Prospettive di Mercato e Strumenti da utilizzare per la seconda metà

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Giugno 2012
Pubblicazione Economico Finanziaria
CONTENUTI
Presentazione
Numero dedicato a:
Prospettive di Mercato e
Strumenti per la seconda
metà del 2012
Prospettive di Mercato e
Strumenti da utilizzare
per la seconda metà del 2012
Speciale
- Raiffeisen Capital
Management : Analizzare
e diversificare il merito di
credito per ottenere rendimenti interessanti
2
Approfondimento
- Arca SGR: - La gestione
dinamica: il controllo della
volatilità del Portafoglio essenziale nel processo di investimento
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Sotto la lente
- Etica SGR : L’investimento socialmente responsabile, una scelta semplice che
spesso può dimostrarsi anche assai efficace
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Focus
- Diaman Sim: 2012- La fine
del mondo finanziario, ovvero il trionfo degli speculatori
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Marco Vicinanza
Vice Direttore Generale e Responsabile
Direzione Investimenti di Arca SGR
SPECIALE
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Raiffeisen Capital Management
Analizzare e diversificare il
merito di credito per ottenere
rendimenti interessanti
Gli indicatori evidenziano in modo chiaro i punti forti e
deboli dei singoli paesi
Alla luce della crisi finanziaria ed economica globale in atto che a breve potrebbe contemplare anche il rischio di
alcune “uscite” dalla moneta unica (es.
Grecia) siamo convinti non solo nei
prossimo mesi , ma per i prossimi anni diventa sempre piu´importante
non impiegare i propri risparmi presso un solo interlocutore, ma diversificare al fine di frazionare il rischio,
inoltre analizzare piu´profondamente il
merito di credito perfino degli stati consente di diminuire il rischio notevolmente e di ottenere rendimenti anche interessanti.
Gia´ all´inizio del 2012 abbiamo sentito quindi la necessità di effettuare una
sintesi strutturata dei dati fondamentali
macroeconomici di 36 paesi (24 sviluppati e 12 emergenti) utilizzando un processo che assegna un punteggio basato su una serie di indicatori.
Gli indicatori hanno il compito di evidenziare in modo chiaro i punti forti e
deboli dei singoli paesi e, dall’altro, permettere un confronto pertinente e semplice tra gli stessi.
Inoltre, i diversi indicatori vengono in
seguito combinati in un unico indicatore macroeconomico per singolo paese,
sulla cui base viene stilata una classifica degli stessi.
indicatori di indebitamento e fiscali.
In particolare, vengono utilizzati i seguenti indicatori:
- Il tasso di crescita del PIL (in %
p.a.)
- Il saldo di conto corrente (in % del
PIL)
- Il disavanzo di bilancio statale pubblico aggregato (in % del PIL)
- Il debito pubblico (in % del PIL)
- Il debito estero (in % del PIL)
- Le riserve valutarie (in % del PIL)
- L´Indice di corruzione (Corruption
Perception Index) della Transparency International: indice tra 1 (molto
corrotto) e 10 (poco corrotto)
- Il Potential Support Ratio: rapporto
della popolazione compresa tra 16 –
64 anni rispetto alla popolazione al
di sopra dei 64 anni.
Gli indicatori
Gli indicatori equipesati (12,5% ciascuno) producono un punteggio complessivo per ogni paese (indicatore macroeconomico complessivo).
Abbiamo selezionato 8 indicatori,
semplici da comprendere e disponibili annualmente per molti paesi, e
che, rivelano informazioni pertinenti
alla situazione economica fondamentale.
I migliori 8 paesi (indicatori dell´anno
2011) sono nell’ordine: Malesia, Norvegia, Svizzera, Tailandia, Corea, Indonesia, Russia e Svezia.
In considerazione della crisi economica, si presta particolare attenzione agli
Gli 8 paesi che hanno avuto invece un
miglioramento piu´significativo degli altri rispetto all´anno precedente sono:
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Norvegia, Russia, Polonia, Germania,
Indonesia, Slovacchia, Austria e Turchia.
In Malesia l’industria elettrotecnica ed
elettronica è il più importante settore
industriale. Un terzo della produzione
del settore manifatturiero proviene da
questo settore e il 40% del commercio
con l’estero è rappresentato da beni
dell’industria elettrotecnica ed elettronica.
La Norvegia è il decimo esportatore di
petrolio al mondo. Inoltre produce il
96% della sua energia elettrica da fonti
di energia rinnovabili. Di conseguenza,
meno del 4% (solo l’1% a gennaio
2012) proviene da fonti di energia fossile, la maggior parte viene prodotta da
centrali idroelettriche.
In Svizzera il bene d’esportazione più
importante della Svizzera è il caffè .
Ovviamente, ne è in gran parte responsabile il gruppo alimentare Nestlé con il
suo noto sistema di capsule. Ma, indipendentemente da ciò, la Svizzera ha
un’economia altamente competitiva
che ogni anno genera avanzi di conto
corrente mediamente elevati.
La Tailandia è il secondo produttore al
mondo di dischi fissi dopo la Cina. Il
25% dei dischi fissi a livello mondiale
viene prodotto in Tailandia.
La Corea del Sud è il principale costruttore navale del mondo. Infatti con
una quota di mercato del 37,5%, la Corea del Sud ha prodotto 137.596.000
tonnellate di stazza lorda nel 2011. La
miniera d’oro più grande del mondo si
trova in Indonesia. Nel 2010 la miniera
Grasberg ha estratto 2.025.000 once di
oro.
Dopo la Cina, la Russia è il secondo
investitore tra i Paesi Emergenti in termini di investimenti diretti esteri. A livello mondiale, la Russia occupa il 15° po-
sto con un volume pari a USD 261 mrd.
Secondo il World Economic Forum la
Svezia è una business location migliore degli USA. Nell’indagine 2011-2012
la Svezia si trova al terzo posto dopo la
Svizzera e Singapore: “La Svezia ha le
istituzioni pubbliche più trasparenti ed
efficienti al mondo, con un livello di corruzione molto basso.”
In Austria le imprese si collocano tra i
primi nella zona euro per quanto riguarda la registrazione di brevetti. Nel 2011,
su 1.000 abitanti sono stati registrati
0,28 brevetti, solo il Lussemburgo
(0,75), la Germania (0,41) e l’Olanda
(0,37) hanno fatto registrare cifre più
alte all’interno della zona euro.
La Germania ha un grado di apertura
particolarmente alto
per
un’economia
delle sue dimensioni. Infatti la percentuale delle esportazioni e importazioni
sul PIL (grado di
apertura) era di
95,2% nel 2011.
rante i periodi buoni non si riduce il debito pubblico.
La Slovacchia è uno dei paesi dell’UE
con la minore percentuale di spesa
pubblica. Una delle ragioni è che la percentuale di spesa pubblica è notevolmente inferiore ai livelli dei paesi ricchi
dell’UE. In Slovacchia le uscite ed entrate dello Stato ammontano rispettivamente a 36-38% e 33-34% del PIL; in
molti paesi dell’UE come la Germania e
l’Austria si registrano valori intorno al
45-50% del PIL.
La Turchia è l’economia più dinamica
dell’Europa degli ultimi due anni con
una crescita cumulativa del 18,3%. Dopo un ridimensionamento di quasi il 5%
nel 2009 a causa della crisi finanziaria
Per quanto riguarda
la crescita, la Polonia è stato il paese
dell’UE con il maggior successo negli
ultimi anni. E’ stato
sfruttato il basso livello del disavanzo
e del debito pubblico del periodo precrisi per sostenere
attivamente la congiuntura locale e ora
si stanno riducendo
di nuovo i livelli del
disavanzo e del
Donato Giannico
debito pubblico.
Country Head Italia Raiffeisen Capital Management
La Polonia ha fatto tutto giusto in termini di politica economica anticiclica, poiché spesso du-
ed economica globale, l’economia turca si è ripresa molto velocemente.
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Lo sviluppo ora non si basa solo sulla
domanda delle famiglie robusta, ma anche sulla crescita a due cifre degli investimenti.
Utilizzando i nostri criteri di assegnazione percentuale di ogni paese
gli 8 migliori mercati dal punto di vi-
sta fondamentale (con al massimo 4
mercati emergenti) con punteggio
più elevato vengono pesati nella
stessa misura per un totale pari al
75 % nel portafoglio.
Per il restante 25%, gli 8 paesi ( tra
cui nessun limite sui mercati emer-
genti) che hanno evidenziato i miglioramenti piu´consistenti per i dati fondamentali pesati allo stesso
modo.
Il risultato sarebbe il portafoglio del
Fondo Raiffeisen Obbligazionario
Fondamentale.
Utilizzando questo criterio nelle 2 tabelle si possono vedere i risultati teorici conseguiti negli ultimi 8 anni.
E´importante sottolineare come la performance del fondo, che è nato a fine 2010, e´stata nell´ultimo anno del 12,34%.
Inoltre mentre il rapporto medio Debito/Pil di un indice a capitalizzazione di mercato é 123% quello del Fondo Raiff. Obbl.
Fondamentale Globale é solo 40%. Un rapporto rischio/rendimento sicuramente eccellente.
APPROFONDIMENTO
ARCA SGR
La gestione dinamica: il controllo della volatilità del Portafoglio
essenziale nel processo di investimento
I mercati finanziari nella seconda parte dell’anno potrebbero
registrare un riallineamento delle quotazioni verso i valori fondamentali
L’anno 2012 in ambito finanziario si
è finora caratterizzato per dei forti e
veloci movimenti, ma la tematica di
fondo di questa prima metà dell’anno risulta essere ribassista. Alla luce di queste considerazioni quali temi ritenete possano essere da privilegiare per la seconda metà dell’anno e perché?
E’ del tutto evidente che l’andamento
dei mercati finanziari degli ultimi mesi è
stato fortemente influenzato da una significativa recrudescenza della crisi
nell’area euro. Solo se la reazione delle autorità europee dovesse essere efficace, i mercati finanziari nella seconda parte dell’anno potrebbero registrare un riallineamento delle quotazioni
verso i valori fondamentali: ciò implicherebbe un recupero dei listini azionari ed una compressione degli spread
per le obbligazioni corporate, dei Paesi Emergenti e della periferia dell’area
euro. I rendimenti nei paesi core potrebbero ristabilirsi su livelli più alti,
ma non troppo distanti dagli attuali.
Gli investitori sempre più dimostrano una forte attenzione verso il
controllo del rischio dei prodotti finanziari ed alla scelta di prodotti
che prevedano questa modalità al
proprio interno. Ritenete questa attenzione giustificata? Con quali
strumenti permettete agli investitori di soddisfarla?
In mercati caratterizzati da frequenti e
violenti shock, non sorprende che gli
investitori pongano una particolare attenzione al controllo del rischio.
Marco Vicinanza Vice Direttore
Generale
e Responsabile Direzione
Investimenti di ARCA SGR
La struttura di gestione di Arca SGR
ha da sempre messo il rischio al cen-
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tro del processo di costruzione del portafoglio. In altre parole, il controllo della
volatilità del portafoglio è per noi una
parte integrante ed essenziale del processo di investimento. Nella gamma di
offerta, peraltro, abbiamo una linea di
prodotti flessibili a controllo dinamico
del rischio, che utilizzano, con eccellenti risultati, una tecnologia di investimento proprietaria avanzata.
Arca SGR SPA è una delle maggiori
Società di Gestione del Risparmio in
Italia, ma allo stesso tempo si caratterizza per delle evidenti diversità
con altri soggetti del risparmio gestito. Può cortesemente spiegare la
peculiarità della vostra società e
quali obiettivi vi ponete quando
create un nuovo prodotto?
Arca SGR è una società che si caratterizza per una presenza molto ampia in
tutto il territorio nazionale. I nostri prodotti, infatti, vengono distribuiti da circa
120 enti collocatori con oltre 8.000
sportelli e ciò rende la nostra Rete collocatrice una tra le più grandi e capillari d’Italia.
Avendo la fortuna di poter contare su
una Rete così ampia, possiamo usufruire di un importante strumento di
monitoraggio.
L’obiettivo che cerchiamo di perseguire,
infatti, è di ascoltare attentamente le
esigenze dei risparmiatori che ci vengono riportate dalla nostra Rete collocatrice.
D’altra parte, la costante attività di monitoraggio dei mercati finanziari effettuata dalla nostra struttura di analisi e
gestione permette di individuare le opportunità di medio-lungo perido che i
mercati finanziari offrono.
La creazione di nuovi prodotti in Arca
nasce sempre dalla migliore sintesi tra
gli orientamenti dei risparmiatori e le
opportunità di mercato.
INVESTMENT WORLD MAGAZINE
Gli strumenti obbligazionari hanno
vissuto momenti di grande popolarità, ma quest’anno sembrano aver
perso parte del loro appeal. Cosa ci
può dire in merito ai fondi obbligazionari, sono ancora gli strumenti
giusti in questa fase di mercato?
Per anni si è spesso sostenuto che l’investimento diretto in titoli obbligazionari (tipicamente titoli di stato domestici e
titoli corporate con diffusione retail) fosse più conveniente rispetto all’investimento in fondi obbligazionari. Una simile tesi tradiva una scarsa attenzione alla dimensione rischio.
Gli eventi recenti (con riferimento soprattutto, ma non solo, alla crisi del debito sovrano) hanno mostrato quanto,
in fase di elevata volatilità, sia importante la diversificazione dei portafogli
obbligazionari. Inoltre, quando i merca-
ti si trovano in una fase di turbolenza,
una gestione attiva di qualità è in maggior misura capace di produrre valore
aggiunto per il risparmiatore.
La gestione dinamica dei vostri fondi a rischio controllato è in grado di
fornire agli investitori il giusto equilibrio tra rendimento e rischio? Se si
in che modo questo avviene?
La metodologia di gestione per questi
prodotti si basa su quattro capisaldi
fondamentali:
1) La diversificazione deve essere il
più ampia possibile, e deve ricomprendere non solo le due classi di asset tipicamente utilizzate nei prodotti bilanciati tradizionali (azioni ed obbligazioni governative dei paesi sviluppati), ma coinvolgere anche le obbligazioni societarie
e dei paesi emergenti, le commodities,
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le valute, etc.
2) Nel portafoglio strategico il bilanciamento tra le varie classi di asset deve
essere perseguito facendo riferimento
al contributo al rischio, e non al peso, di
ciascuna classe di asset;
3) La gestione dinamica dell’asset allocation deve garantire che, nel tempo, il
rischio complessivo del portafoglio rimanga sostanzialmente costante, il che
implica di modificare la struttura dell’investimento al variare delle condizioni
esterne di volatilità;
4) Seguendo una logica “global macro”, il portafoglio viene modificato non
solo ai fini del controllo del rischio, ma
anche in funzione delle opportunità di
ritorno offerte dai mercati.
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SOTTO LA LENTE
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Etica SGR
L’investimento socialmente
responsabile, una scelta semplice che spesso si dimostra assai
efficace
Uno dei temi che stiamo seguendo con grande attenzione è quello delle fonti energetiche
Le ultime statistiche della Bri (Banca
dei Regolamenti Internazionali), aggiornate a dicembre 2011, stimano che
l'intero mercato dei derivati ammonti
ormai a 647mila miliardi di dollari di valore nominale. Si tratta di un numero 14
volte più grande della capitalizzazione
di tutte le Borse del mondo. E nove volte più grande del Pil globale.
È vero che il reale rischio, cioè il valore
netto di queste operazioni, è inferiore a
quello nominale. Ma queste cifre restano enormi, troppo scollate dall'economia reale. E a cinque anni dall’inizio
della crisi (quattro dal fallimento di Lehman Brothers) vi è ancora una grandissima carenza di regole che limitino
l’uso sproporzionato della finanza speculativa.
miatori hanno maturato nei confronti di
un sistema finanziario poco trasparente. In Italia siamo ancora in ritardo rispetto alle medie europee: il nostro
Paese pesa solo il 3% sul totale del
continente. Ma siamo convinti che proprio per questo motivo ci siano ampi
margini di sviluppo. Basti pensare che
nonostante la difficile congiuntura economica e finanziaria che stiamo vivendo, nell’ultimo anno i clienti dei fondi di
Etica Sgr sono
cresciuti
dell’11,5%.
liardi di euro provenienti da questa tipologia di clienti, per la quale ha recentemente lanciato anche delle classi di
quote ad hoc.
L’investimento socialmente responsabile
Un aspetto importante da sottolineare
è che i fondi etici non sono fondi che
fanno beneficienza, ma sono prodotti di
risparmio gestito che investono i soldi
dei clienti con un approccio diverso dagli altri fondi comuni, ma con l’obiettivo
di perseguire rendimenti soddisfacenti.
Investire in modo socialmente responsabile significa ampliare il tradizionale
perimetro di analisi e valutazione di
stati ed imprese utilizzando criteri di
carattere sociale, etico ed ambientale
nei processi di selezione dei portafogli
finanziari.
A tal proposito, Etica Sgr ha dimostrato
negli ultimi anni che, investendo solo in
azioni e obbligazioni di imprese e Stati
E una soluzione importante può essere
rappresentata dai fondi di investimento
socialmente responsabili.
Ma un segnale
importante ci
arriva anche
dalla crescente
attenzione che
le
tematiche
ambientali, sociali e di governance incontrano presso i
grandi investitori istituzionali,
come le fondazioni bancarie o
i fondi pensione.
Il comparto dei fondi comuni etici sta vivendo un notevole boom a livello europeo, anche in seguito alla recente crisi
e alla crescente diffidenza che i rispar-
Etica Sgr ha attualmente sotto
consulenza
circa 7,5 mi- Alessandra Viscovi -Direttore Generale Etica SGR
È nostra opinione che il mercato finanziario italiano necessiti, invece,
di tornare a prodotti semplici, trasparenti ed efficaci: privi di costi occulti e di fini esclusivamente speculativi.
INVESTMENT WORLD MAGAZINE
che prendono sul serio il proprio impatto sociale e ambientale, si possono ottenere rendimenti in grado di competere con i migliori fondi italiani, ad indicare che scelte semplici spesso possono
dimostrarsi anche assai efficaci. A confermarlo ci sono importanti premi e riconoscimenti, assegnati ai nostri fondi
come i Lipper Fund Awards o come il
Premio Alto Rendimento del Sole 24
Ore vinto l’anno scorso dal nostro fondo azionario e recentemente, per il 2°
anno consecutivo, dal fondo Bilanciato.
L’offerta di Etica Sgr
I fondi promossi da Etica Sgr si caratterizzano perché i titoli presenti nei portafogli dei nostri fondi sono selezionati
tra gli emittenti che si distinguono per
l’attenzione alle conseguenze sociali e
ambientali dei loro comportamenti. In
pratica i nostri investimenti sono guidati da un’attenta analisi che prende in
considerazione criteri di ordine ambientale, sociale e di governance.
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vità dei fondi etici a dimostrazione del
fatto che l’investimento responsabile
non comporta sacrifici in termini di rendimento.
L’investimento consapevole
La Finanza Etica non si limita a investire in aziende e Stati virtuosi sul piano
dei comportamenti sociali e ambientali
ma è per sua natura una finanza partecipata, che cerca di creare un dialogo
Alcuni temi di investimento
L’attività di ricerca svolta sugli emittenti
sulla base di criteri di responsabilità sociale (analisi ESG - Environmental, Social and Governance) permette di definire un universo investibile delle aziende e degli Stati più meritevoli che viene poi passato al gestore Anima Sgr.
Quest’ultimo concretizza l’attività di
analisi andando infine ad acquistare i
titoli selezionati secondo motivi strettamente economici. La profonda sinergia
che lega queste due attività permette di
mantenere il focus dell’investimento su
un’ottica di medio-lungo periodo.
Uno dei temi che in questo momento
stiamo seguendo con grande attenzione è quello delle fonti energetiche.
Come è noto, dopo i tragici eventi di
Fukushima il Giappone ha deciso di
abbandonare il nucleare (settore su cui
i nostri fondi non hanno mai investito),
puntando in modo deciso sull’energia
“pulita” e in particolare su quella solare.
Per questo motivo il nostro gestore sta
seguendo con grande interesse quei titoli giapponesi che operano in questo
comparto e che possono avere grandi
opportunità di sviluppo, considerando
che il Paese del Sol Levante si trova a
dover riformulare gran parte del proprio
approvvigionamento energetico.
Questa analisi va ad integrare le classiche valutazioni di carattere economico
e finanziario che vengono svolte nel
momento delle scelte di acquisto e vendita dei titoli. Valutazioni di carattere finanziario che, nel nostro caso, vengono delegate a un’altra società, Anima
Sgr.
Un secondo aspetto che caratterizza la
nostra offerta è che i nostri prodotti sono estremamente semplici, trasparenti
ed economici.
Economici perché non abbiamo né
commissioni di ingresso, né di uscita,
né di performance.
Trasparenti perché sul nostro sito è
possibile consultare l’elenco completo
dei titoli in portafoglio nei nostri fondi:
peculiarità pressoché unica tra le sgr
italiane.
La gestione dei fondi è quindi una gestione attiva che si confronta direttamente con benchmark di mercato con
l’intenzione di dimostrare la competiti-
con i soggetti finanziati.
I nostri clienti ci chiedono di rendere
conto delle scelte di investimento che
facciamo e non solo dal punto di vista
economico.
Per questo motivo esercitiamo attivamente i diritti di voto collegati al possesso delle azioni dei nostri fondi: per
conto dei nostri 22.000 clienti interveniamo e votiamo nelle assemblee degli
azionisti delle società in cui i nostri prodotti investono. Lo facciamo con un approccio positivo, nell’intento, cioè, di
stimolare e aiutare l’impresa nell’adozione di una condotta sempre più responsabile.
Da una recente ricerca condotta dall’Università degli Studi di Bari Etica Sgr
risulta essere la terza società di gestione del risparmio europea (e la prima in
Italia) a svolgere e sviluppare attività di
azionariato attivo.
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FOCUS
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Diaman SIM
La fine del mondo finanziario,
ossia il trionfo degli speculatori
V di circolazione della moneta.
Oggi questa formula R=M*V è quasi
bloccata poiché la velocità di circolazione dei soldi è quasi nulla; ma dove sono
tutti questi soldi?
Come salvarsi nello scenario attuale: alcune semplici regole da
seguire
Sono bloccati (anche) sui titoli di stato
tedeschi, perché gli investitori istituzionali hanno paura di qualsiasi altro tipo di
investimento.
Una cosa è certa, questo 2012 rimarrà
nella storia della finanza, o come la fine
del mondo finanziario, ovvero il trionfo
degli speculatori.
Due sono gli scenari possibili, come
ho detto in apertura;
Sicuramente oggi siamo di fronte ad
un paradosso, la gran parte degli investitori istituzionali, sia Hedge
Fund che le grosse istituzioni, stanno concentrando i loro soldi nelle attività finanziarie che dovrebbero risultare meno rischiose in assoluto.
Parlo delle obbligazioni governative Tedesche, quasi le uniche rimaste con la
fatidica AAA delle società di Rating, e
del relativo Bund Future, arrivato, come
avevo previsto (più per scherzo e sfida
che per reale convinzione, in tutta franchezza) a superare i 145 Euro.
Vi chiederete perché ritengo che ci
troviamo di fronte ad un paradosso?
Non sono forse le obbligazioni dello
stato finanziariamente più sicuro d'
Europa? Non sono l'unico porto sicuro rimasto?
Il paradosso sta in questa analisi che
voglio condividere con voi: se crolla l'Euro e l'Europa unita, come alcuni prevedono (ma che io non condivido come
opzione possibile), credete veramente
che la Germania ne riesca ad uscire indenne?
Verrà inevitabilmente travolta anche lei,
e le sue obbligazioni varranno come tutte le altre, poco più di zero; se il mondo
finanziario riuscirà per la seconda volta
in pochi anni a non fallire, il Bund, inevitabilmente, verrà schiacciato con
le stesse armi con cui si è gonfiato.
Se la finanza, che tipicamente anticipa l'economia, riesce a ripartire
trascinando con se l'economia, il
motore ricomincerà a girare e la
naturale conseguenza sarà un periodo di super inflazione, causata
dall'immensa mole di denaro immessa nel sistema in questi anni
per tenere in vita un sistema finanziario bloccato.
Daniele Bernardi
Amministratore DelegatoDiaman SIM
Probabilmente molte persone che
leggeranno quest'articolo conoscono la legge di Ricardo che dice
che la ricchezza R è uguale alla
massa monetaria M per la velocità
- fallisce il progetto europeo, naufragano tutti gli stati membri (compresa la
Germania, non riuscirebbe a sopportare
il contraccolpo neppure lei) e quindi chi
ha messo i soldi sulle sue obbligazioni
AAA si trova con un pugno di mosche in
mano,
- oppure si trova una soluzione, che
non può essere diversa dal creare una
forte inflazione, vuoi perché si stampa
nuova moneta, vuoi perché è inevitabilmente una scelta politica.
Nessuno può togliermi dall'idea che il
nome in codice usato dai politici per parlare di super-inflazione sia "Eurobond".
Ovviamente i politici non possono andare ad un telegiornale e dichiarare che
stanno discutendo di inflazione, ma la
realtà è solo una, e io non vedo alternative ad un periodo di super inflazione,
che avrà conseguenze importanti, ma il
pregio di ridurre i rapporti debito/pil che
ormai è insostenibile per tutti.
Come salvarsi in uno scenario del
genere?
Posso dare alcune semplici regole
da seguire:
1) vendere tutte le obbligazioni con
tasso fisso e duration superiore all'anno, tutti i fondi obbligazionari,
INVESTMENT WORLD MAGAZINE
soprattutto quelli governativi ed investire
in fondi che abbiano la possibilità di andare short di duration, come il nostro
DIAMAN Sicav QUANT Bond, perchè
saranno gli unici fondi a non essere travolti, ma anzi a guadagnare da questo
scenario.
2) convertire dove possibile i debiti
da tasso variabile a tasso fisso, il beneficio lo si vedrà nei prossimi anni ma
sarà notevole (non estinguete i debiti se
li avete).
3) stare lontani da immobili e terreni
4) investire in equity e aziende reali,
se siete esperti investitori su titoli
azionari, non servono miei consigli,
ma se il vostro lavoro non è quello di
gestire il vostro patrimonio allora è
meglio che compriate fondi comuni,
possibilmente che abbiano metodologie
di gestione automatiche di entrata ed
uscita dai mercati finanziari, come il nostro DIAMAN Sicav Trend Follower, affinché possiate beneficiare dei rialzi in
caso di risoluzione dei problemi che attualmente stanno colpendo l'Europa, ma
contemporaneamente possiate essere
protetti da forti ribassi in caso i mercati
dovessero continuare ad andare male.
Questa metodologia ha ormai oltre 10
anni di storia reale alle spalle, dimostrando che utilizzare un approccio rigoroso e matematico ai mercati riesce a
migliorare i rendimenti, dimezzando
contemporaneamente i rischi.
In mercati azionari molto difficili, dal
2002 ad oggi, la differenza percentuale
di maggior guadagno su un ipotetico
benchmark 100% azionario (MSCI
World in Euro) è superiore al 50% al netto di tutti i costi e commissioni.
DIAMAN SIM, inoltre, ha sviluppato un
software il cui come è d4p che stima le
probabilità condizionate di andamento
futuro dei mercati, e seppure non è programmato per dare stime di probabilità a
sei mesi, bensì a tre anni, stima con ottime probabilità (a tre anni appunto) che
i mercati finanziari avranno un valore superiore a quello odierno, soprattutto per
il mercato azionario europeo.
Questo software ovviamente non è in
grado di garantire nessun risultato, però
permette di stimare con una precisione
molto maggiore rispetto alla statistica
12
tradizionale le probabilità di rendimento
dei mercati finanziari, condizionatamente al momento storico in cui vengono stimate, permettendo ai gestori e ai promotori finanziari, di superare i classici
problemi emotivi evidenziati della finanza comportamentale che portano molto
spesso a sbagliare non solo i clienti, ma
anche gli operatori professionali.
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