Arteco Associazione Culturale EDIZIONE 2013 Laboratorio interdisciplinare “L’arte come relazione” 15 ottobre 2013 – 27 novembre 2013 In collaborazione con: Museo di Antropologia ed Etnografia UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Con il contributo di CITTA’ DI TORINO Direzione Centrale Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie Servizio Disabili – Arte Plurale, InGenio, Motore di Ricerca/Comunità attiva CONTENUTI L’arte di fare la differenza – Edizione 2013: il progetto in breve La proposta formativa Finalità Calendario degli incontri formativi Metodo di lavoro Relatrici e relatori Regolamento Contatti e referenti di progetto L’arte di fare la differenza – Edizione 2013: il progetto in breve Il progetto partecipativo intende esplorare e sperimentare i linguaggi dell‟arte quali strumenti critici che “adottano” collezioni museali per (far) riflettere sulle dinamiche di inclusione ed esclusione sociale e culturale attualmente in corso nella società. I beneficiari del progetto (migranti e italiane/i) sono giovani artiste e artiste/i outsider (persone in situazioni di marginalità, disagio o svantaggio psico-fisico e relazionale) coadiuvate/i da educatrici e educatori. Lo scopo principale consiste nell‟attivare un processo collaborativo attraverso una pratica plurale di arte condivisa e relazionale, aperta alla dimensione politica e sociale. Valorizzando e sollecitando la collaborazione tra i diversi soggetti, intendiamo creare opportunità di accesso, partecipazione e protagonismo culturale nel settore dell‟arte contemporanea e del patrimonio materiale e immateriale. Le attività prevedono la realizzazione di: un Laboratorio di formazione interdisciplinare; opere condivise e co-autoriali; una mostra di arte relazionale; un convegno a conclusione dei lavori. Il Laboratorio interdisciplinare attiverà momenti di formazione condivisa, in cui le/i partecipanti saranno al tempo stesso trainers e trainees. Il metodo formativo si ispira infatti all‟empowered peer education e consiste in un trasferimento bidirezionale di competenze e saperi. Nell‟ambito del Laboratorio verranno composti gruppi di lavoro formati da una giovane artista e un/a artista outsider. I gruppi prenderanno parte, in maniera collaborativa, alla ideazione e realizzazione di opere che verranno esposte in una mostra finale quali esiti di un processo che reinterpreta e attualizza i significati del patrimonio del Museo di Antropologia ed Etnografia dell‟Università di Torino. Il convegno avrà la durata di una giornata e riunirà gli attori di progetto, gli esperti, i decisori politici e gli amministratori delle istituzioni locali coinvolte. Durante tale evento saranno presentati e discussi i risultati del progetto. Sono previste la pubblicazione degli atti e la messa on-line di tutto il materiale sul sito www.artedifferenza.it. ~2~ La proposta formativa La fase di formazione consiste in un Laboratorio interdisciplinare finalizzato alla progettazione partecipata delle opere che verranno esposte nella mostra finale. Il Laboratorio operativamente si ispira al metodo dell‟empowered peer education la cui portata creativa risiede principalmente nello scambio di competenze e strumenti che i beneficiari attiveranno con modalità collaborativa: ognuno/a sarà infatti trainer e trainee. Finalità Le attività del Laboratorio intendono: - realizzare un‟iniziativa culturale in partenariato istituzionale attraverso un percorso di formazione, progettazione e sperimentazione concertato e condiviso da giovani artiste e artiste/i outsider, educatrici e educatori, anche museali, e referenti di progetto; - avvicinare le/i partecipanti alle collezioni del Museo di Antropologia ed Etnografia dell‟Università di Torino, favorendo una (prima) esperienza di accesso e partecipazione al patrimonio culturale; - offrire conoscenze tecniche, saperi transdisciplinari e strumenti operativi utili ad una sua “messa in valore” interculturale; - stimolare un pensiero riflessivo, critico e creativo sul tema della diversità culturale; - adottare linguaggi e tecniche dell‟arte al fine di appropriarsi del patrimonio del Museo e delle tematiche culturali e sociali di cui esso è portatore, re-interpretandole attraverso un percorso relazionale e condiviso di rappresentazione culturale che potrà distinguersi per approcci autobiografici; - fornire gli strumenti, concettuali e tecnici, utili per la progettazione partecipata delle opere; - realizzare una buona pratica culturale che ogni partecipante potrà replicare e rielaborare in autonomia al termine del progetto. Durante lo svolgimento degli incontri verranno condotte azioni di monitoraggio, valutazione in itinere e autovalutazione, quest‟ultima da intendersi come processo riflessivo e creativo che offrirà ai beneficiari un‟ulteriore opportunità di responsabilizzazione e consapevolezza, oltre che di protagonismo culturale. Calendario degli incontri formativi Il Laboratorio si svolgerà nel periodo 15 ottobre – 27 novembre 2013 e prevede 5 incontri in sedi diverse. Numero complessivo delle ore di formazione: 12 circa. ~ Martedì 15 ottobre ore 14-16 Incontro conoscitivo Dove: Laboratorio La Galleria – Corso Sicilia 53, Torino Con l‟équipe di progetto ~3~ ~ Mercoledì 30 ottobre ore 13-14 Persone, oggetti, storie in risonanza. La testimonianza di un mediatore di patrimoni interculturali Dove: Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi – Via Accademia Albertina 13, Torino Con Marcelin Enascut e Gianluigi Mangiapane. Introduce Anna Maria Pecci Le sfide e le opportunità della società multiculturale chiedono oggi, a chi opera nel settore delle arti e dei patrimoni, di percorrere strade nuove negli ambiti dell‟accessibilità, della partecipazione e della rappresentazione culturale. Attraverso una pratica di mediazione del patrimonio realizzata nel Museo di Antropologia (progetto “Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa”, 2008-2009), vedremo come sia possibile interrogare il potenziale interculturale di collezioni con lo sguardo e la voce di un “nuovo interprete” dei patrimoni in dialogo con un referente museale. Il potere evocativo degli oggetti di museo e di affezione – messo in risonanza dallo storytelling – ci farà esplorare significati inediti, narrative diverse e storie di migrazione. ore 15-16 Le collezioni del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino Dove: Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi – Via Accademia Albertina 13, Torino Con Gianluigi Mangiapane Il Museo custodisce oggi un patrimonio molto eterogeneo: collezioni etnografiche provenienti da tutto il mondo, mummie egiziane di epoca dinastica e pre-dinastica, reperti archeologici di epoca paleolitica, neolitica, egiziana, greca e romana, resti scheletrici umani recuperati da scavi archeologici nell‟area del Mediterraneo e risalenti a diversi periodi storici, strumenti antropologici di inizio Novecento e fotografie (prevalentemente lastre fotografiche in vetro) che testimoniano l‟attività scientifica dal fondatore del Museo, il prof. Giovanni Marro (1875-1952), e infine la collezione di Art Brut costituita da manufatti artistici realizzati dai ricoverati nell‟Ospedale Psichiatrico di Collegno (Torino) tra la fine dell‟800 e l‟inizio del „900 e raccolti da Marro con criteri rigorosamente scientifici. L‟obiettivo del Laboratorio condotto dal personale del Museo è quello di far conoscere alle/ai partecipanti il patrimonio dell‟Istituzione e quindi dare loro lo spunto per cominciare il lavoro di realizzazione delle nuove opere. ~ Venerdì 15 novembre ore 16-18 Conoscenza e riconoscimento Dove: Galleria RIZOMI_art brut – Corso Vittorio Emanuele II 28, Torino Con Caterina Nizzoli e Nicola Mazzeo L‟art brut è sempre nuova; il linguaggio di ogni singolo creatore ha nella novità, nella differenza con il già fatto, una delle caratteristiche più importanti perché possa essere definito art brut. E tuttavia questo principio solo differenziale nasconde quei principi di autonomia e coerenza interna che possono invece essere riconosciuti precisamente per il fatto che rappresentano le caratteristiche essenziali di ciò che chiamiamo arte. Nella sua continua novità l‟art brut rimane arte e da qui si deve partire. ~4~ Approfittando del lavoro del creatore genovese Davide Raggio (1926-2002) esposto in galleria, e attraverso uno spaccato complessivo del suo lavoro offerto verbalmente, si propone l‟individuazione e il riconoscimento di quei tratti che rendono la sua opera un linguaggio fatto di parti interrelate, autentico e originale e che articola una precisa visione del mondo. La visione del mondo di Judith Scott, creatrice che rappresenta il massimo delle caratteristiche di impermeabilità al mondo comune, è difficilmente raggiungibile. Il suo lavoro tuttavia, come quello di Donald Mitchell, altro creatore che lavora al Creative Growth Art Center di Oakland, permette di inquadrare perfettamente quel principio di spontaneità che se da un lato è di fondamentale importanza per la generazione di un‟opera d‟arte dall‟altro deve essere tutelato con la massima attenzione da quanti rendono esprimibile il lavoro di persone più deboli; il riferimento naturalmente è al mondo degli atelier creativi. Le opere di Luigi Lineri e Marcello Cammi creatori che hanno espresso il proprio fare anche in direzioni diverse da quella considerata brut permettono di introdurre il principio della gradualità per sfuggire a una logica del tutto o niente che solo in pochissimi casi funziona. Se nel grandissimo Adolf Wölfli arte ed esistenza costituivano un tutt‟uno, in Marcello Cammi vediamo un‟arte più ammiccante al pubblico e meno personale così come in Lineri vediamo l‟esistenza di una zona molto circoscritta di impermeabilità al mondo che diventa non a caso la sorgente della parte più significativa del suo lavoro. ~ Giovedì 21 novembre ore 17-20 Arte e relazione. L’esperienza di una coppia di artisti Dove: Casa-atelier – Via Camporelle 50, Cambiano (TO) Con Andrea Caretto e Raffaella Spagna L‟incontro sarà occasione per approfondire l‟ampio e complesso tema dell‟arte relazionale. Ripercorrendo la carriera artistica di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, analizzandone le opere e discutendone le posizioni, gli artisti coinvolti nel progetto avranno l‟opportunità di confrontarsi con chi, da anni, vede nell‟opera d‟arte un luogo di dialogo e scambio. Saranno presi in considerazione i caratteri specifici di questo tipo di arte: l‟abbandono di oggetti tipicamente estetici, la creazione di dispositivi in grado di attivare la creatività del fruitore, la sua partecipazione nella costituzione dell‟opera, l‟importanza riservata al processo di realizzazione, inteso come prezioso incontro con l‟altro. ~ Mercoledì 27 novembre ore 16-17,30 Guardare e comprendere l’altro: influenze e interdipendenze nelle pratiche artistiche condivise. Incontro con i protagonisti di L’arte di fare la differenza Edizione 2012 Con Tea Taramino Dove: Promotrice delle Belle Arti – Viale Balsamo Crivelli 11, Torino I nuovi scenari dell‟arte contemporanea sembrano caratterizzati sempre più dalla dimensione fluida, migratoria e partecipativa, che si esprime attraverso la ricerca di modalità inedite basate sull‟incontro delle differenze, la costruzione temporanea di soggettività multiple, la produzione di “poetiche dell‟altrove”: un flusso in apparenza disordinante che esula dal “regolare” per testimoniare qualcosa che ha a che fare con l‟estetica, ma nello stesso tempo con altre discipline facendo emergere nuove figure e nuovi linguaggi che guardano in maniera attiva ai bisogni, alle contraddizioni e alle potenzialità della realtà sociale. ~5~ Il progetto L’arte di fare la differenza, che si inserisce in questo contesto, coinvolge diverse figure umane e professionali e di conseguenza molti aspetti del fare e dell‟essere. Tale processo artistico partecipato è qualificato da un continuo e delicato andirivieni tra l‟io e il noi che avviene all‟interno di complessi itinerari che avvicinano e combinano arte, antropologia, storia dell‟arte, educazione, terapia, abilità e disabilità, agio e disagio, lontananza geografica culturale e temporale. L‟incontro è focalizzato sull‟itinerario fra le opere, guidato e commentato da: Simone Bubbico, Caterina Cassoni, Marcello Corazzi, Ario Dal Bò, Michela Depetris, Cheikh Diop, Mirko Dragutinovic, Giulia Gallo, Virginia Gargano, Daniela Leonardi, Isabella Mazzotta, Enrico Partengo, Marius Pricina, Beatrice Rosso, Arianna Uda autori delle opere di L’arte di fare la differenza 2012, come importante momento di scambio a contatto con le 5 installazioni, visibili per la prima volta tutte insieme e in dialogo con le altre realizzazioni di arte relazionale esposte in Arte Plurale (www.comune.torino.it/pass/arteplurale). ~~~ Al termine degli incontri di laboratorio: »»» Avvio della progettazione condivisa delle opere Le modalità di svolgimento degli incontri di ideazione e produzione delle opere saranno concordate da ogni gruppo a partire dalle esigenze e disponibilità delle/dei rispettive/i componenti. ~~~ Metodo di lavoro Coerentemente con le finalità del Laboratorio e con l‟approccio metodologico basato sulla progettazione partecipata, ogni incontro formativo si distinguerà per un confronto aperto e riflessivo tra le/i partecipanti e le/i relatrici/tori, in un‟ottica di scambio, collaborazione e arricchimento reciproci. È prevista la distribuzione di materiale didattico, ove disponibile e/o su richiesta delle/dei partecipanti. Durante lo svolgimento del Laboratorio e nelle fasi di produzione delle opere verranno effettuate riprese audio-video e fotografie con lo scopo di documentare le fasi di progetto, sia per usi interni di verifica e archiviazione, sia per usi esterni di comunicazione e promozione dell‟iniziativa. ~6~ Relatrici e relatori Fabio Cafagna È dottorando in Storia della critica d‟arte presso l‟Università di Roma “La Sapienza” e vicepresidente dell‟associazione culturale Arteco di Torino. Interessato ai rapporti tra le arti e le scienze, si è laureato nel 2009 con una tesi dal titolo Indizi, sintomi, impronte. Esperienze artistiche e scientifiche nell’Ottocento. Dal 2008 collabora alla schedatura del patrimonio della GAM – Galleria d‟Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Nel 2010 è assegnista dell‟Accademia Nazionale di San Luca di Roma, per la quale conduce una ricerca sulle cere anatomiche italiane dell‟Istituto Wellcome di Londra. Nel biennio 2010-11 cataloga per la Regione Piemonte le incisioni contemporanee del Gabinetto delle stampe e dei disegni della Biblioteca dell‟Accademia Albertina di Torino. Andrea Caretto / Raffaella Spagna esplorano le relazioni profonde che legano gli esseri umani all'ambiente; essi concepiscono l'arte come una forma di ricerca, un modo libero di investigare le dimensioni multiple della realtà: caratteri formali e qualitativi della materia, ma anche aspetti fisici quantitativi, questioni filosofiche e sociali, sviluppando processi che evolvono nel lungo periodo. Siano esse installazioni, azioni collettive, perfomance o sculture, i loro lavori sono sempre il risultato di un "processo relazionale", nel senso che emergono dalla complessa rete di relazioni che gli autori stabiliscono con differenti elementi (organici, inorganici, viventi, ecc.) dell'ambiente in cui operano. In linea con le loro rispettive formazioni - l‟architettura del paesaggio per Spagna, le scienze naturali per Caretto - essi generano installazioni complesse, che presentano allo stesso tempo l‟indagine, lo studio, la dimostrazione e la sperimentazione del nostro rapporto con l‟ambiente. I loro lavori indagano la complessa rete di relazioni esistente tra le cose: le modalità di percezione dell'ambiente, i cicli di trasformazione della materia e la morfogenesi, la relazione selvatico/coltivato e il processo di domesticazione, le trasformazioni del paesaggio ... Collaborano stabilmente dal 2002 esponendo in istituzioni pubbliche e private in Italia e all‟estero; collaborano inoltre con il Centro di Ricerca Interuniversitario IRIS (Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità) dell‟Università di Torino e Brescia e con la Facoltà di Scienze della Formazione dell‟Università di Torino. Sono tra i fondatori dell‟associazione di artisti Diogene che tra le varie attività promuove la residenza internazionale per artisti “Diogene Bivaccourbano” (www.progettodiogene.eu). Vivono e lavorano a Torino. Per maggiori informazioni: http://www.esculenta.org/biography.htm. Erika Cristina Erika Cristina si laurea nel 2008 in Museologia e Storia del collezionismo all‟Università degli Studi di Torino, nel 2012 ottiene il diploma presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell‟Università degli Studi di Genova e nel 2013 il diploma presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell‟Archivio di Stato di Torino. Dal 2007 al 2011 lavora presso l‟Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, occupandosi del materiale grafico conservato nel Gabinetto dei disegni e delle stampe e partecipando alla revisione del catalogo delle opere della Pinacoteca e dei depositi dell‟Accademia e alla programmazione culturale legata alla Biblioteca accademica. A febbraio 2010 ottiene una borsa di ricerca del Master dei Talenti della Società Civile (promosso dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione Goria) per terminare la catalogazione dei fondi grafici dell‟Accademia. Dal 2010 collabora con la Fondazione Ordine Mauriziano, lavorando a progetti di schedatura e riordino archivistico presso l‟archivio storico e l‟archivio di deposito. Ha lavorato come mediatrice presso la Palazzina di caccia di Stupinigi e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. È socio fondatore dell‟Associazione Culturale Arteco. Marcelin Enascut È nato in Romania dove si è diplomato in Teologia Romano-Cattolica e ha svolto attività socioassistenziali e culturali. Nel 2000 è emigrato in Italia e nel 2003 ha deciso di seguire un corso per mediatori culturali. Subito ha iniziato a lavorare nell‟ambito educativo minorile all‟interno di ~7~ varie comunità di minori stranieri. Dal 2007 lavora nel Centro Informagiovani del Comune di Torino e per il Sindacato. Gianluigi Mangiapane Dottore di ricerca in Antropologia bioculturale e assegnista di ricerca presso il Polo Museale dell‟Università di Torino, svolge la sua attività scientifica principalmente presso il Museo di Antropologia ed Etnografia. Si occupa sia della catalogazione dei fondi archivistici e fotografici di questa istituzione per fornire una contestualizzazione storica delle collezioni sia dello studio di parte di esse con l‟intento di tutelare e valorizzare tale patrimonio. Nicola Mazzeo È dottore di ricerca in Sociologia. Si è occupato prevalentemente del concetto di ideologia e di teoria dell‟osservazione. Docente di Sociologia della religione e appassionato di Art Brut ha approfondito il rapporto tra religiosità e creatività. Ha fondato la galleria RIZOMI_art brut con Caterina Nizzoli nel 2010. Caterina Nizzoli Critica d'arte, ha lavorato per la galleria Christian Berst-art brut Paris e con Bianca Tosatti; ha collaborato all'allestimento della mostra Beautés Insensées a Monte Carlo e all'archiviazione delle opere del laboratorio della Tinaia, Firenze. Ha fondato l'atelier Asfodelo per l'ASL di parma nel 2008 e la galleria RIZOMI_art brut nel 2010. Anna Maria Pecci Antropologa museale, è stata responsabile scientifica e coordinatrice dei progetti “Migranti e Patrimoni Culturali” (2005/2008) e “Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa” (2008/2009), iniziativa inserita nel progetto europeo MAP for ID - Museums as Places for Intercultural Dialogue. Ha curato i volumi Patrimoni in migrazione. Accessibilità, partecipazione, mediazione nei musei (FrancoAngeli, 2009) e, con G. Mangiapane e V. Porcellana, Arte dei margini. Collezioni di Art Brut, creatività relazionale, educazione alla differenza (FrancoAngeli, 2013). È ideatrice e coordinatrice scientifica del progetto “L‟arte di fare la differenza”. Svolge attività indipendente di ricerca, consulenza e progettazione. Annalisa Pellino Dopo gli studi in Cultura e Amministrazione dei beni culturali presso l‟Università degli studi di Napoli Federico II, prosegue il suo percorso accademico a Torino con il biennio magistrale in Metodologia e storia del museo, del restauro e delle tecniche artistiche. Dal 2010 comincia ad occuparsi degli aspetti teorici e progettuali legati ai temi dell‟educazione attraverso l'arte in ambienti educativi informali e della mediazione del patrimonio culturale sul territorio e nei musei. Dopo vari tirocini formativi in Italia a e all‟estero (presso Halle14 Zentrum für Zeitgenössische Kunst di Lipsia, il FAI Fondo Ambiente Italiano e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli) frequenta il Master in Educational Management per l‟arte contemporanea. Attualmente collabora con Associazione Arteco, associazionedidee e progetto mavica. Contributi per una nuova cultura fotografica. Tea Taramino Conduce, presso il laboratorio La Galleria/Circoscrizione 8/Città di Torino, attività espressive rivolte a persone con disabilità psichica e intellettiva o disagio sociale di qualsiasi età, formazione e provenienza geografica, per progetti di intercultura. In tale sede ricerca e sperimenta metodologie per facilitare l‟esperienza estetica e comunicativa in persone svantaggiate sul piano cognitivo, espressivo, sociale o relazionale e segue tirocini di formazione. Cura workshop, mostre ed eventi per la Città di Torino e per altre istituzioni pubbliche e private, in particolare ARTE PLURALE, manifestazione internazionale di arte relazionale in contesti educativi:(www.comune.torino.it/pass/arteplurale). Promuove la collezione cittadina di Arte Irregolare attraverso InGenio Arte Contemporanea costruendo relazioni con autori e addetti ai lavori, esponenti della contemporaneità artistica ufficiale e non. ~8~ Come artista è presente in manifestazioni nazionali ed internazionali. Dal 2004 al 2007 si è occupata della ideazione, progettazione e direzione della Sezione Ricerche Creative per il Parco Arte Vivente, Centro d‟Arte Contemporanea di Torino. Collabora con la SFEP di Torino, scuola di formazione permanente; dal 2002 al 2011 è stata Docente di Applicazioni Cliniche in Arteterapia scuola di formazione per arte terapeuti VITT3 di Milano. Beatrice Zanelli Nasce nel 1982 a Bologna, nel 2008 si laurea in Storia e tutela del patrimonio archeologico e storico-artistico all‟Università degli Studi di Torino con relatore Prof. Giovanni Romano. Dall‟ottobre 2007 inizia la collaborazione con l‟Accademia Albertina, segue il censimento delle opere della Pinacoteca Albertina e dei gessi conservati nelle aule, l‟inventariazione e la catalogazione del Gabinetto delle Stampe e dei Disegni, l‟organizzazione di convegni ed eventi espositivi. Nel 2009 è ideatrice e responsabile, per l‟Accademia Albertina, dei progetti promossi dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, patrocinati dalla Soprintendenza dei Beni Storico-Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte: “Valorizzazione delle Gipsoteche Piemontesi” e “Impasto di culture”. Nel 2010 rientra tra i ricercatori per il Master dei Talenti della Società Civile promosso dalla Fondazione CRT di Torino, con il progetto di schedatura definitiva della Pinacoteca Albertina. Dal 2010 fonda Arteco con Erika Cristina e Fabio Cafagna. Due anni dopo comincia il Dottorato in Storia dell‟architettura e dell‟urbanistica al Politecnico di Torino. Nel 2013 inizia la collaborazione con la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli seguendone il dipartimento educazione. Regolamento Le/i partecipanti sono tenute/i a frequentare almeno 4 incontri dei 5 previsti dal Laboratorio. Le presenze verranno conteggiate sulla base delle firme apposte sull‟apposito foglio distribuito al termine di ogni incontro formativo. Le/i partecipanti saranno coperte/i da polizza assicurativa per tutta la durata del progetto, qualora non preventivamente tutelate/i dagli enti che rappresentano o per conto dei quali prendono parte al progetto (es. mediante tirocinio, stage, etc.). Alle/ai partecipanti verrà richiesta una liberatoria per l‟utilizzo delle immagini che le/li ritraggono in materiali promozionali e divulgativi dell‟iniziativa e attraverso mezzi di comunicazione multimediali (es. stampa, web, ecc.). ~~~ Contatti e- mail: [email protected] Referenti di progetto Fabio Cafagna, Erika Cristina, Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli, Associazione ARTECO Gianluigi Mangiapane e Rosa Boano, Museo di Antropologia ed Etnografia dell‟Università di Torino Anna Maria Pecci, coordinatrice scientifica Tea Taramino, Città di Torino/Direzione Centrale Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie Servizio Disabili ~9~