10-06-2016 Lettori 37.302 http://la.repubblica.it/salute Dalla ricerca italiana un nuovo farmaco promettente contro i tumori Sviluppato dal Centro Ricerche di Nerviano, dell'Istituto nazionale dei tumori e del Niguarda Cancer Center. Testato su 119 pazienti con diversi tipi di cancro. Necessari ulteriori test E' UN FARMACO made in Italyche potrebbe contrastare diverse forme di cancro. Almeno è quanto emerge dai primi test sull'entrectinib, una molecola che non presenta effetti collaterali seri, presentata fra le novità più interessanti al congresso dell'Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR), che si è tenuto qualche giorno fa a New Orleans. Il farmaco dovrà essere sottoposto ad ulteriori sperimentazioni, anche se è già in fase II e dunque più vicina alla registrazione. La ricerca. Lo studio è frutto del lavoro del Centro Ricerche di Nerviano, dell'Istituto nazionale dei tumori e del Niguarda Cancer Center. Entrectinibinibisce selettivamente le chinasi TRK, ROS e ALK, presenti in tumori del polmone, del colon, nell neuroblastoma e in molti altri tumori soldi, seppure con basse frequenze. Ciascuna di queste chinasi può diventare un oncogene in conseguenza di alterazioni del Dna che ne inducono l’espressione e l'attivazione in alcuni specifici tumori. I tumori portatori delle chinasi riarrangiate ed attivate sono dipendenti da queste per la proliferazione e la sopravvivenza e l’inibizione da parte di entrectinib ne causa la morte cellulare. I pazienti idonei al trattamento vanno identificati attraverso uno screening molecolare del tumore, che confermi la presenza di uno dei bersagli del medicinale. PDF - LO STUDIO Nel corso del meeting AACR di New Orleans, sono state diffusi i risultati positivi osservati dopo trattamento con entrectinib durante i primi due studi di fase I su 119 paziienti. Il tasso medio di risposta positiva è stato del 72%. Sono state prese in esame diverse tipologie di tumori: polmone (non a piccole cellule, NSCLC), il carcinoma delle ghiandole salivari simil mammario, l'astrocitoma, il carcinoma del colon-retto, il carcinoma delle cellule renali, il melanoma e il fibrosarcoma infantile, tutti portatori di oncogeni TRK, ROS o ALK. "Le risposte ad entrectinib, la molecola nata dalla sperimentaziione neii nostri tre centri italiani, sono state sorprendenti -commenta il professor Filippo DeBraud, direttore del Dipartimento e della divisione di Oncologia medica dell'Istituto nazionale dei tumori -. La maggior parte di queste risposte sono state osservate sin dall primo momento, tra lle 4 e lle 8 settimane di trattamento". Inoltre, la maggior parte dei malati ha avuto una risposta alla terapia in corso per 6 mesi, in molti casi per più di un anno. Un paziente continua a rispondere dopo più di 2 anni. Tumore al cervello. Il farmaco è stato testato anche sul tumore al cervello. "Ipazienti con un tumore primario al cervello o con metastasi cerebrali hanno sperimentato l'eccezionale attività intracranica del farmaco. In un caso presentato all’AACR, un paziente con NSCLC ha mostrato addirittura una forte riduzione del 47% del volume nel tumore del polmone dopo 26 giorni, e allo stesso tempo, le metastasi cerebrali sono completamente scomparse. Dopo quasi un anno, le lesioni polmonari sono diminuite del 79%, e le lesioni cerebrali non si sono ripresentate", spiega Elena Ardini, responsabile del progetto presso il Centro ricerca di Nerviano Medical Sciences. Il medicinale. "Si tratta di un farmaco della modernissima generazione di inibitori tirosin chinasici che è estremamente potente e selettivo contro meccanismi oncogenici di progressione di tumori con alterazioni molecolari nel loro Dna denominate traslocazioni dei geni NTRK1/2/3, ROS1 e ALK - spiega ancora Salvatore Siena, direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia del Niguarda Cancer Center e professore di Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Milano - . Abbiamo quindi condotto a partire dal 10-2012 una sperimentazione clinica di fase 1 cosiddetta "first in humans" in ammalati con tumori del polmone, del colon, e altri tumori meno frequenti, ma che condividono alterazioni molecolari dei geni NTRK1/2/3, ROS1 e ALK. Una sperimentazione analoga è iniziata negli USA al Memorial Sloan-Kettering di New York e al Massachusetts General Hospital di Boston e altre istituzioni dal 072014 e ha confermato i risultati ottenuti a Milano". Malattie frequenti. Ma a che pazienti si rivolge questo farmaco? "Il bersaglio specifico di entrectinib è un'alterazione di NTRK1/2/3 oppure ROS1 oppure ALK è si raro, circa 1% dei casi, ma in malattie molto frequenti come il tumore del polmone quindi se si considera l'epidemiologia allora la rilevanza dei risultati clinici già positivi in fase 1 non è indifferente - aggiunge Siena - . Nei casi trattati abbiamo registrato una regressione netta con beneficio clinico anche sulle metestasi cerebrali nel 100% dei casi NTR1/2/3-positivi, nell'86% dei casi ROS1-positivi e nel 57% dei casi ALK-positivi. Tutto questo con una terapia ambulatoriale data per bocca con nessun o scarsi effetti collaterali molto tollerabili. Questi risultati sono ottenuti ina sperimentazione di fase 1 cioè in ammalati che avevano fallito terapie precedenti". Servono altri test. Per ora comunque si tratta di singoli casi. Servono più conferme che arriveranno nelle prossime sperimentazioni. Ma sulla base dei dati ottenuti è iniziata in Europa e negli Stati Uniti la fase II dei trial clinici. Lo scopo è capire come funziona il farmaco in un gruppo di persone con una malattia specifica. Segno che la medicina di precisione è una delle strade da seguire per combattere il cancro."La medicina di precisione - conclude Siena - può essere di aiuto. Abbiamo scoperto e abbiamo imparato a diagnosticare il bersaglio giusto nel tumore e con il farmaco selettivo facciamo regredire il tumore con chiaro beneficio clinico nelle percentuali ragguardevoli. Si questa è medicina di precisione per una frazione di ammalati che contiamo di aumentare sempre più attraverso le ricerche in corso"