Targa del Presidente della Repubblica Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea - Potenza Presidente: Bruno Pellegrino La Targa del Presidente della Repubblica, destinata ad una istituzione scientificoculturale che operi per favorire il processo di sviluppo del Mezzogiorno, è stata quest’anno assegnata all’Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea con sede a Potenza. L’Associazione - fondata nel 1972 da Gabriele De Rosa (Premio Dorso nel 1983) e presieduta, dal 2002, dal prof. Bruno Pellegrino, emerito dell’Università di Lecce - promuove studi e ricerche sulla storia della società meridionale e dell’area mediterranea, anche attraverso l’assegnazione di borse di studio a giovani studiosi meritevoli. I convegni, i seminari e le altre iniziative promosse negli ultimi quarant’anni anni in terra lucana dall’Associazione, sono stati oggetto di una voluminosa e apprezzata produzione editoriale per una ulteriore divulgazione dei risultati delle ricerche stesse. Le tematiche analizzate hanno consentito di approfondire i rapporti ed i contatti esistiti tra i paesi dell’area mediterranea per la ricostruzione della storia della società locale nei vari aspetti economici, culturali e religiosi. L’attività di ricerca storica sul Mezzogiorno, grazie anche all’impegno profuso negli anni dal presidente Pellegrino e dal direttivo dell’associazione, ha conseguito nuovi significativi risultati per una sempre maggiore comprensione del passato, condizione indispensabile per la costruzione di un migliore futuro possibile per il nostro Mezzogiorno . Pellegrino: Il Sud, come scriveva Dorso, abbia idee chiare e sia spietato nella sua funzione critica Ringrazio il Presidente dell’Associazione “Guido Dorso” avv. Nicola Squitieri e gli altri componenti della Giuria proff. Andrea Amatucci, Luigi Nicolais e Gaetano Manfredi per aver segnalato la quarantennale attività dell’Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno, come meritevole della prestigiosa Targa del Presidente della Repubblica. I contributi scientifici degli ultimi quindici anni sulla storia del Mezzogiorno dell’età napoleonica, dell’età giolittiana e del II dopoguerra, lontani da trionfalismi e da piagnistei, in onore all’esigenza storiografica dell’oggettività della ricerca storica, sono stati sempre ispirati da quella passione civile che non deve far difetto agli uomini di cultura altrimenti isolati in sterili torri d’avorio. I numerosi qualificati studiosi, chiamati a raccolta per i convegni e i seminari dell’Associazione che presiedo, convinti che la migliore politica possibile per gli anni che ci attendono, non può prescindere dalla conoscenza, la più veritiera possibile, delle condizioni pregresse della realtà sulla quale si intende operare, hanno agito consapevoli della responsabilità che il mondo della cultura e della ricerca ha nel far conoscere i risultati del proprio lavoro a politici, governanti, amministratori; all’insegna del messaggio che il grande meridionalista cui è intitolato il Premio lanciava quando, rivolgendosi alla élite responsabile dell’auspicato riscatto del Sud, prescriveva: che “abbia idee chiare e sia spietata nella sua funzione critica”. Ciò deve verificarsi con sempre più vigile attenzione, poiché, se lo scenario della diversificata realtà umana, sociale, politica economica del Mezzogiorno dei secoli dell’età moderna aveva una proiezione quasi solo nel sistema imperiale spagnolo, oggi, quella realtà ha davanti a sé i più vasti e complessi problemi che urgono sull’orizzonte smisurato della globalizzazione.