climatizzazione - professoreguerra

CLIMATIZZAZIONE
Prof. Michele Guerra
CLIMATIZZAZIONE
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Introduzione
Climatizzazione
dell'ambiente
Climatizzazione e corpo
umano
Climatizzazione ed ecologia
Come funziona un
climatizzatore
Come scegliere un
climatizzatore
Portatile o fisso?
Pregi di un climatizzatore
Dove e come posizionare un
climatizzatore
Dimensionamento della
potenza di un climatizzatore
Tabella rapida per la scelta di
un climatizzatore
Consigli utili
È difficile definire il clima ideale: potremmo dire che non deve essere nè troppo freddo nè troppo caldo, l'aria
nè troppo umida nè troppo secca, pulita e gradevole. Gli studiosi hanno rilevato che i parametri che
influenzano lo stato di benessere delle persone sono legati all'equilibrio termico dell'uomo e alla qualità
dell'aria. (vedasi le “variabili del benessere”). In ogni caso, creare le condizioni ideali all'interno degli
ambienti favorisce il benessere del corpo umano. Naturalmente il percorso per raggiungere questo obiettivo
sarà diverso a seconda delle stagioni dell'anno.
IN ESTATE
Durante il periodo estivo, la temperatura di benessere, in ambiente domestico, è attorno
ai 26°C con umidità relativa del 50% e velocità dell'aria inferiore a 0,2 m/s (paragonabile
a un leggero soffio). Infatti non solo si è meno vestiti, ma tali parametri consentono una
gradevole sensazione di benessere contenendo la differenza tra temperatura interna ed
esterna. Ciò consente di salvaguardare il corpo da eventuali scompensi derivanti da forti reazioni corporee
repentine e localizzate, causate da correnti d'aria fredde o da permanenza in ambienti troppo freddi.
IN INVERNO
Durante il periodo invernale, la temperatura di benessere, in ambiente domestico, è attorno ai 20°C
con umidità relativa di circa 55%. In inverno, infatti, si è più vestiti e la differenza di temperatura con
l'esterno è molto elevata. Quando all'interno delle abitazioni la temperatura è superiore a 20°C e l'umidità
relativa è del 20%-30%, si hanno problemi di gola secca e forte disagio quando si va all'esterno. L'umidità
molto elevata, 80%-90%, invece, può causare muffe alle pareti e malessere alle persone.
L'ARIA UMIDA
Aria umida è il termine che i fisici utilizzano per indicare l'aria che respiriamo e che circonda la superficie
terrestre; il nome deriva dal fatto che essa è una miscela di aria secca (costituita da ossigeno, azoto ed
altri gas incondensabili) e vapore d'acqua. Il bisogno di distinguere anche già con il nome la presenza
nell'aria di una componente secca e una umida deriva dal diverso comportamento fisico dei due costituenti.
Infatti, mentre alla componente secca costituita dai gas, ed in particolare dall'ossigeno e dall'anidride
carbonica, si deve la vita così come la conosciamo, la parte umida, il vapore d'acqua, è responsabile di tutti i
fenomeni meteorologici tipici del nostro pianeta: le nebbie, la brina, il cielo più o meno limpido, la grandine,
la neve e via dicendo sono tutte manifestazioni legate alla presenza nell'aria di un maggiore o minore
contenuto di vapore d'acqua e al suo stato di aggregazione.
Il fenomeno della saturazione, tipico di tutte le miscele, impone un limite alla quantità di vapore d'acqua
che l'aria può contenere: un componente può sciogliere solo una determinata quantità di un altro
componente; superata questa soglia, i due componenti restano immiscelati. Così, ad esempio, se
continuiamo ad aggiungere dello zucchero al caffè contenuto in una tazzina, a un dato punto non potremo
più mischiare caffè e zucchero appunto perché abbiamo raggiunto il limite e la miscela è satura; lo zucchero
in più si depositerà, immiscelato, sul fondo. La stessa cosa succede all'aria secca che potrà sciogliere solo
una determinata quantità di vapore, quantità che dipende dalla temperatura dell'aria: tanto più la
temperatura è elevata, tanto maggiore è la quantità di vapore che essa può miscelare. Il fenomeno della
saturazione permette la misura del contenuto di vapore d'acqua, attraverso la grandezza umidità relativa,
che esprime, in percentuale, il rapporto tra il contenuto di vapore d'acqua dell'aria nelle condizioni attuali ed
il contenuto massimo che è appunto quello che la stessa aria avrebbe se fosse satura a quella temperatura.
Così, un valore di umidità relativa del 10% indica un bassissimo contenuto di vapore d'acqua, mentre per
contro il 100% di umidità relativa indica che l'aria è giunta a saturazione e non può più contenere altro
vapore.
TRATTAMENTI DELL'ARIA
Quando condizioniamo un ambiente, prendiamo parte dell'aria in esso contenuta e gli facciamo subire dei
trattamenti in modo da portarne temperatura ed umidità relativa ai valori necessari per mantenere
l'ambiente in condizioni di benessere.
In estate quando l'aria è calda e umida, bisognerà raffreddarla e deumidificarla. Questo è il tipico
trattamento operato dai condizionatori d'aria autonomi. Ma cosa succede all'aria? Pensiamo a quanto
avviene ai vetri della nostra autovettura in una giornata di pioggia oppure ancora ai vetri della finestra della
cucina quando prepariamo da mangiare: i vetri si appannano e piccole goccioline d'acqua solcano la
superficie. Ciò avviene perché abbiamo una superficie fredda, il vetro, che viene a contatto con un'aria calda
e molto umida, quella dell'abitacolo della vettura o quella carica di vapore della cucina. L'aria cede calore al
vetro raffreddandosi e contemporaneamente, essendo il vetro molto freddo, perde anche vapore che
condensa, passando allo stato liquido (le goccioline che vediamo). Nel condizionatore avviene lo stesso
fenomeno: l'aria del locale incontra la superficie fredda dell'evaporatore ed in tal modo si raffredda e cede
vapore che condensa (ed è per questa ragione che l'evaporatore produce acqua).
Il trattamento di raffreddamento e deumidificazione dell'aria descritto, presenta quindi due aspetti
particolari. Da un lato l'aria si è raffreddata, cioè la sua temperatura si è abbassata; dato che possiamo
renderci conto di ciò con i nostri sensi, questo effetto è detto sensibile e la porzione del calore scambiato con
la superficie dell'evaporatore utilizzata per diminuire la temperatura dell'aria è detto calore sensibile.
Come secondo effetto c'è stata una riduzione del vapore d'acqua contenuto nell'aria; anche questo
fenomeno è dovuto ad uno scambio di calore con l'evaporatore, calore che però non ha variato la
temperatura, ma ha permesso al vapore d'acqua di condensare, cioè di cambiare stato di aggregazione, e di
abbandonare l'aria sotto forma di liquido: questo tipo di calore viene detto calore latente.
In inverno invece l'aria in genere va solamente riscaldata avendo già un tenore di umidità relativa
accettabile. Un condizionatore che funziona come pompa di calore svolge proprio questa funzione. L'aria
incontra una superficie più calda e assorbe calore da questa, riscaldandosi. Dato che l'effetto è stato solo
quello di aumentare la temperatura dell'aria senza alcuna azione sul contenuto di vapore d'acqua, il calore
scambiato sarà di tipo sensibile.
IL CONDIZIONATORE D'ARIA
Il condizionatore è utilizzato per raffreddare e deumidificare l'aria estiva, calda e umida, facendola passare
attraverso uno scambiatore di calore di calore mantenuto a temperatura molto bassa. Ma come è possibile
generare il freddo? Il condizionatore contiene un fluido che attualmente è il freon, ma che verrà sostituito da
altri composti meno dannosi per l'ambiente, composti che sono però ancora in fase di studio. Il fluido è
costretto dagli organi della macchina a seguire un ciclo chiuso, vale a dire una serie di trasformazioni che lo
riportano sempre allo stato di partenza: il condizionatore può funzionare grazie alla continua ripetizione di
tale ciclo detto, per i risultati cui si perviene, ciclo frigorifero.
Nel ciclo frigorifero il freon è soggetto a dei cambiamenti di fase: esso passa dalla fase liquida a quella di
vapore (ebollizione) e da questa ritorna liquido (condensazione). I cambiamenti di fase sono
trasformazioni fisiche molto particolari che avvengono a spese di una certa quantità di energia, necessaria in
quanto le due fasi hanno livelli energetici diversi. Così per passare dalla fase liquida a quella di vapore
(caratterizzata quest'ultima da un maggior contenuto energetico) bisognerà fornire energia, cioè calore
(pensiamo ad esempio al fuoco che accendiamo sotto una pentola per far bollire l'acqua). Al contrario,
bisognerà togliere calore al vapore per farlo tornare liquido. Per poter scambiare questo calore sarà allora
necessario avere un secondo fluido che possa cedere o prendere calore dal freon in trasformazione: niente
di più immediato che pensare all'aria che ci circonda.
Nel caso dell'ebollizione, quando cioè il freon passa dalla fase liquida a quella di vapore, abbiamo bisogno di
prendere calore dall'aria: il risultato è che quest'ultima si raffredda ed ecco l'effetto utile che otteniamo nel
condizionatore. Quando invece il freon condensa, cioè passa da vapore a liquido, ha bisogno di cedere calore
all'aria, che, quindi, si riscalda: ecco perché l'unità condensante del condizionatore va posta
all'esterno dell'ambiente da condizionare, proprio per non immettere nel locale il calore prodotto. Non
deve stupire il fatto che si parli di ebollizione e condensazione e contemporaneamente di temperature basse.
A quale temperatura avviene la variazione di fase dipende dal fluido e dalla pressione cui è soggetto. Il freon
è stato scelto appunto, soprattutto per il fatto che ai tenori di pressione cui è sottoposto all'interno di un
condizionatore, bolle e condensa alle temperature ideali per utilizzare l'aria ambiente come secondo fluido
da cui prendere o cedere calore. Gli apparecchi nei quali avviene il passaggio di calore tra freon e aria, sono
degli scambiatori di calore simili nella costruzione ai radiatori delle automobili: il freon passa all'interno dei
tubi, che sono alettati all'esterno per favorire lo scambio di calore con l'aria offrendo, grazie appunto alle
alette, una maggiore superficie di scambio. L'aria è mossa da un ventilatore: uno centrifugo, più silenzioso e
con maggior prevalenza, nell'unità evaporante interna, ed uno elicoidale, più rumoroso e con maggior
portata, nell'unità condensante esterna.
Più è alta la velocità e la portata dell'aria e maggiore è il calore scambiato; è esattamente quello che
succede nel radiatore della nostra autovettura: la temperatura dell'acqua sale quando siamo bloccati nel
traffico (segno evidente che l'aria ferma scambia poco calore con l'acqua) per abbassarsi solamente quando
parte la ventola rimettendo in moto l'aria.
Risulta allora evidente che nel posizionare le due unità bisognerà favorire il moto dell'aria evitando
ad esempio di porre ostacoli che riducano il flusso d'aria allo scambiatore. Un ciclo frigorifero si ottiene allora
utilizzando i due radiatori che abbiamo appena descritto per fare avvenire i due cambiamenti di fase ed altri
due organi adibiti al controllo della pressione nei due scambiatori, il compressore ed il capillare. La
trasformazione vapore - liquido avviene ad alta pressione per effetto del compressore, la trasformazione
liquido - vapore avviene a bassa pressione, regolata dalla valvola capillare costituita in pratica da una
strozzatura che riduce appunto la pressione.
Per capire un po' meglio le trasformazioni subite dal fluido frigorigeno, seguiamo il ciclo di figura partendo
dal lato a bassa pressione, cioè dall'evaporatore. Qui il freon passa dallo stato liquido (che ritroviamo
all'imbocco dell'evaporatore) a quello di vapore (presente all'uscita dell'evaporatore) e per fare ciò abbiamo
visto che c'è bisogno di calore, calore che prendiamo dall'aria contenuta nel locale da condizionare. Così,
facendo investire dall'aria ambiente la serpentina che contiene il freon, l'aria cede calore e si raffredda ed il
freon lo assorbe, si riscalda ed evapora. L'evaporatore rappresenta la parte fredda della macchina in
quanto in esso il calore viene scambiato alla temperatura inferiore del ciclo.
Quando il freon si è trasformato completamente in vapore, viene aspirato dal compressore che aumenta la
sua pressione e lo invia al condensatore. Qui avviene il processo inverso: il vapore deve tornare liquido, cioè
condensare, e per fare ciò ha bisogno di cedere calore: questo scambio avviene con l'aria esterna. Il
condensatore costituisce la parte calda in quanto si scambia calore alla temperatura più alta del ciclo. A
questo punto il freon è ritornato allo stato liquido di partenza, ma è ad una pressione più elevata di quella
che regna nell'evaporatore. Sarà quindi necessario farlo passare attraverso un capillare in modo di ridurre la
pressione. Siamo così ritornati nell'evaporatore, nelle condizioni iniziali ed il ciclo può ricominciare. Il freon
ha preso calore dall'aria interna e ha ceduto calore a quella esterna: il risultato finale è che abbiamo
utilizzato dell'energia elettrica per muovere il compressore ed i ventilatori dell'aria, ottenendo come effetto
utile uno spostamento di calore da un ambiente interno, il locale da condizionare, ad uno esterno, l'aria che
investe il condizionatore, raffreddando e deumidificando l'aria dell'ambiente interno. Ciò anche grazie allo
sfruttamento dei diversi livelli energetici che il freon possiede in fase liquida rispetto a quella di vapore.
Possibili inconvenienti del condizionatore
La resa di un condizionatore è strettamente legata alla quantità di freon in esso contenuta; quando la carica
del freon diminuisce, cosa che può ad esempio capitare quando si abbia una fuga di gas in fase di
installazione della macchina, le prestazioni del condizionatore si riducono di conseguenza, e la macchina non
fa più il freddo necessario. Inoltre il freon passando nel compressore lo raffredda asportando il calore
prodotto e mantenendolo alla giusta temperatura per il suo corretto funzionamento. La perdita di freon è
perciò ancora più pericolosa in quanto può provocare la rottura per grippaggio del compressore.
Infatti il compressore è , tra gli apparecchi costituenti il condizionatore, quello più delicato e costoso e ad
esso va dedicata una cura particolare perché possa funzionare al meglio. Bisognerà così stare molto attenti
anche alla sistemazione dell'unità condensante esterna, al fine di evitare sia installazioni sotto il sole
battente senza alcuna protezione che ostruzioni o blocchi al flusso d'aria che riducano il calore scambiato;
alla riduzione del calore corrisponde infatti un aumento della temperatura di condensazione e con essa della
pressione del freon nel condensatore. L'aumento di pressione costringe così il compressore ad un lavoro
supplementare che alla lunga ne può provocare la rottura. Analoghi danni si riscontrano quando si ottura il
capillare. Anche in questo caso si registra un aumento della pressione su lato condensatore e un
corrispondente aumento del lavoro di compressione.
Per finire con l'elenco delle attenzioni richieste per garantire il buon funzionamento del compressore, va
ricordato che questo, allo spunto, assorbe una corrente che è quattro-cinque volte quella nominale: si
dovranno pertanto utilizzare per il collegamento elettrico dei cavi di sezione adeguata a tale carico.
Anche l'installazione dell'unità evaporante interna richiede, come già detto più sopra, una cura particolare
per favorire lo scambio di calore con l'aria del locale da condizionare. Se tale scambio viene impedito o
ridotto, perché ad esempio davanti all'unità vengono posti degli ostacoli che riducono il flusso d'aria, la
temperatura del freon si abbassa rapidamente perché l'aria non cede il calore necessario ed il freon, che sta
comunque evaporando, è costretto a prendere tale calore da se stesso, raffreddandosi. Ne segue che anche
l'unità si raffredda fino ad andare sotto zero e brinare con la conseguente riduzione delle prestazioni del
condizionatore, ma soprattutto raffreddando a temperature molto basse la poca aria immessa in ambiente
con grave disagio per gli occupanti il locale.
LA POMPA DI CALORE
Analizzando il ciclo frigorifero, abbiamo visto che l'effetto ottenuto è quello di trasferire calore da un
ambiente interno ad uno esterno; non abbiamo però dato alcuna importanza al calore ceduto all'aria
esterna, considerandolo come perduto in quanto ciò che interessava era raffreddare l'aria interna. Però
questo è un effetto che può essere utilizzato dato che il calore ceduto all'ambiente può risultare molto utile
d'inverno per riscaldare l'ambiente stesso.
L'idea è molto semplice. Tenendo fissi i due scambiatori di calore, se al posto di percorrere un ciclo
frigorifero in senso orario come abbiamo visto finora, lo percorriamo in senso antiorario, l'evaporatore, che
prima raffreddava l'aria, diventa un condensatore in grado di riscaldarla. Questa inversione del ciclo è
realizzata in un condizionatore che funziona anche come pompa di calore. Esso sarà in grado di raffreddare
l'ambiente in estate e riscaldarlo in inverno solo percorrendo il ciclo frigorifero in senso orario o in senso
antiorario. L'inversione richiede l'inserimento nel circuito di una valvola a quattro vie che permetta, a
seconda della funzione su cui è commutata la macchina, di inviare il fluido in uscita dal compressore,
indifferentemente nella batteria interna o in quella esterna che in questo caso non sono state indicate coi
termini di condensatore ed evaporatore in quanto si scambiano vicendevolmente le loro funzioni.
Nel caso di funzionamento estivo il percorso dl fluido è quello già descritto per il condizionatore, con la
parte calda costituita dalla batteria esterna che si comporta da condensatore.
Nel caso di funzionamento invernale il cassetto interno di una apposita valvola a 4 vie si sposterà
mettendo in comunicazione il lato ad alta pressione del compressore (scarico) con la batteria interna che
diventerà calda e si comporterà da condensatore, ed il lato a bassa pressione (aspirazione) con la batteria
esterna che diventerà fredda e si comporterà da evaporatore: abbiamo così realizzato un ciclo che utilizza il
calore del condensatore che nel caso estivo veniva invece disperso. Dato che la batteria esterna opera con
temperature basse, l'aria esterna incontrando una superficie molto fredda tenderà a produrre una notevole
quantità di acqua derivante dalla condensazione del vapore d'acqua dell'aria. Si dovrà perciò fare attenzione
nel posizionare l'unità di un condizionatore a pompa di calore, dato che nel funzionamento invernale
bisognerà smaltire una grossa quantità di acqua di condensa.
L'inversione del ciclo comporta, oltre ad un aumento degli accessori inseriti nel circuito base (valvola pilota e
suo comando automatico e valvola di inversione) l'aggiunta di un ulteriore controllo sulla batteria esterna.
Questa, nel funzionamento invernale, diventa la parte fredda del ciclo e prende quindi calore dall'aria
esterna che in inverno ha temperature molto basse. Ma per poter scambiare calore, la batteria deve essere
più fredda dell'aria esterna: di conseguenza con l'aria prossima se non inferiore a zero gradi, la batteria
dovrà essere notevolmente al di sotto dello zero e quindi si formerà velocemente su di essa del ghiaccio.
Nasce quindi la necessità di effettuare uno sbrinamento periodico della batteria esterna e ciò viene
facilmente ottenuto con una nuova inversione del ciclo. Nel periodo di sbrinamento quindi, la macchina
funziona come condizionatore, in modo tale che la batteria esterna ridiventi la parte calda, il condensatore,
ed in essa venga ceduto calore dal fluido frigorigeno, calore che serve appunto ad eliminare il ghiaccio.
Durante il periodo di sbrinamento è necessario anche fermare il ventilatore della batteria interna, che
essendo ritirata ad essere la parte fredda, raffredderebbe l'ambiente. Terminato il periodo di sbrinamento, il
ciclo verrà nuovamente invertito, la batteria interna tornerà ad essere la parte calda della macchina e il
ventilatore verrà riavviato. Come è facile intuire, l'inversione del ciclo, pur essendo indispensabile, comporta
una riduzione delle prestazioni generali della macchina dato che nel periodo di sbrinamento l'unità non
riscalda l'ambiente.
CLIMATIZZAZIONE DELL'AMBIENTE
“Lo scopo degli impianti di climatizzazione è quello di creare negli ambienti le condizioni più
soddisfacenti per la permanenza delle persone”.
Gli attuali climatizzatori sono dotati di soluzioni tecniche e funzioni sempre più sofisticate. Proprio per
questo, prima di acquistarne uno, è importante sapere cosa serve davvero. Le diverse necessità di fronte
all'ampia scelta di soluzioni trovano sempre il condizionatore ideale per rendere l'ambiente nel quale verrà
installato il più confortevole e gradevole possibile.
LE VARIABILI DEL BENESSERE
In un ambiente le condizioni per il benessere del corpo umano sono determinate dai seguenti fattori:

TEMPERATURA

UMIDITÀ

PUREZZA DELL'ARIA

DIFFUSIONE DELL'ARIA

SILENZIO
I climatizzatori, in quanto tali, permettono di agire su queste variabili e modificandone i valori è possibile
rendere confortevole un ambiente in ogni stagione.
TEMPERATURA
È la quantità di CALORE presente in un ambiente. Con buona fantasia possiamo associare alla Temperatura
il livello di liquido (CALORE) contenuto in un recipiente (AMBIENTE). Se volessimo abbassare il livello del
nostro contenitore dovremmo trasferire all'esterno del contenitore stesso il liquido nella quantità tale da
raggiungere il livello desiderato. Un sistema semplice è quello di agire su di un rubinetto che permette al
liquido di defluire all'esterno. Nella nostra esposizione fantasiosa abbiamo associato il calore al liquido e
l'ambiente al contenitore... qual'è il rubinetto? Il nostro condizionatore funzionerà da rubinetto. Esso è infatti
capace di trasferire il calore all'esterno sottraendolo all'ambiente.
UMIDITÀ
L'aria che ci circonda ha la capacità di trattenere molecole di acqua sotto forma di vapore acqueo. Questa
caratteristica le conferisce una certa umidità indicata con il termine "grado di umidità". La capacità dell'aria
di trattenere vapore acqueo è strettamente dipendente dalla temperatura. La relazione esistente tra umidità
dell'aria e temperatura è direttamente proporzionale, vale a dire che maggiore è la temperatura maggiore è
la capacità dell'aria di trattenere molecole di acqua in sospensione (vapore acqueo).
Esistono due parametri che indicano l'umidità dell'aria:

L'UMIDITÀ ASSOLUTA indica la quantità di vapore acqueo contenuta in un kg
d'aria ed è espressa in grammi.

L'UMIDITÀ RELATIVA è il rapporto tra la quantità d'acqua contenuta in un kg
d'aria e la massima quantità contenibile a quelle condizioni ambientali espresso in
percentuale. In altre parole, possiamo immaginare l'aria di un ambiente come un recipiente di una
certa capienza; se supponiamo di riempirlo a metà d'acqua diremo che il recipiente è pieno al 50%
(umidità relativa).
PUREZZA DELL'ARIA
L'aria comune contiene particelle e microrganismi in sospensione. Si tratta di fumi,
polveri, batteri, funghi, polline (particolarmente nel periodo della fioritura), particelle
gassose pesanti. Queste sono sostanze che sfavoriscono il benessere ambientale.
Filtrare l'aria è un presupposto indispensabile per creare un clima sano e pulito.
L'abbattimento di polveri e pollini è decisamente importante, come lo è il trattenimento
di batteri e microrganismi. Esistono a tale scopo opportuni filtri che permettono all'aria
di alleggerirsi da sostanze estranee.
DIFFUSIONE DELL'ARIA
Una distribuzione corretta dell'aria è indispensabile per ricreare un
ambiente confortevole.
Da
tenere sotto controllo, per una buona distribuzione dell'aria:

ARIA STAGNANTE o CORRENTI D'ARIA -- la non corretta velocità
dell'aria
che si traduce in ventilazione insufficiente o eccessiva;

SBALZI DI TEMPERATURA -- tra due ambienti attigui o due zone adiacenti vi è una eccessiva
differenza di temperatura;

ZONE CALDE E ZONE FREDDE -- getti d'aria mal direzionati possono provocare il raffreddamente
rapido di alcune zone e quello non adeguato di altre.
SILENZIO
Per un ambiente accogliente è altresì importante il rumore presente in esso. Sia rumori troppo forti che
rumori di bassa intensità ma costanti, possono provocare molti disagi a chi permane in un ambiente. Il
rumore dell'apparecchio di condizionamento deve, pertanto, essere contenuto.
I moderni
dispositivi di climatizzazione possiedono ventole e parti meccaniche in movimento progettate e costruite per
garantire la massima silenziosità durante il funzionamento.
CLIMATIZZAZIONE E CORPO UMANO
Le "variabili del benessere", quali la temperatura dell'Aria, l'Umidità, la Purezza e la Diffusione dell'aria
nell'ambiente variano in funzione di alcuni fattori quali ad esempio:

le stagioni (estate - inverno);

le condizioni climatiche (sole-nuvole-pioggia);
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le aree geografiche (pianura-montagna-mare; nord-centro-sud);

l'ambiente dove viviamo (casa-ufficio-negozio);

il numero di persone all'interno dell'ambiente e l'attività che queste conducono.
Il corpo umano, grazie a complessi processi chimici interni, è in grado di mantenere una temperatura
costante di circa 36°C. Oltre ai processi interni il corpo umano può adattarsi alle diverse condizioni esterne
ricorrendo alla sudorazione oppure all'idratazione, brividi, pelle d'oca etc.
I moderni climatizzatori sono in grado di migliorare le condizioni di adattamento del corpo umano
all'ambiente in cui esso si trova modificando le variabili in termini di temperatura ed umidità, purezza e
diffusione dell'aria. Per questo motivo i dispositivi di condizionamento capaci di intervenire sulle variabili
ambientali sono detti "climatizzatori": infatti essi sono in grado di riprodurre un ben determinato clima...
CLIMATIZZAZIONE ED ECOLOGIA
Un climatizzatore può essere definito ecologico se non contribuisce all'aumento dell'effetto serra e non
rilascia nell'ambiente sostanze aggressive per lo strato di ozono. Si tratta di un argomento che è bene
conoscere.
STRATO D'OZONO
Si tratta di una naturale barriera ai raggi solari costituita da particelle di ozono stratificate nella stratosfera
terrestre (la parte più alta dell'atmosfera) tra i 15.000 e i 35.000 metri di altezza dal suolo. La sua presenza
è vitale per la vita sul nostro pianeta poichè ha il ruolo di “filtro” dei raggi ultravioletti, i quali altrimenti
provocherebbero il surriscaldamento della superficie terrestre.
“BUCO” DELL'OZONO
Si tratta di un assottigliamento dello strato di ozono dovuto alla pesante immissione in atmosfera di
sostanze che reagiscono chimicamente con le particelle di ozono e ne degradano la struttura.
L'assottigliamento dello strato di ozono porta ad un impoverimento delle proprietà di scudo contro i raggi
solari.
POTENZIALE DI DIMINUZIONE DELL'OZONO (DOP)
È un coefficiente assoluto che esprime il grado di aggressività di una data sostanza nei confronti dello strato
di ozono. Più alto è questo coefficiente maggiore è il danno che questa sostanza provoca all'ozono e quindi
maggiore sarà la cura con cui verrà maneggiata per evitare che possa liberarsi in atmosfera senza controllo.
L'EFFETTO SERRA
È l'effetto dell'immissione nell'atmosfera di carichi di energia sempre maggiori dovuti all'attività umana.
Questi vanno a creare uno sbilanciamento tra l'energia solare assorbita dalla Terra e quella invece emessa
naturalmente dalla Terra stessa. Questo sbilanciamento porta a mutamenti climatici che si ripercuotono sulla
vita e sull'ambiente.
POTENZIALE DI RISCALDAMENTO GLOBALE (GWP)
È l'indice della capacità di un prodotto di immettere energia nell'atmosfera tale da portare la distorsione del
naturale equilibrio energetico e di provocare quindi mutamenti del clima del nostro pianeta.
I CLIMATIZZATORI ECOLOGICI
I climatizzatori possono essere considerati ecologici solo se NON contengono sostanze chimiche che
danneggiano lo strato d'ozono. In questo caso si assegna loro DOP=ZERO.
I climatizzatori possono essere considerati ecologici solo se NON creano Effetto Serra. Per ottenere questo
bisogna creare degli apparecchi sempre più efficienti, cioè che mantengano le stesse performance
consumando meno energia elettrica. In questo caso si assegna loro GWP=ZERO.
COME FUNZIONA UN CLIMATIZZATORE
Possiamo immaginare il principio di funzionamento di un CLIMATIZZATORE come
un treno che corre all'interno di un circuito chiuso tra due stazioni. Alla partenza i
vagoni del treno vengono caricati di CALORE preso dalla stazione A che nel nostro
caso è la stanza. Il treno corre lungo le rotaie fino alla stazione B, verso l'ambiente
esterno, dove scarica il calore. A questo punto ritorna alla stazione A per ricaricare
i vagoni vuoti. La Stazione A si chiama EVAPORATORE, mentre la Stazione B si
chiama CONDENSATORE. Il nostro esempio è piuttosto semplificato ma descrive
abbastanza chiaramente qual è la funzione del climatizzatore: TRASPORTARE
CALORE dall'interno della stanza all'esterno.
Più in dettaglio diciamo che il climatizzatore controlla due diversi flussi: IL FLUSSO DELL'ARIA in entrata e in
uscita dall'apparecchio e IL FLUSSO DEL LIQUIDO REFRIGERANTE, che corre all'interno del climatizzatore ed
è in grado di assorbire e/o liberare calore diventando molto caldo o molto freddo. L'aria calda della stanza
entra nel climatizzatore e CEDE IL CALORE al liquido refrigerante (Stazione A): così facendo DIVENTA
FREDDA ed esce nuovamente nella stanza. Il liquido refrigerante invece, colpito dall'aria della stanza è
diventato caldo: corre fino al retro dell'apparecchio (Stazione B) e grazie ad una ventola si raffredda,
BUTTANDO IL CALORE ALL'ESTERNO. A questo punto torna freddo alla Stazione A dove deve assorbire altro
calore dell'aria.
Il climatizzatore oltre a RAFFREDDARE L'ARIA, DEUMIDIFICA. Il processo di deumidificazione è reso
possibile grazie alla condensazione. Infatti le particelle di vapore acqueo presenti nell'aria (umidità
caratteristica dell'aria, vedi "variabili del benessere") colpite da correnti fredde passano dallo stato gassoso
in sospensione allo stato liquido.
Poi, grazie al filtro che trattiene la polvere in sospensione, l'aria VIENE PULITA dalla polvere e da altre
impurità.
COME SCEGLIERE UN CLIMATIZZATORE
Prima di procedere all'acquisto di un climatizzatore è bene analizzare alcuni aspetti determinanti. Un
climatizzatore non è come un altro, potenza, funzioni e condizioni di esercizio variano da modello a modello
fornendo un'ampia scelta all'utente finale.
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'AMBIENTE
È importantissimo considerare l'ambiente che si desidera climatizzare. Dimensioni dei vani, superficie delle
pareti, grado di isolamento dei pavimenti, dei muri, dei soffitti, degli infissi, dimensione delle vetrate e delle
porte esterne sono tutti parametri da tenere sott'occhio. È importante anche sapere quale tipo di edificio
circonda la nostra abitazione: si intuisce subito che è ben diverso avere accanto una cella frigorifera oppure
una lavanderia.
UBICAZIONE GEOGRAFICA E CONDIZIONI CLIMATICHE
Il clima medio di una zona influenzerà la scelta del climatizzatore. Ben diverso sarà climatizzare un luogo
all'estremo nord o al sud.
FUNZIONI DESIDERATE
I moderni climatizzatori hanno funzionalità tali da permettere loro di ventilare, riscaldare oltre che
raffreddare. Possono essere programmati sia nei tempi di esercizio che nei modi di funzionamento. Per
questo motivo è bene avere le idee chiare sulle funzioni desiderate.
CARICHI ELETTRICI
Le apparecchiature elettriche, durante il loro funzionamento, dissipano calore che grazie all'aria si diffonde
nell'ambiente. La diffusione di calore nell'ambiente per mezzo di carichi elettrici è un fattore importante da
tenere in conto durante il dimensionamento della potenza frigorifera del nostro climatizzatore.
QUANTITÀ DI FINESTRE
I raggi solari e le onde termiche attraversano il vetro abbastanza facilmente. I normali vetri sono pessimi
isolanti termici e questo vuol dire che maggiori saranno le superfici vetrate maggiore dovrà essere la
potenza del climatizzatore.
NUMERO DI PERSONE
Ogni essere umano sprigiona dal proprio corpo, per effetto delle reazioni interne, una certa quantità di
calore. È facile capire che se in una stanza vi sono solo due persone si avrà una temperatura media più
bassa di quella che si avrebbe se nella stessa stanza vi fossero venti persone... Per il nostro calcolo si
procede considerando il numero di persone che soggiornano stabilmente nell'ambiente aumentato di una
"certa quantità".
ORIENTAMENTO DELL'AMBIENTE
L'esposizione delle stanze è molto importante: infatti l'irraggiamento del sole sarà diverso a Est, Ovest o
Sud e addirittura nullo a Nord.
ATTIVITÀ DELLE PERSONE
Se un individuo compie attività fisica dissipa nell'ambiente circa tre volte il calore che dissiperebbe se fosse
a riposo. È importante, quindi, considerare in quale stanza installare il climatizzatore, diverso sarà se verrà
installato in soggiorno o in cucina, in camera da letto oppure in una stanza per gli esercizi ginnici...
PORTATILE O FISSO?
È giunto il momento di scegliere tra i vari tipi di climatizzatori quello adatto a noi... Vediamone una
carrellata.
CLIMATIZZATORI PORTATILI MONOBLOCCO
Sono immediatamente pronti all'uso. Sono composti (come tutti i climatizzatori)
da una macchina esterna ed una interna collegate tra loro da un tubo. Per farlo
funzionare è sufficiente posizionare il tubo di espulsione dell'aria calda tra i
battenti di una finestra socchiusa. Sono apparecchi facilmante spostabili da una
stanza ad un'altra, o da una all'altra abitazione. Due tipologie: ARIA-ARIA e
ACQUA-ARIA. La differenza sta nella modalità di raffreddamento del
condensatore: attraverso l'aria dell'ambiente o attraverso l'acqua contenuta in
una tanica. I piu' potenti sono quelli acqua-aria perchè il raffreddamento con
acqua permette di abbattere notevole umidità e raggiungere velocemente le temperature di freddo
desiderate. Alcuni modelli possono essere usati tutto l'anno poiché sono dotati anche di funzione di
riscaldamento.
CLIMATIZZATORI PORTATILI SPLIT
Si distinguono dai portatili tradizionali per la presenza di una "valigetta" da porre
all'esterno. All'interno di questa vi è il condensatore. Questa soluzione tecnica
consente di inviare all'esterno dell'ambiente grandi quantità di calore. I modelli
split sono perciò più potenti dei monoblocco e quindi perfetti per la climatizzazione
di ambienti ampi. Il grado di benessere è aumentato dal fatto che gli split sono
molto silenziosi. Alcuni modelli elettronici, in particolare, consentono di ottenere
livelli di comfort davvero ragguardevoli. Anche i modelli split sono subito pronti
all'uso: basta, infatti, mettere la valigetta sul balcone o sul terrazzo o sul
davanzale della finestra. Esistono diverse varianti per questi climatizzatori: vi sono
valigette dotate di staffe per fissarle in qualsiasi punto e sistemi che permettono di
sganciare le due unità e riagganciarle quando serve...
CLIMATIZZATORI FISSI A PARETE
Sono di varie dimensioni e potenze a seconda delle necessità ambientali. In
generale sono i più silenziosi e sono dotati di telecomando multifunzionale.
Tali apparecchi necessitano di installazione da parte di personale
specializzato.
CLIMATIZZATORI A POMPA DI CALORE
Vi sono climatizzatori in grado di produrre il caldo. Ne esistono due tipi:
1. Climatizzatori a resistenza elettrica: che utilizzano una resistenza
elettrica per generare il calore ed il ventilatore della macchina interna
per erogare il caldo nell'ambiente. In questi dispositivi, durante il
riscaldamento, la macchina esterna non funziona.
2. Climatizzatori a pompa di calore: si tratta di climatizzatori che utilizzano
il circuito frigorifero che serve per raffreddare l'ambiente,
semplicemente invertendo il processo. Questa soluzione tecnica può
essere adottata limitatamente ai climatizzatori di tipo SPLIT.
PREGI DI UN CLIMATIZZATORE
FUNZIONALITÀ
L'apparecchio deve essere in grado di controllare le variabili di benessere: temperatura, umidità, purezza e
diffusione dell'aria. Quindi dovrà raffreddare (o anche riscaldare), deumidificare, pulire l'aria filtrando la
polvere in sospensione e controllandone la velocità grazie alla ventilazione.
SICUREZZA
Essendo un apparecchio destinato all'uso domestico, deve essere soggetto a certificazioni di sicurezza.
Istituti appositi certificano la totale costruzione in conformità a rigide norme di sicurezza (IMQ, TÜV, VDE).
SILENZIOSITÀ
Un buon climatizzatore deve essere silenzioso. Il rumore di un compressore frigorifero non è eliminabile ma
è possibile ridurlo al di sotto della soglia di fastidio. Le ventole sono ormai ad uno stato tecnologico tale da
produrre leggerissimi rumori.
ARIA TRATTATA
L'aria trattata esprime la quantità di aria che circola nel climatizzatore in un'ora e si esprime in m3/h.
Maggiore è questa quantità maggiore sarà il condizionamento dell'ambiente.
AFFIDABILITÀ
È un apparecchio che deve durare nel tempo e deve quindi essere garantito da un'azienda di esperienza e
tecnologia consolidata.
PROGRAMMAZIONE
Termostato e timer per assicurare l'utilizzo solo quando e quanto è necessario potendo anche
programmarne il funzionamento nei momenti desiderati.
EFFICIENZA
Deve assicurare il rapporto più conveniente tra la sua capacità di refrigerazione e l'energia assorbita per il
funzionamento. In altri termini il rapporto tra la potenza fornita in termini di raffreddamento e la potenza
assorbita per il funzionamento. Il riscaldamento con pompa di calore assicura la massimizzazione di questo
rapporto.
FUNZIONAMENTO INTELLIGENTE
Poiché ogni ambiente ha esigenze diverse l'apparecchio deve adattarsi alle differenti caratteristiche
ambientali in tutte le sue funzioni. Per questo esistono modelli elettronici in grado di decidere
autonomamente come e quanto funzionare in modo da ottimizzare efficienza e rese. Ma attenzione ai
modelli: il solo pannello comandi elettronico potrebbe ingannare, infatti è necessario che siano predisposti
per il funzionamento automatico o che siano controllati da un microcomputer.
DOVE E COME POSIZIONARE UN CLIMATIZZATORE
È importante posizionare il climatizzatore in punti ben precisi per permettere allo stesso di funzionare in
modo ottimale e guadagnare il maggior rendimento possibile. Oltre a questo, posizionando il climatizzatore
in posti riparati si potrà garantire al nostro apparecchio una vita maggiore…
EVITARE L'ESPOSIZIONE AI RAGGI DIRETTI DEL SOLE
Evitare che il condizionatore sia investito dai raggi diretti del sole, per esempio quelli che entrano attraverso
finestre o grandi vetrate. Posizionate il dispositivo in modo tale che non sia investito dai raggi solari che
invadono ambienti molto soleggiati.
EVITARE LA DISPERSIONE DEL FREDDO
Da tenere sotto controllo tutte le porte e le finestre, evitate di lasciarle completamente aperte. Sebbene sia
consigliato un ricambio d'aria, e quindi le porte interne dell'abitazione potrebbero essere lasciate aperte,
sarebbe consigliabile non lasciarle completamente aperte perchè il freddo tenderebbe a lasciare la stanza
per dirigersi verso le altre.
LO SPLIT DEVE ESSERE POSIZIONATO IN MODO SICURO
Controllate che il fissaggio dell'unità esterna sia solido, magari utilizzando staffe apposite. Evitate di
posizionare la macchina esterna in una zona dove potrebbe essere colpita dai raggi diretti del sole.
ATTENZIONE A SOFFITTI, SCALE, VANI E MANSARDE
L'aria calda tende a dirigersi rapidamente verso l'alto mentre l'aria fredda verso il basso. Evitate di
posizionare il climatizzatore nei pressi di una scala che dirige verso il basso: l'aria fredda troverebbe un
facile canale per defluire. Se la soluzione di installazione non permette di installare il climatizzatore altrove
allora dovrete provvedere a porre un ostacolo, ad esempio una tenda oppure una fioriera, un mobiletto
anche basso o un divisorio d'arredamento.
OCCHIO ALLE CONNESSIONI
I tubi che collegano la macchina interna con quella esterna sono abbastanza robusti, ma non devono essere
piegati o strozzati e neppure essere sottoposti a carico meccanico (pressione, torsione, trazione, ecc.).
CONTROLLARE LA PRESENZA DI OSTACOLI O DI BARRIERE
Per un funzionamento ottimale l'apparecchio dovrebbe essere posizionato al lontano da ostacoli, evitare
quindi di posizionare l'apparecchio dietro un divano o dietro una tenda.
CONTROLLARE LE FONTI DI CALORE
Verificare la vicinanza di fonti di calore come termosifoni, forni, ecc. Posizionare il dispositivo abbastanza
lontano da grosse fonti di calore.
OTTIMIZZARE LA DISTRIBUZIONE DELL'ARIA
Posizionate il dispositivo in un punto tale ove l'aria può essere movimentata sufficientemente, senza
investire direttamente le persone che soggiornano nell'ambiente. Un posizionamento intelligente
dell'apparecchio può offrire rendimenti elevati.
UTILIZZARE I SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
Termostato e timer sono molto utili per ottimizzare la resa e diminuire i consumi.
1. Non posizionate il termostato al massimo ma cercate la giusta regolazione, eviterete di
sovraccaricare di lavoro il vostro climatizzatore e quindi ottimizzerete i consumi di energia.
2. Accendete per tempo l'apparecchio ricordando che per climatizzare un ambiente sono necessarie
dalle 2 alle 3 ore di raffreddamento, mentre per ambienti molto grandi dalle 3 alle 4 ore.
DIMENSIONAMENTO DELLA POTENZA DI UN CLIMATIZZATORE
Fino ad ora è emerso come la scelta del climatizzatore "giusto" non sia del tutto immediata. Bisogna tenere
in conto sia le caratteristiche che deve avere un "buon climatizzatore" (variabili dell'apparecchio: potenza
frigorifera e potenza elettrica, funzioni, silenziosità, presenza di filtri d'aria, ecc.), sia i parametri d'ambiente.
Potete consultare la tabella seguente per calcolare rapidamente la quantità di freddo necessaria all'ambiente
da voi scelto.
Occorre, innanzi tutto, tenere presente che:
1. Le finestre con persiane o tende si calcolano come ombreggiate;
2. Non dimenticate di sottrarre la superficie delle finestre;
3. Solo se il locale superiore non è climatizzato;
4. Solo se il locale sottostante non è climatizzato.
Ecco come utilizzarla:
Per cominciare, si misurano finestre, pareti, etc. Si procede inserendo della colonna delle dimensioni la
somma delle dimensioni di quelle superfici esposte al punto cardinale. Per esempio, poniamo che la nostra
abitazione abbia due finestre esposte a nord, di cui la prima è da 3 m² e la seconda è da 4 m², indicheremo
allora 7 m² nella riga ove compare "esposizione verso nord" della sezione A. Finestre (1).
A questo punto si moltiplica il nostro valore per il coefficiente indicato accanto e si inserisce il risultato nella
terza colonna.
Concluso il calcolo delle finestre si estrae il totale A e si procede in questo modo per tutte le altre superfici
ottenendo così i totali B, C, D ed E. La somma dei totali parziali ci fornirà la potenza necessaria, espressa in
BTU/h, che il nostro condizionatore deve avere.
COME CALCOLARE LA POTENZA NECESSARIA IN UN LOCALE
Caratteristiche del locale
Dimensioni della
Risultato:
Moltiplicare per...
superficie (in m²)
(in Btu/h)
A. Finestre (1)
Esposizione verso nord
40
Esposizione verso sud soleggiata
400
Esposizione verso sud ombreggiata
160
Esposizione verso est soleggiata
250
Esposizione verso est ombreggiata
40
Esposizione verso ovest soleggiata
520
Esposizione verso ovest ombreggiata
200
Totale A
B. Pareti (2)
Pareti interne verso locali non climatizzati
34
Muri esterni:
Esposizione verso nord o est
Esposizione verso sud soleggiato
40
100
Esposizione verso sud ombreggiato
65
Esposizione verso ovest soleggiato
110
Esposizione verso ovest ombreggiato
65
Totale B
C. Soffitti (3)
Sotto un locale abitato
Sotto un solaio
34
100
Sotto un tetto ben isolato
130
Sotto un tetto non isolato
200
Totale C
D. Pavimento (4)
Dimensioni del pavimento
30
Totale D
E. Fonti di calore interne
Se è una stanza da letto
1000
Se è un soggiorno
2200
Se è una cucina
3500
Totale E
POTENZA TOTALE NECESSARIA: A+B+C+D+E
TABELLA RAPIDA PER LA SCELTA DI UN CLIMATIZZATORE
Tipo di stanza
ubicazione
camera da letto
piano
intermedio
sup in mq.
piano ultimo
sup in mq.
soggiorno
piano
intermedio
sup in mq.
cucina
piano ultimo
sup in mq.
piano
intermedio
piano
ultimo
sup in mq.
sup in
mq.
7.000 btu/h
(1.750 frig/h)
25
18
20
16
16
13
9.000 btu/h
(2.250 frig/h)
35
25
26
22
20
18
12.000 btu/h (3.000 frig/h)
45
33
35
30
30
24
18.000 btu/h (4.500 frig/h)
65
50
55
42
45
35
la superficie indicata è la massima di utilizzo di quel condizionatore per quella stanza a quel piano.
CONSIGLI UTILI
NON APPOGGIARE OGGETTI CALDI SULL'APPARECCHIO
Evitate di lasciare oggetti molto caldi sull'apparecchio per evitare deformazioni e danni estetici permanenti.
Danni di questo tipo possono compromettere la silenziosità dell'apparecchio e le sue funzionalità.
NON RAFFREDDARE TROPPO L'AMBIENTE
Anche se l'apparecchio è in grado di abbassare di molto la temperatura dell'ambiente, impostatela per
aggirarsi attorno ad una temperatura tale che il benessere sia garantito. Il corpo umano è sensibile ai forti
sbalzi di temperatura.
UTILIZZO INTELLIGENTE
Climatizzate la stanza da letto prima di soggiornarvi e poi spegnete l'apparecchio o predisponetelo per il
mantenimento di una temperatura di qualche grado più alta in modo che durante le ore notturne la
temperatura possa alzarsi leggermente seguendo le esigenze fisiologiche di benessere.
PULIRE REGOLARMENTE I FILTRI
La pulizia e manutenzione dei filtri garantirà non solo un ricircolo di aria pura attraverso i bocchettoni di
passaggio attraverso l'apparecchio ma potrà migliorare il funzionamento delle ventole e in generale della
macchina, migliorando soprattutto l'efficienza ed il rendimento.
MANUTENZIONE DILIGENTE E IN SICUREZZA
Prima di effettuare qualsiasi operazione di manutenzione staccate la spina di alimentazione. Seguite
attentamente i consigli riportati nel libretto istruzioni prima di riporre l'apparecchio durante il periodo
invernale. Se si osservano le norme di utilizzo e manutenzione un climatizzatore può durare anche oltre 10
anni.
TEST
1.
DURANTE IL PERIODO ESTIVO E INVERNALE QUALI SONO LE TEMPERATURE DI BENESSERE?
A
B
C
2.
COM’E’ STRUTTURATO UN CLIMATIZZATORE?
A
B
C
3.
27° e 21°
26° e 20°
25° e 18°
COMPRESSORE – EVAPORATORE – FILTRO – CONDENSATORE;
COMPRESSORE – VALVOLA LAMINATRICE – FILTRO – EVAPORATORE;
COMPRESSORE – CONDENSATORE – TUBO CAPILLARE – EVAPORATORE.
QUALE FUNZIONE HA L’EVAPORATORE?
A
B
C
PERMETTE L’ESPANSIONE DEL FLUIDO NELL’AMBIENTE INTERNO
EVAPORA IL FLUIDO E ASSORBE IL CALORE DALL’AMBIENTE
ASSORBE CALORE REGOLANDO LA PORTATA DEL FLUIDO.
4.
DISEGNA UN ELEMENTARE CICLO FRIGORIFERO.
5.
IN QUANTE PARTI SI SUDDIVIDE UN CLIMATIZZATORE
A
B
C
6.
IL COMPRESSORE E’:
A
B
C
7.
COMPRESSORE – CONDENSATORE – EVAPORATORE;
UNITA’ INTERNA E UNITA’ ESTERNA;
FILTRO EVAPORATORE COMPRESSORE CONDENSATORE.
UN MOTORE A SCOPPIO;
UN MOTORE ELETTRICO;
UN MOTORE A DUE TEMPI ALTERNATIVO.
IL TUBO DI MANDATA E’ DI SEZIONE PIU’ GRANDE O PIU’ PICCOLA DEL TUBO D’ASPIRAZIONE?
A
B
C
PIU’ PICCOLO
PIU’ GRANDE
UGUALE
8.
QUALI SONO GLI ELEMENTI BASE CHE DETERMINANO LE CONDIZIONI DI BENESSERE DI UN AMBIENTE?
9.
A CHE TEMPERATURA BOLLE UN FLUIDO REFRIGERANTE?
A
B
C
100°
–26°
0°
10. RAFFREDARE COSA VUOL DIRE?
A
B
C
FAR EVAPORARE IL LIQUIDO REFRIGERANTE;
IMMETTERE ARIA FREDDA;
TOGLIERE CALORE.
11. I FLUIDI REFRIGERANTI PASSANDO DALLO STATO LIQUIDO ALLO STATO GASSOSO COSA FANNO?
A RIDUCONO LA LORO PRESSIONE;
B CEDONO CALORE;
C ASSORBONO CALORE
12. COSA VUOL DIRE CIRCUITO A POMPA DI CALORE?
A SOLO FREDDO;
B CALDO FREDDO
C SOLO CALDO