Gestione del rischio clinico. Analisi dei processi diagnostici-terapeutici mediante la tecnica FMEA/FMECA Patrizio Di Denia Responsabile Ufficio Risk management IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna [email protected] Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna L’approccio sistemico MODALITA’ REATTIVA Analisi dei fattori latenti ORGANIZZAZIONE CONTESTO Fallimenti Latenti Fallimenti Latenti Organizzazione del lavoro, Decisioni manageriali Condizioni che innescano errori e violazioni PERSONE Barriere Fallimenti Attivi (atti insicuri) Errori Violazioni Incidente Identificazione delle misure di sicurezza MODALITA’ PROATTIVA I due approcci sono complementari e si combinano per rispondere alle esigenze di breve, medio e lungo periodo dell’organizzazione Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Analisi proattiva • Parte dal presupposto che sia possibile prevenire gli errori • È l’analisi del processo nelle sue fasi, al fine di individuare le sue criticità di sistema ed i possibili ambiti di errore umano, al fine di porvi un tempestivo rimedio. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna La tecnica FMEA/FMECA • La Failure Mode and Effect (Criticality) Analysis è una tecnica di tipo previsionale per l’identificazione e la classificazione di priorità del rischio e si può tradurre con “Analisi dei Modi di Guasto /Errore e dei loro Effetti”. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna La Fmea/Fmeca: un po’ di storia • Nacque negli anni ’60 nell’ambito dell’industria missilistica, per valutare l’affidabilità degli strumenti elettronici. • È utilizzata nell’industria aereonautica ed in quella automobilistica. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Da FMEA a HFMEA • Negli Stati Uniti, si usa la sigla H(ealth)FMEA per indicare l’applicazione della FMEA nel contesto sanitario ed è definita come “una valutazione prospettica che identifica e migliora step di processo in modo tale da assicurare un outcome ragionevolmente sicuro e clinicamente desiderabile”. (Veteran Affairs and National Center for Patient Safety) in http://www.patientsafety.gov/ Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna • Cosa è la Fmea? La Failure Mode and Effects Analysis è una tecnica specialistica per la valutazione preventiva dei rischi di prodotto o di processo Permette l’analisi qualitativa e quantitativa dei rischi potenziali (i failure mode) per l’individuazione delle priorità di intervento L’applicazione della metodologia FMEA è prevista: •dagli Standard 2001 for Patient Safety della Joint Commission per l’accreditamento delle organizzazioni sanitarie •dalle norme ISO 9004:2000 per il controllo della qualità dei processi Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna A cosa si può applicare la FMEA? Si può distinguere: • Una FMEA applicabile ai progetti per l’abbassamento del rischio di difetti/errori determinati da una cattiva progettazione. • Una FMEA applicabile sui processi per abbassare il rischio di difetti/errori in un bene o servizio determinati da attività mal o non eseguite nel corso del processo di produzione/erogazione. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Quando applicare FMEA? • Quando si vuole progettare o modificare un processo e verificarne l’impatto in termini di sicurezza Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Quando applicare FMEA? • Un processo è noto per essere ad alto rischio ma non lo si conosce nel dettaglio Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Perché FMEA ? • Previene i bias insiti nei diversi sistemi di rilevazione • Elimina le problematiche relative alla paura, all’imbarazzo ed alle implicazioni legali che possono insorgere in caso di un evento avverso realmente accaduto • È un ottimo strumento per “rompere il ghiaccio” Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Come si usa la FMEA/FMECA? • Con la FMEA si realizza un’analisi di tipo qualitativa di un progetto/processo che permette di identificare i possibili Modi di Guasto/Errori, i loro Effetti e le Cause potenziali. • Con la FMECA si aggiunge un’analisi di tipo quantitativa che permette di classificare i Modi di Guasto/Errori in base ad un Indice di Priorità di Rischio (IPR) utilizzabile per intervenire successivamente sui rischi prioritari. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Il percorso metodologico Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 1. Scelta del processo critico • Innanzitutto è necessario selezionare il processo “critico” a cui applicare la tecnica Fmea. Possono essere considerati processi “critici” quelli rilevanti (rischiosi per il cliente o l’organizzazione, quelli in cui sono già accaduti eventi avversi, ecc.). Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 2. Formazione del team di lavoro • La costituzione del team di lavoro Fmea è un momento importante per la buona riuscita dell’analisi. Il team deve essere multidisciplinare e prevedere la presenza di esperti delle professionalità coinvolte nel processo scelto. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 3. Analisi del processo •Analizzare il processo descrivendone fasi e attività (mediante diagrammi, flow-chart, ecc.) Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Esempio di analisi del processo: Percorso di paziente in PS Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 4. Identificazione dei potenziali rischi (failure mode) • In questa fase il gruppo di lavoro deve individuare i potenziali rischi (i “failure mode”) per il cliente. COSA POTREBBE ANDARE STORTO NELL’ATTIVITA’ ESAMINATA? Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 5. Descrizione degli effetti e delle misure di controllo • L’attività successiva è quella di descrivere per ogni failure mode, le possibili conseguenze (gli “effect”), quindi i danni che potrebbe subire il cliente in caso di accadimento dell’evento indesiderato e le misure di controllo presenti (barriere) che permettono di intercettare/impedire l’evento (procedure, check-list, doppi controlli, sistemi di allarme, ecc.) . QUALE DANNO SI PUO’ PROVOCARE AL CLIENTE? Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step.6 Stimare la gravità, la probabilità e la rilevabilità dei failure modes • Ad ogni failure mode si attribuiscono tre valori relativi a: : G rappresenta la gravità delle conseguenze in caso di errore P rappresenta la frequenza o probabilità che si verifichi l’errore R rappresenta la possibilità che l’errore sia rilevato prima che esso si verifichi. Si valuta il livello delle misure di controllo (procedure, check-list, doppi controlli, sistemi di allarme, ecc.) presenti. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Esempio di scale di valutazione del rischio Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Esempi di scale di valutazione Step 7. Determinare l’Indice di Priorità di Rischio (IPR) GRAVITA’ 1-10 PROBABILITA’ 1-10 RILEVABILITA’ 10-1 G x P x R = IPR 1-1000 Gravità delle conseguenze dell’errore Probabilità o frequenza di accadimento dell’errore Rilevabilità dell’errore Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Esempio di calcolo degli IPR Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Esempio di analisi Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Creare la “Master list” delle priorità •Ordinare i failure modes di tutto il processo analizzato in base alle priorità di intervento (IPR decrescenti) Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 8. Individuare le possibili cause • A questo punto, è necessario determinare le cause dei failure mode, conducendo un’analisi delle cause. PERCHE’ SI POTREBBE VERIFICARE QUESTO ERRORE? Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Step 9. Definire le azioni di miglioramento e gli indicatori di monitoraggio (Action plan) • In considerazione delle cause individuate, si deciderà di intervenire sui failure mode “prioritari” (quelli con il valore IPR più elevato) con azioni di miglioramento per ridurre la probabilità di accadimento di eventi indesiderati. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Schema di analisi FMECA Step 10. Valutazione della efficacia delle azioni intraprese • L’ultima fase è quella della valutazione delle azioni intraprese, per verificare se hanno prodotto miglioramenti sulla sicurezza. • La verifica può essere effettuata: 1. rivalutando il processo dopo un adeguato periodo di tempo con la tecnica Fmea/Fmeca 2. con la valutazione di appropriati indicatori di processo (attuazione di progetti formativi, elaborazione di procedure, ecc.) e di esito (n. eventi indesiderati, livello di soddisfazione dei clienti, ecc.) precedentemente individuati. FOGLIO DI LAVORO FMEA/FMECA RELATIVO ALL’ANALISI DI UN PROCESSO Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Esempio di applicazione FMEA/FMECA Sezione di Chemioterapia Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 1°step (definire il processo che deve essere studiato) Processo identificato: Preparazione e somministrazione del ciclo di trattamento chemioterapico al paziente con tumore primitivo dell’osso. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 2°step (descrivere il modo di realizzazione o di funzionamento) Scomposizione del processo in funzioni/attività: 1. preparazione della terapia antiblastica; 2. preparazione dei liquidi di idratazione; 3. somministrazione del ciclo chemioterapico; 4. assunzione di responsabilità dell’infermiere. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 3°step (effettuare l’analisi qualitativa descrivendo i modi di errore/guasto, i loro effetti, le possibili cause) Per ogni attività sono state identificate le possibili modalità di errore (Failure mode), che rappresentano tutti i possibili incidenti (danno al paziente). In totale sono state individuate 14 modalità di errore (ME) Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Failure mode individuate ATTIVITA’ 1: Preparazione della terapia antiblastica 1.01 Scambio del farmaco 1.02 Errata identificazione sacca 1.03 Errato dosaggio farmaco ATTIVITA’ 2: Preparazione dei liquidi di idratazione 2.01 2.02 2.03 2.04 Quantità liquidi da infondere Scambio tipo di sacca Errata identificazione sacca Errata indicazione velocità di infusione ATTIVITA’ 3: Somministrazione del ciclo chemioterapico 3.01 3.02 3.03 3.04 Scambio paziente terapia antiblastica Scambio paziente liquidi idratazione Inversione sequenza sacche di infusione Errata programmazione della pompa di infusione ATTIVITA’ 4: Documentazione delle attività 4.01 Mancata firma infermiere diluitore 4.02 Mancata firma infermiere controllore 4.03 Mancata firma infermiere somministratore Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 4°step (scelta e adattamento delle scale di valutazione necessarie: gravità, probabilità e rilevabilità) Per ogni ME è stato individuato l’effetto, ossia il danno che può scaturire all’assistito. Per ogni ME sono stati predisposti strumenti di raccolta dati (probabilità o frequenza che si verifichi l’errore) Per ogni ME sono state definite le misure di controllo già presenti nell’organizzazione (rilevabilità) Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Tabella 2. Classificazioni delle Probabilità Probabilità dell’errore/guasto Remota 0% Bassa fra 5‰ e 1 ‰ Moderata fra 0,5 ‰ e 0,5% Alta fra 1% e 5% Molto alta fra 10% e 50% Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna punteggio 1 2-3 4-5-6 7-8 9-10 Strumento di raccolta dati degli errori (probabilità) GESTIONE DEL RISCHIO PERSONALE INFERMIERISTICO SEZIONE DI CHEMIOTERAPIA I.O.R. MESE……………………….. Errore DOSAGGIO Senza conseguenze XXXXX Con conseguenze per il paz. X Errore PAZIENTE Senza conseguenze XX Con conseguenze Errore quantità di liquidi Errore qualità di liquidi XXXXXXX XXXX Errore VELOCITA’ POMPA con MTX Senza MTX XXXXX XXXXXXXXXXXXXXXXX Non firmato cambio sacca XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Totale antiblastici…………………..totale pazienti…………………………totali cambi…………………… Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 5°step (Effettuare le valutazioni quantitative in riferimento ai 3 elementi precedenti) 6°step (calcolare l’indice di priorità di rischio: IPR) Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna L’IPR – indice di priorità di rischio - è stato determinato mediante il prodotto dei punteggi assegnati per ogni ME, da parte di ogni membro dell’equipe, alle seguenti variabili: IPR = GXPXR G = gravità o severità delle conseguenze dell’errore P = probabilità o frequenza con cui si verifica l’errore R = possibilità che l’errore possa venire individuato dalle misure di controllo presenti nel sistema Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Imputazione velocità pompa infusione Scambio del farmaco Identificazione sacca Dosaggio farmaco Scambio pz terapia antiblastica Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 7°step (Ordinare per IPR decrescente) 8°step (Assumere decisioni per abbassare il livello di rischio: controllo, riduzione, eliminazione) Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna • Poiché non esiste un valore assoluto dell’IPR per determinare a quale soglia si decide di intervenire, il principio su cui si deve basare la strategia degli interventi correttivi è quello di abbassare le ME a più alto valore di IPR, indipendentemente dal loro valore assoluto. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna • La prima fase della sperimentazione si è quindi conclusa con l’individuazione e l’analisi delle cause e l’attivazione delle azioni di miglioramento. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna 9°step (rivalutazione IPR) • Nella seconda fase della sperimentazione, dopo aver continuato a monitorare le ME per circa un anno, sono stati rivalutati tutti gli IPR relativi. Si è verificato che gli interventi correttivi hanno apportato una riduzione degli IPR più elevati e quindi una diminuzione del livello di rischio. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Revisione criticità Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Conclusioni VANTAGGI: • Individuazione dei punti critici del processo con un approccio ‘bottom up’. • Valutazione delle priorità di rischio per l’attivazione dei trattamenti (ridisegno di attività, doppi controlli, checklist,….). • Coinvolgimento attivo degli operatori Patrizio Di Denia - IRCCS IOR sanitari nei percorsi Bolognadi miglioramento. Conclusioni CRITICITA’: • Necessità di un training specifico degli operatori per la sua applicazione. • Possono esserci iniziali resistenze da parte degli operatori. • L’efficacia dei risultati dipende dalla competenza e dalla qualità di valutazioni soggettive. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna Bibliografia di riferimento • Spath PL. Using failure mode and effects analysis to improve patient safety. AORN J 2003; 78 (1): 16-32 • Burgmeier J. Failure mode and effects analysis: an application in redicing risk in blood transfusion. Jt Comm J Qual Improv 2002; 28 (6): 331-9 • Fmea-Fmeca Analisi dei modi di errore/guasto e dei loro effetti nelle organizzazioni sanitarie. Sussidi per la Gestione del Rischio- Dossier n. 75-2002 Regione Emilia Romagna. Patrizio Di Denia - IRCCS IOR Bologna