AZIENDA USL ROMA H Borgo Garibaldi,12 00041 Albano Laziale (Roma) Tel. 06 93.27.1 – Fax 06 93.27.38.66 POLO H/3 PRESIDIO OSPEDALIERO “P. COLOMBO” VELLETRI PROCEDURA LA GESTIONE PROCEDURA PER LA PER GESTIONE CLINICA CLINICA DEI FARMACI DEI FARMACI NELLE UU.OO. DEL POLO REDAZIONE Direzione Sanitaria Polo H3 : dr Paolo Angeletti Farmacia Polo H3 : dott.ssa Giuseppa Marchetti, dott.ssa Claudia Dimartino, Ufficio Infermieristico Polo H3 : Resp. dr Piero Pugliesi, CPSE Patrizia Starnoni VERIFICA Direzione Sanitaria Polo H3 : dr Paolo Angeletti APPROVAZIONE Direzione Sanitaria Aziendale, Dipartimento del Farmaco EMISSIONE 30/09/2010 I REVISIONE 18/06/2012 II REVISIONE BIENNALE INDICE pag 2 OGGETTO SCOPO/OBIETTIVO MATRICE DELLE RESPONSABILITA’ RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI DEFINIZIONI e ABBREVIAZIONI DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE: • Prescrizione della terapia farmacologica • Richiesta dei farmaci • Presa in carico dai farmaci richiesti • Tenuta e conservazione dei farmaci • Preparazione della terapia farmacologica • Somministrazione della terapia farmacologica • Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili pag 3 pag 3 pag 3 pag 4 pag 5 pag 7 pag 7 pag 11 pag 11 pag 12 pag 12 pag 13 pag15 GESTIONI PARTICOLARI: • Gestione e conservazione di campioni gratuiti di medicinali • Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato • Gestione della terapia “al bisogno” pag 15 pag 15 pag 16 pag 17 ALLEGATI: • Procedura gestione armadi e stupefacenti • Procedura approvvigionamento bombole di gas medicali alle UU.OO.ed alle unita’ mobili • Procedura corretta gestione soluzioni concentrate di Potassio • Procedura NTP • Procedura farmaci LASA • Raccomandazioni per l’uso dell’albumina • CD Raccomandazioni Ministero della Salute Scheda unica di terapia Prontuari ( PTOTA, PTOTR ) Richiesta gas medicinali Off label Protocollo aziendale disinfettanti Richieste personalizzate farmaci Richiesta per acquisto esterno farmaci Scadenzario farmaci Scadenzario presidi Schede tecniche e di sicurezza disinfettanti Gas medicali, mezzi di contrasto Foglio di dimissione e note AIFA Farmaci ad alto rischio Farmaci d’urgenza Farmaci antidoti OGGETTO La procedura è uno strumento a disposizione del Personale Infermieristico, una guida alla gestione clinica dei medicinali nelle Unità Operative del Presidio Ospedaliero di Velletri. SCOPO/OBIETTIVO E’ quello di fornire indicazioni utili per la corretta: 1. prescrizione della terapia farmacologica 2. approvvigionamento dei farmaci 3. collocazione e conservazione dei farmaci richiesti 4. gestione dell’armadio farmaceutico 5. preparazione della terapia 6. somministrazione della terapia 7. smaltimento dei prodotti scaduti/inutilizzabili 8. gestione e conservazione dei “campioni gratuiti” di medicinali 9. gestione dei farmaci personali del paziente ricoverato 10. gestione della terapia “al bisogno” MATRICE DELLE RESPONSABILITA’ FUNZIONE Farmacista Medico ATTIVITA’ Prescrizione della terapia C R farmacologica Richiesta dei farmaci per C dotazione ordinaria Richiesta farmaci con R caratteristiche particolari Presa in carico dei farmaci C richiesti Tenuta e conservazione C dei farmaci Preparazione della terapia farmacologica Somministrazione della terapia farmacologica Smaltimento dei prodotti C scaduti/non utilizzabili Legenda: R = responsabile, C = coinvolto Coord assist P. D. A. R C C C R C R C C R C R R C RIFERIMENTI NORMATIVI • Ministero della Salute. Raccomandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di cloruro di potassio ed altre soluzioni concentrate contenenti potassio. N.1 giugno 2008,disponibile in : www.ministerosalute.it • Ministero della Salute. Raccomandazione per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologia n. 7 – 10 settembre 2007 disponibile in : www.ministerosalute.it • Legge 27 dicembre 2006, n. 296 ( legge finanziaria 2007 ) • Legge 24 dicembre 2007, n. 244 ( legge finanziaria 2008 ) • Decreto del Presidente della Repubblica 15/07/2003 n. 254 – Regolamento recante la disciplina della gestione dei rifiuti sanitari, a norma dell’articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n.179. • Regione Lazio, decreto del Commissario ad Acta n 49 del 31/05/2010. • Decreto del Commissario ad Acta, n. 74 del 23/11/2009, delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009. • CC, libro sesto, art. 2963, ultimo comma. • Determinazione n. 1223 del 21 marzo 2008 su “Aggiornamento del prontuario Terapeutico Ospedaliero Regionale – PTOR edizione 2004 e recepimento delle indicazioni procedurali per la prescrizione Off-label dei medicinali” • DPR n. 309/90. • Legge n. 38 del 15/03/2010. • RD n. 1265/34, art. 358. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI DEFINIZIONI Dosaggio Quantità di principio attivo in un’unità posologica Dose Quantità di un farmaco necessaria per conseguire somministrazione un determinato effetto farmacologico. Farmaco Qualsiasi sostanza inorganica o organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisica o chimico-fisica. Posologia Prescrizione “offlabel” o “fuori indicazione” Dose, tempi e modalità di somministrazione di un farmaco Prescrizione di farmaci già registrati, ma usati in modalità diversa da quanto indicato nella scheda tecnica di autorizzazione all’immissione in commercio. Principio attivo Componente essenziale di un farmaco dotato di attività farmacologica. Ricognizione Raccolta di informazioni complete e accurate su farmaci e/o altri prodotti (anche non convenzionali) assunti dal paziente È il processo che partendo dal confronto tra la lista dei farmaci assunti dal paziente, come risultanti dalla ricognizione attuata al momento dell’ammissione, e quelli che dovrebbero essere somministrati al paziente nella particolare circostanza, permette di giungere alla formulazione di una decisione prescrittiva farmacologica corretta. Riconciliazione con la sua Scheda unica di terapia farmacologica Componente, opportunamente strutturata tenendo conto delle specifiche occorrenze dell’area di lavoro, della documentazione sanitaria sulla quale sono registrate le prescrizioni di farmaci ordinarie e urgenti e le avvenute somministrazioni Specialità medicinale Prodotto medicinale preparato da officine autorizzate con una denominazione speciale, approvata dal Ministero della Salute sulla base di un dossier contenente risultati sperimentali. Veleno Sostanza che, se introdotta nell’organismo anche in dosi relativamente piccole, ne compromette l’integrità o la funzionalità con effetto generale o elettivo, immediato o tardivo, reversibile o irreversibile fino alla morte dell’organismo stesso. PTOTA PTOTR Prontuario terapeutico ospedale territorio aziendale Prontuario terapeutico ospedale territorio regionale ABBREVIAZIONI Coord. ass Coordinatore assistenziale. Coordina i professionisti sanitari di area non medica (infermiere, infermiere pediatrico, ostetrico/a, assistente sanitario) coinvolti nel processo di gestione del farmaco. Farm Farmacista Med P.D.A. Medico Professionista dell’assistenza. Professionista sanitario di area non medica, ( infermiere, infermiere pediatrico, ostetrico/a, assistente sanitario) coinvolto nel processo di gestione del farmaco. FARMACI AD ALTO RISCHIO Sono quei farmaci che richiedono particolare attenzione nella gestione e nell’uso, a causa della loro potenziale tossicità, del basso indice terapeutico e dell’alta possibilità di interazioni ( evidenziati nell’allegato CD) . Sono, ad esempio: agonisti adrenergici, anestetici generali endovena, anestetici locali iniettabili, bloccanti neuromuscolari, anticoagulanti, eparina, warfarin, antiaritmici, antineoplastici, stupefacenti, oppioidi, benzodiazepine endovena, digossina, insulina, ipoglicemizzanti orali, sodio nitroprussiato, soluzioni concentrate di sodio cloruro, soluzioni concentrate di sali di potassio, soluzioni di calcio, soluzioni di magnesio. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE Prescrizione della terapia farmacologica È l’atto con cui il Medico stabilisce quale farmaco debba essere somministrato al Paziente, a seguito di valutazioni cliniche e secondo criteri di appropriatezza ( in base a diagnosi, efficacia terapeutica, interazioni farmacologiche, controindicazioni, allergie, ecc. ). - La prescrizione della terapia farmacologica va effettuata in forma scritta, su supporto cartaceo o su supporto informatico - La trascrizione della prescrizione deve essere evitata, in quanto rappresenta una delle maggiori cause di errori. Per la prescrizione su supporto cartaceo, deve essere adottato lo strumento denominato “scheda unica di terapia farmacologica” (allegato). Il Medico può, per ulteriore garanzia di tracciabilità della prescrizione, riportare la stessa anche su altro documento sanitario ( ad es. diario della cartella clinica ); per tale evenienza, tuttavia, occorre evidenziare il pericolo di una non perfetta corrispondenza tra le due distinte scritte per intempestività od omesso aggiornamento. Per evitare rischi clinici per il Paziente, l’Infermiere a cui compete il seguito operativo ( preparazione e somministrazione del farmaco), deve attingere necessariamente da un’unica fonte prescrittiva, da identificarsi con la scheda unica di terapia farmacologica contenuta nella cartella clinica. La prescrizione verbale deve essere riservata a situazioni di emergenza/ urgenza. Il Responsabile dell’assistenza a cui compete dar seguito alla citata prescrizione deve annotare nella cartella clinica ( o nella documentazione sanitaria di altra natura), la disposizione ricevuta, corredata di precisazione temporale, delle generalità del prescrittore, di eventuali testimoni e di ogni altro elemento che si reputi dover registrare. La prescrizione verbale, appena possibile deve comunque essere convalidata in forma scritta dal Medico, con annotazione nella documentazione di competenza, della pregressa prescrizione, affinché sia rintracciabile la reale sequenza degli atti. Si richiama l’attenzione sulla pericolosità di una prescrizione disposta verbalmente ( in via diretta o telefonica), per la maggiore possibilità di fraintendimento legata a non adeguata trasmissione del messaggio, erronea ricezione, rumori di fondo, interferenze, ecc… La prescrizione deve soddisfare i seguenti requisiti: a) Chiarezza grafica: la scrittura deve essere inequivocabilmente interpretabile, possibilmente in stampatello b) Chiarezza di contenuto: i nomi commerciali o i principi attivi dei farmaci non devono mai essere abbreviati, per quanto riguarda le altre abbreviazioni o acronimi attenersi a quanto riportato nella procedura per l’utilizzo della scheda unica di terapia c) Completezza: la prescrizione deve indicare le generalità del paziente, il principio attivo ( preferibilmente) e/o il nome commerciale del farmaco, la dose, la forma farmaceutica, la posologia, la via di somministrazione, le modalità di somministrazione (velocità e tempo di infusione, ecc..) la durata del trattamento (inizio e termine), la data e l’orario (ora e minuti, specie per le prescrizioni in urgenza), i parametri antropometrici (peso e superficie corporea) e biologici, se necessari. d) Tracciabilità : utilizzo di penna con inchiostro indelebile e divieto di ricorso a metodi di cancellazione, quali bianchetto o scolorine, che annullino la scritta. La correzione di eventuali errori deve essere effettuata apponendo una barra sulla scritta oggetto di rettifica o incorniciando la scritta da correggere in una casella (cancello), con un’annotazione aggiuntiva, recante la dicitura corretta, con data, orario e firma di chi l’ha effettuata e) Modifica della prescrizione : ogni variazione attinente a uno o più elementi costitutivi di una precedente prescrizione. La modifica si impone anche quando non sia disponibile il farmaco prescritto, ma uno diverso. La modifica sul piano concettuale si configura quale nuova prescrizione e come tale deve soddisfare i requisiti sopra indicati f) Continuità assistenziale: la continuità di terapia farmacologia viene favorita dalla: - ricognizione, da intendersi estesa a tutti i farmaci e ad altri prodotti ( omeopatici, fitoterapici, integratori, ecc.) ; - riconciliazione ; - stesura di una lista dei farmaci in uso al momento di passaggio ad altro setting assistenziale. Al cambio di setting assistenziale, per garantire continuità di trattamento devono essere trasmesse al sanitario che prende in carico il paziente ed allo stesso, le informazioni precise e puntuali relative alla terapia farmacologica in atto, affinchè la somministrazione dei farmaci possa essere proseguita senza interruzione ed in sicurezza. Risulta pertanto di fondamentale importanza l’accurata compilazione della documentazione sanitaria ( lettera di dimissione, scheda ambulatoriale, scheda terapeutica, ecc. ) indicante le terapie prescritte. La stesura deve avvenire in maniera completa e deve quindi comprendere tutti i farmaci che il paziente deve assumere , non solo quelli relativi ad uno specifico setting assistenziale . g) Prescrizione “off-label”, ovvero “fuori indicazione”, è la prescrizione di farmaci già registrati, ma usati in modalità diversa da quanto indicato nella scheda tecnica di autorizzazione all’ammissione in commercio. Le leggi n. 648/1996 e n.94/1998 consentono una prescrizione “off-label” a condizione che il Medico prescrittore abbia: o informato il paziente riguardo a questa deroga e ne abbia acquisito il consenso scritto (vedere scheda riportata CD ); o prescritto basandosi su solida documentazione scientifica. La prescrizione “off-label” non comporta assunzione di oneri da parte del servizio sanitario pubblico ad eccezione di: o farmaci inclusi in apposito elenco aggiornato dalla Commissione Tecnico Scientifica dell’AIFA; o farmaci utilizzati per pazienti ricoverati in strutture pubbliche o private accreditate poiché la tariffa del ricovero è comprensiva di tutti i costi sostenuti. La legge 244/2007 ( finanziaria 2008) all’art.2, comma 348, stabilisce inoltre che: “in nessun caso il medico curante può prescrivere, per il trattamento di una determinata patologia, un medicinale di cui non è autorizzato il commercio (….) quando sul proposto impiego non sono disponibili dati favorevoli di sperimentazioni cliniche di fase seconda “. È fatto divieto al Medico curante di impiegare un medicinale industriale per un’indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata o riconosciuta agli effetti dell’applicazione dell’articolo 1, comma 4, del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, convertito dalla legge 23 dicembre 1996, n. 648, qualora per tale indicazione non siano disponibili almeno dati favorevoli di sperimentazione clinica di fase seconda”. Il farmacista, dopo aver esaminato la documentazione allegata alla richiesta, elabora l’analisi dei costi della terapia ed esprime parere tecnico (favorevole o meno) alla fornitura del farmaco. Al termine dell’iter procedurale è prevista la formale autorizzazione della Direzione Sanitaria Aziendale (non superiore ai 12 mesi). h) Prescrizione terapia antibiotica e profilassi perioperatoria ( vedere CD e schede prescrittive di antibiotici a monitoraggio regionale ). i) Prescrizione farmaci antipsicotici ( vedere CD scheda monitoraggio ). Richiesta dei farmaci o Le richieste di prodotti farmaceutici per il reintegro delle scorte di reparto sono eseguite di norma dal Coordinatore assistenziale o suoi sostituti o Richiesta informatizzata: la richiesta va effettuata secondo le procedure aziendali dal Coordinatore o suoi sostituti attraverso il computer in dotazione del reparto o La Farmacia ospedaliera su richiesta del Medico dell’U.O. ( previo accordo ) può predisporre dei farmaci in “dose unitaria” Presa in carico dei farmaci richiesti alla Farmacia Il Coordinatore assistenziale è responsabile: - del controllo della rispondenza quali-quantitativa tra quanto consegnato e quanto riportato sia sul modulo di richiesta che sulla bolla di consegna; - della corretta collocazione dei farmaci LASA; - del ritiro dei prodotti nei tempi previsti; - dello stato di conservazione del materiale ricevuto( es. mantenimento della catena del freddo, integrità delle confezioni, consegna dei prodotti nelle confezioni originali, ecc.) Tali attività possono essere delegate a un collaboratore assistenziale, da lui individuato. Tenuta e conservazione dei farmaci, compresi gli stupefacenti Il Coordinatore assistenziale è responsabile della gestione dell’armadio farmaceutico. Tali funzioni possono essere delegate al personale di assistenza secondo modalità aziendali e/o dell’articolazione organizzativa. Se si ritiene che, per alcuni farmaci non siano state rispettate le condizioni di conservazione, deve essere interpellato, prima dell’utilizzo, il Servizio di Farmacia. Il Farmacista effettua, periodicamente, verifiche pianificate e documentate, ed elabora, in collaborazione con la Direzione Sanitaria, procedure e percorsi relativi alla gestione clinica del farmaco. Le UU.OO. e i servizi sono tenuti al controllo periodico ( mensile ) delle scadenze e dello stato di conservazione dei prodotti farmaceutici secondo un piano specifico (Allegato CD), di cui è responsabile il Coordinatore. Egli definisce un programma di controllo e può avvalersi del personale assistenziale per svolgere tali funzioni. Preparazione della terapia farmacologica Nella fase di preparazione della terapia farmacologica, laddove esistono dubbi sulla corretta interpretazione della prescrizione, occorre sempre contattare il Medico. Nell’allestimento della terapia occorre considerare il contesto ambientale in cui si opera, la tipologia di farmaco utilizzato, le caratteristiche dello stesso, le modalità di ricostituzione e di diluizione, la natura dei solventi utilizzati, la stabilità chimico fisica, eventuali incompatibilità con altri farmaci. I solventi utilizzati per la diluizione o per la ricostituzione di un farmaco sono indicati dalla casa farmaceutica e non possono essere arbitrariamente sostituiti con altri ; in caso di dubbi sulla compatibilità consultare il Farmacista. Nel caso di ricostituzione di flaconi multidose , sul flacone devono essere apposti la data, il n. di letto. Nel caso di prodotti ricostituiti attenersi scrupolosamente alle note riportate nel foglio illustrativo e, quando è indicato, al periodo di validità dopo l’apertura. Il farmaco opportunamente conservato può essere usato per più somministrazioni. Particolare attenzione deve essere posta nell’effettuazione di calcoli per la trasformazione in unità di misura diverse ( es. : da unità di peso ad unità di volume) e per la diluizione di farmaci concentrati. Particolari cautele potranno essere adottate per la preparazione di specifici farmaci, con il ricorso a modalità ausiliarie ( tabelle di diluizione, ecc.) e/o controllo dell’atto da parte di un secondo Operatore. Somministrazione della terapia farmacologica La somministrazione della terapia farmacologia deve essere un atto unitario, sequenziale e cronologico, non deve essere interrotto con altre attività, i farmaci vanno somministrati e non lasciati incustoditi ( sui comodini, carrelli o al paziente); atto unitario in quanto deve essere compiuto da una sola persona (colui che prepara il farmaco è quello che lo somministra ) Prima della somministrazione, deve essere controllata attentamente la prescrizione e non deve mai essere effettuata la somministrazione, nel caso in cui la prescrizione risultasse non chiara, incompleta o di dubbia congruità. Deve essere verificata la corrispondenza tra il farmaco prescritto e quello effettivamente pervenuto per la somministrazione al paziente. In caso di mancata corrispondenza ( ad es. per indisponibilità del farmaco richiesto) e di sostituzione dello stesso con prodotto della stessa classe terapeutica di appartenenza, il farmaco non deve comunque essere somministrato se non dopo consultazione con il Medico e modifica della prescrizione stessa. Tutti coloro che somministrano i farmaci devono avere accesso alle informazioni del paziente, attraverso la cartella clinica e la documentazione sanitaria, inclusi: la storia medica, le allergie note, la diagnosi ed il piano di trattamento, per valutare l’appropriatezza della somministrazione. Essi devono inoltre possedere conoscenza di: a) uso del farmaco, così come delle controindicazioni; b) risultati attesi dal suo uso; c) potenziali reazioni avverse e interazioni con altri farmaci, con alcuni cibi o con prodotti non convenzionali; d) azioni da intraprendere, nel caso compaiano eventi indesiderati e) antidoti da somministrare, ove previsto, in caso di iperdosaggio (CD) Prima di ogni somministrazione, Colui che somministra deve identificare il Paziente controllando che le generalità siano rispondenti ai dati riportati sulla scheda di terapia oppure consultando la documentazione sanitaria. Le unità posologiche del farmaco non devono essere rimosse dalla loro confezione originale, fino al momento della loro preparazione o somministrazione. Chi somministra il farmaco deve verificare che l’assunzione dello stesso sia avvenuta correttamente. L’avvenuta somministrazione deve essere documentata. In caso di variazioni rispetto al piano terapeutico, incluso il rifiuto della terapia da parte del Paziente, occorre registrare l’accaduto sulla documentazione sanitaria, informandone il Medico responsabile. L’avvenuta somministrazione deve essere registrata sulla scheda unica di terapia con la firma dell’Operatore. Attenzione ulteriore deve essere riservata alla somministrazione di farmaci in pompa, alla luce della pericolosità correlata all’utilizzo dei dispositivi stessi. Si forniscono le seguenti raccomandazioni di base: a) iniziative di formazione all’impiego di pompe infusionali; b) acquisizione di pompe nel rispetto del maggior livello di sicurezza operativa e garantendo, per quanto possibile, uniformità dei modelli. La somministrazione di terapia in pompa presuppone una prescrizione completa dei parametri da impostare per l’infusione. Deve essere considerata l’opportunità di formare il paziente, nei casi in cui viene prevista una terapia “prolungata” domiciliare, all’autogestione della terapia farmacologica, per contribuire al miglioramento dell’adesione al piano terapeutico. L’inizio dell’autosomministrazione durante la degenza può consentire di valutare le capacità del paziente di gestirsi autonomamente la terapia, secondo tempi e modalità previste dalla prescrizione, e di fornirgli i suggerimenti e l’aiuto di cui può avere necessità. Prima di decidere l’autogestione, occorre attentamente valutare aspetti di sicurezza clinica e di collaborazione del paziente e/o dei familiari. Smaltimento dei prodotti scaduti/non utilizzabili I farmaci scaduti devono essere smaltiti secondo la normativa vigente ( DPR n.254/2003) I farmaci scaduti devono essere conferiti all’interno di un contenitore ( es scatola di cartone o in plastica) riportante la dicitura “FARMACI SCADUTI-DA SMALTIRE”. La normativa nazionale, in accordo con le direttive europee, prevede che le strutture sanitarie debbano adottare iniziative dirette a ridurre la quantità di scaduti, incentivando, ad esempio, l’ottimizzazione dell’approvvigionamento, della rotazione delle scorte e dell’utilizzo di farmaci. A tal fine si raccomanda di effettuare un monitoraggio quali-quantitativo dei medicinali scaduti, avendo cura di specificare se si tratta di campioni gratuiti (qualora essi vengano smaltiti dalla struttura sanitaria). Periodicamente le confezioni di farmaci scaduti,compresi gli stupefacenti, vanno consegnati alla farmacia interna (procedura riportata nell’allegato ) . GESTIONI PARTICOLARI Gestione e conservazione dei campioni gratuiti di medicinali La materia è disciplinata dal Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219 “attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE”. In ordine alla loro gestione e conservazione si specifica quanto segue: a) sulle confezioni deve essere riportato in modo indelebile l’indicazione “campione gratuito – vietata la vendita” o altra analoga espressione; b) i campioni di specialità medicinali possono essere consegnati esclusivamente al personale medico autorizzato a prescriverli, dietro richiesta riportante data, firma e timbro del medico e con precisi limiti quantitativi; c) tali farmaci risultano pertanto di proprietà del sanitario che li accetta; d) la prescrizione di utilizzo dei campioni, può essere autorizzata solo dal medico proprietario, nel rispetto degli indirizzi terapeutici definiti dall’Azienda a cui afferisce la struttura; e) sulle singole confezioni deve essere indicato il nome del medico assegnatario; f) i campioni non devono in alcun modo essere conservati negli stessi “armadi” in cui vengono depositati i farmaci in confezione ospedaliera, bensì devono essere conservati a cura del Medico che li ha ricevuti. Per quanto riguarda la preparazione e somministrazione, questi prodotti saranno gestiti dai professionisti sanitari, analogamente a quelli dispensati ordinariamente. I campioni gratuiti non potranno essere consegnati al paziente in fase di dimissione da ricovero e dopo visita specialistica. Gestione e conservazione dei farmaci personali del paziente ricoverato Posto che la normativa in vigore impone alle Aziende ospedaliere o sanitarie di fornire direttamente in regime di ricovero agli assistiti medicinali e dispositivi medici, quando siano utilizzati per trattamenti diagnostici o terapeutici da espletarsi in proprie strutture nosocomiali, day hospital compreso o in altre strutture che l’Azienda gestisce in modo diretto, tuttavia è necessario disciplinare la gestione dei farmaci di una terapia domiciliare precedente al ricovero. Tali farmaci , forniti dall’assistito o dai familiari, possono essere impiegati solo a seguito di prudente valutazione del medico responsabile che, qualora ravvisasse l’opportunità di un proseguo di utilizzo, deve provvedere alla specifica prescrizione. Solo in tal caso, i farmaci personali possono essere presi in carico dal reparto fintanto che non vengano forniti dalla farmacia ospedaliera. Essi devono essere ben identificati ( con indicazioni della generalità dell’assistito ), tenuti separati dalle confezioni ospedaliere, ancorché soggetti alle stesse modalità di conservazione ( allegato). Si evidenza l’importanza di informare il paziente riguardo alla prosecuzione o meno dei trattamenti in essere all’atto del ricovero. Al momento della dimissione, i farmaci personali devono essere restituiti all’assistito o, se ciò non fosse possibile, eliminati secondo le regole che presiedono allo smaltimento dei prodotti farmaceutici. Per quanto riguarda la preparazione e la somministrazione, questi prodotti saranno gestiti dai professionisti sanitari analogamente a quelli dispensati ordinariamente. Gestione della terapia “al bisogno” Per trattamento farmacologico “al bisogno” o con indicazioni simili (“se necessario”, “all’occorrenza”, “in caso di…”, ecc…) si intende la somministrazione di farmaci subordinata alla verifica dell’occorrenza dello stesso, nel rispetto dei parametri definiti dal Medico prescrittore. Con la prescrizione “al bisogno” il Medico affida l’apprezzamento delle condizioni vincolanti la somministrazione al collaboratore di assistenza. Le peculiarità di una prescrizione “al bisogno” consistono nel fornire, in aggiunta alle indicazioni ordinarie di una corretta prescrizione, i parametri alla cui presenza è subordinato l’avvio della somministrazione o la modulazione della stessa. I parametri condizionanti la somministrazione possono ricondursi a indicatori biologici. sintomi ed In particolare, dovranno essere indicati quale condizione per dar seguito alla somministrazione: - i riferimenti clinici per quanto riguarda i sintomi ( intensità degli stessi, durata, correlazione con misurazione mediante scale valutative, ecc…), - i segni apprezzabili oggettivamente ( es.: temperatura corporea, pressione arteriosa, ecc…), - i parametri biologici ( es.: esito di determinazione glicemica. Ecc…). Le condizioni vincolanti di cui si è detto non esauriscono il debito informativo che una prescrizione al bisogno richiede. Il complesso di dati proprio di una compiuta prescrizione deve essere corredato da ulteriori elementi: • il termine cronologico di validità della prescrizione: è raccomandabile una delimitazione temporale ravvicinata così da mantenere un’assidua vigilanza su ciò che accade; • il limite posologico e l’intervallo di tempo che deve intercorrere tra una somministrazione e l’altra, come stabilito dalla casa farmaceutica. Consegue da quanto detto, una delimitazione della prescrivibilità “al bisogno”, poiché la rilevazione delle condizioni richiedenti il farmaco deve essere esercitabile dal professionista dell’assistenza con ragionevole certezza, nel rispetto delle proprie professionalità e competenze. A fronte di: • mancata o incompleta indicazione dei parametri di riferimento e dei limiti di esecuzione, • difficoltà interpretative, • rilievo di modifiche delle condizioni del Paziente, il professionista incaricato della somministrazione non può procedere alla stessa, ma deve consultare il Medico responsabile. ESEMPI DI TERAPIA AL BISOGNO: A. la terapia al bisogno con farmaci oppiacei, non deve superare 2/3 della somministrazione giornaliera e deve essere calcolata per 1/6 o 1/4 della terapia totale giornaliera; B. la terapia al bisogno con i FANS ( Toradol) non può superare la dose di 90 mg al giorno ( dose max giornaliera comprensiva sia della terapia ordinaria che di quella al bisogno) per un periodo massimo di 2 giorni. Ulteriore peculiarità è rappresentata dai trattamenti farmacologici a scopo antalgico regolabili direttamente dall’assistito mediante pompa infusionale (PCA), per i quali occorre un’accurata verifica dell’affidabilità gestionale da parte del Paziente, tenendo presente che, qualora questi non possa autogestirsi, la terapia deve essere dispensata dal professionista di assistenza e non lasciata alla regolazione di familiari o di persone che accudiscono il Paziente.