WEB
Come essere
nelle prime posizioni
di Google
Un buon posizionamento nei motori di ricerca
non è mai frutto del caso, ma di un lavoro ben fatto.
Come anticipato nell'articolo d'esordio
di questa rubrica sul web (“Che mondo sarebbe senza i motori di ricerca”,
L'Impresa di Comunicazione, n. 35),
approfondiamo il discorso sui motori
di ricerca per capire come ottimizzare
un sito web e le sue pagine interne
affinché siano visibili nelle prime posizioni di Google.
Premetto che, per esigenze di spazio e
considerata la vastità dell'argomento,
saremo costretti ad una panoramica
non troppo dettagliata, ma che comunque toccherà tutti i punti più salienti,
anche in maniera tecnica.
IL CONCETTO DI OTTIMIZZAZIONE
Cosa si intende per “ottimizzazione”?
Personalmente considero tale attività
come un lavoro meticoloso volto alla
cura dei minimi dettagli (per lo più
tecnici) durante l'intero processo di realizzazione (e non solo) di un sito web.
Lo scopo è di non lasciare nulla al caso.
Mi spiego meglio. Un sito web è composto da diversi elementi (dominio,
contenuti, immagini, ecc...), tutti con
finalità e caratteristiche diverse tra loro.
La scelta di tali elementi, quindi, non
deve essere casuale, ma strategica ed oculata. Paradossalmente ogni decisione
deve essere presa in considerazione degli utenti finali e di cosa sia meglio per
loro, senza essere legati troppo ai
motori di ricerca.
Quindi niente trucchi per apparire
primi! L'obiettivo è costruire un sito
web ben fatto ed utile.
10 / L’IMPRESA DI COMUNICAZIONE / N. 36 / 09
QUANDO E PERCHÈ OTTIMIZZARE?
Qualcuno potrebbe chiedersi a cosa serva l'ottimizzazione, in che contesto
applicarla e quando. Sono del parere che
tale attività andrebbe fatta sempre, per
ogni lavoro e per ogni Cliente in quanto porta nuovi visitatori (potenziali clienti), incrementando il business e promuovendo il brand aziendale nella Rete.
Una prima ottimizzazione andrebbe
fatta a monte, durante la progettazione
e la creazione delle pagine. “Un lavoro
di labor limae”, direbbero i latini ed in
particolare Orazio che sottolineava
l'importanza dell'attività di revisione
meticolosa prima della divulgazione
dei suoi versi.
Se il proverbio “chi ben comincia è a
metà dell'opera” conferma la nostra precedente affermazione, non va dimenticato che l'ottimizzazione dovrebbe essere fatta in maniera iterativa (ad esempio mensilmente), anche per un sito
web avviato, quando si hanno a disposizione elementi in più ottenuti dall'analisi delle statistiche interne.
GLI ELEMENTI
Entriamo nel vivo dell'argomento analizzando nel dettaglio gli elementi che
determinano una buona visibilità sui
motori di ricerca. Ricordiamo, però,
che la posizione su un motore di ricerca come Google è il risultato finale
ottenuto da un algoritmo matematico,
dinamico e in parte segreto, che spesso
cambia – e detta – le regole del gioco.
Pertanto le indicazioni che troverete si
basano sull'esperienza personale, ed indiretta, e potrebbero essere già leggermente cambiate nel momento in cui
leggerete queste note.
Abbiamo raggruppato gli elementi in
gioco in sei macrocategorie: il dominio
e le url, il server, il codice (X)HTML, i
contenuti, i link e gli strumenti esterni.
IL DOMINIO E LE URL
Ogni sito web possiede un dominio
che lo identifica nella Rete. È buona
norma registrarne uno che contenga il
nome dell'attività e che non sia troppo
lungo (mettetevi sempre dalla parte
dell'utente che deve digitarlo sul proprio browser!). Se possibile, inserite nel
dominio almeno una parola chiave collegata all'attività.
Per l'estensione, invece, è preferibile
optare sia sul “.it” che sul “.com” (che
in alcuni casi sembrerebbe avere più rilevanza), se ancora liberi.
Anche le pagine interne al sito possiedono un loro indirizzo univoco ed
un loro nome (es: pagina.html).
In questo caso l'URL dovrebbe essere
ottimizzata preferendo delle parole chiave a termini generici o privi di senso.
Vale la pena di citare la tecnica dell'
URL rewriting con la quale si è soliti
trasformare indirizzi di pagine dinamiche spesso incomprensibili e con caratteri speciali (?, &, =) in indirizzi statitici con keyword utili per i motori di
ricerca (esempio di una URL ben
scritta: www.unicomitalia.org/agenziecomunicazione-unicom/reg ione/
Lombardia/).
IL SERVER
Ogni sito web ha un server che lo ospita. Sebbene la tendenza attuale sia quella di acquistare servizi di hosting a prezzi irrisori (20,00 Euro l'anno, ndr), non
sempre questa scelta al risparmio porta
buoni frutti. Puntare su un server affidabile e performante è fondamentale
per la vita stessa del sito web e per la
sua ottimizzazione.
Come detto nel primo articolo, gli spider dei motori di ricerca indicizzano i
siti web durante le ore notturne quando c'è poca attività in Rete. Se in quelle
ore il server è - a vostra insaputa! “fuori uso” o comunque non è raggiungibile, lo spider non potrà visitarlo
per scansionare i contenuti presenti al
suo interno. Inoltre alcuni motori, in
primis Google, possono avere diverse
velocità di scansione del sito con l'obiettivo di indicizzare il maggior numero possibile di pagine ad ogni visita.
Daniele Rutigliano - [email protected]
Questa attività, però, può saturare la
larghezza di banda del server, causando
i famosi “colli di bottiglia” (troppe richieste in un dato istante) o dei downtime (servizio al momento non disponibile). Occhio al server, dunque!
IL CODICE (X)HTML
L'HTML (HyperText Markup Language) è il linguaggio usato per descrivere la struttura delle pagine web. L'XHTML è una sua evoluzione, conforme ad un altro linguaggio standard:
l'XML. Costruire una pagina web con
del codice pulito, leggero e validato secondo gli attuali standard della W3C
(www.w3.org) è sicuramente un buon
inizio. Di contro i siti web realizzati
con altre tecnologie proprietarie (come
Adobe Flash) hanno dei notevoli limiti
di visibilità sui motori di ricerca.
In passato un sito realizzato in Flash era
pressoché escluso da Google in quanto
considerato come un unico “blocco”
con dei contenuti senza alcun valore
semantico. Tuttavia è notizia recente
che nel giro di qualche anno Google
riuscirà ad indicizzare correttamente i
contenuti presenti nei siti in Flash, anche
se - personalmente - credo con risultati
non paragonabili a quelli ottenuti con
pagine scritte in (X) HTML standard.
Se i famosi meta-tag (description e keywords) hanno ormai poca rilevanza per
il posizionamento, hanno un alto valore
semantico tag quali: title e h1/6: se usati correttamente possono contribuire a
far salire una pagina in prima posizione
nel giro di poche settimane.
Per quanto riguarda il layout della pagina è preferibile usarne uno table-less
costruito utilizzando il tag “div”.
Infatti, sebbene le classiche tabelle siano
molto facili da implementare e quasi
sempre cross-browser (“compatibili con
tutti i browser”), richiedono la scrittura
di molto codice appesantendo non di
poco la pagina.
Ai leggeri “div”, sintatticamente corretti, vanno associati i CSS (“fogli di
stile in cascata”) che definiscono stili,
forme e colori della pagina.
I CONTENUTI
I contenuti sono il pane quotidiano dei
motori di ricerca. Ciò non vuol dire
riempire la pagina di testo tanto da obbligare l'utente ad usare ripetutamente
la scomoda barra laterale.
Un buon contenuto per il web è scritto in italiano corretto con frasi brevi e
non troppo articolate, suddiviso in paragrafi ben distinti tra loro, dotati di
sottotitoli, parole chiave in grassetto e
link a pagine interne e a siti esterni (per
approfondimenti sui link si legga il
prossimo paragrafo, ndr).
Cerchiamo di usare tutti i sinonimi delle parole chiave scelte, affinché la pagina
possa essere trovata anche da utenti non
propri del settore. Se il testo prevede
degli elenchi, usiamo i tag specifici (ul
ed ol), idem in presenza di definizioni
(dl) ed acronimi (acronym). Cerchiamo
di usare oculatamente anche immagini
ottimizzate - e pertanto non troppo
pesanti in termini di kilobyte - obbligatoriamente in formati standard (JPG,
GIF e PGN). Se possibile, associamo
all'immagine un testo alternativo usando l'attributo “alt”: diamo una spiegazione testuale a ciò che la foto rappresenta, usando anche (e non solo!)
qualche parola chiave.
I LINK
I link, insieme ai contenuti, fanno la
differenza nel campo dell'ottimizzazione. Prima di tutto è necessario creare
una buona rete interna al sito affinché
tutte le pagine siano ben collegate tra
loro senza che nessuna risulti isolata
dalle altre. Per quanto riguarda i collegamenti esterni bisognerebbe fare
attenzione a cosa si segnala.
Infatti linkare un sito web esterno con
bassa reputazione (leggasi PR), potrebbe influire, o addirittura peggiorare, la nostra.
Tuttavia con qualche piccolo accorgimento tecnico (rel=“nofollow”) è possibile evitare ciò ed avere dei contenuti multimediali ed usabili per l'utente.
Ricordiamoci anche di assegnare un
title descrittivo ed esplicativo ad ogni
lin, cercando
di collegare
siti web con
contenuti affini al nostro.
del Web 2.0, esistono diversi strumenti
utili per promuovere un sito web e i
suoi contenuti, a partire dagli RSS
feed.
Questo popolare formato per la distribuzione di contenuti è in realtà
ancora poco usato consciamente dagli
utenti (italiani). Riconoscibile e ben
visibile dal caratteristico logo arancione, l'RSS è tecnicamente un file XML
contenente delle notizie strutturate
con dei campi prestabiliti (titolo, testo,
data di pubblicazione, ecc...).
Google ed altri motori di ricerca sono in
grado di leggere anche gli RSS; pertanto inseriamo un link alla nostra fonte
RSS nei meta-tag del nostro sito web...
Non sottovalutiamo, invece, gli strumenti gratuiti offerti proprio dal colosso di Mountain View ed in particolare
Google Sitemap (da non confondere
con la classica “mappa del sito” contenente un indice delle sezioni principali).
La Google Sitemap è un file, scritto
sempre in XML, con i link di tutte le
pagine che si desidera far scansionare.
Ad ogni pagina è associata anche una
priorità per dare maggiore importanza
alle novità.A tutti questi elementi
potremmo aggiungere, infine, il peso
che i motori di ricerca attribuiscono in
termini di traffico di visitatori.
Se un sito web ha un numero elevato
di utenti che visitano molte pagine
impiegando diversi minuti di lettura, è
molto probabile che Google lo
preferisca rispetto ad un sito web
“sconosciuto”, classificandolo come
“interessante”.
Possiamo concludere ricordando il “segreto” principale per una buona ottimizzazione: la cura dei dettagli deve essere
rivolta in primo luogo all'utente finale e
solo successivamente ai motori di ricerca.
Daniele Rutigliano
S T RU M E N T I
ESTERNI
Nella Rete,
soprattutto
con l'avvento
11 / L’IMPRESA DI COMUNICAZIONE / N. 36 / 09