Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE TESI DI LAUREA IN TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA CREATIVITA' IN FUMO... PENSACI, QUANDO SCRIVI. LE CAMPAGNE ANTIFUMO: NUOVI LIMITI, VECCHIE FRONTIERE DELLA PUBBLICITA' PUBBLICA. RELATORE: CH.MO PROF. Casimiro Lieto CANDIDATO: Francesco Gaetano Caolo Matricola 35/100555 CORRELATRICE: CH.MA PROF. SSA Agata Piromallo Gambardella Anno Accademico 2003/2004 1 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. Quali sono i fini e qual è il quadro della Pubblicità Sociale in Italia? A partire dagli anni Settanta alla Pubblicità Sociale ha fatto ricorso l'istituto privato che nel nostro Paese si è quasi identificato con essa, Pubblicità Progresso. Ma, accanto a tale istituto, anche altri soggetti, fino a quegli anni quasi assenti dalla scena della comunicazione, cominciano ad intervenire in prima persona su questioni di interesse collettivo, talora drammatiche, per sensibilizzare, informare, testimoniare, per chiedere contributi a favore di una causa sociale. Intendo parlare della pubblica amministrazione dello Stato, ma anche di numerose organizzazioni no profit. Ciò che accomuna e caratterizza tutti i messaggi emessi da queste diverse fonti è precisamente il ricorso alle tecniche e agli artifici retorici messi a punto dalla pubblicità commerciale. Qui però l'interesse e l'attenzione vengono sollecitati non per vendere un prodotto, ma semmai per proporre un comportamento, stimolare un atteggiamento, promuovere un'idea o un valore, magari quello della solidarietà verso le categorie più svantaggiate o il rispetto per l'ambiente. Detto ciò, non va tuttavia dimenticato che la Pubblicità Sociale è comunque pubblicità e, quindi, non può sottrarsi a sua volta ai vincoli propri del genere comunicativo: la pubblicità fa appello al sentimento oltre che alla ragione e necessariamente semplifica la realtà che rappresenta. 2 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. Come si è sviluppata la campagna antifumo del Ministero della Salute? La Campagna per la dissuasione dal fumo prevedeva la focalizzazione su obiettivi comunicazionali e target specifici e definiti. Oltre la diminuzione generale del numero dei fumatori, gli obiettivi primari della Campagna hanno riguardato (stando al brief del Ministero della Salute): - il tentativo di prevenire l’avvicinamento dei giovanissimi al fumo; - ridurre il numero dei fumatori; - la tutela dei non fumatori tramite la sensibilizzazione degli smoker circa i possibili danni arrecati dalla loro pratica. I target sui quali si è incentrata la Campagna contro il fumo sono: - i giovanissimi (11-18 anni) che ancora non fumano o che hanno cominciato a fumare da poco; - le donne, con particolare riguardo alle ragazzine che, fumando, cercano di emanciparsi; - le madri o madri potenziali; - i fumatori attivi (in particolare nella fascia che va dai 40 ai 50 anni), per sensibilizzarli sui danni che provoca agli altri il fumo passivo e sul ruolo del fumatore nella società. E’ stato inoltre stabilito che la programmazione di ogni singolo Network dovesse prevedere modalità contestualizzate e targettizzate, a seconda delle caratteristiche che contraddistinguono le diverse reti. Questo tipo di impostazione risponde alla necessità di diversificazione che nasce dalla differente filosofia aziendale delle reti televisive coinvolte e dalla possibilità che tramite un multiforme spettro di proposte si riesca a raggiungere ed incuriosire il più vasto numero di spettatori possibile. Per 3 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. tale motivo la Rai si ha veicolato i suoi messaggi attraverso i cosiddetti “redazionali”, mentre Mediaset, televisione dall’animo decisamente più commerciale, si è concentrata sulla realizzazione di spot. Quali sono i limiti individuati nella campagna antifumo del Ministero della Salute? Anzitutto la memorabilità di alcuni punti cardine della Campagna è stata di livello decisamente basso; ci riferiamo, ad esempio, agli spot andati in onda sulle tre reti Mediaset. Ricorda se vi è stato qualche spot o qualche messaggio del conduttore di una trasmissione che l’ha indotta a riflettere sul tema del Fumo? Si No 14,3 85,7 Totale 100,0 Fonte: indagine Censis, 2003 Quel che è peggio, poi, è che il fine ultimo di tale Campagna ha avuto un effetto decisamente marginale: il numero dei fumatori, infatti, è calato in modo assolutamente esiguo e, peraltro, è difficile quantificare quanti di essi hanno smesso grazie alla strategia comunicativa del Ministero. 4 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. Conosce qualche persona che ha modificato il suo comportamento a seguito della Campagna per la Dissuasione dal Fumo? Si, ha ridotto il fumo Si, è diventata più intollerante con i fumatori Si, ha provato a smettere di fumare Si, ha smesso di fumare Si, ha aumentato il fumo Si, è diventata più tollerante con i fumatori 9,2 7,8 6,9 5,9 0,4 0,2 No, non ne conosco 71,3 Il totale non è uguale a 100 perchè erano possibili più risposte Fonte: indagine Censis, 2003 Quali i motivi di questo scarso successo della Campagna? E’ estremamente difficile trovare con certezza quali possono essere stati i limiti, ma tentiamo comunque di dare delle risposte in tal senso. Anzitutto salta agli occhi la problematica della scelta dei mezzi, o meglio, l’esclusione di un mezzo: la carta stampata. Ci sono mezzi, poi, come la radio, internet o il televideo che hanno avuto difficoltà a decollare o non sono decollati affatto, a tutto svantaggio della campagna A ragione si è deciso di puntare maggiormente sulla televisione, il mezzo capace di garantire una copertura senza eguali. Ma anche qui sono emerse delle problematiche. 5 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. Quali sono i limiti individuati nell’utilizzo del mezzo televisivo? Partiamo dalla Rai che, lo ricordiamo, si è affidata ai cosiddetti “redazionali”. Gli ostacoli sono da ritrovare in caratteristiche endogene allo stesso Network, e cioè alla capacità dei conduttori, e non nella natura dei redazionali. Un altro problema è derivato, invece, da una vera e propria censura attuata dal Ministero della Salute. Infine, sono emersi dei limiti legati allo scarso successo di una trasmissione. Esempio calzante è il programma televisivo condotto da Massimo Lopez “Di tutto di più” in prima serata su Rai Uno. Per quanto riguarda Mediaset, lo spot è probabilmente l’aspetto più controverso dell’intera Campagna-antifumo. Anzitutto il messaggio pubblicitario non sembra strutturato per colpire tutti i target di riferimento (come da brief del Ministero della Salute). Osservando lo spot, inoltre, non si comprendono affatto quali sono i rischi in cui incorre il fumatore. E, a dire il vero, anche i danni per i fumatori passivi (i bambini, nello specifico), sono lasciati solo all’immaginazione e a all’intuito. A quali conclusioni giunge la tesi? La Pubblicità Sociale (come del resto tutta la pubblicità) parla tramite molteplici linguaggi, ma in questo caso ho deciso di soffermarmi su due che rivestono, in tale ambito, un particolare rilievo: il fear arousing appeal e l’ironia. 6 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. Due linguaggi che, per inteso, non sono stati affatto adoperati nella Campagna antifumo del Ministero della Salute, nonostante il Brief citasse testualmente tale opportunità. Fear arousing e ironia riescono cioè a concretizzare quanto Aristotele affermava circa l’importanza di coinvolgere l’uditorio, anche e soprattutto emotivamente, poiché è quest’ultimo a decretare la fortuna o meno di un discorso a lui rivolto. In uno spot antifumo, nello specifico, il primo tono mi sembra il più adatto alla sua realizzazione. Partendo da tale assunto ho inteso ideare uno spot antifumo. Tale decisione vuole essere più una provocazione che una vera e propria alternativa. Esaminando la campagna antifumo messa in atto dal Ministero della Salute, in pratica, ho individuato i suoi punti di debolezza e, di conseguenza, ho immaginato uno spot che contenesse motivi e contenuti che risultassero innovativi e di interesse per il target di riferimento. Rivolgendomi al target dei giovani e dei giovanissimi, tagliato fuori dallo spot Mediaset, ho immaginato un messaggio pubblicitario dal taglio cinematografico, con musiche martellanti e sequenze di immagini incalzanti e dal forte impatto comunicativo. L’elemento di forte diversità da me proposto è quello di parlare dei rischi del fumo senza mai ricorrere all’immagine della sigaretta, per evitare il rischio di essere ridondante e di provocare nello spettatore una condizione di dissonanza. Per usare un gergo sportivo, si può dire che ho inteso colpire il target ai fianchi, interessandolo con immagini di forte impatto senza, però, provocare un immediato rigetto con immagini che lo facessero immedesimare da subito nella figura “negativa” del fumatore. Segue lo storyboard dello spot: 7 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. 1 2 3 4 5 6 8 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. 7 8 9 10 11 12 Bianco e Nero, Musica di sottofondo “Battle without humor or humanity” di Tomoyasu Hotei, tratta da “Kill Bill vol. 1 Original Soundtrack”. 1. (P.M.)- Un losco figuro, con una grossa pistola in pugno, si guarda circospetto in un ambiente degradato, tipico della periferia metropolitana. 9 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. 2. (P.M.)- L’uomo inizia a sparare. Il suo braccio con pistola in pugno in P.P. di quinta; una giovane donna viene colpita in petto e cade in terra. L’espressione del suo volto è di terrore. 3. Compare una scritta in sovrimpressione (in bianco su fondo nero): “E’ MALVAGIO.” Dopo un secondo la scritta si completa con le parole: “E SI VEDE.” 4. (C.L.)- L’uomo si allontana con la pistola fumante dando le spalle alla M.d.P. In P.P. il braccio della donna ormai morta. 5. Compare una scritta (in bianco su fondo nero): “MA NON E’ NIENTE IN CONFRONTO A ME.” 6. (P.M.)- L’uomo, di profilo, fa nuovamente fuoco con la sua arma. 7. Compare una scritta (in bianco su fondo nero): “IO NE AMMAZZO 40.000 L’ANNO.” Dopo un secondo la scritta si completa con le parole: “SENZA FARMI NEMMENO SENTIRE.” 8. (P.M.)- Due uomini, uno anziano, l’altro più giovane, rivolti verso M.d.P., vengono colpiti e cadono in terra. 9. Compare una scritta (in bianco su fondo nero): “LI LASCIO MORIRE TRA ATROCI SOFFERENZE.” Colore, Musica di sottofondo “Monside” di Quincy Jones, tratta da “Kill Bill vol. 1 Original Soundtrack”. 10. Vengono proiettate tre foto in rapida sequenza (un secondo l’una) di uomini malati, sul letto di un ospedale inquadrati in C.L. 11. Compare una scritta (in bianco su fondo nero): “SONO IL FUMO.” 10 Creatività in fumo... Pensaci, quando scrivi. 12. Compare lo slogan finale (in bianco su fondo nero): “SMOKING KILLS.” Dopo un secondo la scritta si completa con le parole: “KILL SMOKING.” Legenda: P.M.: Piano Medio P.P.: Primo Piano M.d.P.: Macchina da Presa 11