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Elena Monicelli, 29 gennaio 2013
Scuola di Pace di Monte Sole
Un luogo di memoria educa?
“Invece erano fatti della nostra stessa stoffa, erano esseri umani
medi, mediamente intelligenti, mediamente malvagi, salvo
eccezioni, non erano mostri”
Primo Levi,
I sommersi e i salvati
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Eccidi di Monte Sole – autunno 1944
•Parte di una serie di stragi compiute dall'esercito nazista sulla Linea
Gotica: strategia di dominazione del terrore
•Operazione militare finalizzata al massacro
•800 vittime civili; più di 100 luoghi toccati; 10 partigiani uccisi; 7 soldati
nazisti
•Estrema violenza delle uccisioni
•Tentativo di occultamento della reale natura delle stragi
Ruolo pedagogico di un luogo di memoria
tragica: le domande
•Come educare alla complessità partendo dalla strage più grande
dell’Europa occidentale occupata ?
•Come è possibile ragionare sulla guerra e sulla violenza senza renderle
ragionevoli ?
•Come conciliare l'impatto della sofferenza estrema con un atteggiamento
scientifico ?
“La mania del giudizio è il nemico diabolico
della storia” (e dell'educazione)
•“Se non si vuole che il passato ritorni non basta recitarlo”
•Superamento della “mania del giudizio”
•Volgere lo sguardo dentro di noi: come singoli esseri umani e come società
occidentale
•Ricostruire la genealogia della violenza nazista: in generale e per Monte Sole
•Quali analogie con il presente: i meccanismi
• Continuum di violenza tra crimini di guerra e di crimini di pace
•Rapporto tra empatia con le vittime e riflessione sui perpetratori
Dal passato dei soldati al presente dei/lle
partecipanti
•Emozioni (paura, rabbia, frustrazioni...), bisogni e desideri: strumenti di
violenza
•Esempi dal vissuto dei/lle partecipanti
•Analisi critica deve prevalere sul giudizio
•Approccio montesoliano: consapevolezza autentica sul proprio e altrui
stare nel mondo
•Educazione alla scelta e alla responsabilità individuale
•Come farlo praticamente e chi può farlo: problematicità del testimone
“Il lavoro di memoria” sui luoghi degli eccidi di
Monte Sole/1
•Metodologia: il laboratorio esperienziale
•L'educatrice, l'educatore:
•Competenza multidisciplinare (storia, antropologia, psicologia sociale...)
•Competenza educativa: il/la partecipante partecipa attivamente al
processo di valorizzazione e ampliamento delle competenze e dei saperi
•Competenza relazionale ed emotiva
•Gruppi piccoli e bilanciati
•Il fattore tempo: non meno di una giornata
•Setting: in educazione la forma aiuta la sostanza
“Il lavoro di memoria” sui luoghi degli eccidi di
Monte Sole/2
•Obbiettivi:
•Autenticità (e se fosse una premessa?)
•Che senso ha ricordare eventi tragici del passato per la nostra vita
quotidiana?
•Attivazione di un processo di consapevolezza rispetto ai meccanismi di
violenza e gestione, in questa ottica, delle dinamiche del gruppo
•Alcuni esempi particolarmente significativi:
•Io non sono razzista ma... lo scopri solo al pomeriggio
•Migranti o invasori?
•Rapporti di genere
•“Ormai i giovani usano e si interessano solo alle nuove tecnologie”... per meglio
nascondersi?
•Le/gli insegnanti: una relazione tanto complessa quanto fondamentale
La possibilità di agire il «male»
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