Mercati
Venerdì 21 Marzo 2014
17
DOPO ANNI DI CALO, A GENNAIO I BROADCASTER CRESCONO E FANNO MEGLIO DEL WEB
Sorpresa spot, la tv batte internet
Il mercato italiano continua comunque a perdere terreno anche se il calo è sempre più contenuto
Mediaset, che sfiora il 40% della raccolta totale, e Rai salgono dell’1%, Sky del 2% e La7 del 3%
di Andrea Montanari
P
er la pubblicità, anche
il 2014 è iniziato con il
segno meno, come dimostrano i dati relativi
al mese di gennaio comunicati da Nielsen. Il primo mese dell’anno, infatti, ha visto
investimenti complessivi in
advertising per 440,4 milioni,
in flessione del 2,8% rispetto
al mese di dicembre 2013 che
aveva registrato un calo del 4%
su base annua. Il dato emblematico, però, è quello relativo alla spese sostenute dalle
aziende per fare pubblicità online: il canale internet, infatti,
ha raccolto solo 28,9 milioni,
facendo segnare un calo del
4,1% rispetto all’anno precedente. Un dato superiore alla
perdita del mercato complessivo, in peggioramento rispetto
al saldo del 2013 (-2%), e soprattutto in netta controtendenza rispetto al recente passato
visto che nel 2012 la variazione
positiva della pubblicità sulla
Rete ammontava al 6% rispetto al 2011, e che l’anno scorso
con un mercato ancora in calo
a doppia cifra l’online fletteva
solo del 2% mentre la tv, per
esempio, perdeva il 10%.
LA7 E SKY BATTONO RAI E MEDIASET
Dati in milioni
Raccolta Variaz. %
su Gen 13
Sky Go supera 2 milioni di clienti
Quota %
tv
Quota %
mercato
di Francesco Colamartino
ky Go si conferma uno dei servizi più scelti dal pubblico Sky,
S
con oltre 2 milioni di clienti. La rilevazione dei dati di febbraio
mostra che 1,1 milioni di clienti hanno usato Sky Go e che oltre
◆ Mediaset
172
1%
21,78%
39,16%
◆ Rai
60
1%
62,61%
13,62%
◆ Sky Italia
24
1,90%
8,71%
5,44%
◆ La7
12,4
2,90%
4,51%
2,82%
◆ TOTALE TV
275,4
1,60%
◆ TOTALE MERCATO
440,4
-2,80%
370 mila lo hanno fatto durante una domenica di campionato di
serie A, con picchi di 500 mila accessi. Gli ascolti sono alti anche
durante la settimana: il successo di MasterChef e l’Europa League, infatti, spingono due giovedì nella top ten mensile, con oltre
100 mila accessi. Significativi anche i minuti di visione: oltre
367 milioni durante il mese, di cui 30 milioni in occasione delle
Olimpiadi invernali di Sochi. Per quanto riguarda le modalità
di visione, il 50% circa degli accessi a Sky Go avviene su pc e
mac. Al secondo posto i tablet con il 43% del totale e il restante
7% per gli smartphone. (riproduzione riservata)
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Da Nielsen, però, sottolineano
che questo dato «si confronta
con un mese di gennaio che nel
2013 aveva fatto registrare la
miglior performance di crescita su base annua, +10%».
Detto questo e in attesa di riscontri futuri, il dato resta forte. Anche perché sulla galassia
web da tempo ci si interroga,
sulla reale portata dei fenomeni Google (circa 800 milioni
di raccolta, non compresi nei
dati Nielsen) e Facebook (per
la quale si stimano 80-110 milioni), che hanno un peso sempre più rilevante nel settore e
Veronafiere acquista ArtVerona
F
iera di Verona entra ufficialmente nel settore dell’arte contemporanea e porta nel suo portafoglio diretto ArtVerona/
Art Project Fair, fiera d’arte moderna e contemporanea con
un occhio teso alla ricerca e alla progettualità, che quest’anno si terrà da giovedì 9 a lunedì 13 ottobre 2014. «Abbiamo
deciso di investire in ArtVerona in quanto la manifestazione
punta su due assi strategici: l’arte, bene d’investimento che
si è rivelato stabile nonostante i tempi ed elemento di forte
attrazione turistica, come confermano i dati su Verona, patrimonio dell’Unesco, tra le quattro città più visitate in Italia,
e le istanze del contemporaneo, convinti che non ci possa
essere progresso e innovazione senza uno sguardo attento e
aggiornato al presente e a chi se ne fa portavoce», ha dichiarato Ettore Riello, presidente di Veronafiere. Il dg Giovanni
Mantovani ha precisato che l’ente crede «nell’approccio teso
alla sperimentazione di ArtVerona/Art Project Fair che in
questi anni ha saputo catturare l’interesse di pubblico e critica
grazie a progetti innovativi».
Digital Magics entra nel crowdfunding
di Francesco Colamartino
igital Magics, incubatore di startup quotato sul segmento
D
Aim di Borsa, ha comprato il 17,5% di DeRev, piattaforma italiana di crowdfunding. Da ieri sulla piattaforma anche
le pubbliche amministrazioni possono lanciare campagne di
raccolta fondi per finanziare progetti e opere di pubblico interesse. DeRev ha promosso la campagna di crowdfunding che
ha avuto maggior successo in Italia, quella per la ricostruzione
della Città della Scienza di Napoli distrutta da un incendio
doloso. Per l’occasione sono stati infatti raccolti 1 milione e
73 mila euro da 2 mila finanziatori. Nel 2012 DeRev aveva
già ricevuto un primo investimento di 1,25 milioni dal fondo
Vertis Venture (Vertis Sgr) e Withfounders (società italiana di
investimento). Nel 2012 la crescita del crowdfunding in Europa (soprattutto quella occidentale) si è attestata al 65%, con un
risultato di 945 milioni di dollari. (riproduzione riservata)
sul mercato italiano. Per quel
che riguarda gli altri mezzi,
la tv si mostra in buono stato
di forma con 275,4 milioni di
investimenti (+1,6%), che rappresentano il 62,5% della spesa totale. Del resto è un dato
di fatto che in anni di crisi le
aziende per tentare il rilancio
sul fronte dei consumi si affidino al mezzo che ha la più
alta penetrazione di mercato,
il piccolo schermo appunto,
che complessivamente raduna
oltre 22 milioni di spettatori.
In netta controtendenza la radio, che balza del 5,6% a 23,4
milioni. In calo, e sempre a
doppia cifra seppure in lieve
miglioramento, la carta stampata. I quotidiani hanno raccolto pubblicità per 52,6 milioni
(-15,1%) e i periodici per 19,7
milioni (-11,8%). «Il primo
mese dell’anno non si è aperto
sotto i migliori auspici, considerando anche i 130 milioni
in meno rispetto alla raccolta
di dicembre», ha commentato
Alberto Dal Sasso, manager di
Nielsen. «Ma i segnali positivi non mancano dal momento
che storicamente gennaio non è
indicativo della tendenza. Con-
Strauss Kahn lancia
hedge fund da 2 mld $
di Francesco Colamartino
ominique Strauss Kahn, ex presiD
dente del Fondo Monetario Internazionale e ora chairman di Lsk &
Partners (società di investimenti con
sede a Lussemburgo), punta a raccogliere 2 miliardi di dollari per lanciare
un nuovo hedge fund, tenendo anche
conto del fatto che gli investitori globali stanno mantenendo una strategia
Dominique
di investimento ad alta crescita. In
Strauss Kahn
questi giorni l’ex ministro francese è
impegnato in un viaggio in Cina per
cercare di intercettare l’interesse degli investitori per il nuovo
progetto. Il Dragone giocherà infatti un ruolo primario nel nuovo
fondo, ma non sarà l’unico: le prossime tappe del viaggio di
Strauss Kahn saranno i Paesi arabi del Golfo e la Russia. «Il Dsk
Global Investment Fund non abuserà della leva finanziaria e dei
prodotti derivati», ha detto Mohamad Zeidan, ceo della società
di investimenti di Strauss Kahn. La figlia dell’ex presidente del
Fmi, Vanessa, sarà a capo della divisione ricerche del fondo, al
quale non manca altro che il via libera delle autorità regolatorie
lussemburghesi per incominciare a raccogliere denaro. Attualmente, a livello globale, gli hedge fund gestiscono circa 2 mila
miliardi di dollari.
Il passaggio dal mondo delle politiche economiche a quello
degli investimenti non è in realtà così infrequente. C’è il precedente di Mohamed El-Erian che, dopo avere lavorato per 15
anni al Fmi, è diventato il numero due di Pimco, la più grande
azienda mondiale di gestione degli investimenti. Poi, però, si è
dimesso in seguito a contrasti interni. Ma quello di Strauss Kahn
è forse soprattutto un tentativo di rifarsi una vita dopo essere
stato incriminato nel 2011 per crimini sessuali ai danni di una
cameriera dell’hotel Sofitel a Manhattan, accuse che sono state
poi archiviate ma che gli hanno impedito la corsa all’Eliseo per
il partito socialista in vista delle elezioni presidenziali francesi
del 2012. (riproduzione riservata)
tinua, infatti, la riduzione dello
scarto e il conseguente avvicinamento a zero, cominciato lo
scorso ottobre».
Analizzando i dati delle concessionarie tv, dall’elaborazione effettuata da MF-Milano Finanza
su dati di mercato emerge che
tutti i principali broadcaster
a gennaio hanno invertito la
rotta e segnato un saldo positivo. Anche perché le politiche
aggressive messe in atto già a
partire dal 2013 hanno cominciato a dare i loro frutti. Così
Publitalia, che raccoglie spot per
Mediaset, ha archiviato il mese
di gennaio con incassi per 172
milioni (+1%), per una quota di
mercato totale prossima al 40%.
La Rai continua sul sentiero di
ripresa e si attesta a 60 milioni
di raccolta (+1%). Meglio, in
termini percentuali, Sky Italia:
la pay tv satellitare di Rupert
Murdoch tocca quota 24 milioni
di spot (+1,9%) salendo al 4,5%
di quota della raccolta televisiva. Upside significativo (+2,9%)
anche per la La7, che sotto la
gestione di Urbano Cairo, dal
maggio scorso proprietario oltre
che concessionario, sale a 12,4
milioni.
Guardando ai settori merceologici, si nota che le aziende del
comparto automotive e quello
dell’alimentari, pur mantenendo la leadership in termini di
volumi di spesa, rispettivamente il 15,3% e il 14,8%, hanno
ridotto la spesa dell’8,1% e
dell’8,3%. «Guardando il mese di febbraio, emerge un incremento del 4% degli spazi
acquistati sui mezzi principali.
Le indicazioni che arrivano dai
primi 30 top spender sono contrastanti», conclude Dal Sasso.
«Alcuni brand dell’alimentare
hanno lanciato nuove campagne e, insieme a automotive
e pharma, hanno aumentato
il numero di annunci. Allo
stesso tempo, però, frenano i
segmenti tlc e finanza». (riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/mediaset