Attualità e politica del gioco 3 13 novembre 2015 Totoguida Scommesse n. 83 C’è gioco e gioco. Ma almeno è finito il gioco delle parti DIBATTITI M ondo dei giochi e società civile hanno finalmente avviato il dialogo abbandonando il muro contro muro che ha caratterizzato lo scontro negli ultimi anni, e alla fine «il primo che parlava aveva ragione, poi anche chi sosteneva la posizione opposta è risultato convincente, e quindi il terzo – dell’uno o dell’altro schieramento – non aveva mica torto, anzi andava al cuore del problema». Così si è espressa la padrona di casa, la deputata Paola Binetti (Ap), da sempre impegnata ad arginare gli effetti nocivi del gioco, e che è stata la prima ad apprezzare il confronto. L’occasione è stata la presentazione-convegno del libro del giornalista Giampiero Moncada “C’è Gioco e Gioco” che si è tenuta lunedì scorso alla Camera dei Deputati e che ha riunito, sia pure distribuendoli su due diverse tavole rotonde, don Armando Zappolini, coordinatore della campagna “Mettiamoci in Gioco”, Maurizio Fiasco, della Consulta Nazionale Antiusura, Matteo Iori, presidente del Conagga, Guglielmo Angelozzi, presidente Acadi, Massimiliano Pucci, vicepresidente Sistema Gioco Italia, Marco Riglietta, direttore del servizio dipendenze presso la Asl di Bergamo, Stefano Sbordoni, Segretario Generale Utis, e Maurizio Ughi, vicepresidente di Agisco. Lo scontro, secondo Pierpaolo Baretta – anch’egli intervenuto alla presentazione – è stato tanto acceso perché «è venuto meno il punto di equilibrio tra gioco come divertimento e come compulsività». Il sottosegretario all’Economia ha ammesso che anche i Governi che si sono succeduti in passato hanno le proprie responsabilità: «Negli ultimi 7-8 anni c’è scappata di mano la situazione: qualche risultato importante nella lotta all’illegalità lo abbiamo ottenuto, ma abbiamo determinato un eccesso di offerta». Il sottosegretario ha affrontato anche il fallimento del decreto delegato, naufragato a inizio estate proprio a causa del muro contro muro tra le due parti: «Il Parlamento ci ha dato l’incarico di riordinare la materia, ma in un contesto contraddittorio, nessuno di noi era pronto». Tuttavia ha anche annunciato l’intenzione di rispolverare quel testo in tempi brevissimi: «Il dibattito si può affrontare già nelle prossime settimane, di Gioel Rigido Il mondo dei giochi e la società civile provano a sotterrare l’ascia di guerra e avviano il dialogo per risolvere i conflitti sorti in questi anni. Il Governo intanto si appresta a ripresentare il decreto delegato, riconoscendo però un ruolo maggiore agli enti locali è pronto e non più rinviabile». I nodi da sciogliere sono sempre gli stessi: la pubblicità e la riduzione dell’offerta di gioco. Sotto il primo profilo, Baretta ha ribadito: «La mia posizione è chiara: la pubblicità va vietata». Possibilista anche Angelozzi: «Da parte nostra non c’è nessun problema: capiamo che potrebbe essere un aspetto positivo». Il presidente di Acadi, in realtà, ha sempre ammesso che per il settore L’onorevole Paola Binetti degli apparecchi da intrattenimento il divieto della pubblicità non comporterebbe grandi rinunce. Per altri segmenti, invece, il divieto potrebbe avere pesanti ripercussioni, come ha sottolineato Moncada: «In Gran Bretagna dall’anno scorso sono state introdotte le licenze per il gioco on line. Per impedire agli operatori illegali di raccogliere gioco, semplicemente si è impedito loro di fare pubblicità. La pubblicità insomma è il bollino di garanzia dello Stato». Del resto il nesso tra la pubblicità e l’aumento delle ludopatie non è scontato: «Secondo una ricerca condotta da un’università inglese la pubblicità ha chiari effetti sui volumi d’affari delle compagnie di gioco, ma nessuno sul numero di giocatori dipendenti». Per quanto riguarda l’offerta di gioco, lo stesso Pucci ha ammesso apertamente che «è andata fuori controllo. Addirittura il Governo nel 2011 ha deciso di consentire anche a parafarmacie e a tintorie di istallare slot». «Ma come? Abbiamo le macchinette nelle parafarmacie?», è scattata la Binetti. «Non possono vendere i medicinali di fascia C, ma possono istallare le macchinette?». Ma al di là delle scelte paradossali, il problema è quello di consentire o meno a Comuni e Regioni di intervenire per limitare l’offerta di gioco. E Zappolini ha chiesto carta bianca: «Lo Stato deve agevolare un percorso che tuteli prima di tutto la salute dei cittadini. Poi si può fare anche business». Anche per questo, «bisogna tutelare le autonomie locali di poter agire sul gioco». E lo stesso Baretta sembra aver cambiato idea sulla questione, avvicinandosi alle richieste degli enti locali: «Serve un accordo, poi la distribuzione delle sale da gioco sul territorio la decidono i vari Comuni». Non sono dello stesso avviso gli operatori dei giochi che hanno visto le norme locali come un tentativo di mettere al bando il gioco. «Dopo due anni di norme antislot in Lombardia, Liguria e nella provincia di Bolzano, i politici si vantano di aver ridotto fortemente il numero delle slot istallate», ha detto ancora Pucci. «Ma poi ammettono anche che il numero dei giocatori patologici è cresciuto del 42% a Milano, e di oltre il 100% a Genova e a Bolzano. Forse le norme antislot non sono lo strumento giusto». Di avviso del tutto opposto Marco Riglietta, secondo il quale la legge lombarda «ha consentito di adottare una serie di iniziative molto serie». Riglietta è partito dalla considerazione che il numero di giocatori patologici sia relativamente contenuto: «Nell’ultimo anno in provincia di Bergamo ne abbiamo avuti 300». A livello nazionale «le stime parlano al massimo del 2,2% di malati rispetto alla platea dei giocatori. Nei soggetti più deboli, come gli over 65, la per- centuale cresce al 3-3,5% secondo una ricerca che abbiamo condotto con il Cnr. Fortunatamente il 96% della popolazione gioca senza avere alcun problema». La Asl di Bergamo – anche grazie alla legge regionale lombarda – ha potuto attuare una serie di iniziative come appunto la ricerca condotta assieme al Cnr per monitorare la popolazione anziana («non ci sono dati a livello internazionale»), o il codice etico per gli esercenti, cui peraltro ha partecipato anche l’Ascob. Laddove il dialogo c’è stato, del resto, si sono raggiunti dei risultati: «Chi gestisce i giochi», ha sottolineato Iori, «opera per conto dello Stato e in maniera legale. È fondamentale quindi trovare dei punti comuni, dialogando e cercando delle strategie per ridurre i danni e migliorare la qualità di vita dei cittadini, partendo dall’attenzione per le fasce più deboli». Ma se gli obiettivi sono gli stessi, non sarà facile trovare una soluzione condivisa: «Il punto vero è trovare la quadra di tutti gli aspetti», ha concluso la Binetti. «Capire veramente perché c’è gioco e gioco, e come tutelare il diritto e il piacere di giocare tenendo sotto controllo il rischio che questo gioco mostri la sua patologia». n GIOCO DEL LOTTO Sulla gara del Lotto il Consiglio di Stato scrolla le spalle «I o vi ho avvisati, poi fate voi». Si risolve così lo scontro tra il Consiglio di Stato da un lato – chiamato, come per qualunque bando, a valutare preventivamente che la gara per la concessione del Lotto contenesse previsioni legittime e perseguisse gli interessi pubblici – e i Monopoli di Stato e il Ministero dell’Economia dall’altro. Il braccio di ferro era iniziato questa estate quando i giudici di Palazzo Spada, con un parere “interlocutorio”, avevano congelato la gara, chiedendo a Monopoli e Mef di modificare alcuni passaggi e – cosa che raramente accade – imponendo una seconda lettura. Le Amministrazioni in questi mesi hanno quindi rimesso mano al bando e in- viato la nuova stesura a Palazzo Spada che lunedì ha emesso il parere definitivo. I punti controversi erano due in particolare: i requisiti economici chiesti ai candidati (questi dovevano dimostrare di aver gestito una raccolta di almeno 500 milioni, e un fatturato di almeno 150, limiti che secondo i giudici avrebbero ristretto eccessivamente la platea di partecipanti) e le previsioni sulla localizzazione dei sistemi di gioco. Sul primo aspetto, Monopoli e Mef hanno corretto il tiro, abbattendo entrambe le soglie del 30%. Sul secondo, il bando prevede che l’aggiudicatario possa stabilire i sistemi che controllano le operazioni di gioco in uno qualunque degli Stati dello Spazio economico europeo, altrimenti – hanno argomentato Mef e Aams – si violerebbe il diritto comunitario. Il Consiglio di Stato invece vorrebbe i sistemi di gioco in Italia, per non «recare seri limiti all’esercizio della potestà fiscale dello Stato italiano». Su questo secondo aspetto non si è trovato un accordo, Aams e Mef infatti non hanno apportato alcuna modifica, e il Consiglio di Stato nel nuovo parere si è limitato a sottolineare che a suo avviso non c’è alcun rischio di infrangere il diritto comunitario. Tra le varie argomentazioni, ha infatti puntualizzato che «il principio della libertà di stabilimento andrebbe valutato alla luce della giurisprudenza comunitaria» considerando che «lo stesso principio appare ampiamente assicurato attraverso una procedura di affidamento cui già possono prendere parte società con sede legale in uno degli Stati dello Spazio economico europeo». E salomonicamente ha concluso che questi aspetti «si prestano a differenti impostazioni ermeneutiche che il Collegio reputa necessario segnalare per eventuali ulteriori valutazioni di competenza del Dicastero». Insomma, ha prospettato una strada alternativa, invitando Aams e Mef a effettuare le opportune considerazioni, ma non ha fermato nuovamente la gara. Lo stop di questi mesi ha comunque provocato alcuni mal di pancia: bisognerà capire se si potrà evitare la proroga dell’attuale concessione – scadrà Aams e Mef modificano alcune norme del bando, ma mantengono la linea sulle altre. I giudici non sono d’accordo, ma sbloccano la gara da 700 milioni a giugno 2016 – sicuramente invece si dovrà far fronte a un buco di bilancio per il 2015. La gara infatti porterà nelle casse dello Stato almeno 700 milioni, ma i primi 350 dovevano arrivare al momento dell’aggiudicazione, che secondo i progetti del Governo doveva avvenire già quest’anno. JR 4 Attualità e politica del gioco 13 novembre 2015 Totoguida Scommesse n. 83 Al via MiGS, convegno internazionale punto di riferimento per l’iGaming EVENTI di Giampiero Moncada A lla presenza di Hon José Herrera, sottosegretario alla concorrenza e allo sviluppo economico maltese, e di Joseph Cuschieri, direttore della Mga (Malta Gaming Authority), è stata ufficialmente presentata nella Mistral Suite and Terrace del Marina Hotel Corinthia Beach resort l’edizione 2015 del MiGS (Malta iGaming Seminar). La manifestazione si svolgerà al Corinthia Hotel, St. Julian’s, dal 16 al 19 novembre prossimi. Parlando a nome del MiGS, il direttore Jeffrey Buttigieg, che è anche direttore operativo di RE/MAX Malta, ha aperto l’incontro ringraziando i presenti per la partecipazione e per il supporto dato all’evento, la cui prima edizione si è svolta nel 2008 e che oggi è riconosciuto in tutto il mondo come un appuntamento irrinunciabile nel calendario di eventi del mondo iGaming. «Negli ultimi due anni», ha poi aggiunto, «il MiGS si è trasformato e ha conquistato un posto nella top ten degli eventi, secondo la valutazione di Calvinayre.com, uno dei principali portali on line di iGaming. Solo lo scorso anno abbiamo visto il frutto più significativo dei precedenti cinque anni, tant’è che al MiGS 2014 siamo riusciti a superare il numero di 450 partecipanti». Buttigieg ha detto che nonostante la concorrenza con altri eventi che si svolgono all’estero e nella stessa Malta, MiGS è riuscita a consolidare la sua posizione di leader nonostante le sfide che ha dovuto affrontare. Oltre alla Malta Gaming Authority per il supporto rinnovato di anno in anno, al pari degli altri sponsor, un ringraziamento è andato ai relatori e a chi ha lavorato senza sosta dietro le quinte, a partire da Ramona Mifsud della Bmit, Kris Baron del Capstone Group, Sue Schneider della Egaming Brokerage, così come gli altri che lavorano nella folta squadra. È stato annunciato che uno degli argomenti di maggior richiamo e in linea con il tema del convegno, “Passato, presente e futuro dell’iGaming”, MiGS ospiterà una tavola rotonda alla quale parteciperanno quattro straordinari pionieri dell’industria che hanno maturato un’esperienza di oltre 100 anni. L’evento passerà in rassegna anche alcuni argomenti, comprese le ultime direttive Ue, le nuove normative, i pagamenti, la promozione così come temi potenzialmente Hon José Herrera, sottosegretario alla concorrenza e allo sviluppo economico in sviluppo fra cui il mobile gaming, gli eSports e altri ancora. Nel 2015, MiGS introdurrà il concetto di “Conversazione in vetrina”, che indurrà i partecipanti ad avvicinarsi agli oratori, fare domande, diventare un moderatore, e apporterà quindi alla conferenza una nuova dimensione di interattività e di vivacità. Buttigieg ha confermato che i relatori saranno ciascuno un’autorità nel proprio campo e le opportunità di contatti e di relazioni, per le quali MiGS è ormai rinomata, continueranno a essere la caratteristica anche di questa edizione. Joseph Cuschieri si è detto onorato di annunciare questa manifestazione, che l’Authority ha sostenuto fin dai suoi esordi, e si è congratulato con gli organizzatori per il gran numero di persone presenti all’incontro. «MiGS non ha solo giocato un ruolo importante nella promozione dell’industria maltese del gaming nel corso degli anni, ma ha anche inserito il Paese nella mappa internazionale del gaming, come una sede alla quale essere presenti, un convegno sull’iGaming di massimo livello che attira i manager internazionali». Hon José Herrera si è rivolto alla stampa dicendo: «Sono onorato di poter parlare alla presentazione di un’iniziativa nata dall’imprenditoria privata. Il Malta iGaming Seminar è un evento immancabile e voglio ringraziare gli organizzatori per aver dato a Malta questo motivo di orgoglio». Per ulteriori informazioni su MiGS basta andare sul sito: www.maltaigamingseminar.com n SEMINARI ED EVENTI A Malta si parla di giochi tra passato, presente e futuro G razie al suo ruolo ormai consolidato di crocevia per l’industria del gambling, un convegno organizzato a Malta può contare sul contributo di una folta schiera di relatori esperti e di partecipanti di alto livello appartenenti a molti dei più importanti tra operatori e fornitori del settore. Sfruttando al massimo sia la località che l’audience, il MiGS, Malta iGaming Seminar, ogni anno volutamente fornisce una visione complessiva dell’industria, grazie a un programma di conferenze e di eventi di socializzazione che interessano e attraggono non solo un pubblico locale, ma anche internazionale. A condurre le varie sessioni sarà ancora Sue Schneider, considerata il maggiore esperto dell’industria, e partner dell’organizzazione di MiGS, la quale ha detto: «Il programma di quest’anno è stato costruito intorno alle discussioni che i leader dell’industria dell’iGaming devono avviare o proseguire per avere successo, senza dimenticare le precedenti lezioni già imparate. Siamo molto orgogliosi della schiera di relatori che siamo riusciti a confermare per realizzare questi confronti». Gli argomenti dei seminario includono le aree di sviluppo potenziale, come il mobile gaming e gli eSports, integrati da argomenti che osservano con un’ottica più analitica le sfide da affrontare e le opportunità che attirano consistenti investimenti nel settore. Una sessione nella quale le due tendenze si incontrano è intitolata “Sport e scommesse: lavorare come una squa- dra per salvaguardare la reciproca sopravvivenza”, che si baserà sulle più recenti notizie di matchfixing con l’intento di offrire concrete soluzioni per difendere l’integrità dello sport quando gli operatori di scommesse lavorano insieme ai funzionari di una federazione sportiva. Alla tavola rotonda dedicata a questo argomento parteciperanno anche il Comitato Olimpico Internazionale, la Polizia italiana/Interpol, la Maltese Football Association, la Malta Gaming Authority e l’ex giocatore, attuale commentatore dell’emittente tematica statunitense Espn, oltre ai relatori che stanno per confermare. “Un secolo di iGaming” è un’altra sessione che mette insieme l’esperienza del veterano con il pensiero rivolto al futuro, raccogliendo intorno a un tavolo alcuni dei personaggi dell’industria delle origini. Confrontando i rispettivi punti di vista dalle loro prime iniziative in ambito di iGaming fino agli attuali progetti industriali, questi vertici d’azienda discuteranno sui nuovi prodotti, le geografie, le metodiche gestionali e i consolidamenti che hanno attirato la loro attenzione. Con oltre 100 anni di esperienza nell’iGaming messi in pedana, è inevitabile che la discussione diventi animata e vivace quando punti di vista così diversi si incontrano. Altre sezioni del programma cercano di coinvolgere il pubblico sviluppando un approccio discorsivo che stimola la partecipazione dei relatori come del pubblico. Le sessioni di Fishbowl conversation su argo- Sue Schneider menti specialistici come gli eSports/Fantasy sports, i Pagamenti e la Promozione compongono un segmento specifico dell’industria e includono relatori ansiosi di tuffarsi nella Fishbowl del dibattito e dell’analisi. Gli stessi partecipanti possono assumere il ruolo di moderatori o di relatori facendo domande in ogni momento grazie alla dinamica a flusso continuo che ha funzionato con grande efficacia in manifestazioni analoghe. Le giurisdizioni emergenti, che stanno definendo o che sono in fase di avviamento di una regolamentazione nei loro rispettivi Paesi, sono messe a fuoco in una delle due sessioni IMGL Master Class nell’agenda della manifestazione. Sono state individuate e saranno rappresentate nella tavola rotonda Portogallo, Svezia, Repubblica Ceca e Romania. Un’altra IMGL Master Class molto importante per il successo dell’industria descriverà le nuove direttive in tema di antiriciclaggio e Iva. Le attività che riguardano tutti gli aspetti dell’iGaming dovranno rispettare queste nuove regole per continuare a essere conformi alle normative. Nella lotta delle aziende per accrescere le tante componenti in movimento dell’industria, Malta emerge come la sede ideale per MiGS e le imprese dell’iGaming grazie a un contesto fiscale efficiente e una reputazione di forza trainante nello sviluppo del quadro normativo. In una manifestazione dedicata al passato, il presente e il futuro dell’iGaming, la condizione di Malta come una delle prime giurisdizioni europee ad accogliere l’industria, continua ad attrarre società di massimo livello che qui aprono sedi operative impiegando lavoratori con esperienza e specifiche capacità grazie alla reputazione del Paese come un centro finanziario sviluppatissimo. Malta ha anche una grande va- rietà di siti storici e di grande bellezza per tante occasioni di socializzazione presenti nel programma della manifestazione, attentamente organizzate per aggiungere degli intervalli indispensabili e realizzare un’atmosfera che contribuisca alla caratteristica più apprezzata della manifestazione: parlare con le persone giuste. Cominciando con un torneo di poker freeroll al quale partecipano giocatori con vari livelli di esperienza, tutti provenienti dalle stesse aziende del settore, fino alla cena BIG Foundation in uno dei siti più suggestivi di Malta e attraverso la scenografica e rilassante Harbor Cruise. Non sono molte le manifestazioni che si preoccupano di creare l’ambiente necessario a questa finalità. La manifestazione è strutturata in modo da agevolare chi partecipa e vuole seguire i vari eventi. Il programma prevede un'unica sequenza di appuntamenti, a differenza di eventi che programmano sessioni multiple, un’organizzazione preferita dai manager di maggiore livello che non vogliono perdere niente di importante. Per ogni manifestazione, il segreto per durare a lungo, come il MiGS che è già arrivato al suo settimo anno, è di permettere ai partecipanti di avere un ritorno evidente del loro investimento. Con il programma più impegnativo, una schiera di relatori prestigiosi e le opportunità di parlare in contesti comodi ed esclusivi, l’investimento sembrerà irrilevante se messo a confronto con i vantaggi ottenuti. GPM