RIVERBERI Dalla mia vecchia poltrona il riverbero del fuoco, nel vecchio camino del casolare, illumina e riscalda, non solo la grande stanza ma anche il mio spirito. Spirito…in verità ne è rimasto poco, oltre a quello presente nel bicchiere che tengo fra le mani; forse è meglio parlare di cuore, lui batte sempre nel petto. Il colore rosso del vino viene esaltato dal tremolio delle fiamme, lo vedo ballare nel vetro, diafanato dal movimento della mia mano, lo vedo ballare sui muri. Socchiudo gli occhi compiaciuto. S’apre la porta. Vedo mia madre sfaccendare attorno alla pignatta coi ceci, sul fornello a brace, lì nel camino. Vicino il gatto raggomitolato dorme. Io su una seggiola di paglia intrecciata aspetto che il pane e caciocavallo si fondano assieme, nell’attesa l’ acquolina sale in bocca . Mi giro a guardare incuriosito le gocce d’acqua, che picchiettano allegramente sul vetro. Mio padre rientra dalla caccia. Posa il fucile nell’angolo della camera e si siede vicino a me, scompigliandomi teneramente i capelli. Poche parole fra noi, ma sguardi amorevoli ci avvolgono completamente, mentre ognuno di noi svolge il proprio compito: mamma rimesta la minestra, papà si asciuga i pantaloni al focolare ed io soddisfatto mangiucchio la mia merenda. La serenità è palpabile, il calore nella stanza aumenta. Momenti che potrebbero durare un’eternità, ma l’eternità non la si può definire. Socchiudo gli occhi soddisfatto. S’apre la porta. Nella mia vecchia poltrona, riapro gli occhi. Un vociare garrulo e festoso mi salta addosso: ”Nonnoooo…..eccolo ---l’ho trovato io….mamma vieniii!”. “Noo…iooo”“Papàà, a tavola è tutto pronto” Mi rialzo trascinato dai miei nipotini. Il bicchiere in mano. Sono tutti lì, nella sala da pranzo….la mia famiglia. Mia moglie porta in tavola la pignatta tenuta calda vicino al camino. Il vecchio albero sgangherato è ancora lì, a rallegrare i miei Natali…i nostri Santi Natali. Il cucchiaio nella minestra di ceci, girando esalta il profumo alle narici. Il colore rosso del vino balla nel mio bicchiere. Sento lo spirito salire al mio naso, al mio cervello, al mio cuore. Il mio cuore batte veloce e felice. Tante voci, sguardi festosi ed amorevoli. La serenità ed il calore nella stanza aumentano. Momenti che potrebbero durare un’eternità, ma l’eternità non la si può definire. I riverberi del grande camino dall’altra stanza mi raggiungono.