ic at v m ie te ys Rew i S ad I l ica in Cl L VA u r E LL a cORR B DO OS Ruolo dell’analisi molecolare nel bambino con sospetta diarrea congenita Vincenza Pezzella e Roberto Berni Canani Dipartimento di Medicina Traslazionale - Sezione Pediatrica, Laboratorio Europeo per lo Studio delle Malattie Indotte da Alimenti (ELFID), Università degli Studi di Napoli "Federico II” INTRODUZIONE Le diarree congenite (CDD) sono un gruppo di rare enteropatie ereditarie caratterizzate da un tipico inizio nelle prime settimane di vita (1,2). Nonostante la maggior parte di queste patologie sia caratterizzato da un quadro clinico in gran parte simile, le cause, la gestione e la prognosi delle varie forme di CDD sono molto diverse. Per gran parte di queste condizioni, la diarrea cronica severa rappresenta la principale manifestazione clinica, più raramente la diarrea è soltanto una componente di un quadro multiorgano più complesso. Nella maggior parte dei casi, la terapia appropriata deve essere avviata immediatamente per prevenire la disidratazione e gravi complicanze a breve e lungo termine (1). Esistono anche forme relativamente più lievi di CDD, con un quadro clinico meno grave e che possono rimanere non diagnosticate fino all’età adulta. Ad oggi, nella maggior parte dei casi di CDD sono noti i geni responsabili di malattia. Pertanto, l'analisi molecolare ha assunto un ruolo fondamentale nell’approccio diagnostico in queste patologie. Recentemente abbiamo proposto una classificazione delle CDD in quattro gruppi in relazione al principale meccanismo fisiopatologico responsabile (3): Congenital diarrheal disorders (CDDs) are a group of inherited enteropathies with a typical onset early in the life. Infants with these disorders have frequently chronic diarrhea of sufficient severity to require parenteral nutrition. For most CDDs the disease-gene is known and molecular analysis may contribute to an unequivocal diagnosis. We review CDDs on the basis of the genetic defect, focusing on the significant contribution of molecular analysis in the complex, multistep diagnostic work-up. New entities were also presented. I II III IV difetti di digestione, assorbimento e trasporto di nutrienti ed elettroliti difetti di differenziazione e polarizzazione degli enterociti difetti della differenziazione delle cellule enteroendocrine difetti di modulazione della risposta immunitaria intestinale Questa classificazione può essere un pratico punto di partenza per il complesso approccio diagnostico ai pazienti con sospetta CDD. EPIDEMIOLOGIA Come è facile osservare dai dati riportati in Tabella 1 fatta eccezione per il malassorbimento di fruttosio (FM) (3), le CDD sono generalmente molto rare. Alcune CDD sono più frequenti nei gruppi etnici dove sono consueti le unioni tra consanguinei o in alcune aree geografiche a causa dell’effetto fondatore (2,3). In un recente studio nazionale italiano, è stata descritta un’incidenza di 3 casi di CDD su 5.810 neonati ricoverati per diarrea in terapia intensiva neonatale, in un periodo di tre anni (4). Uno studio della Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP nel 1999 denominata SIGEP) ha stimato che le cause più comuni di CDD sono l’alterata modulazione della risposta immunitaria intestinale e i difetti di differenziazione e polarizzazione degli enterociti (5). Key Words Chronic diarrhea, genes, enteropathies, prenatal diagnosis, total parenteral nutrition APPROCCIO DIAGNOSTICO Il moderno approccio diagnostico alle CDD è un processo a più fasi che prevede l'attenta valutazione dei dati anamnestici e clinici, i comuni esami di laboratorio e l’analisi molecolare. In alcuni casi può essere necessario il ricorso a procedure strumentali [Figura 1]. Una storia familiare positiva per diarrea cronica ad esordio precoce, polidramnios e/o evidenza ecografica di anse intestinali dilatate durante la gravidanza sono elementi altamente suggestivi di CDD. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(1):9-13 99 Clinical Systematic Rewiev Tabella 1 Classificazione, Epidemiologia e Geni coinvolti nelle principali forme di CDD Gene OMIM Esone number Nome Posizione Proteina Trasmissione e incidenza AR, 1:60.000 in Finlandia; più bassa in altri gruppi etnici AR, 1:5.000; più alta incidenza in Groenlandia, Alaska e Canada 1. Difetti di digestione, assorbimento e trasporto di nutrienti ed elettroliti Deficit congenito di lattasi (LD) Deficit congenito di sucrasi-isomaltasi (SID) Deficit congenito di maltasi-glucoamilasi (MGD) Malassorbimento glucosio-galattosio (GGM) LCT (Lattasi) 603202 17 2q21.3 Lattasi-prolizina ad attività idrolasica SI (Sucrasi-Isomaltasi) 609845 48 3q26.1 Sucrasi-isomaltasi MGAM (Maltasi-Glucoamilasi) 154360 7q34 Attività maltasi-glucoamilasi Pochi casi descritti SLC5A1 182380 22q13.1 Cotrasportatore intestinale Na/glucosio (SGLT1) AR, poche centinaia di casi descritti 15 126650 21 7q31.1 SLC7A7 603593 11 14q11.2 SLC10A2 601295 6 13q33.1 CFTR PRSS7 602421 27 25 7q31.2 21q21 Trasportatore Glucosio/fruttosio (GLUT5) Trasportatore basolaterale di glucosio 2 (GLUT2) Trasportatore Intestinale zinco-specifico Scambiatore cloro/bicarbonato Trasportatore basolaterale di AA Trasportatore ileale di Sali biliari dipendente da sodio CFTR Inibitore di serina-proteasi PRSS1 276000 5 7q34 Tripsinogeno cationico SPINK1 167790 4 5q32 Inibitore della secrezione di tripsina pancreatica Deficit congenito di lipasi pancreatica (APL) PNLIP 246600 13 10q25.3 Lipasi pancreatica Abetalipoproteinemia (ALP) MTTP 157147 17 4q27 Proteina microsomiale che trasferisce trigliceridi AR, circa 100 casi descritti; più alta la frequenza tra Ashkenazi Ipobetalipoproteinemia familiare (HLP) Apo B 107730 26 2p24.1 Apolipoproteina B 100/48 Autosomica co-dominante 5q31.1 SAR 1B proteina che interviene nel traffico intracellulare di chilomicroni AR, circa 40 casi descritti 19q13.2 Inibitore dell'attivatore del fattore di crescita degli epatociti (HGF) AR Sconosciuta AR Malassorbimento di fruttosio (FM) SLC2A5 (?) Sindrome di Fanconi-Bickel (FBS) 138230 SLC2A2 Acrodermatite enteropatica (ADE) SLC39A4 Cloridorrea congenita (CCD, DIAR 1) SLC26A3 Intolleranza alla proteina lisinurica (LPI) Malassorbimento primitivo di acidi biliari (PBAM) Fibrosi Cistica (CF) Deficit enterochinasi 1p36.2 138160 10 3q26.2 607059 12 8q24.3 Pancreatite ereditaria (HP) Malattia da accumulo di chilomicroni (CRD) SAR1B 607690 Diarrea Congenita da perdita di Sodio (CSD, DIAR 3) SPINT2 (solo nella forma sindromica) 605124 SBDS 607444 Sindrome di Shwachman-Diamond (SDS) Diarrea associata a mutazione di DGAT1 Diarrea familiare associata a mutazione di GUCY2C 8 DGAT1 Sintesi di trigliceridi GUCY2C Gene codificante la guanilato-ciclasi intestinale più di 40% AR, raro, più alta frequenza tra consanguinei AR, 1:500.000 AR, sporadico; frequente in alcune etnie AR, circa 1:60.000 in Finlandia e Giappone; rara in altri gruppi etnici AR AR, 1:2.500 AR AR, casi con mutazioni composte in diversi geni; le mutazioni di SPINK1 possono provocare una pancreatite tropicale 2. Difetti nella differenziazione e polarizzazione degli enterociti Atrofia congenita dei microvilli (DIAR 2) MYO5B Enteropatia congenita a ciuffi (DIAR 5) EpCAM Diarrea Sindromica TTC37 SKIV2L 606540 185535 40 18q21.1 Miosina B Molecole di adesione di cellule epiteliali Proteina con 20 tetratricopeptidi AR, rara; più alta la frequenza tra Navajo AR, 1:50-100.000; più alta tra gli Arabici 9 2p21 45 5q15 2 10q21.3 Fattore di trascrizione basico elica-doppia-elica AR, pochi casi descritti 5q15-q21 Enzima per elaborazione della proinsulina di tipo I AR Xp11.23-q13.3 Fattore di trascrizione X-linked, molto rara 21p22.3 Fattore di regolazione autoimmunitario AR, 1:400.000 3. Difetti nella differenziazione di cellule enteroendocrine Diarrea congenita malassorbitiva (CMD, DIAR 4) NEUROG3 604882 Deficit di Proproteina convertasi 1/3 (PCD) PCSK1 162150 4. Difetti di modulazione della risposta immunitaria intestinale Dsfunzione immunitaria, FOXP3 poliendocrinopatia, X-linked (IPEX) Sindrome IPEX-like 11 Sconosciuto Sindrome polighiandolare AIRE autoimmune tipo I (APSI) o APECED 10 304790 Enteropatia autoimmune associata ad immunodeficienza Sconosciuto Enteropatia autoimmune associata a colite Sconosciuto Non X-linked 607358 14 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(1):9-13 AR, AD (1 famiglia) Ruolo dell’analisi molecolare nel bambino con sospetta diarrea congenita Bisogna tener conto che anche durante le prime settimane di vita infezioni e allergie alimentari sono cause frequenti di diarrea cronica (3), e che tali condizioni, oltre alle malformazioni del tratto gastrointestinale, devono essere sempre preliminarmente escluse (1,2). Un passo importante nel processo diagnostico della CDD è l'identificazione di una diarrea conseguente a meccanismo osmotico o secretorio attraverso la misurazione degli elettroliti fecali (Na+ e K+) [Figura 1]. È sempre importante misurare anche la concentrazione di Clnelle feci per escludere una cloridorrea congenita (CLD), caratterizzata da un’elevata perdita fecale di tale ione (> 90 mmol / L) (6). Successivamente grazie al risultato di altri esami di laboratorio o strumentali e alla risposta ad eventuali diete speciali il percorso diagnostico proseguirà sino all'analisi molecolare, oggi disponibile per la maggioranza dei casi [Figura 1]. DIAGNOSI MOLECOLARE La maggior parte dei geni responsabili della CDD non sono particolarmente grandi, e questo ha permesso di utilizzare tecniche come il sequenziamento genico per l'analisi molecolare (1). La Tabella 1 mostra che solo in pochi casi non può essere eseguita una diagnosi molecolare. L’analisi delle mutazioni nei geni responsabili di CDD può aiutare a predire il fenotipo della malattia, sulla base dell'effetto della mutazione (una mutazione “nonsense” che abolisce completamente l'attività della proteina dovrebbe dar luogo ad una malattia più grave di un “missense”, che coinvolge una regione di proteina con Sospetto di CDD Elettroliti fecali Osmotica Normale istologia/ME Malassorbimento generalizzato Monosaccaridi o formula priva di CHO Na>145mM/L Sindrome intestino corto Normale lunghezza intestino Malassorbimento di fruttosio No infiammazione Infiammazione cronica estesa alla lamina propria Anti-cromogranina A Tri<10mg/dl Chol. 25-40mg /dl No cellule enteroendocrine con altre cellule normali Abetalipoproteinemia APOB Ipobetalipoproteinemia Normal TG e APOB MTP Fruttosio + formula priva CHO Neurog3 H2 test glucosio SGLT1 SARA2 Malattia da accumulo di chilomicroni Normali cellule caliciformi di Paneth, enteroendocrine ed epiteliali Anendocrinosi enterica Disendocrinosi enterica DRA Cloridorrea congenita No infiammazione variabile astrofia dei villi Colestiramina ASBT Malassorbimento di acidi biliari primari Enteropatia Autoimmune Epitelio a ciuffi EpCAM Foxp3 S.IPEX-like Enteropatia a ciuffi IPEX Inclusioni microvillari intracitoplasmatiche al ME Enteropatia autoimmune associata a immunodeficienza Malassorbimento di glucosio-galattosio Sodiorrea congenita CI>90mM/L Infiammazione cronica, iperplasia delle cripte e astrofia dei villi Rx digerente H2 breath test al fruttosio Normale istologia Enterociti ricchi di grassi Malassorbimento di nutrienti specifici Secretiva MY05B Enteropatia autoimmune con colite M. da inclusione dei microvilli AIRE S. Polighiandolare autoimmune Sangue Breath test Trial dietetico/terapeutico Analisi molecolare Istologia Elettroliti fecali Figura 1 Indicazioni per un moderno approccio diagnostico alle principali forme di CDD Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(1):9-13 11 Clinical Systematic Rewiev attività meno critica). Tuttavia, una chiara correlazione genotipo-fenotipo non è sempre facile da dimostrare. Inoltre, in alcune forme di CDD come la CLD è stato suggerito il ruolo di geni modificatori del fenotipo, ereditati indipendentemente dal gene-malattia (7). Tabella 2 Analisi molecolare disponibili presso il nostro Centro malattia gene Deficit congenito di sucrasi-isomaltasi (SID) SI Malattia da accumulo di chilomicroni (CRD) SAR1B RECENTI PROGRESSI Malassorbimento di acidi biliari primari (PBAM) SLC10A2 La ricerca nel campo delle CDD è molto Acrodermatite enteropatica (ADE) SLC39A4 attiva e nell’ultimo anno sono stati ottenuti interessanti risultati con la dimostrazione di Intolleranza alla proteina lisinurica (LPI) SLC7A7 due nuove entità. In due fratelli appartenenti ad una famiglia di Ebrei Ashkenazi è stata Cloridorrea congenita (CCD) SLC26A3 identificata e caratterizzata una rara mutaMalassorbimento glucosio-galattosio (GGM) SLC5A1 zione nel gene DGAT1, uno dei due enzimi che catalizza la sintesi dei trigliceridi (8). La Malattia da accumulo di microvilli (DIAR 2) MYO5B perdita di funzione in omozigosi è associata Enteropatia a ciuffi (DIAR5) EpCAM a CDD e la mutazione riguarda una delezione dell'esone 8 e un allele nullo. Come il Fibrosi Cistica (CF) CFTR deficit di DGAT1 provochi diarrea non è SPINK1 ancora completamente chiaro, probabilPancreatite ereditaria (HP) PRSS1 mente un accumulo di substrati lipidici come diacilgliceroli o acil CoA a livello intestinale risulta tossico per gli enterociti. Clinicamente entrambi i bambini presentavano pochi giorni dopo la nascita vomito, dolori addominali, diarrea acquosa non ematica severa (8-10 evacuazioni/die), con sviluppo di acidosi metabolica e disidratazione, enteropatia protido-disperdente (con valori di α1 anti-tripsina fecale tra 8 e 20 mg/g e ipoalbuminemia). In entrambi i casi si è resa necessaria la nutrizione parenterale ed infusioni di albumina. La seconda nuova condizione riguarda una forma di CDD di tipo secretivo secondaria ad una mutazione eterozigote missenso (c.2519G "T) nel gene GUCY2C (9). La sostituzione coinvolge il sito catalitico e probabilmente altera l’attività guanilato-ciclasica del recettore della guanilina. La guanilina è un peptide secretivo endogeno in grado di attivare la guanilato ciclasi e aumentare i livelli intracellulari di cGMP. L’esposizione del recettore mutante alla guanilina determina un abnorme aumento della produzione di cGMP in grado di provocare iperattivazione del CFTR con conseguente significativo aumento della secrezione di fluidi da parte degli enterociti. La mutazione è stata identificata studiando 32 membri di una famiglia norvegese. Le caratteristiche cliniche ricorrenti tra i membri erano diarrea acquosa, meteorismo, dolori addominali, disidratazione, acidosi metabolica e squilibri elettrolitici, distensione addominale e dilatazione delle anse del piccolo intestino. Dati recenti, infine, si sono resi disponibili riguardo la diarrea sindromica/sindrome trico-epato-enterica (SD/ THE), una grave e rara malattia intestinale (prevalenza stimata 1/1.000.000 nascite, trasmissione autosomica recessiva). Durante il loro decorso clinico, la maggior parte dei bambini richiede nutrizione parenterale e spesso la supplementazione di immunoglobuline. La prognosi dipende dalla gestione ed è in gran parte relativa alla presenza di complicanze legate alla nutrizione parenterale o alle infezioni. Anche con una gestione ottimale, la maggior parte dei bambini riporta ritardo di crescita, bassa statura e lieve ritardo mentale nella metà dei casi. In uno studio condotto in Francia, presso l’Università di Marsiglia, sono state individuate mutazioni a livello della RNA elicasi SKIV2L (10). Questo gene, al pari di TTC37 (già in precedenza associato a questa condizione) codifica per co-fattori del complesso SKI putativo umano. Il complesso SKI è un cofattore eterotetramerico che assicura il controllo della qualità dei mRNA. La forma classica è caratterizzata da 9 segni clinici, di cui 5 si trovano in più dei 2/3 dei pazienti: diarrea congenita severa ad esordio nel primo mese di vita che di solito porta a scarsa crescita e richiede nutrizione parenterale; dismorfismi facciali (caratterizzati da fronte prominente, radice nasale larga ed ipertelorismo); anomalie dei capelli descritti come “lanosi” e fragili; anomalie immunitarie per difetto a carico di immunoglobuline o della produzione di anticorpi; scarsa crescita intrauterina; anomalie cutanee come macchie caffè-latte o xerosi cutanea; epatopatie; difetti cardiaci; e anomalie del palato. Grazie a queste recenti evidenze la diagnosi SD/THE può adesso essere confermata dal sequenziamento diretto di TTC37 e SKIV2L. 12 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(1):9-13 Ruolo dell’analisi molecolare nel bambino con sospetta diarrea congenita UN SITO DEDICATO Per favorire l’approccio diagnostico-terapeutico al bambino con sospetta CDD abbiamo recentemente creato un sito web dedicato a queste condizioni: www.congenitaldiarrhealdisorders.net La consultazione del sito permette, oltre alla conoscenza dei più recenti sviluppi in queste patologie, anche un accesso rapido all’analisi molecolare ed altre procedure diagnostiche. In Tabella 2 sono riportate le patologie in cui è disponibile l’analisi molecolare presso il nostro Centro. Il sito funge, inoltre, da piattaforma per un database dedicato ai pazienti. Questa banca dati fornirà informazioni utili per futuri studi collaborativi. RINGRAZIAMENTI Il lavoro è stato supportato da un finanziamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco (prot. n° MRAR08W002) Corresponding author Vincenza Pezzella e Roberto Berni Canani Dipartimento di Medicina Traslazionale - Sezione Pediatrica Laboratorio Europeo per lo Studio delle Malattie Indotte da Alimenti (ELFID) Università degli Studi di Napoli "Federico II" Via Sergio Pansini, 5 - 80131 Napoli (NA) Tel. + 39 081 7462680/3266 Fax + 39 081 5451278 E-mail: [email protected] Key Points Le diarree congenite (CDD) • sono un gruppo di rare e severe enteropatie ereditarie, caratterizzate da un tipico inizio nei primi giorni di vita. • Nella maggior parte dei casi, la terapia appropriata deve essere avviata immediatamente per prevenire la disidratazione e complicanze a volte anche molto gravi. • La maggior parte dei geni responsabili della CDD non sono particolarmente grandi, permettendo di utilizzare tecniche come il sequenziamento genico per l'analisi molecolare. • L'approccio diagnostico alle diarree congenite è un processo a più fasi che prevede l'attenta valutazione dei dati anamnestici e clinici, i comuni esami di laboratorio, le procedure strumentali e l’analisi molecolare. 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