TICKET, DA MARONI FINORA SOLO SPOT Il primo intervento di riduzione è stato un flop Nota stampa L’operazione “zero ticket”, primo intervento della giunta Maroni sui ticket sanitari in attesa della “Regione ticket free”, si è dimostrata un flop. I risultati non sono stati affatto raggiunti e i lombardi, già gravati dai ticket più cari d’Italia, pagano addirittura più di prima. Ciò non lascia ben sperare. Al momento della presentazione dell’intervento, alla fine del 2013, Maroni spiegò che la Regione avrebbe investito 40 milioni di euro per cancellare i ticket farmaceutici a 800mila lombardi (su 10 milioni). Fu anche lanciata la campagna di comunicazione “zero ticket”, con affissioni di manifesti in tutte le città lombarde, per il costo dichiarato di 200mila euro a carico dei contribuenti. Nei fatti, la Regione estendeva l’esenzione del ticket farmaceutico per gli anziani over65 poco abbienti, spostando il limite di reddito massimo da 11 a 18mila euro. Alla luce dei dati ufficiali, su ormai cinque mesi di applicazione, i numeri danno torto alla Regione. Da aprile ad agosto l’ammontare dei ticket pagati dai lombardi non solo non è diminuito, ma è addirittura cresciuto. Nei cinque mesi i lombardi hanno pagato circa 2 milioni di euro in più rispetto agli stessi mesi dello scorso anno (+1,87%), quando la misura non era in atto. Dall’inizio dell’anno l’aumento è di 2,44 milioni. E se i cittadini hanno pagato di più, la Regione ha invece risparmiato, perché la spesa farmaceutica complessiva (quanto Palazzo Lombardia deve alle farmacie per i farmaci acquistati dai lombardi) è sostanzialmente diminuita nei cinque mesi per oltre 25 milioni di euro, grazie soprattutto alla maggior diffusione dei farmaci generici. Per la regione c’è dunque un guadagno netto, l’esatto contrario di quanto prospettato. Il taglio del ticket, solo per i farmaci e solo per una limitatissima fascia di cittadini, non ha funzionato, e i lombardi continuano a pagare più che in ogni altra regione, in compagnia del Veneto: i lombardi pagano in media 3,17 euro per ricetta rossa, la media italiana è di 2,38, i toscani pagano 1,24. La proposta del Pd: esenzione a 30 mila euro per tutti i ticket regionali – il ticket sui farmaci e il superticket su visite ed esami – e modulazione per i redditi superiori Legenda Ticket: imposta regionale sui farmaci di fascia A, che per la vendita necessitano della ricetta rossa del medico. Il valore in Lombardia è di 2 euro per confezione, ogni ricetta può contenere la prescrizione di massimo due confezioni, con un ticket pari a 4 euro. Farmaci di fascia A: farmaci rimborsabili dal servizio sanitario nazionale. Il cittadino è tenuto a pagare il ticket più l’eventuale differenza tra il costo del farmaco generico, se esistente, e il farmaco di marca, qualora ritenesse di acquistare quest’ultimo. Spesa farmaceutica: valore dei farmaci acquistati dai cittadini. È in decremento costante grazie alla diffusione dei farmaci generici