Care tutte e cari tutti, oggi ho chiesto alla collega e amica
Francesca Tomasi di pubblicare a mio nome, sulla pagina facebook
dell'Associazione Antropologia e Mondo Antico, una breve replica
alla (non) risposta del prof. Bettini. Ne potete vedere il testo
qui sotto, o fra i commenti all'indirizzo https://itit.facebook.com/AntrMondAnt. Alla replica mi hanno indotto fra
l'altro le calorose e amichevoli sollecitazioni di alcuni fra voi:
ve ne ringrazio. Ovviamente non la considero niente più che una
puntualizzazione: il dibattito autentico dovrà riprendere altrove,
dimenticato il trascurabile episodio. Un caro saluto, e a presto
risentirvi, Federico
Buongiorno, colleghe e colleghi. Sono Federico Condello: ho
chiesto accoglienza su fb a una cortese amica, visto che
personalmente non ho un account (sapete, l'età). Ci tengo a
ringraziare Bettini per la sua pacata e argomentata risposta al
mio articolo (http://ilmanifesto.info/in-classe-con-erodoto).
Spero di non imbarazzarlo troppo se gli ricordo che il convegno
milanese era in diretta streaming: per questo ho potuto citare
alla lettera alcuni dei suoi felici slogan. Si tenga conto della
diretta anche per la rilevazione applausometrica, se la si giudica
un buon criterio: chissà quanti altri professori plaudenti oltre
ai «seicento (dico: seicento)» di cui Bettini si compiace. Io ho
sentito anche qualche protesta, ma forse era un'interferenza.
Quanto al resto, mi auguro che in un dibattito così serio non
prevalga il populismo; che alle colleghe e ai colleghi del liceo
classico non siano propinate come novità trovate a volte banali,
generiche e fin troppo accademiche; e che del loro lavoro non sia
fatta la caricatura, perché di ciò si tratta, se si riduce la
questione a "grammatichetta" contro "cose interessanti". Chi
semplifica a tal punto se ne deve poi assumere la responsabilità:
specialmente chi, studioso stimato e ascoltato, dovrebbe sentire
una responsabilità doppia. Su, ricominciamo, senza nervosismo. E
senza scordare mai un punto capitale: il problema non è solo la
crisi delle iscrizioni, con conseguente caccia al consenso,
pericolosa se non ponderata; il problema è anche, direi
soprattutto, il venir meno della funzione sociale (il mai
abbastanza oliato "ascensore") che il liceo classico ha avuto e ha
ancora; e che continuerà ad avere, se non se ne liquidano i
contenuti più qualificanti: lo studio paziente delle lingue, la
traduzione in tutti i suoi aspetti e livelli, il senso profondo
della storicità. Se si rinuncerà a qualche slogan e a qualche
spot, e si dirà finalmente una parola chiara su questi temi, molti
equivoci saranno dissipati. Grazie per la vostra attenzione.
Saluti cordiali da una "dolce Università" dove ogni anno arrivano
molte migliaia di matricole, tante dal liceo classico,
puntualmente fra le migliori in ogni corso di studio, perché hanno
lavorato duro e hanno avuto insegnanti ottimi.
------- Federico Condello Alma Mater Studiorum-Università di
Bologna Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica via
Zamboni 32, I-40126 Bologna (Italy) tel.: (+39)0512098539 skype:
federico.condello https://www.unibo.it/sitoweb/federico.condello