Rapporto Economia Imperia 2013 Sommario Presentazione .......................................................................................................................................... 3 Il tessuto imprenditoriale ........................................................................................................................ 5 L’artigianato .......................................................................................................................................... 12 Il commercio interno ............................................................................................................................. 13 Il turismo ............................................................................................................................................... 14 Il settore agricolo .................................................................................................................................. 18 Il commercio internazionale.................................................................................................................. 21 L’economia del mare ............................................................................................................................. 25 Il lavoro.................................................................................................................................................. 28 I conti economici territoriali .................................................................................................................. 30 Il credito ................................................................................................................................................ 32 I protesti e i fallimenti ........................................................................................................................... 34 Il mercato immobiliare .......................................................................................................................... 35 La popolazione ...................................................................................................................................... 36 La dotazione infrastrutturale ................................................................................................................ 37 Gli scenari previsionali .......................................................................................................................... 38 Pubblicazione a cura di Renzo De Giovanni Direttore Tecnico Azienda Speciale Studi & Ricerche In collaborazione con Simonetta Ciccarelli Responsabile Ufficio Studi & Statistica C.C.I.A.A. Imperia Con il contributo di Roberta Rossi Ufficio Studi & Statistica C.C.I.A.A. Imperia Direttore Responsabile Giorgio Marziano Segretario Generale C.C.I.A.A. di Imperia 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 2 Presentazione La pubblicazione del Rapporto Economia della provincia di Imperia in occasione della Giornata nazionale dell’Economia è diventata, negli ultimi anni, un appuntamento imprescindibile per fotografare lo stato di salute del nostro tessuto socio-produttivo. Nel pieno di una crisi i cui contorni sono caratterizzati dall’incertezza, è tangibile il clima di sfiducia che pervade operatori e famiglie, in un quadro dove è sempre più difficile individuare una prospettiva di sviluppo oppure un’inversione di tendenza che ci riporti verso l’agognata ricrescita. Con un atteggiamento asettico sia rispetto alle sensazioni negative di casa nostra, sia rispetto ad alcuni indicatori positivi che presentano le economie più forti in Europa, con il Rapporto Imperia 2013 vogliamo andare oltre la percezione, analizzando dati e tendenze in atto cercando di individuare nei fattori di criticità ed in quelli di resistenza il fondamento per l’attuazione e la messa in campo di politiche di sostegno. Non intendiamo certo azzardare previsioni circa l’orizzonte temporale del perdurante stato di crisi che coinvolge la nazione intera, ma, ribadiamo, il nostro intento rimane quello di fornire una base di dati puntuale e oggettiva, anche al fine di evitare che la percezione superi l’effettiva criticità registrata dagli indicatori. Pur riconoscendo, pertanto, le difficoltà oggettive del quadro economico, riteniamo che una ripartenza sia possibile, partendo proprio dai punti di forza e dalle potenzialità del nostro territorio. Ne sottolineiamo alcuni qui di seguito. Il turismo, che nonostante una situazione generale non favorevole, mostra uno zoccolo duro di tenuta (grazie agli stranieri) ed è ancora attrattivo per la spesa dei turisti come dimostra il confronto con le altre province anche liguri. La valorizzazione e la tutela delle produzioni di qualità: il nostro olio e i nostri vini e, perché no, la nostra floricoltura, non potranno mai contare sui grossi numeri in termini di produzione, ma il conquistare importanti nicchie di mercato deve continuare a rappresentare un obiettivo raggiungibile. E, constatiamo con piacere attraverso i dati in nostro possesso, che ne sono consapevoli numerosi operatori ai quali, ci auguriamo, altri vadano ad aggiungersi. Le potenzialità inespresse dell’economia del mare. E’ questo un nostro punto di debolezza che può trasformarsi in punto di forza una volta ben comprese le potenzialità. Secondo l’Unione delle Camere di Commercio le imprese registrate classificabili in ambito economia del mare in provincia di Imperia sono poco più di 2000, superate per numero dalle altre province liguri, con una quota di valore aggiunto di circa l’8% (le altre 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 3 province superano il 10%). Anche l’incidenza sugli occupati della filiera “del mare” è importante: per la provincia di Imperia, rispetto al totale complessivo della forza lavoro, la quota è dell’11% circa, inferiore di un punto rispetto al dato regionale. Colmiamo questo gap e avremo nuove risorse per la nostra economia asfittica! Per inciso ricordiamo che per economia del mare intendiamo la filiera ittica, la cantieristica, i servizi di alloggio e ristorazione, il movimento di passeggeri e merci. L’import-export ci sorride. Abbiamo una bilancia dei pagamenti provinciale che è largamente positiva e questo dato ci dice che ci sono aspetti sani nella nostra economia provinciale oltre a rappresentare uno stimolo ad operare sempre più in un’ottica di internazionalizzazione. L’invito alle nostre aziende, purtroppo sottodimensionate, è quello di strutturarsi maggiormente e a fare rete, magari utilizzando nuovi strumenti quali appunto le reti di impresa oppure con tradizionali consorzi. Ed in questo, come è noto l’Ente camerale è disponibile - anche attraverso le Aziende Speciali camerali - a sostenere ed assistere quanti non possono da soli affacciarsi sui mercati internazionali . Infine ricordiamo che la voglia di fare impresa nella nostra provincia ha avuto negli anni un percorso di crescita interrotto solamente dalla crisi delle economie mondiali. Gli spiragli di ripresa che si intravvedono possono essere, se saranno colti, l’occasione del nostro rilancio. Dr. Giuseppe Argirò Notaio Franco Amadeo PRESIDENTE AZIENDA SPECIALE STUDI & RICERCHE C.C.I.A.A. DI IMPERIA PRESIDENTE CAMERA DI COMMERCIO DI IMPERIA 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 4 Il tessuto imprenditoriale Si conferma il trend negativo nazionale con segnali di peggioramento nell’anno in corso Nel corso dell’anno 2012 le imprese registrate in provincia di Imperia sono state 27.864 con una diminuzione sull’anno precedente, sia pur frazionale, dello 0,6%. Le imprese attive si sono attestate sulle 23.812 unità, in diminuzione rispetto all’anno precedente dell’1,2%. Queste flessioni appaiono modeste e farebbero pensare ad una certa resistenza del tessuto produttivo. Purtroppo le indicazioni che ci pervengono dall’esame dei primi mesi dell’anno 2013 denotano una situazione molto deteriorata con cali nel numero delle imprese ben più significativi. Impresa registrata: Impresa iscritta al Registro delle Imprese avente status di attiva, inattiva, sospesa o sottoposta a procedura concorsuale Impresa attiva: Impresa iscritta al Registro delle Imprese che esercita l’attività Negativo il saldo tra aperture e chiusure nell’anno 2012. Hanno chiuso, in media, 5 imprese ogni giorno Le ditte che hanno chiuso i battenti nell’anno appena concluso sono state 1.789 in parte compensate da 1.610 nuove iscrizioni: in pratica hanno chiuso quasi cinque imprese al giorno. Il tasso medio di crescita è stato di -0,64% ma occorre sottolineare che settori importanti come agricoltura, commercio e trasporti superano abbondantemente tale media attestandosi su percentuali di decrescita intorno al 3%. Inversione di tendenza per l’artigianato colpito anch’esso dalle chiusure E’ negativo anche il movimento delle imprese artigiane che registra un calo generalizzato dell’1,4%, con 668 nuovi artigiani a fronte di 771 che han no cessato la loro attività. Si inverte, per il comparto artigiano, il trend positivo dello scorso 2011 dove le iscrizioni (702) superavano le cessazioni (687). 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 5 Calo generalizzato del numero delle imprese nei comuni della provincia con l’eccezione del Capoluogo Il numero delle attività nei singoli comuni è in calo nella generalità dei casi. Fa eccezione, tra i comuni a più alta densità imprenditoriale, Imperia che – come per l’anno precedente – va in controtendenza rafforzandosi di 20 unità. Sanremo resta il primo comune della provincia con 5.998 imprese attive, seguito da Imperia (4.340), Ventimiglia (2.325) Taggia (1.793), Bordighera (1.233) e Diano Marina (870) Chi sale Imperia: + 20 imprese, + 0,5% Chi scende Taggia: -10 imprese, - 0,6% Sanremo: -66 imprese, - 1,1% Ventimiglia: -30 imprese, - 1,3% Bordighera: -25 imprese, - 2,0% Diano Mar.: -20 imprese, - 2.2% Leggera flessione anche per le unità locali Flettono, sia pure in misura minimale, anche le unità locali che registrano un calo annuale dello 0,3%. Sotto la voce “unità locali” si intendono le imprese operanti nel territorio provinciale comprendendo, quindi, anche quelle aventi sede fuori provincia. Il numero delle imprese localizzate raggiunge le 33.321 unità registrate e le 28.823 unità attive. In aumento le imprese entrate in crisi Sono entrate in crisi nell’anno trascorso 1.330 imprese di cui poco più di 600 sottoposte a procedure concorsuali e quasi 700 in scioglimento o liquidazione. Rispetto all’anno precedente le Imprese in crisi conclamata (procedure concorsuali, scioglimento o liquidazioni) hanno fatto segnare un aumento di circa 5 punti percentuali. La dinamica delle imprese per forma societaria E’ costante la crescita delle società di capitale che rappresentano l’11,6% di tutte le imprese registrate, anche se il trend positivo è rallentato dalla crisi economica in atto. Anche restringendo il campo di analisi alle società di capitali “attive” il trend rimane leggermente positivo con una quota che passa dal 7,8% dell’anno 2010 all’8,2% dell’anno 2012. Il tasso di crescita annuale composto risulta, nel quinquennio 2007/2012, pari all’1,8%. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 6 Rimane in tutta evidenza il gap con nei confronti della media regionale di incidenza delle società di capitali che raggiunge in Liguria il 17,8% mentre la nostra quota è addirittura “doppiata” da quella nazionale del 23,2%. Ancora elevata l’incidenza delle imprese individuali anche se la quota risulta in calo In calo nell’ultimo biennio la quota delle imprese individuali che rappresentano il 62,3% delle ditte «registrate» (62,9 nel 2011) ed il 70,9% di quelle “attive” (71,4% nel 2010). Quote molto superiori rispetto alla media regionale e nazionale del 54,7% di incidenza delle ditte individuali sul totale delle imprese. Suddivisione Natura Giuridica PERSONA FISICA 0,0% IMPRESE INDIVID.LI 70,9% ALTRE FORME 1% SOCIETA' DI CAPITALE 8,2% SOCIETA' DI PERSONE 19,6% La dinamica delle imprese per settore economico Le imprese attive in provincia di Imperia si articolano in comparti abbastanza omogenei, in termini di consistenza, per i due terzi del totale: il commercio, con il 24%, le costruzioni con il 21% e l’agricoltura con il 20%. Le restanti quote vedono il turismo al 9%, i servizi alle imprese al 6% ed i servizi sociali al 6%. In rapporto alla situazione regionale risalta la forte incidenza dell’agricoltura in provincia di Imperia (20%) largamente superiore alla media delle quattro provincie liguri che si attesta all’8,5% e alla media nazionale del 15,5%. Da considerare che delle 23.812 imprese attive circa 8.000 sono artigiane: in pratica una ogni tre imprese. Rispetto all’anno 2011 tutti i comparti sono in flessione (vedi tabella) fatta eccezione per le imprese turistiche (alloggio e ristorazione) che crescono dell’1,1%. Le maggiori diminuzioni sono quelle fatte registrare dal comparto agricolo (-2,7%) e da quello manifatturiero (-4,1%). 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 7 Flettono anche le imprese artigiane invertendo un andamento positivo che si protraeva da anni perdendo l’1.3% di aziende su base annua. Anno Anno 2012 2011 Agricoltura 4.784 4.917 -133 -2,7% Turismo 2.241 2.217 24 1,1% Costruzioni 5.087 5.120 -33 -0,6% Commercio 5.580 5.642 -62 -1,1% Industria 1.398 1.458 -60 -4,1% Servizi imprese 3.271 3.298 -27 -0,8% Servizi pubblici e sociali 1.434 1.442 -8 -0,6% 17 13 23.812 24.107 -295 -1,2% Settori accorpati Non classificate Totale Var +/- Var % Imprese attive in provincia di Imperia per settore di attività – fonte Infocamere Composizione settori economici Servizi imprese 14% Servizi pubblici e sociali 6% Agricoltura 20% Turismo 9% Industria 6% Commercio 24% 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Costruzioni 21% Pag. 8 La localizzazione delle unità locali Il monitoraggio delle unità locali (imprese operanti nel territorio provinciale ivi comprese quelle aventi sede fuori provincia) fornisce importanti informazioni sulla capacità del territorio di attirare nuove attività imprenditoriali. Le unità locali presenti in provincia di Imperia sono 5.457 che, sommate alle imprese registrate nell’anagrafe camerale, portano il numero delle localizzazioni a 33.321 unità, in leggero regresso rispetto al 2011 (-0,3%). Le unità locali aventi sede nella stessa nostra provincia sono 3.803, in crescita dell’1,3%, ed operano in prevalenza nel comparto del commercio. Quelle aventi sede fuori provincia sono 1.654, in buona parte proveniente dall’area nordovest. Localizzazioni, imprese ed unità locali registrate al 31.12.2012 Totale imprese registrate Totale unità locali 27.864 5.457 3.803 Totale unità locali con sede nella stessa provincia Totale unità locali con sede nella regione 351 Totale unità locali con sede nell'area 824 Totale unità locali con sede in Italia 436 43 Totale unità locali con sede all'estero Totale localizzazioni e totale unità locali 33.321 5.457 La localizzazione delle unità locali relative a ditte con sede in provincia di Imperia Le imprese registrate in provincia di Imperia controllano circa 4mila unità locali, dislocate per l’85% nello stesso territorio provinciale (3.400 u.l.). La quota restante si colloca per il 6,4% in Liguria (255 u.l.), per il 6% nell’area nord-ovest (214 u.l.) ed il 2,4% nel territorio nazionale (95 u.l.). Sono soltanto 6 le unità locali dislocate all’estero da parte di imprese della nostra provincia. E’ sempre il commercio il settore a maggior diffusione per quanto riguarda le unità locali a prescindere dall’ubicazione della sede provinciale 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 9 Il tasso di sopravvivenza delle imprese Il tasso di sopravvivenza delle imprese è un indicatore che permette di rilevare la quota delle stesse che sopravvive dall’inizio di attività. Prendendo a base le ditte iscritte nell’anno 2009 il tasso di sopravvivenza è del 63,4% (tasso medio regionale e nazionale: 65%), mentre tenendo a base l’anno precedente (tasso di sopravvivenza ad un anno) le imprese che rimangono in attività sono il 77,5% del totale. Di particolare interesse il dato riferito alle società di capitale che, come indicato in precedenza, risultano in crescita rispetto alle altre tipologia aziendali pur denunciando un basso tasso di sopravvivenza a tre anni (57,8) inferiore, dunque, al tasso medio. La leggera crescita delle società di capitale e il loro il basso tasso di sopravvivenza può essere interpretato come un segnale di i turn over abbastanza accentuato. Tra i settori il tasso di sopravvivenza a tre anni migliore è quello dell’agricoltura (86,7%) che visto il calo costante del numero di aziende agricole, per le stesse considerazioni espresse per le società di capitale, denota un scarsissimo turn over. L’indicatore di sopravvivenza peggiore è quello del turismo che segna un tasso a tre anni del 59,9% ma che esprime, peraltro, un certo dinamismo sotto l’aspetto del turn over vista la crescita positiva del numero delle aziende del comparto L’imprenditoria femminile, giovanile e di origine estera La provincia di Imperia si caratterizza per una forte componente di imprese in rosa che incidono sul complesso imprenditoriale per il 25,7%. E’ una quota superiore a quella regionale (24,6%), a quella dell’area Nord-Ovest (22,0%) e nazionale (23,5%). Mentre le imprese giovanili (10%) rappresentano quote in linea con il panorama nazionale, risalta la quota delle imprese straniere (12,3%) contro una media dell’area N.O. del 9,2% e nazionale del 7,8%. Le imprese femminili1 registrate sono 7.165 e rappresentano oltre il 25% del totale delle imprese del territorio. I settori in cui è più marcata la presenza femminile sono il commercio (30%) e in agricoltura (35,6%). Nell’anno precedente raggiungevano le 7234 unità, pertanto la diminuzione è dell’ 1%. 1 Insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone di sesso femminile risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 10 Le imprese guidate in prevalenza da imprenditori under 352 sono in provincia 2.804 e rappresentano una quota pari al 10% del totale. A farla da padrone è il settore delle costruzioni con oltre mille imprese giovanili: in pratica ogni 10 aziende del settore edile ben quattro si possono classificare giovanili. E’ evidente che, nello analisi, gioca un ruolo fondamentale il fenomeno delle partite Iva che sostituiscono situazioni di lavoro dipendente. Nell’anno precedente raggiungevano le 2876 unità, pertanto la diminuzione registrata nell’anno 2012 è del 2,5%. Anche per l’imprenditoria straniera3 le considerazioni sono simili a quelle espresse per l’imprenditoria giovanili. Le Aziende facenti capo ad imprenditori di nazionalità straniera registrate sono 3.939 (14% del totale complessivo) e circa la metà opera nell’edilizia. Nell’anno precedente raggiungevano le 3.716 unità, pertanto la crescita annuale è del 6%. Le imprese straniere fanno soprattutto capo a cittadini extra-comunitari (73%). 2 Insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone di età inferiore ai 35 anni risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite 3 Insieme delle imprese in cui la partecipazione di persone non cittadine italiane risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 11 L’artigianato il valore aggiunto L’artigianato – che come è noto ha un rapporto trasversale con tutti i settori economici riveste un’importanza fondamentale nell’economia provinciale formando da solo un terzo del totale complessivo delle imprese imperiesi. Il valore aggiunto generato dalle imprese artigiane è di 782 milioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente dove il valore era superiore agli 800 milioni di euro La sua incidenza sul V.A. provinciale è pari al 15,4% (15,8% nell’anno 2011) ed è largamente superiore al dato regionale (11,6). il tasso di crescita Le imprese artigiane attive a fine 2012 erano 8.022 con una perdita di 102 aziende. Il tasso di crescita (differenza tra iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese) è pertanto negativo (-1,3%) dopo anni di positività. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Numero imprese artigiane per anno Pag. 12 Il commercio interno Un settore vitale che presenta segni di cedimento Il commercio rappresenta in termini di numerosità di imprese il settore più rilevante nel tessuto economico provinciale con una quota del 24%. Il settore ha perso a fine anno 62 aziende pari al’1,1% ma è decisamente negativo il trend degli ultimi cinque anni per quanto riguarda la consistenza degli esercizi al dettaglio in sede fissa. il trend: più commercio alimentare, in discesa il commercio ambulante La consistenza degli esercizi vede un trend positivo per quelli classificati nel settore merceologico alimentare (343 esercizi complessivi, in aumento dell’1,8%) mentre sono in deciso calo quelli non alimentari che perdono oltre 100 unità (-3,5%). Consistenza esercizi al dettaglio provincia di Imperia 3.647 3.646 3.622 3.576 3.560 Dopo anni di crescita registriamo la discesa del numero degli ambulanti che 2009 2010 2011 2012 2013 perdono quasi il 7%, Anno passando da circa 1000 a 925 unità. La forma più praticata è quella cosiddetta a posteggio fisso: 824 commercianti pari all’89% del complesso. Attività di commercio ambulante in provincia di Imperia Esercizi 2012 Esercizi 2011 Var +/- Var % Commercio ambulante (posteggio fisso) 824 883 -59 -6,7% Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati 101 110 -9 -8,2% Totale 925 993 -68 -6,8% 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 13 Il turismo La tenuta del numero degli alberghi A fine 2012 sono 790 le strutture ricettive locali per circa 32.000 posti letto. Gli alberghi sono 294 (il 43% degli hotel è concentrato nei comuni di Sanremo e Diano Marina), mentre gli esercizi complementari classificati passano da 488 a 496 (18.700 i posti letto). Analizzando le comunicazioni dell’Ufficio Turismo della Provincia emerge la tenuta dei “quattro stelle” (22 esercizi confermati) e dei “5 stelle lusso” (2 esercizi confermati). In generale cercando di fare una fotografia della situazione degli esercizi alberghieri “puri” dobbiamo rilevare come siano cresciuti nel complesso di una sola unità: dato che potrebbe essere considerato irrilevante ma occorre ricordare che in un decennio si sono persi circa 80 alberghi lieve crescita per l’offerta extra-alberghiera Gli esercizi extra-alberghieri sono, complessivamente, quasi cinquecento (496 per l’esattezza), in crescita rispetto all’anno precedente di 8 unità. Gli agriturismi sono aumentati di 10 unità (152 esercizi) che compensano la perdita di egual misura dei B&B di 10 unità (163 esercizi). Stabili invece le locande e le residenze turistiche (17 esercizi) che portano ad un’offerta alberghiera complessiva di 294 esercizi con 13.361 posti letto (questi ultimi in lieve diminuzione) I flussi sono positivi, ma solo grazie agli stranieri Nell’anno 2012 abbiamo assistito ad un aumento dei flussi turistici sulla scia di quanto già avvenuto nello scorso anno. Gli arrivi registrano un aumento medio che sfiora il 1,5%. Ma, scomponendo il dato macro, il tasso di variazione diventa negativo per gli italiani (-2,8%) largamente compensato, comunque, da quello riferito agli stranieri che segna un +7,8%. in diminuzione le giornate di presenza, nonostante gli stranieri Le presenze scendono a 3,11 milioni con un decremento del 1,8% sul precedente anno (3,17 milioni). Analizzando il dato macro per provenienza rileviamo un calo dei turisti italiani (-4,8%) che non riesce ad essere compensato dall’aumento della presenza degli stranieri (+3,4%). 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 14 La permanenza media dei turisti è di solo 4 giornate, in diminuzione rispetto all’anno precedente, con gli stranieri che purtroppo si fermano un po’ meno di tale media: 3,7 giorni. i comuni costieri: share e trend Il movimento turistico, ovviamente, interessa soprattutto i comuni costieri della riviera. Le quote relative ai comuni costieri sono pari all’86,9% degli arrivi e all’88,9 % delle giornate di presenza di tutto il movimento provinciale. Tali quote risultano stabili rispetto all’anno precedente. Analizzando il trend del movimento turistico della riviera, notiamo delle variazioni simili tra l’andamento degli arrivi e delle presenze della costa che per quanto riguarda il totale provinciale. Gli arrivi fanno registrare un trend lievemente positivo (+ 1,68% i comuni costieri, + 1,30 la provincia), mentre per quanto concerne le presenze si nota una flessione minore rispetto al dato complessivo (- 1,28% i comuni costieri, - 1,85% la provincia). ARRIVI Chi sale 1. Diano Marina Chi scende +4,0% 1. Ospedaletti -4,1% 2. S.Bartolomeo al m. +3,0% 2. Imperia -1.8% 3. Sanremo 3. Taggia-Arma -1,6% +2,0% PRESENZE Chi sale Chi scende 1. Ospedaletti +7,0% 1. Taggia-Arma -9,3% 2. Sanremo +1,6% 2. Diano Marina -3,2% 3. Ventimiglia +0,5% 3. S.Bartolomeo al m. -2,9% 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 15 la performance delle strutture ricettive dell’entroterra Nei comuni dell’entroterra gli arrivi registrati sono stati 99.664 (- 1,17% rispetto al 2011) mentre le giornate di presenza si sono fermate a 344.392 unità (-6,18%). Stabile la media delle giornate di presenza: 3,5 (3,6 nel 2011) mentre sono deludenti i dati del movimento turistico dell’entroterra poiché solo gli arrivi stranieri rimangono di segno positivo: • Italiani – Arrivi -2,88% su base annua – Presenze -3,11% • Stranieri – Arrivi +1,88% – Presenze -9,18% ““ ““ ““ Di rilievo lo share degli stranieri sul totale complessivo che è del 37% per quanto riguarda gli arrivi e addirittura del 49% in riferimento alle giornate di presenza. bene gli stranieri, ma da dove arrivano? I primi cinque paesi stranieri per presenze nella provincia di Imperia sono: La GERMANIA, che con 312.434 presenze è il primo paese. Registra un incremento rispetto all’anno precedente del 4% Il secondo paese è la SVIZZERA con 119.486 presenze, trend positivo +9,4% sul 2011 Al terzo posto la FRANCIA (seconda per arrivi) con 117.633 presenze e un trend positivo +6,6% Al quarto posto la RUSSIA con 93.500 presenze e con un trend che può essere considerato un vero e proprio exploit: + 22,4% Al quinto l’OLANDA con 90.780 presenze e con un trend negativo:-1,8%. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 16 La permanenza media degli stranieri Abbiamo più volte sottolineato quanto però si importante la permanenza media dei turisti in provincia: in questo caso la classifica si ribalta perché la media più alta è quella degli olandesi: 5,6 giornate di presenza media. Abbastanza in linea gli altri paesi presi in considerazione: tedeschi e russi si fermano mediamente per 4,6 giorni, gli svizzeri 4,1 giorni. Bassissima la permanenza dei cugini d’Oltralpe: soltanto due giorni di soggiorno medio da parte dei francesi. si concentra nelle province di Imperia e di Genova la maggior spesa dei viaggiatori stranieri in Liguria Secondo la Banca d’Italia (ex Ufficio Italiano dei Cambi) i visitatori stranieri premiano ancora, in termini di spesa, la provincia di Imperia che si colloca al primo posto rispetto alle province liguri, confermando il dato positivo dello scorso anno con un aumento dello 0,5 %. Spesa (milioni di euro) Quota regionale Quota nazionale Genova 443 33,1% 1.4% Imperia 488 36,4% 1,5% La Spezia 212 15,8% 0,7% Savona 196 14,6% 0,6% Liguria 1.339 - 4,2% 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 17 Il settore agricolo è il comparto floricolo che subisce maggiormente la crisi del settore Abbiamo già avuto modo di denunciare il declino del settore agricolo che si manifesta con la notevole perdita di aziende. Nel dettaglio delle consistenze per tipologia di coltivazione osserviamo il seguente trend dove risalta, in particolare, il calo delle aziende floricole del 9% nel biennio. Tipologia Coltivazioni Registrate Registrate Registrate 2012 2011 2010 Var su 2011 +/- Var su 2011 % Var su Var su 2010 2010 % +/- 2.775 2.893 3.050 -118 -4,1% -275 -9,0% Aziende vitivinicole 108 111 110 -3 -2,7% -2 -1,8% Aziende olivicole 979 991 1.005 -12 -1,2% -26 -2,6% Altre aziende agricole 849 862 895 -13 -1,5% -46 -5,1% Aziende floricole il peso del settore in termini di valore aggiunto Secondo l’ultima rilevazione dell’Istituto Tagliacarne si registra un calo del PIL di settore con un arretramento del comparto che, nella composizione provinciale completa, arriva a rappresentare il 4%, perdendo due punti in un quinquennio. Il valore aggiunto del comparto agricolo vale circa 200 milioni di euro: negli ultimi due anni tale valore si attestava sui 225 milioni di euro circa. olivicoltura: un’ottima annata La campagna olivicola 2011/2012 torna ad essere soddisfacente ed in linea con le annate migliori. Aumenti in percentuale in doppia cifra e, soprattutto un balzo che sfiora il 30% dell’olio prodotto. 2011 2010 2012 2011 Olive destinate all'oleificazione / q.li 95.000 80.000 18,8% Olio prodotto / q.li 19.000 14.793 28,4% Produzione di olive e di olio in provincia di Imperia 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Var % Pag. 18 produzione olearia: buone notizie sul fronte della certificazione di qualità Come la produzione generica anche quella certificata DOP fa segnare ottimi numeri: l’incremento registrato nella campagna 2011/2012 è notevole passando dai 4.360 q.li dell’annata precedente ai 6.000 q.li dell’ultima campagna. Secondo l’ufficio agricoltura della Camera di Commercio anche la campagna corrente fa registrare un ottimo quantitativo (5.500 q.li) sia pure in regresso rispetto all’ultima campagna. Incrementa anche il numero di aziende della filiera che hanno aderito alla DOP (+1,4%) che raggiunge le 1,135 unità. Negli ultimi anni si registra una costante incremento della superficie delle coltivazioni olivicole DOP (circa il 3% annuo) che ha portato la superficie dedicata a superare nel 2011 i 2mila ettari (totale di tutto il comparto olivicolo: circa 6,5mila ettari). la viticoltura Secondo l’Ufficio agricoltura della Regione Liguria il vino prodotto nella campagna 2011/2012 è stato di circa 20.000 hl, in calo rispetto alla precedente annata dove si erano raggiunti i 26.900 hl. Rimane però ancora alta la raccolta di vino destinata alla D.O. che raggiunge i 13.800 hl. Denominazione N° aziende Superficie ha Rossese Dolceacqua 170 85 Ormeasco 105 39 Vermentino 190 62 Pigato 122 47 40 7 Rossese Riviera Ligure di Ponente 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 19 la floricoltura La floricoltura è la grande malata del comparto agricolo: solo nel 2012 si è perso il 3% delle imprese registrate. Manteniamo la leadership nazionale, come si evince dalla tabella sottostante, ma la quota subisce un’erosione passando dal 13,1% al 12,8% ed appare lontanissimo il tempo in cui la nostra quota nazionale si aggirava sul 20% (primi anni 2000 quando le imprese registrate erano 4.500 c.a.) 2012 Provincia Imprese Registrate 2011 Quota Imprese Registrate Quota Var. % numero aziende Pos. anno prec. 1. IMPERIA 2.775 12,8% 2.862 13,1 -3,0% 1 2. NAPOLI 1.060 4,9% 1.079 5 -1,8% 2 3. BOLOGNA 631 2,9% 615 2,8 2,6% 5 4. PISTOIA 630 2,9% 636 2,9 -0,9% 3 5. SAVONA 610 2,8% 618 2,8 -1,3% 4 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 20 Il commercio internazionale positiva la bilancia dei pagamenti per la provincia di Imperia Buone notizie sul fronte del commercio estero per la provincia di Imperia che presenta un’ottima performance per quanto riguarda l’export: +7,6%. Il valore complessivo delle esportazioni che sfiora i 400 milioni di euro; nell’anno 2011 tale valore si fermava a 367 milioni di euro. Aumenta anche l’import (+1,9%) il cui valore ammonta a circa 211 milioni di euro. E’, pertanto, largamente positiva la bilancia dei pagamenti provinciale. I dati relativi alla nostra provincia risultano brillantemente positivi nel raffronto con le rispettive medie regionale, area nord-ovest e nazionale. IMPORTAZIONI Province e regioni 2012 provvisorio ESPORTAZIONI Var.11 definitivo / 12 provvisorio 2012 provvisorio Var.11 definitivo / 12 provvisorio Imperia 211.113.616 1,9 395.387.218 7,6 Savona 4.882.377.659 3,3 1.515.560.222 -1,1 Genova 4.910.255.848 -5,0 4.351.389.959 1,6 La Spezia 1.178.495.954 -20,8 715.920.193 36,5 LIGURIA 11.182.243.077 -3,5 6.978.257.592 4,1 Nord - Ovest 152.871.496.059 -7,8 155.340.772.359 3,5 ITALIA 378.759.439.770 -5,4 375.903.831.853 3,7 Commercio estero delle province italiane. Valore delle importazioni ed esportazioni e variazione percentuale 2011-2012 - Valori in euro. (Fonte: Istat) 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 21 Sono i prodotti alimentari e quelli agricoli a detenere la quota maggiore delle nostre importazioni Altro industria 6% Metalmecc. ed elettronica 19% Agricoltura 27% Chimica gomma plastica 11% Legno/carta 2% Sistema moda 4% Alimentare 31% Ripartizione delle principali esportazioni della provincia di Imperia Altro Industria 10% Metalmecc. ed elettronica 25% Agricoltura 32% Chimica/gom ma/plastica 4% Legno/carta 2% Sistema moda 1% 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Alimentare 26% Pag. 22 bilancia dei pagamenti attiva con Francia e Germania. In passivo quella con la Spagna. Prosegue nel 2012 la diminuzione delle nostre importazioni dalla Francia, primo mercato di riferimento per la nostra provincia, che perde nel 2012 il 23% mentre, per contro, il valore delle nostre esportazioni segna un aumento del 10%. E’ pertanto largamente in attivo la bilancia dei pagamenti con i Transalpini. Molto bene anche le esportazioni verso la Germania (2° paese di riferimento per l’export) che segna un +12,6%. La Spagna rappresenta il secondo mercato di riferimento per le nostre importazioni, mentre risulta soltanto al 9° posto nella classifica delle esportazioni. In passivo, quindi, la b.d.p. con gli Iberici. Spicca nell’anno in esame il balzo al 3° posto dell’Ecuador nella classifica delle importazioni con un valore complessivo di 21 milioni di euro (prodotti di colture agricole permanenti). Import-export: la classifica dei Paesi … IMPORT Posiz. 2012 PAESE EXPORT mln € Var % Posiz. 2011 Posiz. 2012 PAESE mln € Var % Posiz. 2011 130,1 +9,7 1 1 Francia 48,7 -22,7 1 1 Francia 2 Spagna 32,3 -22,8 2 2 Germania 59,0 +12,6 2 3 Ecuador 20,9 +391,0 9 3 Paesi Bassi 33,9 -12,6 3 4 Paesi Bassi 19,7 -12,8 3 4 Regno Unito 14,2 -3,6 5 5 Cina 16,0 +47,2 5 5 Svizzera 14,0 -12,0 4 6 Germania 13,4 +37,5 6 6 Stati Uniti 11,1 +3,1 7 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 23 …. e la classifica delle merci IMPORT Cl. 1 2 3 4 5 Merce Prodotti di colture permanenti Oli e grassi vegetali e animali Prodotti di colture non permanenti Carne lavorata e conservata Pesce, crostacei, molluschi EXPORT Valore mln. € Var. % Cl. 33,6 +503,7 1 27,3 -19,8 2 15,4 -6,1 3 13,6 +22,7 4 12,2 -5,3 5 6 Navi e imbarcazioni 6,8 -66,9 6 7 Altri prodotti alimentari 6,5 -6,6 7 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Merce Prodotti vegetali di bosco non legnosi Prodotti di colture permanenti Altri prodotti alimentari Macchine di impiego generale Oli e grassi vegetali e animali Bevande Carne lavorata e conservata Valore Var. % mln. € 59,2 -0,3 45,7 +0,5 37,4 +14,6 35,7 +9,6 17,2 -0,8 14,8 +7,3 14,5 -0,9 Pag. 24 L’economia del mare le filiere delle attività economiche del mare Imprese dell'economia del mare La Liguria ha un peso rilevante nell’ambito dell’economia del mare rappresentando il 9% del totale nazionale per numero di imprese registrate. Imperia 2.098 La Spezia 2.336 Secondo l’Unione delle Camere di Commercio le imprese registrate classificabili in ambito economia del mare in provincia di Imperia sono poco più di 2000, superate per numero dalle altre province liguri Savona 2.867 Genova 7.991 Tipologia Imprese provincia di Imperia della blue economy Filiera ittica Filiera cantieristica Attività sportive e ricreative Servizi di alloggio e ristorazione Movimento merci e altre attività Totale 231 225 325 1.092 225 2.098 Il valore aggiunto per le filiere della “blue economy” Anche sotto l’aspetto del valore aggiunto l’economia del mare riferite alla regione Liguria presenta dati di tutto rispetto. Il valore aggiunto ai prezzi base correnti regionale delle attività legate al mare è infatti di 4.687,3 milioni di euro, pari all’11,9% del totale nazionale. Ed anche questo indicatore ci vede preceduti dalle consorelle liguri. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 25 Economia del mare: valore aggiunto province liguri (milioni di euro) Genova 2.843,3 La Spezia 635,5 Savona 746,9 Imperia 461,6 Valore aggiunto attività economiche del mare in provincia di Imperia (mln di euro) Filiera ittica Filiera cantieristica 27,4 34,5 Attività sportive e ricreative 45,4 Servizi di alloggio e ristorazione Movimento merci e altre attività Totale 256,3 98,0 461,6 le imprese della filiera provinciale occupano l’ 11% della forza lavoro complessiva Sempre in tema di economia del mare, l’Unione delle Camere di Commercio ha stimato nel 12% circa la quota degli occupati a livello regionale da imputare alle imprese della filiera marittima. Per la provincia di Imperia, rispetto al totale complessivo della forza lavoro, la quota è dell’11% circa, inferiore di un punto rispetto al dato regionale 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 26 Economia del mare: n° occupati province liguri La Spezia 11.396 Genova 46.284 Imperia 9.391 Savona 14.843 Occupati attività economiche del mare in provincia di Imperia Filiera ittica 629 Filiera cantieristica 587 Attività sportive e ricreative 1.166 Servizi di alloggio e ristorazione 5.536 Movimento merci, passeggeri , ricerca e regolamentazione 1.473 Totale 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 9.391 Pag. 27 Il lavoro Il calo dell’occupazione Gli effetti negativi indotti dall’attuale crisi economica si sono riflessi inevitabilmente anche sulle dinamiche registrate dal mercato del lavoro .La rilevazione ISTAT delle Forze di Lavoro per l’anno 2012 non ci fornisce motivi di ottimismo. Il numero degli occupati scende a 87.300 unità circa 2.000 in meno rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione 15-64 anni diminuisce di 2 punti percentuali passando dal 63,2% del 2011 al 61,1% nel 2012. L’indice rimane al di sopra della media nazionale ( 56,8%), sostanzialmente in linea con il resto della Liguria (media 62%) Aumenta il tasso di disoccupazione locale, pari a 8,3%, era il 7,6% nel 2011, valore al di sotto della media nazionale (10,7%), ma superiore a quello ligure (8,1%). Il terziario si conferma settore fondamentale La maggior parte degli occupati della nostra provincia lavora nel terziario (65.600 unità) più del 75% dei lavoratori. Seguono, ben distanziate, le costruzioni che occupano circa 12% di lavoratori (10.400 unità), seguiti dall’agricoltura con 7.200 occupati (8,3%), e dall’industria che occupa 4.000 lavoratori (meno del 5%). I lavoratori full-time (oltre 30 ore settimanali) rappresentano quasi più del 78% degli occupati provinciali pari a 68.500 unità. Agricoltura 8% Industria 5% Costruzioni 12% Terziario 75% Occupati per settore economico in provincia di Imperia 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 28 L’importanza della componente straniera Dall’analisi dei dati riferiti alla composizione degli occupati per cittadinanza, si rileva che il peso della componente di lavoratori stranieri sul totale degli occupati in provincia di Imperia ( 11,4%), ha una maggior incidenza rispetto a quella della Liguria (10,8%) e della media nazionale (10,2%). In crescita il numero delle persone in cerca di lavoro Aumentano le persone in cerca di lavoro, che passano da una consistenza 7.400 unità nel 2011, a 7.900 nel 2012. In tale quadro preoccupa l’accostamento tra la riduzione del numero degli occupati ed un minor dinamismo nelle attività imprenditoriali che negli ultimi anni aveva rappresentato un canale per i giovani per entrare nel mondo del lavoro Si evidenzia un’elevata differenza di genere nella composizione dell’universo delle persone in cerca di occupazione: le donne rappresentano più dei 2/3 delle persone che cercano di accedere al mercato del lavoro. Cassa integrazione guadagni straordinaria ed in deroga in ascesa Le ore di Cassa Integrazione autorizzate dall’INPS nel 2012 rispecchiano il difficile momento in cui versa ancora la nostra economia con un aumento complessivo del 52,6% rispetto all’anno precedente. Dall’analisi delle varie gestioni di cassa integrazione emergono altri risultati poco incoraggianti: rispetto all’anno precedente il peso percentuale della “gestione straordinaria o in deroga” aumenta considerevolmente a svantaggio di quella ordinaria passando dal 46,7% al 76,1%, situazione in linea con il resto della Regione Liguria. Questo segnale non è positivo: la cassa integrazione utilizzata per scopi straordinari difficilmente potrà tradursi in riassunzioni dei lavoratori coinvolti nel provvedimento. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 29 I conti economici territoriali Come variano le quote di PIL provinciale nei settori economici Non essendo disponibili dati statistici ufficiali sul Prodotto Interno Lordo provinciale, i dati relativi al valore aggiunto vengono utilizzati quale proxy del PIL per l’analisi disaggregata territoriale. Fatta questa debita premessa, rileviamo che i settori subiscono variazioni anche significative. In primis si nota che i servizi, che detengono la quota maggiore di PIL provinciale, raggiungono uno share dell’81,6% con un trend in aumento (79,9% il dato precedente) . Trend positivo anche per le costruzioni con il 9,1% (prec. 8,7%) mentre perdono quote di PIL industria e agricoltura). Da sottolineare la netta superiorità delle quote di costruzioni e agricoltura rispetto alle altre province liguri e alla stessa media regionale (vd tabella). Ripartizione valore aggiunto a prezzi correnti per settore di attività economica Industria Province e regione Agricoltura Industria in senso Costruzioni stretto Totale Servizi Totale Industria Imperia 4,0% 5,3% 9,1% 14,5% Savona 2,0% 12,5% 7,8% 20,4% 77,7% 100,0% Genova 0,3% 13,1% 5,6% 18,7% 81,0% 100,0% La Spezia 1,3% 12,2% 6,3% 18,6% 80,2% 100,0% LIGURIA 1,2% 11,9% 6,5% 18,4% 80,4% 100,0% 81,6% 100,0% Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne Superati dalle altre province liguri nel valore aggiunto pro-capite 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 30 Dall’esame dei dati assoluti del valore aggiunto a prezzi correnti osserviamo che la nostra provincia si ferma a 5.089 milioni di euro, in arretramento rispetto al dato precedente dell’1,3%. Valore aggiunto pro-capite (euro) Posiz. nazionale Imperia 22.850,99 53 Savona 24.607,85 43 Genova 24.944,79 40 La Spezia 23.020,39 51 LIGURIA 24.330,52 10 NORD-OVEST 28.251,12 - ITALIA 23.238,80 - Province e aree Siamo il fanalino di coda nelle province liguri (al 53° posto nella graduatoria nazionale) anche nel dato pro-capite e, soprattutto, molto lontani dal dato relativo all’area nordovest e comunque sotto la media nazionale. I dati concernenti il Valore Aggiunto, che assumiamo come riferimento per indicare il PIL provinciale, ci sono forniti dall’Istituto Tagliacarne e dall’Unione delle Camere di Commercio con riferimento all’anno 2011. Dal raffronto in cifre assolute con l’anno precedente emerge, con estrema durezza ed in termini reali, la crisi che ha colpito il tessuto economico della nostra provincia le cifre della crisi in termini reali Valore aggiunto assoluto (mln di euro) Settore Anno 2010 Anno 2011 Var. % Agricoltura, silvicoltura e pesca 226,3 201,5 -11,0% Industria in senso stretto 361,7 271,2 -25,0% Costruzioni 446,0 465,0 4,2% Totale industria 807,8 736,2 -8,9% Servizi 4.121,0 4.151,1 0,7% TOTALE 5.155,0 5.088,7 -1,3% 25.535,7 22.850,9 -10,5% V.A. pro-capite (euro) 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 31 Il credito I depositi bancari Secondo la Banca d’Italia sono aumentati anche nel 2012 i depositi bancari che passano da 3.240 a 3.332 milioni di euro, con una variazione del 2,8%. E’ da sottolineare che il 90% dei depositi stessi è in quota alle famiglie che incrementano il valore del 5,2%. La riluttanza verso gli investimenti dovuta ai timori per la crisi del debito sovrano dell’eurozona (e non solo) è andata accentuandosi nel 2012. Depositi bancari (milioni di euro) Totale di cui famiglie anno 2012 anno 2011 Var. % 3.332,00 3.240,00 2,8% 3.010,00 2.862,00 Quota famiglie 2012 Quota famiglie 2011 90,3% 88,3% 5,2% Gli impieghi Invertono la tendenza degli ultimi anni i prestiti bancari (impieghi) il cui valore complessivo denuncia un arretramento del 2,3%. Da rilevare il forte aumento della quota in capo alle famiglie, come si evince dal report seguente. Impieghi bancari (milioni di euro) Totale di cui famiglie anno 2012 3.687,00 2.010,00 anno 2011 Var. % 3.744,00 -2,3% 2.059,00 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Quota famiglie 2012 Quota famiglie 2011 81,6% 54,6% -2,4% Pag. 32 Appare più rischioso il sistema creditizio della provincia di Imperia L’arretramento dei prestiti (impieghi) rispetto alla rilevazione dell’anno precedente è un chiaro segnale di stretta creditizia in atto e con la quale devono fare conto le imprese che intendono investire. L’atteggiamento restrittivo delle banche è conseguenza dell’aumento della rischiosità del sistema creditizio nella nostra provincia che trova riscontro nell’aumento del tasso di sofferenza. Rapporto sofferenze/impeghi Il rapporto sofferenze/impeghi ha raggiunto il 6% (era intorno al 4% nel 2010 ed al 5% nel 2011). Solo la provincia di La Spezia fa peggio di noi (7,2%) in Liguria dove il tasso medio è del 5,3%. Rimaniamo superiori al tasso di sofferenza dell’area nord-ovest (4,9%) ed in linea con quello nazionale. 7,19 6,05 5,32 4,72 5,26 5,97 4,95 Il sostegno al credito attraverso l’attività dei Consorzi di garanzia con l’impegno del sistema camerale ligure La Camera di Commercio è da sempre impegnata nel sostegno al credito attraverso iniziative dirette in sinergia con gli istituti bancari della provincia attraverso convenzioni per l’abbattimento dei tassi di interesse. Attraverso il sistema camerale ligure l’Ente partecipa al finanziamento dei Consorzi Fidi e di garanzia. La stretta creditizia e la diminuzione degli investimenti ha colpito l’operatività dei Consorzi. Sono stati finanziati nel 2012 da parte dei principali Consorzi della provincia quasi 20 milioni di euro fornendo garanzie per circa 9 milioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente del 20% circa. I settori più colpiti dalla flessione sono stati il commercio e l’artigianato mentre recupera, dopo il forte arretramento del 2011(-50%), il settore industriale che fa segnare un + 28%. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 33 I protesti e i fallimenti Aumenta il valore dei protesti in provincia di Imperia Dall’analisi dei dati contenuti nel registro informatico dei protesti , si può osservare che il numero dei protesti elevati nel corso dell’anno 2012 è tendenzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Una forte variazione si rileva invece sugli importi totali, 8 milioni di euro nel 2012 a fronte di 5,2 milioni nel 2011 per i quali si determina un aumento del 55% rispetto all’anno precedente. Nell’anno 2012, in provincia di Imperia, sono stati levati protesti per il mancato pagamento di cambiali tratte e pagherò cambiari per un valore complessivo 6,5 milioni di euro mentre gli assegni bancari sono stati protestati per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro Stabili le procedure fallimentari Nonostante il pessimismo sempre più diffuso che aleggia tra gli imprenditori della provincia, dovuto alle sempre maggiori difficoltà che derivano dalla crisi economica locale e nazionale, i fallimenti pronunciati dai Tribunali di Imperia e Sanremo nell’anno 2012 sono in lieve calo rispetto all’anno precedente: 23 fallimenti dichiarati contro i 25 del 2011. Come avvenuto per gli ultimi anni è sempre l’area di competenza del Tribunale di Sanremo a decretare il numero maggiore di fallimenti: ben 19 contro i 4 dell’area del Tribunale di Imperia Il settore del commercio continua a d essere il più colpito: 9 fallimenti riguardano questo settore, a seguire le imprese di costruzione ed impiantistica con 7 procedure. Sul fronte delle forme giuridiche i fallimenti in provincia di Imperia riguardano quasi esclusivamente le società (22 fallimenti), uno solo riguarda le imprese individuali. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 34 Il mercato immobiliare calo delle transazioni nel 2012 a livelli record Secondo i dati ufficiali nell’anno 2012 le transazioni normalizzate1 riferite al mercato immobiliare residenziale sono state in provincia di Imperia 2.509, con un indice di intensità2 del 1,27%, e registrando un calo record del 23% (nell’anno precedente il calo era contenuto al 5%). L’involuzione del mercato immobiliare è data dal predetto indice di intensità immobiliare che nell’anno 2007 era al 2,24 – in linea con il resto della Liguria – mentre nell’ultima rilevazione presenta un dato inferiore rispetto alla media regionale e con un calo del 43%. 1. Il numero di transazioni normalizzate (NTN) rappresenta la quantità di compravendite immobiliari avvenute in un determinato periodo temporale, ponderate secondo le quote di proprietà oggetto della transazione 2. L’indicatore dell’intensità di mercato (IMI) è dato dal rapporto tra NTN e stock delle unità immobiliari. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 35 La popolazione L’andamento demografico è stabile grazie agli immigrati. Il censimento ridimensiona le anagrafi comunali A fine anno 2012, i residenti in provincia erano pari a 214.290. Rispetto a inizio anno la popolazione è rimasta quasi invariata(+0,1%), in valori assoluti + 217 unità. La popolazione femminile rappresenta il 52% del totale. Si nota, in relazione ai dati ISTAT divulgati in precedenza (pre-censimento), una diminuzione dei residenti riconducibile all’assestamento delle anagrafi dei comuni a conclusione delle operazioni del censimento 2011. Rimane determinante, ai fini della crescita, il movimento migratorio (saldo +1.405 unità circa), anche se bisogna annotare una inversione negativa del trend (l’anno precedente il saldo migratorio era stato di + 1800 unità circa). I maggiori flussi arrivano dall’estero con 1676 unità iscritte a fronte di 771 cancellazioni. Continua ad essere negativo il saldo naturale (-1.188 unità). La quota degli stranieri residenti è del 9% Secondo i dati del censimento 2011, gli stranieri residenti sono circa 19.000 unità che incidono sulla popolazione totale quasi per il 9%. L’incidenza sulla popolazione totale è maggiore rispetto alle altre province liguri che si attestano intorno al 7%. Anche nella popolazione straniera le donne sono in maggior numero degli uomini (54%) Le principali comunità sono quella albanese, rumena, marocchina, turca e francese. 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 36 La dotazione infrastrutturale gli indici per categoria Aeroporti Reti energetico-ambientali Servizi a banda larga Strutture per le imprese Strutture culturali Strutture per l'istruzione Strutture sanitarie Indice infrastrutturale totale Indice infrastrutturale totale al netto dei porti Indice delle infrastrutture economiche 219,3 0,0 93,1 98,4 98,6 82,5 68,3 80,0 92,6 90,8 99,4 Savona 260,5 158,5 987,0 100,9 125,4 98,3 105,3 86,8 72,0 93,7 208,8 122,4 262,3 Genova 220,4 151,0 287,2 204,7 119,7 153,3 146,0 169,2 157,5 171,6 178,1 165,9 183,2 71,4 77,6 201,4 114,0 252,9 LIGURIA 226,9 143,5 514,3 121,1 119,9 124,8 126,8 125,3 110,8 125,0 173,8 136,0 196,8 NordOvest 135,3 116,1 107,4 113,9 108,7 Porti Rete stradale Imperia Ferrovie Province e regioni Considerato pari a 100 l’indice infrastrutturale medio nazionale, il nostro parametro risulta inferiore al dato totale, sia per quanto si riferisce al dato totale, sia in riferimento alle categorie, con eccezione per rete stradale e porti. 77,4 108,9 La Spezia 206,4 173,0 987,6 111,2 102,6 26,1 142,8 104,4 49,1 122,7 127,3 112,8 130,3 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 94,5 97,8 99,2 Pag. 37 Gli scenari previsionali Segnali di ripresa solo nel 2014-2015 Unioncamere e Prometeia, principale gruppo italiano di ricerca economica e finanziaria, hanno elaborato gli scenari di sviluppo delle economie italiane con proiezione al biennio 2014-2015. Si intravvedono segnali di ripresa solo a partire dal prossimo biennio, anche se l’occupazione è vista ancora in negativo. Variazioni medie annue di alcuni aggregati economici Anni 2011 - 2015 2011-2012 2013 2014-2015 Imperia -2,6 -2,1 0,7 Liguria -1,1 -1,3 1,1 Italia -0,7 -1,4 1,0 Valore aggiunto Spese per consumi delle famiglie Imperia 0,3 0,5 2,0 Liguria 0,7 0,5 2,0 Italia 0,8 0,1 2,1 Imperia -2,1 -1,5 -0,3 Liguria -1,3 -0,8 0,1 Italia -0,5 -1,0 0,2 Occupazione 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Pag. 38 Ufficio Studi e Statistica Az. Speciale Studi e Ricerche Via T. Schiva, 29 – 18100 IMPERIA Via T. Schiva, 29 – 18100 IMPERIA Tel. 0183 793.257/258/267 www.im.camcom.it [email protected] 11^ Giornata dell'Economia - Rapporto Imperia 2013 Tel. 0183 793.258/237 www.studieriercheimperia.it [email protected] Pag. 39