Temi di Economia e Finanza (Working Papers) Diffusione della moneta di plastica e riflessi sull'economia sommersa: un'analisi empirica sulle famiglie italiane A cura di Daniele Di Giulio e Carlo Milani Aprile 2011 - Numero 3 - Sintesi Direzione Strategie e Mercati Finanziari Ufficio Analisi Economiche I TEMI DI ECONOMIA E FINANZA rappresentano note di ricerche a frequenza quadrimestrale redatte nell’ambito dei servizi di analisi economica e congiunturale dell’ “Ufficio Analisi Economiche” dell’ABI. Il presente numero è stato curato da: - Daniele Di Giulio (tel: +39 06.67.67.796; e-mail: [email protected]) - Carlo Milani (tel: +39 06.67.67.346; e-mail: [email protected]). Si ringraziano, per i commenti e i suggerimenti forniti, … e tutti i partecipanti al seminario interno organizzato dalla “Direzione Strategie e Mercati Finanziari” dell’ABI e tenutosi a Gennaio 2011. Il layout del documento è stato curata da Carola Achermann. Si ringrazia Agostino Di Fiore per la collaborazione nella predisposizione delle cartine geografiche. 2 Indice Sintesi ............................................................................................................................... 4 Sintesi (non tecnica) .......................................................................................................... 5 1. INTRODUZIONE .................................................................................................. 7 2. RASSEGNA DELLA LETTERATURA.................................................................. 8 2.1 La diffusione degli strumenti di pagamento elettronici .......................................... 8 2.2 Moneta elettronica, lotta al contante e riflessi sull’economia sommersa ................. 9 3. DATI...................................................................................................................... 10 3.1 Descrizione del database ..................................................................................... 10 3.2 La moneta di plastica tra le famiglie italiane: descrizione dei dati ......................... 10 4. ANALISI EMPIRICA ............................................................................................ 12 4.1 Modello............................................................................................................... 12 4.2 Risultati............................................................................................................... 13 4.3 Una stima dell’impatto del possesso della moneta di plastica sull’economia sommersa........................................................................................................... 16 5. CONCLUSIONI .................................................................................................... 18 Riferimenti bibliografici................................................................................................... 20 Grafici, Figure e Tabelle 3 Sintesi La diffusione della moneta di plastica ha mostrato un incremento significativo nell’ultimo quindicennio. In questo lavoro, tramite l’utilizzo di un modello Logit, troviamo che la probabilità di possesso e di utilizzo del bancomat e della carta di credito aumenta all’aumentare del grado di istruzione (misurato dal titolo di studio), si riduce con il crescere dell’età e aumenta al crescere del reddito disponibile e dei consumi di beni non durevoli. La diffusione della moneta di plastica risulta particolarmente legata alla macroarea geografica di residenza, ad evidenziare una possibile relazione con la diffusione dell’economia sommersa. Da una stima panel su base regionale abbiamo trovato che esiste effettivamente una relazione negativa tra diffusione delle carte e tasso di irregolarità sul lavoro: un incremento di 10 punti percentuali della quota di famiglie detentrici di carte di debito/credito potrebbe far emergere circa 10 miliardi di euro di economia illegale. Parole chiave: bancomat, carte di credito, economia sommersa, famiglie italiane Classificazione JEL: D1, D12, G21, O17 4 Sintesi (non tecnica) Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un crescente utilizzo di nuovi strumenti di pagamento: bancomat e carte di credito – ovvero la cosiddetta moneta di plastica o elettronica – stanno progressivamente prendo il posto del contante e degli altri strumenti più tradizionali. Le carte stanno sostituendo anche altri tradizionali strumenti di pagamento diversi dal contante (quali assegni, bonifici e RID). In Italia la diffusione delle carte come strumento di pagamento si è notevolmente intensificata negli ultimi 10-15 anni: nel nostro Paese la percentuale di pagamenti effettuata tramite carta (di debito o di credito) è passata da circa il 15% nel 1998 al 40% nel 2008; tuttavia nel nostro Paese il numero di operazioni pro-capite effettuate con carte di pagamento risulta ancora molto contenuto nel confronto internazionale. In questo lavoro si analizza il possesso e l’utilizzo della moneta di plastica presso le famiglie italiane nel corso dell’ultimo quindicennio (tra il 1993 e il 2008): nello specifico lo studio si concentra sulle determinanti socio-demografiche, culturali ed economiche che spiegano il maggiore o minore utilizzo delle carte di credito e di debito. Una particolare attenzione viene data, nella seconda parte dell’analisi, alla diversa diffusione della moneta di plastica tra macroaree geografiche, collegando questo fenomeno al tema dell’economia sommersa, di cui la cosiddetta “lotta al contante” rappresenta un importante e annoso tema di discussione per il policy maker. I dati analizzati mostrano che la percentuale di famiglie in possesso della carta di debito (credito) ha evidenziato un incremento tendenziale nel periodo di studio: è infatti passata dal 41,8% (13,2%) del 1993 al 63,6% (31,6%) del 2008. Tali percentuali si sono stabilizzate negli ultimi anni di rilevazione e hanno subito una lieve riduzione sia nel 2000 che nel 2008, gli anni di crisi e di maggior turbolenza per i mercati finanziari. Le stime effettuate sui diversi anni mostrano che, come atteso, la probabilità di possesso e di utilizzo del bancomat aumenta significativamente all’aumentare del grado di istruzione (misurato dal titolo di studio), si riduce con il crescere dell’età e aumenta al crescere del reddito disponibile e all’aumentare dei consumi di beni non durevoli. Con riguardo al possesso della carta di credito le determinanti sono molto simili a quelle che spingono ad avere un bancomat, anche se il ruolo di alcune di esse (in particolare quelle relative al reddito) sembra mostrare un effetto più accentuato. La carta di credito sembrerebbe dunque essere vista dalle famiglie come uno strumento più di elite rispetto al bancomat. Vi sono invece meno variabili che spiegano significativamente e in maniera stabile nel tempo il comportamento delle famiglie in termini di utilizzo della carta di credito. Uno degli aspetti più rilevanti che emergono dalle stime effettuate risulta essere quello territoriale: la macroarea geografica di appartenenze risulta infatti avere un peso molto rilevante nello spiegare la diffusione della moneta di plastica: le famiglie del Mezzogiorno e (in misura minore) del Centro mostrano infatti una probabilità di possesso e di utilizzo della carta di debito e una probabilità di possesso (e nel 2008 anche di utilizzo) della carta di credito significativamente minore rispetto a quelle del Nord Italia. 5 Una possibile spiegazione della rilevanza dell’area di residenza può essere legata alla diversa diffusione dell’economia sommersa. Le analisi effettuate in questo paper mostrano infatti una relazione negativa tra la diffusione della moneta di plastica e il tasso di economia sommersa: i risultati ottenuti ci indicano che un incremento di 10 punti percentuali della quota di famiglie detentrici di carte di debito/credito potrebbe ridurre il tasso di lavoro irregolare di circa mezzo punto percentuale. Nell’ipotesi migliore in cui le carte di debito/credito si diffondessero anche presso tutte quelle famiglie che al momento ne sono sprovviste, l’economia irregolare arriverebbe a perdere fino a due punti percentuali del suo bacino di utenza. L’effetto in termini di emersione del sommerso è stimabile tra i 10 e i 40 miliardi di euro (all’incirca tra 0,5 e 3 punti di Pil). 6