Eventi Lunedì 11 Ottobre 2010 5 Test genetici, una nuova opzione diagnostica nello studio medico Per l’italiana Nanog Lab, specializzata nella produzione di kit specifici, è la prevenzione l’arma più efficace in sanità U na delle ricadute pratiche della decodificazione del genoma umano, che nel 2000 svelò al mondo i segreti del nostro DNA, è stata la messa a punto di test genetici, indispensabili per diagnosticare le malattie ereditarie nel loro insieme. Oggi sono disponibili oltre duecento test differenti per individuare mutazioni nel DNA e quindi, per verificare la suscettibilità genetica individuale allo sviluppo di diverse patologie, tra cui alcuni tumori (come quello della mammella o del colon). L’individuazione precoce di malattie o della predisposizione ad ammalarsi può aiutare a mettere in atto misure efficaci di prevenzione, ad esempio adottare uno stile di vita diverso e più sano, evitare alcuni alimenti o farmaci, eseguire controlli diagnostici più frequenti e accurati. I test sono eseguibili in qualsiasi momento della vita, ma sono richiesti soprattutto durante la gravidanza, così come subito dopo la nascita e in età adulta. Solo in Italia sono stati eseguiti nel 2007 complessivamente 560 mila test genetici pre e post natali (analisi citogenetiche, analisi di genetica molecolare, analisi immunogenetiche), con un aumento del 30% rispetto al 2004, soprattutto al Nord (dati della Società Italiana di Genetica Umana). Conoscere per prevenire Nanog Lab è il nome dell’azienda tutta italiana che si occupa di test genetici, ormai una realtà nella penisola, e parte determinante del Gruppo Nanog International Lifescience, attivo nel settore della biologia e della scienza in diversi Paesi del mondo. Nanog è il gene caratteristico delle cellule staminali, considerato il fattore chiave della loro pluripotenza. Il servizio di Nanog Lab si svolge in Italia grazie alla collaborazione con il laboratorio Geneticlab di Noventa Vicentina, Centro di Riferimento nazionale per l’esecuzione in Service di analisi di Biologia e Genetica Molecolare, au- torizzato, accreditato e dotato di certificazione di Qualità ISO 9001:2000, nonchè ISO 13485:2003 per la produzione di Dispositivi Medici rivolti alla Genetica Preventiva. “La caratteristica che contraddistingue l’attività di Nanog Lab è la messa a punto di test genetici per l’analisi del Dna, eseguibili anche dal medico e direttamente nel suo studio, attraverso la semplice analisi della saliva prelevata con un Tampone per autoprelievo orale, fiore all’occhiello dell’azienda - interviene Alessandro Maria Lerro, CEO di Nanog Lab - Si tratta dell’unico dispositivo medico marcato CE (cert. N. G2S 08 03 65307 002) secondo la direttiva 93/42/CEE all. V., presente sul mercato e autorizzato dal Ministero della salute per indagini di biologia molecolare da campioni cellulari derivati da prelievo a livello della mucosa orale. Questo sistema, veloce e non invasivo, rappresenta un servizio nuovo e affidabile, perché evita al paziente il disagio di doversi ri- Fattore V di Leiden e fattore II della coagulazione La presenza delle varianti genetiche può dar luogo a trombosi V alutare la predisposizione individuale alla trombosi con test genetici effettuabili con tampone buccale: è possibile con due test combinati per il fattore II della coagulazione, e per il fattore V di Leiden. Il fattore II della coagulazione, o protrombina, ha un ruolo fondamentale nel processo della coagulazione, perché la sua attivazione porta alla trasformazione del fibrinogeno in fibrina e alla formazione del coagulo. La positività al test indica la presenza della variante genetica G20210A associata a livelli elevati di fattore II, con conseguente aumento di rischio trombotico, specie di tipo venoso. La mutazione è presente nel 6-7 per cento dei pazienti con trombosi e sale fino al 18 per cento in quelli con familiarità. Il fattore V di Leiden è un cofattore essenziale per l’attivazione della protrombina (o fattore II) a trombina. Il test positivo indica la presenza di una mutazione G1691A, detta mutazione di Leiden, che si associa a una variante della protrombina dotata di un effetto maggiormente favorente la coagulazione, tanto da essere considerato il fattore di rischio maggiore per lo sviluppo di trombosi venose. Questi test possono essere associati anche alla ricerca di mutazioni nel gene per l’enzima MTHFR, associate a un maggiore rischio trombotico. La ricaduta pra- volgere a un altro laboratorio e nello stesso tempo offre al medico uno strumento diagnostico in più”. Il DNA a portata di mano La procedura per l’autoprelievo e per la diagnosi è semplice: il campione biologico (generalmente la mucosa orale) prelevato dal medico viene ritirato direttamente da Nanog Lab e poi analizzato. Il referto è inviato nell’arco di 72 ore al medico in forma cartacea o digitale (come e-mail, PEC, download dall’area riservata sul server dell’azienda). Tra i vari test genetici a disposizione, ce ne sono alcuni in particolare, il cui responso è utile per attuare la prevenzione: il test genetico per la ricerca dell’HPV, il test per la ricerca della mutazione G1691A nel gene che codifica il fattore V di Leiden e della mutazione G20210A in quello per il fattore II, entrambe coinvolte nel rischio di trombosi, ma anche i test per la malattia celiaca e per l’intolleranza al lattosio. La loro disponibilità rappresenta per il medico una nuova opportunità per seguire in modo più completo il paziente, ma costituisce soprattutto un’arma decisamente nuova per la prevenzione in sanità. Si tratta di una formula innovativa messa a punto da Nanog Lab, che rende particolarmente sicuro ed efficiente l’intero processo, a garanzia delle esigenze di eccellenza della classe medica. tica di questi due test? Conoscere il rischio trombotico individuale, che, è bene saperlo, può aumentare ulteriormente se si associa alla mutazione G20210A del fattore II, in gravidanza, con l’assunzione di contraccettivi orali (che perciò andrebbero evitati) o negli interventi chirurgici. Struttura a doppia elica del DNA Il tampone a secco per prelievo buccale di Nanog Lab Ricerca del papilloma virus umano (HPV) su 29 genotipi Un tampone a secco di Nanog Lab rivela la presenza in maniera semplice e indolore S ono oltre 100 i virus dell’HPV, la maggior parte dei quali responsabili di papillomi benigni della cute, altri di condilomi genitali e tumori maligni. Il test genetico consiste nella ricerca del DNA dell’HPV e nella determinazione del suo genotipo, e permette di individuare cellule infettate dal virus prima ancora che si sia sviluppata un’anomalia cellulare. La ricerca del DNA virale è fatta sia nella donna (con tampone a secco del canale Intolleranza genetica al lattosio Malattia celiaca Dolori addominali, meteorismo e diarrea: in gioco può esserci un’intolleranza al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte e quindi nei suoi derivati. Fare la diagnosi è importante per escludere dalla dieta in modo totale o parziale, a seconda della gravità, gli alimenti che lo contengono, ma addirittura anche alcuni farmaci in cui è presente come eccipiente. Frequente in Italia e generalmente ereditaria, l’intolleranza al lattosio è causata dal deficit di un enzima, la lattasi, necessario per scindere il lattosio in glucosio e galattosio, che arriva perciò non digerito nell’intestino, dove è metabolizzato dalla flora microbica intestinale, generando gas e metaboliti tossici. Nel 90% dei casi il disturbo è riconducibile a una variazione del DNA nella regione regolatrice del gene della lattasi, che può portare a una ridotta espressione di questo enzima nei microvilli dell’intestino tenue. Il test genetico per verificare la predisposizione al disturbo prevede l’impiego di un tampone buccale per il prelievo della saliva e può essere fatto anche subito dopo la nascita. La malattia celiaca è una delle cause principali di malassorbimento, che ha fatto registrare negli ultimi decenni un aumento d’incidenza di nuove diagnosi anche negli adulti e negli anziani e un’elevata prevalenza di forme asintomatiche in soggetti sani. E’ caratterizzata da un danno immunomediato della mucosa dell’intestino tenue scatenato dall’intolleranza al glutine, proteina presente in alcuni cereali, come orzo, frumento, segale, miglio e avena. L’unica cura è l’adozione di una dieta priva di glutine. La diagnosi precoce di celiachia nel neonato o nell’adulto è fondamentale perché permette di escludere il glutine dalla dieta, prevenendo alcune patologie legate al malassorbimento, come la diarrea, l’anemia, l’osteoporosi, l’infertilità, ma nel lungo termine anche il linfoma del tenue. Dal punto di vista genetico la patologia si associa nel 90 per cento dei casi alla presenza di antigeni HLA DQ2 e nei restanti casi a HLA cervicale, biopsia endometriale e tampone a secco strisciato su qualunque zona con lesioni suggestive di HPV), sia nell’uomo a livello dei genitali esterni e del liquido seminale. Il test offerto da Nanog Lab non si limita, come quelli tradizionali, a un referto di sola positività o negatività su 10 genotipi, ma è esteso a 29 (alcuni dei quali associati al rischio tumorale), con la precisa individuazione del ceppo HPV responsabile della positività. DQ8, chiarendo così la prevalenza elevata della malattia in gruppi familiari, variabile tra il 2 e il 10 per cento. Dal momento che questi antigeni sono comuni anche nei non-celiaci, l’esame è più utile per escludere la diagnosi di celiachia, che per confermarla ed è necessaria nei casi dubbi e per individuare le persone a rischio. Un test negativo indica l’assenza della malattia, mentre in caso di positività (e di un quadro clinico tipico), è utile fare ulteriori indagini per confermarla. Eseguire come primo step diagnostico il test genetico è vantaggioso perché in caso di negatività evita l’esecuzione di ulteriori indagini più complicate e invasive, come la gastroscopia, riducendo in ultima analisi i costi. Se il test è positivo, serve invece la conferma con i marker sierologici, cioè anticorpi specifici, e l’esame istologico eseguito nella seconda porzione del duodeno durante l’esame endoscopico, necessario per ottenere l’esenzione della spesa per gli alimenti glutinati.