2V_16ago27_Giornalino settembre 2016 - LILT Imperia

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Sa ute
LA NOSTRA
La Nostra Salute
Periodico trimestrale della Lega Italiana per la Lotta
contro i Tumori COMITATO DI COORDINAMENTO
DELLE SEZIONI PROVINCIALI DELLA REGIONE
LIGURIA
Direttore Resposabile:
Vittorio Sirianni
Redazione:
Andrea Puppo, Nadia Gasparini, Liana Cassone, Chiara
Ansaldi, Elena Pianese
Comitato scientifico:
Claudio Battaglia, Wally De Pirro, Alessandra Tognoni,
Paolo Pronzato, Andrea Puppo
Segreteria:
Via Caffaro, 4/1
Tel. 010.2530160 Fax 010.2530176
e-mail: [email protected]
Progetto grafico:
Elena Pianese, LILT Genova
Stampa:
Antica Tipografia Ligure: questo numero è stato stampato
in 12.000 copie inviate gratuitamente a soci e amici della
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Autorizzazione del Tribunale di Genova
n° 12 del 21/2/1977
Sommario
Editoriale
Prevenzione secondaria:
diagnosi precoce ed esami di screening
Dr Claudio Battaglia
Attività fisica
Benefici, caratteristiche e sport di stagione
Dr Laura Lombardi
Sana alimentazione
Come evitare l’incremento di peso quando si
decide di smettere di fumare
Dott.ssa Gloria Noli
Il parere del medico
Tumore al seno in età giovanile
Dr Lorenza Moraglio
Attività
Muoversi aiuta a prevenire la malattia
Maria Teresa Dondi
02 | LA NOSTRA SALUTE
Editoriale
Dr Claudio Battaglia, Presidente Sezione
provinciale LILT di Imperia
Prevenzione
secondaria:
diagnosi precoce ed
esami di screening
Lo scopo della prevenzione secondaria è
individuare il tumore in uno stadio molto
precoce in modo che sia possibile trattarlo
in maniera efficace e ottenere un maggior
numero di guarigioni e una riduzione del
tasso di mortalità.
Per alcuni tipi di tumore esistono in Italia dei
programmi nazionali di prevenzione secondaria come nel caso della mammografia:
l’Osservatorio nazionale screening suggerisce una mammografia ogni due anni per
le donne dai 50 anni in su. Occorrerà però
prestare particolare attenzione al “rischio
familiare generico”, alla “assunzione orale
di TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva)” e a
fattori di rischio specifici o generici ulteriori.
Per l’esame del Pap test il Ministero della Salute stabilisce che le donne a partire
dall’inizio della vita sessuale attiva e non oltre i 25 anni dovrebbero effettuare l’esame
ogni due-tre anni fino a circa 70 anni di età
e offre la possibilità di farlo gratuitamente
“Lo scopo della prevenzione secondaria è
individuare il tumore in uno stadio molto
precoce in modo che sia possibile trattarlo”
presso i consultori. Molte regioni, come la
Liguria, hanno avviato anche campagne di
screening per il colon-retto attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci, rivolte
alla popolazione tra i 50 e i 70 anni.
La mammografia, l’Ecografia mammaria, il
Pap-test, la colonscopia sono solamente
alcuni fra i più importanti esami per riconoscere lesioni con caratteri di evoluzione.
Nel caso del tumore della mammella, nonostante la costante, crescente incidenza
di questa patologia, si registra tuttavia una
diminuzione della mortalità, grazie ad una
sempre più corretta informazione sulla importanza della diagnosi precoce. Si stima
che in Italia siano circa 48.000 annui i nuovi
casi di cancro della mammella. L’aumento
dell’incidenza del tumore al seno è stata
pari ad oltre il 15% negli ultimi sette anni. In
particolare, è stato registrato un incremento, in età compresa tra i 25 e i 50 anni, di
circa il 30%. Si tratta di una fascia di età
oggi “esclusa” dal programma di screening
previsto dal Servizio Sanitario Nazionale, riservato alle donne di età compresa tra i 50
e i 69 anni.
La Lilt, con la “Campagna Nastro Rosa”,
cura e promuove la cultura della prevenzione come metodo di vita, affinché tutte le
donne si sottopongano a visite senologiche
periodiche, consigliando loro – a partire dai
40 anni di età – di effettuare regolari controlli
diagnostici clinico-strumentali.
Un elemento significativo nella diagnosi e
cura del tumore al seno in Liguria è stata
la Delibera 1244 del novembre 2015 per la
definizione dei Centri di Senologia/Breast
Unit in applicazione della DGR 54/2015 e
la recente definizione della prima localizzazione delle Breast Unit in Liguria in cinque
Centri. Alla conclusione del percorso di certificazione la donna avrà la certezza della
miglior cura possibile, della presa in carico
e, come indicano i dati epidemiologici, il
18% in più di possibilità di guarigione allorchè si affidi a tali luoghi di cura.
La LILT anche quest’anno sostiene l’iniziativa
Movember (da “Moustache”, parola inglese per
baffi, e “November”), evento annuale che
si svolge nel corso del mese di novembre.
Durante questo periodo gli uomini che vi
aderiscono (i Mo bro) si fanno crescere dei
baffi per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sul carcinoma della prostata
ed altre patologie.
Oltre che suggerire un check-up annuale, la
fondazione Movember incoraggia gli uomini
ad indagare possibili storie
familiari
relative al
cancro e
ad adottare uno stile
di vita più
salutare.
| 03
Imperia
LA SEZIONE
DI
Indirizzo
Corso Mombello, 49 - 18038 Sanremo (IM)
Contatti
Tel. 0184 570030 - Fax 0184 506800
e-mail [email protected]
sito www.legatumorisanremo.it
Servizi offerti
Visite di prevenzione
Sostegno psicologico
La Rinascita
Centro di Cure Palliative
(assistenza domiciliare)
Servizio Trasporto pazienti
Gruppi per la disassuefazione dal fumo
Incontri di prevenzione nelle scuole
Presidente
Dr Claudio Battaglia
Vita della sezione
Nuova sede
Delegazione di
Bordighera
La sede sarà aperta tutte le mattine per accogliere quanti vogliano conoscere i servizi
offerti dalla sezione provinciale LILT, sia di
prevenzione dei tumori che di assistenza ai
pazienti oncologici. A Bordighera sono attivi
una decina di volontari, che organizzano in
loco, oltre alle visite che si possono svolgere a Sanremo, controlli preventivi sul cavo
orale (circa 80 pazienti nel 2015) e di controllo sui nei (quasi 300 pazienti nel 2016).
La Delegazione di Bordighera inoltre lavora per dar vita ad alcuni eventi quali ad
esempio il Pranzo di Solidarietà tenutosi a
Rocchetta Nervina in occasione della festa
della mamma e “Una nota per amica, memorial Veronica Grillo”, concorso nazionale
artistico-musicale, quest’anno all’undicesima edizione e che ottiene sempre grande
successo.
Visite su appuntamento
Visite senologiche, Pap-test, visite
prostata e testicoli, visite colon-retto,
visite apparato respiratorio, controllo
della gola, del cavo orale e dei nei,
consulenza oncologica su rischio generico
e genetico, ecografie e mammografie di
prevenzione, hemoccult.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al
capo delegazione Cav. Mario Grillo al cellulare 338/9519720 o al numero della Delegazione 0184.264003.
Come aiutarci
5 per mille
Codice fiscale 80003370089
c.c. bancario
IBAN IT43U0617522700000002804480
c.c. postale 13196183
Contributo Banca di
Caraglio
La Delegazione Lilt di Bordighera si è trasferita da giugno presso i Servizi Medici
Hesperia in via Romana 40. Erano presenti all’inaugurazione, oltre al Presidente
LILT Dott. Claudio Battaglia, l’Assessore ai
Servizi Sociali di Sanremo nonchè attivissima volontaria Lilt Costanza Pireri, l’Arch.
Giacomo Pallanca Sindaco di Bordighera,
l’Avv. Cristina Bulzomì Assessore Politiche
Sociali Comune di Bordighera, il Prof. Mario
Cotellessa Direttore Generale ASL1 imperiese, il Dott. Gianluigi Piatti - Direttore Di-
06 | LA NOSTRA SALUTE
partimento di staff ASL1 Imperiese, il Dott.
G. Trucchi - Direttore Dipartimento Donna
Bambino ASL1 Imperiese, il Dott. Rino Burzese - Direttore Agenzia Bordighera Banca
Passadore, la famiglia Terzi-Fellegara - Amministratori Hesperia, il Cav. Mario Grillo
Delegato LILT Bordighera e i volontari LILT.
tadinanza, ringraziano sentitamente per la
manifestazione di stima e di apprezzamento
nei confronti della nostra Associazione.
Prossimi eventi
Anche quest’anno, per sensibilizzare tutti sulla prevenzione quale arma vincente
per sconfiggere il tumore al seno, moltissimi Comuni della provincia aderiranno alla
Campagna Nazionale, illuminando di rosa
alcuni punti significativi delle città.
Il rosa sarà protagonista anche
in alcune vetrine allestite con
i prodotti nella
nuance
della
Campagna
Nastro
Rosa,
così come le
farmacie e i supermercati che
ospiteranno le volontarie LILT e in cui sarà
possibile trovare materiale divulgativo.
Sabato 1° ottobre, si terrà l’XI° edizione
del Concorso Nazionale Artistico Musicale “Una nota per amica- Memorial Veronica
Grillo, rassegna di grande successo che ha
visto nel corso delle passate edizioni la partecipazione di giovani talenti provenienti da
numerose regioni.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Caraglio ha deliberato un contributo
a favore della Lilt finalizzato all’acquisto del
nuovo ecografo. La nostra Sezione si è
infatti dotata nel 2016 di un nuovo apparecchio ecografico di ultima generazione il
cui utilizzo sarà di prezioso supporto per le
visite di prevenzione senologica e urologica.
L’ XI° edizione prevede
l’esibizione di concorrenti
suddivisi in tre categorie:
categoria Juniores di età
compresa tra i 12 ed i 16
anni compiuti; categoria
Seniores di età compresa
tra i 17 ed i 27 anni compiuti; categoria strumentisti
di età compresa tra i 12 ed
i 20 anni compiuti.
Da molti anni, la Banca di Caraglio è concretamente vicina e sensibile alle iniziative
della Lilt sul territorio e pertanto il Consiglio
Direttivo, il Presidente Dott. Battaglia e i
volontari tutti, anche a nome dell’intera cit-
L’appuntamento per la serata finale è per sabato 1°
ottobre, alle ore 20.45, al
Teatro Palazzo del Parco di
Bordighera.
Vita dalla Sezione | Imperia
| 07
“Il 90% dei pazienti oncologici vuole tornare
a lavorare… il 47% delle donne italiane
lavora… l’età pensionabile si allontana…”
Attualità
di Maria Teresa Dondi
Consigliera Lilt Imperia
Cancro e lavoro
In futuro sempre più donne e uomini si troveranno a volere e, a volte, dovere lavorare
convivendo con il cancro e con altre malattie croniche.
E’ ancora poco studiato l’impatto che questo avrà sui sistemi sanitari, sulle dinamiche
del mercato del lavoro e sull’organizzazione
del lavoro delle imprese.
Il lavoro è collegato ad aspetti come: l’identità personale, il senso di normalità, l’appartenenza ad una comunità, il mantenimento
di una propria autostima ed, infine, alla remunerazione.
Questo argomento ci riguarda tutti perché,
come ha sottolineato la Dichiarazione di
Barcellona (Comunità Europea 1998) con il
suo Principio di Vulnerabilità, ognuno di noi
in particolari momenti della propria vita può
trovarsi in una condizione di fragilità. Se da
un lato questo rappresenta un campanello
d’allarme rispetto al nostro senso di onnipotenza, vuol anche essere uno stimolo a
sviluppare un senso di aggregazione e supporto reciproco. E’ un modo per vedere noi
stessi e gli altri tutti sulla stessa barca e profondamente simili in questa nostra fragilità
esistenziale.
Numerose e diverse figure saranno coinvolte in questo tema così caldo e multidisciplinare:
• Pazienti oncologici e loro caregivers
• Direzioni del personale, colleghi, superiori, dipendenti e clienti
• Psicologi ed esperti in orientamento/coaching
• Medici generici, oncologi e specialisti
• Associazioni di malati
• Consulenti del lavoro e commercialisti
• Giuslavoristi
• Associazioni di categoria ed ordini professionali
• Sindacati e patronati
• Inps e Ministero del Lavoro
Secondo un rapporto Censis, il 41% dei
pazienti oncologici aveva un lavoro al momento della diagnosi, il 78% ha subito un
cambiamento nel lavoro dopo la diagnosi,
il 36,8% ha dovuto fare assenze, il 20,5%
DISABILE INVISIBILE
Al malato e all’ex malato oncologico può essere riconosciuta una condizione di disabilità, più o meno grave o temporanea, nelle diverse accezioni giuridiche riconosciute dal nostro ordinamento. Le differenti definizioni sono spesso subite con sofferenza
dalle persone malate di cancro che rifiutano l’etichetta della disabilità percepita come
un marchio fonte di possibili discriminazioni. Chi si ammala di cancro molto spesso è
un “disabile invisibile” per timore dello stigma che affligge questa malattia e ciò è vero
tanto più sul posto di lavoro. Vi è poi da dire che le diverse tutele normative per le persone con disabilità, non sono state pensate e scritte per le persone con malattie ad
andamento eventualmente evolutivo come il cancro e questo fa sì che le relative tutele
giuridiche non rispondano agli effettivi bisogni mutevoli nel tempo di queste persone.
18 | LA NOSTRA SALUTE
è stato costretto a lasciare l’impiego e il
10,2% si è dimesso o ha cessato l’attività
lavorativa. Pochi conoscono e utilizzano le
tutele previste dalle leggi per facilitare il mantenimento e il reinserimento: solo il 7,8% ha
chiesto il passaggio al part-time, un diritto di
cui è possibile avvalersi con la Legge Biagi,
poco meno del 12% ha beneficiato di permessi retribuiti (previsti dalla Legge 104 del
1992), solo il 7,5% ha utilizzato i giorni di assenza per terapia salvavita e il 2,1% i congedi lavorativi. Il 30% delle donne che lavorava,
a 4 anni dalla diagnosi di cancro al seno in
stadio iniziale, non ha più un’occupazione
benché dichiari di voler lavorare ancora. La
percentuale sale al 38 per chi ha fatto la chemioterapia rispetto al 27% per chi ha fatto
solo l’intervento chirurgico.
Non tutti conoscono i diritti delle lavoratrici
dipendenti colpite da cancro al seno, esistono infatti: facilitazioni per la sede di lavoro ed i trasferimenti, mansioni confacenti
allo stato di salute, esenzione dal lavoro
notturno, possibilità di richiedere il part-time
o il telelavoro, indennità di malattia, diritto
all’anzianità di servizio, periodo di comporto con divieto di licenziamento, aspettativa
non retribuita, assenza per terapie salvavita,
permessi e congedi lavorativi e pensionamento anticipato.
Per contro i diritti delle lavoratrici autonome
colpite da cancro al seno sono limitati.
Si può auspicare di ottenere alcuni dei vantaggi già esistenti per le dipendenti: assegno ordinario di invalidità oppure l’assegno
mensile legato all’invalidità civile, ma i vincoli
di reddito ed il deficit dell’Inps (che ormai
non ha più risorse quindi tende a dare percentuali basse) non aiuta.
C’è poi la l’indennità di malattia e di degenza ospedaliera non per tutte però, solo per
chi ha gestione separata e professioni orApprofondimento | Attualità
dinistiche, mentre artigiane e commercianti
per esempio non hanno nulla.
Sono tante le problematiche specifiche delle lavoratrici autonome: maggiore necessità
di nascondersi e necessità di lavorare pur
stando male, rischio di rifiutare o ridurre
terapie con effetti collaterali pesanti, “macchina fiscale” che non si ferma, l’impegno
degli studi di settore e l’assoluta impossibilità di rivalersi sulle discriminazioni subite.
La discriminazione esistente è davvero inspiegabile.
Il fatto che sussistano queste evidenti differenze e discriminazioni tra lavoratrici non
deve suggerire una “guerra tra povere”. Il
messaggio è invece quello di passare dal
principio di uguaglianza difficile da declinare
(lavoro dipendente e lavoro autonomo sono
per definizione troppo diversi per poter automaticamente estendere i diritti dell’uno
anche all’altro) al principio di equità.
Riprendere a lavorare è una necessità psicologica, sociale e terapeutica oltre che
economica e quindi conoscere e difendere
i propri diritti (informarsi e farsi aiutare!!) diventa fondamentale.
E’ difficile decidere se e come comunicare a superiori, colleghi, dipendenti, clienti la
propria diagnosi e l’evoluzione della propria
malattia; a volte si verificano spiacevoli fenomeni di mobbing e i caregivers rischiano
depressione e licenziamenti.
In Gran Bretagna, dal 2010, vige una legge
(Equality Act) che impone ai datori di lavoro
di non discriminare le persone disabili e tra
queste anche i malati di cancro. Invero anche l’Italia vanta una normativa a tutela della
parità di trattamento sul lavoro che è precedente a quella anglosassone. Il decreto legislativo n. 216/2003, tra i diversi emendamenti al testo originale, ha introdotto per la
prima volta il concetto di “accomodamento
ragionevole”.
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