MANUELA Ero la mia camicia rossa e il cuore al sole e tu il mio orsetto di peluche. Tua sorella, il mio amore, era partita, e io vivevo un’angosciata speranza e un fil di mare. Tu mi soccorrevi, per consiglio di lei, accompagnandomi nel sole sulle colline, nell’aria di settembre. Casertavecchia ci attese leggera, il suo borgo la sua piazza la sua chiesa la locanda a strapiombo sul verde meridiano. Avevo il cuore in pena, l’anima in pace e una sgrammaticata mia felicità. Le stelle erano calate come grilli fra le pinete, in grembo alle abetaie e gracidavano nell’afa settembrina. Io ti guardavo ed eri una piccola fata. Chiudevi il tema a scuola rubando i versi a Vasco sul filo e la follia e io ero il tuo papà coi professori. Tempi presenti, come grilli in cuore. Eri la mia sorellina, il mio piccolo fiore. Sei la mia cresciuta bimba, il mio pulcino amore. --Napoli, Pasqua 8 aprile 2012 --Giuseppe Limone [email protected]