LINGUAGGI DELLA PUBBLICITÀ PROF. AUGUSTO FELIPE SYLWAN A. A. 2014 – 2015 Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM Introduzione Il corso si prefigge di insegnare agli studenti la composizione dell’agenzia pubblicitaria, quali sono le figure professionali che vi lavorano e dare ai discenti una visione del mondo reale del rapporto cliente/agenzia di pubblicità.Altri argomenti riguarderanno la creazione delle pubblicità partendo dalla definizione del briefing fino a quando la campagna sarà on air. Le lezioni sono molto interessanti e poco pesanti, tuttavia l’esame non è dei più semplici in quanto è molto specifico e richiede che gli studenti sappiano anche i minimi dettagli. è strutturato con 3 domande aperte e 9 domande a risposta multipla. Si consiglia dunque di prendere molto bene gli appunti e, al contempo, studiare bene il libro manuale di teoria e tecniche della pubblicità di M. Ferraresi, A. Mortara, G. Sylwan. di fondamentale importanza è studiare le campagne pubblicitarie presenti sul cd in quanto potrebbero capitare domande che richiedono la descrizione di una campagna e il commento della sua idea creativa. In questa dispensa troverete i riassunti del manuale arricchiti dagli appunti che sono stati presi in aula. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 1 PUBBLICITÀ GUERRILLA MARKETING = forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo ottenuta attraverso l'utilizzo AGENZIA DI PUBBLICITÀ creativo di mezzi e strumenti ACCOUNT =colui che si occupa del cliente, PRODOTTO aggressivi che fanno leva dei servizi e del marke-ng sull'immaginario e sui BRIEF = insieme di informazioni o meccanismi psicologici degli documento in cui c'è il necessario per BENEFIT = vantaggi che offre il utenti finali. Utilizzata creare la campagna pubblicitaria. è prodo;o al consumatore soprattutto dalle piccole consegnato dal cliente all'account aziende. Si fanno operazioni con un piccolo investimento, CAMPAGNA = serie di even- o BUDGET= quan-tà di denaro ma sostenute da grandi idee e comunica- per pubblicizzare un disponibile per promuovere il servizio, a ;raverso d ei m ezzi da un buon ufficio stampa. prodo;o • Ex. Dei foglietti attaccati ai tergicristalli, supportati poi da altri mezzi di comunicazione • • • L’account propone la strategia alla parte creativa che è composta da art director (parte visiva) e copywriter (parte verbale) Concept = concetto che il prodotto vuole esporre Testimonial = personaggio che rappresenta l’azienda. Può essere un attore o un tecnico (medici, meccanici, ecc) che deve dare l’idea di attendibilità. È un investimento alto, supportato da ricerche per capire se può funzionare per i fini pubblicitari. La vita del testimonial è estremamente importante nella sua scelta. VANTAGGI Più velocità nella diffusione del prodotto, ma solo se il testimonial è adeguato al prodotto SVANTAGGI Non piace Vampirizza il marchio, cioè sostituisce il marchio Il consumatore si proietta nel testimonial Pensare che realmente il testimonial utilizzi il prodotto • • Assuefazione (esagerazione) = ci si annoia di vedere lo stesso personaggio Posizionamento = obiettivo di classificazione che si vuole assegnare al prodotto. Si può realizzare anche attraverso stratagemmi di copywriting. Il miglior prodotto è anche quello con il miglior benefit. Annuncio stampa = è formato da: 1. Head Line (titolo), 2. Body copy (informazioni sul prodotto/ servizio), 3. Visual (immagini), 4. Pay off (chiusura, sintesi, firma). Esso è l’annuncio sui mezzi di comunicazione. Esso nasce dal ROUGH, cioè un’idea che viene abbozzata dai creativi, e poi si evolve in LAYOUT, ovvero un bozzetto più definito. Il DEFINITIVO viene mandato in stampa. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 2 L’AZIENDA E LA COMUNICAZIONE Product manager = responsabile del conto economico del prodotto o di una linea di prodotti. Brand manager = responsabile di marchio Assistant PM, senior PM, marketing manager Dualismo aziendale: marketing vs commerciale = le funzioni marketing sono orientate verso obiettivi più strategici, le funzioni commerciali sono focalizzate su obiettivi tattici. Perché comunicare … L’azienda comunica per informare e rendere desiderabile l’acquisto dei prodotti. Essa genera comportamenti positivi come il call to action = acquisto, loyality = fedeltà di marca, invisible assets = aumento delle valenze positive date alla marca. M ARKETING MIX : insieme di attività che portano sul mercato un prodotto/servizio dando un corretto peso e una coerente strategia agli elementi fondamentali per identificarlo e collocare la sua presenza sul mercato. Le 4P: − Product = modo in cui il prodotto si presenta − Price = offerta commerciale − Placement = luoghi, territori, canali di distribuzione − Promotion = attività di promozione Ciascun elemento del marketing mix è di per sé un fattore di comunicazione. Tuttavia, la pubblicità veicola anche altre variabili del marketing mix. Oggi in particolare si comunica per creare un valore differenziale rispetto alle altre offerte di mercato. C ONTESTO COMPETITIVO: la comunicazione è diversa in base alla diversa posizione competitiva in cui la fonte della stessa si trova nel mercato à assunzione di finalità sia tattiche che strategiche = si tenta di presidiare le aree concettuali più prossime ai meccanismi percettivi del consumatore obbligando la concorrenza a strade più complesse. Si comunica perché: • è una variabile determinante del marketing mix = del sistema di offerta dell’azienda • i concorrenti comunicano quindi bisogna rendere unica e visibile l’azienda • vi sono più pubblici obiettivo che hanno bisogno di un linguaggio adatto per contenuti, forma e tempi. Processo decisionale 3 livelli: 1. Responsabilità di prodotto (da assistant product manager a direttori marketing/commerciali) 2. Gestione operativa dell’azienda (direttori generali, managing director, country manager) 3. Governante (manager esterni, azionisti, imprenditori e proprietari). I diversi livelli di responsabilità aziendale corrispondono a diversi approcci alla comunicazione: 1. Raccolta informazioni per la miglior strategia coerente con gli obiettivi di marketing/commerciali 2. Adattare la comunicazione alle varie esigenze Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 3 3. Mission = obbligare la comunicazione a basarsi su vissuti, regole non scritte e immagini proiettive dell’azienda stessa. Esistono tratti hard e soft in comunicazione à necessario capire in quale livello sta l’interlocutore e come inquadrarlo nell’organizzazione aziendale: o Fase 1: ricerca di un consenso oggettivo connessa agli obiettivi forniti nel briefing. o Fase 2: arricchire e accentuare le valenze più estrinseche della comunicazione o Fase 3: ricerca di un’adesione empatica al progetto di comunicazione. Il processo decisionale si fonda sul feedback per migliorare il progetto di comunicazione. Processo realizzativo La comunicazione assolve all’esigenza dell’impresa di esprimersi. BRIEFING: fase fondamentale che consente di arrivare alla giusta comprensione delle aspettative aziendali. Chi lo riceve deve capire a fondo le dinamiche di questo appuntamento per porsi le domande giuste per approfondire i bisogni dell’azienda e interpretare i suoi desiderata à momento di assoluta importanza. Un buon briefing deve avere: − Concept e plus = concept è che cosa si − Advertising concept fondamentale = assi propone, come si farà, a chi si rivolge il fondamentali su cui basare i contenuti prodotto, plus sono le info che indicano le della comunicazione e il pensiero novità o che differenziano il prodotto. dell’azienda su come si vuole che la pubblicità venga impostata. − Descrizione del prodotto = info che illustrano il prodotto per come si presenta − Mood voluto = capire quale linguaggio e o si compone. tono di messaggio utilizzare. − Offerta commerciale = prezzo, − Altre specifiche importanti = info e promozione, concorso approfondimenti su aspetti peculiari del prodotto. − Informazioni sul target = profilo dei potenziali acquirenti. − Struttura di campagna media ipotizzata = informazioni puntuali sui mezzi utilizzati. − Positioning richiesto = posizionamento da dare al prodotto tramite la comunicazione. TARGET: è la maggiore sfida della comunicazione perché bisogna capire a chi il prodotto vuole essere venduto o chi potrà influenzare lì acquisto o agevolarne la prova. Ci sono due fasi: 1. Individuare le caratteristiche del target in base alle variabili socio demografiche (età, sesso, istruzione, lavoro, capacità di spesa…) 2. Individuare le caratteristiche del target prescindendo dalle variabili connesse esclusivamente con le caratteristiche socio demografiche. Diversi tipi di target: • Core o focus target = coincide con il target di vendita • Target primari e secondari in base alle diverse priorità obiettivo della comunicazione = contesto più allargato in cui opera la comunicazione e distingue i pubblici che si vogliono sicuramente colpire da quelli che ne saranno oggetto in via derivata o di riflesso. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 4 Gli obiettivi della comunicazione L’attività dell’azienda può svolgersi in due grandi ARENE: la COMPETITIVA e la SOCIALE. All’interno del mercato l’azienda attua una serie di comunicazioni per raggiungere specifici risultati in termini di vendite, di riconoscibilità di offerta, di differenziazione dalla concorrenza. POSIZIONAMENTO : obiettivo molto importante perché tutta la futura attività di comunicazione potrà beneficiare (o trovarsi in difficoltà) in base al posizionamento scelto all’inizio. La pubblicità deve cercare di rendere il percorso di comunicazione il più breve possibile àpiù il messaggio è vicino al sistema di valori e ai meccanismi cognitivi del pubblico, più è facile trasmettere contenuti e originare i comportamenti desiderati. Quindi il primo obiettivo della pubblicità è fornire informazioni cercando di essere il più vicino possibile al territorio occupato dai concetti cardine del consumatore, legati alla percezione del prodotto. Il posizionamento può essere: • BARICENTRICO à EX. Barilla: area strettamente legata al mondo contadino = semplicità, genuinità. La comunicazione ha veicolato questi concetti, che erano immediati e largamente condivisi, e li ha trasferiti sul prodotto. RISULTATO: ogni nuovo allargamento della gamma beneficia degli investimenti precedenti e agisce sulla percezione della brand image = si economizza sulle risorse. • ANTITETICO à EX. ING Direct: posizionamento di rottura con la tradizione di comunicazione delle banche = si fa tutto via internet. Quindi questi elementi di apparente debolezza devono diventare punti di forza. Sfruttando il particolare momento del mercato finanziario e puntando a un target ben definito ha introdotto una pubblicità provocatoria, che facesse subito percepire i benefici immediati al consumatore e fosse comparativo e dissacrante per lo stesso target (“mettetevelo nella zucca”). COMUNICAZIONE A 360°: lo scopo della comunicazione è interagire in modo organico con i fini dell’azienda sfruttando i molteplici strumenti à comunicazione a 360° è dunque l’utilizzo sinergico di più mezzi di comunicazione. EX. Marketing virale = tecniche di contatto diretto con il consumatore attraverso varie iniziative che vogliono arrivare in modo interattivo a un rapporto diretto con il target potenziale. Si veicolano contenuti informativi attraverso esperienze gradevoli e stimolanti per rendere più credibile il vero messaggio. MEDIA MIX: è importante scegliere il mezzo più idoneo à 10 obiettivi della pubblicità: − Awareness = creare conoscenza − Argomentare i contenuti del messaggio − Grado di possibile copertura per − Tipo di impatto verso il target raggiungere il target − Natura visiva del messaggio − Frequenza con cui il target è colpito dal − Creare relazione one to one con il target messaggio − Potenziale di esperienza rilevante che i − Velocità di raggiungimento degli obiettivi media riescono a trasferire al target. − Possibilità di clausterizzare il target Questi 10 punti si presentano nei vari mezzi e per questo si costruiscono campagne che mixano più media. Quindi è necessario dare una gerarchia agli obiettivi per una corretta scelta dei migliori mezzi. Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 5 COME SCEGLIERE L’AGENZIA PUBBLICITARIA Nel processo di comunicazione, la scelta dell’agenzia pubblicitaria è rilevante. L’agenzia è un consulente e il miglior punto di partenza per sceglierla sono le caratteristiche dei mezzi e la comunicazione a 360° che offre. Nella prima fase di valutazione si considera la storia stessa dell’agenzia. Poi è bene tenere a mente questi 2 aspetti: • Come la storia dell’agenzia può spostarsi con la storia e i fini dell’azienda à capire se l’agenzia è idonea (per il suo passato) ad adattarsi alla storia dell’azienda. • Come storia e scopi dell’azienda si plasmano sui caratteri distintivi dell’agenzia à comprendere se la cultura aziendale può adattarsi a soluzioni diverse dal precedente modo di comunicare. GARA VS SCELTA PONDERATA: la gara permette di provare il prodotto prima di comprarlo = si coinvolgono più agenzie a cui si estende il medesimo briefing, si valutano poi le varie proposte e infine si sceglie. La scelta ponderata è frutto di valutazioni = più lunga per la raccolta di informazioni, si procede con colloqui approfonditi per farsi un’idea complessiva dell’agenzia. Gestione del rapporto: attenzione sia per la qualità dei servizi offerti sia per lo sviluppo del knowhow dell’agenzia. Il rapporto azienda- agenzia deve essere continuamente alimentato e l’agenzia dovrà adeguarsi ai cambiamenti dell’azienda. AGENZIA di PUBBLICITÀ La pubblicità è un messaggio a pagamento, eseguito da un soggetto chiaramente identificato con finalità persuasive/commerciali o, più nel dettaglio, è la comunicazione rivolta a un pubblico definito (target), pagata da un soggetto identificabile, attraverso molteplici canali (media) per promuovere la conoscenza di un bene e servizio e stimolarne l’acquisto e l’uso (profitto). L’agenzia pubblicitaria è un’impresa che produce comunicazione con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di beni e7o l’acquisto di beni e servizi. L’agenzia pubblicitaria classica di media dimensione contiene questi reparti: amministratore delegato presidente • • • • • • Account management Ricerca e pianificazione Reparto creativo Traffico e produzione Media planning e buying Amministrazione e finanza Scribamates thinking good, feeling better! servizi e finanze media director media planners e poi media buyers centri media esterni dire;ore crea-vo account director copy writer e art director account supervisor produzione e traffico eccount execu-ve Pagina 6