RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO A cura di Arch. Carlo Zanella Piazza Camperio, 4 20852 Villasanta (MB) Cell. 338.4236104 [email protected] Ordine arch. Monza n° 2058 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 1: PRESTAZIONI ENERGETICHE: DALLO STATO DI FATTO ALLA CASA PASSIVA EDILIZIA E CLASSE ENERGETICA : i miglioramenti delle nuove costruzioni e del patrimonio edilizio esistente < 2008 2008 2012 2020 Costruzione tradizionale risultante mediamente in classe G Adeguamento alla normativa, nuove costruzione in classe B/C con prime applicazioni di tecnologie innovative per l’efficienza energetica nelle nuove costruzione e nella riqualificazione Consolidamento delle tecnologie costruttive per le nuove costruzioni in classe A/B e delle modalità di ristrutturazione verso una classe energetica B/C, con relativo assestamento dei costi di costruzione e di vendita Consolidamento delle tecnologie costruttive per le nuove costruzioni in classe A+ casa passiva / casa attiva e delle modalità di ristrutturazione verso una classe energetica A, con relativo assestamento dei costi di costruzione e di vendita costruzione tradizionale casa passiva EDILIZIA E CLASSE ENERGETICA : riduzione dei consumi NORMATIVA FRA ASPETTI ECOLOGICI E BENESSERE ABITATIVO Aspetto eco – logico: attenzione all’ambiente Consumi ed Inquinamento : Prestazioni Energetiche Involucro + Impianti Certificazione Energetica Aspetto bio – logico: attenzione al benessere abitativo Tutte le forme di inquinamento rivolte alle persone Progetto complessivo (Involucro + Impianti) Scelte progettuali nessuna verifica normativa RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 2: PRESTAZIONI ENERGETICHE: IL SISTEMA EDIFICIO Tipologia costruttiva ‘stato di fatto’ Costruzione tipo : Impianto: caldaia standard a gasolio/gas radiatori regolazione zona Tetto: assenza di isolamento Finestre: serramenti legno/metallo vetro singolo o vetrocamera doppio vetro Pareti: muratura piena o cassa vuota senza isolamento Base/fondazioni: controterra o vespaio o altro locale non riscaldato senza isolamento CLASSE G 180 – 250 Kwh/mqa Risparmio energetico – soluzioni : materiali e tecniche Impianti efficienti Fonti rinnovabili 3 Involucro efficiente 2 (fonte immagine: www.solaritalia.com) Certificazione Energetica 1 NUOVE COSTRUZIONI E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA PATRIMONIO ESISTENTE -> 2008 Nuove costruzioni : riqualificazione energetica Imp. elettrico: fotovoltaico fotovoltaico - complicato e non sempre fattibile, economicamente valido se incentivato Generazione caldaia a condensazione o pompa di calore caldaia a condensazione o pompa di calore - valido quasi esclusivamente se abbinata ad un riscaldamento a bassa temperatura (pav. radiante) acs solare termico x acqua calda solare termico x acqua calda - valido se abbinato a bollitore solare condominiale emissione riscaldamento radiante o split aria regolazione regolazione singolo ambiente ventilazione ventilazione meccanica contr. (con scambiatore calore) - Tetto: ventilato ed isolato standard > 10 cm eps/lana roccia isolato standard > 10 cm eps/lana roccia - ok se la tipologia esistente lo consente Finestre: serramenti legno metallo taglio termico o pvc vetro doppio/triplo b.emissivo serramenti legno metallo taglio termico o pvc vetro doppio/ triplo b.emissivo - ok Pareti: muratura piena (nuovi materiali) o con isolamento > 10 cm eps con isolamento > 10 cm eps - ok vespaio o altro locale non risc.isolamento > 10 cm eps con isolamento > 10 cm eps - ok se la tipologia esistente lo consente Base: - impensabile in unità condominiali esistenti - solo nel caso di ristrutturazioni totali regolazione singolo ambiente - ok, valvole termostatiche (+ contabilizzazione cent.) - impensabile in unità condominiali esistenti solo nel caso di ristrutturazioni totali CLASSE A/B CLASSE B/C 20 – 55 Kwh/mqa 55 – 85 Kwh/mqa RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 3: BENESSERE ABITATIVO: PRINCIPI DI BENESSERE TERMOIGROMETRICO involucro edilizio - Progetto – bioclimatica - Elementi edili (muro) - Sistema tetto (ventilato, legno, ecc.) - Isolamento (qualità e quantità) - Capacità igroscopica dei materiali - Isolamento dal freddo/caldo - Temperatura superficiale impianto di riscaldamento - riscaldamento - raffrescamento - acqua calda sanitaria - ventilazione meccanica -Fonte energetica (rinnovabile o non ) - Tipologia riscaldamento (irraggiamento – convezione) - Rendimento della caldaia e del sistema ( generazione , regolazione , distribuzione emissione ) risparmio energetico e benessere ambientale PERCEZIONE DEL BENESSERE TERMOIGROMETRICO Nonostante le ridotte dimensioni in proporzione all’intero organismo sono le mani, i piedi e la testa (che insieme non raggiungono il 13 % dell’organismo), a dare la percezione del benessere termico. Per la percezione del benessere è temperatura superficiale fondamentale la Emerge quindi la necessità di avere materiali con elevate temperature superficiali ed impianti di riscaldamento per irraggiamento . DATI COMPARATIVI SULLA CONDUZIONE TERMICA DEI MATERIALI DATI COMPARATIVI SULLA CONDUZIONE - Conduzione = + temp. superficiale TERMICA DEI MATERIALI : - ARIA - SUGHERO - LEGNO - PARQUET - CEMENTO - MARMO 0,02 W/mK 0,05 W/mK 0,14 W/mK 0,65 W/mK 3,00 W/mK La conduzione termica risulta quindi il parametro fondamentale la scelta dei materiali , soprattutto per la pavimentazione E’ indicativo che materiali più freddi aumentano anche la possibilità di avere condensa, con i risultati di insalubrità che questo comporta. BENESSERE TERMOIGROMETRICO – TEMPERATURA E MOVIMENTO DELL’ARIA LA GIUSTA TEMPERATURA DELL’ ARIA Da questi dati emerge come l’ errore di valutazione più comune sia quello di considerare solo la temperatura dell’ aria quale fattore di benessere microclimatico. Dando invece la giusta temperatura alle superfici possiamo ridurre drasticamente la temperatura dell’ aria (anche sotto i 18 °), risparmiando sul riscaldamento (il 6% per ogni grado) e guadagnando in valore biologico dell’ aria, in quanto da studi medici la temperatura dell’ aria di 10 ° è quella dal migliore impatto fisiologico. IL MOVIMENTO DELL’ ARIA Una differenza di 2° fra la T. delle pareti e quella dell’ aria provoca un movimento dell’ aria di 20 cm/sec., Il limite ottimale è di 10 cm/sec. Le correnti d’ aria superiori sono percepite negativamente perchè sottraggono calore alle parti esposte dell’ organismo. GRAFICO DEL BENESSERE TERMOIGROMETRICO Temperatura Aria ambiente 35 30 TROPPO CALDO 25 20 15 COMFORT TERMICO 10 TROPPO FREDDO 5 0 5 10 15 20 Temperatura delle pareti 25 30 35 TEMPERATURA MEDIA RADIANTE E TEMPERATURA OPERANTE Temperatura media radiante S1xT1 La temperatura media radiante è data dalla media ponderata delle temperature delle superfici di un ambiente. (S1xT1)+(S2xT2)+…(SnxTn) Superficie totale Temperatura media operante La Temperatura media operante TO è la media tra TMR (temperatura media radiante) e temperatura dell’aria TA TO = TMR + TA 2 E’ la temperatura che il corpo percepisce S2xT1 La Trasmissione dell’Energia IRRAGGIAMENTO E’ uno scambio termico per radiazione elettromagnetica, assolutamente Indipendente dalla temperatura dell’aria. E’ il riscaldamento del sole e del fuoco, che ad esempio ci permette di abbronzarci in mezzo alla neve, a zero gradi. C’è un passaggio naturale di radiazione fra i corpi più caldi a quelli più freddi, per cui più la superficie di cui siamo circondati è calda, meno cederemo calore. CONDUZIONE CONVEZIONE E’ il sistema basato sul riscaldamento tramite un fluido, ad esempio l’aria. I sistemi che utilizzano maggiormente la convezione sono ad esempio i ventilconvettori usati negli uffici e nei centri commerciali. UMIDITA’ E MICROCLIMA L’ umidità dell’ aria entra in azione con i meccanismi di termoregolazione corporea, in condizioni climatiche asciutte l’ uomo libera maggiori quantità di liquidi, soprattutto attraverso la respirazione, favorendo la cessione di tossine e di calore, stimolando l’ attività metabolica (non in accordo con attività sedentarie!). La medicina definisce ottimali i valori intorno a 45 - 50 % di U.R. , in ogni caso < di 70 % e > del 40 %. N.B. Come dato significativo possiamo considerare che in un appartamento con tre persone si producono quotidianamente circa 12 litri d’ aqua dispersa nell’ aria. RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 4: SISTEMA EDIFICIO: GLI IMPIANTI IMPIANTI RADIANTI VS IMPIANTI AD ARIA La Storia Fin dai tempi degli antichi romani, nelle terme, venivano riscaldati i pavimenti per diffondere il calore negli ambienti “CALDARIUM” Il Presente Tubazioni in plastica Superficie uniformemente pannellata Temperatura bassa Presenza di isolamento Possibilità di regolazione Possibilità di utilizzo in riscaldamento e raffrescamento , Attraverso l’impianto di riscaldamento a pavimento si alza la temperatura media della superficie circoscritta (temperatura media radiante) Gli impianti di radianti a pavimento cedono la loro energia fino all’80% per irraggiamento. La Distribuzione del Calore Negli impianti a pannelli non si ha stratificazione della temperatura, né movimento d’aria Negli impianti ad aria o a radiatori si ha una stratificazione della temperatura, con valori piu’ elevati a soffitto che a pavimento Il Comfort Termico Proporzioni di scambio termico Ideali Il benessere Termico è rappresentato da quelle condizioni in cui l’organismo riesce a mantenere l’equilibrio termico (omeotermia) senza l’intervento del sistema di termoregolazione propria. convezione 15% conduzione 5% evaporazione 30% irraggiamento 50% irraggiamento evaporazione convezione conduzione Risparmio Energetico In termini di risparmio energetico basta pensare che ad ogni grado in meno della temperatura dell’aria corrisponde un risparmio del 7-8% di energia quindi: Un risparmio di circa il 14-16 % e se abbinato a sistemi con maggiore efficienza energetica o a fonti di energia rinnovabile quali: caldaie a condensazione, pompe di calore, solare termico, geotermia, etc… Il risparmio sale al 30-35 % In edifici di notevole altezza quali chiese e capannoni si può ottenere Un risparmio di circa il 35-40 % Sistemi radianti a pavimento, parete, soffitto Semplicemente flessibilità Pannelli Radianti Regolazione 24°C 18°C 20°C 20°C 19°C Regolazione singolo ambiente Raffrescamento Radiante Struttura energeticamente carica senza climatizzazione 30÷32°C 29 ÷ 30°C – 40-50% U.R. Scambio evaporativo con alta temperatura radiante senza climatizzazione – 1,2 met In queste condizioni risulta difficile per il nostro organismo garantire lo smaltimento della giusta quantità di calore metabolico. 30÷32°C 30÷32°C 34°C Evaporazione 65-70% Convezione 10-15% Irraggiamento 20% Conduzione < 1% 30°C Struttura con climatizzazione “tradizionale” ad aria (pompa di calore) Immettendo aria fredda all’interno dell’ambiente si abbassa la temperatura della massa d’aria (che ha un calore specifico basso). La struttura è ancora energeticamente carica, difatti se si spegne per qualche minuto l’impianto si avverte rapidamente l’energia radiante trasmessa dalle superfici ambiente. 30°C 24°C – 40-50% U.R. 29°C Per questo motivo gli impianti a split/ventilconvettori non riescono a sfruttare efficacemente le dinamiche di scambio radiante. 29°C 34°C Evaporazione 50% Convezione 30% Irraggiamento 19% Conduzione 29°C 1% Siamo ancora in una situazione sbilanciata verso lo scambio convettivo: Il nostro organismo cerca di abbassare la temperatura della pelle aumentando l’evaporazione; fisiologicamente questo meccanismo risulta però sfavorito dalla bassa temperatura dell’aria ambiente rispetto alla temperatura interna dei nostri polmoni. Raffrescamento Radiante 24°C La temperatura dell’aria è più alta di quella delle superfici (temperatura radiante). In queste condizioni abbiamo circa 8°C di salto termico rispetto alla temperatura superficiale del nostro corpo Questo permette di avere uno scambio termico equilibrato. 26°C - 55÷60% U.R. 25°C 24°C 35°C Evaporazione 35% Convezione 18% Irraggiamento 40-50% Conduzione 2% 22°C La struttura è energeticamente scarica. Con una temperatura radiante più bassa il corpo è in grado di irraggiare di più e conseguentemente di evaporare di meno. Per avere una gradevole sensazione di asciutto sulla pelle è sufficiente una U.R. del 55-60% che, a livello di impianto, è energeticamente meno oneroso da ottenere. RAFFRESCAMENTO - Scambio Ideale c on d u z i o n e 5% c on v e z i o n e 15 % 50 % irraggiamento 30 % evaporazione 15 % convezione 5% conduzione e v a po r a z i o ne 30% ir r a ggi a me nt o 50% c onduz i one c onv e z ione 1% Scambio con struttura energeticamente carica senza climatizzazione 15 % Evaporazione 65-70% ir r a ggia me nt o 19 % Convezione e v a por a z i one 10-15% Irraggiamento 20% 65% Conduzione < 1% c ond uz i on e Scambio con struttura climatizzazione ad aria 1% c o nv e z i o ne 30% i r r a gg i a m e n t o 19 % Evaporazione 50% Convezione 30% Irraggiamento 19% e v a p or a z i one 50% Conduzione c o n d u z i on e 2% c on v e z i o n e 18 % e v a po r a z i o n e 35% i r r a gg i a me n t o 45% 1% Scambio con Raffrescamento Radiante La condizione più vicina all’equilibrio termico dello scambio ideale è quella con il Raffrescamento Radiante Evaporazione 35% Convezione 18% Irraggiamento 40-50% Conduzione 2% IMPIANTI: LA POMPA DI CALORE La pompa di calore è una macchina in grado di trasferire calore da un ambiente a temperatura più bassa ad un altro a temperatura più alta. Essa opera con lo stesso principio del frigorifero e del condizionatore d’aria. aria raffreddata aria esterna aria riscaldata CIRCOLAZIONE ARIA ESTERNA aria ambiente CIRCOLAZION E ARIA INTERNA COME È FATTA E COME FUNZIONA La pompa di calore è costituita da un circuito chiuso, percorso da uno speciale fluido (frigorigeno) che, a seconda delle condizioni di temperatura e di pressione in cui si trova, assume lo stato di liquido o di vapore. Il circuito chiuso è costituito da un compressore, un condensatore, una valvola di espansione, un evaporatore MOTORE comprime il gas VAPORE COMPRESSORE Il compressore (refrigerante) aumentandone la temperatura Nel condensatore i gas caldi cedono calore all’acqua dell’impianto di riscaldamento condensando VAPORE FONTE DI CALORE: CONSENSATORE EVAPORATORE LIQUIDO La fonte di calore, tramite l’evaporatore, fornisce calore al liquido refrigerante il quale evapora VALVOLA DI ESPANSIONE ARIA TERRA ACQUA RADIATORE ACQUA CALDA TERMOCONVETTORE LIQUIDO Il liquido (refrigerante) passando attraverso una valvola di espansione si espande riducendo così la propria temperatura 3 2 4 1 1 condensatore, 2 valvola di espansione, 3 evaporatore, 4 compressore. Il condensatore e l’evaporatore sono costituiti da scambiatori di calore, cioè tubi posti a contatto con un fluido di servizio (che può essere acqua o aria) nei quali scorre il fluido frigorigeno. Questo cede calore al condensatore e lo sottrae all’evaporatore. I componenti del circuito possono essere sia raggruppati in un unico blocco, sia divisi in due parti (sistemi “SPLIT”) raccordate dai tubi nei quali circola il fluido frigorigeno. Nel funzionamento il fluido frigorigeno, all’interno del circuito, subisce le seguenti trasformazioni: 1 Compressione: il fluido frigorigeno allo stato gassoso e a bassa pressione, proveniente dall’evaporatore, viene portato ad alta pressione; nella compressione si riscalda assorbendo una certa quantità di calore. 2 Condensazione: il fluido frigorigeno, proveniente dal compressore, passa dallo stato gassoso a quello liquido cedendo calore all’esterno. 3 Espansione: passando attraverso la valvola di espansione il fluido frigorigeno liquido si trasforma parzialmente in vapore e si raffredda. 4 Evaporazione: il fluido frigorigeno assorbe calore dall’esterno ed evapora completamente. L’insieme di queste trasformazioni costituisce il ciclo della pompa di calore: fornendo energia con il compressore, al fluido frigorigeno, questo, nell’evaporatore, assorbe calore dal mezzo circostante e, tramite il condensatore, lo cede al mezzo da riscaldare. EFFICIENZA E RENDIMENTO DELLA POMPA DI CALORE Nel corso del suo funzionamento, la pompa di calore: • consuma energia elettrica nel compressore • assorbe calore nell’evaporatore, dal mezzo circostante, che può essere aria o acqua • cede calore al mezzo da riscaldare nel condensatore (aria o acqua). Il vantaggio nell’uso della pompa di calore deriva dalla sua capacità di fornire più energia (calore) di quella elettrica impiegata per il suo funzionamento in quanto estrae calore dall’ambiente esterno (aria-acqua). La resa è espressa dal coefficiente di prestazione, COP, rapporto tra energia resa (alla sorgente di interesse) ed energia consumata (di solito elettrica). Un valore del COP pari a 3 indica che per ogni kWh di energia elettrica consumato, la pompa di calore fornisce calore pari a 3 kWh. Il processo della pompa di calore non viola né la prima legge della termodinamica, perché ci vuole meno energia per muovere il calore che per produrlo, né la seconda legge della termodinamica, perché il lavoro richiesto per muovere calore da bassa ad alta temperatura è maggiore del lavoro che si può ricavare muovendo la stessa energia termica, in senso opposto, attraverso un motore ideale (questo è il principio che limita il COP). Si fa notare che quando c'è una notevole differenza di temperatura, per esempio quando si vuole riscaldare una casa in una rigida giornata invernale, è necessario più lavoro per muovere il calore. Se la pompa di calore è all'esterno e l'evaporatore non è riparato, è possibile che il COP scenda e che l'umidità dell'aria tenda a ghiacciarsi sulle alette del dispositivo (con obbligo di periodico scongelamento). In altre parole, quando fuori fa molto freddo, conviene produrre calore all'interno piuttosto che prenderlo dall'esterno. La pompa di calore è solitamente più efficiente nel riscaldamento che nel raffreddamento, dato che la macchina dissipa sempre una parte di energia in calore, calore che può essere usato per il riscaldamento. Questo è il motivo per cui la porta del frigorifero aperta in una giornata estiva fa scaldare la cucina: infatti il calore assorbito dallo scomparto freddo è riversato nel condensatore, aumentato dell'energia elettrica dissipata in calore. Un frigorifero aperto è essenzialmente un riscaldatore elettrico 'molto complicato'. SORGENTE FREDDA Il mezzo esterno da cui si estrae calore è detto sorgente fredda. Nella pompa di calore il fluido frigorigeno assorbe calore dalla sorgente fredda tramite l’evaporatore. Le principali sorgenti fredde sono: • l’aria: esterna al locale dove è installata la pompa di calore oppure estratta dal locale dove è installata la pompa di calore • l’acqua: di falda, di fiume, di lago quando questa è presente in prossimità dei locali da riscaldare e a ridotta profondità. Altre sorgenti possono essere costituite da: • acqua accumulata in serbatoi e riscaldata dalla radiazione solare • terreno, nel quale vengono inserite le tubazioni relative all’evaporatore. IL POZZO CALDO L’aria o l’acqua da riscaldare sono detti pozzo caldo. Nel condensatore il fluido frigorigeno cede al pozzo caldo sia il calore prelevato dalla sorgente fredda che l’energia fornita dal compressore. Il calore può essere ceduto all’ambiente attraverso: • ventilconvettori, costituiti da armadietti nei quali l’aria viene fatta circolare sopra corpi scaldanti; • serpentine inserite nel pavimento, nelle quali circola acqua calda; • canalizzazioni, che trasferiscono direttamente il calore prodotto dalla pompa di calore ai diversi locali. Le pompe di calore si distinguono in base alla sorgente fredda e al pozzo caldo che utilizzano. Possono quindi essere del tipo: SORGENTE FREDDA L’aria come sorgente fredda ha il vantaggio di essere disponibile ovunque; tuttavia la potenza resa dalla pompa di calore diminuisce con la temperatura della sorgente. Nel caso si utilizzi l’aria esterna, è necessario (intorno a 0°C), un sistema di sbrinamento che comporta un ulteriore consumo di energia. • L’acqua come sorgente fredda garantisce le prestazioni della pompa di calore senza risentire delle condizioni climatiche esterne; tuttavia richiede un costo addizionale dovuto al sistema di adduzione. • Il terreno, come sorgente fredda ha il vantaggio di subire minori sbalzi di temperatura rispetto all’aria. Le tubazioni orizzontali vanno interrate ad una profondità minima da 1 a 1,5 metri per non risentire troppo delle variazioni di temperatura dell’aria esterna e mantenere i benefici effetti dell’insolazione. È necessaria una estensione di terreno da 2 a 3 volte superiore alla superficie dei locali da riscaldare. Si tratta quindi di una soluzione costosa, sia per il terreno necessario che per la complessità dell’impianto. ARIA-ACQUA ACQUA-ACQUA TERRA-ACQUA Soluzione orizzontale Gli scambiatori vengono posati in scavi, che vengono poi richiusi. Sono richiesti giardini di medie dimensioni. Nel mondo le applicazioni orizzontali rappresentano più della metà del totale e sono particolarmente efficienti alle nostre latitudini. Soluzione compatta Gli scambiatori compatti sono un brevetto svedese esclusivo: per una casa di medie dimensioni ci bastano solo 50 metri quadri di giardino, senza alcun bisogno di costose perforazioni. Spesso essi vengono associati al nostro recuperatore di energia dall'aria viziata: il VBX. Soluzione verticale Gli scambiatori vengono inseriti in perforazioni, che poi vengono sigillate con prodotti specifici al fine di preservare le falde acquifere e massimizzare lo scambio termico. Si parla in questo caso di sonde geotermiche. Soluzione acqua di falda Qui il circuito è aperto; viene prelevata acqua di falda da un pozzo e reiniettata in un altro, dopo essere passata attraverso la pompa di calore. E' una soluzione che oggi viene utilizzata solo in casi particolari. Soluzione lago/stagno I nostri scambiatori vengono posati sul fondo di stagni o laghi naturali o artificiali: si sfrutta in questo caso l'inerzia termica dell'acqua del lago. Anche in questo caso si utilizza un circuito chiuso costituito da "coil" preassemblati o da piastre specifiche in acciaio. Pompe di calore aria-acqua Anche l'aria esterna è un'ottima fonte di calore: un silenzioso box esterno permette di estrarre calore dall'aria, anche sotto zero. Il principio di funzionamento è lo stesso delle pompe di calore geotermiche; in questo caso non c'è nemmeno bisogno di perforazioni o scavi, semplicemente posiziona la nostra pompa di calore, accendila, riscaldati e comincia a risparmiare. Pompe di calore ad aria viziata Non è fantascienza: possiamo recuperare energia dall'aria viziata della tua casa per riscaldarti e produrre acqua calda. Sono soluzioni idonee per abitazioni molto isolate. APPLICAZIONI DELLA POMPA DI CALORE Le possibili applicazioni della pompa di calore sono: CLIMATIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI È ormai attuale l’applicazione della pompa di calore per la climatizzazione degli ambienti nel settore residenziale e nel terziario in alternativa ai sistemi convenzionali composti da refrigeratore più caldaia. La stessa macchina infatti, mediante una semplice valvola, è in grado di scambiare tra loro le funzioni dell’evaporatore e del condensatore, fornendo così calore in inverno e freddo in estate (tipo Invertibile). L’applicazione della pompa di calore alla climatizzazione ambientale (riscaldamento + raffrescamento) è la più conveniente poiché comporta un minor tempo di ammortamento del costo d’impianto rispetto ad un utilizzo per il solo riscaldamento. Nel caso di edifici esistenti, l’applicazione della pompa di calore per il condizionamento degli ambienti, sia invernale che estivo, richiede un intervento di ristrutturazione dell’intero impianto termico ed elettrico, con conseguente maggior costo. Diverse sono le applicazioni della pompa di calore nei settori terziario e industriale, ad esempio: la climatizzazione delle piscine, l’essiccazione e processi tecnologici a bassa temperatura nell’industria agroalimentare, ecc. IMPIANTI : POMPA DI CALORE E GEOTERMIA La geotermia in Italia L’Italia è il paese geotermicamente più “caldo” di tutta l’Europa, cosa testimoniata dai numerosi vulcani, dai soffioni boraciferi, dalle sorgenti termominerali. Al 2000 la potenza installata era di 785 MWe (l’1,5% della produzione elettrica totale del paese); mentre per gli usi diretti era di 324,6 MWt dei quali il 41% utilizzato per il riscaldamento, il 28% per usi termali, il 22% per le serre, il 9% per i processi industriali e l’1% per l’itticoltura. Le prime applicazioni della geotermia si sono avute proprio nel nostro paese ed in particolare a Larderello (Toscana) dove esistevano evidenti manifestazioni geotermiche; infatti, già dal 1777 veniva utilizzato l’acido borico delle acque geotermiche della zona e nel 1827 si ha la prima vera utilizzazione in forma diretta dell’energia geotermica il cui calore veniva usato, al posto della legna, per l’evaporazione dell’acqua da cui estrarre l’acido borico. Nel 1904 nasce la geotermoelettricità, vennero accese delle lampade tramite una dinamo azionata da una macchina a vapore da 0.75 CV, alimentata da un soffione. Tra il 1905 ed il 1936 vengono migliorate le tecniche di perforazione e si arriva ad una potenza elettrica installata di 73 MW; dagli anni Venti, proprio da Larderello, si estende a tutto il mondo l’interesse per la geotermia. Dagli anni Settanta viene dato un notevole impulso all’esplorazione in tutte le aree italiane, cosa che porta all’individuazione di diverse aree geotermiche e di altri due campi ad alta entalpia, oltre a quello di Larderello, presso Latera nel Lazio e Mofete in Campania. Diversi sono i progetti realizzati per l’utilizzo dei fluidi geotermici per il teleriscaldamento, i più significativi sono quello di Ferrara (12 MWt ), di Vicenza (5 MWt ) e di Rodigo (3,7 MWt) per la bassa entalpia, quello di Larderello (24,1 MWt) e di Castelnuovo Val di Cecina (5,3 MWt) per l’alta entalpia. Per quel che concerne la geotermia dei fluidi ad alta entalpia utilizzata per la produzione di energia elettrica, 4 sono i campi in esercizio, il più importante dei quali è quello di Larderello con 547 MWe installati; 108 MWe sono installati nella regione del Monte Amiata; 90 MWe nella regione toscana di Travale-Radicondoli; infine 40 MWe presso Latera nel Lazio. RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 4: SISTEMA EDIFICIO: L’INVOLUCRO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 4: SISTEMA EDIFICIO: INVOLUCRO E ISOLAMENTO ISOLAMENTO A CAPPOTTO – STANDARD = POLISTIRENE – EPS + prestazioni termiche + Buone prestazioni meccaniche (ed elastiche) + Bassi costi - Traspirabilità (è un freno vapore) anche se …… coefficiente di diffusione µ di alcuni materiali: malta di calcestruzzo: 15/35 cemento: 70/150 muratura in mattoni forati: 5/10 tavole di sughero: 5/10 polistirolo estruso (EPS) : 80/300 vetro: infinito ISOLAMENTO A CAPPOTTO – EVOLUZIONE = POLISTIRENE – EPS – MICROFORATO ISOLAMENTO A CAPPOTTO – ALTRI MATERIALI Lana di Roccia Sughero RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 4: SISTEMA EDIFICIO: INVOLUCRO – VETRI E SERRAMENTI vetro 1 - Rivestimento pirolitico / anodico / magnetotronico L'applicazione di SUNERGY® in vetrata isolante potenzia le caratteristiche di protezione solare ed isolamento termico del prodotto. Il coefficiente di trasmittanza termica si riduce così da 2,9 W/(m2.K) (vetrata isolante tradizionale) a 1,8 W/(m2.K), I vetri stratificati sono prodotti costituiti da due o più lastre di vetro, unite da uno o più intercalari di PVB 2 – Riempimento interno con gas argon Serramento Ad influire sulla qualità di isolamento del serramento è in primo luogo il materiale, dove il legno e la plastica sono preferibili al metallo. In secondo luogo è comuneuq possibile compensare la cattiva trasmittanza del materiale aggiungendo al serramento il cosiddetto taglio termico, che impedisce il passaggio per conduzione del freddo da interno ad esterno utilizzando dei giunti in materiale isolante. RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 4: SISTEMA EDIFICIO: INVOLUCRO – I PONTI TERMICI Edificio non isolato (o con presenza di ponti termici) Problemi di condensa e di muffa possono verificarsi intorno ai telai delle finestre, in corrispondenza di travi e pilastri, negli angoli e dietro gli elementi di arredo. Nella stagione invernale, la temperatura media delle superfici (troppo bassa) crea discomfort termico agli occupanti. Temperatura esterna : -5 °C - Temperatura interna: 20 °C - Temperatura media delle superfici : 9 °C RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA & BENESSERE ABITATIVO 5: MICROCLIMA INTERNO, INVOLUCRO, IMPIANTI E INQUINAMENTO BIOLOGICO UMIDITÀ ED INVOLUCRO EDILIZIO : L’ORIGINE DELL’INQUINAMENTO BIOLOGICO INDOOR A Umidità esterno interno B Umidità interno Entrambe le situazioni provocano muffa all’interno delle case Problema soprattutto se la muratura è poco traspirante cause: pitture lavabili intonaci a base gesso elementi edili non permeabili (calcestruzzo) isolamento non permeabile (eps normale) serramenti a tenuta totale mancanza ventilazione meccanica esterno INVOLUCRO EDILIZIO : INQUINAMENTO BIOLOGICO, CAUSE PRINCIPALI BASE: le muffe hanno bisogno di acqua per riprodursi, ovvero di umidità all’interno delle case A) B) Umidità dall’ESTERNO Umidità dell’INTERNO = problematiche di infiltrazioni = microclima interno: rapporto fra temperatura superficiale, umidità e ventilazione ELEMENTI DA CONSIDERARE -Materiali (traspiranti, freni vapore, ecc…) -Impianti (radianti, ventilazione) -Abitudini (aerare, creare umidità, arredo) Nota : quando la muffa è visibile significa che ha già colonizzato in modo invisibile l’ambiente! INQUINAMENTO INDOOR BIOLOGICO : COSA SONO LE MUFFE? Le muffe sono microrganismi che non appartengono ne al regno vegetale ne a quello animale ma a quello dei funghi. Esistono circa 100.000 specie diverse di funghi (incluse muffe e lieviti). In origine le muffe sono talmente piccole da essere visibili solo al microscopio; da una cellula di origine cosi piccola (ifa), per successiva divisione, si ottiene a poco a poco quel feltro colorato (micelio) che caratterizza l’aspetto più noto di una muffa. Durante la crescita vengono prodotte particelle di forma sferica e di piccole dimensioni, ovvero le spore, che principalmente si disperdono nell’aria e costituiscono la parte finale del ciclo riproduttivo delle muffe. Le muffe non sono solitamente un problema all'interno degli edifici, a meno che le spore atterrino su un punto bagnato o umido e comincino a crescere. Generalmente provengono dall’esterno. QUALI SONO LE FONTI DELLE MUFFE? Le condizioni di sviluppo delle muffe sono determinate dall’umidità dell’ambiente e dalla temperatura. La temperatura ottimale per la crescita è tra i 18-32°C e l’umidità relativa deve essere almeno del 60%. Possono crescere sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Negli ambienti indoor si sviluppano su pareti e pavimenti umidi, su carte da parati, nel materasso, nei divani e tappezzerie, nei sistemi di condizionamento d’aria, negli umidificatori, cioè in tutti quegli ambienti dove si crea un alto tasso di umidità. Situazioni particolarmente favorevoli alla formazione delle muffe si riscontrano nelle cucine, stanze da bagno, ripostigli. Alcune specie, come Cladiosporium, crescono perfino nei refrigeratori (in particolare intorno alle guarnizioni dello sportello), altre come Aspergillus sono tolleranti a temperature che sfiorano i 70°C; molte specie crescono sul terriccio e sulle foglie di piante ornamentali. Le spore fungine hanno dimensioni medie intorno a 10 micron e possono perciò raggiungere grandi distanze con le correnti aeree. Alcune specie come l’Alternaria, Cladiosporium, Rhizopus hanno cadenza stagionale, mentre Aspergillus e Penicillum sono presenti durante tutto l’anno. QUALI SONO GLI EFFETTI SULLA SALUTE? I funghi possono agire come agenti infettanti, come allergeni e sono inoltre noti per la produzione di sostanze tossiche. I funghi, infatti, liberano le micotossine, sostanze che provocano irritazione ad occhi, naso, faringe, e sono causa frequente di cefalea, astenia, tosse secca, prurito, asma e altre acute difficoltà nella respirazione; inoltre producono sostanze volatili responsabili di allergie e anche del caratteristico odore di muffa. Le spore delle muffe inglobano al loro interno una varietà di sostanze chimiche che possono indurre effetti sulla salute umana quali: aspergillosi polmonare •allergie •fenomeni irritativi •fenomeni tossici •infezioni (micosi) I problemi di salute causati dalla muffa possono presentarsi immediatamente o entro alcuni giorni rispetto all’esposizione (effetti acuti), oppure determinare effetti a lunga durata e che potrebbero non verificarsi immediatamente (effetti cronici). I primi sono associati ad una esposizione all’interno degli edifici ed includono irritazione di naso, occhi e gola, emicrania, difficoltà di concentrazione e rientrano nella classe dei sintomi tipici della sindrome dell’edificio malato (in genere si risolvono quando il soggetto si allontana dal luogo di esposizione). Gli effetti cronici invece sono associati a malattie respiratorie allergiche che includono rinite allergica, asma e polmonite da ipersensibilità. Queste patologie possono determinare un pessimo stato di salute del soggetto anche dopo l’allontanamento dal luogo di esposizione. SICK BUILDING SYNDROME E MUFFE In diversi casi citati nella letteratura scientifica i sintomi della Sick Building Syndrome sono stati ricondotti alla presenza di muffe nell'aria degli ambienti confinati. Tali sintomi comprendono: lacrimazione ed irritazione oculare, irritazione nasale, tosse, irritazione cutanea, mal di testa, nausea, stanchezza, affaticamento mentale. L’esposizione alla muffa degli ambienti interni è associata significativamente ad una scarsa salute dell’apparato respiratorio, all’asma, alla sensibilità chimica e alle allergie secondo l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) degli Stati Uniti. Vivere in una casa umida o con muffa è pericoloso anche per la salute dei bambini secondo gli scienziati dell’Unità di Salute Ambientale . Attualmente non ci sono regole o standard dell’EPA sulle contaminazioni da muffe dell’aria, perciò sta a ciascuno controllare le muffe in casa. Allo stesso modo non esistono normative o regolamentazioni in nessun paese. CASE IN LEGNO E MUFFA …. un problema poco conosciuto … UMIDITA’ INTERNA PASSAGGI ARIA FREDDA PONTI TERMICI Non esistono situazioni non risolvibili, ma solo la mancanza di competenza e di dedizione. ‘Sono Wolf, risolvo problemi’ Winston Wolf, da Pulp Fiction 1994 GRAZIE DELL’ ATTENZIONE Arch. Carlo Zanella Piazza Camperio, 4 20852 Villasanta (MB) Cell. 338.4236104 [email protected] www.carlozanella.it www.bio-ok.it