IL CANTIERE DELLA RIPRESA Rapporto PMI Mezzogiorno 2015 Un Sud che produce Gregorio De Felice Chief Economist Roma,12 giugno 2015 Agenda 1 Il ruolo del Mezzogiorno nell’economia europea e nazionale 2 Il legame tra Mezzogiorno e Centro-Nord: alcuni elementi distintivi 3 Specializzazione produttiva e distretti del Mezzogiorno 4 I settori d’attrattiva dell’economia meridionale 1 Il Mezzogiorno ha sofferto i colpi della crisi … La crisi ha avuto un forte impatto sul Mezzogiorno comportando una perdita di PIL di quasi 15pp (8,9% per Italia). Anche il 2014 è stato un anno negativo per il Mezzogiorno (settimo anno consecutivo di crisi) per tutte le principali variabili economiche. Gli effetti della crisi. Variazioni 2007-2014 15 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -25 -30 -35 -40 PIL 2014 Mezzogiorno -1,5% Italia -0,4% 9,1 0,3 -2,2 -8,9 -2,4 -4 -10,7 -14,7 Italia 2007/14 Mezzogiorno 2007/14 -28,3 PIL -35,9 Investimenti Export Fonte: Elaborazione Confindustria e SRM 2 Occupati Imprese … ma resta una realtà economica rilevante nel contesto europeo L’economia meridionale ha un peso considerevole in Europa tale da paragonarsi (per dimensione) con l’intero PIL di Belgio, Norvegia, Austria e Danimarca. In Italia, il Mezzogiorno rappresenta il 22% del PIL nazionale. Il PIL del Mezzogiorno comparato con alcuni paesi dell’UE (Mld di euro) 402 377 353 329 257 Belgio Norvegia Mezzogiorno Austria Fonte: SRM su dati Eurostat (milioni di euro, 2014). PIL Mezzogiorno fonte Intesa Sanpaolo 3 Danimarca Soprattutto in riferimento alla sua forza manifatturiera Il Valore Aggiunto del settore manifatturiero equivale a 27,7 miliardi di euro, un peso rilevante non solo per l’Italia ma per l’Europa, posizionandosi al 16° posto tra i principali paesi. Valore aggiunto manifatturiero: graduatoria dei paesi UE Germania Italia Francia Regno Unito Spagna Turchia Svizzera Paesi Bassi Polonia Svezia Austria Belgio Irlanda Repubblica Caeca Romania Mezzogiorno Finlandia Norvegia Danimarca Portogallo 534,4 219,0 181,4 171,5 125,9 94,9 88,3 68,0 58,5 56,1 50,5 42,8 34,4 33,9 28,4 27,7 25,5 25,2 23,3 20,4 Fonte: SRM su dati Eurostat (miliardi di euro, 2012) 4 ... che poggia anche sull’attrattività internazionale dei suoi prodotti di eccellenza Il Mezzogiorno esporta prodotti manifatturieri in 211 paesi nel mondo ed in 84 di essi (40%) presenta una specializzazione territoriale maggiore del dato nazionale. Il Nord Africa (e in generale il bacino Mediterraneo), i Paesi europei e gli altri paesi africani e l’America settentrionale sono le aree di maggiore specializzazione. >1,2= altissima specializzazione Tra 1 e 1,2= alta specializzazione Tra 0,60 e 1= media specializzazione <0,60= bassa specializzazione Fonte: SRM su dati Istat 2014 5 Agenda 1 Il ruolo del Mezzogiorno nell’economia europea e nazionale 2 Il legame tra Mezzogiorno e Centro-Nord: alcuni elementi distintivi 3 Specializzazione produttiva e distretti del Mezzogiorno 4 I settori d’attrattiva dell’economia meridionale 6 Mezzogiorno e Centro-Nord sono largamente dipendenti l’uno dall’altro Il Mezzogiorno «importa» risorse da impiegare sul territorio per il 30,3% dal Centro-Nord. Il Centro-Nord «importa» risorse da impiegare sul territorio per il 25,1% dal Mezzogiorno. Più basse nelle due aree sono le quote di import ed export verso l’estero. Ciò significa che c’è un’interconnessione forte tra economia del Nord e del Sud, che rende queste due parti del Paese largamente dipendenti l’una dall’altra più di quanto non avvenga, come “sistema Paese”, verso qualunque altro partner dell’Unione Europea. Incidenza degli scambi commerciali tra Mezzogiorno-Centro-Nord 30,3% 25,1% 24,2% 26,5% 6,6% Import Export 9,1% 8,9% 4,2% Import scambi interregionali Export scambi internazionali Mezzogiorno Fonte: elaborazione su dati Prometeia 7 Centro-Nord Non manca però la capacità di creazione «endogena» di ricchezza L’effetto «dispersione degli investimenti» nel Mezzogiorno è pari al 40,9%: dedotto l’effetto dispersione verso l’estero (pari a 9,2%), per ogni 100 euro di investimenti nel Mezzogiorno si trattengono/attivano circa 50 euro di produzione. Ben diversa la situazione del Centro-Nord. La distribuzione territoriale della produzione attivata dagli investimenti fissi lordi del Centro-Nord e del Mezzogiorno (%) Mezzogiorno 40.9 49.7 Centro-Nord 85.2 Centro-Nord Mezzogiorno 9.2 4.7 10.1 Importazioni Fonte: SRM - elaborazione su dati Prometeia C’è quindi una capacità di creazione endogena di ricchezza che non va sottovalutata e su cui basarsi per il rilancio di questa economia 8 Investire nel Mezzogiorno ha un «effetto» nazionale Ogni 100 euro di investimenti nel Mezzogiorno determinano una domanda aggiuntiva per le imprese del Centro Nord pari a 41 euro. Si ha una duplice valenza economica: negativa e positiva Si evidenzia come il tessuto economico e produttivo del Mezzogiorno – data la minore densità imprenditoriale - non sia pienamente in grado di internalizzare gli effetti positivi degli investimenti. La maggiore efficacia degli effetti di spillover è però un indice positivo in quanto significa che un investimento effettuato nel Mezzogiorno ha una rilevante ricaduta positiva sul resto del Paese alimentandone la domanda. 9 Agenda 1 Il ruolo del Mezzogiorno nell’economia europea e nazionale 2 Il legame tra Mezzogiorno e Centro-Nord: alcuni elementi distintivi 3 Specializzazione produttiva e distretti del Mezzogiorno 4 I settori d’attrattiva dell’economia meridionale 10 Distretti industriali tradizionali prerogativa non soltanto del Centro-Nord … € 5,8 miliardi di export nel 2014. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Abbigliamento del barese Abbigliamento del napoletano Abbigliamento nord abruzzese Abbigliamento sud abruzzese Caffè e pasta napoletana Calzature del nord barese Calzature di Casarano Calzature napoletane Calzetteria-abbigliamento del Salento Concia di Solofra Conserve di Nocera Lattiero-caseario del sassarese Meccatronica barese Mobile imbottito della Murgia Mobilio abruzzese Mozzarella di bufala campana Olio e pasta del barese Ortofrutta del barese Ortofrutta del foggigano Ortofrutta di Catania Pasta di Fara Pomodoro di Pachino Sughero di Calangianus Vini del Montepulciano d'Abruzzo Vini e liquori della Sicilia occidentale In verde i distretti che nel 2014 hanno registrato un aumento dell’export superiore al 5% In rosso i distretti che nel 2014 hanno registrato un calo dell’export superiore al -5% In giallo i distretti che nel 2014 hanno registrato una variazione dell’export tra il -5% e il +5% 11 … così come i poli tecnologici € 2,8 miliardi di export nel 2014. 1 2 3 4 5 Polo aeronautico di Napoli Polo aeronautico pugliese Polo farmaceutico di Napoli Polo Ict dell'Aquila Polo Ict di Catania In verde i distretti che nel 2014 hanno registrato un aumento dell’export superiore al 5% In rosso i distretti che nel 2014 hanno registrato un calo dell’export superiore al -5% In giallo i distretti che nel 2014 hanno registrato una variazione dell’export tra il -5% e il +5% 12 I distretti del Mezzogiorno hanno già recuperato in termini di fatturato gli effetti della crisi … Variazione del fatturato delle imprese dei distretti (valori mediani) 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 Mezzogiorno -8,0 Nord-Est Nord-Ovest -10,0 Centro -12,0 -14,0 2010-2008 2013-2010 Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 13 2013-2008 … con maggiori sacrifici tuttavia in termini di marginalità EBITDA in % del fatturato delle imprese dei distretti (mediana) 9,0 Mezzogiorno Nord-Est Nord-Ovest Centro 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 2008 2010 Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 14 2013 6 distretti del Mezzogiorno ai primi 30 posti della classifica dei migliori distretti italiani I distretti migliori per performance di crescita e redditività (min=0; max=100) 30 28 27 24 19 8 Conserve di Nocera Vini rossi e bollicine di Trento Abbigliamento del napoletano Calzature del nord barese Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova Olio e pasta del barese Oreficeria di Arezzo Calzatura veronese Cartario di Capannori Seta-tessile di Como Caffè e pasta napoletana Macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo Tessile di Biella Vini di Langhe, Roero e Monferrato Marmo di Carrara Macchine per l'imballaggio di Bologna Food machinery di Parma Pelletteria e calzature di Firenze Dolci di Alba e Cuneo Vini del veronese Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Calzature napoletane Pelletteria e calzature di Arezzo Concia di Arzignano Calzature di San Mauro Pascoli Occhialeria di Belluno Caffè, confetterie e cioccolato torinese Vini del Chianti Gomma del Sebino Bergamasco Fonte: ISID (Intesa Sanpaolo Integrated Database) 39,4 41,4 42,3 42,9 Criteri utilizzati per la selezione 43,0 dei top performer: 43,2 43,7 1. EBITDA margin 2013 44,5 2. Evoluzione 2012-13 47,5 EBITDA margin 48,0 3. Evoluzione fatturato 49,8 nel 2013 50,5 50,9 4. Evoluzione export nei primi 56,0 9 mesi del 2014 56,2 5. Evoluzione 2008-13 58,1 fatturato ed export 59,9 60,5 60,6 61,5 63,0 64,2 65,0 66,4 71,5 71,9 74,4 74,7 74,8 82,7 0 20 15 40 60 80 100 Agenda 1 Il ruolo del Mezzogiorno nell’economia europea e nazionale 2 Il legame tra Mezzogiorno e Centro-Nord: alcuni elementi distintivi 3 Specializzazione produttiva e distretti del Mezzogiorno 4 I settori d’attrattiva dell’economia meridionale 16 Diversi sono i settori d’attrattiva meridionali: le «3A» Un ruolo significativo per l’export del nostro Paese è dato dalle filiere produttive meridionali, in particolare quelle legate alle cosiddette 3 A. Il peso dell’export del Mezzogiorno di queste filiere sull’Italia varia tra il 16% e il 29%, valori elevati rispetto alla media del peso totale sull’export manifatturiero no-oil nazionale (7,5%). Peso Export Mezzogiorno su Italia Il peso di tali settori nell’economia manifatturiera meridionale è inoltre maggiore rispetto al relativo dato nazionale. 30% Mezz Aerospazio 25% Mezz 5,8% Ita 20% Mezz 15,9% Ita 1,5% Ita 17,0% 7,5% Automotive 7,7% Alimentare 15% Computer 10% Farmaceutico Gomma e plastica Chimico Legno 5% Altro Moda Metalli Macchinari 1500 2000 2500 Apparecchi elettrici 0% 0 500 1000 3000 Export Mezzogiorno mln 17 3500 4000 4500 5000 Le «3A» risultano importanti per l’intera economia nazionale Le principali filiere meridionali assumono una rilevanza per il contributo al sistema economico nazionale non solo dal punto di vista delle export. Le aziende esportatrici nel Mezzogiorno appartenenti a queste filiere attivano una produzione endogena maggiore di quanto facciano gli investimenti: il 45% per il settore Automotive, il 52% per gli altri veicoli (fortemente influenzata dall’Aerospazio), il 49% per l’Alimentare. Alcuni dati del Mezzogiorno e peso sul dato nazionale Valore Aggiunto mln Export mld Unità locali Addetti unità locali 850 (30%) 1,6 (28,5%) 88 (34%) 11.825 (37%) Filiera Alimentare 5.309 (21%) 4,4 (15,5%) 28.054 (44%) 125.524 (29%) Filiera Automotive 2.000 (21%) 4,7 (17,1%) 499 (16,9%) 41.754 (25,7%) Filiera Aeronautica 18 Un Sud che però non è solo «3A»: shipping e cantieristica, moda e turismo La ricchezza del patrimonio storico artistico culturale e naturale, la presenza del mare, la creatività, la tradizione artigianale e industriale, la qualità, le competenze, il design, sono tutti fattori che evocano il Made in Italy e che sono riscontrabili nel settori della Moda, del turismo e nella filiera del mare. Alcuni dati del Mezzogiorno e peso sul dato nazionale Shipping e cantieristica* Moda Turismo Valore Aggiunto mln Export mld 6.778 (46,7%) 20,2 (18,6%) 3.290 (33,6%) 27.130 (31,0%) 2.291 (11%) 2,2 (4,8%) 13.544 (19,2%) 73.175 (15,1%) 11.873 (22,5%) *Include il trasporto marittimo 19 Unità locali Addetti unità locali 4,1 (12,5%) 101.422 (29,5%) 328.671 (24,8%) L’eccellenza del “saper fare” deve essere adeguatamente accompagnata da un’efficienza organizzativa Al di la dei settori Aeronautico-Aerospazio, per i quali si riscontra una dimensione media elevata (per le caratteristiche del settore) e superiore rispetto al dato italiano, persiste nel Mezzogiorno un problema di «dimensione aziendale». Risulta sempre più evidente per le PMI la necessità di un approccio collaborativo e globale che faccia uscire l’impresa dai confini ristretti del modello tradizionale e da un approccio al mercato esclusivamente localistico. Dimensione media. Addetti per unità locale 160 140 120 100 80 60 40 20 0 134,4 30 126 25 20 83,7 15 54,8 10 8,2 8,9 5,4 6,9 4,5 5 6,7 3,2 3,8 0 Aeronautico Mezzogiorno Trasporto marittimo Automotive Italia Moda Alimentare Mezzogiorno 20 Italia Turismo Esiste quindi un SUD che produce ma che va esteso! Alcune direttrici d’azione Abbandonare le logiche divisive; pensare all’interdipendenza. Nel tessuto economico il Paese è più unito di quanto sembri. Riscoprire la centralità – anche nel Mezzogiorno – dell’industria manifatturiera e delle proprie vocazioni territoriali e puntare sull’export come fattore di rilancio e di sviluppo. Rafforzare la struttura dimensionale, favorendone la sua dinamicità (dal piccolo al grande). Definire strategie produttive, organizzative e di governance utili a rafforzare il rapporto tra le piccole e medie imprese sul territorio. Puntare maggiormente anche su altri driver di competitività: migliorare la formazione manageriale, investire in quei settori per i quali il Mezzogiorno gode di un ottimo riconoscimento qualitativo e favorire l’ingresso nell’azienda di processi innovativi. 21