ABSTRACT CONGRESSO SIFACT

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CONGRESSO SIFACT 2016
VOLUME DEGLI ABSTRACT ACCETTATI PER
LA SESSIONE POSTER DEL CONGRESSO
Pubblicazione web sul sito www.sifact.it
PRESENTAZIONE
Le esperienze documentate in questo volume di abstract congressuali confermano l’importanza e il
valore di una professione che è, e deve essere sempre più, parte attiva ed integrante dei processi
di governance dell’assistenza sanitaria. Questa partecipazione, integrata e condivisa con altri
professionisti della salute, favorisce le alleanze e le sinergie utili al miglioramento del servizio e
permette di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili. Gli attuali paradigmi valutativi e decisionali
nella sanità pubblica, oggetto di analisi e discussione in ambito congressuale, si sviluppano e si
completano nelle numerose esperienze pubblicate in questo volume. Molti dei lavori presentati
descrivono infatti interventi di carattere multidisciplinare e multisettoriale, imprescindibili per i
processi di governance. L’uso di nuove tecniche diagnostico – terapeutiche è spesso associato ad
una valutazione critica della reale utilità dell’intervento. Se la proposta d’uso di una costosa
tecnologia può essere giustificata a fronte di nuove- talvolta risolutive- opportunità di diagnosi/cura,
occorre tenere in conto che si agisce in un contesto di risorse limitate. Una scelta che non segua
rigorose dimostrazioni di costo/efficacia, genera - a volte inevitabilmente- disuguaglianze/
disomogeneità, sottraendo risorse da altri settori.
L’impegno di SIFaCT e dei suoi soci per ottenere informazioni ed analisi atte a garantire equità
nelle cure è confermato dagli oltre 100 contributi scientifici trasmessi per il congresso (una media
di un abstract ogni 4 iscitti).
Gli ambiti di attività / categoria a cui si riferiscono gli abstract pubblicati in questo volume sono
quelli classici: Farmaco-epidemiologia, Farmaco-vigilanza e Dispositivo-vigilanza, Galenica clinica,
Farmacoeconomia, Informazione e Formazione, etc… E’ da evidenziare però che, se i settori di
attività sono noti, le modalità con cui i contributi si sono sviluppati, e le problematiche affrontate,
rendono anche originali queste esperienze. Ne danno conto specifico: l’attenzione ai bisogni
inevasi, le situazioni di complessità e vulnerabilità, la sostenibilità e la valutazione degli esiti.
Vanno pertanto evidenziati i contributi della galenica clinica impiegata per migliorare la cura dei
bambini cardiopatici, o la Farmaco-vigilanza / Dispositivo-vigilanza messa in atto per il paziente
complesso residente nelle RSA o per il paziente co-infetto HIV/HCV, senza trascurare gli esempi
della Farmaco-epidemiologia, che associa l’appropriatezza e/o l’aderenza al trattamento con gli
esiti clinici, o la Farmacoeconomia, che esegue l’analisi del costo dei farmaci innovativi per
valutare la sostenibilità del sistema di cura/assistenza….
Queste connotazioni indicano un processo di crescita, culturale e professionale, che vede il
farmacista protagonista esperto e sensibile ai cambiamenti.
Altro dato interessante di questo volume è l’alta percentuale di giovani autori con una mediana di
età di 33 anni. I giovani farmacisti aderenti alla nostra società dimostrano di sentirsi coinvolti
attivamente nei processi di trasformazione della sanità e di contribuire a garantire un futuro
“migliore” al nostro SSN.
Ma ora basta presentare il volume e fare citazioni… bisogna passare alla lettura e al confronto.
Grazie a tutti i colleghi che, con il loro impegno e contributo scientifico, hanno qualificato e
valorizzato non solo SIFaCT e questo IV Congresso Nazionale, ma l’intera categoria di farmacisti
ospedalieri e territoriali.
Buon congresso!
Presidente e Comitati Scientifico ed
Organizzatore del Congresso
INDICE DEI POSTER
N°
Poster
Titolo
Primo
Autore
Pagina
1 - Farmacia clinica
21
32
48
87
REGISTRI AIFA COME REALE STRUMENTO DEL MONITORAGGIO DELLA SPESA
FARMACEUTICA?
INTRODUZIONE DEI BIOSIMILARI DI INFLIXIMAB NELLA PRATICA CLINICA: OPPORTUNITÀ E
CRITICITÀ
TRATTAMENTO DELL’EPATITE CRONICA C CON I NUOVI ANTIVIRALI AD AZIONE DIRETTA
(DAAS): UN’ESPERIENZA DI GOVERNANCE
ANDAMENTO DELLA RISPOSTA CLINICA DEI PAZIENTI TRATTATI CON I NUOVI DAA
NELL'INFEZIONE DA HCV NELLA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM), E CONSIDERAZIONI SUI
POSSIBILI APPROCCI FUTURI DI TRATTAMENTO.
Carlotta Lucidi
1
Filomena Piro
2
Appolloni
Lucia
3
Mariachiara
Rigato
4
Sonia Faoro
5
Restuccia
Silvia
6
2 - Oncologia
6
19
40
69
73
SIMULAZIONE DI DOSE-BANDING PER I FARMACI DEI REGIMI CHEMIOTERAPICI UTILIZZATI
NEL CARCINOMA COLON-RETTO (FOLFOX E FOLFIRI) IN UN OSPEDALE DEL VENETO
TERAPIE ANTIBLASTICHE INIETTABILI NON SOMMINISTRATE: MONITORAGGIO DEI RESI AL
CENTRO COMPOUNDING DELLA FARMACIA DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI
BOLOGNA
DESENSIBILIZZAZIONE: COME PREVENIRE LE REAZIONI DI INTOLLERANZA AL PACLITAXEL?
TERAPIE ORALI NEL CARCINOMA MAMMARIO E RENALE: PERCEZIONE DI EFFICACIA E
TOLLERABILITA' DA PARTE DEL PAZIENTE
IL PROCESSO DI ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI STERILI NEL LABORATORIO GALENICO
DI FARMACIA OSPEDALIERA RIVISTO CON L’AUSILIO DELLA METODOLOGIA PDCA O CICLO
DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO
Federica
Todino
Pierpaolo
Coringrato
Laura
Casorati
7
8
9
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
12
VALUTAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE IN PAZIENTI CON EPATITE C
30
DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: STUDIO DELLA SICUREZZA NELLA EX USL 4 DI PRATO
38
43
46
47
52
65
71
L’IMPATTO DEL FARMACISTA CLINICO NELLA SEGNALAZIONE DELLE SOSPETTE REAZIONI
AVVERSE A FARMACI (ADRS): L’ESPERIENZA DEL REPARTO DI ONCOLOGIA MEDICA DEL
POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA
ANALISI DELLA SEGNALAZIONE DI REAZIONI AVVERSE DA FARMACI EFFETTUATA DALLA
U.O. FARMACEUTICA DELLA EX USL4 PRATO – PRIMO SEMESTRE 2016
TRATTAMENTO DI UNA CORTE DI PAZIENTI CO-INFETTI HIV/HCV CON I NUOVI ANTIVIRALI
AD AZIONE DIRETTA (DAAS) NEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA: IL
PROBLEMA DELLE INTERFERENZE TRA FARMACI E RISCHIO DI ADR.
PAZIENTI COMPLESSI IN RSA E FARMACOVIGILANZA
ANALISI DI UN PROGETTO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA (MIRA) IN UNA U.O. DI GERIATRIA
ALLA LUCE DEI CRITERI DI BEERS E STOPP
ATTIVITÀ DEL FARMACISTA OSPEDALIERO IN DISPOSITIVOVIGILANZA (DV): PANORAMA
DELLA EXUSL4 PRATO
VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEGLI EVENTI IPOGLICEMICI CON ACCESSO AL PRONTO
SOCCORSO E APPROCCI TERAPEUTICI IN GRADO DI LIMITARE IL RISCHIO DI QUESTO
EVENTO AVVERSO
Antonella
Nappi
Caterina
Sgromo
10
11
Grilli
Donatella
12
Cristina
Galloni
13
Pensalfine
Giulia
14
Cristina
Rolando
Giulia
Dusi
Cristina
Galloni
15
16
17
Elettra
Padovano
18
Federica
Locchi
19
Mario
Giuffrida
20
4 - Sperimentazione clinica e comitati etici
37
I DISPOSITIVI MEDICI E LA SPERIMENTAZIONE CLINICA: L’ESPERIENZA DEL POLICLINICO S.
ORSOLA – MALPIGHI.
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
3
13
17
MONITORAGGIO SPESA FARMACI IN DISTRIBUZIONE DIRETTA ANALISI DEI CONSUMI DEI
NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO) - APIXABAN, DABIGATRAN E
RIVAROXABAN - NEL DISTRETTO CL1 E NEL DISTRETTO CL2: CONFRONTO TRA I DUE
DISTRETTI
PRESCRIZIONI ONCOLOGICHE OFF-LABEL: MONITORAGGIO NELL’ UNITÀ FARMACI
ANTIBLASTICI DELL’ AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA
L’EVOLUZIONE DELLA TERAPIA ANTIPSICOTICA NELL’ULTIMO DECENNIO: DALL’ANALISI
DEL DATO ALLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE
18
ANTIPSICOTICI LONG ACTING: AIUTANO LA CONTINUITÀ TERAPEUTICA?
23
LA GESTIONE DEI MEDICINALI NON DISPONIBILI NEL TERRITORIO NAZIONALE DA PARTE
DELLA SOC "ASSISTENZA FARMACEUTICA" DELL'AZIENDA PER L'ASSISTENZA SANITARIA
Carmela
Oriolo
Roberta
Di Turi
Roberta
Di Turi
Laura
Santarossa
21
22
23
24
N°5 (AAS5) "FRIULI OCCIDENTALE"
27
31
44
53
54
57
58
59
61
67
77
94
99
L'EROGAZIONE DEI FARMACI RICLASSIFICATI (EX-OSP2) IN DISTRIBUZIONE PER CONTO
(DPC) - L'ESPERIENZA DELL'AAS5 "FRIULI OCCIDENTALE"
DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI NELLA EX ASL4
DI PRATO
MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI DEI FARMACI IN DPC DOPO L'INTRODUZIONE DI
NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE.
ANALISI FARMACO EPIDEMIOLOGICA IN GERIATRIA: RISULTATI PRELIMINARI DI UNO
STUDIO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA
IMPIEGO DI FARMACI ANTI-VEGF NEL TRATTAMENTO DELL'EDEMA MACULARE: ANALISI DEI
DATI DEI REGISTRI AIFA NELL'AUSL ROMAGNA
L’IMPIEGO DEI FARMACI BIOLOGICI A LIVELLO REGIONALE E DELLE SINGOLE AZIENDE
SANITARIE LOCALI (ASL): OMOGENEITÀ E DIFFERENZE
I FARMACI BIOLOGICI NEL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIE INFIAMMATORIE
AUTOIMMUNI: QUALE È LO SPAZIO TERAPEUTICO OCCUPATO DAI NUOVI FARMACI?
FARMACOEPIDEMIOLOGIA DEI FARMACI BIOLOGICI: PRIMO STEP CONOSCITIVO PER UNA
FARMACOVIGILANZA ATTIVA
ANTIBIOTICI AD ALTO IMPATTO MICROBIOLOGICO: ANALISI DESCRITTIVA DELLE RICHIESTE
MOTIVATE PRESSO L’OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO DI MILANO
FARMACI INTRAVITREALI NELLE MALATTIE RETINICHE: APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E
ADERENZA ALLA TERAPIA PER I FAMACI RANIBIZUMAB E AFLIBERCEPT PRESSO LA ASST
NORD MILANO.
LA TERAPIA INTRAVITREALE DELL’EDEMA MACULARE DIABETICO: ANALISI
DELL’ADERENZA E DEI COSTI ASSISTENZIALI NELL’ULSS 15
DEGENERAZIONE MACULARE SENILE ESSUDATIVA: ANALISI DELL’ADERENZA E DEGLI
ESITI DELLA TERAPIA CON ANTI-VEGF
ESTRARRE I DATI DAI REGISTRI AIFA E’ POSSIBILE? PROPOSTA DI UN PROGETTO
CONDIVISO
Raffaela
Drigo
Caterina
Sgromo
Rolando
Cristina
Lorenzo
Di Spazio
Lucia
Rossi
Andrea
Logreco
Felice
Simiele
Marco
Spinosi
Francesca
Cammalleri
Matteo
Piras
Edoardo
Perin
Riccardo
Bertin
Di Sarra
Francesca
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
1
IL CLINICO E IL FARMACISTA NEL MANAGEMENT DEL TRATTAMENTO DELL’ANEMIA
NELL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA: UN’ALLEANZA DI SUCCESSO
2
LA VARIABILITÀ PRESCRITTIVA DELLE EPOETINE NEI CENTRI DIALISI DI UNA ASL ROMANA
7
8
9
14
15
24
34
39
41
LA GESTIONE DEI FARMACI PER LA RETE HCV: MONITORAGGIO E OTTIMIZZAZIONE DELLA
SPESA NEL P.O. S.ELIA – ASP CL
ANALISI COSTO/ EFFICACIA NELL’IMPIEGO DI IPILIMUMAB IN 21 CENTRI ONCOLOGICI
ITALIANI
ESPERIENZA DEL CENTRO TAO DELLA ASST DI VIMERCATE NELLA PREVENZIONE DI
EVENTI CEREBROVASCOLARI IN PAZIENTI AFFETTI DA FIBRILLAZIONE ATRIALE: ANALISI
FARMACOECONOMICA
SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEI NUOVI FARMACI IMMUNOSTIMOLANTI PER IL MELANOMA
AVANZATO
CREAZIONE DI UNA BANCA DATI PER LA GESTIONE DEI RIMBORSI AIFA DEI FARMACI
ONCOLOGICI GESTITI DALL’ AUSL DI BOLOGNA.
LAMIVUDINA EQUIVALENTE NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA HIV:
MANTENIMENTO DELL’EFFICACIA E RIDUZIONE DEI COSTI.
MODELLO DI ANALISI PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO CLINICO E ORGANIZZATIVO IN
ONCOLOGIA: L’ESEMPIO DEL K MAMMELLA PRESSO L’OSPEDALE DI TRENTO
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA - L’USO DEI FARMACI BIOLOGICI PER IL TRATTAMENTO
DELLA MALATTIA DI CROHN E DELLA COLITE ULCEROSA: COME GARANTIRE
L’INNOVAZIONE TERAPEUTICA E LIMITARE L’INCREMENTO DELLA SPESA CON
L’APPROPRIATEZZA E L'USO DEI BIOSIMILARI.
ANALISI DI FARMACOUTILIZZAZIONE DEI FARMACI PER LA SCLEROSI MULTIPLA
NELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
50
CONFEZIONAMENTO NON OTTIMALE DEI FARMACI ONCOLOGICI: COSTI AGGIUNTIVI
62
RICADUTE DELLA DONAZIONE DI FARMACI AD UN CENTRO DI ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI
CARCINOMA PROSTATICO ORMONOREFRATTARIO: ANDAMENTO PRESCRITTIVO PRESSO
L’AUSL DI BOLOGNA.
PREVENZIONE DA OCCLUSIONI E INFEZIONI DEI CVC TUNNELLIZZATI PER EMODIALISI:
BUDGET IMPACT ANALYSIS SULL'USO DI LOCK MISTO EPARINA E UROCHINASI
NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI. PERCORSO DI INTRODUZIONE NELLA PRATICA CLINICA,
MONITORAGGIO DEL PROFILO FARMACOECONOMICO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
EMORRAGICHE NELL’AZIENDA ULSS 13.
63
75
84
89
BIOSIMILARI COME STRUMENTO DI SOSTENIBILITÀ: L’ESPERIENZA DELL’ULSS7
Anna Bianca
Calzona
Anna Bianca
Calzona
Marco
Cicoira
Vera
Damuzzo
Valeria
Gentile
Alberto
Russi
Caputo
Rosaria
Rossella
Moscogiuri
Alessandra
Pasqualini
38
39
40
41
42
43
44
45
46
Giulia
Busa
47
Alessia
Salvador
Annalisa
Campomori
Maria Font
Caputo
Rosaria
Chiara Della
Costanza
Giovanna
Barin
Gemma
Lanzo
48
49
50
51
52
53
54
7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome
10
11
55
76
79
ATTITUDES, BELIEFS AND DISPOSAL PRACTICES WITH REGARDS TO UNUSED OR EXPIRED
MEDICATIONS
PERSISTENZA IN TERAPIA CON FARMACI BIOLOGICI IN SPONDILOARTRITI PRESSO UN
CENTRO HUB DELLA RETE REUMATOLOGICA PUGLIESE. DATI PRELIMINARI
ESPERIENZE DI REAL-LIFE ASSOCIATE ALL’USO DI SIMEPREVIR E SOFOSBUVIR, CON O
SENZA RIBAVIRINA, NEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI AFFETTI DA EPATITE C, GENOTIPO 1
O 4.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO INFETTIVO BATTERICO-VIRALE IN PAZIENTI AFFETTI DA
ARTRITE REUMATOIDE O SPONDILOARTRITI
ANALISI DELLE REAZIONI ALLERGICHE LOCALI O INFUSIONALI CAUSATE DAI FARMACI
BIOLOGICI PER POLIARTRITI
Marco
Chiumente
Michela
Santoro
Rossella
Moscogiuri
Michela
Santoro
Michela
Santoro
55
56
57
58
59
8 - Galenica clinica
22
28
29
ALLESTIMENTO GALENICO DI CANNABIS INFIORESCENZE NEL SERVIZIO DI FARMACIA DEL
PRESIDIO OSPEDALIERO CENTRALE DI TARANTO
ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI ORALI IN AMBITO PEDIATRICO: UN'EFFICIENTE
OPPORTUNITÀ?
SIROLIMUS GEL GALENICO PER IL TRATTAMENTO DI ANGIOFIBROMI DEL VOLTO IN
SCLEROSI TUBEROSA: CASE-REPORT DI UN PAZIENTE PEDIATRICO DI DIFFICILE
GESTIONE CLINICA
33
NUOVI TRATTAMENTI PER LE COLITI DISTALI IN PAZIENTI NON RESPONSIVI
35
PREPARAZIONI GALENICHE IN CARDIOLOGIA PEDIATRICA: LA SINERGIA TRA CLINICI E
FARMACISTI OSPEDALIERI PER MIGLIORARE LA CURA DEI BAMBINI
66
LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN FORME ORALI NELL'ETÀ NEONATALE E PEDIATRICA
78
82
93
VALUTAZIONE DEI PREPARATI GALENICI MAGISTRALI A BASE DI CANNABINOIDI ALLESTITI
PRESSO IL LABORATORIO GALENICO DELLA USL SUD EST TOSCANA ZONA GROSSETO
TELEANGECTASIA EMORRAGICA EREDITARIA (HHT) CON SANGUINAMENTO CRONICO
SEVERO: MALATTIA RARA IN TRATTAMENTO OFF-LABEL CON BEVACIZUMAB
LA GALENICA CLINICA PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE E LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI
IN SANITÀ: SVILUPPO DI UN PROGETTO DI CENTRALIZZAZIONE ALLESTIMENTO SACCHE
PER NPT ULSS7 E ULSS8.
Rossela
Moscogiuri
Maria Rita
Magrì
Daniele
Mengato
Giorgio
Temporin
Lorenzo
Di Spazio
Sophia Kath.
Lai
Emilia
Falcone
Laura
Casorati
Giovanni
De Rosa
60
61
62
63
64
65
66
67
68
9 - Logistica e gestione risorse
51
86
PROGETTO PILOTA DI TRACCIATURA DI DISPOSITIVI MEDICI IN SALA OPERATORIA: IL
RUOLO DEL FARMACISTA OSPEDALIERO
LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEI PROCESSI LOGISTICI DI APPROVVIGIONAMENTO DEI
DISPOSITIVI MEDICI (DM) NELL’ AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA
VERONA (AOUI-VR)
Lorenzo
Di Spazio
Chiara
Tonolli
69
70
11 - Risk management e sicurezza del paziente
88
LA LETTERA DI DIMISSIONE OSPEDALIERA COME STRUMENTO DI REVISIONE
FARMACOLOGICA: STUDIO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO
Laura
Zorzi
71
12 - Informazione e formazione
25
74
81
83
GLI ADOLESCENTI E L’USO DEI FARMACI: DESCRIZIONE DELLE CONOSCENZE E DEI DUBBI
DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI SUL MONDO DEL FARMACO
TERAPIA ONCOLOGICA ORALE: ELABORAZIONE DI INFORMATIVE A TEMA PER MIGLIORARE
LA COMPLIANCE DEL PAZIENTE A DOMICILIO
SITO WEB DELLA FARMACIA: STRUMENTO INDISPENSABILE D’INFORMAZIONE PER TUTTE
LE UNITÀ OPERATIVE – LINK/ RCP E RICHIESTA FARMACI
TANTI DATI DI REAL WORLD SU ADERENZA E SICUREZZA DEI NUOVI FARMACI
ANTICOAGULANTI ORALI: QUAL'E' L'INFORMAZIONE CORRETTA?
Daniele
Mengato
Laura
Casorati
Laura
Casorati
Verena
Niederwanger
72
73
74
75
13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni
49
60
72
98
ULTRASUONI E RADIOFREQUENZA PER LA COAGULAZIONE VASALE E LA DISSEZIONE
TISSUTALE IN CHIRURGIA: UN’ANALISI SULL’APPROPRIATEZZA DI UTILIZZO NELL’AOSP DI
BOLOGNA.
PERCORSO DI VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO DI SISTEMI DI NEUROSTIMOLAZIONE SPINALE
(SPINAL CORD STIMULATION - SCS) NEL TRATTAMENTO PALLIATIVO DEL DOLORE
BENIGNO NON ALTRIMENTI CONTROLLABILE NELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO –
REGIONE VENETO
MONITORAGGIO DELL’APPROPRIATEZZA CLINICA E DELL’ADERENZA ALLE
RACCOMANDAZIONI REGIONALI NELL’IMPIEGO DI SISTEMI DI MEDICAZIONE A PRESSIONE
NEGATIVA (TERAPIA A PRESSIONE NEGATIVA, TPN) PRESSO L’AZIENDA ULSS 18 DI
ROVIGO – REGIONE VENETO
ANALISI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DALLE COMMISSIONI TERAPEUTICHE AZIENDALI
RELATIVE AGLI ANNI 2014-2015
Pierfranco
Ioan
76
Erika
Vighesso
77
Erika
Vighesso
78
Mariassunta
Miscio
79
14 - Appropriatezza prescrittiva
PDTA (PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE) DEL PAZIENTE CON
FERITE DIFFICILI DELL’AUSL-BOLOGNA (AUSLBO): AUDIT DI APPROPRIATEZZA
GESTIONALE E CLINICA DELLE MEDICAZIONI AVANZATE IN ASSISTENZA DOMICILIARE
Valentina
Valastro
16
UTILIZZO CORRETTO E SICURO DEI PPI: AZIONI DI MONITORAGGIO PER FAVORIRE
L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E RAZIONALIZZARE LA SPESA.
Federica
Locchi
20
IPILIMUMAB, VEMURAFENIB, DABRAFENIB NEL TRATTAMENTO DEL MELANOMA MALIGNO
LOCALMENTE AVANZATO O METASTATICO: AUDIT CLINICO
Carolina
Bertipaglia
82
36
GOVERNO DELLA SPESA FARMACEUTICA E MEDICINA GENERALE: MODELLI DI
INTERAZIONE A CONFRONTO NELL’AREA DI BOLOGNA.
Marco
Manzoli
83
LA RICONCILIAZIONE TERAPEUTICA IN MEDICINA GENERALE – L’ESPERIENZA IN AAS5
“FRIULI OCCIDENTALE”
APPROPRIATEZZA DI PACEMAKER E DEFIBRILLATORI: AUDIT CLINICO IN
ELETTROFISIOLOGIA
Barbara
Basso
Victor Mario
Conte
Francesca
Cammalleri
Laura
Casorati
Rossella
Moscogiuri
5
42
45
64
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DELLE TERAPIE ANTIBIOTICHE
68
APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: L’INFORMATIZZAZIONE COME STRUMENTO
70
85
90
91
92
95
96
97
LEGGE 648/96 E OFF-LABEL: MIGLIORAMENTO DELL'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA NEL
DIPARTIMENTO ONCO-EMATOLOGICO DELLA ASL TARANTO
MONITORAGGIO AZIENDALE PRESSO LA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM) DELLE
PRESCRIZIONI DI STATINE NELL'AMBITO DEI PROJECT-WORK DI QUADRANTE PER
L'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DELLE STESSE.
IL PROFILO ASSISTENZIALE DELLA POPOLAZIONE CON DIABETE NELL’AZIENDA SANITARIA
DI ROVIGO
APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DEI PPI: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI
ROVIGO
COMMISSIONE MULTIDISCIPLINARE PER L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA:
L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO
L’ESPERIENZA DELL’ULSS9 –TREVISO NEL PDTA SULL’EDEMA MACULARE DIABETICO
ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA E MANUALE AZIENDALE PER IL “SELF-TESTING INR” IN
FARMACIA: PROGETTO PILOTA IN TELEMEDICINA
“INRETE”: SELF-TESTING IN FARMACIA AREA VASTA 3 - REGIONE MARCHE. INNOVAZIONE E
REALTÀ SOCIALE.
Mariachiara
Rigato
Gianni
Bregola
Gianni
Bregola
Gianni
Bregola
Camilla
Ferracini
Massimo
Di Muzio
Massimo
Di Muzio
80
81
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
15 – Contributi extra
BURDEN OF DISEASE E COSTI ASSISTENZIALI DEI PAZIENTI CON EPATITE C NELLA
REGIONE PIEMONTE – 2015 VS 2014
CRONICITA' E COSTI ASSISTENZIALI INTEGRATI: LE DIFFERENZE DI GENERE
Silvia
Calabria
Silvia
Calabria
96
97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 21
Tematica:
1 - Farmacia clinica
Titolo:
REGISTRI AIFA COME REALE STRUMENTO DEL MONITORAGGIO DELLA
SPESA FARMACEUTICA?
Autori:
C. Lucidi, C. Bertipaglia, S. Restuccia, A.M. Guarguaglini , P. Fiacchi, C. Puggioli
Affiliazioni:
Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
Introduzione A partire dal 2005 sono stati introdotti i Registri di monitoraggio AIFA come
strumento di governance per l’appropriatezza prescrittiva, per la trasferibilità dei
e scopo:
risultati degli RCTs e per il monitoraggio della spesa di farmaci innovativi e ad alto
costo. AIFA prevede il rimborso economico di alcuni farmaci condividendo con le
Ditte Farmaceutiche insuccesso/successo terapeutico tramite accordi finanziari
(cost-sharing, capping, payback), o accordi di outcome (Pbr, success fee, risksharing). Scopo del lavoro è rilevare il trend dei rimborsi e valutare se tale
strumento permette di effettuare proiezioni di budget e stime di riutilizzo delle
risorse.
Materiali e
Metodi:
I dati sono stati estratti dal Registro AIFA e dal DB erogazione diretta e Log80.
Data la complessità del sistema dei rimborsi a partire dal 2015 è stato attivato un
contratto di 30 h settimanali per un farmacista dedicato a seguire l’intero processo.
Il farmacista, attraverso il monitoraggio degli accordi finanziari o basati
sull’outcome, controlla l’intero processo previsto dalla normativa: registrazione del
paziente, prescrizione e dispensazione del farmaco, chiusura del trattamento. Il
sistema genera informaticamente il rimborso in base all’accordo negoziale e il
farmacista, previa verifica e validazione della richiesta di rimborso (RDR) e di
pagamento (PDP) implementa un DB Access Aziendale per la tracciabilità
economica di bilancio.
Risultati:
Ad oggi sono attivi 59 accordi finanziari che coinvolgono 37 molecole per 28
indicazioni terapeutiche. L’unico farmaco con accordo finanziario concluso è il
bortezomib rimasto attivo per 6 anni (2009-2015). Nella nostra Azienda i pazienti
trattati con fine trattamento sono 460, le molecole oggetto di rimborso sono 37
corrispondenti a 149 RDR generate da inizio 2013 con la nuova piattaforma. Il
rimborso per l’anno 2013 è stato di 17.454 euro, per il 2014 di 138.037 euro, per il
2015 si attendono 1.055.055 euro e per i primi 8 mesi del 2016 si prevede il rientro
di 813.894 euro.
Conclusione: La nuova piattaforma permette una puntuale rilevazione dei rimborsi, con recupero
di risorse economiche. La gestione rimborsi risulta complessa per l’elevata
eterogeneità degli accordi negoziali e per l’attività di controllo sull’intero processo da
parte del farmacista. Gli accordi negoziali consentono il contenimento della spesa,
la riduzione dell’incertezza del rapporto costo-efficacia del prodotto e l’utilizzo
appropriato di terapie innovative. Punto critico è il lungo periodo di monitoraggio e
della contrattazione negoziale; è auspicabile che i dati raccolti dal Registro, già dopo
qualche anno, siano sufficienti per permettere una rinegoziazione del prezzo.
Data ricevimento: 14/09/2016 12:29:42
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Carlotta Lucidi
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 32
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
1 - Farmacia clinica
Titolo:
INTRODUZIONE DEI BIOSIMILARI DI INFLIXIMAB NELLA PRATICA CLINICA:
OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ
Autori:
F.Piro*, F.Tombari*, A.Stancari*, L.Bruno*, C.Puggioli*
Affiliazioni:
*Farmacia Clinica Policlinico S.Orsola-Malpighi Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
Introduzione Nelle linee di programmazione per gli anni 2015-2016, nell'ambito del contenimento
della spesa ospedaliera, la regione Emilia Romagna ha posto per le aziende
e scopo:
sanitarie obiettivi diversificati per l'utilizzo dei biosimilari includendo quello
dell'infliximab. Sulla base di tale obiettivo, in attesa della gara regionale, in Area
Vasta è stato attivato un contratto ponte che ha visto l’aggiudicazione di uno dei due
biosimilari in commercio. A partire da luglio 2015 il prodotto è stato reso disponibile
in farmacia per la prescrizione. L'obiettivo è valutare l'impatto e le criticità
dell'introduzione del biosimilare nella pratica clinica in tutte le aree
(reumatologia,gastroenterologia, dermatologia), l'adesione alle direttive regionali e
la valorizzazione del risparmio economico conseguito.
Materiali e
Metodi:
Si è attivato un tavolo aziendale con i clinici per analizzare le criticità su alcune
indicazioni terapeutiche registrate in scheda tecnica in assenza di studi specifici.
Inoltre è stato condiviso l'utilizzo del biosimilare nei pazienti naive, lasciando al
medico la valutazione dello shift per i pazienti in trattamento. Si sono analizzate le
prescrizioni dal 01/07/15 al 31/12/15 e dal 01/01/16 al 31/08/16 rispetto agli obiettivi
regionali del 10% del consumo di biosimilare sul totale per il 2015 e del 30% per il
2016. I dati sono stati elaborati con un database in access. Si sono valutati i
consumi dell’originator vs il biosimilare nei naive vs i pazienti totali ed è stata fatta
un'analisi della spesa sostenuta e del risparmio conseguito
Risultati:
Negli ultimi 6 mesi del 2015 sono stati trattati 127 pazienti: l’80% con l’originator e il
20% con il biosimilare. La spesa complessiva è stata di 636.240 euro e l’utilizzo del
biosimilare ci ha permesso un risparmio del 7%. Nei pazienti naive (pari al 25% del
totale) l’utilizzo del biosimilare è stato del 81%. Il cambio di terapia tra originator e
biosimilare si è verificato per 5 pazienti. Nei primi 8 mesi del 2016 sono stati trattati
147 pazienti. Il consumo del biosimilare è salito al 48% e quello dell’originator è
sceso al 52% vs il 2015, la spesa complessiva è stata di 780.930 euro con un
risparmio di circa il 22%. I pazienti naive (pari al 33% del totale) sono stati trattati
con il biosimilare nell’88% dei casi e in 3 pazienti è stato effettuato lo shift.
Conclusione: Le iniziali criticità sono state in gran parte superate e l’utilizzo del biosimilare nella
nostra Azienda ha avuto un trend in aumento nei pazienti naive,con anche una
quota di pazienti in cui è stato registrato lo shift. Tali risultati hanno permesso il
pieno raggiungimento degli obiettivi regionali. Tuttavia permane la resistenza di
alcuni prescrittori, in particolare in area dermatologica. Un'altra criticità può essere
rappresentata dall’esito della recente gara regionale che ha aggiudicato il lotto in
concorrenza al prodotto biosimilare diverso da quello in uso, determinando un
possibile problema clinico e gestionale per la garanzia della continuità terapeutica.
Data ricevimento: 14/09/2016 18:37:40
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Filomena Piro
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 48
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
1 - Farmacia clinica
Titolo:
TRATTAMENTO DELL’EPATITE CRONICA C CON I NUOVI ANTIVIRALI AD
AZIONE DIRETTA (DAAS): UN’ESPERIENZA DI GOVERNANCE
Autori:
L. Appolloni*, G. Pensalfine*, M. Morotti*, M. Taglioni**, C. Puggioli*
Affiliazioni:
* Farmacia Clinica, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna --- ** Governo Clinico, Qualità, Formazione Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna
Introduzione Nel 2014 i DAAs hanno rivoluzionato il trattamento dell’HCV per alti tassi di SVR e
tollerabilità. Allo scopo di governare l’accesso alle terapie, la Regione Emilia
e scopo:
Romagna ha adottato linee di indirizzo “Nuovi DAAs nella terapia dell’epatite C
cronica”, prevedendo di trattare in via prioritaria cirrotici e pz dei criteri 2,3,5,6 per i
quali un ritardo potrebbe avere una prognosi negativa. Fornisce indicazioni per
orientare i clinici nella scelta del miglior trattamento in base a:tipologia di pz, schemi
con miglior rapporto costo-opportunità.E’ stato poi realizzato un Piano Terapeutico
informatizzato(PT-SOLE) per la raccolta dati. Scopo del lavoro è valutare l’adesione
alle linee di indirizzo RER nei pz con criterio 1, G1/G4, e i parametri clinici di tutti i
criteri di eleggibilità AIFA.
Materiali e
Metodi:
Fonte dati per la valutazione dell’adesione alle linee di indirizzo regionale sono i PTSOLE e il DB-erogazione diretta. Per i dati clinici e diagnostici sono stati consultati
DB clinici aziendali (eRis-Exprivia e DB Analisi di laboratorio). Strumento di
valutazione l’audit clinico che ha coinvolto clinici, Governo Clinico, farmacista. La
popolazione è costituita da pz di G1,2,3,4. La valutazione costo-opportunità ha
considerato gli schemi di 124 pz(criterio AIFA 1-G1,4)arruolati tra lug-dic 2015. La
valutazione dell’aderenza ai criteri AIFA è stata condotta su 560pz (gen-set 2015),
considerando i parametri clinici e diagnostici.
Risultati:
A)Analisi costo/opportunità: 121/124pz (98%) sono aderenti alle linee di indirizzo
RER. B)Aderenza ai criteri AIFA: Criterio1 vs HCC: N=40(PT-SOLE).Il referto
TAC/RMN eseguite prima della terapia evidenzia: HCC non attivo(N=20),dubbio/non
attivo(N=11)-tot 31/40(78%vs valore riferimento >90%),HCC attivo(N=9). Criterio1
con cirrosi ChildC: N=2/408. Criterio 2: N.1/27pz con SOF aveva una VFG
Conclusione: I risultati dell’audit confermano che da parte dei clinici è stata data priorità dei
trattamenti in base al criterio di urgenza clinica scelti anche in base al rapporto
costo/opportunità.Sulla totalità dei trattati, si rileva una corretta rispondenza ai valori
degli standard di riferimento per i diversi criteri AIFA,ad eccezione dei pz con HCCCriterio 1. La nostra esperienza supporta l’importanza del confronto con i prescrittori
e di un sistema di monitoraggio efficace per la verifica dei comportamenti
prescrittivi.Ciò è particolarmente necessario quando l’accesso alle terapie può
essere garantito solo ad alcune categorie di pz,in un contesto di sostenibilità
economica sempre più difficile.
Data ricevimento: 15/09/2016 18:13:13
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Appolloni Lucia
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 87
Tematica:
1 - Farmacia clinica
Titolo:
ANDAMENTO DELLA RISPOSTA CLINICA DEI PAZIENTI TRATTATI CON I
NUOVI DAA NELL'INFEZIONE DA HCV NELLA AO ORDINE MAURIZIANO (AO
OM), E CONSIDERAZIONI SUI POSSIBILI APPROCCI FUTURI DI
TRATTAMENTO.
Autori:
M. Rigato*, C. Fruttero°°, M. Tabone^, C. Porretta Serapiglia°°, V. Tagini°°, A.L. Gasco°
Affiliazioni:
* Scuola di Specializzazione di Farmacia Ospedaliera - Università degli Studi di Torino; --- °° SC
Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano; --- ^ SC Gastroenterologia AO Ordine Mauriziano;--- °
Direttore SC Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano
Introduzione L'infezione da HCV può cronicizzare evolvendosi a livello epatico in fibrosi, poi in
cirrosi e nei casi più gravi in epatocarcinoma (HCC). La terapia per HCV prevedeva
e scopo:
in passato l'utilizzo di interferone, ribavirina (RBV) e i primi DAA (Directly Acting
Antivirals) boceprevir e telepravir, che presentano diversi effetti collaterali (EC). Da
fine ‘14 in Italia sono disponili i nuovi DAA, che hanno un profilo di sicurezza
migliore, una durata di terapia ridotta (3-6 mesi), ed una risposta virologica
sostenuta (SVR) che tende al 100%, rispetto alle precedenti terapie. Lo scopo del
lavoro è presentare l'andamento clinico dei pazienti (pz) trattati da marzo ’15 fino a
maggio '16 nella AO OM.
Materiali e
Metodi:
Sono stati analizzati i dati clinici di pz trattati con i nuovi DAA fino a maggio '16 (sia
usi compassionevoli che medicinali acquistati dopo l'immissione in commercio). I
dati della negativizzazione dell'HCV-RNA alla fine del trattamento sono stati ricavati
dal dato riportato per singolo pz nel registro AIFA; mentre i dati dell'eradicazione alla
12 wk (SVR 12wk), degli EC e del follow up a 6 mesi dopo la fine del trattamento,
sono stati raccolti in un database aziendale dedicato, aggiornato dal clinico e dal
farmacista.
Risultati:
In 15 mesi sono stati trattati 100 pz. Il 61% era maschio, l'età media era maggiore
nelle femmine (66 vs 58 anni). C'è una maggiore prevalenza del genotipo 1 (1a 10%
e 1b 54%), seguito dal 2 (15%), 3 (14%) e 4 (7%). Il 72% dei pz aveva un grado F4
di fibrosi (cirrosi iniziale), il 21% era F3 (fibrosi avanzata) e 7 presentavano Linfoma
Non-Hodgkin NHL epato-correlato. A fine trattamento il 98,6% dei pz aveva
negativizzato HCV-RNA e il 97,4% ha avuto una SVR 12wk. Gli EC più frequenti
sono stati astenia e cefalea. Una pz è stata trattata 2 volte perché non-responder
alla 3D Abbvie. Relativamente agli EC, si è verificato 1 caso di anemia grave da
RBV, 2 pz hanno interrotto la terapia, rispettivamente per ascite e per febbre, e al
follow up ci sono state 2 asciti e 3 nuovi casi di HCC.
Conclusione: Nel 98% dei casi trattati si è rilevata una SVR 12wk, ed un profilo di EC migliore
rispetto alle precedenti terapie. Secondo l'algoritmo di trattamento per HCV di AIFA,
sono stati trattati i pz più gravi (F4, F3 o con NHL epato-correlato). Al follow up sono
emersi 3 nuovi casi di HCC in pz F4, cioè il 3% dei pz totali e il 2% degli F4. In Italia
l'incidenza di HCC in pz con HCV F4 è l'1%, mentre quella da noi registrata è
maggiore, pur evidenziando che si trattava di pz con malattia avanzata la cui
evoluzione a HCC è stata indipendente dalla SVR. Alla luce di questo dato,
parrebbe preferibile trattare prima i pz fibrotici per cercare di ridurre l'evoluzione
naturale dell'infezione a HCC.
Data ricevimento: 30/09/2016 17:30:05
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Mariachiara Rigato
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 6
Tematica:
2 - Oncologia
Titolo:
SIMULAZIONE DI DOSE-BANDING PER I FARMACI DEI REGIMI
CHEMIOTERAPICI UTILIZZATI NEL CARCINOMA COLON-RETTO (FOLFOX E
FOLFIRI) IN UN OSPEDALE DEL VENETO
Autori:
S. Faoro*, L. Agnoletto*, R. Redelotti**
Affiliazioni:
*UOC FARMACIA, AZIENDA ULSS 17 MONSELICE (PD) --- **UOC ONCOLOGIA, AZIENDA ULSS 17
MONSELICE (PD)
Introduzione Per il calcolo del dosaggio dei farmaci antitumorali i clinici utilizzano la superficie
corporea (BSA). Di recente alcuni autori hanno messo in discussione tale metodo e,
e scopo:
tra le alternative in studio, è stata suggerito l'utilizzo della Dose Standardizzata ad
intervalli o bande (Dose-banding). La Dose-banding è un metodo in cui, previo
accordo tra il farmacista e i prescrittori, il dosaggio prescritto di farmaci citotossici
sono arrotondati in dosi standard che non devono superare il 5% della dose
prescritta. Nel Regno Unito la North of England Cancer Network (NECN) ha stilato
delle linee-guida per la Dose-Banding della chemioterapia. Sulla base dei principi di
queste linee-guida l’obiettivo di questo lavoro è calcolare le dosi standard dei
farmaci citotossici utilizzati per il trattamento
Materiali e
Metodi:
Sono stati considerati i seguenti farmaci: 5-fluorouracile bolo ed elastomero,
oxaliplatino, irinotecan. Dalla Cartella clinica informatizzata in uso presso il nostro
ospedale sono stati estratti in un file excel i dati delle terapie allestite nel periodo
gennaio 2015-giugno 2016. I dati considerati sono: la dose mg/mq, il principio attivo,
la specialità, lo schema terapeutico, il dosaggio prescritto/somministrato. Sulla base
delle linee-guida NECN è stato calcolato il valore relativo al 5% di ogni dosaggio
somministrato e per ciascun farmaco è stata calcolata la dose standard con
arrotondamento entro quest’ultimo valore
Risultati:
Nel periodo gennaio 2015-giugno 2016, sono stati preparati n.702 boli di
fluorouracile, n.481 elastomeri 46 ore di fluorouracile, n. 139 sacche di irinotecan e
n. 542 sacche di oxaliplatino. Sulla base delle indicazioni della linee guida NECN le
principali dosi standard estrapolate dalle dosi effettive prescritte per fluorouracile
bolo sono 590-650-700-750-800-950 mg (84% dosi prescritte), per fluorouracile
elastomero 3600-3800-4000-4200-4600 mg (86% dosi prescritte), per irinotecan
210-240-290-320 mg (81% dosi prescritte), per oxaliplatino 125-140-160-180-240
mg (87% dosi prescritte). La stabilità chimico-farmaceutica dei farmaci diluiti per
tutti i dosaggi standard indicati è di 14 giorni
Conclusione: I risultati di questo lavoro confermano la fattibilità dell’applicazione della dose
standardizzata ai regimi chemioterapici utilizzati nel carcinoma colon-retto che
includono i farmaci fluorouracile, oxaliplatino e irinotecan (FOLFOX e FOLFIRI).
Nell’ottica di ottimizzare la produttività, migliorare l'organizzazione della
preparazione e ridurre i tempi di attesa della terapia da parte del paziente
l’applicazione della dose standard andrebbe considerata soprattutto se la
centralizzazione dell’allestimento delle terapie oncologiche avviene in una
dimensione di area provinciale
Data ricevimento: 01/09/2016 16:55:13
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Sonia Faoro
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 19
Tematica:
2 - Oncologia
Titolo:
TERAPIE ANTIBLASTICHE INIETTABILI NON SOMMINISTRATE:
MONITORAGGIO DEI RESI AL CENTRO COMPOUNDING DELLA FARMACIA
DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA
Autori:
S. Restuccia(*), C. Bertipaglia(*), A.M. Guarguaglini(*), M. Meneghello(*), A. Stancari(*), P. Fiacchi(*),
C. Puggioli(*)
Affiliazioni:
(*) Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
Introduzione A partire dal 2007 presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna l’allestimento
delle terapie antiblastiche iniettabili è stato centralizzato presso il Centro
e scopo:
Compounding della Farmacia al fine di garantire qualità e sicurezza degli
allestimenti e ridurre gli scarti dei farmaci e quindi i costi. Le terapie antiblastiche, in
quanto galenici magistrali, sono formulazioni personalizzate che presentano stabilità
limitate (ore o giorni); pertanto, in caso di mancata somministrazione, si rischia di
dover eliminare la terapia inutilizzata. Scopo del presente lavoro è monitorare i resi
delle terapie antiblastiche da parte delle UU.OO. nel I semestre del 2016, stimare i
costi degli sprechi e mettere in atto degli accorgimenti che consentano di ridurre il
n° dei resi non somministrati.
Materiali e
Metodi:
In seguito all’aumento del n° di terapie antiblastiche allestite e rese perché non
somministrate, si è deciso di monitorare il fenomeno predisponendo, in condivisione
con i clinici, un modulo cartaceo dedicato alla restituzione delle terapie antiblastiche
iniettabili in cui l’operatore sanitario (medico, infermiere) specifica, oltre al farmaco
reso, la motivazione della mancata somministrazione. Sono state raccolte le
schede e trasferiti i dati in un database Access per le successive elaborazioni. Il
monitoraggio considera solo le terapie standard; si ritengono pertanto escluse le
terapie sperimentali ed i farmaci sottoposti a uso compassionevole.
Risultati:
Nel I semestre 2016 sono state rese 201 terapie (1% degli allestimenti totali)
relative a 131 pazienti. Per 17 pazienti (13%) è stato reso più di 1 ciclo di terapia. Il
15% dei resi ha riguardato farmaci ad alto costo sottoposti a registro di
monitoraggio AIFA. Tra le motivazioni si è registrato che il 34% (69) dei resi è
dovuto a “condizioni cliniche non correlate alla terapia”, nel 23% (46) non è stata
riportata alcuna motivazione, mentre nel 3% (6) dei casi è stata individuata una
sospetta reazione avversa a farmaci che non ha prodotto segnalazioni di ADR. Il
valore economico complessivo dei resi è stato di 57.320 euro, di cui sono stati
recuperati 9.663,124 euro (17% del totale) corrispondenti a 40 terapie (20%) che è
stato possibile riutilizzare per altri pazienti.
Conclusione: Nell’ambito di un percorso condiviso e strutturato con i clinici, la tracciabilità delle
terapie antiblastiche rese ha consentito di raccogliere un numero consistente di dati
e di quantificare sia gli sprechi che il recupero economico derivante dal riutilizzo
delle terapie non somministrate. Tali risultati saranno oggetto di discussione con le
UU.OO. al fine di fare ipotesi di riorganizzazione delle attività e mettere in campo
delle azioni correttive che, attraverso la valutazione clinica preventiva del paziente,
un’attenta programmazione delle terapie più critiche, possano contribuire ad evitare
il più possibile l’allestimento di terapie che poi non verranno somministrate.
Data ricevimento: 14/09/2016 10:05:12
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Restuccia Silvia
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 40
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
2 - Oncologia
Titolo:
DESENSIBILIZZAZIONE: COME PREVENIRE LE REAZIONI DI INTOLLERANZA
AL PACLITAXEL?
Autori:
F.Todino*, M.Serena**, V.Damuzzo**, F.Disarra*, F.Tasca*, A.Palozzo*
Affiliazioni:
*Farmacia Ospedaliera, Istituto Oncologico Veneto-IRCCS, Padova --- **Scuola di Specializzazione in
Farmacia Ospedaliera, Università di Padova
Introduzione L'Istituto Oncologico Veneto è certificato Comprensive Cancer Center e, grazie
all'attenzione da sempre rivolta alle patologie femminili (es.: tumore della mammella
e scopo:
e tumori ginecologici), è stato premiato con i Tre Bollini Rosa da parte
dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. Il paclitaxel è un farmaco
ampiamente utilizzato in queste patologie ma può essere scarsamente tollerato a
causa di reazioni di ipersensibilità e di altre reazioni avverse (ADR). Queste
provocano interruzioni di trattamento e potenziale riduzione di efficacia nella terapia.
Alcuni studi indicano che adottando un protocollo di desensibilizzazione al paclitaxel
si potrebbe migliorarne la tollerabilità e l'aderenza al trattamento. L’obiettivo del
progetto è di valutare l’efficacia di questo protocollo.
Materiali e
Metodi:
Per ridurre la variabilitá fra schemi, ci si è focalizzati nei trattamenti a schema
paclitaxel 175mg/mq + carboplatino 6mg/AUC q3w utilizzato nel tumore all'ovaio.
Nelle pazienti intolleranti il protocollo di desensibilizzazione differisce dallo standard
per una premedicazione ad alte dosi di desametasone , per la riduzione della
velocità di infusione e per il frazionamento della dose di paclitaxel. (Picard, Clin Rev
Allergy and Immunol, 2015). Attraverso l’analisi delle cartelle cliniche delle pazienti
in trattamento abbiamo valutato la persistenza in terapia nel protocollo standard vs
desensibilizzazione da agosto 2015 ad agosto 2016.
Risultati:
Delle 52 pazienti trattate con lo schema carboplatino + paclitaxel q3w, 34 hanno
terminato tutti i cicli prescritti, 8 sono ancora in trattamento ed 10 non hanno
concluso la terapia a causa di allergia o intolleranza grave. Per 4 di queste pazienti
è stata effettuata una segnalazione in Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF).
Tali eventi hanno portato all'introduzione del trattamento di desensibilizzazione, che
ha permesso al 100% delle pazienti intolleranti di portare a termine la terapia
prevista. Solo per 1 paziente si è preferito cambiare schema terapeutico piuttosto
che iniziare il protocollo desensibilizzante. Tra le pazienti con trattamento ongoing,
1 segue la desensibilizzazione.
Conclusione: I dati presentati, seppur calcolati su un piccolo campione, hanno evidenziato la reale
efficacia del protocollo di desensibilizzazione in pazienti intolleranti che non
avrebbero potuto concludere tutti i cicli di terapia prevista. Tali risultati hanno portato
alla recente introduzione di un protocollo desensibilizzante anche per le pazienti
candidate a ricevere paclitaxel 80 mg/mq settimanale per il tumore alla mammella.
Se il metodo desensibilizzante si dimostrasse efficace anche per questo schema,
che presenta un numero di pazienti trattate circa doppio rispetto all'associazione
carboplatino-paclitaxel, la sua applicazione potrebbe essere estesa anche ad altri
farmaci/schemi di terapia.
Data ricevimento: 15/09/2016 13:07:24
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Federica Todino
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 69
Tematica:
2 - Oncologia
Titolo:
TERAPIE ORALI NEL CARCINOMA MAMMARIO E RENALE: PERCEZIONE DI
EFFICACIA E TOLLERABILITA' DA PARTE DEL PAZIENTE
Autori:
P.Coringrato, A.Cantoni, R.Santeramo, M.Cavalera, S.Antonacci, A.Chielli
Affiliazioni:
P.Coringrato, A.Cantoni, R.Santeramo) Università degli studi di Bari; (M.Cavalera, S.Antonacci,
A.Chielli. Area Farmaceutica ASL Bari.
Introduzione Le terapie oncologiche orali rappresentano una realtà diffusa nell’utilizzo
domiciliare. I pazienti affetti da malattie croniche concomitanti possono presentare
e scopo:
rischio di interazioni ed effetti collaterali non sempre registrati dai clinici. Scopo del
presente lavoro è verificare la percezione di efficacia/tollerabilità da parte dei
pazienti.
Materiali e
Metodi:
Nel periodo tra dicembre 2015 e maggio 2016 è stato sottoposto ai pazienti un
questionario comprendente tutte le possibili interazioni dei farmaci realmente
erogati con quelli potenzialmente assunti (fonte Micromedex), nonchè domande
sulla loro percezione di efficacia/tollerabilità. Sono state valutate le diverse tipologie
di trattamento per il carcinoma mammario e il carcinoma renale. Sono stati reclutati
i 73 pazienti e sono stati analizzati 51 questionari.
Risultati:
I pazienti con Ca-mammario sono stati 40:i pazienti che hanno ritenuto il farmaco
intollerabile sono il 16.66% per everolimus,il 50% per vinorelbina,il 37.5% per
capecitabina,il 5.6% per fulvestrant.I pazienti che hanno valutato il farmaco efficace
ma poco tollerabile sono il 33.33% per everolimus,il 12.5% per capecitabina mentre
quelli che hanno ritenuto il farmaco efficace sono stati il 25% per lapatinib e il 16.6%
per fulvestrant.Quest’ultimo è stato ritenuto inefficace dal 5.6% dei pazienti.I
pazienti con Ca-renale sono stati 11:quelli che hanno ritenuto il farmaco efficace ma
poco tollerabile sono stati il 60% per pazopanib e il 33.33% per sunitinib;il 50% dei
trattati con everolimus lo ha ritenuto efficace;il trattamento è stato sospeso dal
33.33% di pazienti trattati con sunitinib.
Conclusione: Tra tutti i pazienti affetti da carcinoma mammario il 57,5% ha ritenuto la propria
terapia efficace e ben tollerata mentre quelli affetti da carcinoma renale sono stati il
54,5%. La terapia orale rappresenta quindi un' opportunità per i pazienti oncologici
incidendo significativamente sulla qualità di vita, infatti anche le interazioni riportate
hanno riguardato solo 1 paziente con carcinoma mammario e 2 pazienti con
carcinoma renale risultando poco rilevanti.
Data ricevimento: 27/09/2016 20:39:07
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Pierpaolo Coringrato
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 73
Tematica:
2 - Oncologia
Titolo:
IL PROCESSO DI ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI STERILI NEL
LABORATORIO GALENICO DI FARMACIA OSPEDALIERA RIVISTO CON
L’AUSILIO DELLA METODOLOGIA PDCA O CICLO DEL MIGLIORAMENTO
CONTINUO
Autori:
L.Casorati, F.Catalano, C.D.Premoli, D.Ferla, M.G.Ottoboni, L.Bertone, D.Ubbiali, E.Pelliccioli,
E.Bergarmini,S.Gnesi, M.Savoldelli
Affiliazioni:
U.O. Farmacia ASST di Crema
Introduzione Per assicurare la conformità di preparazioni sterili allestite presso un Laboratorio
Galenico di Farmacia, agli standard di qualità prefissati, in riferimento alla
e scopo:
normativa vigente in materia, è necessario validare il processo asettico di
allestimento attraverso saggi microbiologici da effettuare sull’ambiente, sul
processo produttivo sterile e sugli operatori. Grazie alla metodologia PDCA (Plan,
do, check, act) dopo aver individuato le criticità della nostra realtà operativa, si è
pianificata l’azione correttiva sviluppando un processo di miglioramento con
indicatori di processo e di risultato.
Materiali e
Metodi:
Come convalida del processo produttivo asettico, lo strumento più indicato è il test
di simulazione Media Fill Test. Tale strumento consiste nel simulare le fasi di
lavorazione, includendo quelle critiche e nel sottoporre gli allestimenti risultanti dal
test a saggio di sterilità secondo FU (assenza di aerobi, anaerobi, miceti,
endotossine). La operazione di simulazione deve essere effettuata da ogni
operatore in tre momenti diversi della giornata di produzione (all’inizio, a metà e alla
fine del processo produttivo). Il primo passo è stato individuare il fornitore della
metodica ricercata attraverso procedura di gara, il secondo passo definire il
percorso interno di fattibilità a noi più congeniale
Risultati:
La necessità di integrare il percorso previsto per la realizzazione del test, con le
nostre peculiarità operative e di sistema (carico di lavoro, numero degli operatori
coinvolti e livello di professionalità degli stessi, allestimento con l’ausilio di
apparecchiatura dedicata), ha portato alla redazione di istruzioni operative interne
condivise che definiscono i criteri, la frequenza, le modalità, gli strumenti e le
responsabilità. L’adozione di azioni per standardizzare i risultati così come il
monitoraggio e la misurazione delle azioni di miglioramento, attraverso anche la
registrazione documentale dei risultati, hanno dato conferma della qualità del
prodotto erogato e della professionalità degli operatori coinvolti nel realizzarlo
Conclusione: Un’organizzazione ed i suoi fornitori devono essere interdipendenti e un rapporto di
reciproco beneficio migliora le capacità di creare valore e genera stimolo ad un
miglioramento continuo
Data ricevimento: 29/09/2016 16:31:51
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Casorati
Page 9 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 12
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
VALUTAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE IN PAZIENTI CON EPATITE C
Autori:
A.Nappi, M.Spatarella
Affiliazioni:
Farmacia Ospedale “D. Cotugno”, AORN dei Colli, Napoli
Introduzione Le terapie innovative per l’HCV, come da normativa, sono soggette a monitoraggio
addizionale per migliorare il profilo rischio/beneficio. Obiettivo di tale studio è stato
e scopo:
verificare, nel primo periodo di gestione dei nuovi farmaci, la tipologia e la gravità
delle sospette reazioni avverse (ADRs) per approfondire nella real-life la tollerabilità
di tali farmaci.
Materiali e
Metodi:
Dopo aver inserito le ADR all’interno della RNF, sono state estratte quelle dal 01
marzo 2015 al 31 maggio 2016 con l’obiettivo di analizzare e confrontare quelle
inserite dal responsabile di farmacovigilanza dell’Azienda Ospedaliera con quelle
regionali e nazionali. Dalla RNF sono state estratte le ADR legate ai singoli farmaci,
ma in coerenza con le associazioni utilizzate nei trattamenti, sono state poi
elaborate e valutate per schemi terapeutici. Tale elaborazione per associazione è
stata effettuata utilizzando un data-base.
Risultati:
Estrapolate 1347 segnalazioni, elaborate in: 1022 nazionali, 221 regionali, 154
aziendali. Le ADR provengono maggiormente da pazienti che assumono SOF con
RBV (23% nazionali, 22% regionali, 24% aziendali). I pz con ADR sono 55% M e
45% F, età media 64 anni. Segnalano maggiormente medici ospedalieri (64%
nazionali, 81% regionali, 79% aziendali). ADR “non grave” (54% nazionali, 53%
regionali, 47% aziendali), seguita da “altra condizione clinicamente rilevante” (25%
nazionali, 26% regionali, 39% aziendali). Le ADR che hanno determinato come
esito “decesso” sono state il 3% (35 pz su 1017). La SOC maggiormente osservate
è patologie del sistema emolinfopoietico (32%).
Conclusione: Nel primo anno di gestione di tali terapie il trend di segnalazioni è risultato in
crescita, grazie anche alla collaborazione del farmacista ospedaliero con
l’infettivologo. Nella nostra realtà su 1368 pazienti trattati l’ 11% hanno presentato
ADR. Si può concludere che questi farmaci presentano un buon profilo di
tollerabilità.
Data ricevimento: 12/09/2016 11:05:38
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Antonella Nappi
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 30
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: STUDIO DELLA SICUREZZA NELLA EX
USL 4 DI PRATO
Autori:
C. Sgromo, A. Anichini, M. C. Burla, V. Cappellini, C. Galloni, E. Landi, F. Lorusso, A. L. Marigliano, S.
Mazzoni, M. Pittorru, F. Rimoli
Affiliazioni:
Farmacia Ospedaliera, Ospedale S. Stefano di Prato
Introduzione Gli agenti antivirali ad azione diretta nei confronti di HCV (direct antiviral agentsDAAs) promettono l’eradicazione del virus bloccando la storia naturale della
e scopo:
malattia epatica. Contenendo principi attivi non presenti in medicinali autorizzati in
Europa alla data del 1 gennaio 2011, i DAAs sono sottoposti a monitoraggio
addizionale per 5 anni dall’ AIC, a ulteriore garanzia della sicurezza del prodotto
nella fase post-marketing. Si tratta di un monitoraggio continuo del rapporto
beneficio/rischio attraverso la segnalazione di ogni sospetta ADR che si verifichi
dall'AIC. Per tali ragioni le U.O. Farmaceutica e Politiche del Farmaco e Malattie
Infettive dell’Ospedale di Prato hanno ritenuto necessaria un’analisi dei dati della
real-life, per migliorare la safety nell’uso di tali farmaci.
Materiali e
Metodi:
La valutazione dei dati è stata effettuata nel periodo compreso tra l’inizio della
terapia e il trimestre successivo al termine del trattamento (febbraio 2015-marzo
2016). Per far emergere le sospette ADRs ai DAAs sono stati necessari una stretta
collaborazione con i clinici del reparto di Malattie Infettive, l’analisi delle cartelle
cliniche dei pazienti arruolati in terapia, l’utilizzo di un database molto dettagliato, lo
studio della letteratura scientifica e delle più recenti Linee guida. È stato anche
organizzato un corso di aggiornamento rivolto a medici e infermieri argomentando
sulle possibili interazioni tra i farmaci per le confezioni HIV-HCV per promuovere la
massima sicurezza ed efficacia nell'ambito del loro impiego.
Risultati:
I pazienti che ritiravano i DAAs di II generazione alla farmacia ospedaliera di Prato
erano 147 per un totale di 152 trattamenti intrapresi: Dal nostro studio emerge la
segnalazione di 7 sospette ADR a farmaco su 76 trattamenti valutabili, di cui: a) 2
reazioni relative a casi di edema: 1 caso di edema generalizzato, 1 caso di edema e
arrossamento del volto e del collo, non febbre, né prurito; né sintomi generali, né
dispnea. b) 5 casi di mancata efficacia clinica: -4 pz con cirrosi di cui: 2 con
epatocarcinoma e HCV genotipo 1b avevano ricevuto trattamento con
sofosbuvir+simeprevir (12 settimane); 2 con HCV 3 trattati con sofosbuvir+ribavirina
(12 settimane); -1 con fibrosi avanzata (F3) e HCV genotipo 1a trattato con
daclatasvir+sofosbuvir (24 settimane).
Conclusione: Nel 9% dei trattamenti esaminati si è verificata una sospetta ADR a DAAs di II
generazione. Il 93% dei pazienti ha risposto alla terapia presentando risposta
virologica sostenuta a 12 settimane dalla fine del trattamento Sarà opportuno
proseguire il monitoraggio dell’uso di tali farmaci per consolidare i dati ottenuti nella
real-life. In un tale scenario il farmacista ospedaliero ricopre il ruolo fondamentale di
garante della sicurezza e dell’efficacia d’impiego dei farmaci attraverso la stretta
collaborazione con i clinici di reparto e il monitoraggio stretto dei pazienti in
trattamento.
Data ricevimento: 14/09/2016 15:11:24
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Caterina Sgromo
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 38
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
L’IMPATTO DEL FARMACISTA CLINICO NELLA SEGNALAZIONE DELLE
SOSPETTE REAZIONI AVVERSE A FARMACI (ADRS): L’ESPERIENZA DEL
REPARTO DI ONCOLOGIA MEDICA DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI
DI BOLOGNA
Autori:
D.Grilli*, F.Gelsomino*, F.Massari*, B.Angelelli*, M.Tognetto*, S.Restuccia**, C.Bertipaglia**
C.Puggioli**, A.Ardizzoni*
Affiliazioni:
* Oncologia Medica, Policlinico S.Orsola-Malpighi – Bologna;--- ** Farmacia Clinica, Policlinico
S.Orsola-Malpighi – Bologna
Introduzione In ambito oncologico il tasso di segnalazione spontanea delle sospette reazioni
avverse a farmaci (ADRs) risulta inferiore rispetto quello riscontrato per altre classi
e scopo:
di farmaci a causa della tossicità attesa dei trattamenti chemioterapici, con
conseguente “sottosegnalazione”. L’obiettivo principale di questo lavoro è quello di
incrementare le segnalazioni di ADR sospette nella Rete Nazionale di
Farmacovigilana (RNFV), prestando particolare attenzione ai farmaci utilizzati
nell’ambito di Expanded Access (EAP)/uso compassionevole (CU), ai farmaci
soggetti a Registro di monitoraggio AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) o sottoposti
a monitoraggio addizionale il cui profilo rischio/beneficio non è stato ancora definito
a pieno.
Materiali e
Metodi:
A maggio 2015 la figura del farmacista clinico è stata introdotta nel reparto di
Oncologia Medica del Policlinico di Bologna per supportare il clinico nelle attività di
farmacovigilanza. Nel periodo Maggio 2015-Agosto 2016 sono stati monitorati n°30
farmaci tra cui inibitori delle tirosin chinasi, anticorpi monoclonali, chemioterapici e
agenti immunoterapici. Le ADRs sono state raccolte dal farmacista di reparto e
successivamente inserite nella RNFV per poi essere analizzate in base alla tipologia
di reazione avversa, la gravità, le azioni intraprese a seguito dell’evento e l’esito.
Infine sono stati confrontati i dati del 2015 con quelli del 2014, anno in cui non era
prevista in reparto la figura del farmacista clinico.
Risultati:
Da maggio 2015 ad Agosto 2016 sono state segnalate 102 ADRs relative a 67
pazienti con età media di 62 anni. In 65 casi (64%) si tratta di farmaci sottoposti a
EAP/CU, in 19 casi (18%) a Registro di monitoraggio AIFA. 69 (68%) ADRs sono
state non gravi, 33 (32%) di tipo grave, di cui 22 come “altra condizione
clinicamente rilevante”, 10 “ospedalizzazione” e 1 “decesso”. Nel 51% dei casi il
farmaco non è stato sospeso, nel 25% il trattamento è stato interrotto, nel 16%
sospeso temporaneamente e nell’8% è stata ridotta la dose. E’ stata riportata:
risoluzione completa ADR nel 45% dei casi, miglioramento nel 23%, reazione
invariata nel 31% e 1 decesso.Le ADRs effettuate da maggio 2014 ad aprile 2015 in
assenza del farmacista sono state 5, dato che evidenzia un significativo underreporting.
Conclusione: Nella nostra esperienza l’introduzione della figura del farmacista clinico nel team del
reparto di Oncologia ha avuto un ruolo fondamentale nel monitoraggio della
tossicità dei farmaci e nella segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci
oncologici. Sulla base dei nostri risultati, sarebbe interessante estendere il
monitoraggio a tutti i farmaci oncologici comunemente utilizzati nella pratica clinica
allo scopo di riuscire a delineare un profilo di sicurezza ed efficacia più completo di
farmaci, come gli oncologici, che spesso sono introdotti in commercio sulla base di
studi clinici di breve durata e condotti su un numero limitato di pazienti.
Data ricevimento: 15/09/2016 12:06:38
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Grilli Donatella
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 43
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
ANALISI DELLA SEGNALAZIONE DI REAZIONI AVVERSE DA FARMACI
EFFETTUATA DALLA U.O. FARMACEUTICA DELLA EX USL4 PRATO – PRIMO
SEMESTRE 2016
Autori:
C. Galloni, M.C. Burla, C. Ceccarelli, S. Mazzoni, C. Sgromo, V. Cappellini, E. Landi, F. Lorusso, A. L.
Marigliano, M. Pittoru, M. Puliti, F. Rimoli, S. Toccafondi, L. Viligiardi, A. Anichini
Affiliazioni:
Ex USL4 Prato UOC Farmaceutica e Politiche del Farmaco; Università degli Studi di Firenze- Scuola di
Specializzazione in Farmacia Ospedaliera
Introduzione Il 02/07/2012 è diventata operativa la direttiva europea 2010/84/UE in materia di
Farmacovigilanza (FV). Secondo stime della Commissione Europea il 5% degli
e scopo:
accessi in ospedale sono dovuti a reazioni avverse (ADRs) e il 5% dei pazienti già
ricoverati presenta una ADR. Inoltre, le ADRs sono al quinto posto tra le cause di
morte in ospedale. Pertanto, si è reso necessario intervenire sulle normative in
vigore fondamentalmente, con cambiamenti che tendono ad aumentare l’efficacia,
la rapidità e la trasparenza degli interventi di farmacovigilanza L’obiettivo di questo
lavoro è stato analizzare le segnalazioni di ADRs pervenute nel primo semestre
2016 presso la USL4 Prato.
Materiali e
Metodi:
Il sistema di segnalazione spontanea, prevede l’inserimento delle schede di ADRs
all'interno della Banca Dati Ministeriale. Prima dell’inserimento il farmacista
responsabile della Farmacovigilanza deve verificare la completezza delle schede di
segnalazione ricevute dai vari reparti contattando, quando necessario, il
segnalatore. Da ogni scheda sono stati raccolti: codice d’inserimento, data della
sospetta ADRs, gravità, sesso ed età paziente, esito, specialità medicinale
coinvolta, segnalatore ed eventuale follow-up.
Risultati:
Le segnalazioni spontanee di sospetta ADR pervenute e inserite nel database
ministeriale nel periodo in esame sono 178. Il tasso di segnalazione risulta di 70
segnalazioni/100000 abitanti superando ampiamente il gold standard OMS
(15/100000 nei 6 mesi). Le reazioni considerate gravi rappresentano il 29% sul
totale, dato sovrapponibile a quello stabilito dalle linee guida. La maggior parte delle
segnalazioni è distribuito nella fascia di età over65 (59%) e appartiene al sesso
femminile (55%). Le segnalazioni sono pervenute quasi esclusivamente dai medici
ospedalieri (98%) e, il restante 2%, è ripartito equamente fra MMG, Pediatri e
farmacisti sensibili al problema della FV.
Conclusione: La collaborazione attiva e costante tra segnalatori e farmacisti responsabili della FV
permette di sensibilizzare gli operatori sanitari verso una reale cultura della
Farmacovigilanza.
Data ricevimento: 15/09/2016 15:33:58
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Cristina Galloni
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 46
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
TRATTAMENTO DI UNA CORTE DI PAZIENTI CO-INFETTI HIV/HCV CON I
NUOVI ANTIVIRALI AD AZIONE DIRETTA (DAAS) NEL POLICLINICO S.
ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA: IL PROBLEMA DELLE INTERFERENZE
TRA FARMACI E RISCHIO DI ADR.
Autori:
G.Pensalfine*, D.Mazza*, L.Appolloni*, L.Badia2, M.S.Romio*, M.Morotti*, C.Puggioli*
Affiliazioni:
*. Farmacia Clinica, Policlinico S. Orsola-Malpighi,Bologna 2. Malattia Infettive, Policlinico S. OrsolaMalpighi,Bologna
Introduzione La co-infezione HIV/HCV riguarda circa il 15-30% dei pz HIV+ e contribuisce ad
aumentare insieme ad altri fattori l'incidenza del danno epatico. Le terapie per HCV
e scopo:
con i nuovi DAAs, escludendo l’impiego dell’ interferone (IFN) e riducendo le
interazioni con la HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy), presentano
rilevanti vantaggi sia sotto il profilo della tollerabilità che della sicurezza. Lo scopo
del lavoro è quello di analizzare lo scenario terapeutico dei pz co-infetti per
individuare possibili interazioni tra le varie classi di farmaci ed ampliare la
conoscenza sull’uso dei DAAs considerando la limitata esperienza clinica per la loro
recente immissione in commercio.
Materiali e
Metodi:
Per valutare i trattamenti dei pz co-infetti, seguiti presso gli ambulatori delle Malattie
Infettive del Policlinico è stato creato un database (DB) in cui sono stati inseriti i dati
relativi alle terapie con DAAs: in prima linea, iniziate dopo trattamento con IFN+RBV
(duplice terapia) o IFN+RBV+IP (triplice terapia), ritrattamenti dopo fallimento e gli
switch terapeutici della HAART estratti dal DB-Erogazione Diretta. Sono stati inoltre
inclusi i parametri relativi al genotipo virale (G1, G1a, G1b, G2, G3, G4) elaborati
dal Piano Terapeutico regionale informatizzato (PT-SOLE) e le Reazione Avverse
(ADRs) inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF). L’analisi considera
i pz trattati con DAAs nel periodo gen2015-ago2016.
Risultati:
I pz co-infetti sono N=65, di cui trattati in precedenza con IFN+RIBA 31%(N=20) e
con IFN+RBV+IP 3%(N=2), arruolati al trattamento con DAAs: 34%(N=22)
SOF/LDP (12-G1a, 3-G1b, 1-G3, 6-G4), 29%(N=19) DCV+SOF(G3), 18%(N=12)
SOF(5-G1a, 7-G3), 17%(N=11) PTVr/OBV+DSV(8-G1a, 3-G1b) e 1%(N=1)
PTVr/OBV(G4). Lo switch terapeutico della HAART è stato effettuato in N=18pz
prima di iniziare i DAAs e per N=5pz in corso di terapia con DAAs per insorgenza di
ADR non gravi. Nei 65pz si sono verificate N=10 ADR (7 attese).N=2 gravi:N=1 altra
condizione clinicamente rilevante per IRC con DCV+SOF e TDF/FTC/RPV, N=1
pericolo di vita per ascite,iperbilirubinemia con PTVr/OBV+DSV, RBV e TDF/FTC,
ATV. I farmaci sospetti in N=4 casi sono DAAs(SOF/LDP, PTVr/OBV±DSV),N=3
RBV e in N=11 HAART(TDF/FTC/RPV, DRV, ATV/r).
Conclusione: La precedente terapia con IFN (duplice o triplice) non ha interferito con i DAAs. Nei
casi in cui l’ADR si è verificata nei pz senza switch della HAART, tutti assumevano
SOF e ATV/r per i quali non c’è evidenza di interazioni. Il cambio della HAART
prima di iniziare i DAAs non sembra influenzare le ADR; il 50% si sono verificate in
pz in cui la terapia era stata modificata. Dei 65 pz, solo uno ha interrotto il
trattamento con DAAs (N=10 ancora in terapia). Nella nostra corte di pz la corretta
gestione del setting terapeutico ha permesso di completare la terapia con DAAs
anche in pz co-infetti complessi per la co-somministrazione di più classi di farmaci
che potrebbero interferire tra loro.
Data ricevimento: 15/09/2016 18:08:16
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Pensalfine Giulia
Page 14 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 47
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
PAZIENTI COMPLESSI IN RSA E FARMACOVIGILANZA
Autori:
C.Rolando*, T.Baietto**, R.Baroetto Parisi*, A.Costa Laia*, A.Diarassouba*, A.M.Pasculli*, C.Pietraru*
Affiliazioni:
*SC Farmacia Territoriale ASL TO4, Chivasso (TO) --- ** Ospedale Civico Città di Settimo Torinese,
Deospedalizzazione Protetta
Introduzione Le RSA spesso ospitano pazienti particolarmente fragili, con una ridotta
autosufficienza psico-fisica, che hanno superato la fase acuta della malattia ma che
e scopo:
necessitano di un ulteriore periodo di ospedalizzazione a causa delle loro condizioni
cliniche. Scopo del progetto è stato di valutare proprio in questi pazienti la sicurezza
e l’appropriatezza della politerapia con particolare attenzione alle potenziali
interazioni tra farmaci e ai farmaci sconsigliati nell’anziano secondo i criteri di Beers,
per identificare le situazioni di rischio evitabile ed evidenziare le condizioni critiche
che potrebbero evolvere in reazioni avverse.Ci si è proposto anche di verificare
quanto le potenziali interazioni tra farmaci si manifestino realmente nella pratica
clinica.
Materiali e
Metodi:
Programma aziendale di farmacovigilanza (FV) attiva, sviluppato come attività di
formazione sul campo (gruppo di lavoro).Sono stati inclusi tutti i pazienti ricoverati in
RSA in due periodi diversi (ottobre-dicembre 2015 e aprile-giugno 2016), tra i due
periodi si sono svolti degli incontri per analizzare e discutere i dati raccolti e
condividere i principi di farmacovigilanza. Strumenti operativi: scheda di terapia,
Micromedex, Navfarma®,scheda di segnalazione di sospetta reazione avversa
(modello AIFA).
Risultati:
Nel primo periodo i pazienti ricoverati sono stati 110,età media 80 anni(41- 95). Il 24
% era in terapia con 10 o più farmaci; il 30,9%(34/110) assumeva un farmaco
sconsigliato secondo Beers;il 33,6% (37/110) era a rischio di interazione maggiore
(33,6%).Nel secondo periodo i pazienti erano 97, età media 78 anni(20-97). Il 23%
era in terapia con 10 o più farmaci e il 40,3 % assumeva farmaci sconsigliati
secondo Beers.Confrontando i due periodi si osserva un lieve aumento nella
percentuale di pazienti trattati con un numero di farmaci compreso tra 5 e 9, un
aumento in quelli che hanno ricevuto prescrizioni sconsigliate secondo i criteri di
Beers e prescrizioni contemporanee di farmaci potenzialmente interagenti
Conclusione: L’elaborazione delle schede di terapia ha evidenziato una situazione che si è
mantenuta inalterata nei due periodi nonostante gli incontri; non è stata segnalata
alcuna ADR né c'è stata una riduzione del numero di farmaci somministrati.Le
ragioni di tale fenomeno sono da imputarsi alla particolare criticità dei pazienti
ricoverati, per cui è difficile collegare un evento avverso alla terapia farmacologica
piuttosto che alla progressione della patologia o al decadimento delle condizioni del
paziente.Inoltre si osserva ancora una certa resistenza da parte degli operatori nel
considerare la farmacovigilanza un atto medico utile alla pratica clinica.
Data ricevimento: 15/09/2016 18:09:52
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Cristina Rolando
Page 15 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 52
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
ANALISI DI UN PROGETTO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA (MIRA) IN UNA
U.O. DI GERIATRIA ALLA LUCE DEI CRITERI DI BEERS E STOPP
Autori:
G.Dusi*, L.Di Spazio*, M.Boni**, S.Minervini**, S.Caramatti*, R.Girardello**
Affiliazioni:
* U.O. Farmacia Ospedale Rovereto --- ** U.O. Geriatria Ospedale Rovereto
Introduzione Le reazioni indesiderate da farmaci (ADR) si manifestano frequentemente
nell’anziano per una concausa di fattori: la politerapia, la co-morbilità e il processo di
e scopo:
invecchiamento a carico di organi chiave nel metabolismo ed eliminazione dei
farmaci. Per aumentare la sensibilizzazione a questa tematica ed implementare la
cultura della segnalazione,nella Geriatria di Rovereto, dal 2010 è stato avviato il
progetto M.I.R.A. (Monitoraggio Intensivo delle Reazioni Avverse) basato sull’uso di
una scheda dedicata che rileva, per ogni paziente ammesso e/o degente, la
reazione indesiderata causa del ricovero o che si è manifestata durante la degenza.
Obiettivo di questo poster è focalizzare l’analisi individuando i principi attivi coinvolti
e schematizzarli secondo i criteri di Beers e STOPP.
Materiali e
Metodi:
La scheda viene compilata dall’infermiere e validata dal medico all’ingresso del
paziente in Reparto (se il ricovero si verifica a causa di una ADR) e/o durante la
degenza se si sospetta l’insorgenza di una ADR durante il ricovero. Nel
quinquennio 2011-2015 le schede raccolte dall’U.O. di Geriatria sono state 471.
Queste sono state progressivamente inserite a livello informatico ed hanno
costituito il database oggetto di questa analisi.
Risultati:
Le schede sistematizzate per principio attivo e/o associazioni hanno evidenziato 451
molecole. Il maggior numero di segnalazioni ha identificato come farmaco
responsabile della ADR il warfarin con 49 segnalazioni, seguito da una serie di
antibiotici quali ceftriaxone (46), levofloxacina (32), piperacillina/ tazobactam (30),
amoxicillina/ clavulanato (10). In 42 casi (9,3%) si trattava di farmaci a rischio di
inappropriatezza secondo i criteri di Beers (benzodiazepine, FANS, ticlopidina), in
59 casi (13,1%) erano farmaci a rischio di inappropriatezza secondo i criteri STOPP.
Conclusione: I criteri di Beers e STOPP stanno entrando a far parte della cultura geriatrica; in
alcune regioni sono stati elaborati dei documenti, fornendo linee di indirizzo per
l’appropriatezza prescrittiva nella popolazione anziana. Questo tentativo, nella sua
semplicità, ha il pregio di aver introdotto nella normale pratica quotidiana del
personale dell’U.O. di Geriatria un’attenzione (che permane dopo 5 anni) alla
rilevazione e segnalazione di reazioni indesiderate.
Data ricevimento: 15/09/2016 20:03:07
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Giulia Dusi
Page 16 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 65
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
ATTIVITÀ DEL FARMACISTA OSPEDALIERO IN DISPOSITIVOVIGILANZA (DV):
PANORAMA DELLA EXUSL4 PRATO
Autori:
C. Galloni, M.C. Burla, C. Ceccarelli, S. Mazzoni, C. Sgromo, V. Cappellini, E. Landi, F. Lorusso, A. L.
Marigliano, M. Pittoru, M. Puliti, F. Rimoli, S. Toccafondi, L. Viligiardi, A. Anichini
Affiliazioni:
Ex USL4 Prato UOC Farmaceutica e Politiche del Farmaco; Università degli Studi di Firenze- Scuola di
Specializzazione in Farmacia Ospedaliera
Introduzione La possibilità di una precoce individuazione del rischio legato all'utilizzo dei
Dispositivi Medici (DM), si prospetta sempre più come una strategia dove il
e scopo:
farmacista ospedaliero, come figura responsabile della raccolta e della trasmissione
delle segnalazioni di incidente all'Autorità Competente (Ministero della Salute) ed al
fabbricante, svolge un ruolo attivo all'interno del sistema di Vigilanza. Nonostante
l’impegno a livello ministeriale e regionale, la DV rappresenta però un percorso non
ancora completamente consolidato nella pratica ospedaliera. L’obiettivo del progetto
era proseguire dei lavori già avviati precedentemente, che avevano migliorato la
gestione dei sistemi di vigilanza, sia per i farmaci che per i Dispositivi Medici, così
da ottimizzarli ulteriormente.
Materiali e
Metodi:
La situazione aziendale è stata analizzata sia dal punto di vista quantitativo
(analizzando il numero di segnalazioni), sia dal punto di vista qualitativo (valutando il
livello di conoscenza degli operatori sanitari coinvolti). Campione: operatori sanitari
della exUSL4 Prato; Periodo: Gennaio 2015 – Maggio 2016; Dato: Riunioni nei
reparti, analisi segnalazioni di Incidente e Reclamo pervenute presso la U.O.C.
Farmaceutica di Prato.
Risultati:
Si sono considerate le 54 segnalazioni raccolte (44 incidenti e 10 reclami)
classificate e rappresentate in grafici e tabelle del database aziendale. I dati
regionali considerati sono quelli forniti dal Ministero della Salute per l’anno 2015
che, per la Toscana, comprendono 376 segnalazioni di incidente. Basandoci sui soli
valori assoluti del 2015, se si escludono le AOU, la ex USL4 Prato si è collocata al
terzo posto come numero di segnalazioni. Dal confronto dei dati aziendali registrati
nel periodo Gennaio-Maggio 2016 rispetto a quelli dello stesso periodo del 2015 si
nota un lieve decremento nel numero di segnalazioni di incidente (-20%) ma anche
la presenza di segnalazioni di reclamo (10), non presenti nel 2015.
Conclusione: La variazione di tendenza mostrata dai risultati è probabilmente riconducibile
all'attività di formazione/informazione che il farmacista ha svolto nei reparti.
L’operatore sanitario, debitamente formato e sensibilizzato, può riuscire con
maggiore facilità ad individuare le diverse tipologie di evento, eventi che forse prima
venivano segnalati erroneamente solo come incidente. In conclusione, un buon
sistema di vigilanza a livello aziendale, sia sul farmaco che sui dispositivi,
rappresenta l’unico modo per incrementare la sicurezza e la salute dei pazienti e
degli operatori sanitari.
Data ricevimento: 23/09/2016 15:31:12
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Cristina Galloni
Page 17 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 71
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza
Titolo:
VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEGLI EVENTI IPOGLICEMICI CON
ACCESSO AL PRONTO SOCCORSO E APPROCCI TERAPEUTICI IN GRADO DI
LIMITARE IL RISCHIO DI QUESTO EVENTO AVVERSO
Autori:
E.Padovano*, S.K.Lai**, M.Piras**, F.Cammalleri**, G.Giuliani*
Affiliazioni:
*UOC Farmacia – Azienda socio sanitaria territoriale (ASST) Nord Milano --- **Scuola di
Specializzazione in farmacia Ospedaliera di Milano
Introduzione Il trattamento del diabete prevede l’utilizzo di farmaci ipoglicemizzanti il cui effetto
collaterale più comune è l’ipoglicemia. Anche l’ipoglicemia iatrogena è una causa di
e scopo:
morbosità e può essere un fattore limitante nel controllo metabolico del diabete.
Episodi ipoglicemici possono mettere in pericolo di vita e possono influire
negativamente rispetto all’aderenza alla terapia ipoglicemizzante. L’impatto negativo
delle ipoglicemie in termini clinici, sociali ed economici è stato documentato da molti
studi, dimostrando la necessità di mettere in atto approcci terapeutici in grado di
limitare il rischio di questo evento avverso. Scopo del presente lavoro è quello di
verificare l’incidenza e gli esiti di questi episodi che si presentano al Pronto
Soccorso (PS).
Materiali e
Metodi:
E’ stata effettuata una indagine retrospettiva sui dati ricavati dal registro del PS
dell’Ospedale Bassini della ASST Nord Milano, relativa al periodo 01/01/201231/12/2015. I dati sono stati estratti sulla base degli accessi riferiti agli ICD9, 251.0
“Coma ipoglicemico” e 251.2 “Ipoglicemia non specificata” ed inseriti in forma
anonimizzata in un database dedicato. Sono stati utilizzati solo i dati relativi a
pazienti di età maggiore o uguale a 45 anni in quanto dati di letteratura suggerivano
una scarsa incidenza di questi eventi nei soggetti di età inferiore. Sulla base dei dati
anagrafici così raccolti sono state ricercate informazioni sull’eventuale ricovero nel
flusso delle SDO.
Risultati:
Il numero di eventi ipoglicemici che hanno causato un accesso al PS, era costante
per ciascun anno del periodo di rilevazione, per un totale di 142. La maggior parte di
questi pazienti era in terapia con una o più insuline. La quasi totalità dei pazienti
(140) ha ricevuto diagnosi di “ipoglicemia non specificata”, mentre solo 2 pazienti
hanno avuto diagnosi di “coma ipoglicemico. Dopo l’accesso in PS, 113 pazienti
pari all’80%, sono stati dimessi dopo un periodo di osservazione, mentre 25 sono
stati ricoverati e 4 dimessi contro il parere del medico. La fascia interessata è quella
fra i 76 e gli 85 anni, con un totale di 64 casi. Nella maggioranza delle schede del
PS mancava il dato relativo al tipo di diabete (74 casi), mentre dove presente, era
prevalente il diabete di tipo 2 (63).
Conclusione: Dall’analisi dei dati esiste una quota costante di popolazione diabetica che sviluppa
ipoglicemia con conseguente accesso in PS. Questi eventi hanno un importante
impatto economico in quanto sottraggono risorse al PS e sociale perché riducono la
qualità di vita del paziente e l’aderenza terapeutica. Fondamentale è la creazione di
centri diabetologici in cui il paziente possa essere seguito da un team
multidisciplinare, all’interno del quale il farmacista ospedaliero si colloca grazie alle
sue competenze nell’uso del farmaco e creare maggiore connessione tra ospedale
e territorio, in modo che il paziente venga seguito nel suo percorso dall’ingresso in
ospedale fino all’assistenza territoriale
Data ricevimento: 29/09/2016 10:24:16
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Elettra Padovano
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 37
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
4 - Sperimentazione clinica e comitati etici
Titolo:
I DISPOSITIVI MEDICI E LA SPERIMENTAZIONE CLINICA: L’ESPERIENZA DEL
POLICLINICO S. ORSOLA – MALPIGHI.
Autori:
F. Locchi*, G. Chiabrando**, S. Proni**, P. Juric*, C. Puggioli*
Affiliazioni:
* Farmacia Clinica, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna; --- **. Segreteria
Scientifica del Comitato Etico- Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna
Introduzione La diversa regolamentazione tra farmaci e Dispositivi Medici (DM) rende possibile
l’immissione in commercio di un DM anche quando la sua efficacia non è
e scopo:
ampiamente documentata, purché presenti la marcatura CE per l’utilizzo designato,
che ne garantisce la qualità del processo di fabbricazione e la sicurezza. Nel corso
degli anni la normativa italiana ha recepito le Direttive Europee (D.Lgs n.507
14/12/1992 e successive modifiche) sulla gestione dei DM, delineandone le
modalità di conduzione delle indagini cliniche con il coinvolgimento di Autorità
Competente (Ministero della Salute) e Comitati Etici. Il presente lavoro propone
un’analisi descrittiva degli studi con DM presentati al Comitato Etico (CE)
dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola di Bologna negli ultimi 6 anni.
Materiali e
Metodi:
L’Unità Aziendale per la Sperimentazione Clinica gestisce e condivide con il CE
locale un archivio elettronico (Clinical Trials DataBase) dove vengono registrate le
principali informazioni relative a tutti gli studi clinici sottoposti alla valutazione da
parte del CE, consentendone la tracciabilità e l’elaborazione dei dati inseriti in
tempo reale. Attraverso tale strumento è stato estrapolato l’elenco di tutti gli studi
con DM presentati dal 1 gennaio 2010 al 30 giugno 2016. Questi ultimi sono stati
analizzati in base alla natura dello studio (profit o no-profit), alla tipologia di DM
indagato (Classificazione Nazionale Dispositivi - CND, classe di rischio e marcatura
CE), all’unità operativa coinvolta.
Risultati:
Nel periodo esaminato sono stati valutati con esito favorevole 70 studi con DM (3%
degli studi totali), il 44% dei quali di natura no profit. I reparti maggiormente coinvolti
sono risultati: Cardiologie (23%), Chirurgie (11%), Pneumologia (10%) e
Oftalmologia (9%) che nell’insieme hanno proposto più della metà degli studi totali
(57%). Relativamente alla tipologia di DM indagato il 73% presentava al momento
della valutazione la marcatura CE e il 29% era di classe III. Riguardo la CND, le
categorie maggiormente rappresentate sono: “Z-apparecchiature sanitarie e relativi
componenti accessori e materiali”(17%), “C-dispositivi per apparato
cardiocircolatorio” (16%), “P-dispositivi protesici impiantabili e prodotti per
osteosintesi” (13%). Sono, inoltre, stati approvati due usi compassionevoli
Conclusione: Dall’analisi effettuata si evince che il numero di indagini cliniche con DM proposte
nel nostro Policlinico è nettamente inferiore rispetto alle sperimentazioni di
medicinale. Tuttavia, la percentuale di studi spontanei con DM è significativamente
superiore a quella degli studi no profit con farmaco (circa 20% nello stesso periodo
esaminato). Ciò potrebbe essere dovuto alla diversa normativa di riferimento che
regolamenta le due tipologie di sperimentazioni nonché ai diversi adempimenti a
carico di Promotori e Sperimentatori. Infine, la maggior parte degli studi con DM è
costituita da indagini post-marketing, condotte non a fini dell’acquisizione del
marchio CE.
Data ricevimento: 15/09/2016 9:57:17
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Federica Locchi
Page 19 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 3
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
MONITORAGGIO SPESA FARMACI IN DISTRIBUZIONE DIRETTA ANALISI DEI
CONSUMI DEI NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO) - APIXABAN,
DABIGATRAN E RIVAROXABAN - NEL DISTRETTO CL1 E NEL DISTRETTO
CL2: CONFRONTO TRA I DUE DISTRETTI
Autori:
M. Giuffrida, D. Pennacchio, L. Medico
Affiliazioni:
U.O.C. Servizio Farmaceutica Territoriale Dipartimento del Farmaco ASP di Caltanissetta
Introduzione I NAO sono classificati in fascia A-PHT e indicati per la prevenzione dell'ictus e
dell'embolia sistemica nei pazienti con FANV e per la prevenzione e trattamento
e scopo:
della TVP e della EP. In Regione Sicilia, in conformità alle Decisioni della
Commissione Regionale del PTORS vengono prescritti dai Medici Specialisti ed
erogati dalle Farmacie Territoriali dell'ASP di residenza del paziente con PT on line
corredato, nel caso della FANV, dal referto dell'ecocardio e, per pazienti di età
inferiore a 75 aa, da una certificazione di fattore di rischio. Segue un’analisi delle
prescrizioni delle tre specialità in commercio nell’anno 2015, dei consumi e della
spesa sostenuta, considerando i due distretti in cui viene suddiviso il nostro territorio
che presentano caratteristiche demografiche differenti.
Materiali e
Metodi:
Nella nostra ASP sono presenti due Farmacie Territoriali (FT) con due differenti
Centri di Costo (CdC) afferenti alla U.O.C. Servizio Farmaceutica Territoriale. La FT
del Distretto CL1 eroga i farmaci per i pazienti residenti nei Distretti Sanitari di
Caltanissetta, Mussomeli e San Cataldo il cui CdC è T311390199. La FT del
Distretto CL2 eroga i farmaci per i pazienti residenti nel Distretto Sanitario di Gela il
cui CdC è T411390399. L’analisi dei consumi è stata resa possibile attraverso
l'estrazione e l'elaborazione di dati presenti nel software in dotazione all'ASP
utilizzato per la gestione informatica dei magazzini e dei pazienti (AREAS): sono
stati presi i dati di erogazione per le singole specialità e per ciascun CdC (CL1 e
CL2).
Risultati:
La spesa maggiore è stata per lo Xarelto; a seguire Pradaxa ed Eliquis,
coerentemente ai rispettivi quantitativi erogati. Dalla standardizzazione dei dati
ottenuta mediante l'utilizzo dei parametri: DDD; Costo Medio per DDD; DDD/1000
Abitanti/die; popolazione pesata (152.284 residenti nel distretto CL1, essi risultano
numericamente pari a 155.925 unità in seguito alla pesatura per fasce d’età;
121.740 residenti nel CL2, pari a 114.441 unità), per Eliquis risultano 0,36 dosi
giornaliere ogni 1000 abitanti nel distretto CL1 e 0,62 nel CL2. Il Pradaxa presenta
un consumo di 0,71 dosi quotidiane ogni 1000 abitanti nel distretto CL1 e 0,58 nel
CL2. Lo Xarelto presenta un consumo di 1,14 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti del
distretto CL1 e di 1 dose quotidiana per quelli del distretto CL2.
Conclusione: I NAO sono sicuri, vantaggiosi ed efficaci in misura uguale o maggiore, rispetto agli
anticoagulanti tradizionali antagonisti della vitamina K (warfarin e acenocumarolo):
essi favoriscono un maggiore utilizzo clinico nella prevenzione dello stroke da
fibrillazione atriale; danno minori interazioni con cibo e farmaci, rendendo inutile il
controllo dell'INR. La DD attraverso le FT dell’ASP garantisce un monitoraggio
continuo con un’analisi dettagliata dei consumi. Nell’anno 2015 c’è stato un utilizzo
maggiore di Xarelto con un costo medio per dose prescritta minore e un consumo
maggiore nella popolazione del Distretto CL1 rispetto al CL2, dato coerente con una
popolazione più anziana.
Data ricevimento: 13/08/2016 12:41:39
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Mario Giuffrida
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 13
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
PRESCRIZIONI ONCOLOGICHE OFF-LABEL: MONITORAGGIO NELL’ UNITÀ
FARMACI ANTIBLASTICI DELL’ AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA
Autori:
C.Oriolo, P.Carnevale, A.Garofalo
Affiliazioni:
Farmacia Azienda Ospedaliera Cosenza;Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera,
Università degli Studi Magna Graecia, Catanzaro
Introduzione Per uso off-label di un medicinale si intende un utilizzo al di fuori delle condizioni
previste in scheda tecnica per indicazioni, dose, via di somministrazione, età.
e scopo:
L’oncologia è uno degli ambiti terapeutici in cui l’uso dei medicinali off- label è più
frequente ed il farmacista che opera nella Unità Farmaci Antiblastici riceve anche
le prescrizioni per l’allestimento di terapie off-label. L’obiettivo dello studio è quello di
monitorare in termini quali-quantitativi le prescrizioni oncologiche off-label, in
particolare quelle regolamentate dalla Legge n. 94/1998, in un dato periodo di
tempo con lo scopo di elaborare un report da consegnare ai prescrittori delle stesse
terapie.
Materiali e
Metodi:
Le richieste di allestimento di farmaci oncologici off- label pervenute presso l’U.F.A.
nel quinquennio 2011- 2016 sono state inserite in un foglio excel. I dati inseriti sono
relativi a: numero di pazienti trattati, sesso, Medico/Reparto prescrittore,
indicazione, farmaci, schema terapeutico, posologia, numero di cicli effettuati per
paziente.
Risultati:
Sono pervenute n.111 richieste di farmaci off-label (3,4%) relative ad altrettanti
pazienti: n. 32 nel 2011, n. 28 nel 2012, n. 19 nel 2013, n. 13 nel 2014 e n. 19 nel
2015. Il 50,5% dei pazienti era maschio, il 49,5% femmina. N. 50 pazienti (45%)
sono stati trattati in Oncologia, n.38 in Ematologia (34,2%), n.16 in Nefrologia
(14,4%); i rimanenti in Oculistica, Pediatria, Dermatologia. Le patologie più trattate
sono state: Mieloma Multiplo (16,3%), carcinoma mammario (9,9%) e polmonare
(9,0%), leucemie e linfomi (16,2%), carcinoma neuroendocrino (5,3%), del colon
(4,6%), carcinoma pancreatico e prostatico (7,2%). Sono stati utilizzati vari farmaci
e schemi. L’80 % dei pazienti ha effettuato da 1 a 6 cicli di terapia e il 20% da 6 a 12
cicli.N.4 pazienti hanno ricevuto più linee.
Conclusione: Il report contenente i dati del monitoraggio delle prescrizioni oncologiche off-label
rappresenta uno strumento di ausilio per il clinico nel momento della prescrizione di
una nuova terapia off-label in quanto i dati inseriti forniscono un feed-back degli esiti
delle terapie effettuate.
Data ricevimento: 12/09/2016 19:08:22
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Carmela Oriolo
Page 21 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 17
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
L’EVOLUZIONE DELLA TERAPIA ANTIPSICOTICA NELL’ULTIMO DECENNIO:
DALL’ANALISI DEL DATO ALLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE
Autori:
P. Cargnino*, E.Pagnozzi*, A. Blasi*, A. Berti**, R. Di Turi*
Affiliazioni:
*UOC Farmacia Territoriale Asl Roma3 --- **SISS Cineca Bologna
Introduzione I disturbi mentali rappresentano un problema significativo di salute pubblica. La
schizofrenia è un disturbo psichiatrico, cronico, caratterizzato da frequenti
e scopo:
esacerbazioni che spesso provocano un progressivo deterioramento della
personalità del paziente e richiedono ricovero in ospedale. La prevalenza della
schizofrenia è compresa tra 0.5 e1%. Obiettivo: Con il presente lavoro si è inteso
effettuare un’analisi sul consumo dei farmaci antipsicotici (ATC= N05A) nella
popolazione della ASL Roma D nel 2005 e nel 2015 per rilevare eventuali differenze
prescrittive ed eventuali criticità al fine di una più consapevole presa in carico del
paziente.
Materiali e
Metodi:
Sono stati analizzati i consumi registrati nell’anno 2005 e nell’anno 2015 desunti
dalle ricette spedite nelle farmacie aperte al pubblico nel territorio della ASL Roma
D tramite il sistema Cineca.
Risultati:
Il ranking degli AP passa da 44 al 33. I trattati nel 2005 risultano 5788 ( prevalenza
1.07) nel 2015 8547( prevalenza 1.46). Dal 2005 al 2015 si registra un aumento
totale della spesa pari a €347373,94 ed una diminuzione di spesa media per trattato
di €111.96. I principi attivi che registrano la maggior spesa media per trattato sono
Olanzapina e Aripiprazolo.Quetiapina risulta essere il principio attivo con il maggior
numero di trattati. La prescrizione privilegia gli antipsicotici di seconda generazione
(prevalenza atipici 2005:0.83 2015:1.29 tipici 2005:0.44 2015:0.41). Il confronto dei
trattati per età evidenzia variazioni rilevanti nella classe 15-44 aa (33%-22%)e nella
classe >80 aa (17%-26%).Il trend circa la continuità terapeutica rimane
essenzialmente invariato(poco meno del 50%)
Conclusione: L’analisi della prescrizione degli antipsicotici evidenzia la necessità di intervenire
con progetti tesi ad una presa in carico del paziente con approccio manageriale e
di tipo multidisciplinare, che prevedano interventi precoci atti ad un miglioramento
significativo dell’outcome dei trattamenti sia farmacologici che riabilitativi
.Particolare attenzione andrebbe focalizzata alla continuità terapeutica con
l’obiettivo di una riduzione delle ricadute che spesso sono causa di ricoveri .
Data ricevimento: 14/09/2016 9:57:07
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Roberta Di Turi
Page 22 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 18
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
ANTIPSICOTICI LONG ACTING: AIUTANO LA CONTINUITÀ TERAPEUTICA?
Autori:
P. Cargnino*, E.Pagnozzi*, A. Blasi*, A. Berti**, R. Di Turi*
Affiliazioni:
*UOC Farmacia Territoriale Asl Roma3 --- **SISS Cineca Bologna
Introduzione Le formulazioni LAI dei nuovi antipsicotici rappresenta un’ulteriore espansione
dell’armamentario terapeutico della schizofrenia, con rilevanti possibili implicazioni
e scopo:
riguardanti il trattamento continuativo della schizofrenia e della non aderenza
L’aumento del costo medio per farmaci antipsicotici è ampiamente bilanciato dalla
riduzione del costo delle prestazioni erogate dal dipartimento di salute mentale o in
regime ambulatoriale e per ricoveri ospedalieri. Con il presente lavoro si è inteso
effettuare un’analisi sul consumo dei farmaci antipsicotici long-acting (ATC= N05A)
ricavati dai dati della dispensazione diretta da SPDC nella ASL Roma D nel 2015 al
fine di valutare la continuità del trattamento
Materiali e
Metodi:
Per Risperidone e Paliperidone , sono stati analizzati i consumi registrati dalla
dispensazione diretta (con il sistema Oliamm da 01/2015 ad 09/ 2015 e con il
sistema Areas da 10/2015 a 02/ 2016). I pazienti sono stati arruolati nel quarto
trimestre del 2014 e sono stati seguiti per 12 mesi, definendo continui i soggetti che
presentavano dispensazioni ≥6 cf. Per Aripiprazolo LAI l’analisi è stata effettuata nel
periodo 03/ 2015 02/ 2016, si è verificata la prima prescrizione e partendo da
questa si sono identificati i pazienti continuativi e non (continuità terapeutica ≥5 cf ).
Nella popolazione così ottenuta si sono seguiti i pazienti per i 12 mesi antecedenti la
prima prescrizione per verificare la continuità con la terapia orale.
Risultati:
I soggetti trattati con almeno un farmaco long-acting (Risperidone/Paliperidone) nel
2015 sono 231, di cui 75 gli arruolati nel terzo trimestre del 2014 (25-44 aa 30; 4564 aa 37; >65aa 8). I continuativi sono il 97% (25-44 aa 29; 45-64 aa 36; >65aa 8). I
trattati con Aripiprazolo risultano 48 di cui 19 arruolati da novembre 2015 e quindi
non valutabili al fine della definizione della continuità terapeutica. Il 35.42% (17)
risultano continuativi e il 25% (12) non continuativi. Tra i continuativi con
Aripiprazolo LAI, il 64.71% risultavano continuativi anche con la precedente terapia
orale mentre il 23.52% assumevano una terapia orale non continuativa.
Conclusione: In questo contesto sarebbe auspicabile l’adozione di un percorso diagnostico
terapeutico (PDTA), in considerazione della complessità del quadro clinico dei
pazienti trattati e delle ricadute sociali della patologia, anche con maggiore
coinvolgimento del farmacista ospedaliero e territoriale ed un maggiore dialogo tra
reparti di psichiatria e farmacia.
Data ricevimento: 14/09/2016 10:01:51
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Roberta Di Turi
Page 23 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 23
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
LA GESTIONE DEI MEDICINALI NON DISPONIBILI NEL TERRITORIO
NAZIONALE DA PARTE DELLA SOC "ASSISTENZA FARMACEUTICA"
DELL'AZIENDA PER L'ASSISTENZA SANITARIA N°5 (AAS5) "FRIULI
OCCIDENTALE"
Autori:
L.Santarossa(*), B.Basso(^), M.Pigoli(^), C.Polidori(°), F.V.Rosa(^)
Affiliazioni:
(*)Specializzanda in Farmacia Ospedaliera presso l'Università degli Studi di Camerino; (^)SOC
"Assistenza Farmaceutica" Azienda per l'Assistenza Sanitaria n°5 "Friuli Occidentale"; (°)Direttore
Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell'Unive
Introduzione Il problema della carenza e mancanza di medicinali impatta quotidianamente nella
pratica clinica svolta nelle strutture dell’AAS5 e può produrre conseguenze negative
e scopo:
sulla cura dei pazienti e sul successo della terapia. La SOC “Assistenza
Farmaceutica” ha dovuto gestire ripetute richieste di medicinali non reperibili sul
territorio nazionale. Scopo dello studio è eseguire un’analisi qualitativa e
quantitativa dei medicinali in oggetto erogati dall’AAS5 fra il 2013 e il 2015
valutando le relative spese sostenute. Sono state considerate le modalità di
gestione delle richieste di farmaci non in commercio effettuate nel rispetto della
normativa vigente e degli obblighi procedurali pertinenti al farmacista ospedaliero e
le attività attuate per garantire ai pazienti l’accesso a tali farmaci
Materiali e
Metodi:
Sono stati individuati e quantificati i medicinali irreperibili in Italia erogati dall’AAS5
nel periodo di riferimento, analizzandone la relativa spesa sostenuta per l’acquisto e
le categorie farmacologiche di appartenenza, distinguendo fra medicinali
temporaneamente carenti in commercio e medicinali privi di AIC italiano. Sono state
valutate le modalità operative attuate dal farmacista ospedaliero per
l’approvvigionamento dei farmaci in oggetto necessarie a garantire l’accesso alle
cure per il paziente. I dati relativi a spesa e consumi di tali medicinali sono stati
estratti tramite sistemi informatici regionali.
Risultati:
La somma di unità posologiche di farmaci esteri erogate varia da 40.095 nel 2013 a
68.415 unità nel 2015 (+71%). Nel 2015 il 36% corrisponde a farmaci parenterali di
cui 60% vaccini. I vaccini rivestono il 30% di spesa totale di farmaci esteri. Sempre
nel 2015, il 73% delle unità sono relative a farmaci mancanti privi di AIC (DM
11/02/1997 per import ed erogazione) e il 27% a carenti temporanei (DM
11/05/2001). Fra i farmaci mancanti il 9% sono antidoti obbligatori previsti dal CAV
di Pavia. La spesa per tali farmaci è cresciuta da 160.660€ nel 2013 a 610.160€ nel
2015 (+280%) e nel 2015 il valore è pari a 1,7% della spesa totale per farmaci
nell’AAS5. Nel 2015 il 50% della spesa per farmaci esteri è imputabile ad un
farmaco per una patologia rara, ai sensi della Legge 648/96.
Conclusione: L’assenza in commercio sul territorio nazionale di medicinali ha reso necessari
l’acquisto dal mercato estero e/o l’attività di allestimento galenico. La natura di tali
farmaci e le patologie da essi trattate ne hanno reso fondamentale la presenza per
l’assistenza sanitaria completa ai pazienti. Il farmacista ospedaliero è stato
determinante nel reperire la totalità dei farmaci esteri richiesti, mediante
predisposizione, verifica dei moduli necessari all’importazione, ordine ed
erogazione, secondo normativa vigente. Alcuni antidoti, forme farmaceutiche e
dosaggi non disponibili in commercio in Italia sono stati garantiti inoltre dall’attività di
allestimento galenico ospedaliero.
Data ricevimento: 14/09/2016 12:46:54
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Santarossa
Page 24 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 27
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
L'EROGAZIONE DEI FARMACI RICLASSIFICATI (EX-OSP2) IN DISTRIBUZIONE
PER CONTO (DPC) - L'ESPERIENZA DELL'AAS5 "FRIULI OCCIDENTALE"
Autori:
R.Drigo(*), L.Santarossa(^), B.Basso(*), F.V.Rosa(*).
Affiliazioni:
(*)SOC Assistenza Farmaceutica, Azienda per l'Assistenza Sanitaria n°5 (AAS5) "Friuli Occidentale";
(^)Specializzanda in Farmacia Ospedaliera presso l'Università degli Studi di Camerino.
Introduzione La Determina AIFA del 2-11-2010 ha riclassificato, ai fini della rimborsabilità, da
fascia H-OSP a fascia A-PHT un elenco di medicinali (ex-osp2) erogabili senza
e scopo:
aggravio di spesa per il SSR. La ASS6 (oggi AAS5 Friuli Occidentale), priva di
ospedali e di farmacia, affidava la distribuzione diretta a farmacie ospedaliere di
altre aziende corrispondendo un onere per l’erogazione. L’ASS6 ha autorizzato
l’erogazione in DPC di tali farmaci, per facilitarne l’accesso ai pazienti, garantendo
alle farmacie convenzionate la stessa retribuzione erogata alle aziende sanitarie
regionali. Scopo dello studio è analizzare l’impatto che l’erogazione in DPC degli exosp2 ha avuto nel territorio dell’ AAS5 in termini economici, quantitativi e di
assistenza farmaceutica nel periodo 2011-2015.
Materiali e
Metodi:
All’avvio della DPC sono stati svolti corsi di formazione per i farmacisti territoriali
nelle aree specialistiche relative ai farmaci ex-osp2 inseriti in DPC (cardiologici,
ematologici, oncologici, ecc) per dare le opportune informazioni su natura e criticità
di questi farmaci precedentemente di pertinenza ospedaliera. E’ stato comunicato a
tutte le aziende sanitarie regionali il prezzo a prestazione corrisposto dall’ex ASS6
per l’erogazione di farmaci ex-osp2, del medesimo valore, sia in DPC per le
farmacie convenzionate che in distribuzione diretta per le farmacie ospedaliere
della regione. Sono stati estratti dati relativi a spesa e consumi di farmaci ex-osp2,
relativamente al periodo 2011-2015, tramite sistemi informatici regionali.
Risultati:
Sono stati formati 150 farmacisti delle 90 farmacie territoriali. Si sono distribuite
6438 confezioni di farmaci ex-osp2, incidenti per il 4,6% (2011) fino al 1,5% (2015)
sulle totali erogate in DPC. La calante percentuale è dovuta all’inserimento in DPC
(nel 2014) di molecole nuove ed equivalenti di ex-osp2. La spesa totale relativa ad
ex-osp2 pari a 3.566.156€ (esclusi oneri) incide sulla spesa totale DPC in calo dal
16% (2011) al 7% (2015). Il relativo onere pagato alle farmacie è pari a 59.470€ e
riveste lo 0,2% della spesa totale per la DPC. Con i farmaci ex-osp2 distribuiti in
DPC si sono trattati 666 pazienti, 1,9% dei totali. Nel 2015 il 30% delle DDD totali
riguarda farmaci antirigetto (micofenolato), il 25% farmaci antiepatite, il 22%
antiipertensivi polmonari.
Conclusione: La formazione di farmacisti territoriali ha garantito una corretta gestione dei farmaci
ex-osp2.La presenza capillare di farmacie nel territorio dell’AAS5 ha garantito un
agevole accesso dei pazienti a questi farmaci destinati principalmente alla terapia di
patologie croniche. Gli inserimenti AIFA del 2014 di farmaci comprendenti generici
degli ex-osp2 non hanno recato disagi nella gestione in DPC per i farmacisti in
quanto essi erano già in precedenza formati.L’onere DPC relativo agli ex-osp2 non
ha comportato aggravio di spesa per l’AAS5, costituendo esso già in precedenza un
costo corrisposto inizialmente alle farmacie ospedaliere ed ora solo parzialmente
transitato a quelle territoriali
Data ricevimento: 14/09/2016 13:57:26
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Raffaela Drigo
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 31
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI
NELLA EX ASL4 DI PRATO
Autori:
C. Sgromo, A. Anichini, A. L. Marigliano, A. Nerli, F. Rimoli
Affiliazioni:
Farmacia Ospedaliera, Ospedale S. Stefano di Prato
Introduzione Gli agenti antivirali ad azione diretta nei confronti di HCV (direct antiviral agentsDAAs) promettono l’eradicazione del virus bloccando la storia naturale della
e scopo:
malattia epatica e riducendo il numero di cirrosi ed epatocarcinomi e, di
conseguenza, tutti i costi diretti e indiretti ad essi connessi. A fronte di tale evidenza,
U.O. Farmaceutica e Politiche del Farmaco e Malattie Infettive dell’Ospedale di
Prato (afferente alla Asl Toscana Centro), hanno ritenuto opportuno eseguire
un’analisi ed una valutazione dei dati clinici, prescrittivi e di spesa provenienti dalla
real-life, relativi a questi medicinali, con particolare riferimento all’efficacia clinica, al
profilo di tossicità, al costo della terapia farmacologica.
Materiali e
Metodi:
La valutazione dei dati è stata effettuata nel periodo compreso tra l’inizio della
terapia il trimestre successivo al termine del trattamento (febbraio 2015 e marzo
2016). Per far emergere le sospette ADR sono stati necessari una stretta
collaborazione con i clinici del reparto di Malattie Infettive, l’analisi delle cartelle
cliniche dei pazienti arruolati in terapia, l’utilizzo di un database appositamente
generato ed estremamente dettagliato, lo studio della letteratura scientifica e delle
più recenti Linee guida Nazionali ed Europee. È stato anche organizzato un corso di
aggiornamento rivolto a medici e infermieri argomentando sulle possibili interazioni
tra farmaci per HIV-HCV per promuovere sicurezza ed efficacia.
Risultati:
La SVR12 si è ottenuta nel 93%dei casi: 40 pazienti erano naive, 31 experienced di
cui: 8 partial responder, 9 relapser, 10 null responder a precedenti terapie (4 pz dati
insufficienti). Nel restante 7% si è manifestato relapse: 2 pz naive, 2 null responder
e 1 relapser alla terapia Peg-IFN+Riba. Secondo METAVIR hanno ottenuto SVR 12:
il 92% dei cirrotici, il 95% dei pz con fibrosi avanzata; il 100% pz con fibrosi lievemoderata. Tra i 5 relapser: 2 con HCV1b, cirrosi ed HCC trattati con sim+sof; 2 con
HCV3, cirrosi, trattati con sof; 1 con HCV 1, fibrosi F3, trattato con dac+sof. Sono 7
le segnalazioni di sospette ADR a farmaco: 2 casi di edema e 5 di mancata
SVR12. La spesa è di 4000000€ circa cui vanno sottratti 570000€ circa per
rimborsi AIFA e 1054000€ per raggiungimento scaglioni.
Conclusione: Nell’attuale contesto sanitario nazionale è evidente la necessità di razionalizzare le
risorse economiche a disposizione per l’assistenza del paziente. Nonostante la
crescente riduzione degli stanziamenti finanziari si richiede un crescente
investimento economico in particolare nel contesto delle innovazioni sanitarie. In un
tale scenario pieno di criticità, il farmacista ospedaliero riveste il fondamentale ruolo
di garante della salute pubblica e del miglior utilizzo delle risorse possibile attraverso
l’attento monitoraggio delle prescrizioni e dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci.
Data ricevimento: 14/09/2016 15:49:19
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Caterina Sgromo
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 44
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI DEI FARMACI IN DPC DOPO
L'INTRODUZIONE DI NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE.
Autori:
C.Rolando, R.Baroetto Parisi, A.Costa Laia, A.Diarassouba, A.M.Pasculli, C.Pietraru
Affiliazioni:
SC Farmacia Territoriale ASL TO4, Chivasso (TO)
Introduzione La regione Piemonte, al fine di ottimizzare le risorse, ha definito specifiche modalità
di prescrizione e dispensazione dei medicinali PHT oggetto di DPC,in particolare ha
e scopo:
disposto che il prescrittore indichi in ricetta il solo p.a. e il farmacista dispensi il
rispettivo medicinale aggiudicatario di gara regionale.Non è prevista la possibilità di
richiedere l’erogazione di farmaci diversi da quelli aggiudicati fatta eccezione per
una lista specifica, denominata tabella 1,per cui è possibile, previa compilazione di
una esaustiva relazione clinica da parte del medico che ne indichi le ragioni. Scopo
del lavoro è valutare l'entità del fenomeno nella nostra ASL in termini di quantità di
richieste di farmaci diversi da quelli aggiudicati e di motivi che rendono necessaria
tale richiesta.
Materiali e
Metodi:
Sono state analizzate le prescrizioni dei farmaci dispensati attraverso il canale DPC
per i pazienti dell'ASLTO4 nei sei mesi compresi tra novembre 2015 e aprile 2016.
Attraverso quest'analisi sono stati individuati tutti i pazienti che nel periodo in esame
hanno ritirato almeno un medicinale diverso da quello aggiudicato in gara. Questi
dati sono stati confrontati con le relazioni cliniche pervenute al servizio
farmaceutico. E' stata analizzata anche la rete Nazionale di Farmacovigilanza nel
caso in cui la relazione clinica descrivesse una ADR, per verificarne la avvenuta
segnalazione.
Risultati:
Su 89.954 prescrizioni di farmaci in DPC, 31.354 (pari a 9.472 pz)sono di farmaci di
tabella 1.Tra queste 1.858 pazienti hanno ritirato un farmaco diverso da quello
aggiudicato (circa il 20% dei pazienti in trattamento con farmaci di tabella 1). Sono
pervenute 166 relazioni cliniche, che riportavano come motivazione alla non
sostituibilità: necessità di continuità terapeutica (n=64), motivi riconducibili ad ADR
(n=62, di cui 21 inefficacia terapeutica), mancata compliance da parte del paziente
(n=20), motivi legati al fatto che l'epoietina dispensata non era autorizzata alla
somministrazione s.c.(n=17). Per quanto riguarda le ADR descritte, solo 14 su 62
sono state anche segnalate attraverso l'apposita scheda, 10 di queste dopo
consultazione del servizio farmaceutico territoriale.
Conclusione: Il numero di relazioni cliniche pervenute risulta inferiore rispetto al numero di
richieste di farmaci diversi da quelli aggiudicati in gara.Tra le relazioni, molte
descrivono motivazioni legate alla complessità della patologia del paziente, per cui il
medico è restio a intervenire in quello che viene ritenuto un equilibrio
particolarmente precario.Emerge una certa resistenza alla prescrizione e all’utilizzo
di generici/biosimilari sia nella classe medica sia nei pazienti (mancata
compliance).Sulla base di questi risultati ci si propone di mettere in atto azioni di
formazione volte a migliorare la conoscenza sull'efficacia di biosimilari/generici e
sulla farmacovigilanza.
Data ricevimento: 15/09/2016 17:35:48
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Rolando Cristina
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 53
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
ANALISI FARMACO EPIDEMIOLOGICA IN GERIATRIA: RISULTATI
PRELIMINARI DI UNO STUDIO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA
Autori:
L.Di Spazio*, S.Caramatti S*, G.Dusi*, R.Girardello**
Affiliazioni:
* U.O. Farmacia Ospedale Rovereto --- ** U.O. Geriatria Ospedale Rovereto
Introduzione L’uso non appropriato dei farmaci negli anziani è molto frequente e può avere
conseguenze sfavorevoli in termini di reazioni avverse o di mancata efficacia. Lo
e scopo:
stato di salute del paziente e le politerapie possono portare ad interazioni
clinicamente rilevanti causa di ricoveri ospedalieri ed aumento dei costi sanitari
diretti ed indiretti. Si stima che un ricovero su sei negli anziani sia dovuto ad una
reazione avversa da farmaco (ADR), e che tale rapporto aumenti ad uno su tre nei
pazienti con un’età > 75 anni.
Materiali e
Metodi:
L’obiettivo del lavoro è caratterizzare, sotto il profilo farmaco-epidemiologico e del
carico assistenziale, i pazienti ricoverati per una ADR presso l’U.O. di Geriatria di
Rovereto; presso questa U.O. è stata introdotta dal 2011 una scheda di
farmacovigilanza attiva per monitorare le ADR causa di ricovero e quelle che si
verificano durante la degenza.
Risultati:
Nel periodo 2011-2015 l’andamento delle ADR causa di ricovero è stato costante
con una media di circa 49 ricoveri all’anno per un totale di 232 segnalazioni. La
maggior parte dei pazienti individuati aveva un’età compresa tra 75 e 85 anni
(n=121, 52%) mentre il 47% un’età >85 anni. La durata media del ricovero è
risultata essere di 13 giorni: il 38% dei pazienti (n=89) ha avuto un ricovero con una
durata compresa tra 10 e 20 giorni, il 13% (n=30) tra 20 e 30 giorni ed il 4% (n=9)
superiore a 30 giorni. I farmaci principalmente coinvolti sono stati quelli con ATC-B
(33%), ATC-C (20%), ATC-J (16%) e ATC-N (16%). In particolare, il farmaco che
ha causato la maggior parte di ADR è stato il warfarin.
Conclusione: Il progetto prevede nella sua estensione di incrociare i dati con quelli dei database
amministrativi per stimare, innanzitutto i costi delle prestazioni sanitarie, e in una
seconda fase sviluppare dei percorsi aziendali volti ad aumentare la sensibilità
verso le ADR nell’anziano, cercare di prevenirle e migliorare l’appropriatezza dei
trattamenti farmacologici.
Data ricevimento: 15/09/2016 20:05:51
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Lorenzo Di Spazio
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 54
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
IMPIEGO DI FARMACI ANTI-VEGF NEL TRATTAMENTO DELL'EDEMA
MACULARE: ANALISI DEI DATI DEI REGISTRI AIFA NELL'AUSL ROMAGNA
Autori:
L.Rossi, E.Bagni, B.Gavioli, M.Mussoni, M.T.Ferri
Affiliazioni:
U.O. Assistenza Farmaceutica Ospedaliera - Rimini (AUSL Romagna)
Introduzione I farmaci anti-VEGF (aflibercept, bevacizumab, pegaptanib, ranibizumab) sono da
tempo impiegati per il trattamento dell’edema maculare secondario a
e scopo:
degenerazione maculare legata all’età (DMLE), occlusione venosa retinica (RVO),
retinopatia diabetica (DME) e neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia
patologica (CNV). La prescrizione a carico del SSN è vincolata alla compilazione dei
Registri di monitoraggio AIFA. Scopo del lavoro è valutare l’uso dei farmaci antiVEGF nella pratica clinica dell’AUSL Romagna – ambito di Rimini – mediante
l’analisi delle schede inserite nei Registri AIFA, con l’obiettivo di descrivere la
popolazione trattata e le scelte terapeutiche operate dagli specialisti oculisti,
valutare l’aderenza alla terapia e rilevare eventuali criticità d’uso.
Materiali e
Metodi:
Sono state considerate le schede AIFA relative a tutti i farmaci anti-VEGF e tutte le
indicazioni terapeutiche inserite dai medici della U.O. Oculistica dell’Ospedale
“Ceccarini” di Riccione dalla data di attivazione dei Registri al 30/06/2016. Per
ciascun paziente sono stati raccolti i seguenti dati: a) Informazioni anagrafiche; b)
Informazioni cliniche alla diagnosi c) Informazioni sul trattamento; d) Numero di
Richieste Farmaco (RF); e) Numero di Dispensazioni Farmaco (DF); f) Informazioni
a seguito di Rivalutazione (RIV); g) Informazioni a seguito di Fine trattamento (FT).
Tutti i dati sono stati trasferiti in un database di excel, sintetizzati e sottoposti
all'interpretazione e giudizio clinico di uno specialista oculista.
Risultati:
Alla data del 30/06/2016, sono presenti nei Registri AIFA 390 schede di farmaci antiVEGF, relative a 313 pazienti; l'età media è 77 anni (31-95 anni) ed il 58% è di
sesso femminile. 277 pazienti (88%) sono risultati affetti da DMLE, 17 (5%) da
DME, 14 da CNV (4%), 5 da RVO (2%). La maggior parte dei pazienti (91%) ha
ricevuto un trattamento monolaterale. Il farmaco più utilizzato è risultato il
bevacizumab (71%), seguito da aflibercept (16%) e ranibizumab (13%); nessun
paziente è stato trattato con pegaptanib. I pazienti hanno ricevuto mediamente 2,8
RF (1-10). Gli intervalli di tempo tra le prime tre DF sono risultati mediamente
superiori a 60 giorni. Sono state inserite complessivamente 200 Schede RV e 22
FT; in nessuna sono state segnalate reazioni nocive e non volute al medicinale.
Conclusione: L’analisi effettuata rappresenta, almeno nel contesto della Romagna, il primo
esempio di utilizzo dei Registri AIFA per valutare l’uso dei farmaci anti-VEGF nella
pratica clinica reale. La principale criticità emersa è la scarsa aderenza agli schemi
posologici previsti in scheda tecnica. I dati ottenuti sono coerenti con quanto
riportato in numerosi studi di “real life”, in cui viene somministrato un numero minore
di iniezioni rispetto agli studi registrativi. Sarebbe auspicabile estendere l’indagine
anche ad altri contesti dell’AUSL della Romagna, al fine di promuovere un confronto
tra i professionisti su questo tema, nonchè valutarne l'impatto sugli esiti clinici.
Data ricevimento: 15/09/2016 23:39:42
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Lucia Rossi
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 57
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
L’IMPIEGO DEI FARMACI BIOLOGICI A LIVELLO REGIONALE E DELLE
SINGOLE AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL): OMOGENEITÀ E DIFFERENZE
Autori:
A.Logreco*, F.Simiele*, M.Spinosi*, F.Santoleri°, P.Spinosi^, C.Di Fabio**, S.Melena°°, M.Romero*.
Affiliazioni:
*Dip. Scienze Mediche,Orali,Biotecnologiche-Università di Chieti --- °Farmacia Ospedaliera PescaraASL Pescara --- ^Farmacia Ospedaliera Giulianova-ASL Teramo --- **Farmacia Ospedaliera Chieti ASL
Lanciano-Vasto-Chieti --- °°Assistenza Farmaceutica Trasfusionale Regio
Introduzione I farmaci biologici indicati per il trattamento di patologie autoimmuni, hanno trovato
largo impiego nella pratica clinica quotidiana. Diversi sono gli studi di
e scopo:
farmacoutilizzazione presenti nella letteratura scientifica internazionale, ma pochi
sono quelli condotti in Italia ed ancor meno quelli che hanno esaminato gli usi in
contesti regionali e comparativamente nelle singole ASL. Gli obiettivi di questo
lavoro sono rilevare i farmaci biologici utilizzati sia a livello regionale che di singola
ASL, ed esaminare eventuali omogeneità e/o differenze tra ASL ed aree
terapeutiche.
Materiali e
Metodi:
Si tratta di uno studio di farmacoepidemiologia realizzato attraverso l’analisi dei
database amministrativi (File F) di tre ASL abruzzesi. Il periodo considerato è
gennaio–luglio 2016. Dall’analisi dei database sono identificati: i pazienti trattati, i
farmaci utilizzati sia a livello regionale che di singola ASL. Attraverso analisi
descrittive sono stati confrontati i dati di uso dei farmaci di ciascuna ASL coinvolta.
Risultati:
I pazienti trattati con biologici sono 805, di cui 347(43%) a Pescara, 263(33%) a
Teramo e 195 (24%) a Chieti.Cinque farmaci sono usati per trattare oltre l’80% dei
pazienti: Adalimumab(37%), Etanercept(27%), Golimumab(10%) Certolizumab(5%)
ed Abatacept(4%). I farmaci per trattare l’80% dei pazienti sono: 3 a Teramo e 4 sia
a Chieti che Pescara. Adalimumab, Etanercept e Golimumab sono i più prescritti
nelle 3 ASL; il quarto farmaco è Abatacept a Pescara e Infliximab a Chieti. Tra le
diverse aree terapeutiche (reuma, dermo e gastro), non ci sono differenze ad
eccezione della gastro dove Adalimumab è il farmaco più usato (oltre il 70% dei
pazienti trattati) sia a Teramo che a Pescara, mentre a Chieti è il secondo (48% dei
pazienti) preceduto dall’Infliximab(53%).
Conclusione: I risultati di questo lavoro evidenziano che, relativamente all’impiego di farmaci
biologici per il trattamento delle malattie autoimmuni, esistono differenze tra le ASL
di una stessa Regione sia come numero di pazienti trattati che come tipo di
farmaco usato. Le maggiori differenze si rilevano nell’area della gastroenterologia.
Tali risultati, confermano il valore conoscitivo degli studi di farmacoepidemiologia, e
sottolineano l’importanza di considerare, in tale contesto ed ancor più nella
farmacovigilanza, l’ambito territoriale perché possono evidenziarsi delle specificità
(bisogni/attitudini) che meritano una specifica attenzione e valutazione.
Data ricevimento: 16/09/2016 17:20:57
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Andrea Logreco
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 58
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
I FARMACI BIOLOGICI NEL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIE
INFIAMMATORIE AUTOIMMUNI: QUALE È LO SPAZIO TERAPEUTICO
OCCUPATO DAI NUOVI FARMACI?
Autori:
F.Simiele *, M.Spinosi *, A.Logreco *,°°, R.Lasala ^, P.Evangelista °, C.Di Fabio **, S.Melena ^^,
M.Romero *.
Affiliazioni:
*Dip. Scienze Mediche,Orali,Biotecnologiche-Università di Chieti --- ^Farmacia Ospedaliera PescaraASL Pescara --- °Farmacia Ospedaliera Giulianova-ASL Teramo ---**Farmacia Ospedaliera Chieti ASL
Lanciano-Vasto-Chieti --- ^^Assistenza Farmaceutica Trasfusionale Regio
Introduzione Le patologie infiammatorie autoimmuni, sono condizioni croniche, progressive con
esito distruttivo ad impatto negativo sullo stato di salute dei pazienti. I farmaci
e scopo:
biologici, in particolare gli anti-TNF hanno rivoluzionato, specie in reumatologia, il
trattamento di tali patologie modificandone il decorso clinico. Il loro impiego,
soprattutto a lungo termine, spesso però è associato al verificarsi di effetti collaterali
e/o fenomeni di resistenza che ne limitano l’efficacia. Pertanto la ricerca
farmacologica è continuata con la scoperta di nuove molecole, che si pongono
come alternativa/seconda linea di trattamento. Obiettivo del lavoro è esaminare lo
“spazio terapeutico” occupato dai nuovi farmaci commercializzati negli ultimi 15
anni, rispetto ai primi disponibili negli anni 2000-2004.
Materiali e
Metodi:
Dai database amministrativi (File F), di tre ASL abruzzesi (Chieti-Pescara-Teramo)
relativi al periodo gennaio–luglio 2016, sono stati identificati: i pazienti trattati con
farmaci biologici ed i farmaci utilizzati. Tali farmaci sono stati classificati come
“vecchi” (Adalimumab, Etanercept, Infliximab, Anakinra) e “nuovi” ( Golimumab,
Certolizumab, Abatacept, Ustekinumab e Tocilizumab). E’ stata effettuata un’analisi
descrittiva.
Risultati:
Sono stati identificati 805 pazienti trattati con biologici. Di questi, 589 (73%) è
trattato con i “vecchi” farmaci e 216 (27%) con i “nuovi”.La distribuzione degli 805
pazienti per tipo di farmaco è: Adalimumab (n.298; 37%), Etanercept (n.218; 27%),
Infliximab (n.65; 8%), Anakinra (n.8; 1%), dei vecchi; Golimumab (n.78; 10%),
Certolizumab (n.39; 5%), Abatacept (n.34; 4%), Ustekinumab (n.38; 5%) e
Tocilizumab (n.27;3%), dei nuovi. Tale frequenza di uso, si è confermata, con
minime differenze, nelle 3 ASL. L’uso dei nuovi biologici nelle 3 discipline è risultato:
solo Ustekinumab (16% dei pazienti trattati) in derma e solo Golimumab (8% dei
pazienti) in gastro; in reuma sono stati usati tutti i nuovi farmaci disponibili per un
totale di 174 (35%) pazienti trattati.
Conclusione: I dati evidenziano che i vecchi farmaci Adalimumab ed Etanercept continuano ad
essere i più utilizzati. Tra i nuovi, il Golimumab (terzo posto in assoluto) è quello con
maggiori consensi. L’uso dei nuovi biologici nelle diverse discipline presenta delle
peculiarità riferibili probabilmente alle specifiche indicazioni approvate. In
reumatologia, l’uso dei nuovi farmaci benché più esteso è limitato ad un terzo dei
pazienti. In conclusione, i vecchi biologici rappresentano ancora il trattamento di
scelta per le patologie infiammatorie autoimmuni, probabilmente sia per la maggiore
conoscenza sia per la maggiore disponibilità di evidenze affidabili sul loro profilo di
beneficio/rischio/costo.
Data ricevimento: 16/09/2016 17:28:43
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Felice Simiele
Page 31 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 59
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
FARMACOEPIDEMIOLOGIA DEI FARMACI BIOLOGICI: PRIMO STEP
CONOSCITIVO PER UNA FARMACOVIGILANZA ATTIVA
Autori:
M.Spinosi *, A.Logreco *,6, F.Simiele *, M.Turchetti °, F.Santoleri ^, C.Di Fabio **, S.Melena °°,
M.Romero *.
Affiliazioni:
* Dip.Scienze Mediche, Orali Biotecnologiche Università di Chieti --- ^ Farmacia Ospedaliera Pescara
ASL Pescara --- ° Farmacia Ospedaliera Giulianova ASL Teramo --- ** Farmacia Ospedaliera Chieti
ASL Lanciano-Vasto-Chieti --- °° Assistenza Farmaceutica Trasfusionale.R
Introduzione L’impiego dei farmaci biologici, indicati per il trattamento di patologie reumatiche,
dermatologiche e gastroenterologiche, è in continua crescita. A fronte di un’
e scopo:
efficacia ben documentata, risulta ancora indefinito il profilo di tossicità. A tal
proposito, studi di farmacovigilanza per definire il loro effettivo profilo di
beneficio/rischio nelle diverse aree terapeutiche sono di fondamentale importanza.
Conoscere l’entità dell’uso di tali farmaci nella pratica clinica corrente è il primo step
per sviluppare studi di farmacovigilanza. Obiettivi del lavoro sono: identificare i
pazienti trattati con farmaci biologici; rilevare i farmaci usati nelle diverse aree
terapeutiche.
Materiali e
Metodi:
Sono stati usati i database amministrativi (file F) del primo semestre 2016 di tre ASL
Abruzzesi (Pescara, Teramo e Chieti). Dall’analisi dei database sono stati
identificati i pazienti che nel semestre considerato si sono recati, almeno una volta,
in Farmacia Ospedaliera per il ritiro del farmaco. I pazienti identificati sono stati
caratterizzati in termini epidemiologici ed è stata rilevata l’area terapeutica di
competenza. Sono stati quindi esaminati i farmaci utilizzati complessivamente e per
area terapeutica.
Risultati:
Sono identificati 805 pazienti, di cui 442(55%) donne. La distribuzione per fasce
d’età è: 2%(0-18 anni), 9%(19-34 anni), 41%(35-55 anni), 41%(56-75 anni) e 7%
più di 76 anni. Quattrocentottanta pazienti(61%) afferiscono alla reumatologia;
198(25%) alla dermo e 112(14%) alla gastro. I farmaci usati sono 9, nell’ordine:
Adalimumab (37% di tutti i pazienti), Etanercept(27%), Golimumab(10%) ed
Infliximab(8%). Meno frequente è l’uso di Certolizumab(5%), Ustekinumab(5%),
Abatacept(4%), Tocilizumab(3%), Anakinra(1%). Nell’ambito delle diverse aree
terapeutiche sono 4 i farmaci usati in derma (Adalimumab,40%; Etanercept,41%;
Ustekinumab,16%; Infliximab,3%); 3 in gastro (Adalimumab,63%; Infliximab,28%;
Golimumab,9%); 9 in reuma con frequenza variabile dal 30% (Ada ed Eta) al 21%(Ana e Uste).
Conclusione: I risultati dello studio rilevano che Adalimumab ed Etanercept tengono conto di oltre
il 60% di tuttii i pazienti trattati. Per i restanti 7 farmaci, a parte Golimumab (10%)e
Infliximab(8%), la frequenza di uso è inferiore al 5%. Nelle diverse aree terapeutiche
il profilo d’impiego si diversifica sia nel numero di farmaci usati che nel tipo, per cui
le problematiche che sottendono le scelte sono essere diverse. Questa ipotesi ci
permette di affermare che gli studi di farmacoepidemiologia sono importanti e
costituiscono il primo step conoscitivo, per pianificare studi di sorveglianza sui rischi
mirati per i diversi ambiti di cura.
Data ricevimento: 16/09/2016 17:52:16
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Marco Spinosi
Page 32 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 61
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
ANTIBIOTICI AD ALTO IMPATTO MICROBIOLOGICO: ANALISI DESCRITTIVA
DELLE RICHIESTE MOTIVATE PRESSO L’OSPEDALE MAGGIORE
POLICLINICO DI MILANO
Autori:
F.Cammalleri*, V. Ladisa^, S. Piconi°, F. Venturini^
Affiliazioni:
* Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di
Milano; --- ^ UOC Farmacia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano --- °
Consulente infettivologo, Ospedale L. Sacco, Milano
Introduzione L’uso inappropriato di antibiotici in ambiente ospedaliero può comportare lo sviluppo
di antibiotico-resistenza. Sulla base di un non motivato incremento d’uso degli
e scopo:
antibiotici per infezioni resistenti, presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano è
stato implementato un percorso di verifica delle terapie antibiotiche ad alto costo,
tramite richiesta motivata per singolo paziente. Scopo del presente lavoro è
descrivere i casi trattati nel primo periodo di applicazione del percorso, in termini di
tipo di infezione, terapie instaurate e riscontri microbiologici utilizzati per la scelta
terapeutica.
Materiali e
Metodi:
A partire da aprile 2016, le richieste alla Farmacia di daptomicina, meropenem,
colimicina, imipenem-cilastanina, linezolid, ertapenem, fosfomicina, tigeciclina,
teicoplanina sono corredate di un modulo riportante: caratteristiche del paziente,
sede di infezione, riscontri microbiologici, terapia richiesta, consulenza
dell’infettivologo. Dopo verifica del farmacista, la richiesta viene evasa. A chiusura
terapia, il farmacista si reca in reparto per raccogliere i dati sull’esito del
trattamento. Sono state analizzate le richieste motivate del periodo aprile–agosto
2016 in termini di: terapie e numero di episodi suddivisi per sede di infezione,
tipologia di indagini microbiologiche effettuate disponibili e relative soluzioni
terapeutiche.
Risultati:
Sono stati analizzati 381 episodi infettivi: batteriemia/sepsi (109-28,6%), polmonite
(101-26,5%), infezione complicata endo-addominale/cute e tessuti molli (23-6,0%),
infezioni delle vie urinarie (IVU) (15-3,9%), riacutizzazione respiratoria in fibrosi
cistica (47-12,3%), febbre di origine sconosciuta (FUO) in paziente ad alto rischio
(19-5,0%), endocardite cuore sinistro (2-0,5%). La presenza di riscontri
microbiologici è compresa tra il 31,6% (FUO) e l’86,6% (IVU). Il 42% dei casi (161)
ha ricevuto la consulenza dell’infettivologo. I carbapenemici sono la classe più
prescritta, in particolare imipenem-cilastatina per il trattamento di batteriemia/sepsi
(30,2% e nel 29,4% dei casi con riscontro microbiologico) polmonite (33,7%) e IVU
(40%) sia in monoterapia che in associazione.
Conclusione: Il modello di richiesta motivata di antibiotici ad alto impatto microbiologico permette
di monitorarne l’utilizzo. La successiva elaborazione dei dati sugli esiti delle terapie
verrà utilizzata come strumento di audit con i reparti per l’analisi della
appropriatezza delle scelte terapeutiche. Il passo successivo già in atto prevede
l’informatizzazione del percorso, tramite uno strumento multiutente dove tutti i
passaggi relativi a richiesta, validazione e conferma delle scelte terapeutiche
avvengono a livello informatico.
Data ricevimento: 19/09/2016 23:12:11
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Francesca Cammalleri
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 67
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
FARMACI INTRAVITREALI NELLE MALATTIE RETINICHE: APPROPRIATEZZA
PRESCRITTIVA E ADERENZA ALLA TERAPIA PER I FAMACI RANIBIZUMAB E
AFLIBERCEPT PRESSO LA ASST NORD MILANO.
Autori:
M.Piras*, F.Cammalleri*, S.K.Lai*, E.Padovano**, G.Giuliani**
Affiliazioni:
** UOC Farmacia – Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Nord Milano --- * Scuola di
Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di Milano
Introduzione Il trattamento delle patologie retiniche con farmaci iniettati direttamente nel vitreo ha
permesso di migliorare la prognosi di diverse patologie retiniche riducendo il
e scopo:
numero di pazienti candidati alla cecità. I farmaci attualmente approvati sono gli antiVEGF (inibitori della formazione di nuovi vasi sanguigni) e i cortisonici. Al fine di
stabilire il miglior trattamento per ogni paziente è importante valutare tutte le terapie
ad oggi disponibili non solo in termini di efficacia e sicurezza, ma anche di costi e
aderenza al trattamento stesso. Lo scopo di questo lavoro è stato quindi la
valutazione nella pratica clinica dell’effettivo regime posologico per i farmaci
Ranibizumab e Aflibercept, nel gruppo di pazienti trattati presso la ASST Nord
Milano.
Materiali e
Metodi:
Sono stati estratti i dati relativi al flusso di file F di Ranibizumab ed Aflibercept tra il
2011 e il 2016, relativi a 2912 somministrazioni per complessivi 430 pazienti.
Considerando il primo anno di trattamento di ciascun paziente (anno mobile) è stato
calcolato: il numero totale di somministrazioni; i relativi intervalli tra una
somministrazione e l’altra; la media dei trattamenti per paziente; la spesa annuale
media per paziente e la spesa totale. È stato possibile suddividere i pazienti in:
regolari (per i quali, come da scheda tecnica, è risultata una somministrazione
consecutiva mensile per i primi tre mesi) e irregolari (considerando in particolare i
pazienti ritrattati almeno una volta dopo sei mesi dall'ultimo trattamento).
Risultati:
Dai dati ottenuti dall’analisi è emerso che la percentuale dei pazienti che hanno
ricevuto almenno tre trattamenti per Ranibizumab è stata dell’83% ( 222 su 267
pazienti trattati) mentre per Aflibercept è stata dell’80% (33 su 41 pazienti trattati). Il
numero medio di trattamenti per paziente nel 1° anno mobile è stato di 4,9 per
Ranibizumab e 4,4 per Aflibercept. La spesa media per paziente per il primo anno di
terapia è stata pari a 3.366,92 € per Ranibizumab e di 3.293,58 € per Aflibercept.
Per Ranibizumab, la percentuale di pazienti ritrattati dopo almeno sei mesi
dall’ultima somministrazione, è stata del 34,8 %, mentre per Aflibercept è stata del
17,1%.
Conclusione: Dall’analisi dei dati è emerso che il numero medio di trattamenti per paziente sia per
Ranibizumab che per Aflibercept è stato inferiore a quanto riportato in letteratura. I
risultati sono da considerarsi positivi per via del riscontro di un’elevata percentuale
di trattamenti adeguati dovuti sia ad una buona aderenza alla terapia da parte del
paziente che a una corretta prescrizione medica (soprattutto nei primi tre mesi di
trattamento). Questa analisi pone le basi per un’ulteriore valutazione clinica sul
confronto dell’efficacia terapeutica, della persistenza dei risultati e dei costi dei
trattamenti dal momento che la spesa annuale media per paziente risulterebbe
similare per entrambi.
Data ricevimento: 27/09/2016 15:38:57
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Matteo Piras
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 77
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
LA TERAPIA INTRAVITREALE DELL’EDEMA MACULARE DIABETICO:
ANALISI DELL’ADERENZA E DEI COSTI ASSISTENZIALI NELL’ULSS 15
Autori:
*E. Perin, **R. Rampazzo, ***A. Pedrini
Affiliazioni:
*Facolta’ di Farmacia – Universita’ di Padova. --- **Farmacia ospedaliera PO di Camposampiero –
ULSS 15 “Alta Padovana” – Veneto --- ***Core – Collaborative outcome research – a partner Cineca
Introduzione La retinopatia diabetica (RD) e le sue complicanze rappresentano un problema di
salute estremamente rilevante, sia sotto il profilo clinico/sociale che economico.
e scopo:
L’entrata in commercio dei nuovi farmaci anti VEGF e del desametasone impianto
intravitreale a prezzi molto elevati, la distanza tra i risultati degli RCT registrativi e la
carenza di indirizzi assistenziali istituzionali, ha prodotto una notevole variabilita’
lasciando aperte molte domande nella pratica clinica corrente. Il presente lavoro ha
voluto indagare questo contesto identificando una corte di pazienti attraverso i dati
sanitari correnti allo scopo di valutare l’aderenza al trattamento e i costi
assistenziali.
Materiali e
Metodi:
Lo studio osservazionale retrospettivo ha previsto un periodo di reclutamento dei
pazienti compreso tra l’1/1/2013 e il 31/12/2013 ed un periodo di follow-up di due
anni fino al 31/12/2015. L’identificazione della corte e’ stata effettuata a partire del
database AR-CO-Cineca database che integra per singolo paziente database
amministrativi diversi (farmaceutica, specialistica, SDO) relativi agli assistiti
dell’ULSS 15. Le informazioni sui trattamenti sono state invece raccolte dalle
cartelle ambulatoriali e dai dati di erogazione dei farmaci. L’aderenza e’ stata
valutata considerando il numero medio di somministrazione e l’intervallo tra le dosi.
Risultati:
Sono stati identificati 274 (2,2% degli assistiti) paz con RD (58,8% M e 41,4% F)
con eta’ media di 70 anni. Di questi, il 52,5% ha ricevuto solo trattamento laser,
mentre il 36,1% (99 paz) e’ stato trattato con intravitreali da soli o in associazione
con fotocoagulazione laser e 31 pazienti nessun trattamento. L’83,3% e’ stato
trattato con un solo farmaco intravitreale, il 16,2% con 2 farmaci consecutivi. Il n°
medio di somministrazioni compreso tra 2,3 e 3,6 e’ inferiore rispetto agli studi
registrativi ma confrontabile con studi osservazionali real-life. Solo il 38,9% dei
pazienti trattati con bevacizumab e il 46,8% dei trattati con ranibizumab ha un
intervallo tra le dosi
Conclusione: La prevenzione ed il trattamento precoce con farmaci efficaci rappresentano una
sfida da perseguire con priorita’ considerando che la RD si presenta nelle fasce
d’eta’ avanzate ed e’ motivo di disabilita’. I dati raccolti si configurano come uno
studio pilota che potrebbe essere allargato ad altri centri per ottenere una
numerosita’ piu’ consistente allo scopo di fornire indicatori sul processo
assistenziale e produrre miglioramenti nell’impiego delle terapie
Data ricevimento: 30/09/2016 0:59:38
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Edoardo Perin
Page 35 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 94
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
DEGENERAZIONE MACULARE SENILE ESSUDATIVA: ANALISI
DELL’ADERENZA E DEGLI ESITI DELLA TERAPIA CON ANTI-VEGF
Autori:
R. Bertin*, R. Rampazzo**
Affiliazioni:
*Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Università degli Studi di Padova --- **Farmacia
Ospedale di Camposampiero, ASL 15 Alta Padovana, Veneto
Introduzione Le principali linee guida nazionali ed internazionali indicano tra le opzioni
farmacologiche di prima scelta per il trattamento della degenerazione maculare
e scopo:
senile (DMS) la somministrazione intravitreale di antagonisti del fattore di crescita
dell’endotelio vascolare (VEGF): pegaptanib, aflibercept, ranibizumab e
bevacizumab. A fronte di un diffuso utilizzo di tali farmaci con strategie posologiche
diverse, le evidenze provenienti da studi osservazionali documentano un numero
medio di somministrazioni per paziente molto variabile. Scopo dello studio é
valutare l’aderenza e gli esiti della terapia intravitreale nella reale pratica clinica in
una coorte di pazienti dell’UO Oculistica.
Materiali e
Metodi:
I pazienti affetti da DMS trattati con anti-VEGF intravitreali e non sottoposti ad
iniezioni con altri inibitori della neovascolarizzazione nei sei mesi precedenti, sono
stati identificati attraverso l’analisi dei registri AIFA e delle CRF dei pazienti inseriti
in uno studio clinico in atto presso il reparto di oculistica tra Gennaio 2014 e
settembre 2015. Tale studio consentiva il trattamento con bevacizumab e
ranibizumab secondo la normale pratica clinica del reparto. Sono stati valutati: n°
medio di trattamenti, eventi avversi segnalati e l’esito del trattamento.
Risultati:
Sono stati trattati 79 occhi relativi a 76 paz.: 46/79 con bevacizumab (58.2%), 26
con ranibizumab (32.9%), 5 con pegaptanib (6.3%) e 2 con aflibercept (2.5%). Il
periodo medio di trattamento intercorso dalla data di prima somministrazione alla
data di fine trattamento è risultato pari a 8.4 mesi, con una media di 2.9 trattamenti
per paz. entro ciascun ciclo. In 38 casi (48.1%) il ciclo terapeutico è stato interrotto
per inefficacia (di cui il 55.3% relativo a trattamenti con bevacizumab, il 36.8% con
ranibizumab e il 7.9% con pegaptanib). Sono stati segnalati 4 casi di evento avverso
(5.1%), 7 casi di mancata somministrazione (8.9%), 3 casi di morte non correlata al
farmaco (3.8%), 7 casi di perdita al follow-up (8.9%), 2 casi di rifiuto del paz. e 4
casi di interruzione per altre cause.
Conclusione: I dati relativi al numero medio di somministrazioni rilevate risulta consistente con
studi osservazionali gia’ pubblicati mentre emerge un’elevata variabilita’ tra i
pazienti che interrompono il trattamento rispetto al farmaco utilizzato. Tale analisi
suggerisce la necessita’ di condividere con i clinici i criteri di selezione dei pazienti
ed i criteri adottati per l’ interruzione del trattamento. A fronte di tale variabilita’
questo studio ha evidenziato la necessita’ di raccogliere dati di esito in modo
sistematico e standardizzato.
Data ricevimento: 30/09/2016 21:19:39
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Riccardo Bertin
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 99
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni
Titolo:
ESTRARRE I DATI DAI REGISTRI AIFA E’ POSSIBILE? PROPOSTA DI UN
PROGETTO CONDIVISO
Autori:
F. Di Sarra*,^, V. Damuzzo°, M. Serena°, F. Tasca*, F. Todino*,^, A. Parlantzas*, E. Berti*, A.C.
Palozzo*
Affiliazioni:
*Farmacia Ospedaliera, Istituto Oncologico Veneto-IRCCS, Padova --- ^ Scuola di Specializzazione in
Farmacia Ospedaliera, Università di Camerino --- ° Scuola di Specializzazione in Farmacia
Ospedaliera, Università di Padova
Introduzione I registri di monitoraggio AIFA (RM-AIFA) rappresentano uno strumento informatico
di appropriatezza prescrittiva e controllo della spesa farmaceutica attraverso
e scopo:
l’applicazione dei Managed Entry Agreements (MEAs), che hanno lo scopo di
ridurre il costo dei medicinali rispettandone il grado di innovazione. Il progetto si
pone l’obiettivo di condividere con una rete di strutture sanitare una modalità di
estrazione dei dati uniforme al fine di monitorare la qualità delle informazioni
inserite, l’ottenimento dei rimborsi previsti e l’appropriatezza prescrittiva a livello
multicentrico. Si riportano qui i risultati dello studio pilota eseguito presso l’Istituto
Oncologico Veneto (IOV) per sviluppare la metodologia di estrazione omogenea dei
dati dai RM-AIFA.
Materiali e
Metodi:
La piattaforma AIFA non dispone ancora di un servizio di reportistica, per cui è stato
necessario creare un database attraverso operazioni di Copia&Incolla dalle sezioni
Richiesta Farmaco, Richiesta di Rimborso e Proposte di Pagamento. L’integrazione
delle informazioni ottenute con i dati di prescrizione, facilmente disponibili presso il
nostro istituto grazie alla cartella clinica informatizzata, ha permesso l’analisi dei
trattamenti rimborsati rispetto al totale dei trattati, con un focus sui trattamenti
conclusi entro il periodo dell’accordo negoziale e che non hanno ottenuto un
rimborso per valutarne la qualità dei dati inseriti ed intraprendere eventuali azioni di
recupero delle somme dovute.
Risultati:
Presso l’IOV sono monitorati attraverso i RM-AIFA 33 farmaci di cui solo 16
possono accedere al rimborso informatico. Nel periodo da gennaio 2013 a Maggio
2016 le percentuali di rimborso ottenute variano dall’ 1% al 17% della spesa totale
sostenuta. L’analisi dei dati di trattamento con i 4 farmaci che hanno ottenuto la
maggiore percentuale di rimborso (Afinitor, Zelboraf, Zytiga e Kadcyla) ha
evidenziato che i pazienti che interrompono nel periodo dell’accordo negoziale varia,
a seconda del farmaco, dal 50 al 70%. Di questi sono risultati rimborsabili solo una
percentuale tra 30 al 60%, per cui si è resa necessaria un’analisi delle cause di fine
trattamento per escludere errori di inserimento dei dati e valutare l’appropriatezza
prescrittiva dei trattamenti.
Conclusione: La creazione di un’anagrafica unica del paziente permette di condividere i dati
presenti nei RM-AIFA in caso di diverse strutture coinvolte. La mancanza di una
reportistica, tuttavia, non consente l’estrazione di dati omogenei, richiedendo quindi
agli utenti coinvolti un enorme impegno per l’elaborazione e il controllo di qualità.
Per questi motivi, la formazione di una rete di farmacisti e la creazione di
un’istruzione operativa per l’estrazione uniforme dei dati permetterebbe di disporre
di un database utilizzabile per analisi epidemiologiche, monitoraggio della spesa e
valutazioni degli effettivi rimborsi ottenibili, eventualmente orientate alla
ricontrattazione dei prezzi.
Data ricevimento: 30/09/2016 23:55:41
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Di Sarra Francesca
Page 37 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 1
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
IL CLINICO E IL FARMACISTA NEL MANAGEMENT DEL TRATTAMENTO
DELL’ANEMIA NELL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA: UN’ALLEANZA DI
SUCCESSO
Autori:
A.B. Calzona, M. Morosetti, S. Dominijanni, L. Zappalà, R. Nicolais, R. Di Turi
Affiliazioni:
Azienda Asl Roma 3
Introduzione Il presente studio analizza il rapporto rischio/beneficio dell’uso dei biosimilari dopo lo
switch da altre eritropoietine e valuta l'impatto in termini di ricadute economiche
e scopo:
sulla spesa sanitaria in 12 mesi.
Materiali e
Metodi:
Con la U.O.C. di Nefrologia sono stati raccolti i dati clinici di 87 pazienti in dialisi (51
M, 36 F) di età media 65.2 ± 16.1 anni per vari motivi sottoposti a switch da altra
epoetina a biosimilare da gennaio 2011 a dicembre 2014. Tutti i pazienti shiftati dall’
originator a biosimilare presentavano stabilità dei parametri clinici e livelli di
emoglobina tra 8 e 12.5 g/dL. Sono stati raccolti e analizzati retrospettivamente i
seguenti dati relativi ai sei mesi precedenti e ai sei mesi successivi lo switch:
consumo medio e valori medi di epoetina, sideremia, ferritina, TSAT, eventuali
eventi avversi. Sono state calcolate le medie e le deviazioni standard dei parametri
considerati e confrontate prima e dopo lo switch ( P
Risultati:
Nei sei mesi successivi allo switch la dose richiesta mensile di eritropoietina
richiesta si è ridotta del 5.6% senza determinare variazioni sostanziali in termini di
livelli di emoglobina, assetto marziale e eventi avversi, indipendentemente dal
farmaco di provenienza. Considerando il costo medio ponderale dei diversi
medicinali a base di eritropoietina negli intervalli di tempo considerati e
confrontando i dati della spesa nel periodo trattato prima e dopo lo switch, la
riduzione della spesa è risultata essere globalmente del – 50.93%; infatti la spesa
media mensile per paziente nel trattamento è passata da 317.78 euro (prima
dell’introduzione del biosimilare) a 155.91 euro (dopo lo switch) .
Conclusione: Nonostante la bassa numerosità del campione preso in esame, la natura
retrospettiva, l’assenza di randomizzazione ed il breve periodo di osservazione,
possiamo affermare, che l’utilizzo di un ESA biosimilare in pazienti provenienti da
originator comporta stabilità dell’emoglobina, dei depositi di ferro e della incidenza
degli eventi avversi. Considerata la stabilità del dosaggio con la riduzione dei costi
l’utilizzo dei biosimilari sembra rappresentare una valida strategia di riduzione della
spesa sanitaria (riduzione >50%).
Data ricevimento: 26/07/2016 16:06:35
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Anna Bianca Calzona
Page 38 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 2
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
LA VARIABILITÀ PRESCRITTIVA DELLE EPOETINE NEI CENTRI DIALISI DI
UNA ASL ROMANA
Autori:
A.B. Calzona, R. Di Turi
Affiliazioni:
Azienda Asl Roma 3
Introduzione Il presente studio analizza le prescrizioni degli 8 centri dialisi della ASL Roma 3 e
valuta l'impatto in termini di ricadute economiche negli ultimi due anni sulla spesa
e scopo:
farmaceutica tenendo conto dell’implementazione delle raccomandazioni regionali
recentemente emanate sull’uso di epo biosimilare.
Materiali e
Metodi:
Nell'Azienda ASL Roma 3 (territorio di 517 Kmq, 605.000 abitanti ) vi sono 8 centri
dialisi: il Centro di Riferimento della Asl Roma 3 (Presidio Ospedaliero G.B.Grassi Unità Operativa Nefrologia e Dialisi) con 2 unità decentrate e 5 Centri di Emodialisi
Privati accreditati. Nel 2013 i pazienti in dialisi sono stati 384 e nel 2014 391. Sono
stati raccolti i dati della spesa anno 2013 vs anno 2014 dei farmaci compresi
nell’elenco della determina Regione Lazio n.1354/2012 dei Centri di dialisi dell’Asl
Roma 3. Si è calcolata la spesa media di ogni singolo centro dialisi e tenendo conto
del numero dei pazienti arruolati nei vari centri si è risaliti alla spesa media per
paziente nei 2due anni considerati per ciascun centro.
Risultati:
Confrontando la spesa 2013 vs 2014 si rileva una contrazione del 42.13%
(considerando tutti i farmaci) che si riduce ulteriormente al 47,84% se si
considerano i soli ESA. Appare evidente una variabilità notevole in termini di spesa
tra le singole strutture (anno 2013: minimo di spesa media/anno/paziente di
2.708,37 euro, massimo 6.512,99 euro; anno 2014: minimo di spesa
media/anno/paziente di 1.951,95 euro, massimo di 4.416,82 euro). Considerando i
pazienti prevalenti nel Lazio (4641 dal Rapporto Dialisi e Trapianto Lazio 2011) le
possibili oscillazioni di spesa derivate dalla proiezione della spesa più bassa e di
quella più alta registrate nell’anno 2014 varierebbero da 9.058.999,95 € (spesa
complessiva derivata dal prodotto di 1.951,95 x 4641) a 20.498.461,62 € (4.416,82
x 4641).
Conclusione: Questi dati evidenziano come il Centro che è stato meno propenso all’introduzione
dei biosimilari sia stato quello con una maggiore spesa media/anno/paziente.
Riducendo la variabilità di prescrizione tra i vari centri prescrittori si può ottenere
una differenza complessiva di spesa pari al 55.80% che incentiva ulteriormente
nell’attività di monitoraggio attivo dei consumi e a un dialogo costante con i clinici.
Data ricevimento: 29/07/2016 15:58:43
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Anna Bianca Calzona
Page 39 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 7
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
LA GESTIONE DEI FARMACI PER LA RETE HCV: MONITORAGGIO E
OTTIMIZZAZIONE DELLA SPESA NEL P.O. S.ELIA – ASP CL
Autori:
M. Cicoira*, M.E. Arnone*, G.M. Arcadipane^, A. Averna°
Affiliazioni:
* U.O.C. Farmacia, P.O. S. Elia - ASP – CL --- ^ Borsista di Farmacovigilanza, ASP - CL °. U.O.C.
Malattie Infettive
Introduzione Con il D.A n. n.215 del 12-02-2015 è fatto obbligo ai Centri Prescrittori della
Regione Sicilia di erogare i farmaci antivirali per il trattamento dell' epatite c. Il
e scopo:
budget stanziato in linea con trattamenti previsti necessita di un controllo degli
acquisti per ottimizzare la rotazione e rigenerare le risorse disponibili, con questo
scopo è stato quindi allestito un database dei pazienti.
Materiali e
Metodi:
E’ stato allestito un file excel delle terapie della rete HCV gestiti dal nostro centro
caratterizzato dai campi: nominativo paziente, terapia, numero di dispensazione
progressiva (da 3 a 6 mesi), inoltre è stato sviluppata un foglio sintetico di calcolo
dei costi di terapia collegato di sette record (7 dosaggi per 6 p. attivi). Tale file è
stato condiviso con il reparto di Malattie Infettive ed aggiornato in tempo reale
contestualmente alla dispensazione delle terapie. Qualsiasi variazione di terapia è
stata tempestivamente segnalata dal reparto via e- mail e rettifica del file stesso. Un
ala del magazzino farmacia è stata dedicata allo stoccaggio dei farmaci antivirali
con una giacenza quantitativa programmata di 28 giorni di terapia.
Risultati:
Dall’anno 2015 sono stati reclutati n.89 pazienti, n.43 hanno concluso il trattamento,
n.4 lo hanno sospeso, n.2 hanno rinunciato, n.1 è deceduto per causa non
relazionata alla terapia. E’ stato definito un costo medio di terapia mensile (28 gg.)
pari a € 14,200.00/paziente. Le terapie mensili programmate non completate
destinate ai n. 7 sette pazienti, sono state destinate alle terapie in corso
rimodulando le quantità ordinate per una differenza di spesa mensile di circa - €
100,000.00. E’ stato quindi possibile dare contezza della spesa reale effettuata sul
budget disponibile (€ 9 mln per l’anno 2016), ed effettuare proiezioni sulla
disponibilità economica con la finalità di garantire l’accesso a nuovi potenziali
pazienti stimati fino a 120 complessivamente.
Conclusione: Il controllo della spesa e delle terapie consente di programmare ed intervenire sulla
politica degli acquisti, monitorando in tempo reale il numero delle terapie in corso e
le eventuali variazioni. Gli ordini sono stati effettuati consultando il database che ha
consentito di modificarne l’entità in funzione delle terapie concluse, sospese e dei
nuovi pazienti reclutati.
Data ricevimento: 05/09/2016 1:04:26
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Marco Cicoira
Page 40 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 8
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
ANALISI COSTO/ EFFICACIA NELL’IMPIEGO DI IPILIMUMAB IN 21 CENTRI
ONCOLOGICI ITALIANI
Autori:
V. Damuzzo*, A. Russi**, F. Di Sarra**, M. Chiumente^, J. Pigozzo^^, V. Chiarion Sileni^^, A.C.
Palozzo**
Affiliazioni:
*Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera --- **Università di Padova Farmacia Ospedaliera,
Istituto Oncologico Veneto – IRCCS, Padova --- ^ Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia,
Milano; ^^Oncologia del Melanoma e dell’Esofago, Istituto O
Introduzione In virtù dei suoi successi clinici, della novità del suo meccanismo di azione immunomediato, e delle necessità gestionali per contenerne la spesa, Ipilimumab è stato un
e scopo:
banco di prova per l’oncologia e ha permesso di sviluppare conoscenze preziose
per l’utilizzo degli altri anticorpi immunoterapeutici recentemente approvati per la
cura di diversi tipi di tumori solidi. Questo studio osservazione multicentrico,
condotto attraverso la piattaforma Oncofarma, ha valutato l’efficacia e la tossicità di
ipilimumab nella real-practice e la gestione economica di questo farmaco in 21
oncologie italiane. Ha inoltre verificato se le strategie di centralizzazione delle
preparazioni abbiano avuto un impatto sulla spesa e sulla qualità dell’assistenza
clinica fornita ai pazienti.
Materiali e
Metodi:
Tramite la piattaforma Oncofarma si sono contattate 124 oncologie italiane,
ottenendo l’adesione da 21 di esse. Ogni centro poteva scegliere il livello di
partecipazione al progetto inviando dati di consumo, trattamento, efficacia, tossicità.
Si è valutata la sopravvivenza (OS) e la risposta dei pazienti, la presenza di fattori
predittivi di OS, il tipo e grado di intensità delle reazioni avverse (ADR) sviluppate.
Per la parte di gestione del farmaco si è valutato l'efficienza gestionale valutando il
rapporto tra quantità prescritta/utilizzata/acquistata di farmaco e l’applicazione di
metodi di razionalizzazione nell’uso delle fiale. Si è inoltre valutato l’impatto sulla
spesa dell’introduzione di un drug-day.
Risultati:
Lo studio ha arruolato 418 pazienti in 21 centri. Il 39% dei centri ha fornito dati di
efficacia del trattamento (OS= 6.43 mesi (95%CI: 5.45-7.42; n=300; PFS=3.7 mesi
(95%CI: 3.23-4.17; n=188). ECOG PS e il numero di cicli di trattamento sono fattori
predittivi di sopravvivenza. Il 22% dei centri ha fornito anche dati relativi alle ADR:
incidenza = 66% dei pazienti di cui il 13% di grado 3-4. L’analisi dei sistemi di
management ha evidenziato che in 14/21 centri si utilizza una quantità di farmaco
maggiore rispetto a quella prescritta (P
Conclusione: Lo studio di real-practice ha evidenziato un profilo di efficacia (OS) complessivo
simile ad altri studi presenti in letteratura anche se con risultati inferiori rispetto a
quello dello studio registrativo. L’incidenza di ADR è simile agli studi registrativi e
non è correlato ad una maggiore efficacia del trattamento in termini di OS. Lo studio
ha fatto emergere l’eterogeneità dei sistemi di gestione del farmaco tra le varie
realtà italiane evidenziando 9 centri virtuosi nell’applicazione delle strategie di
razionalizzazione della spesa. 3/9 centri hanno adottato il drug-day che ha
permesso loro di risparmiare in media risorse pari a 16 cicli di terapia/istituto.
Data ricevimento: 05/09/2016 18:26:28
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Vera Damuzzo
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 9
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
ESPERIENZA DEL CENTRO TAO DELLA ASST DI VIMERCATE NELLA
PREVENZIONE DI EVENTI CEREBROVASCOLARI IN PAZIENTI AFFETTI DA
FIBRILLAZIONE ATRIALE: ANALISI FARMACOECONOMICA
Autori:
V.Gentile, R.Cusmai, M.Ruocco, A.F.Gioia
Affiliazioni:
Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Vimercate
Introduzione La terapia anticoagulante orale (TAO) ha rappresentato, negli ultimi decenni, il
principale strumento nella prevenzione primaria e secondaria degli eventi
e scopo:
tromboembolici associati alla fibrillazione atriale non valvolare(FANV). Per ovviare ai
limiti della terapia farmacologica standard con i derivati cumarinici (AVK), vi è una
crescente tendenza all’utilizzo dei nuovi anticoagulanti orali (NOAC): dabigatran,
apixaban e rivaroxaban. È stata condotta un’analisi costo-utilità confrontando la
terapia con AVK e quella con NOAC nella profilassi di eventi tromboembolici in
pazienti con FANV, considerando la prospettiva del SSR.
Materiali e
Metodi:
E’ stato costruito un modello analitico decisionale a variabili discrete secondo
Markov in un orizzonte temporale di 10 anni,con focus intermedi a 3/5
anni,sviluppato usando il software markovchain in R Versione 0.4.3.La popolazione
del modello è stata individuata mediante un’estrapolazione dati dall’archivio
elettronico PARMA GTS del Centro TAO dell’ASST di Vimercate,considerando i
pazienti affetti da FANV o fibrillo flutter-atriale in terapia anticoagulante nel periodo
2011-2015.Nel modello sono stati individuati 9 stati di transizione(stati di salute).I
costi sanitari diretti sono stati attualizzati al tasso del 3%.I dati di incidenza degli
eventi nei pazienti in trattamento con NOAC e quelli di utilità sono stati presi dalla
letteratura
Risultati:
L’analisi ha evidenziato che il costo maggiore in tutti gli intervalli temporali
considerati è associato ad Apixaban,mentre il valore di utilità più alto è sempre
associato alla terapia con AVK.Fra i NOAC il meno costoso è Rivaroxaban,con una
utilità simile ad Apixaban.L’ICER ha mostrato la dominanza (in tutte le proiezioni
temporali considerate) di AVK rispetto alle altre alternative terapeutiche,ovvero è la
terapia meno costosa ma con un maggiore valore di utilità.Inoltre,svolgendo
un'analisi di sensibilità ad una via sulle variabili di costo(DRG,ADI) ed utilità,l'ICER
ha confermato che,in entrambi gli scenari possibili(costi minimi-utilità massima e
costi massimi-utilità minima)e in tutte le proiezioni temporali considerate,la terapia
AVK risulta dominante rispetto ai NOAC.
Conclusione: Dall’analisi di costo-utilità condotta è emerso che la terapia cumarinica si conferma
come la terapia d’elezione nella prevenzione di eventi cerebrovascolari in pazienti
affetti da FANV.Tuttavia,i NOAC possono costituire una valida alternativa nei
pazienti con difficoltà logistico-organizzative ad effettuare adeguato monitoraggio
dell’INR, in caso di pregressa emorragia intracranica e nei pazienti già in
trattamento con AVK in cui non si è raggiunto un controllo ottimale dell’ INR. Il
farmacista ospedaliero ha un ruolo centrale nel monitorare l’appropriatezza
prescrittiva, allocare adeguatamente le risorse economiche disponibili ed effettuare
farmacovigilanza attiva su questi nuovi farmaci.
Data ricevimento: 06/09/2016 19:05:17
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Valeria Gentile
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 14
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEI NUOVI FARMACI IMMUNOSTIMOLANTI
PER IL MELANOMA AVANZATO
Autori:
A.Russi, A.C.Palozzo.
Affiliazioni:
S.C. Farmacia Istituto Oncologico Veneto, Padova
Introduzione I nuovi farmaci anti PD-1, nivolumab e pembrolizumab, sembrano dimostrare un
miglior profilo di efficacia e tossicità rispetto ai trattamenti tradizionali e
e scopo:
all’ipilimumab. Scopo di questo lavoro è valutare il profilo di sostenibilità economica
dei due nuovi anti PD-1 approvati, nivolumab e pembrolizumab, rispetto a
ipilimumab nel trattamento del melanoma avanzato.
Materiali e
Metodi:
I protocolli di trattamento dei farmaci prevedono diversi dosaggi e cicli di infusione.
In particolare, nivolumab e pembrolizumab vengono impiegati fino a progressione di
malattia o tossicità intollerabile, mentre la somministrazione di ipilimumab è limitata
a 4 cicli di trattamento. Sono stati calcolati i costi dei trattamenti per i 3 farmaci e
sono stati rapportati ai dati di efficacia (PFS, sopravvivenza libera da progressione
di malattia) ottenuti dalla letteratura. Le analisi effettuate hanno permesso di
calcolare il costo di sopravvivenza a uno e a due anni per i 3 farmaci, oltre a
prevedere la spesa della possibile combinazione nivolumab - ipilimumab.
Risultati:
I risultati ottenuti permettono di confrontare i nuovi immunostimolanti per il
melanoma. Il trattamento con ipilimumab in monoterapia, pur limitato a 4 infusioni, è
quello che implica il maggiore costo per pz (circa 50.000€) mentre quello con gli anti
PD-1 sembra inferiore (circa 35.000€) ma può protrarsi anche oltre il tempo di
progressione se si osserva un beneficio clinico. La correlazione tra i costi di
trattamento e gli esiti clinici ha rilevato come i nuovi anti PD-1 abbiano un profilo di
costo efficacia comparabile tra di loro, più economico rispetto a ipi, avendo
dimostrato un incremento del tasso di sopravvivenza a un anno di circa il 20%. Il
costo derivante dall’uso di combinazione nivo – ipi è ovviamente superiore
all’impiego in monoterapia arrivando a sfiorare i 100.000€/pz.
Conclusione: L’utilizzo dei nuovi anti PD-1 sembra garantire miglioramenti di efficacia e di
tossicità rispetto ad ipilimumab, senza comportare un incremento esponenziale dei
costi. Si riscontra però la difficoltà nel prevedere il possibile risparmio ottenibile
tramite il meccanismo di rimborso prezzo-volume concordato per i due farmaci anti
PD-1. In un’ottica futura, per un eventuale trattamento di combinazione tra anti PD-1
e anti CTLA-4, oltre a verificare i dati di efficacia e tossicità nei trial clinici, bisognerà
considerare l’aumento dei costi di trattamento, considerando anche che questi
farmaci stanno per essere approvati (o lo sono già) anche per altre indicazioni d’uso.
Data ricevimento: 13/09/2016 11:03:18
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Alberto Russi
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 15
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
CREAZIONE DI UNA BANCA DATI PER LA GESTIONE DEI RIMBORSI AIFA DEI
FARMACI ONCOLOGICI GESTITI DALL’ AUSL DI BOLOGNA.
Autori:
R.Caputo, D.Scarlattei, R.Cesari, G.Santilli, P.Zuccheri, M.Borsari.
Affiliazioni:
Farmacia centralizzata AUSL di Bologna – Laboratorio di Farmacia Oncologica
Introduzione l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha introdotto i Registri dei farmaci sottoposti a
monitoraggio a partire dal 2005, con lo scopo di garantire un opportuno controllo
e scopo:
sull’appropriatezza prescrittiva e sulla spesa dei farmaci ad elevato impatto
economico, mediante l’applicazione di accordi a rimborso condizionato (MEAs). Allo
stato attuale la nuova piattaforma informatizzata dei registri AIFA, introdotta a
gennaio 2013, non fornisce strumenti per eseguire estrazioni di report riepilogativi
sulle richieste di rimborso (RdR) create ed inviate alle aziende farmaceutiche (AZF).
Obiettivo del presente lavoro è stato analizzare il recupero economico con i farmaci
oncologici gestiti dall’AUSL di Bologna in relazione allo “stato” delle RdR e alla
spesa sostenuta per specialità medicinale.
Materiali e
Metodi:
è stata creata una banca dati che permette una raccolta di tutte le informazioni
contenute nelle RDR inviate. Sono state estratte ed analizzate le RDR relative al
periodo gennaio 2013 – marzo 2016. I dati sono stati segmentati rispetto allo
“stato”, ovvero “in valutazione”, “valutate” e “pagate” delle singole richieste di
rimborso per ciascuna AZF. La stessa analisi è stata, successivamente, condotta
per singola specialità medicinale ed indicazione terapeutica. L’estrazione dei dati di
spesa è stata effettuata mediante specifico software aziendale.
Risultati:
rispetto al totale delle RDR inviate alle AZF il 43% risulta “pagato” con emissione di
nota di credito, il 30% “valutato” ed il 24% è “in valutazione”. In particolare, rispetto
al totale delle RDR “pagate”, tra le terapie oncologiche endovenose bevacizumab
ha mostrato una percentuale di rimborso distinta per singola indicazione terapeutica
pari a: 64% per il carcinoma colon-rettale, 25% per il carcinoma ovarico prima linea
e 11% per il carcinoma polmonare non a piccole cellule. Tra le terapie oncologiche
orali, invece, il maggiore recupero economico rispetto alla relativa spesa sostenuta
è stato ottenuto con everolimus pari al 7% e con abiraterone pari al 6%.
Conclusione: la progettazione e realizzazione della banca dati ha permesso un monitoraggio
puntuale di tutto il percorso relativo alla gestione dei rimborsi, con un controllo
costante del recupero economico. In generale, la quota recuperata contribuisce al
contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera a carico delle singole realtà
aziendali e quindi a livello di Servizio Sanitario Nazionale, ottimizzando l’allocazione
delle risorse e la sostenibilità del sistema.
Data ricevimento: 13/09/2016 11:48:14
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Caputo Rosaria
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 24
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
LAMIVUDINA EQUIVALENTE NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA
HIV: MANTENIMENTO DELL’EFFICACIA E RIDUZIONE DEI COSTI.
Autori:
R. Moscogiuri*, F. D’Amico*, G. Buccoliero**.
Affiliazioni:
* S. C. Farmacia Ospedaliera P.O.C. --- ** S.C. Malattie Infettive – ASL Taranto
Introduzione L'introduzione sul mercato dei farmaci generici equivalenti è avvenuta non senza
pregiudizi da parte dei clinici sulla loro reale efficacia. In questo quadro, nella ASL di
e scopo:
Taranto è stata effettuata una valutazione controllata per osservare l'andamento
della risposta virologica delle terapie antiretrovirali dopo lo switch terapeutico da
Lamivudina brand al generico equivalente e verificare così la sovrapponibilità in
termini di efficacia e safety.
Materiali e
Metodi:
E’ stato assunto come riferimento uno studio pilota in cui i pazienti venivano
sottoposti ad una semplificazione della terapia antiretrovirale con 2 farmaci PI e
lamivudina con migliore safety. In collaborazione con i farmacisti dell’unità di
dispensazione del farmaco, istituita dal Dipartimento Farmaceutico all'interno del
Dipartimento Onco-ematologico e Malattie Infettive della ASL , si è realizzato un
monitoraggio in continuum dei pazienti trattati con valutazione multidisciplinare dei
singoli casi. Dal database clinico di tutti i pazienti affetti da HIV, sottoposti a terapia
antiretrovirale, è stato possibile ricavare le informazioni necessarie a stratificare i
pazienti stessi e stabilire i goal terapeutici e le eventuali sospensioni.
Risultati:
Sono stati selezionati 18 pazienti affetti da HIV (di cui 13 di sesso maschile e 5
femminile) tutti naives ed in soppressione virologica completa da almeno 12 mesi
(range 12-32 mesi). Il backbone è stato Tenofovir Disoproxil Fumarate (TDF) per 12
pazienti e Abacavir (ABC) per 6 casi. E' stato effettuato uno switch di terapia con
passaggio da lamivudina brand a lamivudina equivalente acquisita dalla ASL da
luglio 2014. Di tutti i pazienti è stato eseguito un follow-up a 12/20 mesi, con una
media di 16 mesi. Il risultato è stato estremamente rassicurante: la viremia
soppressa è stata mantenuta al 100% con nessuna variazione significativa di:
profilo lipidico, GFR e livelli di bilirubinemia. Un solo paziente ha cambiato terapia
per intolleranza al farmaco correttamente segnalata.
Conclusione: La duplice terapia ATV/r con lamivudina in soggetti con soppressione virologica
stabile e duratura (>12 mesi) è sicuramente un’opzione valida da considerare per:
efficacia, tollerabilità e abbattimento dei costi. Lo switch terapeutico all’equivalente
comporta un risparmio significativo di 80.000 euro annui per gli attuali 17 pazienti
considerati in cui viene mantenuta l’efficacia virologica.
Data ricevimento: 14/09/2016 12:52:24
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Rossella Moscogiuri
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 34
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
MODELLO DI ANALISI PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO CLINICO E
ORGANIZZATIVO IN ONCOLOGIA: L’ESEMPIO DEL K MAMMELLA PRESSO
L’OSPEDALE DI TRENTO
Autori:
A.Pasqualini*, L.Di Spazio*, M.Scillieri**, M.Barbareschi^, M.Recla°, A.Ferro °°,
D.Spanti°°°,A.Campomori*
Affiliazioni:
*SC Farmacia - Ospedale di Trento, **Direzione medica - Ospedale di Trento, ^ SC multizonale
Anatomia Patologica - Ospedale di Trento, °SC multizonale Radiologia Diagnostica - Ospedale di
Trento, °°SC multizonale Oncologia Medica - Ospedale di Trento , °
Introduzione Valutare il carico assistenziale di un campione di donne con prima diagnosi di k
mammella metastatico con Her 2 amplificato trattate con trastuzumab nel periodo
e scopo:
2007 – 2009 e seguite al follow up nel 2013.
Materiali e
Metodi:
Per stimare l’impatto economico ed organizzativo di questa tipologia di pazienti si
sono incrociati i dati dei database presenti nelle diverse Unità Operative: Armonia®
(UO Anatomia Patologica), RIS-PACS (UO Radiologia e Radiodiagnostica),
tariffario delle prestazioni specialistiche e ambulatoriali (Servizio Controllo di
Gestione), elenco DRG e tariffe (UO Direzione Medica), Oncosys (UUOO Farmacia
e Oncologia Medica).
Risultati:
Si sono individuate 9 donne con k mammella metastatico con Her 2 amplificato
trattate con trastuzumab di età media pari a 55,8 anni con diagnosi di carcinoma
duttale infiltrante 78% e carcinoma lobulare infiltrante 22%. Per valutare
l’applicabilità del nostro modello di analisi, abbiamo tracciato i dati relativi di una
delle pazienti di 39 anni con carcinoma duttale infiltrante IIIB (diagnosi fine 2009 decesso giugno 2011): elenco DRG, diagnostica per immagine, schemi
chemioterapici, schemi di terapia ancillare per chemioterapia e terapie domiciliari.
Di tutti questi flussi abbiamo analizzato i costi calcolati al 2010 per un totale di
91.412€ (183€/die).
Conclusione: L’interazione e la collaborazione tra le UU.OO. coinvolte nel percorso diagnostico
terapeutico sono fondamentali per una raccolta dati esaustiva utile alla mappatura
dei casi clinici. Il modello operativo è risultato vincente per valutare la storia clinica
della paziente selezionata come modello, valutare i costi totali e suddivisi per tipo di
intervento (DRG, terapie farmacologiche e diagnostica), confrontare i costi (in
progress) in base alla stadiazione della malattia, creare occasioni di confronto tra
direzioni strategiche e clinici ed individuare strategie di investimento su diagnosi
precoce e fase terminale di malattia.
Data ricevimento: 14/09/2016 19:57:48
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Alessandra Pasqualini
Page 46 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 39
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA - L’USO DEI FARMACI BIOLOGICI PER
IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA DI CROHN E DELLA COLITE
ULCEROSA: COME GARANTIRE L’INNOVAZIONE TERAPEUTICA E LIMITARE
L’INCREMENTO DELLA SPESA CON L’APPROPRIATEZZA E L'USO DEI
BIOSIMILARI.
Autori:
G. Busa, E. Di Lenardo, C. Malgarise, S. Paccagnella, C. Battistutta, E. Zattoni, F. Brera, F. Temporin,
A. Salvador, D. Mengato, M. Raffaelli.
Affiliazioni:
Azienda Ospedaliera di Padova - UOC Farmacia
Introduzione Nel 2013 la Regione Veneto, con DGR 641, per uniformare i comportamenti
d’impiego dei farmaci biologici in Reumatologia, Gastroenterologia e Dermatologia,
e scopo:
aveva stilato le linee di indirizzo per l’impiego di tali farmaci e ne aveva condizionato
la prescrizione alla compilazione di una scheda di terapia regionale, al fine di
verificare l’appropriatezza prescrittiva dei diversi Centri. Dal 2013 ad oggi si è
assistito ad un cambiamento dello scenario terapeutico, tra cui l'introduzione del
Infliximab biosimilare. La Gastroenterologia è l’area maggiormente coinvolta nella
prescrizione di biologici a brevetto scaduto in quanto Infliximab rappresenta il
biologico di I scelta nel naive. E' stato, quindi, monitorato l’andamento della spesa,
del numero pazienti e della prescrizione di biosimilare.
Materiali e
Metodi:
L'elaborazione dei dati è avvenuta mediante l'utilizzo dei seguenti archivi informatici:
Registro farmaci biologici della Regione Veneto (RV-Biologici); Report di spesa
biologici Regione Veneto; dati di somministrazione diretta-flusso file F della AOPD.
I dati relativi alla diagnosi dal RV-Biologici. Il numero pazienti e la spesa derivano
dal flusso file F. Nell’analisi sono stati considerati gli anni 2013, 2014 e 2015. E'
stata inoltre analizzata la percentuale di prescrizione di Infliximab Biosimilare, resosi
disponibile in AOPD da luglio 2015 e formulate ipotesi di risparmio grazie all'uso del
Biosimilare. E' stato valutato l'impatto sulla spesa che un eventuale switch avrebbe,
ma ancora si attendono i risultati dello studio NOR-SWITCH.
Risultati:
La spesa regionale nel 2015 per biologici è stata di €61 milioni; di questi AOPD ha
impattato per il 22%. Considerando la Gastroenterologia-AOPD nel 2015 sono stati
trattati con biologici 338 pazienti (73% Crohn, 27% Colite Ulcerosa),il 38% di tutti i
pazienti gastroent. trattati in Veneto con Biologici. La spesa nel 2015 per tali terapie
è stata di €3 milioni, con un incremento rispetto al 2014(+7%), in linea con
l’aumento dei pazienti trattati (+10%). Nel 2015 risultavano in terapia con Infliximab
239 pazienti, di cui 222 in Originator, 17 in Biosimilare. Il biosimilare è stato
prescritto nel 28% dei pazienti naive(15 su 61, lug-dic2015). Utilizzandolo in tutti i
naive al biologico si sarebbero risparmiati €60mila. Ipotizzando poi un'eventuale
switch il risparmio sarebbe di ben €720mila.
Conclusione: La Spesa regionale e dell'AOPD per farmaci biologici è in costante aumento.
L'AOPD é uno dei Centri Autorizzati più attivi della Regione Veneto. Grazie
all'introduzione del biosimilare da luglio 2015 è stato possibile ridurre l'impatto sulla
spesa del crescente numero di pazienti visitati e trattati in Gastroenterologia-AOPD,
che rappresenta un centro di eccellenza regionale. I pazienti in trattamento con
biologici sono affetti da patologie pressochè croniche e vanno incontro a resistenza
ai trattamenti. E' perciò fondamentale poter garantire risorse per terapie innovative
che si rendono disponibili. Come da nostre ipotesi, i biosimilari sono una fonte di
risparmio da non trascurare.
Data ricevimento: 15/09/2016 12:30:11
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Giulia Busa
Page 47 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 41
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
ANALISI DI FARMACOUTILIZZAZIONE DEI FARMACI PER LA SCLEROSI
MULTIPLA NELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
Autori:
A. Salvador, E. Di Lenardo, C. Malgarise, S. Paccagnella, C. Battistutta, G. Busa, E. Zattoni, F. Brera,
F. Temporin, I. Toffanello, M. Raffaelli
Affiliazioni:
UOC Farmacia – Azienda Ospedaliera di Padova
Introduzione La sclerosi multipla (SM) è la prima causa neurologica di disabilità non traumatica in
età giovane/adulta. La prevalenza in Veneto è attualmente stimata in circa 170-180
e scopo:
casi/100.000 abitanti, con un'incidenza di circa 6 nuovi casi all'anno per 100.000
abitanti. La Regione Veneto ha recentemente emanato un PDTA per la SM (DGR
758 del 14/05/2015) in cui viene descritto il percorso ideale per i pazienti con SM in
base alle linee guida pubblicate: per la terapia di I linea sono disponibili interferone
beta, glatiramer e più recentemente teriflunomide e dimetilfumarato; per quella di II
linea natalizumab, fingolimod e alemtuzumab. Lo scopo del nostro lavoro è stato
quello di monitorare le variazioni di prescrizione nei pazienti già in trattamento e la
scelta del farmaco nel paziente naive.
Materiali e
Metodi:
Sono stati estratti i dati di spesa e di consumo inseriti nel flusso della
somministrazione diretta dell’Azienda Ospedaliera di Padova relativamente alla
Clinica Neurologica- Centro Regionale per la sclerosi multipla attraverso i dati dei
file F. Sono stati valutati in particolare i dati di spesa e consumo del 2015 e del
primo semestre 2016. Sono stati identificati i pazienti naive e gli switch di terapia
alla luce dell'introduzione nel prontuario terapeutico aziendale (PTA) di nuovi
farmaci in prima linea atti a favorire una maggior aderenza terapeutica (es. farmaci
per somministrazione orale (OS) o farmaci per via sottocutanea (SC) con
somministrazioni meno ravvicinate).
Risultati:
Confrontando i consumi dei farmaci per il trattamento della SM del I semestre del
2016 rispetto all’anno precedente, si riscontra un aumento della spesa del 16%, che
può essere spiegato solo in parte da un incremento dei pazienti(6%). In merito alla I
linea di terapia, si è registrato un incremento di pazienti trattati con i farmaci orali
(135%) con conseguente aumento dei costi associati (249%) mentre sia la spesa (19%) che il numero di pazienti (-24%) trattati con interferoni sono diminuiti. Se
nell'intero anno 2015 i prescrittori hanno privilegiato la I linea con terapia orale nei
naive, nel I semestre 2016 sono stati trattati in egual misura con terapia OS e
terapia SC. Nel 2016, a fronte di numero costante di pazienti trattati con la II linea si
è visto un aumento del 9% della spesa
Conclusione: L'aumento della spesa per i farmaci per la SM del I semestre 2016 rispetto allo
stesso periodo del 2015 è dovuto prevalentemente all’immissione in commercio e
alla successiva introduzione in PTA di nuovi farmaci a somministrazione orale, in
genere più costosi. Eccezione fatta per i casi in cui il farmaco per OS sostituisca la
terapia a base di interferone beta ad alte dosi. Sono stati rilevati molti switch di
terapia da SC a OS e molti naive sono stati trattati con terapia OS, in particolare nel
2015. Le nuove terapie hanno il vantaggio di migliorare l'aderenza terapeutica del
paziente.
Data ricevimento: 15/09/2016 14:44:56
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Alessia Salvador
Page 48 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 50
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
CONFEZIONAMENTO NON OTTIMALE DEI FARMACI ONCOLOGICI: COSTI
AGGIUNTIVI
Autori:
A.Campomori*, E.Fonzi*, A.Pasqualini*, L.Di Spazio*, G. Temporin*, S.Maistrelli*, S.Malpaga*, O.Caffo^
Affiliazioni:
* SC Farmacia Ospedaliera - Ospedale di Trento - APSS --- ^ SC multizonale Oncologia Medica Ospedale di Trento - APSS
Introduzione I farmaci antineoplastici per uso parenterale sono immessi in commercio in polveri
liofilizzate da ricostituire o in soluzioni concentrate da diluire. La personalizzazione
e scopo:
del dosaggio può dare luogo a residui di farmaco che, se non utilizzati
immediatamente o comunque entro un tempo stabilito da scheda tecnica,
costituiscono uno spreco economicamente rilevante. La centralizzazione delle
preparazioni nelle farmacie ospedaliere (Raccomandazione Ministeriale n°14/2012)
e la modalità organizzativa del drug day, che concentra nella stessa giornata i
trattamenti con un determinato farmaco, permettono di ridurre gli scarti. I dati di
stabilità derivanti dalle analisi sia chimico-fisiche che microbiologiche sui prodotti
allestiti permettono, inoltre, di prolungare la validità dei farmaci.
Materiali e
Metodi:
Sono stati analizzati i protocolli impiegati presso l’UO di oncologia dell’Ospedale di
Trento confrontandoli con le formulazioni dei farmaci disponibili in commercio.
Obiettivo del presente lavoro è illustrare alcune modalità attuate presso l’ospedale
di Trento per minimizzare gli scarti di farmaco grazie alla collaborazione tra UO di
Oncologia Medica e UFA della Farmacia Ospedaliera.
Risultati:
Esempi pratici relativi ad una UFA con attività pari a circa 22.300 allestimenti/anno:
trastuzumab: con il “drug day” si è ridotta la quota degli scarti a soli 3.000 mg
(11.310 € =- 9% rispetto a 131.300 €). Se fosse disponibile la confezione da 20 mg
sarebbe possibile un’ulteriore risparmio; bendamustina: protocollo gg 1,2 100
mg/m2(dose media 145 mg). Stabilità accertata del diluito pari a 48h in frigo.
Allestendo l’intero ciclo di terapia (giorni 1 e 2) contemporaneamente si scartano 10
mg (110€), invece di 55 mg al giorno (1.286€)
Conclusione: Come denunciato a livello internazionale da Peter Bach sul BMJ del 1 marzo 2016,
avere a disposizione formulazioni diverse, con contenuto di farmaco in dosi ridotte,
porterebbe indubbiamente a rilevanti risparmi.
Data ricevimento: 15/09/2016 19:30:08
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Annalisa Campomori
Page 49 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 62
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
RICADUTE DELLA DONAZIONE DI FARMACI AD UN CENTRO DI ASSISTENZA
AGLI IMMIGRATI
Autori:
G. Zanchetta*, L. Roda^, S.Spechtenhause°, E. Vecchioni*, L. Bavosa*, D. Vaccari*, P. Pomari*, M.
Font**, L. Mezzalira**
Affiliazioni:
* Farmacista volontario CESAIM --- ^ Collaboratore Banco Farmaceutico --- ° Specializzando Farmacia
Ospedaliera. Università Padova --- **UOC Servizio Farmaceutico ULSS 20 Verona
Introduzione Con la legge regionale n.23 del 11.11.2011 la Regione del Veneto, promuove ogni
iniziativa volta a incentivare il riutilizzo di farmaci inutilizzati e in corso di validità. In
e scopo:
base a questa legge, l’ULSS 20 di Verona ha attivato una convenzione con
Assofarm, Federfarma e il Banco Farmaceutico per fornire questi farmaci al centro
assistenza immigrati (CESAIM) convenzionato con l’ULSS 20 la cui la fornitura di
farmaci avviene, sia direttamente dalla stessa ULSS 20 sia attraverso ricetta SSN.
Obiettivo di questo lavoro é quello descrivere la gestione delle donazioni e valutare
quanto queste hanno inciso sul risparmio di farmaci utilizzati dagli assistiti CESAIM.
Materiali e
Metodi:
Da gennaio 2016 è iniziata la raccolta di farmaci donati in 10 farmacie veronesi
destinati al CESAIM. Attraverso la collaborazione di farmacisti volontari, è stata
organizzata una farmacia dove i farmaci sono registrati, selezionati e resi disponibili
ai prescrittori del centro. L’utilizzo di farmaci da parte del CESAIM, attraverso le
varie modalità di approvvigionamento, è regolarmente monitorato.
Risultati:
: I farmaci recuperati dal 1°gennaio al 1° settembre 2016 riguardano 7.238
confezioni per un importo (PVP) superiore ai 95.500 euro. Il monitoraggio dei
consumi di farmaci utilizzati dal CESAIM mostra, per il primo trimestre 2016 una
riduzione consistente della spesa (-25%) e delle confezioni (-33%) rispetto il primo
trimestre 2015. Il ricorso alla prescrizione attraverso ricette (convenzionata) è
calata fortemente nel primo trimestre per via dell’ utilizzo di farmaci da donazione.
Sembra esserci spazio ancora per un ulteriore risparmio, in particolare sulle
insuline, riconducendo la fornitura delle insuline attraverso la DD.
Conclusione: La donazione di farmaci a partire da 10 delle 122 farmacie di Verona ha permesso,
nei primi tre mesi 2016, un notevole risparmio per l'ULSS. La quantità e il tipo di
farmaci ottenuti sembra superare addirittura i bisogni del centro (CESAIM) e
potrebbe fornire risorse ad altre ONLUS. Questi dati suggeriscono anche un
potenziale e notevole spreco della risorsa farmaco.
Data ricevimento: 20/09/2016 16:26:58
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Maria Font
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 63
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
CARCINOMA PROSTATICO ORMONOREFRATTARIO: ANDAMENTO
PRESCRITTIVO PRESSO L’AUSL DI BOLOGNA.
Autori:
R.Caputo, D.Scarlattei, R.Cesari, G.Santilli, M.Borsari
Affiliazioni:
Farmacia centralizzata AUSL di Bologna – Laboratorio di Farmacia Oncologica
Introduzione Nel carcinoma della prostata metastatico ormonorefrattario (mCRPC) la
chemioterapia di riferimento in prima linea è il farmaco endovenoso docetaxel e
e scopo:
come terapia orale l’abiraterone da settembre 2014 e l’enzalutamide da aprile 2016
solo nei pazienti asintomatici o lievemente sintomatici. In seconda linea può essere
previsto un rechallenge con il docetaxel in caso di buona risposta iniziale al farmaco
oppure abiraterone, cabazitaxel ed enzalutamide come opzioni terapeutiche dopo
fallimento con lo stesso docetaxel. Obiettivo del presente lavoro è valutare nei primi
cinque mesi del 2014, 2015, 2016 tra i trattamenti oncologici disponibili, per la
stessa indicazione e linea di trattamento, l'andamento prescrittivo in termini di
arruolamento pazienti e spesa sostenuta nell’AUSL di Bologna.
Materiali e
Metodi:
i dati delle terapie endovenose somministrate nei DH sono stati estratti da un
applicativo gestionale di area oncologica mentre quelli delle terapie orali consegnate
nei punti di erogazione diretta da una piattaforma informatizzata aziendale. In
particolare per l’abiraterone e l’enzalutamide è stato necessario individuare i
pazienti in prima o seconda linea di trattamento attraverso i singoli Registri del
portale AIFA. L’analisi dei costi delle terapie è stata effettuata mediante un software
aziendale.
Risultati:
dal 2014 al 2016 si osserva un andamento “gaussiano” in termini di numero pazienti
trattati a fronte di un incremento di spesa del 72%. Si evidenzia inoltre un aumento
delle terapie in prima linea rispetto alla seconda linea con un netto shift dai farmaci
endovenosi (ev) a quelli orali (os). In particolare la spesa per i farmaci oncologici ev
si è ridotta del 94% e quella relativa ai farmaci oncologici os è aumentata del 97%.
Questo incremento significativo è dovuto alle prescrizioni del farmaco abiraterone
soprattutto in prima linea di trattamento. Parallelamente si è osservata una
riduzione delle prescrizioni e della relativa spesa del docetaxel sia in prima che in
seconda linea. Per il cabazitaxel e l’enzalutamide, invece, si riscontra una
diminuzione di pazienti e della relativa spesa.
Conclusione: l’incremento della spesa farmaceutica ospedaliera per mCRPC nel periodo
considerato è dovuto ad un maggior impiego dei farmaci oncologici orali ed in
particolare del farmaco abiraterone che nella pratica clinica mostra una migliore
tollerabilità. In definitiva la scelta della formulazione orale presenta un minore
impatto sulla qualità di vita del paziente e permette una riduzione nell’impiego di
risorse sia umane che economiche a livello di organizzazioni sanitarie pubbliche.
Data ricevimento: 22/09/2016 12:58:52
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Caputo Rosaria
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 75
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
PREVENZIONE DA OCCLUSIONI E INFEZIONI DEI CVC TUNNELLIZZATI PER
EMODIALISI: BUDGET IMPACT ANALYSIS SULL'USO DI LOCK MISTO
EPARINA E UROCHINASI
Autori:
C. Della Costanza*, R. Langella*, E. Mainardi**
Affiliazioni:
*Specializzandi in Farmacia Ospedaliera (Università di Milano) --- **Dirigente Farmacista U.OC. ASST
Santi Paolo e Carlo
Introduzione L’impatto economico potenziale di un regime idoneo di prevenzione delle occlusioni
e infezioni dei CVC tunnellizzati per emodialisi sulla Struttura Ospedaliera puo'
e scopo:
essere stimato con una Budget Impact Analysis adottando il PVA locale della
Farmacia del Presidio Ospedaliero San Carlo Borromeo – ASST Santi Paolo e
Carlo. Si è confrontata la nuova tecnologia A con quella di riferimento B: A: lock
misto Urochinasi 25000 U.I/2ml ed eparina 5000 UI/ml (per lume) 3 volte/settimana
prima della seduta dialitica: l'infusione di mezzo solo con urochinasi B: lock singolo
di eparina 5000 UI/ml 3 volte/settimana; per la media dei pazienti cateterizzati
dializzati in un anno (60 pazienti) dell'UOC Nefrologia e Dialisi.
Materiali e
Metodi:
Sono stati individuati i consumi dei farmaci per i trattamenti delle occlusioni parziali
dei CVC e delle infezioni sistemiche. Avendo Urochinasi lo stesso meccanismo e
efficacia dell'rTPA, oltre ad un costo sensibilmente inferiore, lo studio ''Prevention of
Dialysis Catheter Malfunction with Recombinant Tissue Plasminogen Activator'' del
N J Engl J Med January 27, 2011, che ha evidenziato la superiorità dell’uso del lock
misto Eparina e rTPA vs lock singolo di eparina, è stato utilizzato per
l'estrapolazione delle incidenze dei malfunzionamenti e delle batteriemie dopo uso
del lock misto e del lock singolo.
Risultati:
I costi per A a confronto con B sono: (C1A) costi fiale A =68 890€; (C1B) costi fiale
B =62 431€ I costi dei trattamenti per i malfunzionamenti e delle infezioni dei CVC
sono rispettivamente: C2A: [(n° fialeA x20%)-(n° fiale Ax20%)*14,8%*(costo fiale
trattamento urochinasi 100000 UI)]+[(n° fiale Ax4,5%)-(n° fiale
Ax4,5%)*8,5%*(costo fiale trattamento Vancomicina 20mg/Kg)] =24411 € C2B:[(n°
fiale B x34,8%)*(costo fiale trattamento urochinasi 100000 UI ) + [(n° fiale
Bx13%)*(costo fiale trattamento Vancomicina 20mg/Kg )] = 53278 € Il risparmio
dell'alternativa A su B risulta pari a 22408 €. Con l'analisi di sensibilità a una via,
utilizzando gli estremi delle Hazard Ratio estrapolate dallo studio sopracitato, si
sono ottenuti i risparmi di A su B di 76790 € e 156122 €.
Conclusione: Con l'analisi di sensibilità il risultato è variabile a seconda degli estremi utilizzati.
Vista in letteratura una associazione fra trombosi catetere-correlata e infezioni
catetere-correlate e l'evidenza che l'uso del lock di un trombolitico alternato ad
eparina può ridurre sia la trombosi sia le infezioni in modo clinicamente piu'
appropriato, anche dal punto di vista farmacoeconomico puo' risultare una scelta
piu' vantaggiosa.
Data ricevimento: 30/09/2016 0:36:50
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Chiara Della Costanza
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 84
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI. PERCORSO DI INTRODUZIONE NELLA
PRATICA CLINICA, MONITORAGGIO DEL PROFILO FARMACOECONOMICO E
GESTIONE DELLE EMERGENZE EMORRAGICHE NELL’AZIENDA ULSS 13.
Autori:
L.Bagnoli, G.Barin, L.Cordella, D.Barzan
Affiliazioni:
Azienda ulss n. 13 Mirano
Introduzione Negli ultimi anni in Italia è stato autorizzato l'utilizzo dei farmaci anticoagulanti di
nuova generazione (NAO: Rivaroxaban, Apixaban e Dabigatran) per la prevenzione
e scopo:
dell’ictus e dell’embolia sistemica in pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non
valvolare (FANV) con uno o più fattori di rischio, nel trattamento della trombosi
venosa profonda (TVP) e nella prevenzione della trombosi venosa profonda
recidivante e dell’embolia polmonare dopo trombosi venosa profonda acuta
nell’adulto. Scopo di questo lavoro è stato quello di monitorare l’introduzione nella
pratica clinica dei nuovi farmaci, analizzarne i profili farmacologici e
farmacoeconomici orali e di verificare se esista un positivo rapporto costo-efficacia
rispetto alla vecchia TAO (a base di derivati coumarinici).
Materiali e
Metodi:
Recepimento dei decreti e linee guida emanati dalla Regione Veneto dal 2013 ad
oggi. Creazione di un team multidisciplinare dedicato alla stesura di procedure
univoche per la gestione aziendale dei NAO,per monitoraggio delle prescrizioni, per
analisi delle sospensioni della terapia, per la formazione degli specialisti prescrittori
e il follow up dei pazienti. Introduzione di linee guida aziendali di recepimento di
quanto previsto dalla Regione Veneto e attivazione di corsi di formazione dedicati
a tutto il personale medico ospedaliero e territoriale per la diffusione delle stesse.
Creazione di un libretto con informazioni pratiche per i pazienti. da gen 2013 a
ott2015: analisi dei dati di consumo dei farmaci, dei pazienti e della spesa.
Risultati:
Il team NAO ha attivato un percorso di formazione per personale ospedaliero e
territoriale per garantire un comportamento coerente, e adottare protocolli condivisi,
ha attivato una collaborazione con i MMG, monitorato la selezione del paziente per
di garantire l’appropriatezza prescrittiva ed economica. Per liberare risorse si è
scelto di razionalizzare l’uso di altri farmaci per i quali era noto un impego elevato
non appropriato (ppi , statine e sartani) promuovendo la prescrizione di farmaci a
brevetto scaduto e nell’ambito della nota AIFA. Questo ha portato alla riduzione
della quota sanitaria pesata -121.4(2014) a 115.2(2015). Risultati: riduzione della
prescrizione di warfarin (-3.82%), aumento costante della prescrizione di NAO
(+940%), utilizzo prevalente del farmaco a costo min
Conclusione: L’introduzione allargata dei NAO nella pratica clinica non è al momento percorribile
a causa della differenza di costi tra NAO e TAO, nonostante la miglior compliance,
la > efficacia e > tollerabilità questo perchè la spesa sanitaria è suddivisa in
contenitori non comunicanti che non permettono lo scambio di risorse. Per quanto
riguarda le emergenze emorragiche in pazienti in trattamento con NAO considerato
l’elevato costo dei farmaci previsti dal protocollo, il loro utilizzo di “nicchia” e
l’introduzione recente di un antidoto specifico si renderà necessario un attento
monitoraggio ed analisi del consumo a parte dei reparti di emergenza. Da valutare
infine l’introduzione del quarto NAO
Data ricevimento: 30/09/2016 17:02:53
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Giovanna Barin
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 89
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie
Titolo:
BIOSIMILARI COME STRUMENTO DI SOSTENIBILITÀ: L’ESPERIENZA
DELL’ULSS7
Autori:
G.Lanzo, G.De Rosa, F.Lain, D.Fantini, C.Paier, R.Villanova, B.Brizi, A.Filippin, M.Ciccotti, E.Gori,
D.Maccari
Affiliazioni:
Servizio Farmaceutico Aziendale ULSS7, Pieve di Soligo
Introduzione Il grande numero di molecole innovative in procinto di arrivare sul mercato e la
necessità di ottimizzare le sempre più esigue risorse, fanno dei biosimilari
e scopo:
un’opportunità più che mai attuale. Il 15 giugno 2016 l’Aifa ha reso disponibile un
secondo concept paper nel quale li descrive come un’opzione terapeutica il cui
rapporto rischio-beneficio è il medesimo di quello degli originatori di riferimento.
Molti clinici appaiono tuttavia ancora restii a considerarli molecole sicure ed efficaci
e i consumi italiani restano ben al di sotto della media europea. Per incrementarne
l’utilizzo, il Servizio Farmaceutico Aziendale dell’ULSS7 ha attivato un programma di
stretta collaborazione con i clinici e di monitoraggio delle prescrizioni, i cui frutti sono
riportati in questo lavoro.
Materiali e
Metodi:
Riferimenti: Position Paper Aifa 28 maggio 2013; Concept Paper 15 giugno 2016;
posizioni società scientifiche; Documento “Medicinali biosimilari” del 15 ottobre
2015 della Commissione Tecnica Regionale Farmaci della Regione Veneto;
letteratura disponibile. Organizzazione di incontri tra Farmacia e clinici di
riferimento in un’ottica di collaborazione multidisciplinare. Valutazione dei consumi
e della spesa dei biosimilari, espressa come risparmio rispetto agli originator in
ULSS7: primi sei mesi 2015 rispetto ai primi sei mesi 2016.
Risultati:
I biosimilari in utilizzo presso l’ULSS7 includono somatropina, epoetina alfa,
filgrastim e infliximab. La quota di biosimilare di somatropina del 2015 è risultata di
824,7 DDD, pari al 12,94% con un risparmio di 4.450,16 €, confrontata al 17,84%
(1199,55 DDD) del 2016, risparmio di 6.239,46 €. Il consumo di epoetina alfa
biosimilare nel 2015 è stato del 65,72% (57.756 DDD) con un risparmio di
21.994,09 €, rispetto al 73,01% del 2016 (69.708 DDD), con un risparmio di
37.600,50 €. Il consumo di filgrastim è risultato spostato completamente sul
biosimilare in entrambi i periodi di riferimento, con un risparmio di 48.462,61 € nel
2015 e di 52.179,30 € nel 2016 . Infine l’infliximab biosimilare è passato da uno 0%
nei primi 6 mesi del 2015, al 36,38% del 2016, con un risparmio di 19.403,31 €.
Conclusione: I consumi dei farmaci biosimilari presso l’ULSS7 è risultato aumentato nel primo
semestre 2016 rispetto al medesimo periodo di confronto 2015, per tutte le
molecole, generando elevati risparmi. I medicinali biosimilari si confermano pertanto
come un’opportunità irrinunciabile per liberare risorse da destinare ai farmaci
innovativi che si affacciano sul panorama farmaceutico del prossimo futuro. Questo
lavoro rivela inoltre come la stretta collaborazione tra farmacisti e clinici possa
portare ad ottimi risultati, in un’ottica di salvaguardia del paziente, con un occhio alla
sostenibilità del Sistema Sanitario.
Data ricevimento: 30/09/2016 18:25:53
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Gemma Lanzo
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 10
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome
Titolo:
ATTITUDES, BELIEFS AND DISPOSAL PRACTICES WITH REGARDS TO
UNUSED OR EXPIRED MEDICATIONS
Autori:
M.Chiumente*, C.Speranza^, V.Giannetti °, K.Kamal °
Affiliazioni:
* SIFaCT - Italian Society of Clinical Pharmacy and Therapeutics. Milan IT --- ^ Regia Farmacia XX
Settembre. Turin IT --- ° Duquesne University, Mylan School of Pharmacy. Pittsburgh PA USA
Introduzione Unused or expired medications are a potential source of health and environmental
hazards. Their accumulation can be attributed to lack of knowledge or guidance on
e scopo:
correct medication disposal, nonadherence, adverse reactions, unnecessary
prescriptions, and switching to newer drugs. Medications left unused in the
household lead to unanticipated consequences such as inadvertent consumption
especially by children, drug abuse issues, or prescription sharing among elderly.
According to Italian regulations, expired and unused medications should be thrown
into the containers managed by the owner of the pharmacy. The aim of this study is
to explore the extent and type of medication storage of expired and unused
medications and to assess reasons, attitudes, and practices of consumers.
Materiali e
Metodi:
This survey is part of an international multicenter study which compares disposal
practices in Italy, USA, and Japan. The study utilized a survey which consisted four
sections: (i) unused medications, (ii) expired medications, (iii) medication disposal
practices and (iv) demographic characteristics. Each section contained a list of
definitions to explain the meaning of expired medication, unused medication,
disposal practices and prescription medication. The survey was administered to
respondents over 18 years of age. Considering the purpose of the study, the survey
was administered primarily to the elderly who are chronic users of prescription
drugs. Descriptive analysis was conducted using Statistical Package for Social
Sciences (SPSS)
Risultati:
A total of 168 subjects completed the survey. Mean age was 55.79+18.00 years,
58.1% (n=97) were women, 21% (n=35) had a college education or higher, and
27.8% had an annual income greater than 37,000 euros. The reported means for
unused and expired medications were 1.69+1.86 and 0.49+1.22, respectively. The
main reasons for the presence of unused drugs was: “Doctor discontinued
medication” (28.4%). For expired drugs the main reason was: “No longer suffer
from the condition for which the drug was prescribed” (15.5%). Regarding disposal
practices, 16.1% said they threw expired/unused drugs in the trash or in the toilet.
51.8% were counseled by pharmacists on medication disposal and 36.3% reported
asking their pharmacists on proper disposal of expired/unused medications.
Conclusione: The survey results show that most respondents are aware of the methods to
dispose unused/expired medications although there is a need to increase the
awareness of correct disposal practices. Given the interest of respondents in drug
disposal program, healthcare professionals, especially pharmacists, can play an
important role in improving drug disposal practices and promoting the impact of
such good practices on social, economic and environmental outcomes. The results
from the Italian study will be compared to USA and Japan results to see the
influences of different regulations, cultures and attitude on prescription medication
disposal practices.
Data ricevimento: 07/09/2016 15:19:45
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Marco Chiumente
Page 55 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 11
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome
Titolo:
PERSISTENZA IN TERAPIA CON FARMACI BIOLOGICI IN SPONDILOARTRITI
PRESSO UN CENTRO HUB DELLA RETE REUMATOLOGICA PUGLIESE. DATI
PRELIMINARI
Autori:
M.Santoro*, A.Semeraro^, G.Mingolla**, G.Cannarile^^, M.Castellana**
Affiliazioni:
* Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Pisa -- ^ U.O. Reumatologia
P.P.O. Valle d'Itria (Martina Franca) e Taranto -- ** S.S.D. Farmacia P.O. Valle d' Itra (Martina
Franca) -- ^^Area Farmaceutica Taranto
Introduzione Le Spondiloartriti sono malattie reumatiche croniche autoimmuni con caratteristiche
cliniche ed etio-patogenetiche simili, caratterizzate da infiammazione dello scheletro
e scopo:
assiale. Il trattamento farmacologico di fondo si basa su due strategie terapeutiche:
una con farmaci convenzionali (cDMARDs), in monoterapia o in associazione tra
loro, l'altra sull'uso di nuovi Farmaci Biologici, in monoterapia o in associazione con
cDMARDs. Non essendoci al momento linee-guida che consentano di scegliere il
farmaco più adatto al paziente, il reumatologo deve basarsi sulla propria esperienza
clinica e su pochi e non standardizzati criteri. Lo scopo di questo studio
osservazionale preliminare è valutare la persistenza in terapia dei pazienti per ogni
farmaco biologico e le cause della sospensione.
Materiali e
Metodi:
Sono stati valutati 336 pazienti affetti da Spondiloartriti, trattati con i farmaci
"biologici" (Infliximab, Etanercept, Adalimumab, Certolizumab, Golimumab,
Ustekimumab), afferenti ad un centro HUB della Rete Reumatologica Pugliese
(Taranto/Martina Franca) dal 1° gennaio 2001 al 31 maggio 2016. Per ogni paziente
è stato valutato il tempo di persistenza in terapia per ogni farmaco biologico
prescritto (retention in therapy) ed i motivi che hanno determinato la sospensione.
Risultati:
Dei 336 pazienti, 57 (16,96%) hanno sospeso il farmaco per eventi avversi; 66
(19,64%) hanno presentato inefficacia primaria; 43 (12,79%) hanno evidenziato
inefficacia secondaria. Non sono stati inclusi pazienti persi al follow-up (21 pazienti;
6,25%) e pazienti in chirurgia programmata o in remissione di malattia (10 pazienti;
2,97%). La persistenza in terapia è stata valutata in tutti i pazienti (in corso analisi
statistica): questo dato può rappresentare un surrogato di sicurezza ed efficacia
della stessa terapia, potendo servire da utile discriminante nel momento in cui si
deve scegliere un farmaco, laddove non siano presenti altri elementi utili per una
decisione guidata da caratteristiche cliniche, da comorbidità o da biomarkers di
malattia.
Conclusione: Questi dati preliminari potranno essere utili anche in una prossima valutazione dei
costi della terapia in questi pazienti, tenendo ovviamente conto del fondamentale
concetto che il miglior farmaco non è necessariamente il più economico, ma quello
che presenta il miglior rapporto fra costo e beneficio, il miglior effetto terapeutico
con il miglior grado di sicurezza; pertanto la terapia deve essere scelta basandosi in
primis sulle caratteristiche di ogni singolo paziente e sulla misurazione dei risultati
(clinimetria).
Data ricevimento: 09/09/2016 17:08:52
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Michela Santoro
Page 56 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 55
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome
Titolo:
ESPERIENZE DI REAL-LIFE ASSOCIATE ALL’USO DI SIMEPREVIR E
SOFOSBUVIR, CON O SENZA RIBAVIRINA, NEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI
AFFETTI DA EPATITE C, GENOTIPO 1 O 4.
Autori:
R.Moscogiuri*, F. D’Amico*, G. Buccoliero**.
Affiliazioni:
* S. C. Farmacia Ospedaliera P.O.C. --- ** S.C. Malattie Infettive – ASL Taranto
Introduzione Dopo anni di modesti risultati nel trattamento dell'Epatite C, lo scenario terapeutico
di questa patologia, si è arricchito di nuovi farmaci che hanno prodotto sorprendenti
e scopo:
successi farmacologici. Si tratta di potenti inibitori che consentono diverse opzioni
terapeutiche nei pazienti affetti da HCV: Sofosbuvir (SOF), Ledipasvir+SOF,
Simeprevir (SMV)+SOF e Viekira pack I trials clinici hanno dimostrato una risposta
virologica che va dall'80% al 95%, legata, tuttavia, ad un notevole incremento nei
costi. Molti studi hanno dimostrato che la combinazione SMV+SOF± Ribavirina
(RBV) risulta estremamente efficace ed associata ad una ridotta quantità di eventi
avversi nei pazienti affetti da HCV genotipo 1, mentre i dati risultano insufficienti per
il genotipo 4.
Materiali e
Metodi:
La collaborazione sinergica tra la U.O. di Malattie Infettive e la S.C. di Farmacia, ha
consentito di verificare la risposta virologica la safety e la tollerabilità di SMV+SOF±
RBV nei pazienti con cirrosi compensata, o senza cirrosi, affetti da Epatite C
genotipo 1 o 4 con dati di real life. Sono stati dunque verificati tutti i follow-up a 24
dei pazienti posti in trattamento con SMV+SOF± RBV e confrontati tutti i risultati al
fine di ottenere una vera e propria indagine statistica. Le informazioni sono presenti
anche in un data base della Farmacia utile al monitoraggio della spesa.
Risultati:
Sono stati esaminati 51 pazienti (età media 62 anni, 63% sesso maschile): 44 di
genotipo 1 e 7 di genotipo 4, in trattamento antiretrovirale per 12 settimane. In 22
dei 39 pazienti non responder al primo trattamento a base di Interferone Pegilato e
RBV è stata aggiunta RBV al regime SMV+SOF. Valutati anche 4 pazienti co-infetti
HIV con una viremia non rilevabile, controllata da terapia antiretrovirale. A 4
settimane dall'inizio del trattamento è stata rilevata una rapida risposta virologica nel
94% dei pazienti ma, a 24 settimane, 49/51 pazienti manifestavano risposta
virologica sostenuta; mentre i 2 pazienti che sono rivaduti, erano co-infetti HIV/HCV.
In 3 casi si è manifestato rash cutaneo e 2 pazienti cirrotici hanno manifestato
ascite.
Conclusione: L'analisi dei risultati mostra dunque che genotipo, sesso, livello di cirrosi, uso di
RBV ed età non influenzano l'impatto della risposta virologica dopo la fine della
terapia. Si dimostra dunque, nella real life, che il regime a base di SMV+SOF± RBV
per 12 settimane è molto efficace e ben tollerato sia nel genotipo 1 che nel genotipo
4 nei pazienti cirrotici che abbiano o meno risposto a precedente terapia. Un
trattamento prolungato oltre le 12 settimane potrebbe non essere necessario. La
rivalutazione nel tempo è indispensabile per controllare il performance status dei
pazienti, in particolar modo di quelli con uno stadio avanzato di cirrosi.
Data ricevimento: 16/09/2016 13:59:53
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Rossella Moscogiuri
Page 57 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 76
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome
Titolo:
VALUTAZIONE DEL RISCHIO INFETTIVO BATTERICO-VIRALE IN PAZIENTI
AFFETTI DA ARTRITE REUMATOIDE O SPONDILOARTRITI
Autori:
M.Santoro*, A.Semeraro^, G.Mingolla**, G.Cannarile^^, M.Castellana**
Affiliazioni:
* Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Pisa -- ^ U.O. Reumatologia
P.P.O. Valle d'Itria (Martina Franca) e Taranto -- ** S.S.D. Farmacia P.O. Valle d' Itra (Martina
Franca) -- ^^Area Farmaceutica Taranto
Introduzione Il rischio infettivo dei farmaci biologici, in pazienti affetti da Artrite Reumatoide e
Spondiloartriti, rappresenta uno dei punti-chiave nella safety delle terapie
e scopo:
immunomodulanti, perché potrebbero aumentare la possibilità di insorgenza di
eventi infettivi batterici e virali. Un incremento del rischio potrebbe verificarsi con il
concomitante uso prolungato di steroidi, soprattutto in pazienti con avanzata età di
malattia, in pazienti con comorbidità ad aumentato rischio infettivo (ad esempio
diabete mellito) ed in politerapia. Lo scopo di questo studio è analizzare i casi di
sospensione dalla terapia dovuta ad infezioni batteriche e virali.
Materiali e
Metodi:
Sono stati reclutati 210 pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR) e 336 pazienti
con Spondiloartriti (SpA) afferenti ad un centro HUB delle Rete Reumatologica
pugliese e trattati con i nuovi farmaci biologici dal 1° Gennaio 2001 al 31 Maggio
2016.
Risultati:
Pazienti con AR: 2 episodi di broncopolmonite (adalimumab), 2 infezioni delle vie
urinarie (abatacept, rituximab), 2 ascessi dentari (certolizumab, tocilizumab), 1
pleuropericardite (adalimumab), 1 infezione da Citomegalovirus (etanercept), 5
herpes zooster (2 abatacept, 1 tocilizumab, certolizumab, etanercept); abbiamo
osservato 13 eventi: 5 nei primi sei mesi, 9 dopo il secondo anno di terapia. Pazienti
con SpA: 3 infezioni cutanee (2 adalimumab, 1 golimumab), 3 broncopolmoniti (2
etanercept, 1 adalimumab), 2 infezioni delle vie urinarie (etanercept), 2 herpes
zooster (etanercept, adalimumab), 1 infezione da mycobacterium marinii (infliximab)
e 1 infezione da papillomavirus (etanercept); abbiamo osservato 12 eventi: 3 nei
primi sei mesi, 1 entro il secondo anno, 8 dopo il secondo anno.
Conclusione: La maggior incidenza di eventi infettivi potrebbe essere causato dall’uso dello
steroide, che generalmente viene sospeso dopo alcuni mesi di terapia, con il
miglioramento dei sintomi, per cui sarebbe proprio il primo periodo di concomitante
uso di steroide e "biologico" il responsabile dell'aumento del rischio infettivo.
Importante notare l'assenza di eventi riconducibili a riacutizzazione, comparsa di
TBC ed episodi di epatite B. In questo Centro si osservano protocolli internazionali
per il reclutamento dei pazienti da sottoporre a terapia con farmaci biologici:
profilassi antiTBC a pazienti con positività alla intradermoreazione di Mantoux e
monitoraggio epatico a portatori di virus B.
Data ricevimento: 30/09/2016 0:58:00
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Michela Santoro
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 79
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome
Titolo:
ANALISI DELLE REAZIONI ALLERGICHE LOCALI O INFUSIONALI CAUSATE
DAI FARMACI BIOLOGICI PER POLIARTRITI
Autori:
M.Santoro*, A.Semeraro^, G.Mingolla**, G.Cannarile^^, M.Castellana**
Affiliazioni:
* Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Pisa -- ^ U.O. Reumatologia
P.P.O. Valle d'Itria (Martina Franca) e Taranto -- ** S.S.D. Farmacia P.O. Valle d' Itra (Martina
Franca) -- ^^Area Farmaceutica Taranto
Introduzione I farmaci biologici prescritti per le principali poliartriti infiammatorie croniche (Artrite
Reumatoide e Spondilartriti) vengono somministrati per via iniettiva, a seconda della
e scopo:
forma farmaceutica. Durante l’infusione endovenosa oppure nel sito di iniezione
sottocutanea si possono riscontrare delle reazioni allergiche. Lo scopo di questo
studio è confrontare le reazioni allergiche verificatesi in entrambe le patologie e che
hanno comportato la sospensione della terapia.
Materiali e
Metodi:
Sono stati reclutati 210 pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR) e 336 pazienti
affetti da Spondiloartriti (SpA), trattati con i farmaci biotecnologici per queste
patologie, afferenti al centro HUB della Rete Reumatologica pugliese, dal 1°
Gennaio 2001 al 31 maggio 2016.
Risultati:
Abbiamo osservato 4 reazioni infusionali in pazienti con AR (3 con infliximab;
13,64% e 1 con tocilizumab; 2,27%) e nessuna in pazienti con SpA; le sospensioni
per comparsa di reazioni nel sito di iniezione sottocutanea sono state riscontrate
solo in pazienti con SpA (14 con etanercept; 9,72% e 3 con adalimumab; 3,45%).
Conclusione: Le reazioni nel sito di somministrazione sottocutanea del farmaco o le reazioni
allergiche infusionali di farmaco endovena sono possibili eventi avversi per questo
tipo di terapia; per quanto riguarda le reazioni locali, non richiedono
necessariamente la sospensione del farmaco. In alcuni casi la sospensione di un
farmaco "biologico" è causata da reazioni allergiche (locali o infusionali), che invece
impongono una sospensione definitiva, con eventuale successivo inizio di un altro
farmaco. Nel nostro studio abbiamo rilevato solo eventi che hanno imposto la
sospensione definitiva del farmaco su decisione del clinico, a causa dell'entità del
sintomo oppure su richiesta del paziente.
Data ricevimento: 30/09/2016 10:25:48
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Michela Santoro
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 22
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
ALLESTIMENTO GALENICO DI CANNABIS INFIORESCENZE NEL SERVIZIO DI
FARMACIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO CENTRALE DI TARANTO
Autori:
R. Moscogiuri*, M.G. Di Maggio**, P. Schiavone**
Affiliazioni:
* Dipartimento Farmaceutico ASL Taranto --- **Struttura Complessa Farmacia Presidio Ospedaliero
Centrale Taranto
Introduzione Con la delibera di Giunta Regionale n.512 del 19 aprile 2016 la Puglia ha approvato
gli indirizzi attuativi della Legge Regionale n.02 del 12 febbraio 2014 su trattamento,
e scopo:
prescrizione, preparazione ed erogazione di farmaci e preparati galenici derivati da
cannabis per fini terapeutici. Alla luce della norma regionale di recepimento del
Decreto del Ministero della Salute del 9 novembre 2015, che individua le funzioni
del medico e del farmacista, la Farmacia del Presidio Ospedaliero Centrale di
Taranto ha dovuto riorganizzare l’attività di dispensazione della cannabis
infiorescenze ai pazienti con dolore cronico, già in trattamento, allestendo le
preparazioni galeniche così come previsto dalla norma.
Materiali e
Metodi:
Dal 2014 la Farmacia del Presidio Ospedaliero Centrale aveva avviato importazione
di cannabis infiorescenze, su Piano Terapeutico dello specialista secondo la
L.R.n.02/2014. La cannabis infiorescenze era stato possibile dispensarla in
flaconcini multidose. Con l’approvazione regionale degli indirizzi attuativi del DM, in
assenza di un’operatività da parte dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare, la
Farmacia ha dovuto avviare l’allestimento delle preparazioni magistrali a base di
cannabis. Di ogni paziente è stata valutata la posologia giornaliera. Il contenuto dei
flaconi multidose di cannabis, importanti dall’Olanda previa autorizzazione
ministeriale, è stato frazionato in un numero di cartine necessario a coprire un mese.
Risultati:
I pazienti in trattamento con cannabis flos (Bedrocan) in base alla LR.n.02/2014,
erano in tutto 10: 6 in trattamento con Bedrocan, 2 con Bedrolite, 2 con Bediol.
L’importazione dall’Olanda, previa autorizzazione ministeriale, è stata effettuata solo
per Bedrocan. Bedrolite e Bediol sono state acquisite da una farmacia dotata di
HPLC e munita delle opportune autorizzazioni per l’allestimento galenico. Le cartine
mensilmente allestite dalla Farmacia sono state in tutto 330: 30 da 1gr (1 pz. con
pos. die da 1 gr.); 60 da 0,33 gr (1 pz. con pos.die da 0,33 gr.x2); 120 da 1,25 gr.( 1
pz. con pos. die da 1,25 gr.x4) ; 90 da 1,5 gr.(1 pz con pos.die 1,5 gr.x 2 + 1 pz. con
pos. die 1,5 gr.) ; 30 da 5 gr. (1 pz. con pos.die 5 gr.).
Conclusione: La Farmacia ha dovuto sopperire a vuoti organizzativi nazionali e regionali avviando
un’attività galenica destinata ad aumentare per l’estensione delle indicazioni.
Data ricevimento: 14/09/2016 12:33:13
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Rossela Moscogiuri
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 28
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI ORALI IN AMBITO PEDIATRICO:
UN'EFFICIENTE OPPORTUNITÀ?
Autori:
M.R.Magrì, M.G.Corti, R.Draghi, M.Mazzucchelli, F.Venturini
Affiliazioni:
UOC Farmacia - Fondazione IRCCS Ca' Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Introduzione Una delle attività del settore galenico della farmacia ospedaliera è l'allestimento di
cartine di farmaci per somministrazione orale a dosaggi personalizzati, per l’alta
e scopo:
specializzazione in pediatria e patologia neonatale dell’Ospedale. L'obiettivo è quello
di valutare se la preparazione di formulazioni orali liquide possa essere un metodo
più efficiente rispetto alla ripartizione dei dosaggi mediante polvere orale fornita in
cartine.
Materiali e
Metodi:
Sono stati valutati tutti gli allestimenti riportati nel registro delle preparazioni dei
prodotti magistrali ed officinali nel periodo gennaio-giugno 2016. E' stata condotta
una ricerca (documenti di società scientifiche o di altri ospedali, letteratura e
Micromedex) al fine di reperire formulazioni per preparazioni liquide orali relative ai
principi attivi richiesti con maggiore frequenza. Dopo aver valutato la fattibilità
interna, è stato infine condotto un confronto economico e d'impatto organizzativo su
3 principi attivi dei 44 utilizzati (captopril, idroclorotiazide/spironolattone e
metronidazolo), considerando i costi delle materie prime farmaceutiche (medicinali
di partenza, diluente utilizzato per le cartine e veicolo per le preparazioni.
Risultati:
Delle 1.635 preparazioni registrate, 1.270 sono riferite ad allestimenti di polveri orali
per singolo paziente, di cui il 99,5% derivanti da prescrizioni di UU.OO. ad indirizzo
pediatrico (Terapia Intensiva Neonatale, Pediatria, Chirurgia Pediatrica,
Rianimazione Pediatrica e PS Pediatrico). Nei primi 6 mesi dell’anno si sarebbero
potuti risparmiare € 1.098 se, per i 3 principi attivi considerati, si fossero allestite
preparazioni liquide. Infatti, considerando il costo delle materie prime e del
personale (15 minuti per allestire 10 cartine e 15 minuti per la preparazione di 1
flacone di sospensione), infermiere professionale/tecnico di laboratorio, il confronto
dei costi è il seguente (cartine vs sospensione): captopril €890 vs €480,60,
idroclorotiazide/spironolattone €526 vs €88,30 e m
Conclusione: Si ritiene che questi dati preliminari debbano incoraggiare ulteriori approfondimenti,
considerando che i 3 farmaci analizzati costituiscono solo il 17,5% delle prescrizioni
ed il 16,9% delle cartine allestite per pazienti pediatrici in questi primi 6 mesi
dell’anno.
Data ricevimento: 14/09/2016 14:35:45
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Maria Rita Magrì
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 29
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
SIROLIMUS GEL GALENICO PER IL TRATTAMENTO DI ANGIOFIBROMI DEL
VOLTO IN SCLEROSI TUBEROSA: CASE-REPORT DI UN PAZIENTE
PEDIATRICO DI DIFFICILE GESTIONE CLINICA
Autori:
D. Mengato*, J. De Luca^, L. Tappeiner°, M. Falciani**, K. Eisendle^, A. Tavella**
Affiliazioni:
* Scuola Specializzazione Farmacia Ospedaliera, Università di Padova --- ^ Department of
Dermatology, Innsbruck Medical University, Central Teaching Hospital Bolzano --- ° Dipartimenti di
Dermatologia, Ospedale di Bolzano --- **Servizio Farmaceutico, Ospedale di
Introduzione La sclerosi tuberosa (TSC) è una patologia rara neurocutanea caratterizzata da
un'attivazione aberrante di mTOR. Tra le complicazioni, gli angiofibromi del volto
e scopo:
sono l’80% e possono ridurre la qualità di vita. La cura accettata delle lesioni
comprende laser-terapia e dermoabrasione, con necessità di immobilizzazione o
anestesia. I giovani pazienti con TSC possono presentare deficit cognitivi e
sarebbero pertanto preferibili cure meno invasive.E’ stata documentata l'efficacia
terapeutica di sirolimus topico, di cui non esistono preparati in commercio.
L'obiettivo è di analizzare l'effetto di una nuova formulazione in gel idroalcolico di
sirolimus prodotta dalla farmacia ospedaliera e somministrata ad un paziente
pediatrico di difficile gestione clinica
Materiali e
Metodi:
E’stata eseguita una revisione sistematica della letteratura (banche dati online) per
verificare quali formulazioni siano già state studiate. Si è voluto evitare l’impiego di
veicoli a base di paraffina (i più comuni) per allestire un preparato più gradevole da
applicare, vista la difficile gestione clinica del paziente. Si è scelto quindi di allestire
un idrogel a base di idrossietilcellulosa e contenente sirolimus alla concentrazione
dello 0,2%. Per solubilizzare correttamente il principio attivo, insolubile in acqua, è
stato necessario utilizzare un piccolo quantitativo di alcool etilico. La posologia
prevede l’applicazione due volte al giorno di un’opportuna quantità di gel sulle lesioni
Risultati:
Dalla letteratura sono stati selezionati 24 reports che riportavano sirolimus per
l'indicazione in oggetto. Di più frequente impiego c’era l’unguento alla vaselina, con
sirolimus in un range di concentrazioni dallo 0,003% all’1%. In due reports si citava
l'impiego di un gel nei quali era pero’ incorporata la polvere delle compresse
triturate. Si è dunque scelto il preparato in forma di gel perché il più pratico e
gradevole. L’efficacia del prodotto si è verificata già dopo poche settimane di
applicazione arrivando ad una sostanziale riduzione della componente vascolare
degli angiofibromi con un conseguente miglioramento della qualità della vita del
paziente il quale, aspetto non di secondaria importanza, ha fatto registrare un
miglioramento psicologico tangibile
Conclusione: L’analisi della letteratura ha già dimostrato l’efficacia dell’applicazione topica di
sirolimus nel trattamento degli angiofibromi del volto in TSC. La nostra esperienza
indica che l’impiego di un veicolo a base acquosa garantisce una buona efficacia
clinica e un buon profilo di tollerabilità nel paziente, senza eventi avversi correlati al
farmaco mentre è stato registrato un miglioramento clinico e delle condizioni
psicologiche del paziente. L’applicazione di un gel di sirolimus si è rilevata essere
un importante opzione terapeutica negli angiofibromi per i pazienti di difficile
gestione clinica per cui non vi siano i presupposti per il trattamento con laser o con
dermabrasione
Data ricevimento: 14/09/2016 14:45:34
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Daniele Mengato
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 33
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
NUOVI TRATTAMENTI PER LE COLITI DISTALI IN PAZIENTI NON RESPONSIVI
Autori:
G.Temporin*, F.Armelao**, L. Di Spazio*, A. Pasqualini*, E. Pancheri*, I.Corradi*, S.Maistrelli*, G.De
Pretis**, A.Campomori*
Affiliazioni:
*SC Farmacia Ospedaliera - Ospedale di Trento --- **SC multizonale Gastroenterologia ed Endoscopia
digestiva – Ospedale di Trento
Introduzione La proctite ulcerativa (colite ulcerosa limitata al retto) non risponde talvolta alle
terapie convenzionali (mesalazina, cortisone, immunosoppressori e anticorpi
e scopo:
monoclonali anti-TNFα) con conseguente impatto sfavorevole sulla qualità di vita
del paziente. Si rende quindi necessario ricercare possibili alternative terapeutiche,
sia dal punto di vista dei principi attivi utilizzabili che delle forme farmaceutiche che
portino al miglioramento clinico con contenimento degli effetti collaterali e dei costi
di terapia. Illustrare il percorso intrapreso da un team multidisciplinare, composto da
gastroenterologi e farmacisti, che ha portato allo studio di una formulazione
farmaceutica a base di tacrolimus in supposte.
Materiali e
Metodi:
Revisione della letteratura scientifica con identificazione del principio attivo e della
forma farmaceutica più adatta; identificazione dei pazienti candidati e richiesta del
consenso informato; allestimento, dispensazione della terapia ai pazienti;
valutazione dell’efficacia mediante “score” clinico-endoscopico convenzionale
(Mayo score) e sicurezza.
Risultati:
Dalla revisione della letteratura, le applicazioni rettali di tacrolimus sia in supposte
che in clismi sembrerebbero entrambe efficaci per la cura dei pazienti refrattari alle
terapie convenzionali ma con un profilo farmacologico migliore a favore della
formulazione in supposte. Si è deciso, pertanto, di procedere alla definizione della
metodica di allestimento del tacrolimus in supposte da 2 mg e dei relativi controlli di
qualità. Sono stati trattati 3 pazienti alla dose di una supposta alla sera; la
valutazione clinico-endoscopica effettuata dopo un mese ha mostrato un
miglioramento del Mayo score; non si sono osservati effetti collaterali.
Conclusione: Un trattamento topico innovativo può risultare vantaggioso in termini di
rischio/beneficio; la possibilità di sospendere trattamenti sistemici può inoltre influire
positivamente sui costi terapeutici.
Data ricevimento: 14/09/2016 19:53:07
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Giorgio Temporin
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 35
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
PREPARAZIONI GALENICHE IN CARDIOLOGIA PEDIATRICA: LA SINERGIA
TRA CLINICI E FARMACISTI OSPEDALIERI PER MIGLIORARE LA CURA DEI
BAMBINI
Autori:
L.Dispazio*, C.Privitera**, G.Temporin*, A.Pasqualini*, M.Fedrizzi**, B.Bressan**, A.Di Palma**,
A.Campomori*
Affiliazioni:
*SC Farmacia Ospedaliera - Ospedale di Trento --- **SC multizonale Pediatria - Ospedale di Trento
Introduzione L’utilizzo dei farmaci in pediatria rappresenta un problema cruciale nella pratica
clinica in quanto la mancanza di formulazioni registrate per l’impiego in tali pazienti
e scopo:
comporta sia difficoltà a gestire correttamente la terapia sia l’utilizzo di formulazioni
non autorizzate all’uso in pediatria.
Materiali e
Metodi:
E' stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da clinici e
farmacisti ospedalieri per la definizione di un prontuario terapeutico ospedaliero
pediatrico. In particolare, dall’analisi condotta sui farmaci con ATC-C (Farmaci del
Sistema cardiovascolare) è emersa la necessità di allestire preparazioni galeniche
personalizzate per cardiopatie congenite con scompenso emodinamico, tachiaritmie
e altre patologie cardiovascolari al fine di migliorare la compliance e l’adesione dei
piccoli pazienti. Inoltre, vengono allestite preparazioni orali a base di propranololo
per la cura degli emangiomi pediatrici.
Risultati:
Attualmente vengono preparate formulazioni a base di 23 principi attivi
cardiovascolari allestiti in dosaggi e forme farmaceutiche diverse. Nel periodo
01/01/2009 – 30/04/2016 sono state allestite 1702 preparazioni, quali: propranololo
soluz orale 1 mg/ml (n=274, pari al 16% sul totale), spironolattone+idroclorotiazide
sosp orale 1+1 mg/ml (n=142), nadololo in cps 20 mg (n=136), propranololo soluz
orale 2 mg/ml (n=94), captopril soluz orale 1 mg/ml (n=71), propranololo soluz orale
5 mg/ml (n=66), flecainide sosp orale 10 mg/ml (n=39), spironolattone +
idroclorotiazide sosp orale 2+2 mg/ml (n=37), spironolattone+idroclorotiazide cps 1
+ 1 mg (n=31), flecainide cps 60 mg (n=25) e flecainide cps 30 mg (n=24).
Conclusione: La collaborazione e la condivisione delle proprie competenze tra clinico e farmacista
può portare ad una risposta concreta al bisogno di formulazioni pediatriche al fine di
garantire qualità, efficacia, sicurezza delle cure e continuità ospedale-territorio.
Data ricevimento: 14/09/2016 20:01:48
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Lorenzo Di Spazio
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 66
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN FORME ORALI NELL'ETÀ
NEONATALE E PEDIATRICA
Autori:
S.K.Lai*, F.Cammalleri*, M.Piras*, E.Padovano**, G.Giuliani**
Affiliazioni:
** UOC Farmacia ASST Nord Milano ---* Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di Milano
Introduzione La ripartizione di un quantitativo ben definito di principio attivo (PA) solido in dosi
unitarie può essere fatto secondo la tradizionale prassi galenica, in diversi modi
e scopo:
(cartine, capsule, cachet, compresse, ecc.). Considerato lambito neonatale e
pediatrico occorre confrontarsi con quantità di PA molto piccole e volumi di polveri
necessariamente ridotti. Per questo motivo già a partire dal 2009 abbiamo deciso di
sostituire progressivamente le cartine a favore delle capsule, utilizzate qui, come
contenitori da aprire, al momento della somministrazione della monodose di povere
e di introdurre le forme liquide pluridose, ove possibile. Scopo della ricerca è quello
di valutare, in questa prospettiva, le preparazioni orali effettuate in ambito neonatale
e pediatrico negli ultimi 3 anni.
Materiali e
Metodi:
Premesso che le preparazioni galeniche sono effettuate su richiesta per singolo
paziente, per l'ambito neonatale, sono state estratte dall'applicativo gestionale delle
preparazioni galeniche, le richieste evase, relative alle forme orali, aventi come
destinatari le neonatologie e le terapie intensive neonatali, mentre per lambito
pediatrico sono state considerate le richieste provenienti dalle pediatrie e dalle
relative specialità pediatriche (chirurgie, ortopedia, neurologia, PS pediatrico,
cardiologia, ecc.). I dati estratti sono stati aggregati per ambito (neonatale e
pediatrico) e per forma farmaceutica orale solida (cartine, capsule) e liquida
(soluzioni, sciroppi, sospensioni).
Risultati:
Risultati – 800 Per l'ambito neonatale si rilevano per il triennio la produzione
complessiva di 44.185 forme orali come capsule, per 23 formulazioni diverse e 320
flaconi di preparazioni liquide multidose relative a 13 formulazioni diverse. Non si
rilevano cartine. Complessivamente le preparazioni orali si riferiscono a 29 PA
diversi. Per l'ambito pediatrico si registrano 185.350 capsule per 21 formulazioni,
8.433 cartine per 5 formulazioni e 239 flaconi di preparazioni liquide multi dose,
relative a 17 formulazioni diverse. Complessivamente le preparazioni orali si
riferiscono a 37 PA diversi. Per entrambi gli ambiti si rileva nel triennio un
progressivo incremento delle preparazioni liquide multidose e delle capsule in
sostituzione delle cartine per l'ambito pediatrico.
Conclusione: I dati rilevati sono in linea con l'orientamento, di utilizzare la capsula come
contenitore di terapie orali per letà neonatale e pediatrica. Nella stragrande
maggioranza dei casi i volumi di polvere da utilizzare per queste terapie rientrano
ampiamente entro il volume massimo delle capsule di tipo 2 (0,36 cc). Inoltre la loro
preparazione è enormemente più rapida e precisa rispetto alle cartine, così come la
conservazione in reparto e la maneggevolezza in fase di somministrazione. Le
preparazioni liquide multidose offrono invece il vantaggio di adeguarsi a qualsiasi
modifica della dose prescritta, variando semplicemente il volume, ma devono
essere validate dalla letteratura disponibile.
Data ricevimento: 27/09/2016 13:21:49
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Sophia Katharine Lai
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 78
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
VALUTAZIONE DEI PREPARATI GALENICI MAGISTRALI A BASE DI
CANNABINOIDI ALLESTITI PRESSO IL LABORATORIO GALENICO DELLA
USL SUD EST TOSCANA ZONA GROSSETO
Autori:
E.Falcone, M.Bindi, A.Carretta,G.Lacerenza, D.Antonelli
Affiliazioni:
Farmacia Ospedaliera USL sud est Toscana sede Grosseto;Dipartimento Politiche del Farmaco USL
sud est Toscana sede Grosseto
Introduzione Con il DM 23/01/2013 e smi il Ministero della Salute ha classificato i derivati vegetali
della Cannabis nella Tab.II SezB e li ha resi disponibili per l’uso terapeutico e per
e scopo:
l’allestimento delle preparazioni magistrali da parte del farmacista.La Regione
Toscana con la legge n.18/2012 regolamenta l’approvvigiomanto,le modalità
prescrittive e l’erogazione in ambito ospedaliero.Con i DGRT 1162/2013 e 988/2014
assicura l’omogeneità di applicazione sul territorio regionale,il monitoraggio del
consumo dei farmaci cannabinoidi e dei preparati galenici erogati a carico del
SSR.Obiettivo di tale lavoro è monitorare e valutare le modalità di preparazione,
l’appropriatezza d’uso e di prescrizione degli allestimenti rispetto ai reali fabbisogni
della popolazione residente nell’area grossetana
Materiali e
Metodi:
E’ stata fatta un’analisi accurata delle prescrizioni. Sono stati elaborati report
riepilogativi degli allestimenti effettuati utilizzando il supporto informatico “Magistra”e
gli archivi informatici interni redatti e aggiornati dal farmacista
Risultati:
Le indicazioni riportate sulle ricette magistrali riguardano il dolore neuropatico
cronico di natura oncologica e neurologica che non risponde ai comuni farmaci
oppiacei.Dal 2013 ad oggi vi è stato un incremento del numero dei pazienti trattati
con Cannabis flos® infiorescenze essiccate, in cartine monodose con 4 differenti
dosaggi(0,33g; 0,10g; 0,05g; 0,025g).Tale numero è passato da due pazienti
arruolati nel 2013 per i quali sono state allestite 1200 cartine,7 pazienti nel 2014 per
i quali sono state allestite 3060 cartine, 22 pazienti nel 2015 per i quali sono state
allestite 15990 cartine, a 40 pazienti nel 2016 per i quali fino al mese di Settembre
sono state allestite 23025 cartine. I pazienti arruolati dal 2013 sono 55, di cui 15
hanno sospeso la terapia pazienti.
Conclusione: Dall’analisi fatta si evince che la regolamentazione della gestione di tali preparati
nella nostra struttura ha permesso al farmacista ospedaliero di monitorare
l’aderenza normativa della prescrizione e la dispensazione a fronte di una richiesta
terapeutica sempre crescente. Inoltre il nostro laboratorio di galenica si propone di
standardizzare nuovi metodi di allestimento più sicuri ed efficienti che possano
garantire una migliore aderenza alla terapia e l'ottimizzazione dei tempi di
preparazione.
Data ricevimento: 30/09/2016 1:23:53
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Emilia Falcone
Page 66 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 82
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
TELEANGECTASIA EMORRAGICA EREDITARIA (HHT) CON
SANGUINAMENTO CRONICO SEVERO: MALATTIA RARA IN TRATTAMENTO
OFF-LABEL CON BEVACIZUMAB
Autori:
L. Casorati, F.Catalano, C.D.Premoli, D.Ferla, M.G.Ottoboni, M.Savoldelli
Affiliazioni:
UOC FARMACIA-ASST CREMA --- UOC GASTROENTEROLOGIA,CENTRO HHT –ASST CREMA
Introduzione La malattia di Rendu-Osler-Weber, o Teleangectasia Emorragica Ereditaria (HHT),
è una malattia genetica che determina anomala angiogenesi con malformazioni
e scopo:
arterovenose, come teleangectasie cutaneo-mucose emorragiche e shunt viscerali.
La prevalenza di questa malattia rara (MR) è di 1: 5000 e può essere gestita, così
come previsto dalla normativa di riferimento (DM 279/2001) presso i centri di
riferimento nazionale. II trattamento con anti-VEGF come Bevacizumab, così come
dimostrato da alcuni studi e case reports, risulta efficace nel ridurre i
sanguinamenti nelle forme gravi di teleangectasia emorragica e nel migliorare la
qualità di vita.
Materiali e
Metodi:
In collaborazione con l’UO Gastroenterologia, centro di riferimento nazionale, si è
definito il percorso assistenziale del paziente. É stata realizzata una locandina
informativa riguardante la terapia a base di Bevacizumab, in cui vengono delineate
le informazioni utili sulla innovatività della cura, attualmente ancora off-label.
Queste informazioni permettono al paziente di comprendere fino in fondo la terapia
ed essere consapevole all’atto di firma del consenso informato. Il modulo OFF
LABEL per la richiesta della preparazione, predisposto dall’UO Farmacia, riporta il
dosaggio: 5 mg/kg, la frequenza di somministrazione, i cicli previsti e le firme di
competenza compresa quella della direzione sanitaria.
Risultati:
Attualmente i pazienti in trattamento con Bevacizumab sono tre. Il percorso così
definito ha messo al centro il paziente, migliorando l’aspetto clinico della malattia, la
compliance e quindi l’aderenza alla terapia in atto. La preparazione viene allestita
nel laboratorio centralizzato di galenica clinica-centro compounding della farmacia,
secondo quanto previsto dalle NBP, a garanzia della qualità del prodotto fornito.
Seppure si sia dimostrato efficace in alcuni pazienti, il Bevacizumab comporta una
serie di effetti collaterali recentemente anche riportati in una revisione sull'European
Journal of Pharmacology (July-2012),che vengono costantemente monitorati.
Conclusione: Trattandosi di un farmaco off-label, è di fondamentale importanza il monitoraggio
degli eventi avversi; l’UO di Farmacia assieme alla UO di Gastroenterologia,
organizza una volta al mese degli incontri di condivisione sull’andamento della
terapia e sulla necessità di segnalazione di eventuali effetti avversi. Il monitoraggio
dell’appropriatezza delle terapie delle MR è essenziale per instaurare una
collaborazione attiva tra le diverse figure sanitarie coinvolte per garantire al paziente
il miglior trattamento possibile in relazione anche ai costi correlati.
Data ricevimento: 30/09/2016 14:44:55
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Casorati
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 93
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
8 - Galenica clinica
Titolo:
LA GALENICA CLINICA PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE E LA RIDUZIONE
DEGLI SPRECHI IN SANITÀ: SVILUPPO DI UN PROGETTO DI
CENTRALIZZAZIONE ALLESTIMENTO SACCHE PER NPT ULSS7 E ULSS8.
Autori:
G.De Rosa, G.Lanzo, F.Lain, D.Fantini, C.Paier, R.Villanova, B.Brizi, A.Filippin, M.Ciccotti, E.Gori,
D.Maccari
Affiliazioni:
Servizio Farmaceutico Aziendale ULSS7, Pieve di Soligo
Introduzione La Nutrizione Parentale è una modalità di nutrizione artificiale indicata quando la
nutrizione orale o enterale è insufficiente, impossibile o controindicata. La
e scopo:
somministrazione avviene tramite sacche che possono essere specialità medicinali
o preparazioni galenico magistrali su esigenze specifiche del singolo paziente. La
preparazione di una miscela per nutrizione parenterale è di diretta responsabilità di
un farmacista esperto, coadiuvato da personale adeguatamente formato. Come già
previsto dalla raccomandazione n. 7 del Ministero della Salute del Marzo 2008 per
ridurre gli errori durante la fase di preparazione e nell’ottica di salvaguardare la
sicurezza del paziente e di tutti gli operatori coinvolti è stato stabilito di centralizzare
l’allestimento di sacche per l’ULSS7 e 8.
Materiali e
Metodi:
Riferimenti normativi: Norme di Buona Preparazione Farmacopea Ufficiale Italiana
XII edizione, Raccomandazione 7 del 31 marzo 2008, Linee Guida SINPE
Definizione dei rischi connessi all’allestimento centralizzato di sacche NPT e
adozione di misure di contenimento. Stima dei costi connessi alla procedura.
Risultati:
Evidenziati i principali rischi (comparsa complicanze settiche e/o metaboliche, errori
in fase di prescrizione, trascrizione o preparazione, stabilità delle sacche) le misure
adottate sono state: definizione di un ambiente dedicato, acquisto di un sistema
automatizzato con possibilità di operare in circuito chiuso e garantire precisione
nelle quantità di macronutrienti prelevate e trasferite, costruzione di un team
nutrizionale multidisciplinare, progettazione trasporti garantendo la catena del
freddo, controllo periodico su ambiente e lotti prodotti con laboratorio certificato.
Sono state definite le tempistiche: in media 50 sacche/die, 15 sacche/ora. Infine è
stata eseguita una valutazione dei costi: è emersa una riduzione degli sprechi e un
abbattimento del costo delle sacche.
Conclusione: La centralizzazione dell’allestimento si configura come uno strumento di tutela della
sicurezza di tutti gli attori coinvolti e apre le porte a una gestione multidisciplinare
delle esigenze del paziente sia in regime di ricovero ospedaliero che di assistenza
domiciliare, con una riduzione dei costi associati ad errori di prescrizione e degli
sprechi in termini di risorse umane ed economiche. Inoltre il costo delle sacche
personalizzate, in media più alto delle alternative in commercio, grazie alla
centralizzazione, viene notevolmente abbattuto rendendo sostenibile anche la presa
in carico del paziente più complesso.
Data ricevimento: 30/09/2016 21:18:22
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Giovanni De Rosa
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 51
Tematica:
9 - Logistica e gestione risorse
Titolo:
PROGETTO PILOTA DI TRACCIATURA DI DISPOSITIVI MEDICI IN SALA
OPERATORIA: IL RUOLO DEL FARMACISTA OSPEDALIERO
Autori:
L.Di Spazio*, C.Armaroli^, E.Turra^, G.Guarrera°, S.Condini°, L.Fabbri**, A.Segata**, C.Tovazzi^^,
B.Pedrotti^^, R.Povoli°°, R.Malagò***, K.Chistè°°°, D.Spanti°°°, A.Fontanari*0, P.Egidio*0,
A.Campomori***, S.Caramatti*
Affiliazioni:
*Farmacia Rovereto;^Servizio Pianificazione e Gestione del cambiamento;°Governace
Clinica;**Direzione Medica Rovereto;^^Servizio Professioni Sanitarie di Trento e Rovereto;°°Blocco
operatorio Rovereto;*** Farmacia Trento;***Amministrazione SOP;°°°Controllo di Gest
Introduzione In Sanità la tracciabilità di processi, percorsi, beni e attrezzature risponde ad
esigenze di risk management e di controllo dei costi. I dispositivi medici (DM)
e scopo:
incidono in modo importante su entrambe le esigenze e APSS ha intrapreso
numerose iniziative sulla loro gestione logistica e sanitaria, per ottimizzare i processi
e i relativi strumenti di supporto. Tuttavia non si è andati oltre alla fase di studio o
sperimentazione. L’obiettivo del progetto è implementare una soluzione applicativa
per la tracciatura dei DM dal punto di vista logistico sanitario.
Materiali e
Metodi:
In risposta ad un obiettivo strategico 2015, è stato avviato un progetto di tracciatura
dei dispositivi medici che affronta in modo integrato processi e tecnologie,
attraverso la realizzazione sperimentale della gestione logistico-sanitaria dei
dispositivi nel Blocco Operatorio (BO) dell’Ospedale di Rovereto: la tracciatura è
stata avviata sulla chirurgia generale nel mese di aprile 2016.
Risultati:
Nel primo quadrimestre di attività (aprile-luglio 2016) sono stati tracciati materiali per
329 su 330 interventi svolti, con l’esclusione di materiali a largo consumo a basso
costo. La Farmacia carica tramite software dedicato su palmare i DM ordinati
tracciandone REF, lotto e data di scadenza. Il personale del BO scarica a fine
intervento i DM utilizzati associandoli a singolo paziente/intervento. I DM privi di
barcode vengono etichettati dalla Farmacia. La Farmacia, inoltre, provvede ad
aggiornare i profili informatici del BO sul software gestionale aziendale, al fine di
regolamentare l’approvvigionamento su DM presenti nel Repertorio aziendale e/o
aggiudicatari di gara d’appalto.
Conclusione: Il sistema consente di avere l’informatizzazione dei dati di impianto sui pazienti.
Verrà valutato se definire uno standard in relazione ai dispositivi utilizzati sulle
diverse tipologie di intervento al fine di migliorare l’appropriatezza,l’organizzazione
della sala salvaguardando i costi. Standardizzare i dispositivi per singolo intervento
potrebbe tradursi in futuro nella creazione di “kit operatori” preparati in una farmacia
“satellite” ed inviati nel BO il giorno dell’intervento.La tracciatura dei dispositivi
medici presso il BO può essere vista come l’inizio di un ruolo innovativo per il
farmacista clinico che entra in sala operatoria e compartecipa alla attività chirurgica.
Data ricevimento: 15/09/2016 19:58:52
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Lorenzo Di Spazio
Page 69 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 86
Tematica:
9 - Logistica e gestione risorse
Titolo:
LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEI PROCESSI LOGISTICI DI
APPROVVIGIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI (DM) NELL’ AZIENDA
OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA VERONA (AOUI-VR)
Autori:
Tonolli C.*, Viali M.** Gandini A.***, Maffei E.**, Marras M.***, Marini P.***
Affiliazioni:
*Scuola di Specialità Farmacia Ospedaliera Università degli Studi di Padova --- **Direzione Medica,
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona --- *** Servizio Farmacia, Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata Verona
Introduzione Il monitoraggio ed il governo della spesa sanitaria costituiscono una priorità per
garantire adeguati livelli di assistenza sanitaria al cittadino e razionalizzare le ricorse
e scopo:
economiche. L’AOUI ha implementato un progetto per la gestione informatizzata
delle scorte di magazzino ed il monitoraggio della spesa attraverso sistemi
informatici. La Direzione Sanitaria (DS) ha affidato al Servizio Farmacia (SF)
l’obiettivo di monitorare le scorte dei DM nei Moduli di Attività (MdA) a più alto costo,
al fine di contenere e razionalizzare la spesa garantendo l’appropriatezza d’impiego.
Obiettivo di tale lavoro è presentare i risultati raggiunti in un reparto ad alto impatto
di spesa, quale MdA di Neuro-Angio-Emodinamica nel 2015 attraverso l’utilizzo del
software di gestione informatizzata
Materiali e
Metodi:
Sono state programmate rilevazioni semestrali (giugno-dicembre) delle scorte di
DM, DM impiantabili ed impiantabili attivi. Il rapporto scorta/spesa viene espresso
dai “mesi di scorta” rispetto all’anno solare e il valore soglia è di 4 mesi di scorta
rispetto al consumo. I materiali in conto deposito e conto visione non sono oggetto
di rilevazione. Il raggiungimento dell’obiettivo viene valutato con l’inventario di
dicembre che coincide con quello di fine anno per il bilancio aziendale. Il software
utilizzato è D-CARE della ditta Dedalus già integrato con il gestionale dell’AOUI,
INTEGRA e con il software delle sale operatorie, ORMAWEB. Esso aggiorna le
giacenze ed imputa i consumi al centro di costo specifico in tempo reale
Risultati:
Implementando l’armadio di reparto D-Care nel MdA Neuro-Angio-Emodinamica
sono stati mappati 1021 dispositivi pari ad un valore di scorta di 2.041.463 euro.
Rispetto alle scote iniziali per dispositivi e protesi dell’ MdA (4.563.357) tali da
coprire un periodo di 5,4 mesi, la scorta nel 2015 è risultata pari a 1.178.758 euro,
con una spesa annua di 4.044.279 euro. Tale scorta corrisponde a 3.5 mesi, con
una riduzione delle giacenze del 42%. Si sottolinea inoltre che dall’analisi dei dati
elaborati dal Controllo di Gestione non risulta che l’attività del reparto in questo MdA
sia diminuita.
Conclusione: L’implementazione di D- Care in MdA Neuro-Angio-Emodinamica
l’informatizzazione dei processi logistici in AOUI. La rilevazione in tempo reale delle
giacenze, dei consumi e la completa rintracciabilità dei prodotti ha permesso
all’MdA di contenere le scorte e di raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Direzione.
In considerazione dei risultati positivi ottenuti l’obiettivo di monitoraggio e
contenimento delle scorte è affidato annualmente al SF, che in collaborazione con
la Direzione Medica e il Servizio Informatico diventa uno dei riferimenti non solo per
le fasi di implementazione del progetto ma anche per la valutazione degli outcomes
e degli esiti raggiunti.
Data ricevimento: 30/09/2016 17:09:20
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Chiara Tonolli
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 88
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
11 - Risk management e sicurezza del paziente
Titolo:
LA LETTERA DI DIMISSIONE OSPEDALIERA COME STRUMENTO DI
REVISIONE FARMACOLOGICA: STUDIO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO
Autori:
L.Zorzi*, R.Rampazzo^, C.Doroldi°
Affiliazioni:
*Facolta’ di Farmacia, Università degli Studi di Padova --- ^ UO Farmacia PO di Camposampiero, ASL
15 Alta Padovana, Veneto 3 --- °UO Medicina PO di Camposampiero, ASL 15 Alta Padovana, Veneto
Introduzione Numerosi studi documentano che la politerapia è correlata all’aumentato rischio di
interazione tra farmaci e reazioni avverse da farmaci (ADR). La revisione
e scopo:
terapeutica, definita come valutazione sistematica della terapia di un paziente,
costituisce un tentativo di incrementare la qualità della prescrizione e di prevenire le
ADR. Nel presente lavoro, il processo di revisione farmacologica e’ stato applicato
della terapia prescritta in dimissione ospedaliera allo scopo di identificare potenziali
interazioni tra farmaci, (PDI) valutare il carico anticolinergico correlati ai farmaci, i
farmaci che necessitano una riduzione graduale delle dosi o adeguamento
posologico in soggetti con alterata funzionalità renale.
Materiali e
Metodi:
Sono state analizzate le lettere di dimissione ospedaliera informatizzate relative ai
pazienti dimesssi dall’UO di Medicina nel 2015. E’ stata valutata la prevalenza dei
soggetti con: a. almeno una PDI grave (classificate maggiori o controindicate per
rilevanza clinica e documentazione con studi osservazionali o RCT); b. una terapia
con carico anticolinergico >3 calcolato con ACB score; c. il numero e la tipologia di
farmaci aventi dosaggi diversi qual ora i soggetti abbiano una alterata funzionalità
renale (IR); d. il numero e la tipologia di farmaci che richiedono particolari modalità
di sospensione. L’analisi e’ stata effettuata il software INTERcheck sviluppato dall’
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.
Risultati:
L’analisi di 839 lettere di dimissioni (84% delle dimissioni totali nel 2015) relative
735 pazienti (55,2% M e 44,8% F) ha evidenziato che i pz con eta’ >65 anni
(55,4%), il n°medio di farmaci prescritti era 7,1, mentre il farmaco piu’ prescritto
(50% delle terapia) era il lansoprazolo. Se il 67,3% dei pz risulta esposto ad almeno
una PDI, la prevalenza era invece del 11,6 % e 23,1% rispettivamente per le PDI
maggiori o controindicate. Il 15,2% dei pz presentava un carico anticolinergico >3
considerato correlato a effetti clinicamente rilevante nella sfera cognitiva. Nella
terapia dei pz con IR (cl.creatinina…
Conclusione: La lettera di dimissione informatizzata si e’ dimostrata uno strumento utile per la
revisione farmacologica i cui risultati sono indispensabili per la realizzazione di
audit clinici nei reparti ospedalieri. Tale attivita’ consente infatti, di identificare, nella
popolazione reale trattata da uno specifico reparto, un numero limitato di farmaci
e/o pazienti da valutare/monitorare con maggiore attenzione o per i quali prevedere
interventi formativi/informativi mirati. La possibilità di utilizzare programmi
informatizzati all’atto della prescrizione permetterebbe la segnalazione immediata al
medico prescrittore di eventuali criticità, limitando così l’insorgenza di problemi
farmaco-correlati
Data ricevimento: 30/09/2016 18:22:54
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Zorzi
Page 71 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 25
Tematica:
12 - Informazione e formazione
Titolo:
GLI ADOLESCENTI E L’USO DEI FARMACI: DESCRIZIONE DELLE
CONOSCENZE E DEI DUBBI DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE
SUPERIORI SUL MONDO DEL FARMACO
Autori:
D. Mengato*, O. Basadonna**
Affiliazioni:
*Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Dipartimento di Scienze del Farmaco, via
Marzolo 5, Università degli Studi di Padova, Padova --- **Servizio Farmaceutico Territoriale ULSS 15
“Alta Padovana”, via P. Cosma 1, Camposampiero (PD).
Introduzione L’immediata disponibilità di informazioni sui farmaci consente agli adolescenti di
affrontare in autonomia un problema di salute. Questo, tuttavia, può favorire la
e scopo:
veicolazione di messaggi errati propugnati da mezzi d’informazione fallaci e non
attendibili configurando un rischio difficilmente quantificabile. A tal proposito, la
promozione del “buon uso dei farmaci” tramite momenti di training da parte di
esperti, rappresenta un ottimo strumento di “prevenzione e cura” per i giovani. I
servizi farmaceutici territoriali, da sempre attenti alle tematiche di salute pubblica
legate al mondo del farmaco, devono farsi carico di questi momenti formativi. Il
nostro studio vuole fotografare dubbi / conoscenze pregresse dell'adolescente al
fine di rendere più efficace l’intervento educazionale
Materiali e
Metodi:
Lo studio prevede la somministrazione di un questionario a studenti delle scuole
medie superiori di diversa estrazione culturale. Il questionario è stato realizzato per
toccare vari temi critici nell’approccio ad un problema di salute e a come poterlo
risolvere con le “armi” a disposizione. In particolare, al giovane è stato chiesto di
ordinare i passaggi che mette in pratica all’instaurarsi di un sintomo e a rispondere
a diverse domande sul farmaco. Una volta raccolti e analizzati i questionari, il
farmacista del SFT aveva l’opportunità di orientare la successiva lezione frontale
verso gli argomenti ai quali i ragazzi hanno dimostrato maggior interesse o che
avevano evidenziato comportamenti scorretti
Risultati:
Sono stati raccolti i questionari di 213 studenti di 4 diversi istituti (Liceo scientifico e
artistico, istituto tecnico e professionale), età tra i 15 e i 18 anni. E’ stato chiesto di
ordinare i 7 passaggi che adottano al verificarsi di un problema di salute: in primis
(media di 4,96 punti su 7) decidono di chiedere consiglio ai genitori, passano poi
(media 4,54) ad attendere la risoluzione del problema senza trattamenti per
arrivare; l’utilizzo di un farmaco è al quarto passaggio (media di 3,37, preceduto
dall'analisi delle proprie azioni antecedenti il problema). Nel 53% dei casi le info sul
farmaco sono da internet e spesso errate (solo il 4% conosce il concetto di
generico). Gli argomenti più seguiti sono stati: automedicazione, farmaci dopanti e
quelli per migliorare l’attenzione
Conclusione: L'analisi dell'atteggiamento del giovane nell'affrontare un problema di salute è
incoraggiante e mostra come ci sia attenzione nell'uso del farmaco. Questo tuttavia,
si associa a grosse lacune informative dovute in parte alla scarsa capacità di
utilizzare correttamente i mezzi di informazione e in parte alla mancanza di momenti
di formazione con gli esperti. Risulta particolarmente importante la promozione del
“buon uso del farmaco” negli adolescenti delle Scuole Medie Superiori, anche in
un'ottica di possibile esposizione a sostanze più o meno lecite. In questo contesto, il
farmacista può dipanare dubbi ed essere punto di riferimento anche con poche ore
di lezione interattiva e/o frontale
Data ricevimento: 14/09/2016 12:57:00
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Daniele Mengato
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 74
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
12 - Informazione e formazione
Titolo:
TERAPIA ONCOLOGICA ORALE: ELABORAZIONE DI INFORMATIVE A TEMA
PER MIGLIORARE LA COMPLIANCE DEL PAZIENTE A DOMICILIO
Autori:
L.Casorati, C.D.Premoli, F.Catalano, I.Fugazza, D.Ferla, M.G.Ottoboni, C.Bianchessi, M.C.Pasquini,
M.Savoldelli
Affiliazioni:
U.O. Farmacia, U. O. Oncologia e D.H. Oncologico ASST Di Crema
Introduzione Negli ultimi decenni l’approccio al trattamento delle patologie tumorali considera
quando possibile la terapia orale a domicilio preferenziale a quella venosa
e scopo:
tradizionale. Il trattamento per bocca accorcia i tempi da dedicare alla cura, riduce i
costi dovuti agli spostamenti e alle assenze dall’attività lavorativa e riduce la
frequenza degli appuntamenti in ospedale per i trattamenti parenterali, che
richiedono più tempo, la disponibilità di un posto letto e la necessità di un accesso
venoso, con i rischi a esso correlati. Nonostante i numerosi vantaggi, tuttavia la
terapia orale ha anche alcuni svantaggi essenzialmente correlati a tre aspetti: la
biodisponibilità del farmaco, l’interazione con altri farmaci, cibi, integratori o terapie
alternative e la compliance del paziente.
Materiali e
Metodi:
Mediante una stretta collaborazione tra il team del DH Oncologico e la Farmacia in
risposta anche a quanto previsto dalla raccomandazione n. 14, sono state realizzate
brochure riguardanti le terapie orali da assumere a domicilio. Le informazioni
vengono offerte con un linguaggio chiaro e semplice, per essere meglio comprese
da tutti. Sulla brochure sono presenti: la modalità di conservazione, di assunzione
con relativa frequenza, l’attenzione al dosaggio. Altro aspetto considerato sono le
interazioni con altri farmaci necessariamente assunti per la presenza concomitante
di altre malattie e la necessità di stabilire gli orari di assunzione in modo che non ci
sia un’alterazione della biodisponibilità dei trattamenti in corso.
Risultati:
Gli utenti hanno mostrato di gradire le informazioni offerte che sono risultate utili
anche per gli operatori sanitari. I risultati infatti dei questionari di customer
satisfaction offerti sia agli utenti esterni (pazienti) che agli utenti interni (mediciinfermieri) confortano in questa direzione Tali documenti infatti costituiscono un
buon promemoria su quali informazioni sono necessarie per i pazienti, rendendo più
semplice ed immediata possibile la comunicazione con chi ha meno competenze. Il
ruolo del farmacista si rivela fondamentale, come interfaccia tra operatore sanitario
e paziente, nel contribuire alla diffusione di informazioni sulla gestione corretta della
terapia farmacologica con linguaggio immediato e comprensibile
Conclusione: I trattamenti orali, nonostante i molteplici vantaggi per il paziente e per
l’organizzazione, possono aumentare il rischio di errore legato alla
somministrazione, alla conservazione e alla sottovalutazione delle interazioni.
L’educazione sanitaria e la comunicazione sono strumenti fondamentali per
garantire il successo del trattamento farmacologico e la sicurezza del malato. Sia il
personale sanitario coinvolto che i pazienti devono essere a conoscenza
dell’efficacia e delle potenzialità del trattamento, ma è grazie alla collaborazione e
alla sinergia tra queste figure che si concorre alla buona riuscita del trattamento
Data ricevimento: 29/09/2016 17:57:32
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Casorati
Page 73 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 81
Tematica:
12 - Informazione e formazione
Titolo:
SITO WEB DELLA FARMACIA: STRUMENTO INDISPENSABILE
D’INFORMAZIONE PER TUTTE LE UNITÀ OPERATIVE – LINK/ RCP E
RICHIESTA FARMACI
Autori:
L. Casorati, F.Catalano, C.D.Premoli, D.Ferla, M.G.Ottoboni, M.Savoldelli
Affiliazioni:
UO Farmacia ASST di Crema
Introduzione Data la molteplicità dei servizi offerti oggi dalla farmacia ospedaliera, si è ravveduta
la necessità di istituire un sito web della Farmacia, accessibile a tutte le unità
e scopo:
operative tramite il sito Intranet Aziendale. In tale sito sono disponibili svariate
informazioni alcune di carattere generale, quali l’organigramma e link utili, altre più
tecniche come i protocolli, il prontuario ospedaliero, la modulistica, la
farmacovigilanza. Tra questi dati disponibili, ha svolto un valido supporto per tutti gli
operatori sanitari, il Prontuario dei Farmaci. Il prontuario non è una semplice lista di
farmaci, ma diventa uno strumento valido di lavoro, riporta infatti molte informazioni
come ad esempio la modalità di richiesta o l’indicazione di un farmaco ad alto livello
di attenzione.
Materiali e
Metodi:
Il prontuario, ordinato secondo il nome del principio attivo, è interattivo con
molteplici funzioni per l’attività sanitaria. Esistono diverse informazioni utili, quali la
possibilità di visualizzare la scheda tecnica riportata sulla banca del farmaco Codifa
cliccando sul nome del principio attivo; l’ATC; la via di somministrazione;
l’indicazione se si tratta di un farmaco ad alto livello di attenzione. Oltre a ciò viene
anche definita la modalità di richiesta di quel farmaco, con un link di collegamento è
possibile visualizzare la modulistica per la richiesta (ad esempio sono presenti i
moduli delle richieste motivate, richieste speciali, richieste off-label).
Risultati:
Questo lavoro si è rivelato utile per tutti gli operatori per la sua praticità di utilizzo,
infatti con dei collegamenti ipertestuali è possibile visualizzare la scheda tecnica e
anche la richiesta appropriata. Si è riusciti così a minimizzare gli errori legati alle
richieste e i tempi dei passaggi intermedi dalla domanda alla dispensazione. Infatti
rispetto all’anno precedente si sono registrati meno farmaci resi richiesti
erroneamente, meno farmaci scaduti, riduzione delle richieste non corrette
formalmente
Conclusione: Il sito web come strumento informatico, svolge un ruolo fondamentale, oggi, nella
pratica clinica. Permette di reperire molte informazioni in tempi brevi grazie alla
chiarezza della sua impostazione. La diffusione di molti documenti e dati permette
di diminuire gli errori, di migliorare la sicurezza del paziente e di ridurre inutili tempi
di ricerca da parte degli operatori.
Data ricevimento: 30/09/2016 14:42:38
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Casorati
Page 74 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 83
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
12 - Informazione e formazione
Titolo:
TANTI DATI DI REAL WORLD SU ADERENZA E SICUREZZA DEI NUOVI
FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI: QUAL'E' L'INFORMAZIONE CORRETTA?
Autori:
V.Niederwanger, F.Bano, M.Galdarossa, U.Gallo, F.Mannucci, P.Toscano, A.M.Grion
Affiliazioni:
S.C. Assistenza Farmaceutica Territoriale ULSS 16 PADOVA
Introduzione Il profilo di efficacia/sicurezza nonché la persistenza in terapia dei NAO (nuovi
anticoagulanti orali) sono stati indagati su popolazioni molto selezionate e in
e scopo:
intervalli temporali limitati. I favorevoli risultati dei NAO ottenuti in questi trial
necessitano, tuttavia, di una conferma nella “real life”. In questi ultimi anni sono stati
pubblicati diversi studi nella pratica clinica utilizzando, generalmente, dati ottenuti da
registri di popolazione/database amministrativi. Scopo di questo lavoro è quello di
evidenziare la necessità di analizzare la variabilità dei dati emersi in questi studi
osservazionali nonché gli eventuali bias al fine di fornire ai sanitari una corretta
informazione sull’utilizzo dei NAO nella pratica clinica.
Materiali e
Metodi:
È stata condotta una ricerca sulla banca dati PubMed relativa al periodo 2008-2016
inerente agli studi osservazionali condotti sui NAO. Sono stati esclusi quei lavori nei
quali non è stato possibile risalire al full-paper. La ricerca è stata orientata, in
particolare, verso studi che evidenziassero risultati in termini di: aderenza alla
terapia, sanguinamenti gastrointestinali e intracranici.
Risultati:
Sono stati analizzati complessivamente 20 studi osservazionali pubblicati nel
periodo 2013-2016. Una prima differenza metodologica rileva la presenza di
diverse fonti di dati utilizzate negli studi (registri di popolazione, sistemi assicurativi,
database di prescrizione/ricovero). I dati relativi all’aderenza risultano di difficile
valutazione a causa del diverso intervallo temporale considerato nella misurazione
(da 3 a 24 mesi). La percentuale di pazienti aderenti risulta estremamente variabile
passando dal 28% (misurata a 244 giorni) al 97% (a 3 mesi). Anche la frequenza
dei sanguinamenti gastrointestinali è risultata molto diversa nei vari studi: da 0,8% a
3,4%. Analogamente la frequenza dei sanguinamenti intracranici viene in alcuni
studi riportata pari a 0,1% e varia fino allo 0,6%
Conclusione: I risultati di aderenza e sicurezza evidenziati dagli studi di real-life sono difficilmente
comparabili a causa dell’eterogeneità delle fonti informative utilizzate, dei periodi di
osservazione, dei diversi farmaci considerati e del contesto sanitario. Risulta
pertanto complessa la corretta interpretazione dei dati con il conseguente rischio di
strumentalizzare i diversi risultati ottenuti per favorire una molecola rispetto ad
un’altra. A questo proposito si rileva la necessità di una adeguata formazione
finalizzata ad analizzare attentamente gli studi per garantire ai sanitari
un’informazione corretta e indipendente.
Data ricevimento: 30/09/2016 15:32:04
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Verena Niederwanger
Page 75 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 49
Tematica:
13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni
Titolo:
ULTRASUONI E RADIOFREQUENZA PER LA COAGULAZIONE VASALE E LA
DISSEZIONE TISSUTALE IN CHIRURGIA: UN’ANALISI
SULL’APPROPRIATEZZA DI UTILIZZO NELL’AOSP DI BOLOGNA.
Autori:
P.Ioan, I.Mignini, G.Monti, C.Puggioli
Affiliazioni:
Farmacia Clinica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi.
Introduzione Il crescente costo che le aziende sanitarie devono sostenere per l’introduzione di
nuove tecnologie è un tema di grande interesse. La spesa per i dispositivi medici in
e scopo:
ambito ospedaliero è in costante incremento ed ha ormai raggiunto quella sostenuta
per i farmaci. Risulta pertanto indispensabile adottare strategie per il governo di tale
spesa. Nel novembre 2014 la Commissione Regionale DM ha approvato un
documento con le indicazioni “evidence based” per l’utilizzo in chirurgia di DM a
ultrasuoni(US) e a radiofrequenza(RF) in particolari ambiti di chirurgia generale
(mammaria, gastrica e intestinale) e specialistica (urologica, ginecologica, otorino).
Obiettivo del presente lavoro è valutare i livello di adesione dei chirurghi del nostro
Policlinico alle Raccomandazioni regionali.
Materiali e
Metodi:
Il sistema di monitoraggio è stato realizzato dalla Farmacia Clinica con il supporto
del Servizio informativo. Dal Registro Operatorio Ormaweb sono stati estratti gli
interventi eseguiti nel 2015 e sono stati selezionati quelli per i quali si è fatto uso
delle tecnologie a RF/US. E' stata creata una tabella con i codici di intervento (ICD9CM, raggruppati per categoria) oggetto delle Raccomandazioni e per ogni categoria
sono stati indicati i valori appropriati di utilizzo delle tecnologie RF/US/Convenzionali
(elettrochirurgia monopolare, bipolare) rispetto al totale degli interventi eseguiti.
Indicatore di monitoraggio = % utilizzo tecnologie: N° procedure chirurgiche
effettuate con DM RF o US o Conv./N° procedure chirurgiche totali.
Risultati:
Sono stati valutati 3.552 interventi afferenti a 16 diverse Categorie, eseguiti nel
2015 da 15 diverse equipe chirurgiche di varie discipline. Nel 59% dei casi si è fatto
uso della tecnologia convenzionale e nel 41% di tecnologie US/RF. L’appropriatezza
media è stata pari al 74% (N=2625) mentre il 26% (N=927) degli interventi è
risultato non in linea con lo standard di riferimento definito dalla regione.
L’appendicectomia è risultata la categoria più inappropriata (78,8%), mentre
l’ernioraffia la più appropriata (0% inappropriatezza). La chirurgia della mammella
che conta il maggior numero di interventi (N=555) è risultata tra le più appropriate
(92%). La spesa complessiva per questi DM è stata pari a 3,9 mln di cui il 42% per
tecnologie convenzionali e il 58% per DM ad alta energia.
Conclusione: Anche nel campo dei DM l’appropriatezza deve diventare parte integrante della
pratica clinica. Documenti di indirizzo, prodotti in contesti multidisciplinari con il
contributo degli stessi professionisti, rappresentano un importante strumento per
governare l’impiego di tecnologie ad alto costo. Un efficace sistema di monitoraggio
è indispensabile per individuare criticità ed avviare azioni di miglioramento. Il
costante confronto con i clinici permette altresì di raccogliere utili informazioni in un
ambito particolarmente complesso come quello chirurgico, in cui intervengono molte
variabili di contesto e legate al paziente che possono determinare una non puntuale
adesione alle raccomandazioni
Data ricevimento: 15/09/2016 18:52:20
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Pierfranco Ioan
Page 76 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 60
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni
Titolo:
PERCORSO DI VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO DI SISTEMI DI
NEUROSTIMOLAZIONE SPINALE (SPINAL CORD STIMULATION - SCS) NEL
TRATTAMENTO PALLIATIVO DEL DOLORE BENIGNO NON ALTRIMENTI
CONTROLLABILE NELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO – REGIONE VENETO
Autori:
E.Vighesso, A.Cavalieri, D.Ricchiero, R.Ruzza, A.Ferrarese
Affiliazioni:
Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera-Università degli Studi di Padova --- UOC Farmacia
Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18;Direzione Medica di Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di
Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18
Introduzione La tecnologia SCS (applicazione di correnti a basso voltaggio sul midollo spinale
per bloccare la trasmissione nocicettiva) rappresenta un trattamento ad alto impatto
e scopo:
economico di crescente interesse clinico. Le LG internazionali (ASIPP, 2013)
supportano l’efficacia di SCS nel dolore refrattario neuropatico/misto, ma mancano
raccomandazioni regionali/nazionali sui criteri di elegibilità e sull’indicazione al
device (non ricaricabile o ricaricabile). L’Unità di Terapia Antalgica di Rovigo
impianta un numero significativo di neurostimolatori in Pazienti spesso residenti
fuori ULSS. Posto che l’impianto di device ricaricabile presenta un DRG non
remunerativo, la Commissione Tecnica Dispositivi ha elaborato un documento di
indirizzo mirato all’appropriatezza di questa tecnologia.
Materiali e
Metodi:
Per l’elaborazione del profilo di HTA è stato costituito un gruppo multidisciplinare
(clinici, farmacisti, Direzione Medica). Il percorso di valutazione ha previsto: revisione della letteratura scientifica (LG, metanalisi, RTC) consultando le banche
dati PubMed, Cochrane Library, ClinicalKey - raccolta e analisi dei dati di consumo
per la CND J0202 - identificazione della coorte di Pazienti impiantati (autorizzati da
Farmacia e Direzione Medica) nel 2015 - elaborazione di linee di indirizzo clinico
sulla SCS (stato delle conoscenze, criteri di selezione dei Pazienti, format di
arruolamento/follow-up) - analisi delle caratteristiche tecniche dei DM sul mercato
ed elaborazione di Capitolato tecnico per la relativa gara di fornitura.
Risultati:
I dati di letteratura evidenziano: - efficacia nel dolore refrattario a terapie mediche
(es. Failed Back Surgery Syndrome-FBSS, Complex Regional Pain SyndromeCRPS) - costo-efficacia nel medio-lungo termine con device non ricaricabili. Nel
2015 sono stati trattati 11 Pazienti con CPRS e FBSS. Il gruppo ha definito i
seguenti principali criteri per l’impianto di device ricaricabili a più alto costo: giovane
età, aspettativa di vita > 10 anni, FBSS con dolore polidistrettuale, stimolazioni
multicatetere. Per il monitoraggio dell’appropriatezza è stato predisposto un modulo
di richiesta strutturato per singolo caso, con relazione periodica sull’outcome. E’
stato anche elaborato un Capitolato tecnico che ha permesso di mettere in
concorrenza device prima acquisiti in esclusiva.
Conclusione: Sulla base di questa esperienza abbiamo proposto alla Commissione Tecnica
Regionale dei Dispositivi Medici (CTR-DM) di costituire un tavolo tecnico per
definire linee di indirizzo sulla neurostimolazione nel dolore, individuando i centri di
riferimento. La CTR-DM ha effettivamente costituito un gruppo di lavoro cui
partecipa la nostra Terapia Antalgica. Dall’analisi regionale dei flussi (incrocio tra
consumi e SDO) è emerso che il N. di neurostimolatori impiantati nel 2015
dall’ULSS 18 non trovava corrispondenza con il N. di procedure registrate. La presa
di coscienza di questa incongruenza ha permesso la correzione delle codifiche delle
prestazioni eseguite e il rinvio dei dati corretti.
Data ricevimento: 16/09/2016 19:33:22
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Erika Vighesso
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 72
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni
Titolo:
MONITORAGGIO DELL’APPROPRIATEZZA CLINICA E DELL’ADERENZA ALLE
RACCOMANDAZIONI REGIONALI NELL’IMPIEGO DI SISTEMI DI
MEDICAZIONE A PRESSIONE NEGATIVA (TERAPIA A PRESSIONE NEGATIVA,
TPN) PRESSO L’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO – REGIONE VENETO
Autori:
E.Vighesso, A.Cavalieri, D.Ricchiero, R.Ruzza, A.Ferrarese
Affiliazioni:
Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera-Università degli Studi di Padova --- UOC Farmacia
Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18;Direzione Medica di Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di
Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18
Introduzione La TPN è un trattamento avanzato non invasivo (applicazione di pressione
subatmosferica tramite medicazione) utilizzato nella gestione di ferite cutanee acute
e scopo:
o croniche di varia eziologia, non trattabili con le comuni medicazioni avanzate. La
Regione Veneto nel 2013 ha approvato linee di indirizzo evidence-based sulla TPN,
definendo i criteri di eleggibilità e le modalità organizzative del percorso Paziente.
La TPN (della durata massima di 2 settimane) risulta efficace nel ridurre il tempo di
guarigione e aumentare la proporzione di ferite guarite. Al fine di governare anche la
spesa di tali sistemi aventi prezzi di noleggio/acquisto differenti al variare del
modello, la Regione ha individuato le caratteristiche tecniche essenziali per
procedere a gare di fornitura in concorrenza.
Materiali e
Metodi:
L’introduzione della TPN è stata condivisa in seno alla nostra Commissione Tecnica
Aziendale Dispositivi Medici (CTA-DM), che, in accordo alle raccomandazioni
regionali, ha previsto: - individuazione di Referenti clinici ospedalieri e territoriali, definizione di persorsi operativi aziendali e format di avvio terapia/follow-up, elaborazione di Capitolato tecnico per la gara di fornitura in concorrenza (2 lotti:
ferite con addome aperto, e ferite in ambito ospedaliero e per Pazienti domiciliari), raccolta dei dati di consumo e loro analisi all’interno di audit multidisciplinari, creazione di Database aziendale dei casi trattati per monitorare l’appropriatezza
clinico-organizzativa (setting clinico, durata della terapia, spesa).
Risultati:
Dai dati di monitoraggio relativi all’anno 2015 risultano trattati 28 Pazienti con 18
giornate medie di medicazione (+4% vs media regionale). Le informazioni desunte
dalle schede di avvio e follow-up hanno consentito di creare un database, per
analizzare con i referenti aziendali appropriatezza d’uso, consumi e budget
dedicato. I dati 2016 rilevano: - attivazione di 574 gg di terapia per 30 Pazienti (19
gg medi/Paz) - setting prevalente continuità ospedale-territorio (14/30) - trattamento
prevalente di ferite post-chirurgiche o da deiscenza chirurgica (23/30) - minimo
tasso di trasmissione delle schede di follow-up/chiusura del trattamento (5/30). La
spesa sostenuta passa da € 43.700 nel 2015 a € 46.300 nel 2016 (costo medio/Paz
da € 1.560 a € 1.540).
Conclusione: L’attivazione di percorsi di valutazione di tecnologie ad alto impatto clinico ed
economico come la TPN, permette un confronto documentato con gli utilizzatori e
l’identificazione delle aree di dissociazione tra raccomandazioni e pratica
assistenziale. La CTA-DM ha riconosciuto l’efficacia clinica della TPN e la ricaduta
positiva sui costi assistenziali (riduzione di giornate di degenza, di complicanze
maggiori, di ricorso a Ossigenoterapia iperbarica, etc.). La durata non attesa della
TPN (> 15 gg) rappresenta la principale area di miglioramento da adottare, accanto
alla necessità di garantire un puntuale e attento monitoraggio degli esiti clinici.
Data ricevimento: 29/09/2016 11:31:16
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Erika Vighesso
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 98
Tematica:
13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni
Titolo:
ANALISI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DALLE COMMISSIONI TERAPEUTICHE
AZIENDALI RELATIVE AGLI ANNI 2014-2015
Autori:
M. Miscio*, R. Rampazzo*, C. Roni**, G. Scroccaro*
Affiliazioni:
* Unità Organizzativa Farmaceutico – Protesica – Dispositivi Medici, Regione del Veneto.--- **Azienda
Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste. Per il Gruppo di Lavoro “Comitato di Coordinamento delle
CTA”
Introduzione Con DGR n. 952/2013 la rete delle Commissioni Terapeutiche è stata riorganizzata
su due livelli: regionale con la Commissione Tecnica Regionale Farmaci (CTRF) e
e scopo:
locale con le Commissioni Terapeutiche Aziendali (CTA). La CTRF e le CTA hanno
il compito di sviluppare azioni di governo in modo coordinato sui differenti setting
assistenziali, superando così la logica focalizzata esclusivamente sui farmaci
ospedalieri secondo cui era stato costituito il Prontuario Terapeutico Ospedaliero
Regionale, abrogato dalla stessa Dgr. Scopo del lavoro è stato di analizzare le
attuali modalita’ operative, esigenze e criticità riscontrate nell’attività delle CTA e
poter definire future aree di intervento.
Materiali e
Metodi:
E’ stato predisposto un questionario on-line composto rivolto a tutti i coordinatori
delle 18 segreterie tecnico - scientifiche delle CTA. Il questionario è stato suddiviso
in 5 ambiti di attivita’: 1) Aggiornamento del PTA (Prontuario Terapeutico
Aziendale); 2) Monitoraggio consumi, spesa e obiettivi; 3) Diffusione e verifica
dell'applicazione delle linee guida, di indirizzo e dei percorsi diagnostico terapeutici
definiti dalla CTRF; 4) Attività di formazione e informazione indipendente; 5) Altre
attività svolte dalla CTA durante gli anni 2014/2015.Si riporta di seguito una sintesi
delle risposte.
Risultati:
5/18 CTA non valutano i farmaci c/registro AIFA, mentre 13/18 prevedono un profilo
sintetico e budget impact (10/18); 14/18 CTA non valutano i farmaci inseriti A/PHT
in DPC, mentre 11/18 valutano i farmaci Cnn attraverso un profilo di
efficacia/sicurezza approfondito e budget impact. In 11/18 CTA vengono discussi gli
obbiettivi annuali delle direzioni e il monitoraggio periodico utilizzando i report
regionali, mentre 15/18 discutono le linee di indirizzo regionali. La diffusione delle
informazioni avviene in 14/18 CTA attraverso mailing list aziendali e in 3 casi con
bollettino cartaceo. Complessivamente le CTA dedicano il 30-70% del tempo alla
valutazione di singoli farmaci (13/18), mentre il 10% e’ utilizzato per attivita’ di
informazione
Conclusione: Vi e’ un’ampia variabilita’ rispetto ai criteri adottatti dalle CTA relativamente a quali
farmaci presentare e discutere in commissione. Spesso, infatti, i farmaci sono
gestiti con procedure d’urgenza e acquisti ad personam senza inserimento in PTA
che ancora si riferisce principalmente all’uso ospedaliero dei farmaci. Anche le
attivita’ di monitoraggio di consumi, spesa e obbiettivi di appropriatezza non sempre
coinvolgono le CTA. Tali informazioni saranno oggetto di confronto all’interno del
coordinamento delle CTA regionale attraverso la realizzazione di un corso di
formazione.
Data ricevimento: 30/09/2016 23:38:29
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Mariassunta Miscio
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 5
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
PDTA (PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE) DEL
PAZIENTE CON FERITE DIFFICILI DELL’AUSL-BOLOGNA (AUSLBO): AUDIT
DI APPROPRIATEZZA GESTIONALE E CLINICA DELLE MEDICAZIONI
AVANZATE IN ASSISTENZA DOMICILIARE
Autori:
V.Valastro*, A.Rossi°, P.Falcone*, M.Borsari*, C.Descovich°°, F.Magnoni**, R.Ravaldi°, E.Zoni°
Affiliazioni:
* UOC Farmacia Centralizzata - Azienda USL Bologna ° DATER - Azienda USL Bologna °° UOC
Governo Clinico e Sistema Qualità - Azienda USL Bologna ** UOC Chirurgia Vascolare - Azienda USL
Bologna
Introduzione Nella pratica quotidiana si presentano casi di difficile gestione della persona affetta
da lesioni cutanee croniche spesso costretta a “vagare tra un ambulatorio e l’altro”
e scopo:
senza avere risposte coordinate, a cui si aggiunge l'incremento della spesa del
sistema sanitario per trattamenti inadeguati. Da qui l’idea di attivare un PDTA nel
quale sono state condivise raccomandazioni di best-practice fra cui l’utilizzo
appropriato delle medicazioni avanzate. Parallelamente, alla Farmacia
dell’AUSLBO, sono state richieste letture critiche sui dati di consumo delle
Medicazioni Avanzate, con focus di attenzione sul costo-efficacia di questi
dispositivi. Ci si è concentrati sui consumi e variabilità di comportamenti
dell’assistenza territoriale con particolare riguardo all’assistenza domiciliare
Materiali e
Metodi:
Dal 2014 è stato sviluppato un Audit Wound-Care sulle ulcere difficili, per migliorare
gli esiti di trattamento e l’efficienza del rapporto costo/beneficio. I criteri
d’appropriatezza d’uso individuati sono: - Valutazione della ferita - Modifica
immotivata della medicazione - Presenza di diagnosi nella richiesta di medicazione Appropriatezza complessiva della medicazione La raccolta dati è stata effettuata
con schede compilate a cura degli operatori che eseguivano direttamente le
medicazioni, in due settimane di attività delle realtà ambulatoriali (898 schede) e
domiciliari (1683 schede) coinvolte nell’audit.
Risultati:
Gli indicatori selezionati sono stati 19, in particolare quelli relativi alle Medicazioni
Avanzate sono: - Indicatore-9: Appropriatezza medicazione su lesione infetta Indicatore-10: Appropriatezza medicazione su lesione essudante - Indicatore-18:
Appropriatezza complessiva delle medicazioni - Indicatore-19: Dato fornito dalla
Farmacia sui consumi di medicazioni avanzate Le valutazioni sono state effettuate
da auditor esperti in wound-care i quali hanno espresso un giudizio con tutte le
informazioni a disposizione presenti nelle schede. L’analisi dei dati audit, concluso
ad ottobre 2015, ha messo in luce una percentuale di appropriatezza complessiva
del 57.9% (Indicatore-9), del 60% (Indicatore-10) e del 56% (Indicatore-18).
Conclusione: L’Audit ha consentito di effettuare la revisione e valutazione dell’appropriatezza,
dell’efficacia, dell’efficienza nonché della sicurezza delle prestazioni erogate,
esaminando le attività svolte da operatori dell’assistenza domiciliare e gli
scostamenti della pratica clinica rispetto allo standard, nell’ottica di un governo
clinico basato sul corretto utilizzo delle risorse e dell’appropriatezza. Il lavoro sul
PDTA, l’elaborazione e diffusione della “guida alla scelta alla medicazione”,
strumento di veloce consultazione nelle pratica quotidiana, e l'audit hanno iniziato a
generare una contrazione dei consumi di medicazioni avanzate, che in 8 mesi si è
assestato sul 5% (Indicatore 19)
Data ricevimento: 31/08/2016 21:56:05
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Valentina Valastro
Page 80 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 16
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
UTILIZZO CORRETTO E SICURO DEI PPI: AZIONI DI MONITORAGGIO PER
FAVORIRE L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E RAZIONALIZZARE LA
SPESA.
Autori:
F. Locchi*, G. Papa*, I. Putaturo*, M. Chiaromonte*, M. Borsari**, M. Manzoli**, P. Zuccheri**, C.
Puggioli*
Affiliazioni:
* Farmacia Clinica, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna;--- ** Dipartimento
Farmaceutico Azienda USL di Bologna.
Introduzione Gli inibitori di pompa protonica (PPI) hanno modificato significativamente il decorso
di patologie quali dispepsia, malattia da reflusso gastro-esofageo ed ulcera peptica.
e scopo:
Tuttavia spesso vengono utilizzati in modo inappropriato, secondo criteri
“prudenziali” fino a determinarne un uso smoderato o eccessivamente prolungato,
che può comportare importanti effetti collaterali come malattie renali, fratture,
ipomagnesiemia, infezioni da Clostridium difficile, polmonite e rischio
cardiovascolare. Nel 2015 i PPI sono risultati la seconda classe in termini di
consumo e la prima in termini di spesa tra i farmaci utilizzati in Italia. Obiettivo del
presente lavoro è favorire un utilizzo più corretto e sicuro dei PPI, evitando di
esporre i pazienti ad inutili rischi e riducendone la relativa spesa.
Materiali e
Metodi:
Nell’ambito del progetto interaziendale (AUSL-AOSP-IOR di Bologna) “Governare il
farmaco”, nato con l’intento di promuovere l’appropriatezza prescrittiva di alcune
classi di farmaci tra i quali i PPI, dal 1 Luglio 2015 è stata introdotta una “Scheda di
prescrizione ospedaliera” per tutti gli specialisti che prescrivono PPI secondo le note
AIFA in seguito a dimissione da ricovero o visita ambulatoriale. Tale scheda ha
validità massima di un anno e prevede che tutta la terapia venga erogata da parte
delle strutture ospedaliere, permettendo un attento monitoraggio delle prescrizioni.
Alla scadenza, la rivalutazione clinica del paziente, ai fini dell’ interruzione o
prosecuzione del trattamento, è affidata al Medico di Medicina Generale (MMG).
Risultati:
I dati dei flussi regionali (AFT) relativamente ai PPI nell’area di Bologna mostrano
una riduzione importante e progressiva in termini di spesa e consumo
dall’introduzione della scheda prescrittiva. Se si confrontano, infatti, i sei mesi
successivi all’intervento rispetto ai sei mesi precedenti (II semestre 2015 vs I
semestre 2015) si evidenzia un calo del 18% della spesa. Tale variazione è ancora
più evidente se si confronta il periodo I semestre 2016 verso il I semestre 2015, in
cui la riduzione di spesa raggiunge il 29%, allineandosi con l’obiettivo regionale (30%), e la riduzione dei consumi (DDD pesate/10000 ab) il 24%. Tali risultati si
riflettono nella diminuzione di spesa (-14%) e consumi (-9.4% DDD pesate/10000
ab) evidenziata a livello regionale (I semestre 2016 vs I semestre 20
Conclusione: Presso le Aziende Sanitarie di Bologna, da molti anni, la prescrizione di PPI a carico
SSN è in costante incremento. Nonostante nel tempo siano state realizzate
iniziative rivolte ai MMG e specialisti per promuovere l'appropriatezza d'uso,
l'esposizione della popolazione dell'area di Bologna ai PPI è risultata la più elevata
della regione nel 2013/2014 e la seconda nel 2015. L'introduzione della scheda di
prescrizione, che ha portato ad un'inversione di tendenza in pochi mesi, dimostra
come la sensibilizzazione dei clinici al corretto utilizzo ed il relativo monitoraggio
dell’appropriatezza delle prescrizioni sia risultato un valido strumento di governo
clinico e della spesa farmaceutica.
Data ricevimento: 13/09/2016 15:56:19
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Federica Locchi
Page 81 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 20
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
IPILIMUMAB, VEMURAFENIB, DABRAFENIB NEL TRATTAMENTO DEL
MELANOMA MALIGNO LOCALMENTE AVANZATO O METASTATICO: AUDIT
CLINICO
Autori:
C. Bertipaglia, C. Lucidi, S. Restuccia, A.M. Guarguaglini, P.Fiacchi, C. Puggioli
Affiliazioni:
Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna
Introduzione Il trattamento del melanoma maligno avanzato o metastatico è stato radicalmente
rivoluzionato negli ultimi anni con l’avvento dell’immunoterapia (ipilimumab,
e scopo:
nivolumab, pembrolizumab) e degli inibitori BRAF (vemurafenib e dabrafenib) e
MEK (cobimetinib e trametinib). Scopo del presente lavoro è presentare i risultati
dell’ audit clinico condotto nel 2015 per valutare l'appropriatezza di utilizzo dei
farmaci ad alto costo per tale patologia rispetto agli obiettivi di budget forniti dalla
Direzione Sanitaria dell'Azienda Ospedaliera di Bologna.
Materiali e
Metodi:
Criteri, indicatori e standard sono stati definiti in collaborazione con i clinici facendo
riferimento alle Linee Guida AIOM e alle raccomandazioni del Gruppo Regionale
farmaci oncologici (GReFO) dell'Emilia-Romagna. L’analisi è stata condotta sui
farmaci ad alto costo sottoposti a monitoraggio AIFA, ipilimumab vemurafenib e
dabrafenib, nei pazienti con melanoma maligno avanzato o metastatico in terapia
nel 2015. I dati di trattamento sono stati estratti da Log80, software utilizzato per
l'allestimento delle terapie antiblastiche parenterali e dal database dell'erogazione
diretta per i farmaci orali. Sono state consultate le cartelle cliniche e il Registro di
monitoraggio AIFA per i dati clinici e mutazionali del gene BRAF.
Risultati:
L’analisi considera un campione di 39 pz e valuta 5 indicatori rispetto agli standard
definiti: 1) 93% dei pz trattati con ipilimumab ha un Performance Status 0-1
(Standard 90%); 2) 89% dei pz trattati con ipilimumab ha effettuato le 4 infusioni
previste (Standard 80%); per il restante 11% dei pz sono state consultate le cartelle
cliniche per valutare l’assenza di metastasi cerebrali attive, il carico tumorale e i
valori di LDH; 3) 84% dei pz BRAF mutati è stato trattato con un BRAF inibitore
(Standard 80%); 4) 86% dei pz trattati con un BRAF inibitore ha eseguito una visita
dermatologica prima del trattamento (Standard 90%); 5) Tutti i pz trattati con BRAF
inibitori hanno eseguito un ECG di controllo prima dell’avvio della terapia (Standard
100%).
Conclusione: L’introduzione sul mercato di specialità innovative e ad alto costo richiede il
monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva in relazione agli standard di riferimento.
Strumento di Governance è l’audit clinico che nello specifico ha evidenziato una
sostanziale aderenza della pratica clinica alle raccomandazioni. Il target è stato
pienamente raggiunto per l’80% degli indicatori (4 su 5) anche se per l’indicatore 4,
lo scostamento non è considerato significativo (2 pz su 14 non sono stati sottoposti
a visita dermatologica preventiva). Considerando la recente introduzione in
commercio di nivolumab e pembrolizumab, verrà effettuato un re-audit per i
trattamenti effettuati nel 2016.
Data ricevimento: 14/09/2016 10:08:40
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Carolina Bertipaglia
Page 82 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 36
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
GOVERNO DELLA SPESA FARMACEUTICA E MEDICINA GENERALE:
MODELLI DI INTERAZIONE A CONFRONTO NELL’AREA DI BOLOGNA.
Autori:
M. Manzoli*, P. Pagano*, F.Locchi**, C.Puggioli**, M. Borsari*.
Affiliazioni:
* Dipartimento Farmaceutico-Azienda USL di Bologna --- ** Farmacia Clinica-Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna
Introduzione Negli ultimi anni il governo della farmaceutica regionale e locale ha
significativamente contribuito alla tenuta dei conti della Sanità in Emilia–Romagna.
e scopo:
Garantire la sostenibilità delle cure rappresenta tuttavia un’operazione sempre più
complessa sia per l’avvento di innovazioni farmacologiche ad alto costo che per i
livelli di appropriatezza nell’uso di alcuni farmaci di largo impiego. Nel 2015 le
Aziende Sanitarie di Bologna hanno condiviso un programma di governo del
farmaco in ambito ospedaliero e territoriale con azioni definite dal Nucleo Strategico
di progetto. Tra queste grande rilevanza riveste l’interazione con i Medici di MG
tramite incontri individuali e collettivi. Obiettivo del lavoro è valutare l’impatto di tre
differenti modalità d’interazione fra AUSL e Medici di MG.
Materiali e
Metodi:
Le modalità di interazione AUSL-MMG valutate sono state: a) incontro individuale
MMG o Dirigente Medico (DM) del Dipartimento Cure Primarie (DCP)-150 MMG; b)
incontro individuale MMGóDM del DCP con la presenza del Farmacista del
Dipartimento Farmaceutico (DF)-118 MMG; c) incontro collettivo con MMG
appartenenti al Nucleo di Cure Primarie condotto dal DM del DPC con o senza il
Farmacista - 319 MMG. Sono stati individuati tre indicatori ritenuti rappresentativi
dell’esito degli incontri effettuati: 1) riduzione 2015 vs. 2014 della spesa pro-capite
standardizzata; 2) riduzione 2015 vs.2014 dell’esposizione a Inibitori di Pompa
Protonica per la popolazione assistita; 3) aumento della prevalenza delle
prescrizioni a brevetto scaduto.
Risultati:
La valorizzazione degli indicatori di cui sopra a fine intervento, mostra il seguente
andamento per le tre modalità a confronto: a) indicatore 1): -8.7 €, indicatore 2): 8,9 ddd*1000scelte/die, indicatore 3) +2.2% b) indicatore 1): -12,2 €, indicatore 2): 11,6 ddd*1000scelte/die, indicatore 3) +2.0% c) indicatore 1): -9,8 €, indicatore
2): -8,6 ddd*1000scelte/die, indicatore 3) +2.0% Dai dati ottenuti si evince che la
modalità dell’incontro individuale ed, in particolare, quello svoltosi con la
partecipazione del Farmacista del DF, ha prodotto risultati migliori rispetto a quello
di NCP. Non si riscontrano differenze sostanziali, invece, per quanto riguarda
l’indicatore 3 che, in tutti i gruppi, è incrementato intorno a due punti percentuali.
Conclusione: La partecipazione del farmacista del DF agli incontri individuali con i MMG ha
rappresentato un valore aggiunto che ha permesso di raggiungere i risultati migliori
rispetto a quanto ottenuto con le altre modalità di interazione proposte. Ciò dimostra
come il confronto e la collaborazione tra diversi figure professionali consista in un
arricchimento e favorisca il raggiungimento di obiettivi comuni. Tali risultati
confermano, inoltre, che l’attento monitoraggio delle prescrizioni e la relativa
condivisione con i MMG possa contribuire in maniera significativa al governo della
spesa farmaceutica.
Data ricevimento: 15/09/2016 9:02:59
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Marco Manzoli
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 42
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
LA RICONCILIAZIONE TERAPEUTICA IN MEDICINA GENERALE –
L’ESPERIENZA IN AAS5 “FRIULI OCCIDENTALE”
Autori:
B.Basso*, A.Bertoli^, F.V.Rosa*, G.Simon°
Affiliazioni:
*SOC Assistenza Farmaceutica, AAS n.5 “Friuli Occidentale” --- ^ Servizio Farmaceutico, Direzione
centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, Regione Friuli Venezia Giulia --°Direttore Generale AAS n.5 “Friuli Occidentale”
Introduzione Nella popolazione anziana la frequente presenza di comorbidità, i cambiamenti
fisiologici, il peggioramento cognitivo, il frequente ricorso a visite specialistiche e/o
e scopo:
le dimissione dall’ospedale aumentano il rischio di interazioni farmacologiche e
reazioni avverse a farmaco. Conseguentemente è di fondamentale importanza la
revisione periodica e lo stretto monitoraggio delle terapie da parte del medico di
medicina generale (MMG) che assiste l’anziano politrattato. Data la particolare
criticità dell’argomento l’AAS n.5 (ex ASS n.6) ha avviato con i MMG alla fine del
2014 un’esperienza di riconciliazione terapeutica nei pazienti politrattati. Obiettivo:
Avviare la riconciliazione terapeutica da parte del MMG nei pazienti politrattati con 9
o più farmaci cronici in terapia a domicilio.
Materiali e
Metodi:
E’ stato predisposto un report per singolo MMG sui pazienti politrattati in terapia
cronica con 9 o più farmaci. Tra settembre e ottobre 2014 sono stati realizzati dai
farmacisti, in collaborazione con gli internisti ospedalieri, percorsi formativi
sull’appropriatezza prescrittiva nell’anziano, con la consegna ai MMG dei report
individuali ed una scheda di lavoro per la riconciliazione terapeutica.
Contestualmente è stato consegnato un questionario sulla propria attività di
revisione delle terapie. Infine, tra ottobre e dicembre 2014 si è svolta l’attività di
riconciliazione terapeutica e al termine del periodo sono state raccolte le griglie di
valutazione e i questionari e si sono elaborati i dati ottenuti (gennaio - marzo 2015.
Risultati:
Hanno effettuato la revisione delle terapie farmacologiche e la riconciliazione
terapeutica 145 MMG su 205 MMG con pazienti politrattati in 4 dei 5 distretti
aziendali (71% MMG). Sono state elaborate le schede di riconciliazione di 109
MMG per un totale di 1.053 pazienti. Dopo riconciliazione terapeutica nel 49% dei
pazienti la terapia è stata ridotta di almeno un farmaco, nel 50% dei pazienti è
rimasta invariata e nell’1% dei pazienti è stata aumentata. Da una sotto-analisi in
base alla numerosità dei farmaci pre-riconciliazione si nota come la riconciliazione
si diversifichi nei gruppi in esame, infatti la terapia è stata maggiormente ridotta nei
pazienti con più di 9 farmaci di base. Infine 60 MMG (30%) ha risposto al
questionario di valutazione sull’attività di riconciliazione.
Conclusione: Il risultato della collaborazione è stato ottimo, più della metà dei MMG ha
partecipato sia alla formazione che alla revisione delle terapie. Per i MMG coinvolti
l’esperienza è stata molto utile nella pratica clinica quotidiana e ritengono che la
riconciliazione dovrebbe diventare una pratica routinaria ciclica nella gestione del
paziente politrattato. Dalla valutazione del questionario si è potuto rilevare che le
maggiori criticità riscontrate sono di tipo comunicativo, sia con gli eventuali
specialisti che seguono i pazienti per patologie specifiche o durante i ricoveri, sia
con i familiari dell’anziano che spesso associano la riduzione dei farmaci ad una
cattiva gestione del paziente
Data ricevimento: 15/09/2016 15:19:41
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Barbara Basso
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 45
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
APPROPRIATEZZA DI PACEMAKER E DEFIBRILLATORI: AUDIT CLINICO IN
ELETTROFISIOLOGIA
Autori:
V.Conte, G.Pilotto, S.Cannas, S.Veronese, L.Zeni
Affiliazioni:
UOC Servizio Farmaceutico, ULSS 4 "Alto Vicentino", UOC Servizio Farmaceutico, ULSS 4 "Alto
Vicentino", UOC Cardiologia, ULSS 4 "Alto Vicentino", Direzione Medica, ULSS 4 "Alto Vicentino",
UOC Medicina Legale e Qualità, ULSS 4 "Alto Vicentino"
Introduzione I dispositivi impiantabili attivi in elettrofisiologia sono in continua evoluzione, grazie
alla raccolta di dati real-life e al miglioramento degli algoritmi di sensing è possibile
e scopo:
produrre dispositivi sempre più sofisticati. Il costo di tali dispositivi è considerevole,
e pone un quesito in merito alla sostenibilità e all'appropriatezza degli impianti, in
particolare per i soggetti più anziani, spesso affetti da comorbidità e con ridotta
aspettativa di vita. Ai fini di verificare l'appropriatezza degli impianti di pacemaker e
defibrillatori è stato creato un gruppo di lavoro aziendale interdisciplinare (medico
igienista/epidemiologo, cardiologo, farmacista).
Materiali e
Metodi:
Dall'analisi del registro operatorio, nel periodo gennaio-settembre 2015 sono stati
individuati 124 impianti di pacemaker e 32 di defibrillatori. Si è definito un campione
probabilistico nell'ipotesi di impianti appropriati nel 95% dei casi, con un margine di
errore del 5%, definendo una numerosità di 68 casi per i pacemaker e 22 casi per i
defibrillatori, estratti poi per campionamento casuale semplice. A partire dalle Linee
Guida della European Society of Cardiology, è stata elaborata una griglia riportante
per ogni indicazione clinica la forza della raccomandazione e il livello di evidenza.
Per i pacemaker è stata definita anche la tipologia di dispositivo considerata, per
ogni situazione clinica, di prima, seconda, terza o altra scelta.
Risultati:
Defibrillatori. 21 maschi, 1 femmina. In 2 casi si trattava di upgrade del DM, si è
valutata l'indicazione all'upgrade. In 2 casi si trattava di sostituzione del DM, si è
valutata l'indicazione al primo impianto. Esiti (casi, forza della raccomandazione,
livello di evidenza): 16 casi classe I liv. A, 2 casi classe I liv. B, 2 casi classe IIb liv.
A, 2 casi classe IIb liv. C. Pacemaker: 27 maschi, 19 femmine. Esiti: 33 casi classe
I liv. C, 11 casi classe I liv. B, 2 casi classe IIa liv. C. In 35 casi il DM era di 1°
scelta, in 8 casi era di 2° scelta, nei rimanenti 3 casi si trattava di DM non compresi
nelle LG: in 2 casi i DM erano analoghi a quelli raccomandati ma con funzione rateresponsive integrata (unici disponibili), in 1 caso non si è condivisa la Linea Guida
per motivi clinici.
Conclusione: Nel periodo analizzato gli impianti sono stati considerati complessivamente
appropriati e aderenti ai criteri elaborati. Particolare attenzione deve essere
riservata alla valutazione dell'aspettativa e qualità di vita del soggetto, informazione
non facilmente desumibile dalla documentazione clinica analizzata e dipendente dal
singolo giudizio medico, non esente quindi da bias. Metodi di valutazione che
prevedano l'analisi della storia clinica dei soggetti e l’analisi dei casi in parallelo da
parte di due commissioni indipendenti con discussione dei casi dubbi possono
contribuire a migliorare l'affidabilità dei risultati del processo di audit.
Data ricevimento: 15/09/2016 18:05:01
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Victor Mario Conte
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 64
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DELLE TERAPIE ANTIBIOTICHE
Autori:
F.Cammalleri**, S.K.Lai**, M.Piras**, E.Padovano*, G.Giuliani*
Affiliazioni:
* UOC Farmacia – ASST Nord Milano --- ** Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di
Milano
Introduzione Il consumo difensivo e spesso inappropriato di antibiotici, unitamente alla scelta di
modalità di somministrazioni con dosaggi e regimi posologici non in linea con le
e scopo:
caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche delle specifiche molecole,
sono tra le maggiori cause dello sviluppo di resistenze agli antibiotici utilizzati in
ambito ospedaliero. Il lavoro descrive il metodo concordato in ambito CIO,
attraverso il quale la farmacia produce specifici indicatori semestrali pubblicati sulla
intranet, sul consumo di antibiotici, espressi in DDD per 100 giornate di degenza
(BD), al fine di sensibilizzare i prescrittori delle UO, ad un uso responsabile ed
appropriato degli antibiotici, mirato all'efficacia delle terapie e alla riduzione del
rischio di sviluppo di resistenze.
Materiali e
Metodi:
I dati di consumo degli antibiotici (ATC=J01) per il periodo 2013-2016 (1° semestre
di ogni anno), vengono estratti dal gestionale di farmacia e riferiti alle specifiche UO
mediante aggregazione dei vari CdC che vi afferiscono. I dati di consumo, vengono
trasformati in N° totale di DDD e aggregati per il livello di ATC prescelto per l’analisi,
attraverso il collegamento univoco (AIC) ad una tabella di trasformazione
opportunamente predisposta, che contiene per ciascuna specialità, il n° di DDD per
confezione. Dal datawarehouse aziendale, vengono acquisiti i dati di attività per
ciascuna UO, (ricoveri e giornate di degenza) per ottenere gli indicatori di spesa e di
esposizione prescelti (DDD per 100BD e spesa in Euro per 100 BD).
Risultati:
La valutazione, oltre al gruppo aggregato J01, riguarda le singole categorie
omogenee in monitoraggio e i nuovi antibiotici introdotti. Dal 2013 al 2016, a fronte
di una modesta progressiva riduzione delle DDD da 166 a 131 DDDX100BD, si
riscontra un sensibile rialzo del costo delle terapie da 368 a 716 Euro per 100BD.
Per quanto riguarda le singole categorie in monitoraggio si osserva una progressiva
riduzione dei consumi per i fluorochinoloni (da 36 a 30,2 DDDX100BD), per i
glicopeptidi (da 4,8 a 4,1 DDDX100BD) e per la piperacillina+inibitori (da 42 a 32,4
DDDX100BD) mentre per i carbapenemi si rileva un modesto incremento (da 5,4 a
5,7 DDDX100BD). Parallelamente nello stesso periodo si osserva un raddoppio
complessivo delle DDD per i nuovi antibiotici inseriti (da 1,3 a 2,6 DDDX100BD).
Conclusione: La farmacia opera nel contesto di un programma condiviso in ambito CIO per un
utilizzo appropriato degli antibiotici attraverso l’informazione e la diffusione degli
indicatori sull’utilizzo degli antibiotici. L’insieme dei nostri risultati può essere letto
positivamente attraverso il riscontro della riduzione del consumo di antibiotici
segnalati per la facilità di determinare resistenze (fluorochinoloni, piperacillina, ecc)
e una situazione pressoché stazionaria rispetto all’entità del consumo espresso in
DDD per 100 BD. Gli indicatori utilizzati DDDX100 BD e costo in Euro per 100 BD
sono particolarmente utili per queste valutazioni, perché consentono confronti
trasversali e longitudinali.
Data ricevimento: 23/09/2016 12:13:14
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Francesca Cammalleri
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 68
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: L’INFORMATIZZAZIONE COME
STRUMENTO
Autori:
L.Casorati, F.Catalano, M.Savoldelli, C.D.Premoli, D. Ferla, M.G. Ottoboni, G. Mellilli, T.E.Testa
Affiliazioni:
U.O. Farmacia ASST di Crema Flussi informativi Direzione Medica ASST di Crema
Introduzione L’esigenza dell’appropriatezza prescrittiva nasce dalla necessità di coniugare
l’efficacia delle cure con le risorse disponibili, rendendole in tal modo accessibili a
e scopo:
tutti. Questo tema è molto sentito soprattutto in ambito oncologico dove l’innovatività
delle cure richiede maggior attenzione sia per il loro costo elevato sia per la safety
del paziente. In linea anche con la Raccomandazione Ministeriale n.14 per la
prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici, il farmacista
ospedaliero deve fornire un contributo importante nel controllo dell’appropriatezza
prescrittiva in modo particolare nell’individuazione degli usi off label. In tale ottica si
è pensato di sviluppare una prescrizione informatizzata anche per i farmaci
oncologici orali ad alto e basso costo.
Materiali e
Metodi:
Il medico tramite il sito intranet aziendale con estrema facilità può individuare
l’anagrafica completa del paziente e scegliere il farmaco oncologico attraverso un
menù a tendina. La scelta genera un pdf che riporta analiticamente l’anagrafica del
paziente, la denominazione commerciale del farmaco, il principio attivo, la forma
farmaceutica, dosaggio e numero di pezzi per confezione, la posologia e la quantità
massima richiedibile. In un’area ben visibile del format sono elencate le indicazioni
terapeutiche secondo quanto previsto da RCP e dagli accordi negoziali di
rimborsabilità. Altro elemento di utilità per il medico l’indicazione della necessità o
meno della schede di monitoraggio Aifa.
Risultati:
La prescrizione informatizzata della terapia dei farmaci oncologici orali, ha
permesso una migliore qualità della prescrizione, raggiungendo la completezza
delle informazioni ed eliminando gli errori di trascrizione ed interpretazione. Infine si
è abbattuta la percentuale di errori di distribuzione e viene effettuato in modo rapido
anche il controllo dell’indicazione corretta in relazione al farmaco, a tutela anche del
paziente utilizzatore finale.
Conclusione: L’appropriatezza prescrittiva richiede un approccio multidisciplinare, sia per il
miglioramento dell’impiego delle risorse e il controllo della spesa farmaceutica, ma
soprattutto anche per garantire una miglior cura al paziente. Anche questo lavoro
di collaborazione tra farmacista,sistema informatico, medico prescrittore, permette
una verifica dell’appropriatezza terapeutica delle prescrizioni in termini di sicurezza,
dosaggio, tossicità al fine di garantire un servizio assistenziale di alta qualità.
Data ricevimento: 27/09/2016 17:00:29
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Laura Casorati
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 70
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
LEGGE 648/96 E OFF-LABEL: MIGLIORAMENTO DELL'APPROPRIATEZZA
PRESCRITTIVA NEL DIPARTIMENTO ONCO-EMATOLOGICO DELLA ASL
TARANTO
Autori:
R. Moscogiuri*, F. D'amico*, L. Brandi*, M. Montrone^, P. Mazza^, S. Pisconti^
Affiliazioni:
*S. C. Farmacia P.O.C. Asl Ta --- ^ Dipartimento Oncoematologico Asl Ta
Introduzione Con l'istituzione dell'UFA nella ASL Taranto, è stato possibile avviare numerosi
percorsi di ottimizzazione delle cure che hanno generato nel tempo notevoli
e scopo:
miglioramenti in termini di safety, risparmio e appropriatezza prescrittiva. Grazie
all'utilizzo di sistemi informatizzati che si sono rafforzati e sono stati implementati
nel tempo, come il FarmaSafe, è stato possibile garantire una sempre maggiore
aderenza alla Linee Guida e una drastica riduzione dell'utilizzo di terapie utilizzate in
off-label e secondo le estensioni delle indicazioni riportate dalla Legge 648/96 in
ambito Onco-ematologico. La costante interazione tra farmacisti, medici ed
infermieri ha reso possibile un'attività sinergica e congiunta che consente un
processo di miglioramento continuo del servizio.
Materiali e
Metodi:
Oltre alla raccolta dati del sistema FarmaSafe, peraltro utilizzato a partire da maggio
2016, è stato creato un database in formato excel nel quale sono stati inseriti tutti i
dati relativi ai trattamenti off-label e secondo Legge 648/96. Tutte le
richieste,corredate da consenso informato, sono pervenute su appositi moduli alla
Direzione di Farmacia che le ha vagliate alla luce degli studi clinici . Le richieste,
firmate dal Direttore di Farmacia e dal Direttore Medico di Presidio, sono state
registrate nel database ed archiviate, suddivise per reparto di provenienza.
Risultati:
Sono stati confrontati i dati raccolti per l'anno 2015 e l'anno 2016, ancora in corso,
con risultati sorprendenti per tutto il Dipartimento Onco-ematologico. In particolare
nel 2015 la U.O. di Ematologia ha inviato in UFA 102 richieste di utilizzo di terapia
secondo Legge 648/96, contro le 34 del 2016; la U.O. di Oncologia ha inoltrato 106
moduli nel 2015 e 22 nell'anno 2016. Le richieste riguardano principalmente alte
dosi di Ciclofosfamide e Citarabina per Ematologia e Paclitaxel settimanali e CarboGem nel trattamento della neoplasia della mammella. Anche per i trattamenti offlabel la riduzione è stata netta: nel 2015 sono pervenute in UFA 10 richieste per
Oncologia e 10 per Ematologia contro le 2 di Oncologia e solo 1 di Ematologia del
2016.
Conclusione: La presenza costante del farmacista all'interno del Dipartimento Onco-ematologico
e la possibilità di una costante interazione multidisciplinare ha consentito, nella ASL
Taranto, di intraprendere percorsi di appropriatezza che producono risultati tangibili.
La drastica riduzione delle richieste off-label e dei trattamenti secondo legge 648/96
è il prodotto dell'informazione e della sensibilizazzione continua degli operatori
sanitari che garantiscono un costante miglioramento delle cure e, al tempo stesso,
un notevole risparmio del SSN.
Data ricevimento: 28/09/2016 16:16:29
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Rossella Moscogiuri
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 85
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
MONITORAGGIO AZIENDALE PRESSO LA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM)
DELLE PRESCRIZIONI DI STATINE NELL'AMBITO DEI PROJECT-WORK DI
QUADRANTE PER L'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DELLE STESSE.
Autori:
M. Rigato*, C. Fruttero°°, E. Cerutti°°, C. Marengo°°, V. Tagini°°, A.L. Gasco°
Affiliazioni:
* Scuola di Specializzazione di Farmacia Ospedaliera, Università degli Studi di Torino; --- °° SC
Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano; --- ° Direttore SC Farmacia Ospedaliera AO Ordine
Mauriziano
Introduzione Le statine (S) sono medicinali di ampio utilizzo, prescrivibili a carico del SSN con
NOTA 13 e considerate altospendenti per la spesa farmaceutica territoriale (FT).
e scopo:
Per adempiere agli obblighi regionali (DGR n°17-7488 del 23/04/14) sul
contenimento della spesa per la FT, la AO OM e altre ASR hanno sottoscritto un
accordo interaziendale per poter lavorare trasversalmente tra ASR dello stesso
territorio. Dati delle ASL del ‘14 riportano che nelle SDO della AO OM, il 23% delle
S consigliate era rosuvastatina (ROS), coperta da brevetto. Quindi è stata iniziata
nel II sem ‘15 un’analisi retrospettiva delle prescrizioni di S da parte della farmacia,
con particolare attenzione alla ROS e alla congruenza con la NOTA 13, per
un'eventuale revisione dei protocolli terapeutici aziendali.
Materiali e
Metodi:
E’ stata condotta un’analisi della letteratura, per individuare studi comparativi
sull’efficacia terapeutica ipolipidemizzante delle diverse S. Sono stati calcolati i
consumi durante il ricovero ospedaliero (RO) ed analizzati i dati della distribuzione
diretta alla dimissione (DD) dal File F di S per il ‘14 e il 1° sem ‘15. Le S presenti nel
prontuario terapeutico aziendale sono simvastatina, atorvastatina (ATO) e ROS.
Particolare attenzione è stata posta alla prescrizione di ROS per individuare quali
SC/SS fossero responsabili del maggior consumo. Successivamente sono state
analizzate le SDO di pazienti (pz) dimessi dalle maggiori strutture prescrittrici di
ROS per valutarne la congruenza della prescrizione con la NOTA 13.
Risultati:
Durante il RO la S più utilizzata è il Torvast®20mg (~40%) poi il Crestor®10mg
(~19%), mentre alla DD il Crestor®10mg è il più dispensato (~35%), seguito da
Torvast®20mg (~32%). La SC Cardiologia è la maggior prescrittrice di S.
Analizzando un campione di 100 SDO di pz dimessi da tale SC con prescrizione di
ROS, emerge che il 68% dei pz aveva un prescrizione di Crestor®10mg e il 32% di
Crestor®20mg. Il 35% dei pz non assumeva S all'ingresso quindi si trattava di una
prima prescrizione non in linea con la NOTA 13. Nel 47% dei pz non era indicato se
assumessero o meno S a domicilio. Secondo le LG NICE '15 ATO e ROS hanno
efficacia uguale con un adeguamento di dose della prima vs la seconda.
Analizzando i costi, ATO è la più economicamente vantaggiosa (~100€/pz/anno
vs~400€/pz/anno di ROS).
Conclusione: A condizione di raddoppiare la dose di ATO, si ha un risparmio di ~300€/pz/anno.
Dato che dall’analisi emerge un’inappropriatezza prescrittiva di ROS secondo la
NOTA 13, è stato organizzato un incontro con i clinici e le ASL per valutare lo shift
ROS-ATO, e concordato l’impiego di ATO 40mg nei pz che necessitino di una
riduzione di LDL >40%. Dall’analisi dei consumi della DD gen-ago ‘15 vs ’16, il
consumo di ATO è aumentato del 76% mentre quello di ROS è sceso del 76%,
portando quindi ad un risparmio considerevole per il SSN. L’approccio
multidisciplinare ha garantito al SSN una prescrizione più appropriata delle S
rendendo più sostenibile il sistema.
Data ricevimento: 30/09/2016 17:06:23
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Mariachiara Rigato
Page 89 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 90
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
IL PROFILO ASSISTENZIALE DELLA POPOLAZIONE CON DIABETE
NELL’AZIENDA SANITARIA DI ROVIGO
Autori:
G.Bregola, E.Vighesso*, R.Ruzza*, F.Mollo, E.Rossi, A.Ferrarese*
Affiliazioni:
Settore Farmaceutico ULSS18 Rovigo --- *Farmacia Ospedaliera ULSS18 Rovigo --- UOSD
Diabetologia ULSS18 Rovigo --- Osservatorio ARNO CINECA
Introduzione Il diabete è una patologia cronica ad elevatissimo impatto sociale ed economico
destinata a crescere con l’invecchiamento della popolazione. Essa oltre a
e scopo:
rappresentare un esempio paradigmatico di complessità clinica, esige una forte
integrazione tra diversi setting assistenziali: cure primarie, centri diabetologici, aree
specialistiche diverse coinvolte nel trattamento delle complicanze. A tale proposito,
l’integrazione dei database sanitari di prescrizioni farmaceutiche, ricoveri,
prestazioni specialistiche, esenzioni, anagrafe, forniscono una base di conoscenza
e monitoraggio epidemiologico straordinario per impostare politiche e strategie
assistenziali appropriate e sostenibili. E’ stato riprodotto, sui dati dell’ASL, il rapporto
ARNO Diabete con la Società italiana di Diabetologia SID.
Materiali e
Metodi:
I dati raccolti provengono dalle prestazioni relative all’anno 2014 (prescrizioni
farmaceutiche, ricoveri, specialistica, esenzioni ticket) erogate a favore degli
assistibili dell’ASL di Rovigo (popolazione generale circa 170.000), comprendendo
anche la mobilità sanitaria. Dall’integrazione delle diverse fonti di dati, sono state
elaborate le seguenti informazioni: dati di prevalenza, costi assistenziali,
comorbidità/complicanze del diabete (terapie concomitanti, ricoveri, specialistica e
diagnostica, indicatori di qualità dell’assistenza erogata). All’analisi è stata applicata
la metodologia del caso-controllo per valutare il diverso carico assistenziale dei casi
(diabetici) rispetto ad un gruppo di controllo (non diabetici).
Risultati:
Le diverse fonti hanno permesso di identificare 11.047 persone con diabete
nell’ASL di Rovigo, corrispondenti ad una prevalenza del 6.4%, con un aumento dei
casi noti di circa il 70% in 15 anni. Oltre il 63% dei diabetici si colloca nella fascia di
età sopra ai 65 anni. Il 95,8% dei diabetici riceve almeno un farmaco per il diabete o
per altre patologie. Il numero di confezioni prescritte ai diabetici è più che doppio
rispetto ai non diabetici (68 contro 27). Le prestazioni specialistiche prescritte ai
diabetici sono più alte di quelle prescritte ai non diabetici (+86%). Il tasso di ricovero
ordinario è più che doppio e la degenza media è 13 gg contro 12,4 nei non diabetici.
Conclusione: Gran parte dei pazienti sono trattati con antidiabetici diversi dall’insulina: 50%
analoghi dell’insulina, 22% incretinici (DDP-4, GLP-1 agonisti). Metformina da sola o
associata è usata dal 70% dei trattati (la media del campione ARNO è 80%).
Nell’ULSS di Rovigo gli indicatori di complicanze cardiovascolari sono più presenti
rispetto al campione ARNO. HbA1c non viene misurata in oltre il 30% dei soggetti
diabetici. Gli indicatori generati dai dati sanitari correnti, permettono di dare visibilità
a problemi-popolazioni che possono essere adottati per migliorare-reimpostare le
strategie assistenziali.
Data ricevimento: 30/09/2016 19:13:33
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Gianni Bregola
Page 90 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 91
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DEI PPI: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA
ULSS 18 DI ROVIGO
Autori:
G.Bregola, E.Vighesso*, R.Ruzza*, M.Venturini, A.Ferrarese*,
Affiliazioni:
Settore Farmaceutico ULSS18 Rovigo --- *Farmacia Ospedaliera ULSS18 Rovigo --- UOSD
Programmazione Territoriale ULSS18 Rovigo
Introduzione I farmaci inibitori della pompa protonica gastrica (PPI) hanno modificato
radicalmente l’approccio terapeutico alla patologia digestiva acido correlata e sono
e scopo:
tra i farmaci più prescritti nel mondo occidentale. La loro concedibilità in SSN è
regolamentata dalle Note AIFA 1-48 ma, per la loro efficacia e tollerabilità, vengono
ampiamente utilizzati anche al di fuori delle indicazioni registrate e per periodi molto
lunghi. Si stima che circa il 46.5% dei trattati in Italia non rientrino nei criteri delle
Note. Questo lavoro ha come obiettivo, portare l’esperienza della Azienda ULSS 18
di Rovigo nel sensibilizzare i medici al corretto uso dei PPI supportandoli all’atto
della prescrizione.
Materiali e
Metodi:
Sono stati organizzati incontri per singolo MMG (89 medici), Dpt Ospedaliero (4
Dipartimenti), MGI (3 Medicine di Gruppo). Gli incontri sono stati calendarizzati
all’interno di un più ampio progetto Aziendale che ha previsto l’istituzione nel 2015 di
un apposito Comitato Locale per l’appropriatezza dell’assistenza farmaceutica e la
continuità Ospedale Territorio. Quale valido supporto informativo, il Comitato ha
diffuso una brochure sull’utilizzo dei PPI a tutti i Medici di medicina generale,
Pediatri, Specialisti aziendali. In ambito ospedaliero è stato realizzato e
implementato nella cartella clinica informatizzata, un piano di cura strutturato per la
prescrizione alla dimissione o dopo visita specialistica, dei farmaci PPI.
Risultati:
Gli incontri si sono tenuti nel periodo Febbraio-Settembre 2016 e sono stati
coordinati dal Comitato per l’appropriatezza prescrittiva. Tale comitato si riunisce
periodicamente per analizzare problematiche e proporre soluzioni a criticità rilevate
in ambito prescrittivo ed è composto tra gli altri da MMG, specialisti ospedalieri e
ambulatoriali, medici di Distretto, farmacisti ospedalieri. Durante gli incontri con i
MMG è stata sollevata la problematica della ricaduta territoriale di prescrizioni di PPI
da parte degli specialisti. Per questo è stato ideato il piano di cura strutturato nel
quale lo specialista prescrittore è tenuto a specificare a quale Nota fa riferimento la
prescrizione e la durata del trattamento.
Conclusione: Questo strumento, ancorché non vincolante, è stato accolto con favore dai MMG.
Dati preliminari indicano che nel primo semestre del 2016 vi sono stati circa 5000
pazienti trattati in meno rispetto allo stesso periodo nel 2015 con un risparmio per
l'Azienda, stimato in circa 200.000 euro. Da questi incontri, tutt’ora in corso, ci si
aspetta un riscontro sia in termini di miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva
che della spesa farmaceutica territoriale.
Data ricevimento: 30/09/2016 19:25:13
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Gianni Bregola
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 92
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
COMMISSIONE MULTIDISCIPLINARE PER L’APPROPRIATEZZA
PRESCRITTIVA: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO
Autori:
G.Bregola, E.Vighesso*, R.Ruzza*, M.Venturini, A.Ferrarese*,
Affiliazioni:
Settore Farmaceutico ULSS18 Rovigo --- *Farmacia Ospedaliera ULSS18 Rovigo --- UOSD
Programmazione Territoriale ULSS18 Rovigo
Introduzione Il tema dell’appropriatezza prescrittiva negli ultimi anni ha assunto particolare rilievo
anche nell’ottica di una razionalizzazione dell’uso delle risorse sempre più
e scopo:
inadeguate al continuo incremento di richiesta di salute. Per questo motivo nella
nostra ULSS è nata l’esigenza (in seno al Comitato Aziendale dei MMG) di costituire
un tavolo tecnico interdisciplinare volto migliorare la qualità dell’assistenza
farmaceutica, attraverso una stretta integrazione tra setting delle cure primarie e
specialistico. Il 26 Maggio 2015 viene istituito il Comitato Locale per l’appropriatezza
dell’assistenza farmaceutica e la continuità Ospedale Territorio.
Materiali e
Metodi:
Oltre ai Direttori Sanitario e dei Servizi Sociali e Funzione Territoriale il Comitato
prevede tra i membri permanenti: MMG, di Continuità Assistenziale, medici
specialisti ospedalieri delle discipline maggiormente interessate nella continuità H-T,
farmacisti (ospedaliero-farmaceutico territoriale), medici di Distretto e Direzione
Medica ospedaliera, rappresentanti del Tribunale dei Diritti del Malato. L’attività del
Comitato Appropriatezza si focalizza sulle aree di maggior criticità rispetto agli
obiettivi di aderenza e appropriatezza prescrittiva previsti dalla Regione Veneto dalle
DGR n. 2718 del 29/12/2014 per l’anno 2015 e DGR n. 2072 del 30/12/2015 per
l’anno 2016.
Risultati:
Nel periodo Luglio 2015-Maggio 2016 si sono svolti n° 8 incontri nei quali sono stati
affrontati e analizzati i seguenti argomenti. PPI (Allegato A al DDR n° 83/2015-Linee
di indirizzo regionale per l’impiego degli inibitori di pompa protonica) – Terapia
antiipertensiva (ACE inibitori vs sartani)(Documento regionale Prot. 469870/2015
Appropriatezza prescrittiva di farmaci antiipertensivi nella Regione Veneto) –
Diabete: analisi del PDTA del Diabete (DGRV 759/2015) e del documento regionale
“Linee di indirizzo regionale per la terapia del Diabete di Tipo 2” (Decreto Regionale
182/2015) – Nota AIFA 79: analisi della revisione Nota AIFA 79 (Gazzetta Ufficiale
n. 115/2015) ) – BPCO: analisi del PDTA Regionale (DGRV 206/2015) e confronto
con il documento locale di indirizzo clinico.
Conclusione: Infine, usi off-label dei farmaci analisi dell’Allegato A DGRV n° 685/14 Linee di
indirizzo-modalita di prescrizione di farmaci per usi off-label. Nell’ambito delle
funzioni e del lavoro della Commissione, sono stati diffusi opuscoli informativi per
medici territoriali e ospedalieri sul buon uso dei farmaci antiipertensivi e PPI.
Durante gli incontri sono stati analizzati casi clinici in forma anonima e situazioni
specifiche di inappropriatezza prescrittiva, con il supporto di clinici convocati in
qualità di esperti della materia trattata. Sono in programma incontri su EBPM,
antibiotici, farmaci della Nota 66 e sul tema particolarmente attuale della
iperprescrizione nel paziente geriatrico.
Data ricevimento: 30/09/2016 19:32:46
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Gianni Bregola
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
ABSTRACT N°: 95
Abstract ammessi per la sessione POSTER
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
L’ESPERIENZA DELL’ULSS9 –TREVISO NEL PDTA SULL’EDEMA MACULARE
DIABETICO
Autori:
C. Ferracini*, A. Vanin*, G. Berti*, F. Urban**, G. Scarpa**
Affiliazioni:
*Servizio Farmaceutico Aziendale ULSS9 Treviso **Oculistica Ulss9 Treviso
Introduzione Nel 2015 l’ULSS9 ha definito un PDTA per pazienti con EMD,ambito emergente in
termini di spesa a carico del SSN.Scopo del lavoro è misurare la validità degli
e scopo:
indicatori: -Scostamento degli accessi di pazienti con EMD rispetto al dato
epidemiologico-pari a ca. 450 pazienti (2% dei diabetici dell’ULSS9); % ricorso ai
trattamenti farmacologici; numero trattamenti per paziente e per terapia; impatto su
organizzazione,logistica e budget.
Dal 2012 le terapie disponibili sono aumentate, impattando su budget aziendale e
organizzazione dell’ Oculistica. I farmaci autorizzati e rimborsati per l’EMD sono
Ranibizumab,Aflibercept e Desametasone impianto,escludendo le alternative
autorizzate per singola somministrazione perché non appropriate per la cura di
patologie croniche.
Materiali e
Metodi:
La validità del PDTA e relativi indicatori è testata attraverso audit a 0/12/24/36 mesi.
E’ stato condotto l’ audit a tempo 0 durante il quale sono stati raccolti i dati
dell’oculistica in merito ai trattamenti con intravitreali in un periodo di 4 settimane e
incrociati con quelli della farmacia. I dati sono stati confrontati con un’analisi di HTA
condotta presso l’Oculistica e successivamente è stata elaborata una proiezione a
12 mesi per stimare il numero di pazienti in trattamento. La stima parte dal n. medio
di iniezioni per ciascun farmaco impiegato pubblicato nell’HTA considerando il
100% dei pazienti come se fossero al primo anno di trattamento.
Risultati:
Distribuzione per patologia dalle liste operatorie (104 trattamenti) 61% AMD; 4%
CNV; 25% EMD; 10% RVO; 1% Uveiti. Distribuzione dei farmaci utilizzati: 46%
Aflibercept; 4% bevacizumab; 23% ranibizumab; 27% desametasone impianto. Nell’
EMD gli antiVEGF sono utilizzati nel 73% dei trattamenti, mentre il Desametasone
impianto nel 27%. Il numero di trattamenti medio al primo anno per paziente e per
farmaco (studio HTA) risulta essere: 4 Ranibizumab; 1,3 Desametasone; 4
Aflibercept; 4 Bevacizumab
La proiezione a 12 mesi dei trattamenti permette di identificare quanti pazienti
potenzialmente riceveranno una presa in carico. Attualmente si stima siano presi in
carico circa 122 pazienti.
Conclusione: L’ audit condotto ha evidenziato che:
-la presa in carico dei pazienti con EMD si limita ad essere il 27% del totale
-la farmacia dispone di informazioni parziali rispetto ai dati disponibili in oculistica,
rendendo obbligatorio un allineamento dei sistemi informativi o un audit interno
-attraverso lo studio di HTA è possibile definire l’impatto di ciascun trattamento su
budget e organizzazione del reparto
-non è possibile correlare i dati di sicurezza ed efficacia ai trattamenti, in numero
ridotto rispetto ai dati pubblicati, senza condurre uno studio clinico.
Pertanto alcuni indicatori andranno rivisti per migliorare il PDTA che l’ULSS9 ha
individuato.
Data ricevimento: 30/09/2016 20:54:41
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Camilla Ferracini
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ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 96
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA E MANUALE AZIENDALE PER IL “SELFTESTING INR” IN FARMACIA: PROGETTO PILOTA IN TELEMEDICINA
Autori:
M.Di Muzio*, F.Petrini^, E.Vitanzi^, F.Ferretti^, S.Romagnoli^, I.Maccaroni°
Affiliazioni:
* UO Farmacia Clinica, INRCA-IRCCS, Ancona --- ^ Farmacia Comunale ”Morrovalle Servizi srl”, --- °
Centro Trombosi, AV-Ospedale Macerata
Introduzione Le patologie trombotiche sono un grave problema economico-sanitario. I pazienti in
terapia anticoagulante orale sono più di un milione con un aumento nei prossimi
e scopo:
anni per la rapporto malattie trombotiche/invecchiamento. L’efficacia e la sicurezza
della Terapia Anticoagulante Orale (TAO) sono dipendenti dal mantenimento di un
corretto grado di anticoagulazione. In media i pazienti necessitano di 2
misurazioni/mese per una valida regolazione della TAO. La “Morrovalle Servizi”,
posta tra i 2 Centri TAO di riferimento, ha avviato una sperimentazione di
self–testing INR con l’ausilio di un point of care (POC) con l’obiettivo di redigere,
con i Centri TAO, le Linee Guida per l’accreditamento della metodica self-testing
INR in farmacia in telemedicina con i Centri TAO.
Materiali e
Metodi:
Il progetto è stato condiviso con i diversi attori (Centri TAO, Centri Trasfusionali,
Servizi Territoriali, Ordine dei Medici e dei Farmacisti, Federfarma, ASSOFARM;
Università di Camerino). Sono state tracciate le modalità operative per
l’elaborazione delle Linee Guida: 1) individuazione dei requisiti minimi che la
farmacia deve avere per collaborare con i centri TAO; 2) autorizzazioni che la
farmacia dovrà richiedere per l’attivazione del lavoro; 3) modulistica per la gestione
del paziente TAO; 4) modalità di arruolamento dei pazienti; 5) specifiche per la
scelta e la convalida del POC da utilizzare; 6) stesura delle procedure operative per
il self-testing; 7) realizzazione del manuale aziendale TAO.
Risultati:
I Centri Trombosi di Macerata e Recanati hanno conseguito nel primo semestre del
2012 l’Accreditamento Professionale con la Federazione Centro per la Diagnosi
delle Trombosi e la Sorveglianza delle Terapie Antitrombotiche (FCSA). A tale
scopo i due Centri hanno realizzato Procedure e Protocolli oggetto di valutazione
finale da parte degli ispettori della FCSA. All’interno di tali procedure sono state
inserite anche le Linee Guida elaborate dalla Farmacia Comunale “Morrovalle
Servizi”. I contenuti del Manuale sono risultati tutti in linea con gli standard qualitativi
richiesti dalla FCSA. Tale progetto, elaborato con l’UO Farmacia Clinica dell’INRCA
di Ancona, è risultato vincitore e finanziato dalla Provincia di Macerata.
Conclusione: La qualità, la sicurezza e la professionalità del servizio svolto sono state percepite
con fiducia ed entusiasmo da parte di chi usufruisce quotidianamente
dell’autoanalisi INR. Il self - testing INR offerto dalla Farmacia Comunale
“Morrovalle Servizi S.r.l.” costituisce ormai un punto di riferimento di facile accesso
per tutte quelle persone che hanno difficoltà a recarsi presso i Centri TAO e che
vogliano migliorare la propria compliance.
Data ricevimento: 30/09/2016 22:53:02
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Massimo Di Muzio
Page 94 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 97
Tematica:
14 - Appropriatezza prescrittiva
Titolo:
“INRETE”: SELF-TESTING IN FARMACIA AREA VASTA 3 - REGIONE
MARCHE. INNOVAZIONE E REALTÀ SOCIALE.
Autori:
M.Di Muzio*, F.Petrini^, E.Vitanzi^, F.Ferretti^, S.Romagnoli^, I.Maccaroni°
Affiliazioni:
* UO Farmacia Clinica, INRCA-IRCCS, Ancona --- ^ Farmacia Comunale ”Morrovalle Servizi srl”, --- °
Centro Trombosi, AV-Ospedale Macerata
Introduzione Le caratteristiche orografiche dell’entroterra marchigiano e la sua rete stradale non
consentono di raggiungere comodamente le strutture sanitarie, indispensabili per
e scopo:
effettuare i controlli e per il monitoraggio delle terapie, in particolar modo per gli
anziani. Per questi motivi, si è voluta avviare una sperimentazione pilota nell’Area
Vasta 3 della Regione Marche, con un numero limitato di farmacie, per il “selftesting INR” con l’obiettivo di valorizzare la fornitura di nuovi servizi ad alta valenza
sociosanitaria in sinergia tra le varie strutture territoriali presenti e di migliorare nel
contempo i programmi di assistenza domiciliare, favorendo infine il monitoraggio
delle terapie e la compliance con indubbi vantaggi economici sia per il Servizio
Sanitario sia per i cittadini.
Materiali e
Metodi:
È stata creata una commissione permanente (Dirigenza Sanitaria dell’Area Vasta 3,
Centri Trasfusionali e Centri Terapia Anticoagulante Orale-TAO, Ordini dei Medici e
dei Farmacisti, Federfarma, ASSOFARM, Farmacia Comunale “Morrovalle servizi
srl”, UO di Farmacia Clinica INRCA) con il compito di definire le modalità tecnicheoperative e la stesura di un protocollo di intesa. La commissione disciplinerà
l’adesione delle farmacie alla collaborazione con i Centri TAO e con la Medicina
Generale e avrà il compito di certificare la presenza dei requisiti base secondo le
Linee Guida. Si occuperà inoltre della formazione tecnico-pratica dei “responsabili di
macchina”, della convalida dei POC usati e delle modalità di trasmissione in
Telemedicina.
Risultati:
Si vuole così facilitare l’accesso alle prestazioni di monitoraggio ai pazienti,
soprattutto agli anziani, (INR/PT) utilizzando una rete capillarmente diffusa,
qualificata e opportunamente formata come quella delle farmacie fornendo nel
contempo una adeguata capacità di risposta assistenziale ai bisogni della
collettività. Infine, ciò permette di contribuire a “decongestionare” il flusso dei
pazienti verso i centri TAO ospedalieri e una decisa economia di scala per il
Servizio Sanitario e per l’utenza stessa.
Conclusione: L’applicazione del protocollo “INRete” non sottrarrà servizi o risorse alla consolidata
organizzazione sanitaria e sociale, ma ne incrementerà la flessibilità, privilegiando
l’efficienza, l’efficacia e l’integrazione sul territorio con un evidente (e non
trascurabile!) riscontro economico sia per il servizio Sanitario sia per il paziente.
Servizi così strutturati sono indispensabili soprattutto nei piccoli centri, dove la
Farmacia è spesso l’unico presidio sanitario sempre accessibile.
Data ricevimento: 30/09/2016 23:36:24
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Massimo Di Muzio
Page 95 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 100
Tematica:
15 - Contributi extra
Titolo:
BURDEN OF DISEASE E COSTI ASSISTENZIALI DEI PAZIENTI CON EPATITE
C NELLA REGIONE PIEMONTE – 2015 VS 2014
Autori:
S.Calabria*, L.Dondi*, A.Pedrini*, E.Rossi^, R.Rielli^, L.Giorni**, N.Martini*°
Affiliazioni:
* CORE - Collaborative Outcome REsearch (a partner CINECA), Bologna --- ^ CINECA - Dip. Sanità,
Bologna; **Regione Piemonte - Assistenza farmaceutica integrativa e protesica, Torino --- ° Drugs &
Health, Roma
Introduzione Nel panorama delle iniziative in tema di nuova governance dell’assistenza
farmaceutica e, piu’ in generale, della sostenibilità complessiva del SSN, l’Epatite C
e scopo:
ed il suo elevato peso economico, legato al costo dei nuovi trattamenti, rappresenta
un tema centrale. Nella prospettiva di valutazione dei costi assistenziali della
patologia nella realtà clinica, in linea con i principi del nuovo sistema di garanzia dei
LEA, è stata sviluppata un’analisi descrittiva della popolazione con epatite C nella
regione Piemonte, prima e dopo l’entrata in commercio dei nuovi antivirali ad azione
diretta (DAAs).
Materiali e
Metodi:
Dai flussi amministrativi della Regione Piemonte (circa 4,6 milioni di assistibili)
raccolti nel database ARCO, è stata condotta un’analisi trasversale per confrontare
l’assistenza farmaceutica, ospedaliera e specialistica ambulatoriale/diagnostica tra
gli anni 2014 e 2015. La coorte con HCV è stata selezionata a partire dalla
farmaceutica specifica, dalle diagnosi di ricovero (scheda di dimissione ospedaliera)
e dall’esenzione per patologia cronica.
Risultati:
Da popolazioni simili (circa 4,6 milioni), sono individuate prevalenze (circa 0,36%) e
distribuzione per sesso e età (crescente con gli anni) simili. Il consumo di farmaci
specifici è aumentato da 4,8% a 7,6% trattati/coorte nel 2015, soprattutto
Sofosbuvir (55% trattati con farmaci specifici, per €49.675/trattato), e la spesa
media/trattato è quadruplicata (7.009€ vs 27.845€). Ribavirina resta la più prescritta
tra gli specifici (89% vs 86%). La percentuale di ricoverati è simile (circa 17%).
Leggermente aumentata la spesa media/utilizzatore di prestazioni specialistiche nel
2015 (circa 86% utilizzatori/coorte). Nel 2015, è cresciuto il peso dei farmaci
(63%/spesa totale; 1.122€ vs 2.914€ pro capite, ∆(15-14) 160%) e la spesa pro
capite totale è aumentata del 65% (2.806€ vs 4.616€).
Conclusione: Il trattamento dell’epatite C rappresenta un elevato burden economico per il SSN,
ma anche un’importante possibilità di recupero per il paziente. Questa analisi
trasversale orientata all’analisi dell’assistenza complessiva al paziente con epatite
C, realizzata in un contesto regionale, può aiutare a migliorare la governance
sanitaria e supportare le decisioni cliniche ed economiche per una nuova gestione
integrata della malattia.
Data ricevimento:
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Calabria Silvia
Page 96 of 97
ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016
Abstract ammessi per la sessione POSTER
ABSTRACT N°: 101
Tematica:
15 - Contributi extra
Titolo:
CRONICITA' E COSTI ASSISTENZIALI INTEGRATI: LE DIFFERENZE DI
GENERE
Autori:
S.Calabria*, L.Dondi*, A.Pedrini*, N.Martini°*
Affiliazioni:
* CORE - Collaborative Outcome REsearch (a partner CINECA), Bologna --- ° Drugs & Health, Roma
Introduzione Il SSN si sta orientando verso una programmazione per profili di patologia,
abbandonando l'impostazione dei tetti di spesa farmaceutica, ospedaliera e
e scopo:
specialistica ambulatoriale. Il Piano Nazionale della Cronicità e la definizione dei
nuovi LEA confermano l’esigenza di monitorare l'intero processo assistenziale, con
attenzione alle popolazioni specifiche. In questo contesto è stata sviluppata
un’analisi descrittiva delle differenze tra donne e uomini nelle diverse età, all’interno
della popolazione generale e in relazione a diverse patologie croniche.
Materiali e
Metodi:
L’analisi è stata condotta a partire dal database ARCO, che raccoglie Real World
Data relativi ai farmaci rimborsati dal SSN, ai ricoveri ospedalieri ed alle prestazioni
specialistiche ambulatoriali/diagnostiche, su una popolazione totale di circa 9,5
milioni di assistibili (campione rappresentativo nazionale) e su specifiche coorti di
malati cronici di Diabete, di Osteoporosi e che hanno avuto un evento di Sindrome
Coronarica Acuta (SCA) per l’anno 2014.
Risultati:
La popolazione (51,3% femminile) ha pesato nel 2014 sul SSN soprattutto per
ospedalizzazioni (48%) e farmaceutica (29%): 1.714€ pro capite totali. Le trattate
con diabete (donne 56‰ vs uomini 62‰) a 20-50 anni sono la metà rispetto ai
trattati, a fronte di spese simili. Le ricoverate, in media tre volte i ricoverati (31% vs
11%), pesano meno per le ospedalizzazioni (1.240€ vs 1.487€). Per SCA (donne
1,3‰ vs uomini 2,8‰), la differenza tra sessi è notevole in tutte le età, in particolare
gli uomini ricoverati sono più costosi (1.219€ vs 940€). Gli uomini con osteoporosi
(donne 46,2‰ vs uomini 3,6‰) sono più trattati (2,9% vs 0,8%) a 40-49 anni e più
ricoverati a tutte le età (trend uguale). I costi pro capite totali sono, anche in questo
caso, più alti per gli uomini (4.184€ vs 2.314€).
Conclusione: Il database ARCO ha messo in luce interessanti differenze di genere e per età
relative a malattie di importanza sempre attuale. Nella presa in carico e nel
monitoraggio delle patologie croniche più rilevanti, il SSN dovrà quindi tener conto di
tali differenze per assicurare appropriatezza ed economicità dell'assistenza.
Data ricevimento:
lunedì 7 novembre 2016
Primo Autore: Calabria Silvia
Page 97 of 97
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