La tipologia e gli universali
La tipologia studia la variazione interlinguistica; la ricerca sugli universali si occupa di
ciò che è comune a tutte le lingue, cioè delle proprietà rispetto alle quali non c’è
variazione.
(cfr. http://typo.uni-konstanz.de/archive/intro)
1. Gli universali assoluti
Universali assoluti: sanciscono la presenza (o l’assenza) di una particolare proprietà in
ogni lingua storico-naturale, senza fare riferimento ad alcun altro parametro e senza
stabilire correlazioni fra tratti differenti.
Es. a. Fonologia
Tutte le lingue hanno vocali orali
Tutte le lingue distinguono vocali e consonanti
b. Morfologia
Tutte le lingue distinguono nomi e verbi
c. Sintassi
Nelle frasi dichiarative con soggetto e oggetto nominali, l’ordine dominante è quasi
sempre quello in cui il soggetto precede l’oggetto
Indicano cosa è irrilevante per la tipologia: non lasciano alcuno spazio alla variabilità e
consentono di identificare un unico tipo linguistico, a cui afferiscono tutte le lingue
storico-naturali.
2 Gli universali implicazionali
Universali implicazionali: pongono in relazione due (o più) proprietà, vincolando la
presenza di una di esse alla presenza dell’altra. In altre parole, essi affermano che un
tratto linguistico può realizzarsi in una lingua storico-naturale solo se nella medesima
lingua è attestato anche un altro tratto linguistico. Contribuiscono alla individuazione
delle restrizioni sui tipi possibili, in quanto indicano in modo piuttosto rigoroso i limiti
estremi della variazione interlinguistica: consentono di individuare quattro tipi, di cui
uno tuttavia impossibile.
a. Sintassi
Le lingue con ordine dominante VSO sono sempre preposizionali
b. Fonologia
Se una lingua dispone di una serie di consonanti fricative, allora dispone anche di una
serie di consonanti occlusive
es:
fricative
sì
sì
no
no
occlusive
sì
no
tipo impossibile
sì
no
Se una lingua ammette in posizione finale di parola consonanti ostruenti sonore, allora
ammette anche consonanti ostruenti sorde.
c. Morfologia
Nessuna lingua ha un numero triale se non ha un duale. Nessuna lingua ha un duale
se non ha un plurale
Se una lingua ha la categoria del genere, ha sempre la categoria del numero
2.1. Genere e numero
Universale: genere implica numero
Genere
Sì
Sì
No
No
Numero
Sì
No
Sì
No
Esempio
italiano
Tipo impossibile e non attestato
turco
cinese
L’assegnazione del genere in italiano:
a) criteri semantici:
solo per i nomi che designano esseri animati (umani e animali) in cui la distinzione
tra l’esemplare di sesso maschile e quello di sesso femminile sia percettivamente
evidente
esemplare di sesso maschile: genere maschile
esemplare di sesso femminile: genere femminile
esempi: il ragazzo, il dottore, il leone
la ragazza, la dottoressa, la leonessa
ma
*il giraffo, il corvo, *il volpo
la giraffa, *la corva, la volpe
b) criteri formali:
classe flessiva –o (sing) /-i (plur): genere maschile
classe flessiva –a (sing) /-e (plur): genere femminile
N.B. con eccezioni!
Es. libro / libri
maschile
scarpa / scarpe femminile
(oscillazioni tra maschile e femminile: tavolo / tavola)
Problemi di assegnazione del genere:
Livello interlinguistico:
Italiano: mare maschile;
(il leone vs la leonessa)
Francese: mer femminile;
(le lion vs la lionne)
es. il mare Mediterraneo
es. la mer Méditerranée
Inglese: sea senza genere;
(the lion vs the lioness)
es. the Mediterranean sea
Livello intralinguistico:
Italiano:
la mano: genere femminile, ma terminazione maschile
il poeta: genere maschile, ma terminazione femminile
il braccio / le braccia: maschile al singolare, ma femminile al plurale
Il numero
Italiano: tre cani;
Francese: trois chiens;
Inglese: three dogs;
Portoghese: três cães;
Spagnolo: tres perros; ecc...
Il numero:
Variazione interlinguistica:
Italiano:
Singolare: X = 1 (es. un gatto)
Plurale: X ≥ 2 (es. due gatti, cinquecento gatti)
Greco antico Singolare: X = 1
Duale: X = 2
Plurale: X ≥ 3
Lihir*
Singolare: X = 1 (es.
Duale: X = 2
Triale X = 3
Plurale: X ≥ 4
(*Austronesian, Oceanic, New Ireland-Tolai, Patpatar-Tolai)
Assegnazione sempre (o quasi…) semantica
NB La quasi totalità degli universali prevede in realtà eccezioni. Ad esempio, nella
letteratura si continua a definire universale la tendenza a non collocare, nella frase
indipendente dichiarativa assertiva, il soggetto dopo l'oggetto, sebbene alcune
lingue come il malgascio o l'hixcaryana smentiscano questa generalizzazione.
Tuttavia, il rapporto statistico tra le lingue che riproducono questa tendenza e le
lingue che, invece, non la riproducono è di circa 98% a 2%. Quindi, il divario
statistico è comunque nettissimo e, in un certo senso, giustifica la scelta di
mantenere comunque l'etichetta di 'universale'.
Per ulteriori informazioni su universali linguistici ed eccezioni,
http://ling.unikonstanz.de/pages/proj/sprachbau.htm
La spiegazione degli universali
a) Fondamento cognitivo delle categorie linguistiche: tanto maggiore è il fondamento
cognitivo di una categoria, tanto più ‘basica’ sarà questa categoria
(es. genere e numero)
b) iconicità: tendenza a riprodurre, sul piano della struttura linguistica, le sequenze in
base a cui viene organizzata, a livello mentale, l’informazione da trasmettere.
Es. Nelle frasi dichiarative con soggetto e oggetto nominali, l’ordine dominante è quasi
sempre quello in cui il soggetto precede l’oggetto
c) economia: tendenza a snellire il più possibile l’apparato formale di un sistema
linguistico, pur preservando intatte le sue potenzialità comunicative.
Es. quando l’aggettivo segue il nome, esso esprime tutte le categorie flessive del nome
e in tali casi il nome può lasciare inespressa una di queste categorie o tutte quante.
d) motivazione comunicativa:
Es. tutte le lingue hanno categorie pronominali implicanti almeno tre persone e
due numeri.
Universale 38: in presenza di un sistema di casi,
l’unico caso che può (ndr. attenzione: può, non
deve!) essere espresso mediante un affisso zero
(cioè che può essere privo di una desinenza
specifica) è quello che include tra le sue funzioni
quella di soggetto del verbo intransitivo. In altri
termini, l'unico caso che può prevedere una marca
zero è quello che include tra le sue funzioni quella di
Sintrans
Nota: l’espressione 'tra le sue funzioni' significa che lo stesso caso, a marca
zero, può svolgere anche altre funzioni (vale a dire anche Strans in un
sistema nominativo-accusativo o Odir in un sistema ergativo-assolutivo).
Tre funzioni sintattiche:
Soggetto di verbo intransitivo (Sintrans)
Soggetto di verbo transitivo (Strans)
Oggetto diretto (Odir)
Tipi di marcatura logicamente possibili:
1) tre marche distinte, una per ogni caso
2) nessuna marcatura
3) unica marca per Strans e Odir e marca specifica per
Sintrans
4) unica marca per Strans e Sintrans e marca specifica
per Odir
5) unica marca per Sintrans e Odir e marca specifica per
Strans
Sistemi attestati:
Nominativo-accusativo:
Sintrans e Strans > Nominativo
Odir > Accusativo
Ergativo-assolutivo:
Sintrans e Odir > Assolutivo
Strans > Ergativo
STRANS
Nom-acc
Erg-ass
*
SINTRANS
ODIR
Latino: sistema nominativo-accusativo
a) puer puellam amat (‘il ragazzo ama la ragazza’)
b) puer currit (‘il ragazzo corre’)
puer è al caso nominativo (a marca zero) e svolge le funzioni
di Strans in (a) e di Sintrans in (b)
puellam è al caso accusativo (desinenza -am) e svolge la
funzione di Odir
Basco: sistema ergativo-assolutivo
a) emakumeak gizona ikusten du (‘la donna vede
l’uomo’)
b) gizona ethorri da (‘l'uomo è arrivato’)
gizona è al caso assolutivo (a marca zero: la -a finale è
l'articolo definito posposto) e svolge le funzioni di Sintrans in (b)
e di Odir in (a)
emakumeak è al caso ergativo (desinenza -k; -a- che la
precede è l'articolo definito) e svolge la funzione di Strans in (a)