L`AIDS - giuseppestablum

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L'AIDS
E’ una gravissima malattia infettiva causata da un virus, detto HIV, tutt'oggi ancora
non sconfitto. Il termine AIDS deriva dalle iniziali dell'espressione inglese Acquired
Immuno Deficiency Syndrome, "sindrome da immunodeficienza acquisita", e indica
una malattia che danneggia seriamente le difese immunitarie, rendendo l'organismo
incapace di difendersi da qualsiasi malattia.
Un globulo bianco infettato da virus dell’HIV (in rosso).
Come agisce il virus HIV?
Il virus HIV colpisce in modo specifico le cellule
che producono gli anticorpi responsabili della
difesa immunitaria, prima ancora che questi
possano organizzarsi per attaccarlo. In questo
modo l'organismo perde la capacità di difendersi
dalle malattie e contrae sempre più facilmente
infezioni
di
ogni
genere.
Queste
malattie
debilitano sempre più l'ammalato fino a causarne a poco a poco la morte.
Dal momento del contagio fino al momento in cui la malattia si manifesta può
trascorrere un intervallo di tempo variabile, a volte addirittura anni, durante i quali la
malattia può rimanere allo stato latente. In tutto questo tempo, il virus però resta
presente nell'organismo, esattamente nel sangue, nello sperma e nelle secrezioni
vaginali.
Esistono alcuni test in grado di segnalare se nel sangue di un individuo si trovano gli
anticorpi specifici per il virus dell'AIDS. Nel caso in cui siano presenti si dice che
l'individuo è sieropositivo e ciò vuol dire che egli è venuto a contatto con il virus. Non
tutti i sieropositivi sono destinati ad ammalarsi; alcuni infatti possono restare tali
anche per tutta la vita, ma possono trasmettere il virus e infettare altre persone.
Le cure più recenti, pur non riuscendo a guarire gli ammalati distruggendo il virus,
sono comunque riuscite a rallentare il progredire della malattia.
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Come si trasmette l'AIDS?
È accertato che il virus dell'AIDS si
trasmette da una persona ammalata
sieropositiva a un'altra solo per contatto
con alcuni liquidi organici. Le vie di
trasmissione più comuni sono quindi:
• quella sanguigna, con lo scambio di siringhe infette, aghi o altri strumenti
contaminati da sangue e usati da più persone;
• quella sessuale, attraverso lo scambio di sperma o di liquido vaginale tra
persone infette;
• quella placentare, da una madre infetta al figlio, durante la gravidanza,
attraverso la placenta e il cordone ombelicale.
Il virus HIV non si trasmette in altri modi,
e quindi non sono fonti di pericolo:
•
stare nella stessa stanza di un
ammalato e respirare la stessa aria;
• stringere la mano di un ammalato o
abbracciarlo;
• utilizzare gli stessi servizi igienici;
• frequentare ristoranti e altri locali
pubblici, come bagni e docce, piscine,
scuole, palestre, e usare i mezzi pubblici;
• zanzare, insetti o animali domestici.
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Come limitare la diffusione dell'AIDS?
Sino a qualche tempo fa l'AIDS colpiva soprattutto alcuni
gruppi di persone:
•
tossicodipendenti le cui difese immunitarie sono
già minacciate dalla droga;
•
tossicodipendenti
che
si
scambiano
siringhe
infette;
•
persone con una vita sessuale disordinata che
hanno rapporti non sicuri con sconosciuti;
•
figli di donne sieropositive.
Oggi purtroppo la malattia si è estesa ad altre categorie di persone, l'età del contagio
si è abbassata in modo preoccupante raggiungendo la fascia di età compresa tra i 17 e
i 30 anni e la fonte di contagio maggiore è costituita dai rapporti sessuali occasionali
con partner sieropositivi.
Per tutelare la nostra salute e quella degli altri è necessario quindi:
•
avere una serena vita sessuale, evitando rapporti a rischio con persone che non
si conoscono bene; in caso questo avvenga è indispensabile prendere le
opportune precauzioni, usando il preservativo;
•
in caso di trasfusioni, fare uso di sangue proveniente esclusivamente da centri
trasfusionali autorizzati;
•
assicurarsi che aghi e strumenti usati da manicure, estetisti, barbieri, o per i
tatuaggi e i piercing, siano perfettamente disinfettati o, meglio ancora,
monouso;
•
che le persone sieropositive informino subito del loro stato di salute le persone
vicine, familiari e partner sessuali e si attengano al dovere morale di non
contagiare altre persone prendendo tutte le dovute precauzioni.
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