Cuore riparato con una clip negli ospedali GVM

Cuore riparato con una clip
negli ospedali GVM
La valvola mitrale
Si sono ridotte quasi della metà il numero di ospedalizzazioni dovute a
scompenso cardiaco grazie all’impiego di MitraClip. I dati pubblicati,
provenienti sia dai Registri ufficiali che da trials clinici, dimostrano
come, grazie all’impiego del device, il numero delle ospedalizzazioni si
sia abbassato del 45% e come l’elevato successo della procedura
mininvasiva (oltre il 90%) comporti benefici in termini di
ospedalizzazione (meno giorni di degenza) e di costi sociali.
Ad oggi nel mondo si contano più di 25mila riparazioni mitraliche con
MitraClip e una doppia procedura di riparazione della valvola mitralica
con tecnica percutanea mediante MitraClip, è stata eseguita, martedì 5
aprile, dall’équipe di Maria Pia Hospital, ospedale torinese di Alta
Specialità GVM Care & Research (Gruppo sanitario italiano con sede a
Lugo – Ravenna), guidata dal Dottor Elvis Brscic, Responsabile del
Servizio di Emodinamica, che ha visto quale co-operatore dell’intervento
il Dottor Fausto Castriota, Coordinatore dei Laboratori di Emodinamica
GVM.
A ricevere gli impianti del dispositivo mitralico, i primi applicati in
ospedali privati accreditati del Piemonte e in tutto il Nord-Ovest, due
pazienti di 66 e 83 anni, affetti da insufficienza mitralica severa in
scompenso cardiaco.
“La riparazione mitralica con tecnica percutanea e utilizzo di MitraClip
– spiega il Dottor Brscic – rappresenta un’opzione terapeutica
consolidata per l’interventistica mininvasiva. Costituisce una valida
alternativa, nel trattamento dell’insufficienza mitralica, associata a
scompenso cardiaco, in quei pazienti non candidabili alla chirurgia
classica a causa di patologie concomitanti, età avanzata, rischio
operatorio elevato”.
“Per impiantare il MitraClip – continua Brscic – è sufficiente inserire
un catetere nella vena femorale e da qui raggiungere la valvola malata:
nel corso di tutta la procedura il cuore continua a battere e pertanto
non si fa ricorso alla Circolazione Extracorporea (CEC). La tecnica ha
un impatto meno traumatico sui malati e può essere affrontata anche da
soggetti con quadro clinico piuttosto complicato (in quasi il 50% dei
casi si tratta di persone con più di 75 anni)”.
“Nell’area geografica del Piemonte e della Valle D’Aosta – commenta
Carlo Di Giambattista, Amministratore Delegato di Maria Pia Hospital –
hanno avviato il programma d’impianti con MitraClip solo due strutture
ospedaliere pubbliche. La nostra volontà è quella di mantenere un alto
livello di professionalità ed innovazione al servizio del territorio,
considerando il ruolo di hub cardiochirurgico per Torino Nord che la
Regione Piemonte ci ha assegnato con l’attuale Piano Sanitario”.
(AdnKronos – Ufficio Comunicazione GVM Care & Research)