aperto il dibattito sull`economia

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Con le relazioni dei professori Massa e Caselli presentate al Consiglio provinciale del 29 ottobre
APERTO IL DIBATTITO
SULL’ECONOMIA
esigenze, via via più intense, di una rete di trasporti
che annulli o, perlomeno riduca le distanze e i tempi
di spostamento, seguendo una linea, perseguita negli
anni ’70 con la costruzione dell’Autostrada dei Fiori,
di aumento delle infrastrutture per rimettere la provincia al centro di un nodo europeo.
Per passare alla relazione già citata del professor
Caselli, dall’esame critico delle motivazioni che situano la Provincia nel punto medio della classifica italiana di vivibilità, l’individuazione dei punti deboli attribuiti dalla valutazione, consentono interventi mirati
alla riduzione del deficit. Caselli mette in evidenza tutta
una serie di azioni da intraprendere per innescare un
fenomeno positivo che riporti Imperia nelle zone alte
della classifica: sostanzialmente possiamo sintetizzare
che la via maestra risulta la convinta e condivisa valorizzazione delle ricche risorse che il territorio offre,
risorse ambientali, culturali e umane. Fin qui le relazioni.
Il prossimo numero della rivista dedicherà ampio spazio al dibattito.
La relazione della Professoressa Paola Massa, Preside della Facoltà di Economia presso l’Università di
Genova, ricostruisce lo sviluppo economico della provincia, a partire dall’unità d’Italia per arrivare agli anni
novanta del 20° secolo, tracciando un utile excursus
storico; identificando i fenomeni che hanno permesso o innescato le differenziazioni della produzione o
innovato i mercati, permette di applicare per similitudine meccanismi analoghi per ricreare situazioni ancora positive.
Per riassumere sinteticamente quanto analiticamente
e puntualmente esaminato, noi troviamo a metà ottocento una Provincia sostanzialmente agricola, che sta
sviluppando, proprio partendo dai settori del comparto alimentare, i primi nuclei di produzioni industriali.
Si affermano in questi decenni le industrie di trasformazione e commercializzazione dei prodotti oleari e,
pur in carenza di coltivazioni intensive, della pasta,
con i nomi che faranno la storia di Imperia: Agnesi,
Novaro, Berio.
La costruzione decisa con legge del 1860 della linea
ferroviaria Genova Ventimiglia, darà l’impulso necessario, in primis grazie all’immissione di lavoro e guadagno legati alla
costruzione, e poi, con l’entrata in funzione, con la rivoluzione del sistema trasporti, alla nascita di nuove attività, significativa tra tutte l’industria turistica.
Il turismo nasceva in quegli anni e diventerà per la Riviera ligure l’attività cardine
dell’economia che consentirà di transitare
la nostra provincia, anche scontando i
momenti difficili degli anni 1970-1980 con
la progressiva chiusura delle industrie “tradizionali”, cementifere, siderurgiche, di
raffinazione ecc, da un’economia di sussistenza ad un tenore di vita che, come si
evince dalla relazione del professor Lorenzo Caselli, Ordinario di Economia e
Gestione delle Aziende dell’Università di
Genova, vede Imperia attestarsi nella zona
media della graduatoria che misura la qualità della vita in Italia.
Se ne può pertanto ricavare una riflessione sulla necessità di un adeguamento alle
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