Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole

Scuola di Pace di Monte Sole
Un luogo di memoria educa?
“Invece erano fatti della nostra stessa
stoffa, erano esseri umani medi,
mediamente intelligenti, mediamente
malvagi, salvo eccezioni, non erano
mostri”
Primo Levi,
I sommersi e i salvati
Eccidi di Monte Sole – autunno 1944
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Parte di una serie di stragi compiute dall'esercito nazista
sulla Linea Gotica: strategia di dominazione del terrore
Operazione militare finalizzata al massacro
800 vittime civili; più di 100 luoghi toccati; 10 partigiani
uccisi; 7 soldati nazisti
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Estrema violenza delle uccisioni
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Tentativo di occultamento della reale natura delle stragi
Ruolo pedagogico
di un luogo di memoria tragica:
le domande
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Come educare alla complessità partendo dalla strage più
grande dell’Europa occidentale occupata?
Come è possibile ragionare sulla guerra e sulla violenza
senza renderle ragionevoli?
Come conciliare l'impatto della sofferenza estrema con un
atteggiamento scientifico?
Ruolo pedagogico
di un luogo di memoria tragica:
le domande
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Come riuscire a raccontare Monte Sole senza che lo
sguardo esiti compiaciuto o indifferente sul dolore degli
altri?
Come evitare che Monte Sole diventi inutile tappa di un
problematico turismo della memoria?
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Come preservare la memoria dal“dovere di memoria”?
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Un luogo della memoria tragica educa...: come?
“Se non si vuole che il passato ritorni
non basta recitarlo”
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Ruolo dei testimoni/superstiti: delega del ruolo educativo
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Una ricostruzione che non“turba il sonno”
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Il passato come“racconto docile”
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La retorica che dice“Mai Più”: il passato diventa banale o
misterioso o imperscrutabile
“La mania del giudizio è il nemico
diabolico della storia”
(e dell'educazione)
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Superamento della“mania del giudizio”
Volgere lo sguardo dentro di noi: come singoli esseri
umani e come società occidentale
Ricostruire la genealogia della violenza nazista: in
generale e per Monte Sole
“Una parola domina e illumina i nostri studi: comprendere”
Rapporto tra empatia con le vittime e riflessione sui
perpetratori
“Indugiare nello scarto”:
tra banalizzazione e sacralizzazione
Spiegazione multicausale delle motivazioni degli esecutori
(Browning)
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Quali dispositivi e procedure hanno consentito quella violenza
(Agamben)
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Quali analogie con il presente: i meccanismi
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Continuum di violenza tra crimini di guerra e di crimini di pace
“Ipervigilanza difensiva”(Scheper-Hughes)
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Quali analogie tra passato e presente?
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Analogie vs uguaglianze + eventi vs meccanismi
Fattori fondamentali nella genealogia della violenza nazista esistono solo
nel passato?
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la propaganda e la pubblicità;
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l'educazione;
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i mezzi di comunicazione di massa;
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l'imposizione rigida di modelli e identità;
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la costruzione e la reiterazione, consapevole e non, di stereotipi, pregiudizi e stigmi;
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l'esclusione, il razzismo e la discriminazione;
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l'obbedienza all'autorità (Browning);
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il prestigio sociale (Levi);
il conformismo e la pressione del gruppo;
la categorizzazione e la disumanizzazione dell'altro attraverso il linguaggio verbale e delle
immagini;
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la socializzazione del rancore (Rivera);
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la costruzione del capro espiatorio e di identità oppositive noi/loro.
Dal passato dei soldati al presente dei/lle
partecipanti
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Emozioni (paura, rabbia, frustrazioni...), bisogni e desideri:
strumenti di violenza
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Esempi dal vissuto dei/lle partecipanti
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Analisi critica deve prevalere sul giudizio
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Approccio montesoliano: consapevolezza autentica sul proprio
e altrui stare nel mondo
Educazione alla scelta e alla responsabilità individuale
Come farlo praticamente e chi può farlo: problematicità del
testimone
“Il lavoro di memoria” sui luoghi degli
eccidi di Monte Sole
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Metodologia: il laboratorio esperienziale
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L'educatrice, l'educatore:
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Competenza multidisciplinare (storia,
antropologia, psicologia sociale...)
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Competenza educativa: il/la partecipante
partecipa attivamente al processo di
valorizzazione e ampliamento delle
competenze e dei saperi
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Competenza relazionale ed emotiva
Gruppi piccoli e bilanciati
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Il fattore tempo: non meno di una giornata
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Setting: in educazione la forma aiuta la sostanza
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“Il lavoro di memoria” sui luoghi degli
eccidi di Monte Sole
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Obbiettivi:
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Autenticità (e se fosse una premessa?)
Che senso ha ricordare eventi tragici del passato per
la nostra vita quotidiana?
Attivazione di un processo di consapevolezza rispetto
ai meccanismi di violenza e gestione, in questa ottica,
delle dinamiche del gruppo
Alcuni esempi particolarmente significativi:
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Io non sono razzista ma... lo scopri solo al pomeriggio
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Migranti o invasori?
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Rapporti di genere
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“Ormai i giovani usano e si interessano solo alle nuove tecnologie”... per
meglio nascondersi?
Le/gli insegnanti: una relazione tanto complessa quanto fondamentale
La possibilità di agire il «male»
“Ogni generazione non può ricevere la libertà su di un
piatto pronto,
ogni generazione la deve creare per sé (…)
perché quando non c’è soggettività politica individuale o
collettiva
si crea lo spazio per la costituzione di identità
“definitive”,
di diversità “definitive” in contrasto l’una con l’altra
che sono per definizione potenzialmente violente
e reciprocamente omicide”.
Rada Ivekovic
in Il Cerchio del Ricordo di A.Rossini
Osservatorio Balcani e Caucaso