farmaci e infanzia. curi il tuo cucciolo nel modo giusto?

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FARMACI E INFANZIA.
CURI IL TUO CUCCIOLO NEL MODO GIUSTO?
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ALCUNI CONSIGLI PER UN USO SICURO
DEI FARMACI PER I BAMBINI
È necessario fare molta attenzione quando si somministra un farmaco a un bambino. È sempre meglio chiedere consiglio al pediatra, anche se si tratta di un farmaco da banco (OTC) che
non richiede la prescrizione del medico. La valutazione del pediatra è necessaria in particolar
modo se il bambino ha meno di 2 anni di età o se è la prima volta che usa quel
farmaco.
Ricorda che i bambini non sono adulti in miniatura: possono soffrire di
malattie diverse da quelle degli adulti; possono assorbire, modificare, eliminare i farmaci in maniera differente dagli adulti e,
viceversa, l’azione benefica e gli effetti indesiderati dei medicinali possono essere diversi. Non solo, ma il modo in cui
farmaco e organismo “interagiscono” tra di loro cambia
con l’età del bambino.
Ecco alcuni consigli che possono essere utili per somministrare in modo corretto i farmaci a tuo figlio:
1. Prima di somministrare il farmaco leggi attentamente il foglietto illustrativo. Per prima cosa controlla
quale è il principio attivo contenuto nel farmaco
(è riportato all’inizio del foglietto). Lo stesso principio
attivo può essere presente in farmaci con nomi diversi e
usati per malattie differenti. Se tuo figlio sta già assumendo medicinali, è importante che tu sia sicuro di non
somministrare più volte lo stesso principio attivo.
2. Segui attentamente le indicazioni scritte sul foglietto,
in particolare per quanto riguarda l’età in cui il farmaco può
essere utilizzato; la dose del farmaco da somministrare; il numero di volte al giorno e la durata della terapia; i possibili effetti indesiderati a cui bisogna fare attenzione; le controindicazioni. Se sul
foglietto non è indicata nella sezione “posologia” la dose per i bambini significa
che quel farmaco non è adatto a loro. Se hai dubbi sulla possibilità di dare quel farmaco a tuo
figlio o se hai paura che possa fargli male, chiedi consiglio al pediatra o al farmacista.
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3. Ricordati che per la maggior parte dei farmaci la dose deve essere calcolata in base
al peso del bambino.
4. I farmaci in forma liquida (sciroppi, soluzioni…) possono contenere la stessa sostanza in
diverse concentrazioni. Quando compri una nuova
confezione, fa attenzione: anche se ha lo stesso
nome di un farmaco già usato o se contiene lo stesso
principio attivo, leggi sempre il foglietto e rispetta la dose
indicata.
5. Per calcolare la dose usa il cucchiaio, il bicchierino o la
siringa che sono contenuti nella confezione del medicinale. Se
non ci sono, chiedi al pediatra o al farmacista in che modo va misurata la dose.
6. Non diminuire la dose del farmaco per paura di effetti indesiderati, perché
potrebbe non essere sufficiente per dare beneficio, e non aumentarla perché ti sembra che
tuo figlio stia molto male: potrebbe essere eccessiva e causare effetti collaterali.
7. Chiama il tuo pediatra se il bambino dovesse avere mal di pancia, vomito, diarrea, macchie
sulla pelle o se è particolarmente irrequieto o, al contrario, se ha molto sonno.
8. Se il bambino è già in terapia con altri farmaci è necessaria maggiore prudenza prima di
somministrare una nuova medicina. Controlla sul foglietto illustrativo se ci sono interazioni tra
il nuovo farmaco e gli altri medicinali. In caso di dubbi consulta il pediatra.
9. Tieni un diario dei farmaci che hai dato a tuo figlio. Comunica sempre al tuo pediatra tutti
i farmaci (anche quelli da banco) che stai somministrando al bambino o che gli hai somministrato dall’ultima visita.
10. Ricordati di conservare i medicinali con la loro confezione e il foglietto illustrativo,
in un luogo sicuro non raggiungibile dai bambini.
Di seguito sono riportati alcuni consigli riguardanti il trattamento di patologie lievi che compaiono molto frequentemente nei bambini e che possono, in molti casi, essere gestite dai genitori; questi consigli non possono, però, sostituire il giudizio clinico del pediatra.
Ricordati, comunque, che i farmaci di automedicazione sono per malattie che guariscono rapidamente. Se dopo 2-3 giorni il bambino non migliora, chiama il pediatra.
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LA FEBBRE
Si dice che un bambino ha la febbre quando la temperatura del suo corpo supera i 37°C
(misurata sotto le ascelle) o i 37,5°C (tenendo il termometro in bocca o nel retto, o usando i
termometri auricolari). La febbre è un meccanismo utile per aiutare il nostro organismo a
combattere le infezioni; se è inferiore a 38,5°C e il bambino non è sofferente, è meglio non
trattarla subito, ma attendere almeno 24 ore sorvegliando attentamente il bambino prima di
ricorrere ai farmaci. Nei bambini che hanno avuto un precedente episodio di convulsioni febbrili è, invece, meglio trattare subito la febbre. È utile non coprire in modo eccessivo il bambino, far bere molti liquidi e non forzarlo a
mangiare; meglio pasti piccoli e digeribili (brodo, succhi di frutta).
Nei lattanti, non è necessario sospendere l’allattamento al seno.
Quando sia necessario un farmaco è meglio impiegare il
paracetamolo (sciroppo, supposte, pastiglie in base
all’età). La dose generalmente consigliata è 10-15 mg/kg
ogni 6-8 ore. Nell’arco di una giornata non somministrare più di 60 mg per kilogrammo di peso corporeo.
Ai bambini con febbre NON somministrare l’acido acetilsalicilico (aspirina), perché questo farmaco può causare effetti indesiderati anche gravi. L’ibuprofene è il
farmaco antinfiammatorio che può essere utilizzato per
il trattamento di febbre e dolore nei bambini. Questo
farmaco richiede la prescrizione del medico.
Se la febbre non scompare dopo 24 ore consultare il
pediatra.
LA TOSSE
Anche la tosse, per quanto sia un sintomo che infastidisce il bambino (non
lo fa dormire, a volte gli provoca il vomito) e che preoccupa i genitori, è un meccanismo generalmente “utile” per eliminare il catarro dalle vie aeree. È perciò importante cercare di facilitare l’espulsione del catarro rendendolo più fluido: far bere molti liquidi, meglio se
caldi (p.es. tisane, latte e miele), fare i lavaggi nasali con fisiologica e fare aerosol con acqua
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fisiologica sono tutti mezzi utili per “sciogliere”
il muco e attenuare l’irritazione delle mucose. È
importante anche umidificare l'ambiente. Per
quanto riguarda i farmaci comunemente in commercio, la loro efficacia non è del tutto dimostrata; il destrometorfano è quello per cui ci sono più
dati e potrebbe essere utilizzato in caso di effettiva
necessità e su prescrizione medica.
IL RAFFREDDORE
Anche per il raffreddore non è necessario usare farmaci; guarisce da solo
nell’arco di 2-3 giorni. Come per la tosse, può essere utile rendere più fluido il
muco. Fai bere molti liquidi; lava il naso con la soluzione fisiologica. NON utilizzare nei bambini gli spray nasali decongestionanti: non sono utili e possono invece provocare effetti indesiderati.
IL MAL D’ORECCHIO (OTALGIA)
Nel bambino il mal d'orecchio (otalgia) è abbastanza frequente come conseguenza di una
malattia da raffreddamento, o come sintomo di una infezione (otite). Per alleviare il dolore e/o
la febbre, in attesa della visita del pediatra, è utile il paracetamolo. Se il bambino ha anche
raffreddore, i lavaggi nasali con soluzione fisiologica possono dare sollievo, mentre le gocce
otologiche vanno usate con molta cautela e su indicazione del medico perché, in caso di perforazione del timpano, potrebbero causare danni all’orecchio.
SE
IL VOMITO
Il vomito occasionale non deve preoccupare, generalmente è associato a una malattia
acuta (ad esempio influenza, faringite, otite), e si risolve spontaneamente
quando l'infezione guarisce.
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In genere non è necessario utilizzare farmaci. È essenziale evitare la perdita di liquidi (disidratazione): è importante che il bambino beva spesso, anche poco, senza forzarlo. Se
vuole il bambino può mangiare, in piccole quantità (meglio i cibi semiliquidi e non caldi). Se il
bambino è allattato al seno, si può proseguire l’allattamento.
Solo in rari casi può essere necessario impiegare un medicinale; la valutazione spetta comunque al pediatra.
Se il vomito si presenta in un lattante o compare dopo un trauma alla testa è necessaria una
valutazione da parte del pediatra.
LA DIARREA
Anche per quanto riguarda la diarrea (feci liquide, scariche frequenti) non è necessario usare farmaci. È essenziale ripristinare i liquidi per evitare la disidratazione; bisogna far bere
molto: dare spesso piccole quantità di liquidi (acqua,
succo di frutta, soluzioni reidratanti orali).
I bambini di età <6 mesi sono a maggior rischio di disidratazione; è particolarmente importante somministrare liquidi (utilizzare le soluzioni reidratanti orali
disponibili in farmacia).
Se il bambino è allattato al seno, ha fame e non vomita, non c’è ragione di sospendere l’allattamento. Lo
stesso vale per i lattanti che assumono latte artificiale.
Anche il bambino più grandicello se vuole, può mangiare.
Non ci sono cibi da evitare assolutamente; il bambino può
mangiare quello che preferisce, anche se i cibi più indicati
sono riso, pasta, pane tostato, patate, mela, banana.
Consultate il medico se il bambino: ha meno di 6 mesi; appare
pallido, urina poco e ha gli occhi infossati; ha febbre e/o vomita da
più di 24 ore; c’è sangue nelle feci.
I fermenti lattici sono molto utilizzati e possono essere utili per ridurre la
durata della diarrea, ma il loro beneficio è modesto.
EA
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LE COLICHE DEL LATTANTE
La comparsa di coliche addominali, associate a
pianto improvviso e inspiegabile che dura 1-2 ore e
che compare prevalentemente dopo i pasti serali, è
un evento molto frequente nei primi mesi di vita dei
bambini. Si tratta, comunque, di un evento che non deve
preoccupare: con la crescita del bambino anche le coliche
scompariranno. Molti trattamenti sono stati proposti per curare le coliche del lattante, nessuno, però si è dimostrato efficace.
Si può cercare di dare sollievo al bimbo coccolandolo, cullandolo (in
braccio o in culla), facendo una passeggiata in carrozzina.
Al contrario di alcune dicerie popolari, la comparsa di coliche NON è associata
all’allattamento al seno o all’assunzione di particolari cibi da parte della mamma.
IL REFLUSSO
Anche il reflusso (rigurgito) di cibo o succo gastrico dallo stomaco all’esofago è un evento frequente nel corso del primo anno di vita del bambino che, come le coliche, scompare con la
crescita.
Il rigurgito compare soprattutto dopo i pasti. Talvolta può causare dolore e pianto, ma solo in
pochi casi il reflusso richiede una terapia con farmaci, che devono essere prescritti dal pediatra dopo una valutazione che richiede anche esami specialistici.
In caso di dubbi…
Chiedi consiglio al farmacista o la pediatra.
Presso L’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano è, inoltre, attivo il Centro
di Informazione sul Farmaco e la Salute che fornisce informazioni ai medici e ai genitori
sull’uso di farmaci nei bambini. Il Centro risponde al numero telefonico 02/39005070,
lunedì-venerdì 9.30-15.
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A cura di Antonio Clavenna, Maurizio Bonati
Istituto di ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Milano
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