Country_Risk_Iran_2014 Fonte

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SCHEDA PAESE
A cura dell’Ufficio Studi di SACE
Capitale: Teheran
Popolazione (2012): 76,1 mln
PIL nominale PPP (2012): USD 584,9 mld
IRAN
SACE RISK INDEX 2013
Rischio di
mancato
pagamento da:
Controparte sovrana
100/100
Banca
100/100
Grande impresa
100/100
Pmi
100/100
Rischio
politico-normativo
Restrizioni sul trasferimento
100/100
dei capitali
Esproprio
71/100
Violazioni contrattuali
77/100
Rischio di
violenza politica
77/100
HIGHLIGHTS
Contesto politico. Il presidente Rouhani, sebbene eletto con il supporto dall’elettorato riformista, è membro dell’establishment iraniano con forti legami al leader supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei. La transizione non rappresenta quindi
una netta rottura con il precedente regime, ma offre l’opportunità di un graduale processo di riforme e affievolimento delle tensioni politiche ed economiche, interne ed esterne. Il paese fronteggia le richieste di maggior libertà politiche, sociali
ed economiche provenienti da ampia parte della popolazione, costituita al 70% da under-30. Dal punto di vista internazionale si registrano progressi nei negoziati con gli USA e i paesi occidentali sul programma nucleare.
Contesto economico. Le sanzioni approvate dall’ONU e quelle introdotte su base unilaterale (USA e UE) hanno contribuito ad aumentare significativamente il rischio economico e reso estremamente limitata la possibilità di operare nel paese. Le esportazioni di greggio sono crollate ai minimi storici da 10 anni, e la posizione fiscale ha subito un forte deterioramento (l’oil&gas costituisce circa l'80% dell’export e rappresenta circa il 60% delle entrate pubbliche). L’economia si
stima in calo per il secondo anno consecutivo e la valuta locale è crollata: la Banca Centrale ha introdotto un nuovo cambio ufficiale a luglio, pari a IRR/USD 25.000 (il precedente era IRR/USD 12.260). L’inflazione attesa nel 2013 è pari al
40,5%. Limitati progressi economici potranno seguire l’accordo ad interim raggiunto a novembre 2013 a livello internazionale.
Contesto finanziario. Si segnala il congelamento del sistema SWIFT per le transazioni con l’Iran e la presenza di sanzioni internazionali (sono in corso diversi contenziosi tra l’UE e banche iraniane).
Contesto operativo. Le sanzioni internazionali rendono difficile operare per gli investitori e influenzato gli scambi commerciali di Teheran anche con paesi non vincolati direttamente dalle sanzioni, come India e Cina. Nei settori chiave
dell’economia è rilevante la presenza dello Stato. Le infrastrutture, sebbene siano state ammodernate, non sono ancora a
livelli adeguati.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
Indicatori di rischio
Rating
OCSE
7
S&P’s
-
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2014
Index of Economic Freedom 2013
Corruption Perceptions Index 2013
Anno Fiscale*
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni ($ mld)
Importazioni ($ mld)
Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Moody’s
-
Fitch
-
Attuale
152° su 183
168° su 177
144° su 176
Precedente
152° su 183
171° su 183
133° su 176
Agricoltura
14,8%
2010/11 2011/12 2012/13 2013/14(s) 2014/15(p)
5,9
2,7
-5,6
-0,4
3,7
12,4
24,7
30,6
33,9
17,2
3,0
3,8
-1,6
-3,9
-3,6
112,8
-75,5
6,8
22,8
5,7
78,9
9,8
144,9
-77,8
11,9
17,3
3,5
95,5
11,9
98,0
-67,0
6,8
16,9
4,4
84,7
12,5
98,4
-69,9
6,2
15,9
4,5
81,5
11,5
10,6
-75,0
5,3
15,9
3,7
84,5
10,9
* L’anno fiscale termina a marzo
Fonte: IIF, dicembre 2013
COMPOSIZIONE DEL PIL (2012)
s: stime; p: previsioni
Servizi
48,9%
Industria non
manifatturiera
16,4%
Manifattura
20,0%
RAPPORTI CON L’ESTERO:
INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti. Le sanzioni hanno comportato un deterioramento delle partite correnti, passate da un surplus di
USD 59 miliardi nel 2011/12 ad un avanzo nel 2012/13 di circa USD 25 miliardi. Nel 2012 le esportazioni petrolifere iraniane sono scese al livello più basso dal 1986. Le sanzioni hanno comportato l’abbandono di nuovi progetti di investimento da
parte delle compagnie straniere e influenzato negativamente anche quelli già in corso (sia per timore dei rischi reputazionali,
sia per le difficoltà di accesso alle forniture necessarie alle attività di manutenzione). Nell’ambito oil&gas incide particolarmente la mancata possibilità di accesso (a causa delle sanzioni) alla tecnologia e all’expertise europeo, da cui l’Iran dipende
fortemente.
Settori di opportunità. Le sanzioni internazionali ostacolano l’operatività nel paese.
SALDO TRANSAZIONI CORRENTI
INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI
80
6
14
1,2
12
60
4,5
10
1
8
3
40
6
0,8
4
20
1,5
2
0
0
0
2010/11
2011/12
2012/13
Saldo transazioni correnti (mld USD)
2013/14(s)
0,6
2009
2014/15(p)
2010
2011
2012
IDE (in USD mld, asse sxt)
Saldo transazioni correnti/PIL (%, asse dx)
2013
2014
IDE (% PIL, asse dxt)
Commercio e presenza italiana. Nel 2012 l’Italia ha esportato merci in Iran per un valore pari a EUR 1,4 miliardi, in contrazione del 24,5% rispetto all’anno precedente. Settori di maggior rilevanza per l’export italiano sono la meccanica strumentale, il metallurgico e i prodotti chimici. Le importazioni sono invece sono state pari a circa EUR 2 miliardi, segnando
un calo del 58% rispetto al 2011. L’interscambio continua a diminuire nei primi nove mesi del 2013, con una riduzione
delle esportazioni del 27% e delle importazioni del 95% rispetto allo stesso periodo 2012. L’interscambio è ovviamente
influenzato dalle sanzioni internazionali: il crollo dell’import iraniano è diretta conseguenza del blocco al commercio di oil
(che costituiva oltre il 90% delle importazioni italiane dal paese mediorientale).
ESPORTAZIONI IN IRAN PER SETTORI (2012,%)
INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON IRAN (2002-2012), € milioni
6,0
altro
20,0%
5,3
5,0
3,0
2,2
3,9
2,9
2,2
2,3
2,0
app. elettrici
6,8%
4,2
3,9
4,0
4,7
1,8
1,9
2,1
2,0 2,0
2,1
2,2
1,9
1,4
0,8
1,0
meccanica
strumentale
53,1%
prod. chimici
7,0%
0,1
0,0
-1,0
-2,0
-3,0
-4,0
2004
metallurgia e
prod. in metallo
13,1%
2006
export
SACE IN IRAN
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano:
Rischio bancario:
Rischio privato:
Volturabilità polizza SACE
2005
2007
2008
2009
2010
2011
import
2012
set-13
saldi
CONTATTI
Caso per caso
Caso per caso
Caso per caso
No
Servizio clienti:
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Ufficio stampa: tel. + 39 06 6736888 - [email protected]
COUNTRY RISK UPDATES
Aprile 2014
Il FMI ha pubblicato il report relativo alle article IV consultations nel paese. La visita del Fondo è la prima dopo l’approvazione delle sanzioni del 2011. Le previsioni indicano un’economia in contrazione anche nel 2014 (-1,7%) a causa degli introiti petroliferi limitati e una crescita contenuta nel 2015 (+1.5%). L’outlook rimane dipendente dall’evoluzione dell’accordo P5+1: il contesto internazionale incerto e la lentezza nell’adozione delle riforme interne, infatti, aumentano il rischio di
uno scenario caratterizzato da persistente stagnazione economica e alta inflazione (già stimata quest’anno oltre il 35%).
Febbraio 2014
Il FMI ha annunciato gli esiti della sua visita nel paese, la prima dall’introduzione delle sanzioni del 2011. Secondo gli analisti del Fondo l’accordo provvisorio concluso con i P5+1 ha migliorato le prospettive economiche per il biennio 2014-2015,
con il PIL previsto in crescita dell’1-2% nel 2014-15, e ridotto le spinte inflazionistiche (la crescita dei prezzi è passata dal
45% a luglio 2013 al 30% di dicembre). Resta tuttavia necessario un consolidamento delle politiche fiscali alla luce del declino delle revenues dal petrolio, nonché l’adozione di una politica monetaria più restrittiva ed una riforma dei sussidi pubblici.
Gennaio 2014
L’accordo preliminare sul nucleare sottoscritto a novembre entrerà in vigore il prossimo 20 gennaio e sarà valido per 6 mesi.
L’attenuazione delle sanzioni consentirà all’Iran di accedere a circa USD 4,2 miliardi di fondi congelati, i primi 550 milioni
dei quali saranno versati già all’inizio di febbraio. Saranno inoltre allentate le sanzioni su prodotti petrolchimici, beni e servizi necessari al settore automotive, oro e metalli preziosi. Intanto, al senato USA crescono le adesioni alla proposta di ulteriori sanzioni: il disegno di legge conta ora 59 favorevoli sui 67 necessari per aggirare il probabile veto presidenziale. La
proposta prevede misure ancor più restrittive sull’export di petrolio iraniano nel caso in cui non si dovesse raggiungere un
accordo definitivo nei prossimi sei mesi.
Dicembre 2013
Secondo l’International Energy Agency (IEA) nel breve termine l’Iran non sarà in grado di aumentare la produzione di
petrolio anche in caso di attenuazione delle sanzioni. Un aumento significativo della produzione richiederebbe infatti
nuovi investimenti che produrrebbero effetti significativi solo nel medio periodo. Per favorire tali investimenti l’Iran intende incontrare le Compagnie petrolifere internazionali durante i primi mesi del 2014 e pianificare il loro ritorno all’operatività nel paese qualora le sanzioni dovessero essere rimosse o alleggerite. Attualmente l’Iran è il sesto produttore dell’OPEC, con un volume di 2,7 milioni di barili al giorno. Nel 2012 era il secondo, con una produzione di 3,5 milioni di barili al
giorno
Novembre 2013
È stato raggiunto un accordo preliminare sul programma nucleare tra i paesi P5+1 (USA, Russia, Cina, Francia, UK e
Germania) e l’Iran. L’intesa concede un limitato allentamento delle sanzioni imposte al paese sui settori metallurgico, automobilistico e petrolchimico. Di contro prevede il congelamento del piano nucleare iraniano e la limitazione della capacità di arricchimento dell’uranio. L’Iran potrà inoltre accedere a USD 4,2 miliardi di proventi dal petrolio bloccati in conti
correnti internazionali. È improbabile che nell’immediato l’accordo produca ampi effetti sulle quotazioni del petrolio,
stante il mantenimento delle restrizioni al commercio internazionale del greggio
Ottobre 2013
Nell’intento di attirare nuovi investimenti stranieri, l’Iran sta progettando nuove condizioni contrattuali per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi. Secondo quanto affermato dal Ministero per il petrolio l’attuale sistema, che non permette agli operatori stranieri di entrare nell’azionariato dei progetti iraniani, sarà eliminato. L’obiettivo è di attrarre nuovi
investimenti per USD 100 miliardi nei prossimi tre anni. Resta il problema delle sanzioni vigenti, che hanno comportato
un calo della produzione petrolifera fino ai 2,58 milioni di barili/giorno a settembre contro quella di 3,5 milioni a inizio
2011, prima delle sanzioni USA e UE.
Settembre 2013
Il Tribunale di Primo Grado dell’UE si è pronunciato in favore della rimozione delle sanzioni contro 8 compagnie iraniane. La sentenza, che può essere appellata, segue una decisione simile emessa a gennaio su alcune grandi banche iraniane.
A motivazione della decisione la Corte ha indicato l’incapacità dell’UE di fornire prove sufficienti sulla partecipazione al
programma nucleare iraniano delle compagnie in giudizio. Le sentenze del Tribunale non comportano l'immediata effettiva
cancellazione delle società iraniane dalla lista dei soggetti sanzionati.
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