Il Secolo XIX - Rubrica “Attenti al Portafoglio” 11 Luglio 2016 LE AREE MENO COLPITE DALL’IMPATTO DELLA BREXIT Quali sono le aree che potrebbero economicamente risentire meno dell’impatto negativo della Brexit? LETTERA FIRMATA e-mail L’inatteso risultato del referendum inglese sulla permanenza della Gran Bretagna all’interno dell’Unione Europea, con la vittoria del fronte favorevole all’uscita (Brexit), ha avuto nel breve un effetto prevedibile sui mercati finanziari. Da una parte sono state premiate tutte le attività ritenute sicure dagli investitori quali, le obbligazioni, alcune valute (yen e franco svizzero) e l’oro; dall’altra sono state penalizzate le attività ritenute più rischiose quali le azioni e la sterlina. Al momento, pur essendo difficile valutare le implicazioni e gli effetti economico finanziari, soprattutto di lungo periodo, di questo inatteso risultato, si stima che la “Brexit” possa avere un impatto negativo compreso tra lo 0,8% e l’1% del GDP dell’area Euro nei prossimi trenta mesi mentre l’impatto sulla Gran Bretagna possa raggiungere, nello stesso periodo, il 3%. Gli impatti di medio periodo più consistenti dipenderanno tuttavia dagli accordi che saranno presi in fu- turo tra le due parti, in particolare sul settore finanziario. Alla luce invece delle quote d’interscambio commerciale, i paesi asiatici, gli Stati Uniti e i paesi emergenti dovrebbero essere tra quelli meno impattati da un punto di vista economico. Tra queste aree quella che, da un punto di vista fondamentale, presenta le migliori potenzialità è l’area dei paesi emergenti. In primo luogo, da un punto di vista azionario, i mercati emergenti nel loro complesso presentano valutazioni inferiori alle medie storiche e ai valori medi dei paesi industrializzati; analogamente, i rendimenti delle obbligazioni rimangono tra i più interessanti sia espressi in valuta locale che in valuta forte. Un secondo fattore positivo è costituito dall’atteggiamento tuttora molto prudente della FED in merito al possibile rialzo dei tassi d’interesse, da cui hanno recentemente tratto vantaggio molte valute dei paesi emergenti. Un terzo fattore importante è costituito dalla relativa stabilizzazione e miglioramento nell’andamento dei prezzi delle materie prime da cui molti paesi emergenti sono particolarmente dipendenti. In chiave negativa, il fattore di gran lunga più importante, soprattutto in un’ottica di lungo periodo, rimane legato alle prospettive di crescita dell’economia cinese, da cui la mica di alcuni di questi fattori è alla base del movimento ribassista che ha portato il prezzo dell’oro, analogamente ai prezzi di altre materie prime, LUCA dai massimi superiori ai 1800$ CORTI [email protected] all’oncia del 2011 ai minimi inQuesta rubrica è firmata feriori ai 1100 $ l’oncia d’inizio ogni lunedì da esperti di 2016. Il movimento di recupero Borsa. Oggi tocca a Luca in atto da inizio anno, e che ha Corti Product Specialist portato il prezzo del metallo Genova. giallo agli attuali livelli supeScrivere a: il Secolo XIX riori ai 1350$ l’oncia, è probaRISPARMIO piazza Piccapietra 21 bilmente dipeso principal16121 Ge - fax 0105388426 mente dal ruolo di bene rifugio rivestito dall’oro. Da questo LE RAGIONI DEL MERCATO punto di vista, l’attuale contesto dei tassi CHE SPINGONO L’ORO d’interesse, in particolare sui titoli di stato Quali sono le motivazioni del buon governativi, ha aumentato l’appeal dell’oro andamento quest’anno del prezzo come bene rifugio. Storicamente, infatti, del metallo giallo? l’handicap di detenere oro rispetto alle obLETTERA FIRMATA e-mail bligazioni governative a basso profilo di rischio era costituito dalla mancanza di reL’andamento del prezzo dell’oro è storicamunerazione offerta dal primo rispetto alle mente dipeso da una molteplicità di fattori seconde. Nel contesto attuale però, in cui i tra i quali ricordiamo la domanda e l’ofrendimenti dei titoli di stato “sicuri” sono, ferta da parte delle Banche Centrali, i prin- nel migliore dei casi nulli se non negativi, cipali soggetti detentori di oro fisico, il vaquesto elemento penalizzante viene lore del dollaro, le attese inflazionistiche, la senz’altro meno, accentuando quindi il crescita dei paesi emergenti e lo status di ruolo dell’oro come nuova valuta rifugio in bene rifugio in momenti di crisi. La dinamomenti d’incertezza. maggior parte delle economie dei paesi emergenti dipende. Da questo punto di vista non ci sono al momento segnali di preoccupazioni particolari, anche se la svalutazione della moneta locale (lo yuan) è ormai arrivata all’8% dai livelli precedenti la decisione estiva del 2015 della Banca Centrale Cinese (PBOC) di abbandonare il peg col dollaro e l’attuale valore dello yuan è ai minimi degli ultimi cinque anni. La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato. Attenti al portafoglio