POMPE di CALORE PARTE TEORICA, PARTE APPLICATIVA di Renato Lazzarin SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E I N D U STR IALE <<< >>> R I S C A L D A M E N TO RESIDENZIALE <<< INDICE PREsentazione ...................................................................................................................................................... 4 CURRICULUM VITAE ............................................................................................................................................... 6 CAP. 1 I PRESUPPOSTI TEORICI.................................................................................................................................. 7 CAP. 2 I COMPONENTI DELLA POMPA DI CALORE ................................................................................................................... 21 2.1 IL COMPRESSORE .......................................................................................................................................................................................... 2.2 CONDENSATORI ED EVAPORATORI ............................................................................................................................................................. 2.2 L'ORGANO DI LAMINAZIONE . ..................................................................................................................................................................... 2.4 IL REFRIGERANTE . ......................................................................................................................................................................................... 21 33 38 40 CAP. 3 INDICI DI PRESTAZIONE DELLE POMPE DI CALORE ................................................................................................... 47 CAP. 4 Applicazione delle pompe di calore nel riscaldamento residenziale e nel terziario ........ 67 4.1 CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE ........................................................................................................................................... 4.2 I TERMINALI DI IMPIANTO ........................................................................................................................................................................... 4.3 LA PRODUZIONE DELL’ACQUA CALDA SANITARIA .................................................................................................................................. 4.4 LA POMPA DI CALORE CONDOMINIALE .................................................................................................................................................... 4.5 IL CALCOLO DEI SOFFITTI RADIANTI PER IL RISCALDAMENTO ............................................................................................................. 67 72 76 83 87 . 4.5.1 In che cosa differisce il calcolo di un impianto di riscaldamento A soffitto radiante da quello di un impianto tradizionale ? ................................................................................................................................................................................................................................ 87 . 4.5.2 COME SI ATTUA IL CALCOLO DEL CARICO TERMICO DI PROGETTO E QUALI SONO LE DIFFERENZE QUANTITATIVE CON I METODI TRADIZIONALI? .................................................................................................................................................................................................................................. 89 . 4.5.3 Con quali modalità si procede al progetto di massima dell'impianto di riscaLdamento a soffitto radiante? ................ 100 . 4.5.4 COSA SI INTENDE PER RESA TERMICA DI UN SOFFITTO RADIANTE E COME LA SI DETERMINA? ......................................................................... 118 CAP. 5 Le sorgenti della pompa di calore ................................................................................................. 123 5.1 GENERALITà ................................................................................................................................................................................................. 123 5.2 UNA RASSEGNA DELLE SORGENTI ALTERNATIVE ALL'ARIA ................................................................................................................ 125 5.3 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE .................................................................................................................................................... 126 5.4 IL TERRENO ................................................................................................................................................................................................... 136 . 5.4.1 SCAMBIATORI A TERRENO ORIZZONTALI ........................................................................................................................................................................ 137 . 5.4.2 SCAMBIATORI A TERRENO VERTICALI .............................................................................................................................................................................. 141 CAP. 6 La pompa di calore come fonte rinnovabile ............................................................................................... 163 6.1 LA POMPA DI CALORE è UNA FONTE RINNOVABILE? .......................................................................................................................... 6.2 LE SORGENTI DELLA POMPA DI CALORE ............................................................................................................................................... 6.3 LA POMPA DI CALORE ED IL SOLARE TERMICO ................................................................................................................................... 6.4 LA POMPA DI CALORE COMPLETAMENTE RINNOVABILE ................................................................................................................... 163 165 170 173 CAP. 7 CONSIDERAZIONI SUL MERCATO DELLE POMPE DI CALORE RISCALDAMENTO RESIDENZIALE E NEL TERZIARIO ............................................................................................................................................................................. 175 7.1 PANORAMICA DEL MERCATO ATTUALE DELLE POMPE DI CALORE .................................................................................................... 175 7.2 LA CUSTOMER SATISFACTION .................................................................................................................................................................. 177 7.3 CONCLUSIONI . ............................................................................................................................................................................................ 178 NOTE ...................................................................................................................................................................... 180 . 3 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< presentazione L'evoluzione tecnologica della caldaia è stata sempre tesa a raggiungere i limiti dettati dal primo principio della termodinamica. Li ha finalmente raggiunti e apparentemente (solo apparentemente!) superati con la caldaia a condensazione. L'evoluzione tecnologica della pompa di calore è invece tesa a raggiungere i limiti dettati dal secondo principio della termodinamica. Sappiamo che non li raggiungerà mai; in compenso ha fatto molta strada dal lontano 1852, quando lord Kelvin, uno dei padri della termodinamica, ne ha ufficialmente indicato le grandi potenzialità. Oggi è senza dubbio il sistema più efficiente nel trasformare l'energia per il riscaldamento. La diffusione a livello mondiale della pompa di calore è da alcuni anni in grande crescita, contendendo nei paesi nordici quote di mercato alla tradizionale caldaia. Risulta quindi sorprendente il ritardo ad una larga diffusione in Italia, tanto più che nei nostri climi risulta spesso preziosa la sua capacità di fornire un servizio completo, inverno ed estate. Probabilmente molti potenziali utenti e non pochi progettisti ed installatori pensano alla pompa di calore come a un semplice sistema split con valvola di inversione estate/ inverno. Invece è un sistema complesso che può servire l'utenza monofamiliare ma anche l'edificio condominiale (e nel Nord Europa perfino il teleriscaldamento urbano!). La pompa di calore si deve interfacciare con una sorgente fredda e questa può essere l'aria esterna, ma anche acqua di falda, il terreno, il recupero termico fino ad immaginare un funzionamento con integrazione nei confronti di fonti di energia rinnovabile come il solare termico o fotovoltaico. Questo aspetto rende il progetto dell'impianto sistematicamente più impegnativo rispetto a quello di un impianto di riscaldamento tradizionale. Si devono operare molte scelte importanti, da quella della sorgente a quella delle temperature e dei corpi scaldanti, delle portate, delle regolazioni senza dimenticare la contemporanea preparazione dell'acqua calda sanitaria. Il costruttore di pompe di calore può fare molto per la sua parte per la realizzazione di un ottimo impianto, ma non basta un'eccellente pompa di calore per ottenere un buon impianto a pompa di calore. Il progettista deve conoscere bene quali siano i punti di 4 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< forza di queste macchine e al tempo stesso i limiti da non superare o da considerare con attenzione, ad esempio nei confronti delle temperature operative, o delle caratteristiche della sorgente fredda, o del dimensionamento dei sistemi di scambio termico. Si può dire che non esista o quasi un progetto standard da replicare con poche varianti, ma ogni progetto richieda un impegno diretto dei tecnici per sfruttare al meglio le potenzialità del riscaldamento termodinamico. Per questi motivi spero che possa essere utile questo libro che ho realizzato su specifico invito di Ferroli, facendo ricorso alle mie personali esperienze sia in campo didattico che progettativo. Si può dire che questo libro sia un’ideale prosecuzione del libro “Intervista sulle pompe di calore” che ho scritto nel lontano 1982. L'universo delle pompe di calore viene qui esaminato, pur nell’estensione limitata che mi sono imposto per non appesantire troppo la trattazione, senza timore di passare in rassegna da una parte gli aspetti più elementari e di base della tecnologia (una sorta di fase di ripasso di conoscenze) per poi considerare in maniera a volte molto dettagliata aspetti progettuali complessi del sistema come il dimensionamento dei sistemi radianti a bassa temperatura e delle sonde geotermiche. Ho cercato di esporre le tematiche, a volte non semplici, nella maniera più chiara possibile: mi auguro di aver raggiunto almeno in parte questo obiettivo. La trattazione così organizzata dovrebbe consentire un graduale approfondimento di tutte le principali tematiche e spero possa costituire un utile ausilio per la realizzazione di impianti efficienti e confortevoli. Renato Lazzarin Vicenza, giugno 2010 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 5 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< CURRICULUM VITAE Renato Lazzarin (Belluno, 1949) è professore ordinario nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, dove insegna Gestione dell’energia e Acustica applicata nel Corso di Laurea in Ingegneria gestionale. Opera presso il Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi industriali a Vicenza. Ha coperto la carica di Presidente per il triennio 2008-2010 dell’Associazione Italiana del Condizionamento dell’Aria Riscaldamento Refrigerazione - AICARR. è Direttore Scientifico della rivista AICARR Journal ed è Presidente della Commission E1 (Air Conditioning) dell'International Institute of Refrigeration. è autore o coautore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico con frequenti contributi anche su riviste specializzate internazionali. È autore o coautore dei seguenti libri: Sistemi solari attivi (Padova 1981), Tecnologia e progettazione del collettore solare (Padova, 1982), La progettazione degli impianti solari (Padova, 1983), Intervista sulle pompe di calore (Padova, 1982), L’energia solare e la produzione del freddo (Milano, 1983), Le caldaie a condensazione dalla teoria agli impianti (Milano, 1986), Introduzione all’analisi exergetica (Padova, 1989), Il condizionamento dell’aria e il gas naturale (Milano, 1993), Intervista sul riscaldamento degli ambienti nell’industria (Padova, 1995), Fabbisogno e risorse di energia in Italia e nel Mondo (Padova, 1997), Il soffitto radiante nella climatizzazione ambientale (Padova, 2000), Elementi di acustica tecnica (Padova, 2001), Il condizionamento dell’aria: problematiche tecniche e ambientali (Palermo, 2003), Air humidification: technical health and energy aspects (Brugine, 2004 – oltre che in Italiano, tradotto anche in Cinese, Francese, Russo, Spagnolo e Tedesco), La rivoluzione elettrica (Palermo, 2005). 6 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 1 I PRESUPPOSTI TEORICI La pompa di calore è un dispositivo che della termodinamica dal momento che consente di trasferire calore da un sistema la quantità di calore che arriva al sistema ad una certa temperatura ad un sistema a a più alta temperatura è fornita a spese temperatura superiore (fig. 1.1). In questo del sistema a più bassa temperatura. Non modo si rende utile per il riscaldamento contrasta neppure (ovviamente!) con il l’energia derivante dal raffreddamento di secondo principio. È vero che il calore tende qualsiasi sistema più freddo di quello da a trasferirsi spontaneamente da un corpo più riscaldare. caldo ad uno più freddo, così come un liquido Questo non contrasta con il primo principio scorre dall’alto vero il basso in un campo FIG. 1.1 FIG. 1.2 Rappresentazione a blocchi della funzione svolta dalla Dell’acqua può essere portata da un serbatoio pompa di calore. Il sistema che riceve calore si trova ad più basso ad uno posto più in alto in un campo una temperatura superiore a quello che lo cede gravitazionale attraverso una pompa LAVORO POMPA DI CALORE T1 > T0 POMPA DISLIVELLO SISTEMA A TEMPERATURA T1 SISTEMA A TEMPERATURA T0 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 7 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< gravitazionale. È però possibile, fornendo piscina, ad esempio 100 metri sopra il livello lavoro, invertire il senso del trasferimento del della piscina (fig. 1.3). Il sistema più semplice calore, dal più freddo verso il più caldo, come per alimentare la piscina è di collegarla con è possibile portare dell’acqua dal basso in alto questo piccolo bacino (fig. 1.4): non è, però, attraverso una pompa (fig. 1.2). il sistema più efficiente dal punto di vista Quest’analogia idraulica può essere utile energetico, anche se, fuori di metafora, è a comprendere meglio la funzione di una quello quasi universalmente utilizzato. Infatti pompa di calore. Si supponga di avere una l’acqua del bacino sopraelevato possiede piscina nelle vicinanze di un lago, leggermente un’energia potenziale superiore a quella della sopraelevata rispetto al livello del lago, diciamo piscina: nell’operazione prima descritta tale 10 metri al di sopra. Non esista servizio di energia viene sprecata. acquedotto né rete elettrica e sia necessario Può essere invece trasformata in energia un certo quantitativo d’acqua non solo per meccanica mediante una turbinetta, a cui riempirla, ma anche per reintegrare quella si può collegare una pompa, la quale porta perduta per evaporazione e per ricambio. l’acqua del lago nella piscina (fig. 1.5): L’acqua del lago non può servire, a meno di in questo caso, se il funzionamento delle non portarla a braccia con secchie. Si abbia, macchine è ideale, per ogni litro di acqua tuttavia, la possibilità di disporre di un piccolo scaricato dal bacino sopraelevato, dieci litri bacino, posto su di un’altura al di sopra della vengono pompati dal lago ed in totale si FIG. 1.3 Rappresentazione della situazione di fantasia considerata: un lago, una piscina ed un piccolo bacino sopraelevato su di un’altura PICCOLO BACINO 10 m 100 m ALTURA PISCINA LAGO 8 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 1.4 Il bacino sopraelevato può essere collegato alla piscina con una tubazione: alla fine di questa è posta una valvola, perché fluisca la portata desiderata, riducendo PICCOLO BACINO la pressione 100 m ALTURA 10 m PISCINA LAGO FIG. 1.5 L’acqua proveniente dal bacino sopraelevato aziona una turbina cui è collegato un generatore elettrico: esso mette in azione la pompa PICCOLO BACINO 10 m 100 m ALTURA LAGO SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI POMPA PISCINA TURBINA con generatore elettrico CAVO ELETTRICO 9 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 10 hanno a disposizione undici litri per la piscina. cui muovere una turbina e fornire lavoro Anche nell’ipotesi di un funzionamento non meccanico. E questo lavoro meccanico può ideale di turbina e pompa, per ogni litro che muovere una pompa di calore. scende se ne possono avere cinque o sei A questo punto è bene chiarire che, come pompati dal lago. Se il bacino sopraelevato si può considerare più preziosa dal punto può dare una gittata modesta, quest’ultimo di vista dell’energia potenziale l’acqua del modo di operare può essere l’unico bacino sopraelevato, così è più pregiata consentito. l’energia posseduta da un sistema a più alta Si osservi che la quantità d’acqua finale temperatura rispetto a quella di un sistema disponibile per la piscina è la somma delle a più bassa. Si abbia infatti un sistema A ad quantità prelevate dal lago e dal bacino una certa temperatura, ad esempio 1000°C sopraelevato; l’acqua proveniente dal lago ha e questo sistema ceda una quantità di calore acquistato dell’energia potenziale (si trova 10 Q ad un sistema più bassa temperatura, ad m al di sopra del livello del lago), ma l’acqua esempio l’esterno a 0°C per il tramite della proveniente dal bacino sopraelevato ne ha nostra casa a 20°C. perduta. Se nulla è interposto fra i due sistemi, l’energia In questa analogia al lago si può fare interna del sistema A diminuisce di Q e di corrispondere qualunque sistema il cui altrettanto aumenta l’energia interna dell’altro livello termico non sia utile per riscaldare sistema. È però possibile interporre una quanto c’interessa, ad esempio la nostra macchina che trasformi una parte dell’energia casa. Potrebbe essere l’aria esterna, ovvero termica ceduta dal sistema A in lavoro, sì del terreno, dell’acqua di pozzo, di mare e, che alla fine l’aria esterna riceve, per il primo perché no?, ancora di lago: le temperature di principio, solo la frazione di energia di A non questi sistemi sono praticamente sempre al di trasformata in lavoro. sotto di un livello sufficiente al riscaldamento, Mentre se l’energia è a 1000°C la frazione anche se l’energia termica ottenibile da un di Q che può essere trasformata in lavoro loro raffreddamento è pressoché illimitata. supera il 78%, se il sistema si trova ad una Ma, come l’acqua del lago non entra temperatura più bassa, ad esempio a 200°C, spontaneamente nella piscina che si trova la frazione scende al 42% e a 100°C al 27%. più in alto, così il calore non si trasferisce Quanto più grande è la frazione ottenibile, spontaneamente da un sistema esterno tanto migliore la situazione in cui ci si trova: più freddo alla nostra abitazione più calda. il lavoro è una forma più pregiata di energia, È necessario il bacino sopraelevato, cioè la che può essere trasformata in un’equivalente presenza di un sistema a più alta temperatura. quantità di calore senza limitazioni, Questo sistema potrebbe essere una mentre solo limitatamente può avvenire la caldaia, che da un lato può provvedere trasformazione inversa. Ma quel che più conta, al riscaldamento diretto della casa, ma è il lavoro può far funzionare una pompa di utilizzabile anche per produrre vapore con calore, rendendo utilizzabili quantità di calore SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< ben superiori a quelle ottenibili dalla sua disponibili, 2 provengono dal raffreddamento semplice trasformazione in calore. dell’aria esterna: quello rimanente dal kWh Così, ad esempio con l’energia elettrica si elettrico trasformato integralmente in energia può far funzionare una stufetta, ottenendo 1 termica. kWh termico per ogni kWh elettrico, ma anche L’analogia sembra finire qui. Invece esiste un una pompa di calore che, raffreddando l’aria parallelo fra l’acqua che scende dal bacino esterna, consenta di avere un riscaldamento sopraelevato con la sua energia potenziale pari a 2 o anche 3 o 4 kWh termici per ogni e il kWh elettrico. Quest’ultimo infatti si può kWh elettrico. pensare che derivi da una macchina per il cui Questo fatto sembra apparentemente in funzionamento è necessaria la cessione di contrasto con la legge di conservazione una quantità di calore da un corpo più caldo dell’energia. Solo apparentemente. ad uno più freddo. È quanto avviene in una L’importante è non separare due fatti: centrale termoelettrica: dalla combustione 1. la quantità di calore prelevata dal sistema di combustibili fossili si ottiene una sorgente più freddo è trasferita al più caldo; termica con cui viene prodotto il vapore che fa 2. il lavoro meccanico necessario per attuare questo trasferimento. muovere le turbine e, con esse, gli alternatori (fig. 1.6). In fondo anche nell’esempio idraulico In fin dei conti per far funzionare la pompa facendo scendere 1 litro d’acqua dal bacino di calore elettrica è necessaria la cessione sopraelevato se ne avevano 5,6 fino ad 11 di calore da parte di un sistema a più alta litri nella piscina. Così dei 3 kWh termici temperatura, se la produzione dell’elettricità è che supponiamo la pompa di calore renda termoelettrica. FIG. 1.6 Rappresentazione schematica dei processi che avvengono in una centrale termoelettrica con ciclo a vapore: il vapore prodotto nel generatore si espande nella turbina compiendo lavoro, viene condensato e riportato alla più alta pressione del generatore con una pompa VAPORE GENERATORE DI VAPORE ALTERNATORE TURBINA CALORE FORNITO CONDENSATORE POMPA SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI LAVORO CALORE CEDUTO 11 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Questo aspetto si potrebbe descrivere con ideali, così che l’exergia resa disponibile dalla precisione mediante il concetto di exergia pompa di calore è inferiore a quella fornita od energia utilizzabile. Si tratta della parte inizialmente. In maniera analoga il litro d’acqua integralmente trasformabile in lavoro fatto scendere dal bacino sopraelevato può dell’energia posseduta da un sistema. La pompare dal lago 5 o 6 litri, ma non dieci. pompa di calore riceve tutta energia utilizzabile Questo non è un problema, dato che il od exergia pura. Questo le consente di riscaldamento di un edificio richiede una trasferire energia dall’ambiente ad exergia temperatura modesta. Il fatto che l’exergia di nulla al sistema edificio a più alta temperatura. questa quantità di calore sia molto bassa è La quantità di calore resa disponibile non è del tutto irrilevante: quello che conta è quanti ora più ad exergia nulla: una parte di essa è chilowattora di questa quantità di calore si energia utilizzabile, nel senso che si potrebbe possono rendere disponibili con 1 kWh di pura ritrasferire calore dall’edificio all’ambiente exergia, quale 1 kWh di energia elettrica. esterno attraverso una macchina, ottenendo Si sa che scambiando calore fra sistemi a due del lavoro. Se tutte le macchine impiegate temperature il massimo rendimento si può fossero ideali, tale lavoro sarebbe proprio ottenere con una macchina di Carnot (fig. pari a quello fornito in partenza alla pompa 1.7). Per il momento non importa conoscere di calore. In realtà le macchine non sono come funzioni la macchina di Carnot. Basta solo sapere che il suo rendimento, vale a dire il rapporto fra il lavoro utile fornito dalla FIG. 1.7 Rappresentazione a blocchi del funzionamento di una macchina a ciclo diretto: il sistema a più alta temperatura fornisce alla macchina una quantità di calore che viene in parte trasformata in lavoro ed in parte ceduta al sistema a più bassa temperatura macchina e la quantità di calore ceduta dal sistema a più alta temperatura è funzione delle sole temperature assolute dei due sistemi: SISTEMA A TEMPERATURA T1 Il teorema di Carnot si riferisce ad una QUANTITà DI CALORE FORNITA Q1 macchina reversibile, intendendo con ciò una LAVORO L senso di tutte le trasformazioni. In altri termini, macchina per la quale sia possibile invertire il se la macchina a ciclo diretto riceve la quantità macchina di carnot di calore Q1 dalla sorgente a temperatura T1 e cede la quantità di calore Q0 alla sorgente QUANTITà DI CALORE CEDUTA Q0 SISTEMA A TEMPERATURA T0 12 a temperatura T0, trasformando in lavoro la quantità L=Q1-Q0, la macchina inversa riceve il lavoro L, sottrae la quantità di calore Q0 dalla sorgente a temperatura più bassa, trasferendo la quantità di calore Q1=L+Q0 alla sorgente SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< temperatura più alta. anche se nella realtà i valori ottenibili sono Questo funzionamento si può configurare pari a circa metà, il risultato è sicuramente come quello di un frigorifero; se tuttavia apprezzabile. si fissa l’attenzione alla sorgente a più alta La pompa di calore più diffusa è quella temperatura, la macchina reversibile diventa cosiddetta a compressione di vapore. Per una pompa di calore. Di questa possibilità capirne il funzionamento bisogna tenere teorica e ci rese conto molto più tardi, e cioè presente due fenomeni: nel 1852 da parte di William Thompson, alias 1 quando una sostanza passa dalla fase Lord Kelvin. liquida alla fase vapore richiede una Il comportamento di questa pompa di calore quantità di calore: il calore di vaporizzazione. ideale è caratterizzabile semplicemente come La vaporizzazione avviene dunque con per la macchina a ciclo diretto. La macchina a sottrazione di calore. Di converso, quando ciclo diretto viene qualificata dal rendimento, una sostanza passa dalla fase vapore alla inteso come il rapporto fra la quantità utile fase liquida, cioè condensa, cede calore: il che ci interessa, il lavoro, e ciò che dobbiamo calore di condensazione. La condensazione dare per averla, la quantità di calore a più alta avviene dunque con concessione di calore. temperatura. Nel caso della pompa di calore 2 Per ogni sostanza la vaporizzazione o la il risultato che interessa è la quantità di calore condensazione possono avvenire per ottenuta dalla sorgente a più alta temperatura; una certa pressione soltanto ad una ben ciò che dobbiamo dare è il lavoro. Il definita temperatura che resta costante per comportamento della pompa di calore è allora tutto il tempo durante il quale ha luogo qualificato dal coefficiente di effetto utile o il fenomeno. Così, ad esempio, finché in COP (Coefficient Of Performance), definito dal una pentola a pressione c’è acqua allo rapporto: stato liquido si è sicuri che la temperatura all’interno non supera il valore della temperatura di evaporazione dell’acqua Questo è proprio l’inverso del rendimento del alla pressione fissata dalla valvola della ciclo diretto, per cui per una pompa di calore pentola. Quanto più alta è la pressione a ideale: cui avvengono i cambiamenti di fase, tanto più alta è la temperatura alla quale possono avvenire. Così, alla pressione atmosferica è facile rendersi conto con pochi semplici l’acqua bolle a 100°C, ma nella pentola a calcoli che il COP teorico può risultare molto pressione, dove la pressione è superiore, elevato. Per una pompa di calore che operi l’acqua bolle a temperature più alte. prelevando calore dall’ambiente esterno a 0°C, portandolo a 40°C, il COP massimo è dato da: Il circuito elementare di una pompa di calore a compressione di vapore è dunque costituito da un evaporatore, dove un fluido frigorifero SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 13 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< attraverso una strozzatura (valvola di FIG. 1.8 laminazione) che consente il passaggio nella Schema a blocchi di un ciclo frigorifero o a pompa di misura consentita dal compressore (fig. 1.8). calore: è visibile il senso dei flussi termici È molto utile riuscire a rappresentare queste condensatore Qc trasformazioni in un diagramma di stato del temp. = 30°C press. = 12 atm. fluido frigorifero. Tale diagramma consente di identificare attraverso due variabili di stato VALVOLA tutte le altre proprietà che caratterizzano il COMPRESSORE Qc = Qe + P fluido in una determinata condizione. Un P diagramma molto diffuso ed utile è basato sulle due proprietà pressione ed entalpia, p ed h. Fissato il valore di queste proprietà, si temp. = 10°C press. = 2,5 atm. evaporatore possono leggere dal diagramma le altre, come, Qe ad esempio, temperatura, volume specifico, entropia (fig. 1.9). È facile a questo punto tracciare su questo idoneo evapora alla temperatura della diagramma il ciclo termodinamico visto sorgente fredda, da un compressore che porta prima (fig. 1.10). Si può partire dal liquido il vapore di questo fluido ad una pressione saturo che lascia il condensatore (punto 1): più alta e da un condensatore dove il vapore la laminazione è un processo in cui non si condensa cedendo calore ad una temperatura manifesta variazione di entalpia. Viene quindi più alta. Il condensato ritorna all’evaporatore rappresentato dalla linea verticale che dal FIG. 1.9 Diagramma pressione-entalpia per un fluido frigorifero C Pc T = costante (temperatura) (PRESSIONE) S= co (en stante trop ia) P (ENTALPIA) 14 h SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< punto 1 raggiunge la pressione più bassa Non si è detto fin qui che cosa sia l’entalpia dell’evaporatore. Qui a pressione costante e non è importante darne in questa sede si ha la progressiva evaporazione del fluido una definizione rigorosa. Basti sapere che frigorifero fino alle condizioni di vapore saturo l’entalpia è una proprietà di un sistema dalla (punto 3). Il processo nel compressore, se cui variazione si possono valutare le quantità condotto idealmente, è ad entropia costante. di calore o lavoro scambiate con l’esterno Si segue quindi la curva dell’entropia che del sistema nelle varie trasformazioni. Nel passa per il punto 3 fino a raggiungere la diagramma considerato la variazione di pressione del condensatore. La condizione entalpia viene data per ogni kg di fluido e del punto 4 è al di fuori della campana del percorre il ciclo. vapore umido. È infatti vapore surriscaldato. Si Le quantità di calore di lavoro scambiate nel trova ad una temperatura più alta di quella di ciclo sono proporzionali, perciò, alle lunghezze condensazione. Esso viene prima raffreddato dei segmenti orizzontali del ciclo. Ad esempio del condensatore (desurriscaldato), poi 41 può denotare la quantità di calore ceduto condensa a temperatura costante e si ritorna al condensatore per ogni chilogrammo di al punto 1. L’effetto utile è la variazione di fluido che percorre il ciclo, 23 quella sottratta entalpia dal punto 4 al punto 1. Il lavoro all’evaporatore, 34' è il lavoro fornito al necessario per ottenere questo effetto utile è compressore. la variazione di entalpia dal punto 4 al punto Si osservi che, nel rispetto del primo principio, 3. L’energia resa disponibile dalla sorgente si ha: fredda è la variazione di entalpia dal punto 3 al punto 2. FIG. 1.10 Ciclo ideale di pompa di calore a compressione su diagramma pressione-entalpia P (PRESSIONE) 1 2 h1 = h2 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 4 3 4’ h3 h4 = h4’ h 15 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 41 = 23 + 34’ all’uscita del condensatore: in altre parole alla Qc = Qe + L pressione di condensazione il liquido viene Si è segnato su diagramma il ciclo più raffreddato al di sotto della temperatura di semplice; mancano, ad esempio le inevitabili saturazione (fig. 1.11). Lo schema a blocchi cadute di pressione attraverso condensatore del ciclo così rappresentato è illustrato dalla fig. ed evaporatore ed anche il processo di 1.12. All’uscita dell’evaporatore (punto 3) si compressione è considerato ideale. Pur suppone di avere vapore saturo: questo viene trascurando le cadute di pressione, si surriscaldato in uno scambiatore di calore, dovrebbe tener conto che in un processo reale sottraendo calore al liquido che esce dal di compressione l’entropia aumenta, quindi condensatore. Si arriva al punto 3’; si ha poi la il punto finale si trova più a destra di quanto compressione fino a 4’. Il vapore surriscaldato indicato. viene raffreddato nel condensatore fino a Si desidera quasi sempre avere un leggero condizione di vapore saturo e poi condensato surriscaldamento all’aspirazione del (punto 1). compressore. Tale surriscaldamento è teso Il liquido saturo passa nello scambiatore, ad evitare l’eventuale ingresso di goccioline dove viene sottoraffreddato fino ad 1’ e di di liquido al compressore. Dal momento lì, infine, attraverso l’organo di laminazione, che il liquido è praticamente incomprimibile, fino al punto 2’. La quantità di calore tale eventualità potrebbe danneggiare il necessaria a surriscaldare il vapore è fornita compressore o comunque abbreviarne la vita. dal sottoraffreddamento del liquido: perciò i Il surriscaldamento viene solitamente realizzato segmenti 11' e 33' sono eguali. a spese di un sottoraffreddamento del liquido Uno dei vantaggi del sottoraffreddamento FIG. 1.11 Rappresentazione su diagramma pressione-entalpia del ciclo a pompa di calore a compressione con sottoraffreddatore-surriscaldatore (PRESSIONE) P 1’ 1 2’ 2 4 3 4’ 4’’ 3 3’ h 16 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< è la possibilità di sottrarre all’evaporatore calore ad esso e la sorgente calda deve una maggiore quantità di calore per ogni kg trovarsi a temperatura inferiore a quella del di fluido che circola: si noti infatti come il condensatore per riceverne calore. segmento 2'3 sia più lungo di 23 . La fig. 1.13 rappresenta il ciclo che si avrebbe Le prestazioni del compressore sono avuto con differenze di temperatura nulle e caratterizzate dal suo rendimento isentropico, il ciclo che la pompa di calore deve seguire, così definito (fig. 1.11): date le differenze di temperatura. Si nota ηis = h4’ - h3’ subito un maggior lavoro del compressore h4’’ - h3’ ed una minore quantità di calore sottratta alla Si tratta del rapporto fra il lavoro ideale di sorgente fredda. compressione (processo isentropico) e quello Vi sono altre numerose ragioni per la reale. riduzione del COP, comunque tutte meno Un rendimento isentropico inferiore ad 1, e importanti di quella appena considerata. Una di solito non superiore a 0,8, non è l’unico è il processo irreversibile che avviene nella motivo per cui il COP è inferiore a quello valvola di laminazione con una perdita netta del ciclo di Carnot fra le stesse temperature. di energia utilizzabile: l’energia di pressione Un effetto molto importante è dovuto alle posseduta dal fluido viene degradata. Il differenze di temperatura che si devono avere processo è accompagnato da una certa fra il fluido operativo, il fluido frigorifero, e le produzione di vapore che riduce l’effetto sorgenti calda e fredda perché avvenga lo frigorifero. Generalmente non si considera scambio di calore. conveniente sfruttare il salto di pressione, data Come è noto, la trasmissione del calore da la complessità dell’espansore ed il modesto un sistema ad un altro può avvenire soltanto se esiste una differenza di temperatura fra i due sistemi. Tanto più grande la differenza di temperatura, tanto maggiore è la quantità FIG. 1.12 Schema a blocchi di pompa di calore a compressione dotata di sottoraffreddatore-surriscaldatore di calore trasmessa e quindi la potenza termica scambiata. Tale potenza termica Q è 1 ed all’area di scambio S: COMPRESSORE Q = KSΔT 3’ Quindi se si vuole scambiare una certa potenza termica con una certa area di scambio, è necessario prevedere un adatto 4’ condensatore proporzionale alla differenza di temperatura T SCAMBIATORE DI CALORE 1’ 3 salto di temperatura. In tal modo nella pompa di calore la sorgente fredda deve trovarsi a temperatura superiore a quella dell’evaporatore, perché possa cedere SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 2’ evaporatore 17 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< lavoro ottenibile. Recenti prototipi di macchine quella del calore utile prodotto. Può essere hanno cominciato a farlo. utile la rappresentazione semplificata di Un’altra ragione di riduzione può essere fig.1.14 In essa, ipotizzata una temperatura il lavoro necessario a portare a contatto al condensatore di 60°C viene rappresentato evaporatore e condensatore con le sorgenti il COP di macchine reali di diversa qualità ed termiche. Ad esempio, in una pompa di calore il valore teorico in funzione della differenza che lavora con l’aria esterna, l’aria esterna fra le temperature di condensazione e di viene fatta passare attraverso la batteria evaporazione. È importante notare come tale dell’evaporatore con un ventilatore. differenza influisca molto fortemente sulle Questo richiede un lavoro che va a sommarsi prestazioni di ogni tipo di macchina. Risulta a quello del compressore, riducendo il COP. quindi di estrema importanza sia la scelta Oppure, se la sorgente fredda è un’acqua della sorgente fredda più adatta che della sotterranea, bisogna azionare una pompa. temperatura di impiego dell’energia termica Egualmente, all’interno dell’ambiente sarà prodotta. necessario mettere in movimento aria o acqua a contatto con le pareti del condensatore. Un’ulteriore causa di riduzione deriva dall’efficienza non unitaria del motore elettrico che aziona la pompa di calore. Anche nel funzionamento reale della macchina vi è una forte dipendenza del COP dalla temperatura della sorgente fredda e da FIG. 1.13 Rappresentazione su diagramma pressione-entalpia del ciclo a pompa di calore a compressione con sottoraffreddatore-surriscaldatore P (PRESSIONE) Δt CONDENSAZIONE Δt EVAPORAZIONE h 18 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 1.14 COP di pompe di calore di diversa qualità confrontate con il valore teorico per diversi incrementi di temperatura consentiti (temperatura utile 60°C) COP Tc = 60°C Pompe di calore di vecchia concezione 10 Pompe di calore di medie prestazioni ciclo di Carnot inverso Pompe di calore di elevate prestazioni 15 5 COP praticamente ottenibili 20 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 30 40 50 60 incremento di temperatura (°C o K) 19 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 20 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 2 I componenti della pompa di calore 2.1 IL COMPRESSORE I primi sono decisamente quelli maggiormente Il compressore è il cuore pulsante della pompa impiegati. La compressione viene attuata di calore come delle macchine frigorifere che sostanzialmente intrappolando un certo operano con ciclo a compressione di vapore. volume di gas alla pressione di aspirazione, È il compressore che provvede ad aspirare il riducendo progressivamente lo spazio a vapore di refrigerante a bassa pressione e a disposizione ed aumentando quindi la portarlo alla pressione più elevata necessaria pressione. alla condensazione a più alta temperatura. Nei compressori centrifughi l’effetto di I compressori sono tradizionalmente classificati compressione è dovuto alla forza centrifuga secondo due grandi famiglie: esercitata sul gas da un elemento girante a • Compressori volumetrici (positive displacement) velocità relativamente elevata. All’effetto di • Compressori centrifughi spinta centrifuga si aggiunge la trasformazione FIG. 2.1 FIG. 2.2 Sezione di un compressore bicilindrico alternativo a Particolari delle valvole automatiche di aspirazione e di pistoni. Si nota a sinistra la valvola di mandata aperta, scarico di un compressore alternativo a pistoni mentre a destra si è in fase di aspirazione SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 21 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< a valle della girante dell’energia cinetica apertura automatica. Si osservi in fig. 2.1 acquistata dal gas in energia di pressione una sezione di un compressore bicilindrico a per progressiva riduzione di velocità in un pistoni. Si nota nel cilindro di sinistra l’apertura elemento diffusore (voluta). della valvola di scarico, mentre in quello di Questi ultimi trovano impiego nelle macchine destra la valvola di scarico è chiusa e si è di grande potenzialità (ordine di grandezza 1 aperta la valvola di aspirazione. Le valvole MW). Se è vero che i compressori volumetrici sono realizzate mediante delle lamine flessibili vengono utilizzati in una gamma di potenzialità (più robusta quella sulla mandata e più che va da pochi kW (a volte poche centinaia “leggera” quella di aspirazione). Sono valvole di W) fino ad alcune centinaia di kW, bisogna a sviluppo circonferenziale (fig. 2.2) in modo anche ricordare che le tipologie sono molto da garantire la maggiore sezione di flusso diverse e spesso specializzate in certi intervalli possibile con limitate perdite di carico. Si di potenza. deve tener conto che l’aria passa attraverso le Il compressore del quale è più agevole valvole ad elevatissima velocità. illustrare il funzionamento è senza dubbio Nella corsa dal punto morto superiore (PMS) il compressore alternativo a pistoni. In un verso il punto morto inferiore (PMI) il pistone cilindro si muove un pistone azionato da crea una depressione che comporta l’apertura biella e manovella o da un sistema ad della valvola di aspirazione e il deflusso del eccentrico con una grande somiglianza con vapore di refrigerante dall’evaporatore, dove un motore automobilistico. Ovviamente non si trova alla pressione più bassa di ciclo (fig. c’è la candela di accensione e le valvole di 2.3). La valvola di aspirazione tuttavia può aspirazione e di mandata sono valvole ad aprirsi solo dopo che all’interno del cilindro FIG. 2.3 Schema di funzionamento di un compressore alternativo a pistoni con evidenziati il volume nocivo e il volume generato ANELLI DI TENUTA DEL PISTONE MANOVELLA BIELLA VALVOLE ALBERO A GOMITI VOLUME GENERATO VOLUME NOCIVO 22 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< la pressione è scesa al valore più basso, come al PMS per garantire le dilatazioni e per essendosi completata l’espansione del vapore lasciare spazio alle valvole resta comunque che era rimasto intrappolato nello spazio uno spazio fra cielo del pistone e testata. In morto (volume nocivo) compreso fra pistone tale spazio resta un corrispondente volume di e testata al PMS. Il diagramma di indicatore vapore compresso e di cui si è parlato poco di fig. 2.4 illustra assai bene la situazione: sopra. la corsa del pistone dal PMS al PMI viene Questo volume dovrebbe essere il più ridotto rappresentata in tale diagramma dalle lettere possibile, tanto che viene indicato come dab. Da d ad a si ha l’espansione del vapore volume nocivo. Infatti l’espansione del vapore intrappolato nel volume nocivo, mentre da a lì racchiuso limita l’entità di vapore che può a b si ha l’effetto di aspirazione e il volume essere aspirato ad ogni corsa del pistone, spazzato dal pistone in quella fase è tutto per cui il volume aspirato risulta inferiore volume aspirato di vapore da comprimere. al volume generato (per intenderci quello Nella corsa dal PMI al PMS il pistone riduce spazzato effettivamente dal pistone). Viene lo spazio a disposizione del vapore: subito definito il rendimento volumetrico ηv come la valvola di aspirazione sottoposta ad una il rapporto fra volume aspirato Va e volume pressione si chiude e la corsa dalla lettera generato Vg b alla lettera c avviene a valvole chiuse. La pressione aumenta fino al valore di taratura ηv = Va Vg della valvola di mandata (pressione p2): a quel Non è difficile dimostrare, applicando alle punto si apre la valvola di mandata e il vapore trasformazioni riportate in fig. 2.5 la legge dei viene inviato verso il condensatore. Si nota gas ideali, considerando sia la compressione FIG. 2.4 FIG. 2.5 Diagramma di indicatore di un ciclo di compressione Diagramma di indicatore di un ciclo di compressione per un compressore alternativo: a-b fase di aspirazione, con evidenziati il volume generato, Vg, il volume b-c compressione a valvole chiuse, c-d mandata del aspirato Va e il volume nocivo Vn gas compresso, d-a espansione del gas contenuto nel volume nocivo c p2 p p2 p d c d p1 p1 b a b VOLUME ASPIRATO vn a va vg V V VOLUME GENERATO SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 23 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< che l’espansione a valvole chiuse come si riduce sempre di più il volume aspirato processi adiabatici reversibili che il rendimento fino a portarsi a valori davvero molto bassi e volumetrico dipende sia dall’entità relativa del che suggeriscono in quel caso di attuare la volume nocivo Vn che dal rapporto ρ delle compressione almeno in due stadi (fig. 2.6). pressioni (k è il rapporto caratteristico per il Il compressore alternativo a pistoni è rimasto gas considerato dei calori specifici a pressione per lunghi anni il compressore in assoluto e a volume costante): più diffuso fra i compressori volumetrici ηv = Va Vg = 1 k Vn 1 Vg + Vn (1 - ρ ) =1(ρ k - 1) Vg Vg per la sua semplicità costruttiva e per l’effetto di “primogenitura” con produzioni di Apparentemente un basso rendimento massa ed effetto scala sui costi. Si trattava volumetrico non danneggia le prestazioni del quindi del compressore più economico ciclo. Infatti il lavoro aggiuntivo necessario a e che aveva raggiunto per primo la piena comprimere il vapore che resterà intrappolato maturità tecnologica. Le sue posizioni hanno nel volume nocivo viene restituito nella fase cominciato a perdere quota con l’avvento di espansione. Nella realtà per un basso dei compressori a vite. Si può dire che rendimento volumetrico un compressore alcune delle motivazioni che hanno portato di data cilindrata dovrà compiere più corse ad una progressiva “marginalizzazione” dei per comprimere un certo volume di gas. Ne compressori alternativi a pistoni sono state le derivano maggiori perdite per attrito ed una seguenti: maggiore dimensione della macchina per una • Per potenze dell’ordine di qualche centinaio data potenza. In più è facile rendersi conto di kW le dimensioni delle macchine erano che, all’aumentare del rapporto delle pressioni, piuttosto importanti. FIG. 2.6 FIG. 2.7 Ciclo di compressione con due diverse pressioni di Andamento del flusso di gas compresso alla mandata mandata. Alla pressione più alta si nota una forte in un compressore alternativo a semplice effetto. Nel riduzione del rendimento volumetrico a causa primo mezzo giro dell’albero si ha l’aspirazione e la dell’espansione del gas contenuto nel volume nocivo mandata nel secondo mezzo giro. Si nota come il flusso sia discontinuo p 0 V 24 180 360 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< • Il compressore a pistoni per la sua intrinseca che può prelevare il gas compresso in una natura fornisce un flusso di vapore compresso zona a piacere nel percorso longitudinale fra discontinuo (si veda in fig. 2.7 come ad ogni ingresso e uscita. Il vapore di refrigerante resta giro dell’albero si abbia il flusso tratteggiato intrappolato nella tasca che si forma fra le due di vapore compresso). L’inconveniente può viti a partire dalla zona di aspirazione e viene essere limitato da compressori pluricilindrici spinto verso la zona assialmente opposta con ovviamente di maggior costo ed impegno volumi via via più ridotti. tecnologico. Il funzionamento del compressore garantisce • Il compressore a pistoni ha un una buona uniformità nel flusso di gas funzionamento più “ruvido”, moderato dalla compresso, dato che nella rotazione si presenza del volano (come nei motori alternano al tempo stesso momenti di automobilistici), ma che comunque richiede aspirazione con momenti in cui il gas ha una coppia di spunto alla partenza di un certo completato il suo percorso di compressione rilievo, anche qualora si possa realizzare a (fig. 2.9). Attualmente il compressore a vite valvole aperte. Un fenomeno molto comune è si impiega largamente per la produzione l’abbassamento momentaneo della tensione dell’aria compressa e per macchine frigorifere di rete per l’assorbimento di potenza all’avvio di potenza superiore a 50 kW e si può dire della macchina. che nelle potenza da 100 kW fino ad alcune Va fatto rilevare che lo sviluppo dei centinaia di kW non ha rivali, sia per la sua compressori a vite, così come anche delle compattezza che per la sua efficacia. altre macchine che si sono via via diffuse è Nel campo di potenza sotto i 50 kW si sono legato alla crescita tecnologica nel settore sviluppate due tecnologie molto diverse: delle macchine utensili che ha consentito di sviluppare macchine a controllo numerico con tolleranze realizzative anche su componenti FIG. 2.8 Viti maschio e femmina di un compressore a vite di grande complessità geometrica di un ordine di grandezza più basso che non precedentemente. In effetti il compressore a vite si basa su un’idea di partenza abbastanza semplice che in una delle tante versioni che si sono realizzate prevede due viti (un maschio e una femmina) che ingranano l’una nell’altra con spazi definiti nel percorso da ingresso ad FIG. 2.9 Schema illustrativo compressione in compressore a vite uscita (fig. 2.8). Le due viti sono ospitate in un frame di contenimento che è dotato dei collegamenti sia con la zona di aspirazione ASPIRAZIONE MANDATA nella parte iniziale e di mandata nel terminale opposto con un cassetto di distribuzione SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 25 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< • Il compressore a palette o rotativo; Il compressore scroll o a spirali orbitanti, • Il compressore scroll o a spirali orbitanti. sempre più impiegato nel campo di potenze Il compressore a palette o rotativo è realizzato da qualche kW fino ad alcune decine di kW, in diverse versioni. Una semplice versione è merita alcuni approfondimenti, anche per illustrata in fig. 2.10. Qui si vede un eccentrico l’apparente complessità di funzionamento. La che lavora entro una carcassa sulla cui sua ideazione risale ad un inventore francese, superficie può rotolare realizzando in ogni un certo Léon Creux che lo brevettò nel istante un punto di contatto che intrappola il lontanissimo 1905. La tolleranza necessaria gas da comprimere, delimitato dall’altra parte alle lavorazioni delle complesse figure delle da una lama tenuta a contatto dell’eccentrico spirali ne ritardò l’ingresso sul mercato agli da una molla. Benché la gittata di refrigerante anni ’80. garantita dal compressore descritto non sia L’elemento principale del compressore scroll regolare, altre tipologie costruttive con un sono appunto le spirali: una spirale fissa maggior numero di palette consentono un ed una orbitante che nel suo movimento deflusso abbastanza regolare e senza ruvidità rotola sulla fissa (fig. 2.11). La tenuta è del refrigerante compresso. garantita nel senso del diametro dalla qualità FIG. 2.10 FIG. 2.12 Sezione di un compressore rotativo ad eccentrico Schema del meccanismo di trasmissione del movimento orbitante alla spirale a partire dal movimento rotativo dell’albero MANDATA motore LAMA SPIRALE ORBITANTE CUSCINETTO ASPIRAZIONE SEDE DEL CUSCINETTO FIG. 2.11 Dettagli delle spirali fissa ed orbitante di un DISASSAMENTO compressore scroll ALBERO MOTORE 26 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< realizzativa delle superfici a contatto. Ed inoltre aiuta molto, come anche in gran parte dei compressori a vite e a palette, la presenza di FIG. 2.13 Sezione schematica delle due spirali del compressore scroll con evidenziata una fase di aspirazione un velo di lubrificante che, oltre ad avere la funzione di ridurre gli attriti, ha proprio quella di svolgere una funzione di tenuta. Infatti SPIRALE FISSA ASPIRAZIONE la prima tendenza del gas compresso è di indirizzarsi verso la zona a pressione minore, cioè di tornare nella zona di aspirazione. Si deve sottolineare che il movimento della spirale mobile non è affatto rotatorio, ma orbitante, in questo consentito dalla posizione eccentrica rispetto all’albero di rotazione dell’alberino cui è collegata. Si ricorre ad un giunto di Oldham, la cui funzione è proprio FIG. 2.14 quella di fornire un movimento orbitante a Sezione schematica delle due spirali del compressore partire da un movimento rotatorio (fig. 2.12). scroll con evidenziata una fase di compressione Se si osserva la posizione reciproca delle due spirali, si vede che in un certo momento lasciano un’apertura nella zona di aspirazione, tempestivamente riempita dal refrigerante a bassa pressione aspirato dall’evaporatore (fig. 2.13). Basta poco più di un quarto di giro perché il movimento della spirale orbitante chiuda la porta alla spalle del vapore che è appena entrato. Questo si trova delimitato in uno spazio che, a mano a mano che la spirale mobile rotola su quella fissa, si riduce sempre di più, comprimendo quindi il gas (fig. 2.14). Alla fine il gas si ritrova nella zona centrale fra le due spirali, dove è posizionata la mandata verso il condensatore e dove può FIG. 2.15 Sezione schematica delle due spirali del compressore scroll con evidenziata la presenza contemporanea ad un dato istante di fasi di aspirazione, compressione e mandata ASPIRAZIONE COMPRESSIONE uscire compresso dallo spazio in cui era stato delimitato. Si osservi che, mentre abbiamo MANDATA seguito queste fasi di compressione, le due spirali intanto hanno elaborato altre fasi quasi in contemporanea di aspirazione e di mandata (fig. 2.15). SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 27 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Quali sono i punti delicati del compressore si ha nel processo reale (fig. 2.17). Quanto scroll? Anzitutto l’accuratezza delle lavorazioni migliore è il rendimento isentropico tanto e della lubrificazione che consenta la tenuta minore è il lavoro di compressione che si deve nel senso del diametro. Vi è poi da garantire fornire alla macchina a parità di servizio: la tenuta nel senso dell’altezza con adatte guarnizioni che devono resistere nel tempo is = Lid Lr = h2’ - h1 h2 - h1 all’effetto di strisciamento (in ciò aiutate molto Inoltre il compressore scroll ha un maggiore dalla lubrificazione): infatti si deve avere rendimento volumetrico, inteso come il un minimo gioco nel senso dell’altezza per rapporto fra il volume di gas effettivamente consentire il movimento relativo delle spirali compresso e il volume dello spazio di con il gas che presenta la naturale tendenza compressione rispetto ad un compressore di ritornare dal centro, dove la pressione è più alternativo a pistoni di pari capacità. Il alta, verso la periferia (fig.2.16). vantaggio è tanto più significativo quanto Il compressore scroll presenta molti vantaggi. maggiore è il rapporto delle pressioni (fig. Anzitutto un migliore rendimento isentropico 2.18). di compressione dal momento che non Dall’esterno il compressore scroll si presenta presenta le perdite di carico tipiche nei quasi sempre come una specie di barilotto a compressori alternativi a pistoni dovute sviluppo verticale (fig. 2.19). In esso la parte alle valvole. Il rendimento isentropico di compressore vero e proprio si limita ad una della compressione ηis è il rapporto fra il zona di ridotte dimensioni nella parte alta, lavoro ideale che si sarebbe avuto con una dove si possono notare le due spirali. Al di compressione adiabatica reversibile (quindi sotto di queste si vede l’albero motore con senza aumenti di entropia) e quella che invece il giunto di Oldham, mentre gran parte del FIG. 2.16 FIG. 2.17 Dettaglio di una sezione di un compressore scroll con Rappresentazione sul piano temperatura-entropia di evidenziate le guarnizioni di tenuta ed i giochi necessari una compressione adiabatica reversibile 12’ e di una per il movimento compressione reale con aumento di entropia 12 T 2 P1 2' P2 1 S 28 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.18 Confronto del rendimento volumetrico di un compressore alternativo a pistoni e di uno scroll in funzione del rapporto delle pressioni 100 rendimento volumetricio 90 scroll 70 alternativo 50 30 10 temperatura di condensazione 50°C 2 3 4 5 6 rapporto delle pressioni FIG. 2.19 Spaccato di un compressore scroll della Copeland: 1, mandata; 2, spirale orbitante; 3, spirale fissa; 4, giunto di Oldham; 5, aspirazione; 6, albero; 7, motore elettrico 7 8 barilotto è occupata dal motore elettrico che aziona il compressore. Trattando delle problematiche del compressore, conviene fare cenno anche alla fondamentale tematica della modulazione di potenza. Infatti la macchina scelta avrà una sua potenza nominale, scelta dal progettista con i criteri che verranno più avanti affrontati e frequentemente dovrà fornire una potenza inferiore a quella nominale. La modalità più semplice per adattare la potenza della macchina al carico richiesto è la cosiddetta regolazione in attacca-stacca o in ON-OFF. Il compressore opera a potenza nominale fino a che un segnale, ad esempio da un termostato che rileva il raggiungimento di una certa temperatura nell’ambiente, lo ferma per un determinato intervallo di tempo, per poi farlo ripartire, quando, ad esempio, la temperatura indicata scende sotto un diverso valore di set SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 29 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< point. Questa modalità operativa presenta una inverter, vale a dire un dispositivo elettronico serie di svantaggi. in grado di modificare la frequenza della • I due set point di temperatura devono essere corrente elettrica alternata, sia nel senso di abbastanza distanziati per evitare un numero aumentarla rispetto ai 50 Hz della rete, sia di eccessivo di partenze e fermate soprattutto in ridurla. Si ha così modo di avere una velocità presenza di carichi ridotti. variabile del compressore in una gamma • Maggiore è la distanza fra il valore di set abbastanza ampia. Non tutta la gamma delle point di partenza da quello di fermata, velocità è disponibile, dal momento che a maggiore è l’oscillazione di temperatura velocità decrescenti tendono a prevalere nell’ambiente riscaldato con possibile disagio i ritorni di gas compresso verso la zona per gli occupanti. di aspirazione. Ad esempio la frequenza • Il funzionamento in attacca-stacca riduce il potrebbe variare da 30 a 75 Hz. A 75 Hz valore del COP per le perdite che si realizzano si ha la massima capacità della pompa di nella fasi transitorie di fermata e soprattutto di calore, mentre a 30 Hz si ha la minima. Per ripartenza. potenze inferiori alla minima si provvede • Ogni ripartenza del compressore è un piccolo anche per i sistemi modulanti in continua al trauma per il motore elettrico del compressore funzionamento in attacca- stacca. I vantaggi con relativa microincisione sull’avvolgimento e del funzionamento con inverter si possono rischio di guasto precoce. così elencare: • Ogni ripartenza della macchina presenta una • Maggiore benessere degli occupanti dal coppia di spunto con possibile momentaneo e momento che istante per istante si fornisce fastidioso abbassamento della tensione. esattamente il carico richiesto. Va rilevato che molti degli inconvenienti • Maggiore rendimento del sistema con valori elencati sono stati progressivamente di COP ai carichi parziali addirittura migliori minimizzati, ma alcuni non vanno sottovalutati, che a carico nominale. Infatti a carico parziale per cui da sempre si è cercato di modulare la in questo caso le portate di refrigerante che potenza delle macchine. devono trarre calore dall’evaporatore e fornirlo In un primo tempo si è fatto ricorso per al compressore sono minori e quindi con le i compressori alternativi pluricilindrici alla superfici di scambio messe a disposizione le cortocircuitazione delle valvole di aspirazione differenze di temperatura si riducono e il ciclo e mandata di uno o più cilindri, riducendo così diventa più favorevole. la potenza del compressore, a prezzo delle • La partenza della macchina può essere molto perdite per attrito nel funzionamento a vuoto dolce senza sbalzi di tensione perché viene del cilindro escluso. attuata alla minima velocità di rotazione e poi La modalità di parzializzazione considerata più il compressore viene accelerato dall’inverter efficace è stata tuttavia la variazione continua alla velocità di rotazione richiesta. nella velocità di rotazione del compressore. Questa può essere ottenuta mediante un 30 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.20A Dettaglio del sistema Digital Scroll© in fase di carico con valvola solenoide chiusa e camera di sovrapressione carica ALTA PRESSIONE CAMERA DI SOVRAPRESSIONE VALVOLA SOLENOIDE A 2 VIE FORO CALIBRATO BASSA PRESSIONE FIG. 2.20B Dettaglio del sistema Digital Scroll© a spirali scariche con valvola solenoide aperta e camera di sovrapressione scarica ALTA PRESSIONE CAMERA DI SOVRAPRESSIONE VALVOLA SOLENOIDE A 2 VIE FORO CALIBRATO BASSA PRESSIONE Gli svantaggi dell’inverter sono da un lato il maggiore costo e dall’altro un assorbimento di potenza dovuto alle trasformazioni sulla FIG. 2.21A Rappresentazione di un ciclo a vuoto di 18 secondi su 20, capacità del compressore ridotta al 10% corrente elettrica che riduce il rendimento di qualche punto percentuale al carico nominale della macchina. Recentemente si è proposta una versione ingegnosa di compressore scroll nel quale è possibile attuare la modulazione con un sistema brevettato che va sotto il nome di “digital scroll©” dovuto alla Copeland. In sostanza il sistema è basato sulla possibilità di FIG. 2.21B Rappresentazione di un ciclo a vuoto di 10 secondi su 20, capacità del compressore ridotta al 50% separare di una piccola distanza le due spirali durante il funzionamento per un intervallo di tempo prestabilito. Un dispositivo con valvola a solenoide può scaricare la pressione in una camera di sovrapressione che tiene a contatto SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 31 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< la spirale fissa con quella orbitante per periodi secondi si può far funzionare il compressore a di tempo preordinati. Questo produce un vuoto per intervalli di 18 secondi, ottenendo innalzamento di circa 1 mm della spirale fissa in tal modo una potenza al 10% (fig. 2.21a), e si arresta il flusso di gas alla mandata (le oppure per intervalli di 10 secondi ottenendo spirali girano a vuoto. una parzializzazione al 50% (fig. 2.21b). Si osservi in fig. 2.20a la posizione delle L’operazione di modulazione in questo modo spirali nella sezione longitudinale del non è a costo zero, dal momento che il compressore mentre lavorano: la stessa compressore anche a vuoto richiede energia pressione prodotta spinge verso il basso che comunque è dell’ordine del 7% rispetto la spirale fissa e la mantiene a contatto al funzionamento a regime e quindi si tratta di con la spirale orbitante. La figura illustra la una modalità assai conveniente almeno in un possibilità tramite un collegamento della range ragionevole di parzializzazione. camera di sovrapressione di scaricare la stessa Infine si deve notare che sia nei compressori a consentendo un passaggio di gas attraverso la vite che in alcuni modelli di compressore scroll valvola solenoidale nella zona di aspirazione. è possibile realizzare un’iniezione di liquido o L’attivazione del solenoide riesce così a di vapore di refrigerante a ridotta temperatura scaricare la spirale fissa che viene innalzata nella fase intermedia di compressione. Questa dalla molla di circa 1 mm (fig. 2.20b). Questo iniezione consente tramite la successiva fa sì che il compressore lavori a vuoto fino evaporazione di refrigerante di attuare un a che il solenoide non venga disattivato. raffreddamento intermedio che riduce in L’operazione può avvenire ad intervalli modo apprezzabile il lavoro di compressione, prefissati. Ad esempio in un ciclo di 20 in particolare quando il compressore per valori FIG. 2.22 Ciclo economizzatore per un compressore a vite. Si nota in 6 l’invio di vapore a temperatura più ridotta rispetto a quella del vapore in corso di compressione compressore 5 pc pi 1 pe LAM. 1 2 4 32 LAM. 2 3 SEPARATORE EVAPORATORE 6 CONDENSATORE 7 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.23 Rappresentazione sul piano pressione-entalpia degli stati caratteristici del refrigerante indicati nello schema a blocchi della figura precedente p 1 pc pi pe 7 3 6 2 4 5 h di temperatura di evaporazione molto bassa di funzionamento dell’evaporatore rispetto a deve operare con elevati rapporti di pressione. quella del condensatore. La fig. 2.22 mostra quanto avviene in un Infine si deve notare che, se è vero che compressore a vite: al compressore arriva la grande maggioranza dei compressori del vapore ad una pressione intermedia è azionata da motore elettrico, esiste la la cui temperatura è ridotta rispetto a possibilità che siano azionati anche da un quella del vapore compresso fino a quella motore a combustione interna, tipicamente pressione dal compressore a vite. Infatti un motore alternativo a pistoni, realizzando dal condensatore il refrigerante ha subìto una tipologia di pompa di calore con motore una prima laminazione con riduzione di (di solito a gas). Il grande vantaggio di questa temperatura da 1 a 2 (fig. 2.23). Ne deriva tecnologia è di disporre anche del calore di una temperatura più ridotta per la successiva recupero del motore (dal raffreddamento della compressione fino al valore finale con un camicia dei cilindri, dell’olio lubrificante e dei più limitato valore complessivo del lavoro di fumi di scarico) con valori molto elevati del compressione. Questa operazione, indicata REP (Rapporto di Energia Primaria). I problemi come ciclo economizzatore, si può realizzare sono legati oltre che al costo iniziale molto più facilmente anche nei compressori centrifughi elevato, alle problematiche di manutenzione che presentano sempre almeno due stadi di e gestione (cambio dell’olio e revisioni compressione. Recentemente si può effettuare periodiche) e di rumorosità. vantaggiosamente anche nei compressori scroll (fig.2.24) con vantaggi tanto più 2.2 CONDENSATORI ED EVAPORATORI significativi quanto più bassa è la temperatura Condensatori ed evaporatori sono gli elementi SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 33 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 2.24 Ciclo economizzatore per un compressore scroll valvola di inversione batteria ESTERNA batteria interna COMPRESSORE SCROLL direzione del refrigerante RISCALDAMENTO VALVOLA DI LAMINAZIONE VALVOLA DI INIEZIONE LIQUIDO RAFFREDDAMENTO PRESSIONE Ginj + Gs FLUSSO del refrigerante Gs Ginj ASPIRAZIONE Ginj INIEZIONE DI LIQUIDO Gs ENTALPIA FIG. 2.25 Schema a blocchi di una pompa di calore aria-aria nel funzionamento estivo BATTERIA ESTERNA BATTERIA INTERNA LPO ICO NT O A IA UID GL TTI I LIQ D BO 34 COMPRESSORE SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.26 Schema a blocchi di una pompa di calore aria-aria nel funzionamento invernale VAPORE FREDDO LPO ICO NT O A IA ID GL QU TTI I LI BO D BATTERIA ESTERNA LIQUIDO FREDDO BATTERIA INTERNA COMPRESSORE VALVOLA DI LAMINAZIONE di scambio termico vuoi con l’ambiente D’estate la macchina opera come interno vuoi con la sorgente o il pozzo termico. condizionatore e in una versione molto Nelle macchine a ciclo invertibile vengono diffusa lavora ad espansione diretta su due scambiati i ruoli fra il funzionamento estivo e batterie ad aria, una interna ed una esterna quello invernale. (fig. 2.25). Nella figura si nota la valvola a 4 FIG. 2.27 Andamento delle temperature del refrigerante e dell’aria in fase di riscaldamento nel condensatore temperatura (°C) desurriscaldamento sottoraffreddamento 55 condensazione 50 refrigerante 45 40 aria 35 0 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 0,2 0,4 0,6 0,8 superficie progressiva del condensatore 1,0 35 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< vie che indirizza il vapore compresso in uscita incentivazioni dello scambio termico consente dal compressore alla batteria esterna, dove da un lato una riduzione di dimensioni e condensa e poi passa alla batteria interna dall’altro una limitata rumorosità. per il tramite della valvola di laminazione Per la batteria esterna invece risultano per produrre l’effetto frigorifero. D’inverno essenziali sia una progettazione con la valvola a 4 vie indirizza il flusso dal incentivazioni dello scambio termico, ad compressore verso la batteria interna dove esempio ricorrendo ad alette corrugate od il refrigerante viene desurriscaldato e poi intagliate, dall’altro un’adeguata spaziatura condensa con effetto termico utile (fig. 2.26). fra le alette che consenta il drenaggio delle Il successivo passaggio attraverso la valvola condense ed un flusso accettabile quando vi di laminazione porta il refrigerante alla più sia brinamento incipiente. bassa pressione dove evaporerà nella batteria La fig. 2.27 rappresenta l’andamento esterna, sottraendo calore all’aria esterna. dello scambio termico in un condensatore Nelle figure viene anche rappresentato il raffreddato ad aria. Si nota come il refrigerante cosiddetto accumulatore o bottiglia anticolpo prima venga surriscaldato con discesa rilevante di liquido la cui finalità è di fornire al di temperatura, quindi condensi a temperatura compressore vapore almeno saturo, evitando costante e poi venga parzialmente che in ogni caso non gli arrivino gocce di sottoraffreddato. D’altro lato l’aria subisce un liquido che, come si sa, è praticamente progressivo riscaldamento nell’attraversare la incomprimibile e quindi potrebbe batteria. danneggiarlo. La pompa di calore appena descritta viene Non vi sono particolari commenti da fare indicata come pompa di calore aria-aria. Si per la batteria interna, salvo che un’accurata possono avere anche pompe di calore aria- progettazione che tenga conto delle possibili acqua per le quali l’aria è la sorgente fredda FIG. 2.28 Condensatore a fascio tubiero VAPORE DI REFRIGERANTE DAL COMPRESSORE PIASTRA DI DISTRIBUZIONE TESTATA ACQUA ALL’USCITA ACQUA ALL’INGRESSO VERSO LA VALVOLA DI LAMINAZIONE 36 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.29 Evaporatore a fascio tubiero valvola di laminazione aspirazione del compressore refrigerante che evapora nel fasciame acqua raffreddata nei tubi ritorno dell’olio esterna e la pompa di calore cede calore acqua: lo scambio con l’esterno avviene con al vettore acqua che distribuirà l’energia acque superficiali o sotterranee o il terreno termica all’ambiente riscaldato, ad esempio e la pompa di calore riscalda acqua che poi per il tramite di un pavimento radiante o di distribuirà energia termica nel riscaldamento un fan coil. Ovvero si possono avere pompe ambientale. di calore acqua-aria dove la sorgente fredda Si incontrano quindi nelle pompe di calore sia della pompa di calore è un fluido che deriva evaporatori che raffreddano un liquido che da scambio termico con acque sotterranee condensatori raffreddati a liquido. o superficiali ovvero con il terreno, mentre Per le taglie più grandi i condensatori o gli la pompa di calore riscalda direttamente evaporatori a liquido sono del tipo a fascio l’aria dell’ambiente interno. Infine l’ultima tubiero (fig. 2.28). Nei condensatori il vapore combinazione è la pompa di calore acqua- entra nella parte centrale e condensa nel fasciame tubiero, mentre nei tubi circola FIG. 2.30 Condensatore o evaporatore a piastre per pompa di calore con sorgente fredda o scambiatore lato carico a liquido l’acqua. Nel caso in cui si abbia un evaporatore a fascio tubiero questo di solito lavora, come si dice, allagato (fig.2.29). Il refrigerante liquido forma uno strato al fondo dell’evaporatore e dalla superficie libera per effetto dello scambio termico con l’acqua che circola nei tubi si sviluppa il vapore di refrigerante che verrà aspirato dal compressore. Tale funzionamento richiede un rilevante quantitativo di refrigerante nel circuito; in compenso implica un grado di surriscaldamento ridotto prima del compressore pur garantendo che il compressore aspirerà vapore. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 37 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Nelle macchine di minore potenza sia di elaborare, di mantenere il dislivello di condensatore ed evaporatore a liquido sono pressione. In altri termini la strozzatura deve del tipo a piastre saldo brasate (fig. 2.30). lasciar passare la quantità di refrigerante che Delle piastre piane corrugate formano un il compressore sta elaborando a fronte della sandwich dove passa alternativamente da caduta di pressione fra alta e bassa del ciclo. una parte il refrigerante e dall’altra il liquido In passato si è fatto spesso ricorso ad una da riscaldare o da raffreddare. Lo scambio strozzatura vera e propria, del tutto passiva termico avviene con grande efficienza ed in un come un capillare, vale a dire un tubo di sistema caratterizzato da elevata compattezza. piccolo diametro sufficientemente lungo Di solito l’evaporatore opera, come si dice, da fornire la perdita di carico indicata. Un ad espansione secca, dove le regolazioni sistema del genere non è in grado di adattarsi richiedono un certo grado di surriscaldamento a condizioni variabili del carico e da molto (alcuni °C) prima dell’aspirazione del tempo è stato sostituito in tutte le macchine compressore. Questa regolazione sarà imposta superiori alle dimensioni di un frigorifero dalla valvola termostatica. da una valvola termostatica. Si tratta di un sistema in cui il passaggio del refrigerante 2.3 L’ORGANO DI LAMINAZIONE incontra una valvola che può avere gradi Nel funzionamento della macchina frigorifera diversi di apertura in funzione di un segnale o della pompa di calore a compressione di comando, fornito di solito dal grado di risulta indispensabile che il collegamento surriscaldamento all’uscita dell’evaporatore. fra condensatore a più alta pressione e Nella fig. 2.31 si vede appunto la valvola che l’evaporatore a più bassa sia inserita una può muoversi in direzione verticale verso strozzatura che consenta, data la portata l’alto o il basso, lasciando passare una minore volumetrica che il compressore è in grado o una maggiore quantità di refrigerante a FIG. 2.31 Schema relativo ad una valvola di laminazione termostatica. Il sensore di temperatura avverte la temperatura di surriscaldamento all’uscita dell’evaporatore PRESSIONE DERIVANTE DA SURRISCALDAMENTO PRESSIONE DELLA MOLLA PRESSIONE DI EVAPORAZIONE VALVOLA E SEDE DELLA VALVOLA EVAPORATORE SENSORE DI TEMPERATURA VITE DI REGOLAZIONE 38 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.32 Schema a blocchi della pompa di calore ad aria immaginata da Lord Kelvin AZIONAMENTO CON MACCHINA A VAPORE ALL’AMBIENTE RISCALDATO CILINDRO DI USCITA ARIA ESTERNA CILINDRO DI INGRESSO SCAMBIATORE DI CALORE seconda della pressione del gas contenuto ottimali. Questo vale soprattutto quando nel soffietto superiore, pressione determinata i dislivelli di temperatura (e quindi di dalla temperatura all’uscita dell’evaporatore, pressione) fra condensatore ed evaporatore dalla pressione di taratura di una molla di diventino piuttosto ridotti. In tal caso la valvola regolazione e dalla pressione di evaporazione. termostatica non riesce ad operare in modo Qualora il grado di surriscaldamento tenda soddisfacente e si è costretti a lavorare ad un a crescere viene esercitata una maggiore dislivello di pressione sufficientemente elevato pressione sul soffietto che fa scendere la anche quando le condizioni ambientali ne valvola e consente l’ingresso di una maggiore consentano uno più favorevole. quantità di refrigerante. Questo fa scendere il Per ovviare a queste limitazioni si è ricorsi grado di surriscaldamento. recentemente alle valvole di laminazione di Qualora invece il grado di surriscaldamento tipo elettronico (EEV, Electronic Expansion scenda rispetto al valore prefissato, vi sarà Valve) nelle quali la posizione della valvola una minore pressione sul soffietto e di è comandata da un microprocessore con conseguenza la valvola tenderà a chiudere. un motorino passo passo. Il deflusso di In questo modo una minore quantità di refrigerante viene regolato in funzione di una refrigerante passerà nell’evaporatore e il grado serie di parametri, il più importante dei quali di surriscaldamento risalirà. potrebbe essere il grado di surriscaldamento La valvola termostatica di laminazione non che in questo caso si può fissare a valori molto è la soluzione ideale dato che riesce ad ridotti. L’impiego di queste valvole risulta molto adattarsi ad un campo di temperatura al di utile negli impianti frigoriferi, consentendo di fuori del quale le sue prestazioni non sono migliorare fortemente le prestazioni invernali a SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 39 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< fronte di temperature di condensazione molto prelevata dall’esterno viene fatta espandere: ridotte. Data la progressiva riduzione di costo così facendo si raffredda ben al di sotto delle EEV è possibile un loro impiego in un della temperatura dell’aria esterna. In prossimo futuro anche nelle pompe di calore. tal modo può ricevere spontaneamente energia termica dall’esterno mediante un 40 2.4 IL REFRIGERANTE semplice scambiatore di calore. La successiva Componente fondamentale della macchina compressione porta l’aria ad una temperatura è il fluido frigorifero o frigorigeno che dir si più alta di quella dell’ambiente da riscaldare. voglia. Qualche tempo dopo aver formulato questa In effetti proprio la mancanza di adeguati idea, Lord Kelvin aggiungeva la seguente nota refrigeranti ha molto ritardato l’impiego al suo lavoro: “Il metodo di riscaldare l’aria generalizzato sia delle macchine frigorifere che descritto nell’articolo non è stato ad oggi delle pompe di calore. realizzato. Quando le cascate del Niagara La possibilità di realizzare una pompa di verranno poste al lavoro a beneficio del Nord calore era già stata preconizzata da William America attraverso dei conduttori elettrici, Thompson, il famoso Lord Kelvin, che non c’è dubbio che verranno largamente pubblicò la memoria “On the economy of the impiegate per il riscaldamento abitativo in heating and cooling of buildings by means una parte rilevante di Canada e Stati Uniti. of currents of air” nei Proceedings of the Ma è possibile che troveranno applicazione Royal Philosophical Society di Glasgow. Lo anche se meno ampia in altri paesi freddi scritto è del 1852 e si raccomanda anche per moltiplicare il calore del carbone e di per l’interessante proposta tecnologica di altri combustibili e per utilizzare il vento e le realizzare una macchina impiegante l’aria cadute d’acqua per riscaldare le case”. come fluido operativo (fig. 2.32). L’aria La prima pompa di calore in assoluto era FIG. 2.33 FIG. 2.34 Refrigeranti sintetici derivati dalla molecola del metano, Refrigeranti sintetici derivati dalla molecola dell’etano, CH4. Per ogni coppia di numeri, identificativa del C2H6. Per ogni terna di numeri, identificativa del refrigerante R, si ritrovano gli atomi di H, Cl e F che refrigerante R, si ritrovano gli atomi di H, Cl e F che compongono con C la molecola del refrigerante compongono con C2 la molecola del refrigerante SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.35 Caratteristiche sgradite dei refrigeranti sintetici derivati dal metano °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° IDROGENO °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° INFIAMMABILE °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° R152a ++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ R142b R143a °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° TOSSICO ++++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° R141b °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° R134a °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° R22 °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° R123 °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° LUNGA PERMANENZA IN ATMOSFERA °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°R12 R113 R114 R11 °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° CLORO °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°° R115 FLUORO realizzata nel 1855 dall’austriaco Peter Ritter proprietà termodinamiche. La tossicità e von Rittinger che la installava presso le miniere l’infiammabilità ne hanno tuttavia limitato l’uso di sale di Ebensee. Si trattava di una pompa ad impieghi industriali o con collocazioni in di calore a ciclo aperto a ricompressione centrale remota nel terziario. La rivoluzione nel meccanica di vapore d’acqua azionata da una campo dei refrigeranti si ebbe a partire dagli caduta idrica. Il compressore aspirava il vapore anni ’30 del secolo scorso con l’introduzione prodotto nei concentratori della soluzione da parte della Dupont di refrigeranti acquosa di sale a 117°C e alla pressione di sintetici, che vennero chiamati con il nome 170 kPa, comprimendolo a 300 kPa, pressione commerciale di freon. alla quale la temperatura di condensazione Si tratta di sostanze derivate dai primi è di 138°C. In tal modo la condensazione idrocarburi della serie paraffinica satura, vale del vapore permetteva di produrne una a dire da metano CH4 e etano C2H6 per quantità equivalente con un COP superiore sostituzione parziale o totale degli atomi di a 10. Il condensato prima di essere scaricato idrogeno con gli alogeni Cloro e Fluoro. Per preriscaldava la soluzione salina diluita in questo vengono indicati come cloro-fluoro- ingresso ai concentratori. Come si vede, il (idro) carburi. problema del fluido operativo era risolto Nella tecnica vengono identificati da una R ricorrendo direttamente al vapor d’acqua. seguita da un numero di 2 cifre per i derivati Nei decenni successivi si ricorreva a sostanze da CH4: il primo numero dà H+1, mentre il diverse. Di queste solo l’ammoniaca ha secondo dà F (Cl si ricava per differenza) e da mantenuto un ruolo importante anche nelle 3 cifre per i derivati da C2H6 (la prima cifra dà macchine moderne per le sue eccellenti C-1). Ad esempio R22 = CHClF2. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 41 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Lo schema di fig. 2.33 mostra chiaramente le lungo periodo di decadimento (dissociazione) possibili composizioni dei derivati da CH4: ad in atmosfera. Stessa indicazione riporta la esempio il refrigerante in passato più diffuso in fig. 2.36 nei confronti del triangolo relativo ai assoluto, lo R12 si trova con nessun atomo di derivati dall’etano. H e rispettivamente 2 di Cl e 2 di F (CCl2F2). Com’è noto la distruzione dell’ozono I derivati dall’etano sono più numerosi e stratosferico e l’effetto serra antropogenico sono indicate in fig. 2.34 le diverse possibili hanno indotto a limitare o vietare l’uso di molti composizioni. Ad esempio lo R125, che si refrigeranti organici. Prima sono stati messi al incontrerà fra poco, presenta 2 atomi di C, bando R-11 e R-12. Successivamente è stato 1 di H, nessuno di Cl e 5 di F (C2HF5). I eliminato anche lo R-22. derivati dell’etano e del propano ammettono Non è stato facile trovare dei fluidi sostitutivi isomeri, vale a dire composti con la medesima in particolare per macchine progettate composizione chimica ma differenti proprietà per funzionare con i fluidi tradizionali. Per chimico fisiche per la diversa aggregazione quanto riguarda l’utilizzo degli HFC (Idro- degli atomi nella molecola. Si distingue allora Fluoro- Carburi, in pratica gli unici consentiti l’uno dall’altro con l’aggiunta della lettera a e caratterizzati dal fatto che non tutti gli che designa il composto meno simmetrico del atomi di H sono sostituiti e non risulta primo, ad esempio R134 e R134a. presente il Cl) uno dei problemi è sorto per Benché tutte le combinazioni siano la ridottissima solubilità con gli oli minerali fisicamente ottenibili, non tutte si adattano che è una caratteristica gradita per poter far ad ottenere un buon refrigerante. La fig. 2.35 ritornare al compressore l’olio trascinato dal riporta il triangolo di fig. 2.33 indicando che refrigerante nel circuito; per questo motivo si alcuni composti sono poco adatti perché è dovuto ricorrere agli oli poliesteri, limitando tossici ovvero infiammabili oppure hanno un fortemente i possibili retrofitting. FIG. 2.36 Caratteristiche sgradite dei refrigeranti sintetici derivati dall’etano con identificati i fluidi adatti per la sostituzione di CFC e di HCFC °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° IDROGENO °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ INFIAMMABILE °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° FLUIDI ADATTI PER LA +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ SOSTITUZIONE DEI CFC ED HCFC °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° +++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++ TOSSICO °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ++++++++++++++++++++++++++ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° CLORO FLUORO °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° COMPLETAMENTE ALOGENATI (PRIVI DI H) POTENZIALMENTE DANNOSI PER L’AMBIENTE °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° 42 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.37 Linea di bolla e linea di rugiada a due diverse pressioni per una miscela di due refrigeranti A e B p2 > p1 Vapore Lin ea di b olla da gia id ru ea Lin Tsat di b temperatura (°C) Tsat di A p = p2 Liquido a p2 Vapore a p1 a iad rug di ea Lin p = p1 Composizioni azeotropiche i ea d Lin la bol Liquido 0 A composizione yB 1 B (frazione di massa di B) Attualmente i fluidi maggiormente impiegati linea di rugiada che caratterizzano il passaggio nelle pompe di calore sono le miscele da fase liquida a fase vapore della miscela pluricomponente della serie R-400. Si (fig. 2.37). Si vede che ad ogni pressione può tratta di miscele zeotropiche (si chiarirà esistere una zona dove il comportamento fra poco il significato del termine) in cui il della miscela è azeotropo: in parole povere si numero è caratteristico dei componenti la comporta come una sostanza pura. Dalle altre miscela, mentre diverse composizioni degli parti il comportamento è invece zeotropo. Si stessi componenti sono distinte con lettere analizzi in fig. 2.38 il progressivo riscaldamento maiuscole successive. Ad esempio R-407C di una miscela zeotropica delle due sostanze è una miscela zeotropica di R-32, R-125 pure C e D con una concentrazione di e R-134a e questo è indicato dal numero partenza ym. Al riscaldamento corrisponde 407. La C indica una percentuale di massa inizialmente solo un incremento di rispettivamente del 23%, 25 e 52%. L'R410A temperatura (trasformazione 0-1). In 1 viene è una miscela HFC quasi azeotropa. Essa è toccata la linea di bolla, dove la miscela composta da R32 e R125, ciascuno al 50% in comincia a vaporizzare. La composizione peso. del vapore è però diversa da quella iniziale, In una miscela non tutti i componenti sono essendo più ricco nel componente più volatile: caratterizzati da eguale volatilità. Si prenda in la sua concentrazione è yv1. Di conseguenza si esame una miscela di due componenti, uno modifica anche la composizione della miscela meno volatile (A) ed uno più volatile (B). Ad liquida rimasta che si sposta progressivamente ogni pressione si può tracciare linea di bolla e a concentrazioni maggiori nel componente SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 43 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 2.38 Processo di vaporizzazione ad una data pressione di una miscela zeotropa di due refrigeranti, C e D, il secondo più volatile del primo Tsat di C 3 Vapore temperatura (°C) 2 T2 yv yl2 yl 1 Lin ea di rug iad Bif a ase yv1 Line a di p = costante T1 Tsat di D boll a liquido yl2 yv1 0 C 1 D composizione yD (frazione di massa di D) meno volatile. Ad un certo istante della di condensazione della miscela. È rilevante vaporizzazione ci si trova, ad esempio, con osservare che per una miscela zeotropa il la concentrazione del liquido yl e del vapore cambiamento di fase non avviene ad una yv. Arrivati alla temperatura T2 tutta la miscela certa pressione a temperatura costante, sarà passata alla fase vapore e si ritorna alla bensì con una differenza di temperatura concentrazione di partenza. Andamento (glide) che può essere di alcuni gradi. Questa analogo si riscontra a ritroso nel processo caratteristica può costituire un vantaggio dal FIG. 2.39 Ciclo di Lorenz consentito da miscele zeotrope con andamento parallelo delle temperature dei fluidi esterni che si riscaldano nel condensatore e si raffreddano nell’evaporatore temperatura (°C) 2’ 2 3 3A 5A 4’A 1 5 4’ entropia 44 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 2.40 Ciclo di una pompa di calore fra le temperature di 40°C e -2°C sul diagramma pressione-entalpia della miscela R 410A momento che nello scambio termico sia al praticamente come una sostanza pura, condensatore che all’evaporatore nei confronti mostrando un glide di appena 0,1 °C. di un fluido monofase (aria od acqua) le due La fig. 2.40 illustra un tipico ciclo di pompa di temperature possono procedere di pari passo. calore nel diagramma pressione entalpia dello Gli andamenti dei fluidi esterni sono quelli R-410A fra le temperature di condensazione tratteggiati in fig. 2.39 e il ciclo termodinamico di 40°C e di evaporazione di -2°C. Si noti che (ciclo di Lorenz) consentirebbe delle all’uscita del compressore la temperatura del prestazioni più elevate. refrigerante raggiunge gli 80°C. Lo svantaggio delle miscele zeotrope è dovuto È il caso infine di ricordare il recente interesse al fatto che un’eventuale perdita di refrigerante nei confronti di un fluido frigorifero naturale: ha luogo con composizione prevalente nel l’anidride carbonica (CO2). I problemi più componente più volatile e quindi risulta cospicui sono quelli legati alla relativamente alterata la proporzione originaria, anche elevata pressione critica (circa 74 bar) e alla quando la carica viene ripristinata. Risulta bassa temperatura critica (31°C). Queste quindi necessario sostituire l’intera carica. caratteristiche impongono il ricorso ad un ciclo Questo è uno dei motivi, assieme a un indice transcritico in cui non vi è condensazione del di prestazione energetica eguale o superiore vapore, ma si opera sempre al di sopra della a quello del R22, che ha portato ad impiegare pressione critica tramite un “gas cooler”, uno largamente nelle pompe di calore lo R410A scambiatore che raffredda il vapore prima della che è una miscela HFC, come si è detto, laminazione, con problematiche impiantistiche quasi azeotropa, vale a dire che si comporta di non piccola entità. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 45 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 46 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 3 INDICI DI PRESTAZIONE DELLE POMPE DI CALORE Le prestazioni di una pompa di calore sono di refrigerante. Questo vale generalmente descritte principalmente dal COP e dalla anche per un aumento della temperatura sua capacità o potenza termica disponibile. di condensazione, dato che il rendimento Del COP si è detto come dipenda dalle volumetrico del compressore tende a temperature del ciclo per ogni macchina. diminuire. È interessante conoscere il suo valore Le prestazioni istantanee possono essere stagionale che dipende dall’andamento delle rappresentate come nel diagramma di fig. temperature della sorgente fredda e di quelle 3.1 dove in funzione della temperatura di del calore prodotto nel corso della stagione evaporazione e per diverse temperature di riscaldamento. Tale valore dipende anche di condensazione si leggono sulla scala dal grado di parzializzazione della macchina di sinistra le capacità della macchina e e quindi dal suo dimensionamento rispetto su quella di destra i COP. La figura non al carico di progetto e, per le pompe di specifica la tipologia della sorgente fredda calore che operano usando l’aria esterna della macchina. Qualora si trattasse di aria come sorgente, dall’umidità dell’aria. In esterna si noterebbero delle riduzioni di funzione di questa (e della temperatura COP e di capacità dovute agli sbrinamenti che contemporaneamente si manifesta) della macchina. A questo fenomeno si farà si possono avere cicli di sbrinamento con riferimento nel capitolo 5, relativo alle sorgenti penalizzazione della macchina. Anche la della pompa di calore. capacità della macchina dipende, a parità Il COP, come è stato definito, è un indice di velocità di rotazione del compressore adimensionale, dato che si può interpretare dalle temperature. Infatti il compressore è come il rapporto fra la potenza termica fornita normalmente una macchina volumetrica che, dalla macchina (espressa in W) e la potenza ad una certa velocità di rotazione, elabora elettrica da fornire al compressore (anch’essa una portata volumetrica fissata di refrigerante. espressa in W). Qualora si abbia un abbassamento nella Negli USA si fa largo impiego dello HPF temperatura di evaporazione, la portata di (Heating Performance Factor) che è il massa di conseguenza diminuisce, dato rapporto fra la potenza termica espressa in il maggiore volume specifico del vapore Btu/h e la potenza fornita al compressore SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 47 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< (espressa questa in W). Si tratta quindi di grande pratica utilità dal momento che le un rapporto dimensionale (Btu/Wh) che va temperature di funzionamento della macchina moltiplicato per 0,293 Wh/Btu per poter sono molto diverse in inverno e in estate. istituire un confronto con il COP così come L’EER è il rapporto fra l’effetto frigorifero e l’abbiamo definito. Viene utilizzato anche il lavoro necessario a produrlo. Qualora le il valore stagionale del rapporto (SHPF - due quantità siano espresse nella stessa Seasonal Heating Performance Factor). unità di misura si tratta di un rapporto Frequentemente la pompa di calore è di tipo adimensionale. Purtroppo negli USA è “invertibile” (si possono scambiare i ruoli di invalsa l’abitudine di esprimerlo ponendo evaporatore e condensatore) e in tal caso al numeratore l’effetto frigorifero in Btu/h e risulta utile conoscere le sue prestazioni nel al denominatore la potenza in W. Ne esce funzionamento frigorifero, specificate dall’EER un rapporto dimensionale con dei valori (Energy Efficiency Ratio) spesso indicato evidentemente non direttamente confrontabili anche come ε. Per un ciclo di Carnot inverso con i precedenti. Il rapporto dimensionale va vale la relazione: moltiplicato ancora per 0,293 Wh/Btu per COP =ε+1 (3.1) poter istituire il confronto. Spesso negli USA Questo vale in maniera approssimata anche si fa riferimento al SEER (valore stagionale per le macchine reali, dal momento che dell’indice). l’energia fornita al compressore si ritrova Per arrivare alla valutazione del coefficiente in buona parte come energia termica al stagionale negli USA vengono impiegati gli ARI condensatore. Di fatto la relazione non è di Standards 210/240 (ARI = Air-Conditioning FIG. 3.1 Prestazioni tipiche di una pompa di calore al variare delle temperature di condensazione e di evaporazione 70 C 30° 60 C 40° C 50° 40 30 20 e ion saz n e d on di c a r atu per tem e azion dens n o c ra di eratu temp 30°C 7 40°C 50°C 6 5 4 3 10 2 -10 48 8 COP capacità (kW) 50 -5 0 5 temperatura di evaporazione °C 10 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 3.2 Fattore di correzione per gli apporti interni gratuiti 1,2 fattore CD 1,0 +σ 0,8 CD 0,6 -σ 0,4 0,2 1000 2000 3000 gradi giorno 4000 and Refrigeration Institute). Questi si temperatura fissata per l’ambiente e la applicano a pompe di calore del tipo aria-aria temperatura esterna: con potenzialità in riscaldamento inferiore a BLj = 19 kW, arrivando alla determinazione dello 18 - Tj 18 - Tprogetto x C x Qprogetto (3.2) HSPF. La temperatura di 18°C (per la verità 65°F) Le prestazioni di una pompa di calore aria- viene scelta anziché di 20°C per tenere aria dipendono dalla temperatura ed umidità conto degli apporti gratuiti (illuminazione, dell’aria esterna, dalla temperatura interna elettrodomestici, ecc.). Negli ultimi anni gli degli ambienti riscaldati e dal carico termico. apporti gratuiti sono molto aumentati e si Mentre negli standard ARI 210/240 le sono visti dipendere dal numero di gradi condizioni interne sono considerate costanti, giorno per cui viene usato un coefficiente C la temperatura esterna ed i carichi vengono di ulteriore riduzione del carico, valutabile variati. Per quanto riguarda la curva di carico, con il grafico di fig. 3.2. Si nota che il grado di essa è basata sulla temperatura esterna incertezza del fattore, indicato dalla varianza σ, espressa dalla curva di frequenza, vale a dire è piuttosto rilevante. La temperatura dell’aria dalla durata di ogni intervallo di temperatura esterna di progetto è ovviamente la Tprogetto e (nj, ad esempio in ore/anno). In altre parole il a questa temperatura corrisponde il carico di campo di temperature dell’aria esterna viene progetto Qprogetto. suddiviso in un certo numero di intervalli (di Lo HSPF è valutato come la somma 1 o 2 °C ciascuno) e si considera per ognuno dell’energia termica fornita dall’impianto che di essi la frequenza media (bin method). va divisa per il consumo elettrico richiesto. Ad ogni temperatura dell’aria esterna Tj si fa La relazione considerata è la seguente e corrispondere un carico BLj (Building Load). Il merita alcuni commenti: carico si considera in prima approssimazione dipendere solo dalla differenza fra una SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 49 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 3.3 Curva cumulativa della temperatura durante la stagione invernale per Venezia 100% frequenza per cui T < T0 75 50 25 0 -5 0 5 T0 (°C) 10 15 20 FIG. 3.4 Determinazione del tempo per il quale la temperatura risulta inferiore rispettivamente a 0 °C e a 5 °C 100% frequenza per cui T < T0 75 50 25 0 -5 50 0 5 T0 (°C) 10 15 20 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 3.5 Curva cumulativa del fabbisogno di riscaldamento durante la stagione invernale a Venezia 100% frequenza per cui T < T0 75 50 25 0 -5 0 5 T0 (°C) 10 15 20 10 15 20 FIG. 3.6 Determinazione della quota di fabbisogno per temperatura inferiore a 0 °C 100% frequenza per cui T < T0 75 50 25 0 -5 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 0 5 T0 (°C) 51 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< ∑BLj (Tj) x j HSPF = ( COP (T X ) + RH (T ) ) x N ∑ j 52 è necessario rielaborare la curva di fig. 3.3 nj N ( BLj (Tj) j nj (3.3) j’ j in modo che la cumulativa rappresenti il fabbisogno. La curva cumulativa di fabbisogno risulta più ripida nella prima parte della Xj è il rapporto fra il carico istantaneo precedente curva cumulativa di temperatura, dell’edificio e la capacità nominale della dal momento che il fabbisogno si considera pompa di calore. Esso va specificato legato alla differenza fra temperatura interna dal momento che il COP dipende dalla ed esterna, come si vede dalla fig. 3.5. Nelle temperatura ma anche dal grado di condizioni di progetto tuttavia la quota di parzializzazione della macchina. nj è il numero fabbisogno risulta inferiore al 5% del totale di ore nell’intervallo di temperatura con Tj al e se si sceglie una temperatura di 0 °C per centro rapportato al numero totale di ore N di il dimensionamento della pompa di calore riscaldamento. Infine RH è il contributo delle si soddisfa più del 75% del fabbisogno resistenze scaldanti di integrazione (nullo per complessivo (fig. 3.6). La quota mancante del tutti i valori di temperatura esterna superiori al fabbisogno viene soddisfatta da un dispositivo balance point). ausiliario: se c’è l’allacciamento gas da una Di che si tratta? La descrizione del balance caldaia ausiliaria di piccola potenzialità. point (punto di equilibrio) consente Negli USA si ricorre a resistenze elettriche. importanti precisazioni sul funzionamento La valutazione va fatta caso per caso. Ad delle pompe di calore ad aria. esempio si non si ha l’allacciamento gas Il carico di progetto ha una frequenza conviene scegliere decisamente una pompa abbastanza limitata. Si consideri la curva di calore a giri variabili, la cui capacità al cumulativa delle temperature per Venezia, massimo numero di giri sia prossima al carico rappresentata in fig. 3.3. La temperatura di progetto, tenuto conto che l’elevata inerzia di progetto è -5°C. Per meno del 20% del termica di molti sistemi di riscaldamento tempo la temperatura è inferiore agli 0°C, a bassa temperatura (ad esempio un mentre per il 50% del tempo è inferiore a pavimento radiante) riduce la probabilità di 5°C (fig. 3.4). Se si sceglie di dimensionare avere condizioni di disagio anche qualora la capacità della pompa di calore sulla il dimensionamento sia un po’ inferiore al temperatura di progetto, essa lavorerà carico di progetto. La temperatura scelta per sistematicamente parzializzata, con eventuali la capacità della pompa di calore suddivide il penalizzazioni sul COP e con un costo iniziale campo di temperature esterne tramite il punto legato alla maggiore potenzialità. Si ritiene di incontro della linea di carico dell’edificio quindi spesso conveniente dimensionare con quella di capacità della pompa di calore. la macchina su di una temperatura più alta Tale punto di incontro prende il nome di di quella di progetto, ad esempio per 0°C. balance point. Se si vuole allora stimare la percentuale di Vale la pena insistere ancora su questo fabbisogno soddisfatta dalla pompa di calore, aspetto. Il fabbisogno di riscaldamento SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 3.7 Curva di carico di riscaldamento di un edificio in funzione della temperatura dell’aria esterna kW fab bis ogn o -10 -5 0 del l’ed ific io 5 10 temperatura esterna 15 20 dell’edificio spesso si considera linearmente momento che il compressore è normalmente dipendente dalla temperatura dell’aria esterna. di tipo volumetrico, vale a dire elabora un La curva di carico parte da una temperatura definito volume di gas ad una certa velocità di dell’aria esterna al di sopra della quale non vi rotazione, ne consegue che al diminuire della è fabbisogno dal momento che le dispersioni temperatura diminuisce la portata di massa sono compensate dagli apporti gratuiti: la di refrigerante, dato che la portata di massa è radiazione solare, l’energia assorbita dagli il prodotto della portata volumetrica V per il elettrodomestici, l’illuminazione. L’altro punto volume specifico v: caratteristico della curva di carico è quello del m = Vv fabbisogno in condizioni di progetto (fig. 3.7). Dalla portata di massa di refrigerante La capacità della pompa di calore ad aria ha dipende la potenza di riscaldamento della un andamento in controtendenza rispetto macchina che deriva dal desurriscaldamento a quello appena esaminato. Infatti la sua a valle del compressore e soprattutto dalla capacità diminuisce con la temperatura. Al condensazione del refrigerante. diminuire della temperatura dell’aria esterna Una curva orientativa della capacità della (sorgente fredda in questo caso della pompa macchina in funzione della temperatura di calore) diminuisce anche la temperatura esterna potrebbe essere quella rappresentata di evaporazione del refrigerante. A questa in fig. 3.8. diminuzione fa riscontro un aumento del Il punto di incontro delle due curve è appunto volume specifico del refrigerante. Dal il balance point (fig. 3.9). Come indicato nella SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI (3.4) 53 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 3.8 Curva di capacità di riscaldamento di una pompa di calore ad aria in funzione della temperatura dell’aria esterna kW à acit cap -10 -5 0 re calo i d pa pom 5 10 temperatura esterna 15 20 FIG. 3.9 Balance point: punto di incontro della curva di fabbisogno e di quella di capacità di riscaldamento della pompa di calore in funzione della temperatura dell’aria esterna kW fab bis ogn o à acit cap capacità insufficiente -10 54 -5 capacità esuberante 0 3 5 10 temperatura esterna 15 20 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 3.10 175 COP invernale ed estivo e di fabbisogno in funzione della temperatura dell’aria esterna 150 potenza frigorifera potenza termica 125 potenza in ingresso riscaldamento ausiliario 100 potenza in ingresso BALANCE POINT 75 carico dell’edificio 50 4 carico frigorifero 3 COP (b) COP (a) (cop) frigorifera ed assorbita, di valutazione percentuale della capacità della pompa di calore e delle potenze all’ingresso Curve di potenza termica, 25 2 td 0 -15 -10 -5 0 5 temperatura della sorgente fredda 10 15 riscaldamento 28 33 temperatura del pozzo termico condizionamento estivo 38 figura, al di sotto del balance point la capacità un’area alla quale è proporzionale l’entità è insufficiente e quindi va opportunamente dell’energia fornita dal sistema ausiliario. Il integrata con un sistema ausiliario, mentre problema non si pone d’estate dal momento al di sopra la capacità è esuberante e la che la macchina riesce a soddisfare sempre macchina deve funzionare parzializzata. il carico frigorifero e lavora parzializzata per La situazione viene descritta in modo più valori inferiori di temperatura dell’aria esterna. esauriente nella sua complessità dalla Nel grafico si vedono tratteggiate le curve di fig. 3.10. Si nota anzitutto la curva di potenza elettrica all’ingresso della macchina. A carico dell’edificio che si annulla per una fronte di una minore capacità della macchina temperatura di 18°C dell’aria esterna e che si ha anche una minore potenza elettrica cresce linearmente fino ad una temperatura di assorbita, salvo che il COP diminuisce al progetto di -10°C (zona molto fredda). Nella diminuire della temperatura della sorgente parte di destra del grafico viene rappresentato fredda (o all’aumentare della temperatura il carico frigorifero estivo che sale da un valore del pozzo termico). Ne consegue che la nullo alla temperatura di 26°C fino al valore capacità offerta dalla macchina aumenta più di progetto per una temperatura esterna di rapidamente di quanto aumenti la potenza 38°C. La curva di prestazione della pompa di assorbita dal compressore: il COP aumenta, calore incontra la curva di carico dell’edificio appunto. ad una temperatura appena al di sotto di 0 Tornando alla relazione (3.3) vanno espresse °C (balance point). Viene segnata tratteggiata le prestazioni delle pompe di calore. Lo SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 55 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< standard ARI definisce a questo scopo sei viene aggiunto fino alla concorrenza del zone climatiche per gli USA. Il costruttore carico richiesto. deve comunque specificare nei valori 3)La pompa di calore viene fermata a nominali lo HSPF nella zona IV per la quale temperature esterne molto basse e si la curva di carico dell’edificio è appunto una opera solo con il riscaldamento ausiliario. relazione lineare che parte da carico nullo ad Una variante più evoluta della pompa di una temperatura dell’aria esterna di 18,3 °C calore a capacità fissa è quella a doppia (65 °F). velocità. In questo caso si devono rilevare 6 La misura in laboratorio delle prestazioni della punti di misura per tracciare le due curve alla pompa di calore va svolta nei vari punti di velocità minore e maggiore del compressore. carico secondo la curva di carico per i diversi Il punto cruciale qui si ha quando il carico intervalli j di temperatura. si trova ad un livello intermedio fra le due Per una macchina a capacità fissa, al di fuori capacità. Alla velocità maggiore la capacità dell’intervallo di brinamento (di cui si dirà fra della pompa è esuberante e si deve poco), capacità e potenza assorbita vengono provvedere alla parzializzazione; alla velocità stimati variare linearmente con la temperatura più bassa si deve intervenire con sorgente dell’aria esterna. I due punti di misura sono ausiliaria. In entrambi i casi vanno computate realizzati per temperature esterne di 8,3°C e le prestazioni, anche se verosimilmente si -8,3°C. All’interno della zona di brinamento sceglierà la prima delle due possibilità. (da 8,3°C a 2,8°C), capacità e potenza Infine le pompe di calore possono essere assorbita sono fatte variare linearmente fra dotate di inverter e funzionare a giri variabili. -8,3 e 2,8 °C. In ultima analisi sono necessari Alla frequenza minima si eseguono prove solo tre punti di misura. a temperature relativamente elevate, 8,3°C Si possono trovare tre situazioni diverse: e 13,3°C. Alla frequenza massima le prove si 1)se la capacità della macchina supera il eseguono alle temperature di -8,3°C e 8,3°C. carico richiesto, l’unità lavora in attacca- La frequenza intermedia viene testata solo a stacca. I costruttori possono realizzare 2,8°C e valutata con la seguente relazione: un test supplementare per misurare la penalità in questa modalità operativa, indicando un fattore Cd di penalizzazione Si è fatto cenno prima al problema oppure utilizzare un valore di default dell’intervallo di brinamento. di 0,25 che significa che il COP della Com’è noto l’aria può contenere una quantità macchina risulta ridotto del 25% a carico più o meno grande di vapore acqueo: la nullo mentre non viene modificato a pieno quantità che può essere contenuta è tanto più carico (100%). grande, quanto più alta è la temperatura. Ecco 2)Il carico termico risulta più elevato della 56 che se l’aria ha un determinato contenuto capacità disponibile dalla pompa di calore. di vapore d’acqua ad una certa temperatura, In questo caso un riscaldamento elettrico se questa diminuisce, il contenuto può SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< diventare eccessivo per la nuova temperatura la resistenza termica fra fluido evaporante raggiunta: l’aria non è in grado di contenere ed aria: inoltre il ghiaccio occupa lo spazio tanto vapore acqueo e la quantità eccedente di passaggio dell’aria, che può attraversare la tende a separarsi, condensando sulle batteria in minore quantità. È una condizione superfici più fredde disponibili. Ecco perché di funzionamento molto sfavorevole e che il freezer del nostro frigorifero si ricopre può condurre alla fermata della pompa in tempi abbastanza brevi di una crosta di di calore. Contrariamente a quanto si può ghiaccio: a parte l’essiccazione di eventuali credere, le condizioni per il brinamento non si derrate introdotte, ad ogni apertura chiusura hanno a temperature molto basse dell’aria, dal dello sportello entra l’aria della cucina con momento che a tali temperature il contenuto maggiore contenuto di vapore d’acqua. Alla di vapore d’acqua è molto basso. Viceversa bassa temperatura interna del frigorifero l’aria il brinamento può risultare frequente per può contenere un quantitativo limitatissimo temperature dell’aria fra -5 °C e 5 °C quando di vapore acqueo: allora la parte eccedente l’umidità relativa superi il 60%. Nei nostri condensa e successivamente solidifica sulle climi è una condizione frequentissima in tutta più fredde pareti del freezer. Si sarà osservato la stagione invernale. che lo strato di ghiaccio si ispessisce più Ben prima che si blocchi la batteria esterna è rapidamente d’estate, quando, almeno nel necessario effettuare lo sbrinamento. L’azione nostro clima, l’aria è più calda e con un di sbrinamento deve essere automatica contenuto di vapore più alto. Lo strato di e lo sbrinamento deve attuarsi in breve ghiaccio aumenta la resistenza termica fra tempo, affinché la pompa di calore possa fluido evaporante nei serpentini del freezer e riprendere subito il suo funzionamento. La l’aria interna del frigorifero. In corrispondenza necessità di sbrinamento viene identificata, il funzionamento è meno favorevole. rilevando variazioni di proprietà imputabili Nella batteria esterna della pompa di calore alla presenza di uno strato di ghiaccio. Ad il processo seguito non è molto diverso. Le esempio, si è visto che, quando la batteria pareti della batteria sono più fredde di alcuni è brinata, lo spazio di passaggio dell’aria si gradi rispetto all’aria esterna: se la differenza riduce: ciò significa che aumentano le perdite di temperatura è abbastanza grande (per di carico attraverso la batteria. Vi è una la precisione la temperatura della parete maggiore differenza di pressione: un semplice deve essere inferiore alla temperatura di manometro differenziale può attivare quindi rugiada dell’aria), parte del vapore condensa il ciclo di sbrinamento, quando si raggiunga e l’aria esce dalla batteria con un minore un certo valore. Oppure, se la batteria è contenuto di vapore, come si dice di solito, brinata, aumenta la resistenza termica: deumidificata. Se le pareti della batteria aumenta così la differenza di temperatura hanno una temperatura inferiore a 0° C, fra fluido evaporante ed aria. In questo caso l’acqua condensata solidifica proprio come nel una misura di differenza di temperatura può freezer in strati sempre più spessi. Aumenta attivare il ciclo di sbrinamento. Oppure, più SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 57 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< semplicemente, si può attivarlo con una certa per evitare sgradevoli sensazioni di freddo, periodicità, ad esempio una volta ogni ora, durante il ciclo di sbrinamento viene fornita quando la temperatura dell’aria esterna e la all’interno una certa potenza termica. sua umidità siano tali da rendere probabile il Secondo un’altra possibilità si provvede brinamento. ad effettuare un’iniezione di gas caldo Con il ciclo di sbrinamento si scioglie tutto il proveniente dal compressore verso la batteria ghiaccio che copre la batteria: il sistema più esterna (fig. 3.11). semplice e di aumentarne la temperatura Questa modalità provoca minori disagi nel delle pareti. Il metodo più comune nelle locale riscaldato (non vi è effetto frigorifero pompe di calore cosiddette invertibili è quello nel locale riscaldato, ma manca comunque di invertire il ciclo, facendole funzionare una quota della potenza del riscaldamento). per alcuni minuti nel ciclo estivo. Come Si hanno tempi più lunghi di sbrinamento e si ricorderà, ciò può essere ottenuto con costi energetici più elevati. Lo sbrinamento l’azionamento della ben nota valvola di comporta un costo energetico che può inversione a quattro vie. Lo scambiatore superare anche il 10% di quanto fornito interno funge da evaporatore e la batteria dalla macchina con un andamento molto esterna da condensatore. La potenza termica dipendente dalla situazione climatica. disponibile alla batteria elimina rapidamente L’operazione risulta penalizzante dal punto il ghiaccio. L’inconveniente più grave di di vista del rendimento della pompa di questa metodologia è che durante il ciclo calore, tanto che se si rappresenta il COP di sbrinamento una certa quantità di calore in funzione della temperatura esterna si viene sottratta all’interno dell’edificio. Talvolta, incontra un tipico punto di flesso della curva FIG. 3.11 Schema di circuito con valvola per iniezione di gas caldo alla batteria esterna VALVOLA DI SBRINAMENTO EVAPORATORE CONDIZIONATORE COMP. VALVOLA DI LAMINAZIONE 58 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 3.12 Andamento del COP di una pompa di calore ad aria in funzione della temperatura dell’aria esterna per tre diverse umidità relative UR = 90% COP (% VALORE NOMINALE) 120% UR = 70% 110% UR < 50% 100% 90% 80% 70% 60% -10 -5 0 5 T EMPERATURA (°C) 10 15 in corrispondenza delle condizioni per le quali del 60% e diventa molto grande per una esiste l’esigenza dello sbrinamento (fig. 3.12). temperatura di 4 °C ed un’umidità relativa Il brusco calo di COP dovuto alla necessità di del 90%. Ecco che risulta fondamentale attuare lo sbrinamento si nota a partire dalla l’identificazione precisa del momento temperatura di 6 °C con un’umidità relativa per il quale risulta necessario avviare lo FIG. 3.13 Intervallo di tempo in minuti ottimale fra due sbrinamenti in funzione della temperatura dell’aria esterna per umidità TEMPO OTTIMALE FRA 2 SBRINAMENTI (MINUTI) relative variabili fra 60% e 100% 600 500 400 70% 300 200 80% 100% 90% 100 -15 -10 -5 0 +5 +10 T EMPERATURA DELL’ARIA ESTERNA (°C) SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 59 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< sbrinamento e di quando questo si può ciclo. considerare terminato. La problematica è della Si vede che in media circa il 10% dell’energia massima importanza nel nostro clima della viene richiesta dallo sbrinamento con pianura padana, dal momento che è proprio prestazioni peggiori con la modalità di nel campo di temperature esterne da 5°C iniezione di gas caldi. Si nota poi come la fino a 0°C che risulta massima la formazione temperatura più penalizzante sia quella di 2°C di brina. Questo fatto risulta confermato dal con punte del 15%. diagramma di fig. 3.13 nel quale in funzione È interessante a questo punto analizzare della temperatura dell’aria esterna vengono anche il tempo richiesto per lo sbrinamento. indicati i tempi ottimali fra due sbrinamenti La fig. 3.15 riporta delle valutazioni secondo consecutivi per umidità relative variabili dal le quali ancora una volta il tempo è 60% al 100%. funzione delle condizioni dell’aria esterna Oltre alla riduzione del COP l’energia richiesta e in alcuni casi supera il 10% del tempo di per operare lo sbrinamento è tutt’altro che funzionamento della macchina. Nel caso trascurabile. Il diagramma di fig. 3.14 illustra del sistema a inversione di ciclo il rettangolo la percentuale di energia richiesta dallo superiore mostra la quota di tempo necessaria sbrinamento rapportata alla complessiva a rimettere a regime il condensatore, energia richiesta dalla pompa di calore per divenuto freddo per il suo funzionamento da diverse condizioni operative rispettivamente evaporatore. dell’aria esterna e dell’acqua calda prodotta. La valutazione della penalità dovuta al Lo sbrinamento può avvenire per iniezione di brinamento, in assenza di dati specifici del gas caldi all’evaporatore o per inversione di costruttore, si valuta con diagrammi come FIG. 3.14 Percentuale della complessiva energia elettrica richiesta da pompa di calore a seconda che lo sbrinamento sia realizzato con iniezione % DI ENERGIA UTILIZZATA PER SBRINAMENTO di gas caldi (HG) o con inversione di ciclo (PR) - A2/W35 temperatura dell’aria 2°C e dell’acqua 35°C 60 16 14 12 10 8 6 4 2 HG PR HG PR HG PR HG PR HG PR HG PR A-7/W35 A-7/W50 A2/W35 A2/W50 A7/W35 A7/W50 0 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 3.15 % DEL TEMPO UTILIZZATO PER SBRINAMENTO Percentuale del tempo complessivamente utilizzato per lo sbrinamento sul totale delle ore di funzionamento della pompa di calore 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 HG PR HG PR HG PR HG PR HG PR HG PR A-7/W35 A-7/W50 A2/W35 A2/W50 A7/W35 A7/W50 quello di fig. 3.16 che mostrano l’andamento detrazioni fiscali per spese di riqualificazione di un coefficiente correttivo C1 del COP di energetica fissa dei limiti inferiori sia per il una pompa di calore ad aria in funzione della COP a regime delle macchine che per l’EER, temperatura esterna per varie umidità relative. fissando i valori di prova e i limiti a seconda Il recente decreto 7/4/08 relativo alle della tipologia delle macchine distinguendo FIG. 3.16 Andamento di un coefficiente correttivo C1 del COP di una pompa di calore ad aria in funzione della temperatura esterna per varie umidità relative σ ≤ 50% 0% 6 σ= 0,9 % 85 95 % 0,8 0% 0,7 10 C1 = (COP)σ/ (COP)σ = 50% 1,0 0,6 -25 -20 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI -15 -10 -5 T0 (°C) 0 5 10 15 61 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< TABELLA 3.1 VALori limite DM 7/4/08 TIPO DI POMPA DI CALORE AMBIENTE ESTERNO [°C] AMBIENTE INTERNO [°C] COP AMBIENTE ESTERNO [°C] AMBIENTE INTERNO [°C] EER aria/aria tbsi: 7 tbui: 6 tbsi: 20 tbui: 15 3,9 tbsi: 35 tbui: 24 tbsi: 27 tbui: 19 3,4 aria/acqua tbsi: 7 tbui: 6 ti: 30 tu: 35 4,1 ti: 35 tu: 24 ti: 23 tu: 18 3,8 ti: 0 tbsi: 20 tbui: 15 4,3 ti: 30 tu: 35 tbsi: 27 tbui: 19 4,4 salamoia/aria salamoia/acqua acqua/aria acqua/acqua Tabella 3.1 COP ed EER limite del DM 7/4/08. Significato dei pedici: bs = bulbo secco; bu = bulbo umido; i = ingresso; u = uscita 62 ti: 0 ti: 30 tu: 35 4,3 ti: 30 tu: 35 ti: 23 tu: 18 4,4 ti: 15 tu: 12 tbsi: 20 tbui: 15 4,7 ti: 30 tu: 35 tbsi: 27 tbui: 19 4,4 ti: 10 ti: 30 tu: 35 5,1 ti: 30 tu: 35 ti: 23 tu: 18 5,1 i fluidi trattati dalle macchine sia verso la per le ore dei vari intervalli. In questo modo si sorgente esterna che verso l’interno. I valori ottiene lo SCOP. Verrà introdotta una funzione limite sono riportati nella Tabella 3.1. di etichettatura di qualità delle macchine Come si vede la tabella non fa riferimento a in funzione dello SCOP. Per fornire dei dati valori stagionali, specificando le temperature a orientativi, entro i primi due anni dell’entrata bulbo secco e a bulbo umido dell’aria esterna. in vigore della Direttiva il valore minimo di In prospettiva tuttavia è previsto a SCOP dovrà essere di almeno 3,2 (e di SEER livello europeo che si faccia riferimento di almeno 3,6) mentre entro 4 anni i valori rispettivamente ad uno SCOP (COP dovranno salire ad almeno 3,5 (4,3 per lo stagionale) e ad uno SEER (Energy Efficiency SEER). Ratio stagionale). Secondo i documenti Per fornire dei valori di confronto i valori preliminari il riferimento sarà al clima di minimi per ottenere la qualificazione energy Strasburgo, che viene considerato freddo per star negli USA sono di un HSPF di almeno una pompa di calore aria-aria, soprattutto 2,4 e di SEER di 4,1 con valori simili sia per rispetto al Sud Europa, ma che si considera sistemi split che per apparecchi centralizzati. consenta un confronto comune fra i vari Se si volesse valutare a tavolino la prestazione sistemi di riscaldamento. Il costruttore stagionale di una pompa di calore ad aria dovrà fornire la capacità della macchina è indispensabile conoscere da un lato la per una temperatura di progetto di -10°C distribuzione di temperatura e di umidità con l’opzione di indicare una capacità di dell’aria esterna nel corso della stagione riscaldamento fra -7 °C e 2 °C. La curva di invernale e dall’altro la penalizzazione dovuta carico viene tracciata linearmente a partire al funzionamento ai carichi parziali. In assenza dalle condizioni di progetto con zero carico di dati forniti dal costruttore può valere come alla temperatura di 16 °C. Vanno valutati COP indicazione orientativa una relazione del tipo: e rapporti di carico per le temperature esterne C2 = 0,36 x PAR + 0,64 di -7,2,7 e 12 °C per una temperatura interna nella quale C2 è il coefficiente di riduzione di 20 °C. La somma dei prodotti dei carichi del COP e PAR è il rapporto fra il carico termici ad ogni intervallo di temperatura per il nell’intervallo di temperatura considerato e numero di ore degli intervalli viene divisa per la capacità della pompa di calore a quella il prodotto della potenza elettrica assorbita temperatura. (3.5) SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< Il procedimento di calcolo si articola nelle fasi disponibile al condensatore della pompa di seguenti: calore in quell'intervallo di temperatura. 1 In base alla macchina prescelta si valuta 7.Il rapporto fra l'energia fornita al per ogni intervallo di temperatura il COP e condensatore, calcolata in (6), e il COP, la capacità, attraverso diagrammi o tabelle calcolato in (4), dà l'energia meccanica con le informazioni di Figura 3.1. impiegata al compressore relativa 2.Nota la trasmittanza dell'edificio si calcolano le dispersioni medie relative ad ogni all'intervallo di temperatura. 8.La differenza fra il fabbisogno energetico intervallo di temperatura dal prodotto in (5) e l'energia fornita al condensatore della trasmittanza per la differenza fra 18° calcolata in (6) dà l'energia ausiliaria C e la temperatura media dell'intervallo necessaria relativa ad un certo intervallo di considerato. La scelta di 18° C, anziché del temperatura. valore di 20° C al quale si vuole mantenere Le somme per tutti gli intervalli di temperatura l'ambiente, cerca di tener conto in maniera delle quantità calcolate in (5), (6), (7), (8) approssimativa degli apporti gratuiti. danno rispettivamente: 3.Quando il rapporto fra le dispersioni calcolate in (2) e la potenzialità calcolata in (1) è inferiore all'unità, esso si può considerare una stima della percentuale di 1. i fabbisogni energetici complessivi mensili dell'edificio; 2. l'energia complessivamente fornita dalla pompa di calore; utilizzo della macchina in quell'intervallo di 3. l'energia meccanica mensile richiesta; temperatura. 4. l'energia ausiliaria mensile. 4.Si corregge il COP calcolato al punto (1) con il fattore correttivo CI, dovuto all'umidità Esempio numerico 3.1 relativa, e con il fattore C2, dovuto al Un edificio monofamiliare ubicato a Venezia funzionamento a carico parziale, fattori viene riscaldato con una pompa di calore desumibili eventualmente da tabelle e ad aria. L’edificio presenta una trasmittanza grafici. complessiva di 400 W/K. Si impiega una 5.Le dispersioni medie dell'edificio calcolate pompa di calore della potenza nominale di 5 in (2) moltiplicate per il numero di kW. ore relativo ad un certo intervallo di La sua capacità in funzione della temperatura temperatura forniscono il fabbisogno dell’aria esterna è rappresentata con la retta: complessivo di energia che compete nel Qc = 4,2 + mese a tale intervallo. 6.La capacità calcolata in (1) moltiplicata per tE 10 kW L’andamento del COP si può approssimare il numero di ore relativo all'intervallo di con la retta: temperatura e, quando il rapporto in (3) COP = 2,5 + 0,05 x tE sia inferiore all'unità, per la percentuale Si devono introdurre al COP due coefficienti di utilizzo della macchina porge l'energia correttivi, uno dovuto al brinamento che va SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 63 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< TABELLA 3.1 VALUTAZIONE DEL COP CORRETTO PER LA PARZIALIZZAZIONE DELLA POMPA DI CALORE INTERVALLO DI TEMPERATURA valore centrale UAΔt (kJ/h) Qc (kJ/h) COP PAR C2 COP x C2 17 1440 21240 3,35 0,068 0,664 2,23 15 4320 20520 3,25 0,211 0,716 2,33 13 7200 19800 3,15 0,364 0,771 2,43 11 10080 19080 3,05 0,528 0,830 2,53 9 12960 18360 2,95 0,706 0,894 2,64 7 15840 17640 2,85 0,898 0,963 2,75 5 18720 16920 2,75 1,000 1 2,75 3 21600 16200 2,65 1 1 2,65 1 24480 15480 2,55 1 1 2,55 -1 27360 14760 2,45 1 1 2,45 -3 30240 14040 2,35 1 1 2,35 -5 33120 13320 2,25 1 1 2,25 Tabella 3.2 Andamento per i diversi intervalli di temperatura (colonna 1) dei carichi termici dell’edificio (colonna 2), della capacità della pompa di calore (colonna 3), del COP (colonna 4), dell’entità della parzializzazione (colonna 5), della penalità dovuta alla parzializzazione (colonna 6) e del COP così corretto (colonna 7) TABELLA 3.3 VALUTAZIONE DEL COP MEDIO MENSILE INTERVALLO DI TEMPERATURA valore centrale n (h) UR (%) COP x C2 17 0 15 0 2,33 13 0 2,43 C1 COP Dispersioni (Mj) QC (Mj) W (Mj) Qaux (Mj) 2,23 11 6 88 2,53 1 2,53 60 60 24 0 9 37 72 2,64 0,96 2,53 480 480 189 0 7 110 81 2,75 0,95 2,61 1742 1742 668 0 5 127 84 2,75 0,9 2,48 2377 2377 961 0 3 160 81 2,65 0,91 2,41 3456 3456 1433 0 1 112 88 2,55 0,83 2,12 2742 2742 1295 0 -1 106 90 2,45 0,82 2,01 2900 1565 779 1336 -3 73 92 2,35 0,85 2,00 2208 1025 513 1183 -5 8 63 2,25 0,96 2,16 265 107 49 158 SOMMA 16230 13554 5912 2677 MPF = 2,29 Tabella 3.3 Valutazione del COP medio mensile dell’applicazione considerata. Gli intervalli di temperatura e le frequenze sono riportate nelle prime due colonne. La colonna 3 riporta l’umidità relativa media nell’intervallo 64 di temperatura considerato. La colonna 4 restituisce il COP già valutato nella tabella 3.2. La colonna 5 dà i fattore correttivo per lo sbrinamento. La colonna 6 fornisce il COP corretto. Le dispersioni dell’edificio sono riportate per ogni intervallo di temperatura in colonna 7, mentre la colonna 8 dà la capacità della pompa di calore. La colonna 9 dà l’energia elettrica richiesta dalla pompa di calore. Al di sotto della temperatura di -1°C questa non riesce a fornire tutta l’energia richiesta e l’ultima colonna dà l’energia ausiliaria necessaria SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< valutato con il grafico di fig. 3.16, Il secondo Si prende poi un mese, ad esempio gennaio coefficiente è dovuto al funzionamento a e si riportano le ore e le umidità relative più carico parziale ed è valutabile con la relazione probabili, valutando il coefficiente correttivo (3.5). per il brinamento della batteria, il COP corretto Si costruisce anzitutto una matrice con i valori per lo sbrinamento e le altre grandezze di degli intervalli di temperatura considerati, interesse come in tabella 3.3. con la stima dei carichi, della capacità della Si è così trovato un valore medio mensile del macchina, del COP e della penalizzazione COP pari a 2,29. dovuta al funzionamento parzializzato, come L’operazione va ripetuta mese per mese per in Tabella 3.2. trovare lo SCOP (o SHPF). SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 65 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 66 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 4 Applicazione delle pompe di calore nel riscaldamento residenziale e nel terziario 4.1 CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE Nel prendere in considerazione il possibile impiego di una pompa di calore in un suggerito dal ciclo di Carnot inverso: COP = Tc Tc -Te qualsiasi impianto, si dovrebbe sempre Si veda l'intervallo entro cui può variare il tenere presente la rilevante sensibilità delle COP in fig. 4.1 in funzione dell'incremento sue prestazioni alle temperature massima di temperatura consentito dalla pompa di e minima del ciclo o, più sinteticamente, calore. La fascia più in alto dei valori compete all'incremento di temperatura che la pompa di alle macchine di piccola taglia e di limitata calore garantisce rispetto alla sorgente fredda. qualità. I valori intermedi competono a Con prestazioni si intendono sia COP della macchine moderne, mentre i COP più alti macchina che capacità. Per quanto riguarda sono quelli relativi alle macchine di grossa il COP è già molto significativo l'andamento taglia. L'andamento della capacità risulta FIG. 4.1 COP (scala di destra) ovvero rapporto fra energia e calore trasferito (scala di sinistra) nell’ipotesi di ciclo ideale e per macchine reali in funzione dell’incremento di temperatura 0,6 Ex/Q 0,5 0,3 0,2 0,1 100 °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° macchine reali °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° HP °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° refrigerazione °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 50 0 50 100 incremento di temperatura (K) COP 2 3 4 5 riscaldamento 10 20 50 150 200 67 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< altrettanto penalizzante al crescere del divario temperatura di progetto di arrivo dell’acqua di temperatura. a 70-80°C che è al di sopra dei valori di Questo dato di partenza fondamentale impiego ordinario di una pompa di calore. fornisce un primo importante suggerimento. Di solito, però, nel retrofitting dell’esistente Prima di compiere qualsiasi sforzo per si opera anche un intervento di isolamento ricercare sorgenti termiche a livelli di termico che riduce il carico di progetto temperatura più convenienti, è consigliabile dell’edificio: rispetto ad un edificio non isolato selezionare con cura i sistemi di non è difficile pervenire ad una riduzione del riscaldamento, in modo da abbassare la 50% nel carico di progetto. Come si vedrà, temperatura di fornitura dell'energia termica. una simile riduzione consente di mantenere è privo di senso rivolgersi a sistemi che i radiatori esistenti alle nuove temperature utilizzano la massima temperatura consentita della pompa di calore, senza dover neppure dalla macchina (di solito fra 50 e 60°C), maggiorarli. quando ci si può rivolgere a sistemi che, Altri problemi con cui ci si deve confrontare adeguatamente dimensionati, consentono di nei sistemi con pompa di calore sono dovuti a lavorare a temperature non superiori a 35°C: diverse temperature richieste dall’impianto sia basti pensare a pavimenti o soffitti radianti, per terminali di impianto differenti nel caso ovvero a sistemi ad aria calda. di pompa di calore al servizio di un edificio Questo non preclude il possibile impiego con svariate utenze diverse oppure, più di terminali di impianto a radiatori, così comunemente, per la richiesta di acqua calda diffusi nell’edilizia esistente. È vero che i sanitaria con valori attorno a 50-55°C e relativi radiatori sono di solito dimensionati su di una scaldasalviette dei bagni. FIG. 4.2 COP di modelli di pompe di calore Ferroli del tipo aria-acqua in funzione della temperatura a bulbo umido dell’aria esterna. Le curve di sinistra si riferiscono ad una temperatura dell’acqua prodotta di 35°C, quelle di destra di 55°C 68 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< E ancora un’altra questione da affrontare è della pompa di calore) per diversi modelli di quella relativa all’integrazione con sorgenti pompa di calore. Si nota in entrambi i casi il termiche diverse, dal solare termico flesso tipico delle curve attorno agli 0°C per i e fotovoltaico, ovvero alla presenza di cicli di sbrinamento. funzionamento estate-inverno con acqua Le curve si prolungano fino ad una calda sanitaria. temperatura esterna di -20°C con un COP Conviene essere puntualmente precisi sulla al livello non disprezzabile di 2 (dislivello di prestazione delle macchine a seconda della 55°C fra caldo prodotto e sorgente fredda) temperatura dell’energia termica prodotta. quando la mandata è a 35°C. Viceversa se la Come si ricorderà dal capitolo precedente, mandata è a 55°C il precedente valore di COP vi è una forte influenza della temperatura si raggiunge a -5°C (sostanzialmente stesso della sorgente fredda sia su capacità che dislivello di prima). COP (entrambi aumentano al crescere Si osservi come ad una temperatura della di tale temperatura). Influenza altrettanto sorgente fredda di 5°C a bulbo umido (valore forte è data dalla temperatura lato caldo. tipico stagionale del Nord Italia) il COP sia Si consideri anzitutto una pompa di calore orientativamente fra 4 e 4,5 per la mandata aria-acqua (sorgente fredda aria esterna con a bassa temperatura e di 2,5-3,0 per la riscaldamento di acqua). La fig. 4.2 mostra gli temperatura di mandata più alta. andamenti di COP per una temperatura utile Un comportamento analogo si ritrova in di 35°C (grafico di sinistra) e di 55°C (grafico termini di capacità della macchina (fig. 4.3). di destra) in funzione della temperatura a La differenza è molto meno marcata che per bulbo umido dell’aria esterna (sorgente fredda il COP, in parte anche per questo. Il più basso FIG. 4.3 Capacità dei modelli di pompe di calore Ferroli del tipo aria-acqua già considerate nella precedente figura in funzione della temperatura a bulbo umido dell’aria esterna. Le curve di sinistra si riferiscono ad una temperatura dell’acqua prodotta di 35°C, quelle di destra di 55°C SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 69 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< COP per temperature di mandata più elevate calore acqua-acqua. La fig. 4.4 analizza il implica infatti una maggiore potenza assorbita campo tipico in cui la sorgente fredda è al compressore, potenza che si ritrova quasi acqua superficiale o sotterranea. Per una tutta al condensatore, in aggiunta all’energia temperatura tipica della sorgente fredda di che la macchina è riuscita a valorizzare 10°C il COP supera per bassa temperatura dall’evaporatore. di mandata il valore 5, mentre resta a 3 Un altro elemento da considerare con cura per 55°C di mandata. Per gli andamenti è il grande incremento di capacità della di capacità di fig. 4.5 si ripetono le macchina al crescere della temperatura della considerazioni viste prima. sorgente fredda: passando da 5°C a 20°C la Infine vale la pena esaminare per macchine capacità della macchina più grande aumenta reali quanto può avvenire per impianti a da 33 a 45 kW. Si dirà che a 20°C non è pompa di calore a terreno (fig. 4.6), in necessario più il riscaldamento. Ma resta cui, in funzione del dimensionamento comunque il riscaldamento dell’acqua calda delle termosonde e del tipo di terreno, le sanitaria, carico ben più ridotto di quello del temperature si collocano normalmente fra riscaldamento ambientale e che deve essere -5°C e 5°C: al valore caratteristico di 0°C in grado di scambiare energia termica con il COP è circa 4 per la mandata a 35°C ed la macchina a potenzialità confrontabili con appena 2,4 per 55°C. Vale la pena osservare quelle appena viste. che con sorgente aria a parità di temperatura Considerazioni non dissimili e, in qualche il COP sarebbe stato di oltre il 10% inferiore caso, ancora più marcate si possono ritrovare per le peggiori qualità di scambio termico fra analizzando le prestazioni di pompe di aria e liquido con l’evaporatore della pompa FIG. 4.4 COP di modelli di pompe di calore Ferroli del tipo acqua-acqua in funzione della temperatura dell’acqua in arrivo dalla sorgente fredda (acqua di falda). Le curve di sinistra si riferiscono ad una temperatura dell’acqua calda prodotta di 35°C, quelle di destra di 55°C 70 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 4.5 Capacità dei modelli di pompe di calore Ferroli del tipo acqua-acqua già considerate nella precedente figura in funzione della temperatura a bulbo umido dell’aria esterna. Le curve di sinistra si riferiscono ad una temperatura dell’acqua prodotta di 35°C, quelle di destra di 55°C di calore. presente in questo contesto è che nel Il quadro si completa in fig. 4.7 dove si riscaldamento dell’acqua sanitaria ci si riportano i valori di capacità per pompe di confronta con valori prevalenti rappresentati calore a terreno. dai grafici di destra, quindi con COP Un ultimo punto che conviene tenere mediamente più bassi. Valutando il COP FIG. 4.6 COP di modelli di pompe di calore Ferroli del tipo acqua-acqua in funzione della temperatura dell’acqua in arrivo dalla sorgente fredda (geotermico). Le curve di sinistra si riferiscono ad una temperatura dell’acqua calda prodotta di 35°C, quelle di destra di 55°C SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 71 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< stagionale della pompa di calore non solo vi piastra radiante o termosifone. è una dipendenza dalla temperatura scelta In realtà l’energia termica scambiata è per i terminali di riscaldamento, ma anche dal prevalentemente per convezione (70-80%): peso che il riscaldamento dell’acqua sanitaria l’aria ambiente a contatto con la parete calda ha sul totale. Dal momento che all’aumentare dell’elemento si riscalda e sale verso l’alto per delle caratteristiche di isolamento degli edifici la minore densità attivando un movimento i carichi di riscaldamento si riducono in convettivo più o meno intenso a seconda modo significativo, la tendenza è a un peso della forma del corpo scaldante. crescente del carico dovuto all’acqua sanitaria La resa dei corpi scaldanti viene calcolata per con conseguenze non trascurabili sul COP una temperatura media dell’acqua di 70°C stagionale della pompa di calore nell’impianto. (75-65°C). Nota l’emissione per un certo Δt calcolato 4.2 I TERMINALI DI IMPIANTO rispetto alla temperatura dell’ambiente I terminali di impianto sono in Europa riscaldato, l’emissione per una differenza di generalmente di tipo idronico: si va dai classici temperatura diversa Δt’ si calcola da: radiatori ai fan coil (ventilconvettori) per terminare con i sempre più diffusi sistemi PΔt'= PΔt ( Δt' Δt ) n radianti a pavimento o a soffitto ovvero a Il valore dell’esponente n per un radiatore pannello a parete. può variare da 1,28 a 1,33 e si può porre Il terminale di impianto più diffuso nel tipicamente a 1,3 (norma UNI 10347). riscaldamento è un corpo scaldante statico La differenza di temperatura si calcola indicato comunemente come radiatore, fra la temperatura media fra ingresso FIG. 4.7 Capacità dei modelli di pompe di calore Ferroli del tipo acqua-acqua già considerate nella precedente figura in funzione della temperatura a bulbo umido dell’aria esterna. Le curve di sinistra si riferiscono ad una temperatura dell’acqua prodotta di 35°C, quelle di destra di 55°C 72 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< e uscita del radiatore e la temperatura applicazioni negli anni ’50 del secolo scorso, dell’aria dell’ambiente riscaldato. Un riscuote ora una grande popolarità, avendo dimensionamento tipico in condizioni di risolto i suoi problemi originari. In origine progetto è del tipo 80-60 con temperatura di le tubazioni erano realizzate in metallo e ingresso al corpo scaldante di 80°C e uscita si confrontavano con i carichi termici di a 60°C. Per una pompa di calore operante a edifici per nulla isolati. Di conseguenza le temperatura massima di 55°C, la portata è temperature di alimentazione per riuscire a tale che il ritorno è a 50°C. Nel primo caso fornire la potenza termica necessaria erano il Δt è di 50°C e nel secondo è di 32,5°C. È relativamente elevate (dell’ordine di 50°C) e facile calcolare che rispetto ad un radiatore di conseguenza la superficie del pavimento normalmente dimensionato, lo stesso risultava sgradevolmente calda. Inoltre radiatore operante con la pompa di calore è capitava che il metallo soffrisse di effetti in grado di scambiare il 57% della potenza. corrosivi che arrivavano anche alla foratura del In realtà si è visto che in condizioni di sistema con esiti facilmente immaginabili. progetto assai spesso l’energia è fornita di Il migliore isolamento degli edifici odierni un sistema ausiliario (una piccola caldaia) o ha consentito una drastica riduzione della coadiuvato da resistenze elettriche. Capita temperatura di alimentazione che si può così che quasi sempre il radiatore è in tranquillamente ridurre a 30-35°C. Di grado di scambiare la potenza termica nella conseguenza la temperatura superficiale situazione del balance point. A temperature del pavimento è di poco superiore alla poco sopra gli 0°C le regolazioni con retta temperatura ambiente e il riscaldamento climatica danno temperature di ingresso risultante è uniforme e confortevole con dell’acqua nei radiatori attorno appunto ridottissima movimentazione delle polveri a 60°C. Se poi si sono fatti interventi di ed una distribuzione di temperature riduzione delle dispersioni (vetrocamera, nell’ambiente assai più uniforme e gradevole controparete isolante, isolamento a cappotto), che in un sistema a radiatore. Si vedano la potenza messa a disposizione dal radiatore due esempi di mappatura delle temperature può diventare addirittura esuberante rispetto nel locale riscaldato da un radiatore e dello alle necessità anche con temperature di stesso locale riscaldato da un pavimento alimentazione di 50°C. radiante (fig. 4.8). Si nota che la temperatura Indubbiamente il terminale di impianto che a livello della testa delle persone è più si adatta alla pompa di calore è il sistema confortevolmente più bassa della temperatura radiante a bassa temperatura. Esso si realizza media dell’ambiente e che le disuniformità comunemente nel residenziale con il sistema sono molto limitate. Inoltre le temperature a pavimento radiante, mentre nel terziario si che governano le dispersioni, ad esempio usa spesso il soffitto radiante. in corrispondenza della parete esterna con Il pavimento radiante è un sistema che, finestra sono di alcuni gradi più basse che nei dopo alterne fortune nelle sue prime sistemi a radiatori. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 73 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 4.8 Distribuzione delle temperature in un ambiente riscaldato da un radiatore (figura superiore) o da un pavimento radiante (figura inferiore) (doc. Giacomini) TEMPERATURA AMBIENTE IN UN LOCALE RISCALDATO CON RADIATORI TEMPERATURA AMBIENTE IN UN LOCALE RISCALDATO CON PANNELLI A PAVIMENTO La seconda importante innovazione dei in molte decine di anni di attività. Le nuovi pavimenti radianti è il ricorso per le tubazioni vengono annegate nel massetto tubazioni al polietilene reticolato (PE-X) su cui poi verrà posato il rivestimento finale o al polipropilene (PP). Questi materiali (piastrelle, parquet, marmo). Se le unità garantiscono lunghissime durate, valutate abitative sono diverse si pone uno strato FIG. 4.9 Disposizione del sistema di tubazioni in un pavimento radiante in un ambiente dalla pianta di complessa geometria (doc. Giacomini) 74 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 4.10 Sezione di un sistema a soffitto radiante annegato nel solaio °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° laterizio serpentina °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° fondello intonaco ferro di armatura isolante fra il massetto ed il solaio. Talvolta si di alluminio cui sono aggraffate le tubazioni aumenta lo strato di massetto con l’intento in cui si può fare circolare sia acqua calda di incrementare la capacità termica del (sempre a temperature moderate) che sistema riscaldato dal pavimento in modo acqua fredda nel periodo estivo (fig. 4.11). da avere un’elevata inerzia nel sistema di riscaldamento. La posa in opera delle tubazioni è facilitata da pannelli isolanti FIG. 4.11 Vista schematica di un soffitto radiante prefabbricato preformati, realizzati con brevetti diversi, che consentono agevolmente l’installazione anche elemento di supporto su complesse geometrie di pianta (fig. 4.9). Il pavimento radiante consente anche un certo grado di raffrescamento nei locali con scambi termici di qualche decina di W/m2, facendo circolare acqua fredda nelle tubazioni. graffe di fissaggio L’avvertenza principale è il controllo della temperatura superficiale che deve risultare superiore alla temperatura di rugiada dell’aria ambiente per evitare condensazioni sul FIG. 4.12 Ambiente riscaldato da un soffitto radiante (doc. Frenger) pavimento. Benché anche il soffitto radiante si presti ad una realizzazione con tubazioni annegate nello strato cementizio al di sopra dell’intonaco di finitura, realizzando quindi il soffitto radiante gettato in opera (fig. 4.10), più frequentemente si ricorre al controsoffitto. La soluzione risulta infatti molto conveniente nelle realizzazioni del terziario, dove il controsoffitto viene realizzato con pannelli prefabbricati, spesso SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 75 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Oltre al vantaggio di ottenere una soluzione misto con aria primaria e soffitto radiante, esteticamente molto valida (fig. 4.12), il ovvero con fan coil di deumidificazione sistema presenta un’inerzia ridotta che può e soffitto radiante. Spesso la circolazione essere vantaggiosa per occupazione limitata dell’acqua fredda in uscita dai fan coil di nel tempo dei locali. È una situazione tipica deumidificazione, in cui può entrare attorno del terziario, dove i locali sono occupati per a 10°C e uscire a 15°C per poi alimentare una frazione della giornata e spesso sono in serie il soffitto radiante, è una garanzia chiusi nel corso del fine settimana. Il soffitto, sufficiente per evitare la condensazione a con la bassa capacità termica della struttura soffitto. metallica (superiormente isolata), si porta In ogni caso è possibile un calcolo piuttosto rapidamente alla temperatura superficiale di accurato dei sistemi sia a soffitto che a regime, raffreddandosi poi rapidamente allo pavimento radiante secondo una procedura spegnimento dell’impianto. sviluppata dall’ASHRAE (American Society of L’inerzia risulta utile nelle applicazioni Heating Refrigerating and Air-conditioning residenziali per stabilizzare le temperature Engineers inc.) che verrà illustrato sia nei confronti dei carichi variabili che nei nell’Appendice alla fine del presente capitolo. periodi di preparazione dell’acqua calda Tale metodo non solo consente, a partire dalle sanitaria. Infatti in quel caso di solito la caratteristiche di progetto del sistema radiante pompa di calore si dedica con priorità alla e della sua temperatura di alimentazione, di preparazione dell’acqua calda sanitaria, non stabilire quale sia il flusso termico specifico alimentando l’impianto per periodi alcune sia in riscaldamento che in raffrescamento, decine di minuti. ma consente anche di determinare le Questa esigenza non c’è normalmente nelle temperature superficiali. applicazioni del terziario, dove la presenza di 76 apporti termici dovuti alle apparecchiature in 4.3 LA PRODUZIONE DELL’ACQUA CALDA funzione (computer, stampanti, fotocopiatrici, SANITARIA ecc) e all’illuminazione riduce le esigenze di Il fabbisogno individuale di acqua sanitaria è riscaldamento e comporta normalmente un cresciuto di pari passo alla diminuzione della maggiore impegno nel raffrescamento, cui il richiesta di riscaldamento degli ambienti per soffitto radiante è meglio vocato. i migliori isolamenti adottati. In un edificio Le potenze termiche che il soffitto radiante ben isolato l’acqua sanitaria può richiedere può scambiare in raffrescamento sono infatti fino ad 1/3 del fabbisogno complessivo di a parità di altre condizioni più significative riscaldamento. rispetto al pavimento radiante. Anche per il La caratteristica saliente della richiesta di soffitto radiante in raffrescamento è di grande acqua sanitaria sta nella sua concentrazione. importanza il controllo della temperatura Si immagini una doccia con una portata superficiale. Il sistema più razionale è d’acqua di 10 litri/min e della durata di 5 comunque in questo caso un sistema minuti con acqua a 40°C ed acqua di rete a SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< 15°C. L’energia complessiva per riscaldare i 50 dimensione di questo accumulo. litri così consumati è evidentemente di: Si deve anzitutto stimare quale sia il consumo Q = 50 (40 - 15) = 1250 kcal (1,45 kWh) giornaliero di acqua calda e quale sia il suo Il dato più interessante è la potenza termica grado di concentrazione. Tanto maggiori richiesta nei 5’ nel caso si volesse produrre questi due valori, tanto più grande dovrà istantaneamente l’acqua calda: essere selezionato l’accumulo. Si dovrà poi q = 50 (40 - 15) 60 5 = 15000 kcal (17,5 kW) scegliere un set point compatibile con il funzionamento della pompa di calore. Se Se poi si vuole evitare che l’apertura la pompa di calore ha una mandata alla contemporanea di un rubinetto di un massima temperatura di 55°C, fissare il set altro utente non produca altrettanto point dell’accumulo in un intorno di tale istantaneamente uno sgradevole effetto di temperatura rischia di far lavorare la macchina abbassamento della temperatura si arriva per delle ore con funzionamento brutalmente facilmente ai classici 24 kW delle caldaie parzializzato, dato che lo scambio termico autonome. dipende dalla differenza di temperatura. Finalmente da qualche tempo questa scelta, Atteso un valore minimo di almeno 5°C nella potenzialmente molto inefficiente, trova la differenza di temperatura, sarà importante concorrenza di caldaie di più piccola potenza la dimensione e la qualità della superficie di (anche meno di 10 kW), risolvendo tramite scambio termico. Una soluzione largamente un idoneo accumulo le problematiche sopra adottata è un boiler con uno scambiatore presentate. La scelta di installare un accumulo incorporato a serpentino immerso (fig. 4.13). di acqua calda diventa essenziale quando si Questo sistema è stato molto migliorato nel voglia integrare nell’impianto il solare termico. corso degli anni, con il ricorso a superfici Un accumulo di idonea capacità diventa alettate nella parte esterna del serpentino, anche la corretta soluzione per gli impianti a pompa di calore, nei quali la potenza della macchina va scelta, come si è visto, in funzione del carico di riscaldamento. L’acqua FIG. 4.13 Serbatoio di accumulo con scambiatore a serpentino immerso incorporato calda sanitaria va prodotta, dedicando, quando necessario, la pompa di calore a questo servizio. Negli impianti a bassa temperatura la pompa di calore lavora normalmente alla temperatura dell’acqua calda prodotta a 35°C, passando a 55°C, nel caso si debba caricare l’accumulo dell’acqua calda o si vogliano alimentare i cosiddetti scaldasalviette (radiatori posizionati nei locali bagno). Il primo problema che si pone è quale sia la corretta SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 77 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< caratterizzata da bassi coefficienti di scambio FIG. 4.14 termico, ampliando al tempo stesso la Accumulo con scambiatore esterno a piastre lunghezza del serpentino rispetto alla capacità di accumulo. Va valutata con attenzione la possibilità di ricorrere ad uno scambiatore di calore esterno a piastre (fig. 4.14): questa soluzione, oltre a consentire ampie superfici di scambio con eccellenti coefficienti di scambio termico, consente la periodica pulizia delle piastre nei confronti dei depositi calcarei. AF Questi depositi, in presenza di acque dure non trattate, incrementano progressivamente la resistenza termica dei serpentini immersi fino ad arrivare in alcuni casi al fuori servizio. Il funzionamento più critico nella produzione di acqua calda sanitaria non è, come si potrebbe credere, quando la temperatura della sorgente fredda, ad esempio l’aria esterna, è più bassa, ma quando è più alta. Infatti in questo caso la capacità della pompa di calore diventa massima. Se si prende in considerazione un modello FIG. 4.15 Andamento del rendimento volumetrico di un compressore scroll al variare del rapporto delle pressioni per diverse velocità di rotazione 100% 95% rendimento volumetricio 90% 90 Hz 100% numero di giri 85% 60 Hz 66% numero di giri 80% 50 Hz 55% numero di giri 75% 40 Hz 44% numero di giri 70% 30 Hz 33% numero di giri 65% 60% 78 2 3 4 5 rapporto delle pressioni 6 7 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< di pompa di calore come la HXA 18.1 che perché la riduzione di potenza non va di pari alla temperatura di riferimento di 7°C alla passo con il numero di giri del compressore. sorgente fredda rende 18 kW, quando l’aria Infatti la riduzione di portata di refrigerante esterna è di 35°C rende ben 28 kW. Se si riduce anche le perdite di carico all’ingresso usa un boiler normale da accoppiare ad una e all’uscita del compressore e gli attriti. Di caldaia autonoma di pari potenza dovrebbe conseguenza la densità del refrigerante risulta essere in grado di scambiare in continua fra più alta del previsto sì che una riduzione 20 e 30 kW con una temperatura in ingresso della portata del 50% può comportare una di 80°C e una differenza di temperatura di riduzione della potenza non del 50%, come 20°C. La pompa di calore lo dovrà fare con la ci si potrebbe aspettare, ma del 30%. Questo differenza di temperatura di 5°C: ciò significa effetto è in parte temperato da una riduzione che la sua capacità di scambio si riduce di di rendimento volumetrico che si riduce almeno 4 volte. Se la pompa di calore rende con la velocità di rotazione del compressore 28 kW ed è in grado scambiarne, diciamo (e con il rapporto delle pressioni) come si 6, la macchina dovrà lavorare fortemente vede dalla fig. 4.15. Nel contempo, tuttavia, parzializzata con frequente ricorso ad attacca si nota che all’aumentare della temperatura stacca. Anche l’inverter in questo caso di evaporazione il rapporto delle pressioni può essere una soluzione non del tutto diminuisce, stabilizzando alla fin fine il soddisfacente, sia perché la riduzione del rendimento volumetrico. numero dei giri del compressore non va Un accoppiamento del genere andrebbe sotto 1/3 del valore massimo (tipicamente assai male anche d’inverno. Infatti a fronte la frequenza da 90 Hz passa a 30Hz), sia della capacità della macchina di un 15 kW, FIG. 4.16 Integrazione in un accumulo di una pompa di calore per il riscaldamento e un sistema solare termico SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 79 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 4.17 Integrazione di pompa di calore per il riscaldamento, solare termico e caldaia a biomasse una capacità di scambio di 6 kW costringe Qual è allora la soluzione? Uno scambiatore la macchina a dedicarsi al riscaldamento del ampiamente dimensionato su di un accumulo sanitario per un tempo 2,5 volte superiore corrispondentemente ampio. Se ad esempio a quello che la sua potenza renderebbe si sceglie un sistema di accumulo in grado di necessario. scambiare 100 kW con la classica differenza FIG. 4.18 Crescita delle colonie di legionella in funzione delle temperature dell’acqua 80 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< di temperatura di caldaia di 20 °C, ecco che In assenza di sistema ausiliario a gas, che riesce a scambiare in continua 25 kW con potrebbe farsi carico senza problemi di queste un Δt di 5°C, risolvendo i problemi prima temperature si ricorre di solito ad una batteria considerati. di resistenze elettriche. La scelta di un accumulo di ampie dimensioni Esiste tuttavia un’alternativa più interessante risulta favorevole anche nei confronti di un sul piano operativo, vale a dire di inserire sistema integrato pompa di calore-solare un serpentino o uno scambiatore di termico, come rappresentato in fig. 4.16. calore istantaneo in modo da preparare Un sistema del genere può trovare ulteriori direttamente l’acqua sanitaria di consumo a integrazioni oltre che con il solare termico con partire da un accumulo in circuito chiuso (fig. una caldaia a biomasse o con entrambe le 4.19). Questo sistema risulta interessante soluzioni (fig. 4.17). anche nei confronti di impianti solari termici. La produzione dell’acqua calda sanitaria Infatti la presenza di legionella è praticamente merita ancora alcune osservazioni e assente dall’acqua di rete e l’impiego considerazioni. sufficientemente continuativo della stessa ne La prima riguarda il problema della legionella impedisce la proliferazione. che, come si sa, è un batterio ubiquitario Una seconda osservazione riguarda il che si sviluppa con grande rapidità in caso di possibile impiego del desurriscaldamento condizioni ambientali favorevoli. Il campo di nella preparazione dell’acqua sanitaria. Se crescita ottimale è proprio ad una temperatura si considera un ciclo a pompa di calore fra i 30 e i 50°C (fig. 4.18). Per cautelarsi con R-410 A con una temperatura di da questo sgraditissimo ospite un sistema condensazione di 50°C e di evaporazione di molto impiegato è di portare l’accumulo 0°C è facile rendersi conto (fig. 4.20) che la periodicamente (di solito una volta alla temperatura di fine compressione è di circa settimana) ad una temperatura di almeno 80°C e il desurriscaldamento fino a 50°C 70°C per un intervallo di tempo prefissato. mette a disposizione circa 45 kJ/kg rispetto FIG. 4.19 Schema di una pompa di calore per il riscaldamento ambientale e dell’acqua sanitaria con integrazione del solare termico e scambiatore istantaneo fra acqua sanitaria e acqua calda accumulata a circuito chiuso SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 81 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 4.20 Rappresentazione del ciclo di una pompa di calore fra le temperature di 0°C e 50°C sul diagramma pressione-entalpia dello R410A ai 200 kJ/kg complessivamente ceduti al Infine un’ultimissima osservazione in condensatore, quindi circa 1/5 della potenza proposito. L’acqua di rete viene reintegrata della pompa di calore può essere dedicata ad una temperatura relativamente alla preparazione dell’acqua sanitaria senza bassa, orientativamente a 15°C. Un penalizzare eccessivamente il funzionamento impiego intelligente è di sfruttarla in un a bassa temperatura della macchina. sottoraffreddatore che sfrutta il refrigerante FIG. 4.21 Possibile preriscaldamento dell’acqua di rete in un sottoraffreddatore posto fra condensatore ed evaporatore di una pompa di calore. Il riscaldamento finale dell’acqua sanitaria è ottenuto tramite un desurriscaldatore fra uscita del compressore e condensatore CONDENSATORE VAPORE 55°C 40°C DESSURISCALDATORE 40°C LIQUIDO 50°C 60°C VAPORE 80°C SCAMBIATORE COMPRESSORE 15°C ACQUA DI RETE LIQUIDO 20°C VAPORE 0°C TERMOSTATICA MISCELA 0°C 82 EVAPORATORE SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< liquido proveniente dal condensatore ed aumenta la produttività dell’evaporatore. In questo modo l’acqua può ricevere circa 60 fredda aria, ma con tariffe molto più basse. • L’impianto può fornire anche il servizio estivo di condizionamento. kJ/kg, come si può constatare dalla lettura • Le macchine di taglia maggiore guadagnano sul ciclo dello R-410A di fig. 4.20. L’acqua qualche punto percentuale nel COP (cfr. fig. può poi completare la sua preparazione nel 4.2). desurriscaldatore, come visto prima, arrivando • La potenza complessivamente impegnata con ottimi valori di COP complessivi della è inferiore a quella che si otterrebbe dalla pompa di calore a temperature relativamente somma delle potenze di tante pompe di elevate (fig. 4.21). calore individuali per ogni appartamento. Il sistema converrà sia dotato di 4.4 LA POMPA DI CALORE CONDOMINIALE contabilizzazione del calore per ogni singola Gran parte delle applicazioni delle pompe unità abitativa. Ovviamente il possibile di calore nel residenziale si rivolgono ad distacco o parzializzazione di un’utenza non applicazioni unifamiliari, sia perché negli consentirà il collegamento diretto fra il circuito edifici di tipo condominiale il costruttore di dell’acqua calda che attraversa il condensatore solito sceglie la soluzione di più basso costo e il carico, dal momento che verso il carico ci disponibile sul mercato per la centrale termica si aspetta una portata variabile. che per problematiche non del tutto risolte Sarà necessario inserire un disgiuntore o dal punto di vista tariffario. separatore idraulico dal momento che il Tuttavia vale la pena svolgere alcune condensatore deve ricevere una portata considerazioni sul possibile ricorso ad una d’acqua costante. pompa di calore nella ristrutturazione di un edificio condominiale (fig. 4.22). Infatti disporre di una pompa di calore centralizzata dà già in partenza una serie di vantaggi non FIG. 4.22 Applicazione di una pompa di calore per riscaldamento centralizzato di un edificio condominiale trascurabili: • Importanti economie di scala. Il costo unitario del kW installato diminuisce con la taglia della macchina. • Data l’improbabile contemporaneità dei carichi sull’acqua sanitaria, le possibili problematiche relative alla preparazione dell’acqua sanitaria si risolvono con un accumulo centrale di generose dimensioni, dotato magari di un temporizzatore per caricarlo nelle ore notturne, con temperature magari meno favorevoli della sorgente SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI RMA RGA RLA 83 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 84 Si dovrà provvedere quindi ad una pompa sul motivi il progettista dovrà prestare la massima circuito primario che interessa il condensatore attenzione quando voglia fare del disgiuntore ed una sul circuito secondario che serve i un volano termico, aumentando la capacità carichi. È fondamentale in questa scelta fare termica del circuito e stabilizzandone quindi in modo che la portata sviluppata nel circuito la temperatura. Al di là del fatto che anche in secondario risulti inferiore in ogni condizione questo caso il primario dovrà avere sempre a quella del circuito primario. In caso contrario la maggiore delle due portate, il rischio è si avrebbe una miscelazione dell’acqua che nell’accumulo si abbia comunque una di ritorno dall’impianto di riscaldamento a miscelazione fra acqua di mandata del temperatura più bassa di quella che arriva dal primario e di ritorno del secondario, con effetti condensatore della pompa di calore. indesiderati simili a quelli prima considerati. Si Non è difficile dimostrarlo. Supponiamo che possono limitare solo realizzando serbatoi di la pompa del primario porti 2 m3/h a 50°C e disgiunzione caratterizzati da forte verticalità quella del secondario 3 m3/h con un ritorno che rendono più difficoltosa la miscelazione. a 40°C. Evidentemente il disgiuntore di fig. Per suffragare l’ipotesi di buona convenienza 4.23 verrà attraversato dal basso verso l’alto di un sistema condominiale di pompa di dalla portata di 1 m3/h di acqua a 40°C che, calore si può considerare pur in modo rapido miscelandosi con quella in arrivo dalla pompa ed approssimativo una possibile situazione di calore, fornirà una temperatura verso il applicativa, valutando le grandezze in gioco. carico non di 50°C, ma di meno di 47°C. Se Si consideri un edificio con 10 appartamenti invece le proporzioni delle portate si invertono situato nel Nord Italia con fabbisogno si avrà che il disgiuntore viene attraversato complessivo nella stagione invernale di dall’alto verso il basso con l’effetto di 150.000 kWht. Considerando unità abitative aumentare di un po’ la temperatura di ritorno di circa 100 m2 ciascuna, si vede che dell’acqua verso il condensatore (che sarà verosimilmente l’edificio non è isolato in di circa 43°C anziché di 40°C) ma senza la maniera particolarmente spinta (diciamo a perdita exergetica vista prima: di fatto se si livello legge 10). Con una normale caldaia e volesse acqua verso il carico effettivamente una discreta regolazione il consumo di gas a 50°C si dovrebbe far lavorare la pompa naturale si può stimare in circa 20.000 m3/ di calore a 55°C. Un fenomeno simile anno con una spesa valutabile in 12.000 €/ avverrebbe anche nel funzionamento estivo: anno. se la temperatura prodotta all’evaporatore Qualora la pompa di calore abbia un COP della pompa di calore è di 7°C e il ritorno stagionale di 3 (valore piuttosto cautelativo dall’impianto è a 12°C, l’impostazione errata alla luce di quanto fin qui visto), il consumo del disgiuntore fornirebbe all’impianto di energia elettrica sarebbe di 50.000 kWh/ acqua fredda non a 7°C ma a quasi 9°C. anno. Si tratta ora di valutare il costo di questa Per avere acqua fredda a 7°C l’evaporatore energia elettrica, dipendente in maniera dovrebbe prepararla a 4,5°C. Per questi assolutamente stringente dal sistema tariffario. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< Si deve ipotizzare anzitutto la potenza circa 4000 €/anno, senza considerare che il impegnata. Questa dipende, oltre che dalla COP stagionale sopra considerato è davvero pompa di calore, dall’entità del carico di punta piuttosto cautelativo. Inoltre si dispone ora e dalle scelte progettuali. Un valore sensato anche del servizio di condizionamento estivo. potrebbe essere 14 kW. Si potrebbe ricadere A fronte di questi dati di fatto ci si può nella BTA5 (10 kW < x < 15 kW) - tariffa per domandare quali siano i motivi che non usi diversi in bassa tensione. Questa tariffa consentono una rapida diffusione di un comprende un corrispettivo di potenza di 30 sistema così conveniente. Al di là della difficile €/kW impegnato/anno + 69 € di quota fissa. convergenza nelle scelte di un condominio, È possibile disporre in questa tariffa di una soprattutto quando riguardino un esborso rilevazione per fasce orarie come anche non immediato di un certo rilievo, il problema più disporne. Per semplicità in questo caso si grosso è oggi la certezza tariffaria. Proprio suppone una tariffa invariata che, ad oggi, il recente andamento ondivago delle tariffe è di 10,251 c€/kWh. Risultato: la spesa scoraggia scelte che non poco tempo fa sono complessiva nella stagione di riscaldamento state pesantemente penalizzate da decisioni è meno di 6000 €/anno. Il risparmio tariffarie del tutto slegate dall’andamento annuo, valutabile quindi in circa 6000 €, economico del mercato energetico. Sarebbe può consentire un tempo di ritorno rapido necessario disporre di contratti pluriennali, dell’investimento. Anche nell’eventualità di eventualmente ancorati a parametri oggettivi confrontarsi con una caldaia a condensazione del mercato energetico che diano all’utente ottimamente installata il risparmio sarebbe di delle sicurezze nei confronti del suo investimento. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 85 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 86 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< ALLEGATO 4.5 IL CALCOLO DEI SOFFITTI RADIANTI PER IL RISCALDAMENTO 4.5.1 In che cosa differisce il calcolo di stimare l'entità delle infiltrazioni e dei un impianto di riscaldamento a soffitto ricambi indotti dall'apertura delle finestre, radiante da quello di un impianto arrivando per questa via alla valutazione tradizionale? dell'energia necessaria per riscaldare l'aria. Bisogna ricordare per sommi capi la Concettualmente il procedimento è molto procedura di dimensionamento di un semplice. impianto tradizionale almeno per quel che Sia te la temperatura di progetto esterna e Kj il riguarda la valutazione dei carichi coefficiente globale di scambio termico per il termici. L'ipotesi di partenza è che la variabile singolo elemento dell'involucro. Le dispersioni da controllare sia la temperatura dell'aria termiche attraverso le pareti sono valutate da: all'interno dell'ambiente riscaldato. Si tratta dei ∑ ki Si (21- te) famosi 20°C, divenuti ormai quasi ovunque Indicato con n il numero di ricambi orari nell'edilizia abitativa 21°C. in volumi dell'ambiente per ora e con V Si impone nelle condizioni di progetto il volume dell'ambiente, il carico termico il mantenimento di quella temperatura: imputabile al ricambio è dato da: l'impianto di riscaldamento deve sopperire, n V ρ cp (21- te) con una serie di più complesse limitazioni dove ρ è la densità dell'aria, assunta pari a 1,2 dettate dalla legge 10, al carico termico kg/m3 e cp il suo calore specifico (1005 J/kg risultante dalle dispersioni termiche e dal K). ricambio d'aria. Si tratta di valutare lo scambio Spesso si trova la (4.2) espressa in potenza termico che globalmente interviene attraverso per unità di volume e per grado di differenza le pareti perimetrali verso l'esterno o verso di temperatura (W/m3K): ambienti a temperatura sistematicamente diversa. Qualora il ricambio d'aria sia n x 1,22 x 1005 x (21- te) 3600 (4.1) (4.2) = 0,34 n (21- te) [W/m3K] forzato, si deve stimare il carico dovuto al Per fissare le idee, il numero di ricambi orari riscaldamento dell'aria esterna, eventualmente per edifici di abitazione viene spesso fissato ridotto per la presenza di dispositivi di in 0,5, cioè si ipotizza un ricambio completo recupero termico. Quando invece non vi d'aria ogni 2 ore. sia una ventilazione forzata, è necessario Il calcolo completo richiede, come si ricordava, SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 87 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< più dettagli, ad esempio la valutazione dei temperatura dell'aria. Non è difficile valutare ponti termici, ma sostanzialmente la parte di quanto. principale del calcolo è quella esposta. Si indichi con Km il coefficiente globale medio Le dispersioni termiche complessive sono di scambio termico dell'ambiente: valutabili grosso modo da: Km = qD = ∑ ki Si (21- te) + n V ρ cp (21- te) = (21- te) (∑ ki Si + 0,34 n V) [W] (4.3) ∑ ki Si = ∑ Si ∑ ki Si St (4.4) Le dispersioni si possono calcolare dalla avendo indicato con qD le dispersioni conoscenza della temperatura superficiale calcolate con il procedimento standard. La delle pareti tri: scelta dei 21°C discende indirettamente da q = ∑αin Si (ta- tri) = αin St (ta- tr) valutazioni di teoria del benessere. Come dove tr è la media ponderale delle tale, essa dovrebbe essere più correttamente temperature superficiali interne delle pareti una temperatura operante e quindi il e αin è il coefficiente di convezione all'interno: procedimento pone implicitamente delle tr = ta - ipotesi sulla temperatura media radiante (4.5) q αin St Valutando q da (4.1) e (4.4): che dovrebbe essere molto prossima alla temperatura dell'aria. Questo non è possibile tr = ta - quando l'ambiente presenti molte pareti Km αin (ta - te) (4.6) perimetrali, in particolare di ridotta resistenza Se si identifica la tr con la temperatura media termica, come è il caso delle superfici vetrate. radiante (grossolana approssimazione, In questo caso la temperatura media radiante ma spesso accettabile) e si definisce la tmr può differire anche sensibilmente dalla temperatura operante come la media FIG. 4.24 Temperatura dell'aria necessaria ad ottenere in un ambiente una temperatura operante di 21°C in funzione del coefficiente globale medio di scambio termico dell'ambiente Km 25 24 ta (°C) 23 22 21 0,4 88 0,6 0,8 1 1,2 Km (W/m2 K) 1,4 1,6 1,8 2 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< aritmetica della temperatura dell'aria e della tradizionali per pervenire ad effettive temperatura media radiante, si ha che: condizioni di benessere. Questo avvicina Km (ta - te) molto le modalità di calcolo di un impianto di 2αin riscaldamento a soffitto radiante con quelle di Se ora si vuole che la temperatura operante un impianto tradizionale. Vi è infatti l'esigenza assuma il valore di 21°C che dovrebbe di pervenire a condizioni di benessere, effettivamente consentire condizioni di scegliendo che una zona del soffitto si porti benessere, la temperatura dell'aria deve a temperature sensibilmente più alte di essere più alta di 21°C, precisamente: quelle dell'aria ambiente. Così facendo, come to = ta +tmr 2 21 ta = 1- = ta - Km te si ricorderà dalla teoria del benessere, è 2αin possibile mantenere una temperatura dell'aria Km più ridotta che con un impianto tradizionale. 2αin Questa riduzione di temperatura può influire Fissando per αin un valore medio di 8 W/ positivamente sulle dispersioni termiche, m2K e per la temperatura di progetto te un riducendole per la minore differenza di valore di -5°C, si consideri nella fig. 4.24 temperatura interno-esterno. La riduzione l'andamento di ta in funzione di Km. può essere temperata dalla radiazione diretta è facile verificare che soltanto in locali con dal soffitto verso le pareti perimetrali fino un buon isolamento termico (e con poche ad annullare il potenziale vantaggio. Una superfici vetrate) il valore di temperatura minore temperatura dell'aria interna limita di benessere dell'aria si avvicina ai 21°C anche il carico termico dovuto al ricambio scelti. Non appena si abbiano trasmittanze d'aria, in maniera tanto più incisiva quanto più medie superiori a 0,6-0,7 W/m2K, andrebbe abbondante è il ricambio stesso. innalzata la temperatura dell'aria ambiente ed il calcolo dei carichi termici dovrebbe trovare 4.5.2 Come si attua il calcolo del carico adeguata maggiorazione. termico di progetto e quali sono le Si dovrebbe poi tener conto anche della differenze quantitative con i metodi probabile stratificazione dell'aria, soprattutto in tradizionali? locali di altezza superiore ai 3 metri. L'entità In linea di principio i metodi tradizionali di di questa stratificazione dipende molto calcolo non si possono utilizzare. dal sistema di riscaldamento scelto e può La temperatura dell'aria all'interno del locale assumere tipicamente valori compresi fra 1 è verosimilmente più bassa che non in un e 4 K/m. Ne deriva un aumento significativo ambiente riscaldato con sistemi tradizionali. delle dispersioni in locali di grande altezza, Esiste un rilevante scambio termico per quando il soffitto confini con l'esterno. radiazione fra il soffitto e tutte le superfici è importante rilevare la necessità di stimare dell'ambiente. la temperatura media radiante e di lì la Si tratta di verificare che, nelle condizioni di temperatura operante anche negli impianti progetto, i pannelli radianti assicurino SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 89 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< il benessere, soddisfacendo ai carichi termici in numero di i (quante le superfici che dovuti alle dispersioni attraverso l'involucro ed costituiscono l'involucro dell'ambiente) al ricambio d'aria. lascerebbe indeterminata la temperatura Ogni superficie dell'ambiente presenta uno dell'aria che discende da un bilancio globale scambio per radiazione con le altre ed uno dell'ambiente secondo il quale a regime si ha per convezione con l'aria. Per ogni superficie l'eguaglianza fra gli ingressi termici e le uscite. si può imporre un bilancio del tipo: Gli ingressi sono dovuti allo scambio termico qr + qcv + qcd = 0 (4.7) dove qr è lo scambio netto per radiazione, gli apporti gratuiti, dovuti ad esempio alle qcv è quello per convezione e qcd quello persone o all'impianto di illuminazione. per conduzione. Per quanto riguarda gli Data l'aleatorietà di questi apporti, essi scambi per radiazione si può tener conto che vengono trascurati nel calcolo di progetto. Le l'emissività delle superfici è generalmente uscite termiche sono dovute alle dispersioni elevata e superiore a 0,9, per cui si può per conduzione attraverso l'involucro ed al trascurare in prima approssimazione l'effetto ricambio d'aria. Esistono infinite disposizioni, della riflessione. estensioni e temperature dei pannelli in Lo scambio netto per radiazione è valutabile da: grado di soddisfare i bilanci indicati. Per qri = εi Si σ Ti4- ∑ εj σ Tj4 Fji Sj selezionare una condizione accettabile (4.8) Le temperature non sono note: si devono bisogna verificare l'esistenza di condizioni ipotizzare dei valori di partenza che andranno di benessere. Selezionata una disposizione modificati fino a rispettare i vari bilanci termici. ed estensione del pannello radiante, si fissa Lo scambio convettivo avviene come di una temperatura media del pannello, da consueto con l'appropriato coefficiente di cui discende una condizione di equilibrio convezione che fornisce temperature superficiali delle qcvi = αin Si ( Ti - Ta) (4.9) pareti e temperatura dell'aria. A questo La valutazione dello scambio conduttivo punto si analizza quale possa essere il parte dalla conoscenza della temperatura voto medio previsto nelle posizioni più superficiale, della temperatura esterna e significative della stanza. Esso, com'è noto, della trasmittanza Kj della superficie. Questa, dipende, oltre che dai parametri soggettivi depurata del coefficiente di convezione dal delle persone presenti, quali livello di attività lato interno, fornisce la conduttanza fra la e tipo di vestiario, che bisognerà essere superficie interna e la temperatura dell'aria in grado di ipotizzare, dalla temperatura esterna: dell'aria e dalla temperatura media radiante. 1 Ci = 1 Ki - 1 αin Un altro parametro potrebbe essere la (4.10) per cui: qcdi = Ci Si ( Ti - Te) velocità dell'aria, che può assumere valori significativi solo in presenza di un impianto di (4.11) Il rispetto delle i equazioni di bilancio (4.7) 90 del pannello radiante, cui andrebbero aggiunti ventilazione forzata. Altrimenti la velocità dell'aria si può porre a SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< valori inferiori a 0,1 m/s. m2K. L'emissività di tutte le pareti è stata L'influenza dell'umidità relativa è posta al valore di 0,9. Il ricambio d'aria è stato generalmente abbastanza ridotta ed è un fissato in 0,5 vol/h. parametro che si può controllare solo con Alcune successive ipotesi riflettono sistemi appropriati di umidificazione. caratteristiche di progetto assai diverse da Qualora il voto medio previsto (PMV) non quelle europee ed in particolare italiane. risulti soddisfacente, è necessario modificare La temperatura di progetto esterna è stata temperatura, disposizione e/o estensione posta a ben -16°C, coerentemente con i rigidi dei pannelli radianti, ottenendo delle inverni del Nord America. dispersioni generalmente diverse da quelle Mentre l'attività metabolica di 1,5 met è ad un precedentemente calcolate. livello ragionevole, il grado di vestiario di solo Appropriati codici di calcolo consentono una 0,75 clo è decisamente al di sotto di quanto rapida verifica di differenti scelte progettuali. ci si potrebbe aspettare d'inverno in Europa. È in ogni caso utile cercare di apprezzare Ulteriori ipotesi concernono la velocità relativa le differenze quantitative che si possono dell'aria di 0,15 m/s e l'umidità relativa del incontrare rispetto alle valutazioni dei carichi 30%. eseguite con i metodi tradizionali. Questo Il sistema di riscaldamento tradizionale permette di rimarcare le differenze dei selezionato è un sistema a sola aria con una parametri più significativi. portata specifica d'aria di 13,7 m3/h per m2 di A questo proposito vale la pena riassumere pavimento (circa 5 vol/h). gli esiti di un'analisi accurata proposta da La prima analisi è stata sviluppata sul sistema due studiosi americani (R.H. Howell, S. tradizionale, anzitutto con una valutazione dei Suryanarayana, Sizing of radiant heating carichi basata sul classico metodo ASHRAE, systems: Part I Ceilings Panels, ASHRAE descritto precedentemente, a fronte di una Trans., 96 (I), 652-665, 1990). temperatura di progetto interna di circa 24°C, Il punto di partenza dell'analisi è stato ben più alta dei 21°C prima suggeriti, ma un piccolo locale di pianta quadrata delle coerente con il limitato grado di vestiario dimensioni 9x9 m2 con un'altezza di 2,7 m. ipotizzato. Le pareti si sono ipotizzate tutte confinanti con Il carico così calcolato è risultato pari a 7,8 l'esterno, così come soffitto e pavimento. Tre kW. Tuttavia, come si è fatto rilevare, la pareti sono state ipotizzate completamente presenza di superfici disperdenti implica una in muratura con una trasmittanza media pari temperatura media radiante più bassa dei a 0,6 W/m2K, la rimanente si è considerata 24°C fissati per l'aria. Si è trovata infatti una parzialmente vetrata, per metà con un vetro temperatura di 17°C, sì che per raggiungere di trasmittanza 3,3 W/m2K e per metà in condizioni di benessere si è dovuta muratura come le precedenti. aumentare la temperatura dell'aria a 25,5°C. Infine soffitto e pavimento sono stati Questo porterebbe a prevedere secondo la considerati con trasmittanza pari a 0,4 W/ (4.3) delle dispersioni più alte di circa il 4%, SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 91 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< vale a dire incrementate di un fattore pari trova a temperatura più alta. La Tabella 4-1, al rapporto fra il nuovo salto di temperatura nell'ipotesi di una stratificazione pari a 1,4 interno-esterno (25,5 + 16) ed il precedente K/m, riporta i seguenti valori significativi: (24 + 16). La nuova valutazione porge infatti - altezza del locale; 8,1 kW. Il calcolo più accurato degli scambi - dispersioni valutate alla temperatura per radiazione fra le varie superfici, degli dell'aria; scambi per convezione e per conduzione - dispersioni valutate con il bilancio di tutte le attraverso l'involucro, oltre che a quelli dovuti superfici; al ricambio d'aria, fornisce un dato diverso e - idem in presenza di stratificazione; minore di quello derivato con la procedura - differenza percentuale fra quest'ultimo canonica di progetto. Si ottiene infatti il valore termine ed il valore standard; di 7,2 kW che suggerisce che la procedura - temperatura superficiale del pavimento; standard sovrastima i carichi reali del 7% - temperatura dell'aria; circa. - temperatura media radiante; I due studiosi si sono proposti di valutare - temperatura operante. come varia la diversa stima in funzione dei Analisi di un locale riscaldato da un sistema di riscaldamento ad aria in funzione dell'altezza del locale. Viene evidenziato il caso base utilizzato nei confronti successivi possibili parametri sia su impianti tradizionali La Tabella mostra come l'aumento delle che su sistemi di riscaldamento per radiazione. superfici disperdenti, oltre ad aumentare La prima analisi parametrica è stata condotta com'è ovvio, il carico termico del locale, riduca su di un sistema tradizionale al variare la temperatura media radiante, obbligando dell'altezza del locale. L'altezza del locale ad un aumento della temperatura dell'aria interviene in primo luogo sulle dispersioni che per pervenire egualmente a condizioni di risultano accresciute, perchè aumenta l'area benessere. La procedura standard, che non delle superfici disperdenti ed in particolare tiene conto di questi effetti, fornisce una della zona vetrata. In secondo luogo si sovrastima via via decrescente con l'altezza accentua un fenomeno di stratificazione che del locale rispetto ai valori valutati con accresce le dispersioni sia per conduzione procedimenti più accurati. La sovrastima, che per infiltrazione, perchè l'aria tende ad passa da circa il 7% al 3% per il locale di uscire nella parte alta del locale, dove si altezza pari a 7,5 m. TABELLA 4.1 ANALISI DI UN LOCALE RISCALDATO CON SISTEMA AD ARIA VOCI 1 Altezza del locale (m) 2,4 2,7 3 3,7 4,6 6,1 7,6 2 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7266 7842 8418 9570 11298 14178 17057 3 Dispersioni con il bilancio (W) 6680 7222 7749 8802 10373 13007 15617 4 Dispersioni con stratificazione (W) 6723 7286 7838 8951 10640 13541 16507 5 Differ. % fra 2 e 4 -7,5 -7,1 -6,9 -6,5 -5,8 -4,5 -3,2 6 Temperatura superf. del pavimento (°C) 16,4 16,3 16,2 16,1 15,7 15,4 15,1 7 Temperatura dell'aria (°C) 25,3 25,4 25,5 25,7 25,9 26,3 26,6 8 Temperatura media radiante (°C) 9 Temperatura operante (°C) 92 17 16,8 16,6 16,4 16,1 15,6 15,2 20,7 20,6 20,8 20,6 20,4 20,3 20,2 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< TABELLA 4.2 ANALISI Del caso base con soffitto radiante VOCI 1 Temperatura del pannello (°C) 2 Area richiesta (m2) 48,9 54,4 60 65,6 71,1 76,7 41 33 28 24 21 18 3 16 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7842 7842 7842 7842 7842 7842 7842 4 Dispersioni con il bilancio (W) 7520 7517 7516 7515 7515 7515 7514 5 Differ. % fra 4 e 5 -4,1 -4,1 -4,2 -4,2 -4,2 -4,2 -4,2 6 % di soffitto coperto da pannello 48,8 40 33,6 28,7 25 22 19,5 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 170 210,4 253,3 298,4 345,7 394,3 446,3 8 Tempo superf. del pavimento (°C) 23,6 23,6 23,6 23,6 23,6 23,6 23,6 9 Temperatura dell'aria (°C) 19,3 19,3 19,3 19,3 19,3 19,3 19,3 10 Temperatura media radiante (°C) 25,0 25,0 25,0 25,0 25,0 25,0 25,0 11 Temperatura operante (°C) 22,4 22,4 22,4 22,4 22,4 22,4 22,4 è interessante a questo punto analizzare temperatura del pavimento, che passa dal il comportamento dell'impianto a soffitto precedente valore di circa 16°C al valore nel radiante nei confronti del caso base con caso di soffitto radiante di quasi 24°C. Questo altezza del locale di 2,7 m (Tabella 4-2). vale anche per le pareti, pur se in forma Il parametro di partenza è la temperatura meno marcata. superficiale del pannello radiante che viene Ne risultano nel complesso dispersioni molto considerata variabile da un valore minimo vicine a quelle prima calcolate: nel caso il di 49°C fino ad un valore massimo di 82°C. valore di 7,5 kW differisce meno del 4% In corrispondenza varia l'area di soffitto rispetto al valore precedente. interessata dal pannello radiante da un valore L'indicazione interessante è che la massimo di 41 m2 (si ricorda che il locale semplicissima procedura standard dà una presenta una pianta di 81 m2) ad un valore sovrastima dei carichi di un sistema di minimo di 16 m2 (a rigore per l'altezza del riscaldamento a soffitto radiante di appena soffitto indicata la temperatura del pannello il 4% e quindi sembrerebbe appropriata per non dovrebbe superare i 55°C). Il pannello una valutazione di prima approssimazione. viene disposto nella zona centrale del soffitto. Gran parte dell'analisi degli studiosi americani La scelta congiunta di temperatura ed area del qui riassunta per sommi capi è tesa ad pannello è tesa ad ottenere una temperatura identificare sotto quali condizioni si possa operante di 22,5°C, derivante da una considerare accettabile tale stima di massima. temperatura media radiante di 25°C e da una Un primo approfondimento è stato condotto temperatura dell'aria di poco più di 19°C. La nei confronti delle proprietà ottiche temperatura dell'aria, decisamente più bassa dell'involucro dell'ambiente. In primo luogo rispetto al caso di un impianto tradizionale, si è considerata l'emissività del pannello potrebbe suggerire una drastica riduzione radiante. Essa è generalmente su valori delle dispersioni. Quest'effetto è temperato piuttosto elevati ed i costruttori indicano dall'incremento di scambio radiante con le frequentemente un valore di 0,9. superfici disperdenti, com'è confermato dalla Per questo motivo il campo analizzato è stato SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 82,2 Analisi del caso base del locale riscaldato con un soffitto radiante in funzione della temperatura superficiale del pannello 93 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< TABELLA 4.3 ANALISI DEL CASO BASE PER DIVERSE EMISSIVITà DEL PANNELLO RADIANTE VOCI 1 Emissività del pannello 2 Area richiesta (m2) 0,88 0,9 0,92 29 28 27 3 26 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7842 7842 7842 7842 4 Dispersioni con il bilancio (W) 7517 7539 7559 7577 5 Differ. % fra 4 e 5 -4,1 -3,9 -3,6 -3,4 6 % di soffitto coperto da pannello 35,2 33,5 32 30,6 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 241 254,2 267,8 281 8 Tempo superf. del pavimento (°C) 23,5 23,6 23,7 23,8 9 Temperatura dell'aria (°C) 19,2 19,3 19,4 19,4 10 Temperatura media radiante (°C) 25,1 25 24,9 24,8 11 Temperatura operante (°C) 22,5 22,4 22,4 22,4 Analisi del caso base per una temperatura superficiale del pannello di 60°C in funzione dell'emissività del pannello Analisi del caso base per una temperatura superficiale del pannello di 60°C al variare dell'emissività di tutto l'involucro 0,94 fra 0,88 e 0,94. kW. È stato modificato quindi di molto poco Al crescere dell'emissività si è rilevata l'errore di sovrastima del metodo canonico un'apprezzabile riduzione dell'area radiante (dal 4,1 al 3,4%). Risultati non molto diversi richiesta, maggiore percentualmente che non si ottengono variando le emissività anche l'aumento di emissività. della rimanente parte dell'involucro, pur con Ad un aumento dell'emissività del 7% ha variazioni significative da 0,80 a 0,95 (Tabella corrisposto una variazione dell'area interessata 4-4). Risulta aumentato con l'emissività lo dai pannelli radianti da 29,4 m2 a 25,6 m2, scambio termico per radiazione delle diverse vale a dire quasi del 15% (la temperatura superfici. La temperatura superficiale del superficiale del pannello è stata fissata a pavimento passa da 22,2°C per un'emissività 60°C). Ne è derivato un aumento degli media di 0,80 a 24,4°C per 0,94. scambi con tutte le superfici del locale. A pari temperatura operante si ha un leggero Si veda in Tabella 4-3 l'incremento della incremento della temperatura media radiante temperatura del pavimento. Questo effetto ed un corrispondente leggero decremento ha comportato un leggero aumento delle della temperatura dell'aria. Il risultato dispersioni che sono passate da 7,5 a 7,6 complessivo è una piccola riduzione dei TABELLA 4.4 ANALISI DEL CASO BASE PER DIVERSE EMISSIVITà DELL'INVOLUCRO VOCI 1 Emissività dell'involucro 0,8 0,85 0,9 0,95 2 Area richiesta (m2) 27 28 28 28 3 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7842 7842 7842 7842 4 Dispersioni con il bilancio (W) 7707 7614 7516 7419 5 Differ. % fra 4 e 5 -1,7 -2,9 -4,2 -5,4 6 % di soffitto coperto da pannello 32,9 33,3 33,6 33,9 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 266,8 259,6 253,3 247,3 8 Tempo superf. del pavimento (°C) 22,2 23,0 23,8 24,4 9 Temperatura dell'aria (°C) 19,3 19,3 19,3 19,3 10 Temperatura media radiante (°C) 24,9 25 25 25 11 Temperatura operante (°C) 22,4 22,4 22,4 22,4 94 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< TABELLA 4.5 ANALISI PARAMETRICA TAB. 4.2 PER COEFFICIENTE DI CONVEZIONE 5 VOLTE MAGGIORE VOCI 1 Temperatura del pannello (°C) 2 Area richiesta (m2) 48,9 54,4 60 65,6 71,1 76,7 34 28 24 20 18 16 3 14 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7842 7842 7842 7842 7842 7842 7842 4 Dispersioni con il bilancio (W) 7491 7517 7490 7490 7491 7491 7491 5 Differ. % fra 4 e 5 -4,5 -4,5 -4,5 -4,5 -4,5 -4,5 -4,5 6 % di soffitto coperto da pannello 41,1 33,7 28,3 24,2 21,1 18,5 16,5 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 203,4 251,7 302,5 355,5 410,3 468,7 529,6 8 Tempo superf. del pavimento (°C) 22,9 23,0 23,1 23,1 23,1 23,1 23,1 9 Temperatura dell'aria (°C) 20,1 20,1 20,1 20,1 20,1 20,1 20,1 10 Temperatura media radiante (°C) 23,9 23,9 23,9 23,9 23,9 23,9 23,9 11 Temperatura operante (°C) 22,2 22,2 22,2 22,2 22,2 22,2 22,2 carichi termici all'aumentare dell'emissività. aumento di ben 5 volte nel coefficiente di La sovrastima del metodo canonico resta pur convezione, non si hanno effetti sui carichi. sempre entro margini modestissimi Un raddoppio del coefficiente non darebbe (dall'1,7 al 5,4%). luogo ad alcuna significativa variazione. Un altro elemento di incertezza nelle Un'altra variabile presa in esame è stata valutazioni, oltre all'emissività delle superfici, l'entità dei ricambi d'aria con una variazione è la valutazione del coefficiente di convezione da 0,5 vol/h fino a 4 vol/h. Si tenga conto del pannello radiante. che, in presenza di ventilazione forzata e per È stato considerato l'effetto di un incremento esigenze particolari dei locali (presenza di del coefficiente di convezione del pannello persone, fumo, ecc.), non è raro trovare livelli di ben 5 volte. I risultati sono presentati al di ventilazione prossimi se non superiori ai variare della temperatura superficiale del valori più alti considerati. pannello nella Tabella 4-5. Un confronto I ricambi d'aria influiscono in maniera rilevante utile è quello con i valori di Tabella 4-2 a sul carico termico, sia esso computato con pari temperatura superficiale del pannello. il metodo tradizionale che con le valutazioni L'ingente aumento del coefficiente di degli scambi radianti. convezione modifica apprezzabilmente l'area Questo comporta, a parità di temperatura di pannello necessaria. Per la temperatura superficiale dei pannelli, un aumento superficiale di 49°C si scende da un'area considerevole della superficie di scambio. di 41 a 34 m2, dal momento che il pannello Nell'ipotesi di una temperatura superficiale scambia una maggiore potenza termica. La del pannello di 54°C, si passa da un'area di temperatura operante varia di pochissimo, 33 m2 per 0,5 vol/h a 74 m2 per 4 vol/h. La ma differiscono i valori della temperatura prima conseguenza è un aumento consistente media radiante e della temperatura dell'aria. della temperatura media radiante che passa In compenso non si assiste ad alcun da 25°C a 32,5°C, come si può rilevare in apprezzabile variazione dei carichi termici. In Tabella 4-6. In corrispondenza si riduce la altri termini, anche a fronte di un improbabile temperatura dell'aria da 19°C ad SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 82,2 Analisi parametrica della Tabella 4-2 condotta per un coefficiente di convezione del pannello 5 volte più alto 95 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< TABELLA 4.6 ANALISI DELL'EFFETTO DI RICAMBI D'ARIA CRESCENTI VOCI 1 Ricambio d'aria (vol/h) 0,5 0,75 1 1,50 2 3 4 2 Area richiesta (m2) 33 37 40 46 52 64 74 3 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7842 8611 9380 10918 12456 15532 18608 4 Dispersioni con il bilancio (W) 7565 8256 8932 10223 11444 13686 15692 5 Differ. % fra 4 e 5 -3,5 -4,1 -4,8 -6,4 -8,1 -11,9 -157 6 % di soffitto coperto da pannello 39,9 43,8 47,7 55,3 62,7 76,4 88,8 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 212,6 211 209,1 206,3 203,8 199,3 196,2 8 Temperatura superf. del pavimento (°C) 23,4 23,8 24,2 24,9 25,6 26,7 27,5 9 Temperatura dell'aria (°C) 19,3 18,8 18,2 17,2 16,3 14,6 13,1 10 Temperatura media radiante (°C) 24,9 25,6 26,3 27,6 28,7 30,8 32,5 11 Temperatura operante (°C) 22,4 22,6 22,7 23,0 23,2 23,6 23,9 Analisi degli effetti della variazione dell'entità del ricambio d'aria (temperatura superficiale del pannello 54°C) appena 13°C con un'apprezzabile limitazione precedentemente, ad oltre il 15% per i dei carichi termici legati alla temperatura maggiori ricambi d'aria considerati. È l'effetto dell'aria interna, in particolare quello di più tangibile fra quelli dei vari parametri presi ventilazione che non risente, come invece in esame, tanto da suggerire una riduzione quello delle perdite per conduzione, del percentuale dei valori di carico stimati con il maggiore effetto radiante. metodo canonico secondo quanto suggerito Il risultato è una ragguardevole riduzione delle dal diagramma di fig. 4.25, nel quale si dispersioni complessive rispetto al valore rappresenta l'entità della riduzione consigliata stimato con i metodi canonici. in funzione dei ricambi d'aria. La figura La sovrastima passa da qualche percento mostra come questo effetto sia abbastanza per piccole infiltrazioni, come visto indipendente dal sistema radiante selezionato, FIG. 4.25 Riduzione percentuale consigliata nella valutazione del carico termico con sistemi di riscaldamento radiante rispetto al metodo di calcolo standard ad in funzione del numero di ricambi d'aria orari % di riduzione rispetto al metodo standard 20 96 18 pannello radiante a 55-65-75°C 16 sistemi radianti ad alta temperatura 14 tubi radianti a gas 12 10 8 6 4 2 0 1 2 ricambi d'aria (vol/h) 3 4 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< TABELLA 4.7 ANALISI DELL'EFFETTO DI SUPERFICI VETRATE CRESCENTI VOCI 1 Superfici vetrate caso numero 1 2 3 4 5 2 Area di pannello richiesta (m2) 23 28 33 38 43 3 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 6475 7842 9209 10576 11943 4 Dispersioni con il bilancio (W) 6186 7516 8928 10240 11661 5 Differ. % fra 4 e 5 -4,5 -4,2 -3,1 -3,2 -2,4 6 % di soffitto coperto da pannello 27,7 33,6 39,9 45,7 51,8 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 252,9 253,3 253,3 254,2 255,2 8 Temperatura superf. del pavimento (°C) 23,2 23,8 24,3 24,8 25,2 9 Temperatura dell'aria (°C) 19,6 19,3 18,8 18,4 18 10 Temperatura media radiante (°C) 24,6 25 25,6 26 26,6 11 Temperatura operante (°C) 22,4 22,4 22,6 22,7 22,8 quand'anche si trattasse di sistemi a media ed dispersioni vanno aumentando di pari passo alta intensità. con le superfici vetrate. Può nascere il sospetto che i risultati Di qui sorge l'esigenza di aumentare l'area siano legati alla temperatura molto rigida di pannello radiante. Questo a sua volta fa selezionata per le condizioni esterne. Certo aumentare la temperatura media radiante questo si riflette sul rapido incremento con una corrispondente riduzione nella delle dispersioni. Tuttavia un pari effetto si temperatura dell'aria. riscontra nei confronti delle perdite termiche Le minori dispersioni dovute a questo effetto per conduzione che si manifestano con sono più che bilanciate da un maggiore temperature altrettanto basse. L'effetto scambio per radiazione, in particolare complessivo dovrebbe essere lo stesso in attraverso le superfici vetrate. termini relativi nel caso di temperature esterne Ciò è suggerito dall'incremento di temperatura di progetto più moderate. Un'altra possibilità superficiale del pavimento riportato nella da valutare è che i risultati siano collegati Tabella. alle caratteristiche (forma, dimensioni, Il risultato complessivo è che la sovrastima isolamento) dell'ambiente analizzato. Per del metodo di calcolo tradizionale si riduce da questo motivo sono state studiate significative un valore attorno al 4% a poco più del 2% variazioni nelle caratteristiche stesse. In primo all'aumentare delle superfici vetrate. luogo si è studiata una diversa presenza di Un'altra variazione considerata nell'ambiente superfici vetrate. I risultati sono presentati studiato è stata una rilevante variazione nelle in Tabella 4-7 con valori di vetrata crescenti trasmittanze delle pareti dell'ambiente con un da zero (nessuna vetrata, caso 1), al valore raddoppio dei valori per le pareti laterali (da selezionato per il caso tipo (caso 2), ad 0,6 a 1,2 W/m2K) con un quasi raddoppio un'intera parete vetrata (caso 3), ad una per le superfici vetrate (da 3,3 a 5,7 W/m2K) parete vetrata e mezzo (caso 4) fino ad e con un incremento più modesto per soffitto e arrivare a due pareti in vetro (caso 5). Dato pavimento, per i quali è maggiore il valore delle l'elevato valore della trasmittanza del vetro, le resistenze liminari (da 0,4 a 0,6 W/m2K). SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI Analisi dell'effetto della presenza di superfici vetrate: caso l nessun vetro; caso 2 base; caso 3 un'intera parete vetrata; caso 4 una parete vetrata e mezzo; caso 5 due pareti vetrate 97 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< TABELLA 4.8 ANALISI COMPARATIVA del caso base e del caso base con trasmittanza doppia VOCI 1 Caso trattato delle dispersioni 2 Temperarura del pannello 3 Area di pannello richiesta (m2) 4 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 5 Dispersioni con il bilancio (W) 6 Differ. % fra 4 e 5 -4,1 -2,4 7 % di soffitto coperto da pannello 40 60,7 8 Emissione specifica del pannello (W/m2) 210,4 214,2 9 Temperatura superf. del pavimento (°C) 23,7 24,2 10 Temperarura dell'aria (°C) 19,3 18,2 11 Temperatura media radiante (°C) 12 Temperarura operante (°C) 13 Superficie 14 Trasmittanza precedente (W/m2K) 15 Trasmittanza nuova (W/m K) Analisi comparativa del caso base e del caso con trasmittanza doppia di tutto l'involucro per tre temperature superficiali del pannello 98 2 preced nuovo preced nuovo preced. nuovo 54,4 54,4 65,6 65,6 76,7 76,7 33 51 24 37 18 28 7842 12171 7842 12171 7842 12171 7491 11880 7515 11839 7515 11831 -4,2 -2,7 -4,2 -28 28,7 44,1 22 33,9 298,4 300,9 394,3 397,1 23,8 24,7 23,8 24,8 19,3 18,2 19,3 18,2 264 25 26,4 25 26,3 25 22,4 22,7 22,4 22,7 22,4 227 muro l muro 2 muro 3 muro 4 pavimento soffitto 1,93 0,57 0,57 0,57 0,4 0,4 3,41 1,14 1,14 1,14 0,57 0,57 I risultati sono riportati in Tabella 4-8 per dell'ambiente con pianta quadrata via via più una temperatura superficiale del pannello ampia e due forme rettangolari. di 54°C, di 66°C e 77°C. La prima colonna Le dispersioni crescono al crescere delle riporta i valori precedentemente calcolati per dimensioni del locale, perchè aumenta l'area le trasmittanze selezionate, mentre la seconda delle superfici disperdenti. L'aumento della colonna si riferisce ai valori meno favorevoli superficie richiesta di pannello radiante non si di isolamento termico appena elencati. L'esito riflette, però, in questo caso in un incremento è abbastanza simile a quello visto prima per della temperatura media radiante. Infatti le superfici vetrate. La maggiore trasmittanza l'aumento di superficie di pannello è meno influisce sulle dispersioni che, a loro volta, che proporzionale rispetto all'aumento di impongono una maggiore superficie di area dell'ambiente. Ne derivano più limitati pannelli radianti. Questo influisce sulla fattori di vista con le pareti perimetrali. Di temperatura media radiante che aumenta. conseguenza all'aumentare delle dimensioni La minore temperatura dell'aria non riesce dell'ambiente il grado di sovrastima tende a bilanciare l'effetto radiante sulle superfici leggermente ad aumentare con un'influenza disperdenti, per cui il grado di sovrastima del limitata della forma (si considerino le due metodo di calcolo del metodo tradizionale piante rettangolari). si riduce leggermente all'aumentare delle La Tabella 4.10 si riferisce ad un'altezza del dispersioni dal 4% a poco più del 2%. locale via via crescente da un valore minimo L'ultima serie di parametri variati nello di 2,4 a 7,6 m. L'incremento di altezza studio è stata quella relativa alla geometria comporta un aumento delle superfici laterali dell'ambiente. disperdenti e quindi delle dispersioni. Ne La Tabella 4-9 riporta gli esiti relativi deriva la richiesta di una maggiore area di a variazioni nelle dimensioni lineari pannelli radianti. Questo dovrebbe condurre SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< TABELLA 4.9 ANALISI dell'EFFETTo di dimensioni e forma diversa dell'ambiente considerato VOCI 1 Lunghezza x Larghezza dell'ambiente (m x m) 6x6 9x9 12x12 12x6 2 Area di pannello richiesta (m2) 15,1 28,1 43,6 28 18,3 3 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 4295 7842 12321 7831 5174 4 Dispersioni con il bilancio (W) 4138 7516 11636 7568 5034 5 Differ. % fra 4 e 5 -3,7 -4,2 -5,6 -3,4 -2,7 6 % di soffitto coperto da pannello 40,7 33,6 29,3 37,6 43,8 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 259,6 253,3 252,6 256,4 260,5 8 Temperatura superf. del pavimento (°C) 23,2 23,8 23,3 23,7 23,5 9 Temperatura dell'aria (°C) 19,1 193 18,9 19,2 19,2 10 Temperatura media radiante (°C) 25,2 25 25,4 25,1 25,1 11 Temperatura operante (°C) 22,5 22,4 22,6 22,5 22,5 ad un incremento corrispondente della riflette in una sempre minore sovrastima del temperatura media radiante, senonchè la metodo tradizionale di calcolo che passa dal maggiore altezza porta ad un aumento dei 5,1 allo 0,4%, restando sempre entro margini fattori di vista fra pannello radiante e pareti ampiamente al di sotto di altri probabili errori verticali con un conseguente aumento delle di valutazione (ad esempio sui coefficienti dispersioni. liminari esterni). Quest'effetto è indirettamente confermato da Le conclusioni di questo studio, presentato un incremento solo leggero della temperatura non a caso con tanta ampiezza, sono di superficiale del pavimento, benchè l'area grande importanza pratica. La semplice dei pannelli aumenti più del doppio: il procedura di valutazione dei carichi termici fattore di vista del pavimento va riducendosi adottata sulla base di una temperatura di all'aumentare dell'altezza del locale. Le progetto dell'aria fornisce una stima molto conseguenze complessive di questi effetti vicina e leggermente in eccesso dei carichi non sono particolarmente drammatiche. La termici che ci si deve aspettare da crescita nelle dispersioni del sistema sistemi di riscaldamento a soffitto radiante. radiante all'aumentare dell'altezza del locale si Questo avviene in una gamma assai ampia 9x4,5 6-IX Analisi degli effetti di dimensioni e forme diverse nella pianta dell'ambiente considerato Analisi degli effetti di una variazione di altezza del locale (temperatura superficiale del pannello 60°C) TABELLA 4.10 ANALISI dell'EFFETTo di una variazione di altezza del locale VOCI 1 Altezza dell'ambiente (m) 2,4 2,7 3 3,7 4,6 6,1 7,6 2 Area di pannello richiesta (m2) 25,5 28 30,1 34,2 40,1 51,7 63 3 Dispersioni secondo ASHRAE (W) 7266 7842 8418 9570 11298 14178 17057 4 Dispersioni con il bilancio (W) 6894 7539 8100 9239 10921 13979 16981 5 Differ. % fra 4 e 5 -5,1 -3,9 -3,8 -3,5 -3,3 -1,4 -0,4 6 % di soffitto coperto da pannello 30,5 33,5 36 40,9 48 61,8 75,3 7 Emissione specifica del pannello (W/m2) 256,1 254,2 254,8 255,8 257,7 256,1 255,2 8 Temperatura superf. del pavimento (°C) 23,1 23,6 23,7 23,7 23,6 23,8 23,7 9 Temperatura dell'aria (°C) 19 19,3 19,2 19 18,7 19 19,1 10 Temperatura media radiante (°C) 25,3 25 25,1 25,3 25,7 25,3 25,2 11 Temperatura operante (°C) 22,6 22,4 22,5 22,6 22,6 22,5 22,5 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 99 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< di tutti i possibili valori dei diversi parametri. 4.5.3 Con quali modalità si procede al Viene da dire che il metodo è impiegabile in progetto di massima dell'impianto di ogni circostanza, fatto salvo il caso in cui si riscaLdamento a soffitto radiante? abbia un rilevante ricambio d'aria: in questo Come si ricordava prima, il dimensionamento caso la sovrastima dei carichi condurrebbe ad dell'impianto di riscaldamento a soffitto un sovradimensionamento non accettabile radiante richiede la determinazione dell'impianto, per cui è opportuno applicare dell'estensione dei pannelli radianti e della la riduzione percentuale dei carichi calcolati temperatura e della portata dell'acqua calda con i metodi tradizionali suggerita ai pannelli. I due elementi, estensione dei dalla fig. 4.25. pannelli e temperatura dell'acqua, sono La conoscenza del carico termico collegati, nel senso che, a parità di carico dell'ambiente da riscaldare, cioè della termico, quanto più estesi saranno i pannelli, potenza che i pannelli radianti devono tanto minore potrà essere la temperatura cedere all'ambiente, è il punto di partenza dell'acqua. Ovvero, tanto maggiore sarà la del progetto dell'impianto di riscaldamento temperatura dell'acqua, tanto più ridotta potrà radiante, che richiede di precisare l'entità essere la superficie dei pannelli. dell'area di pannello radiante, la temperatura Nel progetto di massima si può adottare e la portata d'acqua calda che alimenta i a questo punto una prima scelta. Dal pannelli e di verificare l'esistenza di condizioni momento che il costo dei pannelli radianti di benessere. presenta una componente importante proporzionale alla loro estensione, si può scegliere una temperatura elevata dell'acqua FIG. 4.26 Temperatura superficiale massima suggerita per il soffitto radiante in funzione dell'altezza di montaggio (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) altezza rispetto al pavimento (m) 15 12 9 6 3 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 temperatura superficiale del pannello (°C) 100 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< di alimentazione con il vincolo di poter di riscaldamento alimentato da energia solare, realizzare condizioni di benessere. La fig. 4.26 impianto anch'esso molto sensibile nelle si può utilizzare come guida, dal momento rese alla temperatura di funzionamento, o che indica i valori massimi consentiti per alimentato da recuperi termici a temperatura la temperatura superficiale del pannello in moderata. funzione dell'altezza di montaggio. Com'era In quei casi conviene selezionare una intuitivo, una maggiore altezza di montaggio temperatura appropriata al sistema di è compatibile con più alte temperature per la produzione del calore prescelto, procedendo riduzione del fattore di vista. Si vedrà tra poco poi alla valutazione della temperatura che la temperatura superficiale del pannello superficiale del pannello e quindi è correlabile con la temperatura dell'acqua in dell'estensione dello stesso. I procedimenti funzione delle caratteristiche del pannello. accennati di dimensionamento devono Ecco che un primo criterio di partenza necessariamente fare ricorso a codici di potrebbe essere quello di selezionare una calcolo. Tuttavia spesso si presenta il bisogno temperatura un po' al di sotto del valore di effettuare delle valutazioni di massima, limite, pervenendo successivamente al ricorrendo al calcolo manuale o a grafici dimensionamento del soffitto radiante. Ad realizzati per questo scopo. esempio, per un montaggio a 3 m di altezza Nell'ottica di un calcolo di massima si muove si può selezionare una temperatura di 45°C il metodo MTR (Mean Radiant Temperature). come punto di partenza. In tale metodo lo scambio per radiazione in Questa procedura dà per scontato che un locale è valutato come se ogni superficie l'acqua calda è prodotta per il tramite di irradiasse verso una superficie fittizia di area, un processo di combustione, per cui la emissività e temperatura che diano come scelta di una temperatura più o meno alta è esito lo stesso scambio termico del caso reale. pressochè in influente sulla resa del processo. In altri termini è come se si avessero due Non è sempre così: esistono apparecchi di superfici, quella Ap del pannello e combustione che sfruttano parte del calore quella fittizia Ar, di emissività rispettivamente latente dei fumi di combustione (caldaie a εp e εr. Lo scambio termico specifico condensazione), per i quali una temperatura è valutabile da: più bassa scelta per l'acqua calda implica più qr = σ Fr ( Tp4 - Tr4) elevate rese. Ovvero dove: l'impianto può essere alimentato, come σ = costante di Stefan-Boltzmann considerato in questo libro, con una pompa (5,67x1O-8 W/m2K4); di calore, anch'essa più efficiente a minori Fr = fattore di scambio termico per radiazione; temperature di riscaldamento ed addirittura Tp = temperatura superficiale media del pannello incompatibile con temperature troppo alte, (K); dove troppo alto può voler dire anche 60°C. Tr = temperatura della superficie fittizia (K). Ed ancora si potrebbe pensare ad un impianto Quest'ultima temperatura viene valutata come: SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI (4.12) 101 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 4.27 Scambio termico specifico per radiazione da un soffitto radiante in funzione della temperatura media delle superfici non riscaldate (AUST) per diverse temperature superficiali del pannello (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating 90 0 11 80 70 90 60 50 70 40 10 0 30 20 0 p= 50 30 10 tem pe rat ura su pe rfic ial ed el pa nn ell ot 0 13 100 10 temperatura media delle superfici non riscaldate (°C) Refrigerating and Air Conditioning Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) 100 200 300 400 scambio termico per radiazione 500 600 700 (W/m2) FIG. 4.28 Temperatura superficiale del lato interno delle pareti esterne in funzione della temperatura dell'aria esterna per diversi valori della trasmittanza della parete (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning temperatura superficiale del lato interno delle pareti esterne (°C) Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) U=0 20 1 (W/m2K) 10 2 3 0 -10 4 5 6 -25 temperatura ambiente = 21°C -20 -15 -10 -5 0 5 temperatura dell'aria esterna (°C) 102 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< Tr = ∑ Sj εj Tj ta dell'aria per il tramite del coefficiente di ∑ Sj εj (4.13) dove le Sj sono tutte le superfici del locale, fatta eccezione del pannello radiante, con le loro convezione lato interno αin e dalla trasmittanza Km della parete, così come realizzato in (4.6): ts = ta - Km emissività. ta - te αin Se l'emissività delle varie superfici si può dove te è la temperatura esterna di progetto. considerare eguale, la (4.13) fornisce quella stima Ipotizzando che le pareti non perimetrali grossolana della temperatura media radiante abbiano la stessa temperatura dell'aria, è facile, precedentemente ricordata: conoscendo l'area di ogni parete, calcolare Tr = ∑ Sj Tj ∑ Sj la AUST. La fig. 4.5 collega la temperatura (4.14) superficiale cercata con la temperatura dell'aria La Tr calcolata con la (4.14) viene indicata esterna per diverse trasmittanze della parete come la temperatura media delle superfici non nell'ipotesi di una temperatura interna di 21°C. riscaldate (AUST - Average Unheated Surfaces Per temperature interne diverse da 21°C è Temperature). possibile la correzione con la fig. 4.29 che, a Il fattore Fr di scambio termico per radiazione seconda del divario di temperatura rispetto andrebbe calcolato da: a 21°C, in funzione della trasmittanza della Fr = 1 1 Fp-r +( 1 εp -1) + superficie fornisce l'entità della correzione di Ap Ar ( 1 εr -1) temperatura rispetto al valore calcolato con la fig. (4.15) 4.28. dove Fp-r è il fattore di vista dal pannello alla Allo scambio termico per radiazione del pannello superficie fittizia che per soffitti radianti si può si deve sommare quello per convezione, porre eguale a 1. collegato, come visto più volte, alla differenza L'emissività di tutte le superfici si può porre di temperatura fra superficie dei pannello e eguale a 0,9 senza commettere gravi errori. La ambiente. valutazione del fattore Fr per un'ampia gamma di La fig. 4.30 rappresenta lo scambio termico per locali dà per lo più il valore di 0,87. Ne consegue convezione di un soffitto radiante in funzione che lo scambio termico specifico per radiazione della differenza di temperatura fra superficie è calcolabile da: del pannello ed aria. Con degli accorgimenti si qr = 5 x 10-8[ ( Tp + 273)4 - (AUST + 273)4] (4.16) possono ottenere dei valori più alti, ad esempio ed è determinabile a partire dalla conoscenza lasciando strisce fredde fra i pannelli radianti. Il della temperatura superficiale dei pannelli e della valore di figura va considerato come cautelativo. temperatura media delle superfici non riscaldate. Lo scambio termico specifico complessivo del La fig. 4.27 illustra tale relazione: si può partire pannello radiante consente di determinarne dalla temperatura superficiale del pannello e l'estensione. Valutato infatti il carico termico dalla AUST, identificando il flusso specifico per con il procedimento tradizionale riferito ad una radiazione. temperatura ambiente di 21°C, con le eventuali La AUST può essere valutata dalla temperatura correzioni da apportare per rilevanti entità di SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 103 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 4.29 Correzione da apportare alla temperatura superficiale fornita dalla fig. 4.28 per temperature ambientali diverse da 21°C in funzione della trasmittanza della parete (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Correzione della temperatura +- [K] Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) 3 ∆t = 21°C-ta ∆t ± 3 2,5 ∆t ± 2,5 2 ∆t ± 2 1,5 ∆t ± 1,5 1 ∆t ± 1 0,5 ∆t ± 0,5 correzione = ∆t(1-U/9,09) 0 1 2 3 4 Trasmittanza U della parete 5 6 [W/(m2-K)]) ricambio d'aria, si ha l'input termico complessivo Esempio numerico 4.1 che il sistema radiante deve apportare. Questo Dato l'ambiente di fig. 4.31, con due pareti valore, diviso per lo scambio termico specifico rivolte verso l'esterno con trasmittanza fornisce l'area di pannelli radianti necessaria. pari a 0,57 W/(m2K) per le parti in muratura e a 2,86 W/(m2K) per la vetrata, calcolare l'area di pannelli radianti necessaria FIG. 4.30 Scambio termico per convezione di un soffitto radiante in funzione della differenza di temperatura con l'aria. I valori della curva superiore sono ottenibili con particolari accorgimenti (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating scambio termico per convenzione naturale del soffitto riscaldante (W7m2) and Air Conditioning Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) 100 a icat nsif e t n i one vezi n o c 50 to convezione del soffit 0 5 10 15 20 25 30 35 40 differenza di temperatura alla superficie del pannello (°C) 104 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 4.31 Schema della ambiente considerato nell'esempio numerico 4.1 te = -5°C 2,2 m 3m 1,2 m 0,8 m 1m 2,1 m 0,9 m 2m 1m 6m N per una temperatura superficiale del a) Determinazione del carico termico pannello di 40°C. Il calcolo delle dispersioni procede nel modo Il locale sottostante non è riscaldato e ad una seguente. temperatura di 12°C; la trasmittanza Parete sud: del pavimento è pari a 0,85 W/(m2K). q = A K (ta - te) = 15.6 x 0.57 x (20-(-5)) = 220 W Eseguire il calcolo per una temperatura Finestra sud: dell'aria di 20°C. q = A K (ta - te) = 2.4 x 2.86 x (20-(-5)) = 171 W Parete ovest: q = A K (ta - te) = 12 x 0.57 x (20-( -5)) = 170 W Il calcolo approssimato secondo il metodo Pavimento: MRT può essere suddiviso in tre passi q = A K (ta - 12) = 24 x 0.85 x (20-12) = 163 W logici: Assumendo presenza di isolamento interno, e a) determinazione del carico termico (che alla dunque assenza di ponti termici, le dispersioni luce di quanto esposto nel paragrafo 4.5.2 totali per conduzione ammontano a 724 W. non si discosta dal metodo tradizionale) Ad esse si aggiunge il carico termico dovuto a b) determinazione della AUST e dello infiltrazioni, che data la presenza di una sola scambio termico specifico complessivo tra vetrata possono essere assunte pari a 0.5 pannello e ambiente volumi/ora. Trascurando il calore latente si c) calcolo della superficie di pannello scrive: necessaria per far fronte al carico. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI q=ρ n 3600 Vcp (ta - te)= 105 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 1.225 0,5 3600 x 72 x 1006 x (20-(-5)) = 308 W tpav = ta - Kpav (ta - 12) αin = 20 - 0,85 (20-12) 9,3 = 20 - 0,7 = 19,3°C nella quale ρ è la densità dell'aria, cp il suo Ipotizzato che le pareti non perimetrali ed il calore specifico ed n il numero di volumi/ora soffitto abbiano la stessa temperatura dell'aria, di aria in ingresso per infiltrazioni. si può calcolare la AUST mediante la (4.14): Il carico termico totale risulta pari a 1032 W. b) Determinazione dello scambio termico specifico tra pannello e ambiente Per determinare lo scambio termico specifico del pannello radiante a partire dalIa AUST = Tr = = = ∑ Sj Tj ∑ Sj 15,6 x 18,4 + 12 x 18,4 + 2,4 x 11,5 + 24 x 19,3 + (12+18) x20 (12+18)x 2 + 24 1599 84 = 19,0°C (4.16) si deve valutare la AUST, secondo Va osservato che nel calcolo precedente non quanto esposto in precedenza. si è considerata la porzione di soffitto non La temperatura superficiale delle pareti riscaldata, in quanto il fattore di vista tra essa perimetrali per una temperatura dell'aria ed il pannello è nullo. A questo punto si legge esterna di -5°C ed una trasmittanza K = 0,57 dalla fig. 4.27 lo scambio termico specifico W/(m2K) si determina dalla fig. 4.28, ed è del pannello per radiazione; la curva tp = pari a circa 19,3°C. Tale valore si riferisce però 40°C interseca l'ordinata AUST = 19°C per un ad una temperatura dell'aria interna di 21°C; valore dell'ascissa qr pari a 120 W/m2. la correzione da applicare si legge dalla fig. Lo scambio termico specifico convettivo 4.29 in corrispondenza di K = 0,57 W/(m2K) per una differenza | tp - ta | di 20°C si ricava e ∆t = 1°C, e risulta di circa 0,9°C. Ne segue dalla fig. 4.30, e risulta pari a circa 6 W/m2. una temperatura superficiale delle pareti Qualora si abbia l'accortezza di lasciare alcune perimetrali di 19,3 - 0,9 =18,4°C. sezioni del soffitto non riscaldate in modo La temperatura superficiale della vetrata si da incrementare lo scambio per convezione, determina analogamente. Dalla figura 4.28 si quest'ultimo si evince dalla curva (b) in fig. ricava, per una temperatura dell'aria esterna 6.7, e risulta di circa 36 W/m2. di -5°C ed una trasmittanza K = 2,86 W/ Se ci si pone in quest'ultimo caso, il pannello (m2 K), un valore di 12,2°C che va poi cede complessivamente all'ambiente corretto, secondo la fig. 4.29, di circa 0,7°C, 156 W/m2. per arrivare ad una temperatura superficiale c) Calcolo della superficie necessaria per interna della vetrata di 12,2 - 0,7 = 11,5°C. far fronte al carico termico. La stima della temperatura superficiale del La superficie di pannelli radianti necessaria pavimento, in assenza di diagrammi, va risulta: calcolata a partire dal coefficiente superficiale di trasmissione del calore dal lato interno αin Ap = 1032 156 = 6,6 m2 che da normativa risulta pari a 9,3 W/(m2K): 106 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< transizione a turbolento, per cui la resistenza Per realizzare la temperatura superficiale corrispondente è generalmente trascurabile del pannello si deve inviare l'acqua calda ad rispetto alle altre. un'adatta temperatura e con un'adeguata La resistenza conduttiva opposta dalla parete portata, legate alla resistenza termica del tubo è legata a spessore e a materiale opposta dal pannello. Questa è data da una costituente il tubo. Si calcola con la relazione: serie di resistenze che, a partire dall'acqua, annoverano: ri = resistenza convettiva fra acqua e parete ln rt = ( DD ) o i 2π λt (4.18') del tubo (per metro di tubo, mk/W); dove λt è la conduttività del materiale con cui rt = resistenza conduttiva opposta dalla parete è realizzato il tubo, di diametro del tubo (per metro di tubo, mk/W); esterno Do. La resistenza è trascurabile per rs = resistenza termica fra tubo e pannello tubi metallici e va considerata solo per quelli (per metro di tubo, mk/W); realizzati in materiali sintetici. rp = resistenza termica del pannello, (m2k/W); La resistenza termica rS tra tubo e pannello rk = resistenza opposta da eventuali coperture dipende dalla struttura del pannello stesso. del pannello stesso, (m2k/W). Alcune valutazioni per pannelli piuttosto diffusi sono offerti dalla fig. 4.32. La resistenza totale del pannello ru deve Più problematica risulta la valutazione tener conto che le resistenze che coinvolgono della resistenza rp del pannello. Infatti, dal la tubazione e cioè ri, rt ed rs vanno riferite momento che i tubi dell'acqua sono spaziati ad un'area di pannello definita dal passo di un passo M fra gli assi di due tubi paralleli, delle tubazioni: infatti la potenza termica che si avrà un andamento variabile di temperatura dall'acqua arriva alla superficie di contatto fra superficiale del pannello, con un massimo in tubo e pannello viene distribuita su di una corrispondenza all'asse dei tubi ed un valore larghezza di pannello pari al passo M delle minimo nella mezzeria. Tale andamento tubazioni. Pertanto la resistenza totale va risulterà accentuato quanto più piccolo e valutata da: meno conduttivo sarà lo spessore dello strato ru = (rj + rt + rs) M + rp + rk (4.17) di pannello al di sotto del tubo. La resistenza convettiva fra acqua e parete del Senza scomodare uno studio alle differenze tubo è facilmente valutabile da: finite, è stata proposta una soluzione di ri = 1 π αf Di (4.18) massima che tratta il pannello alla stregua di un aletta che dissipa l'energia termica dove Di è il diametro interno del tubo e αf dalla parete del tubo verso la superficie del è il coefficiente di convezione lato acqua. pannello. La semplificazione fornisce risultati Dato che la velocità dell'acqua è maggiore non molto diversi da quelli di uno studio di 0,2 - 0,3 m/s nei tubi impiegati nei accurato (Kilkis, ì. B., Radiant ceiling cooling pannelli radianti, il moto va da regime di with solar energy: fundamentals, modelling SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 107 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< and a case design, ASHRAE Trans. 99 (2), 521-533,1993). Il punto di partenza è lo scambio termico specifico per radiazione e convezione qr e qc del pannello radiante. Di lì si calcolano i due coefficienti αr e αc di radiazione e di αc = qr Do 2 <x< M 2 ) è caratterizzata da un modulo m: m=[ αt λp L η= tr - AUST qc ] 1/2 (4.20) tgh (mW) mW (4.21) sia per lo scambio termico radiativo che tp - ta convettivo: Il coefficiente complessivo è αt: αt = αr + αc ( L'efficienza di aletta η è pari a: convezione: αr = due tubi ηr = ηc = η (4.19) Ipotizzando una temperatura pari a Se il pannello presenta una conduttività λp ed quella massima del pannello (tp)max in uno spessore L, l'aletta di estensione W dalla corrispondenza al diametro Do del tubo, superficie esterna del tubo alla mezzeria fra i attraverso le due efficienze di aletta si può valutare lo scambio termico radiativo che FIG. 4.32 Resistenza termica rp del pannello e resistenza termica rs, fra tubo e pannello per alcune tipologie di pannelli (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) compete all'unità di lunghezza di pannello relativo ad ogni tubo (1 m di lunghezza ed M m di larghezza) da: qr M = (2 W ηr + Do) αr [(tp)max - AUST] (4.22) Similmente per lo scambio termico convettivo si ha: qc M = (2 W ηc + Do) αc [(tp)max - ta] (4.23) Si è in grado ora di correlare il valore massimo di temperatura superficiale del pannello con la temperatura dell'aria e l'AUST, noto lo scambio termico totale del pannello. Infatti: qp = qr + qc (tp)max = [qp M + (2 W η + Do) (αr AUST + αc ta)] (2 W η + Do) αt (4.24) Il profIlo di temperatura si può calcolare, usando sempre la teoria dell'aletta da: cosh [ m ( tp(x) = 2 - x)] cosh (mW) + ta - 108 M αr αt [(tp)max -ta+ (ta-AUST) αr αt (ta-AUST)] (4.25) SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< La relazione (4.25) per x = M/2 consente andranno tenute presente nel calcolo dei di stimare la temperatura minima del carichi termici del locale soprastante): pannello: twi = tw + [(tp)max - ta + (tp)min = αr αt 2 Si tratta di confrontare la resistenza incontrata ( ta -AUST)] +ta- cosh (mW) ∆tw αr αt (ta-AUST) (4.26) dall'energia termica fra acqua e pannello sottostante con quella relativa alla parte superiore. A questo scopo si deve conoscere Qualora esistano delle coperture del pannello la conformazione del solaio, calcolandone stesso vi è un'ulteriore resistenza la resistenza termica rsolaio sempre a partire variabile, valutabile da: dall'acqua che scorre nei tubi e quindi rc = xc incontrando nuovamente le resistenze comuni λc ri e rt. A questo punto la quota di potenza con xc spessore della copertura e λc sua verso l'alto rapportata a quella verso il basso è conduttività che riduce eventualmente la pari all'inverso delle rispettive resistenze: temperatura del pannello da un valore tp ad q un valore t'p, tale che: qp = qsoff tp - t’p = ru rsolaio La potenza termica da fornire rc complessivamente è pari allora a: Calcolato con questa avvertenza il valore di (tp)max, si può ipotizzare che la temperatura esterna del tubo sia pari a: Ltd = (tp)max + qp M qtot = q (1 + qsoff q ) e la portata d'acqua necessaria per tubo Do risulta pari a: 2 λp (4.27) m= qtot M ρ cp ∆tw (4.29) Di qui a calcolare la temperatura media Sarà necessario verificare, dato il diametro del tw dell'acqua il passo è breve; basta far tubo che la velocità dell'acqua risulti entro un intervenire le resistenze ri e rt prima range accettabile e non superiore a 0,6 m/s. considerate: tw = qp M [ 1 π αf Di ( DD ) ln + Esempio numerico 4.2 o i 2π λt ] + td Con riferimento all'esempio numerico 4.1, (4.28) determinare la temperatura dell'acqua e la La temperatura di ingresso dell'acqua si portata d'acqua necessaria. calcola fissando il salto di temperatura ∆tw per Eseguire il calcolo per le due tipologie di la stessa, generalmente posto fra 6 e 10°C, pannello seguenti. avendo valutato oltre alla potenza scambiata 1) Pannello a serpentino annegato in un dal pannello verso la zona sottostante, anche solaio in calcestruzzo di conduttività pari a le eventuali dispersioni verso l'alto (che 1,05 W/(mK). Si utilizzano tubazioni di rame SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 109 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< del diametro interno di 16 mm con un passo 1) Pannello annegato nella struttura del solaio di 30 cm. Il centro della tubazione si trova a) Calcolo dell'efficienza d'aletta 35 mm al di sopra del bordo inferiore del Si inizia il calcolo determinando i coefficienti solaio, al di sotto del quale vi è uno strato di di scambio termico specifico per radiazione intonaco di 15 mm di conduttività pari a 0,93 e convezione αr e αc . Riprendendo i risultati W/(mK). Superiormente alle tubazioni si trova dell'esempio numerico 4.1, si ricava: uno strato di isolante di 20 mm, di 120 qr αr = = = 5,7 W/(m2K) tp - AUST 40-19 conduttività pari a 0,04 W/(mK). Lo spessore totale del solaio è di 22,5 cm. La sezione di tale pannello è rappresentata in fig. 4.33. αc = qc = tp - ta 36 40-20 = 1,8 W/(m2K) 2) Pannello prefabbricato costituito da da cui il coefficiente complessivo αt = αr + αc tubazioni in polietilene reticolato 14x1 = 7,5 W/(m2K). (diametro esterno di 14 mm e spessore Con riferimento alla figura 4.33, è possibile 1 mm) fissate mediante clips a pannelli in trattare la struttura del solaio come un'aletta alluminio dello spessore di 0,75 mm. La composta. Le relazioni da (4.20) a (4.28) struttura del circuito idraulico è a griglia, rimangono valide, a patto di sostituire ad con interasse tra le tubazioni di 0,15 m. L lo spessore totale dell'aletta Stot e alla Superiormente alle tubazioni si trova uno conduttività termica del pannello λp la strato di isolante di 20 mm, di conduttività conduttività termica equivalente λeq dell'aletta pari a 0,04 W/(mK). Il solaio sovrastante è composta: in calcestruzzo, dello spessore di 20 cm. La sezione di tale pannello è rappresentata in fig. 4.34. La conduttività del polietilene reticolato è di 0,38 W/(mK). Lλ + ∑siλi nk λc = i=l Stot = 0,035 x 1,05 + 0,015 x 0,93 0,050 = 1,01 W/(mK) il modulo m vale: m= [ 7,51 ]1/2 = [ ] 1/2 = 12,20 λeq Stot 1,01 x 0,050 αt L'efficienza di aletta η, sia per lo scambio 110 FIG. 4.33 FIG. 4.34 Sezione del soffitto radiante annegato nella struttura Sezione del soffitto radiante prefabbricato considerato considerato nell'esempio numerzco nell'esempio numerico SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< Per determinare la temperatura media tw FIG. 4.35 Analisi del pannello annegato come fosse un dell'acqua basta tener conto, secondo la sistema alettato (4.28), della resistenza convettiva tra acqua e parete del tubo ri e di quella conduttiva della parete del tubo rt. Considerato che la tubazione è in rame, quest'ultima si può trascurare: tw = qp M [πα D + 1 = 156 x 0,30 termico radiativo che per quello convettivo, è pari a: η= = tgh (12,20 x 0,141) 12,20 x 0,141 = 0,545 tubazione È ora possibile calcolare la temperatura superficiale massima del pannello, applicando la (4.24) dopo aver ricordato che lo scambio [qp M + (2 Wη + Do) (αr AUST + αc ta)] (2 Wη + Do) αt 156x0,30+(2x0,141x0,545+0,018) (5,71x19+1,8x20) 71,63 1,29 La temperatura esterna del tubo si calcola con = 55,5+ [π α x10,016 + 0 ] + 57,4 f Nu = 0,023 ReO,8 Pr1/3 Il numero di Reynolds si può calcolare solo ipotizzando la velocità (o la portata) dell'acqua nella tubazione. Assumendo una velocità u pari a 0,3 m/s si ottiene: Re = ρud μ = μcp 1000 x 0,3 x 0,016 467 x 10 -6 = 10278 = 3,00 λ Nu = 0,023 ReO,8 Pr1/3 = 53,74 αf = Nu λ = d 53,74 x 0,651 0,016 = 2187 W/m2K Ne segue = 55,5°C ta = (tp)max + a porge: (2x0,141x 0,5450+0,018)x7,51 la (4.27): ]+t αf per acqua a circa 60°C. Se si assume Pr = qp è pari a 156 W/m2: = 2π λt Si deve stimare il coefficiente di convezione termico specifico complessivo = Di utilizzare la relazione di Dittus-Boelter che b) calcolo della temperatura esterna della (tp)max = Do che il regime di moto sia turbolento, si può tgh (mW) mW i f ln qp M (Stot λeq 1,01 (π x 2187x0,016 +0)+57,4=0,5+57,4=57,9°C 1 La temperatura di ingresso dell'acqua si Do ) 2 156 x 0,3 ( 0,05 - 0,009) tw=156x0,30 calcola una volta fissato il salto di temperatura ∆tw che viene qui imposto pari a 6°C: =55,5+1,9=57,4°C twi = tw + ∆tw 2 = 57,9 +3 = 60,9°C d) Stima delle dispersioni verso l'alto e c) Calcolo della temperatura media dell'acqua SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI calcolo della portata d'acqua necessaria 111 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Per determinare infine la portata d'acqua necessaria, si deve determinare la potenza termica ceduta complessivamente, tenendo conto anche delle dispersioni verso il locale complessivamente è ( Qtot = qp 1+ ( = 1032 1+ sovrastante. È necessario dunque stimare il qsolaio qp 0,045 0,657 ) = q (1+ r ) ru p solaio ) = 1032 x 1,067 = 1101 W rapporto tra la potenza termica verso l'alto La portata d'acqua necessaria si ricava di qsolaio e verso il basso qp owero tra le due conseguenza; resistenze complessive, verso l'ambiente riscaldato ru e verso il locale sovrastante rsolaio. m= qtot ρ cp ∆tw 1101 = 1000 x 4187 x 6 = 4,38 x 10-5 m3/s Dalla (4.17) si ricava ru; pari a 158 I/h. ru = (rj + rt + rs) M + rp + rk La velocità dell'acqua all'interno del nella quale: serpentino è pari a 1 ri = π x 2187 x 0,016 = 0,00910 mK/W (da 4.18) u= rt è trascurabile m πd 2 = 4,38 x 10-5 3,14 x 0,016 2 4 rs secondo ASHRAE è trascurabile per = 0,22 m/s 4 e risulta quindi accettabile. tubazioni annegate nel solaio Stot rp = Do 2 λeq 2) Pannello prefabbricato = 0,05 - 0,008 1,01 = 0,042 m2k/W a) Calcolo dell'efficienza d'aletta I coefficienti di scambio termico specifico per (da fig. 4.32) radiazione e convezione αr e αc sono gli stessi rk è nulla calcolati in precedenza: dunque 120 qr αr = = = 5,7 W/(m2K) tp - AUST 40-19 ru = 0,009 x 0,3 + 0,042 = 0,045 m2K/W La resistenza rsolaio tiene conto anche dell'isolamento superiore ed è pari a: αc = qc tp - ta = 36 40-20 = 1,8 W/(m2K) rsolaio = (ri + rt ) M + ris + rsoff da cui il coefficiente complessivo è αt = αr + dove: αc = 7,5 W/(m2K). ri = 1 π x 2187 x 0,016 = 0,00910 mk/W Il modulo m dell'aletta vale, per una conduttività termica dell'alluminio λp pari a rt è trascurabile ris = sis λis rsoff = = ssoff λsoff 0,02 0,04 = = 0,5 mK/W 0,162 1,05 FIG. 4.36 Sezione della clip di alluminio per il pannello prefabbricato impiegato nell 'esempio numerico 4.2 = 0,154 m2K/W dunque rsolaio = 0,009 x 0,3 + 0,5 + 0,154 = 0,657 m2K/W A questo punto, la potenza termica da fornire 112 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< del tubo rt. Ad esse si va ad aggiungere la non 210 W/(mK): m= [ αt λp L ] =[ 1/2 7,51 210 x 0,0075 ] 1/2 = 2,18 Prima di proseguire, si osservi che come trascurabile resistenza di contatto tra tubo e pannello rs pari a 0.32 mK/W secondo la fig. 4.32: esposto nella fig. 4.36, la dimensione Do dell'aletta è pari alla larghezza trasversale della clip di alluminio. In questo caso; se tw = qp M [πα D + 1 i f ln Do Di 2π λt Do è pari a 1,5 mm, si ottiene ]+t a ln W = 0,15/2 - 0,0015/2 = 0,074 m L'efficienza di aletta η, sia per lo scambio = 156 x 0,15 0,014 [ π α x10,016 + 2π x 0,38 ] + 40,3 0,012 f termico radiativo che per quello convettivo, è Si deve stimare il coefficiente di convezione αf pari a: per acqua a circa 40°C; tale calcolo richiede η= tgh (mW) mW = tgh (2,18 x 0,074) 2,18 x 0,074 = 0,99 un'attenzione maggiore che nel caso 1. Infatti, data la disposizione a griglia del circuito idraulico, la velocità del fluido nella tubazione b) Calcolo della temperatura esterna della può essere molto inferiore rispetto a quella tubazione che si otterrebbe in un circuito a serpentino, è ora possibile calcolare la temperatura e il moto di conseguenza può risultare in superficiale massima del pannello, applicando regime di transizione, o laminare. la (4.24) dopo aver ricordato che lo scambio Per stimare la velocità dell'acqua nella termico specifico complessivo qp è pari a 156 tubazione, si può utilizzare la (4.29) dopo W/m2: aver ipotizzato la quota di dispersioni verso (tp)max = = = [qp M + (2 Wη + Do) (αr AUST + αr ta)] (2 Wη + Do) αt 156x0,15+(2x0,074x0,99+0,015) (5,71x19+1,8x20) 44,90 1,12 (2x0,074 x 0,99+0,015)x7,51 = 40,2°C l'alto. Supponendo quest'ultima pari al 10% della potenza termica ceduta all'ambiente, si ottiene: qtot = qp (1 + qsoff qp ) = 156 x (1+0,1) = 172 W/m 2 La portata d'acqua per ciascuna tubazione si Data l'elevata conduttività termica ricava dalla (4.29) una volta imposto il salto dell'alluminio, la temperatura esterna del termico del fluido, anche in questo caso, a tubo td si può considerare con buona 6°C. Ipotizzando tubazioni di una lunghezza approssimazione coincidente con (tp)max pari a 3 m, si può assumere con buona approssimazione un salto termico ∆tw,tubo di c) Calcolo della temperatura media dell'acqua Per determinare la temperatura media tw dell'acqua si tiene conto, secondo la (4.28), 2°C per metro lineare: m= qtot M ρ cp ∆tw = 172 x 0,15 1000 x 4187 x 2 = 3,07 x 10-6 m3/s della resistenza convettiva tra acqua e parete La velocità nella tubazione si calcola del tubo ri e di quella conduttiva della parete immediatamente dividendo la portata per la SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 113 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< sezione: u= d) Stima delle dispersioni verso l'alto e m π Di 2 3,07 x = 10-6 3,14 x 0,0122 4 = 0,027 m/s 4 calcolo della portata d'acqua necessaria Per determinare infine la portata d'acqua necessaria, si deve determinare la potenza Il numero di Reynolds risulta, valutando le termica ceduta complessivamente, tenendo proprietà dell'acqua a 40°C: conto anche delle dispersioni verso il locale Re = ρud μ 1000 x 0,014 x 0,012 = 653 x 10 -6 = 597 sovrastante. è necessario dunque stimare il rapporto tra la potenza termica verso I'alto Dunque il regime di moto è laminare; per qsolaio e verso il basso qp ovvero tra le due individuare l'espressione da utilizzare è resistenze complessive, verso l'ambiente necessario calcolare il numero di Graetz: riscaldato ru e verso il locale sovrastante rsolaio. Gz = Re Pr + d Dalla (4.17) si ricava ru: l ru = (ri + rt + rs) M + rp + rk Il numero di Prandtl per acqua a 50°C vale: Pr = μ cp λ nella quale: ri = = 4,34 1 π x 229 x 0,016 ln Ne segue, ipotizzando come in precedenza una lunghezza dei condotti di 3m: d Gz = Re Pr + l = 597 x 4,34 x 0,012 3 rt = = 8,51 0,014 0,012 2π x 0,38 = 0,0646 mK/W da (4.18') rs = 0,32 mK/W da fig. 4.32 rp è trascurabile data la conduttività elevata tubazione si ha, assumendo flusso termico dell'alluminio specifico ceduto alla parete costante, rk è nulla Nu = 4,364. Quindi: dunque λ d = 4,364 x 0,629 0,012 = 229 W/(m2K) Riprendendo l'espressione per il calcolo della temperatura media del fluido, si ottiene ln 0,014 [π x 229 x 0,016 + 2π x 0,38 ] + 40,3 = 23,4 x [0,087 + 0,0646 + 0,32] + 40,3 = 51,3°C * tw = 156 x 0,15 114 da (4.17) Per valori di Gz < 10, per l'intero tratto della αf = Nu * Tale temperatura si discosta da quella utilizzata per il calcolo di αf; d'altra parte, ricalcolando il numero di Graetz per acqua a 50°C si ottiene Gz~ ~ 8,34; dunque il valore di Nu non cambia, e αf passa da 229 a 233 Wlm2K, con effetti trascurabili. = 0,087 mk/W 1 0,012 La temperatura di ingresso dell'acqua si ru = (0,087+0,0646+0,32) x 0,15 + 0 = 0,071 m2K/W La resistenza rsolaio tiene conto anche dell'isolamento superiore ed è pari a: rsolaio = (ri + rt ) M + ris + rsoff dove: ri = 1 π x 229 x 0,016 ln rt = calcola a partire dal salto di temperatura ∆tw che è già stato fissato a 6°C: twi = tw + ∆tw 2 = 51,3 +3 = 54,3°C ris = da (4.18) 0,014 0,012 2π x 0,38 sis λis rsoff = = 0,087 mK/W = ssoff λsoff = 0,0646 mK/W 0,02 0,04 = da (4.18') = 0,5 m2K/W 0,2 1,05 = 0,190 m2K/W SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 4.37 Diagramma per il calcolo dei soffitti e pavimenti radianti annegati (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) dunque rsolaio = (0,087+0,0646+0,32) x 0,15+0,50+0,19 = 0,76 m2K/W La potenza termica da fornire complessivamente per metro di tubo risulta: SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI qtot = qp (1 + = 156 (1 + qsolaio qp 0,071 0,76 )= qp (1 + ru rsolaio ) ) = 156 x 1,093 = 171 W 115 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< che in questo caso risulta praticamente quello di fig. 4.37. Il grafico richiede il coincidere con quella stimata al punto c) calcolo preliminare della resistenza totale del Ciò permette di considerare validi i calcoli pannello data da: effettuati in tale sede; in particolare la ru = (rt + rs) M + rp + rc portata d'acqua necessaria risulta in ciascuna dove stavolta rp è valutato semplicemente dal tubazione rapporto fra lo spessore del pannello m= qtot M = 171 x 0,15 ρ cp ∆tw 1000 x 4187 x 6 = 1,03 x 10-6 m3/s x tubo pari a circa 3,7 l/(h tubo). e la sua conduttività: rp = xp λp Se non vi è una grande differenza fra la Dalla conoscenza della differenza fra l'AUST e temperatura ambiente e l'AUST ci si può la temperatura dell'aria e della differenza fra servire per il calcolo di diagrammi come la temperatura del pannello e la temperatura FIG. 4.38 Diagramma per il calcolo dei soffitti radianti prefabbricati (riprodotto per gentile concessione dell'American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers inc. da 1996 ASHRAE Handbook) 116 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< dell'aria si trova (lato destro del diagramma) ed a ta +22°C. Esse vanno percorse fino ad la potenza specifica scambiata. Si usano le intersecare la verticale corrispondente ad linee tratteggiate solo se il rapporto fra le (AUST - ta) = -1. In corrispondenza, sull'asse resistenze rc e rp è maggiore di 4: questo sinistro delle ordinate si legge il flusso termico è inusuale per i soffitti radianti per i quali specifico ceduto dal pannello: rc è molto piccolo o nullo. Si usano quindi ta +19°C 150 W/m2 generalmente le linee a tratto continuo. ta +22°C 170 W/m2 Nota la potenza totale scambiata dal pannello, Interpolando si ottiene il flusso termico dal punto di incontro dell'orizzontale con la specifico per una temperatura pari a retta di resistenza totale si porta la verticale ta +20°C, che risulta essere di circa 156 W/ fino ad incontrare in alto le rette parametriche m2, in accordo con i risultati dell'esempio della temperatura media dell'acqua (espressa numerico 4.1. come incremento della temperatura dell'aria), La superficie di pannello radiante necessaria una volta prescelto il passo M fra le tubazioni. risulta quindi la stessa, ovvero: Alcuni esempi numerici chiariranno meglio la procedura. Ap = 1032 156 = 6,6 m2 Per i pannelli prefabbricati è stato realizzato un altro diagramma di impiego simile (fig. b) Temperatura dell'acqua 4.38). Il calcolo richiede preliminarmente la valutazione della resistenza totale del Esempio numerico 4.3 pannello ru: Con riferimento agli esempi numerici 4.1 ru = (rt + rs) M + rp + rc e 4.2, eseguire il dimensionamento ed il essa è già stata calcolata nel corso calcolo della temperatura media dell'acqua dell'esempio numerico 4.2, e risulta pari a circolante per il pannello a soffitto annegato 0,045 m2K/W. nella struttura del solaio (caso 1), utilizzando Si tracci la retta orizzontale corrispondente il diagramma di fig. 4.37. a qp = 156 W/m2 fino ad intersecare le due curve ru = 0,03 m2K/W e ru = 0,05 m2K/W. a) Superficie del pannello radiante A partire dai punti di intersezione, si traccino Il punto di partenza è ancora la temperatura le rette verticali fino ad intersecare, nella parte superficiale del pannello, pari a 40°C, ovvero alta del diagramma, la retta corrispondente a a ta +20°C. Si ricordi che la AUST è già stata M = 30 cm. calcolata nell'esempio 4.1, e risulta pari a I due punti di intersezione trovati corrispondono 19°C. ad una temperatura media dell'acqua pari a: Sul lato destro del diagramma, si individuano ru = 0,03 m2K/W ta +34°C le due rette tratteggiate relative al ru = 0,05 m2K/W ta +37,5°C riscaldamento mediante soffitti radianti per Interpolando si ottiene la temperatura media una temperatura superficiale pari a ta +19°C dell'acqua per ru = 0,045 m2K/W; SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 117 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< essa risulta pari a ta +36,5°C = 56,5°C. tra pannello e ambiente, si utilizza la fig. Tale risultato si discosta di circa 2°C da quanto 4.38, accettando di trascurare la differenza ottenuto mediante il calcolo per via analitica nel di 1°C tra la temperatura dell'aria interna corso dell'esempio numerico 4.2, confermando (20°C) e la AUST (19°C) che è stata calcolata la validità del ricorso al metodo grafico. nell'esempio numerico 4.1. Nella parte superiore del diagramma si Esempio numerico 4.4 individua, tra le rette parametriche per soffitti Con riferimento all'ambiente presentato riscaldati, quella corrispondente ad una nell'esempio numerico 4.1, eseguire il temperatura media dell'acqua di 60°C, e si dimensionamento ed il calcolo della temperatura procede fino ad incontrare la retta M = 150 media dell'acqua circolante per un pannello a mm. soffitto in alluminio realizzato per estrusione Da tale punto si traccia la verticale, fino ad con tubazioni in rame (si veda la fig. 4.32), che incontrare la curva corrispondente a ta = 20°C. presenta le seguenti caratteristiche: L'ascissa del punto di intersezione rappresenta spessore del pannello s: 0,127 mm la temperatura media superficiale del pannello resistenza del pannello ru: 0,035 m2K/W a soffitto, che risulta di circa 49°C. interasse tra le tubazioni M: 150 mm L'ordinata dello stesso punto, Ietta sull'asse temperatura dell'acqua di alimentazione tin: 65°C sinistro, rappresenta il flusso termico specifico salto termico imposto ∆t: 10°C cercato, ed è pari a circa 210 W/m2. Per tale tipologia di pannello è possibile utilizzare La determinazione della superficie di il diagramma di fig. 4.38. pannello necessaria a far fronte al carico termico ambientale di 1032 W (già calcolato La procedura di dimensionamento differisce necessariamente da quella utilizzata negli esempi numerici precedenti: in questo caso nell'esempio numerico 4.1) è immediata: Ap = 1032 210 = 4,9 m2 infatti non si parte più dalla temperatura media superficiale del pannello, ma dalla 4.5.4 Cosa si intende per resa termica di temperatura dell'acqua a disposizione. Si dovrà un soffitto radiante e come la si determinare il flusso termico specifico fornito determina? dal pannello a partire dalla temperatura media La resa termica di un pannello radiante dell'acqua, per poi procedere al calcolo della a soffitto non è altro che il flusso termico superficie di pannello radiante necessaria. specifico scambiato, ovvero la potenza Si inizia il calcolo determinando la temperatura termica scambiata dal pannello per unità media dell'acqua circolante nel pannello, che di superficie. Ad esempio, per un pannello risulta: alimentato con acqua calda, si tratta di tw = tin - ∆t 2 = 65 - 5 = 60°C Per determinare lo scambio termico specifico 118 quantificare il flusso termico che viene ceduto all'ambiente da 1 m2 di superficie. La conoscenza di tale grandezza è fondamentale SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< nel dimensionamento. determinazione del flusso termico specifico La determinazione analitica della resa termica scambiato dal pannello. Oltre ad essi, ed di un pannello a soffitto non è semplice. Da alle espressioni della resa termica fornite dai un lato, si deve tener conto della conduzione costruttori all'interno della loro manualistica, termica attraverso la struttura del pannello, sono reperibili nella letteratura tecnica nella quale si instaura un campo termico che vari procedimenti di diversa complessità e non è monodimensionale (figura 4.39); quindi attendibilità. il calcolo di una resistenza termica equivalente Nessuno di essi ha però conosciuto una tra fluido termovettore e superficie del diffusione così ampia da poterIo considerare pannello, che permetta di esprimere il flusso quale metodologia di riferimento. Si tratta termico specifico come in generale di metodi semplificati, utilizzabili qp = tm - tp anche nel calcolo manuale; essi presentano, R se non altro, almeno il pregio di non doversi non è immediato. affidare a quanto dichiarato dai costruttori. In linea generale, la resa termica dipende da: Un'ulteriore possibilità consiste nell'analizzare - parametri legati alla struttura del pannello il campo termico all'interno del pannello con quali la geometria della struttura e l'interasse metodi numerici, quale quelli delle differenze delle tubazioni, e le caratteristiche termiche e degli elementi finiti. Uno dei vantaggi di dei materiali costitutivi; tali metodi è l'accuratezza dei risultati a cui si - temperatura media del fluido perviene. - temperatura dell'aria e AUST nel locale Tra gli svantaggi vi è certamente il fatto sottostante - come parametro, dalla temperatura dell'aria nel locale sovrastante. che ogni singola struttura rappresenta un caso a sé, che va analizzato singolarmente. Relazioni di validità più generale si ottengono Come si è visto nel paragrafo precedente, solo analizzando più casi al variare di alcuni il metodo MTR e i diagrammi di fig. 4.37 parametri, e risalendo a delle correlazioni. e 4.38 sono strumenti utilizzabili per la FIG. 4.39 Isoterme all'interno di un pannello annegato in un solaio in calcestruzzo armato isolato superiormente (raffrescamento, tfm = 15°C). Si può notare l'infittirsi delle isoterme nello strato di isolante SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 119 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Diagrammi o espressioni fornite Uso di metodi numerici: metodi numerici dai costruttori: la documentazione quali differenze finite ed elementi finiti tecnica necessaria al dimensionamento permettono di analizzare in dettaglio il comprende una procedura semplificata campo termico che si instaura in domini per il dimensionamento dell'impianto ed non monodimensionali. Dal punto di vista evidentemente un'espressione della resa applicativo, esistono diversi programmi al termica del sistema a pannelli, sia essa calcolatore con i quali risulta relativamente analitica oppure tabulata in funzione di diversi semplice definire il dominio da analizzare. parametri. Definite tutte le caratteristiche termiche dei Nel caso di pannelli metallici, l'espressione materiali che compongono la struttura e le della resa termica fornita dal costruttore può condizioni al contorno, è possibile integrare ad esempio essere conforme alla norma DIN l'equazione della conduzione termica sia in 4715-1: regime stazionario che variabile. q = C (∆tml )n Per chiarire le idee, mediante i metodi dove q è il flusso termico specifico fornito in numerici è possibile risalire al flusso termico inverno ed asportato d'estate, C ed n sono specifico ceduto verso l'alto e verso il costanti caratteristiche del pannello, mentre basso dalla struttura in figura 4.39 una ∆tml è la differenza di temperatura media volta definite: la geometria della struttura logaritmica tra il fluido termovettore e l'aria (tutte le dimensioni) e le caratteristiche ambiente la cui espressione è (nel caso di termofisiche di interesse di tutti i materiali raffrescamento): che la compongono; la temperatura del fluido tu - ti ∆tml = ln 120 (4.30) (4.31) all'interno della tubazione (condizione a tamb - ti contorno); la temperatura dell'aria a contatto tamb - tu con le superfici sovrastante e sottostante e i In alternativa, il costruttore può fornire delle rispettivi coefficienti liminari di trasmissione resistenze al flusso termico verso il basso del calore (condizioni a contorno). e verso l'alto, che permettono il calcolo Tuttavia, poiché si ottiene una soluzione immediato della resa termica; più spesso la numerica e non analitica, non si ha alcuna resa termica è fornita mediante diagrammi. informazione su ciò che accade quando alcuni Possono essere disponibili programmi dei parametri variano, ad esempio quando per il dimensionamento al calcolatore, la temperatura del fluido aumenta di 1°C. È che però presentano lo svantaggio di necessario far variare i parametri di interesse, essere poco trasparenti relativamente alle e ottenere delle correlazioni tra risultati e procedure mediante le quali si perviene al parametri. dimensionamento. Di conseguenza, spesso Per alcune tipologie di pannello sono state manca la possibilità di esprimere un giudizio determinate delle conduttanze equivalenti tra critico sui risultati che da tali software si tubazione e superficie di soffitto e pavimento; ottengono. mediante tali conduttanze C1 e C2, se la SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< temperatura del tubo e quella tfm del fluido nella tabella seguente per alcune tipologie di si possono assumere coincidenti, il flusso pannello. termico si può esprimere semplicemente Le conduttanze qui presentate non possono come: però in alcun modo essere utilizzate per altre 1 qpav = C1 (tfm - tpav) = 1 C1 + 1 αpav 1 qsoff = C2 (tfm - tsoff) = 1 C2 + tipologie di pannelli. (tfm - taria,1) 1 Esempio Numerico 4.5 Calcolare per le tre tipologie di pannello (tfm - taria,2) descritte nella Tabella 4-11 il flusso termico αsoff scambiato rispettivamente a soffitto e al (4.32) pavimento soprastante per una temperatura nelle quali: media del fluido di 50°C assumendo una - α indica il coefficiente di adduzione tra la temperatura media dell'aria nei due ambienti superficie e l'ambiente, comprendente di 20°C. Le dimensioni di pianta degli quindi sia lo scambio termico per ambienti siano di 5 x 6 m2, la superficie utile convezione che quello per radiazione; del pannello sia di 4 x 5 m2 - taria,1 e taria,1 sono rispettivamente la temperature dell'aria del locale sovrastante Si applicano innanzi tutto le relazioni (4.33) e quella dell'ambiente riscaldato con il per determinare le conduttanze equivalenti soffitto radiante; C1 e C2 rispettivamente verso il pavimento - tpav e tsoff sono rispettivamente le soprastante e verso il soffitto. temperature superficiali del pavimento Ai fini del calcolo si possono utilizzare con soprastante e del soffitto. buona approssimazione i valori dei coefficienti Si verifica che C1 e C2 sono indipendenti dalla superficiali di trasmissione del calore fissati temperatura del fluido, e dipendono invece dalla normativa, e pari a 5,8 W/m2K per dai coefficienti liminari di trasmissione del soffitto più caldo dell'aria sottostante e a 9,3 calore per soffitto e pavimento sovrastante a W/m2K per pavimento più caldo dell'aria αpav e αsoff: sovrastante C1 = A1 + D1 αpav + E1 αsoff C2 = A2 + D2 αpav + E2 αsoff (4.33) I valori dei coefficienti A, D ed E sono riportati Pannello in laterizio e calcestruzzo, Valori dei coefficienti da utilizzare nelle relazioni (4.33) per tre diffuse tipologie di pannello radiante passo = 33 cm, Ø = ½'' C1 = A1 + D1 αpav + E1 αsoff TABELLA 4.11 VALORI DEI COEFFICIENTI PANNELLO (solaio isolato verso l'alto) A1 D1 E1 A2 D2 E2 Laterizio e calcestruzzo, passo = 33 cm, Ø = ½'' Risc. 0,951 0,003 -0,020 5,161 -0,010 0,109 Calcestruzzo armato passo = 30 cm, Ø = ½'' Risc. Raffr. 1,166 1,096 0,006 0,007 -0,033 -0,028 6,666 6,904 -0,023 -0,016 0,165 0,064 Alluminio, tubo in PB 14x1O, passo = 12,5 cm Risc. Raffr. 0,400 0,399 0,0003 0,0003 -0,005 -0,005 59,93 60,37 -0,029 -0,024 0,548 0,405 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 121 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< = 0.951 + 0,003 x 9,3 - 0,020 x 5,8 = 0,863 W/(m2K) moltiplicando la superficie utile del pannello C2 = A2 + D2 αpav + E2 αsoff per il flusso termico specifico appena = 5,161 - 0,010 x 9,3 + 0,109 x 5,8 = 5,507 W/(m2K) calcolato: Pannello in calcestruzzo armato, Qpav = (5 x 4) x 23,7 = 474 W passo = 30 cm, Ø = ½'' Qsoff = (5 x 4) x 84,7 = 1695 W C1 = A1 + D1 αpav + E1 αsoff = 1,166 + 0,006 x 9,3 - 0,033 x 5.8 = 1,030 W/(m2K) Pannello in laterizio e calcestruzzo, C2 = A2 + D2 αpav + E2 αsoff passo = 30 cm, Ø = ½'' = 6,666 - 0,023 x 9,3 + 0,165 x 5,8 = 7,117 W/(m2K) qpav = 1 1 1,030 Pannello in alluminio con tubazioni in + 1 (50-20) = 27,8 W/m2 9,3 polibutilene (PB) 14x10, passo 12,5 cm: C1 = A1 + D1 αpav + E1 αsoff = 0,400 + 0,0003 x 9,3 - 0,005 x 5,8 = 0,252 W/(m2K) qsoff = 1 1 7,117 C2 = A2 + D2 αpav + E2 αsoff + 1 (50-20) = 95,9 W/m2 5,8 = 59,93-0,029 x 9,3 + 0,548 x 5,8 = 61,868 W/(m2K) Qpav = (5 x 4) x 27,8 = 557 W Determinate le conduttanze equivalenti per Qsoff = (5 x 4) x 95,9 = 1917 W ciascuna tipologia di pannello, si calcola il flusso termico specifico scambiato utilizzando Pannello in alluminio con tubazioni in le (4.32). polibutilene (PB) 14x10, passo 12,5 cm: Pannello in laterizio e calcestruzzo, qpav = passo = 33 cm, Ø = ½'' qpav = C1 (tfm - tpav) = = 0,572 + 1 5,507 qsoff = αpav 1 + 1 9,3 1 1 + (50-20) = 7,4 W/m2 1 (50-20) = 159 W/m2 61,868 5,8 Qpav = (5 x 4) x 7,4 = 147 W Qsoff = (5 x 4) x 159 = 3182 W 1 1 C2 + (tfm - taria,1) 9,3 1 1 + 1 1 0,252 (50-20) = 23,7 W/m2 qsoff = C2 (tfm - tsoff) = = 1 C1 1 1 1 1 + 1 (tfm - taria,2) αsoff (50-20) = 84,7 W/m2 5,8 Il flusso termico complessivo ceduto si ricava 122 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 5 Le sorgenti della pompa di calore 5.1 GENERALITà le potenze termiche. Si ipotizza un sistema L'aria esterna, sorgente termica cui si fa di regolazione a temperatura variabile abitualmente ricorso per la pompa di calore, secondo la retta di regolazione indicata, con è probabilmente la più sfavorevole dal punto una differenza di temperatura fra mandata di vista termodinamico, dal momento che al e ritorno che si riduce al ridursi del carico. suo diminuire aumenta il fabbisogno, mentre Fra 15 e 18°C esterni può essere previsto la pompa di calore presenta capacità e COP lo spegnimento della macchina. Il carico decrescenti. dell'edificio si considera, per semplicità, ad Si consideri la fig. 5.1, dove in ascissa andamento lineare dal valore di progetto viene rappresentata la temperatura dell'aria di 70 kW al valore nullo a 20°C esterni. La esterna, mentre in ordinata si rappresentano retta crescente rappresenta la capacità di FIG. 5.1 Carico termico dell’edificio e capacità della pompa di calore ad aria in funzione della temperatura dell’aria esterna. E è il balance point al di sotto del quale si deve fornire energia ausiliaria. A confronto la capacità di una pompa di calore a terreno a due velocità ausiliario 90 POTENZA TERMICA (kW) 80 70 60 ad alore a di c p m o p 50 E 40 30 aria capacità di una pompa di calore a terreno a 2 velocità 20 carico dell’edificio 10 0 -5 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 0 10 15 tEMPERATURA DELL’ARIA ESTERNA 123 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 124 riscaldamento della pompa di calore. Un dell’aria esterna ed un COP più alto. La punto importante nel dimensionamento retta di capacità si potrebbe pensare traslata dell'impianto è, come si ricorderà, l'incrocio verso l'alto con un punto di equilibrio più a E fra le due rette: in quel punto si equilibra sinistra con una maggiore utilizzazione della la capacità di riscaldamento della macchina macchina rispetto ad un sistema che richieda con il carico dell'edificio che così è una temperatura più alta (ad esempio 50°C), integralmente soddisfatto dalla pompa di pur con la stessa macchina. In secondo luogo calore. Per temperature dell'aria esterna benefici simili e cumulabili si sarebbero più alte la pompa di calore soddisfa ancora potuti ottenere con una sorgente fredda a integralmente il carico, lavorando parzializzata. temperatura costante, così come indicato Per temperature più basse non è più in grado in figura dai due gradini di potenza di una di soddisfare integralmente il carico e bisogna pompa di calore a terreno a doppia velocità disporre di una sorgente ausiliaria. che consente di portare il punto di equilibrio Dati gli elevati costi contrattuali dell'energia a livelli più bassi di temperatura esterna, pur elettrica, è improbabile che si faccia ricorso mantenendo un elevato valore del COP. come negli USA a resistenze elettriche A conclusione di queste considerazioni, riscaldanti, ma è più verosimile il ricorso ad vale la pena senz'altro prendere in esame una caldaia ausiliaria a gas. La posizione del sorgenti fredde diverse dall'aria per la pompa punto di equilibrio è importante nell'economia di calore. Alle motivazioni fin qui descritte se dell'impianto. Se lo si sceglie troppo "a ne aggiungono altre di non minore rilevanza destra", la macchina avrà un costo iniziale che si vogliono qui nuovamente riportare. La più basso perchè di potenzialità minore, ma batteria operante sull'aria esterna è soggetta darà un contributo limitato su base annuale al allo sfavorevole fenomeno del brinamento, fabbisogno di riscaldamento. Se lo si sceglie con problematiche non sempre perfettamente troppo "a sinistra", il costo iniziale sarà elevato risolte per quanto attiene al rilievo automatico per la maggiore potenzialità, con il rischio di della brina, ai cicli di sbrinamento ed al lavorare molte ore in regime parzializzato. Per possibile disagio all'interno dell'edificio nel una scelta corretta sarà importante conoscere corso di tali cicli. La movimentazione dell'aria la curva di frequenza della temperatura è sovente una sorgente di rumore di non dell'aria esterna, come si è già analizzato nel semplice riduzione. Le batterie non sono capitolo 3. sempre agevolmente collocabili all'esterno, Questo esempio permette di sottolineare se non con soluzioni talvolta esteticamente alcuni punti importanti. Anzitutto un sistema discutibili. Un'adeguata movimentazione di riscaldamento a bassa temperatura, ad dell'aria può avere costi energetici non esempio un sistema a pannelli radianti con trascurabili. temperature di progetto 30-40°C consente Benché le sorgenti alternative non possano una maggiore capacità della pompa di calore risolvere contemporaneamente in modo in corrispondenza di una data temperatura positivo le problematiche appena incontrate SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< per l'aria, la scarsa considerazione (e favorevoli, con oscillazioni di rado superiori soprattutto frequenza) con cui sono valutate ad una decina di gradi attorno a valori medi fa pensare che dell'aria si apprezzi altamente dell'ordine di 10-15°C. Esistono, però, dei l'unico vero vantaggio: la libera ed immediata vincoli, spesso sopravvalutati, nell'impiego di disponibilità. Tuttavia i vantaggi delle sorgenti tali acque, sia a livello di convogliamento che alternative possono essere così importanti di salto di temperatura consentito all'acqua da far sì che sia doveroso per il progettista prima dello scarico. prenderle almeno in esame: è indubbio che Per quanto riguarda le acque sotterranee, la le utilizzazioni, così limitate nel nostro Paese, temperatura è ancora più stabile nel corso non potrebbero che aumentare, come da dell'anno rispetto alle acque superficiali, con alcuni anni avviene negli USA ed in molti valori di rado inferiori ai 10-12°C e spesso paesi europei. superiori, in concomitanza anche marginale di fenomeni di termalismo e per pozzi 5.2 UNA RASSEGNA DELLE SORGENTI particolarmente profondi. Anche in questo ALTERNATIVE ALL'ARIA caso in Italia gli ostacoli sono più di carattere Come orecchiando gli elementi fondamentali burocratico-amministrativo che di natura di Empedocle, dopo aver considerato l'aria, tecnica. le sorgenti fredde più importanti per la A differenza dell'acqua il terreno si può dire pompa di calore sono l'acqua e la terra. Ad che sia universalmente disponibile e, se la esse vanno aggiunti il recupero termico e tecnica dei tubi orizzontali può richiedere l'energia atmosferica, in particolare l'energia ampie estensioni di terreno libero da solare. è indispensabile dire qualcosa di costruzioni, quella dei tubi verticali si può più su ciascuna di queste sorgenti per una adottare pressoché in qualsiasi situazione. valutazione di confronto generale, prima di I problemi tecnici connessi alla sorgente passarle in rassegna dettagliatamente. terreno sono stati via via risolti e il terreno Per quanto riguarda l'acqua bisogna è attualmente una sorgente fredda per la distinguere fra acque superficiali (corsi pompa di calore largamente utilizzata in tutti d'acqua, laghi, mare) ed acque sotterranee. i paesi europei di lingua tedesca (Germania, Non risultano disponibili ovunque e sono Austria, Svizzera) e negli USA. I livelli di soggette a tutta una serie di limitazioni e temperatura variano secondo la tecnica divieti. impiegata, la località ed il tipo di terreno. Per quanto riguarda le acque superficiali l'Italia In ogni caso si tratta di temperature quasi è caratterizzata da un esteso sviluppo costiero sempre favorevoli ed abbastanza stabili nel che potrebbe consentire un frequente tempo. L'argomento, non semplice, merita un ricorso all'acqua di mare ed in molte zone, successivo opportuno approfondimento. in particolare nella pianura padana, vi è Il recupero termico può essere una sorgente un'ampia presenza di corsi d'acqua e di con eccellenti caratteristiche, a patto che laghi. Le temperature sono generalmente lo scarico di energia da recuperare sia SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 125 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< canalizzato, sufficientemente in fase con il Si consideri per ora la Tabella 5-I, riassuntiva, carico e di adeguata entità. Questi requisiti che fornisce alcune valutazioni sulle si manifestano nella ventilazione forzata caratteristiche principali delle possibili sorgenti degli edifici con scarico canalizzato. Un'altra fredde per la pompa di calore. possibilità, quasi mai sfruttata, è lo scarico Spesso ci si riferisce alle sorgenti fredde delle acque bianche nei confronti del come a sorgenti gratuite. Dalla Tabella si vede riscaldamento dell'acqua calda per usi sanitari, che vi sono voci come costo iniziale e costo soprattutto dove il fabbisogno sia rilevante, operativo che dimostrano come in pratica le come negli alberghi. sorgenti non siano affatto gratuite. Da questo Con il termine suggestivo di energia punto di vista non va dimenticata la diversa atmosferica si intendono quelle soluzioni domanda di energia a basso livello termico tecniche dove, oltre a trarre energia dall'aria, per le varie famiglie di pompe di calore. Tale si utilizza anche la radiazione solare, ovvero domanda è tanto più forte, quanto più alto è l'energia termica derivante dal raffreddamento il COP, per cui risulta maggiore per le pompe dell'acqua piovana: il sistema più caratteristico di calore elettriche e minore per le pompe è il cosiddetto tetto energetico che quasi di calore termiche. Per fissare le idee una sempre assolve anche alla funzione pompa di calore elettrica, con COP pari a 4, di copertura dell'edificio. Può risultare per fornire 100 unità termiche ne domanda interessante talvolta il ricorso a soluzioni 75 dalla sorgente fredda. Una pompa di miste: ad esempio un tetto energetico calore termica con COP di 1,5 domanda per accoppiato ad un sistema a terreno a tubi lo stesso servizio dalla sorgente fredda 33 verticali consente l'accumulo di energia dalla unità, cioè meno della metà. stagione estiva verso quella invernale. Oppure Caratteristiche delle varie sorgenti fredde della pompa di calore rispetto ad alcuni parametri di valutazione. Il numero crescente di asterischi è indice di un migliore comportamento rispetto alla caratteristica considerata un tetto energetico può costituire una valida 5.3 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE integrazione del recupero termico, assumendo A parità di temperatura con l'aria, l'acqua eventualmente la funzione di dispersore presenta caratteristiche di scambio termico di termico nel funzionamento estivo, quando si gran lunga migliori ed una capacità termica ricorra ad un'opportuna esposizione. decisamente maggiore non solo, ed è ovvio, Gran parte dei sistemi considerati verranno a parità di volume, ma anche a parità di trattati con maggiore estensione nel seguito. massa: una riduzione di temperatura di 10°C TABELLA 5.1 CARATTERISTICHE VARIE SORGENTI FREDDE POMPA DI CALORE Sorgente Aria Accessibilità Disponibilità nel tempo Costo iniziale Costo operativo Livello termico Variazioni nella temperatura Grado di standardizzabilità **** **** **** * ** * **** Acque sotterranee ** **** ** ** **** **** **** Acque superficiali ** *** *** *** *** ** *** Terreno *** **** ** ** *** *** *** Solare ** ** * *** *** * ** Recupero ** ** ** ** **** *** ** 126 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< può comportare una variazione di entalpia e muschi. Fra i costi operativi bisogna per l'aria di 10 kJ/kg e per l'acqua di 42 kJ/ preventivare la periodica pulizia delle bocche kg. L'aria può riacquistare la parità solo se di presa e di scarico e la frequente pulizia varia il suo contenuto in vapore d'acqua. La dei filtri, ovvero il ricorso, ove possibile, a filtri movimentazione dell'acqua è generalmente autopulenti. meno costosa dal punto di vista energetico, Tuttavia l'ostacolo più rilevante non è con minori problemi di rumore e di ingombro. di carattere tecnico, quanto piuttosto La temperatura delle acque superficiali burocratico-amministrativo. Sarebbe di aiuto segue con rilevanti smorzamenti quella una procedura codificata per l'utilizzo delle dell'aria esterna. Nel nostro Paese raramente acque superficiali per puri scopi termici. Da i corsi d'acqua ghiacciano anche a fronte di un lato ci si deve confrontare con il Magistrato prolungati periodi con temperatura dell'aria delle Acque del Genio Civile per le necessarie al di sotto dello zero. Nel Nord Europa autorizzazioni, dall'altro con la legge Merli per non è la stessa cosa, tanto che il massimo lo scarico dell'acqua, essendo da tale legge ostacolo allo sfruttamento dei corsi d'acqua fissato il salto termico massimo consentito per le pompe di calore è proprio il rischio di per l'acqua prelevata dal mare, da laghi, indisponibilità per gelo invernale (si tenga da corsi d'acqua come fiumi o canali. La conto che tale rischio si presenta già a variazione massima fra temperature medie partire da una temperatura dell'ordine di 4°C di qualsiasi sezione del corso d’acqua a nel raffreddamento dell'evaporatore della monte e a valle del corpo recipiente non macchina). deve superare in nessun caso i 3°C oltre 50 Un primo ostacolo per quanto riguarda i m di distanza dal punto di immissione. Per il corsi d'acqua anche limitrofi ad eventuali mare e per le zone di foce dei corsi d’acqua utilizzazioni di pompe di calore è la variazione non significativi, la temperatura dello scarico stagionale di portata d'acqua che può essere non deve superare i 35°C e l’incremento di molto rilevante, con riduzioni cospicue di temperatura del corpo recipiente non deve livello in particolare nel periodo estivo. In tale superare in nessun caso i 3°C oltre 1000 m periodo l'acqua è utile nel funzionamento di distanza dal punto di immissione (art. 39 della macchina come chiller. Spesso l'acqua Piano di Tutela delle Acque. Norme Tecniche potrebbe consentire anche il free-cooling, di Attuazione - Regione Veneto, dicembre cioè il suo impiego diretto nell'impianto di 2004). Difficilmente questi diventano gravi condizionamento per il raffreddamento o per limiti in presenza di disponibilità d'acqua, il pre-raffreddamento dell'aria. dal momento che, anche ai fini di migliori Oltre all'andamento erratico del deflusso, un prestazioni della pompa di calore, conviene altro ostacolo tecnico è quello legato ad un limitare il raffreddamento dell'acqua a pochi adeguato filtraggio dell'acqua normalmente gradi, anche se bisogna prestare molta ricca di impurità e di solidi in sospensione, attenzione ai consumi delle pompe di prelievo con possibili crescite di piante acquatiche e reimmissione, utilizzando sistemi a portata SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 127 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 128 variabile in presenza di carico decrescente e dimensioni, si può considerare oramai una tubazioni di diametro ragionevolmente ampio. tecnica matura. Per quanto riguarda l'acqua di mare in Italia, Il Paese leader in questo campo è senza dal punto di vista termico si è in condizioni dubbio l'Olanda, dove è risultato decisivo molto favorevoli. D'inverno ben difficilmente l'attivo intervento del NOVEM (Agenzia la temperatura scende sotto i 10°C, mentre Olandese per l'Energia e l'Ambiente) per d'estate non supera quasi mai i 25°C nelle promuovere questa tecnologia ad elevato acque costiere. Sono valori adatti sia per risparmio energetico. sorgente fredda della pompa di calore L'acqua sotterranea (acqua di pozzo) è che di pozzo termico per il chiller, anche tuttora largamente impiegata in Italia nei tenendo conto del salto di temperatura raffreddamenti nell'ambito industriale con dovuto agli scambiatori di calore che si limitazioni via via più severe sia nei confronti devono confrontare con la corrosiva acqua dello scarico in rete fognaria che del prelievo. di mare. In questa applicazione può apparire La limitazione nel prelievo è spesso legata indispensabile il ricorso a scambiatori realizzati al progressivo abbassamento della falda. I in materiale pregiato e costoso come leghe moderni sistemi di utilizzazione termica delle di nickel o titanio. Un'altra possibilità è quella acque sotterranee prevedono la reiniezione di prendere in considerazione scambiatori dell'acqua nella falda, sia per limitare o a piastre in acciaio inox, prevedendo la annullare il fenomeno prima considerato periodica sostituzione delle piastre. dell'abbassamento che per sfruttare la falda L'acqua di mare potrebbe essere con funzioni di accumulo stagionale. un'eccellente soluzione per la climatizzazione Purtroppo in Italia è proprio questa degli alberghi nelle località rivierasche, dove operazione di reiniezione quella ormai la climatizzazione dell'aria è una scelta maggiormente controversa. Va detto anzitutto obbligata. Un primo sottoprodotto della che la perforazione del terreno e la possibilità climatizzazione estiva potrebbe essere la di estrarre acqua dalle falde sotterranee preparazione dell'acqua calda, mentre l'acqua richiede l'autorizzazione alle Autorità di mare potrebbe essere usata sia per un pre- Provinciali e Regionali. Se la trivellazione raffreddamento dell'aria di rinnovo che come supera i 30 metri di profondità deve essere pozzo termico per il chiller. comunicata al Servizio Geologico Nazionale. I vantaggi potenziali di questa utilizzazione Se si intende prelevare fino ad un modulo meriterebbero un'analisi più accurata di tutti d'acqua (100 litri/s) le autorizzazioni i possibili problemi pratici (prese d'acqua in vengono concesse dalle Regioni. Se durante mare, corrosioni, filtraggi, ecc.). la trivellazione si trova un acquifero si deve L'impiego delle acque sotterranee, tutt’altro fare la denuncia di scoprimento d'acqua con che scevro di problemi tecnici, è confortato i dati tecnici (livello statico e dinamico, ecc.) da una vastissima sperimentazione che, al Magistrato delle Acque, facendo domanda per la numerosità di realizzazioni di grandi di sfruttamento. La domanda viene accolta SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< solo dopo aver interpellato tutti gli enti calda? Da colloqui con funzionari del eventualmente interessati (comuni, aziende Dipartimento per la Geologia e le Attività d'acquedotto, ecc.), dando la precedenza agli Estrattive della Regione Veneto sembra che usi potabili ed irrigui della risorsa idrica.. la forzatura possa essere accettata. In tal Mentre lo scarico dell'acqua nella rete fognaria caso per acque geotermiche a profondità è regolamentato dalla legge Merli, la possibile non superiore a 400 metri e con potenze reiniezione in falda per scopi geotermici è termiche complessive inferiori a 2000 kW, difficile da reperire nella legislazione italiana. l'interlocutore è proprio l'autorità regionale Se ne fa cenno nel DL 132/92, dove all'art. appena citata che concede l'autorizzazione 8 si afferma che "lo scarico consistente previa domanda corredata di relazione tecnica nella reiniezione nella stessa falda per scopi in cui si forniscano tutti i dati necessari geotermici [...] è soggetto a preventiva alla valutazione (finalità dell'operazione, autorizzazione [...] ai sensi della legge composizione chimica dell'acqua prima e 319/76 [legge Merli]". Tuttavia in tale legge dopo, portate, pressioni, sistemi impiegati, non si parla mai di utilizzazioni geotermiche. apparecchiature di sicurezza, ecc.). L'aggiornamento previsto dal DL 245/96 Attualmente in una situazione di grande modifica l'articolo summenzionato come incertezza da una regione, ma spesso anche segue: "lo scarico diretto consistente nella da una provincia all’altra forse il problema più reiniezione nella stessa falda o iniezione rilevante è proprio quello della reiniezione. in altre falde, che uno studio idrogeologico Capita che si pretenda che la qualità dimostri confinate e costantemente inadatte dell’acqua reiniettata nella falda da cui è stata a qualsiasi altro uso, in particolare ad usi tratta non sia, come ragionevolmente ci si domestici o agricoli, di acque utilizzate a potrebbe attendere, non peggiore di quella scopi geotermici [...] è consentito in deroga ai dell’acqua prelevata, ma con parametri di divieti stabiliti dall'art. 6 [del DL132/92]". tipo assoluto, quindi magari migliore. Ben si Si tratta di capire se l'utilizzo dell'acqua come capisce che la richiesta è assurda. L’alternativa sorgente fredda di una pompa di calore possa spesso è lo scarico nella rete fognaria con essere considerato geotermico, atteso che le costi quasi sempre improponibili. leggi 896/86 e DPR 395/91 forniscono le Può essere di qualche utilità la traccia di seguenti definizioni di risorsa geotermica: iter autorizzativo seguito in Lombardia a)"l'energia termica derivante dal calore per l’escavazione dei pozzi di prelievo terrestre estraibile mediante fluidi della Residenza Socio Sanitaria di Melzo geotermici"; e presentata da Cefla Group alla Mostra b)"fluidi da processi naturali di accumulo e Convegno del 2008. L’elenco delle varie riscaldamento che vengono estratti sotto fasi è riportato in Tabella 5-II. Non meno forma di vapore, acqua calda, salamoia o complesso è l’iter autorizzativo relativo allo gas caldi". scarico delle acque nei pozzi disperdenti L'acqua a 10-12°C si può considerare SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI (Tabella 5-III). Urge una semplificazione nei 129 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< tabella 5.2 Possibile iter autorizzativo per escavazione pozzi di prelievo di acqua di falda tabella 5.3 Possibile iter autorizzativo per scarico delle acque di cui alla tabella 5-II 130 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< confronti di un sistema che, più che garantire inversamente proporzionale allo spessore la corretta utilizzazione delle acque, sembra dell'acquifero. Per fissare le idee si consideri teso a ripartire le responsabilità fra il numero un acquifero delle spessore di 25 metri con maggiore possibile di soggetti e a scoraggiare una porosità del 30%. Se il prelievo stagionale l’impiego energetico dell’acqua, come invece è di 50.000 m3 che potrebbe corrispondere avviene in tutta Europa. ad una potenza termica installata di circa 150 Dal punto di vista tecnico, una volta kW, la distanza minima fra i pozzi potrebbe accertate la disponibilità e le caratteristiche essere di: dell'acquifero, si tratta di stabilire in funzione dmin = 2,25 delle esigenze dell'edificio la portata d'acqua V ( nπD ) 0,5 = 2,25 ( 0,350000 ) π 25 0,5 = 104 m necessaria e quindi il numero e la dimensione (5.1) dei pozzi. Spesso sono sufficienti due pozzi: Qualora vi sia invece un movimento rilevante uno di prelievo invernale ed immissione estiva dell'acqua sotterranea che, comunque, e l'altro di prelievo estivo e di immissione difficilmente è superiore a qualche centinaio invernale. Per evitare il cortocircuito dell'acqua di metri all'anno, la soluzione più corretta è opportuno che i due pozzi siano distanziati è il ricorso a quattro pozzi sulla linea di sufficientemente in funzione dell'entità della flusso naturale (fig. 5.2). Nel funzionamento velocità dell'acqua nella falda. estivo si opera con l'acqua fredda derivante Nel caso di velocità trascurabile dell'acqua dall'immissione invernale nel terreno di falda, la spaziatura minima fra i pozzi nel pozzo più a monte del flusso. Nel è proporzionale alla radice quadrata del funzionamento invernale si preleva l'acqua volume d'acqua trattata stagionalmente ed riscaldata nel funzionamento estivo, traendola FIG. 5.2 Disposizione di quattro punti di prelievo/immissione dell’acquifero in presenza di movimento di falda FUNZIONAMENTO ESTIVO pozzo C2 W1 pozzo caldo C1: pozzo freddo Lc L flusso naturale LW pozzo W2 flusso naturale FUNZIONAMENTO INVERNALE pozzo C2 C1: pozzo freddo Lc flusso naturale SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI pozzo W2 L LW flusso naturale W1 pozzo caldo 131 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 5.3 Disposizione a due pozzi a diversa profondità FUNZIONAMENTO ESTIVO W1 pozzo caldo C1: pozzo freddo flusso naturale flusso naturale LW FUNZIONAMENTO INVERNALE W1 pozzo caldo C1: pozzo freddo flusso naturale LW flusso naturale dal pozzo più a valle del flusso. Qualora si tendenza alla stratificazione dell'acqua in voglia evitare il raddoppio dei pozzi, un'altra funzione dei livelli termici. La disposizione soluzione è quella di sfalsarli in profondità, è illustrata nella fig. 5.3: nel funzionamento cercando di trarre partito dalla naturale estivo si opera su di un solo pozzo a due FIG. 5.4 Schema di massima dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento del centro SAS di Stoccolma basato su di un acquifero 132 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 5.5 Schema per il possibile impiego di acque superficiali come sorgente di una pompa di calore. Nel caso lo scambiatore principale produce l’anello per la sorgente fredda cui sono collegate le pompe di calore dell’edificio diverse profondità, traendo l'acqua dalla zona indicata come UTES (Underground Thermal più profonda e restituendola in quella più Energy Storage), intendendo che l'acquifero superficiale. L'acqua così riscaldata si ritrova può diventare parzialmente una sorta di poi nel pozzo posto a valle del flusso naturale accumulo stagionale che riceve energia da cui si trae l'acqua nella stagione del termica nella stagione estiva per cederla in riscaldamento che viene restituita nel pozzo quella invernale. precedente alla maggiore profondità. Un ottimo esempio di sistemi come questo Le prestazioni della pompa di calore è stato realizzato in Svezia per il Centro dipendono fortemente dalle caratteristiche Direzionale della SAS nelle vicinanze di dell'acquifero e da come è stato impostato Stoccolma nel 1987. Si tratta di un edificio l'impianto. Solo indicativamente si può con una superficie utile di 64.000 m2. dire che, per una caratteristica temperatura Lo schema di massima dell'impianto è dell'acquifero di circa 12°C, ci si può attendere rappresentato in fig. 5.4, dove si vedono un COP della pompa di calore elettrica fra 4 le pompe di calore collegate tramite uno e 6. La nota applicazione di pompe di calore scambiatore di potenza nominale di 2.2 nel riscaldamento del Castello Sforzesco di MW alla sorgente termica con successiva Milano ha portato a valori di COP maggiori di reimmissione nel pozzo freddo: la 7. Si possono ipotizzare cospicui vantaggi nel sorgente fredda realizza in parte anche un funzionamento estivo con periodi prolungati preriscaldamento dell'aria. D'estate il ritorno di free-cooling. L'applicazione viene spesso dell'acqua dal pozzo freddo permette di SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 133 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 5.6 Schema per il possibile impiego di acque superficiali come sorgente di una pompa di calore tramite scambiatori a contatto indiretto realizzati con rotoli di HDPE immersi nell’acqua scambiare fino a 1.3 MW per il raffrescamento pari a 3, la portata specifica si può valutare in: diretto con pannelli radianti. I dati raccolti 750 x 3600 Q= = 0,215 m3/(kWh) in riscaldamento 4187 x 3 x 1000 nel 1990 danno una fornitura dall'acquifero GWh nel raffrescamento con un impiego 1333 x 3600 Q= = 0,382 m3/(kWh) in raffreddamento 4187 x 3 x 1000 complessivo di energia elettrica da parte del (5.2) sistema di 1,02 GWh. Nel caso di acque superficiali sufficientemente Per quanto riguarda l’impiego delle acque profonde si possono sfruttare i gradienti superficiali, nel caso di impiego diretto si deve di temperatura con prelievo alle quote più prevedere un circuito aperto nei confronti basse che garantiscono acqua a temperatura delle acque di prelievo chiuso su di uno più alta nel riscaldamento e più bassa nel scambiatore di calore che a sua volta sarà raffreddamento a meno che non vi siano collegato agli evaporatori o ai condensatori rimescolamenti. Il ritorno dell’acqua va delle pompe di calore (fig. 5.5.). realizzato ad una certa distanza dalla bocca di Il calcolo delle portate d’acqua necessarie presa e in prossimità della superficie. è elementare una volta fissato il salto di Un elemento importante di questi impianti è temperatura fra ingresso e uscita dell’acqua la pompa che presenta una prevalenza tanto allo scambiatore e il COP delle macchine. maggiore quanto più alto è il dislivello fra Fissato un salto di 3 K e un COP in l’acqua superficiale e l’utilizzazione. A questo riscaldamento pari a 4 e in raffreddamento vanno aggiunte le consuete perdite di carico, di 3,41 GWh nel riscaldamento e di 2,96 134 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 5.7 Valutazione della lunghezza di coil richiesta in funzione della temperatura di approach per portate specifiche di almeno 0,19 m3/kWh (funzionamento in riscaldamento) - doc. ASHRAE SDR 11 HDPE e 3 GPM/Ton portata di liquido 500 lunghezza di coil richiesta (ft/ton) 450 1” hdpe coils liberi arrotolati 400 350 300 1-1/4” 250 1-1/2” 200 150 100 -3 -4 -5 -6 -7 -8 temperatura di approach (temperatura all’uscita del coil - temperatura dell’acqua) -9 in particolare dello scambiatore di calore e del condizioni operative. sistema di filtraggio. Un’altra possibilità per l’utilizzo delle acque La pompa può essere del tipo sommerso, superficiali è quella di attuare uno scambio ovvero del tipo ad albero verticale con il intermedio entro l’acqua. Benché questo motore sopra il livello dell’acqua e la girante introduca una maggiore caduta di temperatura sommersa. Si possono avere anche pompe in complessiva fra acqua disponibile e pompa di superficie ma con le limitazioni tipiche dovute calore elimina il grosso problema del filtraggio, all’altezza minima di aspirazione (NPSH - Net oltre che della possibilità di gelo. Anche le Positive Suction Head). limitazioni di tipo amministrativo possono Un impianto del genere può consentire il essere meno stringenti. Gli scambiatori di calore free-cooling per buona parte della stagione sono realizzati in polietilene ad alta densità estiva a spese solo dell’energia richiesta dalla (HDPE), più raramente in rame o in PVC. pompa di circolazione. Lo scambiatore può essere semplicemente Per avere degli ordini di grandezza una perdita realizzato con dei coils di tubazione, lasciati di carico di 20 m c.a. con un rendimento liberi di aprirsi e immersi tramite dei pesi (fig. della pompa del 25% comporta una richiesta 5.6). specifica di energia di 0,2 kWh/m3, a fronte Le lunghezze richieste sono fornite da di un raffreddamento di 3,5 kWh. Benchè grafici che tengono conto delle resistenze questa situazione sia molto conveniente si conduttive della parete del tubo e convettive deve limitare la perdita di carico per le altre per il serpentino sommerso, validi per SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 135 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 5.8 Temperatura del terreno indisturbato a diverse profondità per alcuni mesi dell’anno: solo nei primi metri di profondità la temperatura profondità (m) del terreno risente delle condizioni che si sono avute in superficie (terreno tipico roccioso del Nord Europa * Il lettore interessato a maggiori dettagli può rivolgersi a queste due pubblicazioni ASHRAE: Bose, J.E., Parker, J.D., McQuiston, F.C., 1985. Design/Data Manual for ClosedLoop Ground-Coupled Heat Pump Systems. American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers, Atlanta, GA. Kavanaugh, S.P., Rafferty, K., 1997. Ground-Source Heat Pumps: Design of Geothermal Systems for Commercial and Institutional Buildings. American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers, Atlanta, GA. 136 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 gennaio luglio ottobre aprile -5 0 5 10 temperatura °C 15 20 25 portate specifiche in raffreddamento o in 5.4 IL TERRENO riscaldamento pari ad almeno 0,19 m3/ Alle nostre latitudini un sistema molto kWh. La lunghezza, espressa in ft/ton impiegato per evitare il congelamento si può trasformare in m/kW dividendo dell'acqua nelle tubazioni di distribuzione è (sostanzialmente) l’ordinata per 10. Il grafico quello di interrarle ad una certa profondità di fig. 5.7 vale per scambiatore “arrotolato” nel terreno, contando nello smorzamento ed è espresso in funzione della differenza di delle oscillazioni di temperatura, non solo temperatura fra l’uscita del serpentino e la su base giornaliera, ma anche stagionale. temperatura dell’acqua. Già a qualche metro di profondità la Esempio di calcolo: potenza di riscaldamento temperatura del terreno si stabilizza ad un 10 kW, temperatura dell’acqua superficiale valore prossimo alla media annuale della 10°C, temperatura dell’impianto 6°C. Portata temperatura dell’aria (fig. 5.8). Si nota infatti prevista 0,215x10 = 2,15 m3/h. un progressivo smorzamento dell’ampiezza Disposizione dei tubi da 1” in parallelo per delle oscillazioni di temperatura rispetto a complessivi 2 tubi. Approach: (6-10) x 1,8 = quella superficiale ed uno sfasamento per 7,2 °F . Viene prevista una lunghezza di 26 m/ cui le più basse temperature si notano nel kW; quindi complessivamente sono necessari periodo primaverile e le più alte nel periodo 260 m di tubo*. autunnale. A profondità maggiori entra in gioco anche l'energia termica endogena: oltre i 30 metri di profondità si riscontra in media SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< un incremento di temperatura di circa 1°C I sistemi a tubi verticali utilizzano una o ogni 30 m. Questa media deriva da situazioni più perforazioni con profondità variabili da molto differenziate: in alcuni casi l'incremento valori minimi di 10 m a valori che ormai può essere anche solo di mezzo grado ogni possono facilmente superare i 100 m. Le 100 m, mentre capita di avere incrementi per temperature del terreno non risentono quasi la stessa profondità di 30°C. più degli effetti superficiali e spesso risultano L'utilizzazione del terreno come sorgente molto favorevoli. Inoltre la superficie di fredda per la pompa di calore si realizza pianta richiesta è molto più ridotta del caso interrando un tubo o più tubi di adeguata precedente e si sono utilizzati gli stessi pali di lunghezza, vuoi con uno scambio termico fondazione dell'edificio. indiretto con l'evaporatore della macchina Va rilevato che il raffreddamento indotto mediante la circolazione di un liquido, vuoi nel terreno dal suo impiego come sorgente anche con la tecnica dell'espansione diretta, fredda, a volte, in funzione del tipo di terreno realizzando l'evaporatore entro i tubi interrati. e del dimensionamento del sistema, può non Le tecniche dei tubi a terreno si dividono in essere bilanciato dal calore proveniente dagli due diverse categorie: a tubi orizzontali e a strati limitrofi. In questo modo la sorgente tubi verticali. terreno si raffredda progressivamente fino a I sistemi a tubi orizzontali vengono interrati raggiungere una condizione di equilibrio ad generalmente a piccola profondità, entro una temperatura più bassa rispetto al terreno 0,8-1,5 m e coinvolgono di solito un'ampia indisturbato. Ecco che allora si preferisce superficie sgombra da edifici, al di sotto della considerare il terreno come un accumulo quale trovano posto. La pompa di calore si di grandi dimensioni che può trovare valida confronta con una temperatura più stabile utilizzazione nell'impiego annuale come di quella dell'aria esterna: non si risente sorgente fredda della pompa di calore o come delle oscillazioni giornaliere, le variazioni di pozzo termico della macchina frigorifera con temperatura sono smorzate e ritardate di ampie possibilità all'inizio della stagione calda fase. Questo ritardo di fase può essere, in di lavorare in free-cooling. funzione della profondità e della natura del terreno, dell'ordine di qualche mese, sì che 5.4.1 Scambiatori a terreno orizzontali la temperatura più bassa si può verificare L'interesse della tecnica della disposizione alla fine della stagione del riscaldamento. dei tubi interrati orizzontali risale negli USA Benché il terreno risenta del prelievo termico al 1946: articoli pubblicati su Heating Piping della pompa di calore e quindi si vada and Air Conditioning descrivono la teoria e raffreddando, esso per lo più ritorna dopo le possibilità applicative. Entro pochi anni da pochi mesi alla temperatura originaria per gli allora esiste una letteratura ricca di descrizioni scambi termici con l'atmosfera. Da questo di impianti realizzati. Un esempio per tutti è punto di vista il terreno è una vera e propria l'impianto a tubi orizzontali realizzato per il sorgente fredda. riscaldamento della foresteria dell'Università SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 137 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< di Toronto, descritto nel 1952 sulla rivista con tubo singolo o plurimo. Alla profondità di Heating Piping and Air-Conditioning: a fronte circa 1 m vengono interrati uno o più tubi in di un compressore da 2,2 kW elettrici si circuito (fig. 5.9). Per molti anni la soluzione avevano circa 91 m di tubazione in rame, più diffusa in Europa è stata invece lo interrata alla profondità di 1,5 m. sbancamento di un'adeguata superficie nella L'interesse per la tecnica cresce fortemente quale trovano posto le tubazioni disposte in negli anni '80. In Europa il ricorso a questa serie o in parallelo (fig. 5.10). tecnica si riscontra molto più tardi, a partire Esistono altre soluzioni tecniche più dal 1968, con descrizioni in letteratura dal recentemente proposte ed utilizzate. Una 1972. Gli sviluppi negli USA e nei paesi di possibilità è uno scambiatore a terreno a lingua tedesca procedono in parallelo, quasi sviluppo spiraliforme (slinky), interrato a ignorandosi, fino ai nostri giorni. profondità di 1-2 m con un'ampia estensione La disposizione prevalentemente impiegata di tubo con una superficie occupata più nel Nord America è quella a sviluppo lineare limitata (fig. 5.11). Un altro sistema è quello cosiddetto monopettine o bipettine (fig. FIG. 5.9 Schemi di scambiatori orizzontali a terreno a trincea 5.12a e b). Infine un’altra possibile soluzione è quella impropriamente indicata come a capillare: in realtà si tratta di una molteplicità di tubi di piccolo diametro posti in parallelo a formare un’ampia superficie di scambio termico (fig. 5.13). Queste soluzioni si sono poi molto diffuse in Europa per la possibilità di realizzare uno scavo a trincea con un piccolo escavatore riducendo di molto i costi di realizzazione. In un primo tempo per i tubi si impiegavano 138 FIG. 5.10 FIG. 5.11 Schema di scambiatore orizzontale a terreno a Schema di scambiatore orizzontale a terreno a spirale o sbancamento slinky SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 5.12A FIG. 5.12B Schema di scambiatore orizzontale a terreno del tipo a Schema di scambiatore orizzontale a terreno del tipo a monopettine bipettine metalli cui si è progressivamente rinunciato lineare di tubo. Per i diametri consueti di per ragioni di corrosione e di costo. Si usa tubo il diametro non influisce difatti sulla ancora il rame rivestito di plastica per sistemi potenza che si può estrarre, dal momento che ad espansione diretta. fattori limitanti sono per lo più la conduttività Ora si utilizza prevalentemente il Polietilene termica nel terreno e la resistenza di contatto ad alta densità ed il Polibutilene, ovvero con il tubo. La potenza specifica scambiata il PVC rinforzato, ritenendo di minore dipende dalla temperatura alla quale l'energia importanza, rispetto alla resistenza alla termica viene estratta e dunque può anche corrosione ed al costo, la scarsa conduttività incrementarsi, facendo lavorare l'evaporatore termica. Quest'ultima non è particolarmente della macchina a più basse temperature. Un penalizzante, considerati i limitati flussi termici terreno umido risulta più favorevole di un in gioco. terreno asciutto. Nel dimensionamento il parametro più Il dimensionamento dello scambiatore importante è la potenza estraibile per metro interrato nella trincea è legato al carico FIG. 5.13 Schema di scambiatore orizzontale a terreno a capillare SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 139 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< massimo e all’andamento del carico nomogramma proposto dalla normativa annuale, alle caratteristiche del terreno ed svizzera SIA D0136. alle prestazioni che si intendono avere dalla Esso viene riportato in fig. 5.14. Si divide in pompa di calore (maggiore la lunghezza della 3 quadranti. Il primo a destra determina a tubazione, più elevata la temperatura media partire dalla potenza nominale della pompa di all’evaporatore della pompa di calore). Un calore, la potenza richiesta all’evaporatore in dimensionamento accurato richiede l’impiego funzione del COP. di software di simulazione dinamica. Tuttavia Il quadrante a fianco determina in funzione per impianti di piccole-medie dimensioni ci si della tipologia di terreno, le cui caratteristiche può rifare a grafici e a valutazioni orientative di conduttività possono essere più o meno abbastanza attendibili. buone, l’area di terreno da impiegare. Infine il Per quanto riguarda la conducibilità termica quadrante in basso, sempre a partire dal tipo del terreno, si considerino i seguenti tre tipi di di terreno fornisce infine la lunghezza di tubo terreno abbastanza rappresentativi di frequenti da impiegare. situazioni: Tale lunghezza si può considerare quella • Terreno favorevole: argilloso umido necessaria per tubo singolo per una (conduttività termica 1.6 W/mK); temperatura del fluido che dal terreno arriva • Terreno medio: sabbioso secco (conduttività all’evaporatore a valori compatibili con il COP termica 1 W/mK); e con un sistema di riscaldamento a bassa • Terreno sfavorevole: argilloso secco temperatura (sistemi radianti a pavimento o a (conduttività termica 0.4 W/mK). soffitto). Per piccoli impianti risulta utile un Qualora si scelga una delle soluzioni indicate FIG. 5.14 Nomogramma per il calcolo della lunghezza di tubo necessaria a partire dalla potenza di progetto di riscaldamento suggerito dalla normativa svizzera SIA D0136 [2] 30 W/m2 [1] 40 W/m2 20 potenza evaporatore (kW) [3] 20 W/m2 15 [4] 10 W/m2 10 COP = 3,5 COP = 3,0 COP = 2,5 5 capacità di riscaldamento (kW) area in m2 1000 750 500 250 5 lunghezza di tubo (m) [2] 12 W/m 140 [1] 15 W/m 15 20 500 [1] terreno con elevata conduttività 1000 [2] terreno con buona conduttività ed esposizione 1500 [3] terreno con discreta conduttività ed esposizione 2000 [4] terreno asciutto con bassa conduttività [4] 8 W/m [3] 10 W/m 10 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< sopra, in alternativa al tubo singolo si possono il terreno non particolarmente favorevole a realizzare delle interessanti riduzioni nello disposizione (tipo 3) un’area di circa 400 m2 scavo della trincea. Infatti inserendo un tubo ed una lughezza di tubo singolo di 800 m quadruplo, benché la lunghezza di trincea non (circa 10 W/m). Si osservi che un terreno con si riduca di 4 volte data l’interferenza termica ottima conduttività ed esposizione (tipo 1) di un tubo con l’altro, risultati sperimentali avrebbe comportato una lunghezza di tubo hanno mostrato che si riduce di 1,9 volte. La meno della metà. riduzione delle diverse tipologie è di seguito Tuttavia se si sceglie, ad esempio la indicata: distribuzione bipettine, la lunghezza di trincea • Monopettine: 2,1; necessaria anche nella situazione poco • Bipettine: 2,7; favorevole incontrata è di 800/2,7=296 m. • 4 tubi: 1,9; L’andamento del COP durante la stagione di • 6 tubi: 2,5; riscaldamento non è costante ma va via via • 8 tubi: 2,8. riducendosi dal momento che il terreno si Un esempio di calcolo può chiarire come si raffredda e non fa in tempo a ricaricarsi (fig. possa procedere. 5.16). La ricarica avverrà fra primavera ed Si abbia un piccolo edificio con un carico di estate, agevolata dal fatto che la pompa di progetto di 12 kW in una zona con terreno calore lavori a ciclo invertito cedendo il calore di discreta conduttività ed esposizione. del condensatore al terreno. Il nomogramma suggerisce una potenza richiesta dall’evaporatore di 8,5 kW per un 5.4.2 Scambiatori a terreno verticali COP di 3,5 (fig. 5.15). Questo comporta per La tecnica dei tubi verticali si è sviluppata in FIG. 5.15 Esempio di impiego del nomogramma di fig. 5.14 [2] 30 W/m2 [1] 40 W/m2 20 potenza evaporatore (kW) [3] 20 W/m2 15 [4] 10 W/m2 10 COP = 3,5 COP = 3,0 COP = 2,5 5 capacità di riscaldamento (kW) area in m2 1000 750 500 250 5 lunghezza di tubo (m) [2] 12 W/m SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI [1] 15 W/m 15 20 500 [1] terreno con elevata conduttività 1000 [2] terreno con buona conduttività ed esposizione 1500 [3] terreno con discreta conduttività ed esposizione 2000 [4] terreno asciutto con bassa conduttività [4] 8 W/m [3] 10 W/m 10 141 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< modo molto rapido negli ultimi dieci anni. Le tubi verticali per 600 km. Le realizzazioni si temperature disponibili sono generalmente sono moltiplicate nei Paesi di lingua tedesca più favorevoli che per i tubi orizzontali a (Germania ed Austria) e negli ultimi anni vi è parità di altre circostanze. Non viene richiesta stato uno sviluppo anche negli USA. area di pianta per la disposizione dei tubi se In linea di principio la tecnica è semplice ed è non in maniera limitatissima. Le perforazioni, rappresentata in fig. 5.17. La pompa di calore che inizialmente di rado superavano i 15 m, che alimenta generalmente un sistema di sono ormai normalmente superiori ai 50 m, riscaldamento a bassa temperatura è collegata superando a volte i 150 m di profondità. anche ad un solo scambiatore a terreno a Le moderne tecniche di perforazione tubo verticale di adeguata lunghezza. Lo hanno consentito di ridurre i costi, tanto scambiatore è realizzato con varie modalità. più che alcune ditte si sono specializzate Due sono prevalenti (fig. 5.18): il tubo ad U proprio nella realizzazione di trivellazioni e o a doppio U ed il tubo coassiale semplice o nell'inserzione di scambiatori a terreno a complesso. Il tubo coassiale è di più semplice tubi verticali per pompe di calore. Il Paese inserimento nella perforazione, tuttavia mette che più rapidamente ha sviluppato questa a disposizione solo la superficie esterna tecnologia è la Svizzera, dove si stima siano per lo scambio termico, con il rischio di un installate 30.000 pompe di calore (dato cortocircuito termico fra l'acqua fredda che 2004) a terreno a tubi verticali per una entra nello scambiatore e quella che ritorna lunghezza complessiva valutata in oltre alla pompa di calore. Tale cortocircuito è 4.000 km. Nel solo anno 2002 sono state limitato dallo spessore della tubazione interna realizzate perforazioni per pompe di calore a o da soluzioni come quella prevista dalla FIG. 5.16 Andamento tipico del COP medio giornaliero di una pompa di calore a terreno a tubi orizzontali durante la stagione di riscaldamento 6 COP medio giornaliero 5 4 3 2 1 0 20 ott 142 9 nov 29 nov 19 dic 8 gen 28 gen 17 feb 8 mar 28 mar SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 5.17 FIG. 5.18 Schema di massima di sistema a pompa di calore a terreno Tipologie di sonde a terreno a tubi verticali a tubi verticali per un’utenza monofamiliare ACCUMULO ACQUA CALDA POMPA DI CALORE SONDA SEMPLICE A U SONDA A DOPPIA U SONDA COASSIALE SEMPLICE SONDA COASSIALE COMPLESSA RISCALDAMENTO A PAVIMENTO RADIANTE SCAMBIATORE A TERRENO A TUBI VERTICALI sonda coassiale complessa, dove la sezione Si effettua poi un riempimento con una centrale così ampia impone basse velocità al miscela di acqua, cemento e bentonite che ha liquido con resistenze convettive molto forti. lo scopo di garantire un buon contatto termico Si preferisce sempre più spesso la soluzione fra terreno e parete del tubo, riducendo con tubo ad U. In una perforazione di 10-15 la resistenza di contatto e portando allo cm di diametro viene inserito lo scambiatore. scambiatore con efficacia energia termica dal FIG. 5.19 Effetto del raffreddamento indotto dallo scambiatore nel terreno in funzione della distanza radiale dal tubo in diversi periodi dell’anno temperatura terreno roccioso (°C) 10 agosto 8 aprile 6 dicembre 4 febbraio 2 0 0 2 4 6 8 Distanza radiale (m) SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 143 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< terreno circostante. m su di un terreno di formazione rocciosa Esiste anche la possibilità di inserire le per una perforazione di 105 m realizzata termosonde nei pali di fondazione dell’edificio in Svizzera. Il rilievo in agosto mostra in fase di costruzione con un significativo l'uniforme temperatura del terreno ad un vantaggio economico. I tubi in HDPE valore di circa 8,5°C. Nel mese di dicembre (polietilene ad alta densità) sono ancorati alle il prelievo di energia termica ha già prodotto armature per palificazioni realizzate in getto, un raffreddamento tangibile fino a 2 m mentre se i pali sono in cemento centrifugato di distanza radiale dal tubo. Nel mese di i tubi sono introdotti nella cavità che poi febbraio si ha il massimo abbassamento andrà riempita di cemento. L’inserimento di temperatura che arriva ad appena 3°C nella palificazione dà un buon contatto al livello del tubo. Questo abbassamento termico fra terreno e tubi con l’avvertenza di di temperatura richiama energia termica non scendere assolutamente a temperature dalle zone circostanti, per cui, quando il inferiori a 0°C nel funzionamento a pompa fabbisogno della pompa di calore diminuisce, di calore per evitare problemi statici alle la temperatura torna ad aumentare anche palificazioni. Viceversa in presenza di falda in vicinanza del tubo, come è evidenziato acquifera la situazione è normalmente molto dall'osservazione relativa al mese di aprile. favorevole. è evidente come questi andamenti siano In funzione dell'entità dell'energia termica fortemente dipendenti dalla natura del tratta dallo scambiatore il terreno circostante terreno e dall'intensità del prelievo. Il si raffredda. Si consideri in fig. 5.19 rischio è una progressiva riduzione nella l'andamento rilevato alla profondità di 50 temperatura disponibile per la sorgente FIG. 5.20 Andamento della temperatura di alimentazione alla pompa di calore nel corso dell’anno per 5 stagioni consecutive di riscaldamento a fronte della domanda termica 144 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< fredda che andrebbe diminuendo anno dopo 1°C, l'andamento tende a stabilizzarsi a tutte anno fino a trovare un punto di equilibrio le profondità. Il caso considerato è piuttosto anche a parecchi gradi più in basso che sfavorevole, sia per la conformazione rocciosa nella fase iniziale. è quindi importante nella del terreno di modesta conduttività termica progettazione essere in grado di effettuare e priva del vantaggio della presenza di forte previsioni attendibili sul funzionamento del umidità, sia per il carico termico assegnato, sistema, previsioni consentite da programmi piuttosto elevato, dell'ordine di 110 kWh/m di calcolo spesso di grande complessità. anno. Per di più nel clima temperato o Si consideri l'andamento delle temperature mediterraneo l’impiego del terreno avviene di alimentazione della pompa di calore in 5 nella duplice funzione di sorgente termica stagioni di riscaldamento consecutive in un per il riscaldamento invernale e di pozzo impianto per villetta unifamiliare realizzato in termico per la climatizzazione estiva. Questo Svizzera con scambiatore profondo 105 m su implica che viene ridotta la tendenza al terreno roccioso (fig. 5.20). La temperatura progressivo abbassamento della temperatura di ritorno dal terreno risente fortemente del del terreno che verosimilmente si stabilizza fabbisogno, fornendo la potenza aggiuntiva a ad una temperatura assai vicina a quella prezzo di un abbassamento di temperatura. La del terreno indisturbato, a meno che il riduzione di temperatura nel procedere delle carico estivo non sia così elevato (edifici del stagioni di riscaldamento è meno accentuato. terziario) da comportare addirittura un leggero L'osservazione del profilo di temperatura nel innalzamento. terreno conferma (fig. 5.21) che, dopo un Infatti il sistema a terreno a tubi verticali non abbassamento di temperatura dell'ordine di è in realtà una sorgente termica vera e propria FIG. 5.21 Profilo di temperatura nel terreno in funzione della profondità nel corso degli anni rilevato a piccola distanza da uno scambiatore a tubi verticali 0 andamenti da dicembre 1986 a settembre 1991 profondità (m) 20 40 60 80 100 8 9 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 10 11 12 13 temperatura (°C) 14 15 16 145 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< dal flusso termico dalle regioni adiacenti FIG. 5.22 al campo sonde. Questo flusso termico Campo sonde a maglia quadrata regolare di piccola profondità con collegamenti in parallelo dipende fortemente dalla natura del terreno e dalla sua conduttività. Da esso deriva la temperatura finale di stabilizzazione che sarà tale da bilanciare i flussi termici prelevati con quelli dalle regioni limitrofe. L’entità di questi, oltre che dalla conduttività termica del terreno dipende appunto dalla differenza di temperatura fra terreno nella zona del campo sonde e da quella del terreno indisturbato. È evidente a questo punto che in un campo come il sistema a tubi orizzontali. In questo sonde realizzato con una disposizione delle infatti il terreno si raffredda progressivamente sonde in linea o a maglia (fig. 5.22) si nella stagione del riscaldamento per poi dovrà evitare una distanza troppo ravvicinata ripristinare nei mesi estivi la sua temperatura fra le sonde per evitare di penalizzare la originaria per effetto della maggiore temperatura per interferenza termica. La fig. temperatura dell’aria e della radiazione 5.23 illustra bene la situazione. solare. Nel sistema a tubi verticali, a meno Essa mostra infatti l’abbassamento di di una presenza di una falda acquifera in temperatura del fluido di ritorno dal campo movimento la sottrazione di calore comporta sonde nella sua evoluzione temporale per un graduale raffreddamento, temperato diverse distanze fra le varie sonde. Per una FIG. 5.23 Interferenza termica fra sonde diversamente distanziate in funzione del tempo di funzionamento dell’impianto 1 temperatura media sorgente fredda (°C) distanza fra le sonde 0 5m -1 3m -2 -3 -4 1m -5 146 ∞ 15 m 0 1 2 tempo (anni) 3 4 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< separazione di 15 m non vi è apprezzabile Un problema che si pone a questo punto è interferenza e si assiste solo ad una come si possa correttamente dimensionare progressiva riduzione nella temperatura un campo sonde per un sistema di pompa dovuta alla stabilizzazione dei flussi termici di calore a terreno. Apparentemente esiste di cui si è parlato poco sopra. Tuttavia per una grande libertà di scelta nel rapporto una distanza di 3 m fra le sonde della maglia capacità termica della pompa di calore/ si ha una riduzione significativa già dopo il lunghezza di tubo nel campo sonde. Infatti primo anno di funzionamento (oltre 0,5°C) ad una maggiore lunghezza corrisponde per arrivare dopo 3 anni a quasi 1°C. Si noti la una temperatura di ingresso all’evaporatore grave penalizzazione che sarebbe indotta da della pompa di calore più vicina a quella una distanza di un solo metro fra una sonda del terreno con un migliore COP della e l’altra. macchina e viceversa ad una lunghezza Va sottolineato che questi effetti presentano più ridotta si hanno temperature più basse intensità diverse in funzione dei carichi e riduzione di COP. Apparentemente si che il terreno deve sopportare e quindi del ha quindi un possibile trade off fra un dimensionamento del campo sonde, oltre che maggiore costo iniziale (maggiore lunghezza dal tipo ed entità del funzionamento estivo. delle termosonde, anche se parzialmente Conduttività termica orientativa (W/mK) e potenza lineare specifica (W/m) per terreni diversi. I sottosuoli di tipo sedimentario hanno conduttività termiche inferiori a 1,5 W/ mK, i terreni rocciosi normali fra 1,5 e 3,0 W/mK, mentre le rocce consolidate conduttive sono oltre i 3 W/mK TABELLA 5.4 conduttività termica orientativa Conduttività termica media W/mK Resa orientativa lineare W/m Graniti 3,5 80 - 90 Granodioriti 2,5 60 - 70 Gabbri 1,8 40 - 50 Basalti 1,7 40 - 50 Porfidi 1,9 40 - 50 Ossidiane 1,3 30 - 40 Pomici 0,4 20 - 30 Calcari 2,8 60 - 70 Arenarie 2,2 50 - 60 Travertini 2,4 50 - 60 Gesso 2,5 50 - 60 Ghiaia asciutta 0,4 20 - 40 Ghiaia bagnata 1,6 40 - 50 Sabbia asciutta 0,5 30 - 50 Sabbia bagnata 2,3 50 - 60 Limi e argille asciutti 0,6 30 - 50 Limi e argille bagnate 1,8 40 - 50 Rocce eruttive Rocce sedimentarie Rocce metamorfiche Gneiss 2,9 60 - 70 Marmo 2,2 50 - 60 Ardesia 2,4 50 - 60 Altri materiali Bentonite 0,7 Cemento 1,6 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 147 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< infatti il rischio è un congelamento locale FIG. 5.24 del terreno attorno alla termosonda (ice- Disposizione schematica per il Ground Response Test lencing) che può comportare un crollo del possibile scambio termico e quindi la fermata della pompa di calore. Inoltre non sono generalmente accettabili temperature di funzionamento della pompa di calore che non siano significativamente migliori rispetto alla sorgente aria esterna. Oltre che il carico stagionale cui il terreno è sottoposto, assume grande importanza il carico di picco dal momento che entra in gioco la criticità negli strati di terreno immediatamente prossimi alla termosonda che sono quelli che partecipano allo scambio termico nel breve periodo. temperato da una maggiore capacità Per impianti sotto i 30 kW ci si può rifare a termica di una stessa pompa di calore per tabelle per il dimensionamento. In queste le migliori condizioni di funzionamento) entra in gioco anzitutto la conducibilità ed un minore costo di esercizio (COP termica del terreno. Valori orientativi sono stagionale più elevato). In realtà esistono riportati nella Tabella 5-4. dei vincoli da rispettare. Anzitutto si deve La Tabella riporta anche dei valori orientativi evitare una temperatura media nel terreno di resa lineare delle termosonde.Questi valori inferiore a -3°C quando il terreno sia umido: possono essere fortemente alterati per tutti i suoli porosi dalla presenza di acqua. Qualora FIG. 5.25 Andamento delle temperature nel Ground Response Test in assenza di input termico per il rilievo della temperatura indisturbata del terreno (doc. ENEREN Srl) 14,6 14,4 T in (°C) 14,2 T out 14 13,8 13,6 13,4 13,2 148 0:00 0:14 0:28 0:43 0:58 Ore 1:12 1:27 1:42 1:50 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 5.26 Andamento delle temperature del Ground Response Test con alimentazione della loop a temperatura prefissata (doc. ENEREN Srl) 45 T in 40 (°C) 35 T out 30 25 20 15 10 0 16 32 48 Ore 63 79 95 111 non si conosca la conducibilità termica del quantità di calore nota in una loop pilota che terreno, questa può essere determinata dal poi farà parte del campo sonde finale. Una Ground Response Test (test di risposta del prima fase di misurazione viene condotta terreno) che viene ormai realizzato di routine senza resistenze elettriche inserite e serve a da aziende specializzate nelle perforazioni conoscere la temperatura media del terreno per tutti gli impianti a terreno di una certa indisturbato. Dopo un intervallo di tempo importanza. variabile con la diffusività* termica del terreno L’installazione per il test è rappresentata in le temperature di ingresso e di uscita nella forma schematica in fig. 5.24. Si immette una loop si stabilizzano ed indicano la temperatura * La diffusività termica è una proprietà che indica con quale velocità si diffonda in un materiale l’energia termica. È il rapporto fra la conducibilità termica λ (W/mK) del materiale e il prodotto fra la densità e il calore specifico ρcp (J/m3K). Quest’ultimo indica quale sia la capacità termica del materiale e quanto più elevato tanto viene ridotta la rapidità della diffusione dell’onda termica. In unità SI la diffusività termica si esprime in m2/s. FIG. 5.27 Determinazione del coefficiente specifico lineare di scambio termico fra terreno e termosonda (W/mK) (doc. ENEREN Srl) 16 14 W/(mk) 12 10 8 6 4 2 0 0 8 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 23 41 58 Ore 75 93 110 149 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< ** Kavanaugh S. P., Rafferty K. Ground-source Heat Pumps, Design of Geothermal Systems for Commercial and Institutional Buildings. Atlanta: ASHRAE. 1997 del terreno indisturbato o della falda (fig. progetto di 60-70 W/m. 5.25). Si alimenta poi il terreno per almeno Per impianti di una certa importanza ci si deve 50 ore alla temperatura prefissata. Una volta a rifare a modelli di calcolo di tipo numerico regime le temperature di ingresso e di uscita che possano realizzare una simulazione (fig. 5.26) si può valutare dalla conoscenza dinamica di edificio, pompa di calore e della potenza termica immessa quale sia il sistema di scambio termico a terreno. Al di coefficiente specifico di scambio termico (fig. là di codici specifici di calcolo realizzati sia in 5.27). Europa (in particolare in Svezia e Stati uniti Prima di considerare dei possibili metodi di da John W. Lund e Göran Hellström) e di dimensionamento, vale la pena prendere in Types realizzate nella cornice del più ampio considerazione la fig. 5.28, dove sono riportati codice TRNSYS, sono stati proposti anche dei i valori di capacità termica installata e di metodi numerici praticabili con qualche fatica corrispondente lunghezza delle termosonde in calcolo manuale. In particolare un metodo per una molteplicità di impianti realizzati ed cui si fa spesso riferimento è quello elaborato indicati con cerchietti o triangolini a seconda in tempi diversi prima da Ingersoll nel 1954 se realizzati in Europa o in Nord America. e poi perfezionato da Kavanough e Rafferty e L’interpolazione lineare dei dati suggerisce in pubblicato su di una guida ASHRAE**. media 10 m di termosonda per kW termico Il metodo si basa sull’apparentemente installato. In funzione del COP della pompa di semplice relazione di scambio termico calore si può quindi evincere quale sia la resa in regime stazionario nel terreno per una lineare mediamente considerata. Il diagramma certa lunghezza L della sonda, sulla base suggerisce una resa specifica in condizioni di della differenza di temperatura fra terreno FIG. 5.28 Interpolazione fra lunghezza dei tubi a terreno e potenza termica installata in una molteplicità di impianti a pompa di calore realizzati sia in Europa che in Nord America lunghezza dei tubi a terreno (m) 1e+0,5 1E+04 1000 100 10 150 Europa Nord America y = 10,4 x y = 9,6 x 5 10 50 100 500 1000 potenza termica installata (kW) 5000 1E+04 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< indisturbato e temperatura media del fluido. qlc, qlh = carichi di progetto (di picco) Il calcolo è consentito dalla conoscenza della necessari per raffrescare (qlc < 0) e riscaldare resistenza termica del terreno per unità di (qlh > 0) l’edificio, W; lunghezza della sonda: Wc, Wh = potenze elettriche assorbite dal (tg - tw) q=L· R (5.3) compressore della pompa di calore in corrispondenza dei carichi di progetto, W; dove: PLFm =“fattore di carico/parzializzazione” q = flusso termico tra fluido che scorre nella mensile; singola sonda e terreno, W, Fsc = fattore di perdita legato al cortocircuito L = lunghezza totale della sonda, m, termico in sonda tra tubo di mandata e di Tg = temperatura media del terreno ritorno; indisturato, K, tg = temperatura del sottosuolo non Tw = temperatura media del fluido in sonda, influenzato dalla presenza della sonda, °C; K; tp = temperatura di penalizzazione (> 0 in R = resistenza termica del terreno per unità di inverno (pedice h) e < 0 in estate (pedice lunghezza della sonda, (m∙K)/W. c)), che indica la reciproca influenza termica La semplicità è solo apparente perché la tra le sonde attraverso il terreno, °C; resistenza termica è tutta da determinare e il twi, two = temperature del fluido entrante nella processo non è stazionario, bensì dinamico. ed uscente dalla pompa di calore nei due casi Il dato che la relazione (5.3) permette di estivo (pedice c) ed invernale (pedice h), °C; calcolare è la lunghezza complessiva delle Rb = resistenza equivalente della sonda, tra termosonde in funzione del raffrescamento fluido e bordo sonda (superficie esterna della (c = cooling) o del riscaldamento sonda), per unità di lunghezza della sonda, (h = heating) dell’edificio. (m∙K)/W; Le relazioni di calcolo sono le seguenti: Rga = resistenza termica efficace del terreno Lc= qa ·Rga+(qlc -Wc) ·(Rb + PLFm ·Rgm+Rgd ·Fsc) tg - Lh= ( twi+two 2 ) -t c p per unità di lunghezza di sonda riferita all’impulso annuale, (m∙K)/W; (5.4) qa ·Rga+(qlh -Wh) ·(Rb + PLFm ·Rgm+Rgd ·Fsc) tg - ( twi+two 2 ) -t h p Rgm = resistenza termica efficace del terreno per unità di lunghezza di sonda riferita all’impulso mensile, (m∙K)/W; (5.5) Rgd = resistenza termica efficace del terreno dove: per unità di lunghezza di sonda riferita Lc, Lh = lunghezze totali di perforazione all’impulso giornaliero, (m∙K)/W. necessarie rispettivamente per raffrescare I numerosi termini che consentono il calcolo (cooling) e riscaldare (heating) l’edificio, m; meritano un commento separato uno ad uno. qa = flusso termico netto scambiato Lc, Lh = si tratta delle lunghezze cercate con mediamente con il sottosuolo nell’arco di un valori che generalmente sono diversi l’uno intero anno, W; dall’altro. Si sceglierà il maggiore dei due SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 151 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< qualora l’esigenza sia il soddisfacimento riscaldamento sulla base del valore di energia totale dei carichi. Qualora sia prevalente rispettivamente richiesta per il raffrescamento la lunghezza estiva, situazione abbastanza o il riscaldamento espresso in ore mensili caratteristica di un edificio del terziario, equivalenti a pieno carico di raffreddamento si avranno migliori prestazioni invernali (τcm) o di riscaldamento (τhm): e viceversa. Si può anche scegliere una PLFcm = lunghezza minore di termosonde, dato il loro costo elevato, integrando mediante riscaldamento ausiliario o torre evaporativa 31 x 24 (5.9) τhm 31 x 24 (5.10) le esigenze in condizioni di criticità nel Fsc = viene valutato con valori orientativi come funzionamento dell’impianto. quelli indicati in Tabella 5-5. qa = per valutare il flusso termico netto tg = temperatura determinata ad esempio dal scambiato mediamente si devono prima Ground Response Test o dalla conoscenza calcolare le potenze termiche di picco per della temperatura della falda. raffrescare e riscaldare. Dal calcolo del tp = può essere suggerita da una figura come fabbisogno totale di energia per raffrescare la 5.23 oppure da una tabella come la 5-6. e riscaldare si calcolano le ore equivalenti twi, two = sono le temperature desiderate annuali a pieno carico di raffrescamento (τc) sia per l’estate (pedice c) che per l’inverno e di riscaldamento (τh) e si stimano i valori (pedice h). Sulla base di queste temperature medi stagionali dei COP in raffrescamento si calcolano i valori di COP stagionale e da (COPc) e in riscaldamento (COPc). A questo queste deriveranno le lunghezze del campo punto il flusso termico medio netto è dato da: sonde. Si devono in ogni caso selezionare ( qh 1qa = 1 COPh 1 )τ + q (1+ COP )τ h c c dei valori ragionevoli in funzione delle c 8760 caratteristiche del terreno e della disposizione (5.6) delle sonde. La differenza fra le due qlc, qlh = le potenze di progetto necessarie temperature è il salto termico fra ingresso ed si calcolano mediando i valori nelle 6 ore uscita del fluido termovettore nel terreno e da attorno al picco di raffreddamento o di esso dipenderà anche la portata dello stesso. riscaldamento. Orientativamente per le condizioni medie Wc, Wh = sono calcolate in corrispondenza ai italiane il valore di ingresso nella stagione carichi appena definiti in funzione del COP invernale potrebbe essere da 0°C a 6°C previsto in tali condizioni: (controllando che per il valore più basso l’aria ( Wc = qc 1 + ( Wh = qh 1 - 152 PLFhm = τcm 1 COPc 1 COPh ) ) non risulti una sorgente migliore) e da 25 a (5.7) 30°C per l’estate. Rb = si tratta di una resistenza termica (5.8) derivante dalla resistenza termica convettiva PLFm = viene calcolato mese per mese fra fluido e parete interna della termosonda nel periodo di raffrescamento o di cui si somma in serie la resistenza conduttiva SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< TABELLA 5.5 FATTORE DI PENALIZZAZIONE FATTORE DI CORTO CIRCUITO TERMICO FSC 0,036 (L/s)/kW – ∆t = 6,6°C 0,054 (L/s)/kW – ∆t = 4,4°C 1 1,06 1,04 2 1,03 1,02 3 1,02 1,01 SONDE PER CIRCUITO Valori del Fattore di penalizzazione per corto circuito termico interno alle sonde Fsc TABELLA 5.6 PENALIZZAZIONE IN TEMPERATURA A LUNGO TERMINE ORE EQUIVALENTI DI PIENO CARICO RISCALDAMENTO / RAFFREDDAMENTO [h/anno] PASSO TRA LE SONDE [m] PENALIZZAZIONE IN TEMPERATURA tP [K] LUNGHEZZA SPECIFICA SONDA [m/kW] 1000 / 500 4,6 Trascurabile 16,6 1000 / 1000 4,6 2,6 19,5 6,1 1,3 17,8 4,6 4,2 22,5 6,1 2,2 19,7 4,6 7,1 29,9 6,1 3,7 22,0 7,6 1,9 19,4 500 / 1000 500 / 1500 0 / 2000 4,6 Sconsigliato 6,1 5,8 27,4 7,6 3,1 21,8 GRIGLIA 2 X 10 Cf = 0,45 GRIGLIA 5 X 5 Cf = 0,75 GRIGLIA 20 X 20 Cf = 1,14 FATTORI CORRETTIVI PER ALTRE DISPOSIZIONI DI GRIGLIA GRIGLIA 1 X 10 Cf = 0,36 Penalizzazione in temperatura a lungo termine per una griglia di 10 x 10 sonde verticali e carico termico nel periodo di picco di 350 kW. Resistenza termica della sonda Rb [(m∙K)/W] con tubo a semplice U di HDPE. I dati di tabella si riferiscono a moto turbolento dell’acqua nei tubi (Numero di Reynolds Re > 10000). Per Re = 4000 aggiungere +0,014 (m∙K)/W; per Re = 1500 aggiungere +0,040 (m∙K)/W. TABELLA 5.7 RESISTENZA TERMICA DELLA SONDA DIAMETRO INTERNO TUBO/SPESSORE [mm] DIAMETRO PERFORAZIONE 100 mm DIAMETRO PERFORAZIONE 150 mm CONDUCIBILITÀ TERMICA DEL RIEMPIMENTO [W/(m∙K)] 0,86 1,73 2,60 0,86 1,73 2,60 20/2,4 0,33 0,16 0,10 0,40 0,19 0,14 25/3 0,29 0,14 0,10 0,35 0,17 0,12 30/3,5 0,26 0,14 0,08 0,31 0,16 0,10 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 153 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< dello HDPE e dalla resistenza di contatto fra τ1 = 3650 · 86400 [s] parete esterna della termosonda e materiale τ2 = (3650 + 30) · 86400 = 3680 · 86400 [s] di riempimento della perforazione. Per moto τf = (3650 + 30 + 0,25) · 86400 = 3680,25 · turbolento nei tubi (Re > 10000) si hanno i 86400 [s] valori di riferimento della Tabella 5-7 in cui Ad ogni Fo corrisponde un fattore G che il peso della resistenza convettiva è molto si può determinare, quando Fo > 2 con la ridotto. Per valori di Re più bassi la resistenza seguente relazione: aumenta in modo non trascurabile ed indicato G = 0,0758 ln (Fo) + 0,1009 in tabella. Si è ora praticamente giunti a destinazione, Rga, Rgm, Rgd = con queste tre resistenze perché, dopo aver calcolato i tre fattori G si va al cuore del metodo di calcolo. Infatti (Gf, G1 e G2) per i tre numeri di Fo, si è in si ipotizza che il sistema sia sottoposto grado di calcolare le tre resistenze per unità di a tre impulsi di flusso termico con una lunghezza, date rispettivamente da: periodizzazione di 10 anni (pedice a), di un Rga = mese (pedice m) e di 6 ore (pedice d). Per ciascuna di queste periodizzazioni va calcolato il numero adimensionale di Fourier (Fo): Fo = 4 ατ db2 (5.11) Gf - G1 λg Rgm = G1 - G2 λg (5.14) G2 Rgd = λg dove α (m2/s) è la diffusività termica Naturalmente λg è la conduttività termica del del terreno, τ (s) è l’intervallo di tempo terreno. selezionato nei tre casi e db (m) è il diametro Al di là della complessità del calcolo che della perforazione. comunque consente di essere abbastanza Si calcolano quindi tre numeri di Fo per i tre agevolmente automatizzato, spesso mancano intervalli di tempo indicati: i dati relativi alle proprietà del terreno che 4 · α · τf Fof = Fo1 = Valori caratteristici della densità a secco di vari tipi di terreno e cemento. Gran parte dei terreni oscilla fra 1100 e 1600 kg/m3 (5.13) Fo2 = risultano fondamentali per ogni valutazione. db2 Va ricordato che un dato che influenza 4 · α · (τf - τ1) db 2 enormemente tali proprietà è il 4 · α · (τf - τ2) dove: db2 (5.12) contenuto d’acqua. Si sono fornite precedentemente delle indicazioni relativamente alla conduttività termica con la Tabella 5-4. Relativamente alla densità TABELLA 5.8 valori caratteristici densità a secco Tipo di terreno Densità a secco ρ (kg/m3) sabbia 1520 Sabbia a grana grossa 1440 limo 1280 argilla 1240 cemento 2400 154 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 5.29A-B-C Conduttività termica per tre diverse densità del terreno in funzione del contenuto volumetrico d’acqua. L’argilla ha presenza variabili da 0% a 30% e a 60% 3 conduttività termica (Wm-1K-1) densità complessiva 1200 kg/m3 2,5 2 1,5 1 presenza di argilla O% 3O% 0,5 6O% 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 contenuto volumetrico acqua (m3 m-3) 0,6 3 conduttività termica (Wm-1K-1) densità complessiva 1500 kg/m3 2,5 2 1,5 1 presenza di argilla O% 3O% 0,5 6O% 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 contenuto volumetrico acqua (m3 m-3) 0,5 3 conduttività termica (Wm-1K-1) densità complessiva 1800 kg/m3 2,5 2 1,5 1 presenza di argilla O% 3O% 0,5 6O% 0,0 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 0,1 0,2 0,3 contenuto volumetrico acqua (m3 m-3) 0,4 155 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< FIG. 5.30A-B-C Diffusività termica per tre diverse densità del terreno in funzione del contenuto volumetrico d’acqua. L’argilla ha presenza variabili da 0% a 30% e a 60% 1,4 densità complessiva 1200 kg/m3 diffusività termica (Wm-1K-1) 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 presenza di argilla O% 3O% 0,2 6O% 0,0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 contenuto volumetrico acqua (m3 m-3) 0,6 1,4 densità complessiva 1500 kg/m3 diffusività termica (Wm-1K-1) 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 presenza di argilla O% 3O% 0,2 6O% 0,0 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 contenuto volumetrico acqua (m3 m-3) 0,5 1,4 densità complessiva 1800 kg/m3 diffusività termica (Wm-1K-1) 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 presenza di argilla O% 3O% 0,2 6O% 0,0 0,0 156 0,1 0,2 0,3 contenuto volumetrico acqua (m3 m-3) 0,4 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< del terreno (dato necessario per valutare la Conduttività termica del terreno 2,0 W/mK diffusività termica risulta utile la semplice Diffusività termica media 0,6x10-6 m2/s tabella 5-8. Temperatura indisturbata del terreno 14,0°C. Per la valutazione della conduttività termica Si ricorra ad un campo sonde U verticali del terreno possono risultare utili i grafici di profondità 50 m con tubo in HDPE da 30 fig. 5.29 a,b,c che forniscono la conduttività mm, spessore 3,5. Diametro della sonda db termica per terreni con diversa presenza di = 150 mm. Dato il tipo di riempimento la argilla in funzione del contenuto d’acqua a resistenza termica della sonda si calcola in seconda delle tre densità di 1200, 1500 e 0,15 (mK)/W che viene maggiorato a 0,20 1800 kg/m3. dato che per limitare le perdite di carico si Per quanto riguarda la diffusività termica in realizzeranno bassi valori del numero di Re, maniera simile viene fornita dai grafici di fig. dell’ordine di 1500. 5.30 a,b,c*. Valori medi stagionali del coefficiente di Data la complessità della procedura, si prestazione propone di seguito un esempio di calcolo. COPc = 4,2 Nofziger, D.L., Soil temperature changes with time and depth: theory, http://soilphysics. okstate.edu/software/ SoilTemperature/ document.pdf COPh = 4,9 ESEMPIO DI CALCOLO Valori di picco del coefficiente di prestazione Si valuti la lunghezza delle termosonde per la COPc = 3,5 climatizzazione annuale con pompa di calore COPh = 4,0 di un edificio con le seguenti caratteristiche: Fattori di carico parziale mensili nei mesi di • Potenza termica richiesta dall’edificio in progetto: condizioni di progetto invernale 40 kW •Potenza termica richiesta dall’edificio in condizioni di progetto estive 30 kW Fabbisogno totale di energia nelle due PLFc = PLFh = 180 31 x 24 255 31 x 24 = 0,242 = 0,343 stagioni: Valori di ingresso nella pompa di calore e salti • Ore equivalenti annuali a pieno carico di di temperatura raffreddamento 830 h/anno Estate twi = 25°C Δt = 5°C (entra a 25 ed • Ore equivalenti annuali a pieno carico di esce a 30°C) riscaldamento 1300 h/anno Inverno twi =7°C Δt = 4°C (entra a 7°C ed • Ore equivalenti annuali a pieno carico di esce a 3°C) raffreddamento nel mese di progetto 180 h/ Penalizzazione di temperatura orientativa mese 1,5°C • Ore equivalenti annuali a pieno carico di Fattore di cortocircuito 1,05 riscaldamento nel mese di progetto 255 h/ Come ordine di grandezza si ha un mese fabbisogno annuale di riscaldamento Per quanto riguarda il terreno le sue di 52.000 (1300 x 40) kWh/anno e di caratteristiche sono le seguenti: raffrescamento di 24.900 (830 x 30) kWh/ SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 157 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< anno. Si calcola anzitutto il flusso termico 1206x0,1816-30000x(1+0,285)x(0,20+0,242x0,1818+0,082x1,05) 14-27,5+1,5 medio annuale: ( qa = = 1 )τ + q (1+ COP )τ 1 qh 1- h COPh c c c 8760 Calcolo di Fo: = = = una miscela di acqua e glicole propilenico db2 al 20%. Il calore specifico a 0°C è di 3980 = 33917 4 x 0,6 x10 -6 x 86400 x (3680, 25 - 3650) 0,152 = 278,78 db2 0,152 = 2,304 Il passo successivo è il calcolo dei fattori G: Gf = 0,0758ln(Fof)+0,1009 = 0,0758ln(33917) + 0,1009 = 0,8916 G1 = 0,5277 Si è ora in grado di calcolare le resistenze per unità di lunghezza: Rgd = λg G2 λg = = = 0,8916 - 0,5277 = 1,94 kg/s che non cambia in modo significativo con la temperatura. Per quanto riguarda la portata invernale si ha: ( qh 1 - 1 = 40000 · (1 - ) = 30000 W ) COP 4,0 1 h 2,0 0,5277 - 0,1642 2,0 0,1642 2,0 ( 30000 3980 x 4 = 1,88 kg/s carico su di una portata di 1,9 kg/s valida = 0,1818 Dato un diametro interno delle tubazioni di twi+two 2 26 mm e considerato di utilizzarne 30 da parallelo di 15, si ha che ad ogni sonda spetta ) -t c sostanzialmente sia d’inverno che d’estate. 50 m poste a due a due in serie e con un = 0,082 qa ·Rga+(qlc -Wc) ·(Rb + PLFm ·Rgm+Rgd ·Fsc) tg - m· h = = 0,1820 mK/W per il funzionamento estivo: 158 3980 x 5 Si possono quindi calcolare le perdite di Si determina la seguente lunghezza necessaria Lc= 38571 La portata complessiva richiesta è data da: G2 = 0,1642 G1 - G2 COPc ) = 30000 · (1+ 3,51 ) = 38571 W Si è mantenuto il calore specifico a 0°C dato 4 x 0,6 x10 -6 x 86400 x (3680, 25 - 3680) Rgm = 1 La portata complessiva richiesta è data da: m· c = 4 · α · (τf - τ2) λg d’estate è di: qc 1 + db2 Gf - G1 J/kgK. La potenza di picco da scambiare ( 4 · α · (τf - τ1) Rga = fluido termovettore. Quest'ultimo per evitare 4 · α · τf 0,152 Fo2 = temperatura previsti e dal calore specifico del problemi di congelamento potrebbe essere 4 x 0,6 x10 -6 x 86400 x 3680, 25 Fo1 = La portata d’acqua nel circuito si calcola a partire dalle potenze di picco, dai salti di 40000 x 0,796 x 1300 - 30000 x 1,238 x 830 = 1206 W 8760 Fof = = 1524 m p la portata di: m· singolasonda = 1,9 15 = 0,1267 kg/s La velocità è data allora da: SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< v= m· singolasonda ρS = 0,1267 = 0,234 m/s π 1020 x x 0,0262 4 5.5 IL RECUPERO Nel settore residenziale gli effluenti sui cui operare il recupero sono sostanzialmente Si può subito calcolare, data la viscosità due: le acque di scarico e l'aria espulsa. dinamica di 0,0045 Pa s il numero di Le acque di scarico, data l'entità media, Reynolds: possono essere una sorgente termica per Re = · 4msingolasonda π diμ = 4 x 0,167 π x 0,026 x 0,0045 =1379 una pompa di calore che riscaldi l'acqua per usi sanitari. Il problema è lo sfasamento Il moto del fluido è laminare e le perdite di eventuale, cui si può ovviare con un accumulo carico sono ridotte. La prevalenza richiesta per sul lato caldo o sul lato freddo. Il sistema ogni tronco di termosonda della lunghezza sarebbe certamente più valido di quello complessiva di 50 x 2 x 2 = 200 m si può realizzato da alcune pompe di calore che per valutare dalla relazione lo stesso scopo sfruttano l'aria interna dei (∆pf )d =f 1 d ρ w2 locali, in particolare del bagno, inducendo un 2 raffreddamento che per più di metà dell'anno Per il moto laminare il fattore di attrito si può deve essere bilanciato dall'impianto di valutare con: riscaldamento. f= 64 Per quanto riguarda il recupero sull'aria Re espulsa, è necessario che ricambio ed Numericamente si ottiene: f= 64 1379 espulsione dell'aria siano canalizzati, situazione non frequente nell'edilizia = 0,464 residenziale europea, dove sono prevalenti Su una lunghezza di 200 m il dato relativo gli impianti di riscaldamento ad acqua e non alla perdite distribuite nelle sole termosonde viene previsto se non di rado un sistema di (senza conteggiare le curve a U, le derivazioni, ventilazione controllata. gli organi di intercettazione, le T, ecc. si Nel terziario si trova più spesso una situazione possono valutare ad appena: più favorevole. (∆pf )d =f =0,464 x 1 d 200 0,026 ρ w2 Prima di utilizzare una pompa di calore che 2 recuperi energia sull'aria espulsa per riscaldare x 1020 x 0,234 2 2 = 9969 Pa l'aria di rinnovo, è corretto dare la precedenza ad un recupero mediante scambiatore di Anche maggiorando per la parte mancante del calore ogniqualvolta l'entalpia (o almeno la 30%, si vede che avendo scelto una bassa temperatura) dell'aria espulsa sia maggiore di velocità le perdite di carico sono inferiori a 2 quella di rinnovo, il che avviene quasi sempre. m c.a. e verosimilmente dello stesso ordine di Tale recupero ha luogo solo a spese delle grandezza delle perdite di carico sulla pompa perdite di carico attraverso lo scambiatore di calore. e si può pensarlo quindi con un COP molto elevato. Solo dopo questo recupero può SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 159 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< intervenire l'evaporatore della pompa di Il condensatore deve fornire la quota del calore che generalmente effettua, a meno carico restante dopo il preriscaldamento dell'impiego di scambiatori di calore entalpici, dell'aria di rinnovo, vale a dire: un recupero importante sulla quota latente Qcond = Qt + (1- η)Qv dell'aria espulsa. Per definizione il COP è dato da: Non è difficile, attraverso un bilancio energetico, fissare dei limiti per una pompa COP = Qcond P di calore che operi sull'aria espulsa, dati dalla ma per il primo principio in termini di relazione che intercorre fra l'energia messa a potenza: disposizione al condensatore della pompa di Qcond = P + Qev calore e quella recuperata all'evaporatore. ovvero: Si ipotizzi un carico dell'edificio dovuto alle P = Qt dispersioni verso l'esterno pari a Qt ed un ed infine: carico di ventilazione pari a Qv (portata d'aria di ricambio per il salto di entalpia fra COP = (5.15) Qt + (1-η) Qv Qt = 1+ (1-η) Qv Qt (5.16) (5.17) (5.18) (5.19) ambiente ed esterno). Sia interposto uno Le relazioni appena identificate mettono un scambiatore di recupero sull'aria espulsa di limite o al COP o, più ragionevolmente, alla efficienza pari a η (fig. 5.31). quota di carico per dispersioni cui la pompa di All'evaporatore della pompa di calore resta calore può soddisfare. disponibile l'energia da recuperare (1 - η)Qv. Infatti la relazione (5.19) si può leggere: Un recupero superiore implicherebbe Qt scendere al di sotto dei livelli termici dell'aria Qv 1-η = COP - 1 (5.20) esterna. FIG. 5.31 Schema a blocchi di una pompa di calore che utilizza l’aria espulsa come sorgente fredda ARIA ESPULSA ARIA AGLI AMBIENTI Qt +(1-η)Qv ηQv CONDENSATORE SCAMBIATORE ARIA DI RINNOVO EVAPORATORE COMPRESSORE (1-η)Qv ARIA ESPULSA 160 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< è semplice attribuire dei valori numerici a anche invernale per le zone di edificio non quest'ultima relazione. Nella pratica corrente dotate di pareti perimetrali, ovvero con l'efficienza dello scambiatore di recupero pareti soggette ad insolazione. In questi casi, è dell'ordine del 50%. Con un COP pari che vanno via via aumentando, una prima a 3, il rapporto che si può soddisfare del soluzione intelligente è quella di sfruttare carico per dispersioni è appena il 25% la pompa di calore sia per il riscaldamento del carico di ventilazione. è un valore che per il raffrescamento, utilizzando parecchio discosto per difetto dai valori che contemporaneamente entrambi gli effetti si riscontrano normalmente, dove il carico della macchina (fig. 5.32). Il problema è il dovuto alle dispersioni è ben più forte di bilanciamento fra i vari carichi, il cui rapporto quello di ventilazione. Va detto, tuttavia, può essere molto diverso da quello consentito che la tendenza è quella di una progressiva dalla macchina. Una prima soluzione è quella riduzione di tale rapporto per riduzione del di selezionare il carico più piccolo, spesso numeratore, dovuta al migliore isolamento quello di raffrescamento, soddisfacendo in ed agli apporti interni, e per incremento del modo convenzionale il carico più elevato. denominatore per aumento delle portate Ovvero i carichi vengono bilanciati con una di ricambio, suggerito dagli standard più dissipazione aggiuntiva nel caso sia prevalente moderni. il carico di raffrescamento (ad esempio La presenza nel terziario di numerose mediante una torre evaporativa) o con una apparecchiature ad alimentazione elettrica fornitura aggiuntiva di energia (possibilmente (computer, stampanti, fotocopiatrici, ecc.) tramite uso di fonte rinnovabile) nel ha aumentato in modo rilevante gli apporti caso prevalga il fabbisogno dovuto al interni fino a richiedere il raffrescamento riscaldamento. FIG. 5.32 Schema a blocchi di un impianto a 4 tubi con pompa di calore acqua-acqua e contemporaneo fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento CALORE DA SMALTIRE SECONDO RICHIESTA RISCALDAMENTO energia per azionare la macchina POMPA DI CALORE REFFRESCAMENTO CALORE DA FORNIRE SECONDO RICHIESTA* * non entrambi allo stesso tempo SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 161 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< Una strada diversa, meno valida dal punto di funzionamento della pompa di calore. di vista dell'efficienza energetica, per il Qualora risulti prevalente un carico sull'altro, soddisfacimento contemporaneo di carichi di l'anello liquido tenderà a riscaldarsi o a riscaldamento e raffrescamento è il ricorso raffreddarsi eccessivamente. è necessario al cosiddetto anello liquido. è una tecnica allora predisporre un sistema di smaltimento particolarmente consigliabile quando ci si del calore (una batteria sull'aria esterna) o di confronti con carichi frequentemente variabili fornitura del calore (una caldaia ausiliaria). di segno nelle varie zone dell'edificio. Ogni In questo modo si riesce a raggiungere zona dell'edificio, al limite ogni locale, è un'ottima indipendenza fra i vari locali, equipaggiata con una pompa di calore particolarmente gradita quando gli utenti di tipo reversibile che, a seconda delle siano diversi. Le prestazioni delle macchine circostanze, può riscaldare o raffrescare, raggiungono valori molto elevati, tanto più interfacciandosi, oltre che con l'ambiente se nel raffrescamento ci si limita al carico interno, con un circuito d'acqua che, cedendo sensibile, assegnando all'aria primaria la quota o ricevendo calore, viene mantenuto ad una latente. temperatura mediamente fra i 10 e i 20°C, molto favorevole ad entrambe le modalità 162 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 6 La pompa di calore come fonte rinnovabile 6.1 LA POMPA DI CALORE è UNA FONTE elettrica L richiesta per il funzionamento della RINNOVABILE? macchina: La pompa di calore è un dispositivo che SPF = innalza il livello termico di energia altrimenti Qc L non utilizzabile. Risulta suggestiva l’immagine La quantità di energia rinnovabile che la di fig. 6.1 secondo la quale la pompa di macchina mette a disposizione è data, calore muove il calore e lo porta ad un secondo la Direttiva, da: livello termico utile. Questa energia termica Qren = Qc ( 1- è tratta generalmente dall’ambiente esterno 1 SPF ) o da effluenti considerati non più idonei ad Entro il 1° gennaio 2013 la Commissione ulteriore recupero termico. Per fare questa dovrebbe stabilire orientamenti sul valore operazione, nel pieno rispetto del secondo che gli Stati membri possono conferire ai principio, deve ricorrere ad energia “nobile”: valori Qren e SPF per le varie tecnologie e energia meccanica od elettrica, o energia termica a più alta temperatura. Quindi una quota dell’energia termica resa disponibile FIG. 6.1 La funzione della pompa di calore (doc. Carrier) dalla pompa di calore si può considerare di fonte rinnovabile, mentre la quota rimanente non lo è (anche se, come si vedrà alla fine, potrebbe esserlo). la pompa di calore muove calore La Direttiva 2009/28/CE dà a questo proposito una prima indicazione per pompe di calore che utilizzino come sorgente termica una fonte naturale. Il punto di partenza è il coefficiente di prestazione stagionale (SPF - Seasonal Performance Factor), che è definito come il rapporto fra l’energia utile CALORE ASSORBITO + CALORE DI COMPRESSIONE Qc resa disponibile nel corso della stagione di riscaldamento e l’energia meccanica od SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 163 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< macchina (fig. 6.2): FIG. 6.2 Qren = Qc - L Schema a blocchi di appoggio logico di una L’indicazione è piuttosto discutibile, dal pompa di calore momento che non presta attenzione alla diversa qualità dell’energia necessaria ad azionare la macchina rispetto a quella resa SISTEMA A TEMPERATURA T1 disponibile. Un calcolo più appropriato dovrebbe rifarsi al concetto di energia primaria, almeno ogniqualvolta che l’energia QC LAVORO elettrica venga prodotta mediante combustibili che potrebbero essere utilizzati in loco. Se, POMPA DI CALORE IDEALE come nella recente contabilità nazionale, si introduce un fattore di trasformazione di 1870 kcal/kWh, questo implica un rendimento di Qren trasformazione del 46% da combustibile ad energia elettrica. Se si presume che il combustibile impiegato sia prevalentemente SISTEMA A TEMPERATURA T0 il gas naturale, considerando che una caldaia a condensazione può avere un rendimento stagionale del 100%, si è portati a concludere che l’energia rinnovabile messa a disposizione applicazioni delle pompe di calore, prendendo si può valutare approssimativamente in: in considerazione le differenze nelle Qren Qc - 2L condizioni climatiche, particolarmente per e quindi si comincia ad avere energia quanto concerne i climi molto freddi. rinnovabile da una pompa di calore solo è immediato rendersi conto, applicando il a partire da un SPF minimo superiore a 2. primo principio della termodinamica alla La conclusione vale ovviamente solo per le macchina, che l’ammontare di energia pompe di calore elettriche. Per altre tipologie rinnovabile è data semplicemente dalla di pompe di calore la valutazione è diversa. differenza fra l’energia resa utile e il lavoro Questo risultato poteva essere limitativo un necessario per il funzionamento della tempo, quando le pompe di calore non erano TABELLA 6.1 valori di riferimento per usufruire degli incentivi TIPO DI POMPA DI CALORE AMBIENTE ESTERNO [°C] AMBIENTE INTERNO [°C] COP ARIA/ARIA tbsi: 7 tbui: 6 tbsi: 20 tbui: 15 3,9 ARIA/ACQUA 4,1 tbsi: 7 tbui: 6 ti: 30 tu: 35 SALAMOIA/ARIA ti: 0 tbsi: 20 tbui: 15 4,3 SALAMOIA/ACQUA ti: 0 ti: 30 tu: 35 4,3 ti: 15 tu: 12 tbsi: 20 tbui: 15 4,7 ti: 10 ti: 30 tu: 35 5,1 ACQUA/ARIA ACQUA/ACQUA 164 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 6.3 Andamento nel corso degli ultimi 25 anni di SPF e di EER di pompe di calore e di macchine frigorifere CONDIZIONATORI D’ARIA POMPE DI CALORE particolarmente efficienti ed era normale suo diminuire aumenta il fabbisogno, mentre avere degli SPF dell’ordine di 2, quando non la pompa di calore presenta capacità e COP inferiori. Attualmente i valori di riferimento per decrescenti. usufruire degli incentivi al risparmio energetico La movimentazione dell’aria può risultare sono ricordati dalla tabella 6.1 dove, benché onerosa dal punto di vista energetico e i valori delle sorgenti fredde siano piuttosto produrre problemi di rumorosità. elevati, si può presumere che su base Quando la temperatura dell’aria esterna stagionale non ci si allontani di molto dai scende al di sotto del punto di rugiada si ha valori indicati, con macchine correttamente separazione di liquido. Qualora la temperatura dimensionate e con un adeguato sistema scenda sotto gli 0°C e la presenza di di regolazione. Questo è tanto più vero se condensa sia rilevante si ha formazione di si passa dalla tradizionale sorgente aria a brina in quantità crescente sulla batteria di sorgenti fredde diverse e più favorevoli. Molto scambio termico, come già precedentemente significativo risulta l’andamento, rappresentato fatto rilevare in dettaglio. Il ghiaccio formato in fig. 6.3, dei valori medi di prestazione non solo risulta una sorta di isolamento stagionale sia di pompe di calore che di termico nei confronti della superficie di macchine frigorifere nel corso degli ultimi 25 scambio, ma tende progressivamente ad anni. ispessirsi fino ad ostacolare, se non a bloccare il passaggio dell’aria. Risulta quindi essenziale 6.2 LE SORGENTI DELLA POMPA DI CALORE identificare la condizione per la quale si deve L’aria esterna, sorgente termica cui si fa mettere in atto il processo di sbrinamento con abitualmente ricorso per la pompa di calore, problematiche sia operative che prestazionali. è probabilmente la più sfavorevole dal punto Si può ricorrere a sorgenti termiche diverse di vista termodinamico, dal momento che al dall’aria. Vanno ricordate ad esempio le SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 165 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< seguenti possibilità: ed abbondanti in varie parti d’Italia (per • sistemi operanti su acque superficiali o tacere della possibilità di utilizzare l’acqua sotterranee; • sistemi a terreno (pompe di calore geotermiche); • sistemi collegati a superfici captanti di energia solare o atmosferica; • recupero sull’aria espulsa per sistemi a ventilazione controllata; di mare), mentre l’utilizzazione è assai rara. Il problema più grosso è di tipo normativoamministrativo: le procedure da seguire per le autorizzazioni non sono state finora definite o definite con precisione e le disposizioni (quando vi siano) differiscono, si può dire, da una Provincia all’altra. Va ricordato che • sistemi ad anello liquido. nel caso di utilizzazione di acque superficiali I sistemi operanti su acque superficiali o non è sempre necessario l’impiego diretto sotterranee sono un’eccellente opportunità con prelievo dell’acqua, ma esistono tecniche sia dal punto di vista della stabilità durante indirette che sfruttano la disposizione di l’anno dei livelli di temperatura che del loro lunghi e poco costosi rotoli di tubazione valore in assoluto oltre che per le ottime plastica che consentono lo scambio termico. caratteristiche di scambio termico dell’acqua. Data l’elevata e stabile temperatura di questa Si tratta di una grossa occasione perduta sorgente fredda è possibile ottenere degli visto che tali sorgenti sono molto disponibili SPF anche dell’ordine di 5-6. Questo significa che, anche nell’ipotesi restrittiva posta prima, FIG. 6.4 Disposizione di scambiatore a terreno orizzontale del tipo a spirale allungata (slinky) una frazione pari a circa i 2/3 dell’energia resa disponibile dalla pompa di calore si può considerare rinnovabile. Le pompe di calore cosiddette geotermiche, vale a dire le pompe di calore a terreno, godono di una popolarità crescente, dopo aver visto un’ampia diffusione negli ultimi 15 anni nei paesi di lingua tedesca dalla Germania all’Austria fino alla Svizzera tedesca. Per la verità le primissime realizzazioni a tubi orizzontali con sbancamento erano realizzate già a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, in particolare nel Nord America. Si è passati più recentemente a disposizioni di minor costo a trincea (fig. 6.4). Viceversa la soluzione preferita in Europa è del tipo a tubi verticali, con profondità crescenti e che superano in qualche caso i 200 m. La stabilità di temperatura nel terreno 166 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< alle maggiori profondità e la possibilità di impiegare il sistema come una sorta di accumulo stagionale ha fatto crescere FIG. 6.5 Scambiatore di calore a terreno del tipo verticale a tubo di calore fortemente l’interesse nei confronti di questi sistemi. Infatti in questa soluzione, mentre d’inverno il terreno viene raffreddato per alimentare la pompa di calore, d’estate riceve Q0 il calore del condensatore della macchina frigorifera per il condizionamento. Con un’installazione ben concepita che preveda un’estrazione termica di circa 50 W/m di termosonda, si può pensare di avere un COP g SEZIONE ADIABATICA PARETE DEL CONDOTTO LIVELLO DEL LIQUIDO VAPORE stagionale di circa 4,5 che è decisamente interessante e che può ulteriormente migliorare qualora si riducano i salti termici dal terreno alla pompa di calore. Molti Q0 sistemi fanno ricorso ad un fluido secondario che circoli dal terreno verso la pompa di calore. Altri arrivano ad utilizzare sistemi ad espansione diretta (assai diffusi in Austria). Una recente proposta appare assai innovativa, dal momento che elimina sia i costi energetici precipitazioni piovose (fig. 6.6). Quest’ultima non sempre irrilevanti della circolazione soluzione presenta il vantaggio di mettere a dell’acqua nelle loop a terreno che i rischi di disposizione grandi superfici di captazione perdite nei sistemi ad espansione diretta. Si come un’intera falda di copertura. tratta dell’impiego di tubi di calore verticali Nel caso invece dei collettori solari termici nei quali il fluido impiegato è l’anidride si può far ricorso in funzione dei livelli di carbonica (fig. 6.5). Il difetto principale di radiazione e di temperatura sia al loro impiego questa soluzione è la sua non possibile diretto nel riscaldamento che come sorgente utilizzazione nella stagione estiva come fredda della pompa di calore. Ciò consente di dissipatore. Un’ulteriore possibilità fin qui valorizzare anche livelli modesti di radiazione. poco esplorata è il collegamento a superfici di Infatti nel momento in cui la temperatura captazione di energia solare od atmosferica. del fluido operativo scende al di sotto della Oltre a collettori solari termici, si può ricorrere temperatura ambiente, praticamente tutta la ai cosiddetti tetti energetici nei quali delle radiazione incidente sui collettori (a meno tegole metalliche, opportunamente collegate delle perdite per trasparenza) diventa utile a tubazioni riescono a raccogliere energia come sorgente della pompa di calore. sia dal sole che dall’aria esterna che dalle Nei confronti del tetto energetico lo SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 167 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< svantaggio deriva dalla scarsa attitudine a si riferiscono agli effluenti liquidi, perlopiù raccogliere energia in assenza di radiazione realizzate a livello di applicazioni industriali, proprio per la presenza della copertura in diventa molto significativo il recupero nella vetro. ventilazione meccanica controllata. Un’eccellente sorgente per la pompa di Per preriscaldare l’aria di rinnovo a spese calore sono gli effluenti liquidi o aeriformi, dell’aria espulsa si può ricorrere a semplici siano questi le acque scaricate o l’aria di scambiatori di calore, i quali però recuperano ventilazione espulsa dall’edificio. Mentre solo una quota dell’entalpia disponibile, risultano molto limitate le applicazioni che in particolare se sono scambiatori di tipo sensibile. La sorgente termica è ad ottimo livello di temperatura e si adatta FIG. 6.6 perfettamente nella fasatura con il carico Particolare di un tetto energetico di riscaldamento dell’aria di rinnovo. La pompa di calore permette il recupero anche del calore latente, sfruttando ampiamente l’entalpia dell’aria espulsa che viene portata a livelli prossimi a quelli dell’aria esterna (fig. 6.7). In questo caso la valutazione di un eventuale contributo di energia rinnovabile si fa problematico: infatti, se è semplice valutare il risparmio di energia primaria rispetto alla soluzione priva di qualsiasi recupero termico, FIG. 6.7 Vista schematica di un sistema di recupero sull’aria espulsa per riscaldare l’aria di rinnovo con scambiatore di calore e pompa di calore POMPA DI CALORE/CONDIZIONATORE COMPRESSORE ESTERNA RIPRESA TE, XE ESTERNO TA, XA EVAP(inv) COND (est) ESPULSIONE COND (inv) EVAP (est) RECUPERATORE TC, XC TX, XX T0, X0 INTERNO MANDATA TM, XM VALVOLA DI LAMINAZIONE BATTERIA CALDO/FREDDO 168 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 6.8 Schema di un impianto a 4 tubi con pompa di calore ed esigenze contemporanee di riscaldamento e di raffreddamento SISTEMA A 4 TUBI CON POMPA DI CALORE ACQUA/ACQUA CALORE DA DISSIPARE SECONDO ESIGENZE RISCALDAMENTO energia per azionare la macchina POMPA DI CALORE RAFFREDDAMENTO CALORE DI INTEGRAZIONE SECONDO ESIGENZE non è univoco il riferimento per la soluzione refrigerazione, più frequenti di quanto si creda pompa di calore. Potrebbe essere il caso del in edifici del terziario con un buon isolamento recupero solo sensibile con efficienza del termico e/o con ampie aperture vetrate 50%, ma l’efficienza così scelta è del tutto dal lato soleggiato. Ci si può trovare nella arbitraria e si ispira alle prescrizioni della condizione nella quale la pompa di calore legge 10/91. In realtà il recupero sensibile produce sia un effetto utile di riscaldamento può spingersi anche oltre l’80%. Inoltre che di raffreddamento (fig. 6.8). Il problema l’inserimento di un recuperatore non ostacola è il bilanciamento fra i due carichi che ben l’impiego anche della pompa di calore, il cui difficilmente si realizza e comunque resta COP viene solo leggermente ridotto dalla invariato in funzione del tempo. Si deve presenza del recuperatore sensibile, dato che prevedere sia un sistema dissipativo per il la pompa di calore opera in modo prevalente calore in eccesso che una sorgente fredda in quel caso sul contenuto entalpico latente. esterna per la pompa di calore. L’analisi andrebbe condotta caso per caso In alternativa esiste la soluzione ad anello con risultati che variano da una località liquido (fig. 6.9). Un anello liquido mette all’altra anche in funzione dei tempi di utilizzo a disposizione delle diverse macchine ad dell’impianto. In linea di massima si può inversione di ciclo sistemate nelle varie zone arrivare facilmente ad uno SPF superiore a dell’edificio dell’acqua “tiepida” che risulta 4-5 con valori molto favorevoli anche nel un’ottima sorgente per la pompa di calore, periodo estivo, soprattutto se si provvede ad ma anche un pozzo termico molto valido, umidificare l’aria espulsa. quando la stessa macchina operi in modalità Molto interessante è la presenza frigorifera. Questo sistema si raccomanda contemporanea nello stesso edificio di per la maggiore flessibilità e per il possibile fabbisogni sia di riscaldamento che di affidamento ai singoli utenti dell’apparecchio SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 169 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< per il caldo e per il freddo. Essi possono efficiente rispetto a sistemi separati di gestirlo a piacere, pagando direttamente riscaldamento e raffreddamento. Forse la l’onere in bolletta elettrica in funzione del sola via di uscita è tornare al concetto di consumo. D’altra parte è evidente che nel fonte assimilata alle rinnovabili, intendendo mescolamento nell’anello liquido di acqua con questo il risparmio di energia primaria calda e fredda si ha una perdita di exergia rispetto al sistema tradizionalmente impiegato. che si traduce in una peggiore prestazione La valutazione andrebbe condotta su base energetica potenziale. Anche in questo caso annuale con programmi di simulazione nessuno garantisce che i fabbisogni di caldo dinamica sia nei confronti della pompa di e di freddo siano bilanciati fra di loro nel calore “pura” che dell’anello liquido. tempo e complessivamente per cui l’anello di liquido si troverà talvolta nelle condizioni di 6.3 LA POMPA DI CALORE ED IL SOLARE dover disperdere l’eccesso termico disponibile TERMICO (ovviamente nella stagione estiva), altre Il contributo del solare termico al volte si troverà in deficit termico: ecco che riscaldamento invernale è assai scarso a sarà necessario interfacciarlo, possibilmente causa della minore insolazione e delle più con una fonte gratuita e rinnovabile come il basse temperature dell’aria esterna. Vi è il terreno o il solare termico. rischio che per molti giorni i collettori solari In entrambi i casi, pompa di calore con uso non diano alcun contributo energetico al di entrambi gli effetti o anello liquido, non si riscaldamento. Potrebbero egualmente vede alcun impiego di energia rinnovabile, fungere da sorgente fredda alla pompa di anche se il sistema è evidentemente molto calore. FIG. 6.9 Schema di un impianto a pompa di calore ad anello liquido 170 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< Credo risulti utile un’esemplificazione. Dei parametri caratteristici di un collettore solare piano potrebbero essere un FR(τα)=0,85 e un FRUc=7,5 Wm-2K-1. A fronte di un insolazione FIG. 6.10 Riscaldamento diretto da collettori solari con il contributo della pompa di calore con sorgente fredda terreno di 300 Wm-2 ad una temperatura operativa di PAVIMENTO RADIANTE 35°C e per una temperatura esterna di 0°C questo collettore potrebbe dare: Q = 300 x 0,85 - (35 - 0) x 7,5 0 Lo stesso collettore, fatto funzionare a 5°C collettori solari condensatore assorbitore POMPA DI CALORE come sorgente fredda di una pompa di calore, evaporatore potrebbe dare invece: Q = 300 x 0,85 - (5 - 0) x 7,5 200 Wm-2 Se invece il collettore fosse di tipo selettivo i SCAMBIATORI A TERRENO suoi parametri potrebbero essere FR(τα)=0,85 e un FRUc=4,5 Wm-2K-1 e nel caso di una radiazione solare di 200 W/m2 si avrebbe rispettivamente: Q = 200 x 0,85 - (35 - 0) x 4,5 0 Wm-2 Q = 200 x 0,85 - (5 - 0) x 4,5 150 Wm-2 aria esterna (una batteria) o il terreno. In altri termini in questi sistemi dual-source, la Appare quindi vantaggioso collegare parte solare termico è finalizzata a sfruttare l’impianto solare termico alla pompa l’impianto solare anche in condizioni di di calore con la possibilità di sfruttare insufficiente insolazione per un impiego tutta la radiazione solare al di sotto di una certa soglia che potrebbe invece consentire l’impiego diretto dell’energia raccolta. Questa soglia dipende dal tipo di FIG. 6.11 I collettori solari alimentano l’evaporatore della pompa di calore collettore, dalla temperatura minima utile per l’impianto e dalla temperatura dell’aria PAVIMENTO RADIANTE esterna. Per fissare le idee potrebbe essere fra i 200 e i 300 Wm -2 incidenti sulla superficie del collettore. Dov’è il problema? Nel fatto che in assenza di radiazione il collettore solare non è un collettori solari condensatore assorbitore POMPA DI CALORE evaporatore buon captatore di energia atmosferica, risultando isolato rispetto all’aria esterna. Risulta quindi essenziale una seconda sorgente per la pompa di calore, che poi SCAMBIATORI A TERRENO dovrebbe essere la principale, sia questa SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 171 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< In una recente realizzazione in un polo FIG. 6.12 scolastico in una località di montagna Fase estiva: i collettori solari ricaricano il terreno (Agordo) si è realizzato un impianto del tipo dual-source, in cui alla sorgente fredda terreno si sono affiancati 50 m 2 di collettori PAVIMENTO RADIANTE solari termici. La dimensione della sezione solare non è stata dettata da considerazioni condensatore assorbitore collettori solari di ottimizzazione, quanto dai vincoli di budget. POMPA DI CALORE I collettori solari possono con livelli evaporatore sufficienti di radiazione alimentare direttamente l’impianto di riscaldamento a pavimento radiante (fig. 6.10), coadiuvati SCAMBIATORI A TERRENO dalla pompa di calore a terreno, ovvero alimentare l’evaporatore della pompa di calore (fig. 6.11). Durante l’estate i collettori solari forniscono diretto, con minime riduzioni nelle normali energia termica per “ricaricare” il terreno prestazioni dell’impianto solare termico. (fig. 6.12). FIG. 6.13 Moduli fotovoltaici alimentano una pompa di calore elettrica GE NE RA TO RE FO TO VO LT AI CO SISTEMA A TEMPERATURA T1 L POMPA DI CALORE SISTEMA A TEMPERATURA T0 172 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< La simulazione su base annua mostra larga massima per rendersi conto delle che, nonostante la ridotta superficie di potenzialità e dei limiti di questi sistemi captazione ed il clima piuttosto rigido decentrati a sola energia rinnovabile. (attorno ai 4000 GG/anno), il contributo Per un sistema fotovoltaico si immagini di solare diretto è dell’ordine del 15% del disporre di 3 kWp dedicati solo alla pompa totale carico di riscaldamento (circa 50.000 di calore. Si tratta per il clima di Milano kWh - l’edificio è molto ben isolato), mentre indicativamente di una superficie di 24 m 2 la pompa di calore lavora per il 75% del con un costo iniziale fra i 12.000 e i 15.000 tempo con il terreno e per il rimanente € che potrebbe mettere a disposizione 25% in collegamento con la sezione solare. circa 3.500 kWhe/anno, sufficienti tramite la pompa di calore a riscaldare una villetta, 6.4 LA POMPA DI CALORE COMPLETAMENTE purché in classe B o C in funzione delle sue RINNOVABILE dimensioni. Un sistema a pompa di calore può essere È evidente che queste sono solo delle una fonte completamente rinnovabile? esercitazioni numeriche. Sarebbero Sì, basta che la macchina sia alimentata necessari dei dispositivi dedicati e delle anche per la parte “nobile” dell’energia da valutazioni economiche più precise. fonte rinnovabile. Escludendo il minidro e Mostrano che dal punto di vista tecnico la il minieolico, più improbabili in un impiego pompa di calore potrebbe operare come dedicato alla pompa di calore, il candidato sistema su base annua completamente di ideale appare il fotovoltaico. Esso va fonte rinnovabile. collegato con pompe di calore elettriche (fig. 6.13). Il possibile interfacciamento con la rete elettrica è un importante vantaggio. Infatti permette un rapporto di scambio e quindi la valorizzazione d’inverno di energia raccolta in altre stagioni. In altri termini il bilancio energetico si può realizzare su base annuale, atteso che nei mesi invernali i moduli fotovoltaici potranno dare un esiguo ammontare di energia. Nei mesi estivi il sistema fotovoltaico può fornire quote importanti per la climatizzazione, a patto che i carichi dell’edificio non presentino una variabilità molto importante. In questa sede vale la pena proporre solo qualche valutazione numerica di SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 173 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< 174 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< CAP. 7 Considerazioni sul mercato delle pompe di calore NEL riscaldamento residenziale e nel terziario 7.1 PANORAMICA DEL MERCATO ATTUALE energetico di 20 TWh/anno. La tabella 7.1 DELLE POMPE DI CALORE dà conto dei paesi in cui questi impianti Negli ultimi dieci anni la pompa di calore ha sono più diffusi con dati relativi al numero conosciuto una diffusione senza precedenti. di installazioni e a potenza installata e ad Proseguendo una linea di sviluppo già energia annua coinvolta. Essendo un mercato consolidata negli USA e in Giappone, ha in forte crescita, valutata al 10% annuo, le conquistato nuovi ed inaspettati mercati, in stime al 2009 indicano le pompe di calore particolare quello cinese. geotermiche a livello europeo al 44% del Recenti valutazioni indicano l’esistenza di un mercato, contro il 37% delle pompe di calore numero compreso fra 130 e 140 milioni di aria-acqua, 11% per le pompe di calore che apparecchi nel mondo con una produzione operano sull’aria espulsa e 4% per la sola termica stimata per il 2001 in 1300 TWh/ produzione di acqua calda sanitaria. anno. L’energia prodotta è utilizzata per il 57% Attualmente il mercato delle pompe di calore nel riscaldamento residenziale, per il 27% in arriva al 4% del complessivo mercato del applicazioni commerciali e per il rimanente riscaldamento abitativo. 16% in applicazioni industriali. Il primo elemento trainante del riscaldamento Un sottoinsieme in netta crescita di termodinamico, come viene talvolta definito queste pompe di calore sono le pompe di il riscaldamento mediante pompa di calore, calore geotermiche. Il numero di impianti è stata la macchina reversibile. Si tratta del valutati al 2004 era di 1.100.000 con una climatizzatore estivo con valvola di inversione capacità installata di 12 GWt ed un impiego che permette di passare dal funzionamento Installazioni di pompe di calore a terreno, potenza installata ed energia prodotta annua in diversi paesi del mondo al 2004 TABELLA 7.1 INSTALLAZIONI POMPE DI CALORE Paese MWt GWh/anno Installazioni Austria 275 370 23000 Canada 435 600 36000 Germania 640 930 46400 Svezia 2300 9200 230000 Svizzera USA SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 525 780 30000 6300 6300 600000 175 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< con l’evaporatore interno a quello invernale Altri settori significativi di sviluppo della con il condensatore interno. pompa di calore sono quelli legati al recupero Questo fu il primo veicolo di promozione nella ventilazione meccanica degli edifici ed delle pompe di calore negli anni ’70 negli alla produzione di acqua calda sanitaria. Né USA (vennero superate le 100.000 unità si deve dimenticare la presenza sempre più installate nel 1972). importante nel mercato di pompe di calore Fu poi successivamente l’elemento trainante del tipo non elettrico, alimentate direttamente della pompa di calore in Giappone, quando dal combustibile, sia tramite un motore a agli inizi degli anni ’90 si vendevano anche combustione interna (ma recentemente un milione di apparecchi all’anno. Il leggero anche a combustione esterna) che ad sovracosto per avere la pompa di calore, assorbimento. anziché il semplice condizionatore, era La crescita di mercato risulta di particolare generalmente accettato dall’acquirente, interesse in Europa, dove in alcuni paesi, quando ancora in Italia la pompa di calore come la Germania, l’Austria, la Svizzera o la era una specie di oggetto misterioso e Svezia si ha da qualche anno un incremento considerato probabilmente di scarsa utilità. annuale a due cifre. Valga un esempio per Oggigiorno si ha ancora una netta prevalenza tutti: nel 2004 la Germania ha avuto un di installazioni residenziali in climi temperati tasso di incremento del 30% nelle vendite e abbastanza miti da richiedere da un di pompe di calore. Altrettanto è cresciuto lato il raffrescamento estivo e dall’altro da nel 2007 il mercato delle pompe di calore in permettere un impiego favorevole dell’aria Francia. come sorgente fredda della macchina. La capacità di queste macchine è la più FIG. 7.1 COP stagionale (SPF- Seasonal Performance Factor) per pompe di calore ad aria in funzione dell’anno a seconda se nuove, revisionate o tutte nuove 3,5 revisionate tutti 3 2,5 2 1,5 nSPF 2 [-] 1 0,5 0 1994/95 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 anno 176 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< diversa: si va dai pochi kW di una pompa di impianti sono pompe di calore aria-acqua, calore per il riscaldamento dell’acqua sanitaria mentre il rimanente sono pompe di calore agli oltre 10 MW di pompe di calore installate acqua-acqua o soluzione antigelo-acqua del in Svezia per impianti di teleriscaldamento. tipo a terreno. Il COP medio stagionale è Interessante osservare che mentre gran parte risultato pari a 3,4 per le pompe di calore delle installazioni nel Sud Europa si rivolgono acqua-acqua e a 2,6 per quelle aria-acqua. al nuovo, nel Nord Europa molte pompe di Per le prime questo dato medio è derivato calore sono impiegate nel retrofitting degli da una larga dispersione di valori attribuita al edifici esistente con un mercato potenziale diverso dimensionamento delle termosonde enorme. a terreno. L’osservazione degli impianti realizzati nel corso del periodo di analisi ha 7.2 LA CUSTOMER SATISFACTION dimostrato un progressivo perfezionamento Si vuole concludere con un’interessante degli apparecchi e degli impianti con un rassegna relativa a dati raccolti su 237 miglioramento fra il 1995 e il 2003 di circa il impianti di taglia inferiore ai 20 kW 20% nelle prestazioni sia per gli impianti con (tipicamente riscaldamento di villette sorgente aria (fig. 7.1) che per gli impianti a unifamiliari) nell’ambito di un progetto terreno o ad acqua di falda (fig.7.2). finanziato dall’Ufficio Federale Svizzero Come si sa nelle analisi di mercato risulta di per l’Energia*. Per questi impianti si sono grande importanza oggi la soddisfazione del registrati i guasti, le lamentale degli utenti e cliente, la customer satisfaction le prestazioni stagionali nel corso degli anni (fig. 7.3): lo studio ha rivelato un 78% di che vanno dal 1995 al 2002. Il 45% degli utenti molto soddisfatti, 17% di abbastanza * Hubacher, P., Field Analysis of Heat Pump Installations - the FAWA Project, IEA Heat Pump Centre Newsletter, 1518, vol. 22, 2, 2004 FIG. 7.2 COP stagionale (SPF- Seasonal Performance Factor) per pompe di calore a terreno o ad acqua di falda in funzione dell’anno a seconda se nuove, revisionate o tutte nuove 4,5 revisionate tutti 4 3,5 3 2,5 2 nSPF 2 [-] 1,5 1 0,5 0 1994/95 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 anno SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 177 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< soddisfatti e infine un 5% di poco o per relazione qui presentata molti impianti sono nulla soddisfatti (percentuale che sembra risultati ampiamente sovradimensionati con fisiologica, essendo anche la minima intervento praticamente nullo dei sistemi di ottenibile dall’analisi del benessere). Il tempo riscaldamento ausiliari. di funzionamento analizzato nell’indagine è stato complessivamente di 1.300.000 ore 7.3 CONCLUSIONI nelle quali il tempo di guasto è risultato pari a Il riscaldamento termodinamico sta 8500 ore con una disponibilità dell’impianto espandendosi rapidamente a tutti i mercati del 99,5%. La durata media del fuori servizio del Nord Europa e del Nord America con tassi (dalla segnalazione alla riparazione) è risultata di crescita a due cifre per tutte le tecnologie. di appena 6 ore (!) con valori minimi di 2 ore Le tecnologie hanno avuto tutte nel e massimi di 3 giorni. corso degli ultimi vent’anni un’importante Il rilievo delle prestazioni nel corso degli anni evoluzione che consente oggi di disporre di degli impianti non ha mostrato nel corso di 8 macchine di grande affidabilità con prestazioni anni significative variazioni (fig. 7.4) indicando di gran lunga superiori a tutti i sistemi un’ottima stabilità prestazionale. tradizionali di riscaldamento. Infine un dato interessante riguarda le Desta sorpresa (ma fino a un certo punto) pompe di calore a terreno per le quali la il ritardo italiano, dove, rispetto ai paesi del temperatura media del fluido circolante è Nord Europa, il clima può sfruttare le pompe risultata di 5°C, valore più alto di quanto di calore anche nella climatizzazione estiva. atteso, ma derivante da una grande Sembra un ritardo legato alla scarsa dispersione di dati. In effetti secondo la conoscenza delle grandi potenzialità di queste FIG. 7.3 Customer satisfaction fra utenti di pompe di calore - osservazione 1997 ABBASTANZA soddisfatti 17% molto soddisfatti 78% QUALCHE RISERVA 3% insoddisfatti 2% 178 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< FIG. 7.4 Variazione relativa del COP stagionale a partire dal primo anno di operazioni della pompa di calore 1,20 1,15 1,10 SPF year n / year 1 [-] 1,05 1,00 0,95 0,90 0,85 0,80 2 3 4 5 anno 6 7 8 9 macchine e alla poca attenzione della politica alle problematiche dell’energia e del risparmio energetico. È probabile che, di fronte alle stringenti esigenze legate al mancato rispetto degli accordi internazionali e delle direttive europee, il mercato si svegli pur in ritardo, giovandosi del grande potenziale delle pompe di calore nei confronti del risparmio energetico. SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 179 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< NOTE 180 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI >>> CLI MATIZ Z A ZION E INDUSTRIALE <<< NOTE SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI 181 >>> RISCALDAMENTO RESIDENZIALE <<< NOTE 182 SUPPORTOTECNICO PROGETTISTI i migliori gradi centigradi 800-59-60-40 CONSULENZA: [email protected] POST-VENDITA: [email protected] Ferroli spa 37047 San Bonifacio (Verona) Italy ¬ Via Ritonda 78/A tel. +39.045.6139411 ¬ fax +39.045.6103595 / +39.045.6103381 www.ferroli.it cod. 89WI0117/00 - 06/10 Per qualsiasi informazione riguardante i prodotti e l’Assistenza Tecnica contattare: