Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA Epidemiologia e prevenzione delle patologie tumorali (B) Prof. Silvano Monarca Cancro dello stomaco Tumori dello Stomaco NEOPLASIE GASTRICHE BENIGNE (10%) POLIPO ADENOMATOSO (20%) SESSILE (più frequente) PEDUNCOLATO (meno frequente) POLIPO IPERPLASTICO (80%) NEOPLASIE GASTRICHE MALIGNE CARCINOMA (CANCRO) LINFOMA CANCRO DELLO STOMACO Mondo Femmine Maschi 14,6 Asia 31,0 Asia Centro e Sud America 11,3 Centro e Sud America 22,0 Italia 10,7 Italia 21,6 Europa 7,6 Africa Europa 5,7 16,7 9,9 Oceania Oceania 4,4 Nord America 8,7 Nord America 3,9 Africa 8,3 0 10 20 30 40 0 10 20 30 40 CANCRO DELLO STOMACO Europa Femmine Estonia Maschi 14,8 ITALIA Estonia 10,7 Slovenia 10,4 AUSTRIA 10,2 31,9 Slovenia 23,8 21,6 ITALIA Slovacchia 21,4 Slovacchia 9,0 POLONIA 20,7 Repubblica Ceca 8,7 AUSTRIA 20,6 GERMANIA 8,4 Repubblica Ceca POLONIA 7,8 SPAGNA 7,0 Finlandia Irlanda** 15,4 14,7 GERMANIA 6,5 SPAGNA 17,3 5,9 REGNO UNITO 13,3 Olanda 13,1 Olanda 5,2 Irlanda** 12,8 REGNO UNITO 5,1 Finlandia 12,6 SVIZZERA 5,0 FRANCIA Svezia 4,4 SVIZZERA FRANCIA 4,3 Svezia 3,6 Danimarca 0 5 11,0 10,5 8,6 8,2 Danimarca 10 15 20 25 30 35 0 5 10 15 20 25 30 3 CANCRO DELLO STOMACO Italia Femmine Maschi 17,8 Romagna Macerata Provincia 32, Romagna Firenze 14,6 28,4 27,3 Firenze 13,6 Umbria Parma Provincia 13,5 Parma Provincia 26,7 Macerata Provincia 26,7 12,8 Umbria Varese Provincia 23,6 Varese Provincia 11,2 Nord Est 10,9 ITALIA ITALIA 10,7 Ferrara Provincia 20,9 Modena Provincia 20,6 Modena Provincia 9,5 21,6 Biella Provincia 8,2 Nord Est Veneto 8,1 Veneto Ferrara Provincia 7,9 Torino 16,0 GENOVA Provincia 7,6 GENOVA Provincia 15,9 Biella Provincia 15,9 Torino 7,0 Ragusa Provincia Sassari 0 5 5,5 Ragusa Provincia 5,3 Sassari 10 15 20 25 30 35 19,8 16,5 11,9 10,9 0 5 10 15 20 25 30 3 RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 Cancro dello stomaco in Italia In Italia, le neoplasie gastriche costituiscono la quarta causa di morte per tumore, nonostante la sua incidenza sia in riduzione. Inoltre esiste un gradiente geografico nord-sud molto spiccato (il rischio è molto basso in tutte le regioni meridionali e insulari) con una concentrazione di aree ad alto rischio intorno al confine tra Toscana, Romagna, Marche ed Umbria (Firenze, Forlì,Arezzo, Pesaro), e al confine tra Emilia e Lombardia. RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 Tumore dello stomaco Si assiste negli ultimi decenni ad un trend in diminuzione a livello mondiale e nazionale sia dell’incidenza che della mortalità da tumore allo stomaco . Il tumore dello stomaco rimane tuttavia una malattia importante per numerosità di casi, costituendo la 2° causa di morte per neoplasia nelle zone ad alta endemia. Le cause della diminuzione “naturale” del tumore dello stomaco rimangono ancora non chiarite. Dagli studi condotti si ipotizza una influenza legata al cambiamento della dieta ed associata al miglioramento delle condizioni socio-economiche. Tumore dello stomaco Vs. Tumori colon/retto STOMACO COLON/RETTO TREND In diminuzione In aumento SOPRAVVIVENZA peggiore migliore SCREENING VALIDATO NO SI PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE Non si prevede screening Si prevede screening Tumori dello stomaco CANCRO GASTRICO Tumore in stadio avanzato infiltrante le strutture adiacenti Tumori dello stomaco CANCRO GASTRICO FATTORI DI RISCHIO Dietetici Costituzionali • • • • • Gruppo sanguigno A • Produzione di transmetilasi • Lesioni precancerose Eccesso di grassi Eccesso di sale Cibi affumicati Nitrati per la conservazione • Scarso introito di vegetali freschi • Alcol • Fumo Ambientali • Fumo • Inquinamento atmosferico • Nitrati nelle acque potabili • Esposizione a Ferro, Silicio, Asbesto, Carbone, erbicidi, idrocarburi aromatici policiclici, nitrosamine Fattori genetici Sono stati identificati i seguenti oncogèni e oncosoppressori nello sviluppo del Cancro gastrico: c-met , localizzato sul cromosoma 7q31 il gene APC, localizzato sul cromosoma 5q21 il gene oncosoppressore p53, localizzato sul cromosoma 17p bcl2 localizzato sul cromosoma 18q21 c-myk localizzato sul cromosoma 8q24 k-sam localizzato sul cromosoma 10q26 Ruolo della E-Caderina Da studi recenti,si è evidenziato un ruolo di notevole importanza riguardo alla MUTAZIONE che coinvolge il promotore del Gene che codifica per la E-Caderina. Pare che il processo di ipermetilazione sia uno dei FATTORI PREDISPONENTI la mutazione. Precancerosi Gastriche CONCETTI GENERALI SONO LESIONI DELLA MUCOSA GASTRICA CHE COMPORTANO UN AUMENTATO RISCHIO DI INSORGENZA DI CANCRO LA CURA PRECOCE DI QUESTE LESIONI EVITA IL CANCRO I PAZIENTI CON QUESTE LESIONI VANNO SOTTOPOSTI A PERIODICI CONTROLLI Principali Precancerosi Gastriche GASTRITE CRONICA ATROFICA METAPLASIA INTESTINALE ULCERA PEPTICA POLIPO ADENOMATOSO MONCONE GASTRICO INFEZIONE DA HELICOBACTER CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI - ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI - • singolo fattore di rischio più importante; • presente nel 50% della popolazione mondiale; • acquisito in infanzia. Gastrite cronica Ulcera peptica Correlato causalmente con Atrofia gastrica Carcinoma gastrico Linfoma gastrico CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI - ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI H. Pylori, ospite ed ambiente HP fattori ambientali predisposizione individuale SVILUPPO DEL CG CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI MODELLO MULTISTEP: parallelismo tra eventi morfologici e molecolari Il ruolo dell’HP è riferito allo sviluppo del cancro gastrico di tipo INTESTINALE, per il quale è stato ipotizzato un meccanismo patogenetico denominato CORREA’S CASCADE (sequenza di eventi che porta allo sviluppo del CG da una mucosa normale). Helicobacter pylori • Il nuovo trattamento per sconfiggere l’infezione da H. pylori, che associa inibitori della pompa protonica ed antibiotici, è estremamente efficace e ha rivoluzionato la gestione dei disturbi gastroduodenali: oltre il 90 % dei pazienti viene trattato con successo. Solo il 2 % presenta casi di recidiva. Invece il tasso di recidiva durante la terapia convenzionale è del 40 - 60 % durante il primo anno e del 100 % in 2 anni. • Gli esperti dell’OMS hanno indicato l’H. pylori come un fattore indiretto nell’insorgenza del tumore dello stomaco. Si stima che debellandolo si possa ottenere una riduzione del 60-80% del carcinoma dello stomaco (causa mondiale n° 2 delle morti per cancro). Oltre il 2 % della mortalità in occidente si può attribuire in ultima analisi alle infezioni da H. pylori. Dieta – Fumo Autoanticorpi Colonizzazione Batterica N-nitroso composti Deficit di Vit. C Danno genetico Mutageni N-nitroso composti Gastrite cronica H. pyloriassociata Ipocloridria (pH<5) Gastrite cronica 20 atrofica anni Displasia severa Adenocarcinoma Helicobacter pylori: come si fa la diagnosi ? Metodi invasivi Istologicamente su biopsie gastriche Test rapido all’ureasi: la scissione dell’urea in bicarbonato e ioni ammonio innalza il pH del medium da 6.8 a 8.4 ed il fenolo presente cambia colore: da giallo a rosso. Esame colturale: test non routinario e di difficile esecuzione Metodi non invasivi Urea breath test (UBT): si somministra urea marcata con C13 e si valuta la presenza di CO2 marcata nella aria espirata Sierologia: ricerca degli anticorpi specifici (IgG, IgA ed IgM) nel siero. Ricerca degli antigeni batterici nelle feci Drinking the urea solution: Blowing out into a test tube. functional tests of the bacterium's urease enzyme with a carbon-labeled urea breath test (13C-UBT) Ammonia identified in exhaled air. This is due to H. pylori conversion of Labeled Urea (13C-UBT) into ammonia by urease. Test Expirobacter in farmacia • È uno dei test acquistabili in farmacia dietro presentazione di ricetta medica per rilevare la presenza dell'Helicobacter Pylori ricercando la presenza di ammoniaca nell'aria espirata. È per questo che il test è chiamato genericamente Breath Test, test del respiro. Il kit contiene tutto l'occorrente per effettuare il test e per raccogliere i campioni di espirato che devono però essere inviati ad un laboratorio (già indicato sulla scatola) per l'analisi. PREVENIRE IL CONTAGIOH. pylori in the blood Spread by poverty and down through the families! Simple prevention! Nonostante le modalità di contagio non siano del tutto ancora chiare, la principale sembrerebbe essere quella per via orale o oro-fecale. E' stata infatti ampiamente dimostrata la presenza del microrganismo nella saliva e nella placca. Spesso l'infezione viene trasmessa in tenera età. Uno dei comportamenti a rischio ad esempio è quello delle mamme che, con la punta della lingua, assaggiano le pappe dei piccoli. La trasmissione non è automatica ma può avvenire. H. pylori eradication with BMT • Bismuth subcitrate potassium, metronidazole tetracycline (BMT) – not bismuth subsalicylate – 3-in-1 capsule • Four studies with BMT 2-3 capsules QID for 7-10 days ± PPI1-4 • Up to 93% compliance, >75% medication taken3 1 de Boer WA et al. Am J Gastroenterol 2000;95:641-45 2 de Boer WA et al. Aliment Pharmacol Ther 2000;14:85-89 3 O’MorainC et al. Aliment Pharmacol Ther 2003;17:415-20 4 Laine L et al. Am J Gastroenterol 2003;98:562-67 FATTORI AMBIENTALI Alimentazione • Aumentato rischio: – Consumo di carni e pesci salati/affumicati – Consumo eccessivo di sale – Utilizzo di acque ad elevato contenuto di nitriti e/o nitrati FATTORI AMBIENTALI Oncogenesi intra-gastrica Conversione dei nitrati ingeriti in nitriti e nitrosamine da parte della nitroreduttasi batterica, in presenza di ipocloridria e di proliferazione batterica gastrica Gastrite atrofica FATTORI AMBIENTALI Alimentazione • FATTORI PROTETTIVI (Ridotto rischio): – Consumo di verdure fresche – Consumo di alimenti ricchi in vitamina A, C, E – Uso della refrigerazione per conservazione CARCINOMA DELLO STOMACO (stadiazione TNM) T: Tis o Tim TUMORE PRIMITIVO N: LINFONODI REGIONALI Tumore in situ (intramucoso) Invasione sino alla sottomucosa Invasione fino alla sottosierosa Invasione della sierosa ma non delle strutture T1 T2 T3 adiacenti N0 Non metastasi linfonodali T4 Invasione delle strutture adiacenti N1 Metastasi in linfonodi gastrici entro 3 cm dal margine del tumore N2 Metastasi nei linfonodi perigastrici oltre 3 cm dal margine tumore, o in linfonodi lungo l’arteria gastrica sinistra, l’epatica comune, la splenica o la celiaca N: M0 Assenza di metastasi a distanza METASTASI M1 Presenza di metastasi a distanza (inclusi linfonodi A DISTANZA del legamento epato-duodenale, retropancreatici, mesenterici, paraotici) CARCINOMA DELLO STOMACO (suddivisione in stadi) STADIO 0 Tis N0 M0 STADIO I T1 N0 M0 STADIO IIA T2 T3 N0 N0 M0 M0 STADIO IIB T1 T2 N1 N1 M0 M0 STADIO III T3 T4 N1 M0 ogni N M0 STADIO IV ogni T ogni N M1 CARCINOMA DELLO STOMACO (sopravvivenza a 5 anni) I stadio II stadio III stadio IV stadio 86 % 65 % 28 % 15 % PREVENZIONE PRIMARIA • Abolizione degli alimenti conservati con nitriti • Riduzione di cibi trattati con affumicatura • Riduzione del sale nella dieta • Introduzione di dieta ricca di vitamina A eC • Eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori PREVENZIONE SECONDARIA • Screening di massa per individuare i soggetti portatori di condizioni precancerose (?) • Follow-up dei soggetti portatori di condizioni e lesioni precancerose Test sul sangue per chi è a rischio di carcinoma gastrico? • 28 ottobre 2013 Misurare le tracce delle secrezioni gastriche per identificare la presenza di una situazione precancerosa. Con questo obiettivo, grazie ad un semplice esame del sangue che misura il pepsinogeno-1, il pepsinogeno-2 e la gastrina-17, si potrebbe arrivare a scoprire precocemente chi è a maggior rischio di sviluppare il tumore. Screening cancro dello stomaco • L'identificazione di una lesione tumorale localizzata alla sola parte superficiale della parete gastrica consente un'elevata percentuale di guarigione con la sola chirurgia. Un programma di screening, con frequenti esami endoscopici e radiologici, esiste solo in Giappone ed ha portato ad una significativa riduzione della mortalità per questo tumore. Segni clinici Nausea, difficolta di digestione, mancanza di appetito o difficolta a mangiare. Sintomi piu gravi sono il vomito con sangue o la perdita di peso con anemia. Protocolli diagnostici Markers tumorali (CEA, CA 19.9), esofagogastroduodenoscopia, ecoendoscopia, Rx digerente, TAC total body con idroTAC gastrica, PET-TAC. Trattamento Resezione gastrica totale o subtotale, Gastrectomia prossimale e resezioni gastriche parziali, linfectomia, chemioterapia pre e/o postoperatoria, radioterapia nei casi localmente avanzati, anche intraoperatoria. CANCRO POLMONARE CANCRO DEL POLMONE Mondo (Incidenza su 100.000) Femmine Maschi 32,2 Nord America Italia 17,8 Oceania 15,1 Europa Asia 13,8 Italia Nord America 56,3 42,9 38,1 Centro e Sud America 2,3 0 56,9 Asia 7,2 Africa Europa Oceania 10,5 Centro e Sud America 60,8 27,7 Africa 20 40 60 80 14,4 0 20 40 60 80 CANCRO DEL POLMONE Europa Femmine Maschi POLONIA 29,7 Danimarca REGNO UNITO 23,2 78,4 Estonia 72,7 POLONIA 17,9 Repubblica Ceca 72,3 Irlanda 17,7 Slovacchia 71,0 16,3 Olanda Slovenia 65,9 GERMANIA 13,4 SVIZZERA 13,4 GERMANIA Svezia 12,9 ITALIA AUSTRIA 12,3 REGNO UNITO 53,0 Repubblica Ceca 12,2 FRANCIA 52,1 64,5 Olanda 63,6 60,8 ITALIA 10,5 SPAGNA 51,2 Slovenia 10,1 AUSTRIA 51,0 Finlandia 8,8 Estonia 8,6 SVIZZERA 45,5 Slovacchia 8,1 Finlandia 44,7 FRANCIA 7,0 Irlanda SPAGNA Danimarca 4,3 0 48,9 42,3 Svezia 20 40 60 80 22,0 0 20 40 60 80 100 CANCRO DEL POLMONE Italia Femmine Maschi 12,4 Veneto Regione Ferrara Provincia 11,9 Biella Provincia GENOVA Provincia 11,9 Varese Provincia 67,9 Torino 11,7 Ferrara Provincia 67,5 Nord Est 11,3 GENOVA Provincia 66,5 Romagna 11,1 Modena Provincia 63,8 Modena Provincia 10,6 Torino 63,8 10,5 ITALIA Veneto Regione ITALIA 71,9 70,1 60,8 Firenze 10,1 Romagna 60,3 Biella Provincia 10,0 Parma Provincia 59,2 Parma Provincia 9,8 Firenze Varese Provincia 9,7 Nord Est Umbria 8,8 Macerata Provincia 49,1 47,5 Umbria 4,6 0 52,0 Macerata Provincia 5,8 Ragusa Provincia 55,9 Sassari 6,4 Sassari 57,5 Ragusa Provincia 10 20 30 40 36,5 0 10 20 30 40 50 60 70 80 RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 POLMONE In Italia l’incidenza è di 25.800 casi per gli uomini e di 5.400 per le donne Rappresenta il 20% di tutte le morti di tumore in Italia E’ al primo posto come causa di morte per tumore negli uomini Il fumo di sigaretta ne è la causa principale POLMONE E’ in aumento nelle donne, in seguito dell’acquisizione dell’abitudine al fumo In diminuzione tra gli uomini in seguito alla diminuzione del consumo di tabacco Carcinoma polmonare Il carcinoma polmonare è da sempre la neoplasia più diffusa nella popolazione maschile di età superiore ai 40 anni. Attualmente l'incidenza del cancro del polmone è in diminuzione negli USA mentre in Italia la curva di incidenza è in calo negli uomini, in tutte le classi di età, ed in aumento nelle donne. Questo andamento è imputabile alle campagne anti-fumo effettuate in America e al diffondersi dell'abitudine al fumo di sigaretta nelle donne; infatti, tra i fattori di rischio, il fumo di sigaretta svolge un ruolo predominante, essendo responsabile dell'80% dei nuovi casi. Esiste una correlazione diretta, statisticamente provata, fra insorgenza di neoplasie polmonari, fumo di sigarette, numero di sigarette fumate e durata all'abitudine del fumo. Il fumo passivo è associato ad un aumento del rischio di sviluppare un carcinoma polmonare di circa il 30 %. Un uomo che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone di uno che non fuma, mentre per le donne il pericolo è 13 volte maggiore. Se un tabagista smette di fumare, il rischio di sviluppare la malattia si riduce progressivamente e dopo 10-15 anni le possibilità che si ammali si avvicinano a quelle di una persona che non ha mai fumato. Considerando che l'80-90% dei tumori polmonari è dovuto all'abitudine del fumo di sigaretta, l'unica prevenzione primaria attuabile è l'astensione dal fumo Carcinoma a grandi cellule (o tumori non a piccole cellule) • • - Carcinoma a cellule squamose: è il tipo più diffuso negli uomini, origina dalle cellule che rivestono le vie respiratorie; • - Carcinoma a cellule grandi: il nome deriva dalle grandi cellule tondeggianti che si evidenziano quando si esamina un campione bioptico al microscopio. • - Adenocarcinoma: si sviluppa dalle cellule che secernono il muco; Carcinoma a cellule piccole • il carcinoma a cellule piccole o "a chicco d'avena", così definito dalla caratteristica forma delle cellule. •Negli ultimi decenni la variante squamosa è in diminuzione, mentre si osserva un aumento relativo degli adenocarcinomi, verosimilmente in rapporto all'aumentata incidenza di tumore polmonare nelle donne, ove questo istotipo ha maggiore frequenza. Mesotelioma pleurico e amianto Un altro tipo meno comune di tumore polmonare è il mesotelioma, una forma che ha origine della pleura, il foglietto che riveste i polmoni. Mesoteliomi Maligni: eziopatogenesi problemi aperti Esposizione professionale ad amianto 50-80% dei casi Esposizione extraprofessionale ad amianto (ambientale o residenziale) Altre cause: terapia radiante, familiarità, alterazioni cromosomiche etc Amianto e morti per mesotelioma ITALIA – Proiezione casi mortali per anno Numero di casi mortali per anno 1000 750 500 250 0 1970 1980 1990 2000 “The European mesothelioma epidemic” J. PETO et Al. British Journal of Cancer1999 2010 2020 Anni 2030 Fattori di rischi per cancro polmonare • • • • • • - Fumo attivo ++++++ - Fumo passivo ++ - Radon ++ - Ambiente di lavoro ++ - Inquinamento atmosferico + - Ridotta assunzione di frutta e verdura + Sinergismi per cancro polmonare • Fumo + Radon • Fumo + Amianto • Fumo + Inquinamento atmosferico • Fumo + Ambiente di lavoro CANCRO E FUMO RISCHIO RELATIVO (NON FUMATORE=1) Cancro Cancro Cancro Cancro Cancro Cancro del polmone vie aeree superiori vescica e vie urinarie pancreas esofago rene 17,15 15 2,7 2,2 10 2,2 Fumo passivo e cancro • Il fumo di tabacco presente negli ambienti contiene circa 7000 sostanze chimiche, di cui più di 60 sono riconosciute come cancerogene e molte sono agenti tossici. Non è stato possibile determinare una soglia di esposizione al di sotto della quale il fumo passivo sia da considerarsi privo di rischi né si ritiene probabile che nuove ricerche, in futuro, permettano di stabilire tale soglia. • Il fumo passivo è stato classificato come noto agente cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti nel 1993, dal Dipartimento della sanità e i servizi sociali degli Stati Uniti nel 2000 e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS nel 2002. della California ha classificato il fumo di tabacco un "inquinante tossico dell'aria". • In Italia si stimano circa 800 morti l’anno per cancro polmonare da fumo passivo IL RADON Il radon è un gas radioattivo incolore estremamente volatile prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo a tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232, l'Uranio 235 e l'Uranio 238. Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolare modo da lave, tufi, pozzolane, alcuni graniti etc. La via che generalmente percorre per giungere all'interno delle abitazioni e' quella che passa attraverso fessure e piccoli fori delle cantine e nei piani seminterrati. E’ considerato cancerogeno per l’uomo AUMENTATE CONCENTRAZIONI NELLE ROCCE IGNEE: GRANITI, TUFI, LAVE • Alcune località in zone vulcaniche, granitiche o minerarie più a rischio. • In Italia: il Lazio, la Campania, il Bergamasco, il Varesotto, il Trentino Schema di Produzione del Radon 222 - Famiglia dell'Uranio Isotopo Radiazione Emivita Uranio 238 alfa 4.5x109 anni Torio 234 Beta 24.1 giorni Protoattinio 234 Beta 1.2 minuti Uranio 234 alfa 2.5x105 anni Torio 230 alfa 7.5x104 anni Radio 226 alfa 1600 anni Radon 222 alfa 3.8 giorni Polonio 218 alfa 3 minuti Piombo 214 beta 27 minuti Bismuto 214 alfa e beta 20 minuti Polonio 214 alfa 1.5x10-4 secondi Piombo 210 beta 25 anni Bismuto 210 beta 5 giorni Polonio 210 alfa 136 giorni Piombo 206 Stabile Decadimento Radioattivo del Radon • Fenomeno spontaneo • Un atomo cambia identita‘ • Nel processo di decadimento si rilascia una radiazione alfa Tessuto polmonare Radon rischio per 1000 individui di cancro polmonare all’età di 75 anni RADON Non fumatore Fumatore 0 Bq/m3 4 100 100 Bq/m3 5 120 400 Bq/m3 7 160 Sinergismo tra WHO Factsheet 291 June 2005 Fumo + Radon Morti attribuibili al radon (USA) IN USA SI STIMA IL RADON COME SECONDA CAUSA DI MORTE PER CANCRO AL POLMONE DOPO IL FUMO (~ 10% dei casi) Valutazione dei rischi in Italia G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, 353-363, “Qualità dell’aria indoor e medicina del lavoro, ieri e oggi” M. Maroni, Dipartimento di Medicina del Lavoro, Sezione Ospedale Sacco, Università degli Studi di Milano. Biomarcatori di suscettibilità Chi è a rischio? Fumo e tumore al polmone Effetti del metabolismo del CYP1A1 Studio caso-controllo - valori di OR Sigarette fumate/anno Gene selvaggio CYP1A1*1A Non fumatori 1.0 3.2 Fumatori < 20 pacchetti/anno > 20 pacchetti/anno 2.6 4.2 3.6 11.4 Song et al., Carcinogenesis 22 : 11 - 16, 2001 PREVENZIONE PRIMARIA CANCRO POLMONARE PREVENZIONE Non fumare Non esporsi ad agenti cancerogeni ambientali L’abolizione del fumo di sigaretta consentirebbe l’eliminazione di oltre l’80% dei tumori al polmone Seguire una dieta sana DIAGNOSI PRECOCE POLMONE DIAGNOSI PRECOCE I fumatori di oltre 20 sigarette al giorno si dovrebbero sottoporre appena sarà finita la sperimentazione alla TAC Spirale nei tempi e con le modalità che verranno stabiliti -analisi dei micro-RNA? Sperimentazione della TAC spirale Tumore al polmone: allo Ieo di Milano il "Test salva vita" • 26 novembre 2010 • Umberto Veronesi lo ha definito «una svolta epocale». I dati del Cosmos (Continuos Observation of Smoking Subjects), ricerca condotta dall'Istituto europeo dei tumori di Milano su 6.200 grandi fumatori (un pacchetto di sigarette al giorno da 20 anni) in 10 anni, ha dato risultati incoraggianti: grazie alla Tac spirale (la Tac gira intorno al paziente e lo avvolge come in una spirale) è possibile diagnosticare precocemente anche i tumori più piccoli, con una riduzione - stando alle cifre del Cosmos - del tasso di mortalità del 20%. L'esame dura pochi secondi, con bassi livelli di esposizione alle radiazioni. I ricercatori dello Ieo, in 10 anni, hanno eseguito circa 40mila Tac spirali, diagnosticando 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi allo stadio iniziale. Inoltre, l'89% dei tumori è risultato asportabile chirurgicamente: «La sopravvivenza globale di tutti i pazienti è stata del 70%, rispetto a un 10 - 15% della popolazione generale non sottoposta a diagnosi precoce», commenta Giulia Veronesi, direttore dell'Unità di ricerca sulla diagnosi precoce e la prevenzione del tumore polmonare allo Ieo. «Così come le donne fanno regolarmente la mammografia per combattere il tumore al seno o il pap-test per il tumore del collo dell'utero - spiega Umberto Veronesi - i grandi fumatori dovranno fare regolarmente la Tac spirale per vincere il tumore al polmone». Per ora, però, questo tipo di esame non è coperto dal Servizio sanitario nazionale ed è eseguibile solo privatamente. • • Test del sangue contro il tumore al polmone: Micro-RNA • • • • 9 maggio 2012 L´oncologo Umberto Veronesi annuncia la prima ricerca italiana che consentirà di individuare il tumore al polmone con un semplice esame del sangue. E' questa la nuova frontiera della diagnosi precoce in campo oncologico. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati. Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia, ha presentato ieri Cosmos II, il nuovo studio italiano sul tumore al polmone, la prima ricerca Cosmos, Continuous observation of smoking subjects è del 2004. Parte oggi il reclutamento di diecimila volontari, fumatori o ex fumatori, che abbiano più di 55 anni e abbiano fumato almeno 20 sigarette al giorno per un periodo minimo di 30 anni. Per aderire telefonare al numero unico 02-64107700 02-64107700 , WWW.IEO.IT. «È al via una nuova era per il cancro polmonare per il quale ci aspettiamo tra 10 o 15 anni un crollo della mortalità». Pier Paolo di Fiore, direttore del programma di medicina molecolare spiega: «I microRNA sono quantità misurabili di frammenti genetici che i tumori polmonari, nel loro processo di formazione, rilasciano nel sangue. Non vengono rilasciati liberi, ma incapsulati in vescicole che li proteggono. Per questo sono particolarmente stabili. Non sappiamo ancora perché le cellule tumorali rilascino grandi quantità di questi frammenti. Quello che è certo è che per noi sono interessantissimi indicatori della presenza del tumore. La semplicità del test e il suo costo, sicuramente più basso di quello richiesto per una Tac a basso dosaggio, lo rendono un ottimo candidato per lo screening iniziale della popolazione a rischio». Carta del rischio www.alcase.it/education/pdf/miti e fatti.pdf http://www.lasalute.org Fumo attivo e patologie Cardio-vascolari Tumori - Polmone - Cavo orale/faringe - Laringe - Esofago - Stomaco - Pancreas - Rene - Vescica - Cervice - Leucemia - Seno - Colon-retto - Naso - Vulva e vagina - Malattia cardiaca ischemica -Ictus – Demenza vascolare - Malattia vascolare periferica - Aneurisma aortico addominale - Impotenza Fumo attivo Respiratorie - Bronchite - Enfisema - Polmonite - Asma poco controllabile Riproduttive Altro - Parodontopatie Perdita di denti Ulcera peptica Cataratta Fratture del femore Esiti chirurgici/cicatrizzazione sfavorevoli - Densità ossea bassa - Basso peso alla nascita - Complicanze in gravidanza - Riduzione della fertilità - SIDS (morte in culla) Fumo di sigaretta Polmone - Cavo orale/faringe - Laringe - Esofago - Stomaco - Pancreas - Rene - Vescica - Cervice - Leucemia - Seno - Colon-retto - Naso - Vulva e vagina Sigari o pipa • labbra • polmone • bocca Tabacco e cancro Tabacco + alcol • esofago • bocca Tabacco da masticare • bocca ALIMENTAZIONE E TUMORI La Lega Italiana per la lotta ai tumori afferma che il 30% dei tumori è causato da un’alimentazione sbagliata. E’ meglio seguire la PIRAMIDE ALIMENTARE e la DIETA MEDITERRANEA. Role of Diet in the Cancer Process Metabolism & Excretion of Carcinogens •Block metabolic activation • Increase metabolic detoxification Bioactive dietary constituents B-vitamins, glutathione, flavonoids Alcohol Dietary Carcinogens Aflotoxin, heterocyclic amines N-nitroso compounds Smoking, chewing tobacco, betel Smoking Workplace Genes Procarcinogen Phase I metabolizing enzymes P450’s etc. EXCRETION Bioactive dietary constituents Isothiocyanate, selenium, other phytochemicals Ultimate carcinogen Genes Phase II metabolizing enzymes glutahione, glutathione transferase, N-acetyl transferases EXCRETION Role of Diet in the Cancer Process – Initiation Folate Deficiency Heterocyclic Amines Inadequate Methyl groups PhiP DNA adducts Genes Physical Activity Energy Intake DNA Repair Hypomethylation of P53 Somatic alteration of oncogenes, Tumour-suppressor genes and DNA repair genes NORMAL DNA Role of Diet in the Cancer Process – Promotion Physical Activity Phytoestrogens Energy Fat Hormones Obesity Abnormal DNA & cell replication Dietary factors Protein Methionine Cholesterol Growth factors Specific nutrients e.g. carotenoids, retinol Colonic Bacteria Fibre REDIFFERENTIATION APOPTOSIS Volatile fatty acids -3 fatty acids Precancerous lesions & dysplasia Genes Role of Diet in the Cancer Process – Progression •Less work in this area •Some of the same factors that function in initiation DNA Repair Genes DNA Damage Dietary factors Precancerous lesions & dysplasia Immune System Growth factors Cancer Hormones Smoking & other exposures DNA Damage Metastasis DNA Repair Genes Diet in the Cancer Process Dietary Carcinogens, heterocyclic amines, amines, PAHs Procarcinogen B-vitamins, glutathione, flavonoids Folate Deficiency Phase I metabolizing enzymes Ultimate carcinogen Isothiocyanate, selenium, other phytochemicals Phase II metabolizing enzymes Hypomethylation of P53 DNA adducts Obesity Physical Activity Protein Methionine Cholesterol Specific nutrients e.g. carotenoids, retinol Somatic alteration of oncogenes,Tumoursuppressor genes and DNA repair genes Hormones & Growth Factors Abnormal DNA & cell replication Redifferentiation Apoptosis Precancerous lesions & dysplasia Cancer Metastasis -3 fatty acids http://www.wcrf-uk.org/report/chapter8/chapter8intro.lasso# WCRF/AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective, AICR, Washington DC 2007 Raccomandazioni del WCRF per la prevenzione dei tumori WCRF/AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective, AICR, Washington DC 2007 REGOLE ALIMENTARI PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI • Mangiare poco. • Consumare poca carne per proteggersi dai tumori intestinali. • Stare attenti alla farina gialla della polenta in quanto contiene sostanze cancerogene. • Bere molta acqua (anche fino a 2,5 l al giorno) in quanto espelle e/o diluisce le eventuali sostanze dannose. • Fare attività fisica in quanto il sovrappeso determina un incremento della percentuale di rischio di ammalarsi di tumore. Vitamine e salute Alcune vitamine hanno un effetto protettivo verso molti tipi di tumore, in particolare quelle con azione antiossidante come la A, la C e la E. L'effetto protettivo pero' si ottiene assumendo le vitamine con il cibo, e non sotto forma di integratori e di supplementi. OVERWEIGHT AND OBESITY ACCOUNT FOR 10% to 20% OF CANCER DEATHS IN THE US • • • • • • • • • • • • • Women RR§ Multiple Myeloma Colorectal Ovarian Liver All Cancers Non-Hodgkin’s lymphoma Breast Gall Bladder Esophagus Pancreas Cervix Kidney Uterus 1.44 1.46 1.51 1.68 1.88 1.95 2.12 2.13 2.64 2.76 3.20 4.75 6.25 Men • Prostate • Non-Hodgkin’s • • • • • • • • • lymphoma All Cancers Kidney Multiple Myeloma Gall Bladder Colorectal Esophagus Stomach Pancreas Liver RR 1.34 1.49 1.52 1.70 1.71 1.76 1.84 1.91 1.94 2.61 4.52 § Calle and Thun, Oncogene 2004; RR Mortality comparing BMI 30-40 versus 18.5-24.9 COVERGENCE OF ADIPOCYTE AND MACROPHAGE FUNCTIONS IN OBESITY Obesity and Chronic Inflammation Adipocyte & Macrophage: Lipid storage , Cytokine Increase of circulating C-reactive protein Indicates a persistent low-grade inflammation in adipose tissue in conditions of overweight & obesity Xu et al., J Clin Invest 2004 CIBI DA MANGIARE OGNI GIORNO • Sono quelli che si trovano alla base della Piramide Alimentare. • Essi sono ricchi di fibre che migliorano il transito intestinale e diminuiscono la concentrazione di sostanze cancerogene in questo organo per cui prevengono la formazione di tumori al colon. • Anche i latticini come lo yogurth ed i formaggi si possono mangiare spesso anche se con questi ultimi non si deve eccedere in quanto ricchi di grassi (si devono consumare non oltre 3 volte alla settimana). • L’olio d’oliva, usato crudo come condimento, è utilissimo in quanto previene il tumore alla mammella (se ne può consumare fino a 3,4 cucchiai al giorno). CIBI DA MANGIARE SOLO UNA VOLTA LA SETTIMANA • Sono le carni bianche, pesce e uova cioè alimenti ad alto contenuto proteico che, per una sana alimentazione, dovrebbero essere “ruotati” nel senso di consumare ogni giorno uno di essi come piatto a base di proteine. • La quantità raccomandata è di 150 grammi per porzione di carne o pesce oppure un uovo al giorno. • Per i formaggi grassi, come il gorgonzola, una porzione non dovrebbe superare i 50 grammi. CIBI DA MANGIARE UNA VOLTA AL MESE • La carne rossa soprattutto, ma anche i dolci particolarmente grassi vanno consumati di rado in quanto sono poveri di fibre ed hanno molti grassi per cui sono responsabili dell’aumento di casi di tumori al colon, alla mammella ed alla prostata ALIMENTI CON PROPRIETA’ ANTITUMORALI • I più noti sono i vegetali della famiglia delle crocifere (cavoli, broccoli e cavolini di Bruxelles). • Essi diminuiscono del 90% la probabilità di ammalarsi di tumore perché contengono sostanze in grado di bloccare gli enzimi coinvolti nelle mutazioni genetiche delle nostre cellule. • I pomodori contengono licopene, sostanza antiossidante in grado di prevenire alcuni tumori. • Anche l’aglio e la soia (che contiene proteine vegetali in grado di sostituire la carne) contengono sostanze antitumorali. • E’ importante cuocere il meno possibile frutta e verdura perché il calore distrugge molte delle loro sostanze benefiche, mentre il frigo aiuta a conservarle. UNITA’ ORAC, UNO SCUDO ANTICANCRO • ORAC: Oxygen Radical Absorbance Capacity è l’unità di misura del potere antiossidante di un alimento: vegetali, erbe aromatiche e spezie, nonché condimenti come olio e aceto. L’alimentazione giornaliera dovrebbe fornire almeno 5000 ORAC. Ai primi posti nell’apporto di ORAC si trova la “frutta viola” (prugne nere, uva nera, mirtilli, more), seguita dalla “frutta rossa”. Ecco perché si raccomanda di “colorare” il menù giornaliero con 5 porzioni di frutta e verdura: viola, rossa, arancione, ma anche bianca e verde. Frutta e verdura sono protettive Cancer All Sites Lung Larynx Oral, pharynx Esophagus Stomach Colorectal Bladder Pancreas Cervix Ovary Breast Prostate No. of Studies 170 25 4 9 16 19 27 5 11 8 4 14 14 Block et al., Nutr Cancer 1992 Protective (high intake) Harmful 132 24 4 9 15 17 20 3 9 7 3 8 4 6 0 0 0 0 1 3 0 0 0 0 0 2 RR (95% CI) low vs. high intake 2.2 (1.2-7.0) 2.3 (2.1-2.8) 2.0 (1.7-2.5) 2.5 (0.5-5.8) 1.9 (0.7-4.8) 2.5 (0.5-5.8) 1.9 (0.3-3.3) 2.1 (1.6-2.1) 2.8 (1.4-6.4) 2.0 (1.2-6.4) 1.8 (1.1-2.3) 1.3 (1.1-2.8) 1.3 (0.6-3.5) Prevenzione del tumore allo stomaco: aglio e cipolla Uno studio recentemente pubblicato su Molecular Nutrition & Food Research (Allium vegetable intake and gastric cancer: A case–control study and meta-analysis) fa il punto sui benefici di aglio e cipolla in termini di protezione dalla comparsa del tumore allo stomaco.I ricercatori hanno confrontato le abitudini alimentari di 230 pazienti affetti da tumore allo stomaco con quelle di 547 persone non affetti da questo tipo di cancro. I risultati di questo studio indicano in aglio, cipolla e affini potenziali alleati contro la comparsa del cancro allo stomaco. A questa analisi è stata affiancata quella dei risultati presenti in letteratura scientifica sulla possibile protezione offerta da aglio e cipolla nei confronti delle neoplasie gastriche. Nei casi analizzati, in totale più di 10 mila, indicano che questi due bulbi possono aiutare a tenere alla larga il tumore allo stomaco. In particolare, mangiare 2 porzioni di cipolla alla settimana – per un totale di 100 grammi in 7 giorni – e un po' di aglio tutti i giorni riduce il rischio di tumore allo stomaco, rispettivamente, del 40 e del 30%. Le armi nascoste di questi alimenti potrebbero essere gli organo solforati – molecole che contrastano la proliferazione di quell'Helicobacter pylori noto proprio per la sua associazione con il rischio di tumore allo stomaco – ma anche la quercetina e i flavonoidi, in particolare le antocianine presenti ad esempio nella cipolla rossa. Integratori:risultati negativi Khuri and Cohen, Clin Cancer Res 2004 Percentuali di tumori prevenibili con dieta, attività fisica e peso regolare (World Cancer Research Fund, 2009) US UK Brazil China Endometrium (lining of the uterus) 70 56 52 34 Esophagus 69 75 60 44 Mouth, pharynx & larynx 63 67 63 44 Stomach 47 45 41 33 Colon 45 43 37 17 Pancreas 39 41 34 14 Breast 38 42 28 20 Lung 36 33 36 38 Kidney 24 19 13 8 Gallbladder 21 16 10 6 Liver 15 17 6 6 Prostate 11 20 n/a n/a 34 39 30 27 PERCENTAGE OF CANCERS THAT COULD BE PREVENTED VIA HEALTHY DIET, REGULAR PHYSICAL ACTIVITY AND HEALTHY WEIGHT These 12 cancers combined TUMORI CUTANEI TUMORI CUTANEI Il tumore cutaneo più largamente diffuso è il Melanoma, rappresenta l’ 1-2% di tutti i tumori e causa oltre 1.000 morti l’anno in Italia Non esporre al sole i neonati e con molta attenzione i bambini sotto i tre anni e quelli con molti nei Applicare le creme protettive TUMORI CUTANEI Tumori cutanei: I tre tipi più comuni di cancro cutaneo sono: Carcinoma delle cellule basali Di solito si manifesta come una papula rossa o un’area ulcerata. Si presenta lentamente e di rado si estende in altre zone del corpo. Carcinoma delle cellule squamose Si manifesta come una spessa macchia rossa nelle regioni del corpo più esposte ai raggi UV quali le orecchie, il viso, il collo e gli avambracci. Va incontro a un lento ingrossamento ed è molto pericoloso poiché spesso dà metastasi. Melanoma maligno E’il più raro ma il più pericoloso tra i tumori della pelle. Può essere rialzato come un nuovo neo o può essere il prodotto del cambiamento di colore, di forma o di dimensione di una vecchia macchia, lentiggine o neo. Carcinoma basocellulare La frequenza di questa neoplasia è in continuo aumento della popolazione costituisce ormai circa l'80% di tutti i tumori cutanei che non originano dai melanociti. Il basalioma tipicamente insorge nelle aree del corpo esposte al sole ed è quindi più comune sul capo, sul volto e sul collo (80% dei casi). L'esposizione alle radiazioni ultraviolette è generalmente accettata come la principale causa del carcinoma a cellule basali. I rischi questa malattia è notevolmente aumentato dalla esposizione al sole durante l'infanzia e l'adolescenza. Di solito non dà origine a metastasi Carcinoma spinocellulare L'epitelioma spinocellulare (SCC), detto anche epitelioma, carcinoma a cellule squamose o squamocellulare, può insorgere in ogni area del rivestimento cutaneo o della superficie delle mucose quali quella della cervice uterina, delle labbra, della laringe, etc. Il carcinoma spinocellulare è il secondo tumore cutaneo più comune, rappresentando all'incirca il 20% dei tumori cutanei che non originano dai melanociti. carcinomi a cellule squamose sono di solito circoscritti nell'ambito locale in cui si sono originati, ma talora, a differenza di quasi tutti i carcinomi a cellule basali, il carcinoma spinocellulare può essere associato ad un potenziale rischio di diffusione della malattia anche al di là della zona in cui si è originato (metastasi). Melanoma Sulla pelle di ogni persona sono comunemente presenti numerose macchie colorate costituite da cellule chiamate melanociti o nevociti, tali macchie sono dette nei o nevi. I nevi sono formazioni benigne, si presentano come macchie di colore variabile dal marrone chiaro al nero, a superficie piana o rilevata, di forma regolare rotondeggiante o ovalare. Di regola hanno dimensioni piccole, inferiori a 6 mm. Raramente sono presenti dalla nascita (nevi congeniti), più spesso insorgono in giovane età fino a 20/30 anni (nevi acquisiti). I nevi possono aumentare molto lentamente in dimensione o rilievo: questa trasformazione è fisiologica, ossia normale, e rappresenta la “maturazione” del nevo. L’asportazione chirurgica di un nevo non è assolutamente pericolosa e deve essere sempre seguita dall’esame istologico. L’importanza dei nevi è riconducibile al loro rapporto con il melanoma: infatti alcuni nevi possono simularlo. D’altro canto il melanoma può essere associato al nevo o nascere su di esso. Il melanoma è il tumore maligno che nasce dai melanociti. Si tratta di un tumore aggressivo, con frequenza in netto aumento in tutto il mondo. In Italia, secondo alcune statistiche, ha un’incidenza annuale di 35 casi ogni 100.000 abitanti. Il melanoma compare soprattutto tra i 30 e i 60 anni, con una leggera prevalenza nel sesso femminile, dove è spesso localizzato agli arti inferiori, mentre nei maschi è più frequente al tronco. Nei giovani di età inferiore ai 15 anni è molto raro. Vengono riconosciuti quali fattori predisponenti la carnagione chiara, l’appartenenza a famiglie in cui si sono verificati più casi di melanoma, la presenza di numerosi nevi congeniti o acquisiti di grandi dimensioni. Controverso è invece il ruolo dell’esposizione alla luce solare: sembra infatti assodato che non sia tanto la prolungata esposizione durante il corso della vita (abitanti di paesi del bacino del Mediterraneo o tropicali), quanto l’esposizione intermittente e intensa soprattutto in età infantile (bagni di sole estivi in spiaggia) a rappresentare un fattore di rischio importante per l’insorgenza del melanoma. Il rischio che il melanoma possa diffondersi e dare metastasi è tanto maggiore quanto più alto è il suo spessore. Lo spessore sopra il quale questo rischio comincia ad aumentare è 1 mm. Il melanoma è perciò sicuramente guaribile solo se viene asportato chirurgicamente nella sua fase iniziale, quando ancora confinato negli strati più superficiali della pelle. Le metastasi possono essere presenti al momento della diagnosi, oppure comparire a distanza di tempo: per questo è importante che il paziente si sottoponga a visite di controllo periodiche negli anni successivi alla diagnosi. Quando compaiono metastasi l’obiettivo delle terapie è quello di controllarne la crescita, prolungando in questo modo la sopravvivenza. Classificazione EPIDEMIOLOGIA L’incidenza del melanoma tende ad incrementare continuamente nei soggetti di sesso maschile più rapidamente rispetto a qualunque altra neoplasia. Attualmente il melanoma rappresenta la quinta neoplasia come incidenza nel maschio e la sesta nella femmina. Nell’Unione Europea l’incidenza di melanoma è di 9 casi/100.000 per anno. 8,4 ‰ fra i uomini Il rischio di avere un melanoma cutaneo é di 8,1 ‰ fra le femmine EPIDEMIOLOGIA http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Female-Map.jpg EPIDEMIOLOGIA http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Male-Map.jpg Tumori cutanei non melanomatosi I tumori della pelle non melanomi (NMSC) sono i tumori più comuni nelle popolazioni caucasiche e si pensa che abbiano proporzioni epidemiche a livello globale. La mortalità per il carcinoma delle cellule basali e per il carcinoma squamocellulare è bassa ma la prevalenza di questi due tipi di carcinoma è alta e rappresentano un notevole peso economico sui sistemi sanitari nazionali. L'esatto numero di persone affette da BCC e SCC non è noto perché nella maggior parte delle nazioni questi tumori non vengono riportati nei registri tumorali. AIRTUM, incidenza 2003-2005 per gli epiteliomi della cute. I cinque tumori più frequenti nel triennio 2003-2005 in Italia e percentuale rispetto al totale dei tumori diagnosticati. SOLE e TUMORI CUTANEI Effetti acuti e cronici degli UV SKIN CANCER Skin Cancer Cases in the US (2002) – Basal Cell Carcinoma 900,000 – Squamous Cell Carcinoma 300,000 – Melanoma 54,000 Major Cause: Sunlight • UVB radiation (290 - 320 nm) leads to DNA photoadducts • CC TT transitions is the molecular signature of sunlight exposure • UVA radiation (320 - 400 nm) leads to oxidation reactions • Cellular photosensitizers generate 1O2 and O•2 – • UVA photons penetrate deeper into the epidermis layer than the higher-energetic UVB radiation FATTORI DI RISCHIO I RAGGI UV Piccole dosi di radiazione UV sono benefiche ed essenziali perché necessarie alla produzione di vitamina D. http://www.who.int/uv/health/en/ Le radiazioni UV sono anche usate per trattare diverse malattie, tra le quali il rachitismo, la psoriasi e l'eczema. FATTORI DI RISCHIO http://www.who. int/peh-uv FATTORI DI RISCHIO Secondo l’Oms, ogni anno muoiono nel mondo circa 60 mila persone a causa della sovraesposizione a raggi UV, di cui 48 mila per melanoma e 12 mila per carcinomi della pelle. Sulla base della letteratura scientifica, l’Oms ha identificato nove malattie, tra cui il melanoma, strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette. Circa il 90% del carico totale di malattia per melanoma e gli altri tumori cutanei è attribuibile ai raggi UV. STRUTTURA E FUNZIONE DELLA PELLE COMPOSIZIONE DEI RAGGI SOLARI Le differenti radiazioni solari non hanno gli stessi effetti. E' utile conoscerli meglio per goderne i benefici in tutta sicurezza. UVB Abbronzatura, sintesi della Vitamina D "antirachitica" Eritemi, arrossamenti, scottature, insorgenza di nei, tumori cutanei Invecchiamento cutaneo, rughe, tumori cutanei, fotosensibilizzazioni,allergie solari UVA Abbronzatura "passeggera" Luce visibile Infrarossi (IR) Antidepressiva, regola le funzioni ormonali Invecchiamento cutaneo Calore, benessere Disidratazione, colpi di calore, insolazioni Lampade e lettini ad alto rischio cancro • L'esposizione ai raggi UV può risultare molto dannosa per la salute e indurre la formazione di tumori molto gravi. A stabilirlo è l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) che ha spostato le radiazioni, utilizzate nei lettini abbronzanti, dal gruppo 2A al gruppo 1 delle sostanze cancerogene, ossia nella categoria a più alto rischio. La decisione è stata presa alla luce dei risultati di una recente metanalisi che ha evidenziato un aumento del 75% del rischio di sviluppare melanoma nelle persone che si sono esposte a radiazioni allo scopo di abbronzarsi, prima dei 30 anni. Alla base della recente decisione dell'Iarc ci sono, inoltre, i dati relativi ad alcuni studi clinici caso-controllo che mostrano un'associazione diretta tra esposizione a radiazioni e sviluppo di melanoma oculari. Ma la nuova classificazione non riguarda solo i raggi UV. Da oggi, infatti, tutti i tipi di radiazioni ionizzanti, sia quelle che producono ioni in modo diretto (particelle alpha e beta) sia quelle che producono ioni in modo indiretto (neutroni, raggi gamma e raggi X), apparterranno alla categoria più rischiosa delle sostanze cancerogene. Lancet Oncol 2009; 10: 751-752 LUCE SOLARE E BUCO DELL'OZONO La quantità di radiazioni ultraviolette che raggiunge la terra dipende anche dalle condizioni ambientali, dalla stagione e soprattutto dallo spessore dello strato di ozono. L'assottigliamento di questo prezioso "scudo" protettivo è conseguente all'immissione nell'atmosfera dei clorofluorocarburi e di altre sostanze chimiche riducenti ed è tra le cause di importanti modificazioni dell'ecosistema terrestre ed acquatico ed anche di un documentato aumento dei fattori di rischio sull'incidenza di alcune neoplasie, danni a livello dell'apparato oculare e la riduzione delle difese immunitarie dell'organismo. L'erosione dello strato di ozono, secondo proiezioni provenienti da modelli computerizzati, avviene ad un ritmo di 16% l’anno e porterebbe le aree popolate della Terra nel giro di quarant'anni a ricevere una dose supplementare di radiazioni compresa tra il 5 e il 20%, la maggior parte nella banda UVB. INDICE degli UV L'Indice Universale della Radiazione UV Solare (UVI) descrive il livello di radiazione UV solare sulla superficie terrestre. Categorie di esposizione bassa moderata alta molto alta estrema Valori dell'UVI <2 3-5 6-7 8 - 10 11 + http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html L'UVI è chiaramente uno strumento educativo, ed il suo uso deve basarsi su una comunicazione efficace con il pubblico e con i mezzi di informazione. L'UVI può: • Salvare vite. • Proteggere la salute. • Aiutare a preservare l'aspetto giovanile. BOLLETTINO DEI RAGGI UV http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html SCOPRI IL TUO FOTOTIPO! TENDENZA ALLA FOTOTIPO CAPELLI CARNAGIONE ABBRONZATURA COMPARSA DI ERITEMA Costante+++ Rossi Lattea No I Sempre presente Leggermente Biondi Chiara Costante++ II abbronzato Castani Chiara Frequente Abbronzatura chiara III Bruni Olivastra Rara Scura IV Neri Olivastra Eccezionale Molto scura V Neri Nera No Nera VI Per indurre la comparsa di un tumore cutaneo si ritiene sufficiente un periodo di esposizione solare di 10-15 anni. Un’esposizione frequente e non adeguatamente protetta al sole durante l’adolescenza incrementa significativamente il rischio di sviluppo di cancro cutaneo nel corso della vita. FATTORI DI RISCHIO Numero di nevi Costituzionali Presenza di nevi displastici o atipici Familiarità per melanoma Fattori Altri Ambientali Raggi UV Melanoma, un test per diagnosi più precise • 24 settembre 2012 L'Associazione di oncologia medica (Aiom) e la Società di anatomia patologica e citopatologia diagnostica (Siapec-Iap) hanno appena lanciato uno studio su 1500 pazienti colpiti ogni anno nel nostro Paese da melanoma metastatico. I pazienti che risulteranno avere il gene Braf mutato, (ci si aspetta che siano circa la metà), saranno sottoposti a un trattamento farmacologico più efficace perché tarato sulle caratteristiche del loro DNA. • Ogni anno si registrano in Italia 7mila nuovi casi di melanoma, il 20% delle diagnosi riguarda pazienti tra 15 e 39 anni e il trend è in crescita costante. DECALOGO CONTRO IL MELANOMA • • • • • • • • • • 1. evitare le esposizioni eccessive e le scottature da sole, soprattutto nei bambini e in soggetti con cute pallida che si abbronza con difficoltà e si scotta facilmente 2. non esporre al sole i bambini fino al 6° mese 3. evitare le esposizioni al sole dalle ore 11 alle ore 14 4. utilizzare cappelli con visiera, camicie, magliette, occhiali 5. utilizzare l’ ombra naturale (alberi etc.) e creare protezioni con ombrelloni 6. ricordare che la miglior fotoprotezione è l’ ombra e che un indumento appropriato protegge più di qualunque crema solare 7. usare, specie se si ha la cute pallida, creme solari ad alta protezione che contengano filtri bloccanti sia gli UVB che gli UVA 8. le creme solari devono essere resistenti all’ acqua ed applicate più volte al giorno 9. alcune sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie, petto, spalle, dorso, piedi , cuoio capelluto (specie se calvi, ma non solo) 10. evitare le abbronzature artificiali (lettini UVA) che oltretutto invecchiano precocemente la pelle TUMORI CUTANEI PREVENZIONE Evitare esposizioni eccessive ai raggi solari, soprattutto nelle ore centrali della giornata, in particolare nei bambini e nei soggetti con pelle chiara Utilizzare creme solari ad alta protezione Eseguire la mappatura dei nei con il dermatoscopio Prevenzione secondaria Riconoscere i nei «a rischio» • Bisogna controllare la simmetria, i bordi, il colore e il diametro: seguendo uno schema riassumibile nella sigla «ABCD» • La diagnosi spetta al dermatologo, ma esiste un criterio, relativamente semplice, per orientarsi: • A sta per asimmetria, • B per bordi irregolari, • C per colori diversi nello stesso neo e • D per diametro oltre i 6 millimetri. Uno solo di questi parametri è «sospetto». teledermatologia in farmacia - L’utilizzo di un videodermatoscopio digitale Fastbrain engineering srl, un’azienda di Pordenone, ha avviato nelle farmacie un nuovo servizio di teledermatologia che si avvale di un videodermatoscopio digitale computerizzato e di un network di dermatologi ambulatoriali privati in remoto che esaminano le lesioni della pelle e possono diagnosticare le principali malattie cutanee. La tecnica dell’esame dermatoscopico in epiluminescenza consiste nell’apporre tra una lente e la cute alcune gocce di acqua, olio o gel ecografico: la cute diventa così traslucida e permette al dermatologo di osservare fino alla giunzione dermoepidermica numerose caratteristiche della pelle non visibili a occhio nudo. CREME SOLARI Le creme solari contengono sostanze che impediscono ai raggi UV di penetrare all’interno della pelle. Queste sostanze, a seconda di come agiscono, vengono suddivise in: filtranti: assorbono e intrappolano l’energia dei raggi UV (nelle creme a fattore medio – basso e negli schermi totali) schermanti: agiscono come veri e propri specchi, impedendo l’ingresso dei raggi UV riflettendoli (solo negli schermi totali). Nello scegliere una crema solare è necessario rivolgersi sempre a creme con fattore di protezione superiore a 15. Affinché la protezione si mantenga è necessario applicare il prodotto almeno ogni ora - ora e mezza. In genere, infatti, la crema solare viene applicata solo all'inizio dell'esposizione al sole: partendo da un fattore di protezione più alto si garantirà una protezione media per un tempo più lungo. FATTORI PROTETTIVI (SPF) The sun protection factor (SPF) is a widely accepted method of measuring sunscreen effi cacy. SPF is defined as the sun radiation dose (mainly UVB) required to produce the minimum erythemal dose (MED; the threshold dose that can produce sunburn) after application of 2 mg/cm² of sunscreen divided by the dose producing 1 MED on unprotected skin. Thus an SPF of 2 absorbs 50% of ultraviolet radiation, SPF 8 sunscreen can fi lter out 87·5% of UVB radiation, SPF 16 93·6%, SPF 32 96·9%, and SPF 64 98·4%.26 Although there is a recognised way of measuring protection from UVB, there is not a standardised method to measure the effi cacy of UVA blocking.14 The Australian/New Zealand Standard is based on in-vitro testing. This standard specifies that a “broad spectrum” claim can be made if the product fulfi lls one of the following criteria: either an 8-μm layer of the product does not transmit more than 10% of radiation between 320 and 360 nm or an 20-μm layer of the product does not transmit more than 1% of radiation between 320 and 360 nm. Creme solari: le nuove regole Dal 2008 in vigore normative diverse per l'etichettatura delle creme solari. Dal 2008 entreranno in vigore le nuove regole per l'etichettatura delle creme solari. Una specialista spiega quali sono le novità: spariranno i numeri, sostituiti da definizioni come «protezione bassa», «media», «alta» e non sarà più ammessa la definizione «schermo totale». Inoltre sarà introdotta obbligatoriamente una protezione contro gli Uva equivalente ad almeno un terzo del grado di protezione contro gli Uvb. Immunosoppressione e UV Chemoprevention by dietary botanical agents: Dietary botanicals (green tea polyphenols, grape seed proanthocyanidins and silymarin) have been shown to inhibit UV-induced immune suppression and photocarcinogenesis. Sabato, 5 maggio 2007 Tumore epatico • Il più frequente è il carcinoma epatocellulare che è la più comune neoplasia maligna nel mondo (almeno 1.000.000 di nuovi casi all'anno). La maggior parte di questi tumori insorge in pazienti con cirrosi epatica (incidenza annuale di circa 3-4%). Fa eccezione l'Africa dove , invece, questa neoplasia compare in fegati normali. Il colangiocarcinoma è il secondo più frequente tumore maligno primitivo del fegato e non compare in pazienti cirrotici, ma più frequentemente in corso di infiammazione delle vie biliari (origina dalle cellule biliari). • L’Italia non raggiunge le percentuali dei paesi africani e asiatici ma è il paese del mondo occidentale con il più alto numero di carcinomi epatocellulari. Ciò è dovuto all'alto numero di cirrosi (di origine virale o alcolica). CARCINOMA EPATICO PRIMARIO VIRUS HBV E CANCRO EPATICO INFEZIONE HBV e CANCRO EPATICO VIRUS HCV e CANCRO EPATICO HCV e CANCRO EPATICO Il tumore epatico primitivo Il tumore epatico (carcinoma epatocellulare) è la complicanza più grave dell'infezione cronica da HCV e si presenta nel 3-5% dei soggetti affetti da cirrosi epatica. Diversi studi hanno dimostrato un rapporto diretto tra l'infezione da HCV e il tumore, con un aumento del rischio da 20 a oltre 40 volte. Secondo i dati epidemiologici ogni anno dall'1% al 4% dei pazienti con infezione da HCV (ma sempre cirrotici!!) si ammala di tumore epatico. In Italia l'epatocarcinoma costituisce la settima causa di morte per tumore, con circa 5.000 decessi l'anno. Verso il trapianto Quando l'epatite cronica da HCV è arrivata allo stadio avanzato di cirrosi e sono presenti le complicanze di cui si è parlato, appare opportuno iniziare una valutazione per eventuale inserimento del paziente in lista d'attesa per trapianto epatico. Attualmente in Europa e negli Stati Uniti l'epatite C è la causa principale di epatite cronica e di trapianto di fegato. Nei Paesi occidentali l'HCV è responsabile del 20% di tutti i casi di infezione virale acuta, del 70% di quella cronica, del 40% delle cirrosi allo stadio terminale e del 30-40% dei trapianti epatici. Nuove terapie senza interferone La durata della terapia, che si riduce a 3-6 mesi contro i 6-12 mesi degli attuali trattamenti; l’efficacia nella eliminazione del virus fino al 100% dei casi; il fatto che si tratti di farmaci orali e soprattutto l’assenza di interferone e degli effetti collaterali connessi. Sono farmaci rivoluzionari, perché tanti pazienti che non possono - per varie ragioni - ricevere terapie a base di interferone, avranno la possibilità concreta di guarire. Vogliamo sottolineare che in molti di questi studi i gruppi esaminati sono ancora di piccola entità e questi trattamenti saranno probabilmente disponibili in Italia, nella migliore delle ipotesi, a partire da 2015/2016. Senza dubbio uno degli studi più interessanti è ELECTRON dove la combinazione sofosbuvir + ledispavir + ribavirina in pazienti con precedente fallimento terapeutico con cirrosi o fibrosi avanzata genotipo 1A, 1B per 12 settimane ha dato una SVR del 100%, e la stessa percentuale con sole 8 settimane di trattamento in pazienti mai trattati. U.S. Gov. “Nono Rapporto sui Cancerogeni, 2000” : l’alcol è cancerogeno • Il Governo degli Stati Uniti nell'ultimo rapporto governativo sulle cause principali del cancro, scientificamente accertate, aggiunge alla lista degli agenti cancerogeni l’alcol (consumato come vino, birra, ecc.). Aflatoxins, Alcoholic Beverage Consumption, Arsenic Compounds, Asbestos, Azathioprine, Benzene, Cadmium, Environmental Tobacco Smoke, Ethylene Oxide, Radon, Smokeless Tobacco, Solar Radiation and Exposure to Sunlamps, Sulfuric Acid, Tamoxifen, Tobacco Smoking. Alcohol & Cancer Risk 2.6 2.4 Relative risk 2.2 2 1.8 Larynx Pharynx Oral Larynx Liver Breast Pharynx Esophagus Colorectal Stomach Oral 1.6 Liver 1.4 Breast Esophagus 1.2 Colorectal Stomach 1 0 Duffy & Sharples. In: Alcohol & Illness. Edinburgh Univ. Press 1992 20 40 60 Grams of alcohol/day 80 100 Alcol e tumore epatico • L'associazione tra etanolo e cancro del fegato è stata documentata in migliaia di pazienti e nella maggior parte degli studi l'effetto dell'alcool risulta dose-dipendente e correlato con lo sviluppo di cirrosi. Nelle aree geografiche a bassa prevalenza di epatite B come gli USA, il rischio di CE è aumentato del 40% nei forti consumatori di alcol, mentre è dubbio se il moderato consumo di alcol è associato a significativi incrementi di rischio tumore. L'assunzione giornaliera di 40-60 g nell'uomo e 20-40 g nella donna per diversi anni può causare cirrosi ed aumentare di conseguenza il rischio tumore. In Italia il rischio tumore è 13 volte maggiore nei bevitori rispetto ai non bevitori. Alterazioni epatiche dopo eccessiva e prolungata ingestione di alcol • Le principali conseguenze sono qui riassunte : • 1) Steatosi epatica (fegato grasso): la prima conseguenza dell'abuso di alcol è l'accumulo di grasso nelle cellule epatiche. Tale accumulo è reversibile se il paziente smette di bere. • 2) Epatite: continuando l'abuso alcolico è facile andare incontro alla steatoepatite: si tratta di un accumulo di grasso accompagnato da infiammazione: esiste una forma acuta e più frequentemente una forma cronica. • 3) Cirrosi epatica: la cirrosi è caratterizzata da presenza di fibrosi diffusa del fegato e noduli di rigenerazione. • E’ stato riscontrato un sinergismo di potenziamento tra alcol e virus HBV e HCV. Prevenzione del cancro epatico • Prevenzione delle epatiti B e C da infezione virale; • Evitare il consumo eccessivo di alcol e la contaminazione da aflatossina B1. • Lo screening del tumore epatico con gli ultrasuoni ed i markers tumorali (alphafetoproteina) può essere efficace nei soggetti ad alto rischio dove le infezioni da HBV/HCV e i tumori epatici sono frequenti e vi sono risorse mediche disponibili. Prevenzione delle epatiti - Screening del sangue e dei suoi derivati - Impiego di aghi e siringhe monouso - Adeguata sterilizzazione di strumenti chirurgici e dentali - Uso di precauzioni e barriere come l'impiego di guanti, protezione degli occhi e viso, ecc. - Educazione nel rischio di usare per più persone materiale non sterilizzato (forbicine, rasoi, ecc.) - Vaccinazione anti HBV LA PREVENZIONE DEI TUMORI IN FARMACIA Ruolo del Farmacista nella prevenzione dei tumori • - Consigliare i clienti alla dissuefazione dal fumo di sigaretta e ad un uso moderato dell’alcol - Costruire una mappa del rischio personale, tenendo conto della predisposizione genetica, dell'ambiente e delle abitudini di ogni paziente. - Dare indicazioni sugli alimenti protettivi - Dare consigli sulla prevenzione del melanoma e dei cancri cutanei - Partecipare attivamente alle giornate nazionali e mondiali e alle attività di prevenzione delle ASL Cancro: falsi miti e fatalismo ostacolano prevenzione • La maggioranza degli europei sottovaluta l’importanza della prevenzione primaria nella protezione dai tumori. I moniti a mangiare sano, fare attività fisica e a non fumare non vanno giù alla popolazione, che non gradisce l’idea di sentirsi responsabile della propria salute e non vuole cambiare le proprie abitudini e lo stile di vita. Il problema degli ostacoli alla prevenzione come strategia anticancro è al centro del congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) a Vienna. • La conferma della scarsa fiducia degli europei nella prevenzione arriva da una ricerca irlandese presentata nel congresso e condotta su un campione di 748 soggetti, dei quali 126 personale sanitario. “Complessivamente il 90% degli intervistati preferisce credere che siano i geni ereditari ad aumentare il rischio di contrarre un cancro, mentre in realta’ solo il 5-8% dei tumori sono dovuti ad un gene ereditato. Sono inoltre insensibili al fatto che il 95% dei tumori dipenda dalla dieta, dallo stile di vita e dal fumo” (ott 2012) World Cancer Day, 4 February 2008 Dall’iprite all’immunoterapia, la lunga strada della lotta al cancro • 28 aprile 2015 Quando una bomba all'iprite colpì una nave alleata nel porto di Bari, si notò subito un crollo numerico dei leucociti nei sopravvissuti. Nacque così l'ipotesi della prima chemioterapia per il trattamento dei linfomi e forse anche la storia dell'oncologia moderna, che viene ripercorsa da Silvio Monfardini, direttore del Programma di Oncologia Geriatria al Sarei arrivato prima se non fosse stato per la diagnosi precoce! FAQ • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro colo-rettale • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro dello stomaco • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro polmonare • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro epatico • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro cutaneo e del melanoma • Qual è il ruolo del farmacista nella prevenzione dei tumori?