischio per la collettività Come possiamo definire la pericolosità dei microrganismi? Per determinare la pericolosità di un agente biologico devono essere considerate le seguenti caratteristiche: 1. Infettività: intesa come la capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite; 2. Patogenicità: capacità di un microrganismo di produrre malattia in seguito all’infezione; 3. Trasmissibilità: capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad uno suscettibile; 4. Neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura. AGENTI BIOLOGICI DI CLASSE 1 Rischio individuale: nessuno o basso Rischio comunitario: nessuno o basso esempio: microrganismi con cui l‘uomo convive, presenti sugli oggetti di uso comune, presenti negli ambienti di vita,scarsamente patogeni. AGENTI BIOLOGICI DI CLASSE 2 Rischio individuale: moderato Rischio comunitario: basso esempio: - Bordetella pertussis, vibrio cholerae, clostridium tetani - malattie esantematiche (morbillo, rosolia,ecc) per le quali l‘adulto è spesso vaccinato o naturalmente immunizzato - tetano AGENTI BIOLOGICI DI CLASSE 3 e 3** Rischio individuale: alto Rischio comunitario: basso esempio: - Brucella abortus, canis, melitensis, suis - da liquidi biologici (epatite, AIDS) - da altri animali o vettori (malaria, colera ecc) AGENTI BIOLOGICI DI CLASSE 4 Rischio individuale: alto Rischio comunitario: alto esempio: - Virus del vaiolo - virus Ebola - virus Marburg AGENTI BIOLOGICI NON CONOSCIUTI Nel caso in cui un agente biologico non possa essere classificato in modo inequivocabile in uno dei quattro gruppi sopraindicati, esso deve essere considerato come appartenente al gruppo di rischio più elevato. Come possiamo definire la pericolosità del nuovo Virus dell’Influenza A H1N1? Per determinare la pericolosità di un agente biologico devono essere considerate le seguenti caratteristiche: l’infettività: intesa come la capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite; la patogenicità: capacità di un microrganismo di produrre malattia in seguito all’infezione; la trasmissibilità: capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad uno suscettibile; la neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura. Il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1 è classificato come Agente Biologico di Classe 2 Rischio individuale: moderato Rischio comunitario: basso Come si TRASMETTE il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1? I. Trasmissione per contatto II. Trasmissione tramite AEROSOL goccioline di grandi dimensioni „droplet“ III.Trasmissione per via AEREA IV.Trasmissione via Acqua V.Trasmissione da contatto con liquidi biologici Gli aerosol Gli AEROSOL Il materiale che si allontana attraverso le vie respiratorie è costituito da una quantità più o meno grande di gocce e goccioline di diametro variabile da frazioni di 1 μm fino a 100-1000 μm sotto forma di aerosol. Gli AEROSOL Con ogni STARNUTO si eliminano in media 20.000 goccioline di diametro inferiore a 100 μm. Con ogni colpo di TOSSE si allontanano da 10 a 100 goccioline bronchiali, di diametro nettamente inferiore alle precedenti. Con il PARLARE si liberano gocce di diametro superiore a 100 μm. L'aerosol che si allontana con questi meccanismi è costituito anche da materiale mucoso inglobante particelle solide, leucociti, residui epiteliali e cellule di sfaldamento. Nel caso in cui l’aerosol provenga da soggetti colpiti da infezione delle prime vie aeree, esso contiene anche i relativi agenti patogeni. Diffusione per via aerea del nuovo Virus dell’Influenza A In sintesi, la diffusione per via aerea delle malattie infettive può attuarsi per: 1) trasmissione diretta tramite l'aria dalla sorgente di infezione all'individuo sano e recettivo attraverso le “goccioline umide”. 2) trasmissione indiretta attraverso i “droplet-nuclei”, che consente una diffusione a distanza notevole e per diverso tempo anche in assenza della sorgente di infezione. 3) trasmissione mediante “risospensione di polveri contaminate” derivate dall'essiccamento delle grosse goccioline depositate sulle diverse superfici dell'ambiente in cui soggiorna la sorgente di infezione. La voce 1) è da considerarsi trasmissione da contatto. Le voci 2) e 3) rappresentano infezioni aerodiffuse sostenute da Particelle Aerogene Primarie (droplet nuclei) o da Particelle Aerogene Secondarie (polveri risospese). Malattie trasmissibili per via aerea I microorganismi trasportati in questo modo possono essere dispersi da correnti d‘aria, essere inalati dall‘ospite anche lontano dal paziente-fonte ¾ Influenza ¾ Morbillo ¾ Varicella ¾ Tubercolosi Diffusione per via aerea delle malattie infettive Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. Possiamo considerare le seguenti situazioni: 1. Persone che maneggiano Test Diagnostici Rapidi; 2. Persone che maneggiano procedure diagnostiche piu‘ complesse delle precedenti (es. Test in Immunofluorescenza Diretta o Indiretta oppure Tecnologie di Amplificazione degli Acidi Nucleici); 3. Persone che adoperano Tecniche Colturali per l‘isolamento virale. http://www.cdc.gov/h1n1flu/guidelines_labworkers.htm Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. 1) Persone che maneggiano Test Diagnostici Rapidi Persone che maneggiano Test Diagnostici Rapidi (eseguiti in una molteplicità di laboratori e anche in ambienti diversi dai laboratori-Point of Care). Questi test richiedono una Valutazione del Rischio Biologico per le seguenti situazioni: 1) Generazione di Aerosol; 2) Generazione di Schizzi; 3) Contatto con materiale infettante o potenzialmente tale. http://www.cdc.gov/h1n1flu/guidelines_labworkers.htm Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. La maggior parte dei Test Rapidi evita la generazione di Aerosol in quanto includono step molto semplici come l’inserimento del tampone nel medium o aggiungere il campione al reagente, per tale motivo si considererà solamente il Rischio Biologico derivante dagli Schizzi e non dagli aerosol. http://www.cdc.gov/h1n1flu/guidelines_labworkers.htm Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. In questo caso il personale deve indossare i seguenti Dispositivi di Protezione Individuale: 1) Camice; 2) Guanti; 3) Protezioni per gli occhi; 4) Mascherine. http://www.cdc.gov/h1n1flu/guidelines_labworkers.htm Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. Clinical Laboratory Testing (Laboratory Diagnostic Work) 2) Persone che maneggiano procedure diagnostiche piu‘ complesse delle precedenti Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. 4oC Cappa di sicurezza per microbiologia Classe II -20oC Rifiuti Autoclave Rifiuti Bagnomaria Laboratorio di biosicurezza livello 2 Incubatori a CO2 Incubatori a CO2 Centrifuga Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. SI DEVE disinfettare il materiale, gli strumenti e gli accessori contaminati, prima di lasciare il BSL2 OPPURE SI DEVE trasportare tutto in un luogo di decontaminazione senza creare pericoli Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. Clinical Laboratory Testing (Laboratory Diagnostic Work) 3) Persone che adoperano tecniche colturali per l‘Isolamento Virale Il laboratorio di sicurezza – livello di sicurezza 3 è progettato per il lavoro con microrganismi del gruppo di rischio 3, e con grandi volumi ed alte concentrazioni di microrganismi del gruppo di rischio 2, condizioni che presentano elevati rischi di aerosol o di infezione. Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. Clinical Laboratory Testing (Laboratory Diagnostic Work) 3) Persone che adoperano tecniche colturali per l‘Isolamento Virale Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. 4oC Cappe di sicurezza per microbiologia icrobiologia Classe II o III -20oC Autoclave Laboratorio di biosicurezza livello 3 +P USA Classe 100 = UE Classe A -P max. 100 particelle / piede cubico > 0.5 μm = 28 L di aria) HOSCH/HEPA Aria filtrata Camera di preparazione Incubatori a CO2 Centrifuga Guida di Biosicurezza provvisoria per tutti gli individui che maneggiano Campioni Clinici e Isolati Clinici contenenti il nuovo Virus dell’Influenza A H1N1. UTILIZZARE I DISINFETTANTI APPROPRIATI: Cloro; Alcool; Acqua Ossigenata; Detergenti; Iodofori; Ammonio Quaternario e Fenoli. ATTENZIONE!!!! DA UTILIZZARSI ALLE CORRETTE CONCETRAZIONI E AGLI APPROPRIATI TEMPI DI CONTATTO Come gestire il Rischio Biologico!!!!!!!!! Come gestire il Rischio Biologico!!!!!!!!! I Test Diagnostici per Influenza: la Tartaruga e la Lepre Introduzione Differenti modalità diagnostiche sono state sviluppate sin dalla prima caratterizzazione del virus dell’influenza avvenuta nel 1933. In linea generale, tutte le tecniche diagnostiche vengono impiegate per la conferma della diagnosi clinica. Appropriata raccolta del campione Bisogna ricordarsi che anche il miglior test di laboratorio assume un piccolo valore senza una buona raccolta del campione e una corretta informazione del paziente. Campioni Respiratori Il momento della raccolta del campione è molto importante dato che la maggiore quantità di cellule significative ai fini diagnostici si ottengono da campioni respiratori prelevati entro 4 giorni dall’inizio dei sintomi. Campioni Respiratori I lavaggi nasali e gli aspirati naso-faringei tendono ad essere più sensibili dei tamponi faringei. Nei pazienti intubati, possono essere raccolti gli aspirati tracheali e I lavaggi bronchiali (WHO 2005a). Come raccogliere il campione in maniera sicura e corretta. Regione target per l’influenza stagionale Regione target per H5N1 Image obtained from www.nlm.nih.gov Campioni Respiratori I lavaggi e gli aspirati dovrebbero contenere una quantità sufficiente di epitelio respiratorio per i tests in immunofluorescenza. I campioni con un basso numero di cellule possono essere utilizzati per metodiche diagnostiche più sensibili, come, l’isolamento virale e RT-PCR. Campioni Respiratori Tutti i campioni devono raggiungere il laboratorio nel più breve tempo possibile al fine di evitare qualsiasi degradazione. Il trasporto deve avvenire in un medium virale di trasporto ad una temperatura di 2-8°C. Campioni di sangue Campioni di Sangue (intero o siero) vengono raccolti ai fini della diagnostica sierologica (per la ricerca di anticorpi contro l’influenza). Necessità di raccogliere 2 campioni di siero: 1 di fase acuta e 1 di convalescenza a 14 e 21 giorni, al fine di dimostrare un significativo (almeno 4 volte) rialzo del titolo anticorpale. Quale test scegliere per la Diagnosi di Influenza. Molti sono i fattori che devono essere considerati nella scelta di quale test diagnostico utilizzare. Sensibilità, specificità, turn-around-time, facilità di esecuzione e i costi. PPV e NPV, in fase di epidemia stagionale o nelle fasi di una pandemia (16) I Test Diagnostici per Influenza 1. 2. 3. 4. Colture virali (convenzionali e shellvial); Tests per la ricerca di antigeni virali; Tests per la ricerca degli acidi nucleici; Tests sierologici per la ricerca degli anticorpi. I Test Diagnostici per Influenza: la Tartaruga e la Lepre Laboratory Diagnosis of Influenza Test Method Time to Results Comments 1-10 days Still gold standard(?), requires expertise, provides virus for studies Molecular (RT-PCR) 2-4 hours Becoming gold standard(?), requires expertise & expensive equipment Antigen Detection (IF) 2-4 hours Serology >2 weeks Culture Antigen Detection (Rapid EIA-like) 15-30 minutes Requires reading expertise & IF microscope Retrospective, requires paired sera Widely available, requires little expertise 17 La TARTARUGA: le Colture Cellulari Inoculation of specimens into cell culture: Madin-Darby canine kidney cell line (MDCK), primary rhesus monkey kidney cells (RMK), Vero cells, MRC-5 human diploid embryonic lung fibroblasts If CPE, hemadsorption (HAD) with 0.5% suspension guinea pig red blood cells followed by DFA if positive In the absence of CPE, “blind” (HAD) at days 2 and 7 followed by FA if positive La TARTARUGA: le Colture Cellulari Cell Culture – Cytopathic Effects Uninfected Infected Cell Culture – Hemadsorption Cell Culture – Hemadsorption + DFA Shell Vial Cell Culture The use of shell vials for more rapid isolation and identification of Influenza MDCK, RMK, mink lung cells (Mv1Lu) R-Mix: Mv1Lu and A549 cells Centrifugation shell vials inoculated, incubated, and “blind” stained at day 1 and 5 for Influenza A and B Tests per la ricerca di antigeni virali 1. 2. Tests in Immunofluorescenza per la ricerca diretta di antigeni virali; Tests rapidi cromatografici in EIA o tests per l’attività enzimatica di NA. P.J. Gavin, R.B. Thomson Jr./Clin. Applied Immunol. Rev. 4 (2003) 151–172 1. Tests in Immunofluorescenza Diretta 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Utilizzano anticorpi monoclonali contro antigeni virali; Possono essere considerati come tests attendibili e relativamente rapidi; In molti laboratori sono considerati come “same-day” test; La sensibilità è fortemente variabile dal 40 a >90%; Risente moltissimo dell’esperienza tecnica di preparazione e lettura, del tipo di campione e della selezione del paziente; A confronto con altri nuovi metodi rapidi, l’IF richiede più strumentazione e reagenti (microscopio a fluorescenza, citocentrifughe e anticorpi monoclonali) e con un TAT più lungo (4-6 ore); In un laboratorio di microbiologia, in assenza di metodiche molecolari, si può considerare l’IF come il miglior test per la ricerca di virus influenzali dopo l’isolamento colturale. Direct and Indirect FA Tests: Direct Specimen Testing or Culture Confirmation Bartels/Intracel Monoclonal Antibodies Indirect Procedure 1o Antibody - 30 min Conjugate - 30 min Approved for culture confirmation and direct specimen detection Chemicon Light Diagnostics Monoclonal Antibodies Direct - 30 min Approved for culture confirmation and direct specimen detection Chemicon SimulFluorTM Dual color fluorescence: Flu A and Flu B detection in one well Direct - 30 min Approved for culture confirmation and direct specimen detection DAKO Flu A Flu B ImagenTM Monoclonal Antibodies Direct Procedure Conjugated Ab - 15 min Approved for culture confirmation and direct specimen detection Diagnostic Products Monoclonal Antibodies Direct Procedure 15 min - Package insert 30 min works better Approved for direct specimen and culture confirmation testing 2. Tests rapidi cromatografici in EIA o tests per l’attività enzimatica di NA Principali Test Cromatografici Rapidi; Directigen Flu A (Becton Dickinson, Franklin Lakes, NJ); Flu A + Flu B (Becton Dickinson, Franklin Lakes, NJ); Binax Now Flu A e B (Binax Inc., Portland, ME); Biostar FLU OIA (Biostar, Inc., Boulder, CO); Quidel Quick vue (Quidel, San Diego, CA); ZstatFlu test (Zyme Tx, Inc., Oklahoma City, OK). 2. Tests rapidi cromatografici in EIA o tests per l’attività enzimatica di NA Come valutarli? Considerare i seguenti FATTORI: Correlati al campione (tipo, qualità e trasporto dei campioni); Correlati al paziente (età e lo stato immunitario); Correlati al tipo di influenza. Sensibilità, Specificità, PPV e NPV dei Test Rapidi: alcuni dati. [42] Leonardi GP, Leib H, Birkhead GS, Smith C, Costello[50] Hindiyeh M, Goulding C, Morgan H, Kenyon B, Langer J, Fox L, Dean G,WoolstenhulmeD, Turnbow A, Billetdeaux E, Shakib S, Gordon C, Powers A, Vardeny G, Johnson M, Skodack-Jones L, Carroll K. Evaluation of Biostar FLU OIA assay for rapid detection of influenza A and B viruses in respiratory specimens. J Clin Virol 2000;17:119–26. P, Conron W. Comparison of rapid detection methodsfor influenza A virus and their value in health-care managemant of institutionalized geriatric patients. J Clin Microbiol 1994;32(1):70–4. [43] Dominguez EA, Taber LH, Couch RB. Comparison of rapid diagnostic techniques for respiratory syncytialvirus and influenza virus respiratory infections in young children. J Clin Microbiol 1993;31(9):2286–90. [44] Noyola DE, Clark B, O’Donnell FT, Atmar RL, Greer J, Demmler GJ. Comparison of a new neuraminidasedetection assay with an enzyme immunoassay, immunofluorescence, and culture for rapid detection of influenza A and B viruses in nasal wash specimens. J Clin Microbiol 2000;38(3):1161–5. [50] Hindiyeh M, Goulding C, Morgan H, Kenyon B, Langer J, Fox L, Dean G,WoolstenhulmeD, Turnbow A, Billetdeaux E, Shakib S, Gordon C, Powers A, Vardeny G, Johnson M, Skodack-Jones L, Carroll K. Evaluation of Biostar FLU OIA assay for rapid detection of influenza A and B viruses in respiratory specimens. J Clin Virol 2000;17:119–26. Sensibilità, Specificità, PPV e NPV dei Test Rapidi: alcuni dati. Sensibilità, Specificità, PPV e NPV dei Test Rapidi: alcuni dati. Sensibilità, Specificità, PPV e NPV dei Test Rapidi: alcuni dati. Sensibilità, Specificità, PPV e NPV dei Test Rapidi: alcuni dati. Directigen Flu A Test Directigen Flu A+B Assay (Becton Dickinson, Franklin Lakes, NJ) ZstatFlu test (Zyme Tx, Inc., Oklahoma City, OK) Biostar Flu OIA (Biostar, Inc., Boulder, CO) ESITO POSITIVO ESITO NEGATIVO Biostar Flu OIA (Biostar, Inc., Boulder, CO) Quidel QuickVue Influenza (Quidel, San Diego, CA) ZstatFlu test (Zyme Tx, Inc., Oklahoma City, OK) I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici • Real-time RT PCR • RNA reverse transcribed into cDNA • Detects type A, •Human H1, •Human H3, •Asian avian H5 lineage 1 and 2 •North American H7 • Detects type B I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici Taubenberger JK, Layne SP. Diagnosis of influenza virus: Coming to grips with the molecular era. Mol Diagn 2001;6(4):291–305. 42.2% by RT-PCR 1298 campioni respiratori 30.9% by cell culture I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici Steininger C, Kundi M, Aberle SW, Aberle JH, Popow-Kraupp T. Effectiveness of reverse transcription-PCR, virus isolation, and enzyme-linked immunosorbent assay for diagnosis of influenza A virus infection in different age groups. J Clin Microbiol 2002;40(6):2051–6. 93% by RT-PCR 150 Tamponi naso-faringei 62% by ELISA 80% by cell culture Da questi studi si evince che: 1. La sensibilità di RT-PCR è da 103 a 106 più elevata delle colture cellulari e dell’ELISA, rispettivamente; 2. La sensibilità NON RISENTE dell’età del paziente; 3. RT-PCR è in grado di svelare la presenza del virus influenzale sino a 7 giorni dopo l’inizio dei sintomi a confronto dei 2-3 giorni delle colture cellulari. I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici I Test Molecolari per la Ricerca degli Acidi Nucleici CONCLUSIONI ¾ Sono in grado di tipizzare e subtipizzare; ¾ Sono in grado di svelare più virus contemporaneamente; ¾ La sensibilità da 103 a 106 più elevata delle colture cellulari e dell’ELISA, rispettivamente; ¾ La sensibilità NON RISENTE dell’età del paziente; ¾ Sono in grado di svelare la presenza del virus influenzale sino a 7 giorni dopo l’inizio dei sintomi quando confrontato ai 2-3 giorni delle colture cellulari; ¾ Giocano un ruolo importante nella sorveglianza epidemiologica attravero i tests di sequenziamento; ¾ Sono in grado di seguire e mappare i fenomeni di farmaco-resistenza; ¾ ATTENZIONE: in presenza di importanti fenomeni di “antigenic drift” o di “antigenic shift”, i nuovi ceppi virali potrebbero non essere rilevati dai primers pre-esistenti ed in questo caso la diagnosi sarebbe affidata alle tradizionali colture cellulari. Grazie per l‘ascolto... giuseppe giuliani