Vesuvius, Andy Warhol, 1985 LA STRUTTURA INTERNA DEI VULCANI MEDIANTE TECNICHE TOMOGRAFICHE Thanks to J. Virieux, E. Auger (Manosque), J. Battaglia (Clermont-Ferrand), T.Vanorio (Stanford), D. Latorre (INGV), S. Judenherc (Agecodagis), N. Maercklin (Napoli), V. Monteiller (Toulouse), et C. Satriano (Napoli), D.Dello Iacono (Napoli), Maurizio Vassallo (Napoli) tra gli altri ALDO ZOLLO UNIVERSITA’ DI NAPOLI FEDERICO II, NAPOLI, ITALY Complessità dei Vulcani - Forte eterogeneità della struttura interna, variazioni spaziali delle proprietà fisiche delle rocce - Varietà dei processi termo-meccanici che precedono e accompagnano la risalita del magma e l’eruzione. - Necessità di un modello tridimensionale delle proprietà fisiche delle rocce per simulare i processi di risalita del magma e l’eruzione … ma anche rilevare e tracciare nello spazio e nel tempo le variazioni delle proprietà del mezzo vulcanico che potrebbero indicare l’inizio di un’attività vulcanica. Island « La REUNION » VOLCANISM Altitud e (km) 2 Semet et al., 2003 0 Lénat and Bachèlery, 1990 Nercessia n et al., 1996 -4 -6 -8 Battaglia et al., 2005 - 10 365 Eruptive Cycles? ?? ?? Magmatic migration towards the surface? 1 9 9 8 et ? ?? ? 3D geometric distribution of reservoirs? Time frequency of deep magmatic migration? 370 Est (km) 375 Da Aline Peltier dopo Ferrazzini et Bachèlery, 2004 1980 2012 Imaging sismico dei vulcani: Sviluppi nella Ricerca Sviluppi nella Ricerca Argomento Sviluppi tecnologici Dagli anni 80: reti sismiche digitali sui vulcani. Ultimo decennio: array sismici densi, portatili, tre componenti, a larga banda, ad elevato range dinamico e telemetria digitale Tomografia a scala locale di terremoti Immagini vulcaniche di sottosuolo rifinite (con risoluzione spaziale di pochi chilometri) utilizzando soprattutto tomografia a scala locale Sismologia a larga banda dei vulcani Identificazione e interpretazione fisica dell’ampia varietà di segnali sismici a larga banda (tremori, eventi bassa frequenza, tornillos,..) Uso congiunto di sorgenti attive e passive L’uso di sorgenti attive minimizza le usuali complicazioni che originano dal naturale “trade-off” tra la sorgente sconosciuta (in particolare la profondità) e i parametri del mezzo Analisi delle forme d’onda Le onde sia convertite che di coda campionano il mezzo più riflesse/convertite/difratte efficacemente degli arrivi diretti e, per questo motivo, sono più sensibili a piccole variazioni della struttura. Tomografia del rumore. Monitoraggio 4-D Variazioni nella struttura vulcanica sono rilevate e tracciate da misurazioni sismiche ripetute sullo stesso volume target (time-lapse o sismica 4-D, interferometria dell’onda di coda e/ o del rumore) Set-up sperimentale - Sorgenti Sorgenti Attive Energizzazioni A terra esplosioni/vibroseis A mare esplosioni/cannoni ad aria compressa Passive Sorgenti naturali Terremoti locali Telesismi Rumore ambientale Set-up sperimentale - Ricevitori Rete sismica locale Array 3D di stazioni a terra Cavi OBC su fondo oceano Ocean bottom Seismograph (OBS) Ocean Bottom Cables (OBC, tecnologia MEMS) Antenne di sensori sismoacustici sotto-marine Array sismici lineari in pozzo Array sismico ultradenso a scala urbana Sensori OBS da fondale marino Metodologie Tomografia dei tempi di primo arrivo (Travel- e Delay-Time Tomography (Vp, Vs) 3D Tomography concept: Anomaly detection by backprojection of delay-times along the rays within the earth Tomografia delle fasi riflesse/convertite (Vp, Vs, interfacce) Tomografia delle forme d’onda (Full-waveform) (Vp, Vs, Qp, Qs, densità) Tomografia del rumore ambientale (Vp, Vs) Radiografia dei muoni (Densità) High Resolution Images of Valhall oil field by acoustic full waveform inversion (Etienne et al. 2012) 3-D surface wave tomography of the Piton de la Fournaise volcano using seismic noise correlations (Brenguier et al. 2007) Esplorazione sismica della struttura interna del Vesuvio e dei Campi Flegrei • TomoVes 94: A terra, sorgente 2D e array di stazioni • • TomoVes 96: A terra, sorgente multi-2D e array di stazioni • MareVes 97: A mare, array di sorgenti 3D in mare, ricevitori a terra • Serapis 2001: A mare, array di sorgenti 2D-3D a mare , OBS e stazioni a terra Un’enorme mole di dati acquisiti in15 anni di sperimentazione Il bordo sepolto della caldera dei Campi Flegrei Iso-velocity surface at 3 km/s Immagini tomografiche 3-D della struttura superficiale della caldera dall’inversione di circa 77000 tempi di arrivo P Il bordo sepolto della caldera dei Campi Flegrei è chiaramente rilevato a circa 800–2000 m di profondità, come un’anomalia positivi di Vp di forma anulare. Ha un diametro di circa 8–12 km un’altezza di 1–2 km. Il bordo è probabilmente formato da lava solidificata e/o tufi con lava inter-stratificata Modello geofisico e strutturale della caldera dei Campi Flegrei Nessuna evidenza di grossi volumi di di magma a profondità superficiali Serbatoio di gas ad una profondità di circa 3 km Serbatoio di magma parzialmente fuso ad una profondità di circa 8 km sotto i CF, profondità simile per il Vesuvio serbatoio comune ?? La profondità del magma è consistente con quelle dedotte dall’analisi delle inclusioni fluide nelle rocce eruttate gas bearing rock layer Crystallization depth of the shoshonite phenocryst assemblage (Mangiacapra, Civetta & Rutherford,2007) A. Average 1-D P-velocity model based on PP and PS travel times, and on PS-to-PP amplitude ratios. The dashed line is the average of the 3-D Vp model B. Vp/Vs ratio vs depth. The dotted lines are two Vp/Vs depth profiles that were estimated from the local earthquake tomography (Vanorio et al. 2005) C. Stratigraphic model D. Geological sketch model of the Campi Flegrei caldera. A. Zollo et al., GRL, 2008 Vesuvio: Lo strato magmatico mediocrostale Una tecnica di migrazione sismica in profondità, è utilizzata per localizzare l’interfaccia che riflettente (Auger et al.,2001;2003) Estensione orizzontale: circa 20 x 20 km Spessore: circa 1 km (??) Profondità: 8-10 km La variazione di ampiezza normalizzata vs l’angolo di incidenza permette di vincolare le velocità P e S al di sotto dell’interfaccia Velocità P: < 5.5 km/s, best-fit 3.6 km/s Velocità S: < 1 km/s, best-fit 0.1 km/s Densità: nessun contrasto di densità (equilibrio litostatico) What’s next ? Tomografia 4D : Rilevare e monitorare cambiamenti spazio-temporali del mezzo vulcanico Array sismici densi in superficie/pozzo Rilevare e tracciare segnali «sotto il livello di rumore» associati ai movimenti di fluidi Dalle immagini della tomografia alla litologia delle rocce : Collegare le proprietà elastiche/anelastiche alla litologia delle rocce e alle proprietà fisiche (porosità, saturazione dei fluidi) Imaging multiparametrico del mezzo Inversione congiunta di differenti osservabili fisici (velocità, densità, resistività, attenuazion ..) Time-Resolved seismic tomography detects magma intrusions at Mount Etna (Patanè et al., 2003) Pre-eruzione Post-eruzione Quantitative seismic imaging of complex structures for seismic hazard estimation and for reservoir characterisation: a key strategy (Virieux et al., 2004)