Oldtimer Grand Prix le due anime La ragione E' in una piovosa mattina, il 12 agosto 2010 nei pressi di Milano Linate, che hanno inizio quattro giorni che rimarranno per lungo tempo impressi nella mia memoria. L'incontro è presso la concessionaria Porsche Milano EST in via Rubattino dove l'ospitalità per i veri appassionati del marchio non manca mai ed il patron Gabriel Gobbato non si smentisce neanche questa volta facendoci trovare un ricco buffet ed una calda accoglienza. Dopo un buon caffè mi rendo conto che....percorsi i primi 150 Km. ne mancano altri 770 circa per arrivare a destinazione al circuito del Nurburgring nostra meta per 3 giorni di sollazzo in quella che fatico a definire manifestazione poichè è di tali dimensioni che anche la parola evento le sta un po' stretta...insomma la 38° edizione dell'AVD Oldtimer Grandprix ci sta aspettando. La splendida 964 4 Cabriolet di Giovanni Bellini vincitrice del 2° premio al concorso di elenganza in occasione della Parade Europa terrà ben alti i colori del nostro Registro accompagnata dalla 993 4S di Domenico Terron. Alla nostra comitiva si sono aggiunti anche Andrea Coriani e Alberto Benetti del RIP356 con "Lassie" la 356 Speedster di Andrea. Gli altri componenti della spedizione dall'Italia tramite il nostro club, 16 persone in totale, sono già partiti da Torino e li incontreremo là. Non vi nascondo che nonostante fosse la terza partecipazione all'OGP l'emozione era tanta e l'idea quest'anno di parteciparvi con la vettura mi galvanizzava ancora di più.....gli amici del gruppo non sapevano a quale spettacolo avrebbero potuto assistere se non per i miei entusiastici racconti ...io sì! Tralascio il racconto del viaggio che fra il passaggio del tunnel del San Gottardo (una galleria a mala pena adatta al traffico di 50 anni fa) e la media degli 80 all'ora da tenere in terreno Elvetico non presenta grossi spunti per la narrazione, vi dico solo che quando ho intravisto il confine Teutonico ho tirato un sospiro di sollievo e credo anche le nostre 911.... L'indomani, dopo una bella dormita nell'hotel a 5 km dall'ingresso del Nurburgring, ci siamo svegliati con un sole tiepido che illuminava un paesaggio bucolico in un alternarsi di dolci colline e boschi a perdita d'occhio dove a farla da padroni sono daini, volpi, cerbiatti e falchi...ma a chi può essere venuto in mente di costruire qui quello che diverrà a tutti gli effetti il circuito più difficile e allo stesso tempo più emozionante del mondo...? Eppure così è e forse proprio i boschi dell'Elfer e le sue colline potevano essere la perfetta cornice per preservare nel tempo ciò che l'uomo ha consacrato all'automobilismo sportivo come il suo tempio, il più bello di tutti. A chi non ha mai partecipato all'OGP posso solo dare un consiglio: fatelo, almeno una volta nella vita! E' senza ombra di dubbio la manifestazione a carattere sportivo-competitivo per auto storiche e classiche meglio concepita ed organizzata a livello Europeo che si possa immaginare. La concentrazione di vetture di ogni marchio ed età a cominciare dagli anni 60 va al di là di ogni immaginazione, ogni tipologia di vettura sportiva in ogni sua declinazione è presente con l'aggiunta di un buon gruppo di vetture anteguerra che, almeno loro, riposano in esposizione. Per tutte le altre non vi è tregua e le gare nel circuito Gran Prix (quello nuovo per intenderci) si susseguono a ritmo incessante nell'arco di tutti e tre i giorni. Si può accedere ai box, rimirarle, sentirle tuonare, fotografarle...toccarle, insomma un parco giochi per noi appassionati di motori di ineguagliabile interesse ed emozionante come mai può capitarvi di vedere. L'ospitality Porsche si è dimostrata al di sopra delle nostre aspettative con un'area di maggiori dimensioni rispetto agli anni scorsi, un cathering sempre all'altezza, uno spettacolo musicale nella sera del sabato a dir poco strabiliante e la consueta gentilezza e disponibilità di tutto lo staff Porsche guidato da Jutta Aldenhoff e Nadine Herzog. Dimenticavo.......nell'area Porsche erano presenti in esposizione suddivise e raggruppate per modello e anno con certosina precisione nell'allineamento ben......600 Porsche...cosa ne pensate? E cosa ne pensate se al tavolo pronti a rispondere alle vostre domande e firmarvi autografi si presentano due leggende del settore sport di Porsche come Derek Bell e Hans Hermann, quest'ultimo anche vincitore della 24 ore di Le Mans? E' sufficiente per incuriosirvi? Inutile dirvi che ho già preso accordi con l'hotel per fissare la stanza per l'anno prossimo...io il Ferragosto 2011 lo passerò fra i boschi dell'Elfer nel più bel parco giochi per appassionati di automobilismo. L Is tin to Mi avevano raccontato che per accedere alla Nordschife sarebbe bastato fare il biglietto...come per salire sul tram insomma. Mi pareva un po' troppo semplice...per accedere al più famoso ed impegnativo circuito del mondo bastava presentarsi alla cassa con un po' di euro ed acquistare una card magnetica con caricati i giri che percorrerai? Sì funziona proprio così: 1 giro 22 euro 4 giri 75 euro eccetera fino alla tessera annuale.... In pochi minuti eravamo in fila con davanti a me una Lotus Esprit, una M3 e una semplice....Opel Zafira, già perchè in quei giorni al Nordshife puoi incontrare di tutto anche la famigliola sul famigliare......ricordiamoci che siamo a Ferragosto ed il Nurburgring è generoso con tutti, passi la card la sbarra si alza ed entri. I primi due giri sono appannaggio di Giovanni, io sono il "navigatore". I due giri rimanenti Giovanni li concede a me in versione solitaria e gliene sarò grato... Credo mi rimmarrà ben impressa nella memoria l'immagine del lungo rettilineo di lancio dopo che la sbarra si è alzata e ti ha consentito di entrare nel circuito più famoso del mondo. Già, per m e entrare in un circuito non è esattam ente cosa da tutti i week-end entrare poi nel Nordshife del Nurburgring e a bordo di una Porsche 964 non m ia .vi lascio im m aginare la tensione. Dal mio cervello arrivavano ben chiari tre segnali: 1: sei al Nurburgring 2: stai guidando una Porsche non tua 3: non commettere imprudenze. Avevo cercato di memorizzare su YOUTUBE le curve del Nordshife prima di partire.... tempo perso: 20 km non si memorizzano a meno di non ripeterli all'imbecillità...bene sarebbe quello che avrei voluto! Descrivervi cosa sia e come ci si senta girando nel Nordshife è impresa ardua, in tanti lo hanno già fatto vi posso solo dire che ciò che ho provato ha superato ogni m ia immaginazione, che le compressioni sono impressionanti e ti ritrovi lo stomaco sotto il seggiolino di guida e le curve, quasi tutte dietro un dosso, arrivano improvvise e cattive e poi salite e discese a non finire...credo che per chi è stato su di un ottovolante la sensazione sia la stessa solo che qui il volante ce lo hai in mano tu! La cosa più disarmante e nello stesso tempo esilarante è quella di vederti superare da vetture di ben più basso lignaggio ma svuotate, allegerite ed "impeperonate" a dovere con al volante ragazzi che passano il loro w-e a ripassare a memoria il circuito per limare il loro tempo personale...beati loro. E poi M5, Jaguar XR, Focus RS, GT3rs come piovesse....mamma mia che spettacolo! La cosa poi più imbarazzante è che ai bordi della pista dietro le reti vi sono migliaia di appassionati che assistono allo spettacolo, che ti fotografano quando passi, che fanno il tifo....insomma una vera e propria gioia per la vista, per l'udito, e per il piacere infinito della guida. Terminati i due giri (40 km.) sulla 964 di Giovanni esco dal circuito e mi fermo nel piccolo parcheggio antistante l'ingresso, quando scendo dalla macchina mi accorgo di essere completamente ricoperto di sudore...la tensione e l'attenzione nel non voler "far danni" ha avuto il suo effetto. Ci vuole un po di tem po per calm are la tensione e recuperare le forze .una sola sensazione m i riem pie la m ente: che bello! Dopo poco mi raggiunge Domenico e quando scende dalla sua 993 ha l'espressione fra il beato e il bambino deluso poichè il gioco è finito, oramai sono le 19,30 e non si entra più. Siamo in buona compagnia: Chatheram, M6 Alpina, M5, BMW 320, Porsche varie svuotate ed ingabbiate, provenienti da tutta Europa e non solo, auto di serie trasformate per potersi divertire e godere del piacere della guida nel più bel tempio del motorismo di Europa. Tutti ridono, si divertono, è sera è tempo di rientrare e di racconti, di foto e di promesse....una su tutte quella di tornare al più presto, l'inferno verde è lì che aspetta. Testo e fotografie di Stefano Gianferrari