CONGRESSO SIFACT 2016 VOLUME DEGLI ABSTRACT ACCETTATI PER LA SESSIONE POSTER DEL CONGRESSO Pubblicazione web sul sito www.sifact.it PRESENTAZIONE Le esperienze documentate in questo volume di abstract congressuali confermano l’importanza e il valore di una professione che è, e deve essere sempre più, parte attiva ed integrante dei processi di governance dell’assistenza sanitaria. Questa partecipazione, integrata e condivisa con altri professionisti della salute, favorisce le alleanze e le sinergie utili al miglioramento del servizio e permette di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili. Gli attuali paradigmi valutativi e decisionali nella sanità pubblica, oggetto di analisi e discussione in ambito congressuale, si sviluppano e si completano nelle numerose esperienze pubblicate in questo volume. Molti dei lavori presentati descrivono infatti interventi di carattere multidisciplinare e multisettoriale, imprescindibili per i processi di governance. L’uso di nuove tecniche diagnostico – terapeutiche è spesso associato ad una valutazione critica della reale utilità dell’intervento. Se la proposta d’uso di una costosa tecnologia può essere giustificata a fronte di nuove- talvolta risolutive- opportunità di diagnosi/cura, occorre tenere in conto che si agisce in un contesto di risorse limitate. Una scelta che non segua rigorose dimostrazioni di costo/efficacia, genera - a volte inevitabilmente- disuguaglianze/ disomogeneità, sottraendo risorse da altri settori. L’impegno di SIFaCT e dei suoi soci per ottenere informazioni ed analisi atte a garantire equità nelle cure è confermato dagli oltre 100 contributi scientifici trasmessi per il congresso (una media di un abstract ogni 4 iscitti). Gli ambiti di attività / categoria a cui si riferiscono gli abstract pubblicati in questo volume sono quelli classici: Farmaco-epidemiologia, Farmaco-vigilanza e Dispositivo-vigilanza, Galenica clinica, Farmacoeconomia, Informazione e Formazione, etc… E’ da evidenziare però che, se i settori di attività sono noti, le modalità con cui i contributi si sono sviluppati, e le problematiche affrontate, rendono anche originali queste esperienze. Ne danno conto specifico: l’attenzione ai bisogni inevasi, le situazioni di complessità e vulnerabilità, la sostenibilità e la valutazione degli esiti. Vanno pertanto evidenziati i contributi della galenica clinica impiegata per migliorare la cura dei bambini cardiopatici, o la Farmaco-vigilanza / Dispositivo-vigilanza messa in atto per il paziente complesso residente nelle RSA o per il paziente co-infetto HIV/HCV, senza trascurare gli esempi della Farmaco-epidemiologia, che associa l’appropriatezza e/o l’aderenza al trattamento con gli esiti clinici, o la Farmacoeconomia, che esegue l’analisi del costo dei farmaci innovativi per valutare la sostenibilità del sistema di cura/assistenza…. Queste connotazioni indicano un processo di crescita, culturale e professionale, che vede il farmacista protagonista esperto e sensibile ai cambiamenti. Altro dato interessante di questo volume è l’alta percentuale di giovani autori con una mediana di età di 33 anni. I giovani farmacisti aderenti alla nostra società dimostrano di sentirsi coinvolti attivamente nei processi di trasformazione della sanità e di contribuire a garantire un futuro “migliore” al nostro SSN. Ma ora basta presentare il volume e fare citazioni… bisogna passare alla lettura e al confronto. Grazie a tutti i colleghi che, con il loro impegno e contributo scientifico, hanno qualificato e valorizzato non solo SIFaCT e questo IV Congresso Nazionale, ma l’intera categoria di farmacisti ospedalieri e territoriali. Buon congresso! Presidente e Comitati Scientifico ed Organizzatore del Congresso INDICE DEI POSTER N° Poster Titolo Primo Autore Pagina 1 - Farmacia clinica 21 32 48 87 REGISTRI AIFA COME REALE STRUMENTO DEL MONITORAGGIO DELLA SPESA FARMACEUTICA? INTRODUZIONE DEI BIOSIMILARI DI INFLIXIMAB NELLA PRATICA CLINICA: OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ TRATTAMENTO DELL’EPATITE CRONICA C CON I NUOVI ANTIVIRALI AD AZIONE DIRETTA (DAAS): UN’ESPERIENZA DI GOVERNANCE ANDAMENTO DELLA RISPOSTA CLINICA DEI PAZIENTI TRATTATI CON I NUOVI DAA NELL'INFEZIONE DA HCV NELLA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM), E CONSIDERAZIONI SUI POSSIBILI APPROCCI FUTURI DI TRATTAMENTO. Carlotta Lucidi 1 Filomena Piro 2 Appolloni Lucia 3 Mariachiara Rigato 4 Sonia Faoro 5 Restuccia Silvia 6 2 - Oncologia 6 19 40 69 73 SIMULAZIONE DI DOSE-BANDING PER I FARMACI DEI REGIMI CHEMIOTERAPICI UTILIZZATI NEL CARCINOMA COLON-RETTO (FOLFOX E FOLFIRI) IN UN OSPEDALE DEL VENETO TERAPIE ANTIBLASTICHE INIETTABILI NON SOMMINISTRATE: MONITORAGGIO DEI RESI AL CENTRO COMPOUNDING DELLA FARMACIA DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA DESENSIBILIZZAZIONE: COME PREVENIRE LE REAZIONI DI INTOLLERANZA AL PACLITAXEL? TERAPIE ORALI NEL CARCINOMA MAMMARIO E RENALE: PERCEZIONE DI EFFICACIA E TOLLERABILITA' DA PARTE DEL PAZIENTE IL PROCESSO DI ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI STERILI NEL LABORATORIO GALENICO DI FARMACIA OSPEDALIERA RIVISTO CON L’AUSILIO DELLA METODOLOGIA PDCA O CICLO DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO Federica Todino Pierpaolo Coringrato Laura Casorati 7 8 9 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza 12 VALUTAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE IN PAZIENTI CON EPATITE C 30 DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: STUDIO DELLA SICUREZZA NELLA EX USL 4 DI PRATO 38 43 46 47 52 65 71 L’IMPATTO DEL FARMACISTA CLINICO NELLA SEGNALAZIONE DELLE SOSPETTE REAZIONI AVVERSE A FARMACI (ADRS): L’ESPERIENZA DEL REPARTO DI ONCOLOGIA MEDICA DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA ANALISI DELLA SEGNALAZIONE DI REAZIONI AVVERSE DA FARMACI EFFETTUATA DALLA U.O. FARMACEUTICA DELLA EX USL4 PRATO – PRIMO SEMESTRE 2016 TRATTAMENTO DI UNA CORTE DI PAZIENTI CO-INFETTI HIV/HCV CON I NUOVI ANTIVIRALI AD AZIONE DIRETTA (DAAS) NEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA: IL PROBLEMA DELLE INTERFERENZE TRA FARMACI E RISCHIO DI ADR. PAZIENTI COMPLESSI IN RSA E FARMACOVIGILANZA ANALISI DI UN PROGETTO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA (MIRA) IN UNA U.O. DI GERIATRIA ALLA LUCE DEI CRITERI DI BEERS E STOPP ATTIVITÀ DEL FARMACISTA OSPEDALIERO IN DISPOSITIVOVIGILANZA (DV): PANORAMA DELLA EXUSL4 PRATO VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEGLI EVENTI IPOGLICEMICI CON ACCESSO AL PRONTO SOCCORSO E APPROCCI TERAPEUTICI IN GRADO DI LIMITARE IL RISCHIO DI QUESTO EVENTO AVVERSO Antonella Nappi Caterina Sgromo 10 11 Grilli Donatella 12 Cristina Galloni 13 Pensalfine Giulia 14 Cristina Rolando Giulia Dusi Cristina Galloni 15 16 17 Elettra Padovano 18 Federica Locchi 19 Mario Giuffrida 20 4 - Sperimentazione clinica e comitati etici 37 I DISPOSITIVI MEDICI E LA SPERIMENTAZIONE CLINICA: L’ESPERIENZA DEL POLICLINICO S. ORSOLA – MALPIGHI. 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni 3 13 17 MONITORAGGIO SPESA FARMACI IN DISTRIBUZIONE DIRETTA ANALISI DEI CONSUMI DEI NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO) - APIXABAN, DABIGATRAN E RIVAROXABAN - NEL DISTRETTO CL1 E NEL DISTRETTO CL2: CONFRONTO TRA I DUE DISTRETTI PRESCRIZIONI ONCOLOGICHE OFF-LABEL: MONITORAGGIO NELL’ UNITÀ FARMACI ANTIBLASTICI DELL’ AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA L’EVOLUZIONE DELLA TERAPIA ANTIPSICOTICA NELL’ULTIMO DECENNIO: DALL’ANALISI DEL DATO ALLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE 18 ANTIPSICOTICI LONG ACTING: AIUTANO LA CONTINUITÀ TERAPEUTICA? 23 LA GESTIONE DEI MEDICINALI NON DISPONIBILI NEL TERRITORIO NAZIONALE DA PARTE DELLA SOC "ASSISTENZA FARMACEUTICA" DELL'AZIENDA PER L'ASSISTENZA SANITARIA Carmela Oriolo Roberta Di Turi Roberta Di Turi Laura Santarossa 21 22 23 24 N°5 (AAS5) "FRIULI OCCIDENTALE" 27 31 44 53 54 57 58 59 61 67 77 94 99 L'EROGAZIONE DEI FARMACI RICLASSIFICATI (EX-OSP2) IN DISTRIBUZIONE PER CONTO (DPC) - L'ESPERIENZA DELL'AAS5 "FRIULI OCCIDENTALE" DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI NELLA EX ASL4 DI PRATO MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI DEI FARMACI IN DPC DOPO L'INTRODUZIONE DI NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE. ANALISI FARMACO EPIDEMIOLOGICA IN GERIATRIA: RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STUDIO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA IMPIEGO DI FARMACI ANTI-VEGF NEL TRATTAMENTO DELL'EDEMA MACULARE: ANALISI DEI DATI DEI REGISTRI AIFA NELL'AUSL ROMAGNA L’IMPIEGO DEI FARMACI BIOLOGICI A LIVELLO REGIONALE E DELLE SINGOLE AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL): OMOGENEITÀ E DIFFERENZE I FARMACI BIOLOGICI NEL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIE INFIAMMATORIE AUTOIMMUNI: QUALE È LO SPAZIO TERAPEUTICO OCCUPATO DAI NUOVI FARMACI? FARMACOEPIDEMIOLOGIA DEI FARMACI BIOLOGICI: PRIMO STEP CONOSCITIVO PER UNA FARMACOVIGILANZA ATTIVA ANTIBIOTICI AD ALTO IMPATTO MICROBIOLOGICO: ANALISI DESCRITTIVA DELLE RICHIESTE MOTIVATE PRESSO L’OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO DI MILANO FARMACI INTRAVITREALI NELLE MALATTIE RETINICHE: APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E ADERENZA ALLA TERAPIA PER I FAMACI RANIBIZUMAB E AFLIBERCEPT PRESSO LA ASST NORD MILANO. LA TERAPIA INTRAVITREALE DELL’EDEMA MACULARE DIABETICO: ANALISI DELL’ADERENZA E DEI COSTI ASSISTENZIALI NELL’ULSS 15 DEGENERAZIONE MACULARE SENILE ESSUDATIVA: ANALISI DELL’ADERENZA E DEGLI ESITI DELLA TERAPIA CON ANTI-VEGF ESTRARRE I DATI DAI REGISTRI AIFA E’ POSSIBILE? PROPOSTA DI UN PROGETTO CONDIVISO Raffaela Drigo Caterina Sgromo Rolando Cristina Lorenzo Di Spazio Lucia Rossi Andrea Logreco Felice Simiele Marco Spinosi Francesca Cammalleri Matteo Piras Edoardo Perin Riccardo Bertin Di Sarra Francesca 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie 1 IL CLINICO E IL FARMACISTA NEL MANAGEMENT DEL TRATTAMENTO DELL’ANEMIA NELL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA: UN’ALLEANZA DI SUCCESSO 2 LA VARIABILITÀ PRESCRITTIVA DELLE EPOETINE NEI CENTRI DIALISI DI UNA ASL ROMANA 7 8 9 14 15 24 34 39 41 LA GESTIONE DEI FARMACI PER LA RETE HCV: MONITORAGGIO E OTTIMIZZAZIONE DELLA SPESA NEL P.O. S.ELIA – ASP CL ANALISI COSTO/ EFFICACIA NELL’IMPIEGO DI IPILIMUMAB IN 21 CENTRI ONCOLOGICI ITALIANI ESPERIENZA DEL CENTRO TAO DELLA ASST DI VIMERCATE NELLA PREVENZIONE DI EVENTI CEREBROVASCOLARI IN PAZIENTI AFFETTI DA FIBRILLAZIONE ATRIALE: ANALISI FARMACOECONOMICA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEI NUOVI FARMACI IMMUNOSTIMOLANTI PER IL MELANOMA AVANZATO CREAZIONE DI UNA BANCA DATI PER LA GESTIONE DEI RIMBORSI AIFA DEI FARMACI ONCOLOGICI GESTITI DALL’ AUSL DI BOLOGNA. LAMIVUDINA EQUIVALENTE NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA HIV: MANTENIMENTO DELL’EFFICACIA E RIDUZIONE DEI COSTI. MODELLO DI ANALISI PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO CLINICO E ORGANIZZATIVO IN ONCOLOGIA: L’ESEMPIO DEL K MAMMELLA PRESSO L’OSPEDALE DI TRENTO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA - L’USO DEI FARMACI BIOLOGICI PER IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA DI CROHN E DELLA COLITE ULCEROSA: COME GARANTIRE L’INNOVAZIONE TERAPEUTICA E LIMITARE L’INCREMENTO DELLA SPESA CON L’APPROPRIATEZZA E L'USO DEI BIOSIMILARI. ANALISI DI FARMACOUTILIZZAZIONE DEI FARMACI PER LA SCLEROSI MULTIPLA NELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA 50 CONFEZIONAMENTO NON OTTIMALE DEI FARMACI ONCOLOGICI: COSTI AGGIUNTIVI 62 RICADUTE DELLA DONAZIONE DI FARMACI AD UN CENTRO DI ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI CARCINOMA PROSTATICO ORMONOREFRATTARIO: ANDAMENTO PRESCRITTIVO PRESSO L’AUSL DI BOLOGNA. PREVENZIONE DA OCCLUSIONI E INFEZIONI DEI CVC TUNNELLIZZATI PER EMODIALISI: BUDGET IMPACT ANALYSIS SULL'USO DI LOCK MISTO EPARINA E UROCHINASI NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI. PERCORSO DI INTRODUZIONE NELLA PRATICA CLINICA, MONITORAGGIO DEL PROFILO FARMACOECONOMICO E GESTIONE DELLE EMERGENZE EMORRAGICHE NELL’AZIENDA ULSS 13. 63 75 84 89 BIOSIMILARI COME STRUMENTO DI SOSTENIBILITÀ: L’ESPERIENZA DELL’ULSS7 Anna Bianca Calzona Anna Bianca Calzona Marco Cicoira Vera Damuzzo Valeria Gentile Alberto Russi Caputo Rosaria Rossella Moscogiuri Alessandra Pasqualini 38 39 40 41 42 43 44 45 46 Giulia Busa 47 Alessia Salvador Annalisa Campomori Maria Font Caputo Rosaria Chiara Della Costanza Giovanna Barin Gemma Lanzo 48 49 50 51 52 53 54 7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome 10 11 55 76 79 ATTITUDES, BELIEFS AND DISPOSAL PRACTICES WITH REGARDS TO UNUSED OR EXPIRED MEDICATIONS PERSISTENZA IN TERAPIA CON FARMACI BIOLOGICI IN SPONDILOARTRITI PRESSO UN CENTRO HUB DELLA RETE REUMATOLOGICA PUGLIESE. DATI PRELIMINARI ESPERIENZE DI REAL-LIFE ASSOCIATE ALL’USO DI SIMEPREVIR E SOFOSBUVIR, CON O SENZA RIBAVIRINA, NEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI AFFETTI DA EPATITE C, GENOTIPO 1 O 4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO INFETTIVO BATTERICO-VIRALE IN PAZIENTI AFFETTI DA ARTRITE REUMATOIDE O SPONDILOARTRITI ANALISI DELLE REAZIONI ALLERGICHE LOCALI O INFUSIONALI CAUSATE DAI FARMACI BIOLOGICI PER POLIARTRITI Marco Chiumente Michela Santoro Rossella Moscogiuri Michela Santoro Michela Santoro 55 56 57 58 59 8 - Galenica clinica 22 28 29 ALLESTIMENTO GALENICO DI CANNABIS INFIORESCENZE NEL SERVIZIO DI FARMACIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO CENTRALE DI TARANTO ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI ORALI IN AMBITO PEDIATRICO: UN'EFFICIENTE OPPORTUNITÀ? SIROLIMUS GEL GALENICO PER IL TRATTAMENTO DI ANGIOFIBROMI DEL VOLTO IN SCLEROSI TUBEROSA: CASE-REPORT DI UN PAZIENTE PEDIATRICO DI DIFFICILE GESTIONE CLINICA 33 NUOVI TRATTAMENTI PER LE COLITI DISTALI IN PAZIENTI NON RESPONSIVI 35 PREPARAZIONI GALENICHE IN CARDIOLOGIA PEDIATRICA: LA SINERGIA TRA CLINICI E FARMACISTI OSPEDALIERI PER MIGLIORARE LA CURA DEI BAMBINI 66 LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN FORME ORALI NELL'ETÀ NEONATALE E PEDIATRICA 78 82 93 VALUTAZIONE DEI PREPARATI GALENICI MAGISTRALI A BASE DI CANNABINOIDI ALLESTITI PRESSO IL LABORATORIO GALENICO DELLA USL SUD EST TOSCANA ZONA GROSSETO TELEANGECTASIA EMORRAGICA EREDITARIA (HHT) CON SANGUINAMENTO CRONICO SEVERO: MALATTIA RARA IN TRATTAMENTO OFF-LABEL CON BEVACIZUMAB LA GALENICA CLINICA PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE E LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI IN SANITÀ: SVILUPPO DI UN PROGETTO DI CENTRALIZZAZIONE ALLESTIMENTO SACCHE PER NPT ULSS7 E ULSS8. Rossela Moscogiuri Maria Rita Magrì Daniele Mengato Giorgio Temporin Lorenzo Di Spazio Sophia Kath. Lai Emilia Falcone Laura Casorati Giovanni De Rosa 60 61 62 63 64 65 66 67 68 9 - Logistica e gestione risorse 51 86 PROGETTO PILOTA DI TRACCIATURA DI DISPOSITIVI MEDICI IN SALA OPERATORIA: IL RUOLO DEL FARMACISTA OSPEDALIERO LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEI PROCESSI LOGISTICI DI APPROVVIGIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI (DM) NELL’ AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA VERONA (AOUI-VR) Lorenzo Di Spazio Chiara Tonolli 69 70 11 - Risk management e sicurezza del paziente 88 LA LETTERA DI DIMISSIONE OSPEDALIERA COME STRUMENTO DI REVISIONE FARMACOLOGICA: STUDIO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO Laura Zorzi 71 12 - Informazione e formazione 25 74 81 83 GLI ADOLESCENTI E L’USO DEI FARMACI: DESCRIZIONE DELLE CONOSCENZE E DEI DUBBI DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI SUL MONDO DEL FARMACO TERAPIA ONCOLOGICA ORALE: ELABORAZIONE DI INFORMATIVE A TEMA PER MIGLIORARE LA COMPLIANCE DEL PAZIENTE A DOMICILIO SITO WEB DELLA FARMACIA: STRUMENTO INDISPENSABILE D’INFORMAZIONE PER TUTTE LE UNITÀ OPERATIVE – LINK/ RCP E RICHIESTA FARMACI TANTI DATI DI REAL WORLD SU ADERENZA E SICUREZZA DEI NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI: QUAL'E' L'INFORMAZIONE CORRETTA? Daniele Mengato Laura Casorati Laura Casorati Verena Niederwanger 72 73 74 75 13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni 49 60 72 98 ULTRASUONI E RADIOFREQUENZA PER LA COAGULAZIONE VASALE E LA DISSEZIONE TISSUTALE IN CHIRURGIA: UN’ANALISI SULL’APPROPRIATEZZA DI UTILIZZO NELL’AOSP DI BOLOGNA. PERCORSO DI VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO DI SISTEMI DI NEUROSTIMOLAZIONE SPINALE (SPINAL CORD STIMULATION - SCS) NEL TRATTAMENTO PALLIATIVO DEL DOLORE BENIGNO NON ALTRIMENTI CONTROLLABILE NELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO – REGIONE VENETO MONITORAGGIO DELL’APPROPRIATEZZA CLINICA E DELL’ADERENZA ALLE RACCOMANDAZIONI REGIONALI NELL’IMPIEGO DI SISTEMI DI MEDICAZIONE A PRESSIONE NEGATIVA (TERAPIA A PRESSIONE NEGATIVA, TPN) PRESSO L’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO – REGIONE VENETO ANALISI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DALLE COMMISSIONI TERAPEUTICHE AZIENDALI RELATIVE AGLI ANNI 2014-2015 Pierfranco Ioan 76 Erika Vighesso 77 Erika Vighesso 78 Mariassunta Miscio 79 14 - Appropriatezza prescrittiva PDTA (PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE) DEL PAZIENTE CON FERITE DIFFICILI DELL’AUSL-BOLOGNA (AUSLBO): AUDIT DI APPROPRIATEZZA GESTIONALE E CLINICA DELLE MEDICAZIONI AVANZATE IN ASSISTENZA DOMICILIARE Valentina Valastro 16 UTILIZZO CORRETTO E SICURO DEI PPI: AZIONI DI MONITORAGGIO PER FAVORIRE L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E RAZIONALIZZARE LA SPESA. Federica Locchi 20 IPILIMUMAB, VEMURAFENIB, DABRAFENIB NEL TRATTAMENTO DEL MELANOMA MALIGNO LOCALMENTE AVANZATO O METASTATICO: AUDIT CLINICO Carolina Bertipaglia 82 36 GOVERNO DELLA SPESA FARMACEUTICA E MEDICINA GENERALE: MODELLI DI INTERAZIONE A CONFRONTO NELL’AREA DI BOLOGNA. Marco Manzoli 83 LA RICONCILIAZIONE TERAPEUTICA IN MEDICINA GENERALE – L’ESPERIENZA IN AAS5 “FRIULI OCCIDENTALE” APPROPRIATEZZA DI PACEMAKER E DEFIBRILLATORI: AUDIT CLINICO IN ELETTROFISIOLOGIA Barbara Basso Victor Mario Conte Francesca Cammalleri Laura Casorati Rossella Moscogiuri 5 42 45 64 INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DELLE TERAPIE ANTIBIOTICHE 68 APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: L’INFORMATIZZAZIONE COME STRUMENTO 70 85 90 91 92 95 96 97 LEGGE 648/96 E OFF-LABEL: MIGLIORAMENTO DELL'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA NEL DIPARTIMENTO ONCO-EMATOLOGICO DELLA ASL TARANTO MONITORAGGIO AZIENDALE PRESSO LA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM) DELLE PRESCRIZIONI DI STATINE NELL'AMBITO DEI PROJECT-WORK DI QUADRANTE PER L'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DELLE STESSE. IL PROFILO ASSISTENZIALE DELLA POPOLAZIONE CON DIABETE NELL’AZIENDA SANITARIA DI ROVIGO APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DEI PPI: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO COMMISSIONE MULTIDISCIPLINARE PER L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO L’ESPERIENZA DELL’ULSS9 –TREVISO NEL PDTA SULL’EDEMA MACULARE DIABETICO ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA E MANUALE AZIENDALE PER IL “SELF-TESTING INR” IN FARMACIA: PROGETTO PILOTA IN TELEMEDICINA “INRETE”: SELF-TESTING IN FARMACIA AREA VASTA 3 - REGIONE MARCHE. INNOVAZIONE E REALTÀ SOCIALE. Mariachiara Rigato Gianni Bregola Gianni Bregola Gianni Bregola Camilla Ferracini Massimo Di Muzio Massimo Di Muzio 80 81 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 15 – Contributi extra BURDEN OF DISEASE E COSTI ASSISTENZIALI DEI PAZIENTI CON EPATITE C NELLA REGIONE PIEMONTE – 2015 VS 2014 CRONICITA' E COSTI ASSISTENZIALI INTEGRATI: LE DIFFERENZE DI GENERE Silvia Calabria Silvia Calabria 96 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 21 Tematica: 1 - Farmacia clinica Titolo: REGISTRI AIFA COME REALE STRUMENTO DEL MONITORAGGIO DELLA SPESA FARMACEUTICA? Autori: C. Lucidi, C. Bertipaglia, S. Restuccia, A.M. Guarguaglini , P. Fiacchi, C. Puggioli Affiliazioni: Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Introduzione A partire dal 2005 sono stati introdotti i Registri di monitoraggio AIFA come strumento di governance per l’appropriatezza prescrittiva, per la trasferibilità dei e scopo: risultati degli RCTs e per il monitoraggio della spesa di farmaci innovativi e ad alto costo. AIFA prevede il rimborso economico di alcuni farmaci condividendo con le Ditte Farmaceutiche insuccesso/successo terapeutico tramite accordi finanziari (cost-sharing, capping, payback), o accordi di outcome (Pbr, success fee, risksharing). Scopo del lavoro è rilevare il trend dei rimborsi e valutare se tale strumento permette di effettuare proiezioni di budget e stime di riutilizzo delle risorse. Materiali e Metodi: I dati sono stati estratti dal Registro AIFA e dal DB erogazione diretta e Log80. Data la complessità del sistema dei rimborsi a partire dal 2015 è stato attivato un contratto di 30 h settimanali per un farmacista dedicato a seguire l’intero processo. Il farmacista, attraverso il monitoraggio degli accordi finanziari o basati sull’outcome, controlla l’intero processo previsto dalla normativa: registrazione del paziente, prescrizione e dispensazione del farmaco, chiusura del trattamento. Il sistema genera informaticamente il rimborso in base all’accordo negoziale e il farmacista, previa verifica e validazione della richiesta di rimborso (RDR) e di pagamento (PDP) implementa un DB Access Aziendale per la tracciabilità economica di bilancio. Risultati: Ad oggi sono attivi 59 accordi finanziari che coinvolgono 37 molecole per 28 indicazioni terapeutiche. L’unico farmaco con accordo finanziario concluso è il bortezomib rimasto attivo per 6 anni (2009-2015). Nella nostra Azienda i pazienti trattati con fine trattamento sono 460, le molecole oggetto di rimborso sono 37 corrispondenti a 149 RDR generate da inizio 2013 con la nuova piattaforma. Il rimborso per l’anno 2013 è stato di 17.454 euro, per il 2014 di 138.037 euro, per il 2015 si attendono 1.055.055 euro e per i primi 8 mesi del 2016 si prevede il rientro di 813.894 euro. Conclusione: La nuova piattaforma permette una puntuale rilevazione dei rimborsi, con recupero di risorse economiche. La gestione rimborsi risulta complessa per l’elevata eterogeneità degli accordi negoziali e per l’attività di controllo sull’intero processo da parte del farmacista. Gli accordi negoziali consentono il contenimento della spesa, la riduzione dell’incertezza del rapporto costo-efficacia del prodotto e l’utilizzo appropriato di terapie innovative. Punto critico è il lungo periodo di monitoraggio e della contrattazione negoziale; è auspicabile che i dati raccolti dal Registro, già dopo qualche anno, siano sufficienti per permettere una rinegoziazione del prezzo. Data ricevimento: 14/09/2016 12:29:42 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Carlotta Lucidi Page 1 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 32 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 1 - Farmacia clinica Titolo: INTRODUZIONE DEI BIOSIMILARI DI INFLIXIMAB NELLA PRATICA CLINICA: OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ Autori: F.Piro*, F.Tombari*, A.Stancari*, L.Bruno*, C.Puggioli* Affiliazioni: *Farmacia Clinica Policlinico S.Orsola-Malpighi Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Introduzione Nelle linee di programmazione per gli anni 2015-2016, nell'ambito del contenimento della spesa ospedaliera, la regione Emilia Romagna ha posto per le aziende e scopo: sanitarie obiettivi diversificati per l'utilizzo dei biosimilari includendo quello dell'infliximab. Sulla base di tale obiettivo, in attesa della gara regionale, in Area Vasta è stato attivato un contratto ponte che ha visto l’aggiudicazione di uno dei due biosimilari in commercio. A partire da luglio 2015 il prodotto è stato reso disponibile in farmacia per la prescrizione. L'obiettivo è valutare l'impatto e le criticità dell'introduzione del biosimilare nella pratica clinica in tutte le aree (reumatologia,gastroenterologia, dermatologia), l'adesione alle direttive regionali e la valorizzazione del risparmio economico conseguito. Materiali e Metodi: Si è attivato un tavolo aziendale con i clinici per analizzare le criticità su alcune indicazioni terapeutiche registrate in scheda tecnica in assenza di studi specifici. Inoltre è stato condiviso l'utilizzo del biosimilare nei pazienti naive, lasciando al medico la valutazione dello shift per i pazienti in trattamento. Si sono analizzate le prescrizioni dal 01/07/15 al 31/12/15 e dal 01/01/16 al 31/08/16 rispetto agli obiettivi regionali del 10% del consumo di biosimilare sul totale per il 2015 e del 30% per il 2016. I dati sono stati elaborati con un database in access. Si sono valutati i consumi dell’originator vs il biosimilare nei naive vs i pazienti totali ed è stata fatta un'analisi della spesa sostenuta e del risparmio conseguito Risultati: Negli ultimi 6 mesi del 2015 sono stati trattati 127 pazienti: l’80% con l’originator e il 20% con il biosimilare. La spesa complessiva è stata di 636.240 euro e l’utilizzo del biosimilare ci ha permesso un risparmio del 7%. Nei pazienti naive (pari al 25% del totale) l’utilizzo del biosimilare è stato del 81%. Il cambio di terapia tra originator e biosimilare si è verificato per 5 pazienti. Nei primi 8 mesi del 2016 sono stati trattati 147 pazienti. Il consumo del biosimilare è salito al 48% e quello dell’originator è sceso al 52% vs il 2015, la spesa complessiva è stata di 780.930 euro con un risparmio di circa il 22%. I pazienti naive (pari al 33% del totale) sono stati trattati con il biosimilare nell’88% dei casi e in 3 pazienti è stato effettuato lo shift. Conclusione: Le iniziali criticità sono state in gran parte superate e l’utilizzo del biosimilare nella nostra Azienda ha avuto un trend in aumento nei pazienti naive,con anche una quota di pazienti in cui è stato registrato lo shift. Tali risultati hanno permesso il pieno raggiungimento degli obiettivi regionali. Tuttavia permane la resistenza di alcuni prescrittori, in particolare in area dermatologica. Un'altra criticità può essere rappresentata dall’esito della recente gara regionale che ha aggiudicato il lotto in concorrenza al prodotto biosimilare diverso da quello in uso, determinando un possibile problema clinico e gestionale per la garanzia della continuità terapeutica. Data ricevimento: 14/09/2016 18:37:40 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Filomena Piro Page 2 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 48 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 1 - Farmacia clinica Titolo: TRATTAMENTO DELL’EPATITE CRONICA C CON I NUOVI ANTIVIRALI AD AZIONE DIRETTA (DAAS): UN’ESPERIENZA DI GOVERNANCE Autori: L. Appolloni*, G. Pensalfine*, M. Morotti*, M. Taglioni**, C. Puggioli* Affiliazioni: * Farmacia Clinica, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna --- ** Governo Clinico, Qualità, Formazione Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna Introduzione Nel 2014 i DAAs hanno rivoluzionato il trattamento dell’HCV per alti tassi di SVR e tollerabilità. Allo scopo di governare l’accesso alle terapie, la Regione Emilia e scopo: Romagna ha adottato linee di indirizzo “Nuovi DAAs nella terapia dell’epatite C cronica”, prevedendo di trattare in via prioritaria cirrotici e pz dei criteri 2,3,5,6 per i quali un ritardo potrebbe avere una prognosi negativa. Fornisce indicazioni per orientare i clinici nella scelta del miglior trattamento in base a:tipologia di pz, schemi con miglior rapporto costo-opportunità.E’ stato poi realizzato un Piano Terapeutico informatizzato(PT-SOLE) per la raccolta dati. Scopo del lavoro è valutare l’adesione alle linee di indirizzo RER nei pz con criterio 1, G1/G4, e i parametri clinici di tutti i criteri di eleggibilità AIFA. Materiali e Metodi: Fonte dati per la valutazione dell’adesione alle linee di indirizzo regionale sono i PTSOLE e il DB-erogazione diretta. Per i dati clinici e diagnostici sono stati consultati DB clinici aziendali (eRis-Exprivia e DB Analisi di laboratorio). Strumento di valutazione l’audit clinico che ha coinvolto clinici, Governo Clinico, farmacista. La popolazione è costituita da pz di G1,2,3,4. La valutazione costo-opportunità ha considerato gli schemi di 124 pz(criterio AIFA 1-G1,4)arruolati tra lug-dic 2015. La valutazione dell’aderenza ai criteri AIFA è stata condotta su 560pz (gen-set 2015), considerando i parametri clinici e diagnostici. Risultati: A)Analisi costo/opportunità: 121/124pz (98%) sono aderenti alle linee di indirizzo RER. B)Aderenza ai criteri AIFA: Criterio1 vs HCC: N=40(PT-SOLE).Il referto TAC/RMN eseguite prima della terapia evidenzia: HCC non attivo(N=20),dubbio/non attivo(N=11)-tot 31/40(78%vs valore riferimento >90%),HCC attivo(N=9). Criterio1 con cirrosi ChildC: N=2/408. Criterio 2: N.1/27pz con SOF aveva una VFG Conclusione: I risultati dell’audit confermano che da parte dei clinici è stata data priorità dei trattamenti in base al criterio di urgenza clinica scelti anche in base al rapporto costo/opportunità.Sulla totalità dei trattati, si rileva una corretta rispondenza ai valori degli standard di riferimento per i diversi criteri AIFA,ad eccezione dei pz con HCCCriterio 1. La nostra esperienza supporta l’importanza del confronto con i prescrittori e di un sistema di monitoraggio efficace per la verifica dei comportamenti prescrittivi.Ciò è particolarmente necessario quando l’accesso alle terapie può essere garantito solo ad alcune categorie di pz,in un contesto di sostenibilità economica sempre più difficile. Data ricevimento: 15/09/2016 18:13:13 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Appolloni Lucia Page 3 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 87 Tematica: 1 - Farmacia clinica Titolo: ANDAMENTO DELLA RISPOSTA CLINICA DEI PAZIENTI TRATTATI CON I NUOVI DAA NELL'INFEZIONE DA HCV NELLA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM), E CONSIDERAZIONI SUI POSSIBILI APPROCCI FUTURI DI TRATTAMENTO. Autori: M. Rigato*, C. Fruttero°°, M. Tabone^, C. Porretta Serapiglia°°, V. Tagini°°, A.L. Gasco° Affiliazioni: * Scuola di Specializzazione di Farmacia Ospedaliera - Università degli Studi di Torino; --- °° SC Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano; --- ^ SC Gastroenterologia AO Ordine Mauriziano;--- ° Direttore SC Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano Introduzione L'infezione da HCV può cronicizzare evolvendosi a livello epatico in fibrosi, poi in cirrosi e nei casi più gravi in epatocarcinoma (HCC). La terapia per HCV prevedeva e scopo: in passato l'utilizzo di interferone, ribavirina (RBV) e i primi DAA (Directly Acting Antivirals) boceprevir e telepravir, che presentano diversi effetti collaterali (EC). Da fine ‘14 in Italia sono disponili i nuovi DAA, che hanno un profilo di sicurezza migliore, una durata di terapia ridotta (3-6 mesi), ed una risposta virologica sostenuta (SVR) che tende al 100%, rispetto alle precedenti terapie. Lo scopo del lavoro è presentare l'andamento clinico dei pazienti (pz) trattati da marzo ’15 fino a maggio '16 nella AO OM. Materiali e Metodi: Sono stati analizzati i dati clinici di pz trattati con i nuovi DAA fino a maggio '16 (sia usi compassionevoli che medicinali acquistati dopo l'immissione in commercio). I dati della negativizzazione dell'HCV-RNA alla fine del trattamento sono stati ricavati dal dato riportato per singolo pz nel registro AIFA; mentre i dati dell'eradicazione alla 12 wk (SVR 12wk), degli EC e del follow up a 6 mesi dopo la fine del trattamento, sono stati raccolti in un database aziendale dedicato, aggiornato dal clinico e dal farmacista. Risultati: In 15 mesi sono stati trattati 100 pz. Il 61% era maschio, l'età media era maggiore nelle femmine (66 vs 58 anni). C'è una maggiore prevalenza del genotipo 1 (1a 10% e 1b 54%), seguito dal 2 (15%), 3 (14%) e 4 (7%). Il 72% dei pz aveva un grado F4 di fibrosi (cirrosi iniziale), il 21% era F3 (fibrosi avanzata) e 7 presentavano Linfoma Non-Hodgkin NHL epato-correlato. A fine trattamento il 98,6% dei pz aveva negativizzato HCV-RNA e il 97,4% ha avuto una SVR 12wk. Gli EC più frequenti sono stati astenia e cefalea. Una pz è stata trattata 2 volte perché non-responder alla 3D Abbvie. Relativamente agli EC, si è verificato 1 caso di anemia grave da RBV, 2 pz hanno interrotto la terapia, rispettivamente per ascite e per febbre, e al follow up ci sono state 2 asciti e 3 nuovi casi di HCC. Conclusione: Nel 98% dei casi trattati si è rilevata una SVR 12wk, ed un profilo di EC migliore rispetto alle precedenti terapie. Secondo l'algoritmo di trattamento per HCV di AIFA, sono stati trattati i pz più gravi (F4, F3 o con NHL epato-correlato). Al follow up sono emersi 3 nuovi casi di HCC in pz F4, cioè il 3% dei pz totali e il 2% degli F4. In Italia l'incidenza di HCC in pz con HCV F4 è l'1%, mentre quella da noi registrata è maggiore, pur evidenziando che si trattava di pz con malattia avanzata la cui evoluzione a HCC è stata indipendente dalla SVR. Alla luce di questo dato, parrebbe preferibile trattare prima i pz fibrotici per cercare di ridurre l'evoluzione naturale dell'infezione a HCC. Data ricevimento: 30/09/2016 17:30:05 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Mariachiara Rigato Page 4 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 6 Tematica: 2 - Oncologia Titolo: SIMULAZIONE DI DOSE-BANDING PER I FARMACI DEI REGIMI CHEMIOTERAPICI UTILIZZATI NEL CARCINOMA COLON-RETTO (FOLFOX E FOLFIRI) IN UN OSPEDALE DEL VENETO Autori: S. Faoro*, L. Agnoletto*, R. Redelotti** Affiliazioni: *UOC FARMACIA, AZIENDA ULSS 17 MONSELICE (PD) --- **UOC ONCOLOGIA, AZIENDA ULSS 17 MONSELICE (PD) Introduzione Per il calcolo del dosaggio dei farmaci antitumorali i clinici utilizzano la superficie corporea (BSA). Di recente alcuni autori hanno messo in discussione tale metodo e, e scopo: tra le alternative in studio, è stata suggerito l'utilizzo della Dose Standardizzata ad intervalli o bande (Dose-banding). La Dose-banding è un metodo in cui, previo accordo tra il farmacista e i prescrittori, il dosaggio prescritto di farmaci citotossici sono arrotondati in dosi standard che non devono superare il 5% della dose prescritta. Nel Regno Unito la North of England Cancer Network (NECN) ha stilato delle linee-guida per la Dose-Banding della chemioterapia. Sulla base dei principi di queste linee-guida l’obiettivo di questo lavoro è calcolare le dosi standard dei farmaci citotossici utilizzati per il trattamento Materiali e Metodi: Sono stati considerati i seguenti farmaci: 5-fluorouracile bolo ed elastomero, oxaliplatino, irinotecan. Dalla Cartella clinica informatizzata in uso presso il nostro ospedale sono stati estratti in un file excel i dati delle terapie allestite nel periodo gennaio 2015-giugno 2016. I dati considerati sono: la dose mg/mq, il principio attivo, la specialità, lo schema terapeutico, il dosaggio prescritto/somministrato. Sulla base delle linee-guida NECN è stato calcolato il valore relativo al 5% di ogni dosaggio somministrato e per ciascun farmaco è stata calcolata la dose standard con arrotondamento entro quest’ultimo valore Risultati: Nel periodo gennaio 2015-giugno 2016, sono stati preparati n.702 boli di fluorouracile, n.481 elastomeri 46 ore di fluorouracile, n. 139 sacche di irinotecan e n. 542 sacche di oxaliplatino. Sulla base delle indicazioni della linee guida NECN le principali dosi standard estrapolate dalle dosi effettive prescritte per fluorouracile bolo sono 590-650-700-750-800-950 mg (84% dosi prescritte), per fluorouracile elastomero 3600-3800-4000-4200-4600 mg (86% dosi prescritte), per irinotecan 210-240-290-320 mg (81% dosi prescritte), per oxaliplatino 125-140-160-180-240 mg (87% dosi prescritte). La stabilità chimico-farmaceutica dei farmaci diluiti per tutti i dosaggi standard indicati è di 14 giorni Conclusione: I risultati di questo lavoro confermano la fattibilità dell’applicazione della dose standardizzata ai regimi chemioterapici utilizzati nel carcinoma colon-retto che includono i farmaci fluorouracile, oxaliplatino e irinotecan (FOLFOX e FOLFIRI). Nell’ottica di ottimizzare la produttività, migliorare l'organizzazione della preparazione e ridurre i tempi di attesa della terapia da parte del paziente l’applicazione della dose standard andrebbe considerata soprattutto se la centralizzazione dell’allestimento delle terapie oncologiche avviene in una dimensione di area provinciale Data ricevimento: 01/09/2016 16:55:13 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Sonia Faoro Page 5 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 19 Tematica: 2 - Oncologia Titolo: TERAPIE ANTIBLASTICHE INIETTABILI NON SOMMINISTRATE: MONITORAGGIO DEI RESI AL CENTRO COMPOUNDING DELLA FARMACIA DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA Autori: S. Restuccia(*), C. Bertipaglia(*), A.M. Guarguaglini(*), M. Meneghello(*), A. Stancari(*), P. Fiacchi(*), C. Puggioli(*) Affiliazioni: (*) Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Introduzione A partire dal 2007 presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna l’allestimento delle terapie antiblastiche iniettabili è stato centralizzato presso il Centro e scopo: Compounding della Farmacia al fine di garantire qualità e sicurezza degli allestimenti e ridurre gli scarti dei farmaci e quindi i costi. Le terapie antiblastiche, in quanto galenici magistrali, sono formulazioni personalizzate che presentano stabilità limitate (ore o giorni); pertanto, in caso di mancata somministrazione, si rischia di dover eliminare la terapia inutilizzata. Scopo del presente lavoro è monitorare i resi delle terapie antiblastiche da parte delle UU.OO. nel I semestre del 2016, stimare i costi degli sprechi e mettere in atto degli accorgimenti che consentano di ridurre il n° dei resi non somministrati. Materiali e Metodi: In seguito all’aumento del n° di terapie antiblastiche allestite e rese perché non somministrate, si è deciso di monitorare il fenomeno predisponendo, in condivisione con i clinici, un modulo cartaceo dedicato alla restituzione delle terapie antiblastiche iniettabili in cui l’operatore sanitario (medico, infermiere) specifica, oltre al farmaco reso, la motivazione della mancata somministrazione. Sono state raccolte le schede e trasferiti i dati in un database Access per le successive elaborazioni. Il monitoraggio considera solo le terapie standard; si ritengono pertanto escluse le terapie sperimentali ed i farmaci sottoposti a uso compassionevole. Risultati: Nel I semestre 2016 sono state rese 201 terapie (1% degli allestimenti totali) relative a 131 pazienti. Per 17 pazienti (13%) è stato reso più di 1 ciclo di terapia. Il 15% dei resi ha riguardato farmaci ad alto costo sottoposti a registro di monitoraggio AIFA. Tra le motivazioni si è registrato che il 34% (69) dei resi è dovuto a “condizioni cliniche non correlate alla terapia”, nel 23% (46) non è stata riportata alcuna motivazione, mentre nel 3% (6) dei casi è stata individuata una sospetta reazione avversa a farmaci che non ha prodotto segnalazioni di ADR. Il valore economico complessivo dei resi è stato di 57.320 euro, di cui sono stati recuperati 9.663,124 euro (17% del totale) corrispondenti a 40 terapie (20%) che è stato possibile riutilizzare per altri pazienti. Conclusione: Nell’ambito di un percorso condiviso e strutturato con i clinici, la tracciabilità delle terapie antiblastiche rese ha consentito di raccogliere un numero consistente di dati e di quantificare sia gli sprechi che il recupero economico derivante dal riutilizzo delle terapie non somministrate. Tali risultati saranno oggetto di discussione con le UU.OO. al fine di fare ipotesi di riorganizzazione delle attività e mettere in campo delle azioni correttive che, attraverso la valutazione clinica preventiva del paziente, un’attenta programmazione delle terapie più critiche, possano contribuire ad evitare il più possibile l’allestimento di terapie che poi non verranno somministrate. Data ricevimento: 14/09/2016 10:05:12 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Restuccia Silvia Page 6 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 40 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 2 - Oncologia Titolo: DESENSIBILIZZAZIONE: COME PREVENIRE LE REAZIONI DI INTOLLERANZA AL PACLITAXEL? Autori: F.Todino*, M.Serena**, V.Damuzzo**, F.Disarra*, F.Tasca*, A.Palozzo* Affiliazioni: *Farmacia Ospedaliera, Istituto Oncologico Veneto-IRCCS, Padova --- **Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Università di Padova Introduzione L'Istituto Oncologico Veneto è certificato Comprensive Cancer Center e, grazie all'attenzione da sempre rivolta alle patologie femminili (es.: tumore della mammella e scopo: e tumori ginecologici), è stato premiato con i Tre Bollini Rosa da parte dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. Il paclitaxel è un farmaco ampiamente utilizzato in queste patologie ma può essere scarsamente tollerato a causa di reazioni di ipersensibilità e di altre reazioni avverse (ADR). Queste provocano interruzioni di trattamento e potenziale riduzione di efficacia nella terapia. Alcuni studi indicano che adottando un protocollo di desensibilizzazione al paclitaxel si potrebbe migliorarne la tollerabilità e l'aderenza al trattamento. L’obiettivo del progetto è di valutare l’efficacia di questo protocollo. Materiali e Metodi: Per ridurre la variabilitá fra schemi, ci si è focalizzati nei trattamenti a schema paclitaxel 175mg/mq + carboplatino 6mg/AUC q3w utilizzato nel tumore all'ovaio. Nelle pazienti intolleranti il protocollo di desensibilizzazione differisce dallo standard per una premedicazione ad alte dosi di desametasone , per la riduzione della velocità di infusione e per il frazionamento della dose di paclitaxel. (Picard, Clin Rev Allergy and Immunol, 2015). Attraverso l’analisi delle cartelle cliniche delle pazienti in trattamento abbiamo valutato la persistenza in terapia nel protocollo standard vs desensibilizzazione da agosto 2015 ad agosto 2016. Risultati: Delle 52 pazienti trattate con lo schema carboplatino + paclitaxel q3w, 34 hanno terminato tutti i cicli prescritti, 8 sono ancora in trattamento ed 10 non hanno concluso la terapia a causa di allergia o intolleranza grave. Per 4 di queste pazienti è stata effettuata una segnalazione in Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF). Tali eventi hanno portato all'introduzione del trattamento di desensibilizzazione, che ha permesso al 100% delle pazienti intolleranti di portare a termine la terapia prevista. Solo per 1 paziente si è preferito cambiare schema terapeutico piuttosto che iniziare il protocollo desensibilizzante. Tra le pazienti con trattamento ongoing, 1 segue la desensibilizzazione. Conclusione: I dati presentati, seppur calcolati su un piccolo campione, hanno evidenziato la reale efficacia del protocollo di desensibilizzazione in pazienti intolleranti che non avrebbero potuto concludere tutti i cicli di terapia prevista. Tali risultati hanno portato alla recente introduzione di un protocollo desensibilizzante anche per le pazienti candidate a ricevere paclitaxel 80 mg/mq settimanale per il tumore alla mammella. Se il metodo desensibilizzante si dimostrasse efficace anche per questo schema, che presenta un numero di pazienti trattate circa doppio rispetto all'associazione carboplatino-paclitaxel, la sua applicazione potrebbe essere estesa anche ad altri farmaci/schemi di terapia. Data ricevimento: 15/09/2016 13:07:24 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Federica Todino Page 7 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 69 Tematica: 2 - Oncologia Titolo: TERAPIE ORALI NEL CARCINOMA MAMMARIO E RENALE: PERCEZIONE DI EFFICACIA E TOLLERABILITA' DA PARTE DEL PAZIENTE Autori: P.Coringrato, A.Cantoni, R.Santeramo, M.Cavalera, S.Antonacci, A.Chielli Affiliazioni: P.Coringrato, A.Cantoni, R.Santeramo) Università degli studi di Bari; (M.Cavalera, S.Antonacci, A.Chielli. Area Farmaceutica ASL Bari. Introduzione Le terapie oncologiche orali rappresentano una realtà diffusa nell’utilizzo domiciliare. I pazienti affetti da malattie croniche concomitanti possono presentare e scopo: rischio di interazioni ed effetti collaterali non sempre registrati dai clinici. Scopo del presente lavoro è verificare la percezione di efficacia/tollerabilità da parte dei pazienti. Materiali e Metodi: Nel periodo tra dicembre 2015 e maggio 2016 è stato sottoposto ai pazienti un questionario comprendente tutte le possibili interazioni dei farmaci realmente erogati con quelli potenzialmente assunti (fonte Micromedex), nonchè domande sulla loro percezione di efficacia/tollerabilità. Sono state valutate le diverse tipologie di trattamento per il carcinoma mammario e il carcinoma renale. Sono stati reclutati i 73 pazienti e sono stati analizzati 51 questionari. Risultati: I pazienti con Ca-mammario sono stati 40:i pazienti che hanno ritenuto il farmaco intollerabile sono il 16.66% per everolimus,il 50% per vinorelbina,il 37.5% per capecitabina,il 5.6% per fulvestrant.I pazienti che hanno valutato il farmaco efficace ma poco tollerabile sono il 33.33% per everolimus,il 12.5% per capecitabina mentre quelli che hanno ritenuto il farmaco efficace sono stati il 25% per lapatinib e il 16.6% per fulvestrant.Quest’ultimo è stato ritenuto inefficace dal 5.6% dei pazienti.I pazienti con Ca-renale sono stati 11:quelli che hanno ritenuto il farmaco efficace ma poco tollerabile sono stati il 60% per pazopanib e il 33.33% per sunitinib;il 50% dei trattati con everolimus lo ha ritenuto efficace;il trattamento è stato sospeso dal 33.33% di pazienti trattati con sunitinib. Conclusione: Tra tutti i pazienti affetti da carcinoma mammario il 57,5% ha ritenuto la propria terapia efficace e ben tollerata mentre quelli affetti da carcinoma renale sono stati il 54,5%. La terapia orale rappresenta quindi un' opportunità per i pazienti oncologici incidendo significativamente sulla qualità di vita, infatti anche le interazioni riportate hanno riguardato solo 1 paziente con carcinoma mammario e 2 pazienti con carcinoma renale risultando poco rilevanti. Data ricevimento: 27/09/2016 20:39:07 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Pierpaolo Coringrato Page 8 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 73 Tematica: 2 - Oncologia Titolo: IL PROCESSO DI ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI STERILI NEL LABORATORIO GALENICO DI FARMACIA OSPEDALIERA RIVISTO CON L’AUSILIO DELLA METODOLOGIA PDCA O CICLO DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO Autori: L.Casorati, F.Catalano, C.D.Premoli, D.Ferla, M.G.Ottoboni, L.Bertone, D.Ubbiali, E.Pelliccioli, E.Bergarmini,S.Gnesi, M.Savoldelli Affiliazioni: U.O. Farmacia ASST di Crema Introduzione Per assicurare la conformità di preparazioni sterili allestite presso un Laboratorio Galenico di Farmacia, agli standard di qualità prefissati, in riferimento alla e scopo: normativa vigente in materia, è necessario validare il processo asettico di allestimento attraverso saggi microbiologici da effettuare sull’ambiente, sul processo produttivo sterile e sugli operatori. Grazie alla metodologia PDCA (Plan, do, check, act) dopo aver individuato le criticità della nostra realtà operativa, si è pianificata l’azione correttiva sviluppando un processo di miglioramento con indicatori di processo e di risultato. Materiali e Metodi: Come convalida del processo produttivo asettico, lo strumento più indicato è il test di simulazione Media Fill Test. Tale strumento consiste nel simulare le fasi di lavorazione, includendo quelle critiche e nel sottoporre gli allestimenti risultanti dal test a saggio di sterilità secondo FU (assenza di aerobi, anaerobi, miceti, endotossine). La operazione di simulazione deve essere effettuata da ogni operatore in tre momenti diversi della giornata di produzione (all’inizio, a metà e alla fine del processo produttivo). Il primo passo è stato individuare il fornitore della metodica ricercata attraverso procedura di gara, il secondo passo definire il percorso interno di fattibilità a noi più congeniale Risultati: La necessità di integrare il percorso previsto per la realizzazione del test, con le nostre peculiarità operative e di sistema (carico di lavoro, numero degli operatori coinvolti e livello di professionalità degli stessi, allestimento con l’ausilio di apparecchiatura dedicata), ha portato alla redazione di istruzioni operative interne condivise che definiscono i criteri, la frequenza, le modalità, gli strumenti e le responsabilità. L’adozione di azioni per standardizzare i risultati così come il monitoraggio e la misurazione delle azioni di miglioramento, attraverso anche la registrazione documentale dei risultati, hanno dato conferma della qualità del prodotto erogato e della professionalità degli operatori coinvolti nel realizzarlo Conclusione: Un’organizzazione ed i suoi fornitori devono essere interdipendenti e un rapporto di reciproco beneficio migliora le capacità di creare valore e genera stimolo ad un miglioramento continuo Data ricevimento: 29/09/2016 16:31:51 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Casorati Page 9 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 12 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: VALUTAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE IN PAZIENTI CON EPATITE C Autori: A.Nappi, M.Spatarella Affiliazioni: Farmacia Ospedale “D. Cotugno”, AORN dei Colli, Napoli Introduzione Le terapie innovative per l’HCV, come da normativa, sono soggette a monitoraggio addizionale per migliorare il profilo rischio/beneficio. Obiettivo di tale studio è stato e scopo: verificare, nel primo periodo di gestione dei nuovi farmaci, la tipologia e la gravità delle sospette reazioni avverse (ADRs) per approfondire nella real-life la tollerabilità di tali farmaci. Materiali e Metodi: Dopo aver inserito le ADR all’interno della RNF, sono state estratte quelle dal 01 marzo 2015 al 31 maggio 2016 con l’obiettivo di analizzare e confrontare quelle inserite dal responsabile di farmacovigilanza dell’Azienda Ospedaliera con quelle regionali e nazionali. Dalla RNF sono state estratte le ADR legate ai singoli farmaci, ma in coerenza con le associazioni utilizzate nei trattamenti, sono state poi elaborate e valutate per schemi terapeutici. Tale elaborazione per associazione è stata effettuata utilizzando un data-base. Risultati: Estrapolate 1347 segnalazioni, elaborate in: 1022 nazionali, 221 regionali, 154 aziendali. Le ADR provengono maggiormente da pazienti che assumono SOF con RBV (23% nazionali, 22% regionali, 24% aziendali). I pz con ADR sono 55% M e 45% F, età media 64 anni. Segnalano maggiormente medici ospedalieri (64% nazionali, 81% regionali, 79% aziendali). ADR “non grave” (54% nazionali, 53% regionali, 47% aziendali), seguita da “altra condizione clinicamente rilevante” (25% nazionali, 26% regionali, 39% aziendali). Le ADR che hanno determinato come esito “decesso” sono state il 3% (35 pz su 1017). La SOC maggiormente osservate è patologie del sistema emolinfopoietico (32%). Conclusione: Nel primo anno di gestione di tali terapie il trend di segnalazioni è risultato in crescita, grazie anche alla collaborazione del farmacista ospedaliero con l’infettivologo. Nella nostra realtà su 1368 pazienti trattati l’ 11% hanno presentato ADR. Si può concludere che questi farmaci presentano un buon profilo di tollerabilità. Data ricevimento: 12/09/2016 11:05:38 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Antonella Nappi Page 10 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 30 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: STUDIO DELLA SICUREZZA NELLA EX USL 4 DI PRATO Autori: C. Sgromo, A. Anichini, M. C. Burla, V. Cappellini, C. Galloni, E. Landi, F. Lorusso, A. L. Marigliano, S. Mazzoni, M. Pittorru, F. Rimoli Affiliazioni: Farmacia Ospedaliera, Ospedale S. Stefano di Prato Introduzione Gli agenti antivirali ad azione diretta nei confronti di HCV (direct antiviral agentsDAAs) promettono l’eradicazione del virus bloccando la storia naturale della e scopo: malattia epatica. Contenendo principi attivi non presenti in medicinali autorizzati in Europa alla data del 1 gennaio 2011, i DAAs sono sottoposti a monitoraggio addizionale per 5 anni dall’ AIC, a ulteriore garanzia della sicurezza del prodotto nella fase post-marketing. Si tratta di un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio attraverso la segnalazione di ogni sospetta ADR che si verifichi dall'AIC. Per tali ragioni le U.O. Farmaceutica e Politiche del Farmaco e Malattie Infettive dell’Ospedale di Prato hanno ritenuto necessaria un’analisi dei dati della real-life, per migliorare la safety nell’uso di tali farmaci. Materiali e Metodi: La valutazione dei dati è stata effettuata nel periodo compreso tra l’inizio della terapia e il trimestre successivo al termine del trattamento (febbraio 2015-marzo 2016). Per far emergere le sospette ADRs ai DAAs sono stati necessari una stretta collaborazione con i clinici del reparto di Malattie Infettive, l’analisi delle cartelle cliniche dei pazienti arruolati in terapia, l’utilizzo di un database molto dettagliato, lo studio della letteratura scientifica e delle più recenti Linee guida. È stato anche organizzato un corso di aggiornamento rivolto a medici e infermieri argomentando sulle possibili interazioni tra i farmaci per le confezioni HIV-HCV per promuovere la massima sicurezza ed efficacia nell'ambito del loro impiego. Risultati: I pazienti che ritiravano i DAAs di II generazione alla farmacia ospedaliera di Prato erano 147 per un totale di 152 trattamenti intrapresi: Dal nostro studio emerge la segnalazione di 7 sospette ADR a farmaco su 76 trattamenti valutabili, di cui: a) 2 reazioni relative a casi di edema: 1 caso di edema generalizzato, 1 caso di edema e arrossamento del volto e del collo, non febbre, né prurito; né sintomi generali, né dispnea. b) 5 casi di mancata efficacia clinica: -4 pz con cirrosi di cui: 2 con epatocarcinoma e HCV genotipo 1b avevano ricevuto trattamento con sofosbuvir+simeprevir (12 settimane); 2 con HCV 3 trattati con sofosbuvir+ribavirina (12 settimane); -1 con fibrosi avanzata (F3) e HCV genotipo 1a trattato con daclatasvir+sofosbuvir (24 settimane). Conclusione: Nel 9% dei trattamenti esaminati si è verificata una sospetta ADR a DAAs di II generazione. Il 93% dei pazienti ha risposto alla terapia presentando risposta virologica sostenuta a 12 settimane dalla fine del trattamento Sarà opportuno proseguire il monitoraggio dell’uso di tali farmaci per consolidare i dati ottenuti nella real-life. In un tale scenario il farmacista ospedaliero ricopre il ruolo fondamentale di garante della sicurezza e dell’efficacia d’impiego dei farmaci attraverso la stretta collaborazione con i clinici di reparto e il monitoraggio stretto dei pazienti in trattamento. Data ricevimento: 14/09/2016 15:11:24 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Caterina Sgromo Page 11 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 38 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: L’IMPATTO DEL FARMACISTA CLINICO NELLA SEGNALAZIONE DELLE SOSPETTE REAZIONI AVVERSE A FARMACI (ADRS): L’ESPERIENZA DEL REPARTO DI ONCOLOGIA MEDICA DEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA Autori: D.Grilli*, F.Gelsomino*, F.Massari*, B.Angelelli*, M.Tognetto*, S.Restuccia**, C.Bertipaglia** C.Puggioli**, A.Ardizzoni* Affiliazioni: * Oncologia Medica, Policlinico S.Orsola-Malpighi – Bologna;--- ** Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi – Bologna Introduzione In ambito oncologico il tasso di segnalazione spontanea delle sospette reazioni avverse a farmaci (ADRs) risulta inferiore rispetto quello riscontrato per altre classi e scopo: di farmaci a causa della tossicità attesa dei trattamenti chemioterapici, con conseguente “sottosegnalazione”. L’obiettivo principale di questo lavoro è quello di incrementare le segnalazioni di ADR sospette nella Rete Nazionale di Farmacovigilana (RNFV), prestando particolare attenzione ai farmaci utilizzati nell’ambito di Expanded Access (EAP)/uso compassionevole (CU), ai farmaci soggetti a Registro di monitoraggio AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) o sottoposti a monitoraggio addizionale il cui profilo rischio/beneficio non è stato ancora definito a pieno. Materiali e Metodi: A maggio 2015 la figura del farmacista clinico è stata introdotta nel reparto di Oncologia Medica del Policlinico di Bologna per supportare il clinico nelle attività di farmacovigilanza. Nel periodo Maggio 2015-Agosto 2016 sono stati monitorati n°30 farmaci tra cui inibitori delle tirosin chinasi, anticorpi monoclonali, chemioterapici e agenti immunoterapici. Le ADRs sono state raccolte dal farmacista di reparto e successivamente inserite nella RNFV per poi essere analizzate in base alla tipologia di reazione avversa, la gravità, le azioni intraprese a seguito dell’evento e l’esito. Infine sono stati confrontati i dati del 2015 con quelli del 2014, anno in cui non era prevista in reparto la figura del farmacista clinico. Risultati: Da maggio 2015 ad Agosto 2016 sono state segnalate 102 ADRs relative a 67 pazienti con età media di 62 anni. In 65 casi (64%) si tratta di farmaci sottoposti a EAP/CU, in 19 casi (18%) a Registro di monitoraggio AIFA. 69 (68%) ADRs sono state non gravi, 33 (32%) di tipo grave, di cui 22 come “altra condizione clinicamente rilevante”, 10 “ospedalizzazione” e 1 “decesso”. Nel 51% dei casi il farmaco non è stato sospeso, nel 25% il trattamento è stato interrotto, nel 16% sospeso temporaneamente e nell’8% è stata ridotta la dose. E’ stata riportata: risoluzione completa ADR nel 45% dei casi, miglioramento nel 23%, reazione invariata nel 31% e 1 decesso.Le ADRs effettuate da maggio 2014 ad aprile 2015 in assenza del farmacista sono state 5, dato che evidenzia un significativo underreporting. Conclusione: Nella nostra esperienza l’introduzione della figura del farmacista clinico nel team del reparto di Oncologia ha avuto un ruolo fondamentale nel monitoraggio della tossicità dei farmaci e nella segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci oncologici. Sulla base dei nostri risultati, sarebbe interessante estendere il monitoraggio a tutti i farmaci oncologici comunemente utilizzati nella pratica clinica allo scopo di riuscire a delineare un profilo di sicurezza ed efficacia più completo di farmaci, come gli oncologici, che spesso sono introdotti in commercio sulla base di studi clinici di breve durata e condotti su un numero limitato di pazienti. Data ricevimento: 15/09/2016 12:06:38 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Grilli Donatella Page 12 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 43 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: ANALISI DELLA SEGNALAZIONE DI REAZIONI AVVERSE DA FARMACI EFFETTUATA DALLA U.O. FARMACEUTICA DELLA EX USL4 PRATO – PRIMO SEMESTRE 2016 Autori: C. Galloni, M.C. Burla, C. Ceccarelli, S. Mazzoni, C. Sgromo, V. Cappellini, E. Landi, F. Lorusso, A. L. Marigliano, M. Pittoru, M. Puliti, F. Rimoli, S. Toccafondi, L. Viligiardi, A. Anichini Affiliazioni: Ex USL4 Prato UOC Farmaceutica e Politiche del Farmaco; Università degli Studi di Firenze- Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera Introduzione Il 02/07/2012 è diventata operativa la direttiva europea 2010/84/UE in materia di Farmacovigilanza (FV). Secondo stime della Commissione Europea il 5% degli e scopo: accessi in ospedale sono dovuti a reazioni avverse (ADRs) e il 5% dei pazienti già ricoverati presenta una ADR. Inoltre, le ADRs sono al quinto posto tra le cause di morte in ospedale. Pertanto, si è reso necessario intervenire sulle normative in vigore fondamentalmente, con cambiamenti che tendono ad aumentare l’efficacia, la rapidità e la trasparenza degli interventi di farmacovigilanza L’obiettivo di questo lavoro è stato analizzare le segnalazioni di ADRs pervenute nel primo semestre 2016 presso la USL4 Prato. Materiali e Metodi: Il sistema di segnalazione spontanea, prevede l’inserimento delle schede di ADRs all'interno della Banca Dati Ministeriale. Prima dell’inserimento il farmacista responsabile della Farmacovigilanza deve verificare la completezza delle schede di segnalazione ricevute dai vari reparti contattando, quando necessario, il segnalatore. Da ogni scheda sono stati raccolti: codice d’inserimento, data della sospetta ADRs, gravità, sesso ed età paziente, esito, specialità medicinale coinvolta, segnalatore ed eventuale follow-up. Risultati: Le segnalazioni spontanee di sospetta ADR pervenute e inserite nel database ministeriale nel periodo in esame sono 178. Il tasso di segnalazione risulta di 70 segnalazioni/100000 abitanti superando ampiamente il gold standard OMS (15/100000 nei 6 mesi). Le reazioni considerate gravi rappresentano il 29% sul totale, dato sovrapponibile a quello stabilito dalle linee guida. La maggior parte delle segnalazioni è distribuito nella fascia di età over65 (59%) e appartiene al sesso femminile (55%). Le segnalazioni sono pervenute quasi esclusivamente dai medici ospedalieri (98%) e, il restante 2%, è ripartito equamente fra MMG, Pediatri e farmacisti sensibili al problema della FV. Conclusione: La collaborazione attiva e costante tra segnalatori e farmacisti responsabili della FV permette di sensibilizzare gli operatori sanitari verso una reale cultura della Farmacovigilanza. Data ricevimento: 15/09/2016 15:33:58 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Cristina Galloni Page 13 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 46 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: TRATTAMENTO DI UNA CORTE DI PAZIENTI CO-INFETTI HIV/HCV CON I NUOVI ANTIVIRALI AD AZIONE DIRETTA (DAAS) NEL POLICLINICO S. ORSOLA-MALPIGHI DI BOLOGNA: IL PROBLEMA DELLE INTERFERENZE TRA FARMACI E RISCHIO DI ADR. Autori: G.Pensalfine*, D.Mazza*, L.Appolloni*, L.Badia2, M.S.Romio*, M.Morotti*, C.Puggioli* Affiliazioni: *. Farmacia Clinica, Policlinico S. Orsola-Malpighi,Bologna 2. Malattia Infettive, Policlinico S. OrsolaMalpighi,Bologna Introduzione La co-infezione HIV/HCV riguarda circa il 15-30% dei pz HIV+ e contribuisce ad aumentare insieme ad altri fattori l'incidenza del danno epatico. Le terapie per HCV e scopo: con i nuovi DAAs, escludendo l’impiego dell’ interferone (IFN) e riducendo le interazioni con la HAART (Highly Active Anti-Retroviral Therapy), presentano rilevanti vantaggi sia sotto il profilo della tollerabilità che della sicurezza. Lo scopo del lavoro è quello di analizzare lo scenario terapeutico dei pz co-infetti per individuare possibili interazioni tra le varie classi di farmaci ed ampliare la conoscenza sull’uso dei DAAs considerando la limitata esperienza clinica per la loro recente immissione in commercio. Materiali e Metodi: Per valutare i trattamenti dei pz co-infetti, seguiti presso gli ambulatori delle Malattie Infettive del Policlinico è stato creato un database (DB) in cui sono stati inseriti i dati relativi alle terapie con DAAs: in prima linea, iniziate dopo trattamento con IFN+RBV (duplice terapia) o IFN+RBV+IP (triplice terapia), ritrattamenti dopo fallimento e gli switch terapeutici della HAART estratti dal DB-Erogazione Diretta. Sono stati inoltre inclusi i parametri relativi al genotipo virale (G1, G1a, G1b, G2, G3, G4) elaborati dal Piano Terapeutico regionale informatizzato (PT-SOLE) e le Reazione Avverse (ADRs) inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF). L’analisi considera i pz trattati con DAAs nel periodo gen2015-ago2016. Risultati: I pz co-infetti sono N=65, di cui trattati in precedenza con IFN+RIBA 31%(N=20) e con IFN+RBV+IP 3%(N=2), arruolati al trattamento con DAAs: 34%(N=22) SOF/LDP (12-G1a, 3-G1b, 1-G3, 6-G4), 29%(N=19) DCV+SOF(G3), 18%(N=12) SOF(5-G1a, 7-G3), 17%(N=11) PTVr/OBV+DSV(8-G1a, 3-G1b) e 1%(N=1) PTVr/OBV(G4). Lo switch terapeutico della HAART è stato effettuato in N=18pz prima di iniziare i DAAs e per N=5pz in corso di terapia con DAAs per insorgenza di ADR non gravi. Nei 65pz si sono verificate N=10 ADR (7 attese).N=2 gravi:N=1 altra condizione clinicamente rilevante per IRC con DCV+SOF e TDF/FTC/RPV, N=1 pericolo di vita per ascite,iperbilirubinemia con PTVr/OBV+DSV, RBV e TDF/FTC, ATV. I farmaci sospetti in N=4 casi sono DAAs(SOF/LDP, PTVr/OBV±DSV),N=3 RBV e in N=11 HAART(TDF/FTC/RPV, DRV, ATV/r). Conclusione: La precedente terapia con IFN (duplice o triplice) non ha interferito con i DAAs. Nei casi in cui l’ADR si è verificata nei pz senza switch della HAART, tutti assumevano SOF e ATV/r per i quali non c’è evidenza di interazioni. Il cambio della HAART prima di iniziare i DAAs non sembra influenzare le ADR; il 50% si sono verificate in pz in cui la terapia era stata modificata. Dei 65 pz, solo uno ha interrotto il trattamento con DAAs (N=10 ancora in terapia). Nella nostra corte di pz la corretta gestione del setting terapeutico ha permesso di completare la terapia con DAAs anche in pz co-infetti complessi per la co-somministrazione di più classi di farmaci che potrebbero interferire tra loro. Data ricevimento: 15/09/2016 18:08:16 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Pensalfine Giulia Page 14 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 47 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: PAZIENTI COMPLESSI IN RSA E FARMACOVIGILANZA Autori: C.Rolando*, T.Baietto**, R.Baroetto Parisi*, A.Costa Laia*, A.Diarassouba*, A.M.Pasculli*, C.Pietraru* Affiliazioni: *SC Farmacia Territoriale ASL TO4, Chivasso (TO) --- ** Ospedale Civico Città di Settimo Torinese, Deospedalizzazione Protetta Introduzione Le RSA spesso ospitano pazienti particolarmente fragili, con una ridotta autosufficienza psico-fisica, che hanno superato la fase acuta della malattia ma che e scopo: necessitano di un ulteriore periodo di ospedalizzazione a causa delle loro condizioni cliniche. Scopo del progetto è stato di valutare proprio in questi pazienti la sicurezza e l’appropriatezza della politerapia con particolare attenzione alle potenziali interazioni tra farmaci e ai farmaci sconsigliati nell’anziano secondo i criteri di Beers, per identificare le situazioni di rischio evitabile ed evidenziare le condizioni critiche che potrebbero evolvere in reazioni avverse.Ci si è proposto anche di verificare quanto le potenziali interazioni tra farmaci si manifestino realmente nella pratica clinica. Materiali e Metodi: Programma aziendale di farmacovigilanza (FV) attiva, sviluppato come attività di formazione sul campo (gruppo di lavoro).Sono stati inclusi tutti i pazienti ricoverati in RSA in due periodi diversi (ottobre-dicembre 2015 e aprile-giugno 2016), tra i due periodi si sono svolti degli incontri per analizzare e discutere i dati raccolti e condividere i principi di farmacovigilanza. Strumenti operativi: scheda di terapia, Micromedex, Navfarma®,scheda di segnalazione di sospetta reazione avversa (modello AIFA). Risultati: Nel primo periodo i pazienti ricoverati sono stati 110,età media 80 anni(41- 95). Il 24 % era in terapia con 10 o più farmaci; il 30,9%(34/110) assumeva un farmaco sconsigliato secondo Beers;il 33,6% (37/110) era a rischio di interazione maggiore (33,6%).Nel secondo periodo i pazienti erano 97, età media 78 anni(20-97). Il 23% era in terapia con 10 o più farmaci e il 40,3 % assumeva farmaci sconsigliati secondo Beers.Confrontando i due periodi si osserva un lieve aumento nella percentuale di pazienti trattati con un numero di farmaci compreso tra 5 e 9, un aumento in quelli che hanno ricevuto prescrizioni sconsigliate secondo i criteri di Beers e prescrizioni contemporanee di farmaci potenzialmente interagenti Conclusione: L’elaborazione delle schede di terapia ha evidenziato una situazione che si è mantenuta inalterata nei due periodi nonostante gli incontri; non è stata segnalata alcuna ADR né c'è stata una riduzione del numero di farmaci somministrati.Le ragioni di tale fenomeno sono da imputarsi alla particolare criticità dei pazienti ricoverati, per cui è difficile collegare un evento avverso alla terapia farmacologica piuttosto che alla progressione della patologia o al decadimento delle condizioni del paziente.Inoltre si osserva ancora una certa resistenza da parte degli operatori nel considerare la farmacovigilanza un atto medico utile alla pratica clinica. Data ricevimento: 15/09/2016 18:09:52 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Cristina Rolando Page 15 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 52 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: ANALISI DI UN PROGETTO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA (MIRA) IN UNA U.O. DI GERIATRIA ALLA LUCE DEI CRITERI DI BEERS E STOPP Autori: G.Dusi*, L.Di Spazio*, M.Boni**, S.Minervini**, S.Caramatti*, R.Girardello** Affiliazioni: * U.O. Farmacia Ospedale Rovereto --- ** U.O. Geriatria Ospedale Rovereto Introduzione Le reazioni indesiderate da farmaci (ADR) si manifestano frequentemente nell’anziano per una concausa di fattori: la politerapia, la co-morbilità e il processo di e scopo: invecchiamento a carico di organi chiave nel metabolismo ed eliminazione dei farmaci. Per aumentare la sensibilizzazione a questa tematica ed implementare la cultura della segnalazione,nella Geriatria di Rovereto, dal 2010 è stato avviato il progetto M.I.R.A. (Monitoraggio Intensivo delle Reazioni Avverse) basato sull’uso di una scheda dedicata che rileva, per ogni paziente ammesso e/o degente, la reazione indesiderata causa del ricovero o che si è manifestata durante la degenza. Obiettivo di questo poster è focalizzare l’analisi individuando i principi attivi coinvolti e schematizzarli secondo i criteri di Beers e STOPP. Materiali e Metodi: La scheda viene compilata dall’infermiere e validata dal medico all’ingresso del paziente in Reparto (se il ricovero si verifica a causa di una ADR) e/o durante la degenza se si sospetta l’insorgenza di una ADR durante il ricovero. Nel quinquennio 2011-2015 le schede raccolte dall’U.O. di Geriatria sono state 471. Queste sono state progressivamente inserite a livello informatico ed hanno costituito il database oggetto di questa analisi. Risultati: Le schede sistematizzate per principio attivo e/o associazioni hanno evidenziato 451 molecole. Il maggior numero di segnalazioni ha identificato come farmaco responsabile della ADR il warfarin con 49 segnalazioni, seguito da una serie di antibiotici quali ceftriaxone (46), levofloxacina (32), piperacillina/ tazobactam (30), amoxicillina/ clavulanato (10). In 42 casi (9,3%) si trattava di farmaci a rischio di inappropriatezza secondo i criteri di Beers (benzodiazepine, FANS, ticlopidina), in 59 casi (13,1%) erano farmaci a rischio di inappropriatezza secondo i criteri STOPP. Conclusione: I criteri di Beers e STOPP stanno entrando a far parte della cultura geriatrica; in alcune regioni sono stati elaborati dei documenti, fornendo linee di indirizzo per l’appropriatezza prescrittiva nella popolazione anziana. Questo tentativo, nella sua semplicità, ha il pregio di aver introdotto nella normale pratica quotidiana del personale dell’U.O. di Geriatria un’attenzione (che permane dopo 5 anni) alla rilevazione e segnalazione di reazioni indesiderate. Data ricevimento: 15/09/2016 20:03:07 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Giulia Dusi Page 16 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 65 Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: ATTIVITÀ DEL FARMACISTA OSPEDALIERO IN DISPOSITIVOVIGILANZA (DV): PANORAMA DELLA EXUSL4 PRATO Autori: C. Galloni, M.C. Burla, C. Ceccarelli, S. Mazzoni, C. Sgromo, V. Cappellini, E. Landi, F. Lorusso, A. L. Marigliano, M. Pittoru, M. Puliti, F. Rimoli, S. Toccafondi, L. Viligiardi, A. Anichini Affiliazioni: Ex USL4 Prato UOC Farmaceutica e Politiche del Farmaco; Università degli Studi di Firenze- Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera Introduzione La possibilità di una precoce individuazione del rischio legato all'utilizzo dei Dispositivi Medici (DM), si prospetta sempre più come una strategia dove il e scopo: farmacista ospedaliero, come figura responsabile della raccolta e della trasmissione delle segnalazioni di incidente all'Autorità Competente (Ministero della Salute) ed al fabbricante, svolge un ruolo attivo all'interno del sistema di Vigilanza. Nonostante l’impegno a livello ministeriale e regionale, la DV rappresenta però un percorso non ancora completamente consolidato nella pratica ospedaliera. L’obiettivo del progetto era proseguire dei lavori già avviati precedentemente, che avevano migliorato la gestione dei sistemi di vigilanza, sia per i farmaci che per i Dispositivi Medici, così da ottimizzarli ulteriormente. Materiali e Metodi: La situazione aziendale è stata analizzata sia dal punto di vista quantitativo (analizzando il numero di segnalazioni), sia dal punto di vista qualitativo (valutando il livello di conoscenza degli operatori sanitari coinvolti). Campione: operatori sanitari della exUSL4 Prato; Periodo: Gennaio 2015 – Maggio 2016; Dato: Riunioni nei reparti, analisi segnalazioni di Incidente e Reclamo pervenute presso la U.O.C. Farmaceutica di Prato. Risultati: Si sono considerate le 54 segnalazioni raccolte (44 incidenti e 10 reclami) classificate e rappresentate in grafici e tabelle del database aziendale. I dati regionali considerati sono quelli forniti dal Ministero della Salute per l’anno 2015 che, per la Toscana, comprendono 376 segnalazioni di incidente. Basandoci sui soli valori assoluti del 2015, se si escludono le AOU, la ex USL4 Prato si è collocata al terzo posto come numero di segnalazioni. Dal confronto dei dati aziendali registrati nel periodo Gennaio-Maggio 2016 rispetto a quelli dello stesso periodo del 2015 si nota un lieve decremento nel numero di segnalazioni di incidente (-20%) ma anche la presenza di segnalazioni di reclamo (10), non presenti nel 2015. Conclusione: La variazione di tendenza mostrata dai risultati è probabilmente riconducibile all'attività di formazione/informazione che il farmacista ha svolto nei reparti. L’operatore sanitario, debitamente formato e sensibilizzato, può riuscire con maggiore facilità ad individuare le diverse tipologie di evento, eventi che forse prima venivano segnalati erroneamente solo come incidente. In conclusione, un buon sistema di vigilanza a livello aziendale, sia sul farmaco che sui dispositivi, rappresenta l’unico modo per incrementare la sicurezza e la salute dei pazienti e degli operatori sanitari. Data ricevimento: 23/09/2016 15:31:12 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Cristina Galloni Page 17 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 71 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 3 - Farmacovigilanza e dispositivovigilanza Titolo: VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEGLI EVENTI IPOGLICEMICI CON ACCESSO AL PRONTO SOCCORSO E APPROCCI TERAPEUTICI IN GRADO DI LIMITARE IL RISCHIO DI QUESTO EVENTO AVVERSO Autori: E.Padovano*, S.K.Lai**, M.Piras**, F.Cammalleri**, G.Giuliani* Affiliazioni: *UOC Farmacia – Azienda socio sanitaria territoriale (ASST) Nord Milano --- **Scuola di Specializzazione in farmacia Ospedaliera di Milano Introduzione Il trattamento del diabete prevede l’utilizzo di farmaci ipoglicemizzanti il cui effetto collaterale più comune è l’ipoglicemia. Anche l’ipoglicemia iatrogena è una causa di e scopo: morbosità e può essere un fattore limitante nel controllo metabolico del diabete. Episodi ipoglicemici possono mettere in pericolo di vita e possono influire negativamente rispetto all’aderenza alla terapia ipoglicemizzante. L’impatto negativo delle ipoglicemie in termini clinici, sociali ed economici è stato documentato da molti studi, dimostrando la necessità di mettere in atto approcci terapeutici in grado di limitare il rischio di questo evento avverso. Scopo del presente lavoro è quello di verificare l’incidenza e gli esiti di questi episodi che si presentano al Pronto Soccorso (PS). Materiali e Metodi: E’ stata effettuata una indagine retrospettiva sui dati ricavati dal registro del PS dell’Ospedale Bassini della ASST Nord Milano, relativa al periodo 01/01/201231/12/2015. I dati sono stati estratti sulla base degli accessi riferiti agli ICD9, 251.0 “Coma ipoglicemico” e 251.2 “Ipoglicemia non specificata” ed inseriti in forma anonimizzata in un database dedicato. Sono stati utilizzati solo i dati relativi a pazienti di età maggiore o uguale a 45 anni in quanto dati di letteratura suggerivano una scarsa incidenza di questi eventi nei soggetti di età inferiore. Sulla base dei dati anagrafici così raccolti sono state ricercate informazioni sull’eventuale ricovero nel flusso delle SDO. Risultati: Il numero di eventi ipoglicemici che hanno causato un accesso al PS, era costante per ciascun anno del periodo di rilevazione, per un totale di 142. La maggior parte di questi pazienti era in terapia con una o più insuline. La quasi totalità dei pazienti (140) ha ricevuto diagnosi di “ipoglicemia non specificata”, mentre solo 2 pazienti hanno avuto diagnosi di “coma ipoglicemico. Dopo l’accesso in PS, 113 pazienti pari all’80%, sono stati dimessi dopo un periodo di osservazione, mentre 25 sono stati ricoverati e 4 dimessi contro il parere del medico. La fascia interessata è quella fra i 76 e gli 85 anni, con un totale di 64 casi. Nella maggioranza delle schede del PS mancava il dato relativo al tipo di diabete (74 casi), mentre dove presente, era prevalente il diabete di tipo 2 (63). Conclusione: Dall’analisi dei dati esiste una quota costante di popolazione diabetica che sviluppa ipoglicemia con conseguente accesso in PS. Questi eventi hanno un importante impatto economico in quanto sottraggono risorse al PS e sociale perché riducono la qualità di vita del paziente e l’aderenza terapeutica. Fondamentale è la creazione di centri diabetologici in cui il paziente possa essere seguito da un team multidisciplinare, all’interno del quale il farmacista ospedaliero si colloca grazie alle sue competenze nell’uso del farmaco e creare maggiore connessione tra ospedale e territorio, in modo che il paziente venga seguito nel suo percorso dall’ingresso in ospedale fino all’assistenza territoriale Data ricevimento: 29/09/2016 10:24:16 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Elettra Padovano Page 18 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 37 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 4 - Sperimentazione clinica e comitati etici Titolo: I DISPOSITIVI MEDICI E LA SPERIMENTAZIONE CLINICA: L’ESPERIENZA DEL POLICLINICO S. ORSOLA – MALPIGHI. Autori: F. Locchi*, G. Chiabrando**, S. Proni**, P. Juric*, C. Puggioli* Affiliazioni: * Farmacia Clinica, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna; --- **. Segreteria Scientifica del Comitato Etico- Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna Introduzione La diversa regolamentazione tra farmaci e Dispositivi Medici (DM) rende possibile l’immissione in commercio di un DM anche quando la sua efficacia non è e scopo: ampiamente documentata, purché presenti la marcatura CE per l’utilizzo designato, che ne garantisce la qualità del processo di fabbricazione e la sicurezza. Nel corso degli anni la normativa italiana ha recepito le Direttive Europee (D.Lgs n.507 14/12/1992 e successive modifiche) sulla gestione dei DM, delineandone le modalità di conduzione delle indagini cliniche con il coinvolgimento di Autorità Competente (Ministero della Salute) e Comitati Etici. Il presente lavoro propone un’analisi descrittiva degli studi con DM presentati al Comitato Etico (CE) dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola di Bologna negli ultimi 6 anni. Materiali e Metodi: L’Unità Aziendale per la Sperimentazione Clinica gestisce e condivide con il CE locale un archivio elettronico (Clinical Trials DataBase) dove vengono registrate le principali informazioni relative a tutti gli studi clinici sottoposti alla valutazione da parte del CE, consentendone la tracciabilità e l’elaborazione dei dati inseriti in tempo reale. Attraverso tale strumento è stato estrapolato l’elenco di tutti gli studi con DM presentati dal 1 gennaio 2010 al 30 giugno 2016. Questi ultimi sono stati analizzati in base alla natura dello studio (profit o no-profit), alla tipologia di DM indagato (Classificazione Nazionale Dispositivi - CND, classe di rischio e marcatura CE), all’unità operativa coinvolta. Risultati: Nel periodo esaminato sono stati valutati con esito favorevole 70 studi con DM (3% degli studi totali), il 44% dei quali di natura no profit. I reparti maggiormente coinvolti sono risultati: Cardiologie (23%), Chirurgie (11%), Pneumologia (10%) e Oftalmologia (9%) che nell’insieme hanno proposto più della metà degli studi totali (57%). Relativamente alla tipologia di DM indagato il 73% presentava al momento della valutazione la marcatura CE e il 29% era di classe III. Riguardo la CND, le categorie maggiormente rappresentate sono: “Z-apparecchiature sanitarie e relativi componenti accessori e materiali”(17%), “C-dispositivi per apparato cardiocircolatorio” (16%), “P-dispositivi protesici impiantabili e prodotti per osteosintesi” (13%). Sono, inoltre, stati approvati due usi compassionevoli Conclusione: Dall’analisi effettuata si evince che il numero di indagini cliniche con DM proposte nel nostro Policlinico è nettamente inferiore rispetto alle sperimentazioni di medicinale. Tuttavia, la percentuale di studi spontanei con DM è significativamente superiore a quella degli studi no profit con farmaco (circa 20% nello stesso periodo esaminato). Ciò potrebbe essere dovuto alla diversa normativa di riferimento che regolamenta le due tipologie di sperimentazioni nonché ai diversi adempimenti a carico di Promotori e Sperimentatori. Infine, la maggior parte degli studi con DM è costituita da indagini post-marketing, condotte non a fini dell’acquisizione del marchio CE. Data ricevimento: 15/09/2016 9:57:17 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Federica Locchi Page 19 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 3 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: MONITORAGGIO SPESA FARMACI IN DISTRIBUZIONE DIRETTA ANALISI DEI CONSUMI DEI NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI (NAO) - APIXABAN, DABIGATRAN E RIVAROXABAN - NEL DISTRETTO CL1 E NEL DISTRETTO CL2: CONFRONTO TRA I DUE DISTRETTI Autori: M. Giuffrida, D. Pennacchio, L. Medico Affiliazioni: U.O.C. Servizio Farmaceutica Territoriale Dipartimento del Farmaco ASP di Caltanissetta Introduzione I NAO sono classificati in fascia A-PHT e indicati per la prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica nei pazienti con FANV e per la prevenzione e trattamento e scopo: della TVP e della EP. In Regione Sicilia, in conformità alle Decisioni della Commissione Regionale del PTORS vengono prescritti dai Medici Specialisti ed erogati dalle Farmacie Territoriali dell'ASP di residenza del paziente con PT on line corredato, nel caso della FANV, dal referto dell'ecocardio e, per pazienti di età inferiore a 75 aa, da una certificazione di fattore di rischio. Segue un’analisi delle prescrizioni delle tre specialità in commercio nell’anno 2015, dei consumi e della spesa sostenuta, considerando i due distretti in cui viene suddiviso il nostro territorio che presentano caratteristiche demografiche differenti. Materiali e Metodi: Nella nostra ASP sono presenti due Farmacie Territoriali (FT) con due differenti Centri di Costo (CdC) afferenti alla U.O.C. Servizio Farmaceutica Territoriale. La FT del Distretto CL1 eroga i farmaci per i pazienti residenti nei Distretti Sanitari di Caltanissetta, Mussomeli e San Cataldo il cui CdC è T311390199. La FT del Distretto CL2 eroga i farmaci per i pazienti residenti nel Distretto Sanitario di Gela il cui CdC è T411390399. L’analisi dei consumi è stata resa possibile attraverso l'estrazione e l'elaborazione di dati presenti nel software in dotazione all'ASP utilizzato per la gestione informatica dei magazzini e dei pazienti (AREAS): sono stati presi i dati di erogazione per le singole specialità e per ciascun CdC (CL1 e CL2). Risultati: La spesa maggiore è stata per lo Xarelto; a seguire Pradaxa ed Eliquis, coerentemente ai rispettivi quantitativi erogati. Dalla standardizzazione dei dati ottenuta mediante l'utilizzo dei parametri: DDD; Costo Medio per DDD; DDD/1000 Abitanti/die; popolazione pesata (152.284 residenti nel distretto CL1, essi risultano numericamente pari a 155.925 unità in seguito alla pesatura per fasce d’età; 121.740 residenti nel CL2, pari a 114.441 unità), per Eliquis risultano 0,36 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti nel distretto CL1 e 0,62 nel CL2. Il Pradaxa presenta un consumo di 0,71 dosi quotidiane ogni 1000 abitanti nel distretto CL1 e 0,58 nel CL2. Lo Xarelto presenta un consumo di 1,14 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti del distretto CL1 e di 1 dose quotidiana per quelli del distretto CL2. Conclusione: I NAO sono sicuri, vantaggiosi ed efficaci in misura uguale o maggiore, rispetto agli anticoagulanti tradizionali antagonisti della vitamina K (warfarin e acenocumarolo): essi favoriscono un maggiore utilizzo clinico nella prevenzione dello stroke da fibrillazione atriale; danno minori interazioni con cibo e farmaci, rendendo inutile il controllo dell'INR. La DD attraverso le FT dell’ASP garantisce un monitoraggio continuo con un’analisi dettagliata dei consumi. Nell’anno 2015 c’è stato un utilizzo maggiore di Xarelto con un costo medio per dose prescritta minore e un consumo maggiore nella popolazione del Distretto CL1 rispetto al CL2, dato coerente con una popolazione più anziana. Data ricevimento: 13/08/2016 12:41:39 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Mario Giuffrida Page 20 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 13 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: PRESCRIZIONI ONCOLOGICHE OFF-LABEL: MONITORAGGIO NELL’ UNITÀ FARMACI ANTIBLASTICI DELL’ AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA Autori: C.Oriolo, P.Carnevale, A.Garofalo Affiliazioni: Farmacia Azienda Ospedaliera Cosenza;Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Università degli Studi Magna Graecia, Catanzaro Introduzione Per uso off-label di un medicinale si intende un utilizzo al di fuori delle condizioni previste in scheda tecnica per indicazioni, dose, via di somministrazione, età. e scopo: L’oncologia è uno degli ambiti terapeutici in cui l’uso dei medicinali off- label è più frequente ed il farmacista che opera nella Unità Farmaci Antiblastici riceve anche le prescrizioni per l’allestimento di terapie off-label. L’obiettivo dello studio è quello di monitorare in termini quali-quantitativi le prescrizioni oncologiche off-label, in particolare quelle regolamentate dalla Legge n. 94/1998, in un dato periodo di tempo con lo scopo di elaborare un report da consegnare ai prescrittori delle stesse terapie. Materiali e Metodi: Le richieste di allestimento di farmaci oncologici off- label pervenute presso l’U.F.A. nel quinquennio 2011- 2016 sono state inserite in un foglio excel. I dati inseriti sono relativi a: numero di pazienti trattati, sesso, Medico/Reparto prescrittore, indicazione, farmaci, schema terapeutico, posologia, numero di cicli effettuati per paziente. Risultati: Sono pervenute n.111 richieste di farmaci off-label (3,4%) relative ad altrettanti pazienti: n. 32 nel 2011, n. 28 nel 2012, n. 19 nel 2013, n. 13 nel 2014 e n. 19 nel 2015. Il 50,5% dei pazienti era maschio, il 49,5% femmina. N. 50 pazienti (45%) sono stati trattati in Oncologia, n.38 in Ematologia (34,2%), n.16 in Nefrologia (14,4%); i rimanenti in Oculistica, Pediatria, Dermatologia. Le patologie più trattate sono state: Mieloma Multiplo (16,3%), carcinoma mammario (9,9%) e polmonare (9,0%), leucemie e linfomi (16,2%), carcinoma neuroendocrino (5,3%), del colon (4,6%), carcinoma pancreatico e prostatico (7,2%). Sono stati utilizzati vari farmaci e schemi. L’80 % dei pazienti ha effettuato da 1 a 6 cicli di terapia e il 20% da 6 a 12 cicli.N.4 pazienti hanno ricevuto più linee. Conclusione: Il report contenente i dati del monitoraggio delle prescrizioni oncologiche off-label rappresenta uno strumento di ausilio per il clinico nel momento della prescrizione di una nuova terapia off-label in quanto i dati inseriti forniscono un feed-back degli esiti delle terapie effettuate. Data ricevimento: 12/09/2016 19:08:22 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Carmela Oriolo Page 21 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 17 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: L’EVOLUZIONE DELLA TERAPIA ANTIPSICOTICA NELL’ULTIMO DECENNIO: DALL’ANALISI DEL DATO ALLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE Autori: P. Cargnino*, E.Pagnozzi*, A. Blasi*, A. Berti**, R. Di Turi* Affiliazioni: *UOC Farmacia Territoriale Asl Roma3 --- **SISS Cineca Bologna Introduzione I disturbi mentali rappresentano un problema significativo di salute pubblica. La schizofrenia è un disturbo psichiatrico, cronico, caratterizzato da frequenti e scopo: esacerbazioni che spesso provocano un progressivo deterioramento della personalità del paziente e richiedono ricovero in ospedale. La prevalenza della schizofrenia è compresa tra 0.5 e1%. Obiettivo: Con il presente lavoro si è inteso effettuare un’analisi sul consumo dei farmaci antipsicotici (ATC= N05A) nella popolazione della ASL Roma D nel 2005 e nel 2015 per rilevare eventuali differenze prescrittive ed eventuali criticità al fine di una più consapevole presa in carico del paziente. Materiali e Metodi: Sono stati analizzati i consumi registrati nell’anno 2005 e nell’anno 2015 desunti dalle ricette spedite nelle farmacie aperte al pubblico nel territorio della ASL Roma D tramite il sistema Cineca. Risultati: Il ranking degli AP passa da 44 al 33. I trattati nel 2005 risultano 5788 ( prevalenza 1.07) nel 2015 8547( prevalenza 1.46). Dal 2005 al 2015 si registra un aumento totale della spesa pari a €347373,94 ed una diminuzione di spesa media per trattato di €111.96. I principi attivi che registrano la maggior spesa media per trattato sono Olanzapina e Aripiprazolo.Quetiapina risulta essere il principio attivo con il maggior numero di trattati. La prescrizione privilegia gli antipsicotici di seconda generazione (prevalenza atipici 2005:0.83 2015:1.29 tipici 2005:0.44 2015:0.41). Il confronto dei trattati per età evidenzia variazioni rilevanti nella classe 15-44 aa (33%-22%)e nella classe >80 aa (17%-26%).Il trend circa la continuità terapeutica rimane essenzialmente invariato(poco meno del 50%) Conclusione: L’analisi della prescrizione degli antipsicotici evidenzia la necessità di intervenire con progetti tesi ad una presa in carico del paziente con approccio manageriale e di tipo multidisciplinare, che prevedano interventi precoci atti ad un miglioramento significativo dell’outcome dei trattamenti sia farmacologici che riabilitativi .Particolare attenzione andrebbe focalizzata alla continuità terapeutica con l’obiettivo di una riduzione delle ricadute che spesso sono causa di ricoveri . Data ricevimento: 14/09/2016 9:57:07 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Roberta Di Turi Page 22 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 18 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: ANTIPSICOTICI LONG ACTING: AIUTANO LA CONTINUITÀ TERAPEUTICA? Autori: P. Cargnino*, E.Pagnozzi*, A. Blasi*, A. Berti**, R. Di Turi* Affiliazioni: *UOC Farmacia Territoriale Asl Roma3 --- **SISS Cineca Bologna Introduzione Le formulazioni LAI dei nuovi antipsicotici rappresenta un’ulteriore espansione dell’armamentario terapeutico della schizofrenia, con rilevanti possibili implicazioni e scopo: riguardanti il trattamento continuativo della schizofrenia e della non aderenza L’aumento del costo medio per farmaci antipsicotici è ampiamente bilanciato dalla riduzione del costo delle prestazioni erogate dal dipartimento di salute mentale o in regime ambulatoriale e per ricoveri ospedalieri. Con il presente lavoro si è inteso effettuare un’analisi sul consumo dei farmaci antipsicotici long-acting (ATC= N05A) ricavati dai dati della dispensazione diretta da SPDC nella ASL Roma D nel 2015 al fine di valutare la continuità del trattamento Materiali e Metodi: Per Risperidone e Paliperidone , sono stati analizzati i consumi registrati dalla dispensazione diretta (con il sistema Oliamm da 01/2015 ad 09/ 2015 e con il sistema Areas da 10/2015 a 02/ 2016). I pazienti sono stati arruolati nel quarto trimestre del 2014 e sono stati seguiti per 12 mesi, definendo continui i soggetti che presentavano dispensazioni ≥6 cf. Per Aripiprazolo LAI l’analisi è stata effettuata nel periodo 03/ 2015 02/ 2016, si è verificata la prima prescrizione e partendo da questa si sono identificati i pazienti continuativi e non (continuità terapeutica ≥5 cf ). Nella popolazione così ottenuta si sono seguiti i pazienti per i 12 mesi antecedenti la prima prescrizione per verificare la continuità con la terapia orale. Risultati: I soggetti trattati con almeno un farmaco long-acting (Risperidone/Paliperidone) nel 2015 sono 231, di cui 75 gli arruolati nel terzo trimestre del 2014 (25-44 aa 30; 4564 aa 37; >65aa 8). I continuativi sono il 97% (25-44 aa 29; 45-64 aa 36; >65aa 8). I trattati con Aripiprazolo risultano 48 di cui 19 arruolati da novembre 2015 e quindi non valutabili al fine della definizione della continuità terapeutica. Il 35.42% (17) risultano continuativi e il 25% (12) non continuativi. Tra i continuativi con Aripiprazolo LAI, il 64.71% risultavano continuativi anche con la precedente terapia orale mentre il 23.52% assumevano una terapia orale non continuativa. Conclusione: In questo contesto sarebbe auspicabile l’adozione di un percorso diagnostico terapeutico (PDTA), in considerazione della complessità del quadro clinico dei pazienti trattati e delle ricadute sociali della patologia, anche con maggiore coinvolgimento del farmacista ospedaliero e territoriale ed un maggiore dialogo tra reparti di psichiatria e farmacia. Data ricevimento: 14/09/2016 10:01:51 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Roberta Di Turi Page 23 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 23 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: LA GESTIONE DEI MEDICINALI NON DISPONIBILI NEL TERRITORIO NAZIONALE DA PARTE DELLA SOC "ASSISTENZA FARMACEUTICA" DELL'AZIENDA PER L'ASSISTENZA SANITARIA N°5 (AAS5) "FRIULI OCCIDENTALE" Autori: L.Santarossa(*), B.Basso(^), M.Pigoli(^), C.Polidori(°), F.V.Rosa(^) Affiliazioni: (*)Specializzanda in Farmacia Ospedaliera presso l'Università degli Studi di Camerino; (^)SOC "Assistenza Farmaceutica" Azienda per l'Assistenza Sanitaria n°5 "Friuli Occidentale"; (°)Direttore Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell'Unive Introduzione Il problema della carenza e mancanza di medicinali impatta quotidianamente nella pratica clinica svolta nelle strutture dell’AAS5 e può produrre conseguenze negative e scopo: sulla cura dei pazienti e sul successo della terapia. La SOC “Assistenza Farmaceutica” ha dovuto gestire ripetute richieste di medicinali non reperibili sul territorio nazionale. Scopo dello studio è eseguire un’analisi qualitativa e quantitativa dei medicinali in oggetto erogati dall’AAS5 fra il 2013 e il 2015 valutando le relative spese sostenute. Sono state considerate le modalità di gestione delle richieste di farmaci non in commercio effettuate nel rispetto della normativa vigente e degli obblighi procedurali pertinenti al farmacista ospedaliero e le attività attuate per garantire ai pazienti l’accesso a tali farmaci Materiali e Metodi: Sono stati individuati e quantificati i medicinali irreperibili in Italia erogati dall’AAS5 nel periodo di riferimento, analizzandone la relativa spesa sostenuta per l’acquisto e le categorie farmacologiche di appartenenza, distinguendo fra medicinali temporaneamente carenti in commercio e medicinali privi di AIC italiano. Sono state valutate le modalità operative attuate dal farmacista ospedaliero per l’approvvigionamento dei farmaci in oggetto necessarie a garantire l’accesso alle cure per il paziente. I dati relativi a spesa e consumi di tali medicinali sono stati estratti tramite sistemi informatici regionali. Risultati: La somma di unità posologiche di farmaci esteri erogate varia da 40.095 nel 2013 a 68.415 unità nel 2015 (+71%). Nel 2015 il 36% corrisponde a farmaci parenterali di cui 60% vaccini. I vaccini rivestono il 30% di spesa totale di farmaci esteri. Sempre nel 2015, il 73% delle unità sono relative a farmaci mancanti privi di AIC (DM 11/02/1997 per import ed erogazione) e il 27% a carenti temporanei (DM 11/05/2001). Fra i farmaci mancanti il 9% sono antidoti obbligatori previsti dal CAV di Pavia. La spesa per tali farmaci è cresciuta da 160.660€ nel 2013 a 610.160€ nel 2015 (+280%) e nel 2015 il valore è pari a 1,7% della spesa totale per farmaci nell’AAS5. Nel 2015 il 50% della spesa per farmaci esteri è imputabile ad un farmaco per una patologia rara, ai sensi della Legge 648/96. Conclusione: L’assenza in commercio sul territorio nazionale di medicinali ha reso necessari l’acquisto dal mercato estero e/o l’attività di allestimento galenico. La natura di tali farmaci e le patologie da essi trattate ne hanno reso fondamentale la presenza per l’assistenza sanitaria completa ai pazienti. Il farmacista ospedaliero è stato determinante nel reperire la totalità dei farmaci esteri richiesti, mediante predisposizione, verifica dei moduli necessari all’importazione, ordine ed erogazione, secondo normativa vigente. Alcuni antidoti, forme farmaceutiche e dosaggi non disponibili in commercio in Italia sono stati garantiti inoltre dall’attività di allestimento galenico ospedaliero. Data ricevimento: 14/09/2016 12:46:54 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Santarossa Page 24 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 27 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: L'EROGAZIONE DEI FARMACI RICLASSIFICATI (EX-OSP2) IN DISTRIBUZIONE PER CONTO (DPC) - L'ESPERIENZA DELL'AAS5 "FRIULI OCCIDENTALE" Autori: R.Drigo(*), L.Santarossa(^), B.Basso(*), F.V.Rosa(*). Affiliazioni: (*)SOC Assistenza Farmaceutica, Azienda per l'Assistenza Sanitaria n°5 (AAS5) "Friuli Occidentale"; (^)Specializzanda in Farmacia Ospedaliera presso l'Università degli Studi di Camerino. Introduzione La Determina AIFA del 2-11-2010 ha riclassificato, ai fini della rimborsabilità, da fascia H-OSP a fascia A-PHT un elenco di medicinali (ex-osp2) erogabili senza e scopo: aggravio di spesa per il SSR. La ASS6 (oggi AAS5 Friuli Occidentale), priva di ospedali e di farmacia, affidava la distribuzione diretta a farmacie ospedaliere di altre aziende corrispondendo un onere per l’erogazione. L’ASS6 ha autorizzato l’erogazione in DPC di tali farmaci, per facilitarne l’accesso ai pazienti, garantendo alle farmacie convenzionate la stessa retribuzione erogata alle aziende sanitarie regionali. Scopo dello studio è analizzare l’impatto che l’erogazione in DPC degli exosp2 ha avuto nel territorio dell’ AAS5 in termini economici, quantitativi e di assistenza farmaceutica nel periodo 2011-2015. Materiali e Metodi: All’avvio della DPC sono stati svolti corsi di formazione per i farmacisti territoriali nelle aree specialistiche relative ai farmaci ex-osp2 inseriti in DPC (cardiologici, ematologici, oncologici, ecc) per dare le opportune informazioni su natura e criticità di questi farmaci precedentemente di pertinenza ospedaliera. E’ stato comunicato a tutte le aziende sanitarie regionali il prezzo a prestazione corrisposto dall’ex ASS6 per l’erogazione di farmaci ex-osp2, del medesimo valore, sia in DPC per le farmacie convenzionate che in distribuzione diretta per le farmacie ospedaliere della regione. Sono stati estratti dati relativi a spesa e consumi di farmaci ex-osp2, relativamente al periodo 2011-2015, tramite sistemi informatici regionali. Risultati: Sono stati formati 150 farmacisti delle 90 farmacie territoriali. Si sono distribuite 6438 confezioni di farmaci ex-osp2, incidenti per il 4,6% (2011) fino al 1,5% (2015) sulle totali erogate in DPC. La calante percentuale è dovuta all’inserimento in DPC (nel 2014) di molecole nuove ed equivalenti di ex-osp2. La spesa totale relativa ad ex-osp2 pari a 3.566.156€ (esclusi oneri) incide sulla spesa totale DPC in calo dal 16% (2011) al 7% (2015). Il relativo onere pagato alle farmacie è pari a 59.470€ e riveste lo 0,2% della spesa totale per la DPC. Con i farmaci ex-osp2 distribuiti in DPC si sono trattati 666 pazienti, 1,9% dei totali. Nel 2015 il 30% delle DDD totali riguarda farmaci antirigetto (micofenolato), il 25% farmaci antiepatite, il 22% antiipertensivi polmonari. Conclusione: La formazione di farmacisti territoriali ha garantito una corretta gestione dei farmaci ex-osp2.La presenza capillare di farmacie nel territorio dell’AAS5 ha garantito un agevole accesso dei pazienti a questi farmaci destinati principalmente alla terapia di patologie croniche. Gli inserimenti AIFA del 2014 di farmaci comprendenti generici degli ex-osp2 non hanno recato disagi nella gestione in DPC per i farmacisti in quanto essi erano già in precedenza formati.L’onere DPC relativo agli ex-osp2 non ha comportato aggravio di spesa per l’AAS5, costituendo esso già in precedenza un costo corrisposto inizialmente alle farmacie ospedaliere ed ora solo parzialmente transitato a quelle territoriali Data ricevimento: 14/09/2016 13:57:26 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Raffaela Drigo Page 25 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 31 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: DAAS DI SECONDA GENERAZIONE: MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI NELLA EX ASL4 DI PRATO Autori: C. Sgromo, A. Anichini, A. L. Marigliano, A. Nerli, F. Rimoli Affiliazioni: Farmacia Ospedaliera, Ospedale S. Stefano di Prato Introduzione Gli agenti antivirali ad azione diretta nei confronti di HCV (direct antiviral agentsDAAs) promettono l’eradicazione del virus bloccando la storia naturale della e scopo: malattia epatica e riducendo il numero di cirrosi ed epatocarcinomi e, di conseguenza, tutti i costi diretti e indiretti ad essi connessi. A fronte di tale evidenza, U.O. Farmaceutica e Politiche del Farmaco e Malattie Infettive dell’Ospedale di Prato (afferente alla Asl Toscana Centro), hanno ritenuto opportuno eseguire un’analisi ed una valutazione dei dati clinici, prescrittivi e di spesa provenienti dalla real-life, relativi a questi medicinali, con particolare riferimento all’efficacia clinica, al profilo di tossicità, al costo della terapia farmacologica. Materiali e Metodi: La valutazione dei dati è stata effettuata nel periodo compreso tra l’inizio della terapia il trimestre successivo al termine del trattamento (febbraio 2015 e marzo 2016). Per far emergere le sospette ADR sono stati necessari una stretta collaborazione con i clinici del reparto di Malattie Infettive, l’analisi delle cartelle cliniche dei pazienti arruolati in terapia, l’utilizzo di un database appositamente generato ed estremamente dettagliato, lo studio della letteratura scientifica e delle più recenti Linee guida Nazionali ed Europee. È stato anche organizzato un corso di aggiornamento rivolto a medici e infermieri argomentando sulle possibili interazioni tra farmaci per HIV-HCV per promuovere sicurezza ed efficacia. Risultati: La SVR12 si è ottenuta nel 93%dei casi: 40 pazienti erano naive, 31 experienced di cui: 8 partial responder, 9 relapser, 10 null responder a precedenti terapie (4 pz dati insufficienti). Nel restante 7% si è manifestato relapse: 2 pz naive, 2 null responder e 1 relapser alla terapia Peg-IFN+Riba. Secondo METAVIR hanno ottenuto SVR 12: il 92% dei cirrotici, il 95% dei pz con fibrosi avanzata; il 100% pz con fibrosi lievemoderata. Tra i 5 relapser: 2 con HCV1b, cirrosi ed HCC trattati con sim+sof; 2 con HCV3, cirrosi, trattati con sof; 1 con HCV 1, fibrosi F3, trattato con dac+sof. Sono 7 le segnalazioni di sospette ADR a farmaco: 2 casi di edema e 5 di mancata SVR12. La spesa è di 4000000€ circa cui vanno sottratti 570000€ circa per rimborsi AIFA e 1054000€ per raggiungimento scaglioni. Conclusione: Nell’attuale contesto sanitario nazionale è evidente la necessità di razionalizzare le risorse economiche a disposizione per l’assistenza del paziente. Nonostante la crescente riduzione degli stanziamenti finanziari si richiede un crescente investimento economico in particolare nel contesto delle innovazioni sanitarie. In un tale scenario pieno di criticità, il farmacista ospedaliero riveste il fondamentale ruolo di garante della salute pubblica e del miglior utilizzo delle risorse possibile attraverso l’attento monitoraggio delle prescrizioni e dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci. Data ricevimento: 14/09/2016 15:49:19 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Caterina Sgromo Page 26 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 44 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: MONITORAGGIO DELLE PRESCRIZIONI DEI FARMACI IN DPC DOPO L'INTRODUZIONE DI NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE. Autori: C.Rolando, R.Baroetto Parisi, A.Costa Laia, A.Diarassouba, A.M.Pasculli, C.Pietraru Affiliazioni: SC Farmacia Territoriale ASL TO4, Chivasso (TO) Introduzione La regione Piemonte, al fine di ottimizzare le risorse, ha definito specifiche modalità di prescrizione e dispensazione dei medicinali PHT oggetto di DPC,in particolare ha e scopo: disposto che il prescrittore indichi in ricetta il solo p.a. e il farmacista dispensi il rispettivo medicinale aggiudicatario di gara regionale.Non è prevista la possibilità di richiedere l’erogazione di farmaci diversi da quelli aggiudicati fatta eccezione per una lista specifica, denominata tabella 1,per cui è possibile, previa compilazione di una esaustiva relazione clinica da parte del medico che ne indichi le ragioni. Scopo del lavoro è valutare l'entità del fenomeno nella nostra ASL in termini di quantità di richieste di farmaci diversi da quelli aggiudicati e di motivi che rendono necessaria tale richiesta. Materiali e Metodi: Sono state analizzate le prescrizioni dei farmaci dispensati attraverso il canale DPC per i pazienti dell'ASLTO4 nei sei mesi compresi tra novembre 2015 e aprile 2016. Attraverso quest'analisi sono stati individuati tutti i pazienti che nel periodo in esame hanno ritirato almeno un medicinale diverso da quello aggiudicato in gara. Questi dati sono stati confrontati con le relazioni cliniche pervenute al servizio farmaceutico. E' stata analizzata anche la rete Nazionale di Farmacovigilanza nel caso in cui la relazione clinica descrivesse una ADR, per verificarne la avvenuta segnalazione. Risultati: Su 89.954 prescrizioni di farmaci in DPC, 31.354 (pari a 9.472 pz)sono di farmaci di tabella 1.Tra queste 1.858 pazienti hanno ritirato un farmaco diverso da quello aggiudicato (circa il 20% dei pazienti in trattamento con farmaci di tabella 1). Sono pervenute 166 relazioni cliniche, che riportavano come motivazione alla non sostituibilità: necessità di continuità terapeutica (n=64), motivi riconducibili ad ADR (n=62, di cui 21 inefficacia terapeutica), mancata compliance da parte del paziente (n=20), motivi legati al fatto che l'epoietina dispensata non era autorizzata alla somministrazione s.c.(n=17). Per quanto riguarda le ADR descritte, solo 14 su 62 sono state anche segnalate attraverso l'apposita scheda, 10 di queste dopo consultazione del servizio farmaceutico territoriale. Conclusione: Il numero di relazioni cliniche pervenute risulta inferiore rispetto al numero di richieste di farmaci diversi da quelli aggiudicati in gara.Tra le relazioni, molte descrivono motivazioni legate alla complessità della patologia del paziente, per cui il medico è restio a intervenire in quello che viene ritenuto un equilibrio particolarmente precario.Emerge una certa resistenza alla prescrizione e all’utilizzo di generici/biosimilari sia nella classe medica sia nei pazienti (mancata compliance).Sulla base di questi risultati ci si propone di mettere in atto azioni di formazione volte a migliorare la conoscenza sull'efficacia di biosimilari/generici e sulla farmacovigilanza. Data ricevimento: 15/09/2016 17:35:48 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Rolando Cristina Page 27 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 53 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: ANALISI FARMACO EPIDEMIOLOGICA IN GERIATRIA: RISULTATI PRELIMINARI DI UNO STUDIO DI FARMACOVIGILANZA ATTIVA Autori: L.Di Spazio*, S.Caramatti S*, G.Dusi*, R.Girardello** Affiliazioni: * U.O. Farmacia Ospedale Rovereto --- ** U.O. Geriatria Ospedale Rovereto Introduzione L’uso non appropriato dei farmaci negli anziani è molto frequente e può avere conseguenze sfavorevoli in termini di reazioni avverse o di mancata efficacia. Lo e scopo: stato di salute del paziente e le politerapie possono portare ad interazioni clinicamente rilevanti causa di ricoveri ospedalieri ed aumento dei costi sanitari diretti ed indiretti. Si stima che un ricovero su sei negli anziani sia dovuto ad una reazione avversa da farmaco (ADR), e che tale rapporto aumenti ad uno su tre nei pazienti con un’età > 75 anni. Materiali e Metodi: L’obiettivo del lavoro è caratterizzare, sotto il profilo farmaco-epidemiologico e del carico assistenziale, i pazienti ricoverati per una ADR presso l’U.O. di Geriatria di Rovereto; presso questa U.O. è stata introdotta dal 2011 una scheda di farmacovigilanza attiva per monitorare le ADR causa di ricovero e quelle che si verificano durante la degenza. Risultati: Nel periodo 2011-2015 l’andamento delle ADR causa di ricovero è stato costante con una media di circa 49 ricoveri all’anno per un totale di 232 segnalazioni. La maggior parte dei pazienti individuati aveva un’età compresa tra 75 e 85 anni (n=121, 52%) mentre il 47% un’età >85 anni. La durata media del ricovero è risultata essere di 13 giorni: il 38% dei pazienti (n=89) ha avuto un ricovero con una durata compresa tra 10 e 20 giorni, il 13% (n=30) tra 20 e 30 giorni ed il 4% (n=9) superiore a 30 giorni. I farmaci principalmente coinvolti sono stati quelli con ATC-B (33%), ATC-C (20%), ATC-J (16%) e ATC-N (16%). In particolare, il farmaco che ha causato la maggior parte di ADR è stato il warfarin. Conclusione: Il progetto prevede nella sua estensione di incrociare i dati con quelli dei database amministrativi per stimare, innanzitutto i costi delle prestazioni sanitarie, e in una seconda fase sviluppare dei percorsi aziendali volti ad aumentare la sensibilità verso le ADR nell’anziano, cercare di prevenirle e migliorare l’appropriatezza dei trattamenti farmacologici. Data ricevimento: 15/09/2016 20:05:51 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Lorenzo Di Spazio Page 28 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 54 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: IMPIEGO DI FARMACI ANTI-VEGF NEL TRATTAMENTO DELL'EDEMA MACULARE: ANALISI DEI DATI DEI REGISTRI AIFA NELL'AUSL ROMAGNA Autori: L.Rossi, E.Bagni, B.Gavioli, M.Mussoni, M.T.Ferri Affiliazioni: U.O. Assistenza Farmaceutica Ospedaliera - Rimini (AUSL Romagna) Introduzione I farmaci anti-VEGF (aflibercept, bevacizumab, pegaptanib, ranibizumab) sono da tempo impiegati per il trattamento dell’edema maculare secondario a e scopo: degenerazione maculare legata all’età (DMLE), occlusione venosa retinica (RVO), retinopatia diabetica (DME) e neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica (CNV). La prescrizione a carico del SSN è vincolata alla compilazione dei Registri di monitoraggio AIFA. Scopo del lavoro è valutare l’uso dei farmaci antiVEGF nella pratica clinica dell’AUSL Romagna – ambito di Rimini – mediante l’analisi delle schede inserite nei Registri AIFA, con l’obiettivo di descrivere la popolazione trattata e le scelte terapeutiche operate dagli specialisti oculisti, valutare l’aderenza alla terapia e rilevare eventuali criticità d’uso. Materiali e Metodi: Sono state considerate le schede AIFA relative a tutti i farmaci anti-VEGF e tutte le indicazioni terapeutiche inserite dai medici della U.O. Oculistica dell’Ospedale “Ceccarini” di Riccione dalla data di attivazione dei Registri al 30/06/2016. Per ciascun paziente sono stati raccolti i seguenti dati: a) Informazioni anagrafiche; b) Informazioni cliniche alla diagnosi c) Informazioni sul trattamento; d) Numero di Richieste Farmaco (RF); e) Numero di Dispensazioni Farmaco (DF); f) Informazioni a seguito di Rivalutazione (RIV); g) Informazioni a seguito di Fine trattamento (FT). Tutti i dati sono stati trasferiti in un database di excel, sintetizzati e sottoposti all'interpretazione e giudizio clinico di uno specialista oculista. Risultati: Alla data del 30/06/2016, sono presenti nei Registri AIFA 390 schede di farmaci antiVEGF, relative a 313 pazienti; l'età media è 77 anni (31-95 anni) ed il 58% è di sesso femminile. 277 pazienti (88%) sono risultati affetti da DMLE, 17 (5%) da DME, 14 da CNV (4%), 5 da RVO (2%). La maggior parte dei pazienti (91%) ha ricevuto un trattamento monolaterale. Il farmaco più utilizzato è risultato il bevacizumab (71%), seguito da aflibercept (16%) e ranibizumab (13%); nessun paziente è stato trattato con pegaptanib. I pazienti hanno ricevuto mediamente 2,8 RF (1-10). Gli intervalli di tempo tra le prime tre DF sono risultati mediamente superiori a 60 giorni. Sono state inserite complessivamente 200 Schede RV e 22 FT; in nessuna sono state segnalate reazioni nocive e non volute al medicinale. Conclusione: L’analisi effettuata rappresenta, almeno nel contesto della Romagna, il primo esempio di utilizzo dei Registri AIFA per valutare l’uso dei farmaci anti-VEGF nella pratica clinica reale. La principale criticità emersa è la scarsa aderenza agli schemi posologici previsti in scheda tecnica. I dati ottenuti sono coerenti con quanto riportato in numerosi studi di “real life”, in cui viene somministrato un numero minore di iniezioni rispetto agli studi registrativi. Sarebbe auspicabile estendere l’indagine anche ad altri contesti dell’AUSL della Romagna, al fine di promuovere un confronto tra i professionisti su questo tema, nonchè valutarne l'impatto sugli esiti clinici. Data ricevimento: 15/09/2016 23:39:42 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Lucia Rossi Page 29 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 57 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: L’IMPIEGO DEI FARMACI BIOLOGICI A LIVELLO REGIONALE E DELLE SINGOLE AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL): OMOGENEITÀ E DIFFERENZE Autori: A.Logreco*, F.Simiele*, M.Spinosi*, F.Santoleri°, P.Spinosi^, C.Di Fabio**, S.Melena°°, M.Romero*. Affiliazioni: *Dip. Scienze Mediche,Orali,Biotecnologiche-Università di Chieti --- °Farmacia Ospedaliera PescaraASL Pescara --- ^Farmacia Ospedaliera Giulianova-ASL Teramo --- **Farmacia Ospedaliera Chieti ASL Lanciano-Vasto-Chieti --- °°Assistenza Farmaceutica Trasfusionale Regio Introduzione I farmaci biologici indicati per il trattamento di patologie autoimmuni, hanno trovato largo impiego nella pratica clinica quotidiana. Diversi sono gli studi di e scopo: farmacoutilizzazione presenti nella letteratura scientifica internazionale, ma pochi sono quelli condotti in Italia ed ancor meno quelli che hanno esaminato gli usi in contesti regionali e comparativamente nelle singole ASL. Gli obiettivi di questo lavoro sono rilevare i farmaci biologici utilizzati sia a livello regionale che di singola ASL, ed esaminare eventuali omogeneità e/o differenze tra ASL ed aree terapeutiche. Materiali e Metodi: Si tratta di uno studio di farmacoepidemiologia realizzato attraverso l’analisi dei database amministrativi (File F) di tre ASL abruzzesi. Il periodo considerato è gennaio–luglio 2016. Dall’analisi dei database sono identificati: i pazienti trattati, i farmaci utilizzati sia a livello regionale che di singola ASL. Attraverso analisi descrittive sono stati confrontati i dati di uso dei farmaci di ciascuna ASL coinvolta. Risultati: I pazienti trattati con biologici sono 805, di cui 347(43%) a Pescara, 263(33%) a Teramo e 195 (24%) a Chieti.Cinque farmaci sono usati per trattare oltre l’80% dei pazienti: Adalimumab(37%), Etanercept(27%), Golimumab(10%) Certolizumab(5%) ed Abatacept(4%). I farmaci per trattare l’80% dei pazienti sono: 3 a Teramo e 4 sia a Chieti che Pescara. Adalimumab, Etanercept e Golimumab sono i più prescritti nelle 3 ASL; il quarto farmaco è Abatacept a Pescara e Infliximab a Chieti. Tra le diverse aree terapeutiche (reuma, dermo e gastro), non ci sono differenze ad eccezione della gastro dove Adalimumab è il farmaco più usato (oltre il 70% dei pazienti trattati) sia a Teramo che a Pescara, mentre a Chieti è il secondo (48% dei pazienti) preceduto dall’Infliximab(53%). Conclusione: I risultati di questo lavoro evidenziano che, relativamente all’impiego di farmaci biologici per il trattamento delle malattie autoimmuni, esistono differenze tra le ASL di una stessa Regione sia come numero di pazienti trattati che come tipo di farmaco usato. Le maggiori differenze si rilevano nell’area della gastroenterologia. Tali risultati, confermano il valore conoscitivo degli studi di farmacoepidemiologia, e sottolineano l’importanza di considerare, in tale contesto ed ancor più nella farmacovigilanza, l’ambito territoriale perché possono evidenziarsi delle specificità (bisogni/attitudini) che meritano una specifica attenzione e valutazione. Data ricevimento: 16/09/2016 17:20:57 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Andrea Logreco Page 30 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 58 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: I FARMACI BIOLOGICI NEL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIE INFIAMMATORIE AUTOIMMUNI: QUALE È LO SPAZIO TERAPEUTICO OCCUPATO DAI NUOVI FARMACI? Autori: F.Simiele *, M.Spinosi *, A.Logreco *,°°, R.Lasala ^, P.Evangelista °, C.Di Fabio **, S.Melena ^^, M.Romero *. Affiliazioni: *Dip. Scienze Mediche,Orali,Biotecnologiche-Università di Chieti --- ^Farmacia Ospedaliera PescaraASL Pescara --- °Farmacia Ospedaliera Giulianova-ASL Teramo ---**Farmacia Ospedaliera Chieti ASL Lanciano-Vasto-Chieti --- ^^Assistenza Farmaceutica Trasfusionale Regio Introduzione Le patologie infiammatorie autoimmuni, sono condizioni croniche, progressive con esito distruttivo ad impatto negativo sullo stato di salute dei pazienti. I farmaci e scopo: biologici, in particolare gli anti-TNF hanno rivoluzionato, specie in reumatologia, il trattamento di tali patologie modificandone il decorso clinico. Il loro impiego, soprattutto a lungo termine, spesso però è associato al verificarsi di effetti collaterali e/o fenomeni di resistenza che ne limitano l’efficacia. Pertanto la ricerca farmacologica è continuata con la scoperta di nuove molecole, che si pongono come alternativa/seconda linea di trattamento. Obiettivo del lavoro è esaminare lo “spazio terapeutico” occupato dai nuovi farmaci commercializzati negli ultimi 15 anni, rispetto ai primi disponibili negli anni 2000-2004. Materiali e Metodi: Dai database amministrativi (File F), di tre ASL abruzzesi (Chieti-Pescara-Teramo) relativi al periodo gennaio–luglio 2016, sono stati identificati: i pazienti trattati con farmaci biologici ed i farmaci utilizzati. Tali farmaci sono stati classificati come “vecchi” (Adalimumab, Etanercept, Infliximab, Anakinra) e “nuovi” ( Golimumab, Certolizumab, Abatacept, Ustekinumab e Tocilizumab). E’ stata effettuata un’analisi descrittiva. Risultati: Sono stati identificati 805 pazienti trattati con biologici. Di questi, 589 (73%) è trattato con i “vecchi” farmaci e 216 (27%) con i “nuovi”.La distribuzione degli 805 pazienti per tipo di farmaco è: Adalimumab (n.298; 37%), Etanercept (n.218; 27%), Infliximab (n.65; 8%), Anakinra (n.8; 1%), dei vecchi; Golimumab (n.78; 10%), Certolizumab (n.39; 5%), Abatacept (n.34; 4%), Ustekinumab (n.38; 5%) e Tocilizumab (n.27;3%), dei nuovi. Tale frequenza di uso, si è confermata, con minime differenze, nelle 3 ASL. L’uso dei nuovi biologici nelle 3 discipline è risultato: solo Ustekinumab (16% dei pazienti trattati) in derma e solo Golimumab (8% dei pazienti) in gastro; in reuma sono stati usati tutti i nuovi farmaci disponibili per un totale di 174 (35%) pazienti trattati. Conclusione: I dati evidenziano che i vecchi farmaci Adalimumab ed Etanercept continuano ad essere i più utilizzati. Tra i nuovi, il Golimumab (terzo posto in assoluto) è quello con maggiori consensi. L’uso dei nuovi biologici nelle diverse discipline presenta delle peculiarità riferibili probabilmente alle specifiche indicazioni approvate. In reumatologia, l’uso dei nuovi farmaci benché più esteso è limitato ad un terzo dei pazienti. In conclusione, i vecchi biologici rappresentano ancora il trattamento di scelta per le patologie infiammatorie autoimmuni, probabilmente sia per la maggiore conoscenza sia per la maggiore disponibilità di evidenze affidabili sul loro profilo di beneficio/rischio/costo. Data ricevimento: 16/09/2016 17:28:43 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Felice Simiele Page 31 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 59 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: FARMACOEPIDEMIOLOGIA DEI FARMACI BIOLOGICI: PRIMO STEP CONOSCITIVO PER UNA FARMACOVIGILANZA ATTIVA Autori: M.Spinosi *, A.Logreco *,6, F.Simiele *, M.Turchetti °, F.Santoleri ^, C.Di Fabio **, S.Melena °°, M.Romero *. Affiliazioni: * Dip.Scienze Mediche, Orali Biotecnologiche Università di Chieti --- ^ Farmacia Ospedaliera Pescara ASL Pescara --- ° Farmacia Ospedaliera Giulianova ASL Teramo --- ** Farmacia Ospedaliera Chieti ASL Lanciano-Vasto-Chieti --- °° Assistenza Farmaceutica Trasfusionale.R Introduzione L’impiego dei farmaci biologici, indicati per il trattamento di patologie reumatiche, dermatologiche e gastroenterologiche, è in continua crescita. A fronte di un’ e scopo: efficacia ben documentata, risulta ancora indefinito il profilo di tossicità. A tal proposito, studi di farmacovigilanza per definire il loro effettivo profilo di beneficio/rischio nelle diverse aree terapeutiche sono di fondamentale importanza. Conoscere l’entità dell’uso di tali farmaci nella pratica clinica corrente è il primo step per sviluppare studi di farmacovigilanza. Obiettivi del lavoro sono: identificare i pazienti trattati con farmaci biologici; rilevare i farmaci usati nelle diverse aree terapeutiche. Materiali e Metodi: Sono stati usati i database amministrativi (file F) del primo semestre 2016 di tre ASL Abruzzesi (Pescara, Teramo e Chieti). Dall’analisi dei database sono stati identificati i pazienti che nel semestre considerato si sono recati, almeno una volta, in Farmacia Ospedaliera per il ritiro del farmaco. I pazienti identificati sono stati caratterizzati in termini epidemiologici ed è stata rilevata l’area terapeutica di competenza. Sono stati quindi esaminati i farmaci utilizzati complessivamente e per area terapeutica. Risultati: Sono identificati 805 pazienti, di cui 442(55%) donne. La distribuzione per fasce d’età è: 2%(0-18 anni), 9%(19-34 anni), 41%(35-55 anni), 41%(56-75 anni) e 7% più di 76 anni. Quattrocentottanta pazienti(61%) afferiscono alla reumatologia; 198(25%) alla dermo e 112(14%) alla gastro. I farmaci usati sono 9, nell’ordine: Adalimumab (37% di tutti i pazienti), Etanercept(27%), Golimumab(10%) ed Infliximab(8%). Meno frequente è l’uso di Certolizumab(5%), Ustekinumab(5%), Abatacept(4%), Tocilizumab(3%), Anakinra(1%). Nell’ambito delle diverse aree terapeutiche sono 4 i farmaci usati in derma (Adalimumab,40%; Etanercept,41%; Ustekinumab,16%; Infliximab,3%); 3 in gastro (Adalimumab,63%; Infliximab,28%; Golimumab,9%); 9 in reuma con frequenza variabile dal 30% (Ada ed Eta) al 21%(Ana e Uste). Conclusione: I risultati dello studio rilevano che Adalimumab ed Etanercept tengono conto di oltre il 60% di tuttii i pazienti trattati. Per i restanti 7 farmaci, a parte Golimumab (10%)e Infliximab(8%), la frequenza di uso è inferiore al 5%. Nelle diverse aree terapeutiche il profilo d’impiego si diversifica sia nel numero di farmaci usati che nel tipo, per cui le problematiche che sottendono le scelte sono essere diverse. Questa ipotesi ci permette di affermare che gli studi di farmacoepidemiologia sono importanti e costituiscono il primo step conoscitivo, per pianificare studi di sorveglianza sui rischi mirati per i diversi ambiti di cura. Data ricevimento: 16/09/2016 17:52:16 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Marco Spinosi Page 32 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 61 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: ANTIBIOTICI AD ALTO IMPATTO MICROBIOLOGICO: ANALISI DESCRITTIVA DELLE RICHIESTE MOTIVATE PRESSO L’OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO DI MILANO Autori: F.Cammalleri*, V. Ladisa^, S. Piconi°, F. Venturini^ Affiliazioni: * Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di Milano; --- ^ UOC Farmacia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano --- ° Consulente infettivologo, Ospedale L. Sacco, Milano Introduzione L’uso inappropriato di antibiotici in ambiente ospedaliero può comportare lo sviluppo di antibiotico-resistenza. Sulla base di un non motivato incremento d’uso degli e scopo: antibiotici per infezioni resistenti, presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano è stato implementato un percorso di verifica delle terapie antibiotiche ad alto costo, tramite richiesta motivata per singolo paziente. Scopo del presente lavoro è descrivere i casi trattati nel primo periodo di applicazione del percorso, in termini di tipo di infezione, terapie instaurate e riscontri microbiologici utilizzati per la scelta terapeutica. Materiali e Metodi: A partire da aprile 2016, le richieste alla Farmacia di daptomicina, meropenem, colimicina, imipenem-cilastanina, linezolid, ertapenem, fosfomicina, tigeciclina, teicoplanina sono corredate di un modulo riportante: caratteristiche del paziente, sede di infezione, riscontri microbiologici, terapia richiesta, consulenza dell’infettivologo. Dopo verifica del farmacista, la richiesta viene evasa. A chiusura terapia, il farmacista si reca in reparto per raccogliere i dati sull’esito del trattamento. Sono state analizzate le richieste motivate del periodo aprile–agosto 2016 in termini di: terapie e numero di episodi suddivisi per sede di infezione, tipologia di indagini microbiologiche effettuate disponibili e relative soluzioni terapeutiche. Risultati: Sono stati analizzati 381 episodi infettivi: batteriemia/sepsi (109-28,6%), polmonite (101-26,5%), infezione complicata endo-addominale/cute e tessuti molli (23-6,0%), infezioni delle vie urinarie (IVU) (15-3,9%), riacutizzazione respiratoria in fibrosi cistica (47-12,3%), febbre di origine sconosciuta (FUO) in paziente ad alto rischio (19-5,0%), endocardite cuore sinistro (2-0,5%). La presenza di riscontri microbiologici è compresa tra il 31,6% (FUO) e l’86,6% (IVU). Il 42% dei casi (161) ha ricevuto la consulenza dell’infettivologo. I carbapenemici sono la classe più prescritta, in particolare imipenem-cilastatina per il trattamento di batteriemia/sepsi (30,2% e nel 29,4% dei casi con riscontro microbiologico) polmonite (33,7%) e IVU (40%) sia in monoterapia che in associazione. Conclusione: Il modello di richiesta motivata di antibiotici ad alto impatto microbiologico permette di monitorarne l’utilizzo. La successiva elaborazione dei dati sugli esiti delle terapie verrà utilizzata come strumento di audit con i reparti per l’analisi della appropriatezza delle scelte terapeutiche. Il passo successivo già in atto prevede l’informatizzazione del percorso, tramite uno strumento multiutente dove tutti i passaggi relativi a richiesta, validazione e conferma delle scelte terapeutiche avvengono a livello informatico. Data ricevimento: 19/09/2016 23:12:11 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Francesca Cammalleri Page 33 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 67 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: FARMACI INTRAVITREALI NELLE MALATTIE RETINICHE: APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E ADERENZA ALLA TERAPIA PER I FAMACI RANIBIZUMAB E AFLIBERCEPT PRESSO LA ASST NORD MILANO. Autori: M.Piras*, F.Cammalleri*, S.K.Lai*, E.Padovano**, G.Giuliani** Affiliazioni: ** UOC Farmacia – Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Nord Milano --- * Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di Milano Introduzione Il trattamento delle patologie retiniche con farmaci iniettati direttamente nel vitreo ha permesso di migliorare la prognosi di diverse patologie retiniche riducendo il e scopo: numero di pazienti candidati alla cecità. I farmaci attualmente approvati sono gli antiVEGF (inibitori della formazione di nuovi vasi sanguigni) e i cortisonici. Al fine di stabilire il miglior trattamento per ogni paziente è importante valutare tutte le terapie ad oggi disponibili non solo in termini di efficacia e sicurezza, ma anche di costi e aderenza al trattamento stesso. Lo scopo di questo lavoro è stato quindi la valutazione nella pratica clinica dell’effettivo regime posologico per i farmaci Ranibizumab e Aflibercept, nel gruppo di pazienti trattati presso la ASST Nord Milano. Materiali e Metodi: Sono stati estratti i dati relativi al flusso di file F di Ranibizumab ed Aflibercept tra il 2011 e il 2016, relativi a 2912 somministrazioni per complessivi 430 pazienti. Considerando il primo anno di trattamento di ciascun paziente (anno mobile) è stato calcolato: il numero totale di somministrazioni; i relativi intervalli tra una somministrazione e l’altra; la media dei trattamenti per paziente; la spesa annuale media per paziente e la spesa totale. È stato possibile suddividere i pazienti in: regolari (per i quali, come da scheda tecnica, è risultata una somministrazione consecutiva mensile per i primi tre mesi) e irregolari (considerando in particolare i pazienti ritrattati almeno una volta dopo sei mesi dall'ultimo trattamento). Risultati: Dai dati ottenuti dall’analisi è emerso che la percentuale dei pazienti che hanno ricevuto almenno tre trattamenti per Ranibizumab è stata dell’83% ( 222 su 267 pazienti trattati) mentre per Aflibercept è stata dell’80% (33 su 41 pazienti trattati). Il numero medio di trattamenti per paziente nel 1° anno mobile è stato di 4,9 per Ranibizumab e 4,4 per Aflibercept. La spesa media per paziente per il primo anno di terapia è stata pari a 3.366,92 € per Ranibizumab e di 3.293,58 € per Aflibercept. Per Ranibizumab, la percentuale di pazienti ritrattati dopo almeno sei mesi dall’ultima somministrazione, è stata del 34,8 %, mentre per Aflibercept è stata del 17,1%. Conclusione: Dall’analisi dei dati è emerso che il numero medio di trattamenti per paziente sia per Ranibizumab che per Aflibercept è stato inferiore a quanto riportato in letteratura. I risultati sono da considerarsi positivi per via del riscontro di un’elevata percentuale di trattamenti adeguati dovuti sia ad una buona aderenza alla terapia da parte del paziente che a una corretta prescrizione medica (soprattutto nei primi tre mesi di trattamento). Questa analisi pone le basi per un’ulteriore valutazione clinica sul confronto dell’efficacia terapeutica, della persistenza dei risultati e dei costi dei trattamenti dal momento che la spesa annuale media per paziente risulterebbe similare per entrambi. Data ricevimento: 27/09/2016 15:38:57 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Matteo Piras Page 34 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 77 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: LA TERAPIA INTRAVITREALE DELL’EDEMA MACULARE DIABETICO: ANALISI DELL’ADERENZA E DEI COSTI ASSISTENZIALI NELL’ULSS 15 Autori: *E. Perin, **R. Rampazzo, ***A. Pedrini Affiliazioni: *Facolta’ di Farmacia – Universita’ di Padova. --- **Farmacia ospedaliera PO di Camposampiero – ULSS 15 “Alta Padovana” – Veneto --- ***Core – Collaborative outcome research – a partner Cineca Introduzione La retinopatia diabetica (RD) e le sue complicanze rappresentano un problema di salute estremamente rilevante, sia sotto il profilo clinico/sociale che economico. e scopo: L’entrata in commercio dei nuovi farmaci anti VEGF e del desametasone impianto intravitreale a prezzi molto elevati, la distanza tra i risultati degli RCT registrativi e la carenza di indirizzi assistenziali istituzionali, ha prodotto una notevole variabilita’ lasciando aperte molte domande nella pratica clinica corrente. Il presente lavoro ha voluto indagare questo contesto identificando una corte di pazienti attraverso i dati sanitari correnti allo scopo di valutare l’aderenza al trattamento e i costi assistenziali. Materiali e Metodi: Lo studio osservazionale retrospettivo ha previsto un periodo di reclutamento dei pazienti compreso tra l’1/1/2013 e il 31/12/2013 ed un periodo di follow-up di due anni fino al 31/12/2015. L’identificazione della corte e’ stata effettuata a partire del database AR-CO-Cineca database che integra per singolo paziente database amministrativi diversi (farmaceutica, specialistica, SDO) relativi agli assistiti dell’ULSS 15. Le informazioni sui trattamenti sono state invece raccolte dalle cartelle ambulatoriali e dai dati di erogazione dei farmaci. L’aderenza e’ stata valutata considerando il numero medio di somministrazione e l’intervallo tra le dosi. Risultati: Sono stati identificati 274 (2,2% degli assistiti) paz con RD (58,8% M e 41,4% F) con eta’ media di 70 anni. Di questi, il 52,5% ha ricevuto solo trattamento laser, mentre il 36,1% (99 paz) e’ stato trattato con intravitreali da soli o in associazione con fotocoagulazione laser e 31 pazienti nessun trattamento. L’83,3% e’ stato trattato con un solo farmaco intravitreale, il 16,2% con 2 farmaci consecutivi. Il n° medio di somministrazioni compreso tra 2,3 e 3,6 e’ inferiore rispetto agli studi registrativi ma confrontabile con studi osservazionali real-life. Solo il 38,9% dei pazienti trattati con bevacizumab e il 46,8% dei trattati con ranibizumab ha un intervallo tra le dosi Conclusione: La prevenzione ed il trattamento precoce con farmaci efficaci rappresentano una sfida da perseguire con priorita’ considerando che la RD si presenta nelle fasce d’eta’ avanzate ed e’ motivo di disabilita’. I dati raccolti si configurano come uno studio pilota che potrebbe essere allargato ad altri centri per ottenere una numerosita’ piu’ consistente allo scopo di fornire indicatori sul processo assistenziale e produrre miglioramenti nell’impiego delle terapie Data ricevimento: 30/09/2016 0:59:38 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Edoardo Perin Page 35 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 94 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: DEGENERAZIONE MACULARE SENILE ESSUDATIVA: ANALISI DELL’ADERENZA E DEGLI ESITI DELLA TERAPIA CON ANTI-VEGF Autori: R. Bertin*, R. Rampazzo** Affiliazioni: *Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Università degli Studi di Padova --- **Farmacia Ospedale di Camposampiero, ASL 15 Alta Padovana, Veneto Introduzione Le principali linee guida nazionali ed internazionali indicano tra le opzioni farmacologiche di prima scelta per il trattamento della degenerazione maculare e scopo: senile (DMS) la somministrazione intravitreale di antagonisti del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF): pegaptanib, aflibercept, ranibizumab e bevacizumab. A fronte di un diffuso utilizzo di tali farmaci con strategie posologiche diverse, le evidenze provenienti da studi osservazionali documentano un numero medio di somministrazioni per paziente molto variabile. Scopo dello studio é valutare l’aderenza e gli esiti della terapia intravitreale nella reale pratica clinica in una coorte di pazienti dell’UO Oculistica. Materiali e Metodi: I pazienti affetti da DMS trattati con anti-VEGF intravitreali e non sottoposti ad iniezioni con altri inibitori della neovascolarizzazione nei sei mesi precedenti, sono stati identificati attraverso l’analisi dei registri AIFA e delle CRF dei pazienti inseriti in uno studio clinico in atto presso il reparto di oculistica tra Gennaio 2014 e settembre 2015. Tale studio consentiva il trattamento con bevacizumab e ranibizumab secondo la normale pratica clinica del reparto. Sono stati valutati: n° medio di trattamenti, eventi avversi segnalati e l’esito del trattamento. Risultati: Sono stati trattati 79 occhi relativi a 76 paz.: 46/79 con bevacizumab (58.2%), 26 con ranibizumab (32.9%), 5 con pegaptanib (6.3%) e 2 con aflibercept (2.5%). Il periodo medio di trattamento intercorso dalla data di prima somministrazione alla data di fine trattamento è risultato pari a 8.4 mesi, con una media di 2.9 trattamenti per paz. entro ciascun ciclo. In 38 casi (48.1%) il ciclo terapeutico è stato interrotto per inefficacia (di cui il 55.3% relativo a trattamenti con bevacizumab, il 36.8% con ranibizumab e il 7.9% con pegaptanib). Sono stati segnalati 4 casi di evento avverso (5.1%), 7 casi di mancata somministrazione (8.9%), 3 casi di morte non correlata al farmaco (3.8%), 7 casi di perdita al follow-up (8.9%), 2 casi di rifiuto del paz. e 4 casi di interruzione per altre cause. Conclusione: I dati relativi al numero medio di somministrazioni rilevate risulta consistente con studi osservazionali gia’ pubblicati mentre emerge un’elevata variabilita’ tra i pazienti che interrompono il trattamento rispetto al farmaco utilizzato. Tale analisi suggerisce la necessita’ di condividere con i clinici i criteri di selezione dei pazienti ed i criteri adottati per l’ interruzione del trattamento. A fronte di tale variabilita’ questo studio ha evidenziato la necessita’ di raccogliere dati di esito in modo sistematico e standardizzato. Data ricevimento: 30/09/2016 21:19:39 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Riccardo Bertin Page 36 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 99 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 5 - Farmacoepidemiologia e monitoraggio prescrizioni Titolo: ESTRARRE I DATI DAI REGISTRI AIFA E’ POSSIBILE? PROPOSTA DI UN PROGETTO CONDIVISO Autori: F. Di Sarra*,^, V. Damuzzo°, M. Serena°, F. Tasca*, F. Todino*,^, A. Parlantzas*, E. Berti*, A.C. Palozzo* Affiliazioni: *Farmacia Ospedaliera, Istituto Oncologico Veneto-IRCCS, Padova --- ^ Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Università di Camerino --- ° Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Università di Padova Introduzione I registri di monitoraggio AIFA (RM-AIFA) rappresentano uno strumento informatico di appropriatezza prescrittiva e controllo della spesa farmaceutica attraverso e scopo: l’applicazione dei Managed Entry Agreements (MEAs), che hanno lo scopo di ridurre il costo dei medicinali rispettandone il grado di innovazione. Il progetto si pone l’obiettivo di condividere con una rete di strutture sanitare una modalità di estrazione dei dati uniforme al fine di monitorare la qualità delle informazioni inserite, l’ottenimento dei rimborsi previsti e l’appropriatezza prescrittiva a livello multicentrico. Si riportano qui i risultati dello studio pilota eseguito presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) per sviluppare la metodologia di estrazione omogenea dei dati dai RM-AIFA. Materiali e Metodi: La piattaforma AIFA non dispone ancora di un servizio di reportistica, per cui è stato necessario creare un database attraverso operazioni di Copia&Incolla dalle sezioni Richiesta Farmaco, Richiesta di Rimborso e Proposte di Pagamento. L’integrazione delle informazioni ottenute con i dati di prescrizione, facilmente disponibili presso il nostro istituto grazie alla cartella clinica informatizzata, ha permesso l’analisi dei trattamenti rimborsati rispetto al totale dei trattati, con un focus sui trattamenti conclusi entro il periodo dell’accordo negoziale e che non hanno ottenuto un rimborso per valutarne la qualità dei dati inseriti ed intraprendere eventuali azioni di recupero delle somme dovute. Risultati: Presso l’IOV sono monitorati attraverso i RM-AIFA 33 farmaci di cui solo 16 possono accedere al rimborso informatico. Nel periodo da gennaio 2013 a Maggio 2016 le percentuali di rimborso ottenute variano dall’ 1% al 17% della spesa totale sostenuta. L’analisi dei dati di trattamento con i 4 farmaci che hanno ottenuto la maggiore percentuale di rimborso (Afinitor, Zelboraf, Zytiga e Kadcyla) ha evidenziato che i pazienti che interrompono nel periodo dell’accordo negoziale varia, a seconda del farmaco, dal 50 al 70%. Di questi sono risultati rimborsabili solo una percentuale tra 30 al 60%, per cui si è resa necessaria un’analisi delle cause di fine trattamento per escludere errori di inserimento dei dati e valutare l’appropriatezza prescrittiva dei trattamenti. Conclusione: La creazione di un’anagrafica unica del paziente permette di condividere i dati presenti nei RM-AIFA in caso di diverse strutture coinvolte. La mancanza di una reportistica, tuttavia, non consente l’estrazione di dati omogenei, richiedendo quindi agli utenti coinvolti un enorme impegno per l’elaborazione e il controllo di qualità. Per questi motivi, la formazione di una rete di farmacisti e la creazione di un’istruzione operativa per l’estrazione uniforme dei dati permetterebbe di disporre di un database utilizzabile per analisi epidemiologiche, monitoraggio della spesa e valutazioni degli effettivi rimborsi ottenibili, eventualmente orientate alla ricontrattazione dei prezzi. Data ricevimento: 30/09/2016 23:55:41 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Di Sarra Francesca Page 37 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 1 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: IL CLINICO E IL FARMACISTA NEL MANAGEMENT DEL TRATTAMENTO DELL’ANEMIA NELL’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA: UN’ALLEANZA DI SUCCESSO Autori: A.B. Calzona, M. Morosetti, S. Dominijanni, L. Zappalà, R. Nicolais, R. Di Turi Affiliazioni: Azienda Asl Roma 3 Introduzione Il presente studio analizza il rapporto rischio/beneficio dell’uso dei biosimilari dopo lo switch da altre eritropoietine e valuta l'impatto in termini di ricadute economiche e scopo: sulla spesa sanitaria in 12 mesi. Materiali e Metodi: Con la U.O.C. di Nefrologia sono stati raccolti i dati clinici di 87 pazienti in dialisi (51 M, 36 F) di età media 65.2 ± 16.1 anni per vari motivi sottoposti a switch da altra epoetina a biosimilare da gennaio 2011 a dicembre 2014. Tutti i pazienti shiftati dall’ originator a biosimilare presentavano stabilità dei parametri clinici e livelli di emoglobina tra 8 e 12.5 g/dL. Sono stati raccolti e analizzati retrospettivamente i seguenti dati relativi ai sei mesi precedenti e ai sei mesi successivi lo switch: consumo medio e valori medi di epoetina, sideremia, ferritina, TSAT, eventuali eventi avversi. Sono state calcolate le medie e le deviazioni standard dei parametri considerati e confrontate prima e dopo lo switch ( P Risultati: Nei sei mesi successivi allo switch la dose richiesta mensile di eritropoietina richiesta si è ridotta del 5.6% senza determinare variazioni sostanziali in termini di livelli di emoglobina, assetto marziale e eventi avversi, indipendentemente dal farmaco di provenienza. Considerando il costo medio ponderale dei diversi medicinali a base di eritropoietina negli intervalli di tempo considerati e confrontando i dati della spesa nel periodo trattato prima e dopo lo switch, la riduzione della spesa è risultata essere globalmente del – 50.93%; infatti la spesa media mensile per paziente nel trattamento è passata da 317.78 euro (prima dell’introduzione del biosimilare) a 155.91 euro (dopo lo switch) . Conclusione: Nonostante la bassa numerosità del campione preso in esame, la natura retrospettiva, l’assenza di randomizzazione ed il breve periodo di osservazione, possiamo affermare, che l’utilizzo di un ESA biosimilare in pazienti provenienti da originator comporta stabilità dell’emoglobina, dei depositi di ferro e della incidenza degli eventi avversi. Considerata la stabilità del dosaggio con la riduzione dei costi l’utilizzo dei biosimilari sembra rappresentare una valida strategia di riduzione della spesa sanitaria (riduzione >50%). Data ricevimento: 26/07/2016 16:06:35 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Anna Bianca Calzona Page 38 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 2 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: LA VARIABILITÀ PRESCRITTIVA DELLE EPOETINE NEI CENTRI DIALISI DI UNA ASL ROMANA Autori: A.B. Calzona, R. Di Turi Affiliazioni: Azienda Asl Roma 3 Introduzione Il presente studio analizza le prescrizioni degli 8 centri dialisi della ASL Roma 3 e valuta l'impatto in termini di ricadute economiche negli ultimi due anni sulla spesa e scopo: farmaceutica tenendo conto dell’implementazione delle raccomandazioni regionali recentemente emanate sull’uso di epo biosimilare. Materiali e Metodi: Nell'Azienda ASL Roma 3 (territorio di 517 Kmq, 605.000 abitanti ) vi sono 8 centri dialisi: il Centro di Riferimento della Asl Roma 3 (Presidio Ospedaliero G.B.Grassi Unità Operativa Nefrologia e Dialisi) con 2 unità decentrate e 5 Centri di Emodialisi Privati accreditati. Nel 2013 i pazienti in dialisi sono stati 384 e nel 2014 391. Sono stati raccolti i dati della spesa anno 2013 vs anno 2014 dei farmaci compresi nell’elenco della determina Regione Lazio n.1354/2012 dei Centri di dialisi dell’Asl Roma 3. Si è calcolata la spesa media di ogni singolo centro dialisi e tenendo conto del numero dei pazienti arruolati nei vari centri si è risaliti alla spesa media per paziente nei 2due anni considerati per ciascun centro. Risultati: Confrontando la spesa 2013 vs 2014 si rileva una contrazione del 42.13% (considerando tutti i farmaci) che si riduce ulteriormente al 47,84% se si considerano i soli ESA. Appare evidente una variabilità notevole in termini di spesa tra le singole strutture (anno 2013: minimo di spesa media/anno/paziente di 2.708,37 euro, massimo 6.512,99 euro; anno 2014: minimo di spesa media/anno/paziente di 1.951,95 euro, massimo di 4.416,82 euro). Considerando i pazienti prevalenti nel Lazio (4641 dal Rapporto Dialisi e Trapianto Lazio 2011) le possibili oscillazioni di spesa derivate dalla proiezione della spesa più bassa e di quella più alta registrate nell’anno 2014 varierebbero da 9.058.999,95 € (spesa complessiva derivata dal prodotto di 1.951,95 x 4641) a 20.498.461,62 € (4.416,82 x 4641). Conclusione: Questi dati evidenziano come il Centro che è stato meno propenso all’introduzione dei biosimilari sia stato quello con una maggiore spesa media/anno/paziente. Riducendo la variabilità di prescrizione tra i vari centri prescrittori si può ottenere una differenza complessiva di spesa pari al 55.80% che incentiva ulteriormente nell’attività di monitoraggio attivo dei consumi e a un dialogo costante con i clinici. Data ricevimento: 29/07/2016 15:58:43 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Anna Bianca Calzona Page 39 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 7 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: LA GESTIONE DEI FARMACI PER LA RETE HCV: MONITORAGGIO E OTTIMIZZAZIONE DELLA SPESA NEL P.O. S.ELIA – ASP CL Autori: M. Cicoira*, M.E. Arnone*, G.M. Arcadipane^, A. Averna° Affiliazioni: * U.O.C. Farmacia, P.O. S. Elia - ASP – CL --- ^ Borsista di Farmacovigilanza, ASP - CL °. U.O.C. Malattie Infettive Introduzione Con il D.A n. n.215 del 12-02-2015 è fatto obbligo ai Centri Prescrittori della Regione Sicilia di erogare i farmaci antivirali per il trattamento dell' epatite c. Il e scopo: budget stanziato in linea con trattamenti previsti necessita di un controllo degli acquisti per ottimizzare la rotazione e rigenerare le risorse disponibili, con questo scopo è stato quindi allestito un database dei pazienti. Materiali e Metodi: E’ stato allestito un file excel delle terapie della rete HCV gestiti dal nostro centro caratterizzato dai campi: nominativo paziente, terapia, numero di dispensazione progressiva (da 3 a 6 mesi), inoltre è stato sviluppata un foglio sintetico di calcolo dei costi di terapia collegato di sette record (7 dosaggi per 6 p. attivi). Tale file è stato condiviso con il reparto di Malattie Infettive ed aggiornato in tempo reale contestualmente alla dispensazione delle terapie. Qualsiasi variazione di terapia è stata tempestivamente segnalata dal reparto via e- mail e rettifica del file stesso. Un ala del magazzino farmacia è stata dedicata allo stoccaggio dei farmaci antivirali con una giacenza quantitativa programmata di 28 giorni di terapia. Risultati: Dall’anno 2015 sono stati reclutati n.89 pazienti, n.43 hanno concluso il trattamento, n.4 lo hanno sospeso, n.2 hanno rinunciato, n.1 è deceduto per causa non relazionata alla terapia. E’ stato definito un costo medio di terapia mensile (28 gg.) pari a € 14,200.00/paziente. Le terapie mensili programmate non completate destinate ai n. 7 sette pazienti, sono state destinate alle terapie in corso rimodulando le quantità ordinate per una differenza di spesa mensile di circa - € 100,000.00. E’ stato quindi possibile dare contezza della spesa reale effettuata sul budget disponibile (€ 9 mln per l’anno 2016), ed effettuare proiezioni sulla disponibilità economica con la finalità di garantire l’accesso a nuovi potenziali pazienti stimati fino a 120 complessivamente. Conclusione: Il controllo della spesa e delle terapie consente di programmare ed intervenire sulla politica degli acquisti, monitorando in tempo reale il numero delle terapie in corso e le eventuali variazioni. Gli ordini sono stati effettuati consultando il database che ha consentito di modificarne l’entità in funzione delle terapie concluse, sospese e dei nuovi pazienti reclutati. Data ricevimento: 05/09/2016 1:04:26 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Marco Cicoira Page 40 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 8 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: ANALISI COSTO/ EFFICACIA NELL’IMPIEGO DI IPILIMUMAB IN 21 CENTRI ONCOLOGICI ITALIANI Autori: V. Damuzzo*, A. Russi**, F. Di Sarra**, M. Chiumente^, J. Pigozzo^^, V. Chiarion Sileni^^, A.C. Palozzo** Affiliazioni: *Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera --- **Università di Padova Farmacia Ospedaliera, Istituto Oncologico Veneto – IRCCS, Padova --- ^ Società Italiana di Farmacia Clinica e Terapia, Milano; ^^Oncologia del Melanoma e dell’Esofago, Istituto O Introduzione In virtù dei suoi successi clinici, della novità del suo meccanismo di azione immunomediato, e delle necessità gestionali per contenerne la spesa, Ipilimumab è stato un e scopo: banco di prova per l’oncologia e ha permesso di sviluppare conoscenze preziose per l’utilizzo degli altri anticorpi immunoterapeutici recentemente approvati per la cura di diversi tipi di tumori solidi. Questo studio osservazione multicentrico, condotto attraverso la piattaforma Oncofarma, ha valutato l’efficacia e la tossicità di ipilimumab nella real-practice e la gestione economica di questo farmaco in 21 oncologie italiane. Ha inoltre verificato se le strategie di centralizzazione delle preparazioni abbiano avuto un impatto sulla spesa e sulla qualità dell’assistenza clinica fornita ai pazienti. Materiali e Metodi: Tramite la piattaforma Oncofarma si sono contattate 124 oncologie italiane, ottenendo l’adesione da 21 di esse. Ogni centro poteva scegliere il livello di partecipazione al progetto inviando dati di consumo, trattamento, efficacia, tossicità. Si è valutata la sopravvivenza (OS) e la risposta dei pazienti, la presenza di fattori predittivi di OS, il tipo e grado di intensità delle reazioni avverse (ADR) sviluppate. Per la parte di gestione del farmaco si è valutato l'efficienza gestionale valutando il rapporto tra quantità prescritta/utilizzata/acquistata di farmaco e l’applicazione di metodi di razionalizzazione nell’uso delle fiale. Si è inoltre valutato l’impatto sulla spesa dell’introduzione di un drug-day. Risultati: Lo studio ha arruolato 418 pazienti in 21 centri. Il 39% dei centri ha fornito dati di efficacia del trattamento (OS= 6.43 mesi (95%CI: 5.45-7.42; n=300; PFS=3.7 mesi (95%CI: 3.23-4.17; n=188). ECOG PS e il numero di cicli di trattamento sono fattori predittivi di sopravvivenza. Il 22% dei centri ha fornito anche dati relativi alle ADR: incidenza = 66% dei pazienti di cui il 13% di grado 3-4. L’analisi dei sistemi di management ha evidenziato che in 14/21 centri si utilizza una quantità di farmaco maggiore rispetto a quella prescritta (P Conclusione: Lo studio di real-practice ha evidenziato un profilo di efficacia (OS) complessivo simile ad altri studi presenti in letteratura anche se con risultati inferiori rispetto a quello dello studio registrativo. L’incidenza di ADR è simile agli studi registrativi e non è correlato ad una maggiore efficacia del trattamento in termini di OS. Lo studio ha fatto emergere l’eterogeneità dei sistemi di gestione del farmaco tra le varie realtà italiane evidenziando 9 centri virtuosi nell’applicazione delle strategie di razionalizzazione della spesa. 3/9 centri hanno adottato il drug-day che ha permesso loro di risparmiare in media risorse pari a 16 cicli di terapia/istituto. Data ricevimento: 05/09/2016 18:26:28 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Vera Damuzzo Page 41 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 9 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: ESPERIENZA DEL CENTRO TAO DELLA ASST DI VIMERCATE NELLA PREVENZIONE DI EVENTI CEREBROVASCOLARI IN PAZIENTI AFFETTI DA FIBRILLAZIONE ATRIALE: ANALISI FARMACOECONOMICA Autori: V.Gentile, R.Cusmai, M.Ruocco, A.F.Gioia Affiliazioni: Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Vimercate Introduzione La terapia anticoagulante orale (TAO) ha rappresentato, negli ultimi decenni, il principale strumento nella prevenzione primaria e secondaria degli eventi e scopo: tromboembolici associati alla fibrillazione atriale non valvolare(FANV). Per ovviare ai limiti della terapia farmacologica standard con i derivati cumarinici (AVK), vi è una crescente tendenza all’utilizzo dei nuovi anticoagulanti orali (NOAC): dabigatran, apixaban e rivaroxaban. È stata condotta un’analisi costo-utilità confrontando la terapia con AVK e quella con NOAC nella profilassi di eventi tromboembolici in pazienti con FANV, considerando la prospettiva del SSR. Materiali e Metodi: E’ stato costruito un modello analitico decisionale a variabili discrete secondo Markov in un orizzonte temporale di 10 anni,con focus intermedi a 3/5 anni,sviluppato usando il software markovchain in R Versione 0.4.3.La popolazione del modello è stata individuata mediante un’estrapolazione dati dall’archivio elettronico PARMA GTS del Centro TAO dell’ASST di Vimercate,considerando i pazienti affetti da FANV o fibrillo flutter-atriale in terapia anticoagulante nel periodo 2011-2015.Nel modello sono stati individuati 9 stati di transizione(stati di salute).I costi sanitari diretti sono stati attualizzati al tasso del 3%.I dati di incidenza degli eventi nei pazienti in trattamento con NOAC e quelli di utilità sono stati presi dalla letteratura Risultati: L’analisi ha evidenziato che il costo maggiore in tutti gli intervalli temporali considerati è associato ad Apixaban,mentre il valore di utilità più alto è sempre associato alla terapia con AVK.Fra i NOAC il meno costoso è Rivaroxaban,con una utilità simile ad Apixaban.L’ICER ha mostrato la dominanza (in tutte le proiezioni temporali considerate) di AVK rispetto alle altre alternative terapeutiche,ovvero è la terapia meno costosa ma con un maggiore valore di utilità.Inoltre,svolgendo un'analisi di sensibilità ad una via sulle variabili di costo(DRG,ADI) ed utilità,l'ICER ha confermato che,in entrambi gli scenari possibili(costi minimi-utilità massima e costi massimi-utilità minima)e in tutte le proiezioni temporali considerate,la terapia AVK risulta dominante rispetto ai NOAC. Conclusione: Dall’analisi di costo-utilità condotta è emerso che la terapia cumarinica si conferma come la terapia d’elezione nella prevenzione di eventi cerebrovascolari in pazienti affetti da FANV.Tuttavia,i NOAC possono costituire una valida alternativa nei pazienti con difficoltà logistico-organizzative ad effettuare adeguato monitoraggio dell’INR, in caso di pregressa emorragia intracranica e nei pazienti già in trattamento con AVK in cui non si è raggiunto un controllo ottimale dell’ INR. Il farmacista ospedaliero ha un ruolo centrale nel monitorare l’appropriatezza prescrittiva, allocare adeguatamente le risorse economiche disponibili ed effettuare farmacovigilanza attiva su questi nuovi farmaci. Data ricevimento: 06/09/2016 19:05:17 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Valeria Gentile Page 42 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 14 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEI NUOVI FARMACI IMMUNOSTIMOLANTI PER IL MELANOMA AVANZATO Autori: A.Russi, A.C.Palozzo. Affiliazioni: S.C. Farmacia Istituto Oncologico Veneto, Padova Introduzione I nuovi farmaci anti PD-1, nivolumab e pembrolizumab, sembrano dimostrare un miglior profilo di efficacia e tossicità rispetto ai trattamenti tradizionali e e scopo: all’ipilimumab. Scopo di questo lavoro è valutare il profilo di sostenibilità economica dei due nuovi anti PD-1 approvati, nivolumab e pembrolizumab, rispetto a ipilimumab nel trattamento del melanoma avanzato. Materiali e Metodi: I protocolli di trattamento dei farmaci prevedono diversi dosaggi e cicli di infusione. In particolare, nivolumab e pembrolizumab vengono impiegati fino a progressione di malattia o tossicità intollerabile, mentre la somministrazione di ipilimumab è limitata a 4 cicli di trattamento. Sono stati calcolati i costi dei trattamenti per i 3 farmaci e sono stati rapportati ai dati di efficacia (PFS, sopravvivenza libera da progressione di malattia) ottenuti dalla letteratura. Le analisi effettuate hanno permesso di calcolare il costo di sopravvivenza a uno e a due anni per i 3 farmaci, oltre a prevedere la spesa della possibile combinazione nivolumab - ipilimumab. Risultati: I risultati ottenuti permettono di confrontare i nuovi immunostimolanti per il melanoma. Il trattamento con ipilimumab in monoterapia, pur limitato a 4 infusioni, è quello che implica il maggiore costo per pz (circa 50.000€) mentre quello con gli anti PD-1 sembra inferiore (circa 35.000€) ma può protrarsi anche oltre il tempo di progressione se si osserva un beneficio clinico. La correlazione tra i costi di trattamento e gli esiti clinici ha rilevato come i nuovi anti PD-1 abbiano un profilo di costo efficacia comparabile tra di loro, più economico rispetto a ipi, avendo dimostrato un incremento del tasso di sopravvivenza a un anno di circa il 20%. Il costo derivante dall’uso di combinazione nivo – ipi è ovviamente superiore all’impiego in monoterapia arrivando a sfiorare i 100.000€/pz. Conclusione: L’utilizzo dei nuovi anti PD-1 sembra garantire miglioramenti di efficacia e di tossicità rispetto ad ipilimumab, senza comportare un incremento esponenziale dei costi. Si riscontra però la difficoltà nel prevedere il possibile risparmio ottenibile tramite il meccanismo di rimborso prezzo-volume concordato per i due farmaci anti PD-1. In un’ottica futura, per un eventuale trattamento di combinazione tra anti PD-1 e anti CTLA-4, oltre a verificare i dati di efficacia e tossicità nei trial clinici, bisognerà considerare l’aumento dei costi di trattamento, considerando anche che questi farmaci stanno per essere approvati (o lo sono già) anche per altre indicazioni d’uso. Data ricevimento: 13/09/2016 11:03:18 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Alberto Russi Page 43 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 15 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: CREAZIONE DI UNA BANCA DATI PER LA GESTIONE DEI RIMBORSI AIFA DEI FARMACI ONCOLOGICI GESTITI DALL’ AUSL DI BOLOGNA. Autori: R.Caputo, D.Scarlattei, R.Cesari, G.Santilli, P.Zuccheri, M.Borsari. Affiliazioni: Farmacia centralizzata AUSL di Bologna – Laboratorio di Farmacia Oncologica Introduzione l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha introdotto i Registri dei farmaci sottoposti a monitoraggio a partire dal 2005, con lo scopo di garantire un opportuno controllo e scopo: sull’appropriatezza prescrittiva e sulla spesa dei farmaci ad elevato impatto economico, mediante l’applicazione di accordi a rimborso condizionato (MEAs). Allo stato attuale la nuova piattaforma informatizzata dei registri AIFA, introdotta a gennaio 2013, non fornisce strumenti per eseguire estrazioni di report riepilogativi sulle richieste di rimborso (RdR) create ed inviate alle aziende farmaceutiche (AZF). Obiettivo del presente lavoro è stato analizzare il recupero economico con i farmaci oncologici gestiti dall’AUSL di Bologna in relazione allo “stato” delle RdR e alla spesa sostenuta per specialità medicinale. Materiali e Metodi: è stata creata una banca dati che permette una raccolta di tutte le informazioni contenute nelle RDR inviate. Sono state estratte ed analizzate le RDR relative al periodo gennaio 2013 – marzo 2016. I dati sono stati segmentati rispetto allo “stato”, ovvero “in valutazione”, “valutate” e “pagate” delle singole richieste di rimborso per ciascuna AZF. La stessa analisi è stata, successivamente, condotta per singola specialità medicinale ed indicazione terapeutica. L’estrazione dei dati di spesa è stata effettuata mediante specifico software aziendale. Risultati: rispetto al totale delle RDR inviate alle AZF il 43% risulta “pagato” con emissione di nota di credito, il 30% “valutato” ed il 24% è “in valutazione”. In particolare, rispetto al totale delle RDR “pagate”, tra le terapie oncologiche endovenose bevacizumab ha mostrato una percentuale di rimborso distinta per singola indicazione terapeutica pari a: 64% per il carcinoma colon-rettale, 25% per il carcinoma ovarico prima linea e 11% per il carcinoma polmonare non a piccole cellule. Tra le terapie oncologiche orali, invece, il maggiore recupero economico rispetto alla relativa spesa sostenuta è stato ottenuto con everolimus pari al 7% e con abiraterone pari al 6%. Conclusione: la progettazione e realizzazione della banca dati ha permesso un monitoraggio puntuale di tutto il percorso relativo alla gestione dei rimborsi, con un controllo costante del recupero economico. In generale, la quota recuperata contribuisce al contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera a carico delle singole realtà aziendali e quindi a livello di Servizio Sanitario Nazionale, ottimizzando l’allocazione delle risorse e la sostenibilità del sistema. Data ricevimento: 13/09/2016 11:48:14 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Caputo Rosaria Page 44 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 24 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: LAMIVUDINA EQUIVALENTE NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA HIV: MANTENIMENTO DELL’EFFICACIA E RIDUZIONE DEI COSTI. Autori: R. Moscogiuri*, F. D’Amico*, G. Buccoliero**. Affiliazioni: * S. C. Farmacia Ospedaliera P.O.C. --- ** S.C. Malattie Infettive – ASL Taranto Introduzione L'introduzione sul mercato dei farmaci generici equivalenti è avvenuta non senza pregiudizi da parte dei clinici sulla loro reale efficacia. In questo quadro, nella ASL di e scopo: Taranto è stata effettuata una valutazione controllata per osservare l'andamento della risposta virologica delle terapie antiretrovirali dopo lo switch terapeutico da Lamivudina brand al generico equivalente e verificare così la sovrapponibilità in termini di efficacia e safety. Materiali e Metodi: E’ stato assunto come riferimento uno studio pilota in cui i pazienti venivano sottoposti ad una semplificazione della terapia antiretrovirale con 2 farmaci PI e lamivudina con migliore safety. In collaborazione con i farmacisti dell’unità di dispensazione del farmaco, istituita dal Dipartimento Farmaceutico all'interno del Dipartimento Onco-ematologico e Malattie Infettive della ASL , si è realizzato un monitoraggio in continuum dei pazienti trattati con valutazione multidisciplinare dei singoli casi. Dal database clinico di tutti i pazienti affetti da HIV, sottoposti a terapia antiretrovirale, è stato possibile ricavare le informazioni necessarie a stratificare i pazienti stessi e stabilire i goal terapeutici e le eventuali sospensioni. Risultati: Sono stati selezionati 18 pazienti affetti da HIV (di cui 13 di sesso maschile e 5 femminile) tutti naives ed in soppressione virologica completa da almeno 12 mesi (range 12-32 mesi). Il backbone è stato Tenofovir Disoproxil Fumarate (TDF) per 12 pazienti e Abacavir (ABC) per 6 casi. E' stato effettuato uno switch di terapia con passaggio da lamivudina brand a lamivudina equivalente acquisita dalla ASL da luglio 2014. Di tutti i pazienti è stato eseguito un follow-up a 12/20 mesi, con una media di 16 mesi. Il risultato è stato estremamente rassicurante: la viremia soppressa è stata mantenuta al 100% con nessuna variazione significativa di: profilo lipidico, GFR e livelli di bilirubinemia. Un solo paziente ha cambiato terapia per intolleranza al farmaco correttamente segnalata. Conclusione: La duplice terapia ATV/r con lamivudina in soggetti con soppressione virologica stabile e duratura (>12 mesi) è sicuramente un’opzione valida da considerare per: efficacia, tollerabilità e abbattimento dei costi. Lo switch terapeutico all’equivalente comporta un risparmio significativo di 80.000 euro annui per gli attuali 17 pazienti considerati in cui viene mantenuta l’efficacia virologica. Data ricevimento: 14/09/2016 12:52:24 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Rossella Moscogiuri Page 45 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 34 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: MODELLO DI ANALISI PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO CLINICO E ORGANIZZATIVO IN ONCOLOGIA: L’ESEMPIO DEL K MAMMELLA PRESSO L’OSPEDALE DI TRENTO Autori: A.Pasqualini*, L.Di Spazio*, M.Scillieri**, M.Barbareschi^, M.Recla°, A.Ferro °°, D.Spanti°°°,A.Campomori* Affiliazioni: *SC Farmacia - Ospedale di Trento, **Direzione medica - Ospedale di Trento, ^ SC multizonale Anatomia Patologica - Ospedale di Trento, °SC multizonale Radiologia Diagnostica - Ospedale di Trento, °°SC multizonale Oncologia Medica - Ospedale di Trento , ° Introduzione Valutare il carico assistenziale di un campione di donne con prima diagnosi di k mammella metastatico con Her 2 amplificato trattate con trastuzumab nel periodo e scopo: 2007 – 2009 e seguite al follow up nel 2013. Materiali e Metodi: Per stimare l’impatto economico ed organizzativo di questa tipologia di pazienti si sono incrociati i dati dei database presenti nelle diverse Unità Operative: Armonia® (UO Anatomia Patologica), RIS-PACS (UO Radiologia e Radiodiagnostica), tariffario delle prestazioni specialistiche e ambulatoriali (Servizio Controllo di Gestione), elenco DRG e tariffe (UO Direzione Medica), Oncosys (UUOO Farmacia e Oncologia Medica). Risultati: Si sono individuate 9 donne con k mammella metastatico con Her 2 amplificato trattate con trastuzumab di età media pari a 55,8 anni con diagnosi di carcinoma duttale infiltrante 78% e carcinoma lobulare infiltrante 22%. Per valutare l’applicabilità del nostro modello di analisi, abbiamo tracciato i dati relativi di una delle pazienti di 39 anni con carcinoma duttale infiltrante IIIB (diagnosi fine 2009 decesso giugno 2011): elenco DRG, diagnostica per immagine, schemi chemioterapici, schemi di terapia ancillare per chemioterapia e terapie domiciliari. Di tutti questi flussi abbiamo analizzato i costi calcolati al 2010 per un totale di 91.412€ (183€/die). Conclusione: L’interazione e la collaborazione tra le UU.OO. coinvolte nel percorso diagnostico terapeutico sono fondamentali per una raccolta dati esaustiva utile alla mappatura dei casi clinici. Il modello operativo è risultato vincente per valutare la storia clinica della paziente selezionata come modello, valutare i costi totali e suddivisi per tipo di intervento (DRG, terapie farmacologiche e diagnostica), confrontare i costi (in progress) in base alla stadiazione della malattia, creare occasioni di confronto tra direzioni strategiche e clinici ed individuare strategie di investimento su diagnosi precoce e fase terminale di malattia. Data ricevimento: 14/09/2016 19:57:48 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Alessandra Pasqualini Page 46 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 39 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA - L’USO DEI FARMACI BIOLOGICI PER IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA DI CROHN E DELLA COLITE ULCEROSA: COME GARANTIRE L’INNOVAZIONE TERAPEUTICA E LIMITARE L’INCREMENTO DELLA SPESA CON L’APPROPRIATEZZA E L'USO DEI BIOSIMILARI. Autori: G. Busa, E. Di Lenardo, C. Malgarise, S. Paccagnella, C. Battistutta, E. Zattoni, F. Brera, F. Temporin, A. Salvador, D. Mengato, M. Raffaelli. Affiliazioni: Azienda Ospedaliera di Padova - UOC Farmacia Introduzione Nel 2013 la Regione Veneto, con DGR 641, per uniformare i comportamenti d’impiego dei farmaci biologici in Reumatologia, Gastroenterologia e Dermatologia, e scopo: aveva stilato le linee di indirizzo per l’impiego di tali farmaci e ne aveva condizionato la prescrizione alla compilazione di una scheda di terapia regionale, al fine di verificare l’appropriatezza prescrittiva dei diversi Centri. Dal 2013 ad oggi si è assistito ad un cambiamento dello scenario terapeutico, tra cui l'introduzione del Infliximab biosimilare. La Gastroenterologia è l’area maggiormente coinvolta nella prescrizione di biologici a brevetto scaduto in quanto Infliximab rappresenta il biologico di I scelta nel naive. E' stato, quindi, monitorato l’andamento della spesa, del numero pazienti e della prescrizione di biosimilare. Materiali e Metodi: L'elaborazione dei dati è avvenuta mediante l'utilizzo dei seguenti archivi informatici: Registro farmaci biologici della Regione Veneto (RV-Biologici); Report di spesa biologici Regione Veneto; dati di somministrazione diretta-flusso file F della AOPD. I dati relativi alla diagnosi dal RV-Biologici. Il numero pazienti e la spesa derivano dal flusso file F. Nell’analisi sono stati considerati gli anni 2013, 2014 e 2015. E' stata inoltre analizzata la percentuale di prescrizione di Infliximab Biosimilare, resosi disponibile in AOPD da luglio 2015 e formulate ipotesi di risparmio grazie all'uso del Biosimilare. E' stato valutato l'impatto sulla spesa che un eventuale switch avrebbe, ma ancora si attendono i risultati dello studio NOR-SWITCH. Risultati: La spesa regionale nel 2015 per biologici è stata di €61 milioni; di questi AOPD ha impattato per il 22%. Considerando la Gastroenterologia-AOPD nel 2015 sono stati trattati con biologici 338 pazienti (73% Crohn, 27% Colite Ulcerosa),il 38% di tutti i pazienti gastroent. trattati in Veneto con Biologici. La spesa nel 2015 per tali terapie è stata di €3 milioni, con un incremento rispetto al 2014(+7%), in linea con l’aumento dei pazienti trattati (+10%). Nel 2015 risultavano in terapia con Infliximab 239 pazienti, di cui 222 in Originator, 17 in Biosimilare. Il biosimilare è stato prescritto nel 28% dei pazienti naive(15 su 61, lug-dic2015). Utilizzandolo in tutti i naive al biologico si sarebbero risparmiati €60mila. Ipotizzando poi un'eventuale switch il risparmio sarebbe di ben €720mila. Conclusione: La Spesa regionale e dell'AOPD per farmaci biologici è in costante aumento. L'AOPD é uno dei Centri Autorizzati più attivi della Regione Veneto. Grazie all'introduzione del biosimilare da luglio 2015 è stato possibile ridurre l'impatto sulla spesa del crescente numero di pazienti visitati e trattati in Gastroenterologia-AOPD, che rappresenta un centro di eccellenza regionale. I pazienti in trattamento con biologici sono affetti da patologie pressochè croniche e vanno incontro a resistenza ai trattamenti. E' perciò fondamentale poter garantire risorse per terapie innovative che si rendono disponibili. Come da nostre ipotesi, i biosimilari sono una fonte di risparmio da non trascurare. Data ricevimento: 15/09/2016 12:30:11 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Giulia Busa Page 47 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 41 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: ANALISI DI FARMACOUTILIZZAZIONE DEI FARMACI PER LA SCLEROSI MULTIPLA NELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Autori: A. Salvador, E. Di Lenardo, C. Malgarise, S. Paccagnella, C. Battistutta, G. Busa, E. Zattoni, F. Brera, F. Temporin, I. Toffanello, M. Raffaelli Affiliazioni: UOC Farmacia – Azienda Ospedaliera di Padova Introduzione La sclerosi multipla (SM) è la prima causa neurologica di disabilità non traumatica in età giovane/adulta. La prevalenza in Veneto è attualmente stimata in circa 170-180 e scopo: casi/100.000 abitanti, con un'incidenza di circa 6 nuovi casi all'anno per 100.000 abitanti. La Regione Veneto ha recentemente emanato un PDTA per la SM (DGR 758 del 14/05/2015) in cui viene descritto il percorso ideale per i pazienti con SM in base alle linee guida pubblicate: per la terapia di I linea sono disponibili interferone beta, glatiramer e più recentemente teriflunomide e dimetilfumarato; per quella di II linea natalizumab, fingolimod e alemtuzumab. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di monitorare le variazioni di prescrizione nei pazienti già in trattamento e la scelta del farmaco nel paziente naive. Materiali e Metodi: Sono stati estratti i dati di spesa e di consumo inseriti nel flusso della somministrazione diretta dell’Azienda Ospedaliera di Padova relativamente alla Clinica Neurologica- Centro Regionale per la sclerosi multipla attraverso i dati dei file F. Sono stati valutati in particolare i dati di spesa e consumo del 2015 e del primo semestre 2016. Sono stati identificati i pazienti naive e gli switch di terapia alla luce dell'introduzione nel prontuario terapeutico aziendale (PTA) di nuovi farmaci in prima linea atti a favorire una maggior aderenza terapeutica (es. farmaci per somministrazione orale (OS) o farmaci per via sottocutanea (SC) con somministrazioni meno ravvicinate). Risultati: Confrontando i consumi dei farmaci per il trattamento della SM del I semestre del 2016 rispetto all’anno precedente, si riscontra un aumento della spesa del 16%, che può essere spiegato solo in parte da un incremento dei pazienti(6%). In merito alla I linea di terapia, si è registrato un incremento di pazienti trattati con i farmaci orali (135%) con conseguente aumento dei costi associati (249%) mentre sia la spesa (19%) che il numero di pazienti (-24%) trattati con interferoni sono diminuiti. Se nell'intero anno 2015 i prescrittori hanno privilegiato la I linea con terapia orale nei naive, nel I semestre 2016 sono stati trattati in egual misura con terapia OS e terapia SC. Nel 2016, a fronte di numero costante di pazienti trattati con la II linea si è visto un aumento del 9% della spesa Conclusione: L'aumento della spesa per i farmaci per la SM del I semestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 è dovuto prevalentemente all’immissione in commercio e alla successiva introduzione in PTA di nuovi farmaci a somministrazione orale, in genere più costosi. Eccezione fatta per i casi in cui il farmaco per OS sostituisca la terapia a base di interferone beta ad alte dosi. Sono stati rilevati molti switch di terapia da SC a OS e molti naive sono stati trattati con terapia OS, in particolare nel 2015. Le nuove terapie hanno il vantaggio di migliorare l'aderenza terapeutica del paziente. Data ricevimento: 15/09/2016 14:44:56 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Alessia Salvador Page 48 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 50 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: CONFEZIONAMENTO NON OTTIMALE DEI FARMACI ONCOLOGICI: COSTI AGGIUNTIVI Autori: A.Campomori*, E.Fonzi*, A.Pasqualini*, L.Di Spazio*, G. Temporin*, S.Maistrelli*, S.Malpaga*, O.Caffo^ Affiliazioni: * SC Farmacia Ospedaliera - Ospedale di Trento - APSS --- ^ SC multizonale Oncologia Medica Ospedale di Trento - APSS Introduzione I farmaci antineoplastici per uso parenterale sono immessi in commercio in polveri liofilizzate da ricostituire o in soluzioni concentrate da diluire. La personalizzazione e scopo: del dosaggio può dare luogo a residui di farmaco che, se non utilizzati immediatamente o comunque entro un tempo stabilito da scheda tecnica, costituiscono uno spreco economicamente rilevante. La centralizzazione delle preparazioni nelle farmacie ospedaliere (Raccomandazione Ministeriale n°14/2012) e la modalità organizzativa del drug day, che concentra nella stessa giornata i trattamenti con un determinato farmaco, permettono di ridurre gli scarti. I dati di stabilità derivanti dalle analisi sia chimico-fisiche che microbiologiche sui prodotti allestiti permettono, inoltre, di prolungare la validità dei farmaci. Materiali e Metodi: Sono stati analizzati i protocolli impiegati presso l’UO di oncologia dell’Ospedale di Trento confrontandoli con le formulazioni dei farmaci disponibili in commercio. Obiettivo del presente lavoro è illustrare alcune modalità attuate presso l’ospedale di Trento per minimizzare gli scarti di farmaco grazie alla collaborazione tra UO di Oncologia Medica e UFA della Farmacia Ospedaliera. Risultati: Esempi pratici relativi ad una UFA con attività pari a circa 22.300 allestimenti/anno: trastuzumab: con il “drug day” si è ridotta la quota degli scarti a soli 3.000 mg (11.310 € =- 9% rispetto a 131.300 €). Se fosse disponibile la confezione da 20 mg sarebbe possibile un’ulteriore risparmio; bendamustina: protocollo gg 1,2 100 mg/m2(dose media 145 mg). Stabilità accertata del diluito pari a 48h in frigo. Allestendo l’intero ciclo di terapia (giorni 1 e 2) contemporaneamente si scartano 10 mg (110€), invece di 55 mg al giorno (1.286€) Conclusione: Come denunciato a livello internazionale da Peter Bach sul BMJ del 1 marzo 2016, avere a disposizione formulazioni diverse, con contenuto di farmaco in dosi ridotte, porterebbe indubbiamente a rilevanti risparmi. Data ricevimento: 15/09/2016 19:30:08 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Annalisa Campomori Page 49 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 62 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: RICADUTE DELLA DONAZIONE DI FARMACI AD UN CENTRO DI ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI Autori: G. Zanchetta*, L. Roda^, S.Spechtenhause°, E. Vecchioni*, L. Bavosa*, D. Vaccari*, P. Pomari*, M. Font**, L. Mezzalira** Affiliazioni: * Farmacista volontario CESAIM --- ^ Collaboratore Banco Farmaceutico --- ° Specializzando Farmacia Ospedaliera. Università Padova --- **UOC Servizio Farmaceutico ULSS 20 Verona Introduzione Con la legge regionale n.23 del 11.11.2011 la Regione del Veneto, promuove ogni iniziativa volta a incentivare il riutilizzo di farmaci inutilizzati e in corso di validità. In e scopo: base a questa legge, l’ULSS 20 di Verona ha attivato una convenzione con Assofarm, Federfarma e il Banco Farmaceutico per fornire questi farmaci al centro assistenza immigrati (CESAIM) convenzionato con l’ULSS 20 la cui la fornitura di farmaci avviene, sia direttamente dalla stessa ULSS 20 sia attraverso ricetta SSN. Obiettivo di questo lavoro é quello descrivere la gestione delle donazioni e valutare quanto queste hanno inciso sul risparmio di farmaci utilizzati dagli assistiti CESAIM. Materiali e Metodi: Da gennaio 2016 è iniziata la raccolta di farmaci donati in 10 farmacie veronesi destinati al CESAIM. Attraverso la collaborazione di farmacisti volontari, è stata organizzata una farmacia dove i farmaci sono registrati, selezionati e resi disponibili ai prescrittori del centro. L’utilizzo di farmaci da parte del CESAIM, attraverso le varie modalità di approvvigionamento, è regolarmente monitorato. Risultati: : I farmaci recuperati dal 1°gennaio al 1° settembre 2016 riguardano 7.238 confezioni per un importo (PVP) superiore ai 95.500 euro. Il monitoraggio dei consumi di farmaci utilizzati dal CESAIM mostra, per il primo trimestre 2016 una riduzione consistente della spesa (-25%) e delle confezioni (-33%) rispetto il primo trimestre 2015. Il ricorso alla prescrizione attraverso ricette (convenzionata) è calata fortemente nel primo trimestre per via dell’ utilizzo di farmaci da donazione. Sembra esserci spazio ancora per un ulteriore risparmio, in particolare sulle insuline, riconducendo la fornitura delle insuline attraverso la DD. Conclusione: La donazione di farmaci a partire da 10 delle 122 farmacie di Verona ha permesso, nei primi tre mesi 2016, un notevole risparmio per l'ULSS. La quantità e il tipo di farmaci ottenuti sembra superare addirittura i bisogni del centro (CESAIM) e potrebbe fornire risorse ad altre ONLUS. Questi dati suggeriscono anche un potenziale e notevole spreco della risorsa farmaco. Data ricevimento: 20/09/2016 16:26:58 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Maria Font Page 50 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 63 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: CARCINOMA PROSTATICO ORMONOREFRATTARIO: ANDAMENTO PRESCRITTIVO PRESSO L’AUSL DI BOLOGNA. Autori: R.Caputo, D.Scarlattei, R.Cesari, G.Santilli, M.Borsari Affiliazioni: Farmacia centralizzata AUSL di Bologna – Laboratorio di Farmacia Oncologica Introduzione Nel carcinoma della prostata metastatico ormonorefrattario (mCRPC) la chemioterapia di riferimento in prima linea è il farmaco endovenoso docetaxel e e scopo: come terapia orale l’abiraterone da settembre 2014 e l’enzalutamide da aprile 2016 solo nei pazienti asintomatici o lievemente sintomatici. In seconda linea può essere previsto un rechallenge con il docetaxel in caso di buona risposta iniziale al farmaco oppure abiraterone, cabazitaxel ed enzalutamide come opzioni terapeutiche dopo fallimento con lo stesso docetaxel. Obiettivo del presente lavoro è valutare nei primi cinque mesi del 2014, 2015, 2016 tra i trattamenti oncologici disponibili, per la stessa indicazione e linea di trattamento, l'andamento prescrittivo in termini di arruolamento pazienti e spesa sostenuta nell’AUSL di Bologna. Materiali e Metodi: i dati delle terapie endovenose somministrate nei DH sono stati estratti da un applicativo gestionale di area oncologica mentre quelli delle terapie orali consegnate nei punti di erogazione diretta da una piattaforma informatizzata aziendale. In particolare per l’abiraterone e l’enzalutamide è stato necessario individuare i pazienti in prima o seconda linea di trattamento attraverso i singoli Registri del portale AIFA. L’analisi dei costi delle terapie è stata effettuata mediante un software aziendale. Risultati: dal 2014 al 2016 si osserva un andamento “gaussiano” in termini di numero pazienti trattati a fronte di un incremento di spesa del 72%. Si evidenzia inoltre un aumento delle terapie in prima linea rispetto alla seconda linea con un netto shift dai farmaci endovenosi (ev) a quelli orali (os). In particolare la spesa per i farmaci oncologici ev si è ridotta del 94% e quella relativa ai farmaci oncologici os è aumentata del 97%. Questo incremento significativo è dovuto alle prescrizioni del farmaco abiraterone soprattutto in prima linea di trattamento. Parallelamente si è osservata una riduzione delle prescrizioni e della relativa spesa del docetaxel sia in prima che in seconda linea. Per il cabazitaxel e l’enzalutamide, invece, si riscontra una diminuzione di pazienti e della relativa spesa. Conclusione: l’incremento della spesa farmaceutica ospedaliera per mCRPC nel periodo considerato è dovuto ad un maggior impiego dei farmaci oncologici orali ed in particolare del farmaco abiraterone che nella pratica clinica mostra una migliore tollerabilità. In definitiva la scelta della formulazione orale presenta un minore impatto sulla qualità di vita del paziente e permette una riduzione nell’impiego di risorse sia umane che economiche a livello di organizzazioni sanitarie pubbliche. Data ricevimento: 22/09/2016 12:58:52 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Caputo Rosaria Page 51 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 75 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: PREVENZIONE DA OCCLUSIONI E INFEZIONI DEI CVC TUNNELLIZZATI PER EMODIALISI: BUDGET IMPACT ANALYSIS SULL'USO DI LOCK MISTO EPARINA E UROCHINASI Autori: C. Della Costanza*, R. Langella*, E. Mainardi** Affiliazioni: *Specializzandi in Farmacia Ospedaliera (Università di Milano) --- **Dirigente Farmacista U.OC. ASST Santi Paolo e Carlo Introduzione L’impatto economico potenziale di un regime idoneo di prevenzione delle occlusioni e infezioni dei CVC tunnellizzati per emodialisi sulla Struttura Ospedaliera puo' e scopo: essere stimato con una Budget Impact Analysis adottando il PVA locale della Farmacia del Presidio Ospedaliero San Carlo Borromeo – ASST Santi Paolo e Carlo. Si è confrontata la nuova tecnologia A con quella di riferimento B: A: lock misto Urochinasi 25000 U.I/2ml ed eparina 5000 UI/ml (per lume) 3 volte/settimana prima della seduta dialitica: l'infusione di mezzo solo con urochinasi B: lock singolo di eparina 5000 UI/ml 3 volte/settimana; per la media dei pazienti cateterizzati dializzati in un anno (60 pazienti) dell'UOC Nefrologia e Dialisi. Materiali e Metodi: Sono stati individuati i consumi dei farmaci per i trattamenti delle occlusioni parziali dei CVC e delle infezioni sistemiche. Avendo Urochinasi lo stesso meccanismo e efficacia dell'rTPA, oltre ad un costo sensibilmente inferiore, lo studio ''Prevention of Dialysis Catheter Malfunction with Recombinant Tissue Plasminogen Activator'' del N J Engl J Med January 27, 2011, che ha evidenziato la superiorità dell’uso del lock misto Eparina e rTPA vs lock singolo di eparina, è stato utilizzato per l'estrapolazione delle incidenze dei malfunzionamenti e delle batteriemie dopo uso del lock misto e del lock singolo. Risultati: I costi per A a confronto con B sono: (C1A) costi fiale A =68 890€; (C1B) costi fiale B =62 431€ I costi dei trattamenti per i malfunzionamenti e delle infezioni dei CVC sono rispettivamente: C2A: [(n° fialeA x20%)-(n° fiale Ax20%)*14,8%*(costo fiale trattamento urochinasi 100000 UI)]+[(n° fiale Ax4,5%)-(n° fiale Ax4,5%)*8,5%*(costo fiale trattamento Vancomicina 20mg/Kg)] =24411 € C2B:[(n° fiale B x34,8%)*(costo fiale trattamento urochinasi 100000 UI ) + [(n° fiale Bx13%)*(costo fiale trattamento Vancomicina 20mg/Kg )] = 53278 € Il risparmio dell'alternativa A su B risulta pari a 22408 €. Con l'analisi di sensibilità a una via, utilizzando gli estremi delle Hazard Ratio estrapolate dallo studio sopracitato, si sono ottenuti i risparmi di A su B di 76790 € e 156122 €. Conclusione: Con l'analisi di sensibilità il risultato è variabile a seconda degli estremi utilizzati. Vista in letteratura una associazione fra trombosi catetere-correlata e infezioni catetere-correlate e l'evidenza che l'uso del lock di un trombolitico alternato ad eparina può ridurre sia la trombosi sia le infezioni in modo clinicamente piu' appropriato, anche dal punto di vista farmacoeconomico puo' risultare una scelta piu' vantaggiosa. Data ricevimento: 30/09/2016 0:36:50 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Chiara Della Costanza Page 52 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 84 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI. PERCORSO DI INTRODUZIONE NELLA PRATICA CLINICA, MONITORAGGIO DEL PROFILO FARMACOECONOMICO E GESTIONE DELLE EMERGENZE EMORRAGICHE NELL’AZIENDA ULSS 13. Autori: L.Bagnoli, G.Barin, L.Cordella, D.Barzan Affiliazioni: Azienda ulss n. 13 Mirano Introduzione Negli ultimi anni in Italia è stato autorizzato l'utilizzo dei farmaci anticoagulanti di nuova generazione (NAO: Rivaroxaban, Apixaban e Dabigatran) per la prevenzione e scopo: dell’ictus e dell’embolia sistemica in pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare (FANV) con uno o più fattori di rischio, nel trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e nella prevenzione della trombosi venosa profonda recidivante e dell’embolia polmonare dopo trombosi venosa profonda acuta nell’adulto. Scopo di questo lavoro è stato quello di monitorare l’introduzione nella pratica clinica dei nuovi farmaci, analizzarne i profili farmacologici e farmacoeconomici orali e di verificare se esista un positivo rapporto costo-efficacia rispetto alla vecchia TAO (a base di derivati coumarinici). Materiali e Metodi: Recepimento dei decreti e linee guida emanati dalla Regione Veneto dal 2013 ad oggi. Creazione di un team multidisciplinare dedicato alla stesura di procedure univoche per la gestione aziendale dei NAO,per monitoraggio delle prescrizioni, per analisi delle sospensioni della terapia, per la formazione degli specialisti prescrittori e il follow up dei pazienti. Introduzione di linee guida aziendali di recepimento di quanto previsto dalla Regione Veneto e attivazione di corsi di formazione dedicati a tutto il personale medico ospedaliero e territoriale per la diffusione delle stesse. Creazione di un libretto con informazioni pratiche per i pazienti. da gen 2013 a ott2015: analisi dei dati di consumo dei farmaci, dei pazienti e della spesa. Risultati: Il team NAO ha attivato un percorso di formazione per personale ospedaliero e territoriale per garantire un comportamento coerente, e adottare protocolli condivisi, ha attivato una collaborazione con i MMG, monitorato la selezione del paziente per di garantire l’appropriatezza prescrittiva ed economica. Per liberare risorse si è scelto di razionalizzare l’uso di altri farmaci per i quali era noto un impego elevato non appropriato (ppi , statine e sartani) promuovendo la prescrizione di farmaci a brevetto scaduto e nell’ambito della nota AIFA. Questo ha portato alla riduzione della quota sanitaria pesata -121.4(2014) a 115.2(2015). Risultati: riduzione della prescrizione di warfarin (-3.82%), aumento costante della prescrizione di NAO (+940%), utilizzo prevalente del farmaco a costo min Conclusione: L’introduzione allargata dei NAO nella pratica clinica non è al momento percorribile a causa della differenza di costi tra NAO e TAO, nonostante la miglior compliance, la > efficacia e > tollerabilità questo perchè la spesa sanitaria è suddivisa in contenitori non comunicanti che non permettono lo scambio di risorse. Per quanto riguarda le emergenze emorragiche in pazienti in trattamento con NAO considerato l’elevato costo dei farmaci previsti dal protocollo, il loro utilizzo di “nicchia” e l’introduzione recente di un antidoto specifico si renderà necessario un attento monitoraggio ed analisi del consumo a parte dei reparti di emergenza. Da valutare infine l’introduzione del quarto NAO Data ricevimento: 30/09/2016 17:02:53 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Giovanna Barin Page 53 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 89 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 6 - Farmacoeconomia e valutazioni dei costi delle terapie Titolo: BIOSIMILARI COME STRUMENTO DI SOSTENIBILITÀ: L’ESPERIENZA DELL’ULSS7 Autori: G.Lanzo, G.De Rosa, F.Lain, D.Fantini, C.Paier, R.Villanova, B.Brizi, A.Filippin, M.Ciccotti, E.Gori, D.Maccari Affiliazioni: Servizio Farmaceutico Aziendale ULSS7, Pieve di Soligo Introduzione Il grande numero di molecole innovative in procinto di arrivare sul mercato e la necessità di ottimizzare le sempre più esigue risorse, fanno dei biosimilari e scopo: un’opportunità più che mai attuale. Il 15 giugno 2016 l’Aifa ha reso disponibile un secondo concept paper nel quale li descrive come un’opzione terapeutica il cui rapporto rischio-beneficio è il medesimo di quello degli originatori di riferimento. Molti clinici appaiono tuttavia ancora restii a considerarli molecole sicure ed efficaci e i consumi italiani restano ben al di sotto della media europea. Per incrementarne l’utilizzo, il Servizio Farmaceutico Aziendale dell’ULSS7 ha attivato un programma di stretta collaborazione con i clinici e di monitoraggio delle prescrizioni, i cui frutti sono riportati in questo lavoro. Materiali e Metodi: Riferimenti: Position Paper Aifa 28 maggio 2013; Concept Paper 15 giugno 2016; posizioni società scientifiche; Documento “Medicinali biosimilari” del 15 ottobre 2015 della Commissione Tecnica Regionale Farmaci della Regione Veneto; letteratura disponibile. Organizzazione di incontri tra Farmacia e clinici di riferimento in un’ottica di collaborazione multidisciplinare. Valutazione dei consumi e della spesa dei biosimilari, espressa come risparmio rispetto agli originator in ULSS7: primi sei mesi 2015 rispetto ai primi sei mesi 2016. Risultati: I biosimilari in utilizzo presso l’ULSS7 includono somatropina, epoetina alfa, filgrastim e infliximab. La quota di biosimilare di somatropina del 2015 è risultata di 824,7 DDD, pari al 12,94% con un risparmio di 4.450,16 €, confrontata al 17,84% (1199,55 DDD) del 2016, risparmio di 6.239,46 €. Il consumo di epoetina alfa biosimilare nel 2015 è stato del 65,72% (57.756 DDD) con un risparmio di 21.994,09 €, rispetto al 73,01% del 2016 (69.708 DDD), con un risparmio di 37.600,50 €. Il consumo di filgrastim è risultato spostato completamente sul biosimilare in entrambi i periodi di riferimento, con un risparmio di 48.462,61 € nel 2015 e di 52.179,30 € nel 2016 . Infine l’infliximab biosimilare è passato da uno 0% nei primi 6 mesi del 2015, al 36,38% del 2016, con un risparmio di 19.403,31 €. Conclusione: I consumi dei farmaci biosimilari presso l’ULSS7 è risultato aumentato nel primo semestre 2016 rispetto al medesimo periodo di confronto 2015, per tutte le molecole, generando elevati risparmi. I medicinali biosimilari si confermano pertanto come un’opportunità irrinunciabile per liberare risorse da destinare ai farmaci innovativi che si affacciano sul panorama farmaceutico del prossimo futuro. Questo lavoro rivela inoltre come la stretta collaborazione tra farmacisti e clinici possa portare ad ottimi risultati, in un’ottica di salvaguardia del paziente, con un occhio alla sostenibilità del Sistema Sanitario. Data ricevimento: 30/09/2016 18:25:53 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Gemma Lanzo Page 54 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 10 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome Titolo: ATTITUDES, BELIEFS AND DISPOSAL PRACTICES WITH REGARDS TO UNUSED OR EXPIRED MEDICATIONS Autori: M.Chiumente*, C.Speranza^, V.Giannetti °, K.Kamal ° Affiliazioni: * SIFaCT - Italian Society of Clinical Pharmacy and Therapeutics. Milan IT --- ^ Regia Farmacia XX Settembre. Turin IT --- ° Duquesne University, Mylan School of Pharmacy. Pittsburgh PA USA Introduzione Unused or expired medications are a potential source of health and environmental hazards. Their accumulation can be attributed to lack of knowledge or guidance on e scopo: correct medication disposal, nonadherence, adverse reactions, unnecessary prescriptions, and switching to newer drugs. Medications left unused in the household lead to unanticipated consequences such as inadvertent consumption especially by children, drug abuse issues, or prescription sharing among elderly. According to Italian regulations, expired and unused medications should be thrown into the containers managed by the owner of the pharmacy. The aim of this study is to explore the extent and type of medication storage of expired and unused medications and to assess reasons, attitudes, and practices of consumers. Materiali e Metodi: This survey is part of an international multicenter study which compares disposal practices in Italy, USA, and Japan. The study utilized a survey which consisted four sections: (i) unused medications, (ii) expired medications, (iii) medication disposal practices and (iv) demographic characteristics. Each section contained a list of definitions to explain the meaning of expired medication, unused medication, disposal practices and prescription medication. The survey was administered to respondents over 18 years of age. Considering the purpose of the study, the survey was administered primarily to the elderly who are chronic users of prescription drugs. Descriptive analysis was conducted using Statistical Package for Social Sciences (SPSS) Risultati: A total of 168 subjects completed the survey. Mean age was 55.79+18.00 years, 58.1% (n=97) were women, 21% (n=35) had a college education or higher, and 27.8% had an annual income greater than 37,000 euros. The reported means for unused and expired medications were 1.69+1.86 and 0.49+1.22, respectively. The main reasons for the presence of unused drugs was: “Doctor discontinued medication” (28.4%). For expired drugs the main reason was: “No longer suffer from the condition for which the drug was prescribed” (15.5%). Regarding disposal practices, 16.1% said they threw expired/unused drugs in the trash or in the toilet. 51.8% were counseled by pharmacists on medication disposal and 36.3% reported asking their pharmacists on proper disposal of expired/unused medications. Conclusione: The survey results show that most respondents are aware of the methods to dispose unused/expired medications although there is a need to increase the awareness of correct disposal practices. Given the interest of respondents in drug disposal program, healthcare professionals, especially pharmacists, can play an important role in improving drug disposal practices and promoting the impact of such good practices on social, economic and environmental outcomes. The results from the Italian study will be compared to USA and Japan results to see the influences of different regulations, cultures and attitude on prescription medication disposal practices. Data ricevimento: 07/09/2016 15:19:45 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Marco Chiumente Page 55 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 11 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome Titolo: PERSISTENZA IN TERAPIA CON FARMACI BIOLOGICI IN SPONDILOARTRITI PRESSO UN CENTRO HUB DELLA RETE REUMATOLOGICA PUGLIESE. DATI PRELIMINARI Autori: M.Santoro*, A.Semeraro^, G.Mingolla**, G.Cannarile^^, M.Castellana** Affiliazioni: * Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Pisa -- ^ U.O. Reumatologia P.P.O. Valle d'Itria (Martina Franca) e Taranto -- ** S.S.D. Farmacia P.O. Valle d' Itra (Martina Franca) -- ^^Area Farmaceutica Taranto Introduzione Le Spondiloartriti sono malattie reumatiche croniche autoimmuni con caratteristiche cliniche ed etio-patogenetiche simili, caratterizzate da infiammazione dello scheletro e scopo: assiale. Il trattamento farmacologico di fondo si basa su due strategie terapeutiche: una con farmaci convenzionali (cDMARDs), in monoterapia o in associazione tra loro, l'altra sull'uso di nuovi Farmaci Biologici, in monoterapia o in associazione con cDMARDs. Non essendoci al momento linee-guida che consentano di scegliere il farmaco più adatto al paziente, il reumatologo deve basarsi sulla propria esperienza clinica e su pochi e non standardizzati criteri. Lo scopo di questo studio osservazionale preliminare è valutare la persistenza in terapia dei pazienti per ogni farmaco biologico e le cause della sospensione. Materiali e Metodi: Sono stati valutati 336 pazienti affetti da Spondiloartriti, trattati con i farmaci "biologici" (Infliximab, Etanercept, Adalimumab, Certolizumab, Golimumab, Ustekimumab), afferenti ad un centro HUB della Rete Reumatologica Pugliese (Taranto/Martina Franca) dal 1° gennaio 2001 al 31 maggio 2016. Per ogni paziente è stato valutato il tempo di persistenza in terapia per ogni farmaco biologico prescritto (retention in therapy) ed i motivi che hanno determinato la sospensione. Risultati: Dei 336 pazienti, 57 (16,96%) hanno sospeso il farmaco per eventi avversi; 66 (19,64%) hanno presentato inefficacia primaria; 43 (12,79%) hanno evidenziato inefficacia secondaria. Non sono stati inclusi pazienti persi al follow-up (21 pazienti; 6,25%) e pazienti in chirurgia programmata o in remissione di malattia (10 pazienti; 2,97%). La persistenza in terapia è stata valutata in tutti i pazienti (in corso analisi statistica): questo dato può rappresentare un surrogato di sicurezza ed efficacia della stessa terapia, potendo servire da utile discriminante nel momento in cui si deve scegliere un farmaco, laddove non siano presenti altri elementi utili per una decisione guidata da caratteristiche cliniche, da comorbidità o da biomarkers di malattia. Conclusione: Questi dati preliminari potranno essere utili anche in una prossima valutazione dei costi della terapia in questi pazienti, tenendo ovviamente conto del fondamentale concetto che il miglior farmaco non è necessariamente il più economico, ma quello che presenta il miglior rapporto fra costo e beneficio, il miglior effetto terapeutico con il miglior grado di sicurezza; pertanto la terapia deve essere scelta basandosi in primis sulle caratteristiche di ogni singolo paziente e sulla misurazione dei risultati (clinimetria). Data ricevimento: 09/09/2016 17:08:52 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Michela Santoro Page 56 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 55 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome Titolo: ESPERIENZE DI REAL-LIFE ASSOCIATE ALL’USO DI SIMEPREVIR E SOFOSBUVIR, CON O SENZA RIBAVIRINA, NEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI AFFETTI DA EPATITE C, GENOTIPO 1 O 4. Autori: R.Moscogiuri*, F. D’Amico*, G. Buccoliero**. Affiliazioni: * S. C. Farmacia Ospedaliera P.O.C. --- ** S.C. Malattie Infettive – ASL Taranto Introduzione Dopo anni di modesti risultati nel trattamento dell'Epatite C, lo scenario terapeutico di questa patologia, si è arricchito di nuovi farmaci che hanno prodotto sorprendenti e scopo: successi farmacologici. Si tratta di potenti inibitori che consentono diverse opzioni terapeutiche nei pazienti affetti da HCV: Sofosbuvir (SOF), Ledipasvir+SOF, Simeprevir (SMV)+SOF e Viekira pack I trials clinici hanno dimostrato una risposta virologica che va dall'80% al 95%, legata, tuttavia, ad un notevole incremento nei costi. Molti studi hanno dimostrato che la combinazione SMV+SOF± Ribavirina (RBV) risulta estremamente efficace ed associata ad una ridotta quantità di eventi avversi nei pazienti affetti da HCV genotipo 1, mentre i dati risultano insufficienti per il genotipo 4. Materiali e Metodi: La collaborazione sinergica tra la U.O. di Malattie Infettive e la S.C. di Farmacia, ha consentito di verificare la risposta virologica la safety e la tollerabilità di SMV+SOF± RBV nei pazienti con cirrosi compensata, o senza cirrosi, affetti da Epatite C genotipo 1 o 4 con dati di real life. Sono stati dunque verificati tutti i follow-up a 24 dei pazienti posti in trattamento con SMV+SOF± RBV e confrontati tutti i risultati al fine di ottenere una vera e propria indagine statistica. Le informazioni sono presenti anche in un data base della Farmacia utile al monitoraggio della spesa. Risultati: Sono stati esaminati 51 pazienti (età media 62 anni, 63% sesso maschile): 44 di genotipo 1 e 7 di genotipo 4, in trattamento antiretrovirale per 12 settimane. In 22 dei 39 pazienti non responder al primo trattamento a base di Interferone Pegilato e RBV è stata aggiunta RBV al regime SMV+SOF. Valutati anche 4 pazienti co-infetti HIV con una viremia non rilevabile, controllata da terapia antiretrovirale. A 4 settimane dall'inizio del trattamento è stata rilevata una rapida risposta virologica nel 94% dei pazienti ma, a 24 settimane, 49/51 pazienti manifestavano risposta virologica sostenuta; mentre i 2 pazienti che sono rivaduti, erano co-infetti HIV/HCV. In 3 casi si è manifestato rash cutaneo e 2 pazienti cirrotici hanno manifestato ascite. Conclusione: L'analisi dei risultati mostra dunque che genotipo, sesso, livello di cirrosi, uso di RBV ed età non influenzano l'impatto della risposta virologica dopo la fine della terapia. Si dimostra dunque, nella real life, che il regime a base di SMV+SOF± RBV per 12 settimane è molto efficace e ben tollerato sia nel genotipo 1 che nel genotipo 4 nei pazienti cirrotici che abbiano o meno risposto a precedente terapia. Un trattamento prolungato oltre le 12 settimane potrebbe non essere necessario. La rivalutazione nel tempo è indispensabile per controllare il performance status dei pazienti, in particolar modo di quelli con uno stadio avanzato di cirrosi. Data ricevimento: 16/09/2016 13:59:53 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Rossella Moscogiuri Page 57 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 76 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome Titolo: VALUTAZIONE DEL RISCHIO INFETTIVO BATTERICO-VIRALE IN PAZIENTI AFFETTI DA ARTRITE REUMATOIDE O SPONDILOARTRITI Autori: M.Santoro*, A.Semeraro^, G.Mingolla**, G.Cannarile^^, M.Castellana** Affiliazioni: * Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Pisa -- ^ U.O. Reumatologia P.P.O. Valle d'Itria (Martina Franca) e Taranto -- ** S.S.D. Farmacia P.O. Valle d' Itra (Martina Franca) -- ^^Area Farmaceutica Taranto Introduzione Il rischio infettivo dei farmaci biologici, in pazienti affetti da Artrite Reumatoide e Spondiloartriti, rappresenta uno dei punti-chiave nella safety delle terapie e scopo: immunomodulanti, perché potrebbero aumentare la possibilità di insorgenza di eventi infettivi batterici e virali. Un incremento del rischio potrebbe verificarsi con il concomitante uso prolungato di steroidi, soprattutto in pazienti con avanzata età di malattia, in pazienti con comorbidità ad aumentato rischio infettivo (ad esempio diabete mellito) ed in politerapia. Lo scopo di questo studio è analizzare i casi di sospensione dalla terapia dovuta ad infezioni batteriche e virali. Materiali e Metodi: Sono stati reclutati 210 pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR) e 336 pazienti con Spondiloartriti (SpA) afferenti ad un centro HUB delle Rete Reumatologica pugliese e trattati con i nuovi farmaci biologici dal 1° Gennaio 2001 al 31 Maggio 2016. Risultati: Pazienti con AR: 2 episodi di broncopolmonite (adalimumab), 2 infezioni delle vie urinarie (abatacept, rituximab), 2 ascessi dentari (certolizumab, tocilizumab), 1 pleuropericardite (adalimumab), 1 infezione da Citomegalovirus (etanercept), 5 herpes zooster (2 abatacept, 1 tocilizumab, certolizumab, etanercept); abbiamo osservato 13 eventi: 5 nei primi sei mesi, 9 dopo il secondo anno di terapia. Pazienti con SpA: 3 infezioni cutanee (2 adalimumab, 1 golimumab), 3 broncopolmoniti (2 etanercept, 1 adalimumab), 2 infezioni delle vie urinarie (etanercept), 2 herpes zooster (etanercept, adalimumab), 1 infezione da mycobacterium marinii (infliximab) e 1 infezione da papillomavirus (etanercept); abbiamo osservato 12 eventi: 3 nei primi sei mesi, 1 entro il secondo anno, 8 dopo il secondo anno. Conclusione: La maggior incidenza di eventi infettivi potrebbe essere causato dall’uso dello steroide, che generalmente viene sospeso dopo alcuni mesi di terapia, con il miglioramento dei sintomi, per cui sarebbe proprio il primo periodo di concomitante uso di steroide e "biologico" il responsabile dell'aumento del rischio infettivo. Importante notare l'assenza di eventi riconducibili a riacutizzazione, comparsa di TBC ed episodi di epatite B. In questo Centro si osservano protocolli internazionali per il reclutamento dei pazienti da sottoporre a terapia con farmaci biologici: profilassi antiTBC a pazienti con positività alla intradermoreazione di Mantoux e monitoraggio epatico a portatori di virus B. Data ricevimento: 30/09/2016 0:58:00 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Michela Santoro Page 58 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 79 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 7 - Ricerca osservazionale e valutazioni di outcome Titolo: ANALISI DELLE REAZIONI ALLERGICHE LOCALI O INFUSIONALI CAUSATE DAI FARMACI BIOLOGICI PER POLIARTRITI Autori: M.Santoro*, A.Semeraro^, G.Mingolla**, G.Cannarile^^, M.Castellana** Affiliazioni: * Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera dell’Università di Pisa -- ^ U.O. Reumatologia P.P.O. Valle d'Itria (Martina Franca) e Taranto -- ** S.S.D. Farmacia P.O. Valle d' Itra (Martina Franca) -- ^^Area Farmaceutica Taranto Introduzione I farmaci biologici prescritti per le principali poliartriti infiammatorie croniche (Artrite Reumatoide e Spondilartriti) vengono somministrati per via iniettiva, a seconda della e scopo: forma farmaceutica. Durante l’infusione endovenosa oppure nel sito di iniezione sottocutanea si possono riscontrare delle reazioni allergiche. Lo scopo di questo studio è confrontare le reazioni allergiche verificatesi in entrambe le patologie e che hanno comportato la sospensione della terapia. Materiali e Metodi: Sono stati reclutati 210 pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR) e 336 pazienti affetti da Spondiloartriti (SpA), trattati con i farmaci biotecnologici per queste patologie, afferenti al centro HUB della Rete Reumatologica pugliese, dal 1° Gennaio 2001 al 31 maggio 2016. Risultati: Abbiamo osservato 4 reazioni infusionali in pazienti con AR (3 con infliximab; 13,64% e 1 con tocilizumab; 2,27%) e nessuna in pazienti con SpA; le sospensioni per comparsa di reazioni nel sito di iniezione sottocutanea sono state riscontrate solo in pazienti con SpA (14 con etanercept; 9,72% e 3 con adalimumab; 3,45%). Conclusione: Le reazioni nel sito di somministrazione sottocutanea del farmaco o le reazioni allergiche infusionali di farmaco endovena sono possibili eventi avversi per questo tipo di terapia; per quanto riguarda le reazioni locali, non richiedono necessariamente la sospensione del farmaco. In alcuni casi la sospensione di un farmaco "biologico" è causata da reazioni allergiche (locali o infusionali), che invece impongono una sospensione definitiva, con eventuale successivo inizio di un altro farmaco. Nel nostro studio abbiamo rilevato solo eventi che hanno imposto la sospensione definitiva del farmaco su decisione del clinico, a causa dell'entità del sintomo oppure su richiesta del paziente. Data ricevimento: 30/09/2016 10:25:48 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Michela Santoro Page 59 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 22 Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: ALLESTIMENTO GALENICO DI CANNABIS INFIORESCENZE NEL SERVIZIO DI FARMACIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO CENTRALE DI TARANTO Autori: R. Moscogiuri*, M.G. Di Maggio**, P. Schiavone** Affiliazioni: * Dipartimento Farmaceutico ASL Taranto --- **Struttura Complessa Farmacia Presidio Ospedaliero Centrale Taranto Introduzione Con la delibera di Giunta Regionale n.512 del 19 aprile 2016 la Puglia ha approvato gli indirizzi attuativi della Legge Regionale n.02 del 12 febbraio 2014 su trattamento, e scopo: prescrizione, preparazione ed erogazione di farmaci e preparati galenici derivati da cannabis per fini terapeutici. Alla luce della norma regionale di recepimento del Decreto del Ministero della Salute del 9 novembre 2015, che individua le funzioni del medico e del farmacista, la Farmacia del Presidio Ospedaliero Centrale di Taranto ha dovuto riorganizzare l’attività di dispensazione della cannabis infiorescenze ai pazienti con dolore cronico, già in trattamento, allestendo le preparazioni galeniche così come previsto dalla norma. Materiali e Metodi: Dal 2014 la Farmacia del Presidio Ospedaliero Centrale aveva avviato importazione di cannabis infiorescenze, su Piano Terapeutico dello specialista secondo la L.R.n.02/2014. La cannabis infiorescenze era stato possibile dispensarla in flaconcini multidose. Con l’approvazione regionale degli indirizzi attuativi del DM, in assenza di un’operatività da parte dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare, la Farmacia ha dovuto avviare l’allestimento delle preparazioni magistrali a base di cannabis. Di ogni paziente è stata valutata la posologia giornaliera. Il contenuto dei flaconi multidose di cannabis, importanti dall’Olanda previa autorizzazione ministeriale, è stato frazionato in un numero di cartine necessario a coprire un mese. Risultati: I pazienti in trattamento con cannabis flos (Bedrocan) in base alla LR.n.02/2014, erano in tutto 10: 6 in trattamento con Bedrocan, 2 con Bedrolite, 2 con Bediol. L’importazione dall’Olanda, previa autorizzazione ministeriale, è stata effettuata solo per Bedrocan. Bedrolite e Bediol sono state acquisite da una farmacia dotata di HPLC e munita delle opportune autorizzazioni per l’allestimento galenico. Le cartine mensilmente allestite dalla Farmacia sono state in tutto 330: 30 da 1gr (1 pz. con pos. die da 1 gr.); 60 da 0,33 gr (1 pz. con pos.die da 0,33 gr.x2); 120 da 1,25 gr.( 1 pz. con pos. die da 1,25 gr.x4) ; 90 da 1,5 gr.(1 pz con pos.die 1,5 gr.x 2 + 1 pz. con pos. die 1,5 gr.) ; 30 da 5 gr. (1 pz. con pos.die 5 gr.). Conclusione: La Farmacia ha dovuto sopperire a vuoti organizzativi nazionali e regionali avviando un’attività galenica destinata ad aumentare per l’estensione delle indicazioni. Data ricevimento: 14/09/2016 12:33:13 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Rossela Moscogiuri Page 60 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 28 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: ALLESTIMENTO DI PREPARAZIONI ORALI IN AMBITO PEDIATRICO: UN'EFFICIENTE OPPORTUNITÀ? Autori: M.R.Magrì, M.G.Corti, R.Draghi, M.Mazzucchelli, F.Venturini Affiliazioni: UOC Farmacia - Fondazione IRCCS Ca' Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano Introduzione Una delle attività del settore galenico della farmacia ospedaliera è l'allestimento di cartine di farmaci per somministrazione orale a dosaggi personalizzati, per l’alta e scopo: specializzazione in pediatria e patologia neonatale dell’Ospedale. L'obiettivo è quello di valutare se la preparazione di formulazioni orali liquide possa essere un metodo più efficiente rispetto alla ripartizione dei dosaggi mediante polvere orale fornita in cartine. Materiali e Metodi: Sono stati valutati tutti gli allestimenti riportati nel registro delle preparazioni dei prodotti magistrali ed officinali nel periodo gennaio-giugno 2016. E' stata condotta una ricerca (documenti di società scientifiche o di altri ospedali, letteratura e Micromedex) al fine di reperire formulazioni per preparazioni liquide orali relative ai principi attivi richiesti con maggiore frequenza. Dopo aver valutato la fattibilità interna, è stato infine condotto un confronto economico e d'impatto organizzativo su 3 principi attivi dei 44 utilizzati (captopril, idroclorotiazide/spironolattone e metronidazolo), considerando i costi delle materie prime farmaceutiche (medicinali di partenza, diluente utilizzato per le cartine e veicolo per le preparazioni. Risultati: Delle 1.635 preparazioni registrate, 1.270 sono riferite ad allestimenti di polveri orali per singolo paziente, di cui il 99,5% derivanti da prescrizioni di UU.OO. ad indirizzo pediatrico (Terapia Intensiva Neonatale, Pediatria, Chirurgia Pediatrica, Rianimazione Pediatrica e PS Pediatrico). Nei primi 6 mesi dell’anno si sarebbero potuti risparmiare € 1.098 se, per i 3 principi attivi considerati, si fossero allestite preparazioni liquide. Infatti, considerando il costo delle materie prime e del personale (15 minuti per allestire 10 cartine e 15 minuti per la preparazione di 1 flacone di sospensione), infermiere professionale/tecnico di laboratorio, il confronto dei costi è il seguente (cartine vs sospensione): captopril €890 vs €480,60, idroclorotiazide/spironolattone €526 vs €88,30 e m Conclusione: Si ritiene che questi dati preliminari debbano incoraggiare ulteriori approfondimenti, considerando che i 3 farmaci analizzati costituiscono solo il 17,5% delle prescrizioni ed il 16,9% delle cartine allestite per pazienti pediatrici in questi primi 6 mesi dell’anno. Data ricevimento: 14/09/2016 14:35:45 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Maria Rita Magrì Page 61 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 29 Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: SIROLIMUS GEL GALENICO PER IL TRATTAMENTO DI ANGIOFIBROMI DEL VOLTO IN SCLEROSI TUBEROSA: CASE-REPORT DI UN PAZIENTE PEDIATRICO DI DIFFICILE GESTIONE CLINICA Autori: D. Mengato*, J. De Luca^, L. Tappeiner°, M. Falciani**, K. Eisendle^, A. Tavella** Affiliazioni: * Scuola Specializzazione Farmacia Ospedaliera, Università di Padova --- ^ Department of Dermatology, Innsbruck Medical University, Central Teaching Hospital Bolzano --- ° Dipartimenti di Dermatologia, Ospedale di Bolzano --- **Servizio Farmaceutico, Ospedale di Introduzione La sclerosi tuberosa (TSC) è una patologia rara neurocutanea caratterizzata da un'attivazione aberrante di mTOR. Tra le complicazioni, gli angiofibromi del volto e scopo: sono l’80% e possono ridurre la qualità di vita. La cura accettata delle lesioni comprende laser-terapia e dermoabrasione, con necessità di immobilizzazione o anestesia. I giovani pazienti con TSC possono presentare deficit cognitivi e sarebbero pertanto preferibili cure meno invasive.E’ stata documentata l'efficacia terapeutica di sirolimus topico, di cui non esistono preparati in commercio. L'obiettivo è di analizzare l'effetto di una nuova formulazione in gel idroalcolico di sirolimus prodotta dalla farmacia ospedaliera e somministrata ad un paziente pediatrico di difficile gestione clinica Materiali e Metodi: E’stata eseguita una revisione sistematica della letteratura (banche dati online) per verificare quali formulazioni siano già state studiate. Si è voluto evitare l’impiego di veicoli a base di paraffina (i più comuni) per allestire un preparato più gradevole da applicare, vista la difficile gestione clinica del paziente. Si è scelto quindi di allestire un idrogel a base di idrossietilcellulosa e contenente sirolimus alla concentrazione dello 0,2%. Per solubilizzare correttamente il principio attivo, insolubile in acqua, è stato necessario utilizzare un piccolo quantitativo di alcool etilico. La posologia prevede l’applicazione due volte al giorno di un’opportuna quantità di gel sulle lesioni Risultati: Dalla letteratura sono stati selezionati 24 reports che riportavano sirolimus per l'indicazione in oggetto. Di più frequente impiego c’era l’unguento alla vaselina, con sirolimus in un range di concentrazioni dallo 0,003% all’1%. In due reports si citava l'impiego di un gel nei quali era pero’ incorporata la polvere delle compresse triturate. Si è dunque scelto il preparato in forma di gel perché il più pratico e gradevole. L’efficacia del prodotto si è verificata già dopo poche settimane di applicazione arrivando ad una sostanziale riduzione della componente vascolare degli angiofibromi con un conseguente miglioramento della qualità della vita del paziente il quale, aspetto non di secondaria importanza, ha fatto registrare un miglioramento psicologico tangibile Conclusione: L’analisi della letteratura ha già dimostrato l’efficacia dell’applicazione topica di sirolimus nel trattamento degli angiofibromi del volto in TSC. La nostra esperienza indica che l’impiego di un veicolo a base acquosa garantisce una buona efficacia clinica e un buon profilo di tollerabilità nel paziente, senza eventi avversi correlati al farmaco mentre è stato registrato un miglioramento clinico e delle condizioni psicologiche del paziente. L’applicazione di un gel di sirolimus si è rilevata essere un importante opzione terapeutica negli angiofibromi per i pazienti di difficile gestione clinica per cui non vi siano i presupposti per il trattamento con laser o con dermabrasione Data ricevimento: 14/09/2016 14:45:34 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Daniele Mengato Page 62 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 33 Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: NUOVI TRATTAMENTI PER LE COLITI DISTALI IN PAZIENTI NON RESPONSIVI Autori: G.Temporin*, F.Armelao**, L. Di Spazio*, A. Pasqualini*, E. Pancheri*, I.Corradi*, S.Maistrelli*, G.De Pretis**, A.Campomori* Affiliazioni: *SC Farmacia Ospedaliera - Ospedale di Trento --- **SC multizonale Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva – Ospedale di Trento Introduzione La proctite ulcerativa (colite ulcerosa limitata al retto) non risponde talvolta alle terapie convenzionali (mesalazina, cortisone, immunosoppressori e anticorpi e scopo: monoclonali anti-TNFα) con conseguente impatto sfavorevole sulla qualità di vita del paziente. Si rende quindi necessario ricercare possibili alternative terapeutiche, sia dal punto di vista dei principi attivi utilizzabili che delle forme farmaceutiche che portino al miglioramento clinico con contenimento degli effetti collaterali e dei costi di terapia. Illustrare il percorso intrapreso da un team multidisciplinare, composto da gastroenterologi e farmacisti, che ha portato allo studio di una formulazione farmaceutica a base di tacrolimus in supposte. Materiali e Metodi: Revisione della letteratura scientifica con identificazione del principio attivo e della forma farmaceutica più adatta; identificazione dei pazienti candidati e richiesta del consenso informato; allestimento, dispensazione della terapia ai pazienti; valutazione dell’efficacia mediante “score” clinico-endoscopico convenzionale (Mayo score) e sicurezza. Risultati: Dalla revisione della letteratura, le applicazioni rettali di tacrolimus sia in supposte che in clismi sembrerebbero entrambe efficaci per la cura dei pazienti refrattari alle terapie convenzionali ma con un profilo farmacologico migliore a favore della formulazione in supposte. Si è deciso, pertanto, di procedere alla definizione della metodica di allestimento del tacrolimus in supposte da 2 mg e dei relativi controlli di qualità. Sono stati trattati 3 pazienti alla dose di una supposta alla sera; la valutazione clinico-endoscopica effettuata dopo un mese ha mostrato un miglioramento del Mayo score; non si sono osservati effetti collaterali. Conclusione: Un trattamento topico innovativo può risultare vantaggioso in termini di rischio/beneficio; la possibilità di sospendere trattamenti sistemici può inoltre influire positivamente sui costi terapeutici. Data ricevimento: 14/09/2016 19:53:07 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Giorgio Temporin Page 63 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 35 Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: PREPARAZIONI GALENICHE IN CARDIOLOGIA PEDIATRICA: LA SINERGIA TRA CLINICI E FARMACISTI OSPEDALIERI PER MIGLIORARE LA CURA DEI BAMBINI Autori: L.Dispazio*, C.Privitera**, G.Temporin*, A.Pasqualini*, M.Fedrizzi**, B.Bressan**, A.Di Palma**, A.Campomori* Affiliazioni: *SC Farmacia Ospedaliera - Ospedale di Trento --- **SC multizonale Pediatria - Ospedale di Trento Introduzione L’utilizzo dei farmaci in pediatria rappresenta un problema cruciale nella pratica clinica in quanto la mancanza di formulazioni registrate per l’impiego in tali pazienti e scopo: comporta sia difficoltà a gestire correttamente la terapia sia l’utilizzo di formulazioni non autorizzate all’uso in pediatria. Materiali e Metodi: E' stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da clinici e farmacisti ospedalieri per la definizione di un prontuario terapeutico ospedaliero pediatrico. In particolare, dall’analisi condotta sui farmaci con ATC-C (Farmaci del Sistema cardiovascolare) è emersa la necessità di allestire preparazioni galeniche personalizzate per cardiopatie congenite con scompenso emodinamico, tachiaritmie e altre patologie cardiovascolari al fine di migliorare la compliance e l’adesione dei piccoli pazienti. Inoltre, vengono allestite preparazioni orali a base di propranololo per la cura degli emangiomi pediatrici. Risultati: Attualmente vengono preparate formulazioni a base di 23 principi attivi cardiovascolari allestiti in dosaggi e forme farmaceutiche diverse. Nel periodo 01/01/2009 – 30/04/2016 sono state allestite 1702 preparazioni, quali: propranololo soluz orale 1 mg/ml (n=274, pari al 16% sul totale), spironolattone+idroclorotiazide sosp orale 1+1 mg/ml (n=142), nadololo in cps 20 mg (n=136), propranololo soluz orale 2 mg/ml (n=94), captopril soluz orale 1 mg/ml (n=71), propranololo soluz orale 5 mg/ml (n=66), flecainide sosp orale 10 mg/ml (n=39), spironolattone + idroclorotiazide sosp orale 2+2 mg/ml (n=37), spironolattone+idroclorotiazide cps 1 + 1 mg (n=31), flecainide cps 60 mg (n=25) e flecainide cps 30 mg (n=24). Conclusione: La collaborazione e la condivisione delle proprie competenze tra clinico e farmacista può portare ad una risposta concreta al bisogno di formulazioni pediatriche al fine di garantire qualità, efficacia, sicurezza delle cure e continuità ospedale-territorio. Data ricevimento: 14/09/2016 20:01:48 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Lorenzo Di Spazio Page 64 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 66 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN FORME ORALI NELL'ETÀ NEONATALE E PEDIATRICA Autori: S.K.Lai*, F.Cammalleri*, M.Piras*, E.Padovano**, G.Giuliani** Affiliazioni: ** UOC Farmacia ASST Nord Milano ---* Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di Milano Introduzione La ripartizione di un quantitativo ben definito di principio attivo (PA) solido in dosi unitarie può essere fatto secondo la tradizionale prassi galenica, in diversi modi e scopo: (cartine, capsule, cachet, compresse, ecc.). Considerato lambito neonatale e pediatrico occorre confrontarsi con quantità di PA molto piccole e volumi di polveri necessariamente ridotti. Per questo motivo già a partire dal 2009 abbiamo deciso di sostituire progressivamente le cartine a favore delle capsule, utilizzate qui, come contenitori da aprire, al momento della somministrazione della monodose di povere e di introdurre le forme liquide pluridose, ove possibile. Scopo della ricerca è quello di valutare, in questa prospettiva, le preparazioni orali effettuate in ambito neonatale e pediatrico negli ultimi 3 anni. Materiali e Metodi: Premesso che le preparazioni galeniche sono effettuate su richiesta per singolo paziente, per l'ambito neonatale, sono state estratte dall'applicativo gestionale delle preparazioni galeniche, le richieste evase, relative alle forme orali, aventi come destinatari le neonatologie e le terapie intensive neonatali, mentre per lambito pediatrico sono state considerate le richieste provenienti dalle pediatrie e dalle relative specialità pediatriche (chirurgie, ortopedia, neurologia, PS pediatrico, cardiologia, ecc.). I dati estratti sono stati aggregati per ambito (neonatale e pediatrico) e per forma farmaceutica orale solida (cartine, capsule) e liquida (soluzioni, sciroppi, sospensioni). Risultati: Risultati – 800 Per l'ambito neonatale si rilevano per il triennio la produzione complessiva di 44.185 forme orali come capsule, per 23 formulazioni diverse e 320 flaconi di preparazioni liquide multidose relative a 13 formulazioni diverse. Non si rilevano cartine. Complessivamente le preparazioni orali si riferiscono a 29 PA diversi. Per l'ambito pediatrico si registrano 185.350 capsule per 21 formulazioni, 8.433 cartine per 5 formulazioni e 239 flaconi di preparazioni liquide multi dose, relative a 17 formulazioni diverse. Complessivamente le preparazioni orali si riferiscono a 37 PA diversi. Per entrambi gli ambiti si rileva nel triennio un progressivo incremento delle preparazioni liquide multidose e delle capsule in sostituzione delle cartine per l'ambito pediatrico. Conclusione: I dati rilevati sono in linea con l'orientamento, di utilizzare la capsula come contenitore di terapie orali per letà neonatale e pediatrica. Nella stragrande maggioranza dei casi i volumi di polvere da utilizzare per queste terapie rientrano ampiamente entro il volume massimo delle capsule di tipo 2 (0,36 cc). Inoltre la loro preparazione è enormemente più rapida e precisa rispetto alle cartine, così come la conservazione in reparto e la maneggevolezza in fase di somministrazione. Le preparazioni liquide multidose offrono invece il vantaggio di adeguarsi a qualsiasi modifica della dose prescritta, variando semplicemente il volume, ma devono essere validate dalla letteratura disponibile. Data ricevimento: 27/09/2016 13:21:49 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Sophia Katharine Lai Page 65 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 78 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: VALUTAZIONE DEI PREPARATI GALENICI MAGISTRALI A BASE DI CANNABINOIDI ALLESTITI PRESSO IL LABORATORIO GALENICO DELLA USL SUD EST TOSCANA ZONA GROSSETO Autori: E.Falcone, M.Bindi, A.Carretta,G.Lacerenza, D.Antonelli Affiliazioni: Farmacia Ospedaliera USL sud est Toscana sede Grosseto;Dipartimento Politiche del Farmaco USL sud est Toscana sede Grosseto Introduzione Con il DM 23/01/2013 e smi il Ministero della Salute ha classificato i derivati vegetali della Cannabis nella Tab.II SezB e li ha resi disponibili per l’uso terapeutico e per e scopo: l’allestimento delle preparazioni magistrali da parte del farmacista.La Regione Toscana con la legge n.18/2012 regolamenta l’approvvigiomanto,le modalità prescrittive e l’erogazione in ambito ospedaliero.Con i DGRT 1162/2013 e 988/2014 assicura l’omogeneità di applicazione sul territorio regionale,il monitoraggio del consumo dei farmaci cannabinoidi e dei preparati galenici erogati a carico del SSR.Obiettivo di tale lavoro è monitorare e valutare le modalità di preparazione, l’appropriatezza d’uso e di prescrizione degli allestimenti rispetto ai reali fabbisogni della popolazione residente nell’area grossetana Materiali e Metodi: E’ stata fatta un’analisi accurata delle prescrizioni. Sono stati elaborati report riepilogativi degli allestimenti effettuati utilizzando il supporto informatico “Magistra”e gli archivi informatici interni redatti e aggiornati dal farmacista Risultati: Le indicazioni riportate sulle ricette magistrali riguardano il dolore neuropatico cronico di natura oncologica e neurologica che non risponde ai comuni farmaci oppiacei.Dal 2013 ad oggi vi è stato un incremento del numero dei pazienti trattati con Cannabis flos® infiorescenze essiccate, in cartine monodose con 4 differenti dosaggi(0,33g; 0,10g; 0,05g; 0,025g).Tale numero è passato da due pazienti arruolati nel 2013 per i quali sono state allestite 1200 cartine,7 pazienti nel 2014 per i quali sono state allestite 3060 cartine, 22 pazienti nel 2015 per i quali sono state allestite 15990 cartine, a 40 pazienti nel 2016 per i quali fino al mese di Settembre sono state allestite 23025 cartine. I pazienti arruolati dal 2013 sono 55, di cui 15 hanno sospeso la terapia pazienti. Conclusione: Dall’analisi fatta si evince che la regolamentazione della gestione di tali preparati nella nostra struttura ha permesso al farmacista ospedaliero di monitorare l’aderenza normativa della prescrizione e la dispensazione a fronte di una richiesta terapeutica sempre crescente. Inoltre il nostro laboratorio di galenica si propone di standardizzare nuovi metodi di allestimento più sicuri ed efficienti che possano garantire una migliore aderenza alla terapia e l'ottimizzazione dei tempi di preparazione. Data ricevimento: 30/09/2016 1:23:53 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Emilia Falcone Page 66 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 82 Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: TELEANGECTASIA EMORRAGICA EREDITARIA (HHT) CON SANGUINAMENTO CRONICO SEVERO: MALATTIA RARA IN TRATTAMENTO OFF-LABEL CON BEVACIZUMAB Autori: L. Casorati, F.Catalano, C.D.Premoli, D.Ferla, M.G.Ottoboni, M.Savoldelli Affiliazioni: UOC FARMACIA-ASST CREMA --- UOC GASTROENTEROLOGIA,CENTRO HHT –ASST CREMA Introduzione La malattia di Rendu-Osler-Weber, o Teleangectasia Emorragica Ereditaria (HHT), è una malattia genetica che determina anomala angiogenesi con malformazioni e scopo: arterovenose, come teleangectasie cutaneo-mucose emorragiche e shunt viscerali. La prevalenza di questa malattia rara (MR) è di 1: 5000 e può essere gestita, così come previsto dalla normativa di riferimento (DM 279/2001) presso i centri di riferimento nazionale. II trattamento con anti-VEGF come Bevacizumab, così come dimostrato da alcuni studi e case reports, risulta efficace nel ridurre i sanguinamenti nelle forme gravi di teleangectasia emorragica e nel migliorare la qualità di vita. Materiali e Metodi: In collaborazione con l’UO Gastroenterologia, centro di riferimento nazionale, si è definito il percorso assistenziale del paziente. É stata realizzata una locandina informativa riguardante la terapia a base di Bevacizumab, in cui vengono delineate le informazioni utili sulla innovatività della cura, attualmente ancora off-label. Queste informazioni permettono al paziente di comprendere fino in fondo la terapia ed essere consapevole all’atto di firma del consenso informato. Il modulo OFF LABEL per la richiesta della preparazione, predisposto dall’UO Farmacia, riporta il dosaggio: 5 mg/kg, la frequenza di somministrazione, i cicli previsti e le firme di competenza compresa quella della direzione sanitaria. Risultati: Attualmente i pazienti in trattamento con Bevacizumab sono tre. Il percorso così definito ha messo al centro il paziente, migliorando l’aspetto clinico della malattia, la compliance e quindi l’aderenza alla terapia in atto. La preparazione viene allestita nel laboratorio centralizzato di galenica clinica-centro compounding della farmacia, secondo quanto previsto dalle NBP, a garanzia della qualità del prodotto fornito. Seppure si sia dimostrato efficace in alcuni pazienti, il Bevacizumab comporta una serie di effetti collaterali recentemente anche riportati in una revisione sull'European Journal of Pharmacology (July-2012),che vengono costantemente monitorati. Conclusione: Trattandosi di un farmaco off-label, è di fondamentale importanza il monitoraggio degli eventi avversi; l’UO di Farmacia assieme alla UO di Gastroenterologia, organizza una volta al mese degli incontri di condivisione sull’andamento della terapia e sulla necessità di segnalazione di eventuali effetti avversi. Il monitoraggio dell’appropriatezza delle terapie delle MR è essenziale per instaurare una collaborazione attiva tra le diverse figure sanitarie coinvolte per garantire al paziente il miglior trattamento possibile in relazione anche ai costi correlati. Data ricevimento: 30/09/2016 14:44:55 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Casorati Page 67 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 93 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 8 - Galenica clinica Titolo: LA GALENICA CLINICA PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE E LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI IN SANITÀ: SVILUPPO DI UN PROGETTO DI CENTRALIZZAZIONE ALLESTIMENTO SACCHE PER NPT ULSS7 E ULSS8. Autori: G.De Rosa, G.Lanzo, F.Lain, D.Fantini, C.Paier, R.Villanova, B.Brizi, A.Filippin, M.Ciccotti, E.Gori, D.Maccari Affiliazioni: Servizio Farmaceutico Aziendale ULSS7, Pieve di Soligo Introduzione La Nutrizione Parentale è una modalità di nutrizione artificiale indicata quando la nutrizione orale o enterale è insufficiente, impossibile o controindicata. La e scopo: somministrazione avviene tramite sacche che possono essere specialità medicinali o preparazioni galenico magistrali su esigenze specifiche del singolo paziente. La preparazione di una miscela per nutrizione parenterale è di diretta responsabilità di un farmacista esperto, coadiuvato da personale adeguatamente formato. Come già previsto dalla raccomandazione n. 7 del Ministero della Salute del Marzo 2008 per ridurre gli errori durante la fase di preparazione e nell’ottica di salvaguardare la sicurezza del paziente e di tutti gli operatori coinvolti è stato stabilito di centralizzare l’allestimento di sacche per l’ULSS7 e 8. Materiali e Metodi: Riferimenti normativi: Norme di Buona Preparazione Farmacopea Ufficiale Italiana XII edizione, Raccomandazione 7 del 31 marzo 2008, Linee Guida SINPE Definizione dei rischi connessi all’allestimento centralizzato di sacche NPT e adozione di misure di contenimento. Stima dei costi connessi alla procedura. Risultati: Evidenziati i principali rischi (comparsa complicanze settiche e/o metaboliche, errori in fase di prescrizione, trascrizione o preparazione, stabilità delle sacche) le misure adottate sono state: definizione di un ambiente dedicato, acquisto di un sistema automatizzato con possibilità di operare in circuito chiuso e garantire precisione nelle quantità di macronutrienti prelevate e trasferite, costruzione di un team nutrizionale multidisciplinare, progettazione trasporti garantendo la catena del freddo, controllo periodico su ambiente e lotti prodotti con laboratorio certificato. Sono state definite le tempistiche: in media 50 sacche/die, 15 sacche/ora. Infine è stata eseguita una valutazione dei costi: è emersa una riduzione degli sprechi e un abbattimento del costo delle sacche. Conclusione: La centralizzazione dell’allestimento si configura come uno strumento di tutela della sicurezza di tutti gli attori coinvolti e apre le porte a una gestione multidisciplinare delle esigenze del paziente sia in regime di ricovero ospedaliero che di assistenza domiciliare, con una riduzione dei costi associati ad errori di prescrizione e degli sprechi in termini di risorse umane ed economiche. Inoltre il costo delle sacche personalizzate, in media più alto delle alternative in commercio, grazie alla centralizzazione, viene notevolmente abbattuto rendendo sostenibile anche la presa in carico del paziente più complesso. Data ricevimento: 30/09/2016 21:18:22 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Giovanni De Rosa Page 68 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 51 Tematica: 9 - Logistica e gestione risorse Titolo: PROGETTO PILOTA DI TRACCIATURA DI DISPOSITIVI MEDICI IN SALA OPERATORIA: IL RUOLO DEL FARMACISTA OSPEDALIERO Autori: L.Di Spazio*, C.Armaroli^, E.Turra^, G.Guarrera°, S.Condini°, L.Fabbri**, A.Segata**, C.Tovazzi^^, B.Pedrotti^^, R.Povoli°°, R.Malagò***, K.Chistè°°°, D.Spanti°°°, A.Fontanari*0, P.Egidio*0, A.Campomori***, S.Caramatti* Affiliazioni: *Farmacia Rovereto;^Servizio Pianificazione e Gestione del cambiamento;°Governace Clinica;**Direzione Medica Rovereto;^^Servizio Professioni Sanitarie di Trento e Rovereto;°°Blocco operatorio Rovereto;*** Farmacia Trento;***Amministrazione SOP;°°°Controllo di Gest Introduzione In Sanità la tracciabilità di processi, percorsi, beni e attrezzature risponde ad esigenze di risk management e di controllo dei costi. I dispositivi medici (DM) e scopo: incidono in modo importante su entrambe le esigenze e APSS ha intrapreso numerose iniziative sulla loro gestione logistica e sanitaria, per ottimizzare i processi e i relativi strumenti di supporto. Tuttavia non si è andati oltre alla fase di studio o sperimentazione. L’obiettivo del progetto è implementare una soluzione applicativa per la tracciatura dei DM dal punto di vista logistico sanitario. Materiali e Metodi: In risposta ad un obiettivo strategico 2015, è stato avviato un progetto di tracciatura dei dispositivi medici che affronta in modo integrato processi e tecnologie, attraverso la realizzazione sperimentale della gestione logistico-sanitaria dei dispositivi nel Blocco Operatorio (BO) dell’Ospedale di Rovereto: la tracciatura è stata avviata sulla chirurgia generale nel mese di aprile 2016. Risultati: Nel primo quadrimestre di attività (aprile-luglio 2016) sono stati tracciati materiali per 329 su 330 interventi svolti, con l’esclusione di materiali a largo consumo a basso costo. La Farmacia carica tramite software dedicato su palmare i DM ordinati tracciandone REF, lotto e data di scadenza. Il personale del BO scarica a fine intervento i DM utilizzati associandoli a singolo paziente/intervento. I DM privi di barcode vengono etichettati dalla Farmacia. La Farmacia, inoltre, provvede ad aggiornare i profili informatici del BO sul software gestionale aziendale, al fine di regolamentare l’approvvigionamento su DM presenti nel Repertorio aziendale e/o aggiudicatari di gara d’appalto. Conclusione: Il sistema consente di avere l’informatizzazione dei dati di impianto sui pazienti. Verrà valutato se definire uno standard in relazione ai dispositivi utilizzati sulle diverse tipologie di intervento al fine di migliorare l’appropriatezza,l’organizzazione della sala salvaguardando i costi. Standardizzare i dispositivi per singolo intervento potrebbe tradursi in futuro nella creazione di “kit operatori” preparati in una farmacia “satellite” ed inviati nel BO il giorno dell’intervento.La tracciatura dei dispositivi medici presso il BO può essere vista come l’inizio di un ruolo innovativo per il farmacista clinico che entra in sala operatoria e compartecipa alla attività chirurgica. Data ricevimento: 15/09/2016 19:58:52 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Lorenzo Di Spazio Page 69 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 86 Tematica: 9 - Logistica e gestione risorse Titolo: LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEI PROCESSI LOGISTICI DI APPROVVIGIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI (DM) NELL’ AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA VERONA (AOUI-VR) Autori: Tonolli C.*, Viali M.** Gandini A.***, Maffei E.**, Marras M.***, Marini P.*** Affiliazioni: *Scuola di Specialità Farmacia Ospedaliera Università degli Studi di Padova --- **Direzione Medica, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona --- *** Servizio Farmacia, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona Introduzione Il monitoraggio ed il governo della spesa sanitaria costituiscono una priorità per garantire adeguati livelli di assistenza sanitaria al cittadino e razionalizzare le ricorse e scopo: economiche. L’AOUI ha implementato un progetto per la gestione informatizzata delle scorte di magazzino ed il monitoraggio della spesa attraverso sistemi informatici. La Direzione Sanitaria (DS) ha affidato al Servizio Farmacia (SF) l’obiettivo di monitorare le scorte dei DM nei Moduli di Attività (MdA) a più alto costo, al fine di contenere e razionalizzare la spesa garantendo l’appropriatezza d’impiego. Obiettivo di tale lavoro è presentare i risultati raggiunti in un reparto ad alto impatto di spesa, quale MdA di Neuro-Angio-Emodinamica nel 2015 attraverso l’utilizzo del software di gestione informatizzata Materiali e Metodi: Sono state programmate rilevazioni semestrali (giugno-dicembre) delle scorte di DM, DM impiantabili ed impiantabili attivi. Il rapporto scorta/spesa viene espresso dai “mesi di scorta” rispetto all’anno solare e il valore soglia è di 4 mesi di scorta rispetto al consumo. I materiali in conto deposito e conto visione non sono oggetto di rilevazione. Il raggiungimento dell’obiettivo viene valutato con l’inventario di dicembre che coincide con quello di fine anno per il bilancio aziendale. Il software utilizzato è D-CARE della ditta Dedalus già integrato con il gestionale dell’AOUI, INTEGRA e con il software delle sale operatorie, ORMAWEB. Esso aggiorna le giacenze ed imputa i consumi al centro di costo specifico in tempo reale Risultati: Implementando l’armadio di reparto D-Care nel MdA Neuro-Angio-Emodinamica sono stati mappati 1021 dispositivi pari ad un valore di scorta di 2.041.463 euro. Rispetto alle scote iniziali per dispositivi e protesi dell’ MdA (4.563.357) tali da coprire un periodo di 5,4 mesi, la scorta nel 2015 è risultata pari a 1.178.758 euro, con una spesa annua di 4.044.279 euro. Tale scorta corrisponde a 3.5 mesi, con una riduzione delle giacenze del 42%. Si sottolinea inoltre che dall’analisi dei dati elaborati dal Controllo di Gestione non risulta che l’attività del reparto in questo MdA sia diminuita. Conclusione: L’implementazione di D- Care in MdA Neuro-Angio-Emodinamica l’informatizzazione dei processi logistici in AOUI. La rilevazione in tempo reale delle giacenze, dei consumi e la completa rintracciabilità dei prodotti ha permesso all’MdA di contenere le scorte e di raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Direzione. In considerazione dei risultati positivi ottenuti l’obiettivo di monitoraggio e contenimento delle scorte è affidato annualmente al SF, che in collaborazione con la Direzione Medica e il Servizio Informatico diventa uno dei riferimenti non solo per le fasi di implementazione del progetto ma anche per la valutazione degli outcomes e degli esiti raggiunti. Data ricevimento: 30/09/2016 17:09:20 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Chiara Tonolli Page 70 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 88 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 11 - Risk management e sicurezza del paziente Titolo: LA LETTERA DI DIMISSIONE OSPEDALIERA COME STRUMENTO DI REVISIONE FARMACOLOGICA: STUDIO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO Autori: L.Zorzi*, R.Rampazzo^, C.Doroldi° Affiliazioni: *Facolta’ di Farmacia, Università degli Studi di Padova --- ^ UO Farmacia PO di Camposampiero, ASL 15 Alta Padovana, Veneto 3 --- °UO Medicina PO di Camposampiero, ASL 15 Alta Padovana, Veneto Introduzione Numerosi studi documentano che la politerapia è correlata all’aumentato rischio di interazione tra farmaci e reazioni avverse da farmaci (ADR). La revisione e scopo: terapeutica, definita come valutazione sistematica della terapia di un paziente, costituisce un tentativo di incrementare la qualità della prescrizione e di prevenire le ADR. Nel presente lavoro, il processo di revisione farmacologica e’ stato applicato della terapia prescritta in dimissione ospedaliera allo scopo di identificare potenziali interazioni tra farmaci, (PDI) valutare il carico anticolinergico correlati ai farmaci, i farmaci che necessitano una riduzione graduale delle dosi o adeguamento posologico in soggetti con alterata funzionalità renale. Materiali e Metodi: Sono state analizzate le lettere di dimissione ospedaliera informatizzate relative ai pazienti dimesssi dall’UO di Medicina nel 2015. E’ stata valutata la prevalenza dei soggetti con: a. almeno una PDI grave (classificate maggiori o controindicate per rilevanza clinica e documentazione con studi osservazionali o RCT); b. una terapia con carico anticolinergico >3 calcolato con ACB score; c. il numero e la tipologia di farmaci aventi dosaggi diversi qual ora i soggetti abbiano una alterata funzionalità renale (IR); d. il numero e la tipologia di farmaci che richiedono particolari modalità di sospensione. L’analisi e’ stata effettuata il software INTERcheck sviluppato dall’ Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. Risultati: L’analisi di 839 lettere di dimissioni (84% delle dimissioni totali nel 2015) relative 735 pazienti (55,2% M e 44,8% F) ha evidenziato che i pz con eta’ >65 anni (55,4%), il n°medio di farmaci prescritti era 7,1, mentre il farmaco piu’ prescritto (50% delle terapia) era il lansoprazolo. Se il 67,3% dei pz risulta esposto ad almeno una PDI, la prevalenza era invece del 11,6 % e 23,1% rispettivamente per le PDI maggiori o controindicate. Il 15,2% dei pz presentava un carico anticolinergico >3 considerato correlato a effetti clinicamente rilevante nella sfera cognitiva. Nella terapia dei pz con IR (cl.creatinina… Conclusione: La lettera di dimissione informatizzata si e’ dimostrata uno strumento utile per la revisione farmacologica i cui risultati sono indispensabili per la realizzazione di audit clinici nei reparti ospedalieri. Tale attivita’ consente infatti, di identificare, nella popolazione reale trattata da uno specifico reparto, un numero limitato di farmaci e/o pazienti da valutare/monitorare con maggiore attenzione o per i quali prevedere interventi formativi/informativi mirati. La possibilità di utilizzare programmi informatizzati all’atto della prescrizione permetterebbe la segnalazione immediata al medico prescrittore di eventuali criticità, limitando così l’insorgenza di problemi farmaco-correlati Data ricevimento: 30/09/2016 18:22:54 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Zorzi Page 71 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 25 Tematica: 12 - Informazione e formazione Titolo: GLI ADOLESCENTI E L’USO DEI FARMACI: DESCRIZIONE DELLE CONOSCENZE E DEI DUBBI DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI SUL MONDO DEL FARMACO Autori: D. Mengato*, O. Basadonna** Affiliazioni: *Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, Dipartimento di Scienze del Farmaco, via Marzolo 5, Università degli Studi di Padova, Padova --- **Servizio Farmaceutico Territoriale ULSS 15 “Alta Padovana”, via P. Cosma 1, Camposampiero (PD). Introduzione L’immediata disponibilità di informazioni sui farmaci consente agli adolescenti di affrontare in autonomia un problema di salute. Questo, tuttavia, può favorire la e scopo: veicolazione di messaggi errati propugnati da mezzi d’informazione fallaci e non attendibili configurando un rischio difficilmente quantificabile. A tal proposito, la promozione del “buon uso dei farmaci” tramite momenti di training da parte di esperti, rappresenta un ottimo strumento di “prevenzione e cura” per i giovani. I servizi farmaceutici territoriali, da sempre attenti alle tematiche di salute pubblica legate al mondo del farmaco, devono farsi carico di questi momenti formativi. Il nostro studio vuole fotografare dubbi / conoscenze pregresse dell'adolescente al fine di rendere più efficace l’intervento educazionale Materiali e Metodi: Lo studio prevede la somministrazione di un questionario a studenti delle scuole medie superiori di diversa estrazione culturale. Il questionario è stato realizzato per toccare vari temi critici nell’approccio ad un problema di salute e a come poterlo risolvere con le “armi” a disposizione. In particolare, al giovane è stato chiesto di ordinare i passaggi che mette in pratica all’instaurarsi di un sintomo e a rispondere a diverse domande sul farmaco. Una volta raccolti e analizzati i questionari, il farmacista del SFT aveva l’opportunità di orientare la successiva lezione frontale verso gli argomenti ai quali i ragazzi hanno dimostrato maggior interesse o che avevano evidenziato comportamenti scorretti Risultati: Sono stati raccolti i questionari di 213 studenti di 4 diversi istituti (Liceo scientifico e artistico, istituto tecnico e professionale), età tra i 15 e i 18 anni. E’ stato chiesto di ordinare i 7 passaggi che adottano al verificarsi di un problema di salute: in primis (media di 4,96 punti su 7) decidono di chiedere consiglio ai genitori, passano poi (media 4,54) ad attendere la risoluzione del problema senza trattamenti per arrivare; l’utilizzo di un farmaco è al quarto passaggio (media di 3,37, preceduto dall'analisi delle proprie azioni antecedenti il problema). Nel 53% dei casi le info sul farmaco sono da internet e spesso errate (solo il 4% conosce il concetto di generico). Gli argomenti più seguiti sono stati: automedicazione, farmaci dopanti e quelli per migliorare l’attenzione Conclusione: L'analisi dell'atteggiamento del giovane nell'affrontare un problema di salute è incoraggiante e mostra come ci sia attenzione nell'uso del farmaco. Questo tuttavia, si associa a grosse lacune informative dovute in parte alla scarsa capacità di utilizzare correttamente i mezzi di informazione e in parte alla mancanza di momenti di formazione con gli esperti. Risulta particolarmente importante la promozione del “buon uso del farmaco” negli adolescenti delle Scuole Medie Superiori, anche in un'ottica di possibile esposizione a sostanze più o meno lecite. In questo contesto, il farmacista può dipanare dubbi ed essere punto di riferimento anche con poche ore di lezione interattiva e/o frontale Data ricevimento: 14/09/2016 12:57:00 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Daniele Mengato Page 72 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 74 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 12 - Informazione e formazione Titolo: TERAPIA ONCOLOGICA ORALE: ELABORAZIONE DI INFORMATIVE A TEMA PER MIGLIORARE LA COMPLIANCE DEL PAZIENTE A DOMICILIO Autori: L.Casorati, C.D.Premoli, F.Catalano, I.Fugazza, D.Ferla, M.G.Ottoboni, C.Bianchessi, M.C.Pasquini, M.Savoldelli Affiliazioni: U.O. Farmacia, U. O. Oncologia e D.H. Oncologico ASST Di Crema Introduzione Negli ultimi decenni l’approccio al trattamento delle patologie tumorali considera quando possibile la terapia orale a domicilio preferenziale a quella venosa e scopo: tradizionale. Il trattamento per bocca accorcia i tempi da dedicare alla cura, riduce i costi dovuti agli spostamenti e alle assenze dall’attività lavorativa e riduce la frequenza degli appuntamenti in ospedale per i trattamenti parenterali, che richiedono più tempo, la disponibilità di un posto letto e la necessità di un accesso venoso, con i rischi a esso correlati. Nonostante i numerosi vantaggi, tuttavia la terapia orale ha anche alcuni svantaggi essenzialmente correlati a tre aspetti: la biodisponibilità del farmaco, l’interazione con altri farmaci, cibi, integratori o terapie alternative e la compliance del paziente. Materiali e Metodi: Mediante una stretta collaborazione tra il team del DH Oncologico e la Farmacia in risposta anche a quanto previsto dalla raccomandazione n. 14, sono state realizzate brochure riguardanti le terapie orali da assumere a domicilio. Le informazioni vengono offerte con un linguaggio chiaro e semplice, per essere meglio comprese da tutti. Sulla brochure sono presenti: la modalità di conservazione, di assunzione con relativa frequenza, l’attenzione al dosaggio. Altro aspetto considerato sono le interazioni con altri farmaci necessariamente assunti per la presenza concomitante di altre malattie e la necessità di stabilire gli orari di assunzione in modo che non ci sia un’alterazione della biodisponibilità dei trattamenti in corso. Risultati: Gli utenti hanno mostrato di gradire le informazioni offerte che sono risultate utili anche per gli operatori sanitari. I risultati infatti dei questionari di customer satisfaction offerti sia agli utenti esterni (pazienti) che agli utenti interni (mediciinfermieri) confortano in questa direzione Tali documenti infatti costituiscono un buon promemoria su quali informazioni sono necessarie per i pazienti, rendendo più semplice ed immediata possibile la comunicazione con chi ha meno competenze. Il ruolo del farmacista si rivela fondamentale, come interfaccia tra operatore sanitario e paziente, nel contribuire alla diffusione di informazioni sulla gestione corretta della terapia farmacologica con linguaggio immediato e comprensibile Conclusione: I trattamenti orali, nonostante i molteplici vantaggi per il paziente e per l’organizzazione, possono aumentare il rischio di errore legato alla somministrazione, alla conservazione e alla sottovalutazione delle interazioni. L’educazione sanitaria e la comunicazione sono strumenti fondamentali per garantire il successo del trattamento farmacologico e la sicurezza del malato. Sia il personale sanitario coinvolto che i pazienti devono essere a conoscenza dell’efficacia e delle potenzialità del trattamento, ma è grazie alla collaborazione e alla sinergia tra queste figure che si concorre alla buona riuscita del trattamento Data ricevimento: 29/09/2016 17:57:32 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Casorati Page 73 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 81 Tematica: 12 - Informazione e formazione Titolo: SITO WEB DELLA FARMACIA: STRUMENTO INDISPENSABILE D’INFORMAZIONE PER TUTTE LE UNITÀ OPERATIVE – LINK/ RCP E RICHIESTA FARMACI Autori: L. Casorati, F.Catalano, C.D.Premoli, D.Ferla, M.G.Ottoboni, M.Savoldelli Affiliazioni: UO Farmacia ASST di Crema Introduzione Data la molteplicità dei servizi offerti oggi dalla farmacia ospedaliera, si è ravveduta la necessità di istituire un sito web della Farmacia, accessibile a tutte le unità e scopo: operative tramite il sito Intranet Aziendale. In tale sito sono disponibili svariate informazioni alcune di carattere generale, quali l’organigramma e link utili, altre più tecniche come i protocolli, il prontuario ospedaliero, la modulistica, la farmacovigilanza. Tra questi dati disponibili, ha svolto un valido supporto per tutti gli operatori sanitari, il Prontuario dei Farmaci. Il prontuario non è una semplice lista di farmaci, ma diventa uno strumento valido di lavoro, riporta infatti molte informazioni come ad esempio la modalità di richiesta o l’indicazione di un farmaco ad alto livello di attenzione. Materiali e Metodi: Il prontuario, ordinato secondo il nome del principio attivo, è interattivo con molteplici funzioni per l’attività sanitaria. Esistono diverse informazioni utili, quali la possibilità di visualizzare la scheda tecnica riportata sulla banca del farmaco Codifa cliccando sul nome del principio attivo; l’ATC; la via di somministrazione; l’indicazione se si tratta di un farmaco ad alto livello di attenzione. Oltre a ciò viene anche definita la modalità di richiesta di quel farmaco, con un link di collegamento è possibile visualizzare la modulistica per la richiesta (ad esempio sono presenti i moduli delle richieste motivate, richieste speciali, richieste off-label). Risultati: Questo lavoro si è rivelato utile per tutti gli operatori per la sua praticità di utilizzo, infatti con dei collegamenti ipertestuali è possibile visualizzare la scheda tecnica e anche la richiesta appropriata. Si è riusciti così a minimizzare gli errori legati alle richieste e i tempi dei passaggi intermedi dalla domanda alla dispensazione. Infatti rispetto all’anno precedente si sono registrati meno farmaci resi richiesti erroneamente, meno farmaci scaduti, riduzione delle richieste non corrette formalmente Conclusione: Il sito web come strumento informatico, svolge un ruolo fondamentale, oggi, nella pratica clinica. Permette di reperire molte informazioni in tempi brevi grazie alla chiarezza della sua impostazione. La diffusione di molti documenti e dati permette di diminuire gli errori, di migliorare la sicurezza del paziente e di ridurre inutili tempi di ricerca da parte degli operatori. Data ricevimento: 30/09/2016 14:42:38 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Casorati Page 74 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 83 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 12 - Informazione e formazione Titolo: TANTI DATI DI REAL WORLD SU ADERENZA E SICUREZZA DEI NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI ORALI: QUAL'E' L'INFORMAZIONE CORRETTA? Autori: V.Niederwanger, F.Bano, M.Galdarossa, U.Gallo, F.Mannucci, P.Toscano, A.M.Grion Affiliazioni: S.C. Assistenza Farmaceutica Territoriale ULSS 16 PADOVA Introduzione Il profilo di efficacia/sicurezza nonché la persistenza in terapia dei NAO (nuovi anticoagulanti orali) sono stati indagati su popolazioni molto selezionate e in e scopo: intervalli temporali limitati. I favorevoli risultati dei NAO ottenuti in questi trial necessitano, tuttavia, di una conferma nella “real life”. In questi ultimi anni sono stati pubblicati diversi studi nella pratica clinica utilizzando, generalmente, dati ottenuti da registri di popolazione/database amministrativi. Scopo di questo lavoro è quello di evidenziare la necessità di analizzare la variabilità dei dati emersi in questi studi osservazionali nonché gli eventuali bias al fine di fornire ai sanitari una corretta informazione sull’utilizzo dei NAO nella pratica clinica. Materiali e Metodi: È stata condotta una ricerca sulla banca dati PubMed relativa al periodo 2008-2016 inerente agli studi osservazionali condotti sui NAO. Sono stati esclusi quei lavori nei quali non è stato possibile risalire al full-paper. La ricerca è stata orientata, in particolare, verso studi che evidenziassero risultati in termini di: aderenza alla terapia, sanguinamenti gastrointestinali e intracranici. Risultati: Sono stati analizzati complessivamente 20 studi osservazionali pubblicati nel periodo 2013-2016. Una prima differenza metodologica rileva la presenza di diverse fonti di dati utilizzate negli studi (registri di popolazione, sistemi assicurativi, database di prescrizione/ricovero). I dati relativi all’aderenza risultano di difficile valutazione a causa del diverso intervallo temporale considerato nella misurazione (da 3 a 24 mesi). La percentuale di pazienti aderenti risulta estremamente variabile passando dal 28% (misurata a 244 giorni) al 97% (a 3 mesi). Anche la frequenza dei sanguinamenti gastrointestinali è risultata molto diversa nei vari studi: da 0,8% a 3,4%. Analogamente la frequenza dei sanguinamenti intracranici viene in alcuni studi riportata pari a 0,1% e varia fino allo 0,6% Conclusione: I risultati di aderenza e sicurezza evidenziati dagli studi di real-life sono difficilmente comparabili a causa dell’eterogeneità delle fonti informative utilizzate, dei periodi di osservazione, dei diversi farmaci considerati e del contesto sanitario. Risulta pertanto complessa la corretta interpretazione dei dati con il conseguente rischio di strumentalizzare i diversi risultati ottenuti per favorire una molecola rispetto ad un’altra. A questo proposito si rileva la necessità di una adeguata formazione finalizzata ad analizzare attentamente gli studi per garantire ai sanitari un’informazione corretta e indipendente. Data ricevimento: 30/09/2016 15:32:04 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Verena Niederwanger Page 75 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 49 Tematica: 13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni Titolo: ULTRASUONI E RADIOFREQUENZA PER LA COAGULAZIONE VASALE E LA DISSEZIONE TISSUTALE IN CHIRURGIA: UN’ANALISI SULL’APPROPRIATEZZA DI UTILIZZO NELL’AOSP DI BOLOGNA. Autori: P.Ioan, I.Mignini, G.Monti, C.Puggioli Affiliazioni: Farmacia Clinica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi. Introduzione Il crescente costo che le aziende sanitarie devono sostenere per l’introduzione di nuove tecnologie è un tema di grande interesse. La spesa per i dispositivi medici in e scopo: ambito ospedaliero è in costante incremento ed ha ormai raggiunto quella sostenuta per i farmaci. Risulta pertanto indispensabile adottare strategie per il governo di tale spesa. Nel novembre 2014 la Commissione Regionale DM ha approvato un documento con le indicazioni “evidence based” per l’utilizzo in chirurgia di DM a ultrasuoni(US) e a radiofrequenza(RF) in particolari ambiti di chirurgia generale (mammaria, gastrica e intestinale) e specialistica (urologica, ginecologica, otorino). Obiettivo del presente lavoro è valutare i livello di adesione dei chirurghi del nostro Policlinico alle Raccomandazioni regionali. Materiali e Metodi: Il sistema di monitoraggio è stato realizzato dalla Farmacia Clinica con il supporto del Servizio informativo. Dal Registro Operatorio Ormaweb sono stati estratti gli interventi eseguiti nel 2015 e sono stati selezionati quelli per i quali si è fatto uso delle tecnologie a RF/US. E' stata creata una tabella con i codici di intervento (ICD9CM, raggruppati per categoria) oggetto delle Raccomandazioni e per ogni categoria sono stati indicati i valori appropriati di utilizzo delle tecnologie RF/US/Convenzionali (elettrochirurgia monopolare, bipolare) rispetto al totale degli interventi eseguiti. Indicatore di monitoraggio = % utilizzo tecnologie: N° procedure chirurgiche effettuate con DM RF o US o Conv./N° procedure chirurgiche totali. Risultati: Sono stati valutati 3.552 interventi afferenti a 16 diverse Categorie, eseguiti nel 2015 da 15 diverse equipe chirurgiche di varie discipline. Nel 59% dei casi si è fatto uso della tecnologia convenzionale e nel 41% di tecnologie US/RF. L’appropriatezza media è stata pari al 74% (N=2625) mentre il 26% (N=927) degli interventi è risultato non in linea con lo standard di riferimento definito dalla regione. L’appendicectomia è risultata la categoria più inappropriata (78,8%), mentre l’ernioraffia la più appropriata (0% inappropriatezza). La chirurgia della mammella che conta il maggior numero di interventi (N=555) è risultata tra le più appropriate (92%). La spesa complessiva per questi DM è stata pari a 3,9 mln di cui il 42% per tecnologie convenzionali e il 58% per DM ad alta energia. Conclusione: Anche nel campo dei DM l’appropriatezza deve diventare parte integrante della pratica clinica. Documenti di indirizzo, prodotti in contesti multidisciplinari con il contributo degli stessi professionisti, rappresentano un importante strumento per governare l’impiego di tecnologie ad alto costo. Un efficace sistema di monitoraggio è indispensabile per individuare criticità ed avviare azioni di miglioramento. Il costante confronto con i clinici permette altresì di raccogliere utili informazioni in un ambito particolarmente complesso come quello chirurgico, in cui intervengono molte variabili di contesto e legate al paziente che possono determinare una non puntuale adesione alle raccomandazioni Data ricevimento: 15/09/2016 18:52:20 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Pierfranco Ioan Page 76 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 60 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni Titolo: PERCORSO DI VALUTAZIONE DELL’IMPIANTO DI SISTEMI DI NEUROSTIMOLAZIONE SPINALE (SPINAL CORD STIMULATION - SCS) NEL TRATTAMENTO PALLIATIVO DEL DOLORE BENIGNO NON ALTRIMENTI CONTROLLABILE NELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO – REGIONE VENETO Autori: E.Vighesso, A.Cavalieri, D.Ricchiero, R.Ruzza, A.Ferrarese Affiliazioni: Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera-Università degli Studi di Padova --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18;Direzione Medica di Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18 Introduzione La tecnologia SCS (applicazione di correnti a basso voltaggio sul midollo spinale per bloccare la trasmissione nocicettiva) rappresenta un trattamento ad alto impatto e scopo: economico di crescente interesse clinico. Le LG internazionali (ASIPP, 2013) supportano l’efficacia di SCS nel dolore refrattario neuropatico/misto, ma mancano raccomandazioni regionali/nazionali sui criteri di elegibilità e sull’indicazione al device (non ricaricabile o ricaricabile). L’Unità di Terapia Antalgica di Rovigo impianta un numero significativo di neurostimolatori in Pazienti spesso residenti fuori ULSS. Posto che l’impianto di device ricaricabile presenta un DRG non remunerativo, la Commissione Tecnica Dispositivi ha elaborato un documento di indirizzo mirato all’appropriatezza di questa tecnologia. Materiali e Metodi: Per l’elaborazione del profilo di HTA è stato costituito un gruppo multidisciplinare (clinici, farmacisti, Direzione Medica). Il percorso di valutazione ha previsto: revisione della letteratura scientifica (LG, metanalisi, RTC) consultando le banche dati PubMed, Cochrane Library, ClinicalKey - raccolta e analisi dei dati di consumo per la CND J0202 - identificazione della coorte di Pazienti impiantati (autorizzati da Farmacia e Direzione Medica) nel 2015 - elaborazione di linee di indirizzo clinico sulla SCS (stato delle conoscenze, criteri di selezione dei Pazienti, format di arruolamento/follow-up) - analisi delle caratteristiche tecniche dei DM sul mercato ed elaborazione di Capitolato tecnico per la relativa gara di fornitura. Risultati: I dati di letteratura evidenziano: - efficacia nel dolore refrattario a terapie mediche (es. Failed Back Surgery Syndrome-FBSS, Complex Regional Pain SyndromeCRPS) - costo-efficacia nel medio-lungo termine con device non ricaricabili. Nel 2015 sono stati trattati 11 Pazienti con CPRS e FBSS. Il gruppo ha definito i seguenti principali criteri per l’impianto di device ricaricabili a più alto costo: giovane età, aspettativa di vita > 10 anni, FBSS con dolore polidistrettuale, stimolazioni multicatetere. Per il monitoraggio dell’appropriatezza è stato predisposto un modulo di richiesta strutturato per singolo caso, con relazione periodica sull’outcome. E’ stato anche elaborato un Capitolato tecnico che ha permesso di mettere in concorrenza device prima acquisiti in esclusiva. Conclusione: Sulla base di questa esperienza abbiamo proposto alla Commissione Tecnica Regionale dei Dispositivi Medici (CTR-DM) di costituire un tavolo tecnico per definire linee di indirizzo sulla neurostimolazione nel dolore, individuando i centri di riferimento. La CTR-DM ha effettivamente costituito un gruppo di lavoro cui partecipa la nostra Terapia Antalgica. Dall’analisi regionale dei flussi (incrocio tra consumi e SDO) è emerso che il N. di neurostimolatori impiantati nel 2015 dall’ULSS 18 non trovava corrispondenza con il N. di procedure registrate. La presa di coscienza di questa incongruenza ha permesso la correzione delle codifiche delle prestazioni eseguite e il rinvio dei dati corretti. Data ricevimento: 16/09/2016 19:33:22 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Erika Vighesso Page 77 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 72 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni Titolo: MONITORAGGIO DELL’APPROPRIATEZZA CLINICA E DELL’ADERENZA ALLE RACCOMANDAZIONI REGIONALI NELL’IMPIEGO DI SISTEMI DI MEDICAZIONE A PRESSIONE NEGATIVA (TERAPIA A PRESSIONE NEGATIVA, TPN) PRESSO L’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO – REGIONE VENETO Autori: E.Vighesso, A.Cavalieri, D.Ricchiero, R.Ruzza, A.Ferrarese Affiliazioni: Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera-Università degli Studi di Padova --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18;Direzione Medica di Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18 --- UOC Farmacia Ospedaliera di Rovigo-ULSS 18 Introduzione La TPN è un trattamento avanzato non invasivo (applicazione di pressione subatmosferica tramite medicazione) utilizzato nella gestione di ferite cutanee acute e scopo: o croniche di varia eziologia, non trattabili con le comuni medicazioni avanzate. La Regione Veneto nel 2013 ha approvato linee di indirizzo evidence-based sulla TPN, definendo i criteri di eleggibilità e le modalità organizzative del percorso Paziente. La TPN (della durata massima di 2 settimane) risulta efficace nel ridurre il tempo di guarigione e aumentare la proporzione di ferite guarite. Al fine di governare anche la spesa di tali sistemi aventi prezzi di noleggio/acquisto differenti al variare del modello, la Regione ha individuato le caratteristiche tecniche essenziali per procedere a gare di fornitura in concorrenza. Materiali e Metodi: L’introduzione della TPN è stata condivisa in seno alla nostra Commissione Tecnica Aziendale Dispositivi Medici (CTA-DM), che, in accordo alle raccomandazioni regionali, ha previsto: - individuazione di Referenti clinici ospedalieri e territoriali, definizione di persorsi operativi aziendali e format di avvio terapia/follow-up, elaborazione di Capitolato tecnico per la gara di fornitura in concorrenza (2 lotti: ferite con addome aperto, e ferite in ambito ospedaliero e per Pazienti domiciliari), raccolta dei dati di consumo e loro analisi all’interno di audit multidisciplinari, creazione di Database aziendale dei casi trattati per monitorare l’appropriatezza clinico-organizzativa (setting clinico, durata della terapia, spesa). Risultati: Dai dati di monitoraggio relativi all’anno 2015 risultano trattati 28 Pazienti con 18 giornate medie di medicazione (+4% vs media regionale). Le informazioni desunte dalle schede di avvio e follow-up hanno consentito di creare un database, per analizzare con i referenti aziendali appropriatezza d’uso, consumi e budget dedicato. I dati 2016 rilevano: - attivazione di 574 gg di terapia per 30 Pazienti (19 gg medi/Paz) - setting prevalente continuità ospedale-territorio (14/30) - trattamento prevalente di ferite post-chirurgiche o da deiscenza chirurgica (23/30) - minimo tasso di trasmissione delle schede di follow-up/chiusura del trattamento (5/30). La spesa sostenuta passa da € 43.700 nel 2015 a € 46.300 nel 2016 (costo medio/Paz da € 1.560 a € 1.540). Conclusione: L’attivazione di percorsi di valutazione di tecnologie ad alto impatto clinico ed economico come la TPN, permette un confronto documentato con gli utilizzatori e l’identificazione delle aree di dissociazione tra raccomandazioni e pratica assistenziale. La CTA-DM ha riconosciuto l’efficacia clinica della TPN e la ricaduta positiva sui costi assistenziali (riduzione di giornate di degenza, di complicanze maggiori, di ricorso a Ossigenoterapia iperbarica, etc.). La durata non attesa della TPN (> 15 gg) rappresenta la principale area di miglioramento da adottare, accanto alla necessità di garantire un puntuale e attento monitoraggio degli esiti clinici. Data ricevimento: 29/09/2016 11:31:16 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Erika Vighesso Page 78 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 98 Tematica: 13 - Commissioni terapeutiche e linee guida/raccomandazioni Titolo: ANALISI DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DALLE COMMISSIONI TERAPEUTICHE AZIENDALI RELATIVE AGLI ANNI 2014-2015 Autori: M. Miscio*, R. Rampazzo*, C. Roni**, G. Scroccaro* Affiliazioni: * Unità Organizzativa Farmaceutico – Protesica – Dispositivi Medici, Regione del Veneto.--- **Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste. Per il Gruppo di Lavoro “Comitato di Coordinamento delle CTA” Introduzione Con DGR n. 952/2013 la rete delle Commissioni Terapeutiche è stata riorganizzata su due livelli: regionale con la Commissione Tecnica Regionale Farmaci (CTRF) e e scopo: locale con le Commissioni Terapeutiche Aziendali (CTA). La CTRF e le CTA hanno il compito di sviluppare azioni di governo in modo coordinato sui differenti setting assistenziali, superando così la logica focalizzata esclusivamente sui farmaci ospedalieri secondo cui era stato costituito il Prontuario Terapeutico Ospedaliero Regionale, abrogato dalla stessa Dgr. Scopo del lavoro è stato di analizzare le attuali modalita’ operative, esigenze e criticità riscontrate nell’attività delle CTA e poter definire future aree di intervento. Materiali e Metodi: E’ stato predisposto un questionario on-line composto rivolto a tutti i coordinatori delle 18 segreterie tecnico - scientifiche delle CTA. Il questionario è stato suddiviso in 5 ambiti di attivita’: 1) Aggiornamento del PTA (Prontuario Terapeutico Aziendale); 2) Monitoraggio consumi, spesa e obiettivi; 3) Diffusione e verifica dell'applicazione delle linee guida, di indirizzo e dei percorsi diagnostico terapeutici definiti dalla CTRF; 4) Attività di formazione e informazione indipendente; 5) Altre attività svolte dalla CTA durante gli anni 2014/2015.Si riporta di seguito una sintesi delle risposte. Risultati: 5/18 CTA non valutano i farmaci c/registro AIFA, mentre 13/18 prevedono un profilo sintetico e budget impact (10/18); 14/18 CTA non valutano i farmaci inseriti A/PHT in DPC, mentre 11/18 valutano i farmaci Cnn attraverso un profilo di efficacia/sicurezza approfondito e budget impact. In 11/18 CTA vengono discussi gli obbiettivi annuali delle direzioni e il monitoraggio periodico utilizzando i report regionali, mentre 15/18 discutono le linee di indirizzo regionali. La diffusione delle informazioni avviene in 14/18 CTA attraverso mailing list aziendali e in 3 casi con bollettino cartaceo. Complessivamente le CTA dedicano il 30-70% del tempo alla valutazione di singoli farmaci (13/18), mentre il 10% e’ utilizzato per attivita’ di informazione Conclusione: Vi e’ un’ampia variabilita’ rispetto ai criteri adottatti dalle CTA relativamente a quali farmaci presentare e discutere in commissione. Spesso, infatti, i farmaci sono gestiti con procedure d’urgenza e acquisti ad personam senza inserimento in PTA che ancora si riferisce principalmente all’uso ospedaliero dei farmaci. Anche le attivita’ di monitoraggio di consumi, spesa e obbiettivi di appropriatezza non sempre coinvolgono le CTA. Tali informazioni saranno oggetto di confronto all’interno del coordinamento delle CTA regionale attraverso la realizzazione di un corso di formazione. Data ricevimento: 30/09/2016 23:38:29 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Mariassunta Miscio Page 79 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 5 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: PDTA (PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE) DEL PAZIENTE CON FERITE DIFFICILI DELL’AUSL-BOLOGNA (AUSLBO): AUDIT DI APPROPRIATEZZA GESTIONALE E CLINICA DELLE MEDICAZIONI AVANZATE IN ASSISTENZA DOMICILIARE Autori: V.Valastro*, A.Rossi°, P.Falcone*, M.Borsari*, C.Descovich°°, F.Magnoni**, R.Ravaldi°, E.Zoni° Affiliazioni: * UOC Farmacia Centralizzata - Azienda USL Bologna ° DATER - Azienda USL Bologna °° UOC Governo Clinico e Sistema Qualità - Azienda USL Bologna ** UOC Chirurgia Vascolare - Azienda USL Bologna Introduzione Nella pratica quotidiana si presentano casi di difficile gestione della persona affetta da lesioni cutanee croniche spesso costretta a “vagare tra un ambulatorio e l’altro” e scopo: senza avere risposte coordinate, a cui si aggiunge l'incremento della spesa del sistema sanitario per trattamenti inadeguati. Da qui l’idea di attivare un PDTA nel quale sono state condivise raccomandazioni di best-practice fra cui l’utilizzo appropriato delle medicazioni avanzate. Parallelamente, alla Farmacia dell’AUSLBO, sono state richieste letture critiche sui dati di consumo delle Medicazioni Avanzate, con focus di attenzione sul costo-efficacia di questi dispositivi. Ci si è concentrati sui consumi e variabilità di comportamenti dell’assistenza territoriale con particolare riguardo all’assistenza domiciliare Materiali e Metodi: Dal 2014 è stato sviluppato un Audit Wound-Care sulle ulcere difficili, per migliorare gli esiti di trattamento e l’efficienza del rapporto costo/beneficio. I criteri d’appropriatezza d’uso individuati sono: - Valutazione della ferita - Modifica immotivata della medicazione - Presenza di diagnosi nella richiesta di medicazione Appropriatezza complessiva della medicazione La raccolta dati è stata effettuata con schede compilate a cura degli operatori che eseguivano direttamente le medicazioni, in due settimane di attività delle realtà ambulatoriali (898 schede) e domiciliari (1683 schede) coinvolte nell’audit. Risultati: Gli indicatori selezionati sono stati 19, in particolare quelli relativi alle Medicazioni Avanzate sono: - Indicatore-9: Appropriatezza medicazione su lesione infetta Indicatore-10: Appropriatezza medicazione su lesione essudante - Indicatore-18: Appropriatezza complessiva delle medicazioni - Indicatore-19: Dato fornito dalla Farmacia sui consumi di medicazioni avanzate Le valutazioni sono state effettuate da auditor esperti in wound-care i quali hanno espresso un giudizio con tutte le informazioni a disposizione presenti nelle schede. L’analisi dei dati audit, concluso ad ottobre 2015, ha messo in luce una percentuale di appropriatezza complessiva del 57.9% (Indicatore-9), del 60% (Indicatore-10) e del 56% (Indicatore-18). Conclusione: L’Audit ha consentito di effettuare la revisione e valutazione dell’appropriatezza, dell’efficacia, dell’efficienza nonché della sicurezza delle prestazioni erogate, esaminando le attività svolte da operatori dell’assistenza domiciliare e gli scostamenti della pratica clinica rispetto allo standard, nell’ottica di un governo clinico basato sul corretto utilizzo delle risorse e dell’appropriatezza. Il lavoro sul PDTA, l’elaborazione e diffusione della “guida alla scelta alla medicazione”, strumento di veloce consultazione nelle pratica quotidiana, e l'audit hanno iniziato a generare una contrazione dei consumi di medicazioni avanzate, che in 8 mesi si è assestato sul 5% (Indicatore 19) Data ricevimento: 31/08/2016 21:56:05 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Valentina Valastro Page 80 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 16 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: UTILIZZO CORRETTO E SICURO DEI PPI: AZIONI DI MONITORAGGIO PER FAVORIRE L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E RAZIONALIZZARE LA SPESA. Autori: F. Locchi*, G. Papa*, I. Putaturo*, M. Chiaromonte*, M. Borsari**, M. Manzoli**, P. Zuccheri**, C. Puggioli* Affiliazioni: * Farmacia Clinica, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna;--- ** Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Bologna. Introduzione Gli inibitori di pompa protonica (PPI) hanno modificato significativamente il decorso di patologie quali dispepsia, malattia da reflusso gastro-esofageo ed ulcera peptica. e scopo: Tuttavia spesso vengono utilizzati in modo inappropriato, secondo criteri “prudenziali” fino a determinarne un uso smoderato o eccessivamente prolungato, che può comportare importanti effetti collaterali come malattie renali, fratture, ipomagnesiemia, infezioni da Clostridium difficile, polmonite e rischio cardiovascolare. Nel 2015 i PPI sono risultati la seconda classe in termini di consumo e la prima in termini di spesa tra i farmaci utilizzati in Italia. Obiettivo del presente lavoro è favorire un utilizzo più corretto e sicuro dei PPI, evitando di esporre i pazienti ad inutili rischi e riducendone la relativa spesa. Materiali e Metodi: Nell’ambito del progetto interaziendale (AUSL-AOSP-IOR di Bologna) “Governare il farmaco”, nato con l’intento di promuovere l’appropriatezza prescrittiva di alcune classi di farmaci tra i quali i PPI, dal 1 Luglio 2015 è stata introdotta una “Scheda di prescrizione ospedaliera” per tutti gli specialisti che prescrivono PPI secondo le note AIFA in seguito a dimissione da ricovero o visita ambulatoriale. Tale scheda ha validità massima di un anno e prevede che tutta la terapia venga erogata da parte delle strutture ospedaliere, permettendo un attento monitoraggio delle prescrizioni. Alla scadenza, la rivalutazione clinica del paziente, ai fini dell’ interruzione o prosecuzione del trattamento, è affidata al Medico di Medicina Generale (MMG). Risultati: I dati dei flussi regionali (AFT) relativamente ai PPI nell’area di Bologna mostrano una riduzione importante e progressiva in termini di spesa e consumo dall’introduzione della scheda prescrittiva. Se si confrontano, infatti, i sei mesi successivi all’intervento rispetto ai sei mesi precedenti (II semestre 2015 vs I semestre 2015) si evidenzia un calo del 18% della spesa. Tale variazione è ancora più evidente se si confronta il periodo I semestre 2016 verso il I semestre 2015, in cui la riduzione di spesa raggiunge il 29%, allineandosi con l’obiettivo regionale (30%), e la riduzione dei consumi (DDD pesate/10000 ab) il 24%. Tali risultati si riflettono nella diminuzione di spesa (-14%) e consumi (-9.4% DDD pesate/10000 ab) evidenziata a livello regionale (I semestre 2016 vs I semestre 20 Conclusione: Presso le Aziende Sanitarie di Bologna, da molti anni, la prescrizione di PPI a carico SSN è in costante incremento. Nonostante nel tempo siano state realizzate iniziative rivolte ai MMG e specialisti per promuovere l'appropriatezza d'uso, l'esposizione della popolazione dell'area di Bologna ai PPI è risultata la più elevata della regione nel 2013/2014 e la seconda nel 2015. L'introduzione della scheda di prescrizione, che ha portato ad un'inversione di tendenza in pochi mesi, dimostra come la sensibilizzazione dei clinici al corretto utilizzo ed il relativo monitoraggio dell’appropriatezza delle prescrizioni sia risultato un valido strumento di governo clinico e della spesa farmaceutica. Data ricevimento: 13/09/2016 15:56:19 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Federica Locchi Page 81 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 20 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: IPILIMUMAB, VEMURAFENIB, DABRAFENIB NEL TRATTAMENTO DEL MELANOMA MALIGNO LOCALMENTE AVANZATO O METASTATICO: AUDIT CLINICO Autori: C. Bertipaglia, C. Lucidi, S. Restuccia, A.M. Guarguaglini, P.Fiacchi, C. Puggioli Affiliazioni: Farmacia Clinica, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Introduzione Il trattamento del melanoma maligno avanzato o metastatico è stato radicalmente rivoluzionato negli ultimi anni con l’avvento dell’immunoterapia (ipilimumab, e scopo: nivolumab, pembrolizumab) e degli inibitori BRAF (vemurafenib e dabrafenib) e MEK (cobimetinib e trametinib). Scopo del presente lavoro è presentare i risultati dell’ audit clinico condotto nel 2015 per valutare l'appropriatezza di utilizzo dei farmaci ad alto costo per tale patologia rispetto agli obiettivi di budget forniti dalla Direzione Sanitaria dell'Azienda Ospedaliera di Bologna. Materiali e Metodi: Criteri, indicatori e standard sono stati definiti in collaborazione con i clinici facendo riferimento alle Linee Guida AIOM e alle raccomandazioni del Gruppo Regionale farmaci oncologici (GReFO) dell'Emilia-Romagna. L’analisi è stata condotta sui farmaci ad alto costo sottoposti a monitoraggio AIFA, ipilimumab vemurafenib e dabrafenib, nei pazienti con melanoma maligno avanzato o metastatico in terapia nel 2015. I dati di trattamento sono stati estratti da Log80, software utilizzato per l'allestimento delle terapie antiblastiche parenterali e dal database dell'erogazione diretta per i farmaci orali. Sono state consultate le cartelle cliniche e il Registro di monitoraggio AIFA per i dati clinici e mutazionali del gene BRAF. Risultati: L’analisi considera un campione di 39 pz e valuta 5 indicatori rispetto agli standard definiti: 1) 93% dei pz trattati con ipilimumab ha un Performance Status 0-1 (Standard 90%); 2) 89% dei pz trattati con ipilimumab ha effettuato le 4 infusioni previste (Standard 80%); per il restante 11% dei pz sono state consultate le cartelle cliniche per valutare l’assenza di metastasi cerebrali attive, il carico tumorale e i valori di LDH; 3) 84% dei pz BRAF mutati è stato trattato con un BRAF inibitore (Standard 80%); 4) 86% dei pz trattati con un BRAF inibitore ha eseguito una visita dermatologica prima del trattamento (Standard 90%); 5) Tutti i pz trattati con BRAF inibitori hanno eseguito un ECG di controllo prima dell’avvio della terapia (Standard 100%). Conclusione: L’introduzione sul mercato di specialità innovative e ad alto costo richiede il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva in relazione agli standard di riferimento. Strumento di Governance è l’audit clinico che nello specifico ha evidenziato una sostanziale aderenza della pratica clinica alle raccomandazioni. Il target è stato pienamente raggiunto per l’80% degli indicatori (4 su 5) anche se per l’indicatore 4, lo scostamento non è considerato significativo (2 pz su 14 non sono stati sottoposti a visita dermatologica preventiva). Considerando la recente introduzione in commercio di nivolumab e pembrolizumab, verrà effettuato un re-audit per i trattamenti effettuati nel 2016. Data ricevimento: 14/09/2016 10:08:40 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Carolina Bertipaglia Page 82 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 36 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: GOVERNO DELLA SPESA FARMACEUTICA E MEDICINA GENERALE: MODELLI DI INTERAZIONE A CONFRONTO NELL’AREA DI BOLOGNA. Autori: M. Manzoli*, P. Pagano*, F.Locchi**, C.Puggioli**, M. Borsari*. Affiliazioni: * Dipartimento Farmaceutico-Azienda USL di Bologna --- ** Farmacia Clinica-Azienda OspedalieroUniversitaria di Bologna Introduzione Negli ultimi anni il governo della farmaceutica regionale e locale ha significativamente contribuito alla tenuta dei conti della Sanità in Emilia–Romagna. e scopo: Garantire la sostenibilità delle cure rappresenta tuttavia un’operazione sempre più complessa sia per l’avvento di innovazioni farmacologiche ad alto costo che per i livelli di appropriatezza nell’uso di alcuni farmaci di largo impiego. Nel 2015 le Aziende Sanitarie di Bologna hanno condiviso un programma di governo del farmaco in ambito ospedaliero e territoriale con azioni definite dal Nucleo Strategico di progetto. Tra queste grande rilevanza riveste l’interazione con i Medici di MG tramite incontri individuali e collettivi. Obiettivo del lavoro è valutare l’impatto di tre differenti modalità d’interazione fra AUSL e Medici di MG. Materiali e Metodi: Le modalità di interazione AUSL-MMG valutate sono state: a) incontro individuale MMG o Dirigente Medico (DM) del Dipartimento Cure Primarie (DCP)-150 MMG; b) incontro individuale MMGóDM del DCP con la presenza del Farmacista del Dipartimento Farmaceutico (DF)-118 MMG; c) incontro collettivo con MMG appartenenti al Nucleo di Cure Primarie condotto dal DM del DPC con o senza il Farmacista - 319 MMG. Sono stati individuati tre indicatori ritenuti rappresentativi dell’esito degli incontri effettuati: 1) riduzione 2015 vs. 2014 della spesa pro-capite standardizzata; 2) riduzione 2015 vs.2014 dell’esposizione a Inibitori di Pompa Protonica per la popolazione assistita; 3) aumento della prevalenza delle prescrizioni a brevetto scaduto. Risultati: La valorizzazione degli indicatori di cui sopra a fine intervento, mostra il seguente andamento per le tre modalità a confronto: a) indicatore 1): -8.7 €, indicatore 2): 8,9 ddd*1000scelte/die, indicatore 3) +2.2% b) indicatore 1): -12,2 €, indicatore 2): 11,6 ddd*1000scelte/die, indicatore 3) +2.0% c) indicatore 1): -9,8 €, indicatore 2): -8,6 ddd*1000scelte/die, indicatore 3) +2.0% Dai dati ottenuti si evince che la modalità dell’incontro individuale ed, in particolare, quello svoltosi con la partecipazione del Farmacista del DF, ha prodotto risultati migliori rispetto a quello di NCP. Non si riscontrano differenze sostanziali, invece, per quanto riguarda l’indicatore 3 che, in tutti i gruppi, è incrementato intorno a due punti percentuali. Conclusione: La partecipazione del farmacista del DF agli incontri individuali con i MMG ha rappresentato un valore aggiunto che ha permesso di raggiungere i risultati migliori rispetto a quanto ottenuto con le altre modalità di interazione proposte. Ciò dimostra come il confronto e la collaborazione tra diversi figure professionali consista in un arricchimento e favorisca il raggiungimento di obiettivi comuni. Tali risultati confermano, inoltre, che l’attento monitoraggio delle prescrizioni e la relativa condivisione con i MMG possa contribuire in maniera significativa al governo della spesa farmaceutica. Data ricevimento: 15/09/2016 9:02:59 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Marco Manzoli Page 83 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 42 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: LA RICONCILIAZIONE TERAPEUTICA IN MEDICINA GENERALE – L’ESPERIENZA IN AAS5 “FRIULI OCCIDENTALE” Autori: B.Basso*, A.Bertoli^, F.V.Rosa*, G.Simon° Affiliazioni: *SOC Assistenza Farmaceutica, AAS n.5 “Friuli Occidentale” --- ^ Servizio Farmaceutico, Direzione centrale salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, Regione Friuli Venezia Giulia --°Direttore Generale AAS n.5 “Friuli Occidentale” Introduzione Nella popolazione anziana la frequente presenza di comorbidità, i cambiamenti fisiologici, il peggioramento cognitivo, il frequente ricorso a visite specialistiche e/o e scopo: le dimissione dall’ospedale aumentano il rischio di interazioni farmacologiche e reazioni avverse a farmaco. Conseguentemente è di fondamentale importanza la revisione periodica e lo stretto monitoraggio delle terapie da parte del medico di medicina generale (MMG) che assiste l’anziano politrattato. Data la particolare criticità dell’argomento l’AAS n.5 (ex ASS n.6) ha avviato con i MMG alla fine del 2014 un’esperienza di riconciliazione terapeutica nei pazienti politrattati. Obiettivo: Avviare la riconciliazione terapeutica da parte del MMG nei pazienti politrattati con 9 o più farmaci cronici in terapia a domicilio. Materiali e Metodi: E’ stato predisposto un report per singolo MMG sui pazienti politrattati in terapia cronica con 9 o più farmaci. Tra settembre e ottobre 2014 sono stati realizzati dai farmacisti, in collaborazione con gli internisti ospedalieri, percorsi formativi sull’appropriatezza prescrittiva nell’anziano, con la consegna ai MMG dei report individuali ed una scheda di lavoro per la riconciliazione terapeutica. Contestualmente è stato consegnato un questionario sulla propria attività di revisione delle terapie. Infine, tra ottobre e dicembre 2014 si è svolta l’attività di riconciliazione terapeutica e al termine del periodo sono state raccolte le griglie di valutazione e i questionari e si sono elaborati i dati ottenuti (gennaio - marzo 2015. Risultati: Hanno effettuato la revisione delle terapie farmacologiche e la riconciliazione terapeutica 145 MMG su 205 MMG con pazienti politrattati in 4 dei 5 distretti aziendali (71% MMG). Sono state elaborate le schede di riconciliazione di 109 MMG per un totale di 1.053 pazienti. Dopo riconciliazione terapeutica nel 49% dei pazienti la terapia è stata ridotta di almeno un farmaco, nel 50% dei pazienti è rimasta invariata e nell’1% dei pazienti è stata aumentata. Da una sotto-analisi in base alla numerosità dei farmaci pre-riconciliazione si nota come la riconciliazione si diversifichi nei gruppi in esame, infatti la terapia è stata maggiormente ridotta nei pazienti con più di 9 farmaci di base. Infine 60 MMG (30%) ha risposto al questionario di valutazione sull’attività di riconciliazione. Conclusione: Il risultato della collaborazione è stato ottimo, più della metà dei MMG ha partecipato sia alla formazione che alla revisione delle terapie. Per i MMG coinvolti l’esperienza è stata molto utile nella pratica clinica quotidiana e ritengono che la riconciliazione dovrebbe diventare una pratica routinaria ciclica nella gestione del paziente politrattato. Dalla valutazione del questionario si è potuto rilevare che le maggiori criticità riscontrate sono di tipo comunicativo, sia con gli eventuali specialisti che seguono i pazienti per patologie specifiche o durante i ricoveri, sia con i familiari dell’anziano che spesso associano la riduzione dei farmaci ad una cattiva gestione del paziente Data ricevimento: 15/09/2016 15:19:41 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Barbara Basso Page 84 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 45 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: APPROPRIATEZZA DI PACEMAKER E DEFIBRILLATORI: AUDIT CLINICO IN ELETTROFISIOLOGIA Autori: V.Conte, G.Pilotto, S.Cannas, S.Veronese, L.Zeni Affiliazioni: UOC Servizio Farmaceutico, ULSS 4 "Alto Vicentino", UOC Servizio Farmaceutico, ULSS 4 "Alto Vicentino", UOC Cardiologia, ULSS 4 "Alto Vicentino", Direzione Medica, ULSS 4 "Alto Vicentino", UOC Medicina Legale e Qualità, ULSS 4 "Alto Vicentino" Introduzione I dispositivi impiantabili attivi in elettrofisiologia sono in continua evoluzione, grazie alla raccolta di dati real-life e al miglioramento degli algoritmi di sensing è possibile e scopo: produrre dispositivi sempre più sofisticati. Il costo di tali dispositivi è considerevole, e pone un quesito in merito alla sostenibilità e all'appropriatezza degli impianti, in particolare per i soggetti più anziani, spesso affetti da comorbidità e con ridotta aspettativa di vita. Ai fini di verificare l'appropriatezza degli impianti di pacemaker e defibrillatori è stato creato un gruppo di lavoro aziendale interdisciplinare (medico igienista/epidemiologo, cardiologo, farmacista). Materiali e Metodi: Dall'analisi del registro operatorio, nel periodo gennaio-settembre 2015 sono stati individuati 124 impianti di pacemaker e 32 di defibrillatori. Si è definito un campione probabilistico nell'ipotesi di impianti appropriati nel 95% dei casi, con un margine di errore del 5%, definendo una numerosità di 68 casi per i pacemaker e 22 casi per i defibrillatori, estratti poi per campionamento casuale semplice. A partire dalle Linee Guida della European Society of Cardiology, è stata elaborata una griglia riportante per ogni indicazione clinica la forza della raccomandazione e il livello di evidenza. Per i pacemaker è stata definita anche la tipologia di dispositivo considerata, per ogni situazione clinica, di prima, seconda, terza o altra scelta. Risultati: Defibrillatori. 21 maschi, 1 femmina. In 2 casi si trattava di upgrade del DM, si è valutata l'indicazione all'upgrade. In 2 casi si trattava di sostituzione del DM, si è valutata l'indicazione al primo impianto. Esiti (casi, forza della raccomandazione, livello di evidenza): 16 casi classe I liv. A, 2 casi classe I liv. B, 2 casi classe IIb liv. A, 2 casi classe IIb liv. C. Pacemaker: 27 maschi, 19 femmine. Esiti: 33 casi classe I liv. C, 11 casi classe I liv. B, 2 casi classe IIa liv. C. In 35 casi il DM era di 1° scelta, in 8 casi era di 2° scelta, nei rimanenti 3 casi si trattava di DM non compresi nelle LG: in 2 casi i DM erano analoghi a quelli raccomandati ma con funzione rateresponsive integrata (unici disponibili), in 1 caso non si è condivisa la Linea Guida per motivi clinici. Conclusione: Nel periodo analizzato gli impianti sono stati considerati complessivamente appropriati e aderenti ai criteri elaborati. Particolare attenzione deve essere riservata alla valutazione dell'aspettativa e qualità di vita del soggetto, informazione non facilmente desumibile dalla documentazione clinica analizzata e dipendente dal singolo giudizio medico, non esente quindi da bias. Metodi di valutazione che prevedano l'analisi della storia clinica dei soggetti e l’analisi dei casi in parallelo da parte di due commissioni indipendenti con discussione dei casi dubbi possono contribuire a migliorare l'affidabilità dei risultati del processo di audit. Data ricevimento: 15/09/2016 18:05:01 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Victor Mario Conte Page 85 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 64 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DELLE TERAPIE ANTIBIOTICHE Autori: F.Cammalleri**, S.K.Lai**, M.Piras**, E.Padovano*, G.Giuliani* Affiliazioni: * UOC Farmacia – ASST Nord Milano --- ** Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di Milano Introduzione Il consumo difensivo e spesso inappropriato di antibiotici, unitamente alla scelta di modalità di somministrazioni con dosaggi e regimi posologici non in linea con le e scopo: caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche delle specifiche molecole, sono tra le maggiori cause dello sviluppo di resistenze agli antibiotici utilizzati in ambito ospedaliero. Il lavoro descrive il metodo concordato in ambito CIO, attraverso il quale la farmacia produce specifici indicatori semestrali pubblicati sulla intranet, sul consumo di antibiotici, espressi in DDD per 100 giornate di degenza (BD), al fine di sensibilizzare i prescrittori delle UO, ad un uso responsabile ed appropriato degli antibiotici, mirato all'efficacia delle terapie e alla riduzione del rischio di sviluppo di resistenze. Materiali e Metodi: I dati di consumo degli antibiotici (ATC=J01) per il periodo 2013-2016 (1° semestre di ogni anno), vengono estratti dal gestionale di farmacia e riferiti alle specifiche UO mediante aggregazione dei vari CdC che vi afferiscono. I dati di consumo, vengono trasformati in N° totale di DDD e aggregati per il livello di ATC prescelto per l’analisi, attraverso il collegamento univoco (AIC) ad una tabella di trasformazione opportunamente predisposta, che contiene per ciascuna specialità, il n° di DDD per confezione. Dal datawarehouse aziendale, vengono acquisiti i dati di attività per ciascuna UO, (ricoveri e giornate di degenza) per ottenere gli indicatori di spesa e di esposizione prescelti (DDD per 100BD e spesa in Euro per 100 BD). Risultati: La valutazione, oltre al gruppo aggregato J01, riguarda le singole categorie omogenee in monitoraggio e i nuovi antibiotici introdotti. Dal 2013 al 2016, a fronte di una modesta progressiva riduzione delle DDD da 166 a 131 DDDX100BD, si riscontra un sensibile rialzo del costo delle terapie da 368 a 716 Euro per 100BD. Per quanto riguarda le singole categorie in monitoraggio si osserva una progressiva riduzione dei consumi per i fluorochinoloni (da 36 a 30,2 DDDX100BD), per i glicopeptidi (da 4,8 a 4,1 DDDX100BD) e per la piperacillina+inibitori (da 42 a 32,4 DDDX100BD) mentre per i carbapenemi si rileva un modesto incremento (da 5,4 a 5,7 DDDX100BD). Parallelamente nello stesso periodo si osserva un raddoppio complessivo delle DDD per i nuovi antibiotici inseriti (da 1,3 a 2,6 DDDX100BD). Conclusione: La farmacia opera nel contesto di un programma condiviso in ambito CIO per un utilizzo appropriato degli antibiotici attraverso l’informazione e la diffusione degli indicatori sull’utilizzo degli antibiotici. L’insieme dei nostri risultati può essere letto positivamente attraverso il riscontro della riduzione del consumo di antibiotici segnalati per la facilità di determinare resistenze (fluorochinoloni, piperacillina, ecc) e una situazione pressoché stazionaria rispetto all’entità del consumo espresso in DDD per 100 BD. Gli indicatori utilizzati DDDX100 BD e costo in Euro per 100 BD sono particolarmente utili per queste valutazioni, perché consentono confronti trasversali e longitudinali. Data ricevimento: 23/09/2016 12:13:14 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Francesca Cammalleri Page 86 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 68 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: L’INFORMATIZZAZIONE COME STRUMENTO Autori: L.Casorati, F.Catalano, M.Savoldelli, C.D.Premoli, D. Ferla, M.G. Ottoboni, G. Mellilli, T.E.Testa Affiliazioni: U.O. Farmacia ASST di Crema Flussi informativi Direzione Medica ASST di Crema Introduzione L’esigenza dell’appropriatezza prescrittiva nasce dalla necessità di coniugare l’efficacia delle cure con le risorse disponibili, rendendole in tal modo accessibili a e scopo: tutti. Questo tema è molto sentito soprattutto in ambito oncologico dove l’innovatività delle cure richiede maggior attenzione sia per il loro costo elevato sia per la safety del paziente. In linea anche con la Raccomandazione Ministeriale n.14 per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici, il farmacista ospedaliero deve fornire un contributo importante nel controllo dell’appropriatezza prescrittiva in modo particolare nell’individuazione degli usi off label. In tale ottica si è pensato di sviluppare una prescrizione informatizzata anche per i farmaci oncologici orali ad alto e basso costo. Materiali e Metodi: Il medico tramite il sito intranet aziendale con estrema facilità può individuare l’anagrafica completa del paziente e scegliere il farmaco oncologico attraverso un menù a tendina. La scelta genera un pdf che riporta analiticamente l’anagrafica del paziente, la denominazione commerciale del farmaco, il principio attivo, la forma farmaceutica, dosaggio e numero di pezzi per confezione, la posologia e la quantità massima richiedibile. In un’area ben visibile del format sono elencate le indicazioni terapeutiche secondo quanto previsto da RCP e dagli accordi negoziali di rimborsabilità. Altro elemento di utilità per il medico l’indicazione della necessità o meno della schede di monitoraggio Aifa. Risultati: La prescrizione informatizzata della terapia dei farmaci oncologici orali, ha permesso una migliore qualità della prescrizione, raggiungendo la completezza delle informazioni ed eliminando gli errori di trascrizione ed interpretazione. Infine si è abbattuta la percentuale di errori di distribuzione e viene effettuato in modo rapido anche il controllo dell’indicazione corretta in relazione al farmaco, a tutela anche del paziente utilizzatore finale. Conclusione: L’appropriatezza prescrittiva richiede un approccio multidisciplinare, sia per il miglioramento dell’impiego delle risorse e il controllo della spesa farmaceutica, ma soprattutto anche per garantire una miglior cura al paziente. Anche questo lavoro di collaborazione tra farmacista,sistema informatico, medico prescrittore, permette una verifica dell’appropriatezza terapeutica delle prescrizioni in termini di sicurezza, dosaggio, tossicità al fine di garantire un servizio assistenziale di alta qualità. Data ricevimento: 27/09/2016 17:00:29 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Laura Casorati Page 87 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 70 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: LEGGE 648/96 E OFF-LABEL: MIGLIORAMENTO DELL'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA NEL DIPARTIMENTO ONCO-EMATOLOGICO DELLA ASL TARANTO Autori: R. Moscogiuri*, F. D'amico*, L. Brandi*, M. Montrone^, P. Mazza^, S. Pisconti^ Affiliazioni: *S. C. Farmacia P.O.C. Asl Ta --- ^ Dipartimento Oncoematologico Asl Ta Introduzione Con l'istituzione dell'UFA nella ASL Taranto, è stato possibile avviare numerosi percorsi di ottimizzazione delle cure che hanno generato nel tempo notevoli e scopo: miglioramenti in termini di safety, risparmio e appropriatezza prescrittiva. Grazie all'utilizzo di sistemi informatizzati che si sono rafforzati e sono stati implementati nel tempo, come il FarmaSafe, è stato possibile garantire una sempre maggiore aderenza alla Linee Guida e una drastica riduzione dell'utilizzo di terapie utilizzate in off-label e secondo le estensioni delle indicazioni riportate dalla Legge 648/96 in ambito Onco-ematologico. La costante interazione tra farmacisti, medici ed infermieri ha reso possibile un'attività sinergica e congiunta che consente un processo di miglioramento continuo del servizio. Materiali e Metodi: Oltre alla raccolta dati del sistema FarmaSafe, peraltro utilizzato a partire da maggio 2016, è stato creato un database in formato excel nel quale sono stati inseriti tutti i dati relativi ai trattamenti off-label e secondo Legge 648/96. Tutte le richieste,corredate da consenso informato, sono pervenute su appositi moduli alla Direzione di Farmacia che le ha vagliate alla luce degli studi clinici . Le richieste, firmate dal Direttore di Farmacia e dal Direttore Medico di Presidio, sono state registrate nel database ed archiviate, suddivise per reparto di provenienza. Risultati: Sono stati confrontati i dati raccolti per l'anno 2015 e l'anno 2016, ancora in corso, con risultati sorprendenti per tutto il Dipartimento Onco-ematologico. In particolare nel 2015 la U.O. di Ematologia ha inviato in UFA 102 richieste di utilizzo di terapia secondo Legge 648/96, contro le 34 del 2016; la U.O. di Oncologia ha inoltrato 106 moduli nel 2015 e 22 nell'anno 2016. Le richieste riguardano principalmente alte dosi di Ciclofosfamide e Citarabina per Ematologia e Paclitaxel settimanali e CarboGem nel trattamento della neoplasia della mammella. Anche per i trattamenti offlabel la riduzione è stata netta: nel 2015 sono pervenute in UFA 10 richieste per Oncologia e 10 per Ematologia contro le 2 di Oncologia e solo 1 di Ematologia del 2016. Conclusione: La presenza costante del farmacista all'interno del Dipartimento Onco-ematologico e la possibilità di una costante interazione multidisciplinare ha consentito, nella ASL Taranto, di intraprendere percorsi di appropriatezza che producono risultati tangibili. La drastica riduzione delle richieste off-label e dei trattamenti secondo legge 648/96 è il prodotto dell'informazione e della sensibilizazzione continua degli operatori sanitari che garantiscono un costante miglioramento delle cure e, al tempo stesso, un notevole risparmio del SSN. Data ricevimento: 28/09/2016 16:16:29 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Rossella Moscogiuri Page 88 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 85 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: MONITORAGGIO AZIENDALE PRESSO LA AO ORDINE MAURIZIANO (AO OM) DELLE PRESCRIZIONI DI STATINE NELL'AMBITO DEI PROJECT-WORK DI QUADRANTE PER L'APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DELLE STESSE. Autori: M. Rigato*, C. Fruttero°°, E. Cerutti°°, C. Marengo°°, V. Tagini°°, A.L. Gasco° Affiliazioni: * Scuola di Specializzazione di Farmacia Ospedaliera, Università degli Studi di Torino; --- °° SC Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano; --- ° Direttore SC Farmacia Ospedaliera AO Ordine Mauriziano Introduzione Le statine (S) sono medicinali di ampio utilizzo, prescrivibili a carico del SSN con NOTA 13 e considerate altospendenti per la spesa farmaceutica territoriale (FT). e scopo: Per adempiere agli obblighi regionali (DGR n°17-7488 del 23/04/14) sul contenimento della spesa per la FT, la AO OM e altre ASR hanno sottoscritto un accordo interaziendale per poter lavorare trasversalmente tra ASR dello stesso territorio. Dati delle ASL del ‘14 riportano che nelle SDO della AO OM, il 23% delle S consigliate era rosuvastatina (ROS), coperta da brevetto. Quindi è stata iniziata nel II sem ‘15 un’analisi retrospettiva delle prescrizioni di S da parte della farmacia, con particolare attenzione alla ROS e alla congruenza con la NOTA 13, per un'eventuale revisione dei protocolli terapeutici aziendali. Materiali e Metodi: E’ stata condotta un’analisi della letteratura, per individuare studi comparativi sull’efficacia terapeutica ipolipidemizzante delle diverse S. Sono stati calcolati i consumi durante il ricovero ospedaliero (RO) ed analizzati i dati della distribuzione diretta alla dimissione (DD) dal File F di S per il ‘14 e il 1° sem ‘15. Le S presenti nel prontuario terapeutico aziendale sono simvastatina, atorvastatina (ATO) e ROS. Particolare attenzione è stata posta alla prescrizione di ROS per individuare quali SC/SS fossero responsabili del maggior consumo. Successivamente sono state analizzate le SDO di pazienti (pz) dimessi dalle maggiori strutture prescrittrici di ROS per valutarne la congruenza della prescrizione con la NOTA 13. Risultati: Durante il RO la S più utilizzata è il Torvast®20mg (~40%) poi il Crestor®10mg (~19%), mentre alla DD il Crestor®10mg è il più dispensato (~35%), seguito da Torvast®20mg (~32%). La SC Cardiologia è la maggior prescrittrice di S. Analizzando un campione di 100 SDO di pz dimessi da tale SC con prescrizione di ROS, emerge che il 68% dei pz aveva un prescrizione di Crestor®10mg e il 32% di Crestor®20mg. Il 35% dei pz non assumeva S all'ingresso quindi si trattava di una prima prescrizione non in linea con la NOTA 13. Nel 47% dei pz non era indicato se assumessero o meno S a domicilio. Secondo le LG NICE '15 ATO e ROS hanno efficacia uguale con un adeguamento di dose della prima vs la seconda. Analizzando i costi, ATO è la più economicamente vantaggiosa (~100€/pz/anno vs~400€/pz/anno di ROS). Conclusione: A condizione di raddoppiare la dose di ATO, si ha un risparmio di ~300€/pz/anno. Dato che dall’analisi emerge un’inappropriatezza prescrittiva di ROS secondo la NOTA 13, è stato organizzato un incontro con i clinici e le ASL per valutare lo shift ROS-ATO, e concordato l’impiego di ATO 40mg nei pz che necessitino di una riduzione di LDL >40%. Dall’analisi dei consumi della DD gen-ago ‘15 vs ’16, il consumo di ATO è aumentato del 76% mentre quello di ROS è sceso del 76%, portando quindi ad un risparmio considerevole per il SSN. L’approccio multidisciplinare ha garantito al SSN una prescrizione più appropriata delle S rendendo più sostenibile il sistema. Data ricevimento: 30/09/2016 17:06:23 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Mariachiara Rigato Page 89 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 90 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: IL PROFILO ASSISTENZIALE DELLA POPOLAZIONE CON DIABETE NELL’AZIENDA SANITARIA DI ROVIGO Autori: G.Bregola, E.Vighesso*, R.Ruzza*, F.Mollo, E.Rossi, A.Ferrarese* Affiliazioni: Settore Farmaceutico ULSS18 Rovigo --- *Farmacia Ospedaliera ULSS18 Rovigo --- UOSD Diabetologia ULSS18 Rovigo --- Osservatorio ARNO CINECA Introduzione Il diabete è una patologia cronica ad elevatissimo impatto sociale ed economico destinata a crescere con l’invecchiamento della popolazione. Essa oltre a e scopo: rappresentare un esempio paradigmatico di complessità clinica, esige una forte integrazione tra diversi setting assistenziali: cure primarie, centri diabetologici, aree specialistiche diverse coinvolte nel trattamento delle complicanze. A tale proposito, l’integrazione dei database sanitari di prescrizioni farmaceutiche, ricoveri, prestazioni specialistiche, esenzioni, anagrafe, forniscono una base di conoscenza e monitoraggio epidemiologico straordinario per impostare politiche e strategie assistenziali appropriate e sostenibili. E’ stato riprodotto, sui dati dell’ASL, il rapporto ARNO Diabete con la Società italiana di Diabetologia SID. Materiali e Metodi: I dati raccolti provengono dalle prestazioni relative all’anno 2014 (prescrizioni farmaceutiche, ricoveri, specialistica, esenzioni ticket) erogate a favore degli assistibili dell’ASL di Rovigo (popolazione generale circa 170.000), comprendendo anche la mobilità sanitaria. Dall’integrazione delle diverse fonti di dati, sono state elaborate le seguenti informazioni: dati di prevalenza, costi assistenziali, comorbidità/complicanze del diabete (terapie concomitanti, ricoveri, specialistica e diagnostica, indicatori di qualità dell’assistenza erogata). All’analisi è stata applicata la metodologia del caso-controllo per valutare il diverso carico assistenziale dei casi (diabetici) rispetto ad un gruppo di controllo (non diabetici). Risultati: Le diverse fonti hanno permesso di identificare 11.047 persone con diabete nell’ASL di Rovigo, corrispondenti ad una prevalenza del 6.4%, con un aumento dei casi noti di circa il 70% in 15 anni. Oltre il 63% dei diabetici si colloca nella fascia di età sopra ai 65 anni. Il 95,8% dei diabetici riceve almeno un farmaco per il diabete o per altre patologie. Il numero di confezioni prescritte ai diabetici è più che doppio rispetto ai non diabetici (68 contro 27). Le prestazioni specialistiche prescritte ai diabetici sono più alte di quelle prescritte ai non diabetici (+86%). Il tasso di ricovero ordinario è più che doppio e la degenza media è 13 gg contro 12,4 nei non diabetici. Conclusione: Gran parte dei pazienti sono trattati con antidiabetici diversi dall’insulina: 50% analoghi dell’insulina, 22% incretinici (DDP-4, GLP-1 agonisti). Metformina da sola o associata è usata dal 70% dei trattati (la media del campione ARNO è 80%). Nell’ULSS di Rovigo gli indicatori di complicanze cardiovascolari sono più presenti rispetto al campione ARNO. HbA1c non viene misurata in oltre il 30% dei soggetti diabetici. Gli indicatori generati dai dati sanitari correnti, permettono di dare visibilità a problemi-popolazioni che possono essere adottati per migliorare-reimpostare le strategie assistenziali. Data ricevimento: 30/09/2016 19:13:33 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Gianni Bregola Page 90 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 91 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DEI PPI: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO Autori: G.Bregola, E.Vighesso*, R.Ruzza*, M.Venturini, A.Ferrarese*, Affiliazioni: Settore Farmaceutico ULSS18 Rovigo --- *Farmacia Ospedaliera ULSS18 Rovigo --- UOSD Programmazione Territoriale ULSS18 Rovigo Introduzione I farmaci inibitori della pompa protonica gastrica (PPI) hanno modificato radicalmente l’approccio terapeutico alla patologia digestiva acido correlata e sono e scopo: tra i farmaci più prescritti nel mondo occidentale. La loro concedibilità in SSN è regolamentata dalle Note AIFA 1-48 ma, per la loro efficacia e tollerabilità, vengono ampiamente utilizzati anche al di fuori delle indicazioni registrate e per periodi molto lunghi. Si stima che circa il 46.5% dei trattati in Italia non rientrino nei criteri delle Note. Questo lavoro ha come obiettivo, portare l’esperienza della Azienda ULSS 18 di Rovigo nel sensibilizzare i medici al corretto uso dei PPI supportandoli all’atto della prescrizione. Materiali e Metodi: Sono stati organizzati incontri per singolo MMG (89 medici), Dpt Ospedaliero (4 Dipartimenti), MGI (3 Medicine di Gruppo). Gli incontri sono stati calendarizzati all’interno di un più ampio progetto Aziendale che ha previsto l’istituzione nel 2015 di un apposito Comitato Locale per l’appropriatezza dell’assistenza farmaceutica e la continuità Ospedale Territorio. Quale valido supporto informativo, il Comitato ha diffuso una brochure sull’utilizzo dei PPI a tutti i Medici di medicina generale, Pediatri, Specialisti aziendali. In ambito ospedaliero è stato realizzato e implementato nella cartella clinica informatizzata, un piano di cura strutturato per la prescrizione alla dimissione o dopo visita specialistica, dei farmaci PPI. Risultati: Gli incontri si sono tenuti nel periodo Febbraio-Settembre 2016 e sono stati coordinati dal Comitato per l’appropriatezza prescrittiva. Tale comitato si riunisce periodicamente per analizzare problematiche e proporre soluzioni a criticità rilevate in ambito prescrittivo ed è composto tra gli altri da MMG, specialisti ospedalieri e ambulatoriali, medici di Distretto, farmacisti ospedalieri. Durante gli incontri con i MMG è stata sollevata la problematica della ricaduta territoriale di prescrizioni di PPI da parte degli specialisti. Per questo è stato ideato il piano di cura strutturato nel quale lo specialista prescrittore è tenuto a specificare a quale Nota fa riferimento la prescrizione e la durata del trattamento. Conclusione: Questo strumento, ancorché non vincolante, è stato accolto con favore dai MMG. Dati preliminari indicano che nel primo semestre del 2016 vi sono stati circa 5000 pazienti trattati in meno rispetto allo stesso periodo nel 2015 con un risparmio per l'Azienda, stimato in circa 200.000 euro. Da questi incontri, tutt’ora in corso, ci si aspetta un riscontro sia in termini di miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva che della spesa farmaceutica territoriale. Data ricevimento: 30/09/2016 19:25:13 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Gianni Bregola Page 91 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 92 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: COMMISSIONE MULTIDISCIPLINARE PER L’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA: L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA ULSS 18 DI ROVIGO Autori: G.Bregola, E.Vighesso*, R.Ruzza*, M.Venturini, A.Ferrarese*, Affiliazioni: Settore Farmaceutico ULSS18 Rovigo --- *Farmacia Ospedaliera ULSS18 Rovigo --- UOSD Programmazione Territoriale ULSS18 Rovigo Introduzione Il tema dell’appropriatezza prescrittiva negli ultimi anni ha assunto particolare rilievo anche nell’ottica di una razionalizzazione dell’uso delle risorse sempre più e scopo: inadeguate al continuo incremento di richiesta di salute. Per questo motivo nella nostra ULSS è nata l’esigenza (in seno al Comitato Aziendale dei MMG) di costituire un tavolo tecnico interdisciplinare volto migliorare la qualità dell’assistenza farmaceutica, attraverso una stretta integrazione tra setting delle cure primarie e specialistico. Il 26 Maggio 2015 viene istituito il Comitato Locale per l’appropriatezza dell’assistenza farmaceutica e la continuità Ospedale Territorio. Materiali e Metodi: Oltre ai Direttori Sanitario e dei Servizi Sociali e Funzione Territoriale il Comitato prevede tra i membri permanenti: MMG, di Continuità Assistenziale, medici specialisti ospedalieri delle discipline maggiormente interessate nella continuità H-T, farmacisti (ospedaliero-farmaceutico territoriale), medici di Distretto e Direzione Medica ospedaliera, rappresentanti del Tribunale dei Diritti del Malato. L’attività del Comitato Appropriatezza si focalizza sulle aree di maggior criticità rispetto agli obiettivi di aderenza e appropriatezza prescrittiva previsti dalla Regione Veneto dalle DGR n. 2718 del 29/12/2014 per l’anno 2015 e DGR n. 2072 del 30/12/2015 per l’anno 2016. Risultati: Nel periodo Luglio 2015-Maggio 2016 si sono svolti n° 8 incontri nei quali sono stati affrontati e analizzati i seguenti argomenti. PPI (Allegato A al DDR n° 83/2015-Linee di indirizzo regionale per l’impiego degli inibitori di pompa protonica) – Terapia antiipertensiva (ACE inibitori vs sartani)(Documento regionale Prot. 469870/2015 Appropriatezza prescrittiva di farmaci antiipertensivi nella Regione Veneto) – Diabete: analisi del PDTA del Diabete (DGRV 759/2015) e del documento regionale “Linee di indirizzo regionale per la terapia del Diabete di Tipo 2” (Decreto Regionale 182/2015) – Nota AIFA 79: analisi della revisione Nota AIFA 79 (Gazzetta Ufficiale n. 115/2015) ) – BPCO: analisi del PDTA Regionale (DGRV 206/2015) e confronto con il documento locale di indirizzo clinico. Conclusione: Infine, usi off-label dei farmaci analisi dell’Allegato A DGRV n° 685/14 Linee di indirizzo-modalita di prescrizione di farmaci per usi off-label. Nell’ambito delle funzioni e del lavoro della Commissione, sono stati diffusi opuscoli informativi per medici territoriali e ospedalieri sul buon uso dei farmaci antiipertensivi e PPI. Durante gli incontri sono stati analizzati casi clinici in forma anonima e situazioni specifiche di inappropriatezza prescrittiva, con il supporto di clinici convocati in qualità di esperti della materia trattata. Sono in programma incontri su EBPM, antibiotici, farmaci della Nota 66 e sul tema particolarmente attuale della iperprescrizione nel paziente geriatrico. Data ricevimento: 30/09/2016 19:32:46 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Gianni Bregola Page 92 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 ABSTRACT N°: 95 Abstract ammessi per la sessione POSTER Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: L’ESPERIENZA DELL’ULSS9 –TREVISO NEL PDTA SULL’EDEMA MACULARE DIABETICO Autori: C. Ferracini*, A. Vanin*, G. Berti*, F. Urban**, G. Scarpa** Affiliazioni: *Servizio Farmaceutico Aziendale ULSS9 Treviso **Oculistica Ulss9 Treviso Introduzione Nel 2015 l’ULSS9 ha definito un PDTA per pazienti con EMD,ambito emergente in termini di spesa a carico del SSN.Scopo del lavoro è misurare la validità degli e scopo: indicatori: -Scostamento degli accessi di pazienti con EMD rispetto al dato epidemiologico-pari a ca. 450 pazienti (2% dei diabetici dell’ULSS9); % ricorso ai trattamenti farmacologici; numero trattamenti per paziente e per terapia; impatto su organizzazione,logistica e budget. Dal 2012 le terapie disponibili sono aumentate, impattando su budget aziendale e organizzazione dell’ Oculistica. I farmaci autorizzati e rimborsati per l’EMD sono Ranibizumab,Aflibercept e Desametasone impianto,escludendo le alternative autorizzate per singola somministrazione perché non appropriate per la cura di patologie croniche. Materiali e Metodi: La validità del PDTA e relativi indicatori è testata attraverso audit a 0/12/24/36 mesi. E’ stato condotto l’ audit a tempo 0 durante il quale sono stati raccolti i dati dell’oculistica in merito ai trattamenti con intravitreali in un periodo di 4 settimane e incrociati con quelli della farmacia. I dati sono stati confrontati con un’analisi di HTA condotta presso l’Oculistica e successivamente è stata elaborata una proiezione a 12 mesi per stimare il numero di pazienti in trattamento. La stima parte dal n. medio di iniezioni per ciascun farmaco impiegato pubblicato nell’HTA considerando il 100% dei pazienti come se fossero al primo anno di trattamento. Risultati: Distribuzione per patologia dalle liste operatorie (104 trattamenti) 61% AMD; 4% CNV; 25% EMD; 10% RVO; 1% Uveiti. Distribuzione dei farmaci utilizzati: 46% Aflibercept; 4% bevacizumab; 23% ranibizumab; 27% desametasone impianto. Nell’ EMD gli antiVEGF sono utilizzati nel 73% dei trattamenti, mentre il Desametasone impianto nel 27%. Il numero di trattamenti medio al primo anno per paziente e per farmaco (studio HTA) risulta essere: 4 Ranibizumab; 1,3 Desametasone; 4 Aflibercept; 4 Bevacizumab La proiezione a 12 mesi dei trattamenti permette di identificare quanti pazienti potenzialmente riceveranno una presa in carico. Attualmente si stima siano presi in carico circa 122 pazienti. Conclusione: L’ audit condotto ha evidenziato che: -la presa in carico dei pazienti con EMD si limita ad essere il 27% del totale -la farmacia dispone di informazioni parziali rispetto ai dati disponibili in oculistica, rendendo obbligatorio un allineamento dei sistemi informativi o un audit interno -attraverso lo studio di HTA è possibile definire l’impatto di ciascun trattamento su budget e organizzazione del reparto -non è possibile correlare i dati di sicurezza ed efficacia ai trattamenti, in numero ridotto rispetto ai dati pubblicati, senza condurre uno studio clinico. Pertanto alcuni indicatori andranno rivisti per migliorare il PDTA che l’ULSS9 ha individuato. Data ricevimento: 30/09/2016 20:54:41 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Camilla Ferracini Page 93 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 96 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA E MANUALE AZIENDALE PER IL “SELFTESTING INR” IN FARMACIA: PROGETTO PILOTA IN TELEMEDICINA Autori: M.Di Muzio*, F.Petrini^, E.Vitanzi^, F.Ferretti^, S.Romagnoli^, I.Maccaroni° Affiliazioni: * UO Farmacia Clinica, INRCA-IRCCS, Ancona --- ^ Farmacia Comunale ”Morrovalle Servizi srl”, --- ° Centro Trombosi, AV-Ospedale Macerata Introduzione Le patologie trombotiche sono un grave problema economico-sanitario. I pazienti in terapia anticoagulante orale sono più di un milione con un aumento nei prossimi e scopo: anni per la rapporto malattie trombotiche/invecchiamento. L’efficacia e la sicurezza della Terapia Anticoagulante Orale (TAO) sono dipendenti dal mantenimento di un corretto grado di anticoagulazione. In media i pazienti necessitano di 2 misurazioni/mese per una valida regolazione della TAO. La “Morrovalle Servizi”, posta tra i 2 Centri TAO di riferimento, ha avviato una sperimentazione di self–testing INR con l’ausilio di un point of care (POC) con l’obiettivo di redigere, con i Centri TAO, le Linee Guida per l’accreditamento della metodica self-testing INR in farmacia in telemedicina con i Centri TAO. Materiali e Metodi: Il progetto è stato condiviso con i diversi attori (Centri TAO, Centri Trasfusionali, Servizi Territoriali, Ordine dei Medici e dei Farmacisti, Federfarma, ASSOFARM; Università di Camerino). Sono state tracciate le modalità operative per l’elaborazione delle Linee Guida: 1) individuazione dei requisiti minimi che la farmacia deve avere per collaborare con i centri TAO; 2) autorizzazioni che la farmacia dovrà richiedere per l’attivazione del lavoro; 3) modulistica per la gestione del paziente TAO; 4) modalità di arruolamento dei pazienti; 5) specifiche per la scelta e la convalida del POC da utilizzare; 6) stesura delle procedure operative per il self-testing; 7) realizzazione del manuale aziendale TAO. Risultati: I Centri Trombosi di Macerata e Recanati hanno conseguito nel primo semestre del 2012 l’Accreditamento Professionale con la Federazione Centro per la Diagnosi delle Trombosi e la Sorveglianza delle Terapie Antitrombotiche (FCSA). A tale scopo i due Centri hanno realizzato Procedure e Protocolli oggetto di valutazione finale da parte degli ispettori della FCSA. All’interno di tali procedure sono state inserite anche le Linee Guida elaborate dalla Farmacia Comunale “Morrovalle Servizi”. I contenuti del Manuale sono risultati tutti in linea con gli standard qualitativi richiesti dalla FCSA. Tale progetto, elaborato con l’UO Farmacia Clinica dell’INRCA di Ancona, è risultato vincitore e finanziato dalla Provincia di Macerata. Conclusione: La qualità, la sicurezza e la professionalità del servizio svolto sono state percepite con fiducia ed entusiasmo da parte di chi usufruisce quotidianamente dell’autoanalisi INR. Il self - testing INR offerto dalla Farmacia Comunale “Morrovalle Servizi S.r.l.” costituisce ormai un punto di riferimento di facile accesso per tutte quelle persone che hanno difficoltà a recarsi presso i Centri TAO e che vogliano migliorare la propria compliance. Data ricevimento: 30/09/2016 22:53:02 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Massimo Di Muzio Page 94 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 97 Tematica: 14 - Appropriatezza prescrittiva Titolo: “INRETE”: SELF-TESTING IN FARMACIA AREA VASTA 3 - REGIONE MARCHE. INNOVAZIONE E REALTÀ SOCIALE. Autori: M.Di Muzio*, F.Petrini^, E.Vitanzi^, F.Ferretti^, S.Romagnoli^, I.Maccaroni° Affiliazioni: * UO Farmacia Clinica, INRCA-IRCCS, Ancona --- ^ Farmacia Comunale ”Morrovalle Servizi srl”, --- ° Centro Trombosi, AV-Ospedale Macerata Introduzione Le caratteristiche orografiche dell’entroterra marchigiano e la sua rete stradale non consentono di raggiungere comodamente le strutture sanitarie, indispensabili per e scopo: effettuare i controlli e per il monitoraggio delle terapie, in particolar modo per gli anziani. Per questi motivi, si è voluta avviare una sperimentazione pilota nell’Area Vasta 3 della Regione Marche, con un numero limitato di farmacie, per il “selftesting INR” con l’obiettivo di valorizzare la fornitura di nuovi servizi ad alta valenza sociosanitaria in sinergia tra le varie strutture territoriali presenti e di migliorare nel contempo i programmi di assistenza domiciliare, favorendo infine il monitoraggio delle terapie e la compliance con indubbi vantaggi economici sia per il Servizio Sanitario sia per i cittadini. Materiali e Metodi: È stata creata una commissione permanente (Dirigenza Sanitaria dell’Area Vasta 3, Centri Trasfusionali e Centri Terapia Anticoagulante Orale-TAO, Ordini dei Medici e dei Farmacisti, Federfarma, ASSOFARM, Farmacia Comunale “Morrovalle servizi srl”, UO di Farmacia Clinica INRCA) con il compito di definire le modalità tecnicheoperative e la stesura di un protocollo di intesa. La commissione disciplinerà l’adesione delle farmacie alla collaborazione con i Centri TAO e con la Medicina Generale e avrà il compito di certificare la presenza dei requisiti base secondo le Linee Guida. Si occuperà inoltre della formazione tecnico-pratica dei “responsabili di macchina”, della convalida dei POC usati e delle modalità di trasmissione in Telemedicina. Risultati: Si vuole così facilitare l’accesso alle prestazioni di monitoraggio ai pazienti, soprattutto agli anziani, (INR/PT) utilizzando una rete capillarmente diffusa, qualificata e opportunamente formata come quella delle farmacie fornendo nel contempo una adeguata capacità di risposta assistenziale ai bisogni della collettività. Infine, ciò permette di contribuire a “decongestionare” il flusso dei pazienti verso i centri TAO ospedalieri e una decisa economia di scala per il Servizio Sanitario e per l’utenza stessa. Conclusione: L’applicazione del protocollo “INRete” non sottrarrà servizi o risorse alla consolidata organizzazione sanitaria e sociale, ma ne incrementerà la flessibilità, privilegiando l’efficienza, l’efficacia e l’integrazione sul territorio con un evidente (e non trascurabile!) riscontro economico sia per il servizio Sanitario sia per il paziente. Servizi così strutturati sono indispensabili soprattutto nei piccoli centri, dove la Farmacia è spesso l’unico presidio sanitario sempre accessibile. Data ricevimento: 30/09/2016 23:36:24 lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Massimo Di Muzio Page 95 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 100 Tematica: 15 - Contributi extra Titolo: BURDEN OF DISEASE E COSTI ASSISTENZIALI DEI PAZIENTI CON EPATITE C NELLA REGIONE PIEMONTE – 2015 VS 2014 Autori: S.Calabria*, L.Dondi*, A.Pedrini*, E.Rossi^, R.Rielli^, L.Giorni**, N.Martini*° Affiliazioni: * CORE - Collaborative Outcome REsearch (a partner CINECA), Bologna --- ^ CINECA - Dip. Sanità, Bologna; **Regione Piemonte - Assistenza farmaceutica integrativa e protesica, Torino --- ° Drugs & Health, Roma Introduzione Nel panorama delle iniziative in tema di nuova governance dell’assistenza farmaceutica e, piu’ in generale, della sostenibilità complessiva del SSN, l’Epatite C e scopo: ed il suo elevato peso economico, legato al costo dei nuovi trattamenti, rappresenta un tema centrale. Nella prospettiva di valutazione dei costi assistenziali della patologia nella realtà clinica, in linea con i principi del nuovo sistema di garanzia dei LEA, è stata sviluppata un’analisi descrittiva della popolazione con epatite C nella regione Piemonte, prima e dopo l’entrata in commercio dei nuovi antivirali ad azione diretta (DAAs). Materiali e Metodi: Dai flussi amministrativi della Regione Piemonte (circa 4,6 milioni di assistibili) raccolti nel database ARCO, è stata condotta un’analisi trasversale per confrontare l’assistenza farmaceutica, ospedaliera e specialistica ambulatoriale/diagnostica tra gli anni 2014 e 2015. La coorte con HCV è stata selezionata a partire dalla farmaceutica specifica, dalle diagnosi di ricovero (scheda di dimissione ospedaliera) e dall’esenzione per patologia cronica. Risultati: Da popolazioni simili (circa 4,6 milioni), sono individuate prevalenze (circa 0,36%) e distribuzione per sesso e età (crescente con gli anni) simili. Il consumo di farmaci specifici è aumentato da 4,8% a 7,6% trattati/coorte nel 2015, soprattutto Sofosbuvir (55% trattati con farmaci specifici, per €49.675/trattato), e la spesa media/trattato è quadruplicata (7.009€ vs 27.845€). Ribavirina resta la più prescritta tra gli specifici (89% vs 86%). La percentuale di ricoverati è simile (circa 17%). Leggermente aumentata la spesa media/utilizzatore di prestazioni specialistiche nel 2015 (circa 86% utilizzatori/coorte). Nel 2015, è cresciuto il peso dei farmaci (63%/spesa totale; 1.122€ vs 2.914€ pro capite, ∆(15-14) 160%) e la spesa pro capite totale è aumentata del 65% (2.806€ vs 4.616€). Conclusione: Il trattamento dell’epatite C rappresenta un elevato burden economico per il SSN, ma anche un’importante possibilità di recupero per il paziente. Questa analisi trasversale orientata all’analisi dell’assistenza complessiva al paziente con epatite C, realizzata in un contesto regionale, può aiutare a migliorare la governance sanitaria e supportare le decisioni cliniche ed economiche per una nuova gestione integrata della malattia. Data ricevimento: lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Calabria Silvia Page 96 of 97 ABSTRACT CONGRESSO SIFACT - Roma 2016 Abstract ammessi per la sessione POSTER ABSTRACT N°: 101 Tematica: 15 - Contributi extra Titolo: CRONICITA' E COSTI ASSISTENZIALI INTEGRATI: LE DIFFERENZE DI GENERE Autori: S.Calabria*, L.Dondi*, A.Pedrini*, N.Martini°* Affiliazioni: * CORE - Collaborative Outcome REsearch (a partner CINECA), Bologna --- ° Drugs & Health, Roma Introduzione Il SSN si sta orientando verso una programmazione per profili di patologia, abbandonando l'impostazione dei tetti di spesa farmaceutica, ospedaliera e e scopo: specialistica ambulatoriale. Il Piano Nazionale della Cronicità e la definizione dei nuovi LEA confermano l’esigenza di monitorare l'intero processo assistenziale, con attenzione alle popolazioni specifiche. In questo contesto è stata sviluppata un’analisi descrittiva delle differenze tra donne e uomini nelle diverse età, all’interno della popolazione generale e in relazione a diverse patologie croniche. Materiali e Metodi: L’analisi è stata condotta a partire dal database ARCO, che raccoglie Real World Data relativi ai farmaci rimborsati dal SSN, ai ricoveri ospedalieri ed alle prestazioni specialistiche ambulatoriali/diagnostiche, su una popolazione totale di circa 9,5 milioni di assistibili (campione rappresentativo nazionale) e su specifiche coorti di malati cronici di Diabete, di Osteoporosi e che hanno avuto un evento di Sindrome Coronarica Acuta (SCA) per l’anno 2014. Risultati: La popolazione (51,3% femminile) ha pesato nel 2014 sul SSN soprattutto per ospedalizzazioni (48%) e farmaceutica (29%): 1.714€ pro capite totali. Le trattate con diabete (donne 56‰ vs uomini 62‰) a 20-50 anni sono la metà rispetto ai trattati, a fronte di spese simili. Le ricoverate, in media tre volte i ricoverati (31% vs 11%), pesano meno per le ospedalizzazioni (1.240€ vs 1.487€). Per SCA (donne 1,3‰ vs uomini 2,8‰), la differenza tra sessi è notevole in tutte le età, in particolare gli uomini ricoverati sono più costosi (1.219€ vs 940€). Gli uomini con osteoporosi (donne 46,2‰ vs uomini 3,6‰) sono più trattati (2,9% vs 0,8%) a 40-49 anni e più ricoverati a tutte le età (trend uguale). I costi pro capite totali sono, anche in questo caso, più alti per gli uomini (4.184€ vs 2.314€). Conclusione: Il database ARCO ha messo in luce interessanti differenze di genere e per età relative a malattie di importanza sempre attuale. Nella presa in carico e nel monitoraggio delle patologie croniche più rilevanti, il SSN dovrà quindi tener conto di tali differenze per assicurare appropriatezza ed economicità dell'assistenza. Data ricevimento: lunedì 7 novembre 2016 Primo Autore: Calabria Silvia Page 97 of 97